[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
[Nonviolenza] Donna, vita, liberta'. 250
- Subject: [Nonviolenza] Donna, vita, liberta'. 250
- From: Centro di ricerca per la pace Centro di ricerca per la pace <centropacevt at gmail.com>
- Date: Thu, 7 Sep 2023 05:43:19 +0200
*********************
DONNA, VITA, LIBERTA'
*********************
A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 250 del 7 settembre 2023
In questo numero:
1. Una utilissima newsletter
2. A Milano, Venezia e Viterbo iniziative per la liberazione di Leonard Peltier in occasione del settantanovesimo genetliaco
3. Esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma
4. Una cosa utile per la pace: bloccare la fornitura di armi assassine, con l'azione diretta nonviolenta
5. Una proposta per le elezioni europee del 2024: una lista nonviolenta per la pace e contro il razzismo
6. Alcuni riferimenti utili
7. Tre tesi
8. Ripetiamo ancora una volta...
9. Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane
10. Solidali con le donne iraniane nella lotta nonviolenta per i diritti umani di tutti gli esseri umani
11. Lea Melandri: Innamoramento, amore e violenza
1. STRUMENTI. UNA UTILISSIMA NEWSLETTER
E' quella del Cisda - Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane.
E' stato diffuso pochi giorni fa il n. 10 del 2023, dal titolo "L'Afghanistan due anni dopo", che reca testi, materiali e segnalazioni assai utili.
Per richieste e contatti: CISDA - Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane Onlus, via dei Transiti 1, 20127 Milano, e-mail: cisdaonlus at gmail.com , sito: www.cisda.it
2. REPETITA IUVANT. A MILANO, VENEZIA E VITERBO INIZIATIVE PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER IN OCCASIONE DEL SETTANTANOVESIMO GENETLIACO
Come in varie altre parti del mondo, anche in Italia si terranno varie iniziative in occasione del 12 settembre 2023, data in cui Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, compie 79 anni, di cui 47 passati in prigione da innocente perseguitato.
Le principali iniziative in Italia di cui abbiamo fin d'ora notizia si svolgeranno a Milano, a Venezia e a Viterbo.
A Milano sono previste iniziative il 6, il 7 e il 12 settembre.
A Venezia e a Marghera varie iniziative pubbliche sono previste sabato 16 e domenica 17 settembre.
A Viterbo e nel viterbese sono previsti alcuni incontri di studio e di testimonianza tra il 5 e il 20 settembre.
Per informazioni sulle iniziative di Milano e di Venezia contattare il Comitato milanese di solidarieta' con Leonard Peltier: e-mail: bigoni.gastone at gmail.com
Per informazioni sulle iniziative di Viterbo contattare il Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier: e-mail: freepeltierviterbo at tiscali.it e centropacevt at gmail.com
*
Due cose sappiamo su Leonard Peltier
Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, il 12 settembre compira' 79 anni, di cui gli ultimi 47 trascorsi in carceri di massima sicurezza, condannato all'ergastolo per un crimine che non ha mai commesso.
La sua vicenda di innocente perseguitato, di difensore del proprio popolo e di tutti i popoli, di protettore della Madre Terra, interpella l'umanita' intera: e la voce dell'umanita' intera chiede la sua liberazione.
*
La prima cosa che sappiamo
La prima cosa che sappiamo di Leonard Peltier e' che e' innocente e deve essere liberato.
Fu condannato, per un delitto mai commesso, da una giuria razzista di soli bianchi peraltro manipolati da informazioni del tutto false.
Erano false le cosiddette "testimonianze" contro di lui: gli stessi accusatori hanno dovuto ammetterlo.
Ed erano false le cosiddette "prove" contro di lui: gli stessi accusatori hanno dovuto ammetterlo.
La falsita' delle cosiddette "testimonianze" e delle cosiddette "prove" e' ormai riconosciuta da tutti.
Ugualmente, e' ormai riconosciuto da tutti che Leonard Peltier e' stato condannato ingiustamente per un crimine che non ha commesso.
Lo stesso pubblico ministero che ne ottenne la condanna ha successivamente scritto al Presidente degli Stati Uniti d'America per chiedere la liberazione di Leonard Peltier, riconoscendo che la condanna fu uno scandaloso errore giudiziario frutto di una ignobile persecuzione.
Un'autorevole agente dell'Fbi ora in congedo ha rivelato pubblicamente che l'Fbi impose la condanna di Leonard Peltier pur sapendo che era innocente, e che a tal fine orchestro' prove false e testimonianze false: all'epoca l'Fbi agiva secondo il famigerato piano "Cointelpro" che prevedeva la diffamazione, la persecuzione e la soppressione dei militanti per i diritti umani afroamericani e nativi americani. Sono innumerevoli i militanti afroamericani e nativi americani perseguitati, incarcerati innocenti, assassinati dalla violenza razzista di stato.
Dal carcere Leonard Peltier ha continuato a lottare per i diritti umani di tutte le oppresse e tutti gli oppressi, e in difesa dell'intero mondo vivente; contro il genocidio, l'etnocidio, l'ecocidio.
Dal carcere, lungo quasi mezzo secolo, Leonard Peltier, con la sua strenua resistenza, con luminosi atti simbolici, con la scrittura, con la poesia, con la pittura, con la pratica religiosa, con le limpide posizioni morali, sociali e politiche, con iniziative benefiche ed educative realizzate con i fondi raccolti in suo nome, ha continuato a lottare per la salvezza del suo popolo e di tutti i popoli nativi, per il bene comune dell'umanita', per la protezione della biosfera.
Da decenni e' noto nel mondo come "il Nelson Mandela americano".
E tra i primi a chiedere la sua liberazione vi fu proprio anche Nelson Mandela.
Dopo quasi mezzo secolo di ingiusta detenzione, la liberazione di Leonard Peltier, un uomo innocente ed eroico, e' nelle mani del Presidente degli Stati Uniti d'America, che e' l'unica persona che puo' concedere la grazia presidenziale che finalmente gli restituirebbe la liberta'.
Gia' Clinton a suo tempo sembro' essere intenzionato a concedergli la grazia, ma all'epoca l'FBI organizzo' una vera e propria campagna di intimidazione del Presidente degli Stati Uniti e Clinton cedette all'effettuale minaccia, all'evidente ricatto.
Successivamente sembro' che Obama potesse compiere questo atto di verita' e giustizia, ma giunto al termine del mandato presidenziale anche Obama rinuncio': la capacita' di intimidazione dei persecutori di Leonard Peltier era ancora superiore al sentimento di giustizia e alla volonta' di verita' della Casa Bianca?
Ora Biden potrebbe finalmente restituire la liberta' a Leonard Peltier; il suo mandato scade nel 2024: in qualunque momento puo' concedere la grazia presidenziale, ma finora non l'ha fatto. Occorre dunque accrescere ed intensificare la mobilitazione nonviolenta che lo persuada a compiere questo atto di verita' e di giustizia, di dignita' e di umanita'.
Nel frattempo la richiesta di liberare Leonard Peltier si e' fatta sempre piu' forte e piu' vasta in tutto il mondo.
Nel corso degli anni la liberazione di Leonard Peltier e' stata chiesta da Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Shirin Ebadi, e numerose altre personalita' insignite del Premio Nobel per la Pace.
Tra le personalita' piu' note e rappresentative a livello internazionale si sono espresse per la liberazione di Leonard Peltier anche Papa Francesco e il Dalai Lama.
Il Parlamento Europeo ripetutamente, nel 1994 e nel 1999, ha chiesto la liberazione di Leonard Peltier, e di nuovo nel 2021 l'allora Presidente del Parlamento Europeo, l'indimenticabile David Sassoli prematuramente scomparso, ha espresso il suo impegno per la liberazione di Leonard Peltier.
Nel 2022 una Commissione giuridica ad hoc dell'Onu, dopo aver riesaminato gli atti processuali, ha chiesto anch'essa la liberazione di Leonard Peltier.
Sempre lo scorso anno il Comitato nazionale del Partito Democratico statunitense (il partito che esprime l'attuale Presidente degli Stati Uniti d'America) con voto unanime ha chiesto che Leonard Peltier sia liberato.
Amnesty International ha reiteratamente promosso appelli per la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
In Italia personalita' autorevolissime, da don Luigi Ciotti a padre Alex Zanotelli, da Luisa Morgantini a Moni Ovadia, a innumerevoli altre figure della cultura e dell'arte, delle religioni e delle scienze, della riflessione filosofica e morale e dell'impegno sociale e civile hanno chiesto che Leonard Peltier sia finalmente liberato.
*
La seconda cosa che sappiamo
La seconda cosa che sappiamo e' che la liberazione di Leonard Peltier sarebbe un enorme aiuto alle lotte dei popoli nativi contro il genocidio, contro l'etnocidio, contro l'ecocidio. Essa infatti darebbe un contributo straordinario ad ogni lotta per la verita' e la giustizia, ad ogni lotta in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, ad ogni lotta in difesa della Madre Terra e di tutti gli esseri viventi.
E sarebbe un enorme aiuto all'umanita' intera che lotta per la vita contro poteri avidi e assassini che stanno distruggendo innumerevoli vite umane e le fonti stesse della vita.
La liberazione di Leonard Peltier sarebbe una vittoria per l'umanita' intera, e un grande segno di speranza in questi tempi bui.
Occorre quindi che tutte le persone di volonta' buona, tutte le associazioni democratiche della societa' civile mondiale, tutte le istituzioni intese al bene comune dell'umanita', esercitino la piu' profonda e persuasa pressione nonviolenta per la sua liberazione.
Il momento e' ora: il 12 settembre puo' essere una data dall'evidente valore simbolico per estendere ed intensificare l'impegno.
Il Presidente Biden si avvia a concludere il suo mandato nel 2024: ha fatto molte cose errate, e fin tragicamente errate, ma e' questo il momento in cui puo' fare finalmente una cosa giusta: restituire la liberta' a Leonard Peltier. Persuadiamolo a concedere la grazia.
*
Due riflessioni di Leonard Peltier: la prima
"Tutti facciamo parte dell'unica famiglia dell'umanita'.
Noi condividiamo la responsabilita' per la nostra Madre Terra e per tutti quelli che ci vivono e respirano.
Credo che il nostro compito non sara' terminato fin quando anche un solo essere umano sara' affamato o maltrattato, una sola persona sara' costretta a morire in guerra, un solo innocente languira' in prigione e un solo individuo sara' perseguitato per le sue opinioni.
Credo nel bene dell'umanita'.
Credo che il bene possa prevalere, ma soltanto se vi sara' un grande impegno. Impegno da parte nostra, di ognuno di noi, tuo e mio".
*
Due riflessioni di Leonard Peltier: la seconda
"Non ho scuse da porgere, solo tristezza. Non posso scusarmi per quello che non ho fatto. Ma posso provare dolore, e lo faccio. Ogni giorno, ogni ora, soffro per quelli che sono morti nello scontro di Oglala del 1975 e per le loro famiglie - per le famiglie degli agenti dell'Fbi Jack Coler e Ronald Williams e, si', per la famiglia di Joe Killsright Stuntz, la cui morte per una pallottola a Oglala quello stesso giorno, cosi' come le morti di centinaia di altri indiani a Pine Ridge in quel terribile periodo, non e' mai stata oggetto di inchiesta. Mi piange il cuore nel ricordare la sofferenza e la paura nella quale molta della mia gente fu costretta a vivere a quel tempo, la stessa sofferenza e paura che quel giorno spinse me e gli altri a Oglala per difendere chi era indifeso.
Provo pena e tristezza anche per la perdita subita dalla mia famiglia perche', in qualche misura, quel giorno sono morto io stesso. Sono morto per la mia famiglia, per i miei bambini, per i miei nipoti, per me stesso. Sopravvivo alla mia morte da oltre due decenni.
Quelli che mi hanno messo qui e che mi tengono qui sapendo della mia innocenza avranno una magra consolazione dalla loro indubbia rivincita, che esprime chi essi sono e cio' che sono. Ed e' la piu' terribile rivincita che potessi immaginare.
Io so chi sono e quello che sono. Sono un indiano, un indiano che ha osato lottare per difendere il suo popolo. Io sono un uomo innocente che non ha mai assassinato nessuno, ne' inteso farlo. E, si', sono uno che pratica la Danza del Sole. Anche questa e' la mia identita'. Se devo soffrire in quanto simbolo del mio popolo, allora soffro con orgoglio.
Non cedero' mai.
Se voi, parenti e amici degli agenti che morirono nella proprietà degli Jumping Bull, ricaverete qualche tipo di soddisfazione dal mio essere qui, allora posso almeno darvi questo, nonostante non mi sia mai macchiato del loro sangue. Sento la vostra perdita come mia. Come voi soffro per quella perdita ogni giorno, ogni ora. E cosi' la mia famiglia. Anche noi conosciamo quella pena inconsolabile. Noi indiani siamo nati, viviamo, e moriamo con quell'inconsolabile dolore. Sono ventitre' anni oggi che condividiamo, le vostre famiglie e la mia, questo dolore; come possiamo essere nemici? Forse e' con voi e con noi che il processo di guarigione puo' iniziare. Voi, famiglie degli agenti, certamente non avevate colpa quel giorno del 1975, come non l'aveva la mia famiglia, eppure voi avete sofferto tanto quanto, anche piu' di chiunque era li'. Sembra sia sempre l'innocente a pagare il prezzo piu' alto dell'ingiustizia. E' sempre stato cosi' nella mia vita.
Alle famiglie di Coler e Williams che ancora soffrono mando le mie preghiere, se vorrete accettarle. Spero lo farete. Sono le preghiere di un intero popolo, non solo le mie. Abbiamo molti dei nostri morti per cui pregare e uniamo la nostra amarezza alla vostra. Possa il nostro comune dolore essere il nostro legame.
Lasciate che siano quelle preghiere il balsamo per la vostra pena, non la prolungata prigionia di un uomo innocente.
Vi assicuro che se avessi potuto evitare quello che avvenne quel giorno, la vostra gente non sarebbe morta. Avrei preferito morire piuttosto che permettere consapevolmente che accadesse cio' che accadde. E certamente non sono stato io a premere il grilletto che l'ha fatto accadere. Che il Creatore mi fulmini ora se sto mentendo. Io non riesco a vedere come il mio stare qui, separato dai miei nipoti, possa riparare alla vostra perdita.
Vi giuro, sono colpevole solo di essere un indiano. E' questo il motivo per cui sono qui".
*
Una bibliografia essenziale
- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.
- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002 (disponibile in edizione digitale nel sito dell'"International Leonard Peltier Defense Committee": www.whoisleonardpeltier.info)-
- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.
- Ward Churchill e Jim Vander Wall, Agents of Repression: The FBI's Secret Wars Against the Black Panther Party and the American Indian Movement, South End Press, Boulder, Colorado, 1988, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.
- Ward Churchill e Jim Vander Wall, The COINTELPRO Papers: Documents from the FBI's Secret Wars Against Dissent in the United States, South End Press, Boulder, Colorado, 1990, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.
- Joseph H. Trimbach e John M. Trimbach, American Indian Mafia. An FBI Agent's True Story About Wounded Knee, Leonard Peltier, and the American Indian Movement (AIM), Outskirts Press, Denver 2009.
- Roxanne Dunbar-Ortiz, An Indigenous Peoples' History of the United States, Beacon Press, Boston 2014.
- Dick Bancroft e Laura Waterman Wittstock, We Are Still Here. A photographic history of the American Indian Movement, Minnesota Historical Society Press, 2013.
- Michael Koch e Michael Schiffmann, Ein leben fur Freiheit. Leonard Peltier und der indianische Widerstand, TraumFaenger Verlag, Hohenthann 2016.
*
Alcuni materiali disponibili per l'approfondimento
1. Alcune parole per Leonard Peltier (una sintesi del primo marzo 2022);
2. Una lettera ai parlamentari italiani del 23 aprile 2023 che contiene anche:
2.1. la dichiarazione del Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli del 23 agosto 2021;
2.2. la risoluzione del Parlamento Europeo dell'11 febbraio 1999;
2.3. un estratto dal documento dell'Onu dell'8 aprile 2022;
2.4. la risoluzione approvata all'unanimita' dal Comitato Nazionale del Partito Democratico degli Stati Uniti d'America l'8 settembre 2022;
2.5. l'appello di Amnesty International dell'aprile 2023;
3. Il comunicato "Dall'Onu, dal partito democratico statunitense unanime, dall'interno dello stesso Fbi tre importanti novita' che potrebbero decisivamente contribuire alla liberazione di Leonard Peltier" del 10 febbraio 2023 recante anche:
3.1. una proposta di lettera da inviare alla Casa Bianca (con le istruzioni per inviarla attraverso la pagina web dedicata: www.whitehouse.gov/contact/ );
4. Alcune delle innumerevoli adesioni italiane (estratto del 23 gennaio 2022).
Chi fosse interessato a riceverli ed utilizzarli ce ne faccia richiesta e provvederemo tempestivamente (e gratuitamente, e' ovvio) all'invio per e-mail.
Per richieste scrivere all'indirizzo di posta elettronica: centropacevt at gmail.com
*
Giustizia e liberta' per Leonard Peltier.
Giustizia e liberta' per l'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.
3. REPETITA IUVANT. ESPOSTO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA
Alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma
e per opportuna conoscenza:
al Presidente della Repubblica
ai Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica
alla Presidente del Consiglio dei Ministri
a tutte le ministre e i ministri, a tutti i senatori e le senatrici, a tutte le deputate e i deputati, agli ed alle europarlamentari elette ed eletti in Italia
a numerosi pubblici ufficiali cui incombe, ricevendo tale notitia criminis, di promuovere l'azione giudiziaria
ai mezzi d'informazione
a numerose persone di volonta' buona, associazioni democratiche, istituzioni fedeli alla legalita' costituzionale
*
Oggetto: esposto relativo alla violazione dell'articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana da parte del governo italiano.
Egregi signori,
*
l'articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana e' inequivocabile. Esso recita: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta' degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parita' con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranita' necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo".
*
Il governo italiano ha violato l'articolo 11 della Costituzione in quanto:
a) fa partecipare l'Italia alla guerra in corso in Ucraina attraverso la fornitura di armi che la guerra alimentano;
b) fa partecipare l'Italia alla guerra in corso in Ucraina attraverso la propria aviazione militare che raccoglie informazioni e le invia all'esercito ucraino sul campo di battaglia (cfr. il servizio giornalistico apparso sul sito dell'autorevole agenzia giornalistica Ansa col titolo "La guerra dei top gun italiani", che fin dall'incipit esplicitamente afferma che "i nostri piloti, tra loro anche una donna, a bordo dei caccia catturano dati importanti che in poco tempo finiscono sui cellulari dei soldati ucraini sul campo di battaglia");
c) ostacola effettualmente ogni realistica ipotesi di "cessate il fuoco" ed ogni concreto impegno di pace sostenendo esplicitamente la tesi che la guerra deve concludersi non con un negoziato ma con la "vittoria" di una delle parti in conflitto (cfr. la dichiarazione della Presidente del Consiglio dei Ministri "scommettiamo sulla vittoria ucraina" riportata da numerosi mezzi d'informazione);
d) sostiene l'azione provocatrice ed eversiva della Nato che da decenni opera nell'Europa dell'est per destabilizzare gli equilibri regionali e suscitare conflitti (azione divenuta finanche esplicitamente terrorista e stragista durante la guerra di distruzione della Jugoslavia nel 1999).
*
In flagrante violazione dell'articolo 11 della Costituzione, il governo italiano arma e quindi alimenta la guerra, partecipa alla guerra e quindi alle stragi di cui ogni guerra sempre e solo consiste, e con cio' espone altresi' anche il nostro paese a subire le conseguenze della guerra, e - last, but not least - contribuisce all'escalation verso una guerra mondiale e nucleare che puo' metter fine all'intera civilta' umana.
*
Egregi signori,
con il presente esposto si richiede il piu' tempestivo intervento per far cessare l'azione incostituzionale, folle e criminale del governo italiano.
Distinti saluti,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, primo agosto 2023
4. REPETITA IUVANT. UNA COSA UTILE PER LA PACE: BLOCCARE LA FORNITURA DI ARMI ASSASSINE, CON L'AZIONE DIRETTA NONVIOLENTA
Ovviamente apprezzando e sostenendo le molte iniziative gia' in corso (e soprattutto quelle che concretamente recano aiuti umanitari e soccorrono, accolgono e assistono tutte le vittime e tutte le persone che dalla guerra fuggono e alla guerra si oppongono), vorremmo aggiungere una cosa da fare che ci sembra utile piu' di ogni altra per contribuire da qui, in Italia, a far cessare le stragi in Ucraina: bloccare la fornitura di armi assassine.
E per bloccare la fornitura di armi assassine occorre bloccare con specifiche e adeguate azioni dirette nonviolente le fabbriche di armi, i depositi di armi, i trasporti di armi, i centri decisionali e le strutture tecniche che le forniture di armi assassine organizzano ed eseguono.
*
Fornire armi assassine dove e' in corso una guerra significa partecipare a quella guerra, cosa esplicitamente vietata dall'articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana.
Non vi e' infatti alcun dubbio che fornire armi assassine dove una guerra e' in corso e dove quindi esse vengono usate per uccidere degli esseri umani (e tutte le armi sono usate sempre e solo per uccidere) significa partecipare alla guerra e alle stragi di cui essa consiste, e il citato articolo 11 della Costituzione e' chiarissimo e inequivocabile al riguardo, aprendosi con queste precise parole: "L'Italia ripudia la guerra".
Pertanto, un governo italiano che decide di fornire armi assassine a un paese in guerra e' ipso facto in contrasto con la Costituzione cui ha giurato fedelta', ed e' quindi un governo fuorilegge, criminale, golpista. E chiunque in Italia cooperasse all'invio di armi assassine, o l'invio di armi assassine consentisse, sarebbe parimenti criminale.
*
E' quindi diritto e dovere di ogni cittadino italiano opporsi all'invio di armi assassine dove una guerra e' in corso.
Cosi' come e' diritto e dovere di ogni cittadino italiano opporsi a un governo golpista e a chiunque coopera alla commissione di stragi.
*
Come e' possibile contrastare questo crimine?
Come e' possibile fare qualcosa di concreto per salvare le vite di coloro che la guerra - che quelle armi assassine alimentano - uccide?
E' possibile con l'azione diretta nonviolenta che blocchi le fabbriche, i depositi, i trasporti di armi.
E' possibile con l'azione diretta nonviolenta che blocchi i centri decisionali e le strutture tecniche che quell'invio di armi assassine organizzano ed eseguono.
*
Naturalmente occorre:
a) individuare tutti i luoghi da bloccare ed organizzare adeguatamente il blocco della scellerata attivita' finalizzata all'invio di armi assassine ovvero all'uccisione di esseri umani;
b) formare adeguatamente le persone di volonta' buona disponibili a partecipare a tali azioni dirette nonviolente.
La nonviolenza infatti richiede una specifica accurata preparazione e una completa conoscenza e consapevolezza del significato e delle conseguenze delle proprie azioni, che essendo non simboliche ma concrete espongono chi le esegue alle ovvie rappresaglie da parte dei poteri la cui azione criminale si vuole impedire.
La nonviolenza infatti, nel suo impegno per salvare tutte le vite, richiede una rigorosa coerenza tra i mezzi e i fini, una piena coscienza delle personali sofferenze cui si puo' andare incontro, una nitida disponibilita' ad accettare di subire torti e persecuzioni senza reagire, a subire violenza senza opporre violenza.
*
A oltre un anno dall'inizio della guerra in Ucraina scatenata dall'invasione militare per volonta' del folle e criminale autocrate russo, e' ormai chiaro ad ogni persona che tutti i governi attivamente coinvolti nella guerra, che la guerra e le stragi hanno alimentato e tuttora alimentano e che hanno impedito fin qui ogni tregua ed ogni trattativa di pace, non intendono affatto porre fine alle stragi, non intendono affatto salvare le vite umane che ogni giorno la guerra distrugge, ma anzi cooperano alla prosecuzione, all'intensificazione e all'estensione delle uccisioni di esseri umani, ed accrescono il pericolo che la guerra si faccia mondiale e nucleare e possa distruggere l'intera umana famiglia.
Occorre quindi che siano i popoli ad insorgere nonviolentemente per contrastare questo abominevole massacro e il pericolo dell'apocalisse atomica.
Occorre quindi che siano i popoli ad insorgere nonviolentemente per imporre ai governi la cessazione della guerra.
Hic et nunc solo l'azione diretta nonviolenta puo' concretamente contribuire a fermare le stragi e ad imporre ai governi di cessare il fuoco e avviare trattative di pace.
*
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
5. REPETITA IUVANT. UNA PROPOSTA PER LE ELEZIONI EUROPEE DEL 2024: UNA LISTA NONVIOLENTA PER LA PACE E CONTRO IL RAZZISMO
Tra meno di un anno, nel giugno 2024, si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
La politica dell'Unione Europea e' oggi caratterizzata da due orrori.
Il primo: la persecuzione dei migranti: col sostegno alle dittature che li imprigionano in condizioni disumane; con l'appalto ai poteri mafiosi in regime di monopolio della mobilita' per chi e' in fuga da guerre, dittature, fame e miseria; con la reclusione nei lager sia nei paesi di transito che in Europa; con la strage degli innocenti nel Mediterraneo; con lo schiavismo e l'apartheid in Europa. Tutti i governi dei paesi dell'Unione Europea, e con essi i vertici delle istituzioni europee, sono complici in questo flagrante crimine contro l'umanita'.
Il secondo: il sostegno alla prosecuzione della guerra in Ucraina che ogni giorno provoca altre stragi: con l'incessante fornitura di armi si alimenta la guerra e s'impedisce l'avvio di trattative di pace, e si contribuisce cosi' sia alla prosecuzione dello sterminio della popolazione ucraina vittima della guerra, sia all'escalation verso una guerra atomica che puo' mettere fine all'intera umanita'. Tutti i governi dei paesi dell'Unione Europea, e con essi i vertici delle istituzioni politiche europee, sono complici in questo flagrante crimine contro l'umanita'.
I vertici dell'Unione Europea si sono peraltro ormai completamente prostituiti alla Nato, l'organizzazione terrorista e stragista che per conto del governo razzista e imperialista degli Stati Uniti d'America opera, dalla fine della Guerra fredda e con sempre maggiore intensita' ed accelerazione, per destabilizzare, asservire o distruggere non solo singole parti del continente europeo ma l'Europa intera. Abolire la Nato e' palesemente l'urgenza delle urgenze per dare all'Europa un futuro di pace.
Il Parlamento Europeo potrebbe e dovrebbe operare per la pace e in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e per la salvaguardia della biosfera, ma attualmente e' anch'esso complice della furia razzista e della furia bellica che si e' incistata nei governi dei paesi europei e nei vertici di tutte le istituzioni politiche europee.
*
Tra meno di un anno, nel giugno 2024, si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
E l'Italia rischia di essere rappresentata unicamente da partiti fascisti, razzisti e bellicisti.
Esplicitamente fascista, razzista, bellicista ed ecocida e' tutta l'area governativa italiana.
Razzista si e' dimostrato il partito grillino, che durante la prima esperienza di governo ha condiviso e sostenuto la scellerata politica di brutale persecuzione dei migranti da parte del capo leghista che di quel governo era vicepresidente, ministro e magna pars.
Tragicamente bellicista e' il Pd (e quindi di fatto anche coloro che ad esso subalterni con esso si alleano e che pertanto al di la' del velame dei vaniloquenti proclami portano voti al partito della guerra in cambio di qualche scranno e prebenda).
Questa la triste e trista situazione.
*
Tra meno di un anno, nel giugno 2024, si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
Che fare, quindi?
Io credo che occorra costruire una lista nonviolenta per la pace e contro il razzismo.
Nonviolenta: che cioe' faccia della scelta della nonviolenza la discriminante fondamentale. La nonviolenza essendo l'unica lotta nitida e intransigente, concreta e coerente, contro tutte le violenze e le oppressioni; la nonviolenza essendo il fondamentale strumento teorico e pratico a disposizione della lotta del movimento delle oppresse e degli oppressi per la liberazione dell'umanita' e la salvaguardia dell'intero mondo vivente.
Per la pace: e quindi per il disarmo integrale e l'integrale smilitarizzazione dei conflitti, dei territori, delle societa', delle culture.
Contro il razzismo: e quindi per il pieno riconoscimento di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani, poiche' siamo una sola famiglia umana in un unico mondo vivente.
E dire lista nonviolenta per la pace e contro il razzismo significa dire una lista femminista ed ecologista, socialista e libertaria, delle classi sociali sfruttate e rapinate, delle oppresse e degli oppressi.
*
Tra meno di un anno, nel giugno 2024, si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
Se vogliamo aprire una riflessione comune e autentica, democratica e partecipata, fra tutte le persone e le esperienze disposte a riconoscersi in una prospettiva nonviolenta, femminista, ecologista, socialista e libertaria, per portare nel Parlamento Europeo la voce delle oppresse e degli oppressi e la lotta per la pace, l'affermazione dei diritti umani di tutti gli esseri umani e la difesa della biosfera, il momento e' adesso.
Prenda la parola ogni persona ed ogni esperienza interessata.
Si promuovano ovunque possibile incontri di riflessione.
6. PER SAPERE E PER AGIRE. ALCUNI RIFERIMENTI UTILI
Segnaliamo il sito della "Casa delle donne" di Milano: www.casadonnemilano.it
Segnaliamo il sito della "Casa internazionale delle donne" di Roma: www.casainternazionaledelledonne.org
Segnaliamo il sito delle "Donne in rete contro la violenza": www.direcontrolaviolenza.it
Segnaliamo il sito de "Il paese delle donne on line": www.womenews.net
Segnaliamo il sito della "Libreria delle donne di Milano": www.libreriadelledonne.it
Segnaliamo il sito della "Libera universita' delle donne" di Milano: www.universitadelledonne.it
Segnaliamo il sito di "Noi donne": www.noidonne.org
Segnaliamo il sito di "Non una di meno": www.nonunadimeno.wordpress.com
7. REPETITA IUVANT. TRE TESI
La guerra e il fascismo sono la stessa cosa. Solo la lotta di liberazione delle donne puo' difendere e liberare l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
8. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...
... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
9. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO IL COORDINAMENTO ITALIANO DI SOSTEGNO ALLE DONNE AFGHANE
Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane (CISDA).
Per contatti: e-mail: cisdaonlus at gmail.com, sito: www.cisda.it
10. REPETITA IUVANT. SOLIDALI CON LE DONNE IRANIANE NELLA LOTTA NONVIOLENTA PER I DIRITTI UMANI DI TUTTI GLI ESSERI UMANI
Siamo solidali con le donne iraniane nella lotta nonviolenta per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Scriviamo all'ambasciata dell'Iran in Italia per chiedere che cessi la repressione del movimento democratico e nonviolento delle donne - e degli uomini postisi alla loro sequela - che si riconosce nel motto "Donna, vita, liberta'", che siano liberate e liberati tutte le prigioniere e tutti i prigionieri politici, che cessi la violenza maschilista di stato, e che siano riconosciuti, rispettati e difesi tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Nessuna autorita' e' legittima se non rispetta la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
11. RIFLESSIONE. LEA MELANDRI: INNAMORAMENTO, AMORE E VIOLENZA
[Dal sito di "Comune-info" riprendiamo e diffondiamo]
Il tema della violenza maschile contro le donne ha conquistato una visibilita' impensabile qualche anno fa. Tuttavia, sappiamo che quella violenza sia nei suoi aspetti palesi - omicidi, stupri, maltrattamenti - che in quelli piu' evasivi e' accompagnata da una narrazione mediatica carica di emozioni e sensazionalismo. E' impressionante, per altro, come alcune notizie evaporino con grande velocita'. Per imparare a riconoscere i residui del dominio patriarcale e cominciare a capovolgere quella narrazione c'e' bisogno di partire da sforzi inediti, ad esempio, interrogare in profondita' l'amore. Questo breve quanto intenso contributo di Lea Melandri e' una preziosa traccia da utilizzare nelle scuole, nelle universita', nei corsi di giornalismo come nelle esperienze di formazione dell'associazionismo di base, nei gruppi interessati ai temi della nonviolenza o nelle associazioni genitori... "Per sapere che cosa e' o puo' essere l'amore - scrive tra l'altro Lea Melandri - dovremmo forse cominciare a vedere con occhi meno appannati la violenza invisibile o manifesta con cui e' andato confuso, la preistoria che si porta dietro e la cultura patriarcale che ne ha fatto una seconda natura...".
*
Innamoramento e amore. Quante volte li confondiamo! Non ci innamoriamo quasi mai di una "persona" - per quello che e', che dice, che fa, per la sua storia -, ma di una "figura" o "fantasma" che ha radici nel nostro lontano passato, nelle vicende felici o dolorose della nostra infanzia. Coazione a ripetere, replica o ripresa che sia, aperta a nuove soluzioni, l'innamoramento muove sentimenti ambivalenti, contraddittori fin dal suo primo apparire: colpo di fulmine nei suoi diversi significati di illuminazione e oscurita', rivelazione e mistero.
"Gelo, estasi e mestissima liberta'", per usare le parole di Sibilla Aleramo, ma anche travolgimento e confusione, sforzo mentale per conservare alla relazione la sua "sublimita'", e dolorosa consapevolezza che ci coglie impietosa nel constatare la distanza tra il volto che torna ad incantarci e la persona che abbiamo davanti, investita suo malgrado dai richiami del nostro passato.
Le "figure" che tornano a sedurci, si portano dentro quasi sempre un retaggio di storia dolorosa, una richiesta di compimento rimasta aperta, una ferita da riaprire o sanare, raccontano di una drammaturgia familiare mai sepolta dietro la storia che vi e' andata sopra. La seduzione che arriva da un volto, da un gesto, dai lineamenti di un corpo, ha il potere di aprire in noi stessi la stessa spaccatura che abbiamo operato sull'altro: passato e presente, fantasma e realta', figura e persona si contendono, talvolta con grande sofferenza, la padronanza di noi stessi. Non e' un caso che la fine dell'illusione porti spesso con se' la ripresa di una forza che credevamo perduta e di una rinnovata capacita' creativa.
Non si tratta di sradicare l'amore dai suoi fantasmi familiari, ma di cominciare a riconoscerne la natura immaginaria, liberare lo sguardo dal velo che impedisce di vedere il volto reale di chi abbiamo davanti, l'attrazione dal bisogno di ritrovare in chi abbiamo davanti sagome di una storia che non gli appartiene.
Per sapere che cosa e' o puo' essere l'amore dovremmo forse cominciare a vedere con occhi meno appannati la violenza invisibile o manifesta con cui e' andato confuso, la preistoria che si porta dietro e la cultura patriarcale che ne ha fatto una seconda natura.
*
Attraverso libri, incontri e perfino rubriche di "posta del cuore", Lea Melandri interroga da tempo e a fondo il tema dell'amore, a lungo ignorato anche dai movimenti delle donne. Tra i suoi testi essenziali su questi temi segnaliamo Come nasce il sogno d'amore e Amore e violenza. Il fattore molesto della civilta', entrambi editi da Bollati Boringhieri, e La mappa del cuore (Enciclopedia delle donne). Nell'archivio di Comune-info sono leggibili oltre 150 articoli di Lea Melandri.
*********************
DONNA, VITA, LIBERTA'
*********************
A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 250 del 7 settembre 2023
*
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.
*
Informativa sulla privacy
E' possibile consultare l'informativa sulla privacy a questo indirizzo: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
Per non ricevere piu' il notiziario e' sufficiente recarsi in questa pagina: https://lists.peacelink.it/sympa/signoff/nonviolenza
Per iscriversi al notiziario l'indirizzo e' https://lists.peacelink.it/sympa/subscribe/nonviolenza
*
L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e' centropacevt at gmail.com
DONNA, VITA, LIBERTA'
*********************
A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 250 del 7 settembre 2023
In questo numero:
1. Una utilissima newsletter
2. A Milano, Venezia e Viterbo iniziative per la liberazione di Leonard Peltier in occasione del settantanovesimo genetliaco
3. Esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma
4. Una cosa utile per la pace: bloccare la fornitura di armi assassine, con l'azione diretta nonviolenta
5. Una proposta per le elezioni europee del 2024: una lista nonviolenta per la pace e contro il razzismo
6. Alcuni riferimenti utili
7. Tre tesi
8. Ripetiamo ancora una volta...
9. Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane
10. Solidali con le donne iraniane nella lotta nonviolenta per i diritti umani di tutti gli esseri umani
11. Lea Melandri: Innamoramento, amore e violenza
1. STRUMENTI. UNA UTILISSIMA NEWSLETTER
E' quella del Cisda - Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane.
E' stato diffuso pochi giorni fa il n. 10 del 2023, dal titolo "L'Afghanistan due anni dopo", che reca testi, materiali e segnalazioni assai utili.
Per richieste e contatti: CISDA - Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane Onlus, via dei Transiti 1, 20127 Milano, e-mail: cisdaonlus at gmail.com , sito: www.cisda.it
2. REPETITA IUVANT. A MILANO, VENEZIA E VITERBO INIZIATIVE PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER IN OCCASIONE DEL SETTANTANOVESIMO GENETLIACO
Come in varie altre parti del mondo, anche in Italia si terranno varie iniziative in occasione del 12 settembre 2023, data in cui Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, compie 79 anni, di cui 47 passati in prigione da innocente perseguitato.
Le principali iniziative in Italia di cui abbiamo fin d'ora notizia si svolgeranno a Milano, a Venezia e a Viterbo.
A Milano sono previste iniziative il 6, il 7 e il 12 settembre.
A Venezia e a Marghera varie iniziative pubbliche sono previste sabato 16 e domenica 17 settembre.
A Viterbo e nel viterbese sono previsti alcuni incontri di studio e di testimonianza tra il 5 e il 20 settembre.
Per informazioni sulle iniziative di Milano e di Venezia contattare il Comitato milanese di solidarieta' con Leonard Peltier: e-mail: bigoni.gastone at gmail.com
Per informazioni sulle iniziative di Viterbo contattare il Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier: e-mail: freepeltierviterbo at tiscali.it e centropacevt at gmail.com
*
Due cose sappiamo su Leonard Peltier
Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, il 12 settembre compira' 79 anni, di cui gli ultimi 47 trascorsi in carceri di massima sicurezza, condannato all'ergastolo per un crimine che non ha mai commesso.
La sua vicenda di innocente perseguitato, di difensore del proprio popolo e di tutti i popoli, di protettore della Madre Terra, interpella l'umanita' intera: e la voce dell'umanita' intera chiede la sua liberazione.
*
La prima cosa che sappiamo
La prima cosa che sappiamo di Leonard Peltier e' che e' innocente e deve essere liberato.
Fu condannato, per un delitto mai commesso, da una giuria razzista di soli bianchi peraltro manipolati da informazioni del tutto false.
Erano false le cosiddette "testimonianze" contro di lui: gli stessi accusatori hanno dovuto ammetterlo.
Ed erano false le cosiddette "prove" contro di lui: gli stessi accusatori hanno dovuto ammetterlo.
La falsita' delle cosiddette "testimonianze" e delle cosiddette "prove" e' ormai riconosciuta da tutti.
Ugualmente, e' ormai riconosciuto da tutti che Leonard Peltier e' stato condannato ingiustamente per un crimine che non ha commesso.
Lo stesso pubblico ministero che ne ottenne la condanna ha successivamente scritto al Presidente degli Stati Uniti d'America per chiedere la liberazione di Leonard Peltier, riconoscendo che la condanna fu uno scandaloso errore giudiziario frutto di una ignobile persecuzione.
Un'autorevole agente dell'Fbi ora in congedo ha rivelato pubblicamente che l'Fbi impose la condanna di Leonard Peltier pur sapendo che era innocente, e che a tal fine orchestro' prove false e testimonianze false: all'epoca l'Fbi agiva secondo il famigerato piano "Cointelpro" che prevedeva la diffamazione, la persecuzione e la soppressione dei militanti per i diritti umani afroamericani e nativi americani. Sono innumerevoli i militanti afroamericani e nativi americani perseguitati, incarcerati innocenti, assassinati dalla violenza razzista di stato.
Dal carcere Leonard Peltier ha continuato a lottare per i diritti umani di tutte le oppresse e tutti gli oppressi, e in difesa dell'intero mondo vivente; contro il genocidio, l'etnocidio, l'ecocidio.
Dal carcere, lungo quasi mezzo secolo, Leonard Peltier, con la sua strenua resistenza, con luminosi atti simbolici, con la scrittura, con la poesia, con la pittura, con la pratica religiosa, con le limpide posizioni morali, sociali e politiche, con iniziative benefiche ed educative realizzate con i fondi raccolti in suo nome, ha continuato a lottare per la salvezza del suo popolo e di tutti i popoli nativi, per il bene comune dell'umanita', per la protezione della biosfera.
Da decenni e' noto nel mondo come "il Nelson Mandela americano".
E tra i primi a chiedere la sua liberazione vi fu proprio anche Nelson Mandela.
Dopo quasi mezzo secolo di ingiusta detenzione, la liberazione di Leonard Peltier, un uomo innocente ed eroico, e' nelle mani del Presidente degli Stati Uniti d'America, che e' l'unica persona che puo' concedere la grazia presidenziale che finalmente gli restituirebbe la liberta'.
Gia' Clinton a suo tempo sembro' essere intenzionato a concedergli la grazia, ma all'epoca l'FBI organizzo' una vera e propria campagna di intimidazione del Presidente degli Stati Uniti e Clinton cedette all'effettuale minaccia, all'evidente ricatto.
Successivamente sembro' che Obama potesse compiere questo atto di verita' e giustizia, ma giunto al termine del mandato presidenziale anche Obama rinuncio': la capacita' di intimidazione dei persecutori di Leonard Peltier era ancora superiore al sentimento di giustizia e alla volonta' di verita' della Casa Bianca?
Ora Biden potrebbe finalmente restituire la liberta' a Leonard Peltier; il suo mandato scade nel 2024: in qualunque momento puo' concedere la grazia presidenziale, ma finora non l'ha fatto. Occorre dunque accrescere ed intensificare la mobilitazione nonviolenta che lo persuada a compiere questo atto di verita' e di giustizia, di dignita' e di umanita'.
Nel frattempo la richiesta di liberare Leonard Peltier si e' fatta sempre piu' forte e piu' vasta in tutto il mondo.
Nel corso degli anni la liberazione di Leonard Peltier e' stata chiesta da Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Shirin Ebadi, e numerose altre personalita' insignite del Premio Nobel per la Pace.
Tra le personalita' piu' note e rappresentative a livello internazionale si sono espresse per la liberazione di Leonard Peltier anche Papa Francesco e il Dalai Lama.
Il Parlamento Europeo ripetutamente, nel 1994 e nel 1999, ha chiesto la liberazione di Leonard Peltier, e di nuovo nel 2021 l'allora Presidente del Parlamento Europeo, l'indimenticabile David Sassoli prematuramente scomparso, ha espresso il suo impegno per la liberazione di Leonard Peltier.
Nel 2022 una Commissione giuridica ad hoc dell'Onu, dopo aver riesaminato gli atti processuali, ha chiesto anch'essa la liberazione di Leonard Peltier.
Sempre lo scorso anno il Comitato nazionale del Partito Democratico statunitense (il partito che esprime l'attuale Presidente degli Stati Uniti d'America) con voto unanime ha chiesto che Leonard Peltier sia liberato.
Amnesty International ha reiteratamente promosso appelli per la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
In Italia personalita' autorevolissime, da don Luigi Ciotti a padre Alex Zanotelli, da Luisa Morgantini a Moni Ovadia, a innumerevoli altre figure della cultura e dell'arte, delle religioni e delle scienze, della riflessione filosofica e morale e dell'impegno sociale e civile hanno chiesto che Leonard Peltier sia finalmente liberato.
*
La seconda cosa che sappiamo
La seconda cosa che sappiamo e' che la liberazione di Leonard Peltier sarebbe un enorme aiuto alle lotte dei popoli nativi contro il genocidio, contro l'etnocidio, contro l'ecocidio. Essa infatti darebbe un contributo straordinario ad ogni lotta per la verita' e la giustizia, ad ogni lotta in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, ad ogni lotta in difesa della Madre Terra e di tutti gli esseri viventi.
E sarebbe un enorme aiuto all'umanita' intera che lotta per la vita contro poteri avidi e assassini che stanno distruggendo innumerevoli vite umane e le fonti stesse della vita.
La liberazione di Leonard Peltier sarebbe una vittoria per l'umanita' intera, e un grande segno di speranza in questi tempi bui.
Occorre quindi che tutte le persone di volonta' buona, tutte le associazioni democratiche della societa' civile mondiale, tutte le istituzioni intese al bene comune dell'umanita', esercitino la piu' profonda e persuasa pressione nonviolenta per la sua liberazione.
Il momento e' ora: il 12 settembre puo' essere una data dall'evidente valore simbolico per estendere ed intensificare l'impegno.
Il Presidente Biden si avvia a concludere il suo mandato nel 2024: ha fatto molte cose errate, e fin tragicamente errate, ma e' questo il momento in cui puo' fare finalmente una cosa giusta: restituire la liberta' a Leonard Peltier. Persuadiamolo a concedere la grazia.
*
Due riflessioni di Leonard Peltier: la prima
"Tutti facciamo parte dell'unica famiglia dell'umanita'.
Noi condividiamo la responsabilita' per la nostra Madre Terra e per tutti quelli che ci vivono e respirano.
Credo che il nostro compito non sara' terminato fin quando anche un solo essere umano sara' affamato o maltrattato, una sola persona sara' costretta a morire in guerra, un solo innocente languira' in prigione e un solo individuo sara' perseguitato per le sue opinioni.
Credo nel bene dell'umanita'.
Credo che il bene possa prevalere, ma soltanto se vi sara' un grande impegno. Impegno da parte nostra, di ognuno di noi, tuo e mio".
*
Due riflessioni di Leonard Peltier: la seconda
"Non ho scuse da porgere, solo tristezza. Non posso scusarmi per quello che non ho fatto. Ma posso provare dolore, e lo faccio. Ogni giorno, ogni ora, soffro per quelli che sono morti nello scontro di Oglala del 1975 e per le loro famiglie - per le famiglie degli agenti dell'Fbi Jack Coler e Ronald Williams e, si', per la famiglia di Joe Killsright Stuntz, la cui morte per una pallottola a Oglala quello stesso giorno, cosi' come le morti di centinaia di altri indiani a Pine Ridge in quel terribile periodo, non e' mai stata oggetto di inchiesta. Mi piange il cuore nel ricordare la sofferenza e la paura nella quale molta della mia gente fu costretta a vivere a quel tempo, la stessa sofferenza e paura che quel giorno spinse me e gli altri a Oglala per difendere chi era indifeso.
Provo pena e tristezza anche per la perdita subita dalla mia famiglia perche', in qualche misura, quel giorno sono morto io stesso. Sono morto per la mia famiglia, per i miei bambini, per i miei nipoti, per me stesso. Sopravvivo alla mia morte da oltre due decenni.
Quelli che mi hanno messo qui e che mi tengono qui sapendo della mia innocenza avranno una magra consolazione dalla loro indubbia rivincita, che esprime chi essi sono e cio' che sono. Ed e' la piu' terribile rivincita che potessi immaginare.
Io so chi sono e quello che sono. Sono un indiano, un indiano che ha osato lottare per difendere il suo popolo. Io sono un uomo innocente che non ha mai assassinato nessuno, ne' inteso farlo. E, si', sono uno che pratica la Danza del Sole. Anche questa e' la mia identita'. Se devo soffrire in quanto simbolo del mio popolo, allora soffro con orgoglio.
Non cedero' mai.
Se voi, parenti e amici degli agenti che morirono nella proprietà degli Jumping Bull, ricaverete qualche tipo di soddisfazione dal mio essere qui, allora posso almeno darvi questo, nonostante non mi sia mai macchiato del loro sangue. Sento la vostra perdita come mia. Come voi soffro per quella perdita ogni giorno, ogni ora. E cosi' la mia famiglia. Anche noi conosciamo quella pena inconsolabile. Noi indiani siamo nati, viviamo, e moriamo con quell'inconsolabile dolore. Sono ventitre' anni oggi che condividiamo, le vostre famiglie e la mia, questo dolore; come possiamo essere nemici? Forse e' con voi e con noi che il processo di guarigione puo' iniziare. Voi, famiglie degli agenti, certamente non avevate colpa quel giorno del 1975, come non l'aveva la mia famiglia, eppure voi avete sofferto tanto quanto, anche piu' di chiunque era li'. Sembra sia sempre l'innocente a pagare il prezzo piu' alto dell'ingiustizia. E' sempre stato cosi' nella mia vita.
Alle famiglie di Coler e Williams che ancora soffrono mando le mie preghiere, se vorrete accettarle. Spero lo farete. Sono le preghiere di un intero popolo, non solo le mie. Abbiamo molti dei nostri morti per cui pregare e uniamo la nostra amarezza alla vostra. Possa il nostro comune dolore essere il nostro legame.
Lasciate che siano quelle preghiere il balsamo per la vostra pena, non la prolungata prigionia di un uomo innocente.
Vi assicuro che se avessi potuto evitare quello che avvenne quel giorno, la vostra gente non sarebbe morta. Avrei preferito morire piuttosto che permettere consapevolmente che accadesse cio' che accadde. E certamente non sono stato io a premere il grilletto che l'ha fatto accadere. Che il Creatore mi fulmini ora se sto mentendo. Io non riesco a vedere come il mio stare qui, separato dai miei nipoti, possa riparare alla vostra perdita.
Vi giuro, sono colpevole solo di essere un indiano. E' questo il motivo per cui sono qui".
*
Una bibliografia essenziale
- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.
- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002 (disponibile in edizione digitale nel sito dell'"International Leonard Peltier Defense Committee": www.whoisleonardpeltier.info)-
- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.
- Ward Churchill e Jim Vander Wall, Agents of Repression: The FBI's Secret Wars Against the Black Panther Party and the American Indian Movement, South End Press, Boulder, Colorado, 1988, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.
- Ward Churchill e Jim Vander Wall, The COINTELPRO Papers: Documents from the FBI's Secret Wars Against Dissent in the United States, South End Press, Boulder, Colorado, 1990, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.
- Joseph H. Trimbach e John M. Trimbach, American Indian Mafia. An FBI Agent's True Story About Wounded Knee, Leonard Peltier, and the American Indian Movement (AIM), Outskirts Press, Denver 2009.
- Roxanne Dunbar-Ortiz, An Indigenous Peoples' History of the United States, Beacon Press, Boston 2014.
- Dick Bancroft e Laura Waterman Wittstock, We Are Still Here. A photographic history of the American Indian Movement, Minnesota Historical Society Press, 2013.
- Michael Koch e Michael Schiffmann, Ein leben fur Freiheit. Leonard Peltier und der indianische Widerstand, TraumFaenger Verlag, Hohenthann 2016.
*
Alcuni materiali disponibili per l'approfondimento
1. Alcune parole per Leonard Peltier (una sintesi del primo marzo 2022);
2. Una lettera ai parlamentari italiani del 23 aprile 2023 che contiene anche:
2.1. la dichiarazione del Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli del 23 agosto 2021;
2.2. la risoluzione del Parlamento Europeo dell'11 febbraio 1999;
2.3. un estratto dal documento dell'Onu dell'8 aprile 2022;
2.4. la risoluzione approvata all'unanimita' dal Comitato Nazionale del Partito Democratico degli Stati Uniti d'America l'8 settembre 2022;
2.5. l'appello di Amnesty International dell'aprile 2023;
3. Il comunicato "Dall'Onu, dal partito democratico statunitense unanime, dall'interno dello stesso Fbi tre importanti novita' che potrebbero decisivamente contribuire alla liberazione di Leonard Peltier" del 10 febbraio 2023 recante anche:
3.1. una proposta di lettera da inviare alla Casa Bianca (con le istruzioni per inviarla attraverso la pagina web dedicata: www.whitehouse.gov/contact/ );
4. Alcune delle innumerevoli adesioni italiane (estratto del 23 gennaio 2022).
Chi fosse interessato a riceverli ed utilizzarli ce ne faccia richiesta e provvederemo tempestivamente (e gratuitamente, e' ovvio) all'invio per e-mail.
Per richieste scrivere all'indirizzo di posta elettronica: centropacevt at gmail.com
*
Giustizia e liberta' per Leonard Peltier.
Giustizia e liberta' per l'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.
3. REPETITA IUVANT. ESPOSTO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA
Alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma
e per opportuna conoscenza:
al Presidente della Repubblica
ai Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica
alla Presidente del Consiglio dei Ministri
a tutte le ministre e i ministri, a tutti i senatori e le senatrici, a tutte le deputate e i deputati, agli ed alle europarlamentari elette ed eletti in Italia
a numerosi pubblici ufficiali cui incombe, ricevendo tale notitia criminis, di promuovere l'azione giudiziaria
ai mezzi d'informazione
a numerose persone di volonta' buona, associazioni democratiche, istituzioni fedeli alla legalita' costituzionale
*
Oggetto: esposto relativo alla violazione dell'articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana da parte del governo italiano.
Egregi signori,
*
l'articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana e' inequivocabile. Esso recita: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta' degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parita' con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranita' necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo".
*
Il governo italiano ha violato l'articolo 11 della Costituzione in quanto:
a) fa partecipare l'Italia alla guerra in corso in Ucraina attraverso la fornitura di armi che la guerra alimentano;
b) fa partecipare l'Italia alla guerra in corso in Ucraina attraverso la propria aviazione militare che raccoglie informazioni e le invia all'esercito ucraino sul campo di battaglia (cfr. il servizio giornalistico apparso sul sito dell'autorevole agenzia giornalistica Ansa col titolo "La guerra dei top gun italiani", che fin dall'incipit esplicitamente afferma che "i nostri piloti, tra loro anche una donna, a bordo dei caccia catturano dati importanti che in poco tempo finiscono sui cellulari dei soldati ucraini sul campo di battaglia");
c) ostacola effettualmente ogni realistica ipotesi di "cessate il fuoco" ed ogni concreto impegno di pace sostenendo esplicitamente la tesi che la guerra deve concludersi non con un negoziato ma con la "vittoria" di una delle parti in conflitto (cfr. la dichiarazione della Presidente del Consiglio dei Ministri "scommettiamo sulla vittoria ucraina" riportata da numerosi mezzi d'informazione);
d) sostiene l'azione provocatrice ed eversiva della Nato che da decenni opera nell'Europa dell'est per destabilizzare gli equilibri regionali e suscitare conflitti (azione divenuta finanche esplicitamente terrorista e stragista durante la guerra di distruzione della Jugoslavia nel 1999).
*
In flagrante violazione dell'articolo 11 della Costituzione, il governo italiano arma e quindi alimenta la guerra, partecipa alla guerra e quindi alle stragi di cui ogni guerra sempre e solo consiste, e con cio' espone altresi' anche il nostro paese a subire le conseguenze della guerra, e - last, but not least - contribuisce all'escalation verso una guerra mondiale e nucleare che puo' metter fine all'intera civilta' umana.
*
Egregi signori,
con il presente esposto si richiede il piu' tempestivo intervento per far cessare l'azione incostituzionale, folle e criminale del governo italiano.
Distinti saluti,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, primo agosto 2023
4. REPETITA IUVANT. UNA COSA UTILE PER LA PACE: BLOCCARE LA FORNITURA DI ARMI ASSASSINE, CON L'AZIONE DIRETTA NONVIOLENTA
Ovviamente apprezzando e sostenendo le molte iniziative gia' in corso (e soprattutto quelle che concretamente recano aiuti umanitari e soccorrono, accolgono e assistono tutte le vittime e tutte le persone che dalla guerra fuggono e alla guerra si oppongono), vorremmo aggiungere una cosa da fare che ci sembra utile piu' di ogni altra per contribuire da qui, in Italia, a far cessare le stragi in Ucraina: bloccare la fornitura di armi assassine.
E per bloccare la fornitura di armi assassine occorre bloccare con specifiche e adeguate azioni dirette nonviolente le fabbriche di armi, i depositi di armi, i trasporti di armi, i centri decisionali e le strutture tecniche che le forniture di armi assassine organizzano ed eseguono.
*
Fornire armi assassine dove e' in corso una guerra significa partecipare a quella guerra, cosa esplicitamente vietata dall'articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana.
Non vi e' infatti alcun dubbio che fornire armi assassine dove una guerra e' in corso e dove quindi esse vengono usate per uccidere degli esseri umani (e tutte le armi sono usate sempre e solo per uccidere) significa partecipare alla guerra e alle stragi di cui essa consiste, e il citato articolo 11 della Costituzione e' chiarissimo e inequivocabile al riguardo, aprendosi con queste precise parole: "L'Italia ripudia la guerra".
Pertanto, un governo italiano che decide di fornire armi assassine a un paese in guerra e' ipso facto in contrasto con la Costituzione cui ha giurato fedelta', ed e' quindi un governo fuorilegge, criminale, golpista. E chiunque in Italia cooperasse all'invio di armi assassine, o l'invio di armi assassine consentisse, sarebbe parimenti criminale.
*
E' quindi diritto e dovere di ogni cittadino italiano opporsi all'invio di armi assassine dove una guerra e' in corso.
Cosi' come e' diritto e dovere di ogni cittadino italiano opporsi a un governo golpista e a chiunque coopera alla commissione di stragi.
*
Come e' possibile contrastare questo crimine?
Come e' possibile fare qualcosa di concreto per salvare le vite di coloro che la guerra - che quelle armi assassine alimentano - uccide?
E' possibile con l'azione diretta nonviolenta che blocchi le fabbriche, i depositi, i trasporti di armi.
E' possibile con l'azione diretta nonviolenta che blocchi i centri decisionali e le strutture tecniche che quell'invio di armi assassine organizzano ed eseguono.
*
Naturalmente occorre:
a) individuare tutti i luoghi da bloccare ed organizzare adeguatamente il blocco della scellerata attivita' finalizzata all'invio di armi assassine ovvero all'uccisione di esseri umani;
b) formare adeguatamente le persone di volonta' buona disponibili a partecipare a tali azioni dirette nonviolente.
La nonviolenza infatti richiede una specifica accurata preparazione e una completa conoscenza e consapevolezza del significato e delle conseguenze delle proprie azioni, che essendo non simboliche ma concrete espongono chi le esegue alle ovvie rappresaglie da parte dei poteri la cui azione criminale si vuole impedire.
La nonviolenza infatti, nel suo impegno per salvare tutte le vite, richiede una rigorosa coerenza tra i mezzi e i fini, una piena coscienza delle personali sofferenze cui si puo' andare incontro, una nitida disponibilita' ad accettare di subire torti e persecuzioni senza reagire, a subire violenza senza opporre violenza.
*
A oltre un anno dall'inizio della guerra in Ucraina scatenata dall'invasione militare per volonta' del folle e criminale autocrate russo, e' ormai chiaro ad ogni persona che tutti i governi attivamente coinvolti nella guerra, che la guerra e le stragi hanno alimentato e tuttora alimentano e che hanno impedito fin qui ogni tregua ed ogni trattativa di pace, non intendono affatto porre fine alle stragi, non intendono affatto salvare le vite umane che ogni giorno la guerra distrugge, ma anzi cooperano alla prosecuzione, all'intensificazione e all'estensione delle uccisioni di esseri umani, ed accrescono il pericolo che la guerra si faccia mondiale e nucleare e possa distruggere l'intera umana famiglia.
Occorre quindi che siano i popoli ad insorgere nonviolentemente per contrastare questo abominevole massacro e il pericolo dell'apocalisse atomica.
Occorre quindi che siano i popoli ad insorgere nonviolentemente per imporre ai governi la cessazione della guerra.
Hic et nunc solo l'azione diretta nonviolenta puo' concretamente contribuire a fermare le stragi e ad imporre ai governi di cessare il fuoco e avviare trattative di pace.
*
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
5. REPETITA IUVANT. UNA PROPOSTA PER LE ELEZIONI EUROPEE DEL 2024: UNA LISTA NONVIOLENTA PER LA PACE E CONTRO IL RAZZISMO
Tra meno di un anno, nel giugno 2024, si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
La politica dell'Unione Europea e' oggi caratterizzata da due orrori.
Il primo: la persecuzione dei migranti: col sostegno alle dittature che li imprigionano in condizioni disumane; con l'appalto ai poteri mafiosi in regime di monopolio della mobilita' per chi e' in fuga da guerre, dittature, fame e miseria; con la reclusione nei lager sia nei paesi di transito che in Europa; con la strage degli innocenti nel Mediterraneo; con lo schiavismo e l'apartheid in Europa. Tutti i governi dei paesi dell'Unione Europea, e con essi i vertici delle istituzioni europee, sono complici in questo flagrante crimine contro l'umanita'.
Il secondo: il sostegno alla prosecuzione della guerra in Ucraina che ogni giorno provoca altre stragi: con l'incessante fornitura di armi si alimenta la guerra e s'impedisce l'avvio di trattative di pace, e si contribuisce cosi' sia alla prosecuzione dello sterminio della popolazione ucraina vittima della guerra, sia all'escalation verso una guerra atomica che puo' mettere fine all'intera umanita'. Tutti i governi dei paesi dell'Unione Europea, e con essi i vertici delle istituzioni politiche europee, sono complici in questo flagrante crimine contro l'umanita'.
I vertici dell'Unione Europea si sono peraltro ormai completamente prostituiti alla Nato, l'organizzazione terrorista e stragista che per conto del governo razzista e imperialista degli Stati Uniti d'America opera, dalla fine della Guerra fredda e con sempre maggiore intensita' ed accelerazione, per destabilizzare, asservire o distruggere non solo singole parti del continente europeo ma l'Europa intera. Abolire la Nato e' palesemente l'urgenza delle urgenze per dare all'Europa un futuro di pace.
Il Parlamento Europeo potrebbe e dovrebbe operare per la pace e in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e per la salvaguardia della biosfera, ma attualmente e' anch'esso complice della furia razzista e della furia bellica che si e' incistata nei governi dei paesi europei e nei vertici di tutte le istituzioni politiche europee.
*
Tra meno di un anno, nel giugno 2024, si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
E l'Italia rischia di essere rappresentata unicamente da partiti fascisti, razzisti e bellicisti.
Esplicitamente fascista, razzista, bellicista ed ecocida e' tutta l'area governativa italiana.
Razzista si e' dimostrato il partito grillino, che durante la prima esperienza di governo ha condiviso e sostenuto la scellerata politica di brutale persecuzione dei migranti da parte del capo leghista che di quel governo era vicepresidente, ministro e magna pars.
Tragicamente bellicista e' il Pd (e quindi di fatto anche coloro che ad esso subalterni con esso si alleano e che pertanto al di la' del velame dei vaniloquenti proclami portano voti al partito della guerra in cambio di qualche scranno e prebenda).
Questa la triste e trista situazione.
*
Tra meno di un anno, nel giugno 2024, si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
Che fare, quindi?
Io credo che occorra costruire una lista nonviolenta per la pace e contro il razzismo.
Nonviolenta: che cioe' faccia della scelta della nonviolenza la discriminante fondamentale. La nonviolenza essendo l'unica lotta nitida e intransigente, concreta e coerente, contro tutte le violenze e le oppressioni; la nonviolenza essendo il fondamentale strumento teorico e pratico a disposizione della lotta del movimento delle oppresse e degli oppressi per la liberazione dell'umanita' e la salvaguardia dell'intero mondo vivente.
Per la pace: e quindi per il disarmo integrale e l'integrale smilitarizzazione dei conflitti, dei territori, delle societa', delle culture.
Contro il razzismo: e quindi per il pieno riconoscimento di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani, poiche' siamo una sola famiglia umana in un unico mondo vivente.
E dire lista nonviolenta per la pace e contro il razzismo significa dire una lista femminista ed ecologista, socialista e libertaria, delle classi sociali sfruttate e rapinate, delle oppresse e degli oppressi.
*
Tra meno di un anno, nel giugno 2024, si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
Se vogliamo aprire una riflessione comune e autentica, democratica e partecipata, fra tutte le persone e le esperienze disposte a riconoscersi in una prospettiva nonviolenta, femminista, ecologista, socialista e libertaria, per portare nel Parlamento Europeo la voce delle oppresse e degli oppressi e la lotta per la pace, l'affermazione dei diritti umani di tutti gli esseri umani e la difesa della biosfera, il momento e' adesso.
Prenda la parola ogni persona ed ogni esperienza interessata.
Si promuovano ovunque possibile incontri di riflessione.
6. PER SAPERE E PER AGIRE. ALCUNI RIFERIMENTI UTILI
Segnaliamo il sito della "Casa delle donne" di Milano: www.casadonnemilano.it
Segnaliamo il sito della "Casa internazionale delle donne" di Roma: www.casainternazionaledelledonne.org
Segnaliamo il sito delle "Donne in rete contro la violenza": www.direcontrolaviolenza.it
Segnaliamo il sito de "Il paese delle donne on line": www.womenews.net
Segnaliamo il sito della "Libreria delle donne di Milano": www.libreriadelledonne.it
Segnaliamo il sito della "Libera universita' delle donne" di Milano: www.universitadelledonne.it
Segnaliamo il sito di "Noi donne": www.noidonne.org
Segnaliamo il sito di "Non una di meno": www.nonunadimeno.wordpress.com
7. REPETITA IUVANT. TRE TESI
La guerra e il fascismo sono la stessa cosa. Solo la lotta di liberazione delle donne puo' difendere e liberare l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
8. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...
... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
9. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO IL COORDINAMENTO ITALIANO DI SOSTEGNO ALLE DONNE AFGHANE
Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane (CISDA).
Per contatti: e-mail: cisdaonlus at gmail.com, sito: www.cisda.it
10. REPETITA IUVANT. SOLIDALI CON LE DONNE IRANIANE NELLA LOTTA NONVIOLENTA PER I DIRITTI UMANI DI TUTTI GLI ESSERI UMANI
Siamo solidali con le donne iraniane nella lotta nonviolenta per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Scriviamo all'ambasciata dell'Iran in Italia per chiedere che cessi la repressione del movimento democratico e nonviolento delle donne - e degli uomini postisi alla loro sequela - che si riconosce nel motto "Donna, vita, liberta'", che siano liberate e liberati tutte le prigioniere e tutti i prigionieri politici, che cessi la violenza maschilista di stato, e che siano riconosciuti, rispettati e difesi tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Nessuna autorita' e' legittima se non rispetta la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
11. RIFLESSIONE. LEA MELANDRI: INNAMORAMENTO, AMORE E VIOLENZA
[Dal sito di "Comune-info" riprendiamo e diffondiamo]
Il tema della violenza maschile contro le donne ha conquistato una visibilita' impensabile qualche anno fa. Tuttavia, sappiamo che quella violenza sia nei suoi aspetti palesi - omicidi, stupri, maltrattamenti - che in quelli piu' evasivi e' accompagnata da una narrazione mediatica carica di emozioni e sensazionalismo. E' impressionante, per altro, come alcune notizie evaporino con grande velocita'. Per imparare a riconoscere i residui del dominio patriarcale e cominciare a capovolgere quella narrazione c'e' bisogno di partire da sforzi inediti, ad esempio, interrogare in profondita' l'amore. Questo breve quanto intenso contributo di Lea Melandri e' una preziosa traccia da utilizzare nelle scuole, nelle universita', nei corsi di giornalismo come nelle esperienze di formazione dell'associazionismo di base, nei gruppi interessati ai temi della nonviolenza o nelle associazioni genitori... "Per sapere che cosa e' o puo' essere l'amore - scrive tra l'altro Lea Melandri - dovremmo forse cominciare a vedere con occhi meno appannati la violenza invisibile o manifesta con cui e' andato confuso, la preistoria che si porta dietro e la cultura patriarcale che ne ha fatto una seconda natura...".
*
Innamoramento e amore. Quante volte li confondiamo! Non ci innamoriamo quasi mai di una "persona" - per quello che e', che dice, che fa, per la sua storia -, ma di una "figura" o "fantasma" che ha radici nel nostro lontano passato, nelle vicende felici o dolorose della nostra infanzia. Coazione a ripetere, replica o ripresa che sia, aperta a nuove soluzioni, l'innamoramento muove sentimenti ambivalenti, contraddittori fin dal suo primo apparire: colpo di fulmine nei suoi diversi significati di illuminazione e oscurita', rivelazione e mistero.
"Gelo, estasi e mestissima liberta'", per usare le parole di Sibilla Aleramo, ma anche travolgimento e confusione, sforzo mentale per conservare alla relazione la sua "sublimita'", e dolorosa consapevolezza che ci coglie impietosa nel constatare la distanza tra il volto che torna ad incantarci e la persona che abbiamo davanti, investita suo malgrado dai richiami del nostro passato.
Le "figure" che tornano a sedurci, si portano dentro quasi sempre un retaggio di storia dolorosa, una richiesta di compimento rimasta aperta, una ferita da riaprire o sanare, raccontano di una drammaturgia familiare mai sepolta dietro la storia che vi e' andata sopra. La seduzione che arriva da un volto, da un gesto, dai lineamenti di un corpo, ha il potere di aprire in noi stessi la stessa spaccatura che abbiamo operato sull'altro: passato e presente, fantasma e realta', figura e persona si contendono, talvolta con grande sofferenza, la padronanza di noi stessi. Non e' un caso che la fine dell'illusione porti spesso con se' la ripresa di una forza che credevamo perduta e di una rinnovata capacita' creativa.
Non si tratta di sradicare l'amore dai suoi fantasmi familiari, ma di cominciare a riconoscerne la natura immaginaria, liberare lo sguardo dal velo che impedisce di vedere il volto reale di chi abbiamo davanti, l'attrazione dal bisogno di ritrovare in chi abbiamo davanti sagome di una storia che non gli appartiene.
Per sapere che cosa e' o puo' essere l'amore dovremmo forse cominciare a vedere con occhi meno appannati la violenza invisibile o manifesta con cui e' andato confuso, la preistoria che si porta dietro e la cultura patriarcale che ne ha fatto una seconda natura.
*
Attraverso libri, incontri e perfino rubriche di "posta del cuore", Lea Melandri interroga da tempo e a fondo il tema dell'amore, a lungo ignorato anche dai movimenti delle donne. Tra i suoi testi essenziali su questi temi segnaliamo Come nasce il sogno d'amore e Amore e violenza. Il fattore molesto della civilta', entrambi editi da Bollati Boringhieri, e La mappa del cuore (Enciclopedia delle donne). Nell'archivio di Comune-info sono leggibili oltre 150 articoli di Lea Melandri.
*********************
DONNA, VITA, LIBERTA'
*********************
A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 250 del 7 settembre 2023
*
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.
*
Informativa sulla privacy
E' possibile consultare l'informativa sulla privacy a questo indirizzo: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
Per non ricevere piu' il notiziario e' sufficiente recarsi in questa pagina: https://lists.peacelink.it/sympa/signoff/nonviolenza
Per iscriversi al notiziario l'indirizzo e' https://lists.peacelink.it/sympa/subscribe/nonviolenza
*
L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e' centropacevt at gmail.com
- Prev by Date: [Nonviolenza] Telegrammi. 4950
- Next by Date: [Nonviolenza] Telegrammi. 4951
- Previous by thread: [Nonviolenza] Telegrammi. 4950
- Next by thread: [Nonviolenza] Telegrammi. 4951
- Indice: