[Nonviolenza] Telegrammi. 5103



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5103 del 7 febbraio 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Il 6 febbraio da tutto il mondo una richiesta alla Casa Bianca: sia restituita la liberta' a Leonard Peltier
2. One Billion Rising 2024: Rise for Freedom!
3. Movimento Nonviolento: Congresso del Movimento Nonviolento a Roma il 23-25 febbraio 2024 "Obiezione alla guerra, oggi!"
4. Ripetiamo ancora una volta...
5. A costo di sembrare il solito grillo parlante... (novembre 2023)
6. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa? (aprile 2023)
7. Segnalazioni librarie
8. La "Carta" del Movimento Nonviolento
9. Per saperne di piu'

1. APPELLI. IL 6 FEBBRAIO DA TUTTO IL MONDO UNA RICHIESTA ALLA CASA BIANCA: SIA RESTITUITA LA LIBERTA' A LEONARD PELTIER

Il 6 febbraio 1976 Leonard Peltier veniva arrestato per un crimine che non aveva commesso. Fu condannato pur essendo innocente. 48 anni dopo e' ancora in carcere.
E' stato definitivamente dimostrato che le cosiddette "prove" e le cosiddette "testimonianze" contro Leonard Peltier erano false.
Tutti coloro che conoscono esattamente la sua vicenda, compreso il magistrato che all'epoca porto' avanti l'accusa, chiedono la liberazione di Leonard Peltier.
L'ONU ha istituito una commissione giuridica ad hoc che dopo aver riesaminato tutti gli atti processuali ha concluso che Leonard Peltier deve essere liberato.
La liberazione di Leonard Peltier e' stata chiesta da personalita' illustri come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta.
La liberazione di Leonard Peltier e' stata chiesta da prestigiose organizzazioni umanitarie come Amnesty International e da istituzioni internazionali come il Parlamento Europeo e l'ONU.
*
Leonard Peltier non e' un criminale, ma un martire.
Leonard Peltier e' un testimone della dignita' umana, un resistente contro la disumanita', un difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani, un difensore della Madre Terra.
Da 48 anni Leonard Peltier e' in prigione pur essendo innocente: il potere di liberarlo e' nelle mani del Presidente degli Stati Uniti d'America attraverso la concessione della grazia presidenziale.
Chiediamo che a Leonard Peltier sia restituita la liberta'.
*
Questo 6 febbraio chiediamo ad ogni persona di volonta' buona, ad ogni associazione democratica, ad ogni civile istituto sollecito del bene comune dell'umanita', di unirsi alla richiesta che Leonard Peltier sia liberato.
*
Appello promosso dalle persone amiche della nonviolenza solidali con Leonard Peltier che si sono incontrate a Viterbo la mattina del 5 febbraio 2024 in piazzale Gramsci
Viterbo, 5 febbraio 2024
* * *
Allegato primo: Dieci libri piu' uno che sarebbe bene aver letto per conoscere la vicenda di Leonard Peltier (e qualche altro minimo suggerimento bibliografico)
Riproponiamo per estratto questa nota bibliografica stesa nel 2022.
Due pensieri di Leonard Peltier
Vorremmo preliminarmente riprodurre ancora una volta due estratti dall'autobiografia di Leonard Peltier.
La prima citazione e' la seguente: "Tutti facciamo parte dell'unica famiglia dell'umanita'.
Noi condividiamo la responsabilita' per la nostra Madre Terra e per tutti quelli che ci vivono e respirano.
Credo che il nostro compito non sara' terminato fin quando anche un solo essere umano sara' affamato o maltrattato, una sola persona sara' costretta a morire in guerra, un solo innocente languira' in prigione e un solo individuo sara' perseguitato per le sue opinioni.
Credo nel bene dell'umanita'".
La seconda citazione e' la seguente: "Non ho scuse da porgere, solo tristezza. Non posso scusarmi per quello che non ho fatto. Ma posso provare dolore, e lo faccio. Ogni giorno, ogni ora, soffro per quelli che sono morti nello scontro di Oglala del 1975 e per le loro famiglie - per le famiglie degli agenti dell'Fbi Jack Coler e Ronald Williams e, si', per la famiglia di Joe Killsright Stuntz, la cui morte per una pallottola a Oglala quello stesso giorno, cosi' come le morti di centinaia di altri indiani a Pine Ridge in quel terribile periodo, non e' mai stata oggetto di inchiesta. Mi piange il cuore nel ricordare la sofferenza e la paura nella quale molta della mia gente fu costretta a vivere a quel tempo, la stessa sofferenza e paura che quel giorno spinse me e gli altri a Oglala per difendere chi era indifeso.
Provo pena e tristezza anche per la perdita subita dalla mia famiglia perche', in qualche misura, quel giorno sono morto io stesso. Sono morto per la mia famiglia, per i miei bambini, per i miei nipoti, per me stesso. Sopravvivo alla mia morte da oltre due decenni.
Quelli che mi hanno messo qui e che mi tengono qui sapendo della mia innocenza avranno una magra consolazione dalla loro indubbia rivincita, che esprime chi essi sono e cio' che sono. Ed e' la piu' terribile rivincita che potessi immaginare.
Io so chi sono e quello che sono. Sono un indiano, un indiano che ha osato lottare per difendere il suo popolo. Io sono un uomo innocente che non ha mai assassinato nessuno, ne' inteso farlo. E, si', sono uno che pratica la Danza del Sole. Anche questa e' la mia identita'. Se devo soffrire in quanto simbolo del mio popolo, allora soffro con orgoglio.
Non cedero' mai.
Se voi, parenti e amici degli agenti che morirono nella proprietà degli Jumping Bull, ricaverete qualche tipo di soddisfazione dal mio essere qui, allora posso almeno darvi questo, nonostante non mi sia mai macchiato del loro sangue. Sento la vostra perdita come mia. Come voi soffro per quella perdita ogni giorno, ogni ora. E cosi' la mia famiglia. Anche noi conosciamo quella pena inconsolabile. Noi indiani siamo nati, viviamo, e moriamo con quell'inconsolabile dolore. Sono ventitre' anni oggi che condividiamo, le vostre famiglie e la mia, questo dolore; come possiamo essere nemici? Forse e' con voi e con noi che il processo di guarigione puo' iniziare. Voi, famiglie degli agenti, certamente non avevate colpa quel giorno del 1975, come non l'aveva la mia famiglia, eppure voi avete sofferto tanto quanto, anche piu' di chiunque era li'. Sembra sia sempre l'innocente a pagare il prezzo piu' alto dell'ingiustizia. E' sempre stato cosi' nella mia vita.
Alle famiglie di Coler e Williams che ancora soffrono mando le mie preghiere, se vorrete accettarle. Spero lo farete. Sono le preghiere di un intero popolo, non solo le mie. Abbiamo molti dei nostri morti per cui pregare e uniamo la nostra amarezza alla vostra. Possa il nostro comune dolore essere il nostro legame.
Lasciate che siano quelle preghiere il balsamo per la vostra pena, non la prolungata prigionia di un uomo innocente.
Vi assicuro che se avessi potuto evitare quello che avvenne quel giorno, la vostra gente non sarebbe morta. Avrei preferito morire piuttosto che permettere consapevolmente che accadesse cio' che accadde. E certamente non sono stato io a premere il grilletto che l'ha fatto accadere. Che il Creatore mi fulmini ora se sto mentendo. Io non riesco a vedere come il mio stare qui, separato dai miei nipoti, possa riparare alla vostra perdita.
Vi giuro, sono colpevole solo di essere un indiano. E' questo il motivo per cui sono qui".
Vorremmo che chi si accinge a leggere quanto segue tenga costantemente presenti queste illuminanti riflessioni.
*
Perche' questa minima bibliografia
Sulla vicenda di Leonard Peltier vi e' ancora non solo una grande ignoranza, ma anche una grande disinformazione.
Vi e' ovviamente la disinformazione consapevolmente diffusa da chi e' fautore - prezzolato o fanatico - della prosecuzione della violenza razzista, colonialista, rapinatrice, genocida, etnocida ed ecocida.
Ma vi e' anche la disinformazione di chi, pur animato dalle migliori intenzioni, si affida a fonti del tutto inaffidabili o largamente inadeguate.
Pertanto chi vuole adoperarsi per ottenere che a Leonard Peltier sia finalmente restituita la liberta', ha il dovere di informarsi adeguatamente.
Nelle ultime decadi del Novecento un punto di riferimento fondamentale (anche per chi scrive queste righe) e' stata l'eccellente rivista "Akwesasne Notes", di cui sarebbe piu' che opportuna una ristampa anastatica integrale.
In Italia uno storico punto di riferimento fin dagli anni '80 - e ancor oggi - e' la prestigiosa rivista "Tepee", promossa dal benemerito comitato di solidarieta' Soconas-Incomindios.
Sempre in Italia l'associazionismo solidale, le esperienze accademiche, il lavoro di studiosi e militanti - e di alcune case editrici - dagli anni '70 in poi ha prodotto e tradotto vari materiali (di assai diseguale taglio e valore, va da se') sulla cultura e sulle lotte dei nativi americani.
Le fonti migliori restano i libri: non le interviste, non gli articoli sui giornali o peggio ancora gli sproloqui sui social media (che novantanove volte su cento sono veramente l'equivalente delle chiacchiere al bar).
Sulla vicenda di Leonard Peltier sono stati tradotti in italiano i due libri fondamentali, dello stesso Leonard Peltier e di Peter Matthiessen, in edizioni da tempo esaurite; e vi e' una ancor utile sintesi degli anni Novanta.
Ma per un'adeguata contestualizzazione, e per i necessari aggiornamenti, occorre leggere anche alcuni altri libri purtroppo non ancora tradotti in italiano.
Su internet oltre il sito dell'"International Leonard Peltier Defense Committee" (www.whoisleonardpeltier.info) ve ne sono alcuni altri che presentano utili materiali ma nell'insieme non c'e' molto di adeguato ed aggiornato (ed anche il sito dell'ILPDC e' per piu' versi carente).
E' inaccettabile, omissiva, travisante e menzognera la ricostruzione proposta dall'Fbi dei tragici fatti del 26 giugno 1975 e delle successive vicende processuali nel suo sito (www.fbi.gov) con la denominazione di "Resmurs case (Reservation Murders)". Tale ricostruzione ha pero' ispirato o condizionato molti altri articoli presenti nella rete telematica, reca ovviamente anche alcuni importanti materiali documentari, e va quindi comunque letta, con il necessario discernimento.
*
Undici libri che occorre aver letto
Tra i libri disponibili per conoscere la vicenda di Leonard Peltier alcuni sono di particolare rilevanza e la loro lettura costituisce tanta parte della "cassetta degli attrezzi" delle persone che si stanno impegnando per ottenere dal Presidente degli Stati Uniti d'America la grazia presidenziale che finalmente restituisca la liberta' a un uomo generoso e valoroso che e' divenuto il simbolo di tutti i popoli oppressi, vittima innocente di una persecuzione iniqua, illegale, disumana.
1. Per un'informazione introduttiva e sommaria e' ancora utile il libro di Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).
Semplice e chiaro, si legge agevolmente in poco tempo; la prima parte (pp. 17-92) ricostruisce la figura e la vicenda di Leonard Peltier, la seconda (pp. 95-155) presenta alcuni testi di Leonard Peltier; alle pp. 161-191 alcune riproduzioni a colori di sue opere pittoriche. Ha il pregio e il limite delle sintesi, e ovviamente non puo' tener conto dei fatti accaduti e delle ricerche e notizie emerse negli anni successivi alla sua pubblicazione.
2. Il libro fondamentale che e' semplicemente indispensabile aver letto e' quello scritto da Peter Matthiessen, che la vicenda di Leonard Peltier ricostruisce in modo assai dettagliato.
Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994; la benemerita edizione italiana riproduce la seconda edizione americana ma con tagli piuttosto consistenti cosicche' e' preferibile leggere l'edizione originale.
3. Ovviamente l'altro libro fondamentale e' quello scritto dallo stesso Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.
E' un libro disponibile non solo in inglese, ma anche tradotto in francese, italiano, spagnolo e tedesco. L'edizione italiana e' esaurita da anni; quella inglese e' ancora agevolmente reperibile (come anche quelle spagnola e tedesca).
4. E' sempre utile il libro di Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002.
E' anche disponibile in edizione digitale nel sito dell'"International Leonard Peltier Defense Committee": www.whoisleonardpeltier.info
5. Semplicemente fondamentale ed indispensabile per la contestualizzazione e' il libro di Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.
Ognuna delle  voci di cui si compone reca una preziosa bibliografia per l'approfondimento.
6 e 7. I due libri seguenti costituiscono di fatto un'opera unitaria articolata in due volumi, l'uno di ricostruzione storica e l'altro di ricostruzione documentaria:
- Ward Churchill e Jim Vander Wall, Agents of Repression: The FBI's Secret Wars Against the Black Panther Party and the American Indian Movement, South End Press, Boulder, Colorado, 1988, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022;
- Ward Churchill e Jim Vander Wall, The COINTELPRO Papers: Documents from the FBI's Secret Wars Against Dissent in the United States, South End Press, Boulder, Colorado, 1990, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.
Sono due libri che occorre aver letto non solo in relazione alla persecuzione subita da Leonard Peltier, dall'American Indian Movement, dal Black Panther Party, ma anche per quanto rivelano della violenza razzista e assassina del sistema di potere dominante negli Stati Uniti d'America.
8. L'ottavo libro la cui lettura riteniamo semplicemente indispensabile e' opera di uno dei principali persecutori di Leonard Peltier, un agente speciale dell'Fbi che ebbe l'incarico di contrastare in tutti i modi l'Aim ed i suoi militanti.
E' il libro scritto da Joseph H. Trimbach e da suo figlio John M. Trimbach, American Indian Mafia. An FBI Agent's True Story About Wounded Knee, Leonard Peltier, and the American Indian Movement (AIM), Outskirts Press, Denver 2009.
Il libro mescola - talvolta abilmente e talaltra goffamente - verita' e mezze verita', illazioni e suggestioni, inganni e autoinganni, omissioni e ossessioni, menzogne e calunnie, al fine di sostenere la tesi che Leonard Peltier e' un assassino e l'Aim un'organizzazione terroristica.
Contiene anche molte pagine sincere e commosse, molti materiali di testimonianza personale dell'autore e di documentazione estratta dagli archivi dell'Fbi, ma tali pagine apprezzabili e tali pregevoli documentazioni sono purtroppo intrecciate a palesi sciocchezze, a interpretazioni tanto malevole quanto infondate, a enormita' scandalose. E' un libro che occorre aver letto attentamente mettendolo costantemente a confronto con gli altri libri che qui segnaliamo.
9. Ovviamente sarebbe anche opportuno avere una precisa nozione della storia del continente nordamericano dal punto di vista dei popoli nativi, e qui sovviene il bel libro di Roxanne Dunbar-Ortiz, An Indigenous Peoples' History of the United States, Beacon Press, Boston 2014, che nel 2015 e' stato premiato con l'"American Book Award".
10. Consigliamo anche un bel libro fotografico (ma con un adeguato commento scritto): Dick Bancroft e Laura Waterman Wittstock, We Are Still Here. A photographic history of the American Indian Movement, Minnesota Historical Society Press, 2013.
Il volume, di grande formato, e' aperto da una prefazione di Rigoberta Menchu', reca le fotografie di Dick Bancroft che fu presente a quasi tutte le iniziative piu' rilevanti dell'American Indian Movement, e i testi di Laura Waterman Wittstock che ricostruisce la storia e commenta i documenti fotografici con precisione e acutezza.
11. Per chi legge la lingua di Kant e di Goethe (e chi non la legge sarebbe bene l'apprendesse) c'e' un libro decisamente assai utile: Michael Koch e Michael Schiffmann, Ein leben fur Freiheit. Leonard Peltier und der indianische Widerstand, TraumFaenger Verlag, Hohenthann 2016.
E' il libro piu' aggiornato, gli autori sono studiosi e militanti di grande impegno, l'opera e' strutturata in parte come panoramica ed in parte come zibaldone di materiali, molte le pagine di grande interesse; con un'apprezzabile cronologia alle pp. 3911-413, una buona bibliografia alle pp. 421-425, un ampio repertorio fotografico alle pp. 442-484.
Queste opere vanno lette tutte.
Ve ne sono poi molte altre su temi complementari e su aspetti particolari che meritano talora non solo di essere lette, ma studiate con la medesima acribia, e bastera' indicare qui qualche titolo in forma cursoria.
*
Alcuni altri libri comunque utili
a) Ancora specificamente sulla vicenda di Leonard Peltier
Alcuni utili documenti processuali sono in Michael E. Tigar, Wade H. McCree, Leonard Peltier, Petitioner, v. United States. U.S. Supreme Court transcript of record with supporting pleading, Gale MOML U.S. Supreme Court Records, 1978 e successive ristampe.
Segnaliamo anche il seguente libro del curatore dell'autobiografia di Peltier: Harvey Arden, Have You Thought of Leonard Peltier Lately?, HYT Publishing, Houston 2004.
Destinato a un pubblico giovanile e' l'agile libro di Elsa Solal, Leonard Peltier: Non au massacre du peuple indien, Actes Sud, Arles 2011, 2017.
b) Sulla storia delle esperienze piu' rilevanti delle organizzazioni dei nativi americani dagli anni successivi alla seconda guerra mondiale fino all'emergere dei nuovi movimenti alla fine degli anni Sessanta cfr. Daniel M. Cobb, Native Activism in Cold War America: The Struggle for Sovereignty, University Press of Kansas, Lawrence 2008.
c) Sulla storia delle lotte degli anni Settanta e particolarmente su tre momenti-chiave, l'occupazione di Alcatraz, il "Sentiero dei trattati infranti" con la conclusiva occupazione del Bia a Washington, l'occupazione e l'assedio di Wounded Knee, cfr. Paul Chaat Smith and Robert Allen Warrior, Like a Hurricane. The Indian Movement from Alcatraz to Wounded Knee, The New Press, New York 1996, 1997.
Altri libri assai utili sono:
- Vine Deloria Jr., We Talk, You Listen. New Tribes, New Turf, Macmillan, New York 1970, University of Nebraska Press - Bison Books, Lincoln and London 2007.
- Vine Deloria Jr., Behind the Trail of Broken Treaties: An Indian Declaration of Independence, Dell Publishing, New York 1974, University of Texas Press, Austin 1985.
- Bruce Johnson e Roberto Maestas, Wasi'chu. The Continuing Indian War, Monthly Review Press, New York and London 1979.
Una sintesi introduttiva, essenziale, semplice e chiara e' nel libro Troy R. Johnson, Red Power: The Native American Civil Rights Movement, Chelsea House, New York 2007.
A nostro avviso restano letture imprescindibili anche tutte le opere di Ward Chuchill.
Specificamente sulla storia dell'American Indian Movement occorre ovviamente leggere anche i libri autobiografici dei suoi principali leader:
- Dennis Banks (con Richard Erdoes), Ojibwa Warrior. Dennis Banks and the Rise of the American Indian Movement, University of Oklahoma Press, 2005;
- Russell Means (con Marvin J. Wolf), Where White Men Fear to Tread. The autobiography of Russell Means, St. Martin's Griffin, New York 1995.
Ma cfr. anche almeno:
- Mary Crow-Dog (con Richard Erdoes), Donna Lakota. la mia vita di Sioux, Tropea, Milano 1997.
Ed ovviamente Leonard Crow Dog e Richard Erdoes, Crow Dog. Four generations of medicine men, Harper Perennial, New York 1996.
E sono da leggere anche i libri di e su alcune altre figure di uomini di spiritualita' che sono stati partecipi delle lotte considerate; alcuni di questi libri sono stati tradotti anche in italiano:
- Thomas E. Mails, Fools Crow. Capo cerimoniale dei Sioux Teton, Xenia, Milano 1997.
- Thomas E. Mails, Fools Crow: saggezza e potere, Edizioni Il punto d'incontro, Vicenza 2001.
- Harvey Arden (a cura di), Nobile Uomo Rosso, Il punto d'incontro, Vicenza 2002.
- Archie Fire Lame Deer e Richard Erdoes, Il dono del potere. Vita e insegnamenti di un uomo-medicina lakota, Edizioni Il punto d'incontro, Vicenza 2018.
- Steve Wall and Harvey Arden, Wisdomkeepers: Meetings with Native American Spiritual Elders, Atria Books - Beyond Words, New York-London-Toronto-Sydney - Hillsboro 2006.
Sulle lotte in difesa delle Colline Nere cfr. anche almeno Jeffrey Ostler, The Lakotas and the Black Hills. The Struggle for Sacred Ground, Viking Penguin, New York 2010.
Sulle persecuzioni subite dal movimento dei nativi americani e particolarmente dall'Aim cfr. anche almeno:
- Rex Weyler, Blood of the Land. The Government and Corporate War against the American Indian Movement, Random House, New York 1982, 1984;
- Kenneth S. Stern, Loud Hawk. The United States versus the American Indian Movement, University of Oklahoma Press, 1994, Red River Books, 2002.
Sulla terribile vicenda dell'uccisione di Anna Mae Aquash cfr. Steve Hendricks, The Unquiet Grave: The FBI and the Struggle for the Soul of Indian Country, Thunder's Mouth Press, New York 2006.
Ma naturalmente e' ancora utile anche leggere il vecchio libro di Johanna Brand, L'Fbi contro l'American Indian Movement. Vita e morte di Anna Mae Aquash, Xenia, Milano 1997 (la traduzione italiana e' tarda rispetto alla pubblicazione originale del 1978, e comunque precedente al successivo processo svoltosi nei primi anni Duemila).
d) Sulle fondamentali lotte ambientali odierne guidate dai popoli nativi americani cfr. almeno:
- Winona LaDuke, All Our Relations. Native struggles for Land and Life, South End Press, Cambridge, Massachusetts, 1999, poi Haymarket Books, Chicago 2015.
- Nick Estes, Our History Is the Future. Standing Rock Versus the Dakota Access Pipeline, and the Long Tradition of Indigenous Resistance, Verso, London-New York 2019;
- Dina Gilio-Whitaker, As Long as Grass Grows. The Indigenous Fight for Environmental Justice, from Colonization to Standing Rock, Beacon Press, Boston 2019.
e) Sulla attuale e ormai pluridecennale leadership femminile e femminista del movimento dei nativi americani dopo che negli anni '70 in alcuni settori militanti si ebbero palesi derive maschiliste e militariste dagli esiti assai nocivi e fin tragici (derive provocate e indotte dalla violenza razzista persecutoria e assassina, dalla provocazione sistematica e dalla penetrante infiltrazione corruttrice e disgregatrice da parte dell'Fbi - il caso eclatante di Douglas Durham e' la punta del'iceberg - e dell'intero apparato fascista e razzista scatenato contro il movimento dei nativi americani) vi sono non solo alcuni eccellenti lavori saggistici ma anche poetici e narrativi.
E' la leadership femminile e femminista che ha consentito i piu' grandi progressi nella lotta dei nativi americani in questi ultimi decenni.
Per un avvio cfr. Barbara Alice Mann (a cura di), Daughters of Mother Earth: The Wisdom of Native American Women, Praeger, Westport - London 2006.
Un libro prezioso e' quello di Roxanne Dunbar-Ortiz and Dina Gilio-Whitaker, "All the Real Indians Died Off". And 20 Other Myths About Native Americans, Beacon Press, Boston 2016.
Ma sono da leggere almeno anche tutte le opere di Winona LaDuke.
E naturalmente sono da leggere anche le opere poetiche e narrative delle molte eccellenti scrittrici native americane.
Una buona panoramica e' nel libro di Laura Coltelli, Parole fatte d'alba. Gli scrittori indiani d'America raccontano, Castelvecchi, Roma 1995.
A mero titolo d'esempio segnaliamo, tra molte altre autrici e molte altre opere le seguenti:
- Joy Harjo, How We Became Human. New and Selected Poems: 1975–2001, W. W. Norton & Company, New York - London 2004.
- Leslie Marmon Silko, La vena turchese, Ibis, Como-Pavia 2018.
- Louise Erdrich, Il guardiano notturno, Feltrinelli, Milano 2021.
f) Una buona sintesi della riflessione oggi in corso nel movimento e' nel libro di Nick Estes, Melanie K. Yazzie, Jennifer Nez Denetdale, David Correia, Red Nation Rising. From Bordertown Violence to Native Liberation, PM Press, Oakland, California, 2021.
g) Per l'inquadramento storico sono inoltre sempre utili anche:
- Howard Zinn, Storia del popolo americano, Il Saggiatore, Milano, 2017 (un libro ormai classico del 1980 piu' volte aggiornato e ristampato).
- Aram Mattioli, Mondi perduti. Una storia dei nativi nordamericani. 1700-1910, Einaudi, Torino 2019, 2021.
- David E. Stannard, Olocausto americano. La conquista del Nuovo Mondo, Bollati Boringhieri, Torino 2001, 2021.
Ma ovviamente sulla conquista dell'America cfr. anche le opere di Noam Chomsky, Giulio Girardi e Tzvetan Todorov. E naturalmente il capolavoro di Eduardo Galeano, Memoria del fuoco, Sansoni, Firenze 1989-1991.
Un classico sullo sguardo ciecamente razzista dei colonizzatori e' il libro di Elemire Zolla, I letterati e lo sciamano, Bompiani, Milano 1969, 1978.
Per la concettualizzazione e' ancora fondamentale il capolavoro di Jack D. Forbes, Columbus and other Cannibals, Seven Stories Press, New York 2008 (la prima edizione e' del 1979).
Fondamentali sono anche molti libri di Vine Deloria Jr.
*
Una minima postilla su alcuni libri che hanno avuto una ricezione particolarmente significativa in Italia
- John G. Neihardt, Alce Nero parla, Adelphi, Milano 1968, Mondadori, Milano 1973, 1977.
- Alce Nero, La sacra pipa, Rusconi, Milano 1986, 1993.
- Raymond J. DeMaille (a cura di), Il sesto antenato. I testi originali e gli insegnamenti di Alce Nero, Xenia, Milano 1996.
- Dee Brown, Seppellite il mio cuore a Wounded Knee, Mondadori, Milano 1972, 1977.
- Vine Deloria jr., Custer e' morto per i vostri peccati, Jaca Book, Milano 1972, 1977.
- Stan Steiner, Uomo bianco scomparirai, Jaca Book, Milano 1977, 1994.
- N. Scott Momaday, Casa fatta di alba, Guanda, Milano 1979, pp. 208, ora anche in una nuova edizione presso Black Coffee, Firenze 2022.
- Messaggio degli Irochesi al mondo occidentale. Per un risveglio della coscienza, la Fiaccola, Ragusa 1986, 1989.
- Franco Meli (a cura di), Parole nel sangue. Poesia indiana americana contemporanea, Mondadori, Milano 1991.
Tra i libri in italiano che davano conto delle nuova consapevolezza e delle nuove lotte dei nativi americani negli anni Settanta segnaliamo particolarmente i seguenti:
- Diana Hansen (a cura di), Indiani d'America. Identita' e memoria collettiva nei documenti della nuova resistenza indiana, Savelli, Roma 1977.
- Nando Minnella, Michele Morieri, Indani oggi. La Resistenza indiana oggi: documenti e testimonianze. Con una "Guida ai campeggi nelle Riserve indiane", Gammalibri, Milano 1981.
- Bruno Bouchet (a cura di), Wovoka. Il messaggio rivoluzionario dei nativi americani, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze 1982.
Negli ultimi decenni del Novecento la casa editrice Rusconi pubblicava due prezione collane: "La sacra pipa" e "Dalla parte degli indiani" (centrate l'una sulla spiritualita' e l'altra prevalentemente su figure ottocentesche della Resistenza indiana).
Benemerita nello stesso torno di tempo anche la casa editrice Mursia.
La casa editrice milanese Xenia sul finire del Novecento ha pubblicato vari libri dedicati agli indiani d'America, di cui alcuni di grande interesse.
La casa editrice vicentina Il punto d'incontro ha pubblicato in questi ultimi vent'anni molti libri dedicati soprattutto alla spiritualita' dei nativi americani in una collana ad hoc.
Vi sono oggi varie case editrici - perlopiu' di nicchia - che pubblicano letteratura dei nativi americani in eccellenti edizioni.
* * *
Allegato secondo: Una proposta di lettera da inviare al Presidente degli Stati Uniti d'America attraverso il sito della Casa Bianca
Quest'anno negli Stati Uniti d'America ci saranno le elezioni presidenziali.
Ed e' abitudine dei presidenti al termine del mandato di concedere la grazia ad alcune persone detenute.
Quindi e' in questi mesi che Biden decidera' in merito.
E quindi e' adesso che occorre persuaderlo a restituire la liberta' a Leonard Peltier.
*
Di seguito le indicazioni dettagliate per scrivere alla Casa Bianca e una proposta di testo in inglese
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 48 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 48 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.

2. INIZIATIVE. ONE BILLION RISING 2024: RISE FOR FREEDOM!
[Da One Billion Rising Italia (per contatti: obritalia at gmail.com riceviamo e diffondiamo]

Carissim*,
ci avviciniamo al 14 febbraio e vogliamo, con questa mail, spronare tutt* voi  ad essere partecipi ad OBR 2024.
Sono tante le scuole, le associazioni e i gruppi informali che stanno aderendo anche quest'anno, e saremmo particolarmente felici di avervi ancora con noi in questa edizione.
Per chi aderira' e' gia' disponibile il format della locandina che potrete personalizzare con i dati del vostro evento e n. 2 t-shirt ufficiali One Billion Rising.
Siamo a disposizione e vi salutiamo con affetto e gratitudine.
Nicoletta Billi 3332432777
Luisa Rizzitelli 3454767246
Margherita Santicchia 3280199958
One Billion Rising Italy
https://www.onebillionrising.org/

3. INCONTRI. MOVIMENTO NONVIOLENTO: CONGRESSO DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO A ROMA IL 23-25 FEBBRAIO 2024 "OBIEZIONE ALLA GUERRA, OGGI!"
[Riceviamo e diffondiamo]

Congresso del Movimento Nonviolento
Roma, 23 - 24 - 25 febbraio 2024.
Il titolo del Congresso e': “Obiezione alla guerra, oggi! Priorita' della nonviolenza", una formula che indica gia' obiettivi e strumenti, mezzi e fini. "Priorita' della nonviolenza" ha un doppio significato:
- indicare quali sono le priorita' che la nonviolenza chiede per la realta' di oggi;
- assumere la nonviolenza come priorita' per la nostra vita personale e politica.
Il XXVII Congresso nazionale del Movimento Nonviolento si svolgera' a Roma (Spazio Pubblico – FP Cgil, via di Porta Maggiore 52, zona Termini) nei giorni 23, 24, 25 febbraio 2024.
Il Congresso si aprira' il venerdi' 23 febbraio alle ore 17 con la registrazione dei partecipanti (aperto a tutti, ma votano solo gli iscritti), cui seguira' alle 18 il dibattito pubblico "Elezioni Europee e l'aggiunta nonviolenta", su Europa disarmata, l'Europa e la Nato, i Corpi civili europei di pace, le guerre ai confini d'Europa, Europa dei ponti o dei muri?
Il sabato 24 febbraio, dopo la relazione di apertura sulle attivita' svolte e le prospettive di lavoro, gli interventi dei Centri territoriali, i saluti degli ospiti, seguira' il dibattito che si concludera' con la votazione della Mozione e degli organi statutari.
Al Congresso parteciperanno anche i rappresentanti delle Reti di cui il Movimento Nonviolento fa parte (Rete italiana Pace e Disarmo, Conferenza nazionale Enti di Servizio Civile, Beoc - Ufficio Europeo Obiezione di Coscienza, War Resisters International, ecc.), delle Campagna "Obiezione alla guerra", "Un'altra difesa e' possibile", "La via Maestra per la Costituzione", e delle Associazioni con cui collabora (da Un Ponte per ad Archivio Disarmo, da Cgil a Fondazione Langer, da Acli a Fondazione Capitini, ecc.).
Sara' questa la nostra partecipazione attiva alla giornata di mobilitazione nazionale del 24 febbraio "Fermiamo la criminale follia della guerra" lanciata da Europe for Peace e AssisiPaceGiusta.
Tra gli ospiti del nostro Congresso ci sara' anche Olga Karatch (premio Langer 2023), testimone bielorussa della Campagna di Obiezione alla guerra a difesa dei diritti umani di chi rifiuta la mobilitazione militare e la coscrizione obbligatoria. Ci saranno anche collegamenti con obiettori di coscienza alla guerra in Ucraina e in Palestina.
Il Congresso si concludera' domenica 25 febbraio con la partecipazione collettiva all'Angelus in Piazza San Pietro, nell'ambito della campagna contro tutte le guerra e contro le armi che le rendono possibili di Papa Francesco.
I giornalisti sono invitati.
Mao Valpiana, Presidente
*
Per contatti stampa:
Segreteria Congresso tel. 045 8009803
Presidente (M. Valpiana) cell. 348 2863190
Contatti su Roma (D. Taurino) cell. 328 3736667

4. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

5. REPETITA IUVANT. A COSTO DI SEMBRARE IL SOLITO GRILLO PARLANTE... (NOVEMBRE 2023)

Ci sono alcune cose che vanno pur dette, e allora diciamole.
*
Ogni manifestazione a favore dell'esistenza dello stato di Israele che non s'impegni anche per la nascita dello stato di Palestina rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione a sostegno del popolo palestinese che non s'impegni anche a sostegno del popolo ebraico rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da un'organizzazione terrorista e non quelle commesse da uno stato e' peggio che inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da uno stato e non quelle commesse da un'organizzazione terrorista e' peggio che inutile.
*
Sia il popolo palestinese che il popolo ebraico sono realmente minacciati di genocidio.
E' compito dell'umanita' intera impedire questi genocidi, tutti i genocidi.
Per impedire il genocidio del popolo ebraico e' indispensabile l'esistenza dello stato di Israele.
Per immpedire il genocidio del popolo palestinese e' indispensabile l'esistenza dello stato di Palestina.
*
Allo stato di Israele chiediamo:
1. di cessare la guerra a Gaza e il sostegno alle violenze dei coloni in Cisgiordania.
2. di cessare di occupare i territori palestinesi e di riconoscere l'esistenza dello stato di Palestina nei territori della Cisgiordania e di Gaza devolvendo immediatamente tutte le funzioni giurisdizionali ed amministrative e le risorse relative all'Autorita' Nazionale Palestinese - intesa come governo provvisorio dello stato di Palestina fino alle elezioni democratiche -.
3. di sgomberare immediatamente le illegali colonie nei territori occupati, restituendo quelle aree al popolo palestinese.
4. di concordare con l'Autorita' Nazionale Palestinese l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di essere una piena democrazia abrogando ogni misura legislativa ed amministrativa di discriminazione razzista.
*
All'Autorita' Nazionale Palestinese chiediamo:
1. di assumere immediatamente il governo della Striscia di Gaza.
2. di adoperarsi ivi per l'immediata liberazione di tutte le persone rapite da Hamas.
3. di organizzare lo stato di Palestina indipendente e democratico.
4. di concordare con lo stato di Israele l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di adoperarsi affinche' nessuno stato arabo o musulmano possa piu' proseguire in una politica antisraeliana ed antiebraica prendendo abusivamente a pretesto la causa palestinese.
*
All'Onu chiediamo:
1. un piano straordinario di aiuti per la Palestina.
2. una deliberazione dell'Assemblea Generale che riconoscendo i due stati di Israele e di Palestina vincoli tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a cessare ogni politica di negazione dello stato di Israele, ogni politica di persecuzione antiebraica.
*
Agli stati ed agli organismi politici sovranazionali d'Europa (l'Europa che e' il continente in cui si sono realizzati la bimillenaria persecuzione antiebraica e l'orrore assoluto della Shoah; l'Europa che e' il continente i cui principali stati hanno oppresso i popoli del resto del mondo con il razzismo, il colonialismo, l'imperialismo fin genocida) chiediamo:
1. di risarcire adeguatamente sia lo stato di Israele che lo stato di Palestina per le sofferenze inflitte ai loro popoli sia direttamente che indirettamente.
2. di contrastare il fascismo e il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia, tutte le ideologie di odio e le organizzazioni che le praticano e le diffondono, e tutti i crimini conseguenti.
*
Fermare la guerra.
Fermare le stragi.
Restituire la liberta' a tutte le persone che ne sono state private.
Riconoscere e proteggere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.

6. REPETITA IUVANT. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA? (APRILE 2023)

Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
*
Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
*
E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

7. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Giuseppe Acconcia, Il conflitto curdo-turco, Rcs, Milano 2024, pp. 160, euro 5,99.
- Valeria Russo, La rivoluzione sandinista in Nicaragua, Rcs, Milano 2024, pp. 160, euro 5,99.
*
Riletture
- Astrid Lindgren, Pippi Calzelunghe, Salani, Milano 2020, Centauria, Milano 2021, pp. 316.
- Antoine de Saint-Exupery, Il piccolo principe, Salani, Milano 2017, Centauria, Milano 2021, pp. 142.
*
Riedizioni
- Luigi Andrea Berto, Sudditi di un altro Dio. Cristiani sotto la Mezzaluna, musulmani sotto la Croce, Salerno, Roma 2022, Rcs, Milano 2024, pp. 240, euro 7,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Giulio Busi, Marco Polo. Viaggio ai confini del Medioevo, Mondadori, Milano 2018, Rcs, Milano 2023, pp. IV + 364, euro 10,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

9. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5103 del 7 febbraio 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
*
Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei  dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
Per non ricevere piu' il notiziario e' sufficiente recarsi in questa pagina: https://lists.peacelink.it/sympa/signoff/nonviolenza
Per iscriversi al notiziario, invece, l'indirizzo e' https://lists.peacelink.it/sympa/subscribe/nonviolenza
*
L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e' centropacevt at gmail.com