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[Nonviolenza] A Milano, Venezia e Viterbo iniziative per la liberazione di Leonard Peltier in occasione del settantanovesimo genetliaco
- Subject: [Nonviolenza] A Milano, Venezia e Viterbo iniziative per la liberazione di Leonard Peltier in occasione del settantanovesimo genetliaco
- From: Centro di ricerca per la pace Centro di ricerca per la pace <centropacevt at gmail.com>
- Date: Mon, 4 Sep 2023 08:41:01 +0200
A MILANO, VENEZIA E VITERBO INIZIATIVE PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER IN OCCASIONE DEL SETTANTANOVESIMO GENETLIACO
Come in varie altre parti del mondo, anche in Italia si terranno varie iniziative in occasione del 12 settembre 2023, data in cui Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, compie 79 anni, di cui 47 passati in prigione da innocente perseguitato.
Le principali iniziative in Italia di cui abbiamo fin d'ora notizia si svolgeranno a Milano, a Venezia e a Viterbo.
A Milano sono previste iniziative il 6, il 7 e il 12 settembre.
A Venezia e a Marghera varie iniziative pubbliche sono previste sabato 16 e domenica 17 settembre.
A Viterbo e nel viterbese sono previsti alcuni incontri di studio e di testimonianza tra il 5 e il 20 settembre.
Per informazioni sulle iniziative di Milano e di Venezia contattare il Comitato milanese di solidarieta' con Leonard Peltier: e-mail: bigoni.gastone at gmail.com
Per informazioni sulle iniziative di Viterbo contattare il Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier: e-mail: freepeltierviterbo at tiscali.it e centropacevt at gmail.com
*
Due cose sappiamo su Leonard Peltier
Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, il 12 settembre compira' 79 anni, di cui gli ultimi 47 trascorsi in carceri di massima sicurezza, condannato all'ergastolo per un crimine che non ha mai commesso.
La sua vicenda di innocente perseguitato, di difensore del proprio popolo e di tutti i popoli, di protettore della Madre Terra, interpella l'umanita' intera: e la voce dell'umanita' intera chiede la sua liberazione.
*
La prima cosa che sappiamo
La prima cosa che sappiamo di Leonard Peltier e' che e' innocente e deve essere liberato.
Fu condannato, per un delitto mai commesso, da una giuria razzista di soli bianchi peraltro manipolati da informazioni del tutto false.
Erano false le cosiddette "testimonianze" contro di lui: gli stessi accusatori hanno dovuto ammetterlo.
Ed erano false le cosiddette "prove" contro di lui: gli stessi accusatori hanno dovuto ammetterlo.
La falsita' delle cosiddette "testimonianze" e delle cosiddette "prove" e' ormai riconosciuta da tutti.
Ugualmente, e' ormai riconosciuto da tutti che Leonard Peltier e' stato condannato ingiustamente per un crimine che non ha commesso.
Lo stesso pubblico ministero che ne ottenne la condanna ha successivamente scritto al Presidente degli Stati Uniti d'America per chiedere la liberazione di Leonard Peltier, riconoscendo che la condanna fu uno scandaloso errore giudiziario frutto di una ignobile persecuzione.
Un'autorevole agente dell'Fbi ora in congedo ha rivelato pubblicamente che l'Fbi impose la condanna di Leonard Peltier pur sapendo che era innocente, e che a tal fine orchestro' prove false e testimonianze false: all'epoca l'Fbi agiva secondo il famigerato piano "Cointelpro" che prevedeva la diffamazione, la persecuzione e la soppressione dei militanti per i diritti umani afroamericani e nativi americani. Sono innumerevoli i militanti afroamericani e nativi americani perseguitati, incarcerati innocenti, assassinati dalla violenza razzista di stato.
Dal carcere Leonard Peltier ha continuato a lottare per i diritti umani di tutte le oppresse e tutti gli oppressi, e in difesa dell'intero mondo vivente; contro il genocidio, l'etnocidio, l'ecocidio.
Dal carcere, lungo quasi mezzo secolo, Leonard Peltier, con la sua strenua resistenza, con luminosi atti simbolici, con la scrittura, con la poesia, con la pittura, con la pratica religiosa, con le limpide posizioni morali, sociali e politiche, con iniziative benefiche ed educative realizzate con i fondi raccolti in suo nome, ha continuato a lottare per la salvezza del suo popolo e di tutti i popoli nativi, per il bene comune dell'umanita', per la protezione della biosfera.
Da decenni e' noto nel mondo come "il Nelson Mandela americano".
E tra i primi a chiedere la sua liberazione vi fu proprio anche Nelson Mandela.
Dopo quasi mezzo secolo di ingiusta detenzione, la liberazione di Leonard Peltier, un uomo innocente ed eroico, e' nelle mani del Presidente degli Stati Uniti d'America, che e' l'unica persona che puo' concedere la grazia presidenziale che finalmente gli restituirebbe la liberta'.
Gia' Clinton a suo tempo sembro' essere intenzionato a concedergli la grazia, ma all'epoca l'FBI organizzo' una vera e propria campagna di intimidazione del Presidente degli Stati Uniti e Clinton cedette all'effettuale minaccia, all'evidente ricatto.
Successivamente sembro' che Obama potesse compiere questo atto di verita' e giustizia, ma giunto al termine del mandato presidenziale anche Obama rinuncio': la capacita' di intimidazione dei persecutori di Leonard Peltier era ancora superiore al sentimento di giustizia e alla volonta' di verita' della Casa Bianca?
Ora Biden potrebbe finalmente restituire la liberta' a Leonard Peltier; il suo mandato scade nel 2024: in qualunque momento puo' concedere la grazia presidenziale, ma finora non l'ha fatto. Occorre dunque accrescere ed intensificare la mobilitazione nonviolenta che lo persuada a compiere questo atto di verita' e di giustizia, di dignita' e di umanita'.
Nel frattempo la richiesta di liberare Leonard Peltier si e' fatta sempre piu' forte e piu' vasta in tutto il mondo.
Nel corso degli anni la liberazione di Leonard Peltier e' stata chiesta da Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Shirin Ebadi, e numerose altre personalita' insignite del Premio Nobel per la Pace.
Tra le personalita' piu' note e rappresentative a livello internazionale si sono espresse per la liberazione di Leonard Peltier anche Papa Francesco e il Dalai Lama.
Il Parlamento Europeo ripetutamente, nel 1994 e nel 1999, ha chiesto la liberazione di Leonard Peltier, e di nuovo nel 2021 l'allora Presidente del Parlamento Europeo, l'indimenticabile David Sassoli prematuramente scomparso, ha espresso il suo impegno per la liberazione di Leonard Peltier.
Nel 2022 una Commissione giuridica ad hoc dell'Onu, dopo aver riesaminato gli atti processuali, ha chiesto anch'essa la liberazione di Leonard Peltier.
Sempre lo scorso anno il Comitato nazionale del Partito Democratico statunitense (il partito che esprime l'attuale Presidente degli Stati Uniti d'America) con voto unanime ha chiesto che Leonard Peltier sia liberato.
Amnesty International ha reiteratamente promosso appelli per la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
In Italia personalita' autorevolissime, da don Luigi Ciotti a padre Alex Zanotelli, da Luisa Morgantini a Moni Ovadia, a innumerevoli altre figure della cultura e dell'arte, delle religioni e delle scienze, della riflessione filosofica e morale e dell'impegno sociale e civile hanno chiesto che Leonard Peltier sia finalmente liberato.
*
La seconda cosa che sappiamo
La seconda cosa che sappiamo e' che la liberazione di Leonard Peltier sarebbe un enorme aiuto alle lotte dei popoli nativi contro il genocidio, contro l'etnocidio, contro l'ecocidio. Essa infatti darebbe un contributo straordinario ad ogni lotta per la verita' e la giustizia, ad ogni lotta in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, ad ogni lotta in difesa della Madre Terra e di tutti gli esseri viventi.
E sarebbe un enorme aiuto all'umanita' intera che lotta per la vita contro poteri avidi e assassini che stanno distruggendo innumerevoli vite umane e le fonti stesse della vita.
La liberazione di Leonard Peltier sarebbe una vittoria per l'umanita' intera, e un grande segno di speranza in questi tempi bui.
Occorre quindi che tutte le persone di volonta' buona, tutte le associazioni democratiche della societa' civile mondiale, tutte le istituzioni intese al bene comune dell'umanita', esercitino la piu' profonda e persuasa pressione nonviolenta per la sua liberazione.
Il momento e' ora: il 12 settembre puo' essere una data dall'evidente valore simbolico per estendere ed intensificare l'impegno.
Il Presidente Biden si avvia a concludere il suo mandato nel 2024: ha fatto molte cose errate, e fin tragicamente errate, ma e' questo il momento in cui puo' fare finalmente una cosa giusta: restituire la liberta' a Leonard Peltier. Persuadiamolo a concedere la grazia.
*
Due riflessioni di Leonard Peltier: la prima
"Tutti facciamo parte dell'unica famiglia dell'umanita'.
Noi condividiamo la responsabilita' per la nostra Madre Terra e per tutti quelli che ci vivono e respirano.
Credo che il nostro compito non sara' terminato fin quando anche un solo essere umano sara' affamato o maltrattato, una sola persona sara' costretta a morire in guerra, un solo innocente languira' in prigione e un solo individuo sara' perseguitato per le sue opinioni.
Credo nel bene dell'umanita'.
Credo che il bene possa prevalere, ma soltanto se vi sara' un grande impegno. Impegno da parte nostra, di ognuno di noi, tuo e mio".
*
Due riflessioni di Leonard Peltier: la seconda
"Non ho scuse da porgere, solo tristezza. Non posso scusarmi per quello che non ho fatto. Ma posso provare dolore, e lo faccio. Ogni giorno, ogni ora, soffro per quelli che sono morti nello scontro di Oglala del 1975 e per le loro famiglie - per le famiglie degli agenti dell'Fbi Jack Coler e Ronald Williams e, si', per la famiglia di Joe Killsright Stuntz, la cui morte per una pallottola a Oglala quello stesso giorno, cosi' come le morti di centinaia di altri indiani a Pine Ridge in quel terribile periodo, non e' mai stata oggetto di inchiesta. Mi piange il cuore nel ricordare la sofferenza e la paura nella quale molta della mia gente fu costretta a vivere a quel tempo, la stessa sofferenza e paura che quel giorno spinse me e gli altri a Oglala per difendere chi era indifeso.
Provo pena e tristezza anche per la perdita subita dalla mia famiglia perche', in qualche misura, quel giorno sono morto io stesso. Sono morto per la mia famiglia, per i miei bambini, per i miei nipoti, per me stesso. Sopravvivo alla mia morte da oltre due decenni.
Quelli che mi hanno messo qui e che mi tengono qui sapendo della mia innocenza avranno una magra consolazione dalla loro indubbia rivincita, che esprime chi essi sono e cio' che sono. Ed e' la piu' terribile rivincita che potessi immaginare.
Io so chi sono e quello che sono. Sono un indiano, un indiano che ha osato lottare per difendere il suo popolo. Io sono un uomo innocente che non ha mai assassinato nessuno, ne' inteso farlo. E, si', sono uno che pratica la Danza del Sole. Anche questa e' la mia identita'. Se devo soffrire in quanto simbolo del mio popolo, allora soffro con orgoglio.
Non cedero' mai.
Se voi, parenti e amici degli agenti che morirono nella proprietà degli Jumping Bull, ricaverete qualche tipo di soddisfazione dal mio essere qui, allora posso almeno darvi questo, nonostante non mi sia mai macchiato del loro sangue. Sento la vostra perdita come mia. Come voi soffro per quella perdita ogni giorno, ogni ora. E cosi' la mia famiglia. Anche noi conosciamo quella pena inconsolabile. Noi indiani siamo nati, viviamo, e moriamo con quell'inconsolabile dolore. Sono ventitre' anni oggi che condividiamo, le vostre famiglie e la mia, questo dolore; come possiamo essere nemici? Forse e' con voi e con noi che il processo di guarigione puo' iniziare. Voi, famiglie degli agenti, certamente non avevate colpa quel giorno del 1975, come non l'aveva la mia famiglia, eppure voi avete sofferto tanto quanto, anche piu' di chiunque era li'. Sembra sia sempre l'innocente a pagare il prezzo piu' alto dell'ingiustizia. E' sempre stato cosi' nella mia vita.
Alle famiglie di Coler e Williams che ancora soffrono mando le mie preghiere, se vorrete accettarle. Spero lo farete. Sono le preghiere di un intero popolo, non solo le mie. Abbiamo molti dei nostri morti per cui pregare e uniamo la nostra amarezza alla vostra. Possa il nostro comune dolore essere il nostro legame.
Lasciate che siano quelle preghiere il balsamo per la vostra pena, non la prolungata prigionia di un uomo innocente.
Vi assicuro che se avessi potuto evitare quello che avvenne quel giorno, la vostra gente non sarebbe morta. Avrei preferito morire piuttosto che permettere consapevolmente che accadesse cio' che accadde. E certamente non sono stato io a premere il grilletto che l'ha fatto accadere. Che il Creatore mi fulmini ora se sto mentendo. Io non riesco a vedere come il mio stare qui, separato dai miei nipoti, possa riparare alla vostra perdita.
Vi giuro, sono colpevole solo di essere un indiano. E' questo il motivo per cui sono qui".
*
Una bibliografia essenziale
- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.
- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002 (disponibile in edizione digitale nel sito dell'"International Leonard Peltier Defense Committee": www.whoisleonardpeltier.info)-
- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.
- Ward Churchill e Jim Vander Wall, Agents of Repression: The FBI's Secret Wars Against the Black Panther Party and the American Indian Movement, South End Press, Boulder, Colorado, 1988, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.
- Ward Churchill e Jim Vander Wall, The COINTELPRO Papers: Documents from the FBI's Secret Wars Against Dissent in the United States, South End Press, Boulder, Colorado, 1990, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.
- Joseph H. Trimbach e John M. Trimbach, American Indian Mafia. An FBI Agent's True Story About Wounded Knee, Leonard Peltier, and the American Indian Movement (AIM), Outskirts Press, Denver 2009.
- Roxanne Dunbar-Ortiz, An Indigenous Peoples' History of the United States, Beacon Press, Boston 2014.
- Dick Bancroft e Laura Waterman Wittstock, We Are Still Here. A photographic history of the American Indian Movement, Minnesota Historical Society Press, 2013.
- Michael Koch e Michael Schiffmann, Ein leben fur Freiheit. Leonard Peltier und der indianische Widerstand, TraumFaenger Verlag, Hohenthann 2016.
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Alcuni materiali disponibili per l'approfondimento
1. Alcune parole per Leonard Peltier (una sintesi del primo marzo 2022);
2. Una lettera ai parlamentari italiani del 23 aprile 2023 che contiene anche:
2.1. la dichiarazione del Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli del 23 agosto 2021;
2.2. la risoluzione del Parlamento Europeo dell'11 febbraio 1999;
2.3. un estratto dal documento dell'Onu dell'8 aprile 2022;
2.4. la risoluzione approvata all'unanimita' dal Comitato Nazionale del Partito Democratico degli Stati Uniti d'America l'8 settembre 2022;
2.5. l'appello di Amnesty International dell'aprile 2023;
3. Il comunicato "Dall'Onu, dal partito democratico statunitense unanime, dall'interno dello stesso Fbi tre importanti novita' che potrebbero decisivamente contribuire alla liberazione di Leonard Peltier" del 10 febbraio 2023 recante anche:
3.1. una proposta di lettera da inviare alla Casa Bianca (con le istruzioni per inviarla attraverso la pagina web dedicata: www.whitehouse.gov/contact/ );
4. Alcune delle innumerevoli adesioni italiane (estratto del 23 gennaio 2022).
Chi fosse interessato a riceverli ed utilizzarli ce ne faccia richiesta e provvederemo tempestivamente (e gratuitamente, e' ovvio) all'invio per e-mail.
Per richieste scrivere all'indirizzo di posta elettronica: centropacevt at gmail.com
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Giustizia e liberta' per Leonard Peltier.
Giustizia e liberta' per l'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.
Il Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier
Viterbo, 4 settembre 2023
Mittente: Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier, c/o "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: freepeltierviterbo at tiscali.it e centropacevt at gmail.com
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Come in varie altre parti del mondo, anche in Italia si terranno varie iniziative in occasione del 12 settembre 2023, data in cui Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, compie 79 anni, di cui 47 passati in prigione da innocente perseguitato.
Le principali iniziative in Italia di cui abbiamo fin d'ora notizia si svolgeranno a Milano, a Venezia e a Viterbo.
A Milano sono previste iniziative il 6, il 7 e il 12 settembre.
A Venezia e a Marghera varie iniziative pubbliche sono previste sabato 16 e domenica 17 settembre.
A Viterbo e nel viterbese sono previsti alcuni incontri di studio e di testimonianza tra il 5 e il 20 settembre.
Per informazioni sulle iniziative di Milano e di Venezia contattare il Comitato milanese di solidarieta' con Leonard Peltier: e-mail: bigoni.gastone at gmail.com
Per informazioni sulle iniziative di Viterbo contattare il Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier: e-mail: freepeltierviterbo at tiscali.it e centropacevt at gmail.com
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Due cose sappiamo su Leonard Peltier
Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, il 12 settembre compira' 79 anni, di cui gli ultimi 47 trascorsi in carceri di massima sicurezza, condannato all'ergastolo per un crimine che non ha mai commesso.
La sua vicenda di innocente perseguitato, di difensore del proprio popolo e di tutti i popoli, di protettore della Madre Terra, interpella l'umanita' intera: e la voce dell'umanita' intera chiede la sua liberazione.
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La prima cosa che sappiamo
La prima cosa che sappiamo di Leonard Peltier e' che e' innocente e deve essere liberato.
Fu condannato, per un delitto mai commesso, da una giuria razzista di soli bianchi peraltro manipolati da informazioni del tutto false.
Erano false le cosiddette "testimonianze" contro di lui: gli stessi accusatori hanno dovuto ammetterlo.
Ed erano false le cosiddette "prove" contro di lui: gli stessi accusatori hanno dovuto ammetterlo.
La falsita' delle cosiddette "testimonianze" e delle cosiddette "prove" e' ormai riconosciuta da tutti.
Ugualmente, e' ormai riconosciuto da tutti che Leonard Peltier e' stato condannato ingiustamente per un crimine che non ha commesso.
Lo stesso pubblico ministero che ne ottenne la condanna ha successivamente scritto al Presidente degli Stati Uniti d'America per chiedere la liberazione di Leonard Peltier, riconoscendo che la condanna fu uno scandaloso errore giudiziario frutto di una ignobile persecuzione.
Un'autorevole agente dell'Fbi ora in congedo ha rivelato pubblicamente che l'Fbi impose la condanna di Leonard Peltier pur sapendo che era innocente, e che a tal fine orchestro' prove false e testimonianze false: all'epoca l'Fbi agiva secondo il famigerato piano "Cointelpro" che prevedeva la diffamazione, la persecuzione e la soppressione dei militanti per i diritti umani afroamericani e nativi americani. Sono innumerevoli i militanti afroamericani e nativi americani perseguitati, incarcerati innocenti, assassinati dalla violenza razzista di stato.
Dal carcere Leonard Peltier ha continuato a lottare per i diritti umani di tutte le oppresse e tutti gli oppressi, e in difesa dell'intero mondo vivente; contro il genocidio, l'etnocidio, l'ecocidio.
Dal carcere, lungo quasi mezzo secolo, Leonard Peltier, con la sua strenua resistenza, con luminosi atti simbolici, con la scrittura, con la poesia, con la pittura, con la pratica religiosa, con le limpide posizioni morali, sociali e politiche, con iniziative benefiche ed educative realizzate con i fondi raccolti in suo nome, ha continuato a lottare per la salvezza del suo popolo e di tutti i popoli nativi, per il bene comune dell'umanita', per la protezione della biosfera.
Da decenni e' noto nel mondo come "il Nelson Mandela americano".
E tra i primi a chiedere la sua liberazione vi fu proprio anche Nelson Mandela.
Dopo quasi mezzo secolo di ingiusta detenzione, la liberazione di Leonard Peltier, un uomo innocente ed eroico, e' nelle mani del Presidente degli Stati Uniti d'America, che e' l'unica persona che puo' concedere la grazia presidenziale che finalmente gli restituirebbe la liberta'.
Gia' Clinton a suo tempo sembro' essere intenzionato a concedergli la grazia, ma all'epoca l'FBI organizzo' una vera e propria campagna di intimidazione del Presidente degli Stati Uniti e Clinton cedette all'effettuale minaccia, all'evidente ricatto.
Successivamente sembro' che Obama potesse compiere questo atto di verita' e giustizia, ma giunto al termine del mandato presidenziale anche Obama rinuncio': la capacita' di intimidazione dei persecutori di Leonard Peltier era ancora superiore al sentimento di giustizia e alla volonta' di verita' della Casa Bianca?
Ora Biden potrebbe finalmente restituire la liberta' a Leonard Peltier; il suo mandato scade nel 2024: in qualunque momento puo' concedere la grazia presidenziale, ma finora non l'ha fatto. Occorre dunque accrescere ed intensificare la mobilitazione nonviolenta che lo persuada a compiere questo atto di verita' e di giustizia, di dignita' e di umanita'.
Nel frattempo la richiesta di liberare Leonard Peltier si e' fatta sempre piu' forte e piu' vasta in tutto il mondo.
Nel corso degli anni la liberazione di Leonard Peltier e' stata chiesta da Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Shirin Ebadi, e numerose altre personalita' insignite del Premio Nobel per la Pace.
Tra le personalita' piu' note e rappresentative a livello internazionale si sono espresse per la liberazione di Leonard Peltier anche Papa Francesco e il Dalai Lama.
Il Parlamento Europeo ripetutamente, nel 1994 e nel 1999, ha chiesto la liberazione di Leonard Peltier, e di nuovo nel 2021 l'allora Presidente del Parlamento Europeo, l'indimenticabile David Sassoli prematuramente scomparso, ha espresso il suo impegno per la liberazione di Leonard Peltier.
Nel 2022 una Commissione giuridica ad hoc dell'Onu, dopo aver riesaminato gli atti processuali, ha chiesto anch'essa la liberazione di Leonard Peltier.
Sempre lo scorso anno il Comitato nazionale del Partito Democratico statunitense (il partito che esprime l'attuale Presidente degli Stati Uniti d'America) con voto unanime ha chiesto che Leonard Peltier sia liberato.
Amnesty International ha reiteratamente promosso appelli per la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
In Italia personalita' autorevolissime, da don Luigi Ciotti a padre Alex Zanotelli, da Luisa Morgantini a Moni Ovadia, a innumerevoli altre figure della cultura e dell'arte, delle religioni e delle scienze, della riflessione filosofica e morale e dell'impegno sociale e civile hanno chiesto che Leonard Peltier sia finalmente liberato.
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La seconda cosa che sappiamo
La seconda cosa che sappiamo e' che la liberazione di Leonard Peltier sarebbe un enorme aiuto alle lotte dei popoli nativi contro il genocidio, contro l'etnocidio, contro l'ecocidio. Essa infatti darebbe un contributo straordinario ad ogni lotta per la verita' e la giustizia, ad ogni lotta in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, ad ogni lotta in difesa della Madre Terra e di tutti gli esseri viventi.
E sarebbe un enorme aiuto all'umanita' intera che lotta per la vita contro poteri avidi e assassini che stanno distruggendo innumerevoli vite umane e le fonti stesse della vita.
La liberazione di Leonard Peltier sarebbe una vittoria per l'umanita' intera, e un grande segno di speranza in questi tempi bui.
Occorre quindi che tutte le persone di volonta' buona, tutte le associazioni democratiche della societa' civile mondiale, tutte le istituzioni intese al bene comune dell'umanita', esercitino la piu' profonda e persuasa pressione nonviolenta per la sua liberazione.
Il momento e' ora: il 12 settembre puo' essere una data dall'evidente valore simbolico per estendere ed intensificare l'impegno.
Il Presidente Biden si avvia a concludere il suo mandato nel 2024: ha fatto molte cose errate, e fin tragicamente errate, ma e' questo il momento in cui puo' fare finalmente una cosa giusta: restituire la liberta' a Leonard Peltier. Persuadiamolo a concedere la grazia.
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Due riflessioni di Leonard Peltier: la prima
"Tutti facciamo parte dell'unica famiglia dell'umanita'.
Noi condividiamo la responsabilita' per la nostra Madre Terra e per tutti quelli che ci vivono e respirano.
Credo che il nostro compito non sara' terminato fin quando anche un solo essere umano sara' affamato o maltrattato, una sola persona sara' costretta a morire in guerra, un solo innocente languira' in prigione e un solo individuo sara' perseguitato per le sue opinioni.
Credo nel bene dell'umanita'.
Credo che il bene possa prevalere, ma soltanto se vi sara' un grande impegno. Impegno da parte nostra, di ognuno di noi, tuo e mio".
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Due riflessioni di Leonard Peltier: la seconda
"Non ho scuse da porgere, solo tristezza. Non posso scusarmi per quello che non ho fatto. Ma posso provare dolore, e lo faccio. Ogni giorno, ogni ora, soffro per quelli che sono morti nello scontro di Oglala del 1975 e per le loro famiglie - per le famiglie degli agenti dell'Fbi Jack Coler e Ronald Williams e, si', per la famiglia di Joe Killsright Stuntz, la cui morte per una pallottola a Oglala quello stesso giorno, cosi' come le morti di centinaia di altri indiani a Pine Ridge in quel terribile periodo, non e' mai stata oggetto di inchiesta. Mi piange il cuore nel ricordare la sofferenza e la paura nella quale molta della mia gente fu costretta a vivere a quel tempo, la stessa sofferenza e paura che quel giorno spinse me e gli altri a Oglala per difendere chi era indifeso.
Provo pena e tristezza anche per la perdita subita dalla mia famiglia perche', in qualche misura, quel giorno sono morto io stesso. Sono morto per la mia famiglia, per i miei bambini, per i miei nipoti, per me stesso. Sopravvivo alla mia morte da oltre due decenni.
Quelli che mi hanno messo qui e che mi tengono qui sapendo della mia innocenza avranno una magra consolazione dalla loro indubbia rivincita, che esprime chi essi sono e cio' che sono. Ed e' la piu' terribile rivincita che potessi immaginare.
Io so chi sono e quello che sono. Sono un indiano, un indiano che ha osato lottare per difendere il suo popolo. Io sono un uomo innocente che non ha mai assassinato nessuno, ne' inteso farlo. E, si', sono uno che pratica la Danza del Sole. Anche questa e' la mia identita'. Se devo soffrire in quanto simbolo del mio popolo, allora soffro con orgoglio.
Non cedero' mai.
Se voi, parenti e amici degli agenti che morirono nella proprietà degli Jumping Bull, ricaverete qualche tipo di soddisfazione dal mio essere qui, allora posso almeno darvi questo, nonostante non mi sia mai macchiato del loro sangue. Sento la vostra perdita come mia. Come voi soffro per quella perdita ogni giorno, ogni ora. E cosi' la mia famiglia. Anche noi conosciamo quella pena inconsolabile. Noi indiani siamo nati, viviamo, e moriamo con quell'inconsolabile dolore. Sono ventitre' anni oggi che condividiamo, le vostre famiglie e la mia, questo dolore; come possiamo essere nemici? Forse e' con voi e con noi che il processo di guarigione puo' iniziare. Voi, famiglie degli agenti, certamente non avevate colpa quel giorno del 1975, come non l'aveva la mia famiglia, eppure voi avete sofferto tanto quanto, anche piu' di chiunque era li'. Sembra sia sempre l'innocente a pagare il prezzo piu' alto dell'ingiustizia. E' sempre stato cosi' nella mia vita.
Alle famiglie di Coler e Williams che ancora soffrono mando le mie preghiere, se vorrete accettarle. Spero lo farete. Sono le preghiere di un intero popolo, non solo le mie. Abbiamo molti dei nostri morti per cui pregare e uniamo la nostra amarezza alla vostra. Possa il nostro comune dolore essere il nostro legame.
Lasciate che siano quelle preghiere il balsamo per la vostra pena, non la prolungata prigionia di un uomo innocente.
Vi assicuro che se avessi potuto evitare quello che avvenne quel giorno, la vostra gente non sarebbe morta. Avrei preferito morire piuttosto che permettere consapevolmente che accadesse cio' che accadde. E certamente non sono stato io a premere il grilletto che l'ha fatto accadere. Che il Creatore mi fulmini ora se sto mentendo. Io non riesco a vedere come il mio stare qui, separato dai miei nipoti, possa riparare alla vostra perdita.
Vi giuro, sono colpevole solo di essere un indiano. E' questo il motivo per cui sono qui".
*
Una bibliografia essenziale
- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.
- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002 (disponibile in edizione digitale nel sito dell'"International Leonard Peltier Defense Committee": www.whoisleonardpeltier.info)-
- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.
- Ward Churchill e Jim Vander Wall, Agents of Repression: The FBI's Secret Wars Against the Black Panther Party and the American Indian Movement, South End Press, Boulder, Colorado, 1988, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.
- Ward Churchill e Jim Vander Wall, The COINTELPRO Papers: Documents from the FBI's Secret Wars Against Dissent in the United States, South End Press, Boulder, Colorado, 1990, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.
- Joseph H. Trimbach e John M. Trimbach, American Indian Mafia. An FBI Agent's True Story About Wounded Knee, Leonard Peltier, and the American Indian Movement (AIM), Outskirts Press, Denver 2009.
- Roxanne Dunbar-Ortiz, An Indigenous Peoples' History of the United States, Beacon Press, Boston 2014.
- Dick Bancroft e Laura Waterman Wittstock, We Are Still Here. A photographic history of the American Indian Movement, Minnesota Historical Society Press, 2013.
- Michael Koch e Michael Schiffmann, Ein leben fur Freiheit. Leonard Peltier und der indianische Widerstand, TraumFaenger Verlag, Hohenthann 2016.
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Alcuni materiali disponibili per l'approfondimento
1. Alcune parole per Leonard Peltier (una sintesi del primo marzo 2022);
2. Una lettera ai parlamentari italiani del 23 aprile 2023 che contiene anche:
2.1. la dichiarazione del Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli del 23 agosto 2021;
2.2. la risoluzione del Parlamento Europeo dell'11 febbraio 1999;
2.3. un estratto dal documento dell'Onu dell'8 aprile 2022;
2.4. la risoluzione approvata all'unanimita' dal Comitato Nazionale del Partito Democratico degli Stati Uniti d'America l'8 settembre 2022;
2.5. l'appello di Amnesty International dell'aprile 2023;
3. Il comunicato "Dall'Onu, dal partito democratico statunitense unanime, dall'interno dello stesso Fbi tre importanti novita' che potrebbero decisivamente contribuire alla liberazione di Leonard Peltier" del 10 febbraio 2023 recante anche:
3.1. una proposta di lettera da inviare alla Casa Bianca (con le istruzioni per inviarla attraverso la pagina web dedicata: www.whitehouse.gov/contact/ );
4. Alcune delle innumerevoli adesioni italiane (estratto del 23 gennaio 2022).
Chi fosse interessato a riceverli ed utilizzarli ce ne faccia richiesta e provvederemo tempestivamente (e gratuitamente, e' ovvio) all'invio per e-mail.
Per richieste scrivere all'indirizzo di posta elettronica: centropacevt at gmail.com
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Giustizia e liberta' per Leonard Peltier.
Giustizia e liberta' per l'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.
Il Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier
Viterbo, 4 settembre 2023
Mittente: Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier, c/o "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: freepeltierviterbo at tiscali.it e centropacevt at gmail.com
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