[Nonviolenza] Telegrammi. 5050



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5050 del 16 dicembre 2023
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Corta litania della nonviolenza e del nulla
2. Associazione Nazionale Partigiani d'Italia: Manifestazione per la Pace e i Diritti Umani, sabato 16 dicembre 2023 a Civita Castellana
3. Prosegue la raccolta di fondi per aiutare la Biblioteca Libertaria "Armando Borghi" (BLAB) dopo l'alluvione del maggio 2023
4. La redazione de "La nonviolenza e' in cammino" scrive alla Presidente del Parlamento Europeo: "Portiamo a compimento l'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier"
5. Emergency e altri: Per un cessate il fuoco permanente e una soluzione politica
6. Adesione popolare alla denuncia sulla presenza di armi nucleari in Italia
7. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
8. Tre estratti da tre recenti discorsi
9. Segnalazioni librarie
10. La "Carta" del Movimento Nonviolento
11. Per saperne di piu'

1. REPETITA IUVANT. CORTA LITANIA DELLA NONVIOLENZA E DEL NULLA

"Se non e' la lotta che libera tutte e tutti
la nonviolenza e' nulla"
(Nereo Zuzzanghi, Lunghe storie dette in breve, Ferney, 1778)

Se non abbatte tutte le muraglie di tutti i luoghi di pena
tutte le gabbie tutti i recinti di filo spinato
tutte le stanze buie gli angoli della vergogna
i vagoni bestiame le baracche con le orchestrine

Se non abolisce tutti i plotoni d'esecuzione
se non chiude tutte le fabbriche d'armi
se non scioglie tutti gli eserciti

Se non demolisce tutte le istituzioni totali
se non demolisce tutte le ideologie totalitarie
se non e' lo spazio dell'eguaglianza e della diversita'
se non e' la casa comune che include il mondo intero
dove vige la legge dell'universale solidarieta' e responsabilita'
se non e' colloquio corale e dialogo infinito
passarsi il pane e il vino e la parola
nell'ospitalita' che nulla chiede

Se non versa sabbia nei motori
se non dissoda le strade asfaltate
se non ruba tutte le gomme

Se non spezza tutte le catene
se non salva tutti i naufraghi
se non soccorre tutti i bisognosi

Se non fa crescere l'erba
se non resuscita ogni giorno il sole
se non colma ogni notte il cielo di stelle
se non nutre le anime come i corpi

Se non demolisce gli idoli e l'idolo della demolizione degli idoli
se non si oppone a tutte le demolizioni
se non restituisce la parola
se non impara e insegna ad ascoltare
e riscaldare senza dare fuoco

se non restituisce la liberta' ad ogni persona oppressa
se non condivide tutto il bene e tutti i beni fra tutte e tutti
se non salva tutte le vite
se non e' la coscienza e l'organizzazione delle oppresse e degli oppressi in lotta
per la liberazione del'umanita' intera e la difesa dell'intero mondo vivente
la nonviolenza e' nulla.

2. INIZIATIVE. ASSOCIAZIONE NAZIONALE PERTIGIANI D'ITALIA: MANIFESTAZIONE PER LA PACE E I DIRITTI MANI, SABATO 16 DICEMBRE 2023 A CIVITA CASTELLANA
[Riceviamo e diffondiamo]

Sabato 16 dicembre 2023 alle ore 10 a Civita Castellana in Piazza Giacomo Matteotti si terra' una manifestazione pubblica per la Pace e i Diritti Umani.
Le guerre impazzano, c'e' bisogno di reagire, di dire basta di gridare forte e chiaro "cessate il fuoco", di invocare la pace, che e' l'unica cosa giusta a fronte dei numerosi conflitti in atto, in particolare tra Russia e Ucraina e tra Israele ed Hamas, che stanno causando una vera crisi umanitaria.
Le guerre provocano solo morte e distruzioni, vittime soprattutto civili, in particolare di donne e bambini.
Fermiamo Le guerre.
La pace e' una condizione sociale, relazionale, politica e personale caratterizzata dalla presenza di condivisa armonia e contemporanea assenza di tensioni e conflitti.
Il rispetto dei Diritti Umani spetta ad ogni essere umano, indipendentemente dalla sua etnia, sesso, nazionalita', religione o altra condizione. Essi sono universali, indivisibili e interconnessi, e sono stati riconosciuti a livello internazionale dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani approvata il 10 dicembre 1948, dopo la seconda guerra mondiale, che e' stata il conflitto piu' sanguinoso della storia dell'umanita'. Si stima che tra i 70 e gli 85 milioni di persone siano morte durante la guerra, di questi, circa 25 milioni erano militari, il resto erano civili.
Alla manifestazione partecipera' anche Luisa Morgantini gia' vicepresidente del Parlamento europeo e da sempre impegnata sui temi della pace e della giustizia (in calce una sua breve nota biografica).
La parola d'ordine della manifestazione e' "organizziamo assieme una manifestazione della pace e della solidarieta' per fermare le stragi".
Hanno aderito: ANPI, ARCI, Rete NoBavaglio Viterbo, Filctem CGIL, Femca CISL, Uiltec UIL, SPI-CGIL, PD, PRC, M5S, Rete degli Studenti medi, Centro di ricerca per la pace di Viterbo, Tavolo per la pace di Viterbo, Associazione medici per l'ambiente-ISDE di Viterbo, Comitato Nepi per la pace.
Civita Castellana, 10 dicembre 2023
Il Comitato della sezione ANPI Carla Capponi di Civita Castellana
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Luisa Morgantini, figlia di Partigiani, iscritta all'ANPI. Gia'  sindacalista della Federazione Lavoratori Metalmeccanci,  gia' parlamentare Europea e vicepresidente del Parlamento Europeo con l'incarico delle politiche europee per l'Africa e per i diritti umani. Ha fatto parte delle seguenti Commissioni: per lo sviluppo, per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere, Affari Costituzionali, Sottocommissione per i diritti dell'uomo. E' stata membro della Delegazione per le relazioni con il Consiglio legislativo palestinese; della Delegazione all'Assemblea parlamentare Euromediterranea; della Delegazione all'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE. Ha fatto parte del gruppo di lavoro per l'osservazione elettorale ed è stata nell'intergruppo Iniziative per la pace. E' tra le fondatrici della rete internazionale delle Donne in nero contro la guerra e la violenza, fa parte del coordinamento nazionale dell'Associazione per la pace, un movimento per la nonviolenza e la pace. Fortemente impegnata per la pace e il riconoscimento di giustizia, diritti e liberta' in Palestina. E' stata tra le fondatrici, dell'associazione AssoPacePalestina. Ha ricevuto il premio per la pace delle donne in nero israeliane e il premio Colombe d'Oro per la Pace di Archivio Disarmo, e' tra le 1000 donne nel mondo che sono state candidate al Premio Nobel per la pace.

3. INIZIATIVE. PROSEGUE LA RACCOLTA DI FONDI PER AIUTARE LA BIBLIOTECA LIBERTARIA "ARMANDO BORGHI" (BLAB) DOPO L'ALLUVIONE DEL MAGGIO 2023
[Riceviamo e diffondiamo, ed invitiamo a sostenere la Biblioteca Libertaria  "Armando Borghi"]

Le inondazioni che il 16 e 17 maggio 2023 colpirono molte localita' dell'Emilia Romagna, compresa Castel Bolognese,arrecarono notevoli danni alla Biblioteca Libertaria  "Armando Borghi". In particolare, fu sommersa completamente una cantina di circa 80 mq. (peraltro ristrutturata pochi mesi prima con costi molto elevati), distruggendo e rovinando tutto quanto conteneva (migliaia di libri e giornali, armadi e scaffalature). Inoltre, l'acqua e il fango penetrarono anche nei locali a pian terreno, in questo caso pero' con danni limitati.
Pochi giorni dopo la BLAB rivolse un appello a tutti coloro che apprezzavano la sua attivita'.  Per far fronte ai danni subìti e ripartire servivano, oltre a molto lavoro, anche molti soldi. Fu quindi avviata una raccolta fondi, il cui esito ha dato finora risultati che non esitiamo a definire straordinari. In tanti - persone e associazioni - hanno inviato il loro contributo, talvolta somme modeste ma in alcuni casi anche donazioni importanti, dimostrandoci una solidarieta' concreta e una vicinanza che ci ha molto confortato.
Eppure, anche se l'esito della sottoscrizione, alla data di oggi, appare di tutto rispetto, non basta. Premesso che una parte dei contributi che sono finora arrivati sono gia' stati utilizzati per pagare le fatture degli artigiani che hanno riparato i danni dell'alluvione, ci sono da fare altre considerazioni.  Dato che la cantina non potra' piu' essere utilizzata per conservare libri e altri documenti, e considerando che lo spazio nei locali della Biblioteca sta diventando insufficiente (e lo sara' ancora di piu' nel prossimo futuro), stiamo valutando seriamente l'opzione di acquistare un'altra unita' immobiliare per farne un  deposito/magazzino. In aggiunta ai locali gia' di proprieta' della Cooperativa e attualmente utilizzati dalla Biblioteca.  Se questo progetto andra' avanti, serviranno altri soldi.  Dovessimo alla fine ripiegare sulla soluzione di un magazzino in affitto, ci saranno comunque dei costi da coprire. Inoltre, i nuovi locali (forse da ristrutturare) andranno arredati con mobili e scaffalature, con ulteriori spese da affrontare.
Per tutte queste ragioni, riteniamo che la raccolta fondi non possa fermarsi qui. Abbiamo deciso di proseguire, invitando chi ci segue con simpatia e apprezza la nostra attivita', a mandare altre donazioni al nostro conto corrente bancario. Fissiamo fin da ora la chiusura della raccolta fondi al mese di maggio del 2024 (a un anno esatto dall'alluvione).
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Aggiornamento raccolta fondi
Invio in allegato una tabella con l'elenco delle sottoscrizioni arrivate alla BLAB nel periodo dall'1 luglio al 30 novembre 2023. Come potrete vedere, in quei mesi sono arrivate donazioni per Euro 4.841,50.  Nel periodo precedente, tra l'avvio della raccolta fondi a meta' maggio e il 30 giugno 2023, erano entrati euro 13.925,00 (vedi la prima tabella inviata nei primi giorni di luglio). Qui di seguito un quadro riassuntivo:
Elenco 1   (periodo maggio-giugno 2023) euro 13.925,00
Elenco 2   (periodo luglio-novembre 2023) euro 4.841,50
Totale sottoscrizione elenchi 1 e 2 (da maggio a novembre 2023) euro 18.766,50
(...)
Castel Bolognese, 8 dicembre 2023
Gianpiero Landi, per la Biblioteca Libertaria  "Armando Borghi"
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Per inviare le sottoscrizioni si puo' effettuare un bonifico al conto corrente bancario della BLAB, presso CREDIT AGRICOLE – Agenzia di Castel Bolognese.  Il codice IBAN,  intestato a Biblioteca Libertaria Armando Borghi – Soc. Coop.  e': IT16 C 06230 67530 000030040805

4. APPELLI. LA REDAZIONE DE "LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO" SCRIVE ALLA PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO: "PORTIAMO A COMPIMENTO L'INIZIATIVA DI DAVID SASSOLI PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER"

Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo, on. Roberta Metsola,
numerose personalita' della societa' civile e varie associazioni democratiche italiane hanno promosso l'appello "Portiamo a compimento l'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier".
Come redazione del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" ci associamo alla richiesta che lei voglia proseguire nell'impegno del suo illustre e non dimenticato predecessore.
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Qui di seguito il testo dell'appello.
Il 23 agosto 2021 David Sassoli, l'indimenticato Presidente del Parlamento Europeo che sarebbe deceduto pochi mesi dopo nel gennaio 2022, tenne una conferenza stampa in cui annuncio' il suo personale impegno per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da quasi mezzo secolo prigioniero innocente.
L'iniziativa di David Sassoli si ricollegava idealmente a due precedenti importanti pronunciamenti del Parlamento Europeo, del 1994 e del 1999.
E si collegava anche al movimento che in Italia in quel momento riproponeva con forza l'esigenza e l'urgenza che Leonard Peltier venisse finalmente liberato.
In un suo tweet che accompagnava e sintetizzava la conferenza stampa del 23 agosto 2021 David Sassoli dichiarava, in italiano e in inglese:
"Inviero' una lettera alle autorita' statunitensi chiedendo clemenza per Leonard Peltier, attivista per i diritti umani dell'American Indian Movement, in carcere da 45 anni.
Spero che le autorita' accolgano il mio invito. I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".
"I will send a letter to the US authorities asking for clemency for Leonard Peltier. A human rights activist of the American Indian Movement, he has been imprisoned for 45 years.
I hope the authorities will take up my invitation. Human rights must be defended always, everywhere".
Lanciamo un appello a riprendere e portare a compimento quell'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier.
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Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo,
le saremmo assai grati se lei, che ha assunto l'incarico di Presidente del Parlamento Europeo succedendo all'on. Sassoli, volesse porsi a capo di questa iniziativa volta a richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
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Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo,
sicuramente lei ricorda che il Parlamento Europeo gia' in passato ripetutamente si espresse in tal senso nel 1994 e nel 1999.
E sicuramente lei sa che una Commissione giuridica ad hoc dell'ONU, dopo aver accuratamente riesaminato tutti gli atti processuali, lo scorso anno ha concluso i suoi lavori chiedendo la liberazione di Leonard Peltier.
E sicuramente lei sa anche che nel corso del tempo la liberazione di Leonard Peltier e' stata richiesta da personalita' illustri come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta, da prestigiose organizzazioni umanitarie come Amnesty International, da innumerevoli istituzioni democratiche, da milioni - letteralmente milioni - di esseri umani di ogni parte del mondo, tra cui anche il magistrato che nel 1976 sostenne l'accusa contro di lui e che da anni e' impegnato per la sua liberazione (da allora ad oggi peraltro e' stato definitivamente dimostrato che le cosiddette "testimonianze" e le cosiddette "prove" contro Leonard Peltier erano false).
Come ha scritto nel suo appello l'indimenticato Presidente Sassoli, "I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".
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Ringraziandola fin d'ora per l'attenzione ed auspicando un suo intervento, voglia gradire distinti saluti.

5. REPETITA IUVANT. EMERGENCY E ALTRI: PER UN CESSATE IL FUOCO PERMANENTE E UNA SOLUZIONE POLITICA
[Riceviamo e diffondiamo]

La fragile tregua ottenuta per Gaza e' il frutto di una lunga mediazione internazionale, ma servono un cessate il fuoco permanente e una vera soluzione politica per una prospettiva concreta di pace e giustizia.
Il 7 ottobre Hamas ha ucciso e rapito civili inermi nelle loro case, per strada, a un festival sottraendoli alle loro famiglie. E' stato un attacco che ha colpito prevalentemente civili ebrei israeliani, tra cui bambini, anziani, attivisti storici per la pace e contro l'occupazione ma anche lavoratori migranti, palestinesi con passaporto israeliano o residenti in Israele. Sono seguite settimane di bombardamenti indiscriminati da parte del governo israeliano contro la popolazione di Gaza, con scuole ed ospedali divenuti cimiteri. Piu' di un milione di palestinesi e' stato costretto a lasciare le proprie case per dirigersi nel sud di Gaza, che non e' piu' un luogo sicuro.
Non ci sono corridoi umanitari adeguati, acqua, cibo, energia. In Cisgiordania e' cresciuta esponenzialmente la violenza da parte di coloni armati contro la popolazione civile palestinese.
Davanti a questi orrori, l'opinione pubblica internazionale in Europa si e' polarizzata, con il ritorno di gravissimi episodi di antisemitismo e islamofobia, riportandoci alla retorica dello scontro di civilta' che ha fatto danni enormi negli ultimi decenni.
La lotta contro l'antisemitismo non puo' essere ne' una mossa ipocrita per cancellare il retaggio del fascismo, ne' un'arma in piu' per reprimere il dissenso e alimentare xenofobia e pregiudizio antiarabo. Deve invece essere parte integrante della lotta contro ogni forma di razzismo.
Questa logica binaria - da una parte o dall'altra - e' la trappola a cui e' necessario sottrarsi in questo momento. Non si puo' cancellare l'orrore del 7 ottobre, ma si puo' fermare la strage a Gaza. Un crimine di guerra non ne cancella un altro: alimenta solo l'ingiustizia che prepara il terreno ad altra violenza.
Rivendichiamo il diritto e il dovere di guardare la guerra sempre dal punto di vista delle vittime, perche' sono loro l'unica certezza di ogni conflitto.
La protezione dei civili, senza distinzione di nazionalita', residenza o religione, e degli ospedali, deve essere il primo obiettivo di un'azione diplomatica della comunita' internazionale e delle forze della societa' civile.
Chiediamo la fine definitiva del massacro a Gaza, l'avvio di corridoi umanitari adeguati e la liberazione di tutti gli ostaggi. In Israele oltre mille palestinesi sono trattenuti in detenzione amministrativa, tra cui centinaia di minori, di cui chiediamo il rilascio. E' necessaria una soluzione politica a partire dalla fine del regime di apartheid e delle politiche di colonizzazione e di occupazione militare israeliane. Non potra' mai esserci sicurezza - per i palestinesi, per gli israeliani, per nessuno di noi - senza eguaglianza, diritti e liberta'.
Promotori: Emergency, Laboratorio ebraico antirazzista – LeA, Mediterranea e Assopace Palestina
Sottoscritto da tante altre associazioni, tra cui Amnesty International Italia, Arci, Libera, Gruppo Abele, AOI, Un Ponte per, Beati i costruttori di pace, Lunaria, Associazione SenzaConfine, Articolo 21... e per ora sono circa 4.000 quelli che hanno sottoscritto, tra questi 400 personalita' del mondo accademico, del mondo dello spettacolo, giornalisti e diplomatici, tra cui:
don Luigi Ciotti, Miguel Benasayag, Goffredo Fofi, Marco Damilano, Michele Serra, Pier Francesco Favino, Alessandro Bergonzoni, Carlo Ginzburg, Fiorella Mannoia, don Albino Bizzotto, Lisa Clark, Toni Servillo, Ferzan Ozpetek, Luca Zingaretti, Elio Germano, Ascanio Celestini, Greta Scarano, Fabrizio Gifuni, Sonia Bergamasco, Vittoria Puccini, Giorgio Diritti, Mario Martone, Alba Rohrwacher, Alice Rohrwacher, Saverio Costanzo, Caterina Guzzanti, Paola Cortellesi, Edoardo Winspeare, Enzo Traverso, Carlo Rovelli, Tommaso Di Francesco, Alessandro Gilioli, Francesca Fornario, Stefano Nazzi, Alberto Negri, Nico Piro, Andrea Capocci, Alessandro Calascibetta, Ali Rashid, Alessandro Robecchi, Giulia Blasi, Donald Sassoon, Loredana Lipperini, Annamaria Testa, Raffaele Alberto Ventura, Luciana Castellina, Nicola Lagioia, Sandro Veronesi, Christian Raimo, Maurizio Braucci, Teresa Ciabatti, Mario Ricciardi, Giorgia Serughetti, Marco Revelli, Alessandro Portelli e tantissimi altri...
Per l'elenco completo dei firmatari, individuali e collettivi, e per sottoscrivere al seguente sito: https://cessateilfuoco.org/

6. REPETITA IUVANT. ADESIONE POPOLARE ALLA DENUNCIA SULLA PRESENZA DI ARMI NUCLEARI IN ITALIA
[Riceviamo e diffondiamo. Andando sul sito www.peacelink.it o sul sito www.pressenza.com e' possibile attivare i link per accedere a ulteriori materiali e per sottoscrivere l'iniziativa]

Il prossimo passo della denuncia trasmessa alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma lo scorso 2 ottobre, riguardante la presenza delle armi nucleari in Italia e in attesa che si attivi la corrispondente inchiesta, riguarda l'adesione popolare a tale denuncia: parte oggi con una sottoscrizione popolare che si puo' realizzare online grazie alla piattaforma predisposta all'interno del sito di PeaceLink, storico portale telematico del pacifismo italiano.
Andando a questo indirizzo sara' possibile firmare la petizione di adesione di cui riportiamo il testo:
Ho appreso che in data 2 ottobre 2023 e' stata depositata alla Procura presso il Tribunale di Roma una denuncia per accertare la presenza di armi nucleari in Italia, verificarne la illegittimita' ed individuare i responsabili. Ho letto il testo e lo condivido. Approvo l'iniziativa alla quale vorrei partecipare. Non potendo piu' sottoscrivere la denuncia, ormai depositata, chiedo che questa mia lettera venga allegata agli atti del procedimento come segno di sostegno all'iniziativa.
In particolare mi sembrano significative le seguenti norme riportate nel testo della denuncia.
"In data 24 aprile 1975 l'Italia ha sottoscritto il Trattato di non Proliferazione Nucleare (TNP), trattato internazionale incentrato, in particolare su:
a) la c.d. "non proliferazione" del nucleare, in base alla quale gli Stati in possesso di armi nucleari (c.d. "Paesi nucleari") si impegnano a non trasferire armi di tale natura a quelli che ne sono privi (c.d. "Paesi non nucleari"), mentre questi ultimi si obbligano a non ricevere e/o acquisire il controllo diretto o indiretto di ordigni nucleari (artt. I, II, III);
b) il disarmo nucleare, che impone il ricorso a trattative finalizzate alla definitiva cessazione della prassi di armamento nucleare (art. VI).
Il diritto bellico internazionale vieta l'uso e la minaccia dell'uso delle armi nucleari in qualsiasi circostanza.
La L. 185/1990 vieta la fabbricazione, l'importazione, l'esportazione, il transito, il trasferimento intracomunitario e l'intermediazione di materiale di armamento senza l'autorizzazione dell'autorita' e, in ogni caso, di armi nucleari.
Ciononostante, la presenza di armi nucleari sul suolo nazionale puo' ormai considerarsi certa".
Sono consapevole della rilevanza politica dell'iniziativa giudiziaria. Credo, pero', fermamente nello Stato di diritto, nella ripartizione dei poteri e, soprattutto, nell'indipendenza della magistratura.
Sono certo che anche questa denuncia sara' valutata senza timori per le implicazioni politiche sottese.
*
Informazioni sulla denuncia
La denuncia e' sottoscritta a livello individuale da 22 esponenti di associazioni pacifiste e antimilitariste: Abbasso la guerra, Donne e uomini contro la guerra, Associazione Papa Giovanni XXIII, Centro di documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale, Tavola della Pace Friuli Venezia Giulia, Rete Diritti Accoglienza Solidarieta' Internazionale, Pax Christi, Pressenza, WILPF, Centro sociale 28 maggio, Coordinamento No Triv, e singoli cittadini. Alcune di queste associazioni condividono collettivamente i contenuti di questa iniziativa.
Il testo della denuncia e' visionabile cliccando su questo link.
*
Aderisci:
Come persona
Come associazione

7. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI

Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
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Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
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Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
*
Donna, vita, liberta'.

8. MATERIALI. TRE ESTRATTI DA TRE RECENTI DISCORSI

Primo: da un discorso del 10 dicembre 2023
... La "Dichiarazione universale dei diritti umani" proclamata il 10 dicembre 1948 deve essere il programma politico fondamentale di ogni persona decente e di ogni civile istituto; ogni giorno sia dedicato all'inveramento dei principi contenuti in quella Dichiarazione.
*
Fermare le stragi, tutte le stragi
La prima cosa che dobbiamo dire e' che occorre fermare le stragi, tutte le stragi.
La prima cosa che dobbiamo fare e' fermare le stragi, tutte le stragi.
Le stragi delle guerre.
Le stragi del terrorismo comunque si camuffi.
Le stragi del potere patriarcale e maschilista.
Le stragi dello sfruttamento, della rapina e della schiavitu'.
Le stragi del neocolonialismo, del razzismo, dell'imperialismo.
Le stragi conseguenti all'avvelenamento, alla devastazione e alla distruzione della natura, degli ecosistemi, della biosfera.
Le stragi del sistema di potere economico, politico, ideologico e militare globale che sta trascinando l'intero mondo vivente alla catastrofe.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Il primo diritto
Il primo diritto umano inerente ad ogni essere umano e' il diritto a non essere ucciso.
Se si nega questo diritto, nessun altro diritto sussiste, poiche' tolta la vita a una persona null'altro le resta.
Ne discende l'inammissibilita' assoluta di tutte le guerre, di tutte le stragi, di tutte le uccisioni.
Ma poiche' si puo' uccidere anche soltanto omettendo di soccorrere chi e' in pericolo, ne discende altresi' il dovere assoluto di soccorrere ogni persona, di salvare tutte le vite che e' possibile salvare.
Salvare le vite e' il primo dovere. Il primo dovere di ogni persona come di ogni associazione di persone come di ogni umano istituto.
E poiche' sovente le persone muoiono perche' prive di risorse adeguate, ne discende che ogni rapina, ogni accaparramento ed ogni sperpero di risorse e' parimenti inammissibile poiche' implica abbandonare al dolore e alla morte chi di quelle risorse aveva bisogno per vivere, chi di aiuto aveva bisogno e se aiutato poteva essere salvato.
C'e' bisogno di aggiungere che tutti gli investimenti finalizzati a produrre armi, a finanziare organizzazioni armate, a promuovere sanguinosi conflitti sono anch'essi criminali?
C'e' bisogno di aggiungere che ogni azione che avvelena e devasta e distrugge il mondo vivente e' ugualmente inammissibile poiche' priva di un luogo vivibile l'intera umana famiglia e tutti gli altri esseri viventi?
C'e' bisogno di aggiungere che l'umanita' deve essere custode di questo unico mondo vivente di cui e' parte ed in cui ha la sua unica casa comune?
Salvare le vite e' il primo dovere. Tutte le vite, tutto il mondo vivente. E' il compito ineludibile dell'umanita' intera e di ogni persona.
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Solo la nonviolenza puo' sconfiggere la violenza
Chi ancora s'illude di poter sconfiggere la violenza esercitando una violenza maggiore e' peggio che stolto: perche' nell'escalation della violenza l'esito e' ovvio: la distruzione dell'umanita' intera.
Chi ancora ragiona in termini di "mors tua, vita mea" non e' stato informato delle "tre verita' di di Hiroshima" di cui parlo' Ernesto Balducci in un memorabile discorso. Diceva padre Balducci: "La prima verita' contenuta in quel messaggio e' che il genere umano ha un destino unico di vita o di morte... La seconda verita' di Hiroshima e' che ormai l'imperativo morale della pace, ritenuta da sempre come un ideale necessario anche se irrealizzabile, e' arrivato a coincidere con l'istinto di conservazione, il medesimo istinto che veniva indicato come radice inestirpabile dell'aggressivita' distruttiva... La terza verita' di Hiroshima e' che la guerra e' uscita per sempre dalla sfera della razionalita'".
La violenza dilaga, chi aggiunge violenza a violenza e' partecipe di questo dilagare.
Allora, come si puo' sconfiggere la violenza?
Contrastandola nel modo piu' nitido e intransigente, rifiutandosi di riprodurla, lottando incessantemente per abolirla in ogni ambito dell'esistenza.
La nonviolenza e' l'unica forma di lotta adeguata per contrastare e abolire la violenza.
La nonviolenza che e' il contrario dell'indifferenza e della vilta'.
La nonviolenza che e' la resistenza piu' forte.
La nonviolenza che e' l'inveramento dell'umanita' dell'umanita'.
Solo facendo il bene si sconfigge il male.
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Abolire la guerra, abolire gli eserciti, abolire le armi
Ripetiamolo ancora una volta, ancora e ancora: occorre riprendere il programma che e' alll'origine delle Nazioni Unite: abolire il flagello della guerra.
E per abolire la guerra occorre abolire gli eserciti.
E per abolire gli eserciti occorre abolire le armi.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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La prima radice e il primo paradigma di tutte le violenze
Il sistema di potere maschilista e patriarcale, la violenza degli uomini sulle donne, e' la prima radice e il primo paradigma di tutte le violenze.
In questi ultimi giorni il femminicidio di Giulia Cecchettin ha suscitato nel nostro paese una intensa commozione: che questa commozione si traduca in impegno morale, civile, sociale, politico. Che produca una trasformazione profonda dei pensieri e delle pratiche, della cultura e delle relazioni.
Le parole della sorella e del padre hanno dato voce a un sentire comune, un sentire comune che finalmente si lascia educare dal pensiero e dall'azione del movimento di liberazione delle donne e trasforma gli uomini da ciechi riproduttori di rapporti alienati e violenti a persone senzienti e pensanti capaci di responsabilita', di empatia, di riconoscimento e riconoscenza dell'altra persona e per l'altra persona, di riconoscimento e riconoscenza dell'intera umanita' e per l'intera umanita'.
Contrastare e sconfiggere, nei cuori e nella societa', il maschilismo e il patriarcato, e' dovere e diritto di ogni persona decente.
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Una sola umanita', un solo mondo vivente
Il tempo del nazionalismo e' finito: il nazionalismo, come ogni struttura ideologica e pratica che separa e opprime l'umanita', sempre e solo produce guerre e distruzioni.
L'Onu e' il primo passo per farla finita con il razzismo, il nazionalismo, il militarismo e tutti gli "ismi" letali.
La Dichiarazione universale dei diritti umani e' il programma politico fondamentale dell'umanita' per il tempo presente.
Una ragionevole proposta di Vandana Shiva per "il bene comune della Terra" indica alcuni criteri fondamentali per l'agire comune necessario.
Una ragionevole proposta di Raniero La Valle, Luigi Ferrajoli e molte altre persone di volonta' buona, la proposta di una "Costituzione della Terra", indica un percorso di lavoro necessario.
Siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente unica casa comune dell'intera umana famiglia.
Siamo una sola umanita' che ha il dovere di salvaguardare quest'unico mondo vivente e la possibilita' non solo per gli attuali esseri viventi ma anche per tutte le generazioni future di tutti gli esseri viventi di avere una vita degna.
Siamo una sola umanita': salvare tutte le vite e' il primo dovere.
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Hic et nunc
Nella sfera del pensiero e nella sfera della prassi, nell'agire comunicativo e nell'opera educativa, nelle deliberazioni personali e collettive e nelle collettive e personali realizzazioni, nella cogitazione come nell'azione che sempre e' dialogica, occorre mettere a frutto in scienza e coscienza gli innumerevoli preziosi doni che la storia civile dell'umanita' ci ha lasciato in eredita' e ci chiede di tramandare.
In quest'ora di orrori abissali ma anche di crescente consapevolezza occorre avvalersi di tutta la sapienza e la saggezza di cui disponiamo per contrastare il male radicale che ormai coincide con la banalita' del male; per contrastare le violenze facilmente riconoscibili ma anche quelle piu' occulte perche' abilmente travestite o perche' del tutto inedite (le molte botole - i non risalibili baratri - degli impetuosi e selvaggi e irreversibili sviluppi non adeguatamente meditati ne' agevolmente controllabili della tecnica).
Occorre muovere dalla ineludibile riflessione di Hannah Arendt, di Ernst Bloch, di Guenther Anders, di Herbert Marcuse, di Hans Jonas.
Occorre muovere dalla ineludibile riflessione di Virginia Woolf, di Simone Weil, di Simone de Beauvoir, di Luce Irigaray, di Vandana Shiva.
Occorre muovere dalla ineludibile riflessione di Lev Tolstoj, di Rosa Luxemburg, di Mohandas Gandhi, di Martin Luther King, di Luce Fabbri.
Occorre muovere dalla ineludibile riflessione di Etty Hillesum, di Aldo Capitini, di Danilo Dolci, di Primo Levi, di Franca Ongaro Basaglia.
Occorre muovere dalla testimonianza di tutte le resistenze all'ingiustizia, di tutte le resistenze alla violenza, di tutte le resistenze alla menzogna e all'indifferenza.
Occorre porsi ancora e sempre dalla parte di tutte le vittime.
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Liberta' per Leonard Peltier, liberta' per Narges Mohammadi
E ancora un appello dobbiamo promuovere per la liberazione di Leonard Peltier e a sostegno della lotta di tutti i popoli massacrati, minacciati ed oppressi.
E ancora un appello dobbiamo promuovere per la liberazione di Narges Mohammadi e a sostegno della lotta delle donne in Iran, in Afghanistan e ovunque nel mondo.
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In memoriam
In memoria di Gianni Novelli, di Piero Basso, di Marisa Rodano e di tutte le resistenti e tutti i resistenti che si sono opposte e opposti alla barbarie, all'oppressione, alla guerra e alla violenza; che hanno lottato per il bene comune dell'umanita' e in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani; che hanno contrastato il male facendo il bene.
Nel loro ricordo, alla loro scuola e alla loro sequela proseguiamo nell'impegno comune per la liberazione e la salvezza dell'umanita'.
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I compiti dell'ora
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Opporsi a tutte le uccisioni e le violenze.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Condividere fra tutte e tutti tutto il bene e tutti i beni.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Secondo: da un discorso del 5 novembre 2023
... Ci sono alcune cose che vanno pur dette, e allora diciamole.
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Ogni manifestazione a favore dell'esistenza dello stato di Israele che non s'impegni anche per la nascita dello stato di Palestina rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione a sostegno del popolo palestinese che non s'impegni anche a sostegno del popolo ebraico rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da un'organizzazione terrorista e non quelle commesse da uno stato e' peggio che inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da uno stato e non quelle commesse da un'organizzazione terrorista e' peggio che inutile.
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Sia il popolo palestinese che il popolo ebraico sono realmente minacciati di genocidio.
E' compito dell'umanita' intera impedire questi genocidi, tutti i genocidi.
Per impedire il genocidio del popolo ebraico e' indispensabile l'esistenza dello stato di Israele.
Per immpedire il genocidio del popolo palestinese e' indispensabile l'esistenza dello stato di Palestina.
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Allo stato di Israele chiediamo:
1. di cessare la guerra a Gaza e il sostegno alle violenze dei coloni in Cisgiordania.
2. di cessare di occupare i territori palestinesi e di riconoscere l'esistenza dello stato di Palestina nei territori della Cisgiordania e di Gaza devolvendo immediatamente tutte le funzioni giurisdizionali ed amministrative e le risorse relative all'Autorita' Nazionale Palestinese - intesa come governo provvisorio dello stato di Palestina fino alle elezioni democratiche -.
3. di sgomberare immediatamente le illegali colonie nei territori occupati, restituendo quelle aree al popolo palestinese.
4. di concordare con l'Autorita' Nazionale Palestinese l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di essere una piena democrazia abrogando ogni misura legislativa ed amministrativa di discriminazione razzista.
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All'Autorita' Nazionale Palestinese chiediamo:
1. di assumere immediatamente il governo della Striscia di Gaza.
2. di adoperarsi ivi per l'immediata liberazione di tutte le persone rapite da Hamas.
3. di organizzare lo stato di Palestina indipendente e democratico.
4. di concordare con lo stato di Israele l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di adoperarsi affinche' nessuno stato arabo o musulmano possa piu' proseguire in una politica antisraeliana ed antiebraica prendendo abusivamente a pretesto la causa palestinese.
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All'Onu chiediamo:
1. un piano straordinario di aiuti per la Palestina.
2. una deliberazione dell'Assemblea Generale che riconoscendo i due stati di Israele e di Palestina vincoli tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a cessare ogni politica di negazione dello stato di Israele, ogni politica di persecuzione antiebraica.
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Agli stati ed agli organismi politici sovranazionali d'Europa (l'Europa che e' il continente in cui si sono realizzati la bimillenaria persecuzione antiebraica e l'orrore assoluto della Shoah; l'Europa che e' il continente i cui principali stati hanno oppresso i popoli del resto del mondo con il razzismo, il colonialismo, l'imperialismo fin genocida) chiediamo:
1. di risarcire adeguatamente sia lo stato di Israele che lo stato di Palestina per le sofferenze inflitte ai loro popoli sia direttamente che indirettamente.
2. di contrastare il fascismo e il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia, tutte le ideologie di odio e le organizzazioni che le praticano e le diffondono, e tutti i crimini conseguenti.
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Fermare la guerra.
Fermare le stragi.
Restituire la liberta' a tutte le persone che ne sono state private.
Riconoscere e proteggere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Terzo: da un discorso del 7 aprile 2023
Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa?
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Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
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Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
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E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

9. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Riletture
- Svetlana Aleksievic, Preghiera per Cernobyl', Edizioni e/o, Roma 2002, 2004, pp. 360.
- Harriet A. Jacobs, Vita di una ragazza schiava. Raccontata da lei medesima, Donzelli, Roma 2004, pp. XXXVI + 252.
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Riedizioni
- Javier Marias, Traversare l'orizzonte, Einaudi, Torino, 2005, Rcs, Milano 2023, pp. IV + 204, euro 9,90.
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Classici
- I Presocratici. Testimonianze e frammenti, Laterza, Roma-Bari 1979, 1993, 2 tomi per complessive pp. XXXII + 1150.

10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

11. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5050 del 16 dicembre 2023
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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