[Nonviolenza] Telegrammi. 5051



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5051 del 17 dicembre 2023
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Abolire le guerre, gli eserciti, le armi. Dare un futuro all'umanita'
2. La redazione de "La nonviolenza e' in cammino" scrive alla Presidente del Parlamento Europeo: "Portiamo a compimento l'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier"
3. Emergency e altri: Per un cessate il fuoco permanente e una soluzione politica
4. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
5. Due estratti da vecchi discorsi
6. Segnalazioni librarie
7. La "Carta" del Movimento Nonviolento
8. Per saperne di piu'

1. L'ORA. ABOLIRE LE GUERRE, GLI ESERCITI, LE ARMI. DARE UN FUTURO ALL'UMANITA'

Per fermare l'autodistruzione dell'umanita' nulla e' piu' urgente che abolire le guerre, gli eserciti, le armi.

2. APPELLI. LA REDAZIONE DE "LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO" SCRIVE ALLA PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO: "PORTIAMO A COMPIMENTO L'INIZIATIVA DI DAVID SASSOLI PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER"

Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo, on. Roberta Metsola,
numerose personalita' della societa' civile e varie associazioni democratiche italiane hanno promosso l'appello "Portiamo a compimento l'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier".
Come redazione del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" ci associamo alla richiesta che lei voglia proseguire nell'impegno del suo illustre e non dimenticato predecessore.
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Qui di seguito il testo dell'appello.
Il 23 agosto 2021 David Sassoli, l'indimenticato Presidente del Parlamento Europeo che sarebbe deceduto pochi mesi dopo nel gennaio 2022, tenne una conferenza stampa in cui annuncio' il suo personale impegno per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da quasi mezzo secolo prigioniero innocente.
L'iniziativa di David Sassoli si ricollegava idealmente a due precedenti importanti pronunciamenti del Parlamento Europeo, del 1994 e del 1999.
E si collegava anche al movimento che in Italia in quel momento riproponeva con forza l'esigenza e l'urgenza che Leonard Peltier venisse finalmente liberato.
In un suo tweet che accompagnava e sintetizzava la conferenza stampa del 23 agosto 2021 David Sassoli dichiarava, in italiano e in inglese:
"Inviero' una lettera alle autorita' statunitensi chiedendo clemenza per Leonard Peltier, attivista per i diritti umani dell'American Indian Movement, in carcere da 45 anni.
Spero che le autorita' accolgano il mio invito. I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".
"I will send a letter to the US authorities asking for clemency for Leonard Peltier. A human rights activist of the American Indian Movement, he has been imprisoned for 45 years.
I hope the authorities will take up my invitation. Human rights must be defended always, everywhere".
Lanciamo un appello a riprendere e portare a compimento quell'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier.
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Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo,
le saremmo assai grati se lei, che ha assunto l'incarico di Presidente del Parlamento Europeo succedendo all'on. Sassoli, volesse porsi a capo di questa iniziativa volta a richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
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Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo,
sicuramente lei ricorda che il Parlamento Europeo gia' in passato ripetutamente si espresse in tal senso nel 1994 e nel 1999.
E sicuramente lei sa che una Commissione giuridica ad hoc dell'ONU, dopo aver accuratamente riesaminato tutti gli atti processuali, lo scorso anno ha concluso i suoi lavori chiedendo la liberazione di Leonard Peltier.
E sicuramente lei sa anche che nel corso del tempo la liberazione di Leonard Peltier e' stata richiesta da personalita' illustri come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta, da prestigiose organizzazioni umanitarie come Amnesty International, da innumerevoli istituzioni democratiche, da milioni - letteralmente milioni - di esseri umani di ogni parte del mondo, tra cui anche il magistrato che nel 1976 sostenne l'accusa contro di lui e che da anni e' impegnato per la sua liberazione (da allora ad oggi peraltro e' stato definitivamente dimostrato che le cosiddette "testimonianze" e le cosiddette "prove" contro Leonard Peltier erano false).
Come ha scritto nel suo appello l'indimenticato Presidente Sassoli, "I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".
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Ringraziandola fin d'ora per l'attenzione ed auspicando un suo intervento, voglia gradire distinti saluti.

3. REPETITA IUVANT. EMERGENCY E ALTRI: PER UN CESSATE IL FUOCO PERMANENTE E UNA SOLUZIONE POLITICA
[Riceviamo e diffondiamo]

La fragile tregua ottenuta per Gaza e' il frutto di una lunga mediazione internazionale, ma servono un cessate il fuoco permanente e una vera soluzione politica per una prospettiva concreta di pace e giustizia.
Il 7 ottobre Hamas ha ucciso e rapito civili inermi nelle loro case, per strada, a un festival sottraendoli alle loro famiglie. E' stato un attacco che ha colpito prevalentemente civili ebrei israeliani, tra cui bambini, anziani, attivisti storici per la pace e contro l'occupazione ma anche lavoratori migranti, palestinesi con passaporto israeliano o residenti in Israele. Sono seguite settimane di bombardamenti indiscriminati da parte del governo israeliano contro la popolazione di Gaza, con scuole ed ospedali divenuti cimiteri. Piu' di un milione di palestinesi e' stato costretto a lasciare le proprie case per dirigersi nel sud di Gaza, che non e' piu' un luogo sicuro.
Non ci sono corridoi umanitari adeguati, acqua, cibo, energia. In Cisgiordania e' cresciuta esponenzialmente la violenza da parte di coloni armati contro la popolazione civile palestinese.
Davanti a questi orrori, l'opinione pubblica internazionale in Europa si e' polarizzata, con il ritorno di gravissimi episodi di antisemitismo e islamofobia, riportandoci alla retorica dello scontro di civilta' che ha fatto danni enormi negli ultimi decenni.
La lotta contro l'antisemitismo non puo' essere ne' una mossa ipocrita per cancellare il retaggio del fascismo, ne' un'arma in piu' per reprimere il dissenso e alimentare xenofobia e pregiudizio antiarabo. Deve invece essere parte integrante della lotta contro ogni forma di razzismo.
Questa logica binaria - da una parte o dall'altra - e' la trappola a cui e' necessario sottrarsi in questo momento. Non si puo' cancellare l'orrore del 7 ottobre, ma si puo' fermare la strage a Gaza. Un crimine di guerra non ne cancella un altro: alimenta solo l'ingiustizia che prepara il terreno ad altra violenza.
Rivendichiamo il diritto e il dovere di guardare la guerra sempre dal punto di vista delle vittime, perche' sono loro l'unica certezza di ogni conflitto.
La protezione dei civili, senza distinzione di nazionalita', residenza o religione, e degli ospedali, deve essere il primo obiettivo di un'azione diplomatica della comunita' internazionale e delle forze della societa' civile.
Chiediamo la fine definitiva del massacro a Gaza, l'avvio di corridoi umanitari adeguati e la liberazione di tutti gli ostaggi. In Israele oltre mille palestinesi sono trattenuti in detenzione amministrativa, tra cui centinaia di minori, di cui chiediamo il rilascio. E' necessaria una soluzione politica a partire dalla fine del regime di apartheid e delle politiche di colonizzazione e di occupazione militare israeliane. Non potra' mai esserci sicurezza - per i palestinesi, per gli israeliani, per nessuno di noi - senza eguaglianza, diritti e liberta'.
Promotori: Emergency, Laboratorio ebraico antirazzista – LeA, Mediterranea e Assopace Palestina
Sottoscritto da tante altre associazioni, tra cui Amnesty International Italia, Arci, Libera, Gruppo Abele, AOI, Un Ponte per, Beati i costruttori di pace, Lunaria, Associazione SenzaConfine, Articolo 21... e per ora sono circa 4.000 quelli che hanno sottoscritto, tra questi 400 personalita' del mondo accademico, del mondo dello spettacolo, giornalisti e diplomatici, tra cui:
don Luigi Ciotti, Miguel Benasayag, Goffredo Fofi, Marco Damilano, Michele Serra, Pier Francesco Favino, Alessandro Bergonzoni, Carlo Ginzburg, Fiorella Mannoia, don Albino Bizzotto, Lisa Clark, Toni Servillo, Ferzan Ozpetek, Luca Zingaretti, Elio Germano, Ascanio Celestini, Greta Scarano, Fabrizio Gifuni, Sonia Bergamasco, Vittoria Puccini, Giorgio Diritti, Mario Martone, Alba Rohrwacher, Alice Rohrwacher, Saverio Costanzo, Caterina Guzzanti, Paola Cortellesi, Edoardo Winspeare, Enzo Traverso, Carlo Rovelli, Tommaso Di Francesco, Alessandro Gilioli, Francesca Fornario, Stefano Nazzi, Alberto Negri, Nico Piro, Andrea Capocci, Alessandro Calascibetta, Ali Rashid, Alessandro Robecchi, Giulia Blasi, Donald Sassoon, Loredana Lipperini, Annamaria Testa, Raffaele Alberto Ventura, Luciana Castellina, Nicola Lagioia, Sandro Veronesi, Christian Raimo, Maurizio Braucci, Teresa Ciabatti, Mario Ricciardi, Giorgia Serughetti, Marco Revelli, Alessandro Portelli e tantissimi altri...
Per l'elenco completo dei firmatari, individuali e collettivi, e per sottoscrivere al seguente sito: https://cessateilfuoco.org/

4. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI

Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
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Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
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Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
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Donna, vita, liberta'.

5. MATERIALI. DUE ESTRATTI DA VECCHI DISCORSI

Primo: da una lettera del primo agosto 2022
... mi e' impossibile questo primo agosto partecipare alla commemorazione delle persone uccise dallo sfruttamento che come ogni anno organizzate a Viterbo ed alla quale negli scorsi anni ho sempre preso parte.
Purtroppo un impegno che non posso disattendere mi impedisce di essere presente.
Ma anche se saro' fisicamente assente, con queste poche righe vorrei esprimervi la mia solidarieta'.
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L'ecatombe dei morti sul lavoro in questi anni, in questi mesi, in queste settimane, in questi giorni, e' tale che soltanto la feroce cecita' e la criminale complicita' dei potenti impedisce che si prendano i provvedimenti necessari ed urgenti per proteggere tante vite umane: sono i provvedimenti per cui il movimento operaio e contadino lotta da secoli, e che la Costituzione della Repubblica italiala nata dalla Resistenza antifascista enuncia con chiarezza: ogni essere umano ha diritto alla vita e alla salute, alla dignita' e alla solidarieta', al rispetto e all'assistenza.
Se la strage continua e' perche' ancora domina il regime della violenza, dell'ingiustizia e della sopraffazione che al fine di massimizzare il profitto dei rapinatori sacrifica innumerevoli vite umane con glaciale brutalita'.
E alle vittime del regime dello sfruttamento si aggiungono le vittime del razzismo: la morte di Alika Ogochukwu a Civitanova Marche e' l'ennesimo orrore che sia giunge a tanti altri orrori; e si aggiunge alla strage degli innocenti nel Mediterraneo, all'apartheid e allo schiavismo in Italia.
E alle vittime del regime dello sfruttamento e a quelle del razzismo, si aggiungono le vittime dei femminicidi: la violenza maschilista sbrana esseri umani con un ritmo infernale.
E a tutte queste vittime si aggiungono quelle delle guerre in corso; quelle delle dittature; quelle della catastrofe ambientale frutto di un modo di produzione che accumula capitale distruggendo vite umane e biosfera.
Tutto si tiene: lo sfruttamento schiavista della forza-lavoro, la riduzione a "scarti" di tanta parte dell'umanita' (e' la formulazione e l'analisi di Zygmunt Bauman costantemente ripresa anche da papa Bergoglio), il razzismo, il maschilismo, la guerra, la devastazione del mondo vivente: a tutto questo orrore occorre resistere. Resistere per difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani; resistere per difendere quest'unico mondo vivente unica casa comune dell'umanita' intera.
Occorre che le oppresse e gli oppressi resistano e costruiscano solidarieta'.
Occorre che le oppresse e gli oppressi resistano e contrastino questa immensa mole di male, questo abisso di ingiustizia e violenza.
Occorre che le oppresse e gli oppressi resistano e con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza si oppongano alla logica e alla prassi onnidivoratrice ed onnidistruttiva dei poteri dominanti.
Occorre resistere allo sfruttamento e alla rapina dei beni comuni.
Occorre resistere all'ideologia, alla prassi e al dominio della massimizzazione del profitto, della primazia del capitale astratto sulla nuda vita degli esseri umani, all'allucinazione ed intossicazione consumista che funge da ideologia di ricambio attraverso cui i poteri dominanti acquisiscono l'asservito consenso della parte meno schiavizzata ma piu' abbrutita delle classi subalterne; occorre resistere all'imperialismo politico, economico e culturale ed alla colonizzazione materiale e mentale (e mai come oggi le analisi di Frantz Fanon, di Franco Basaglia e di Franca Ongaro Basaglia soccorrono a chiarire lo stato del mondo ed i compiti dell'ora del movimento delle oppresse e degli oppressi in lotta per la difesa, la liberazione e la salvezza dell'umanita').
Occorre resistere al razzismo, allo schiavismo, all'apartheid ferocemente imposti anche in Italia.
Occorre resistere al militarismo, al riarmo e alla guerra che non solo stanno sterminando popoli interi, ma minacciano ormai di distruggere l'intera umanita'.
Occorre resistere alla devastazione del mondo vivente prima che sia troppo tardi.
Occorre resistere al maschilismo, che e' la prima radice e il primo paradigma di tutte le violenze.
La catastrofe ambientale e la catastrofe sociale sono una stessa cosa: e nessuno meglio di Vandana Shiva, l'illustre scienziata e militante indiana, ha saputo argomentarlo in modo inconfutabile.
Mai come adesso e' l'ora di resistere.
Occorre una Resistenza morale e civile delle persone coscienti come delle classi sfruttate e dei popoli oppressi, una Resistenza nonviolenta come nelle grandi lotte di liberazione dell'umanita' guidate da Mohandas Gandhi e da Martin Luther King, da Rosa Luxemburg e da Nelson Mandela, dal movimento di liberazione delle donne che ovunque nel mondo e' alla testa e alla guida di tutte le lotte necessarie.
Occorre una Resistenza che sia insieme sindacale, sociale, culturale e politica.
Sindacale, che organizzi le classi sfruttate in difesa di tutti i diritti fondamentali.
Sociale, che contrasti ogni ingiustizia ed ogni oppressione e costruisca nel vivo della lotta l'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani.
Culturale, che contrasti le menzogne del potere oppressivo e alienante e lotti per la verita', che e' il fondamento di ogni pratica di solidarieta', di responsabilita' e di liberazione.
Politica, che abbia a cuore il bene comune dell'umanita' intera e si adoperi a costruire la societa' in cui a ciascuna persona sia dato a seconda dei suoi bisogni e da ciascuna persona sia dato a seconda delle sue capacita', nella condivisione di tutto il bene e di tutti i beni.
Questa Resistenza necessaria, che e' l'antifascismo vivente, ha nome nonviolenza.
Come e' nella tradizione delle grandi lotte del movimento operaio che tutte furono eminentemente nonviolente.
Come e' nella tradizione delle grandi lotte del movimento di liberazione delle donne, che e' la corrente calda e il massimo inveramento storico della nonviolenza in cammino.
Come e' nella tradizione di Mohandas Gandhi e di Martin Luther King, di Patrice Lumumba e di Thomas Sankara, di Rosa Luxemburg e di Marinella Garcia, di Chico Mendes e di Marielle Franco, di Giacomo Matteotti e di Soumaila Sacko.
Come e' nella tradizione di Virginia Woolf e di Simone Weil, di Albert Camus e di Nelson Mandela.
L'antifascismo nitido e intransigente di Aldo Capitini, le lotte antimafia ed antifasciste ancora aggettanti verso il futuro di Danilo Dolci...
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Secondo: da un discorso del 18 giugno 2018
E' oggi che dobbiamo contrastare
Dopo il golpe bianco che ha illegittimamente ed assurdamente portato al governo del paese gli sciagurati caporioni della destra razzista e golpista che si ripromette di instaurare uno scellerato regime di persecuzioni razziste, occorre ora che il popolo italiano insorga, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa della legalita' che salva le vite, in difesa della Costituzione della Repubblica italiana, in difesa della democrazia, in difesa dello stato di diritto, in difesa della civilta' e della civile convivenza, in difesa dell'umanita'.
Occorre che il popolo italiano insorga, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, per ottenere le immediate dimissioni del governo delle persecuzioni razziste, ed affinche' i ministri colpevoli di gravi reati, e finanche di crimini contro l'umanita', siano processati e condannati ai sensi delle leggi vigenti.
Occorre che tutte le persone decenti che fino ad oggi non hanno percepito la gravita' di cio' che sta accadendo escano finalmente dalla narcosi che e' gia' complicita' col male; occorre che tutte le persone decenti che fino ad oggi hanno taciuto escano finalmente dall'omerta' che e' gia' complicita' col male; occorre che tutte le persone decenti che fino ad oggi hanno subito e consentito con la loro rassegnazione le menzogne e la violenza dell'estrema destra razzista e golpista escano dalla subalternita' che e' gia' complicita' col male, e decidano di impegnarsi finalmente in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, per salvare le vite di chi e' in estremo pericolo, per ripristinare nel nostro paese la democrazia che ogni essere umano riconosce e raggiunge e sostiene e conforta, per ripristinare nel nostro paese la legalita' che salva le vite.
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Uscire dalla narcosi
Uno dei miei maestri che da molti anni ci ha lasciato, Danilo Dolci, scrisse una volta: "Auschwitz sta figliando nel mondo. Non sentite l'odore del fumo?".
Come si puo' essere cosi' ciechi da non vedere le nostre sorelle schiave in vendita sul ciglio delle strade alla merce' della fame di sesso e violenza dei carnefici nativi?
Come si puo' essere cosi' ciechi da non vedere le nostre sorelle e i nostri fratelli sfruttati, umiliati, ricattati da datori di lavoro che impongono patti leonini, sfruttamento fino all'asservimento, fino alla vera e propria riduzione in schiavitu'? Nelle case dove assistono i nostri anziani, nei campi, nelle officine, nei lavori piu' pesanti, piu' pericolosi, piu' sottopagati, esposti ad ogni angheria, ad ogni minaccia e ad ogni pericolo, senza tutele e senza pieta', adibiti a quello che l'economia ottocentesca gia' chiamava l'"esercito di riserva" della forza-lavoro, esposto ad ogni sopruso, ad ogni abuso, perche' esercitando su di esso la violenza piu' estrema il comando padronale, imponendo la sua ideologia schiavista e segregazionista, intende intimidire tutta la classe lavoratrice e spezzare la solidarieta' tra le lavoratrici ed i lavoratori, per ulteriormente massimizzare il profitto al prezzo della sofferenza piu' estrema e fin della morte degli esseri umani. E quando le piu' sfruttate ed i piu' sfruttati tra le sfruttate e gli sfruttati si ribellano, organizzano la lotta per i diritti di tutti, per il riconoscimento dell'umanita' dell'umanita', per la liberazione comune di tutte le oppresse e tutti gli oppressi, allora il comando padronale, ad un tempo mafioso, razzista e schiavista, ne dispone e ne fa eseguire l'uccisione, allora le nostre sorelle ed i nostri fratelli piu' sfruttati ed oppressi che hanno trovato la forza di organizzare la lotta politica e sindacale per la dignita' umana di tutti gli esseri umani, vengono assassinati dal regime terrorista e stragista al potere, dai rapporti di produzione e di proprieta' dominanti: assassinati come pochi giorni fa il nostro fratello, il nostro compagno Soumaila Sacko, e prima di lui tanti altri, e chi ha la mia eta' ricorda ancora il nostro fratello, il nostro compagno Jerry Masslo, assassinato a Villa Literno nel 1989, e come loro innumerevoli altre sorelle ed altri fratelli, altre compagne ed altri compagni immolati sui satanici altari del profitto dei rapinatori, sui satanici altari del mostro costantemente assetato di sangue e ricchezze.
Come si puo' essere cosi' ciechi da non vedere il massacro in corso lungo le rotte della disperata speranza di innumerevole donne e uomini in fuga dalla fame e dalla guerra, dalle dittature e dalle catastrofi ambientali provocate dai poteri dominanti?
Come si puo' essere cosi' ciechi da non vedere il nesso tra guerra, razzismo e maschilismo, tra ideologie e prassi dominanti e distruzione dell'umanita' e della biosfera?
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Uscire dall'omerta'
In un suo sermone John Donne scrisse che nessun essere umano e' un'isola, ma tutti fanno parte del continente dell'umanita'; e cosi' non mandare a chiedere per chi suona la campana a morto: la campana suona sempre per te. Se ne ricordo' Hemingway che intitolo' "Per chi suona la campana" il suo romanzo - che e' anche la sua piu' grande testimonianza - sulla guerra di Spagna.
Dobbiamo dire la verita' sul rapporto Nord/Sud, sul "disordine costituito" della dominazione planetaria dell'ipercapitalismo mafioso, sul regime di apartheid globale imposto oggi al mondo sotto la denominazione di "globalizzazione neoliberista".
Le radici dell'emigrazione sono nel rapporto tra Nord e Sud del mondo: un rapporto di oppressione, di sfruttamento schiavista, di criminale rapina; il Nord produce solo il 20% delle risorse mondiali e ne consuma l'80%; mentre viceversa il Sud del mondo produce l'80% delle risorse mondiali e ne consuma soltanto il 20%. Come e' possibile questo? Solo perche' i poteri dominanti del Nord rapinano i popoli del Sud; e questa immane rapina e' la prima radice delle guerre e della fame, delle dittature e delle catastrofi ambientali, della violenza schiavista che costringe innumerevoli esseri umani ad abbandonare il luogo in cui sono nati per poter sopravvivere altrove.
E' un "modello di sviluppo" iniziato cinquecento anni fa, col saccheggio delle risorse americane, il genocidio degli indios, la riduzione in schiavitu' e la deportazione in America di forza-lavoro schiava dall'Africa per sostituire nelle miniere e nelle piantagioni gli indios sterminati: questa e' l'origine dell'"ordine mondiale" odierno: questa l'"accumulazione originaria" di capitale che ha dato avvio alla storia moderna come l'abbiamo conosciuta, una storia che gronda sangue e atrocita'.
Sono le nostre guerre, i regimi dittatoriali dei nostri compari e fantocci, la nostra produzione ed esportazione di armi, il nostro colonialismo che prosegue sotto diverse denominazioni, il regime rapinatore e schiavista globale di cui anche le classi dominanti in Italia compartecipano e godono l'usufrutto, a provocare la biblica migrazione di milioni e milioni di esseri umani innocenti, vittime di un disordine mondiale criminale che sta portando al collasso l'ecosistema e infligge sofferenze mostruose ai nove decimi dell'umanita'.
Qualche giorno fa su un'altra piazza, parlando nel corso dell'iniziativa promossa dall'Usb in memoria di Soumaila Sacko, ricordavo che in anni ormai lontani coordinai per l'Italia la piu' estesa campagna di solidarieta' con Nelson Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano; sapevo e dicevo gia' allora che la lotta di Nelson Mandela e delle sue compagne e dei suoi compagni contro l'apartheid era la lotta dell'umanita' intera contro il regime della schiavitu' e della segregazione razzista che l'intera umanita' minacciava e opprimeva. Sapevo e dicevo gia' allora che l'apartheid non era un residuo di un passato obsoleto che sarebbe scomparso da se', ma uno scellerato sistema di potere politico, economico, ideologico e sociale che se non l'avessimo contrastato e sconfitto al piu' presto avrebbe fagocitato il mondo intero. E quindi non eravamo noi, gli internazionalisti solidali, che aiutavamo le sorelle e i fratelli sudafricani nella loro lotta, ma erano loro che lottavano anche per noi, erano loro che lottavano anche per la nostra liberta', per la nostra dignita', per i nostri diritti, per l'intera umanita'. Poi la lotta di Nelson Mandela ha vinto in Sudafrica; ma l'apartheid sconfitto in Sudafrica si e' invece comunque esteso nel mondo: poiche' la globalizzazione neoliberista sta imponendo un regime di apartheid globale, in cui lo sfruttamento schiavista degli esseri umani sembra non conoscere piu' limiti, in cui l'oppressione di classe pretende di cristallizzarsi in ordine castale, in un delirio razzista analogo a quello hitleriano, erede di quello hitleriano.
Dobbiamo dire la verita' sul regime di terrore e di schiavitu' imposto oggi in Italia a milioni di esseri umani innocenti.
Oltre cinque milioni di persone vivono oggi in Italia private di diritti fondamentali ed esposte a un costante ricatto, in un regime di continua minaccia e paura, in un regime di vero terrore; e in un regime di asservimento che giunge fino all'imposizione di rapporti schiavisti.
E dobbiamo dire la verita' sull'ecatombe nel Mediterraneo.
Poiche' ogni giorno prosegue un'ecatombe nel Mediterraneo, ogni giorno altri esseri umani in fuga dall'orrore, prigionieri dell'orrore, trovano la morte mentre cercano scampo dalla fame e dalla guerra, dalle dittature e dalle catastrofi ambientali, dal regime dell'apartheid globale, dai loro aguzzini stupratori e schiavisti. E la principale responsabilita' di questo orrore e di questa ecatombe e' dei governi europei e di quello italiano in primo luogo.
Sono i governi europei, e tra essi quello italiano, che impedendo l'ingresso in Europa con mezzi legali e sicuri a quanti ne hanno pieno diritto, hanno creato il mercato illegale su cui lucrano da anni profitti enormi le mafie schiaviste e stragiste dei trafficanti di esseri umani.
Sono i governi europei, e tra essi quello italiano, che impedendo l'ingresso in Europa con mezzi legali e sicuri a quanti ne hanno pieno diritto, creano in Europa un "esercito di riserva" di forza-lavoro schiava per meglio sfruttare ed opprimere i lavoratori sia immigrati che nativi.
Sono i governi europei, e tra essi quello italiano, che impedendo l'ingresso in Europa con mezzi legali e sicuri a quanti ne hanno pieno diritto, mentre lo riconoscono "de jure" negano "de facto" il diritto d'asilo.
Sono i governi europei, e tra essi quello italiano, che proseguono e favoreggiano la prosecuzione della plurisecolare politica coloniale, schiavista e rapinatrice che ha derubato e devastato continenti interi e ridotto alla miseria e alla morte per fame le popolazioni di territori ricchissimi ma sistematicamente saccheggiati dai potentati economici del Nord del mondo.
Sono i governi europei, e tra essi quello italiano, che armano i dittatori, fomentano le guerre, instaurano e favoreggiano poteri politici, economici e militari dediti ad ogni crimine.
Sono i governi europei, e tra essi quello italiano, che impongono la cosiddetta "globalizzazione" neoliberista che costituisce un regime di universale sfruttamento e rapina, di planetario apartheid, che sta devastando irreversibilmente la biosfera, provoca ovunque guerre e fame, violenza e miseria, e sta trascinando l'umanita' intera alla catastrofe.
Sono i governi europei, e tra essi quello italiano, i mandanti e i complici degli scafisti, i mandanti e i complici delle mafie schiaviste e stragiste dei trafficanti di esseri umani.
C'e' un solo modo per far cessare immediatamente l'ecatombe nel Mediterraneo, c'e' un solo modo per abolire immediatamente i lager nazisti in Libia, c'e' un solo modo per annientare immediatamente le mafie schiaviste e stragiste dei trafficanti: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di muoversi liberamente su quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita'; garantire a tutti gli esseri umani il diritto di muoversi servendosi di mezzi legali e sicuri; permettere a tutti di entrare nel nostro paese e nel nostro continente esattamente come i cittadini italiani hanno diritto di recarsi liberamente ovunque.
E rispettare finalmente l'articolo 10 della Costituzione della Repubblica italiana che stabilisce che "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica".
Lo sapeva e lo argomentava gia' Immanuel Kant, nel suo "Per la pace perpetua", che per la stessa conformazione fisica del pianeta Terra ogni essere umano ha il diritto di muoversi sull'intero pianeta casa comune dell'umanita' per trovare un luogo in cui vivere una vita degna ed ha altresi' il diritto di essere accolto e rispettato ovunque una vita degna sia possibile vivere.
E dobbiamo dire la verita' sul golpe bianco che ha portato al governo un regime razzista, e sulle persecuzioni razziste da questo criminale regime esplicitamente, pubblicamente, oscenamente annunciate, e su quelle gia' in atto.
L'attuale governo non rappresenta la volonta' del popolo italiano poiche' ha il consenso e la complicita' soltanto di una minoranza della popolazione e dell'elettorato.
L'attuale governo e' illegittimo perche' il suo esplicito programma confligge con la Costituzione della Repubblica, e quindi quando i ministri ora insediatisi hanno giurato fedelta' alla Costituzione hanno spergiurato, e quindi hanno commesso "ab ovo" una frode, un tradimento, un delitto tali da invalidare la loro stessa nomina.
Ripetiamolo ancora una volta: i caporioni dell'estrema destra razzista e golpista hanno ripetutamente ed esplicitamente annunciato quale sia il loro programma; hanno dichiarato ripetutamente quale sia la loro volonta':
- perseguitare le donne e gli uomini giunti in Italia perche' costretti ad abbandonare i loro paesi per sfuggire alla fame e alla guerra, alle dittature e ai disastri ambientali, donne e uomini cui l'estrema destra razzista e golpista minaccia la privazione di inalienabili diritti, la detenzione in campi di concentramento e la deportazione nelle grinfie dei loro aguzzini;
- perseguitare le donne e gli uomini rom e sinti, cui l'estrema destra razzista e golpista minaccia la distruzione degli alloggi e dei beni, minaccia misure lesive dei fondamentali diritti umani;
- perseguitare le donne e gli uomini musulmani, cui l'estrema destra razzista e golpista minaccia imposizioni degradanti e trattamenti discriminatori lesivi della loro dignita' di esseri umani;
- perseguitare le donne e gli uomini che in quanto operatori umanitari si adoperano per salvare le vite, e che nella propaganda dell'estrema destra razzista e golpista vengono assurdamente pressoche' assimilati ai trafficanti mafiosi e schiavisti;
- violare fondamentali articoli della Costituzione, in merito ai quali nella sua propaganda l'estrema destra razzista e golpista ha ripetutamente espresso disprezzo e intenzione di farne strame;
- favoreggiare o addirittura obbligare a commettere il reato di omissione di soccorso, reato di cui nella sua propaganda l'estrema destra razzista e golpista ha ripetutamente fatto l'apologia.
Tutto cio' e' stato ripetutamente, esplicitamente annunciato, e nessuno puo' fingere di ignorarlo.
Sono orrori che abbiamo gia' visto del corso della storia italiana ed europea: con i due millenni di persecuzioni antiebraiche culminate nella Shoah; con le crociate, con gli autodafe', con il colonialismo, con i pogrom, con i genocidi; ricorre quest'anno l'ottantesimo anniversario delle leggi razziste del 1938, e proprio quest'anno l'estrema destra razzista e golpista torna al governo nel nostro paese.
La criminale vicenda della chiusura dei porti italiani ai naufraghi ospitati sulla nave Aquarius e' l'inizio della messa in atto delle persecuzioni razziste annunciate: nel Mediterraneo si continua a morire, quotidianamente la strage continua, e il governo italiano rifiuta di soccorrere i naufraghi negando loro approdo nel nostro paese. La vicenda dell'Aquarius costituisce una flagrante violazione della Costituzione, del diritto del mare, del diritto internazionale e del diritto penale italiano: poiche' per le leggi vigenti quei naufraghi dovevano essere accolti in Italia, ed averlo impedito e' stato un flagrante, infame delitto.
Come e' un infame, scellerato delitto l'annunciata schedatura razzista dei rom.
Come e' un infame, scellerato delitto la volonta' di togliere i bambini ai loro genitori: una persecuzione dei bambini che ricorda i piu' mostruosi regimi dittatoriali; una persecuzione dei bambini che oggi sta attuando l'amministrazione Trump in America, con i bambini rapiti ai loro genitori ed imprigionati in gabbie come animali.
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Uscire dalla subalternita'
- Prima di essere un ordinamento giuridico, l'Italia e' stata un'espressione geografica come diceva il principe di Metternich, e prima ancora un'identita' linguistica: l'Italia e' il paese creato linguisticamente da Dante, un condannato a morte, un esule, un migrante esposto ad ogni pericolo, che sapeva "si' come sa di sale / lo pane altrui, e come e' duro calle / lo scendere e 'l salir per l'altrui scale".
Ed oggi l'Italia di Dante deve essere negli artigli di chi disprezza e minaccia la vita e la dignita' umana di innumerevoli innocenti? Il governo del nostro paese deve essere tra le grinfie di chi effettualmente s'ispira alle leggi razziste del 1938? In Italia deve dominare ancora una volta un regime di persecuzioni razziste?
Nessuna persona di volonta' buona puo' accettare questo crimine.
Nessuna persona senziente e pensante puo' voler subire questa infamia.
Nessuna persona decente puo' ammettere questa oscena barbarie.
Quattro cose noi chiediamo, per quattro cose chiediamo a tutte le persone decenti di battersi ora, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, per la legalita' che salva le vite.
Noi chiediamo le dimissioni immediate del governo delle persecuzioni razziste, dell'omissione di soccorso, dei crimini contro l'umanita'.
Noi chiediamo che siano processati e condannati i ministri colpevoli di reati ignobili e gravissimi.
Noi chiediamo di riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto alla vita, e quindi il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro e trovarvi una vita degna: salvare le vite e' il primo dovere.
Noi chiediamo di riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese. Nell'appello all'Italia civile su cui lo scorso anno raccogliemmo migliaia di firme - e tra esse anche quelle di quasi duecento parlamentari - ricordavamo che Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui. Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.
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Insorgere per risorgere
C'e' una poesia di Paul Eluard, l'autore di una delle piu' belle poesie della Resistenza, c'e' una sua breve poesia improvvisata parlando ai minatori in sciopero che ricordo a memoria: "Camarades mineurs je vous le dis ici / Mon chant n'a pas de sens si vous n'avez raison // Si l'homme doit mourir avant d'avoir son heure / Il faut que les poetes meurent les premiers"; credo di essere nel vero se la interpreto cosi': che essa significhi che tutto il sapere e tutta la bellezza del mondo hanno un senso e un valore solo nella prospettiva della lotta per la liberazione dell'umanita', solo nella prospettiva di una sobria felicita' condivisa tra tutte e tutti, solo se sono parte dell'impegno per salvare le vite e riconoscere la dignita' e i solidali diritti di tutte e tutti, dell'intera umanita' e dell'intero mondo vivente.
E' oggi, prima che sia troppo tardi, che occorre impegnarsi per contrastare la furia onnicida della violenza razzista.
Occorre insorgere, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Occorre insorgere, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, in difesa della legalita' che salva le vite.
Occorre insorgere, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, in difesa della Repubblica italiana e della sua Costituzione democratica ed antifascista.
Occorre insorgere, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, per difendere l'umanita' dell'umanita'.
"Insorgere per risorgere": era il motto con cui i militanti del "Partito d'azione", i partigiani di "Giustizia e liberta'", chiamavano il popolo italiano alla Resistenza contro il fascismo.
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Il primo dovere
Ci sono due motti di Rosa Luxemburg, che fu l'umanita' come dovrebbe essere, che non ho piu' dimenticato. Uno dice: "socialismo o barbarie", la solidarieta' o la barbarie, la condivisione dei beni e del bene o la barbarie; che significa che se non vige universale solidarieta' che tutti gli esseri umani riconosce ed abbraccia, li' dove questa solidarieta' non esiste allora s'impone e domina un potere criminale e assassino, terrorista e stragista, che fara' strame di ogni diritto e di ogni valore, che si nutrira' di carne umana fino all'ultima libbra, fino ad estinguere l'ultima luce, fino a sbranare l'ultimo cuore che batte. E l'altro motto ricorda che "la liberta' e' sempre e solo la liberta' degli altri", che significa che non si puo' essere liberi al prezzo dell'altrui servitu', che la liberta' e' una e indivisibile, e che o e' di tutte e tutti o non e'.
Ripetiamolo quindi ancora una volta per cosa dobbiamo innanzitutto qui e adesso lottare:
1. Dimissioni immediate del governo delle persecuzioni razziste. Dimissioni immediate del governo che lascia morire degli esseri umani negando soccorso e accoglienza. Dimissioni immediate del governo dei crimini contro l'umanita'.
2. Siano processati e condannati ai sensi di legge i ministri razzisti. Siano processati e condannati ai sensi di legge i ministri criminali. Siano processati e condannati ai sensi di legge i ministri golpisti.
3. Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'; e quindi riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro. E cosi' far cessare subito l'ecatombe nel Mediterraneo.
4. Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese: "una persona, un voto" e' il fondamento della democrazia e della civile convivenza. E riconoscendo a tutte le persone che vivono in Italia i diritti sociali, civili, politici, si abbatte lo schiavismo nel nostro paese, si abbatte il regime di terrore e di apartheid nel nostro paese, si ripristina la democrazia e la civile convivenza.
L'Italia e' una repubblica democratica.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.

6. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Riletture
- Salwa Salem, Con il vento nei capelli. Una palestinese racconta, Giunti, Firenze 1993, 2001, pp. 190.
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Classici
- Anne, Charlotte, Emily Bronte, Tutti i romanzi, Newton Compton, Roma 2016, 2020, pp. 1920.
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Maestre
- Rosa Luxemburg, Scritti politici, Editori Riuniti, Roma 1967, 1976, pp. 708.
- Rosa Luxemburg, Scritti scelti, Edizioni Avanti!, 1963, Einaudi, Torino 1975, 1976, pp. CVIII + 760.
- Rosa Luxemburg, Lettere di lotta e disperato amore. La corrispondenza con Leo Jogiches, Feltrinelli, Milano 1973, 2019, pp. 280.
- Rosa Luxemburg, Lettere 1893-1919, Editori Riuniti, Roma 1979, pp. XXXII + 280.
- Lelio Basso (a cura di), Per conoscere Rosa Luxemburg, Mondadori, Milano 1977, pp. LXXII + 360.

7. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

8. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5051 del 17 dicembre 2023
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
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