[Nonviolenza] Telegrammi. 5046



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5046 del 12 dicembre 2023
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. "Il primo diritto umano". Una conversazione tenuta a Vetralla il 10 dicembre 2023
2. Raniero La Valle: Questo Natale a Betlemme
3. "Il Fatto Quotidiano": Addio a Marisa Rodano, l'ultima deputata della prima legislatura. Fu partigiana e femminista
4. Prosegue la raccolta di fondi per aiutare la Biblioteca Libertaria "Armando Borghi" (BLAB) dopo l'alluvione del maggio 2023
5. L'associazione "Respirare" di Viterbo scrive alla Presidente del Parlamento Europeo: "Portiamo a compimento l'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier"
6. Emergency e altri: Per un cessate il fuoco permanente e una soluzione politica
7. Adesione popolare alla denuncia sulla presenza di armi nucleari in Italia
8. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
9. Andrea De Lotto: Leonard Peltier e pezzi di storia: anche a Rovato non ci si dimentica
10. Alcune pubblicazioni di Erich Auerbach
11. Segnalazioni librarie
12. La "Carta" del Movimento Nonviolento
13. Per saperne di piu'

1. L'ORA. "IL PRIMO DIRITTO UMANO". UNA CONVERSAZIONE TENUTA A VETRALLA IL 10 DICEMBRE 2023

Domenica 10 dicembre 2023 a Cura di Vetralla (Vt) il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, Peppe Sini, ha tenuto una conversazione in occasione della Giornata mondiale dei diritti umani.
Di seguito una sintesi degli argomenti svolti.
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Non un giorno all'anno, ma ogni giorno
Celebrare una volta all'anno la Giornata mondiale dei diritti umani, e poi dimenticarsene per tutti gli altri giorni, sarebbe una triste e trista beffa.
Il significato e lo scopo di questa Giornata e' infatti nel convocare - rammemorare ed esortare - al dovere di agire ogni giorno in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
La "Dichiarazione universale dei diritti umani" proclamata il 10 dicembre 1948 deve essere il programma politico fondamentale di ogni persona decente e di ogni civile istituto; ogni giorno sia dedicato all'inveramento dei principi contenuti in quella Dichiarazione.
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Fermare le stragi, tutte le stragi
La prima cosa che dobbiamo dire e' che occorre fermare le stragi, tutte le stragi.
La prima cosa che dobbiamo fare e' fermare le stragi, tutte le stragi.
Le stragi delle guerre.
Le stragi del terrorismo comunque si camuffi.
Le stragi del potere patriarcale e maschilista.
Le stragi dello sfruttamento, della rapina e della schiavitu'.
Le stragi del neocolonialismo, del razzismo, dell'imperialismo.
Le stragi conseguenti all'avvelenamento, alla devastazione e alla distruzione della natura, degli ecosistemi, della biosfera.
Le stragi del sistema di potere economico, politico, ideologico e militare globale che sta trascinando l'intero mondo vivente alla catastrofe.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Il primo diritto
Il primo diritto umano inerente ad ogni essere umano e' il diritto a non essere ucciso.
Se si nega questo diritto, nessun altro diritto sussiste, poiche' tolta la vita a una persona null'altro le resta.
Ne discende l'inammissibilita' assoluta di tutte le guerre, di tutte le stragi, di tutte le uccisioni.
Ma poiche' si puo' uccidere anche soltanto omettendo di soccorrere chi e' in pericolo, ne discende altresi' il dovere assoluto di soccorrere ogni persona, di salvare tutte le vite che e' possibile salvare.
Salvare le vite e' il primo dovere. Il primo dovere di ogni persona come di ogni associazione di persone come di ogni umano istituto.
E poiche' sovente le persone muoiono perche' prive di risorse adeguate, ne discende che ogni rapina, ogni accaparramento ed ogni sperpero di risorse e' parimenti inammissibile poiche' implica abbandonare al dolore e alla morte chi di quelle risorse aveva bisogno per vivere, chi di aiuto aveva bisogno e se aiutato poteva essere salvato.
C'e' bisogno di aggiungere che tutti gli investimenti finalizzati a produrre armi, a finanziare organizzazioni armate, a promuovere sanguinosi conflitti sono anch'essi criminali?
C'e' bisogno di aggiungere che ogni azione che avvelena e devasta e distrugge il mondo vivente e' ugualmente inammissibile poiche' priva di un luogo vivibile l'intera umana famiglia e tutti gli altri esseri viventi?
C'e' bisogno di aggiungere che l'umanita' deve essere custode di questo unico mondo vivente di cui e' parte ed in cui ha la sua unica casa comune?
Salvare le vite e' il primo dovere. Tutte le vite, tutto il mondo vivente. E' il compito ineludibile dell'umanita' intera e di ogni persona.
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Solo la nonviolenza puo' sconfiggere la violenza
Chi ancora s'illude di poter sconfiggere la violenza esercitando una violenza maggiore e' peggio che stolto: perche' nell'escalation della violenza l'esito e' ovvio: la distruzione dell'umanita' intera.
Chi ancora ragiona in termini di "mors tua, vita mea" non e' stato informato delle "tre verita' di di Hiroshima" di cui parlo' Ernesto Balducci in un memorabile discorso. Diceva padre Balducci: "La prima verita' contenuta in quel messaggio e' che il genere umano ha un destino unico di vita o di morte... La seconda verita' di Hiroshima e' che ormai l'imperativo morale della pace, ritenuta da sempre come un ideale necessario anche se irrealizzabile, e' arrivato a coincidere con l'istinto di conservazione, il medesimo istinto che veniva indicato come radice inestirpabile dell'aggressivita' distruttiva... La terza verita' di Hiroshima e' che la guerra e' uscita per sempre dalla sfera della razionalita'".
La violenza dilaga, chi aggiunge violenza a violenza e' partecipe di questo dilagare.
Allora, come si puo' sconfiggere la violenza?
Contrastandola nel modo piu' nitido e intransigente, rifiutandosi di riprodurla, lottando incessantemente per abolirla in ogni ambito dell'esistenza.
La nonviolenza e' l'unica forma di lotta adeguata per contrastare e abolire la violenza.
La nonviolenza che e' il contrario dell'indifferenza e della vilta'.
La nonviolenza che e' la resistenza piu' forte.
La nonviolenza che e' l'inveramento dell'umanita' dell'umanita'.
Solo facendo il bene si sconfigge il male.
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Abolire la guerra, abolire gli eserciti, abolire le armi
Ripetiamolo ancora una volta, ancora e ancora: occorre riprendere il programma che e' alll'origine delle Nazioni Unite: abolire il flagello della guerra.
E per abolire la guerra occorre abolire gli eserciti.
E per abolire gli eserciti occorre abolire le armi.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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La prima radice e il primo paradigma di tutte le violenze
Il sistema di potere maschilista e patriarcale, la violenza degli uomini sulle donne, e' la prima radice e il primo paradigma di tutte le violenze.
In questi ultimi giorni il femminicidio di Giulia Cecchettin ha suscitato nel nostro paese una intensa commozione: che questa commozione si traduca in impegno morale, civile, sociale, politico. Che produca una trasformazione profonda dei pensieri e delle pratiche, della cultura e delle relazioni.
Le parole della sorella e del padre hanno dato voce a un sentire comune, un sentire comune che finalmente si lascia educare dal pensiero e dall'azione del movimento di liberazione delle donne e trasforma gli uomini da ciechi riproduttori di rapporti alienati e violenti a persone senzienti e pensanti capaci di responsabilita', di empatia, di riconoscimento e riconoscenza dell'altra persona e per l'altra persona, di riconoscimento e riconoscenza dell'intera umanita' e per l'intera umanita'.
Contrastare e sconfiggere, nei cuori e nella societa', il maschilismo e il patriarcato, e' dovere e diritto di ogni persona decente.
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Una sola umanita', un solo mondo vivente
Il tempo del nazionalismo e' finito: il nazionalismo, come ogni struttura ideologica e pratica che separa e opprime l'umanita', sempre e solo produce guerre e distruzioni.
L'Onu e' il primo passo per farla finita con il razzismo, il nazionalismo, il militarismo e tutti gli "ismi" letali.
La Dichiarazione universale dei diritti umani e' il programma politico fondamentale dell'umanita' per il tempo presente.
Una ragionevole proposta di Vandana Shiva per "il bene comune della Terra" indica alcuni criteri fondamentali per l'agire comune necessario.
Una ragionevole proposta di Raniero La Valle, Luigi Ferrajoli e molte altre persone di volonta' buona, la proposta di una "Costituzione della Terra", indica un percorso di lavoro necessario.
Siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente unica casa comune dell'intera umana famiglia.
Siamo una sola umanita' che ha il dovere di salvaguardare quest'unico mondo vivente e la possibilita' non solo per gli attuali esseri viventi ma anche per tutte le generazioni future di tutti gli esseri viventi di avere una vita degna.
Siamo una sola umanita': salvare tutte le vite e' il primo dovere.
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Hic et nunc
Nella sfera del pensiero e nella sfera della prassi, nell'agire comunicativo e nell'opera educativa, nelle deliberazioni personali e collettive e nelle collettive e personali realizzazioni, nella cogitazione come nell'azione che sempre e' dialogica, occorre mettere a frutto in scienza e coscienza gli innumerevoli preziosi doni che la storia civile dell'umanita' ci ha lasciato in eredita' e ci chiede di tramandare.
In quest'ora di orrori abissali ma anche di crescente consapevolezza occorre avvalersi di tutta la sapienza e la saggezza di cui disponiamo per contrastare il male radicale che ormai coincide con la banalita' del male; per contrastare le violenze facilmente riconoscibili ma anche quelle piu' occulte perche' abilmente travestite o perche' del tutto inedite (le molte botole - i non risalibili baratri - degli impetuosi e selvaggi e irreversibili sviluppi non adeguatamente meditati ne' agevolmente controllabili della tecnica).
Occorre muovere dalla ineludibile riflessione di Hannah Arendt, di Ernst Bloch, di Guenther Anders, di Herbert Marcuse, di Hans Jonas.
Occorre muovere dalla ineludibile riflessione di Virginia Woolf, di Simone Weil, di Simone de Beauvoir, di Luce Irigaray, di Vandana Shiva.
Occorre muovere dalla ineludibile riflessione di Lev Tolstoj, di Rosa Luxemburg, di Mohandas Gandhi, di Martin Luther King, di Luce Fabbri.
Occorre muovere dalla ineludibile riflessione di Etty Hillesum, di Aldo Capitini, di Danilo Dolci, di Primo Levi, di Franca Ongaro Basaglia.
Occorre muovere dalla testimonianza di tutte le resistenze all'ingiustizia, di tutte le resistenze alla violenza, di tutte le resistenze alla menzogna e all'indifferenza.
Occorre porsi ancora e sempre dalla parte di tutte le vittime.
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Liberta' per Leonard Peltier, liberta' per Narges Mohammadi
E ancora un appello dobbiamo promuovere per la liberazione di Leonard Peltier e a sostegno della lotta di tutti i popoli massacrati, minacciati ed oppressi.
E ancora un appello dobbiamo promuovere per la liberazione di Narges Mohammadi e a sostegno della lotta delle donne in Iran, in Afghanistan e ovunque nel mondo.
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In memoriam
In memoria di Gianni Novelli, di Piero Basso, di Marisa Rodano e di tutte le resistenti e tutti i resistenti che si sono opposte e opposti alla barbarie, all'oppressione, alla guerra e alla violenza; che hanno lottato per il bene comune dell'umanita' e in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani; che hanno contrastato il male facendo il bene.
Nel loro ricordo, alla loro scuola e alla loro sequela proseguiamo nell'impegno comune per la liberazione e la salvezza dell'umanita'.
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I compiti dell'ora
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Opporsi a tutte le uccisioni e le violenze.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Condividere fra tutte e tutti tutto il bene e tutti i beni.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.
Salvare le vite e' il primo dovere.

2. RIFLESSIONE. RANIERO LA VALLE: QUESTO NATALE A BETLEMME
[Dalla newsletter di "Costituente Terra" n. 141 del 12 dicembre 2023 (e-mail: notizieda at costituenteterra.com, sito:www.costituenteterra.it ) riprendiamo e diffondiamo]

Cari amici,
con immenso dolore vi annunciamo che nessun bambino nascera' quest'anno a Betlemme per Natale. Intanto nessuna famiglia non censita o araba puo' spostarsi da Nazaret a Betlemme, perche' tra questa citta' e Gerusalemme c'e' un muro alto otto metri che non si puo' varcare senza un'attesa di ore attraversando check point presidiati da coloni agguerriti e dall'esercito. A Betlemme poi, in mancanza di albergo, non si puo' andare a partorire in una grotta, perche' c'e' il rischio che essa sia allagata da pompe capaci di trasportare migliaia di metri cubi d'acqua dal mare, come si minaccia di fare nei tunnel di Gaza per uccidere quanti vi sono riparati, liberi o ostaggi che siano. E' anche un tempo non adatto per partorire, perche' non si sa che futuro potrebbero avere i bambini messi alla luce, gia' ai primi vagiti, perche' potrebbero d'improvviso spegnersi le incubatrici o dopo, perche' potrebbero finire in mezzo a una strage degli innocenti, come succede a Gaza dove secondo l'organizzazione internazionale "Save the children" sono stati tolti alla vita gia' piu' di 3.257 bambini, un numero superiore a quello dei bambini uccisi in conflitti armati a livello globale  in piu' di 20 Paesi nel corso di un intero anno; e questo rischio correrebbero anche in Israele, dove ne sono periti 29, e in Cisgiordania dove di bambini ne sono morti 33.  Ne' si puo' cercare di portarli in salvo fuggendo in Egitto, perche' non si puo' passare al valico di Rafah e l'Egitto non li vuole. E anche per gli altri bambini non si sa che futuro avranno se gli adulti maschi si uccidono a vicenda in guerre insensate, che e' il primo e vero crimine del patriarcato.
In questa situazione tutte le Chiese cristiane di Gerusalemme hanno deciso che quest'anno non si celebrera' il Natale a Betlemme, sono cancellate le liturgie, fermati i pellegrinaggi, perche' non ce ne sono le condizioni, c'e' poco da celebrare.
Eppure i bambini "sono sacri" ha scritto Liliana Segre in una lettera alla comunita' ebraica romana riunitasi a piazza del Popolo per reagire a un antisemitismo di ritorno che va di pari passo con il perdurare del genocidio di Gaza. Ha scritto la senatrice Segre: "L'eterno ritorno della guerra mi fa sentire prigioniera di una trappola mentale senza uscita, spettatrice impotente, in pena per Israele ma anche per tutti i palestinesi innocenti, entrambi intrappolati nella catena delle violenze e dei rancori. E non ho soluzioni. E non ho piu' parole.  Ho solo pensieri tristi. Provo angoscia per gli ostaggi e per le loro famiglie.  Provo pieta' per tutti i bambini, che sono sacri senza distinzione di nazionalita' o di fede, che soffrono e muoiono. Che pagano perche' altri non hanno saputo trovare le vie della pace".
 In effetti a pagare sono tutti, dentro e fuori la Palestina, Gaza e Israele. Anche i coloni, che se  per mettersi fuori della guerra volessero andare in America non potrebbero farlo perche' gli Stati Uniti hanno deciso di non dare loro i visti per quello che stanno facendo ai palestinesi insieme con l'esercito.
Il ritorno dell'antisemitismo si puo' sconfiggere se risulta ben chiaro che l'"inferno" (per dirla con l'ONU) che ha preso possesso dei palestinesi e di Gaza (con il rischio di espandersi in modo incontrollato nell'area mediterranea e nel mondo) non e' imputabile ne' al popolo ebraico come tale, ne' alla fede di Israele, ne' al messianismo del ritorno alla terra. perche', anche ad una lettura fondamentalista delle Scritture, un simile esito non e' compatibile con la Torah e con i Profeti. Se per la propria sicurezza futura il prezzo fosse lo sterminio degli altri sulla terra, nessun Dio potrebbe invocarsi nei cieli. Responsabile invece e' solo lo Stato come istituzione, moloch o leviatano che sia, come il mostro preso ad esempio dalla Bibbia.  Si rivela cosi' la forza profetica del giudizio che Primo Levi nel 1984 esprimeva in una intervista a Gad Lerner (oggi ripubblicata dal "Fatto") in cui si diceva convinto che "il ruolo d'Israele come centro unificatore dell'ebraismo" dovesse rovesciarsi, tornare fuori d'Israele, "tornare fra noi Ebrei della Diaspora che abbiamo il compito di ricordare ai nostri amici israeliani che essere ebrei vuol dire un'altra cosa. Custodire gelosamente il filone ebraico della tolleranza". Se i mostri si sfidano fino a minacciare Beirut ed il Libano meridionale di fare la fine di Gaza e di Khan Yunis, nessuno puo' essere complice e confondersi con essi.
E' questo il cambiamento profondo che si richiede allo Stato d'Israele e al suo rapporto con gli altri Ebrei e con i popoli, ed anche alla nostra concezione belluina dello Stato, se si vuole che l'antisemitismo sia cancellato in radice, e che il mondo possa trovare la pace.
Con i piu' cordiali saluti,
Costituente Terra (Raniero La Valle)
P.S. Pubblichiamo nel sito due articoli di Antonio Mazzeo, uno sulla partecipazione italiana alle guerre di Ucraina e di Gaza, e l'altro sulla futura "utilita'" del ponte sullo Stretto di Messina.

3. MEMORIA. "IL FATTO QUOTIDIANO": ADDIO A MARISA RODANO, L'ULTIMA DEPUTATA DELLA PRIMA LEGISLATURA. FU PARTIGIANA E FEMMINISTA
[Da "Il fatto quotidiano" del 2 dicembre 2023 riprendiamo e diffondiamo]

Era nata il giorno della fondazione del Partito Comunista, fu partigiana cattolica e quindi esponente del Pci, venendo eletta nella prima legislatura della Repubblica, di cui era l'unica parlamentare ancora in vita. E' morta la scorsa notte, Maria Lisa Cinciari Rodano, avanguardia del femminismo in Italia. Aveva 102 anni, ventitre' dei quali trascorsi in Parlamento, dal 1948 al 1971. Fu la prima donna a ricoprire la carica di vicepresidente della Camera nell'ultimo lustro a Montecitorio, dal 1963 al 1968, per poi essere eletta al Senato. Per sette anni consigliera provinciale a Roma, a cavallo tra gli anni settanta e ottanta fu anche europarlamentare.
Arrestata sotto il fascismo per la sua attivita' nella Resistenza nelle file del Movimento dei Cattolici Comunisti e nell'attivita' dei Gruppi di difesa della donna, fu cofondatrice dell'Udi, Unione donne in Italia, di cui e' stata anche presidente. A lei - nonna del nostro collega Tommaso Rodano - si deve, fra l'altro, la scelta della mimosa come simbolo dell'8 marzo, Festa della donna. Nel 2015 e' stata insignita del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
"Odiavo le forme d'autorita', l'inquadramento, il conformismo. Detestavo le sfilate a via dell'Impero, il dover mettere la divisa, le manifestazioni sportive allo stadio dei marmi. E ho impressa questa immagine che vidi a Monterado, nelle Marche: la fila delle persone disoccupate appoggiate alle spallette dei muri, lungo la strada. Poverta' e impotenza. Mi colpi' moltissimo", ha ricordato nel giorno del suo centesimo compleanno, intervistata dal nipote. Del giorno della sua elezione a vicepresidente della Camera invece disse: "La prima cosa che ricordo e' che non sapevo come vestirmi. La seconda che tutti i commenti erano su come fossi vestita". Delle battaglie femministe si era detta "piu' che orgogliosa, contenta": "La condizione femminile e' cambiata profondamente. Eravamo relegate al ruolo di moglie o di madre, siamo diventate cittadine di pieno diritto. Sono felice di aver combattuto per questo, la sento come una delle cose positive della mia vita".
Come "partigiana e poi politica di grande spessore" che "ha lottato sempre per i diritti e la liberta' di tutte e di tutti", la ricorda il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Mentre Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ne parla come di una "donna combattente e appassionata, sempre in prima fila nella difesa dei valori della democrazia" ma "soprattutto una madre, sorella, compagna per tante donne nel cammino lungo e faticoso della parita'" di genere. "Le siamo riconoscenti e grate - ha aggiunto la leader dem - per tutto quello che ha fatto e continueremo a farci guidare anche dalla sua passione". Il presidente dell'Anpi, Gianfranco Pagliarulo, assicura che terra' Marisa Rodano "nel cuore e nella responsabilita' di ricostruire unitariamente un senso e una prospettiva di umanita', oggi piu' che mai urgenti".
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Le direzioni e le redazioni de Il Fatto Quotidiano e Ilfattoquotidiano.it partecipano al lutto del collega Tommaso Rodano per la perdita della cara nonna.

4. INIZIATIVE. PROSEGUE LA RACCOLTA DI FONDI PER AIUTARE LA BIBLIOTECA LIBERTARIA "ARMANDO BORGHI" (BLAB) DOPO L'ALLUVIONE DEL MAGGIO 2023
[Riceviamo e diffondiamo, ed invitiamo a sostenere la Biblioteca Libertaria  "Armando Borghi"]

Le inondazioni che il 16 e 17 maggio 2023 colpirono molte localita' dell'Emilia Romagna, compresa Castel Bolognese,arrecarono notevoli danni alla Biblioteca Libertaria  "Armando Borghi". In particolare, fu sommersa completamente una cantina di circa 80 mq. (peraltro ristrutturata pochi mesi prima con costi molto elevati), distruggendo e rovinando tutto quanto conteneva (migliaia di libri e giornali, armadi e scaffalature). Inoltre, l'acqua e il fango penetrarono anche nei locali a pian terreno, in questo caso pero' con danni limitati.
Pochi giorni dopo la BLAB rivolse un appello a tutti coloro che apprezzavano la sua attivita'.  Per far fronte ai danni subìti e ripartire servivano, oltre a molto lavoro, anche molti soldi. Fu quindi avviata una raccolta fondi, il cui esito ha dato finora risultati che non esitiamo a definire straordinari. In tanti - persone e associazioni - hanno inviato il loro contributo, talvolta somme modeste ma in alcuni casi anche donazioni importanti, dimostrandoci una solidarieta' concreta e una vicinanza che ci ha molto confortato.
Eppure, anche se l'esito della sottoscrizione, alla data di oggi, appare di tutto rispetto, non basta. Premesso che una parte dei contributi che sono finora arrivati sono gia' stati utilizzati per pagare le fatture degli artigiani che hanno riparato i danni dell'alluvione, ci sono da fare altre considerazioni.  Dato che la cantina non potra' piu' essere utilizzata per conservare libri e altri documenti, e considerando che lo spazio nei locali della Biblioteca sta diventando insufficiente (e lo sara' ancora di piu' nel prossimo futuro), stiamo valutando seriamente l'opzione di acquistare un'altra unita' immobiliare per farne un  deposito/magazzino. In aggiunta ai locali gia' di proprieta' della Cooperativa e attualmente utilizzati dalla Biblioteca.  Se questo progetto andra' avanti, serviranno altri soldi.  Dovessimo alla fine ripiegare sulla soluzione di un magazzino in affitto, ci saranno comunque dei costi da coprire. Inoltre, i nuovi locali (forse da ristrutturare) andranno arredati con mobili e scaffalature, con ulteriori spese da affrontare.
Per tutte queste ragioni, riteniamo che la raccolta fondi non possa fermarsi qui. Abbiamo deciso di proseguire, invitando chi ci segue con simpatia e apprezza la nostra attivita', a mandare altre donazioni al nostro conto corrente bancario. Fissiamo fin da ora la chiusura della raccolta fondi al mese di maggio del 2024 (a un anno esatto dall'alluvione).
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Aggiornamento raccolta fondi
Invio in allegato una tabella con l'elenco delle sottoscrizioni arrivate alla BLAB nel periodo dall'1 luglio al 30 novembre 2023. Come potrete vedere, in quei mesi sono arrivate donazioni per Euro 4.841,50.  Nel periodo precedente, tra l'avvio della raccolta fondi a meta' maggio e il 30 giugno 2023, erano entrati euro 13.925,00 (vedi la prima tabella inviata nei primi giorni di luglio). Qui di seguito un quadro riassuntivo:
Elenco 1   (periodo maggio-giugno 2023) euro 13.925,00
Elenco 2   (periodo luglio-novembre 2023) euro 4.841,50
Totale sottoscrizione elenchi 1 e 2 (da maggio a novembre 2023) euro 18.766,50
(...)
Castel Bolognese, 8 dicembre 2023
Gianpiero Landi, per la Biblioteca Libertaria  "Armando Borghi"
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Per inviare le sottoscrizioni si puo' effettuare un bonifico al conto corrente bancario della BLAB, presso CREDIT AGRICOLE – Agenzia di Castel Bolognese.  Il codice IBAN,  intestato a Biblioteca Libertaria Armando Borghi – Soc. Coop.  e': IT16 C 06230 67530 000030040805

5. APPELLI. L'ASSOCIAZIONE "RESPIRARE" Di VITERBO SCRIVE ALLA PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO: "PORTIAMO A COMPIMENTO L'INIZIATIVA DI DAVID SASSOLI PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER"

Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo, on. Roberta Metsola,
numerose personalita' della societa' civile e varie associazioni democratiche italiane hanno promosso alcune settimane fa l'appello "Portiamo a compimento l'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier".
Avendo aderito a tale appello, aderiamo anche alla lettera aperta che le e' stata inviata alcuni giorni fa, e ci associamo quindi alla richiesta che lei voglia proseguire nell'impegno del suo illustre e non dimenticato predecessore.
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Qui di seguito il testo dell'appello.
Il 23 agosto 2021 David Sassoli, l'indimenticato Presidente del Parlamento Europeo che sarebbe deceduto pochi mesi dopo nel gennaio 2022, tenne una conferenza stampa in cui annuncio' il suo personale impegno per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da quasi mezzo secolo prigioniero innocente.
L'iniziativa di David Sassoli si ricollegava idealmente a due precedenti importanti pronunciamenti del Parlamento Europeo, del 1994 e del 1999.
E si collegava anche al movimento che in Italia in quel momento riproponeva con forza l'esigenza e l'urgenza che Leonard Peltier venisse finalmente liberato.
In un suo tweet che accompagnava e sintetizzava la conferenza stampa del 23 agosto 2021 David Sassoli dichiarava, in italiano e in inglese:
"Inviero' una lettera alle autorita' statunitensi chiedendo clemenza per Leonard Peltier, attivista per i diritti umani dell'American Indian Movement, in carcere da 45 anni.
Spero che le autorita' accolgano il mio invito. I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".
"I will send a letter to the US authorities asking for clemency for Leonard Peltier. A human rights activist of the American Indian Movement, he has been imprisoned for 45 years.
I hope the authorities will take up my invitation. Human rights must be defended always, everywhere".
Lanciamo un appello a riprendere e portare a compimento quell'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier.
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Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo,
le saremmo assai grati se lei, che ha assunto l'incarico di Presidente del Parlamento Europeo succedendo all'on. Sassoli, volesse porsi a capo di questa iniziativa volta a richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
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Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo,
sicuramente lei ricorda che il Parlamento Europeo gia' in passato ripetutamente si espresse in tal senso nel 1994 e nel 1999.
E sicuramente lei sa che una Commissione giuridica ad hoc dell'ONU, dopo aver accuratamente riesaminato tutti gli atti processuali, lo scorso anno ha concluso i suoi lavori chiedendo la liberazione di Leonard Peltier.
E sicuramente lei sa anche che nel corso del tempo la liberazione di Leonard Peltier e' stata richiesta da personalita' illustri come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta, da prestigiose organizzazioni umanitarie come Amnesty International, da innumerevoli istituzioni democratiche, da milioni - letteralmente milioni - di esseri umani di ogni parte del mondo, tra cui anche il magistrato che nel 1976 sostenne l'accusa contro di lui e che da anni e' impegnato per la sua liberazione (da allora ad oggi peraltro e' stato definitivamente dimostrato che le cosiddette "testimonianze" e le cosiddette "prove" contro Leonard Peltier erano false).
Come ha scritto nel suo appello l'indimenticato Presidente Sassoli, "I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".
*
Ringraziandola fin d'ora per l'attenzione ed auspicando un suo intervento, voglia gradire distinti saluti.
L'Associazione "Respirare" di Viterbo
Viterbo, 2 dicembre 2023
L'associazione e' stata promossa nel 2009 a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.

6. REPETITA IUVANT. EMERGENCY E ALTRI: PER UN CESSATE IL FUOCO PERMANENTE E UNA SOLUZIONE POLITICA
[Riceviamo e diffondiamo]

La fragile tregua ottenuta per Gaza e' il frutto di una lunga mediazione internazionale, ma servono un cessate il fuoco permanente e una vera soluzione politica per una prospettiva concreta di pace e giustizia.
Il 7 ottobre Hamas ha ucciso e rapito civili inermi nelle loro case, per strada, a un festival sottraendoli alle loro famiglie. E' stato un attacco che ha colpito prevalentemente civili ebrei israeliani, tra cui bambini, anziani, attivisti storici per la pace e contro l'occupazione ma anche lavoratori migranti, palestinesi con passaporto israeliano o residenti in Israele. Sono seguite settimane di bombardamenti indiscriminati da parte del governo israeliano contro la popolazione di Gaza, con scuole ed ospedali divenuti cimiteri. Piu' di un milione di palestinesi e' stato costretto a lasciare le proprie case per dirigersi nel sud di Gaza, che non e' piu' un luogo sicuro.
Non ci sono corridoi umanitari adeguati, acqua, cibo, energia. In Cisgiordania e' cresciuta esponenzialmente la violenza da parte di coloni armati contro la popolazione civile palestinese.
Davanti a questi orrori, l'opinione pubblica internazionale in Europa si e' polarizzata, con il ritorno di gravissimi episodi di antisemitismo e islamofobia, riportandoci alla retorica dello scontro di civilta' che ha fatto danni enormi negli ultimi decenni.
La lotta contro l'antisemitismo non puo' essere ne' una mossa ipocrita per cancellare il retaggio del fascismo, ne' un'arma in piu' per reprimere il dissenso e alimentare xenofobia e pregiudizio antiarabo. Deve invece essere parte integrante della lotta contro ogni forma di razzismo.
Questa logica binaria - da una parte o dall'altra - e' la trappola a cui e' necessario sottrarsi in questo momento. Non si puo' cancellare l'orrore del 7 ottobre, ma si puo' fermare la strage a Gaza. Un crimine di guerra non ne cancella un altro: alimenta solo l'ingiustizia che prepara il terreno ad altra violenza.
Rivendichiamo il diritto e il dovere di guardare la guerra sempre dal punto di vista delle vittime, perche' sono loro l'unica certezza di ogni conflitto.
La protezione dei civili, senza distinzione di nazionalita', residenza o religione, e degli ospedali, deve essere il primo obiettivo di un'azione diplomatica della comunita' internazionale e delle forze della societa' civile.
Chiediamo la fine definitiva del massacro a Gaza, l'avvio di corridoi umanitari adeguati e la liberazione di tutti gli ostaggi. In Israele oltre mille palestinesi sono trattenuti in detenzione amministrativa, tra cui centinaia di minori, di cui chiediamo il rilascio. E' necessaria una soluzione politica a partire dalla fine del regime di apartheid e delle politiche di colonizzazione e di occupazione militare israeliane. Non potra' mai esserci sicurezza - per i palestinesi, per gli israeliani, per nessuno di noi - senza eguaglianza, diritti e liberta'.
Promotori: Emergency, Laboratorio ebraico antirazzista – LeA, Mediterranea e Assopace Palestina
Sottoscritto da tante altre associazioni, tra cui Amnesty International Italia, Arci, Libera, Gruppo Abele, AOI, Un Ponte per, Beati i costruttori di pace, Lunaria, Associazione SenzaConfine, Articolo 21... e per ora sono circa 4.000 quelli che hanno sottoscritto, tra questi 400 personalita' del mondo accademico, del mondo dello spettacolo, giornalisti e diplomatici, tra cui:
don Luigi Ciotti, Miguel Benasayag, Goffredo Fofi, Marco Damilano, Michele Serra, Pier Francesco Favino, Alessandro Bergonzoni, Carlo Ginzburg, Fiorella Mannoia, don Albino Bizzotto, Lisa Clark, Toni Servillo, Ferzan Ozpetek, Luca Zingaretti, Elio Germano, Ascanio Celestini, Greta Scarano, Fabrizio Gifuni, Sonia Bergamasco, Vittoria Puccini, Giorgio Diritti, Mario Martone, Alba Rohrwacher, Alice Rohrwacher, Saverio Costanzo, Caterina Guzzanti, Paola Cortellesi, Edoardo Winspeare, Enzo Traverso, Carlo Rovelli, Tommaso Di Francesco, Alessandro Gilioli, Francesca Fornario, Stefano Nazzi, Alberto Negri, Nico Piro, Andrea Capocci, Alessandro Calascibetta, Ali Rashid, Alessandro Robecchi, Giulia Blasi, Donald Sassoon, Loredana Lipperini, Annamaria Testa, Raffaele Alberto Ventura, Luciana Castellina, Nicola Lagioia, Sandro Veronesi, Christian Raimo, Maurizio Braucci, Teresa Ciabatti, Mario Ricciardi, Giorgia Serughetti, Marco Revelli, Alessandro Portelli e tantissimi altri...
Per l'elenco completo dei firmatari, individuali e collettivi, e per sottoscrivere al seguente sito: https://cessateilfuoco.org/

7. REPETITA IUVANT. ADESIONE POPOLARE ALLA DENUNCIA SULLA PRESENZA DI ARMI NUCLEARI IN ITALIA
[Riceviamo e diffondiamo. Andando sul sito www.peacelink.it o sul sito www.pressenza.com e' possibile attivare i link per accedere a ulteriori materiali e per sottoscrivere l'iniziativa]

Il prossimo passo della denuncia trasmessa alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma lo scorso 2 ottobre, riguardante la presenza delle armi nucleari in Italia e in attesa che si attivi la corrispondente inchiesta, riguarda l'adesione popolare a tale denuncia: parte oggi con una sottoscrizione popolare che si puo' realizzare online grazie alla piattaforma predisposta all'interno del sito di PeaceLink, storico portale telematico del pacifismo italiano.
Andando a questo indirizzo sara' possibile firmare la petizione di adesione di cui riportiamo il testo:
Ho appreso che in data 2 ottobre 2023 e' stata depositata alla Procura presso il Tribunale di Roma una denuncia per accertare la presenza di armi nucleari in Italia, verificarne la illegittimita' ed individuare i responsabili. Ho letto il testo e lo condivido. Approvo l'iniziativa alla quale vorrei partecipare. Non potendo piu' sottoscrivere la denuncia, ormai depositata, chiedo che questa mia lettera venga allegata agli atti del procedimento come segno di sostegno all'iniziativa.
In particolare mi sembrano significative le seguenti norme riportate nel testo della denuncia.
"In data 24 aprile 1975 l'Italia ha sottoscritto il Trattato di non Proliferazione Nucleare (TNP), trattato internazionale incentrato, in particolare su:
a) la c.d. "non proliferazione" del nucleare, in base alla quale gli Stati in possesso di armi nucleari (c.d. "Paesi nucleari") si impegnano a non trasferire armi di tale natura a quelli che ne sono privi (c.d. "Paesi non nucleari"), mentre questi ultimi si obbligano a non ricevere e/o acquisire il controllo diretto o indiretto di ordigni nucleari (artt. I, II, III);
b) il disarmo nucleare, che impone il ricorso a trattative finalizzate alla definitiva cessazione della prassi di armamento nucleare (art. VI).
Il diritto bellico internazionale vieta l'uso e la minaccia dell'uso delle armi nucleari in qualsiasi circostanza.
La L. 185/1990 vieta la fabbricazione, l'importazione, l'esportazione, il transito, il trasferimento intracomunitario e l'intermediazione di materiale di armamento senza l'autorizzazione dell'autorita' e, in ogni caso, di armi nucleari.
Ciononostante, la presenza di armi nucleari sul suolo nazionale puo' ormai considerarsi certa".
Sono consapevole della rilevanza politica dell'iniziativa giudiziaria. Credo, pero', fermamente nello Stato di diritto, nella ripartizione dei poteri e, soprattutto, nell'indipendenza della magistratura.
Sono certo che anche questa denuncia sara' valutata senza timori per le implicazioni politiche sottese.
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Informazioni sulla denuncia
La denuncia e' sottoscritta a livello individuale da 22 esponenti di associazioni pacifiste e antimilitariste: Abbasso la guerra, Donne e uomini contro la guerra, Associazione Papa Giovanni XXIII, Centro di documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale, Tavola della Pace Friuli Venezia Giulia, Rete Diritti Accoglienza Solidarieta' Internazionale, Pax Christi, Pressenza, WILPF, Centro sociale 28 maggio, Coordinamento No Triv, e singoli cittadini. Alcune di queste associazioni condividono collettivamente i contenuti di questa iniziativa.
Il testo della denuncia e' visionabile cliccando su questo link.
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Aderisci:
Come persona
Come associazione

8. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI

Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
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Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
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Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
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Donna, vita, liberta'.

9. INCONTRI. ANDREA DE LOTTO: LEONARD PELTIER E PEZZI DI STORIA: ANCHE A ROVATO NON CI SI DIMENTICA
[Dal sito di "Pressenza" riprendiamo e diffondiamo il seguente articolo del 28 ottobre 2023]

A Rovato, in provincia di Brescia, si trova un centro sociale importante, il "28 Maggio". Solo chi non e' della zona chiede: "Perche' 28 Maggio?". Basta mezza risposta: "Piazza della L...". Tutto e' chiaro, i bresciani non dimenticano: la strage fascista.
Il 26 ottobre i tanti militanti del centro hanno festeggiato 25 anni dall'apertura . Ed ecco cosa mi hanno raccontato: "Quando acquistammo questo spazio era tutto vuoto, non c'era niente. Abbiamo messo in moto un azionariato popolare, mettemmo tutte e tutti 500 euro,  che poi poco a poco restituimmo. Fu un lavoro collettivo bellissimo. Lui, [indicandomi uno dei commensali, silenzioso] guidava i lavori!".
E cosi' in questo caloroso spazio mi hanno invitato a raccontare, ancora una volta, di Leonard Peltier. Decine di persone attente, fino a tarda ora. Poi una foto con lo striscione che si somma al loro, dedicato a Julian Assange. Due storie simili: lo strapotere del governo Usa.
Abbiamo proiettato il documentario di Andrea Galafassi, e prima un buon inquadramento storico. E a fine proiezione quando lo schermo si e' alzato, e' comparsa l'immagine di un indiano a cavallo e della sua compagna: ci siamo fatti un'altra foto. Le manderemo negli Usa.
Per altri incontri o proiezioni scrivete a bigoni.gastone at gmail.com
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Andrea De Lotto e' nato nel 1965, milanese, maestro elementare, psicomotricista, da tanti anni attivista: durante la Pantera, nel coordinamento genitori nidi e materne di Milano "Chiedo Asilo", contro le guerre; e' stato maestro popolare in El Salvador nel 1992, alla fine della lunga guerra civile. Ha vissuto con la sua famiglia 2 anni a San Paolo (Brasile) e 10 a Barcellona dove ha partecipato a numerose lotte. Nel 2010 ha contribuito a organizzare "Lo sbarco", la nave dei diritti da Barcellona a Genova. Dal 2013 segue ovunque la lotta di liberazione di Leonard Peltier, nativo dell'American Indian Movement, ingiustamente in carcere negli USA dal 1976. Attualmente vive e lavora a Milano insegnando, in una scuola statale, italiano agli immigrati. Email: bigoni.gastone at gmail.com

10. MAESTRI. ALCUNE PUBBLICAZIONI DI ERICH AUERBACH

- Erich Auerbach, Da Montaigne a Proust. Ricerche sulla storia della cultura francese, De Donato, Bari 1970, Garzanti, Milano 1973, pp. 286.
- Erich Auerbach, Lingua letteraria e pubblico nella tarda antichita' latina e nel Medioevo, Feltrinelli, Milano 2007, pp. 320.
- Erich Auerbach, Introduzione alla filologia romanza, Einaudi, Torino 1963, 1977, pp. 328.
- Erich Auerbach, La tecnica di composizione della novella, Theoria, Roma-Napoli 1984, 1986, pp. 116.
- Erich Auerbach, Mimesis. Il realismo nella letteratura occidentale, Einaudi, Torino 1956, 1977, 2 voll. per pp. XXXIV + 286 (vol. I) e pp. VI + 368 (vol. II).
- Erich Auerbach, San Francesco, Dante, Vico ed altri saggi di filologia romanza, De Donato, Bari, 1970, Editori Riuniti, Roma 1987, pp. 240.
- Erich Auerbach, Studi su Dante, Feltrinelli, Milano 1963, 1977, pp. XXII + 338.

11. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- AA. VV., Le intelligenze dell'intelligence, volume monografico di "Limes. Rivista italiana di geopolitica", n. 11, novembre 2023, Gedi, Torino 2022, pp. 272 (+ 16 pp. di tavole fuori testo), euro 15.
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Riedizioni
- Sergio Valzania, Fare la pace. Vincitori e vinti in Europa, Salerno, Roma 2011, Rcs, Milano 2023, pp. 144, euro 7,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
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Fantascienza
- Catherine L. Moore, La stagione della vendemmia, Mondadori, Milano 1991, pp. 350.
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Gialli
- Riku Onda, Il mistero della stanza blu, Mondadori, Milano 2022, Gedi, Torino 2023, pp. 336, euro 8,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica").

12. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

13. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5046 del 12 dicembre 2023
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
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