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[Nonviolenza] Donna, vita, liberta'. 237
- Subject: [Nonviolenza] Donna, vita, liberta'. 237
- From: Centro di ricerca per la pace Centro di ricerca per la pace <centropacevt at gmail.com>
- Date: Fri, 25 Aug 2023 05:49:39 +0200
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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 237 del 25 agosto 2023
In questo numero:
1. La guerra che continua e che ogni giorno
2. Non fermera' le stragi
3. Esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma
4. Una cosa utile per la pace: bloccare la fornitura di armi assassine, con l'azione diretta nonviolenta
5. Una proposta per le elezioni europee del 2024: una lista nonviolenta per la pace e contro il razzismo
6. Ancora un appello per la liberazione di Leonard Peltier
7. Amnesty International: Urge clemency for native american activist
8. Alcuni riferimenti utili
9. Tre tesi
10. Ripetiamo ancora una volta...
11. Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane
12. Solidali con le donne iraniane nella lotta nonviolenta per i diritti umani di tutti gli esseri umani
13. Tiziana Bartolini: La sfida della bellezza al festival di bioetica. Intervista a Luisella Battaglia
14. Tiziana Bartolini: Festival di bioetica: animali, mode e maltrattamenti. Intervista a Annalisa Di Mauro
1. L'ORA. LA GUERRA CHE CONTINUA E CHE OGNI GIORNO
La guerra che continua e che ogni giorno
uccide e uccide altri esseri umani
tu che sei anche tu un essere umano
non dovresti far di tutto per fermarla?
Abolire la guerra gli eserciti le armi
e' il compito piu' urgente dell'umanita'.
2. L'ORA. NON FERMERA' LE STRAGI
Non fermera' le stragi
chi altre stragi esegue.
3. REPETITA IUVANT. ESPOSTO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA
Alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma
e per opportuna conoscenza:
al Presidente della Repubblica
ai Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica
alla Presidente del Consiglio dei Ministri
a tutte le ministre e i ministri, a tutti i senatori e le senatrici, a tutte le deputate e i deputati, agli ed alle europarlamentari elette ed eletti in Italia
a numerosi pubblici ufficiali cui incombe, ricevendo tale notitia criminis, di promuovere l'azione giudiziaria
ai mezzi d'informazione
a numerose persone di volonta' buona, associazioni democratiche, istituzioni fedeli alla legalita' costituzionale
*
Oggetto: esposto relativo alla violazione dell'articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana da parte del governo italiano.
Egregi signori,
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l'articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana e' inequivocabile. Esso recita: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta' degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parita' con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranita' necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo".
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Il governo italiano ha violato l'articolo 11 della Costituzione in quanto:
a) fa partecipare l'Italia alla guerra in corso in Ucraina attraverso la fornitura di armi che la guerra alimentano;
b) fa partecipare l'Italia alla guerra in corso in Ucraina attraverso la propria aviazione militare che raccoglie informazioni e le invia all'esercito ucraino sul campo di battaglia (cfr. il servizio giornalistico apparso sul sito dell'autorevole agenzia giornalistica Ansa col titolo "La guerra dei top gun italiani", che fin dall'incipit esplicitamente afferma che "i nostri piloti, tra loro anche una donna, a bordo dei caccia catturano dati importanti che in poco tempo finiscono sui cellulari dei soldati ucraini sul campo di battaglia");
c) ostacola effettualmente ogni realistica ipotesi di "cessate il fuoco" ed ogni concreto impegno di pace sostenendo esplicitamente la tesi che la guerra deve concludersi non con un negoziato ma con la "vittoria" di una delle parti in conflitto (cfr. la dichiarazione della Presidente del Consiglio dei Ministri "scommettiamo sulla vittoria ucraina" riportata da numerosi mezzi d'informazione);
d) sostiene l'azione provocatrice ed eversiva della Nato che da decenni opera nell'Europa dell'est per destabilizzare gli equilibri regionali e suscitare conflitti (azione divenuta finanche esplicitamente terrorista e stragista durante la guerra di distruzione della Jugoslavia nel 1999).
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In flagrante violazione dell'articolo 11 della Costituzione, il governo italiano arma e quindi alimenta la guerra, partecipa alla guerra e quindi alle stragi di cui ogni guerra sempre e solo consiste, e con cio' espone altresi' anche il nostro paese a subire le conseguenze della guerra, e - last, but not least - contribuisce all'escalation verso una guerra mondiale e nucleare che puo' metter fine all'intera civilta' umana.
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Egregi signori,
con il presente esposto si richiede il piu' tempestivo intervento per far cessare l'azione incostituzionale, folle e criminale del governo italiano.
Distinti saluti,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, primo agosto 2023
4. REPETITA IUVANT. UNA COSA UTILE PER LA PACE: BLOCCARE LA FORNITURA DI ARMI ASSASSINE, CON L'AZIONE DIRETTA NONVIOLENTA
Ovviamente apprezzando e sostenendo le molte iniziative gia' in corso (e soprattutto quelle che concretamente recano aiuti umanitari e soccorrono, accolgono e assistono tutte le vittime e tutte le persone che dalla guerra fuggono e alla guerra si oppongono), vorremmo aggiungere una cosa da fare che ci sembra utile piu' di ogni altra per contribuire da qui, in Italia, a far cessare le stragi in Ucraina: bloccare la fornitura di armi assassine.
E per bloccare la fornitura di armi assassine occorre bloccare con specifiche e adeguate azioni dirette nonviolente le fabbriche di armi, i depositi di armi, i trasporti di armi, i centri decisionali e le strutture tecniche che le forniture di armi assassine organizzano ed eseguono.
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Fornire armi assassine dove e' in corso una guerra significa partecipare a quella guerra, cosa esplicitamente vietata dall'articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana.
Non vi e' infatti alcun dubbio che fornire armi assassine dove una guerra e' in corso e dove quindi esse vengono usate per uccidere degli esseri umani (e tutte le armi sono usate sempre e solo per uccidere) significa partecipare alla guerra e alle stragi di cui essa consiste, e il citato articolo 11 della Costituzione e' chiarissimo e inequivocabile al riguardo, aprendosi con queste precise parole: "L'Italia ripudia la guerra".
Pertanto, un governo italiano che decide di fornire armi assassine a un paese in guerra e' ipso facto in contrasto con la Costituzione cui ha giurato fedelta', ed e' quindi un governo fuorilegge, criminale, golpista. E chiunque in Italia cooperasse all'invio di armi assassine, o l'invio di armi assassine consentisse, sarebbe parimenti criminale.
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E' quindi diritto e dovere di ogni cittadino italiano opporsi all'invio di armi assassine dove una guerra e' in corso.
Cosi' come e' diritto e dovere di ogni cittadino italiano opporsi a un governo golpista e a chiunque coopera alla commissione di stragi.
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Come e' possibile contrastare questo crimine?
Come e' possibile fare qualcosa di concreto per salvare le vite di coloro che la guerra - che quelle armi assassine alimentano - uccide?
E' possibile con l'azione diretta nonviolenta che blocchi le fabbriche, i depositi, i trasporti di armi.
E' possibile con l'azione diretta nonviolenta che blocchi i centri decisionali e le strutture tecniche che quell'invio di armi assassine organizzano ed eseguono.
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Naturalmente occorre:
a) individuare tutti i luoghi da bloccare ed organizzare adeguatamente il blocco della scellerata attivita' finalizzata all'invio di armi assassine ovvero all'uccisione di esseri umani;
b) formare adeguatamente le persone di volonta' buona disponibili a partecipare a tali azioni dirette nonviolente.
La nonviolenza infatti richiede una specifica accurata preparazione e una completa conoscenza e consapevolezza del significato e delle conseguenze delle proprie azioni, che essendo non simboliche ma concrete espongono chi le esegue alle ovvie rappresaglie da parte dei poteri la cui azione criminale si vuole impedire.
La nonviolenza infatti, nel suo impegno per salvare tutte le vite, richiede una rigorosa coerenza tra i mezzi e i fini, una piena coscienza delle personali sofferenze cui si puo' andare incontro, una nitida disponibilita' ad accettare di subire torti e persecuzioni senza reagire, a subire violenza senza opporre violenza.
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A oltre un anno dall'inizio della guerra in Ucraina scatenata dall'invasione militare per volonta' del folle e criminale autocrate russo, e' ormai chiaro ad ogni persona che tutti i governi attivamente coinvolti nella guerra, che la guerra e le stragi hanno alimentato e tuttora alimentano e che hanno impedito fin qui ogni tregua ed ogni trattativa di pace, non intendono affatto porre fine alle stragi, non intendono affatto salvare le vite umane che ogni giorno la guerra distrugge, ma anzi cooperano alla prosecuzione, all'intensificazione e all'estensione delle uccisioni di esseri umani, ed accrescono il pericolo che la guerra si faccia mondiale e nucleare e possa distruggere l'intera umana famiglia.
Occorre quindi che siano i popoli ad insorgere nonviolentemente per contrastare questo abominevole massacro e il pericolo dell'apocalisse atomica.
Occorre quindi che siano i popoli ad insorgere nonviolentemente per imporre ai governi la cessazione della guerra.
Hic et nunc solo l'azione diretta nonviolenta puo' concretamente contribuire a fermare le stragi e ad imporre ai governi di cessare il fuoco e avviare trattative di pace.
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Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
5. REPETITA IUVANT. UNA PROPOSTA PER LE ELEZIONI EUROPEE DEL 2024: UNA LISTA NONVIOLENTA PER LA PACE E CONTRO IL RAZZISMO
Tra meno di un anno, nel giugno 2024, si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
La politica dell'Unione Europea e' oggi caratterizzata da due orrori.
Il primo: la persecuzione dei migranti: col sostegno alle dittature che li imprigionano in condizioni disumane; con l'appalto ai poteri mafiosi in regime di monopolio della mobilita' per chi e' in fuga da guerre, dittature, fame e miseria; con la reclusione nei lager sia nei paesi di transito che in Europa; con la strage degli innocenti nel Mediterraneo; con lo schiavismo e l'apartheid in Europa. Tutti i governi dei paesi dell'Unione Europea, e con essi i vertici delle istituzioni europee, sono complici in questo flagrante crimine contro l'umanita'.
Il secondo: il sostegno alla prosecuzione della guerra in Ucraina che ogni giorno provoca altre stragi: con l'incessante fornitura di armi si alimenta la guerra e s'impedisce l'avvio di trattative di pace, e si contribuisce cosi' sia alla prosecuzione dello sterminio della popolazione ucraina vittima della guerra, sia all'escalation verso una guerra atomica che puo' mettere fine all'intera umanita'. Tutti i governi dei paesi dell'Unione Europea, e con essi i vertici delle istituzioni politiche europee, sono complici in questo flagrante crimine contro l'umanita'.
I vertici dell'Unione Europea si sono peraltro ormai completamente prostituiti alla Nato, l'organizzazione terrorista e stragista che per conto del governo razzista e imperialista degli Stati Uniti d'America opera, dalla fine della Guerra fredda e con sempre maggiore intensita' ed accelerazione, per destabilizzare, asservire o distruggere non solo singole parti del continente europeo ma l'Europa intera. Abolire la Nato e' palesemente l'urgenza delle urgenze per dare all'Europa un futuro di pace.
Il Parlamento Europeo potrebbe e dovrebbe operare per la pace e in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e per la salvaguardia della biosfera, ma attualmente e' anch'esso complice della furia razzista e della furia bellica che si e' incistata nei governi dei paesi europei e nei vertici di tutte le istituzioni politiche europee.
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Tra meno di un anno, nel giugno 2024, si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
E l'Italia rischia di essere rappresentata unicamente da partiti fascisti, razzisti e bellicisti.
Esplicitamente fascista, razzista, bellicista ed ecocida e' tutta l'area governativa italiana.
Razzista si e' dimostrato il partito grillino, che durante la prima esperienza di governo ha condiviso e sostenuto la scellerata politica di brutale persecuzione dei migranti da parte del capo leghista che di quel governo era vicepresidente, ministro e magna pars.
Tragicamente bellicista e' il Pd (e quindi di fatto anche coloro che ad esso subalterni con esso si alleano e che pertanto al di la' del velame dei vaniloquenti proclami portano voti al partito della guerra in cambio di qualche scranno e prebenda).
Questa la triste e trista situazione.
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Tra meno di un anno, nel giugno 2024, si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
Che fare, quindi?
Io credo che occorra costruire una lista nonviolenta per la pace e contro il razzismo.
Nonviolenta: che cioe' faccia della scelta della nonviolenza la discriminante fondamentale. La nonviolenza essendo l'unica lotta nitida e intransigente, concreta e coerente, contro tutte le violenze e le oppressioni; la nonviolenza essendo il fondamentale strumento teorico e pratico a disposizione della lotta del movimento delle oppresse e degli oppressi per la liberazione dell'umanita' e la salvaguardia dell'intero mondo vivente.
Per la pace: e quindi per il disarmo integrale e l'integrale smilitarizzazione dei conflitti, dei territori, delle societa', delle culture.
Contro il razzismo: e quindi per il pieno riconoscimento di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani, poiche' siamo una sola famiglia umana in un unico mondo vivente.
E dire lista nonviolenta per la pace e contro il razzismo significa dire una lista femminista ed ecologista, socialista e libertaria, delle classi sociali sfruttate e rapinate, delle oppresse e degli oppressi.
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Tra meno di un anno, nel giugno 2024, si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
Se vogliamo aprire una riflessione comune e autentica, democratica e partecipata, fra tutte le persone e le esperienze disposte a riconoscersi in una prospettiva nonviolenta, femminista, ecologista, socialista e libertaria, per portare nel Parlamento Europeo la voce delle oppresse e degli oppressi e la lotta per la pace, l'affermazione dei diritti umani di tutti gli esseri umani e la difesa della biosfera, il momento e' adesso.
Prenda la parola ogni persona ed ogni esperienza interessata.
Si promuovano ovunque possibile incontri di riflessione.
6. REPETITA IUVANT. ANCORA UN APPELLO PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER
Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni e' in prigione, condannato a vita per un crimine che non ha commesso.
Che non abbia commesso il crimine per cui e' stato condannato e' da molti anni cosa notoria.
E' stato incontrovertibilmente dimostrato che le cosiddette "testimonianze" contro di lui erano del tutto false.
E' stato incontrovertibilmente dimostrato che le cosiddette "prove" contro di lui erano del tutto false.
Lo stesso pubblico ministero che lo fece condannare ha successivamente chiesto la sua liberazione.
E la sua liberazione hanno chiesto milioni di persone, tra cui personalita' come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta, associazioni umanitarie come Amnesty International, istituzioni come il Parlamento Europeo, la commissione giuridica ad hoc dell'Onu.
Ma Leonard Peltier e' ancora detenuto in un carcere di massima sicurezza, anche se il mondo intero sa che e' un innocente perseguitato, sa che e' un eroe dell'umanita'.
Dal carcere Leonard Peltier ha continuato a lottare per il suo popolo, per l'umanita' intera, per la Madre Terra: con la testimonianza, con la poesia, con la pittura, con opere di bene.
Ora e' vecchio e gravemente malato. Il 12 settembre compira' 79 anni.
E' assurdo che sia ancora in carcere.
E' orribile che sia ancora in carcere.
E' uno scandalo e una vergogna per l'intera umanita' che sia ancora in carcere.
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Ancora una volta chiediamo ad ogni persona di volonta' buona, ad ogni esperienza d'impegno per il bene comune, ad ogni umano istituto che voglia essere fedele al compito di difendere la vita, la dignita' e i diritti degli esseri umani, di far sentire la propria voce, di chiedere ancora una volta che Leonard Peltier sia liberato.
Chiediamo ad ogni persona senziente e pensante, ad ogni esperienza della societa' civile, ad ogni istituzione democratica, di esprimere pubblicamente la richiesta che sia liberato Leonard Peltier.
Chiediamo di scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America per chiedere che conceda finalmente la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Messaggi a tal fine possono essere inviati attraverso la pagina ad hoc del sito della Casa Bianca: www.whitehouse.gov/contact/
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Per una informazione essenziale sulla figura e la vicenda di Leonard Peltier segnaliamo ancora una volta due testi la cui lettura e' indispensabile:
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.
Nella rete telematica e' disponibile in italiano una sintetica esposizione della vicenda di Leonard Peltier con il titolo "Alcune parole per Leonard Peltier".
7. INIZIATIVE. AMNESTY INTERNATIONAL: URGE CLEMENCY FOR NATIVE AMERICAN ACTIVIST
[Dal sito www.amnesty.org riprendiamo e diffondiamo questo appello del 3 aprile 2023]
3 April 2023
URGENT ACTION
URGE CLEMENCY FOR NATIVE AMERICAN ACTIVIST
Native American activist Leonard Peltier has been imprisoned in the USA for over 46 years, some of which was spent in solitary confinement, serving two life sentences for murder despite concerns over the fairness of his trial. He has always maintained his innocence. Now 78 years old, he contracted COVID-19 in 2022 and suffers from several chronic health ailments, including one that is potentially fatal. Not eligible for parole again until 2024, his lawyers submitted a new petition for clemency in 2021. President Biden must grant Leonard Peltier clemency on humanitarian grounds and as a matter of justice.
TAKE ACTION: WRITE AN APPEAL IN YOUR OWN WORDS OR USE THIS MODEL LETTER
President Joseph Biden
The White House
1600 Pennsylvania Ave NW
Washington, DC 20500
USA
White House Comment line: (202) 456-1111
Webform*: https://www.whitehouse.gov/contact/
* A US-based address is needed for the White House webform.
International action takers, please use AI USA's address when filling out:
Amnesty International USA
311 West 43rd St. 7th Floor,
New York, NY 10036 USA
Dear President Biden,
Leonard Peltier is a member of the American Indian Movement (AIM), which promotes Native American rights. In 1975, during a confrontation involving AIM members, two FBI agents were killed. Leonard Peltier was convicted of their murders but has always denied killing the agents.
There are serious concerns about the fairness of proceedings leading to his trial and conviction, including for example the prosecution's withholding of evidence that might have assisted Leonard Peltier's defence.
In light of these concerns, the former US Attorney who supervised the prosecution team post-trial, James Reynolds, has since called for clemency.
Leonard Peltier is now 78 years old, has spent more than 46 years in US prisons, and has been repeatedly denied parole. There are serious concerns about Leonard Peltier's deteriorating health, including potential re-exposure to COVID-19. His lawyers submitted a new petition for clemency in 2021.
I urge you to grant Leonard Peltier clemency on humanitarian grounds and as a matter of justice.
Yours sincerely,
*
ADDITIONAL INFORMATION
Leonard Peltier, an Anishinaabe-Lakota Native American, was a member of the American Indian Movement (AIM), which promotes Native American rights. On 26 June 1975, during a confrontation involving AIM members on the Pine Ridge Indian reservation in South Dakota, FBI agents Ronald Williams and Jack Coler were shot dead. Leonard Peltier was convicted of their murders in 1977 and sentenced to two consecutive life sentences. Leonard Peltier has always denied killing the agents.
A key alleged eyewitness to the shootings was Myrtle Poor Bear, a Lakota Native woman who lived at Pine Ridge. Based on her statement that she saw Leonard Peltier kill both FBI agents, Leonard Peltier was extradited from Canada, where he had fled following the shootings. However, Myrtle Poor Bear later retracted her testimony. Although not called as a prosecution witness at trial, the trial judge refused to allow Leonard Peltier's attorneys to call Myrtle Poor Bear as a defense witness on the grounds that her testimony "could be highly prejudicial to the government". In 2000, Myrtle Poor Bear issued a public statement to say that her original testimony was a result of months of threats and harassment from FBI agents.
In 1980 documents were released to Leonard Peltier's lawyers as a result of a lawsuit under the Freedom of Information Act. The documents contained ballistics evidence which might have assisted Leonard Peltier's case, but which had been withheld by the prosecution at trial. However, in 1986, the U.S. Court of Appeal for the Eighth Circuit denied Leonard Peltier a retrial, stating that: "We recognize that there is some evidence in this record of improper conduct on the part of some FBI agents, but we are reluctant to impute even further improprieties to them."
The U.S. Parole Commission has always denied parole to Leonard Peltier on the grounds that he did not accept criminal responsibility for the murders of the two FBI agents. This is even though, after one such hearing, the Commission acknowledged that, "the prosecution has conceded the lack of any direct evidence that you personally participated in the executions of two FBI agents". Leonard Peltier would not be eligible for another parole hearing until 2024. Furthermore, James H. Reynolds, the US Attorney whose office handled the criminal case prosecution and appeal of Leonard Peltier, wrote that he supported clemency "in the best interest of Justice in considering the totality of all matters involved."
Leonard Peltier suffers from a variety of ailments, including kidney disease, Type 2 diabetes, high blood pressure, a heart condition, a degenerative joint disease, and constant shortness of breath and dizziness. A stroke in 1986 left him virtually blind in one eye. In January 2016, doctors diagnosed him with a life-threatening condition: a large and potentially fatal abdominal aortic aneurysm that could rupture at any time and would result in his death. He currently uses a walker due to limited mobility and contracted COVID-19 in 2022. He continues to be at risk of re-infection while in detention.
In 2015, several Nobel Peace Prize winners—including Archbishop Desmond Tutu—called for Leonard Peltier's release. The Standing Rock Sioux Tribe and the National Congress of American Indians have also called for his release. Leonard Peltier's attorney applied for clemency to President Biden in July 2021. President Biden committed to granting clemency on a rolling basis during his administration.
However, as of February 2023, no decision has been made on his application. He has previously sought clemency, most recently from President Obama in 2016, but his petition has been denied each time.
Due to the numerous issues at trial, the exhaustion of all his legal avenues for appeal, the amount of time he has already served, his continued maintenance of innocence along with his chronic health issues, Amnesty International supports calls for clemency for Leonard Peltier.
PREFERRED LANGUAGE TO ADDRESS TARGET: English
You can also write in your own language.
PLEASE TAKE ACTION AS SOON AS POSSIBLE UNTIL: 29 May 2023
Please check with the Amnesty office in your country if you wish to send appeals after the deadline.
NAME AND PRONOUN: Leonard Peltier - He/Him
LINK TO PREVIOUS UA: https://www.amnesty.org/en/documents/amr51/5208/2022/en/
8. PER SAPERE E PER AGIRE. ALCUNI RIFERIMENTI UTILI
Segnaliamo il sito della "Casa delle donne" di Milano: www.casadonnemilano.it
Segnaliamo il sito della "Casa internazionale delle donne" di Roma: www.casainternazionaledelledonne.org
Segnaliamo il sito delle "Donne in rete contro la violenza": www.direcontrolaviolenza.it
Segnaliamo il sito de "Il paese delle donne on line": www.womenews.net
Segnaliamo il sito della "Libreria delle donne di Milano": www.libreriadelledonne.it
Segnaliamo il sito della "Libera universita' delle donne" di Milano: www.universitadelledonne.it
Segnaliamo il sito di "Noi donne": www.noidonne.org
Segnaliamo il sito di "Non una di meno": www.nonunadimeno.wordpress.com
9. REPETITA IUVANT. TRE TESI
La guerra e il fascismo sono la stessa cosa. Solo la lotta di liberazione delle donne puo' difendere e liberare l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
10. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...
... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
11. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO IL COORDINAMENTO ITALIANO DI SOSTEGNO ALLE DONNE AFGHANE
Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane (CISDA).
Per contatti: e-mail: cisdaonlus at gmail.com, sito: www.cisda.it
12. REPETITA IUVANT. SOLIDALI CON LE DONNE IRANIANE NELLA LOTTA NONVIOLENTA PER I DIRITTI UMANI DI TUTTI GLI ESSERI UMANI
Siamo solidali con le donne iraniane nella lotta nonviolenta per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Scriviamo all'ambasciata dell'Iran in Italia per chiedere che cessi la repressione del movimento democratico e nonviolento delle donne - e degli uomini postisi alla loro sequela - che si riconosce nel motto "Donna, vita, liberta'", che siano liberate e liberati tutte le prigioniere e tutti i prigionieri politici, che cessi la violenza maschilista di stato, e che siano riconosciuti, rispettati e difesi tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Nessuna autorita' e' legittima se non rispetta la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
13. RIFLESSIONE. TIZIANA BARTOLINI: LA SFIDA DELLA BELLEZZA AL FESTIVAL DI BIOETICA. INTERVISTA A LUISELLA BATTAGLIA
[Dal sito di "Noi donne" riprendiamo e diffondiamo]
La settima edizione del Festival di Bioetica (Santa Margherita Ligure, 24 e 25 agosto 2023) e' dedicata alla Bellezza dal punto di vista dei "complessi rapporti tra etica ed estetica nelle loro relazioni con l'antropologia, la politica, l'economia, il diritto", uno sguardo trasversale che investe "diversi orizzonti di ricerca negli ambiti della bioetica umana, ambientale e animale". Abbiamo rivolto alcune domande alla professoressa Luisella Battaglia, ideatrice del Festival e tra i fondatori dell'Istituto Italiano di Bioetica che organizza il Festival in collaborazione con il Comune e con il sostegno di numerosi partner.
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- Professoressa Battaglia, nelle premesse del razionale del Festival si dice che la bellezza del mondo va salvata in quanto "bene di prima necessita'" che va difeso e custodito. Ma, si potrebbe obiettare, il mondo sta vivendo altre emergenze, dall'ambiente ai cambiamenti climatici alle transizioni energetiche. Come si concilia l'importanza della bellezza con le indifferibili svolte epocali che dobbiamo velocemente affrontare e risolvere?
- Dinanzi alle catastrofi ambientali e alle violenze inaudite che stiamo vivendo, parlare di bellezza puo' sembrare provocatorio, se non scandaloso. Si tratta in effetti di una sfida. Il Festival ci invita a provare a pensare ad un'idea della bellezza diversa da quella banalizzata, confinata nel futile e nell'effimero o, viceversa, canonizzata nelle immagini della classicita': un'idea di cui oggi piu' che mai abbiamo bisogno. Ma per questo occorre innanzitutto riattivare l'immaginazione partendo, ad esempio, dall'idea che la bellezza si trovi ovunque ci sia visione, utopia, in altre parole, l'intuizione progettuale di un mondo possibile. Siamo chiamati a riscoprire la meraviglia di tutto quanto ci circonda, a ripensare innanzitutto al nostro rapporto con la natura che ci mostra la sua bellezza ferita, a rimediare ai danni che le abbiamo inflitto, il che richiede, appunto, capacita' di progettazione e creativita'. Prima ancora di pensare razionalmente, la nostra mente funziona tramite l'immaginazione: quando pensiamo, diceva gia' Aristotele, lo facciamo sempre a partire da immagini. Ce lo ricorda la filosofa Chiara Bottici in La politica dell'immaginazione. Vivendo in quella che e' stata definita "civilta' dell'immagine" la politica stessa non e' piu' separabile dall'incessante flusso di immagini, post e like che invadono i nostri schermi. Per questo dovremmo iniziare a comprendere cosa significhi in questo contesto "potere" per indagare le possibilita' che si aprono rispetto alla politica del passato. A sua volta Jane Bennett, una delle voci piu' autorevoli dell'ecosofia contemporanea, in Materia vibrante, ci invita ad estendere la teoria politica oltre al dominio dell'umano per coltivare politiche piu' responsabili ed ecologicamente sostenibili. Occorre, a suo avviso, tornare ad osservare il mondo con lo sguardo incantato dell'infanzia e ad aprirci alla meraviglia di un universo molto piu' vivo di quanto avessimo finora sospettato. Seguendo questa prospettiva, ritengo che la bioetica possa rappresentare un punto d'osservazione privilegiato: la complessita' del suo sguardo su diversi ambiti - umano, ambientale, animale - potrebbe darci infatti la possibilita' di scoprire modi diversi di relazionarci col mondo che abitiamo. Tutto stara' al modo in cui, uscendo dal modello antropocenico, concepiremo la nostra co-esistenza con animali, piante, foreste, - tutto quello che definiamo come l'altro da noi. In questo quadro la sfida dei prossimi anni sara' di tenere insieme scoperte scientifiche, nuove tecnologie e bellezza. In un mondo come il nostro in cui la scienza e la tecnologia svolgono un ruolo di grande rilievo per le nostre vite, diventa quindi sempre piu' importante acquisire conoscenze in ambiti specialistici, dall'ecologia all'etologia, dalla biologia alla genetica, dall'intelligenza artificiale alle neuroscienze. Nella consapevolezza del legame profondo tra scienza e bellezza, se non della loro comune origine, ben evidenziata dalle parole di Einstein "Il sentimento che sta alla base della vera arte e della vera scienza e' il mistero della vita" e, quasi a chiarimento, "lo studio e la ricerca della bellezza rappresentano una sfera di attivita' in cui e' permesso di rimanere bambini per tutta la vita".
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- Oggi sembra dominare nel ‘discorso pubblico’ il trush linguistico e la superficialità dei contenuti, a partire dalla dimensione dei social network in cui si ritrovano - e partecipano acriticamente - milioni di persone e di giovani. Neppure la scuola riesce ad essere argine. Come e perché va riportata l’attenzione sulla ‘bellezza’?
- Molte sono le questioni su cui il Festival ci invita a riflettere. Tra queste: come si configura il mito del bello nei social network? Quali le nuove estetiche del corpo? E' stato detto che oggi viviamo nell'era della spettacolarizzazione del corpo e si parla comunemente di "vetrinizzazione sociale". Ma cosa significa vivere in vetrina? La nostra si viene sempre piu' configurando come una societa' dell'iconomania in cui l'individuo e' innanzitutto homo videns che da spettatore/consumatore dei media tradizionali si trasforma in attore/consumatore della propria esistenza massmediatica. Potremmo in certo modo dire che non esistere massmediaticamente significa non esistere socialmente. La stessa pratica del selfie pone molti interrogativi circa i processi di costruzione dell'identita' personale nel suo rapporto con la bellezza. Occorre aggiungere che, dal momento che la categoria del bello, come viene intesa nell'ambiente digitale, e' legata al numero di condivisioni ottenute, le immagini con piu' alto grado di riconoscimento on line mostrano un notevole conformismo estetico, contraddistinto da una forte adesione a canoni di bellezza irreali per cui ogni tratto imperfetto deve essere modificato o rimosso. Il risultato e' una tendenza sempre piu' spiccata verso l'omologazione che esige determinati requisiti: lineamenti perfetti, fisici scultorei, visi levigati. L'adesione a questi parametri estetici non si limita tuttavia solo alla manipolazione della propria immagine virtuale ma puo' inclinare verso il sempre piu' frequente ricorso alla chirurgia estetica e spesso al suo abuso anche da parte di persone molto giovani. Lo segnalano i dati forniti dall'International Society of Aesthetic Plastic Surgery secondo cui il nostro e' il quinto paese al mondo per numero di interventi. Sulla crescente spettacolarizzazione della bellezza tra natura e artificio, psicologia, sociologia, medicina, chirurgia estetica, filosofia, antropologia sono chiamate a rispondere nel dialogo interdisciplinare che caratterizza la bioetica fin dalle sue origini.
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- Tra i focus della due giorni di Santa Margherita Ligure c'e' la tutela dell'ambiente, principio affermato anche nella nostra Costituzione, che e' alla base della bellezza da affermare o riscoprire a partire dagli ambienti in cui viviamo, spesso compromessi o non rispettati come dovremmo, o dagli animali che amiamo. Da dove cominciare per ripensare tutto questo?
- Al centro dei lavori del Festival nella seconda giornata sara' il dibattito su cosa significhi concretamente lavorare per un mondo bello, a partire dall'art.9 della nostra Costituzione che ha introdotto, tra i principi fondamentali, la tutela dell'ambiente, della biodiversita' e degli ecosistemi e, per la prima volta, degli animali. Sempre piu' spesso si parla - all'interno della filosofia ambientale - dell'esperienza della bellezza come tramite privilegiato per avviare un'etica del rispetto per la natura. Oggi abbiamo a che fare con paesaggi degradati, deturpati innanzitutto nelle loro qualita' estetiche, traditi da un'edilizia sconsiderata nella rottura di quell'equilibrio tra armonia naturale e interventi umani che li aveva caratterizzati per secoli. Quali le possibili risposte? Occorre certo porre un freno al consumo del suolo per non aggravare situazioni gia' compromesse, vietare condoni o sanatorie nelle zone a rischio, ma soprattutto e' indispensabile avviare una cura attenta del territorio. Cio' comporta non interventi irrealistici ma, come avverte Renzo Piano, piani di lunga durata di "rammendo" idrogeologico e boschivo, recuperando una cultura ancestrale che si e' andata perdendo. Nell'immagine bellissima del "rammendo" ritroviamo uno dei temi piu' significativi di quell'etica della cura, al centro dell'ecofemminismo, che mira a custodire, mantenere e riparare il mondo in cui viviamo. In nome della cura la congiunzione tra etica ed estetica si riferisce anche al nostro rapporto col mondo animale. Uno dei problemi piu' urgenti oggi in ambito bioetico e' quello delle cosiddette "razze sofferenti" che riguarda non soltanto gli animali destinati all'alimentazione - sistematicamente trasformati in macchine produttrici di cibo e geneticamente imbruttiti per assicurare la massima produttivita' - ma anche gli animali familiari, in particolare talune razze canine, i cosiddetti "designer dogs", sottoposti a manipolazioni e a interventi genetici per "abbellirli", e cioe' per ottenere caratteristiche considerate piacevoli, che provocano tuttavia non solo gravi sofferenze ma anche malattie croniche e degenerative. Da qui la necessita' di nuove regole per nuovi abusi, in una visione della giustizia che - come ci ricorda Martha Nussbaum - per essere veramente tale non puo' non riguardare anche le altre specie, estendendosi oltre i confini dell'umano.
14. RIFLESSIONE. TIZIANA BARTOLINI: FESTIVAL DI BIOETICA: ANIMALI, MODE E MALTRATTAMENTI. INTERVISTA A ANNALISA DI MAURO
[Dal sito di "Noi donne" riprendiamo e diffondiamo]
Il Festival di Bioetica, per ogni tema affrontato di anno in anno, ha sempre dedicato attenzione agli animali. Anche per la Bellezza, argomento della settimana edizione del Festival organizzato dall'Istituto Italiano di Bioetica (Santa Margherita Ligure, 24 e 25 agosto 2023), sono previsti interventi che riguardano gli animali. Annalisa Di Mauro, cofondatrice e componente del Consiglio Direttivo di Animal Law Italia ETS, con la sua relazione affrontera' la questione del maltrattamento inflitto agli animali per moda o per capriccio.
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- Etica ed estetica, declinati nel mondo animale, che contorni assumono e quali eccessi raggiungono?
- Cio' che e' bello, quando incontra il nostro sguardo, in maniera a volte sconosciuta, tocca una corda nascosta del nostro animo e, in una sorta di "rapimento", consente ai nostri pensieri di perdersi nell'immaginazione. L'esperienza estetica, quindi, non ci e' estranea - altroche'! - e si realizza ogni qual volta giudichiamo qualcosa essere "bello", perche' cattura la nostra attenzione e ci suscita emozioni e stati d'animo in qualche modo piacevoli o pregni di significato. Cio' avviene anche nel nostro rapporto con la natura, per cui possiamo riconoscere nei colori di un tramonto, nel rumore del mare, nella fierezza di un animale, la bellezza. La ricerca della bellezza, quindi dell'emozione, ha portato l'uomo a voler incidere anche sulle caratteristiche degli animali che lo accompagnano quotidianamente nel corso della vita. E' cosi' che, per dirne una, si e' giunti all'enfatizzazione di caratteristiche neoteniche durante la selezione di alcune razze di cani che conservano anche in eta' adulta tratti propri dei cuccioli per continuare a suscitare la tenerezza e l'emozione del "bello" in chi li possiede. Da non credersi, questo e' il periodo in cui vanno di moda i cani "tea cup", che da adulti non superano il peso di 1,8 kg e non misurano piu' di 43 cm. Cani che stanno in una tazza da te', insomma. Pensiamo al carlino, al suo peso, alle forme contenute, morbide e rotondeggianti, al muso schiacciato, accompagnato da occhi grandi e rotondi, caratteristica antropomorfizzante che rende il muso simile al volto umano. Che debba suscitare tenerezza o incutere timore, la necessita' di soddisfare la pressante richiesta sul mercato di soggetti esteticamente gradevoli, aggressivi, rispondenti alla moda del momento non tiene conto del fatto che tali caratteristiche morfologiche possono essere estremamente dannose per la salute dell'animale. Giusto per rendere un esempio, spesso in piena consapevolezza, si condannano questi individui a condividere la vita con nanismo, patologie cardiovascolari, ostruzione delle alte vie respiratorie, patologie ortopediche, dermatiti. Il problema sussiste per i cani, ma anche per i gatti. E' li' che si pone la questione etica: l'animale, che gia' nella categorizzazione "da compagnia" viene identificato con la sua finalita', perdendo di vista che l'unico fine di ogni soggetto e' quello di condurre la propria vita degnamente, non di essere strumentale ad altri, diventa del tutto un oggetto, un prodotto che incontra gusti e tendenze, ispirati di volta in volta dalla cinematografia o dall'influencer di turno. Stiamo parlando di individui nei confronti dei quali viene perpetrato un maltrattamento vero e proprio, poiche' in questi casi la genetica non e' finalizzata ad evitare l'insorgenza di malattie, ma addirittura a causarne e a diffonderne, di generazione in generazione.
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- Che ruolo puo' avere la bioetica nel segnalare eccessi o abusi?
- La bioetica, in questo caso, deve segnare un limite e accompagnare il cambiamento culturale: per l'ennesima volta, gli animali non devono subire impotenti le conseguenze degli interessi e delle scelte degli esseri umani. La questione non e' se qualcosa e' possibile o non e' possibile, ma se e' bene farla. Le manipolazioni genetiche che causano agli animali problemi di salute e sofferenze conducono a un "maltrattamento genetico". E il maltrattamento non puo' essere considerato mai un bene. Senza ignorare gli interessi di tutti coloro i quali sono coinvolti nella questione, come gli allevatori, che e' necessario tutelare il bene salute e la vita dell'animale bisogna dirlo, e dirlo chiaramente: ai proprietari, ai futuri acquirenti, ai giudici dei concorsi di bellezza, ai vip che sfoggiano orgogliosi il loro "amico a quattro zampe", nelle universita', a scuola. E' anche opportuno accompagnare alla sensibilizzazione sul tema una misura piu' incisiva per il contenimento di questo fenomeno. Penso alla Norvegia, che ha annunciato il primo divieto legale di allevare Bulldog e Cavalier King Charles Spaniel. In questo cammino per la liberta' dalla malattia e dalla sofferenza, fortunatamente, possiamo contare sui medici veterinari, alleati fondamentali in quanto profondi conoscitori del mondo animale e dotati della giusta autorevolezza per spiegare le conseguenze della selezione estetica selvaggia, eticamente inaccettabile.
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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 237 del 25 agosto 2023
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Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.
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Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 237 del 25 agosto 2023
In questo numero:
1. La guerra che continua e che ogni giorno
2. Non fermera' le stragi
3. Esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma
4. Una cosa utile per la pace: bloccare la fornitura di armi assassine, con l'azione diretta nonviolenta
5. Una proposta per le elezioni europee del 2024: una lista nonviolenta per la pace e contro il razzismo
6. Ancora un appello per la liberazione di Leonard Peltier
7. Amnesty International: Urge clemency for native american activist
8. Alcuni riferimenti utili
9. Tre tesi
10. Ripetiamo ancora una volta...
11. Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane
12. Solidali con le donne iraniane nella lotta nonviolenta per i diritti umani di tutti gli esseri umani
13. Tiziana Bartolini: La sfida della bellezza al festival di bioetica. Intervista a Luisella Battaglia
14. Tiziana Bartolini: Festival di bioetica: animali, mode e maltrattamenti. Intervista a Annalisa Di Mauro
1. L'ORA. LA GUERRA CHE CONTINUA E CHE OGNI GIORNO
La guerra che continua e che ogni giorno
uccide e uccide altri esseri umani
tu che sei anche tu un essere umano
non dovresti far di tutto per fermarla?
Abolire la guerra gli eserciti le armi
e' il compito piu' urgente dell'umanita'.
2. L'ORA. NON FERMERA' LE STRAGI
Non fermera' le stragi
chi altre stragi esegue.
3. REPETITA IUVANT. ESPOSTO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA
Alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma
e per opportuna conoscenza:
al Presidente della Repubblica
ai Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica
alla Presidente del Consiglio dei Ministri
a tutte le ministre e i ministri, a tutti i senatori e le senatrici, a tutte le deputate e i deputati, agli ed alle europarlamentari elette ed eletti in Italia
a numerosi pubblici ufficiali cui incombe, ricevendo tale notitia criminis, di promuovere l'azione giudiziaria
ai mezzi d'informazione
a numerose persone di volonta' buona, associazioni democratiche, istituzioni fedeli alla legalita' costituzionale
*
Oggetto: esposto relativo alla violazione dell'articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana da parte del governo italiano.
Egregi signori,
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l'articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana e' inequivocabile. Esso recita: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta' degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parita' con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranita' necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo".
*
Il governo italiano ha violato l'articolo 11 della Costituzione in quanto:
a) fa partecipare l'Italia alla guerra in corso in Ucraina attraverso la fornitura di armi che la guerra alimentano;
b) fa partecipare l'Italia alla guerra in corso in Ucraina attraverso la propria aviazione militare che raccoglie informazioni e le invia all'esercito ucraino sul campo di battaglia (cfr. il servizio giornalistico apparso sul sito dell'autorevole agenzia giornalistica Ansa col titolo "La guerra dei top gun italiani", che fin dall'incipit esplicitamente afferma che "i nostri piloti, tra loro anche una donna, a bordo dei caccia catturano dati importanti che in poco tempo finiscono sui cellulari dei soldati ucraini sul campo di battaglia");
c) ostacola effettualmente ogni realistica ipotesi di "cessate il fuoco" ed ogni concreto impegno di pace sostenendo esplicitamente la tesi che la guerra deve concludersi non con un negoziato ma con la "vittoria" di una delle parti in conflitto (cfr. la dichiarazione della Presidente del Consiglio dei Ministri "scommettiamo sulla vittoria ucraina" riportata da numerosi mezzi d'informazione);
d) sostiene l'azione provocatrice ed eversiva della Nato che da decenni opera nell'Europa dell'est per destabilizzare gli equilibri regionali e suscitare conflitti (azione divenuta finanche esplicitamente terrorista e stragista durante la guerra di distruzione della Jugoslavia nel 1999).
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In flagrante violazione dell'articolo 11 della Costituzione, il governo italiano arma e quindi alimenta la guerra, partecipa alla guerra e quindi alle stragi di cui ogni guerra sempre e solo consiste, e con cio' espone altresi' anche il nostro paese a subire le conseguenze della guerra, e - last, but not least - contribuisce all'escalation verso una guerra mondiale e nucleare che puo' metter fine all'intera civilta' umana.
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Egregi signori,
con il presente esposto si richiede il piu' tempestivo intervento per far cessare l'azione incostituzionale, folle e criminale del governo italiano.
Distinti saluti,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, primo agosto 2023
4. REPETITA IUVANT. UNA COSA UTILE PER LA PACE: BLOCCARE LA FORNITURA DI ARMI ASSASSINE, CON L'AZIONE DIRETTA NONVIOLENTA
Ovviamente apprezzando e sostenendo le molte iniziative gia' in corso (e soprattutto quelle che concretamente recano aiuti umanitari e soccorrono, accolgono e assistono tutte le vittime e tutte le persone che dalla guerra fuggono e alla guerra si oppongono), vorremmo aggiungere una cosa da fare che ci sembra utile piu' di ogni altra per contribuire da qui, in Italia, a far cessare le stragi in Ucraina: bloccare la fornitura di armi assassine.
E per bloccare la fornitura di armi assassine occorre bloccare con specifiche e adeguate azioni dirette nonviolente le fabbriche di armi, i depositi di armi, i trasporti di armi, i centri decisionali e le strutture tecniche che le forniture di armi assassine organizzano ed eseguono.
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Fornire armi assassine dove e' in corso una guerra significa partecipare a quella guerra, cosa esplicitamente vietata dall'articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana.
Non vi e' infatti alcun dubbio che fornire armi assassine dove una guerra e' in corso e dove quindi esse vengono usate per uccidere degli esseri umani (e tutte le armi sono usate sempre e solo per uccidere) significa partecipare alla guerra e alle stragi di cui essa consiste, e il citato articolo 11 della Costituzione e' chiarissimo e inequivocabile al riguardo, aprendosi con queste precise parole: "L'Italia ripudia la guerra".
Pertanto, un governo italiano che decide di fornire armi assassine a un paese in guerra e' ipso facto in contrasto con la Costituzione cui ha giurato fedelta', ed e' quindi un governo fuorilegge, criminale, golpista. E chiunque in Italia cooperasse all'invio di armi assassine, o l'invio di armi assassine consentisse, sarebbe parimenti criminale.
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E' quindi diritto e dovere di ogni cittadino italiano opporsi all'invio di armi assassine dove una guerra e' in corso.
Cosi' come e' diritto e dovere di ogni cittadino italiano opporsi a un governo golpista e a chiunque coopera alla commissione di stragi.
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Come e' possibile contrastare questo crimine?
Come e' possibile fare qualcosa di concreto per salvare le vite di coloro che la guerra - che quelle armi assassine alimentano - uccide?
E' possibile con l'azione diretta nonviolenta che blocchi le fabbriche, i depositi, i trasporti di armi.
E' possibile con l'azione diretta nonviolenta che blocchi i centri decisionali e le strutture tecniche che quell'invio di armi assassine organizzano ed eseguono.
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Naturalmente occorre:
a) individuare tutti i luoghi da bloccare ed organizzare adeguatamente il blocco della scellerata attivita' finalizzata all'invio di armi assassine ovvero all'uccisione di esseri umani;
b) formare adeguatamente le persone di volonta' buona disponibili a partecipare a tali azioni dirette nonviolente.
La nonviolenza infatti richiede una specifica accurata preparazione e una completa conoscenza e consapevolezza del significato e delle conseguenze delle proprie azioni, che essendo non simboliche ma concrete espongono chi le esegue alle ovvie rappresaglie da parte dei poteri la cui azione criminale si vuole impedire.
La nonviolenza infatti, nel suo impegno per salvare tutte le vite, richiede una rigorosa coerenza tra i mezzi e i fini, una piena coscienza delle personali sofferenze cui si puo' andare incontro, una nitida disponibilita' ad accettare di subire torti e persecuzioni senza reagire, a subire violenza senza opporre violenza.
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A oltre un anno dall'inizio della guerra in Ucraina scatenata dall'invasione militare per volonta' del folle e criminale autocrate russo, e' ormai chiaro ad ogni persona che tutti i governi attivamente coinvolti nella guerra, che la guerra e le stragi hanno alimentato e tuttora alimentano e che hanno impedito fin qui ogni tregua ed ogni trattativa di pace, non intendono affatto porre fine alle stragi, non intendono affatto salvare le vite umane che ogni giorno la guerra distrugge, ma anzi cooperano alla prosecuzione, all'intensificazione e all'estensione delle uccisioni di esseri umani, ed accrescono il pericolo che la guerra si faccia mondiale e nucleare e possa distruggere l'intera umana famiglia.
Occorre quindi che siano i popoli ad insorgere nonviolentemente per contrastare questo abominevole massacro e il pericolo dell'apocalisse atomica.
Occorre quindi che siano i popoli ad insorgere nonviolentemente per imporre ai governi la cessazione della guerra.
Hic et nunc solo l'azione diretta nonviolenta puo' concretamente contribuire a fermare le stragi e ad imporre ai governi di cessare il fuoco e avviare trattative di pace.
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Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
5. REPETITA IUVANT. UNA PROPOSTA PER LE ELEZIONI EUROPEE DEL 2024: UNA LISTA NONVIOLENTA PER LA PACE E CONTRO IL RAZZISMO
Tra meno di un anno, nel giugno 2024, si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
La politica dell'Unione Europea e' oggi caratterizzata da due orrori.
Il primo: la persecuzione dei migranti: col sostegno alle dittature che li imprigionano in condizioni disumane; con l'appalto ai poteri mafiosi in regime di monopolio della mobilita' per chi e' in fuga da guerre, dittature, fame e miseria; con la reclusione nei lager sia nei paesi di transito che in Europa; con la strage degli innocenti nel Mediterraneo; con lo schiavismo e l'apartheid in Europa. Tutti i governi dei paesi dell'Unione Europea, e con essi i vertici delle istituzioni europee, sono complici in questo flagrante crimine contro l'umanita'.
Il secondo: il sostegno alla prosecuzione della guerra in Ucraina che ogni giorno provoca altre stragi: con l'incessante fornitura di armi si alimenta la guerra e s'impedisce l'avvio di trattative di pace, e si contribuisce cosi' sia alla prosecuzione dello sterminio della popolazione ucraina vittima della guerra, sia all'escalation verso una guerra atomica che puo' mettere fine all'intera umanita'. Tutti i governi dei paesi dell'Unione Europea, e con essi i vertici delle istituzioni politiche europee, sono complici in questo flagrante crimine contro l'umanita'.
I vertici dell'Unione Europea si sono peraltro ormai completamente prostituiti alla Nato, l'organizzazione terrorista e stragista che per conto del governo razzista e imperialista degli Stati Uniti d'America opera, dalla fine della Guerra fredda e con sempre maggiore intensita' ed accelerazione, per destabilizzare, asservire o distruggere non solo singole parti del continente europeo ma l'Europa intera. Abolire la Nato e' palesemente l'urgenza delle urgenze per dare all'Europa un futuro di pace.
Il Parlamento Europeo potrebbe e dovrebbe operare per la pace e in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e per la salvaguardia della biosfera, ma attualmente e' anch'esso complice della furia razzista e della furia bellica che si e' incistata nei governi dei paesi europei e nei vertici di tutte le istituzioni politiche europee.
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Tra meno di un anno, nel giugno 2024, si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
E l'Italia rischia di essere rappresentata unicamente da partiti fascisti, razzisti e bellicisti.
Esplicitamente fascista, razzista, bellicista ed ecocida e' tutta l'area governativa italiana.
Razzista si e' dimostrato il partito grillino, che durante la prima esperienza di governo ha condiviso e sostenuto la scellerata politica di brutale persecuzione dei migranti da parte del capo leghista che di quel governo era vicepresidente, ministro e magna pars.
Tragicamente bellicista e' il Pd (e quindi di fatto anche coloro che ad esso subalterni con esso si alleano e che pertanto al di la' del velame dei vaniloquenti proclami portano voti al partito della guerra in cambio di qualche scranno e prebenda).
Questa la triste e trista situazione.
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Tra meno di un anno, nel giugno 2024, si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
Che fare, quindi?
Io credo che occorra costruire una lista nonviolenta per la pace e contro il razzismo.
Nonviolenta: che cioe' faccia della scelta della nonviolenza la discriminante fondamentale. La nonviolenza essendo l'unica lotta nitida e intransigente, concreta e coerente, contro tutte le violenze e le oppressioni; la nonviolenza essendo il fondamentale strumento teorico e pratico a disposizione della lotta del movimento delle oppresse e degli oppressi per la liberazione dell'umanita' e la salvaguardia dell'intero mondo vivente.
Per la pace: e quindi per il disarmo integrale e l'integrale smilitarizzazione dei conflitti, dei territori, delle societa', delle culture.
Contro il razzismo: e quindi per il pieno riconoscimento di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani, poiche' siamo una sola famiglia umana in un unico mondo vivente.
E dire lista nonviolenta per la pace e contro il razzismo significa dire una lista femminista ed ecologista, socialista e libertaria, delle classi sociali sfruttate e rapinate, delle oppresse e degli oppressi.
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Tra meno di un anno, nel giugno 2024, si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
Se vogliamo aprire una riflessione comune e autentica, democratica e partecipata, fra tutte le persone e le esperienze disposte a riconoscersi in una prospettiva nonviolenta, femminista, ecologista, socialista e libertaria, per portare nel Parlamento Europeo la voce delle oppresse e degli oppressi e la lotta per la pace, l'affermazione dei diritti umani di tutti gli esseri umani e la difesa della biosfera, il momento e' adesso.
Prenda la parola ogni persona ed ogni esperienza interessata.
Si promuovano ovunque possibile incontri di riflessione.
6. REPETITA IUVANT. ANCORA UN APPELLO PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER
Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni e' in prigione, condannato a vita per un crimine che non ha commesso.
Che non abbia commesso il crimine per cui e' stato condannato e' da molti anni cosa notoria.
E' stato incontrovertibilmente dimostrato che le cosiddette "testimonianze" contro di lui erano del tutto false.
E' stato incontrovertibilmente dimostrato che le cosiddette "prove" contro di lui erano del tutto false.
Lo stesso pubblico ministero che lo fece condannare ha successivamente chiesto la sua liberazione.
E la sua liberazione hanno chiesto milioni di persone, tra cui personalita' come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta, associazioni umanitarie come Amnesty International, istituzioni come il Parlamento Europeo, la commissione giuridica ad hoc dell'Onu.
Ma Leonard Peltier e' ancora detenuto in un carcere di massima sicurezza, anche se il mondo intero sa che e' un innocente perseguitato, sa che e' un eroe dell'umanita'.
Dal carcere Leonard Peltier ha continuato a lottare per il suo popolo, per l'umanita' intera, per la Madre Terra: con la testimonianza, con la poesia, con la pittura, con opere di bene.
Ora e' vecchio e gravemente malato. Il 12 settembre compira' 79 anni.
E' assurdo che sia ancora in carcere.
E' orribile che sia ancora in carcere.
E' uno scandalo e una vergogna per l'intera umanita' che sia ancora in carcere.
*
Ancora una volta chiediamo ad ogni persona di volonta' buona, ad ogni esperienza d'impegno per il bene comune, ad ogni umano istituto che voglia essere fedele al compito di difendere la vita, la dignita' e i diritti degli esseri umani, di far sentire la propria voce, di chiedere ancora una volta che Leonard Peltier sia liberato.
Chiediamo ad ogni persona senziente e pensante, ad ogni esperienza della societa' civile, ad ogni istituzione democratica, di esprimere pubblicamente la richiesta che sia liberato Leonard Peltier.
Chiediamo di scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America per chiedere che conceda finalmente la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Messaggi a tal fine possono essere inviati attraverso la pagina ad hoc del sito della Casa Bianca: www.whitehouse.gov/contact/
*
Per una informazione essenziale sulla figura e la vicenda di Leonard Peltier segnaliamo ancora una volta due testi la cui lettura e' indispensabile:
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.
Nella rete telematica e' disponibile in italiano una sintetica esposizione della vicenda di Leonard Peltier con il titolo "Alcune parole per Leonard Peltier".
7. INIZIATIVE. AMNESTY INTERNATIONAL: URGE CLEMENCY FOR NATIVE AMERICAN ACTIVIST
[Dal sito www.amnesty.org riprendiamo e diffondiamo questo appello del 3 aprile 2023]
3 April 2023
URGENT ACTION
URGE CLEMENCY FOR NATIVE AMERICAN ACTIVIST
Native American activist Leonard Peltier has been imprisoned in the USA for over 46 years, some of which was spent in solitary confinement, serving two life sentences for murder despite concerns over the fairness of his trial. He has always maintained his innocence. Now 78 years old, he contracted COVID-19 in 2022 and suffers from several chronic health ailments, including one that is potentially fatal. Not eligible for parole again until 2024, his lawyers submitted a new petition for clemency in 2021. President Biden must grant Leonard Peltier clemency on humanitarian grounds and as a matter of justice.
TAKE ACTION: WRITE AN APPEAL IN YOUR OWN WORDS OR USE THIS MODEL LETTER
President Joseph Biden
The White House
1600 Pennsylvania Ave NW
Washington, DC 20500
USA
White House Comment line: (202) 456-1111
Webform*: https://www.whitehouse.gov/contact/
* A US-based address is needed for the White House webform.
International action takers, please use AI USA's address when filling out:
Amnesty International USA
311 West 43rd St. 7th Floor,
New York, NY 10036 USA
Dear President Biden,
Leonard Peltier is a member of the American Indian Movement (AIM), which promotes Native American rights. In 1975, during a confrontation involving AIM members, two FBI agents were killed. Leonard Peltier was convicted of their murders but has always denied killing the agents.
There are serious concerns about the fairness of proceedings leading to his trial and conviction, including for example the prosecution's withholding of evidence that might have assisted Leonard Peltier's defence.
In light of these concerns, the former US Attorney who supervised the prosecution team post-trial, James Reynolds, has since called for clemency.
Leonard Peltier is now 78 years old, has spent more than 46 years in US prisons, and has been repeatedly denied parole. There are serious concerns about Leonard Peltier's deteriorating health, including potential re-exposure to COVID-19. His lawyers submitted a new petition for clemency in 2021.
I urge you to grant Leonard Peltier clemency on humanitarian grounds and as a matter of justice.
Yours sincerely,
*
ADDITIONAL INFORMATION
Leonard Peltier, an Anishinaabe-Lakota Native American, was a member of the American Indian Movement (AIM), which promotes Native American rights. On 26 June 1975, during a confrontation involving AIM members on the Pine Ridge Indian reservation in South Dakota, FBI agents Ronald Williams and Jack Coler were shot dead. Leonard Peltier was convicted of their murders in 1977 and sentenced to two consecutive life sentences. Leonard Peltier has always denied killing the agents.
A key alleged eyewitness to the shootings was Myrtle Poor Bear, a Lakota Native woman who lived at Pine Ridge. Based on her statement that she saw Leonard Peltier kill both FBI agents, Leonard Peltier was extradited from Canada, where he had fled following the shootings. However, Myrtle Poor Bear later retracted her testimony. Although not called as a prosecution witness at trial, the trial judge refused to allow Leonard Peltier's attorneys to call Myrtle Poor Bear as a defense witness on the grounds that her testimony "could be highly prejudicial to the government". In 2000, Myrtle Poor Bear issued a public statement to say that her original testimony was a result of months of threats and harassment from FBI agents.
In 1980 documents were released to Leonard Peltier's lawyers as a result of a lawsuit under the Freedom of Information Act. The documents contained ballistics evidence which might have assisted Leonard Peltier's case, but which had been withheld by the prosecution at trial. However, in 1986, the U.S. Court of Appeal for the Eighth Circuit denied Leonard Peltier a retrial, stating that: "We recognize that there is some evidence in this record of improper conduct on the part of some FBI agents, but we are reluctant to impute even further improprieties to them."
The U.S. Parole Commission has always denied parole to Leonard Peltier on the grounds that he did not accept criminal responsibility for the murders of the two FBI agents. This is even though, after one such hearing, the Commission acknowledged that, "the prosecution has conceded the lack of any direct evidence that you personally participated in the executions of two FBI agents". Leonard Peltier would not be eligible for another parole hearing until 2024. Furthermore, James H. Reynolds, the US Attorney whose office handled the criminal case prosecution and appeal of Leonard Peltier, wrote that he supported clemency "in the best interest of Justice in considering the totality of all matters involved."
Leonard Peltier suffers from a variety of ailments, including kidney disease, Type 2 diabetes, high blood pressure, a heart condition, a degenerative joint disease, and constant shortness of breath and dizziness. A stroke in 1986 left him virtually blind in one eye. In January 2016, doctors diagnosed him with a life-threatening condition: a large and potentially fatal abdominal aortic aneurysm that could rupture at any time and would result in his death. He currently uses a walker due to limited mobility and contracted COVID-19 in 2022. He continues to be at risk of re-infection while in detention.
In 2015, several Nobel Peace Prize winners—including Archbishop Desmond Tutu—called for Leonard Peltier's release. The Standing Rock Sioux Tribe and the National Congress of American Indians have also called for his release. Leonard Peltier's attorney applied for clemency to President Biden in July 2021. President Biden committed to granting clemency on a rolling basis during his administration.
However, as of February 2023, no decision has been made on his application. He has previously sought clemency, most recently from President Obama in 2016, but his petition has been denied each time.
Due to the numerous issues at trial, the exhaustion of all his legal avenues for appeal, the amount of time he has already served, his continued maintenance of innocence along with his chronic health issues, Amnesty International supports calls for clemency for Leonard Peltier.
PREFERRED LANGUAGE TO ADDRESS TARGET: English
You can also write in your own language.
PLEASE TAKE ACTION AS SOON AS POSSIBLE UNTIL: 29 May 2023
Please check with the Amnesty office in your country if you wish to send appeals after the deadline.
NAME AND PRONOUN: Leonard Peltier - He/Him
LINK TO PREVIOUS UA: https://www.amnesty.org/en/documents/amr51/5208/2022/en/
8. PER SAPERE E PER AGIRE. ALCUNI RIFERIMENTI UTILI
Segnaliamo il sito della "Casa delle donne" di Milano: www.casadonnemilano.it
Segnaliamo il sito della "Casa internazionale delle donne" di Roma: www.casainternazionaledelledonne.org
Segnaliamo il sito delle "Donne in rete contro la violenza": www.direcontrolaviolenza.it
Segnaliamo il sito de "Il paese delle donne on line": www.womenews.net
Segnaliamo il sito della "Libreria delle donne di Milano": www.libreriadelledonne.it
Segnaliamo il sito della "Libera universita' delle donne" di Milano: www.universitadelledonne.it
Segnaliamo il sito di "Noi donne": www.noidonne.org
Segnaliamo il sito di "Non una di meno": www.nonunadimeno.wordpress.com
9. REPETITA IUVANT. TRE TESI
La guerra e il fascismo sono la stessa cosa. Solo la lotta di liberazione delle donne puo' difendere e liberare l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
10. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...
... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
11. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO IL COORDINAMENTO ITALIANO DI SOSTEGNO ALLE DONNE AFGHANE
Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane (CISDA).
Per contatti: e-mail: cisdaonlus at gmail.com, sito: www.cisda.it
12. REPETITA IUVANT. SOLIDALI CON LE DONNE IRANIANE NELLA LOTTA NONVIOLENTA PER I DIRITTI UMANI DI TUTTI GLI ESSERI UMANI
Siamo solidali con le donne iraniane nella lotta nonviolenta per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Scriviamo all'ambasciata dell'Iran in Italia per chiedere che cessi la repressione del movimento democratico e nonviolento delle donne - e degli uomini postisi alla loro sequela - che si riconosce nel motto "Donna, vita, liberta'", che siano liberate e liberati tutte le prigioniere e tutti i prigionieri politici, che cessi la violenza maschilista di stato, e che siano riconosciuti, rispettati e difesi tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Nessuna autorita' e' legittima se non rispetta la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
13. RIFLESSIONE. TIZIANA BARTOLINI: LA SFIDA DELLA BELLEZZA AL FESTIVAL DI BIOETICA. INTERVISTA A LUISELLA BATTAGLIA
[Dal sito di "Noi donne" riprendiamo e diffondiamo]
La settima edizione del Festival di Bioetica (Santa Margherita Ligure, 24 e 25 agosto 2023) e' dedicata alla Bellezza dal punto di vista dei "complessi rapporti tra etica ed estetica nelle loro relazioni con l'antropologia, la politica, l'economia, il diritto", uno sguardo trasversale che investe "diversi orizzonti di ricerca negli ambiti della bioetica umana, ambientale e animale". Abbiamo rivolto alcune domande alla professoressa Luisella Battaglia, ideatrice del Festival e tra i fondatori dell'Istituto Italiano di Bioetica che organizza il Festival in collaborazione con il Comune e con il sostegno di numerosi partner.
*
- Professoressa Battaglia, nelle premesse del razionale del Festival si dice che la bellezza del mondo va salvata in quanto "bene di prima necessita'" che va difeso e custodito. Ma, si potrebbe obiettare, il mondo sta vivendo altre emergenze, dall'ambiente ai cambiamenti climatici alle transizioni energetiche. Come si concilia l'importanza della bellezza con le indifferibili svolte epocali che dobbiamo velocemente affrontare e risolvere?
- Dinanzi alle catastrofi ambientali e alle violenze inaudite che stiamo vivendo, parlare di bellezza puo' sembrare provocatorio, se non scandaloso. Si tratta in effetti di una sfida. Il Festival ci invita a provare a pensare ad un'idea della bellezza diversa da quella banalizzata, confinata nel futile e nell'effimero o, viceversa, canonizzata nelle immagini della classicita': un'idea di cui oggi piu' che mai abbiamo bisogno. Ma per questo occorre innanzitutto riattivare l'immaginazione partendo, ad esempio, dall'idea che la bellezza si trovi ovunque ci sia visione, utopia, in altre parole, l'intuizione progettuale di un mondo possibile. Siamo chiamati a riscoprire la meraviglia di tutto quanto ci circonda, a ripensare innanzitutto al nostro rapporto con la natura che ci mostra la sua bellezza ferita, a rimediare ai danni che le abbiamo inflitto, il che richiede, appunto, capacita' di progettazione e creativita'. Prima ancora di pensare razionalmente, la nostra mente funziona tramite l'immaginazione: quando pensiamo, diceva gia' Aristotele, lo facciamo sempre a partire da immagini. Ce lo ricorda la filosofa Chiara Bottici in La politica dell'immaginazione. Vivendo in quella che e' stata definita "civilta' dell'immagine" la politica stessa non e' piu' separabile dall'incessante flusso di immagini, post e like che invadono i nostri schermi. Per questo dovremmo iniziare a comprendere cosa significhi in questo contesto "potere" per indagare le possibilita' che si aprono rispetto alla politica del passato. A sua volta Jane Bennett, una delle voci piu' autorevoli dell'ecosofia contemporanea, in Materia vibrante, ci invita ad estendere la teoria politica oltre al dominio dell'umano per coltivare politiche piu' responsabili ed ecologicamente sostenibili. Occorre, a suo avviso, tornare ad osservare il mondo con lo sguardo incantato dell'infanzia e ad aprirci alla meraviglia di un universo molto piu' vivo di quanto avessimo finora sospettato. Seguendo questa prospettiva, ritengo che la bioetica possa rappresentare un punto d'osservazione privilegiato: la complessita' del suo sguardo su diversi ambiti - umano, ambientale, animale - potrebbe darci infatti la possibilita' di scoprire modi diversi di relazionarci col mondo che abitiamo. Tutto stara' al modo in cui, uscendo dal modello antropocenico, concepiremo la nostra co-esistenza con animali, piante, foreste, - tutto quello che definiamo come l'altro da noi. In questo quadro la sfida dei prossimi anni sara' di tenere insieme scoperte scientifiche, nuove tecnologie e bellezza. In un mondo come il nostro in cui la scienza e la tecnologia svolgono un ruolo di grande rilievo per le nostre vite, diventa quindi sempre piu' importante acquisire conoscenze in ambiti specialistici, dall'ecologia all'etologia, dalla biologia alla genetica, dall'intelligenza artificiale alle neuroscienze. Nella consapevolezza del legame profondo tra scienza e bellezza, se non della loro comune origine, ben evidenziata dalle parole di Einstein "Il sentimento che sta alla base della vera arte e della vera scienza e' il mistero della vita" e, quasi a chiarimento, "lo studio e la ricerca della bellezza rappresentano una sfera di attivita' in cui e' permesso di rimanere bambini per tutta la vita".
*
- Oggi sembra dominare nel ‘discorso pubblico’ il trush linguistico e la superficialità dei contenuti, a partire dalla dimensione dei social network in cui si ritrovano - e partecipano acriticamente - milioni di persone e di giovani. Neppure la scuola riesce ad essere argine. Come e perché va riportata l’attenzione sulla ‘bellezza’?
- Molte sono le questioni su cui il Festival ci invita a riflettere. Tra queste: come si configura il mito del bello nei social network? Quali le nuove estetiche del corpo? E' stato detto che oggi viviamo nell'era della spettacolarizzazione del corpo e si parla comunemente di "vetrinizzazione sociale". Ma cosa significa vivere in vetrina? La nostra si viene sempre piu' configurando come una societa' dell'iconomania in cui l'individuo e' innanzitutto homo videns che da spettatore/consumatore dei media tradizionali si trasforma in attore/consumatore della propria esistenza massmediatica. Potremmo in certo modo dire che non esistere massmediaticamente significa non esistere socialmente. La stessa pratica del selfie pone molti interrogativi circa i processi di costruzione dell'identita' personale nel suo rapporto con la bellezza. Occorre aggiungere che, dal momento che la categoria del bello, come viene intesa nell'ambiente digitale, e' legata al numero di condivisioni ottenute, le immagini con piu' alto grado di riconoscimento on line mostrano un notevole conformismo estetico, contraddistinto da una forte adesione a canoni di bellezza irreali per cui ogni tratto imperfetto deve essere modificato o rimosso. Il risultato e' una tendenza sempre piu' spiccata verso l'omologazione che esige determinati requisiti: lineamenti perfetti, fisici scultorei, visi levigati. L'adesione a questi parametri estetici non si limita tuttavia solo alla manipolazione della propria immagine virtuale ma puo' inclinare verso il sempre piu' frequente ricorso alla chirurgia estetica e spesso al suo abuso anche da parte di persone molto giovani. Lo segnalano i dati forniti dall'International Society of Aesthetic Plastic Surgery secondo cui il nostro e' il quinto paese al mondo per numero di interventi. Sulla crescente spettacolarizzazione della bellezza tra natura e artificio, psicologia, sociologia, medicina, chirurgia estetica, filosofia, antropologia sono chiamate a rispondere nel dialogo interdisciplinare che caratterizza la bioetica fin dalle sue origini.
*
- Tra i focus della due giorni di Santa Margherita Ligure c'e' la tutela dell'ambiente, principio affermato anche nella nostra Costituzione, che e' alla base della bellezza da affermare o riscoprire a partire dagli ambienti in cui viviamo, spesso compromessi o non rispettati come dovremmo, o dagli animali che amiamo. Da dove cominciare per ripensare tutto questo?
- Al centro dei lavori del Festival nella seconda giornata sara' il dibattito su cosa significhi concretamente lavorare per un mondo bello, a partire dall'art.9 della nostra Costituzione che ha introdotto, tra i principi fondamentali, la tutela dell'ambiente, della biodiversita' e degli ecosistemi e, per la prima volta, degli animali. Sempre piu' spesso si parla - all'interno della filosofia ambientale - dell'esperienza della bellezza come tramite privilegiato per avviare un'etica del rispetto per la natura. Oggi abbiamo a che fare con paesaggi degradati, deturpati innanzitutto nelle loro qualita' estetiche, traditi da un'edilizia sconsiderata nella rottura di quell'equilibrio tra armonia naturale e interventi umani che li aveva caratterizzati per secoli. Quali le possibili risposte? Occorre certo porre un freno al consumo del suolo per non aggravare situazioni gia' compromesse, vietare condoni o sanatorie nelle zone a rischio, ma soprattutto e' indispensabile avviare una cura attenta del territorio. Cio' comporta non interventi irrealistici ma, come avverte Renzo Piano, piani di lunga durata di "rammendo" idrogeologico e boschivo, recuperando una cultura ancestrale che si e' andata perdendo. Nell'immagine bellissima del "rammendo" ritroviamo uno dei temi piu' significativi di quell'etica della cura, al centro dell'ecofemminismo, che mira a custodire, mantenere e riparare il mondo in cui viviamo. In nome della cura la congiunzione tra etica ed estetica si riferisce anche al nostro rapporto col mondo animale. Uno dei problemi piu' urgenti oggi in ambito bioetico e' quello delle cosiddette "razze sofferenti" che riguarda non soltanto gli animali destinati all'alimentazione - sistematicamente trasformati in macchine produttrici di cibo e geneticamente imbruttiti per assicurare la massima produttivita' - ma anche gli animali familiari, in particolare talune razze canine, i cosiddetti "designer dogs", sottoposti a manipolazioni e a interventi genetici per "abbellirli", e cioe' per ottenere caratteristiche considerate piacevoli, che provocano tuttavia non solo gravi sofferenze ma anche malattie croniche e degenerative. Da qui la necessita' di nuove regole per nuovi abusi, in una visione della giustizia che - come ci ricorda Martha Nussbaum - per essere veramente tale non puo' non riguardare anche le altre specie, estendendosi oltre i confini dell'umano.
14. RIFLESSIONE. TIZIANA BARTOLINI: FESTIVAL DI BIOETICA: ANIMALI, MODE E MALTRATTAMENTI. INTERVISTA A ANNALISA DI MAURO
[Dal sito di "Noi donne" riprendiamo e diffondiamo]
Il Festival di Bioetica, per ogni tema affrontato di anno in anno, ha sempre dedicato attenzione agli animali. Anche per la Bellezza, argomento della settimana edizione del Festival organizzato dall'Istituto Italiano di Bioetica (Santa Margherita Ligure, 24 e 25 agosto 2023), sono previsti interventi che riguardano gli animali. Annalisa Di Mauro, cofondatrice e componente del Consiglio Direttivo di Animal Law Italia ETS, con la sua relazione affrontera' la questione del maltrattamento inflitto agli animali per moda o per capriccio.
*
- Etica ed estetica, declinati nel mondo animale, che contorni assumono e quali eccessi raggiungono?
- Cio' che e' bello, quando incontra il nostro sguardo, in maniera a volte sconosciuta, tocca una corda nascosta del nostro animo e, in una sorta di "rapimento", consente ai nostri pensieri di perdersi nell'immaginazione. L'esperienza estetica, quindi, non ci e' estranea - altroche'! - e si realizza ogni qual volta giudichiamo qualcosa essere "bello", perche' cattura la nostra attenzione e ci suscita emozioni e stati d'animo in qualche modo piacevoli o pregni di significato. Cio' avviene anche nel nostro rapporto con la natura, per cui possiamo riconoscere nei colori di un tramonto, nel rumore del mare, nella fierezza di un animale, la bellezza. La ricerca della bellezza, quindi dell'emozione, ha portato l'uomo a voler incidere anche sulle caratteristiche degli animali che lo accompagnano quotidianamente nel corso della vita. E' cosi' che, per dirne una, si e' giunti all'enfatizzazione di caratteristiche neoteniche durante la selezione di alcune razze di cani che conservano anche in eta' adulta tratti propri dei cuccioli per continuare a suscitare la tenerezza e l'emozione del "bello" in chi li possiede. Da non credersi, questo e' il periodo in cui vanno di moda i cani "tea cup", che da adulti non superano il peso di 1,8 kg e non misurano piu' di 43 cm. Cani che stanno in una tazza da te', insomma. Pensiamo al carlino, al suo peso, alle forme contenute, morbide e rotondeggianti, al muso schiacciato, accompagnato da occhi grandi e rotondi, caratteristica antropomorfizzante che rende il muso simile al volto umano. Che debba suscitare tenerezza o incutere timore, la necessita' di soddisfare la pressante richiesta sul mercato di soggetti esteticamente gradevoli, aggressivi, rispondenti alla moda del momento non tiene conto del fatto che tali caratteristiche morfologiche possono essere estremamente dannose per la salute dell'animale. Giusto per rendere un esempio, spesso in piena consapevolezza, si condannano questi individui a condividere la vita con nanismo, patologie cardiovascolari, ostruzione delle alte vie respiratorie, patologie ortopediche, dermatiti. Il problema sussiste per i cani, ma anche per i gatti. E' li' che si pone la questione etica: l'animale, che gia' nella categorizzazione "da compagnia" viene identificato con la sua finalita', perdendo di vista che l'unico fine di ogni soggetto e' quello di condurre la propria vita degnamente, non di essere strumentale ad altri, diventa del tutto un oggetto, un prodotto che incontra gusti e tendenze, ispirati di volta in volta dalla cinematografia o dall'influencer di turno. Stiamo parlando di individui nei confronti dei quali viene perpetrato un maltrattamento vero e proprio, poiche' in questi casi la genetica non e' finalizzata ad evitare l'insorgenza di malattie, ma addirittura a causarne e a diffonderne, di generazione in generazione.
*
- Che ruolo puo' avere la bioetica nel segnalare eccessi o abusi?
- La bioetica, in questo caso, deve segnare un limite e accompagnare il cambiamento culturale: per l'ennesima volta, gli animali non devono subire impotenti le conseguenze degli interessi e delle scelte degli esseri umani. La questione non e' se qualcosa e' possibile o non e' possibile, ma se e' bene farla. Le manipolazioni genetiche che causano agli animali problemi di salute e sofferenze conducono a un "maltrattamento genetico". E il maltrattamento non puo' essere considerato mai un bene. Senza ignorare gli interessi di tutti coloro i quali sono coinvolti nella questione, come gli allevatori, che e' necessario tutelare il bene salute e la vita dell'animale bisogna dirlo, e dirlo chiaramente: ai proprietari, ai futuri acquirenti, ai giudici dei concorsi di bellezza, ai vip che sfoggiano orgogliosi il loro "amico a quattro zampe", nelle universita', a scuola. E' anche opportuno accompagnare alla sensibilizzazione sul tema una misura piu' incisiva per il contenimento di questo fenomeno. Penso alla Norvegia, che ha annunciato il primo divieto legale di allevare Bulldog e Cavalier King Charles Spaniel. In questo cammino per la liberta' dalla malattia e dalla sofferenza, fortunatamente, possiamo contare sui medici veterinari, alleati fondamentali in quanto profondi conoscitori del mondo animale e dotati della giusta autorevolezza per spiegare le conseguenze della selezione estetica selvaggia, eticamente inaccettabile.
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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 237 del 25 agosto 2023
*
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.
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Informativa sulla privacy
E' possibile consultare l'informativa sulla privacy a questo indirizzo: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
Per non ricevere piu' il notiziario e' sufficiente recarsi in questa pagina: https://lists.peacelink.it/sympa/signoff/nonviolenza
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L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e' centropacevt at gmail.com
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