[Nonviolenza] Donna, vita, liberta'. 419



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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 419 del 23 febbraio 2024

In questo numero:
1. "Fermare la guerra, salvare le vite". Un incontro di riflessione a Viterbo con Paolo Arena
2. Movimento Nonviolento: Congresso del Movimento Nonviolento a Roma il 23-25 febbraio 2024 "Obiezione alla guerra, oggi!"
3. Tavolo per la pace di Viterbo: Fermiamo la criminale follia di tutte le guerre, la corsa al riarmo, la distruzione del pianeta
4. Pasquale Pugliese: Due anni dopo, dall'Ucraina alla Palestina: scandire parole di pace per ribaltare la narrazione della guerra
5. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
6. Perche' occorre scrivere ora a Biden per chiedere la liberazione di Leonard Peltier
7. E' deceduta la sorella di Leonard Peltier, Linda Marie DeCoteau. Il "Leonard Peltier Ad Hoc Committee" ha promosso una raccolta di fondi per il funerale
8. Non muoia in carcere Leonard Peltier, difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e della Madre Terra. Alcuni materiali di documentazione
9. Alcuni riferimenti utili
10. Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane
11. Solidali con le donne iraniane nella lotta nonviolenta per i diritti umani di tutti gli esseri umani
12. Ripetiamo ancora una volta...
13. A costo di sembrare il solito grillo parlante... (novembre 2023)
14. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa? (aprile 2023)
15. A Trento presentazione del libro di Erna Putz, "Franz Jaegerstaetter: un fulgido esempio in tempi bui"

1. INCONTRI. "FERMARE LA GUERRA, SALVARE LE VITE". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO CON PAOLO ARENA

La mattina di giovedi' 22 febbraio 2024 a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", si e' tenuto un incontro di riflessione sul tema: "Fermare la guerra, salvare le vite".
All'incontro ha preso parte Paolo Arena.
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Una minima notizia su Paolo Arena
Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali, comunicazioni di massa e nuovi media, e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Ambrosini e Marco Graziotti ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Ha tenuto apprezzate conferenze sul cinema di Tarkovskij all'Universita' di Roma "La Sapienza" e presso biblioteche pubbliche. Negli scorsi anni ha animato cicli di incontri di studio su Dante e su Seneca. Negli ultimi anni ha animato cicli di incontri di studio di storia della sociologia, di teoria del diritto, di elementi di economia politica, di storia linguistica dell'Italia contemporanea. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta.

2. INCONTRI. MOVIMENTO NONVIOLENTO: CONGRESSO DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO A ROMA IL 23-25 FEBBRAIO 2024 "OBIEZIONE ALLA GUERRA, OGGI!"
[Riceviamo e diffondiamo]

Congresso del Movimento Nonviolento
Roma, 23 - 24 - 25 febbraio 2024.
Il titolo del Congresso e': “Obiezione alla guerra, oggi! Priorita' della nonviolenza", una formula che indica gia' obiettivi e strumenti, mezzi e fini. "Priorita' della nonviolenza" ha un doppio significato:
- indicare quali sono le priorita' che la nonviolenza chiede per la realta' di oggi;
- assumere la nonviolenza come priorita' per la nostra vita personale e politica.
Il XXVII Congresso nazionale del Movimento Nonviolento si svolgera' a Roma (Spazio Pubblico – FP Cgil, via di Porta Maggiore 52, zona Termini) nei giorni 23, 24, 25 febbraio 2024.
Il Congresso si aprira' il venerdi' 23 febbraio alle ore 17 con la registrazione dei partecipanti (aperto a tutti, ma votano solo gli iscritti), cui seguira' alle 18 il dibattito pubblico "Elezioni Europee e l'aggiunta nonviolenta", su Europa disarmata, l'Europa e la Nato, i Corpi civili europei di pace, le guerre ai confini d'Europa, Europa dei ponti o dei muri?
Il sabato 24 febbraio, dopo la relazione di apertura sulle attivita' svolte e le prospettive di lavoro, gli interventi dei Centri territoriali, i saluti degli ospiti, seguira' il dibattito che si concludera' con la votazione della Mozione e degli organi statutari.
Al Congresso parteciperanno anche i rappresentanti delle Reti di cui il Movimento Nonviolento fa parte (Rete italiana Pace e Disarmo, Conferenza nazionale Enti di Servizio Civile, Beoc - Ufficio Europeo Obiezione di Coscienza, War Resisters International, ecc.), delle Campagna "Obiezione alla guerra", "Un'altra difesa e' possibile", "La via Maestra per la Costituzione", e delle Associazioni con cui collabora (da Un Ponte per ad Archivio Disarmo, da Cgil a Fondazione Langer, da Acli a Fondazione Capitini, ecc.).
Sara' questa la nostra partecipazione attiva alla giornata di mobilitazione nazionale del 24 febbraio "Fermiamo la criminale follia della guerra" lanciata da Europe for Peace e AssisiPaceGiusta.
Tra gli ospiti del nostro Congresso ci sara' anche Olga Karatch (premio Langer 2023), testimone bielorussa della Campagna di Obiezione alla guerra a difesa dei diritti umani di chi rifiuta la mobilitazione militare e la coscrizione obbligatoria. Ci saranno anche collegamenti con obiettori di coscienza alla guerra in Ucraina e in Palestina.
Il Congresso si concludera' domenica 25 febbraio con la partecipazione collettiva all'Angelus in Piazza San Pietro, nell'ambito della campagna contro tutte le guerra e contro le armi che le rendono possibili di Papa Francesco.
I giornalisti sono invitati.
Mao Valpiana, Presidente
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Per contatti stampa:
Segreteria Congresso tel. 045 8009803
Presidente (M. Valpiana) cell. 348 2863190
Contatti su Roma (D. Taurino) cell. 328 3736667

3. INIZIATIVE. TAVOLO PER LA PACE DI VITERBO: FERMIAMO LA CRIMINALE FOLLIA DI TUTTE LE GUERRE, LA CORSA AL RIARMO, LA DISTRUZIONE DEL PIANETA
[Riceviamo e diffondiamo]

Fermiamo la criminale follia di tutte le guerre, la corsa al riarmo, la distruzione del pianeta
Questo e' il titolo dell'appello che Europe for Peace, Coalizione Assisi Pace Giusta e Rete italiana pace e disarmo stanno diffondendo per la giornata di mobilitazione nazionale indetta per sabato 24 febbraio (https://retepacedisarmo.org/2024/fermiamo-la-criminale-follia-di-tutte-le-guerre-la-corsa-al-riarmo-ladistruzione-del-pianeta/ ).
Il Tavolo per la pace di Viterbo (che fa parte dei 3 coordinamenti) risponde all'appello attraverso un presidio in Largo degli Almadiani, che si terra' dalle 11,00 alle 13,00 di sabato prossimo.
Rigettando ogni soluzione bellica dei conflitti in atto che, oltre a causare in modo sempre piu' sistematico e diffuso morte e distruzione, sta umiliando il diritto internazionale e l'ONU, si chiedera' il cessate il fuoco In Ucraina dove " due anni di guerra hanno prodotto centinaia di migliaia di morti, milioni i profughi in fuga ed un terzo del paese distrutto" e in Palestina, dove "all'atroce attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, che ha provocato 1200 vittime e piu' di 200 persone prese in ostaggio, (...) e' seguito l'assedio della Striscia di Gaza da parte del governo israeliano con bombardamenti a tappeto, uccidendo piu' di 29.000 palestinesi, inclusi bambini, donne e anziani, la distruzione di ospedali, scuole, presidi delle Nazioni Unite, il taglio dei rifornimenti di carburante, cibo, acqua, assistenza sanitaria". Un'escalation di crimini di guerra, che la Corte di Giustizia dell'Aia sta valutando se considerare genocidio, come richiesto dal Sudafrica e da molti altri.
L'appello ricorda che "l'elenco delle guerre purtroppo non finisce qui", ma si allunga con i conflitti dimenticati, come quello in Siria dove "dopo tredici anni di guerra, i risultati sono centinaia di migliaia di morti e la distruzione di una secolare convivenza inter-religiosa e inter-comunitaria" o quelli in Africa, dove "guerre e neo-colonialismo non hanno mai cessato di coesistere e di schiacciare le speranze di democrazia e di liberta'".
In particolare ricordiamo il Congo, dove, dal 1994, gli interessi economici delle grandi potenze (in particolare Stati Uniti, Francia e Cina), insieme a un intreccio di avidita', corruzione, malapolitica, hanno causato una guerra infinita con milioni e milioni di vittime la cui soluzione e' ancora lontana.
"Per tutto questo, chiediamo nuovamente a movimenti, reti, associazioni, sindacati, parrocchie, comitati locali, di mobilitarsi insieme nelle piazze italiane, per ribadire il NO a tutte le guerre e il NO al riarmo, per costruire un mondo di pace, di sicurezza e di benessere per tutte e per tutti, per chiedere alle istituzioni italiane ed europee di scegliere la via della pace".
Il Tavolo per la pace di Viterbo

4. RIFLESSIONE. PASQUALE PUGLIESE: DUE ANNI DOPO, DALL'UCRAINA ALLA PALESTINA: SCANDIRE PAROLE DI PACE PER RIBALTARE LA NARRAZIONE DELLA GUERRA
[Dal sito di "Azione nonviolenta" riprendiamo e diffondiamo]

Negli stessi giorni in cui in Italia impazzavano le censure e la guerra alle parole, dell'ambasciata israeliana prima e della Rai dopo, perche' dal palco sanremese il giovane Ghali osava evocare nella sua canzone i bombardamenti sugli ospedali e perfino chiedere lo "stop al genocidio" a Gaza, Edgar Morin ospite al Festival del libro africano di Marrakech, dall'alto dei suoi 102 anni, scandiva parole limpide e nette: "Sono indignato per il fatto che coloro che rappresentano i discendenti di un popolo che e' stato perseguitato nei secoli per motivi religiosi o razziali, oggi decisori dello Stato d'Israele, possano non solo colonizzare tutto un popolo, scacciarlo in parte dalla sua terra - volendolo scacciare una volta per tutte - ma anche, dopo il massacro del 7 ottobre, commettere una vera e propria carneficina, massiccia, della popolazione di Gaza, continuando senza sosta". E indicava il compito al quale nessun operatore della cultura e dell'informazione puo' sottrarsi: "L'unica cosa che possiamo fare, se non riusciamo a resistere concretamente a questa tragedia orribile, e' testimoniare. Resistere con la mente, senza mistificazioni, ma avendo il coraggio di guardare in faccia la realta' per continuare a testimoniare".
Rispetto alla catastrofe palestinese che si svolge da mesi in mondovisione, per non mistificare la realta', e' dunque necessario avere il coraggio di scandire parole di pace, ossia dire la verita' sui fatti in corso, senza temere la censura e senza operare autocensura preventiva. Si tratta di pronunciare parole precise, come il nostro governo non e' stato in grado di fare all'Assemblea delle Nazioni Unite: "Cessare il fuoco, fermare il massacro, arrestare la carneficina, impedire il genocidio, punire i crimini di guerra". Parole che accomunano Edgar Morin ad Antonio Guterres, papa Francesco agli ebrei per la pace ai milioni di persone che nel mondo manifestano per resistere sia alla violenza che alla menzogna. In Palestina e ovunque.
Dopo due anni di escalation bellica in Ucraina, in seguito all'invasione dell'esercito russo, in una guerra senza vincitori - tranne l'industria bellica che, come ha detto Stoltenberg alla Conferenza di Monaco sulla "sicurezza", deve passare ad una vera e propria economia di guerra - ma con centinaia di migliaia di vinti, ossia le giovani vittime di entrambi gli eserciti; dopo quattro mesi e mezzo di carneficina israeliana in Palestina che si trasforma man mano in genocidio, come paventato dalla Corte internazionale di giustizia le cui prescrizioni sono ignorate da Israele, e' necessario resistere alle mistificazioni di tutte le propagande di guerra. Resistere al bellicismo ideologico montante nei media, alle minimizzazioni delle vittime, alla giustificazione della violenza, all'aumento delle spese militari a discapito di quelle civili e guardare in faccia la realta'. Scandendo e disvelando la verita' orribile di ogni guerra e dei suoi massacri.
E' all'interno di questo scenario di guerra globale in rapida espansione che arriva l'anniversario del 24 febbraio per il quale Rete Italiana Pace e disarmo convoca la Giornata di mobilitazione nazionale per il cessate il fuoco in Palestina e in Ucraina per fermare la criminale follia di tutte le guerre, bloccare la corsa al riarmo, riconoscere lo Stato di Palestina e mettere al bando le armi nucleari. Dentro a questa mobilitazione, a Roma si svolge anche il XXVII Congresso nazionale del Movimento Nonviolento - l'organizzazione fondata da Aldo Capitini nel lontano 1962 - sul tema dell'obiezione alla guerra oggi e della priorita' della nonviolenza. Tra i testimoni di pace, che non si stancano di dire la verita' contro la guerra, a Roma sara' presente Olga Karatch, premio Langer 2023, testimone bielorussa della Campagna di Obiezione alla guerra a difesa dei diritti umani di chi rifiuta la mobilitazione militare e la coscrizione obbligatoria, ed a Reggio Emilia ci sara' Robi Damelin portavoce dell'organizzazione "mista" palestinese-israeliana Parents Circle Families Forum composta da parenti delle vittime del fuoco "nemico" che testimoniano insieme da anni la necessita' della pace, attraverso processi nonviolenti di riconciliazione.
Esperienze di pratiche di pace, come ha insegnato e praticato anche Johan Galtung il fondatore e pioniere del peace studies, gli studi internazionali per la pace e mediatore di decine di conflitti, morto sabato 17 febbraio all'eta' di novantatre anni. Un altro grande vecchio che fino alla fine ha scandito parole precise: "Essere contro la guerra e' una posizione moralmente lodevole, ma non e' sufficiente a risolvere i problemi delle alternative alla guerra e delle condizioni per la sua abolizione. E' necessario costruire la pace con mezzi pacifici. (...) Non esiste alcun conflitto - per quanto l'odio sia interiorizzato, il comportamento violento istituzionalizzato e il tema del conflitto insolubile - che non possa essere trasformato attraverso la nonviolenza" (Pace con mezzi pacifici). Si tratta, dunque, di scandire dal basso la verita' per ribaltare la narrazione dominante e tossica sulla guerra e la violenza "necessarie", solo perche' funzionali alle logiche di potenza dei governi ed ai profitti di chi ci guadagna.

5. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI

Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
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Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
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Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
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Donna, vita, liberta'.

6. REPETITA IUVANT. PERCHE' OCCORRE SCRIVERE ORA A BIDEN PER CHIEDERE LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Perche' quest'anno negli Stati Uniti d'America ci saranno le elezioni presidenziali.
Ed e' abitudine dei presidenti al termine del mandato di concedere la grazia ad alcune persone detenute.
Quindi e' in questi mesi che Biden decidera' in merito.
E quindi e' adesso che occorre persuaderlo a restituire la liberta' a Leonard Peltier.
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Di seguito le indicazioni dettagliate per scrivere alla Casa Bianca e una proposta di testo in inglese
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 48 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 48 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.

7. LUTTI. E' DECEDUTA LA SORELLA DI LEONARD PELTIER, LINDA MARIE DECOTEAU. IL "LEONARD PELTIER AD HOC COMMITTEE" HA PROMOSSO UNA RACCOLTA DI FONDI PER IL FUNERALE

E' deceduta la sorella di Leonard Peltier, Linda Marie DeCoteau.
Il "Leonard Peltier Ad Hoc Committee" ha promosso una raccolta di fondi per il funerale.
Per informazioni e per contribuire collegarsi al sito https://www.freeleonardpeltiernow.org/ e cliccare sul riquadro relativo.
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Esprimiamo le nostre condoglianze.
Invitiamo chi ci legge ed e' in grado di farlo a contribuire alla raccolta dei fondi.
Rinnoviamo la richiesta che Leonard Peltier sia liberato.
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Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.

8. MATERIALI. NON MUOIA IN CARCERE LEONARD PELTIER, DIFENSORE DEI DIRITTI UMANI DI TUTTI GLI ESSERI UMANI E DELLA MADRE TERRA. ALCUNI MATERIALI DI DOCUMENTAZIONE

Non muoia in carcere Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 48 anni prigioniero innocente.
Si estenda e si intensifichi la mobilitazione nonviolenta internazionale per chiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America di concedere la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
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Segnaliamo alcuni  materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page
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Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.

9. PER SAPERE E PER AGIRE. ALCUNI RIFERIMENTI UTILI

Segnaliamo il sito della "Casa delle donne" di Milano: www.casadonnemilano.it
Segnaliamo il sito della "Casa internazionale delle donne" di Roma: www.casainternazionaledelledonne.org
Segnaliamo il sito delle "Donne in rete contro la violenza": www.direcontrolaviolenza.it
Segnaliamo il sito de "Il paese delle donne on line": www.womenews.net
Segnaliamo il sito della "Libreria delle donne di Milano": www.libreriadelledonne.it
Segnaliamo il sito della "Libera universita' delle donne" di Milano: www.universitadelledonne.it
Segnaliamo il sito di "Noi donne": www.noidonne.org
Segnaliamo il sito di "Non una di meno": www.nonunadimeno.wordpress.com

10. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO IL COORDINAMENTO ITALIANO DI SOSTEGNO ALLE DONNE AFGHANE

Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane (CISDA).
Per contatti: e-mail: cisdaonlus at gmail.com, sito: www.cisda.it

11. REPETITA IUVANT. SOLIDALI CON LE DONNE IRANIANE NELLA LOTTA NONVIOLENTA PER I DIRITTI UMANI DI TUTTI GLI ESSERI UMANI

Siamo solidali con le donne iraniane nella lotta nonviolenta per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Scriviamo all'ambasciata dell'Iran in Italia per chiedere che cessi la repressione del movimento democratico e nonviolento delle donne - e degli uomini postisi alla loro sequela - che si riconosce nel motto "Donna, vita, liberta'", che siano liberate e liberati tutte le prigioniere e tutti i prigionieri politici, che cessi la violenza maschilista di stato, e che siano riconosciuti, rispettati e difesi tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Nessuna autorita' e' legittima se non rispetta la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

12. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

13. REPETITA IUVANT. A COSTO DI SEMBRARE IL SOLITO GRILLO PARLANTE... (NOVEMBRE 2023)

Ci sono alcune cose che vanno pur dette, e allora diciamole.
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Ogni manifestazione a favore dell'esistenza dello stato di Israele che non s'impegni anche per la nascita dello stato di Palestina rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione a sostegno del popolo palestinese che non s'impegni anche a sostegno del popolo ebraico rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da un'organizzazione terrorista e non quelle commesse da uno stato e' peggio che inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da uno stato e non quelle commesse da un'organizzazione terrorista e' peggio che inutile.
*
Sia il popolo palestinese che il popolo ebraico sono realmente minacciati di genocidio.
E' compito dell'umanita' intera impedire questi genocidi, tutti i genocidi.
Per impedire il genocidio del popolo ebraico e' indispensabile l'esistenza dello stato di Israele.
Per immpedire il genocidio del popolo palestinese e' indispensabile l'esistenza dello stato di Palestina.
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Allo stato di Israele chiediamo:
1. di cessare la guerra a Gaza e il sostegno alle violenze dei coloni in Cisgiordania.
2. di cessare di occupare i territori palestinesi e di riconoscere l'esistenza dello stato di Palestina nei territori della Cisgiordania e di Gaza devolvendo immediatamente tutte le funzioni giurisdizionali ed amministrative e le risorse relative all'Autorita' Nazionale Palestinese - intesa come governo provvisorio dello stato di Palestina fino alle elezioni democratiche -.
3. di sgomberare immediatamente le illegali colonie nei territori occupati, restituendo quelle aree al popolo palestinese.
4. di concordare con l'Autorita' Nazionale Palestinese l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di essere una piena democrazia abrogando ogni misura legislativa ed amministrativa di discriminazione razzista.
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All'Autorita' Nazionale Palestinese chiediamo:
1. di assumere immediatamente il governo della Striscia di Gaza.
2. di adoperarsi ivi per l'immediata liberazione di tutte le persone rapite da Hamas.
3. di organizzare lo stato di Palestina indipendente e democratico.
4. di concordare con lo stato di Israele l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di adoperarsi affinche' nessuno stato arabo o musulmano possa piu' proseguire in una politica antisraeliana ed antiebraica prendendo abusivamente a pretesto la causa palestinese.
*
All'Onu chiediamo:
1. un piano straordinario di aiuti per la Palestina.
2. una deliberazione dell'Assemblea Generale che riconoscendo i due stati di Israele e di Palestina vincoli tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a cessare ogni politica di negazione dello stato di Israele, ogni politica di persecuzione antiebraica.
*
Agli stati ed agli organismi politici sovranazionali d'Europa (l'Europa che e' il continente in cui si sono realizzati la bimillenaria persecuzione antiebraica e l'orrore assoluto della Shoah; l'Europa che e' il continente i cui principali stati hanno oppresso i popoli del resto del mondo con il razzismo, il colonialismo, l'imperialismo fin genocida) chiediamo:
1. di risarcire adeguatamente sia lo stato di Israele che lo stato di Palestina per le sofferenze inflitte ai loro popoli sia direttamente che indirettamente.
2. di contrastare il fascismo e il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia, tutte le ideologie di odio e le organizzazioni che le praticano e le diffondono, e tutti i crimini conseguenti.
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Fermare la guerra.
Fermare le stragi.
Restituire la liberta' a tutte le persone che ne sono state private.
Riconoscere e proteggere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.

14. REPETITA IUVANT. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA? (APRILE 2023)

Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
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Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
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E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

15. INCONTRI. A TRENTO PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI ERNA PUTZ, "FRANZ JAEGERSTAETTER: UN FULGIDO ESEMPIO IN TEMPI BUI"
[Dall'associazione "Franz Jaegerstaetter Italia" (per contatti: franzitalia at gmail.com)  riceviamo e diffondiamo]

Presentazione del nuovo libro di Erna Putz, Franz Jaegerstaetter: un fulgido esempio in tempi bui.
Trento, Libreria Ancora, via Santa Croce 35, sabato 2 marzo 2024, ore 17:30.
Emanuele Curzel ne discute con i curatori Lucia Togni e Giampiero Girardi
La figura di Franz Jaegerstaetter spicca per la sua solitudine, l'acuminata capacita' di analisi politica e la coerenza nelle scelte. Una persona normale che, pero', ha saputo fare la scelta coraggiosissima di rifiutare di combattere nell'esercito del Fuhrer.
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Erna Putz, Franz Jaegerstaetter: un fulgido esempio in tempi bui, a cura di Lucia Togni e Giampiero Girardi. Prefazione di Fabrizio Mandreoli. Postafzione di Sergio Tanzarella. Il Pozzo di Giacobbe, Trapani, 2023, 209 pagine, euro 16,90.
Si tratta della riedizione (riveduta e ampliata) della originaria biografia sulla vita di Franz Jaegerstaetter, redatta da Erna Putz, la persona che ha dedicato la vita alla ricerca su questa vicenda e l'ha fatta conoscere al mondo.
L'agile volume, la cui edizione italiana e' stata curata da Lucia Togni e Giampiero Girardi, presenta la figura di un vero eroe, che ha saputo opporsi al nazismo. Siamo in Austria nel 1943, Franz e' un contadino, ha fatto solo gli studi elementari, non ha collegamenti con movimenti di resistenza. Eppure ha capito che non si puo' essere contemporaneamente cristiani e nazisti. E rifiuta ogni contatto con il sistema hitleriano.
Quando viene chiamato alle armi, compie una vera e propria obiezione di coscienza a causa della quale subisce la condanna a morte da parte del Tribunale supremo del Reich.
Il volume ci accompagna nel ripercorrere la vita di Franz, giovane attivo e anche scapestrato. Ricostruisce il travaglio della sua decisione, resa piu' difficile dalle sue responsabilità di marito e di padre di tre figlie piccole. Ne mostra il coraggio nella detenzione e nel momento del processo, fino alla morte per decapitazione a soli 36 anni.
La documentazione riporta il testo della sentenza di condanna e quello della riabilitazione.
Un'appassionata postfazione di Sergio Tanzarella mette in guardia dal rischio della cancellazione della memoria, che si realizza se Franz diventa una figura irenica e se ne rifiuta il dirompente messaggio del primato della coscienza e del valore dei diritti umani.
Insomma, un libro da leggere tutto d'un fiato, che ci porta accanto ad una persona grande, che ha qualcosa da dire anche a noi oggi, 80 anni dopo.
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Libri e film su Franz Jaegerstaetter
Volumi dedicati (in ordine decrescente di pubblicazione)
- Franz Jaegerstaetter: un fulgido esempio in tempi bui, di Erna Putz, edizione italiana a cura di Lucia Togni e Giampiero Girardi, Il Pozzo di Giacobbe, Trapani, 2023.
Si tratta della riedizione (riveduta ed ampliata) della biografia di Franz, scritta dalla persona che per anni si e' dedicata al compito di farne conoscere la figura.
- Franziska e Franz Jaegerstaetter di fronte al nazismo. Una storia d'amore, di fede e di coraggio, a cura di Giampiero Girardi e Lucia Togni, Il pozzo di Giacobbe, Trapani, 2013.
E' la raccolta completa delle lettere (in parte inedite) scambiate da Franz e Franziska in tutta la loro vita insieme. E' dedicato alla moglie del martire, a pochi mesi dalla morte.
- Solo contro Hitler, di Francesco Comina, EMI, Verona 2021.
E' la ricostruzione romanzata della vicenda di Franz Jaegerstaetter.
- Cristo o Hitler? Vita del Beato Franz Jaegerstaetter, di Cesare G. Zucconi, San Paolo, Cinisello Balsamo, 2008.
Una ricca e documentata biografica, scritta dal responsabile delle relazioni con il mondo tedesco della Comunita' di Sant'Egidio di Roma.
- Franz Jaegerstaetter, il contadino contro Hitler: una testimonianza per l'oggi, di Giampiero Girardi, Berti, Piacenza, 2007.
E' un tascabile che riassume i contorni della vicenda e raccoglie alcune riflessioni che attualizzano all'oggi il significato ed i contorni della vicenda.
- Scrivo con le mani legate. Lettere dal carcere e altri scritti dell'obiettore-contadino che si oppose ad Adolf Hitler, a cura di Giampiero Girardi, traduzione di Lucia Togni, Berti, Piacenza, 2005.
Il volume raccoglie tutti i testi scritti da Franz Jaegerstaetter: non solo le lettere alla moglie e ad altri amici, ma anche le riflessioni scritte prima (ed in preparazione) della scelta di rifiutare il servizio nell'esercito tedesco.
- Il testimone solitario. Vita e morte di Franz Jaegerstaetter, di Gordon Zahn, Editoria universitaria, Venezia, 2002.
Questo libro e' apparso negli Stati Uniti nel 1965. In Italia e' stato pubblicato da Gribaudi nel 1968. Si deve a questo volume la diffusione della conoscenza di Franz Jaegerstaetter.
- Franz Jaegerstaetter. Un contadino contro Hitler, di Erna Putz , a cura di Giampiero Girardi, traduzione di Lucia Togni, Berti, Piacenza, 2000.
Questa biografia di Franz Jaegerstaetter e' stata scritta dalla biografa "ufficiale" ed e' la raccolta di tutto il materiale disponibile sulla vicenda.
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Libri dove si parla di Franz
- Testimoni della coscienza da Socrate ai giorni nostri, di Anselmo Palini, AVE, Roma, 2005, pagg. 181-220.
- Ho spezzato il mio fucile. Storia di un obiettore di coscienza, di Alberto Trevisan, EDB, Bologna 2005, pagg. 136-138.
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Filmografia
- Franz Jaegerstaetter, un contadino contro Hitler, video di 28 minuti, distribuito da Franz Jaegerstaetter Italia, via del Forte 44/B, 38121 Trento, email: franzitalia at gmail.com.
Un film di 28 minuti, recitato da alcuni attori, che ricostruisce leintera vicenda e la inquadra nel suo tempo.
- La vita nascosta, regia di Terrence Malik, uscito nel 2019, distribuito in Italia nel 2020 da 20th Century Fox.

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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 419 del 23 febbraio 2024
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Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che negli anni Ottanta ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.
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