[Nonviolenza] Telegrammi. 5106



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5106 del 10 febbraio 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Tutte le vittime
2. One Billion Rising 2024: Rise for Freedom!
3. Per la strage di Cutro
4. Movimento Nonviolento: Congresso del Movimento Nonviolento a Roma il 23-25 febbraio 2024 "Obiezione alla guerra, oggi!"
5. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
6. Perche' occorre scrivere ora a Biden per chiedere la liberazione di Leonard Peltier
7. Claudia De La Cruz & Karina Garcia: Free Leonard Peltier
8. Gloria La Riva: Free Leonard Peltier
9. NDN Collective: Free Leonard Peltier
10. Ripetiamo ancora una volta...
11. A costo di sembrare il solito grillo parlante... (novembre 2023)
12. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa? (aprile 2023)
13. Il Movimento Nonviolento ricorda Bruno Segre
14. Sergio Albesano ricorda Bruno Segre
15. Mao Valpiana ricorda Bruno Segre
16. Corta litania della nonviolenza e del nulla
17. Alcune pubblicazioni di Sebastiano Timpanaro
18. Alcune pubblicazioni di Tzvetan Todorov
19. Segnalazioni librarie
20. La "Carta" del Movimento Nonviolento
21. Per saperne di piu'

1. LA MEMORIA E I COMPITI DELL'L'ORA. TUTTE LE VITTIME

Tutte le vittime noi ricordiamo
ogni vittima ha il volto di Abele

A tutte le uccisioni ci opponiamo
salvare le vite e' il primo dovere

Siamo una sola umana famiglia
in un unico mondo vivente

2. INIZIATIVE. ONE BILLION RISING 2024: RISE FOR FREEDOM!
[Da One Billion Rising Italia (per contatti: obritalia at gmail.com riceviamo e diffondiamo]

Carissim*,
ci avviciniamo al 14 febbraio e vogliamo, con questa mail, spronare tutt* voi  ad essere partecipi ad OBR 2024.
Sono tante le scuole, le associazioni e i gruppi informali che stanno aderendo anche quest'anno, e saremmo particolarmente felici di avervi ancora con noi in questa edizione.
Per chi aderira' e' gia' disponibile il format della locandina che potrete personalizzare con i dati del vostro evento e n. 2 t-shirt ufficiali One Billion Rising.
Siamo a disposizione e vi salutiamo con affetto e gratitudine.
Nicoletta Billi 3332432777
Luisa Rizzitelli 3454767246
Margherita Santicchia 3280199958
One Billion Rising Italy
https://www.onebillionrising.org/

3. L'ORA. PER LA STRAGE DI CUTRO

Per la strage di Cutro
e per tutte le stragi di migranti nel Mediterraneo
occorrerebbe condannare
ed allontanare per sempre dai pubblici uffici
tutti i governanti italiani
tutti i governanti europei
colpevoli di crimini contro l'umanita'

4. INCONTRI. MOVIMENTO NONVIOLENTO: CONGRESSO DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO A ROMA IL 23-25 FEBBRAIO 2024 "OBIEZIONE ALLA GUERRA, OGGI!"
[Riceviamo e diffondiamo]

Congresso del Movimento Nonviolento
Roma, 23 - 24 - 25 febbraio 2024.
Il titolo del Congresso e': “Obiezione alla guerra, oggi! Priorita' della nonviolenza", una formula che indica gia' obiettivi e strumenti, mezzi e fini. "Priorita' della nonviolenza" ha un doppio significato:
- indicare quali sono le priorita' che la nonviolenza chiede per la realta' di oggi;
- assumere la nonviolenza come priorita' per la nostra vita personale e politica.
Il XXVII Congresso nazionale del Movimento Nonviolento si svolgera' a Roma (Spazio Pubblico – FP Cgil, via di Porta Maggiore 52, zona Termini) nei giorni 23, 24, 25 febbraio 2024.
Il Congresso si aprira' il venerdi' 23 febbraio alle ore 17 con la registrazione dei partecipanti (aperto a tutti, ma votano solo gli iscritti), cui seguira' alle 18 il dibattito pubblico "Elezioni Europee e l'aggiunta nonviolenta", su Europa disarmata, l'Europa e la Nato, i Corpi civili europei di pace, le guerre ai confini d'Europa, Europa dei ponti o dei muri?
Il sabato 24 febbraio, dopo la relazione di apertura sulle attivita' svolte e le prospettive di lavoro, gli interventi dei Centri territoriali, i saluti degli ospiti, seguira' il dibattito che si concludera' con la votazione della Mozione e degli organi statutari.
Al Congresso parteciperanno anche i rappresentanti delle Reti di cui il Movimento Nonviolento fa parte (Rete italiana Pace e Disarmo, Conferenza nazionale Enti di Servizio Civile, Beoc - Ufficio Europeo Obiezione di Coscienza, War Resisters International, ecc.), delle Campagna "Obiezione alla guerra", "Un'altra difesa e' possibile", "La via Maestra per la Costituzione", e delle Associazioni con cui collabora (da Un Ponte per ad Archivio Disarmo, da Cgil a Fondazione Langer, da Acli a Fondazione Capitini, ecc.).
Sara' questa la nostra partecipazione attiva alla giornata di mobilitazione nazionale del 24 febbraio "Fermiamo la criminale follia della guerra" lanciata da Europe for Peace e AssisiPaceGiusta.
Tra gli ospiti del nostro Congresso ci sara' anche Olga Karatch (premio Langer 2023), testimone bielorussa della Campagna di Obiezione alla guerra a difesa dei diritti umani di chi rifiuta la mobilitazione militare e la coscrizione obbligatoria. Ci saranno anche collegamenti con obiettori di coscienza alla guerra in Ucraina e in Palestina.
Il Congresso si concludera' domenica 25 febbraio con la partecipazione collettiva all'Angelus in Piazza San Pietro, nell'ambito della campagna contro tutte le guerra e contro le armi che le rendono possibili di Papa Francesco.
I giornalisti sono invitati.
Mao Valpiana, Presidente
*
Per contatti stampa:
Segreteria Congresso tel. 045 8009803
Presidente (M. Valpiana) cell. 348 2863190
Contatti su Roma (D. Taurino) cell. 328 3736667

5. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI

Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
*
Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
*
Donna, vita, liberta'.

6. REPETITA IUVANT. PERCHE' OCCORRE SCRIVERE ORA A BIDEN PER CHIEDERE LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Perche' tra meno di un anno negli Stati Uniti d'America ci saranno le elezioni presidenziali.
Ed e' abitudine dei presidenti al termine del mandato di concedere la grazia ad alcune persone detenute.
Quindi e' in questi mesi che Biden decidera' in merito.
E quindi e' adesso che occorre persuaderlo a restituire la liberta' a Leonard Peltier.
*
Di seguito le indicazioni dettagliate per scrivere alla Casa Bianca e una proposta di testo in inglese
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 48 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 48 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.

7. DOCUMENTAZIONE. CLAUDIA DE LA CRUZ & KARINA GARCIA: FREE LEONARD PELTIER
[Da X (gia' Twitter) riprendiamo e diffondiamo]

Leonard Peltier is one of the longest held political prisoners in the U.S. - a victim of the FBI's campaign of terror against the American Indian Movement in the 1970's - despite international calls for his freedom.
Free Leonard Peltier! Clemency now!

8. DOCUMENTAZIONE. GLORIA LA RIVA: FREE LEONARD PELTIER
[Da X (gia' Twitter) riprendiamo e diffondiamo]

49 Years of cruel and unusual punishment, FREE LEONARD PELTIER!

9. APPELLI. NDN COLLECTIVE: FREE LEONARD PELTIER
[Riceviamo e diffondiamo]

Today on February 6, 2024, Leonard Peltier will begin his 49th year of incarceration. Adding to the globally recognized injustice of his long incarceration, he remains in a maximum security federal penitentiary facility at the age of 79.
A citizen of the Turtle Mountain Band of Chippewa Indians in North Dakota, an activist, and member of the American Indian Movement (AIM) the flawed prosecution and constitutional violations that led to Leonard Peltier's conviction have kept his case at the forefront of human rights advocates issues around the world.
Now, in 2024, we have reached a tipping point. Members of the prosecution at every level, from the U.S. Attorney to the judge who handled his appeal to members of the FBI, have stepped forward to call out the faults in the prosecution of Leonard Peltier's case and the blatant injustice of his continued incarceration.
NDN Collective and Amnesty International USA are calling upon our relatives, partners, and allies to support the movement to #FreeLeonardPeltier.
The prosecution of Leonard Peltier in 1975 stands as a symbol of law enforcement's treatment of American Indians at that time and to this day.
"We (Indigenous Peoples) make up less than 10% of the population in the state of South Dakota. But 51% of people that are incarcerated" said Nick Tilsen, NDN Collective President and CEO. "That makes South Dakota and the Indigenous population here ground zero for the over-incarceration of Indigenous people in the nation."
Even as Leonard Peltier begins his 49th year in prison, the fight for justice and systemic reform continues, both for Peltier and for the Indigenous peoples in our urban communities and on our tribal lands.
*
Take Action Today
- Call: @whitehouse at (202) 456-1111 and request the release of Leonard Peltier
- Email: @whitehouse at whitehouse.gov/contact and request the release of Leonard Peltier
- Find and Write your local representative at ndnco.cc/findyourrep
- Read Leonard's Letter to supporters: ndnco.cc/lpls
*
"I know that the spirit warriors coming up behind me have the heart and soul to fight racism and oppression, and to fight the greed that is poisoning our lands, waters, and people. We are still here. Remember who you are, even if they come for your land, your water, your family. We are children of Mother Earth and we owe her and her other children our care."
– Leonard Peltier in his letter to supporters
*
#FreeLeonardPeltier #NDNCollective

10. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

11. REPETITA IUVANT. A COSTO DI SEMBRARE IL SOLITO GRILLO PARLANTE... (NOVEMBRE 2023)

Ci sono alcune cose che vanno pur dette, e allora diciamole.
*
Ogni manifestazione a favore dell'esistenza dello stato di Israele che non s'impegni anche per la nascita dello stato di Palestina rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione a sostegno del popolo palestinese che non s'impegni anche a sostegno del popolo ebraico rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da un'organizzazione terrorista e non quelle commesse da uno stato e' peggio che inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da uno stato e non quelle commesse da un'organizzazione terrorista e' peggio che inutile.
*
Sia il popolo palestinese che il popolo ebraico sono realmente minacciati di genocidio.
E' compito dell'umanita' intera impedire questi genocidi, tutti i genocidi.
Per impedire il genocidio del popolo ebraico e' indispensabile l'esistenza dello stato di Israele.
Per immpedire il genocidio del popolo palestinese e' indispensabile l'esistenza dello stato di Palestina.
*
Allo stato di Israele chiediamo:
1. di cessare la guerra a Gaza e il sostegno alle violenze dei coloni in Cisgiordania.
2. di cessare di occupare i territori palestinesi e di riconoscere l'esistenza dello stato di Palestina nei territori della Cisgiordania e di Gaza devolvendo immediatamente tutte le funzioni giurisdizionali ed amministrative e le risorse relative all'Autorita' Nazionale Palestinese - intesa come governo provvisorio dello stato di Palestina fino alle elezioni democratiche -.
3. di sgomberare immediatamente le illegali colonie nei territori occupati, restituendo quelle aree al popolo palestinese.
4. di concordare con l'Autorita' Nazionale Palestinese l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di essere una piena democrazia abrogando ogni misura legislativa ed amministrativa di discriminazione razzista.
*
All'Autorita' Nazionale Palestinese chiediamo:
1. di assumere immediatamente il governo della Striscia di Gaza.
2. di adoperarsi ivi per l'immediata liberazione di tutte le persone rapite da Hamas.
3. di organizzare lo stato di Palestina indipendente e democratico.
4. di concordare con lo stato di Israele l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di adoperarsi affinche' nessuno stato arabo o musulmano possa piu' proseguire in una politica antisraeliana ed antiebraica prendendo abusivamente a pretesto la causa palestinese.
*
All'Onu chiediamo:
1. un piano straordinario di aiuti per la Palestina.
2. una deliberazione dell'Assemblea Generale che riconoscendo i due stati di Israele e di Palestina vincoli tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a cessare ogni politica di negazione dello stato di Israele, ogni politica di persecuzione antiebraica.
*
Agli stati ed agli organismi politici sovranazionali d'Europa (l'Europa che e' il continente in cui si sono realizzati la bimillenaria persecuzione antiebraica e l'orrore assoluto della Shoah; l'Europa che e' il continente i cui principali stati hanno oppresso i popoli del resto del mondo con il razzismo, il colonialismo, l'imperialismo fin genocida) chiediamo:
1. di risarcire adeguatamente sia lo stato di Israele che lo stato di Palestina per le sofferenze inflitte ai loro popoli sia direttamente che indirettamente.
2. di contrastare il fascismo e il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia, tutte le ideologie di odio e le organizzazioni che le praticano e le diffondono, e tutti i crimini conseguenti.
*
Fermare la guerra.
Fermare le stragi.
Restituire la liberta' a tutte le persone che ne sono state private.
Riconoscere e proteggere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.

12. REPETITA IUVANT. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA? (APRILE 2023)

Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
*
Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
*
E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

13. LUTTI. IL MOVIMENTO NONVIOLENTO RICORDA BRUNO SEGRE
[Dal sito di "Azione nonviolenta" riprendiamo e diffondiamo]

Il Movimento Nonviolento annuncia la morte di Bruno Segre, avvocato difensore degli obiettori di coscienza e di ogni giusta causa per la liberta' e la giustizia.
Se ne e' andato proprio nel Giorno della Memoria, il 27 gennaio 2024, lui ebreo antifascista che ha sempre avversato ogni totalitarismo.
Uomo di grandissima cultura, ha abbracciato il pacifismo fino a farne l'impegno principale dei suoi ultimi anni.
Lo ricordiamo qui con due brevi testimonianze: una di Sergio Albesano, torinese, che gli e' stato vicino e ha raccolto le sue testimonianze e memorie, e l'altra del nostro presidente Mao Valpiana.

14. LUTTI. SERGIO ALBESANO RICORDA BRUNO SEGRE
[Dal sito di "Azione nonviolenta" riprendiamo e diffondiamo]

Oggi, 27 gennaio 2024, all'eta' di centocinque anni Bruno Segre ha lasciato la sua vita mortale. Il caso non capita mai per caso e quindi non e' una fortuita coincidenza che se ne sia andato proprio nel Giorno della Memoria, lui che aveva un cognome problematico nell'epoca delle leggi razziali.
Bruno e' stato tante cose: avvocato, giornalista, politico, scrittore, partigiano. Ma soprattutto e' stato un Uomo. Tra le tante cose che si possono ricordare di lui ci sono il mensile "L'incontro", che fondo' e diresse per sessant'anni, e i processi a difesa degli obiettori di coscienza, dal primo obiettore per motivi politici, Pietro Pinna, fino ai tanti testimoni di Geova che chiesero il suo patrocinio. Poteva morire tanti anni fa, da resistente, quando un repubblichino gli sparo' al cuore e solo il portasigarette che teneva nel taschino lo salvo', deviando il colpo.
Oggi, dopo una vita spesa intensamente e sempre con grande passione, per chi ha avuto il privilegio di conoscerlo se ne e' andato soprattutto un amico.

15. LUTTI. MAO VALPIANA RICORDA BRUNO SEGRE
[Dal sito di "Azione nonviolenta" riprendiamo e diffondiamo]

E' arrivata questa mattina, nel Giorno della Memoria, la notizia della morte di Bruno Segre. Una vita, lunga 105 anni, spesa per la giustizia, la liberta', contro ogni totalitarismo, per i diritti.
L'ultima volta che siamo stati insieme, ad un convegno a Torino nell'ottobre del 2022, ha concluso il suo intervento da tribuno del popolo con la frase "teniamo alta la bandiera della liberta' e della pace".
E' stato il difensore nel 1948 di Pietro Pinna, obiettore di coscienza. Fu chiamato a questo incarico da Aldo Capitini. Da li' inizia la sua lunga carriera di avvocato "sempre dalla parte giusta".
Irriducibile antifascista, storico difensore dei Testimoni di Geova, lui laico fino al midollo. Una storia cosi' lunga non e' riassumibile in breve; ci ripromettiamo di farlo perche' la sua memoria ed eredita' morale merita veramente di essere tramandata per i piu' giovani.
Bruno Segre, come diceva lui scherzando (ed il suo spiccato umorismo ebraico era un altro segno della sua grande intelligenza; non c'era intervento in cui non raccontasse aneddoti spassosissimi), e' morto almeno cinque volte. Le prime in gioventu', condannato alla fucilazione, poi durante la Resistenza, e infine un anno fa quando i giornali lo diedero per defunto, per un errore di omonimia: lui anche in quest'occasione si fece quattro risate e ogni volta riprendeva la sua contagiosa voglia di vivere e di lottare.
Questa volta si e' fermato davvero. Mai riposo fu piu' meritato.
Onore a Bruno Segre!

16. REPETITA IUVANT. CORTA LITANIA DELLA NONVIOLENZA E DEL NULLA

"Se non e' la lotta che libera tutte e tutti
la nonviolenza e' nulla"
(Nereo Zuzzanghi, Lunghe storie dette in breve, Ferney, 1778)

Se non abbatte tutte le muraglie di tutti i luoghi di pena
tutte le gabbie tutti i recinti di filo spinato
tutte le stanze buie gli angoli della vergogna
i vagoni bestiame le baracche con le orchestrine

Se non abolisce tutti i plotoni d'esecuzione
se non chiude tutte le fabbriche d'armi
se non scioglie tutti gli eserciti

Se non demolisce tutte le istituzioni totali
se non demolisce tutte le ideologie totalitarie
se non e' lo spazio dell'eguaglianza e della diversita'
se non e' la casa comune che include il mondo intero
dove vige la legge dell'universale solidarieta' e responsabilita'
se non e' colloquio corale e dialogo infinito
passarsi il pane e il vino e la parola
nell'ospitalita' che nulla chiede

Se non versa sabbia nei motori
se non dissoda le strade asfaltate
se non ruba tutte le gomme

Se non spezza tutte le catene
se non salva tutti i naufraghi
se non soccorre tutti i bisognosi

Se non fa crescere l'erba
se non resuscita ogni giorno il sole
se non colma ogni notte il cielo di stelle
se non nutre le anime come i corpi

Se non demolisce gli idoli e l'idolo della demolizione degli idoli
se non si oppone a tutte le demolizioni
se non restituisce la parola
se non impara e insegna ad ascoltare
e riscaldare senza dare fuoco

se non restituisce la liberta' ad ogni persona oppressa
se non condivide tutto il bene e tutti i beni fra tutte e tutti
se non salva tutte le vite
se non e' la coscienza e l'organizzazione delle oppresse e degli oppressi in lotta
per la liberazione del'umanita' intera e la difesa dell'intero mondo vivente
la nonviolenza e' nulla.

17. MAESTRI. ALCUNE PUBBLICAZIONI DI SEBASTIANO TIMPANARO

- Sebastiano Timpanaro, Alcune osservazioni sul pensiero di Leopardi, Solfanelli, Chieti 2015, pp. 88.
- Sebastiano Timpanaro, Antileopardiani e neomoderati nella sinistra italiana, Ets, Pisa 1982, pp. 348.
- Sebastiano Timpanaro, Aspetti e figure della cultura ottocentesca, Nistri-Lischi, Pisa 1980, pp. XVI + 480.
- Sebastiano Timpanaro, Classicismo e illuminismo nell'Ottocento italiano, Nistri-Lischi, Pisa 1965, 1969, 1988, pp. XL + 440.
- Sebastiano Timpanaro, Il lapsus freudiano. Psicanalisi e critica testuale, La Nuova Italia, Firenze 1974, Bollati Boringhieri, Torino 2002, pp. XXXIV + 208.
- Sebastiano Timpanaro, La filologia di Giacomo Leopardi, Le Monnier, Firenze 1955, Laterza, Roma-Bari 1978, 1997, pp. XVI + 272.
- Sebastiano Timpanaro, La "fobia romana" e altri scritti su Freud e Meringer, Ets, Pisa 1992, pp. 224.
- Sebastiano Timpanaro, Nuovi Contributi di filologia e storia della lingua latina, Patron, 1994, pp. XVI + 512.
- Sebastiano Timpanaro, Nuovi studi sul nostro Ottocento, Nistri-Lischi, Pisa 1995, pp. XXII + 248.
- Sebastiano Timpanaro, Per la storia della filologia virgiliana antica, Salerno, Roma 1986, 2002, pp. 236.
- Sebastiano Timpanaro, Sulla linguistica dell'Ottocento. Il Mulino, Bologna 2005, pp. 340.
- Sebastiano Timpanaro, Sul materialismo, Nistri-Lischi, Pisa 1970, 1975, Unicopli, Milano 1997, pp. XXXVIII + 234.
- Sebastiano Timpanaro, Virgilianisti antichi e tradizione indiretta, Olschki, Firenze 2001, pp. XVIII + 190.

18. MAESTRI. ALCUNE PUBBLICAZIONI DI TZVETAN TODOROV

- Tzvetan Todorov, Di fronte all'estremo, Garzanti, Milano 1992, 2011, pp. 312.
- Tzvetan Todorov, Eloge du quotidien. Essai sur la picture hollandaise du XVII siecle, Biro, 1993, Seuil, Paris 1997, 2001, pp. 176.
- Tzvetan Todorov, Face a' l'extreme, Seuil, Paris 1991, 1994, pp. 368.
- Tzvetan Todorov, Gli altri vivono in noi e noi viviamo in loro. Saggi 1983-2008, Garzanti, Milano 2011.
- Tzvetan Todorov, Il nuovo disordine mondiale, Garzanti, Milano 2003, pp. 94.
- Tzvetan Todorov, I nemici intimi della democrazia, Garzanti, Milano 2012, 2017, pp. 252.
- Tzvetan Todorov, La bellezza salvera' il mondo. Wilde, Rilke, Cvetaeva, Garzanti, Milano 2010, pp. 288.
- Tzvetan Todorov, La conquista dell'America. Il problema dell'"altro", Einaudi, Torino 1992, pp. XIV + 322.
- Tzvetan Todorov, La letteratura fantastica, Garzanti, Milano 1977, 1983, pp. 192.
- Tzvetan Todorov, La letteratura in pericolo, Garzanti, Milano 2008, 2011, pp. 88.
- Tzvetan Todorov, La notion de litterature et autres essais, Seuil, Paris 1987, 2000, pp. 194.
- Tzvetan Todorov, La paura dei barbari. Oltre lo scontro delle civilta', Garzanti, Milano 2009, pp. 288.
- Tzvetan Todorov, L'arte o la vita! Il caso Rembrandt, Donzelli, Roma 2011, pp. 112.
- Tzvetan Todorov, La vie commune. Essai d'antrhropologie generale, Seuil, Paris 1995, 2003, pp. 222.
- Tzvetan Todorov, Le jardin imparfait. La pensee humaniste en France, Grasset, Paris 1998, Le livre de poche, Paris 2000, pp. 352.
- Tzvetan Todorov, Les abus de la memoire, Arlea, Paris 1995, 1998, pp. 64.
- Tzvetan Todorov, Les morales de l'histoire, Grasset, Paris 1991, Hachette, Paris 1997, pp. 400.
- Tzvetan Todorov, L'homme depayse', Seuil, Paris 1996, pp. 256.
- Tzvetan Todorov, Lo spirito dell'illuminismo, Garzanti. Milano 2007, pp. 128.
- Tzvetan Todorov, Memoria del male, tentazione del bene. Inchiesta su un secolo tragico, Garzanti, Milano 2001, pp. 406.
- Tzvetan Todorov, Michail Bachtin. Il principio dialogico, Einaudi, Torino 1990, pp. VI + 168.
- Tzvetan Todorov, Noi e gli altri. La riflessione francese sulla diversita' umana, Einaudi, Torino 1991, pp. XX + 482.
- Tzvetan Todorov, Poetique de la prose. Choix suivie de Nouvelles recherches sur le recit, Seuil, Paris 1971, 1978, 1980, 1999, pp. 192.
- Tzvetan Todorov, Resistenti. Storie di donne e uomini che hanno lottato per la giustizia, Garzanti, Milano 2016, pp. 224.
- Tzvetan Todorov, Teorie del simbolo, Garzanti, Milano 1984, 1991, pp. 416.
- Tzvetan Todorov, Una fragile felicita'. Saggio su Rousseau, Il Mulino, Bologna 1987, pp. XXVI + 84
- Tzvetan Todorov, Una tragedia vissuta. Scene di guerra civile, Garzanti, Milano 1995, pp. 158.
- Tzvetan Todorov (a cura di), I formalisti russi, Einaudi, Torino 1968, 1977, pp. 368.
- Tzvetan Todorov e Georges Baudot (testi scelti e presentati da), Racconti aztechi della Conquista, Einaudi, Torino 1988, pp. LXX + 314.

19. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Matteo Bozzi, Argo 16: l'aereo del mistero, Rcs, Milano 2024, pp. 152, euro 5,99.
- Vincenzo Scalia, Sinaloa e i narcos messicani, Rcs, Milano 2023, pp. 160, euro 5,99.
*
Riletture
- Franco Restaino, Scetticismo e senso comune. La filosofia scozzese da Hume a Reid, Laterza, Roma-Bari 1974, pp. VIII + 352.
- Antonio Santucci (a cura di), Scienza e filosofia scozzese nell'eta' di Hume, Il Mulino, Bologna 1976, pp. 348.
- Luigi Turco, Dal sistema al senso comune, Il Mulino, Bologna 1974, pp. 362.
*
Riedizioni
- Annie Ernaux, Perdersi, L'orma, 2023, Rcs, Milano 2024, pp. 256, euro 9,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Barry Gifford, Cuore selvaggio, Rcs, Milano 2023, pp. X + 182, euro 8,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

20. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

21. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5106 del 10 febbraio 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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