[Nonviolenza] Telegrammi. 5128



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5128 del 3 marzo 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Paolo Taviani
2. Fermare la guerra, fermare le stragi
3. Sabato 9 marzo a Roma manifestazione nazionale per la pace e i diritti
4. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
5. Il XXVII congresso del Movimento Nonviolento, riunito a Roma nei giorni 23-25 febbraio 2024, ha approvato all'unanimita' una mozione per la liberazione di Leonard  Peltier
6. Perche' occorre scrivere ora a Biden per chiedere la liberazione di Leonard Peltier
7. Non muoia in carcere Leonard Peltier, difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e della Madre Terra. Alcuni materiali di documentazione
8. Ripetiamo ancora una volta...
9. A costo di sembrare il solito grillo parlante... (novembre 2023)
10. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa? (aprile 2023)
11. Alcune poesie di Emily Dickinson tradotte da Cristina Campo
12. Alcune poesie di Emily Dickinson tradotte da Margherita Guidacci
13. Alcune poesie di Emily Dickinson tradotte da Barbara Lanati
14. Una poesia di Emily Dickinson tradotta da Giovanni Giudici
15. Una poesia di Emily Dickinson tradotta da Mario Luzi
16. Una poesia di Emily Dickinson tradotta da Eugenio Montale
17. Una poesia di Emily Dickinson tradotta da Amelia Rosselli
18. Su Emily Dickinson (2006)
19. Segnalazioni librarie
20. La "Carta" del Movimento Nonviolento
21. Per saperne di piu'

1. LUTTI. PAOLO TAVIANI

E' deceduto Paolo Taviani, cineasta di forte impegno civile.
Con gratitudine lo ricordiamo.

2. L'ORA. FERMARE LA GUERRA, FERMARE LE STRAGI

Insorga nonviolentemente l'umanita' intera per fermare la catastrofe in corso.
Insorga nonviolentemente l'umanita' intera per salvare tutte le vite.

3. INIZIATIVE. SABATO 9 MARZO A ROMA MANIFESTAZIONE NAZIONALE PER LA PaCE E I DIRITTI

Movimenti, associazioni, coalizioni pacifiste, istituzioni democratiche e persone di volonta' buona il 9 marzo a Roma manifesteranno contro la guerra e per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Ovunque si organizzi l'adesione e la partecipazione.
Solo la pace salva le vite.
*
Abolire la guerra, gli eserciti, le armi.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe in corso.

4. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI

Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
*
Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
*
Donna, vita, liberta'.

5. REPETITA IUVANT. IL XXVII CONGRESSO DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO, RIUNITO A ROMA NEI GIORNI 23-25 FEBBRAIO 2024, HA APPROVATO ALL'UNANIMITA' UNA MOZIONE PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Il Movimento Nonviolento ha da sempre nel suo DNA l'attenzione per le difensore e i difensori dei diritti umani, obiettori di coscienza, renitenti alla leva, disertori e oppositori ai regimi totalitari e per chi, innocente, viene carcerato per le proprie idee. In un periodo come questo attuale in cui assistiamo quotidianamente all'intensificarsi della repressione nei confronti di queste persone diventa fondamentale non abbandonare queste persone e rinnovare anche dal nostro Congresso una ferma richiesta di garantire loro diritti basilari come liberta' e vita.
Citiamo solo a titolo di esempio i casi dell'attivista e giornalista australiano Julian Assange detenuto in Gran Bretagna, con il rischio di estradizione negli Stati Uniti, la carcerazione e morte dell'oppositore di Putin, l'attivista e blogger Aleksej Navalny e la Premio Langer 2009 e Premio Nobel per la Pace 2023, Narges Mohammadi, imprigionata per la sua lotta nonviolenta per i diritti di donne e uomini in Iran.
Il XXVII congresso del Movimento Nonviolento, riunito a Roma nei giorni 23-25 febbraio 2024, facendo proprie sia la proposta dell'amico Peppe Sini del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo che l'appello di Amnesty International per un provvedimento di clemenza del Presidente degli Stati Uniti d'America che restituisca la liberta' a Leonard Peltier, illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni detenuto innocente, condannato all'ergastolo per crimini che non ha mai commesso sulla base di prove dimostratesi false e di testimonianze dimostratesi altrettanto false (come universalmente noto e riconosciuto dallo stesso pubblico ministero che sostenne all'epoca l'accusa e che da anni chiede anch'egli la concessione della grazia per Leonard Peltier);
ricordando che la liberazione di Leonard Peltier e' stata chiesta da personalita' illustri come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, John Lennon, da numerose altre persone insignite del Premio Nobel per la Pace, da figure prestigiose come il Dalai Lama e papa Francesco, e da innumerevoli altre persone benemerite dell'umanita';
ricordando che la liberazione di Leonard Peltier e' stata chiesta anche dalla Commissione giuridica dell'Onu costituita ad hoc per riesaminare la sua vicenda giudiziaria, dal Parlamento Europeo, da numerose altre istituzioni pubbliche internazionali, statali e locali di tutto il mondo (tra cui i sindaci di molti Comuni d'Italia);
il Movimento Nonviolento si associa alla richiesta che Leonard Peltier sia finalmente liberato.
*
Mozione approvata all'unanimita'.
*
Tutti gli atti del Congresso del Movimento Nonviolento sono nel sito www.azionenonviolenta.it
Per contatti stampa: cell. 3482863190

6. REPETITA IUVANT. PERCHE' OCCORRE SCRIVERE ORA A BIDEN PER CHIEDERE LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Perche' tra meno di un anno negli Stati Uniti d'America ci saranno le elezioni presidenziali.
Ed e' abitudine dei presidenti al termine del mandato di concedere la grazia ad alcune persone detenute.
Quindi e' in questi mesi che Biden decidera' in merito.
E quindi e' adesso che occorre persuaderlo a restituire la liberta' a Leonard Peltier.
*
Di seguito le indicazioni dettagliate per scrivere alla Casa Bianca e una proposta di testo in inglese
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 48 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 48 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.

7. MATERIALI. NON MUOIA IN CARCERE LEONARD PELTIER, DIFENSORE DEI DIRITTI UMANI DI TUTTI GLI ESSERI UMANI E DELLA MADRE TERRA. ALCUNI MATERIALI DI DOCUMENTAZIONE

Non muoia in carcere Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
Si estenda e si intensifichi la mobilitazione nonviolenta internazionale per chiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America di concedere la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
*
Segnaliamo alcuni  materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page
*
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.

8. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

9. REPETITA IUVANT. A COSTO DI SEMBRARE IL SOLITO GRILLO PARLANTE... (NOVEMBRE 2023)

Ci sono alcune cose che vanno pur dette, e allora diciamole.
*
Ogni manifestazione a favore dell'esistenza dello stato di Israele che non s'impegni anche per la nascita dello stato di Palestina rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione a sostegno del popolo palestinese che non s'impegni anche a sostegno del popolo ebraico rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da un'organizzazione terrorista e non quelle commesse da uno stato e' peggio che inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da uno stato e non quelle commesse da un'organizzazione terrorista e' peggio che inutile.
*
Sia il popolo palestinese che il popolo ebraico sono realmente minacciati di genocidio.
E' compito dell'umanita' intera impedire questi genocidi, tutti i genocidi.
Per impedire il genocidio del popolo ebraico e' indispensabile l'esistenza dello stato di Israele.
Per immpedire il genocidio del popolo palestinese e' indispensabile l'esistenza dello stato di Palestina.
*
Allo stato di Israele chiediamo:
1. di cessare la guerra a Gaza e il sostegno alle violenze dei coloni in Cisgiordania.
2. di cessare di occupare i territori palestinesi e di riconoscere l'esistenza dello stato di Palestina nei territori della Cisgiordania e di Gaza devolvendo immediatamente tutte le funzioni giurisdizionali ed amministrative e le risorse relative all'Autorita' Nazionale Palestinese - intesa come governo provvisorio dello stato di Palestina fino alle elezioni democratiche -.
3. di sgomberare immediatamente le illegali colonie nei territori occupati, restituendo quelle aree al popolo palestinese.
4. di concordare con l'Autorita' Nazionale Palestinese l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di essere una piena democrazia abrogando ogni misura legislativa ed amministrativa di discriminazione razzista.
*
All'Autorita' Nazionale Palestinese chiediamo:
1. di assumere immediatamente il governo della Striscia di Gaza.
2. di adoperarsi ivi per l'immediata liberazione di tutte le persone rapite da Hamas.
3. di organizzare lo stato di Palestina indipendente e democratico.
4. di concordare con lo stato di Israele l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di adoperarsi affinche' nessuno stato arabo o musulmano possa piu' proseguire in una politica antisraeliana ed antiebraica prendendo abusivamente a pretesto la causa palestinese.
*
All'Onu chiediamo:
1. un piano straordinario di aiuti per la Palestina.
2. una deliberazione dell'Assemblea Generale che riconoscendo i due stati di Israele e di Palestina vincoli tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a cessare ogni politica di negazione dello stato di Israele, ogni politica di persecuzione antiebraica.
*
Agli stati ed agli organismi politici sovranazionali d'Europa (l'Europa che e' il continente in cui si sono realizzati la bimillenaria persecuzione antiebraica e l'orrore assoluto della Shoah; l'Europa che e' il continente i cui principali stati hanno oppresso i popoli del resto del mondo con il razzismo, il colonialismo, l'imperialismo fin genocida) chiediamo:
1. di risarcire adeguatamente sia lo stato di Israele che lo stato di Palestina per le sofferenze inflitte ai loro popoli sia direttamente che indirettamente.
2. di contrastare il fascismo e il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia, tutte le ideologie di odio e le organizzazioni che le praticano e le diffondono, e tutti i crimini conseguenti.
*
Fermare la guerra.
Fermare le stragi.
Restituire la liberta' a tutte le persone che ne sono state private.
Riconoscere e proteggere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.

10. REPETITA IUVANT. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA? (APRILE 2023)

Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
*
Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
*
E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

11. REPETITA IUVANT. ALCUNE POESIE DI EMILY DICKINSON TRADOTTE DA CRISTINA CAMPO
[Da Cristina Campo, La Tigre Assenza, Adelphi, Milano 1991, 2001, pp. 85-90, ma l'ordine in cui le abbiamo qui disposte e' quello dedotto dalla cronologia dell'opera dickinsoniana, ed utilizzato anche in Emily Dickinson, Tutte le poesie, Mondadori, Milano 1997, 2005, in cui le "versioni d'autrice" di Cristina Campo sono alle pp. 1643-1646.
Emily Dickinson - poetessa imprescindibile - visse ad Amherst, Massachusetts, tra il 1830 e il 1886; molte le edizioni delle sue poesie disponibili in italiano con testo originale a fronte (tra cui quella integrale, a cura di Marisa Bulgheroni: Emily Dickinson, Tutte le poesie, Mondadori, Milano 1997, 2005; ma vorremmo segnalare anche almeno la fondamentale antologia curata da Guido Errante: Emily Dickinson, Poesie, Mondadori, Milano 1956, poi Guanda, Parma 1975, e Bompiani, Milano 1978; e la vasta silloge dei versi e dell'epistolario curata da Margherita Guidacci: Emily Dickinson, Poesie e lettere, Sansoni, Firenze 1961, Bompiani, Milano 1993, 2000); per un accostamento alla sua figura e alla sua opera: Barbara Lanati, Vita di Emily Dickinson. L'alfabeto dell'estasi, Feltrinelli, Milano 1998, 2000; Marisa Bulgheroni, Nei sobborghi di un segreto. Vita di Emily Dickinson, Mondadori, Milano 2002. Ebbe a scrivere della sua opera Luciano Bonfrate: "Mi capita di usare dei suoi versi / come fosser sentenze di sibilla / della mia vita specchio, e vi scintilla / cio' che trovai, che non trovai, che persi"]

Per sempre al suo fianco camminare,
la piu' piccola dei due,
cervello del suo cervello, sangue del suo sangue,
due vite, un Essere, ora.

Per sempre del suo fato gustare,
se dolore, la piu' larga parte,
se gioia, mettere il mio pezzo in disparte
per quel diletto cuore.

Tutta la vita conoscersi l'un l'altro
senza poterci mai imparare,
e piu' tardi un mutamento chiamato "Paradiso" -
rapito vicinato d'uomini
che appena scoprono cio' che ci inquietava
senza il vocabolario!

*

Che tedio attendere
se non vicino a te,
l'ho saputo iersera
quando si volle avvincermi
forse vedendomi
affaticata o sola
o per cedere quasi
alla pena silente.
Io mi volsi, ducale -
a te solo spettava
quel gesto - un porto solo
vale a questa nave.
Nostra la ventura
per un selvaggio mare
meglio che un ancoraggio
non diviso da te.
A noi piu' tosto il carico
di un perenne viaggio
che le Odorose Isole
desolate di te.

*

Imparai finalmente che cosa la casa poteva essere,
come sarei stata ignorante
dei graziosi modi del costume,
come goffa all'inno

intorno al nostro nuovo focolare, se non per questo,
questa mappa del cammino
la cui memoria mi annega, come il battesimo
di un celestiale mare.

Quali mattine nel nostro giardino, immaginate,
quali api per noi a ronzare,
con solo uccelli a interrompere
il mormorio del nostro tema.

E un compito per ciascuno quando il gioco sia finito,
il tuo problema della mente,
il mio qualche effetto piu' frivolo,
un pizzo o una canzone.

Il pomeriggio insieme trascorso
e il crepuscolo per i sentieri
qualche soccorso a piu' povere vite
viste piu' povere attraverso i nostri doni.

E poi ritorno, e notte e casa,
una nuova e piu' divina cura,
finche' l'aurora ci richiami in scena
trasmutati, piu' vividi.

Questa sembra una casa e casa non e'
ma cio' che quel luogo potrebb'essere
mi affligge come un sole calante
dove l'aurora sa che cosa essere!

*

Che faro' io quando turba l'estate,
quando la rosa e' matura?
Quando le uova svolino in melodia
da un carcere d'acero: - che faro' io?
Che faro' io quando dai cieli in gorgheggio
cada su me una canzone?
Quando al ranuncolo dondoli tutto il meriggio
l'ape sospesa - che mai faro' io?
E quando lo scoiattolo si colmera' le tasche
e guarderanno le bacche...
Resistero' io a quelle candide facce
se tu da me sei lontano?
Al pettirosso non sarebbe gran pena:
volano tutti i miei beni.
Io non ho ali: a che servono, dimmi,
i miei tesori perenni?

*

Tocca leggero la dolce
chitarra della natura
se non conosci ancora
la canzone.
O d'ogni uccello
ti accusera' lo sguardo
che ti facesti bardo
innanzi l'ora.

*

Morte e' il pieghevole corteggiatore
che vince alla fine.
E' un vagheggiare furtivo
condotto sulle prime
per pallide insinuazioni
e oscuri avvicinamenti:
magnifico alfine di trombe
e un equipaggio a due posti
che ti rapisce in trionfo
a nozze sconosciute -
a parentele vibranti
come le porcellane.

12. REPETITA IUVANT. ALCUNE POESIE DI EMILY DICKINSON TRADOTTE DA MARGHERITA GUIDACCI
[Da Emily Dickinson, Poesie, Rizzoli, Milano 1979, Rcs Quotidiani, Milano 2004]

L'acqua e' insegnata dalla sete.
La terra, dagli oceani traversati.
La gioia, dal dolore.
La pace, dai racconti di battaglie.
L'amore, da un'impronta di memoria.
Gli uccelli, dalla neve.

*

E' poca cosa il pianto,
sono brevi i sospiri:
pure, per fatti di questa misura
uomini e donne muoiono!

*

Fra le mie dita tenevo un gioiello
quando mi addormentai.
La giornata era calda, era tedioso il vento
e dissi: "Durera'" -

Sgridai al risveglio le dita incolpevoli,
la gemma era sparita -
Ora solo un ricordo di ametista
a me rimane -

*

E' questa la mia lettera al mondo
che mai non scrisse a me -
semplici annunzi che da' la natura
con tenera maesta'.

Il suo messaggio e' consegnato a mani
per me invisibili.
Per amor suo, miei dolci compaesani,
benignamente giudicatemi!

*

Tutto imparammo dell'amore:
alfabeto, parole,
un capitolo, il libro possente,
poi la rivelazione termino'.

Ma negli occhi dell'altro
ciascuno contemplava un'ignoranza
divina, ancora piu' che nell'infanzia;
l'uno all'altro, fanciulli,

tentammo di spiegare
quanto era per entrambi incomprensibile.
Ahi, com'e' vasta la saggezza
e molteplice il vero!

*

Come se il mare separandosi
svelasse un altro mare,
questo un altro, ed i tre
solo il presagio fossero

d'un infinito di mari
non visitati da riva -
il mare stesso al mare fosse riva -
questo e' l'eternita'.

*

L'incertezza e' piu' ostile della morte.
La morte, anche se vasta,
e' soltanto la morte e non puo' crescere.
All'incertezza invece non v'e' limite,

perisce per risorgere
e morire di nuovo,
e' l'unione del nulla
con l'immortalita'.

*

Abbiamo prima sete - e' l'atto di natura -
e dopo, quando stiamo per morire,
chiediamo supplichevoli un po' d'acqua
a dita che ci passano vicine.

Ed e' figura d'un bisogno piu' alto,
la cui risposta adeguata
sono le grandi acque occidentali
chiamate eternita'.

*

Molte volte pensai giunta la pace
quando la pace era tanto lontana;
cosi' i naufraghi credono di vedere la terra
nel centro del mare,

e indeboliti lottano, soltanto per scoprire,
come me disperati,
quante rive fittizie
vengano prima del porto.

*

Io canto per riempire l'attesa:
annodarmi la cuffia,
richiudere la porta di casa
e non altro ho da fare,

finche' risuoni vicino il suo passo,
e insieme camminiamo verso il giorno,
l'uno all'altro narrando di come cantammo
per scacciare la tenebra.

*

Da un'asse all'altra avanzavo
cosi' lenta, prudente.
Sentivo le stelle sul capo,
e sotto i piedi il mare.

Questo solo sapevo: un altro passo
poteva essere l'ultimo.
Ed avevo quell'andatura incerta
che chiamano esperienza.

*

Immensita' d'argento
con funi di sabbia
a trattenerla, perche' non cancelli
una pista che chiamano la terra.

*

Come stanno silenti le campane
nelle torri, finche', gonfie di cielo,
balzano con piedi argentei
in melodia frenetica!

*

Il Paradiso dipende da noi.
Chiunque voglia
vive nell'Eden, nonostante Adamo
e la cacciata.

*

Questi giorni febbrili condurli alla foresta
dove le fresche acque strisciano intorno al muschio
e l'ombra sola devasta il silenzio:
pare talvolta che questo sia tutto.

*

Non sappiamo di andare quando andiamo.
Noi scherziamo nel chiudere la porta.
Dietro, il destino mette il catenaccio,
e non entriamo piu'.

*

Tutti coloro che perdiamo qualcosa ci togono;
resta ancora uno spicchio sottile,
che come luna, qualche torbida notte,
obbedira' al richiamo delle maree.

*

E' un errore di calcolo:
"Vien poi l'eternita'"
diciamo, come fosse una stazione.
Mentre e' tanto vicina
che mi accompagna nella passeggiata
e condivide la mia casa
ed amico non ho piu' pertinace
di questa eternita'.

*

E' l'immortalita' forse un veleno
che gli uomini ne sono cosi' oppressi?

13. REPETITA IUVANT. ALCUNE POESIE DI EMILY DICKINSON TRADOTTE DA BARBARA LANATI
[Da Emily Dickinson, Poesie, Savelli, Roma 1976]

Chi non conosce il successo
ne apprezza la dolcezza.
Solo chi ne prova acre bisogno
conosce il sapore di un nettare.

Non uno della purpurea folla che oggi
ha conquistato la bandiera
con tanta chiarezza sapra' definire
la vittoria come chi

in agonia, battuto
nello sfaldarsi del proprio sentire
registra limpidi e lacerati
i lontani stridori del trionfo.

*

L'acqua, la insegna la sete.
La terra - gli oceani trascorsi.
Lo slancio - l'angoscia -
La pace - la raccontano le battaglie -
L'amore, i cumuli della memoria -
Gli uccelli, la neve.

*

Tenevo un gioiello tra le dita -
e mi addormentai -
la giornata era tepida, i venti monotoni -
dissi: "durera'".

Al risveglio rimproverai le mie oneste dita,
la pietra era sparita.
E adesso, un ricordo d'ametista
e' tutto cio' che mi resta.

*

La "Speranza" e' quella cosa piumata -
Che artigliata all'anima -
Canta melodie senza parole -
E non smette - mai -

E la senti - dolcissima - nel vento -
E dura deve essere la tempesta -
Capace di intimidire il piccolo uccello
Che ha dato calore a tanti -

Io l'ho sentito nel paese piu' gelido -
E sui mari piu' alieni -
Eppure mai, nemmeno allo stremo,
Ha chiesto una briciola - di me.

*

Questa e' la mia lettera al mondo
che non ha mai scritto a me -
semplici cose che la natura
ha detto - con tenera maesta'.

Il suo messaggio e' affidato
a mani che non posso vedere -
Per amore di lei - amici miei dolci -
con tenerezza giudicate - me.

*

Chiedeva da bere, una Tigre, in agonia
Filtrai il deserto -
dalla roccia, una goccia
raccolsi e la portai nella mano.

Le pupille regali, nella morte offuscate
scrutai, per trovare
nella retina, un'unica visione
dell'acqua e di me.

Non per colpa mia: che ero corsa piano.
Non per colpa sua: che era morta
quando stavo per raggiungerla, ormai,
ma perche', era un fatto, essa era gia' morta.

*

Dapprima e' la sete - processo naturale -
Poi - il momento della morte -
La supplica - di un poco d'acqua -
Da dita che passano vicine -

Segno di un piu' sottile bisogno -
cui unica, armonica, compensa,
sono le grandi acque a occidente -
chiamate Immortalita'.

*

Uno piu' uno - fanno uno -
Basta con il due che -
E' appropriato alle scuole -
Ma non per le scelte interiori -

La vita, appunto, o la morte -
O l'eterno -
Due, sarebbe troppo -
Per le capacita' di un'anima -

*

Io canto per consumare l'attesa -
Allacciare la cuffia
chiudere la porta di casa,
non mi resta nent'altro da fare

quando, all'avvicinarsi del suo passo finale
viaggeremo verso il Giorno
raccontandoci di come abbiamo cantato
per tenere lontana la notte.

*

Atto primo: il ritrovamento
Atto secondo: la perdita
Atto terzo: la spedizione
alla ricerca del vello d'oro.

Atto quarto: nessuna scoperta
Atto quinto: nessun equipaggio
Infine: nessun vello d'oro
Un'unica impostura - anche Giasone.

*

Un ovunque di argento
con corde di sabbia
a impedirgli di cancellare
la Traccia chiamata Terra.

*

Come per altre cose, l'amore a un certo punto
ci sta stretto: lo riponiamo nel cassetto -
poi un giorno si rivelera' di foggia antiquata -
come i costumi indossati dai re.

*

Per alcuni
Quando e' detta,
La parola muore.
Per me
Proprio quel giorno
Comincia a vivere.

*

Di pianeti e di fiori
Facciamo conoscenza,
Ma con noi stessi,
C'e' l'etichetta
L'imbarazzo
E il terrore.

*

Per fare un prato ci vuole del trifoglio
e un'ape, un trifoglio e un'ape
e sogni ad occhi aperti.
E se le api sono scarse,
bastano i sogni.

*

Che l'amore e' tutto cio' che c'e',
E' tutto quello che sappiamo dell'amore;
E' abbastanza, il carico in teoria
proporzionale al solco.

14. REPETITA IUVANT. UNA POESIA DI EMILY DICKINSON TRADOTTA DA GIOVANNI GIUDICI
[Da Emily Dickinson, Tutte le poesie, Mondadori, Milano 1997, 2005, p. 1650 (questa, e le altre traduzioni di Giudici presenti nel volume da cui citiamo erano gia' apparse nella silloge di traduzioni poetiche di Giovanni Giudici, Addio, proibito piangere, Einaudi, Torino 1982)]

Presentimento - e' la lunga ombra - sul prato -
Annunziatrice che il sole se ne va -

Avvertimento all'erba abbrividita
Che la tenebra - presto scendera' -

15. REPETITA IUVANT. UNA POESIA DI EMILY DICKINSON TRADOTTA DA MARIO LUZI
[Da Emily Dickinson, Tutte le poesie, Mondadori, Milano 1997, 2005, p. 1658]

C'e' una solitudine di spazio,
una solitudine di mare,
una di morte, ma
faranno lega tutte quante
a paragone con quell'estremo punto,
quella polare ritrosia
di un'anima ammessa a se medesima.
Finita infinita'.

16. REPETITA IUVANT. UNA POESIA DI EMILY DICKINSON TRADOTTA DA EUGENIO MONTALE
[Da Eugenio Montale, Quaderno di traduzioni, Edizioni della Meridiana, 1948, Mondadori, Milano 1975, p. 49 (col titolo: Tempesta); poi anche in Eugenio Montale, Tutte le poesie, Mondadori, Milano 1984, 2005, p. 742; ed ovviamente in Emily Dickinson, Tutte le poesie, Mondadori, Milano 1997, 2005, p. 1659]

Con un suono di corno
il vento arrivo', scosse l'erba;
un verde brivido diaccio
cosi' sinistro passo' nel caldo
che sbarrammo le porte e le finestre
quasi entrasse uno spettro di smeraldo:
e fu certo l'elettrico
segnale del Giudizio.
Una bizzarra turba di ansimanti
alberi, siepi alla deriva
e case in fuga nei fiumi
e' cio' che videro i vivi.
Tocchi del campanile desolato
mulinavano le ultime nuove.
Quanto puo' giungere,
quanto puo' andarsene,
in un mondo che non si muove!

17. REPETITA IUVANT. UNA POESIA DI EMILY DICKINSON TRADOTTA DA AMELIA ROSSELLI
[Da Emily Dickinson, Tutte le poesie, Mondadori, Milano 1997, 2005, p. 1666]

Una Parola fatta Carne e' di rado
E tremando condivisa
Ne' forse allora riportata
Ma non avro' dunque sbagliato
Ciascun di noi ha assaporato
Con estasi segreta
Proprio quel dibattuto cibo
Secondo nostra specifica forza -

Una Parola che respira chiaramente
Non ha potere di morire
Coesiva quanto lo Spirito
Puo' spirare se Egli -
"Fatto Carne e vissuto tra di noi"
Fosse condiscendenza
Come questo consenso del Linguaggio
Quest'amata Filologia

18. REPETITA IUVANT. SU EMILY DICKINSON (2006)

Emily Dickinson e' un enigma e uno specchio (come ogni voce, come ogni persona). Volto, parola che convoca, alla meraviglia, all'infinito, alla responsabilita'.

19. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Giancarlo Briguglia, Malcolm X e Martin Luther King. L'ape e la colomba, Einaudi, Torino 2024, pp. VI + 274, euro 16.
- Francesco Mercadante, Economia. La lingua oscura. Indagine sulla comunicazione economica e finanziaria, Il Sole 24 ore, Milano 2024, pp. X + 246, euro 12,90 (in supplemento a "Il Sole 24 ore").
*
Riletture
- Beppe Fenoglio, Tutti i racconti, Einaudi, Torino 2007, pp. XLIV + 602.
*
Riedizioni
- Richard Brautigan, Pesca alla trota in America, Einaudi, Torino 2017, Rcs, Milano 2023, pp. XII + 164, euro 8,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Denis Johnson, Jesus' Son, Einaudi, Torino 2018, Rcs, Milano 2023, pp. X + 118, euro 8,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
*
Fantascienza
- Martha Wells, Murderbot - I diari della macchina assassina, Mondadori, Milano 2020, 2024, pp. 544, euro 9,90.

20. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

21. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5128 del 3 marzo 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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