[Nonviolenza] Donna, vita, liberta'. 263



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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 263 del 20 settembre 2023

In questo numero:
1. Peacelink: Comincia a Kiev il processo al pacifista ucraino Yurii Sheliazhenko. WRI War Resisters' International)( invita a manifestare solidarieta'
2. Daniela Bezzi: "Miei cari esseri umani, cosa stiamo diventando?". Da Venezia il messaggio di Leonard Peltier
3. In 16 regioni e 37 province d'Italia iniziative per la liberazione di Leonard Peltier in occasione del suo 79simo compleanno
4. Una minima notizia su Leonard Peltier
5. Esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma
6. Una cosa utile per la pace: bloccare la fornitura di armi assassine, con l'azione diretta nonviolenta
7. Una proposta per le elezioni europee del 2024: una lista nonviolenta per la pace e contro il razzismo
8. Alcuni riferimenti utili
9. Tre tesi
10. Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane
11. Solidali con le donne iraniane nella lotta nonviolenta per i diritti umani di tutti gli esseri umani
12. Ripetiamo ancora una volta...

1. APPELLI. PEACELINK: COMINCIA A KIEV IL PROCESSO AL PACIFISTA UCRAINO YURII SHELIAZHENKO. WRI (WAR RESISTERS' INTERNATIONAL) INVITA A MANIFESTARE SOLIDARIETA'
[Riceviamo e diffondiamo]

Yurii Sheliazhenko, obiettore di coscienza, pacifista, difensore dei diritti umani e segretario esecutivo del movimento pacifista ucraino, e' stato posto agli arresti domiciliari parziali a Kiev il 15 agosto, accusato di "giustificare l'aggressione russa". L'unica "prova" di questa accusa e' stata presentata come la dichiarazione del movimento pacifista ucraino, adottata alla riunione della Giornata internazionale della pace del 21 settembre 2022, intitolata "Agenda di pace per l'Ucraina e il mondo". Inoltre, la dichiarazione condanna esplicitamente l'aggressione russa.
Invia un'email di supporto per Yurii al presidente Volodymyr Zelenskyy usando la lettera modello qui:
https://wri-irg.org/en/story/2023/ukraine-release-yurii-sheliazhenko
 Yurii Sheliazhenko e' un prigioniero di coscienza detenuto semplicemente per aver espresso pacificamente le sue autentiche opinioni pacifiste, e dovrebbe essere rilasciato immediatamente e incondizionatamente e tutte le accuse contro di lui ritirate. Le autorita' ucraine dovrebbero rispettare il diritto alla liberta' di espressione e fermare la repressione di Yurii Sheliazhenko e del movimento pacifista ucraino, che rivela la loro crescente intolleranza al dissenso.
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 Solidarieta'
Il primo processo di Yurii dopo i suoi arresti domiciliari parziali si svolgera' mercoledi' 20 settembre.
La solidarieta' internazionale e' cruciale per lui.
Sostieni Yurii inviando le tue e-mail di protesta al presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy utilizzando l'indirizzo e-mail letter at apu.gov.ua
Basta copiare e incollare il testo sul corpo dell'e-mail, aggiungere il tuo nome/cognomo (e l'organizzazione se sei affiliato a qualsiasi organizzazione) alla fine del testo e fare clic sul pulsante di invio.
Scrivi 'Release Yurii Sheliazhenko' sulla riga dell'oggetto della tua e-mail e cc info at wri-irg.org alla tua e-mail.
Organizza azioni di solidarieta' davanti all'ambasciata ucraina del tuo paese. Oltre a inviare e-mail di protesta, mostra il tuo sostegno a Yurii con le tue azioni non violente di fronte alle ambasciate ucraine. Questa puo' essere una veglia, una conferenza stampa e/o semplicemente consegnare le tue lettere di sostegno di persona all'ambasciata ucraina del tuo paese.
War Resisters' International (WRI), l'Ufficio europeo per l'obiezione di coscienza (EBCO), Connection e.V. e International Fellowship of Reconciliation (IFOR) condannano fermamente tutte le azioni di molestie e tutti i tentativi di intimidazione contro pacifisti e obiettori di coscienza, tra cui Yurii Sheliazhenko, nonche' tutti i casi di reclutamento forzato e persino rapimento di coscritti agli eserciti coinvolti nella guerra in Ucraina, e tutte le persecuzioni di obiettori di coscienza, disertori e manifestanti anti-guerra non violenti in Russia, Bielorussia, Ucraina e altrove.
Trova qui la documentazione degli eventi che hanno portato agli arresti domiciliari parziali di Yurii: https://wri-irg.org/en/story/2023/ukraine-release-peace-activist-yurii-sheliazhenko-and-drop-all-charges-against-him

2. DOCUMENTAZIONE. DANIELA BEZZI: "MIEI CARI ESSERI UMANI, COSA STIAMO DIVENTANDO?". DA VENEZIA IL MESSAGGIO DI LEONARD PELTIER
[Dal sito pressenza.com riprendiamo e diffondiamo]

Straordinario, rumoroso, impossibile da ignorare l'evento che ha avuto luogo a Venezia nel week end appena concluso, per ricordare una volta di piu' l'ingiustizia che da 47 anni tiene in prigione il nativo americano Leonard Peltier, accusato di un crimine di cui non si hanno prove (come i suoi stessi accusatori hanno poi ammesso).
Una vicenda di cui questa testata si e' occupata tante di quelle volte che possiamo permetterci di dare per scontato che i nostri lettori sappiano l'essenziale, o possano attingere da un tale e aggiornato Pressenza-archivio da fare invidia a Wikipedia, nel caso abbiano bisogno di rinfrescarsi la memoria.
E comunque di una cosa possiamo essere certi: che cio' che e' successo tra sabato e domenica a Venezia e' diventato talmente virale sul web, da valere decine di articoli pubblicati, decine di presidi piu' o meno riusciti in passato. Un vero e proprio happening, un living theatre che ha visto chi c'era da Milano e da Brescia, chi era gia' li' a Venezia e i tanti-tantissimi che non potevano fare a meno di assistere, con lo striscione fotografato da chissa' quanti cellulari e condiviso in rete da migliaia di turisti. Mai prima d'ora il nome di Leonard Peltier e' stato piu' virale sui social.
Ma andiamo con ordine: sono le undici di sabato mattina quando il piccolo (poco piu' di venti persone) Comitato Milanese per Leonard Peltier arriva alla stazione Santa Lucia di Venezia e subito si srotola lo striscione: arancione, lunghissimo, lo stesso che pochi giorni prima era stato immortalato dai turisti a Milano con lo sfondo del Castello Sforzesco, per il 79simo compleanno di Leonard Peltier (e l'inizio del 48simo anno di prigione).
Qui pero' siamo a Venezia, i turisti sono una folla, tutti a caccia di click da postare su Instagram - e il lungo striscione e' fotografatissimo. Parte Andrea De Lotto, che la storia di Peltier l'ha recitata al megafono chissa' quante volte, ma ogni volta (chissa' come fa) e' come se la raccontasse per la prima volta, ogni volta con incipit e snodi diversi, mai che si permetta una scorciatoia, o un cedimento di voce che denunci la stanchezza... In tanti gli abbiamo detto che sarebbe perfetto per il teatro, e il teatro e' proprio adesso ed e' un Living Theatre: a differenza di tante piazze precedenti questa di Venezia e' affollatissima. Bingo!
Nel frattempo sono arrivati gli agenti della Digos, cortesi, collaborativi: "Potete fare cosi' e cosi', non potete andare coli' e cola', se ce la fate a chiudere per le 14 ci fate un favore..." mentre dalla piazza si levano le note di un paio di Ottoni a Scoppio. Solo un paio? Si', perche' il resto degli strumenti e' dentro il camper che avrebbe dovuto arrivare ben prima di noi - senonche' e' scoppiata una gomma, cose che capitano, bisognera' aspettare.
Ma la cosa piu' bella e' scoprire che non siamo soli, perche' ad accoglierci alla stazione di Venezia Santa Lucia sono venuti altri Leonard Peltier Supporters che chissa' quando avremmo incontrato. Per esempio Mauro Marra da Pordenone, traduttore del poeta cheyenne Lance Henson (che tra l'altro vive a Bologna: tantissimi i libri tradotti in italiano). E non pochi da Venezia, che in rete potete trovare come Il Cerchio del Popolo e anche quest'anno sono andati fino in Nord Dakota per unirsi al ricordo di quella sparatoria che il 26 giugno del 1975 causo' la morte di due agenti dell'FBI e porto' all'incriminazione di Peltier.
Rapidamente si supera la mezza, il lungo striscione si e' spostato di fronte alla stazione, con sfondo di vaporetti e antichi palazzi perche' sia chiaro che siamo a Venezia. A riempire i cali di attenzione in attesa che arrivi il camper con gli ottoni ci pensa Filippo Borella, artista-musicista-performer quotatissimo e per l'occasione trampoliere. Ed eccolo che scorrazza avanti e indietro per la piazza, mentre sventola la bandiera dell'American Indian Movement: uno spettacolo anche da solo, figurarsi con il Free Leonard Peltier che tutti noi intoniamo al ritmo del tamburo!
A un certo punto arriva anche una coppia di nativi veri ed e' pura emozione. Non credono ai loro occhi, sono commossi. Sono turisti, dalla California: mai avrebbero immaginato di fotografare la bandiera dell'AIM in quel di Venezia, con tanto di megafono e concertar di trombe per Leonard Peltier. Perche' nel frattempo e' arrivato anche il camper, la banda e' al completo per cui: Allons Enfants! In men che non si dica il lungo striscione arancione viene sostituito da un piu' maneggevole striscione da passeggio, tale per cui la scritta Free Leonard Peltier possa procedere tra le calli, su e giu' tra salite e ponticelli, negoziando lo spazio con quelli che arrivano in senso opposto con le valige e magari non gradiscono, pero' sono in tanti a chiedere il volantino, e c'e' persino qualche american* che applaude e saluta a pugno chiuso. Bingo!
La passeggiata-evento-happening non avrebbe potuto avere conclusione piu' gloriosa sul Ponte di Rialto e li' facciamo proprio il pieno, perche' oltre al ponte affollatissimo di gente, c'e' il traffico delle gondole-barche-vaporetti che gli scorre sotto, e noi da sopra fotografiamo loro che fotografano noi, vorticoso corto-circuito di immagini che visualizzano en plein air l'emozione, mentre gli ottoni intonano il piu' fragoroso Bella Ciao...
Il sabato per Peltier a Venezia si concludera' in serata con la proiezione del filmato Tate Wikuwa che il videomaker Andrea Galafassi ha realizzato attingendo dai materiali d'archivio che documentano quell'epoca di terrore (che negli anni Settanta il governo americano orchestro' con l'obiettivo di reprimere l'American Indian Movement), alternati alle rievocazioni delle tre native americane Carol Gokee, Lona Knight e Jean Roach, che un anno fa erano in Europa, per quel RiseUp Tour che subito dopo la tappa al Palazzo delle Nazioni Unite di Ginevra, le ha portate anche in Val Susa, e poi a Torino, Milano, Roma...
Un filmato che efficacemente rende la totale coincidenza di ansieta' e lotte, quando a essere offesi non sono solo i piu' elementari diritti, ma anche quelli dell'ambiente, di quella stessa Madre Terra che e' fonte di vita per tutti gli esseri viventi, ma sempre piu' sotto assedio ovunque, per le stesse logiche di sfruttamento.
E proprio su questa esperienza di comune aggressione, che dovrebbe vederci fratelli (mentre cosi' non e', come dimostrano le tante guerre in corso) la serata del sabato si e' conclusa al Centro Sociale Rivalta di Marghera con la lettura di un testo che lo stesso Leonard Peltier aveva scritto su richiesta dell'attivista tedesco Michael Koch, per una corposa pubblicazione dal titolo Una vita per la liberta': Leonard Peltier e la resistenza indiana (titolo originale: Ein Leben fur die Freiheit: Leonard Peltier und der indianische Widerstand, Ed. Traumfaenger Verlag GmbH) che sarebbe bello veder tradotta anche in italiano. Scritto nel novembre del 2015, e' un testo che risuona piu' che mai attuale oggi...
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... A tutti i fratelli e sorelle in Europa e altrove
Mentre sto qui seduto nella mia cella - "la mia casa", come la chiamiamo in questo sfortunato gulag americano dove tanti miei fratelli e sorelle nativi sono costretti a vivere una vita disgraziata - le ultime notizie mi girano in testa... L'Europa e' in subbuglio, decine di milioni di rifugiati nel mondo, proprio di recente sono state uccise centinaia di persone innocenti a Parigi, in Mali, nel Sinai e in tante parti del mondo... Bombardamenti folli da parte di aerei da combattimento statunitensi, russi, francesi, principalmente su persone innocenti. Si', bombardano gli innocenti! Cosi' impareranno la lezione!
Miei cari esseri umani, cosa stiamo diventando?
Me ne sto seduto qui, sul mio letto di prigione, in questo freddo sarcofago d'acciaio, riscaldato dalla consapevolezza che questo libro che nasce in lingua tedesca trovera' la sua strada in molti cuori ricchi di spirito, in molti altri Paesi. Cosi' i lettori potranno farsi un'idea di chi sono io e di chi e' la gente della mia nazione... Ma in realta' non si tratta di me, Leonard Peltier, e nemmeno del mio popolo sofferente: si tratta di noi, i membri dell'intera razza umana che, per i piu' diversi motivi, siamo causa di vicendevole sofferenza, con la paura, il terrore, l'odio e la morte. Che siamo nel giusto o meno, siamo TUTTI colpevoli. Colpevoli per il fatto di non riuscire a vedere l'UNO in TUTTI noi.
Mitakuye Oyasin, come i miei antenati Sioux hanno insegnato: SIAMO CONNESSI TRA TUTTI E A TUTTO (...) Nel corso della mia prigionia, ho ricevuto il sostegno e l'amicizia - e si', anche l'amore - di molti, moltissimi europei. Questo amore viaggia dal loro cuore al mio e viceversa. Loro lo sentono, io lo sento, e' reale - ed e' FORTE. Che ognuno di noi invii e riceva questo amore reciproco, questo rispetto e questo potere spirituale a TUTTA l'umanita', a ogni anima della nostra Madre Terra. Doksha (Grazie).
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Di rifugiati e immigrazione si era parlato poco prima al Patronato dei Frari, con Gianfranco Schiavone, Gianni Tognoni, Mohamed Kaba, Tahamina Akter (e ce ne dara' relazione Andrea De Lotto). E anche il giorno dopo che era domenica lo spirito-striscione di Leonard Peltier ha continuato a viaggiare per la laguna, appeso al fianco di un'imbarcazione messa a disposizione di Giovanni Cecconi, che di questa magnifico teatro veneziano e' stato il co-impresario.
Il nostro piu' sentito DOKSHA a tutt* quant* hanno contribuito a questa convergenza di energie nel week end appena passato - e un DOKSHA proprio sonoro alla Banda degli Ottoni per esserci sempre con i loro fiati nel senso anche di Good Spirits. Sperando che Joe Biden prima o poi si decida a firmare quella benedetta dichiarazione di clemenza! A quanto pare gli avvocati sono al lavoro, a quanto pare questa sarebbe la stagione giusta, a quanto pare i messaggi in arrivo da fuori USA funzionano - per cui scriviamo tutti al Mister President, ecco di nuovo la pagina web, con tutte le istruzioni: www.whitehouse.gov/contact/
DOKSHA.

3. REPETITA IUVANT. IN 16 REGIONI E 37 PROVINCE D'ITALIA INIZIATIVE PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER IN OCCASIONE DEL SUO 79SIMO COMPLEANNO

Il 12 settembre 2023 ricorreva il 79simo anniversario della nascita di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.
In questa circostanza si sono svolte in varie parti del mondo iniziative per la sua liberazione.
Particolarmente rilevanti, ovviamente, le iniziative negli Stati Uniti d'America: il 12 settembre una vasta coalizione umanitaria ha manifestato a Washington dinanzi alla Casa Bianca.
Particolarmente significative anche le iniziative in Austria e in Germania (dove e' radicato un forte e colto movimento di solidarieta' con i nativi americani): in Austria si e' manifestato a Vienna e in Germania ad Amburgo, Berlino, Duesseldorf, Francoforte sul Meno, Lipsia.
Anche in Italia si sono svolte e si stanno svolgendo in questi giorni iniziative in 16 regioni e 37 province (nelle citta' capoluogo e/o nei centri minori).
In alcuni centri si e' effettuata una diffusione di materiali informativi, in altri si sono svolti incontri di studio, in altri ancora manifestazioni pubbliche di testimonianza; da varie citta' sono state inviate lettere alla Casa Bianca attraverso la pagina web dedicata del sito della Presidenza degli Stati Uniti d'America: www.whitehouse.gov/contact/
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Di seguito segnaliamo le regioni e le province in cui si sono svolte o si stanno svolgendo in questi giorni le iniziative - grandi e piccole, ma tutte benedette - di cui siamo a conoscenza.
- Abruzzo: Chieti, Pescara.
- Calabria: Cosenza.
- Campania: Caserta, Napoli.
- Emilia Romagna: Bologna, Parma, Ravenna, Reggio Emilia.
- Lazio: Frosinone, Roma, Rieti, Viterbo.
- Liguria: Savona.
- Lombardia: Brescia, Como, Milano, Varese.
- Marche: Ancona, Macerata.
- Piemonte: Alessandria, Torino.
- Puglia: Foggia.
- Sardegna: Cagliari, Sassari.
- Sicilia: Palermo, Trapani.
- Toscana: Firenze, Livorno, Pistoia, Siena.
- Trentino Alto Adige: Trento.
- Umbria: Terni, Perugia.
- Veneto: Padova, Treviso, Venezia.
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Giustizia e liberta' per Leonard Peltier.
Giustizia e liberta' per l'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.

4. REPETITA IUVANT. UNA MINIMA NOTIZIA SU LEONARD PELTIER

Leonard Peltier nasce a Grand Forks, nel North Dakota, il 12 settembre 1944.
Nell'infanzia, nell'adolescenza e nella prima giovinezza subisce pressoche' tutte le vessazioni, tutte le umiliazioni, tutti i traumi e l'emarginazione che il potere razzista bianco infligge ai nativi americani. Nella sua autobiografia questo processo di brutale alienazione ed inferiorizzazione e' descritto in pagine profonde e commoventi.
Nei primi anni Settanta incontra l'American Indian Movement (Aim), fondato nel 1968 proprio per difendere i diritti e restituire coscienza della propria dignita' ai nativi americani; e con l'impegno nell'Aim riscopre l'orgoglio di essere indiano - la propria identita', il valore della propria cultura, e quindi la lotta per la riconquista dei diritti del proprio popolo e di tutti i popoli oppressi.
Partecipa nel 1972 al "Sentiero dei trattati infranti", la carovana di migliaia di indiani che attraversa gli Stati Uniti e si conclude a Washington con la presentazione delle rivendicazioni contenute nel documento detto dei "Venti punti" che il governo Nixon non degna di considerazione, e con l'occupazione del Bureau of Indian Affairs.
Dopo l'occupazione nel 1973 da parte dell'Aim di Wounded Knee (il luogo del massacro del 1890 assurto a simbolo della memoria del genocidio delle popolazioni native commesso dal potere razzista e colonialista bianco)  nella riserva di Pine Ridge - in cui Wounded Knee si trova - si scatena la repressione: i nativi tradizionalisti ed i militanti dell'Aim unitisi a loro nel rivendicare l'identita', la dignita' e i diritti degli indiani, vengono perseguitati e massacrati dagli squadroni della morte del corrotto presidente del consiglio tribale Dick Wilson: uno stillicidio di assassinii in cui i sicari della polizia privata di Wilson (i famigerati "Goons") sono favoreggiati dall'Fbi che ha deciso di perseguitare l'Aim ed eliminarne i militanti con qualunque mezzo.
Nel 1975 per difendersi dalle continue aggressioni dei Goons di Wilson, alcuni residenti tradizionalisti chiedono l'aiuto dell'Aim, un cui gruppo di militanti viene ospitato nel ranch della famiglia Jumping Bull in cui organizza un campo di spiritualita'.
Proprio in quel lasso di tempo Dick Wilson sta anche trattando in segreto la cessione di una consistente parte del territorio della riserva alle compagnie minerarie.
Il 26 giugno 1975 avviene l'"incidente a Oglala", ovvero la sparatoria scatenata dall'Fbi che si conclude con la morte di due agenti dell'Fbi, Jack Coler e Ronald Williams, e di un giovane militante dell'Aim, Joe Stuntz, e la successiva fuga dei militanti dell'Aim superstiti guidati da Leonard Peltier che riescono ad eludere l'accerchiamento da parte dell'Fbi e degli squadroni della morte di Wilson.
Mentre nessuna inchiesta viene aperta sulla morte della giovane vittima indiana della sparatoria, cosi' come nessuna adeguata inchiesta era stata aperta sulle morti degli altri nativi assassinati nei mesi e negli anni precedenti da parte dei Goons, l'Fbi scatena una vasta e accanita caccia all'uomo per vendicare la morte dei suoi due agenti: in un primo momento vengono imputati dell'uccisione dei due agenti quattro persone: Jimmy Eagle, Dino Butler, Leonard Peltier e Bob Robideau.
Dino Butler e Bob Robideau vengono arrestati non molto tempo dopo, processati a Rapid City ed assolti perche' viene loro riconosciuta la legittima difesa.
A quel punto l'Fbi decide di rinunciare a perseguire Jimmy Eagle e di concentrare le accuse su Leonard Peltier, che nel frattempo e' riuscito a riparare in Canada; li' viene arrestato ed estradato negli Usa sulla base di due affidavit di una "testimone" che lo accusano menzogneramente del duplice omicidio; la cosiddetta "testimone" successivamente rivelera' di essere stata costretta dall'Fbi a dichiarare e sottoscrivere quelle flagranti falsita'.
Peltier viene processato non a Rapid City come i suoi compagni gia' assolti per legittima difesa ma a Fargo, da una giuria di soli bianchi, in un contesto razzista fomentato dall'Fbi.
Viene condannato a due ergastoli nonostante sia ormai evidente che le testimonianze contro di lui erano false, estorte ai testimoni dall'Fbi con gravi minacce, e nonostante che le cosiddette prove contro di lui fossero altrettanto false.
Successivamente infatti, grazie al Freedom of Information Act, fu possibile accedere a documenti che l'Fbi aveva tenuto nascosti e scoprire che non era affatto il cosiddetto "fucile di Peltier" ad aver ucciso i due agenti.
In carcere, si organizza un tentativo di ucciderlo, che viene sventato in modo rocambolesco; ma anche se riesce a salvarsi la vita Leonard Peltier viene sottoposto a un regime particolarmente vessatorio e le sue condizioni di salute ben presto si aggravano.
Tuttavia anche dal carcere, anche in condizioni di particolare durezza, Leonard Peltier riesce a svolgere un'intensa attivita' di testimonianza, di sensibilizzazione, di militanza, finanche di beneficenza; un'attivita' non solo di riflessione e d'impegno morale, sociale e politico, ma anche artistica e letteraria; nel corso degli anni diventa sempre piu' un punto di riferimento in tutto il mondo, come lo fu Nelson Mandela negli anni di prigionia nelle carceri del regime dell'apartheid.
La sua liberazione viene chiesta da illustri personalita', ma e' costantemente negata da parte di chi ha il potere di concederla. Analogamente la richiesta di un nuovo pronunciamento giudiziario e' sempre respinta, cosi' come gli vengono negate tutte le altre guarentigie riconosciute a tutti i detenuti.
Nel 1983 e poi in seconda edizione nel 1991 viene pubblicato il libro di Peter Matthiessen che fa piena luce sulla persecuzione subita da Leonard Peltier.
Nel 1999 viene pubblicata l'autobiografia di Leonard Peltier (presto tradotta anche in francese, italiano, spagnolo e tedesco).
Ma nei primi anni Duemila il processo per la tragica morte di un'altra militante del'Aim, Anna Mae Aquash, viene strumentalizzato dall'Fbi per orchestrare una nuova squallida e grottesca campagna diffamatoria e persecutoria nei confronti di Leonard Peltier. E nel 2009 un agente speciale che aveva avuto un ruolo fondamentale nella "guerra sporca" dell'Fbi contro l'Aim, Joseph Trimbach, da' alle stampe un libro che e' una vera e propria "summa" delle accuse contro Leonard Peltier.
Tuttavia e' ormai chiarissimo che Peltier e' innocente, e la prova definitiva dell'innocenza la da' proprio il libro di Trimbach: in quest'opera il cui scopo dichiarato e' dimostrare che l'Aim e' nient'altro che un'organizzazione criminale e terroristica, e che Leonard Peltier e' nient'altro che un efferato assassino, l'autore non solo non presenta alcuna vera prova contro Peltier, ma di fatto conferma cosi' che prove contro Peltier non ci sono.
Ma gli anni continuano a passare e la solidarieta' con Leonard Peltier non riesce ad ottenerne la liberazione. Occlusa proditoriamente la via giudiziaria, resta solo la grazia presidenziale, ma quando alcuni presidenti statunitensi lasciano intendere di essere disposti a prendere in considerazione un atto di clemenza che restituirebbe la liberta' a Leonard Peltier la reazione dell'Fbi e' minacciosa. Clinton prima e Obama poi rinunciano. Pavidita' dinanzi alla capacita' di intimidazione anche nei confronti della Casa bianca da parte dell'Fbi?
E giungiamo ad oggi: Leonard Peltier, che e' gia' affetto da gravi patologie, alcuni mesi fa e' stato anche malato di covid: nuovamente chiediamo al presidente degli Stati Uniti che sia liberato e riceva cure adeguate. Non muoia in carcere un uomo innocente, non muoia in carcere un eroico lottatore per i diritti umani di tutti gli esseri umani e per la difesa del mondo vivente.
Leonard Peltier deve essere liberato non solo perche' e' anziano e malato, ma perche' e' innocente.
Una bibliografia essenziale:
- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.
- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002 (disponibile in edizione digitale nel sito dell'"International Leonard Peltier Defense Committee": www.whoisleonardpeltier.info)-
- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.
- Ward Churchill e Jim Vander Wall, Agents of Repression: The FBI's Secret Wars Against the Black Panther Party and the American Indian Movement, South End Press, Boulder, Colorado, 1988, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.
- Ward Churchill e Jim Vander Wall, The COINTELPRO Papers: Documents from the FBI's Secret Wars Against Dissent in the United States, South End Press, Boulder, Colorado, 1990, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.
- Joseph H. Trimbach e John M. Trimbach, American Indian Mafia. An FBI Agent's True Story About Wounded Knee, Leonard Peltier, and the American Indian Movement (AIM), Outskirts Press, Denver 2009.
- Roxanne Dunbar-Ortiz, An Indigenous Peoples' History of the United States, Beacon Press, Boston 2014.
- Dick Bancroft e Laura Waterman Wittstock, We Are Still Here. A photographic history of the American Indian Movement, Minnesota Historical Society Press, 2013.
- Michael Koch e Michael Schiffmann, Ein leben fur Freiheit. Leonard Peltier und der indianische Widerstand, TraumFaenger Verlag, Hohenthann 2016.

5. REPETITA IUVANT. ESPOSTO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA

Alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma
e per opportuna conoscenza:
al Presidente della Repubblica
ai Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica
alla Presidente del Consiglio dei Ministri
a tutte le ministre e i ministri, a tutti i senatori e le senatrici, a tutte le deputate e i deputati, agli ed alle europarlamentari elette ed eletti in Italia
a numerosi pubblici ufficiali cui incombe, ricevendo tale notitia criminis, di promuovere l'azione giudiziaria
ai mezzi d'informazione
a numerose persone di volonta' buona, associazioni democratiche, istituzioni fedeli alla legalita' costituzionale
*
Oggetto: esposto relativo alla violazione dell'articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana da parte del governo italiano.
Egregi signori,
*
l'articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana e' inequivocabile. Esso recita: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta' degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parita' con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranita' necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo".
*
Il governo italiano ha violato l'articolo 11 della Costituzione in quanto:
a) fa partecipare l'Italia alla guerra in corso in Ucraina attraverso la fornitura di armi che la guerra alimentano;
b) fa partecipare l'Italia alla guerra in corso in Ucraina attraverso la propria aviazione militare che raccoglie informazioni e le invia all'esercito ucraino sul campo di battaglia (cfr. il servizio giornalistico apparso sul sito dell'autorevole agenzia giornalistica Ansa col titolo "La guerra dei top gun italiani", che fin dall'incipit esplicitamente afferma che "i nostri piloti, tra loro anche una donna, a bordo dei caccia catturano dati importanti che in poco tempo finiscono sui cellulari dei soldati ucraini sul campo di battaglia");
c) ostacola effettualmente ogni realistica ipotesi di "cessate il fuoco" ed ogni concreto impegno di pace sostenendo esplicitamente la tesi che la guerra deve concludersi non con un negoziato ma con la "vittoria" di una delle parti in conflitto (cfr. la dichiarazione della Presidente del Consiglio dei Ministri "scommettiamo sulla vittoria ucraina" riportata da numerosi mezzi d'informazione);
d) sostiene l'azione provocatrice ed eversiva della Nato che da decenni opera nell'Europa dell'est per destabilizzare gli equilibri regionali e suscitare conflitti (azione divenuta finanche esplicitamente terrorista e stragista durante la guerra di distruzione della Jugoslavia nel 1999).
*
In flagrante violazione dell'articolo 11 della Costituzione, il governo italiano arma e quindi alimenta la guerra, partecipa alla guerra e quindi alle stragi di cui ogni guerra sempre e solo consiste, e con cio' espone altresi' anche il nostro paese a subire le conseguenze della guerra, e - last, but not least - contribuisce all'escalation verso una guerra mondiale e nucleare che puo' metter fine all'intera civilta' umana.
*
Egregi signori,
con il presente esposto si richiede il piu' tempestivo intervento per far cessare l'azione incostituzionale, folle e criminale del governo italiano.
Distinti saluti,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, primo agosto 2023

6. REPETITA IUVANT. UNA COSA UTILE PER LA PACE: BLOCCARE LA FORNITURA DI ARMI ASSASSINE, CON L'AZIONE DIRETTA NONVIOLENTA

Ovviamente apprezzando e sostenendo le molte iniziative gia' in corso (e soprattutto quelle che concretamente recano aiuti umanitari e soccorrono, accolgono e assistono tutte le vittime e tutte le persone che dalla guerra fuggono e alla guerra si oppongono), vorremmo aggiungere una cosa da fare che ci sembra utile piu' di ogni altra per contribuire da qui, in Italia, a far cessare le stragi in Ucraina: bloccare la fornitura di armi assassine.
E per bloccare la fornitura di armi assassine occorre bloccare con specifiche e adeguate azioni dirette nonviolente le fabbriche di armi, i depositi di armi, i trasporti di armi, i centri decisionali e le strutture tecniche che le forniture di armi assassine organizzano ed eseguono.
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Fornire armi assassine dove e' in corso una guerra significa partecipare a quella guerra, cosa esplicitamente vietata dall'articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana.
Non vi e' infatti alcun dubbio che fornire armi assassine dove una guerra e' in corso e dove quindi esse vengono usate per uccidere degli esseri umani (e tutte le armi sono usate sempre e solo per uccidere) significa partecipare alla guerra e alle stragi di cui essa consiste, e il citato articolo 11 della Costituzione e' chiarissimo e inequivocabile al riguardo, aprendosi con queste precise parole: "L'Italia ripudia la guerra".
Pertanto, un governo italiano che decide di fornire armi assassine a un paese in guerra e' ipso facto in contrasto con la Costituzione cui ha giurato fedelta', ed e' quindi un governo fuorilegge, criminale, golpista. E chiunque in Italia cooperasse all'invio di armi assassine, o l'invio di armi assassine consentisse, sarebbe parimenti criminale.
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E' quindi diritto e dovere di ogni cittadino italiano opporsi all'invio di armi assassine dove una guerra e' in corso.
Cosi' come e' diritto e dovere di ogni cittadino italiano opporsi a un governo golpista e a chiunque coopera alla commissione di stragi.
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Come e' possibile contrastare questo crimine?
Come e' possibile fare qualcosa di concreto per salvare le vite di coloro che la guerra - che quelle armi assassine alimentano - uccide?
E' possibile con l'azione diretta nonviolenta che blocchi le fabbriche, i depositi, i trasporti di armi.
E' possibile con l'azione diretta nonviolenta che blocchi i centri decisionali e le strutture tecniche che quell'invio di armi assassine organizzano ed eseguono.
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Naturalmente occorre:
a) individuare tutti i luoghi da bloccare ed organizzare adeguatamente il blocco della scellerata attivita' finalizzata all'invio di armi assassine ovvero all'uccisione di esseri umani;
b) formare adeguatamente le persone di volonta' buona disponibili a partecipare a tali azioni dirette nonviolente.
La nonviolenza infatti richiede una specifica accurata preparazione e una completa conoscenza e consapevolezza del significato e delle conseguenze delle proprie azioni, che essendo non simboliche ma concrete espongono chi le esegue alle ovvie rappresaglie da parte dei poteri la cui azione criminale si vuole impedire.
La nonviolenza infatti, nel suo impegno per salvare tutte le vite, richiede una rigorosa coerenza tra i mezzi e i fini, una piena coscienza delle personali sofferenze cui si puo' andare incontro, una nitida disponibilita' ad accettare di subire torti e persecuzioni senza reagire, a subire violenza senza opporre violenza.
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A oltre un anno dall'inizio della guerra in Ucraina scatenata dall'invasione militare per volonta' del folle e criminale autocrate russo, e' ormai chiaro ad ogni persona che tutti i governi attivamente coinvolti nella guerra, che la guerra e le stragi hanno alimentato e tuttora alimentano e che hanno impedito fin qui ogni tregua ed ogni trattativa di pace, non intendono affatto porre fine alle stragi, non intendono affatto salvare le vite umane che ogni giorno la guerra distrugge, ma anzi cooperano alla prosecuzione, all'intensificazione e all'estensione delle uccisioni di esseri umani, ed accrescono il pericolo che la guerra si faccia mondiale e nucleare e possa distruggere l'intera umana famiglia.
Occorre quindi che siano i popoli ad insorgere nonviolentemente per contrastare questo abominevole massacro e il pericolo dell'apocalisse atomica.
Occorre quindi che siano i popoli ad insorgere nonviolentemente per imporre ai governi la cessazione della guerra.
Hic et nunc solo l'azione diretta nonviolenta puo' concretamente contribuire a fermare le stragi e ad imporre ai governi di cessare il fuoco e avviare trattative di pace.
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Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

7. REPETITA IUVANT. UNA PROPOSTA PER LE ELEZIONI EUROPEE DEL 2024: UNA LISTA NONVIOLENTA PER LA PACE E CONTRO IL RAZZISMO

Tra meno di un anno, nel giugno 2024, si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
La politica dell'Unione Europea e' oggi caratterizzata da due orrori.
Il primo: la persecuzione dei migranti: col sostegno alle dittature che li imprigionano in condizioni disumane; con l'appalto ai poteri mafiosi in regime di monopolio della mobilita' per chi e' in fuga da guerre, dittature, fame e miseria; con la reclusione nei lager sia nei paesi di transito che in Europa; con la strage degli innocenti nel Mediterraneo; con lo schiavismo e l'apartheid in Europa. Tutti i governi dei paesi dell'Unione Europea, e con essi i vertici delle istituzioni europee, sono complici in questo flagrante crimine contro l'umanita'.
Il secondo: il sostegno alla prosecuzione della guerra in Ucraina che ogni giorno provoca altre stragi: con l'incessante fornitura di armi si alimenta la guerra e s'impedisce l'avvio di trattative di pace, e si contribuisce cosi' sia alla prosecuzione dello sterminio della popolazione ucraina vittima della guerra, sia all'escalation verso una guerra atomica che puo' mettere fine all'intera umanita'. Tutti i governi dei paesi dell'Unione Europea, e con essi i vertici delle istituzioni politiche europee, sono complici in questo flagrante crimine contro l'umanita'.
I vertici dell'Unione Europea si sono peraltro ormai completamente prostituiti alla Nato, l'organizzazione terrorista e stragista che per conto del governo razzista e imperialista degli Stati Uniti d'America opera, dalla fine della Guerra fredda e con sempre maggiore intensita' ed accelerazione, per destabilizzare, asservire o distruggere non solo singole parti del continente europeo ma l'Europa intera. Abolire la Nato e' palesemente l'urgenza delle urgenze per dare all'Europa un futuro di pace.
Il Parlamento Europeo potrebbe e dovrebbe operare per la pace e in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e per la salvaguardia della biosfera, ma attualmente e' anch'esso complice della furia razzista e della furia bellica che si e' incistata nei governi dei paesi europei e nei vertici di tutte le istituzioni politiche europee.
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Tra meno di un anno, nel giugno 2024, si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
E l'Italia rischia di essere rappresentata unicamente da partiti fascisti, razzisti e bellicisti.
Esplicitamente fascista, razzista, bellicista ed ecocida e' tutta l'area governativa italiana.
Razzista si e' dimostrato il partito grillino, che durante la prima esperienza di governo ha condiviso e sostenuto la scellerata politica di brutale persecuzione dei migranti da parte del capo leghista che di quel governo era vicepresidente, ministro e magna pars.
Tragicamente bellicista e' il Pd (e quindi di fatto anche coloro che ad esso subalterni con esso si alleano e che pertanto al di la' del velame dei vaniloquenti proclami portano voti al partito della guerra in cambio di qualche scranno e prebenda).
Questa la triste e trista situazione.
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Tra meno di un anno, nel giugno 2024, si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
Che fare, quindi?
Io credo che occorra costruire una lista nonviolenta per la pace e contro il razzismo.
Nonviolenta: che cioe' faccia della scelta della nonviolenza la discriminante fondamentale. La nonviolenza essendo l'unica lotta nitida e intransigente, concreta e coerente, contro tutte le violenze e le oppressioni; la nonviolenza essendo il fondamentale strumento teorico e pratico a disposizione della lotta del movimento delle oppresse e degli oppressi per la liberazione dell'umanita' e la salvaguardia dell'intero mondo vivente.
Per la pace: e quindi per il disarmo integrale e l'integrale smilitarizzazione dei conflitti, dei territori, delle societa', delle culture.
Contro il razzismo: e quindi per il pieno riconoscimento di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani, poiche' siamo una sola famiglia umana in un unico mondo vivente.
E dire lista nonviolenta per la pace e contro il razzismo significa dire una lista femminista ed ecologista, socialista e libertaria, delle classi sociali sfruttate e rapinate, delle oppresse e degli oppressi.
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Tra meno di un anno, nel giugno 2024, si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
Se vogliamo aprire una riflessione comune e autentica, democratica e partecipata, fra tutte le persone e le esperienze disposte a riconoscersi in una prospettiva nonviolenta, femminista, ecologista, socialista e libertaria, per portare nel Parlamento Europeo la voce delle oppresse e degli oppressi e la lotta per la pace, l'affermazione dei diritti umani di tutti gli esseri umani e la difesa della biosfera, il momento e' adesso.
Prenda la parola ogni persona ed ogni esperienza interessata.
Si promuovano ovunque possibile incontri di riflessione.

8. PER SAPERE E PER AGIRE. ALCUNI RIFERIMENTI UTILI

Segnaliamo il sito della "Casa delle donne" di Milano: www.casadonnemilano.it
Segnaliamo il sito della "Casa internazionale delle donne" di Roma: www.casainternazionaledelledonne.org
Segnaliamo il sito delle "Donne in rete contro la violenza": www.direcontrolaviolenza.it
Segnaliamo il sito de "Il paese delle donne on line": www.womenews.net
Segnaliamo il sito della "Libreria delle donne di Milano": www.libreriadelledonne.it
Segnaliamo il sito della "Libera universita' delle donne" di Milano: www.universitadelledonne.it
Segnaliamo il sito di "Noi donne": www.noidonne.org
Segnaliamo il sito di "Non una di meno": www.nonunadimeno.wordpress.com

9. REPETITA IUVANT. TRE TESI

La guerra e il fascismo sono la stessa cosa. Solo la lotta di liberazione delle donne puo' difendere e liberare l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

10. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO IL COORDINAMENTO ITALIANO DI SOSTEGNO ALLE DONNE AFGHANE

Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane (CISDA).
Per contatti: e-mail: cisdaonlus at gmail.com, sito: www.cisda.it

11. REPETITA IUVANT. SOLIDALI CON LE DONNE IRANIANE NELLA LOTTA NONVIOLENTA PER I DIRITTI UMANI DI TUTTI GLI ESSERI UMANI

Siamo solidali con le donne iraniane nella lotta nonviolenta per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Scriviamo all'ambasciata dell'Iran in Italia per chiedere che cessi la repressione del movimento democratico e nonviolento delle donne - e degli uomini postisi alla loro sequela - che si riconosce nel motto "Donna, vita, liberta'", che siano liberate e liberati tutte le prigioniere e tutti i prigionieri politici, che cessi la violenza maschilista di stato, e che siano riconosciuti, rispettati e difesi tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Nessuna autorita' e' legittima se non rispetta la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

12. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 263 del 20 settembre 2023
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Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.
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