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[Nonviolenza] A Vetralla per la Giornata internazionale della nonviolenza
- Subject: [Nonviolenza] A Vetralla per la Giornata internazionale della nonviolenza
- From: Centro di ricerca per la pace Centro di ricerca per la pace <centropacevt at gmail.com>
- Date: Sun, 1 Oct 2023 11:26:45 +0200
A VETRALLA PER LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA NONVIOLENZA
La mattina di domenica primo ottobre 2023 a Cura di Vetralla (in provincia di Viterbo) si e' svolta una conversazione in preparazione della Giornata internazionale della nonviolenza istituita dall'Onu, giornata che ricorre il 2 ottobre, anniversario della nascita di Mohandas Gandhi.
Il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, Peppe Sini, ha esposto sinteticamente alcuni elementi fondamentali della nonviolenza, proponendone una nozione aperta, dialettica e contestuale, complessa e pluridimensionale, come "insieme di insiemi"; ed ha successivamente indicato alcuni impegni prioritari per contrastare le piu' gravi e distruttive violenze che gli ebbri e scellerati poteri dominanti stanno oggi attuando contro l'umanita' intera e l'intero mondo vivente mettendo in un abissale, estremo pericolo l'intera umana famiglia e l'intera biosfera.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe in corso.
Aprire gli occhi. Salvare le vite.
*
Alle persone partecipanti all'incontro e' stata messa a disposizione la seguente sinossi redatta diversi anni fa e piu' volte riproposta.
I. La virtu' dell'attenzione, il rispetto della dignita' altrui e propria
Per accostarsi degnamente alla nonviolenza occorre prendere sul serio i propri pensieri: pensarli profondamente e valutarne le conseguenze anche implicite; occorre porsi all'ascolto delle altre persone e non mentire mai ad esse: rispettarle nella loro integrale dignita' di persone, e quindi di esseri pensanti, capaci di comprendere e di comunicare, esposti alla sofferenza e bisognosi di verita' e di solidarieta'; occorre usare correttamente il linguaggio: essere consapevoli di cio' che si dice; occorre decidere di impegnarsi per salvare le vite, per recare soccorso a chi soffre, per rispettare la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
II. Cosa e' questa cosa che chiamiamo nonviolenza. Un accostamento
II. 1. La nonviolenza e' l'opposizione alla violenza
Il termine italiano "nonviolenza" (coniato da Aldo Capitini) traduce ed unifica i termini sanscriti usati da Mohandas K. Gandhi per denominare la sua proposta di lotta contro la violenza, ovvero "ahimsa" (= contrario della violenza, opposizione alla violenza) e "satyagraha" (= forza della verita', tenersi al bene che e' il vero): nonviolenza significa opposizione alla violenza, forza della verita', amore attivo, rispetto per la vita, armonia, ricomposizione, scelta di contrastare il male facendo il bene.
II.2. La nonviolenza e' complessa, un insieme di insiemi
La nonviolenza e' complessa e pluridimensionale, un "insieme di insiemi":
a) un insieme di criteri assiologici (ad esempio: "tra i mezzi e i fini vi e' lo stesso rapporto che tra il seme e la pianta": fini buoni non possono essere ottenuti usando mezzi malvagi);
b) un insieme di strumenti ermeneutici (esemplificando con l'analisi sociologica del potere che si regge sempre su due pilastri: la forza e il consenso; cosicche' si puo' contrastare ogni potere ingiusto iniziando col negargli il consenso);
c) un insieme di tecniche deliberative (esemplificando con il "metodo del consenso", che prevede il diritto di veto da parte di ogni singola persona partecipante al processo decisionale, cosicche' si prendono solo le decisioni su cui vi e' l'accordo persuaso di tutte le persone; tutte garantendo del rispetto della loro dignita', e tutte impegnando a costruire insieme la volonta' comune);
d) un insieme di tecniche operative (esemplificando con lo sciopero, il digiuno ed altre forme ancora);
e) una metodologia di trasformazione positiva delle relazioni - interpersonali, sociali, politiche;
f) una progetto-processo di cambiamento sociale e culturale orientato all'affermazione dell'eguaglianza di diritti e di doveri di tutti gli esseri umani, al reciproco aiuto, alla condivisione del bene e dei beni, alla responsabilita' comune per gli altri esseri umani e per l'intero mondo vivente.
III. Hic et nunc, quid agendum
Siamo di fronte a una situazione che giustamente e' stata definita "terza guerra mondiale" condotta "a pezzi" per occultarne la natura globale e totalitaria di aggressione all'intera umanita'.
Siamo di fronte allo scandalo di un'ingentissima quantita' di denaro pubblico sperperata dagli stati per spese militari e riarmo, mentre l'umanita' si trova in crescenti difficolta', fame, conflitti fratricidi, disastri ambientali e sociali dilagano nel mondo, e servizi pubblici primari subiscono tagli insensati e sciagurati la cui conseguenza e' la negazione del diritto alla salute, all'assistenza, alla casa, allo studio, al lavoro, a un ambiente vivibile, a una vita degna.
Siamo di fronte all'orrore della sempre piu' accelerata devastazione e distruzione del mondo vivente.
- Scegliere la nonviolenza significa opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni: la guerra uccide gli esseri umani; salvare le vite e' il primo dovere di ogni persona. L'Italia deve cessare di partecipare alle guerre, di finanziare le guerre, di fabbricare e vendere armi assassine.
- Scegliere la nonviolenza significa opporsi al razzismo ed a tutte le persecuzioni: tutti gli esseri umani sono eguali in diritti, tutti hanno diritto all'aiuto altrui. Occorre abolire immediatamente le scellerate misure razziste europee e italiane responsabili delle innumerevoli morti nel mar Mediterraneo e di violenza abominevoli nei confronti dei migranti (i campi di concentramento, le deportazioni, la riduzione in schiavitu', l'imposizione infame e scellerata di un regime di apartheid); ed occorre riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di voto nei luoghi in cui giungono e vivono: "una persona, un voto".
- Scegliere la nonviolenza significa opporsi al maschilismo ed a tutte le oppressioni: la dominazione maschilista, di cui il femminicidio e' la manifestazione estrema, e' la prima radice e il primo paradigma di tutte le violenze; se non si sconfigge il maschilismo ogni impegno di pace, di giustizia e di solidarieta' restera' vano.
- Scegliere la nonviolenza significa impegnarsi per i diritti di tutti gli esseri umani e per la difesa della biosfera, unica casa comune dell'umanita'.
IV. Per non concludere
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
La nonviolenza e' pace, disarmo, smilitarizzazione.
La nonviolenza e' accoglienza, assistenza, aiuto a tutti coloro che ne hanno bisogno.
La nonviolenza ti chiede di esser tu il cambiamento che vorresti vedere nel mondo.
La nonviolenza sei tu quando fai la cosa giusta.
*
Quid agendum hic et nunc
Alle persone partecipanti all'incontro e' stata messa a disposizione la seguente proposta d'impegno nonviolento relativa ai principali compiti dell'ora.
Tre cose ci sembra che sia necessario e urgente fare per inverare la scelta della nonviolenza che sola si oppone concretamente e coerentemente a tutte le violenze, che sola si propone concretamente e coerentemente la salvezza e la liberazione dell'umanita' intera, che sola s'impegna concretamente e coerentemente per la salvaguardia e l'accudimento dell'intero mondo vivente.
E le tre cose sono queste: opporsi alla guerra; opporsi al razzismo; opporsi alla distruzione del mondo vivente.
1. Opporsi alla guerra
E per opporsi alla guerra occorre fare tre cose:
a) denunciare alla magistratura l'illegalita' della partecipazione italiana alla guerra e costringere il criminale governo fascista a tornare nell'alveo della Costituzione che ripudia la guerra;
b) impedire l'invio di armi assassine dall'Italia ai teatri di guerra; con l'azione diretta nonviolenta che delle armi blocchi la produzione e il trasporto;
c) presentare alle elezioni europee una lista nonviolenta per la pace e contro il razzismo e l'ecocidio.
2. Opporsi al razzismo
E per opporsi al razzismo occorre fare tre cose:
a) riconoscere a tutte le persone tutti i diritti umani e quindi anche il il diritto di muoversi su questo pianeta che e' l'unica casa comune dell'umanita' intera;
b) soccorrere tutte le persone in pericolo ed abolire la schiavitu' e l'apartheid tragicamente presenti in Italia; e costringere il criminale governo fascista a revocare tutte le scellerate ed infami misure razziste;
c) riconoscere a tutte le persone che giungono e che si trovano nel nostro paese il diritto di voto in tutte le elezioni: "una persona, un voto" e' il cuore della democrazia.
3. Opporsi alla distruzione del mondo vivente
E per opporsi alla distruzione del mondo vivente occorre fare tre cose:
a) contrastare il principio e l'agire intrinsecamente totalitari della massimizzazione del profitto, ovvero la dinamica interna e la ragion d'essere stessa del capitalismo, poiche' confligge coi limiti della natura e con la dignita' degli esseri viventi; solo un'economia socialista e una societa' solidale, della condivisione e del dono, e' compatibile con la vita e i diritti degli esseri umani e della biosfera;
b) riconoscere che siamo una sola umanita' costitutivamente plurale, di persone tutte diverse ed insieme tutte uguali in dignita'e diritti, riconoscendo quindi ad ogni persona lo stesso diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta', e contrastando quindi tutte le ideologie, le pratiche e i poteri che negano la dignita', l'uguaglianza di diritti e il dovere di solidarieta' che unisce tutti gli esseri umani;
c) fare del principio responsabilita' la base della politica planetaria necessaria: in difesa di tutti gli esseri umani, di tutti gli esseri viventi, dell'intero mondo vivente.
*
Qualche minima indicazione per approfondire
Alcune autrici ed alcuni autori di cui raccomandiamo vivamente la lettura: fondamentali sono alcune illustri pensatrici e militanti: Mary Wollstonecraft, Rosa Luxemburg, Virginia Woolf, Simone Weil, Hannah Arendt, Luce Fabbri, Franca Ongaro Basaglia, Wangari Maathai, Adrienne Rich, e tra le viventi almeno Winona LaDuke, Rigoberta Menchu' e Vandana Shiva. Ovviamente altrettanto fondamentali sono Mohandas Gandhi, Martin Luther King, Nelson Mandela, e tra gli italiani almeno Aldo Capitini, Danilo Dolci, Primo Levi.
Alcuni buoni libri per un primo accostamento: Anna Bravo, La conta dei salvati; Bianca Guidetti Serra, Compagne; Daniela Padoan, Le pazze; Giuliano Pontara, L'antibarbarie; Gene Sharp, Politiche dell'azione nonviolenta; Tzvetan Todorov, Memoria del male, tentazione del bene.
Due utili antologie: Ernesto Balducci, Lodovico Grassi, La pace. Realismo di un'utopia; Adriana Cavarero, Franco Restaino, Le filosofie femministe.
Tra le esperienze storiche decisiva e' la lotta del movimento di liberazione delle donne: per un'introduzione cfr. Monica Lanfranco, Maria G. Di Rienzo (a cura di), Donne disarmanti; Giovanna Providenti (a cura di), La nonviolenza delle donne; Sheila Rowbotham, Donne, resistenza e rivoluzione; Eadem, Esclusa dalla storia; Georges Duby, Michelle Perrot (a cura di), Storia delle donne in Occidente; nella rete telematica e' disponibile una sintetica panoramica storica di Sergio Casali: "Il pensiero e la critica letteraria femminista".
Segnaliamo conclusivamente che nella rete telematica e' disponibile un'ampia e preziosa bibliografia curata da Enrico Peyretti: "Bibliografia di casi storici di difesa senza guerra".
Nota per i mezzi d'informazione a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, primo ottobre 2023
Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che negli anni Ottanta ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.
* * *
La mattina di domenica primo ottobre 2023 a Cura di Vetralla (in provincia di Viterbo) si e' svolta una conversazione in preparazione della Giornata internazionale della nonviolenza istituita dall'Onu, giornata che ricorre il 2 ottobre, anniversario della nascita di Mohandas Gandhi.
Il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, Peppe Sini, ha esposto sinteticamente alcuni elementi fondamentali della nonviolenza, proponendone una nozione aperta, dialettica e contestuale, complessa e pluridimensionale, come "insieme di insiemi"; ed ha successivamente indicato alcuni impegni prioritari per contrastare le piu' gravi e distruttive violenze che gli ebbri e scellerati poteri dominanti stanno oggi attuando contro l'umanita' intera e l'intero mondo vivente mettendo in un abissale, estremo pericolo l'intera umana famiglia e l'intera biosfera.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe in corso.
Aprire gli occhi. Salvare le vite.
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Alle persone partecipanti all'incontro e' stata messa a disposizione la seguente sinossi redatta diversi anni fa e piu' volte riproposta.
I. La virtu' dell'attenzione, il rispetto della dignita' altrui e propria
Per accostarsi degnamente alla nonviolenza occorre prendere sul serio i propri pensieri: pensarli profondamente e valutarne le conseguenze anche implicite; occorre porsi all'ascolto delle altre persone e non mentire mai ad esse: rispettarle nella loro integrale dignita' di persone, e quindi di esseri pensanti, capaci di comprendere e di comunicare, esposti alla sofferenza e bisognosi di verita' e di solidarieta'; occorre usare correttamente il linguaggio: essere consapevoli di cio' che si dice; occorre decidere di impegnarsi per salvare le vite, per recare soccorso a chi soffre, per rispettare la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
II. Cosa e' questa cosa che chiamiamo nonviolenza. Un accostamento
II. 1. La nonviolenza e' l'opposizione alla violenza
Il termine italiano "nonviolenza" (coniato da Aldo Capitini) traduce ed unifica i termini sanscriti usati da Mohandas K. Gandhi per denominare la sua proposta di lotta contro la violenza, ovvero "ahimsa" (= contrario della violenza, opposizione alla violenza) e "satyagraha" (= forza della verita', tenersi al bene che e' il vero): nonviolenza significa opposizione alla violenza, forza della verita', amore attivo, rispetto per la vita, armonia, ricomposizione, scelta di contrastare il male facendo il bene.
II.2. La nonviolenza e' complessa, un insieme di insiemi
La nonviolenza e' complessa e pluridimensionale, un "insieme di insiemi":
a) un insieme di criteri assiologici (ad esempio: "tra i mezzi e i fini vi e' lo stesso rapporto che tra il seme e la pianta": fini buoni non possono essere ottenuti usando mezzi malvagi);
b) un insieme di strumenti ermeneutici (esemplificando con l'analisi sociologica del potere che si regge sempre su due pilastri: la forza e il consenso; cosicche' si puo' contrastare ogni potere ingiusto iniziando col negargli il consenso);
c) un insieme di tecniche deliberative (esemplificando con il "metodo del consenso", che prevede il diritto di veto da parte di ogni singola persona partecipante al processo decisionale, cosicche' si prendono solo le decisioni su cui vi e' l'accordo persuaso di tutte le persone; tutte garantendo del rispetto della loro dignita', e tutte impegnando a costruire insieme la volonta' comune);
d) un insieme di tecniche operative (esemplificando con lo sciopero, il digiuno ed altre forme ancora);
e) una metodologia di trasformazione positiva delle relazioni - interpersonali, sociali, politiche;
f) una progetto-processo di cambiamento sociale e culturale orientato all'affermazione dell'eguaglianza di diritti e di doveri di tutti gli esseri umani, al reciproco aiuto, alla condivisione del bene e dei beni, alla responsabilita' comune per gli altri esseri umani e per l'intero mondo vivente.
III. Hic et nunc, quid agendum
Siamo di fronte a una situazione che giustamente e' stata definita "terza guerra mondiale" condotta "a pezzi" per occultarne la natura globale e totalitaria di aggressione all'intera umanita'.
Siamo di fronte allo scandalo di un'ingentissima quantita' di denaro pubblico sperperata dagli stati per spese militari e riarmo, mentre l'umanita' si trova in crescenti difficolta', fame, conflitti fratricidi, disastri ambientali e sociali dilagano nel mondo, e servizi pubblici primari subiscono tagli insensati e sciagurati la cui conseguenza e' la negazione del diritto alla salute, all'assistenza, alla casa, allo studio, al lavoro, a un ambiente vivibile, a una vita degna.
Siamo di fronte all'orrore della sempre piu' accelerata devastazione e distruzione del mondo vivente.
- Scegliere la nonviolenza significa opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni: la guerra uccide gli esseri umani; salvare le vite e' il primo dovere di ogni persona. L'Italia deve cessare di partecipare alle guerre, di finanziare le guerre, di fabbricare e vendere armi assassine.
- Scegliere la nonviolenza significa opporsi al razzismo ed a tutte le persecuzioni: tutti gli esseri umani sono eguali in diritti, tutti hanno diritto all'aiuto altrui. Occorre abolire immediatamente le scellerate misure razziste europee e italiane responsabili delle innumerevoli morti nel mar Mediterraneo e di violenza abominevoli nei confronti dei migranti (i campi di concentramento, le deportazioni, la riduzione in schiavitu', l'imposizione infame e scellerata di un regime di apartheid); ed occorre riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di voto nei luoghi in cui giungono e vivono: "una persona, un voto".
- Scegliere la nonviolenza significa opporsi al maschilismo ed a tutte le oppressioni: la dominazione maschilista, di cui il femminicidio e' la manifestazione estrema, e' la prima radice e il primo paradigma di tutte le violenze; se non si sconfigge il maschilismo ogni impegno di pace, di giustizia e di solidarieta' restera' vano.
- Scegliere la nonviolenza significa impegnarsi per i diritti di tutti gli esseri umani e per la difesa della biosfera, unica casa comune dell'umanita'.
IV. Per non concludere
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
La nonviolenza e' pace, disarmo, smilitarizzazione.
La nonviolenza e' accoglienza, assistenza, aiuto a tutti coloro che ne hanno bisogno.
La nonviolenza ti chiede di esser tu il cambiamento che vorresti vedere nel mondo.
La nonviolenza sei tu quando fai la cosa giusta.
*
Quid agendum hic et nunc
Alle persone partecipanti all'incontro e' stata messa a disposizione la seguente proposta d'impegno nonviolento relativa ai principali compiti dell'ora.
Tre cose ci sembra che sia necessario e urgente fare per inverare la scelta della nonviolenza che sola si oppone concretamente e coerentemente a tutte le violenze, che sola si propone concretamente e coerentemente la salvezza e la liberazione dell'umanita' intera, che sola s'impegna concretamente e coerentemente per la salvaguardia e l'accudimento dell'intero mondo vivente.
E le tre cose sono queste: opporsi alla guerra; opporsi al razzismo; opporsi alla distruzione del mondo vivente.
1. Opporsi alla guerra
E per opporsi alla guerra occorre fare tre cose:
a) denunciare alla magistratura l'illegalita' della partecipazione italiana alla guerra e costringere il criminale governo fascista a tornare nell'alveo della Costituzione che ripudia la guerra;
b) impedire l'invio di armi assassine dall'Italia ai teatri di guerra; con l'azione diretta nonviolenta che delle armi blocchi la produzione e il trasporto;
c) presentare alle elezioni europee una lista nonviolenta per la pace e contro il razzismo e l'ecocidio.
2. Opporsi al razzismo
E per opporsi al razzismo occorre fare tre cose:
a) riconoscere a tutte le persone tutti i diritti umani e quindi anche il il diritto di muoversi su questo pianeta che e' l'unica casa comune dell'umanita' intera;
b) soccorrere tutte le persone in pericolo ed abolire la schiavitu' e l'apartheid tragicamente presenti in Italia; e costringere il criminale governo fascista a revocare tutte le scellerate ed infami misure razziste;
c) riconoscere a tutte le persone che giungono e che si trovano nel nostro paese il diritto di voto in tutte le elezioni: "una persona, un voto" e' il cuore della democrazia.
3. Opporsi alla distruzione del mondo vivente
E per opporsi alla distruzione del mondo vivente occorre fare tre cose:
a) contrastare il principio e l'agire intrinsecamente totalitari della massimizzazione del profitto, ovvero la dinamica interna e la ragion d'essere stessa del capitalismo, poiche' confligge coi limiti della natura e con la dignita' degli esseri viventi; solo un'economia socialista e una societa' solidale, della condivisione e del dono, e' compatibile con la vita e i diritti degli esseri umani e della biosfera;
b) riconoscere che siamo una sola umanita' costitutivamente plurale, di persone tutte diverse ed insieme tutte uguali in dignita'e diritti, riconoscendo quindi ad ogni persona lo stesso diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta', e contrastando quindi tutte le ideologie, le pratiche e i poteri che negano la dignita', l'uguaglianza di diritti e il dovere di solidarieta' che unisce tutti gli esseri umani;
c) fare del principio responsabilita' la base della politica planetaria necessaria: in difesa di tutti gli esseri umani, di tutti gli esseri viventi, dell'intero mondo vivente.
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Qualche minima indicazione per approfondire
Alcune autrici ed alcuni autori di cui raccomandiamo vivamente la lettura: fondamentali sono alcune illustri pensatrici e militanti: Mary Wollstonecraft, Rosa Luxemburg, Virginia Woolf, Simone Weil, Hannah Arendt, Luce Fabbri, Franca Ongaro Basaglia, Wangari Maathai, Adrienne Rich, e tra le viventi almeno Winona LaDuke, Rigoberta Menchu' e Vandana Shiva. Ovviamente altrettanto fondamentali sono Mohandas Gandhi, Martin Luther King, Nelson Mandela, e tra gli italiani almeno Aldo Capitini, Danilo Dolci, Primo Levi.
Alcuni buoni libri per un primo accostamento: Anna Bravo, La conta dei salvati; Bianca Guidetti Serra, Compagne; Daniela Padoan, Le pazze; Giuliano Pontara, L'antibarbarie; Gene Sharp, Politiche dell'azione nonviolenta; Tzvetan Todorov, Memoria del male, tentazione del bene.
Due utili antologie: Ernesto Balducci, Lodovico Grassi, La pace. Realismo di un'utopia; Adriana Cavarero, Franco Restaino, Le filosofie femministe.
Tra le esperienze storiche decisiva e' la lotta del movimento di liberazione delle donne: per un'introduzione cfr. Monica Lanfranco, Maria G. Di Rienzo (a cura di), Donne disarmanti; Giovanna Providenti (a cura di), La nonviolenza delle donne; Sheila Rowbotham, Donne, resistenza e rivoluzione; Eadem, Esclusa dalla storia; Georges Duby, Michelle Perrot (a cura di), Storia delle donne in Occidente; nella rete telematica e' disponibile una sintetica panoramica storica di Sergio Casali: "Il pensiero e la critica letteraria femminista".
Segnaliamo conclusivamente che nella rete telematica e' disponibile un'ampia e preziosa bibliografia curata da Enrico Peyretti: "Bibliografia di casi storici di difesa senza guerra".
Nota per i mezzi d'informazione a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, primo ottobre 2023
Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che negli anni Ottanta ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.
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