[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
[Nonviolenza] Donna, vita, liberta'. 219
- Subject: [Nonviolenza] Donna, vita, liberta'. 219
- From: Centro di ricerca per la pace Centro di ricerca per la pace <centropacevt at gmail.com>
- Date: Mon, 7 Aug 2023 05:48:11 +0200
*********************
DONNA, VITA, LIBERTA'
*********************
A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 219 del 7 agosto 2023
In questo numero:
1. Helene Carrere d'Encausse
2. Nell'anniversario della bomba di Hiroshima un appello: insorgano nonviolentemente tutti i popoli del mondo contro tutte le guerre e tutte le stragi
3. Apprezzamento e sostegno all'iniziativa dell'8 agosto a Viterbo in ricordo di Naceur Messaoudi
4. Esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma
5. Una cosa utile per la pace: bloccare la fornitura di armi assassine, con l'azione diretta nonviolenta
6. Una proposta per le elezioni europee del 2024: una lista nonviolenta per la pace e contro il razzismo
7. Ancora un appello per la liberazione di Leonard Peltier
8. Amnesty International: Urge clemency for native american activist
9. Alcuni riferimenti utili
10. Tre tesi
11. Ripetiamo ancora una volta...
12. Francesca Gnetti: Il ritorno della polizia religiosa per le strade dell'Iran
13. Farian Sabahi: Pietre d'inciampo, passeggiate necessarie
1. LUTTI. HELENE CARRERE D'ENCAUSSE
E' deceduta Helene Carrere d'Encausse, illustre storica.
Con gratitudine la ricordiamo.
2. REPETITA IUVANT. NELL'ANNIVERSARIO DELLA BOMBA DI HIROSHIMA UN APPELLO: INSORGANO NONVIOLENTEMENTE TUTTI I POPOLI DEL MONDO CONTRO TUTTE LE GUERRE E TUTTE LE STRAGI
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi.
Abolire le guerre.
Abolire gli eserciti.
Abolire le armi.
*
Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Condividere fra tutti gli esseri umani tutto il bene e tutti i beni.
Fare della nonviolenza il fondamento di tutte le relazioni politiche, sociali, personali.
Prendersi cura tutte e tutti di quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita'.
*
Salvare le vite e' il primo dovere.
La nonviolenza e' in cammino.
La nonviolenza e' il cammino.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nell'impegno comune per la comune salvezza.
3. REPETITA IUVANT. APPREZZAMENTO E SOSTEGNO ALL'INIZIATIVA DELL'8 AGOSTO A VITERBO IN RICORDO DI NACEUR MESSAOUDI
Pur essendomi impossibile essere presente, voglio esprimere il mio pieno apprezzamento e sostegno all'iniziativa promossa dai sindacati dei lavoratori e dall'associazionismo democratico l'8 agosto a Viterbo in solidarieta' con la famiglia di Naceur Messaoudi, il bracciante morto vittima di un malore mentre lavorava sotto il sole cocente nelle campagne di Montalto di Castro.
*
Nel nostro paese da molti anni ormai si e' imposto un criminale regime razzista di apartheid e di sfruttamento schiavista.
E' necessario ed urgente che l'intera popolazione italiana, di cui sono parte a pieno titolo milioni di persone che anche essendo nate altrove qui vivono e lavorano e cui e' tuttora scelleratamente negato il diritto di voto e con esso altri diritti umani fondamentali, insorga nonviolentemente per ottenere il rispetto della Costituzione della Repubblica italiana, e particolarmente dell'articolo 1 ("L'Italia e' una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranita' appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione"), dell'articolo 2 ("La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalita', e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarieta' politica, economica e sociale"), dell'articolo 3 ("Tutti i cittadini hanno pari dignita' sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la liberta' e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese"), dell'articolo 10 ("... Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica..."): il pieno rispetto di questi fondamentali articoli della Costituzione repubblicana farebbe cessare immediatamente lo sfruttamento schiavista, farebbe cessare immediatamente il regime di apartheid, farebbe cessare immediatamente la strage degli innocenti nel Mediterraneo, farebbe cessare immediatamente l'abominevole oppressione razzista nel nostro paese.
*
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Siamo una sola umana famiglia in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la liberazione comune e per la salvezza dell'umanita' intera e dell'intero mondo vivente.
4. REPETITA IUVANT. ESPOSTO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA
Alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma
e per opportuna conoscenza:
al Presidente della Repubblica
ai Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica
alla Presidente del Consiglio dei Ministri
a tutte le ministre e i ministri, a tutti i senatori e le senatrici, a tutte le deputate e i deputati, agli ed alle europarlamentari elette ed eletti in Italia
a numerosi pubblici ufficiali cui incombe, ricevendo tale notitia criminis, di promuovere l'azione giudiziaria
ai mezzi d'informazione
a numerose persone di volonta' buona, associazioni democratiche, istituzioni fedeli alla legalita' costituzionale
*
Oggetto: esposto relativo alla violazione dell'articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana da parte del governo italiano.
Egregi signori,
*
l'articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana e' inequivocabile. Esso recita: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta' degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parita' con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranita' necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo".
*
Il governo italiano ha violato l'articolo 11 della Costituzione in quanto:
a) fa partecipare l'Italia alla guerra in corso in Ucraina attraverso la fornitura di armi che la guerra alimentano;
b) fa partecipare l'Italia alla guerra in corso in Ucraina attraverso la propria aviazione militare che raccoglie informazioni e le invia all'esercito ucraino sul campo di battaglia (cfr. il servizio giornalistico apparso sul sito dell'autorevole agenzia giornalistica Ansa col titolo "La guerra dei top gun italiani", che fin dall'incipit esplicitamente afferma che "i nostri piloti, tra loro anche una donna, a bordo dei caccia catturano dati importanti che in poco tempo finiscono sui cellulari dei soldati ucraini sul campo di battaglia");
c) ostacola effettualmente ogni realistica ipotesi di "cessate il fuoco" ed ogni concreto impegno di pace sostenendo esplicitamente la tesi che la guerra deve concludersi non con un negoziato ma con la "vittoria" di una delle parti in conflitto (cfr. la dichiarazione della Presidente del Consiglio dei Ministri "scommettiamo sulla vittoria ucraina" riportata da numerosi mezzi d'informazione);
d) sostiene l'azione provocatrice ed eversiva della Nato che da decenni opera nell'Europa dell'est per destabilizzare gli equilibri regionali e suscitare conflitti (azione divenuta finanche esplicitamente terrorista e stragista durante la guerra di distruzione della Jugoslavia nel 1999).
*
In flagrante violazione dell'articolo 11 della Costituzione, il governo italiano arma e quindi alimenta la guerra, partecipa alla guerra e quindi alle stragi di cui ogni guerra sempre e solo consiste, e con cio' espone altresi' anche il nostro paese a subire le conseguenze della guerra, e - last, but not least - contribuisce all'escalation verso una guerra mondiale e nucleare che puo' metter fine all'intera civilta' umana.
*
Egregi signori,
con il presente esposto si richiede il piu' tempestivo intervento per far cessare l'azione incostituzionale, folle e criminale del governo italiano.
Distinti saluti,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, primo agosto 2023
5. REPETITA IUVANT. UNA COSA UTILE PER LA PACE: BLOCCARE LA FORNITURA DI ARMI ASSASSINE, CON L'AZIONE DIRETTA NONVIOLENTA
Ovviamente apprezzando e sostenendo le molte iniziative gia' in corso (e soprattutto quelle che concretamente recano aiuti umanitari e soccorrono, accolgono e assistono tutte le vittime e tutte le persone che dalla guerra fuggono e alla guerra si oppongono), vorremmo aggiungere una cosa da fare che ci sembra utile piu' di ogni altra per contribuire da qui, in Italia, a far cessare le stragi in Ucraina: bloccare la fornitura di armi assassine.
E per bloccare la fornitura di armi assassine occorre bloccare con specifiche e adeguate azioni dirette nonviolente le fabbriche di armi, i depositi di armi, i trasporti di armi, i centri decisionali e le strutture tecniche che le forniture di armi assassine organizzano ed eseguono.
*
Fornire armi assassine dove e' in corso una guerra significa partecipare a quella guerra, cosa esplicitamente vietata dall'articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana.
Non vi e' infatti alcun dubbio che fornire armi assassine dove una guerra e' in corso e dove quindi esse vengono usate per uccidere degli esseri umani (e tutte le armi sono usate sempre e solo per uccidere) significa partecipare alla guerra e alle stragi di cui essa consiste, e il citato articolo 11 della Costituzione e' chiarissimo e inequivocabile al riguardo, aprendosi con queste precise parole: "L'Italia ripudia la guerra".
Pertanto, un governo italiano che decide di fornire armi assassine a un paese in guerra e' ipso facto in contrasto con la Costituzione cui ha giurato fedelta', ed e' quindi un governo fuorilegge, criminale, golpista. E chiunque in Italia cooperasse all'invio di armi assassine, o l'invio di armi assassine consentisse, sarebbe parimenti criminale.
*
E' quindi diritto e dovere di ogni cittadino italiano opporsi all'invio di armi assassine dove una guerra e' in corso.
Cosi' come e' diritto e dovere di ogni cittadino italiano opporsi a un governo golpista e a chiunque coopera alla commissione di stragi.
*
Come e' possibile contrastare questo crimine?
Come e' possibile fare qualcosa di concreto per salvare le vite di coloro che la guerra - che quelle armi assassine alimentano - uccide?
E' possibile con l'azione diretta nonviolenta che blocchi le fabbriche, i depositi, i trasporti di armi.
E' possibile con l'azione diretta nonviolenta che blocchi i centri decisionali e le strutture tecniche che quell'invio di armi assassine organizzano ed eseguono.
*
Naturalmente occorre:
a) individuare tutti i luoghi da bloccare ed organizzare adeguatamente il blocco della scellerata attivita' finalizzata all'invio di armi assassine ovvero all'uccisione di esseri umani;
b) formare adeguatamente le persone di volonta' buona disponibili a partecipare a tali azioni dirette nonviolente.
La nonviolenza infatti richiede una specifica accurata preparazione e una completa conoscenza e consapevolezza del significato e delle conseguenze delle proprie azioni, che essendo non simboliche ma concrete espongono chi le esegue alle ovvie rappresaglie da parte dei poteri la cui azione criminale si vuole impedire.
La nonviolenza infatti, nel suo impegno per salvare tutte le vite, richiede una rigorosa coerenza tra i mezzi e i fini, una piena coscienza delle personali sofferenze cui si puo' andare incontro, una nitida disponibilita' ad accettare di subire torti e persecuzioni senza reagire, a subire violenza senza opporre violenza.
*
A oltre un anno dall'inizio della guerra in Ucraina scatenata dall'invasione militare per volonta' del folle e criminale autocrate russo, e' ormai chiaro ad ogni persona che tutti i governi attivamente coinvolti nella guerra, che la guerra e le stragi hanno alimentato e tuttora alimentano e che hanno impedito fin qui ogni tregua ed ogni trattativa di pace, non intendono affatto porre fine alle stragi, non intendono affatto salvare le vite umane che ogni giorno la guerra distrugge, ma anzi cooperano alla prosecuzione, all'intensificazione e all'estensione delle uccisioni di esseri umani, ed accrescono il pericolo che la guerra si faccia mondiale e nucleare e possa distruggere l'intera umana famiglia.
Occorre quindi che siano i popoli ad insorgere nonviolentemente per contrastare questo abominevole massacro e il pericolo dell'apocalisse atomica.
Occorre quindi che siano i popoli ad insorgere nonviolentemente per imporre ai governi la cessazione della guerra.
Hic et nunc solo l'azione diretta nonviolenta puo' concretamente contribuire a fermare le stragi e ad imporre ai governi di cessare il fuoco e avviare trattative di pace.
*
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
6. REPETITA IUVANT. UNA PROPOSTA PER LE ELEZIONI EUROPEE DEL 2024: UNA LISTA NONVIOLENTA PER LA PACE E CONTRO IL RAZZISMO
Tra meno di un anno, nel giugno 2024, si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
La politica dell'Unione Europea e' oggi caratterizzata da due orrori.
Il primo: la persecuzione dei migranti: col sostegno alle dittature che li imprigionano in condizioni disumane; con l'appalto ai poteri mafiosi in regime di monopolio della mobilita' per chi e' in fuga da guerre, dittature, fame e miseria; con la reclusione nei lager sia nei paesi di transito che in Europa; con la strage degli innocenti nel Mediterraneo; con lo schiavismo e l'apartheid in Europa. Tutti i governi dei paesi dell'Unione Europea, e con essi i vertici delle istituzioni europee, sono complici in questo flagrante crimine contro l'umanita'.
Il secondo: il sostegno alla prosecuzione della guerra in Ucraina che ogni giorno provoca altre stragi: con l'incessante fornitura di armi si alimenta la guerra e s'impedisce l'avvio di trattative di pace, e si contribuisce cosi' sia alla prosecuzione dello sterminio della popolazione ucraina vittima della guerra, sia all'escalation verso una guerra atomica che puo' mettere fine all'intera umanita'. Tutti i governi dei paesi dell'Unione Europea, e con essi i vertici delle istituzioni politiche europee, sono complici in questo flagrante crimine contro l'umanita'.
I vertici dell'Unione Europea si sono peraltro ormai completamente prostituiti alla Nato, l'organizzazione terrorista e stragista che per conto del governo razzista e imperialista degli Stati Uniti d'America opera, dalla fine della Guerra fredda e con sempre maggiore intensita' ed accelerazione, per destabilizzare, asservire o distruggere non solo singole parti del continente europeo ma l'Europa intera. Abolire la Nato e' palesemente l'urgenza delle urgenze per dare all'Europa un futuro di pace.
Il Parlamento Europeo potrebbe e dovrebbe operare per la pace e in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e per la salvaguardia della biosfera, ma attualmente e' anch'esso complice della furia razzista e della furia bellica che si e' incistata nei governi dei paesi europei e nei vertici di tutte le istituzioni politiche europee.
*
Tra meno di un anno, nel giugno 2024, si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
E l'Italia rischia di essere rappresentata unicamente da partiti fascisti, razzisti e bellicisti.
Esplicitamente fascista, razzista, bellicista ed ecocida e' tutta l'area governativa italiana.
Razzista si e' dimostrato il partito grillino, che durante la prima esperienza di governo ha condiviso e sostenuto la scellerata politica di brutale persecuzione dei migranti da parte del capo leghista che di quel governo era vicepresidente, ministro e magna pars.
Tragicamente bellicista e' il Pd (e quindi di fatto anche coloro che ad esso subalterni con esso si alleano e che pertanto al di la' del velame dei vaniloquenti proclami portano voti al partito della guerra in cambio di qualche scranno e prebenda).
Questa la triste e trista situazione.
*
Tra meno di un anno, nel giugno 2024, si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
Che fare, quindi?
Io credo che occorra costruire una lista nonviolenta per la pace e contro il razzismo.
Nonviolenta: che cioe' faccia della scelta della nonviolenza la discriminante fondamentale. La nonviolenza essendo l'unica lotta nitida e intransigente, concreta e coerente, contro tutte le violenze e le oppressioni; la nonviolenza essendo il fondamentale strumento teorico e pratico a disposizione della lotta del movimento delle oppresse e degli oppressi per la liberazione dell'umanita' e la salvaguardia dell'intero mondo vivente.
Per la pace: e quindi per il disarmo integrale e l'integrale smilitarizzazione dei conflitti, dei territori, delle societa', delle culture.
Contro il razzismo: e quindi per il pieno riconoscimento di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani, poiche' siamo una sola famiglia umana in un unico mondo vivente.
E dire lista nonviolenta per la pace e contro il razzismo significa dire una lista femminista ed ecologista, socialista e libertaria, delle classi sociali sfruttate e rapinate, delle oppresse e degli oppressi.
*
Tra meno di un anno, nel giugno 2024, si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
Se vogliamo aprire una riflessione comune e autentica, democratica e partecipata, fra tutte le persone e le esperienze disposte a riconoscersi in una prospettiva nonviolenta, femminista, ecologista, socialista e libertaria, per portare nel Parlamento Europeo la voce delle oppresse e degli oppressi e la lotta per la pace, l'affermazione dei diritti umani di tutti gli esseri umani e la difesa della biosfera, il momento e' adesso.
Prenda la parola ogni persona ed ogni esperienza interessata.
Si promuovano ovunque possibile incontri di riflessione.
7. REPETITA IUVANT. ANCORA UN APPELLO PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER
Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni e' in prigione, condannato a vita per un crimine che non ha commesso.
Che non abbia commesso il crimine per cui e' stato condannato e' da molti anni cosa notoria.
E' stato incontrovertibilmente dimostrato che le cosiddette "testimonianze" contro di lui erano del tutto false.
E' stato incontrovertibilmente dimostrato che le cosiddette "prove" contro di lui erano del tutto false.
Lo stesso pubblico ministero che lo fece condannare ha successivamente chiesto la sua liberazione.
E la sua liberazione hanno chiesto milioni di persone, tra cui personalita' come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta, associazioni umanitarie come Amnesty International, istituzioni come il Parlamento Europeo, la commissione giuridica ad hoc dell'Onu.
Ma Leonard Peltier e' ancora detenuto in un carcere di massima sicurezza, anche se il mondo intero sa che e' un innocente perseguitato, sa che e' un eroe dell'umanita'.
Dal carcere Leonard Peltier ha continuato a lottare per il suo popolo, per l'umanita' intera, per la Madre Terra: con la testimonianza, con la poesia, con la pittura, con opere di bene.
Ora e' vecchio e gravemente malato. Il 12 settembre compira' 79 anni.
E' assurdo che sia ancora in carcere.
E' orribile che sia ancora in carcere.
E' uno scandalo e una vergogna per l'intera umanita' che sia ancora in carcere.
*
Ancora una volta chiediamo ad ogni persona di volonta' buona, ad ogni esperienza d'impegno per il bene comune, ad ogni umano istituto che voglia essere fedele al compito di difendere la vita, la dignita' e i diritti degli esseri umani, di far sentire la propria voce, di chiedere ancora una volta che Leonard Peltier sia liberato.
Chiediamo ad ogni persona senziente e pensante, ad ogni esperienza della societa' civile, ad ogni istituzione democratica, di esprimere pubblicamente la richiesta che sia liberato Leonard Peltier.
Chiediamo di scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America per chiedere che conceda finalmente la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Messaggi a tal fine possono essere inviati attraverso la pagina ad hoc del sito della Casa Bianca: www.whitehouse.gov/contact/
*
Per una informazione essenziale sulla figura e la vicenda di Leonard Peltier segnaliamo ancora una volta due testi la cui lettura e' indispensabile:
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.
Nella rete telematica e' disponibile in italiano una sintetica esposizione della vicenda di Leonard Peltier con il titolo "Alcune parole per Leonard Peltier".
8. INIZIATIVE. AMNESTY INTERNATIONAL: URGE CLEMENCY FOR NATIVE AMERICAN ACTIVIST
[Dal sito www.amnesty.org riprendiamo e diffondiamo questo appello del 3 aprile 2023]
3 April 2023
URGENT ACTION
URGE CLEMENCY FOR NATIVE AMERICAN ACTIVIST
Native American activist Leonard Peltier has been imprisoned in the USA for over 46 years, some of which was spent in solitary confinement, serving two life sentences for murder despite concerns over the fairness of his trial. He has always maintained his innocence. Now 78 years old, he contracted COVID-19 in 2022 and suffers from several chronic health ailments, including one that is potentially fatal. Not eligible for parole again until 2024, his lawyers submitted a new petition for clemency in 2021. President Biden must grant Leonard Peltier clemency on humanitarian grounds and as a matter of justice.
TAKE ACTION: WRITE AN APPEAL IN YOUR OWN WORDS OR USE THIS MODEL LETTER
President Joseph Biden
The White House
1600 Pennsylvania Ave NW
Washington, DC 20500
USA
White House Comment line: (202) 456-1111
Webform*: https://www.whitehouse.gov/contact/
* A US-based address is needed for the White House webform.
International action takers, please use AI USA's address when filling out:
Amnesty International USA
311 West 43rd St. 7th Floor,
New York, NY 10036 USA
Dear President Biden,
Leonard Peltier is a member of the American Indian Movement (AIM), which promotes Native American rights. In 1975, during a confrontation involving AIM members, two FBI agents were killed. Leonard Peltier was convicted of their murders but has always denied killing the agents.
There are serious concerns about the fairness of proceedings leading to his trial and conviction, including for example the prosecution's withholding of evidence that might have assisted Leonard Peltier's defence.
In light of these concerns, the former US Attorney who supervised the prosecution team post-trial, James Reynolds, has since called for clemency.
Leonard Peltier is now 78 years old, has spent more than 46 years in US prisons, and has been repeatedly denied parole. There are serious concerns about Leonard Peltier's deteriorating health, including potential re-exposure to COVID-19. His lawyers submitted a new petition for clemency in 2021.
I urge you to grant Leonard Peltier clemency on humanitarian grounds and as a matter of justice.
Yours sincerely,
*
ADDITIONAL INFORMATION
Leonard Peltier, an Anishinaabe-Lakota Native American, was a member of the American Indian Movement (AIM), which promotes Native American rights. On 26 June 1975, during a confrontation involving AIM members on the Pine Ridge Indian reservation in South Dakota, FBI agents Ronald Williams and Jack Coler were shot dead. Leonard Peltier was convicted of their murders in 1977 and sentenced to two consecutive life sentences. Leonard Peltier has always denied killing the agents.
A key alleged eyewitness to the shootings was Myrtle Poor Bear, a Lakota Native woman who lived at Pine Ridge. Based on her statement that she saw Leonard Peltier kill both FBI agents, Leonard Peltier was extradited from Canada, where he had fled following the shootings. However, Myrtle Poor Bear later retracted her testimony. Although not called as a prosecution witness at trial, the trial judge refused to allow Leonard Peltier's attorneys to call Myrtle Poor Bear as a defense witness on the grounds that her testimony "could be highly prejudicial to the government". In 2000, Myrtle Poor Bear issued a public statement to say that her original testimony was a result of months of threats and harassment from FBI agents.
In 1980 documents were released to Leonard Peltier's lawyers as a result of a lawsuit under the Freedom of Information Act. The documents contained ballistics evidence which might have assisted Leonard Peltier's case, but which had been withheld by the prosecution at trial. However, in 1986, the U.S. Court of Appeal for the Eighth Circuit denied Leonard Peltier a retrial, stating that: "We recognize that there is some evidence in this record of improper conduct on the part of some FBI agents, but we are reluctant to impute even further improprieties to them."
The U.S. Parole Commission has always denied parole to Leonard Peltier on the grounds that he did not accept criminal responsibility for the murders of the two FBI agents. This is even though, after one such hearing, the Commission acknowledged that, "the prosecution has conceded the lack of any direct evidence that you personally participated in the executions of two FBI agents". Leonard Peltier would not be eligible for another parole hearing until 2024. Furthermore, James H. Reynolds, the US Attorney whose office handled the criminal case prosecution and appeal of Leonard Peltier, wrote that he supported clemency "in the best interest of Justice in considering the totality of all matters involved."
Leonard Peltier suffers from a variety of ailments, including kidney disease, Type 2 diabetes, high blood pressure, a heart condition, a degenerative joint disease, and constant shortness of breath and dizziness. A stroke in 1986 left him virtually blind in one eye. In January 2016, doctors diagnosed him with a life-threatening condition: a large and potentially fatal abdominal aortic aneurysm that could rupture at any time and would result in his death. He currently uses a walker due to limited mobility and contracted COVID-19 in 2022. He continues to be at risk of re-infection while in detention.
In 2015, several Nobel Peace Prize winners—including Archbishop Desmond Tutu—called for Leonard Peltier's release. The Standing Rock Sioux Tribe and the National Congress of American Indians have also called for his release. Leonard Peltier's attorney applied for clemency to President Biden in July 2021. President Biden committed to granting clemency on a rolling basis during his administration.
However, as of February 2023, no decision has been made on his application. He has previously sought clemency, most recently from President Obama in 2016, but his petition has been denied each time.
Due to the numerous issues at trial, the exhaustion of all his legal avenues for appeal, the amount of time he has already served, his continued maintenance of innocence along with his chronic health issues, Amnesty International supports calls for clemency for Leonard Peltier.
PREFERRED LANGUAGE TO ADDRESS TARGET: English
You can also write in your own language.
PLEASE TAKE ACTION AS SOON AS POSSIBLE UNTIL: 29 May 2023
Please check with the Amnesty office in your country if you wish to send appeals after the deadline.
NAME AND PRONOUN: Leonard Peltier - He/Him
LINK TO PREVIOUS UA: https://www.amnesty.org/en/documents/amr51/5208/2022/en/
9. PER SAPERE E PER AGIRE. ALCUNI RIFERIMENTI UTILI
Segnaliamo il sito della "Casa delle donne" di Milano: www.casadonnemilano.it
Segnaliamo il sito della "Casa internazionale delle donne" di Roma: www.casainternazionaledelledonne.org
Segnaliamo il sito delle "Donne in rete contro la violenza": www.direcontrolaviolenza.it
Segnaliamo il sito de "Il paese delle donne on line": www.womenews.net
Segnaliamo il sito della "Libreria delle donne di Milano": www.libreriadelledonne.it
Segnaliamo il sito della "Libera universita' delle donne" di Milano: www.universitadelledonne.it
Segnaliamo il sito di "Noi donne": www.noidonne.org
Segnaliamo il sito di "Non una di meno": www.nonunadimeno.wordpress.com
10. REPETITA IUVANT. TRE TESI
La guerra e il fascismo sono la stessa cosa. Solo la lotta di liberazione delle donne puo' difendere e liberare l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
11. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...
... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
12. IRAN. FRANCESCA GNETTI: IL RITORNO DELLA POLIZIA RELIGIOSA PER LE STRADE DELL'IRAN
[Dal sito di "Internazionale" riprendiamo e diffondiamo]
Dieci mesi dopo la morte di Mahsa Jina Amini, che ha dato il via a una grande mobilitazione contro il regime di Teheran, la polizia religiosa e' tornata nelle strade dell'Iran. Il 16 luglio il suo portavoce, Saeed Montazerul-Mahdi, ha annunciato che le pattuglie inaspriranno i controlli su chi indossa in pubblico "abiti fuori dall'ordinario" e chi "insiste a violare le regole". Sui social network si sono moltiplicate le segnalazioni di auto della polizia religiosa e di agenti a piedi che pattugliano varie citta' iraniane. Negli ultimi mesi erano quasi del tutto scomparsi e a dicembre si era perfino diffusa la notizia, poi smentita, che l'intera unita' fosse stata smantellata. Molte donne andavano in giro senza indossare l'hijab, il velo che copre la testa ed e' obbligatorio dopo la rivoluzione islamica del 1979.
Negli ultimi giorni sono stati denunciati vari incidenti legati alle regole sull'abbigliamento. Al Jazeera riferisce che le autorita' hanno diffuso un video in cui si vede un gruppo di funzionari di polizia, accompagnati da una troupe, avvicinarsi a donne di tutte le eta' per intimargli di sistemare bene il velo. La telecamera si sofferma sui volti delle donne e compare una scritta per indicare che sono state identificate e denunciate. Il 16 luglio invece e' stato arrestato l'attore Mohamad Sadeghi, che il giorno prima aveva pubblicato sui social network un video in cui critica un altro filmato di una poliziotta che spinge contro un muro una donna per costringerla a indossare l'hijab. Qualche giorno fa un tribunale ha vietato all'attrice Azadeh Samadi l'uso dei social network e del telefono cellulare e le ha imposto una terapia per curare un "disturbo antisociale di personalita'". A maggio aveva partecipato al funerale di un regista a capo scoperto. Negli ultimi mesi le autorita' sono state particolarmente dure nei confronti di lavoratori e lavoratrici dello spettacolo, molte delle quali sono state convocate o condannate per essersi tolte il velo in pubblico oppure online.
*
La repressione non si e' mai fermata
Intanto il governo e il parlamento stanno lavorando a una legge che ha l'obiettivo di rafforzare i controlli sull'abbigliamento, ma le misure sono state criticate dai politici piu' conservatori che le ritengono troppo morbide. La repressione in ogni caso non si e' mai fermata. In primavera le autorita' hanno attivato delle telecamere che usano l'intelligenza artificiale per individuare le donne con il capo scoperto dentro le loro auto. In due mesi sono stati messi sotto sequestro duemila veicoli. Le guidatrici sono state identificate, convocate in commissariato tramite un sms sul telefono e costrette a firmare una lettera in cui s'impegnano a non mettersi piu' al volante senza il velo. In caso di recidiva saranno punite con la detenzione. Nell'ultimo mese si sono inaspriti anche i controlli sui luoghi commerciali e ricreativi che non fanno rispettare alle loro clienti le regole sull'abbigliamento. Decine di bar, ristoranti e altre attivita' sono state chiuse a Teheran e in diverse citta' del paese. Un articolo del Guardian ha denunciato che almeno sessanta studenti sono state espulse dall'universita' per essersi rifiutate d'indossare il velo. Sono aumentate anche le azioni delle squadre per la sicurezza che irrompono nei dormitori picchiando le studenti che hanno sostenuto le proteste sui social network, e i processi improvvisati negli atenei in seguito ai quali le ragazze e le insegnanti disobbedienti sono sospese.
Il ritorno della polizia religiosa nelle strade non fara' che aggravare la situazione. Fin dalla rivoluzione si sono avvicendate varie versioni di polizia religiosa. L'ultima, nota formalmente con il nome di Gasht-e Ershad (letteralmente "pattuglia della guida" o "dell'orientamento") e' in vigore dal 2006. Non e' chiaro il numero di uomini e donne che compongono questa unita'. Si sa pero' che hanno accesso a molte armi e che controllano centri di detenzione e di rieducazione in cui sono rinchiuse le persone - soprattutto donne, ma anche uomini - che non rispettano le leggi sull'abbigliamento. All'interno delle strutture le detenute sono costrette a seguire lezioni sull'islam e sull'importanza del velo e prima di essere rilasciate devono firmare un documento in cui s'impegnano a uniformarsi alle regole.
13. MEMENTO. FARIAN SABAHI: PIETRE D'INCIAMPO, PASSEGGIATE NECESSARIE
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 3 giugno 2023 col titolo "Pietre d'inciampo, passeggiate necessarie" e il sommario "Storie. A Roma e Milano, percorsi narrativi seguendo le pietre d'inciampo"]
"Quando finii in carcere a San Vittore avevo sette anni. Non potro' mai dimenticare l'impressione che provavo alla vista di un tedesco. Dalla mia piccola statura, mi appariva enorme. Si chiamava Franz, girava con un grosso cane lupo, che ogni tanto lanciava contro qualche malcapitato. Si diceva che nei sotterranei del carcere qualcuno fosse stato azzannato e ucciso da quella belva". Cosi' racconta Miriam Romanin Guetta, scomparsa lo scorso gennaio, a proposito di Franz Staltmayer. L'ufficiale delle SS che nel febbraio del 1944 fu nominato vicedirettore del carcere milanese era "un uomo corpulento, dal collo taurino. Girava sempre con un cane lupo, e con un frustino in mano che faceva schioccare continuamente contro gli stivali tirati a lucido". I ricordi di Miriam combaciano con la storia perche', in effetti, il detenuto Salomon Rath fini' sbranato dal cane del carceriere Franz Staltmayer.
"In quel carcere ci era consentito lavarci, seppur raramente", continua Miriam Romanin Guetta. "Tutte insieme, in un grande locale: e' ancora viva in me la vergogna di essermi trovata nuda davanti a tutti e, soprattutto, di aver visto la zia, la nonna, la mamma cosi' come non le avevo mai viste. Verso la fine, il 25 aprile, fummo caricati su alcuni camion affollatissimi, chiusi dall'esterno. Eravamo tutti pigiati e, nonostante i miei sette anni, potevo intuire dagli sguardi di tutti il terrore e l'incertezza. Non molto dopo avveniva il miracolo: dai portoni del carcere spalancati, come in una visione, ci apparvero, con elmetto e fucile, i partigiani!". Una storia di salvezza, quella di Miriam Romanin Guetta, raccontata dalla figlia Silvia - docente all'Universita' di Firenze - al regista e attore Rosario Tedesco, allievo di Luca Ronconi e da sempre impegnato nel portare nei teatri e nelle scuole queste tematiche legate alla Shoah e alle responsabilita'.
Miriam e' sopravvissuta, e per questo non vi sono pietre d'inciampo con il suo nome. Ma e' lei a raccontare il carnefice Franz Staltmayer, e per questo la sua storia e' un tassello del progetto narrativo Due dentro ad un foco. Storie di pietra. Nati da un'idea di Rossella Tansini, gli attraversamenti urbani sulle tracce delle pietre d'inciampo saranno tre, adatti a ogni eta'. Con il sostegno dell'Ambasciata tedesca, del Goethe-Institut Roma e del Centro Alti Studi per la Difesa e il patrocinio della Comunita' ebraica, che ha subito aderito all'iniziativa, a Roma il 6 e 7 giugno alle ore 9 e poi alle 11. Ogni passeggiata avra' la durata di un'ora e mezza, per partecipare e' necessario prenotare (scrivendo a eventi-roma at goethe.de indicando nome, cognome, cellulare, giorno e turno) e portare con se' un documento di identita'. Il terzo appuntamento sara' a Milano il 9 giugno alle 10,30, in collaborazione con l'Universita' Statale e con la partecipazione del Conservatorio. Per prenotare la passeggiata milanese mandate una mail all'indirizzo info at letracce.org indicando nome, cognome, numero di cellulare.
"Si tratta di percorsi a piedi, di passeggiate narrative che vogliono rendere omaggio alle vittime del nazifascismo, siano essi oppositori politici, ebrei, partigiani, operai, donne e uomini", spiega Rosario Tedesco che accompagnera' i partecipanti. "La responsabilita' delle proprie azioni e' al centro di questo progetto. E cosi' mostreremo la relazione che lega la vittima al suo carnefice. Grazie a documenti d'archivio e a testimonianze, forniti dai nostri partner e dai parenti delle vittime, abbiamo istituito due tipi di relazione. La prima, storicamente accertata e diretta, tra il responsabile della morte e la persona uccisa a causa di delazione, tortura, assassinio. Laddove non e' stato possibile rintracciare con prove documentali il carnefice, si e' voluto istituire una coppia tragica, in senso greco. E, come in una tragedia greca, avremo Antigone e Creonte, ovvero la vittima e il carnefice".
Questo percorso, continua Rosario Tedesco, "lo abbiamo immaginato con tanti compagni di viaggio che della memoria fanno la loro missione, tra cui le Scuole Ebraiche, la Scuola Germanica Roma, la Deutsche Schule Rom, il Centro di Cultura Ebraica, Arte in memoria, l'Associazione Figli della Shoah, la Fondazione Centro Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC), la Fondazione Museo della Shoah, il Municipio Roma I Centro e l'Unione delle Comunita' Ebraiche Italiane (UCEI). Per la prima volta, coinvolgeremo cento bambini: il Dipartimento di Musica della Scuola Germanica di Roma eseguira' musiche di Mozart, Ilse Weber e Gershwin; e il Coro Scuole Ebraiche di Roma diretto da Josef Anticoli, eseguira' brani della tradizione ebraico-romana. Saranno loro, per la prima volta insieme, riuniti dalle strade di Roma, a raccontare con la musica questo tragico pezzo della Storia di noi tutti. E, se il passato e' una ferita ancora aperta, se il passato e' uno strappo, noi capiremo chi siamo soltanto nel momento in cui metteremo le mani nel nostro passato, con l'intento di ricucirlo. Di ricucire quello strappo, quella ferita, con un lavoro comune".
*********************
DONNA, VITA, LIBERTA'
*********************
A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 219 del 7 agosto 2023
*
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.
*
Informativa sulla privacy
E' possibile consultare l'informativa sulla privacy a questo indirizzo: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
Per non ricevere piu' il notiziario e' sufficiente recarsi in questa pagina: https://lists.peacelink.it/sympa/signoff/nonviolenza
Per iscriversi al notiziario l'indirizzo e' https://lists.peacelink.it/sympa/subscribe/nonviolenza
*
L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e' centropacevt at gmail.com
DONNA, VITA, LIBERTA'
*********************
A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 219 del 7 agosto 2023
In questo numero:
1. Helene Carrere d'Encausse
2. Nell'anniversario della bomba di Hiroshima un appello: insorgano nonviolentemente tutti i popoli del mondo contro tutte le guerre e tutte le stragi
3. Apprezzamento e sostegno all'iniziativa dell'8 agosto a Viterbo in ricordo di Naceur Messaoudi
4. Esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma
5. Una cosa utile per la pace: bloccare la fornitura di armi assassine, con l'azione diretta nonviolenta
6. Una proposta per le elezioni europee del 2024: una lista nonviolenta per la pace e contro il razzismo
7. Ancora un appello per la liberazione di Leonard Peltier
8. Amnesty International: Urge clemency for native american activist
9. Alcuni riferimenti utili
10. Tre tesi
11. Ripetiamo ancora una volta...
12. Francesca Gnetti: Il ritorno della polizia religiosa per le strade dell'Iran
13. Farian Sabahi: Pietre d'inciampo, passeggiate necessarie
1. LUTTI. HELENE CARRERE D'ENCAUSSE
E' deceduta Helene Carrere d'Encausse, illustre storica.
Con gratitudine la ricordiamo.
2. REPETITA IUVANT. NELL'ANNIVERSARIO DELLA BOMBA DI HIROSHIMA UN APPELLO: INSORGANO NONVIOLENTEMENTE TUTTI I POPOLI DEL MONDO CONTRO TUTTE LE GUERRE E TUTTE LE STRAGI
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi.
Abolire le guerre.
Abolire gli eserciti.
Abolire le armi.
*
Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Condividere fra tutti gli esseri umani tutto il bene e tutti i beni.
Fare della nonviolenza il fondamento di tutte le relazioni politiche, sociali, personali.
Prendersi cura tutte e tutti di quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita'.
*
Salvare le vite e' il primo dovere.
La nonviolenza e' in cammino.
La nonviolenza e' il cammino.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nell'impegno comune per la comune salvezza.
3. REPETITA IUVANT. APPREZZAMENTO E SOSTEGNO ALL'INIZIATIVA DELL'8 AGOSTO A VITERBO IN RICORDO DI NACEUR MESSAOUDI
Pur essendomi impossibile essere presente, voglio esprimere il mio pieno apprezzamento e sostegno all'iniziativa promossa dai sindacati dei lavoratori e dall'associazionismo democratico l'8 agosto a Viterbo in solidarieta' con la famiglia di Naceur Messaoudi, il bracciante morto vittima di un malore mentre lavorava sotto il sole cocente nelle campagne di Montalto di Castro.
*
Nel nostro paese da molti anni ormai si e' imposto un criminale regime razzista di apartheid e di sfruttamento schiavista.
E' necessario ed urgente che l'intera popolazione italiana, di cui sono parte a pieno titolo milioni di persone che anche essendo nate altrove qui vivono e lavorano e cui e' tuttora scelleratamente negato il diritto di voto e con esso altri diritti umani fondamentali, insorga nonviolentemente per ottenere il rispetto della Costituzione della Repubblica italiana, e particolarmente dell'articolo 1 ("L'Italia e' una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranita' appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione"), dell'articolo 2 ("La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalita', e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarieta' politica, economica e sociale"), dell'articolo 3 ("Tutti i cittadini hanno pari dignita' sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la liberta' e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese"), dell'articolo 10 ("... Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica..."): il pieno rispetto di questi fondamentali articoli della Costituzione repubblicana farebbe cessare immediatamente lo sfruttamento schiavista, farebbe cessare immediatamente il regime di apartheid, farebbe cessare immediatamente la strage degli innocenti nel Mediterraneo, farebbe cessare immediatamente l'abominevole oppressione razzista nel nostro paese.
*
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Siamo una sola umana famiglia in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la liberazione comune e per la salvezza dell'umanita' intera e dell'intero mondo vivente.
4. REPETITA IUVANT. ESPOSTO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA
Alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma
e per opportuna conoscenza:
al Presidente della Repubblica
ai Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica
alla Presidente del Consiglio dei Ministri
a tutte le ministre e i ministri, a tutti i senatori e le senatrici, a tutte le deputate e i deputati, agli ed alle europarlamentari elette ed eletti in Italia
a numerosi pubblici ufficiali cui incombe, ricevendo tale notitia criminis, di promuovere l'azione giudiziaria
ai mezzi d'informazione
a numerose persone di volonta' buona, associazioni democratiche, istituzioni fedeli alla legalita' costituzionale
*
Oggetto: esposto relativo alla violazione dell'articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana da parte del governo italiano.
Egregi signori,
*
l'articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana e' inequivocabile. Esso recita: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta' degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parita' con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranita' necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo".
*
Il governo italiano ha violato l'articolo 11 della Costituzione in quanto:
a) fa partecipare l'Italia alla guerra in corso in Ucraina attraverso la fornitura di armi che la guerra alimentano;
b) fa partecipare l'Italia alla guerra in corso in Ucraina attraverso la propria aviazione militare che raccoglie informazioni e le invia all'esercito ucraino sul campo di battaglia (cfr. il servizio giornalistico apparso sul sito dell'autorevole agenzia giornalistica Ansa col titolo "La guerra dei top gun italiani", che fin dall'incipit esplicitamente afferma che "i nostri piloti, tra loro anche una donna, a bordo dei caccia catturano dati importanti che in poco tempo finiscono sui cellulari dei soldati ucraini sul campo di battaglia");
c) ostacola effettualmente ogni realistica ipotesi di "cessate il fuoco" ed ogni concreto impegno di pace sostenendo esplicitamente la tesi che la guerra deve concludersi non con un negoziato ma con la "vittoria" di una delle parti in conflitto (cfr. la dichiarazione della Presidente del Consiglio dei Ministri "scommettiamo sulla vittoria ucraina" riportata da numerosi mezzi d'informazione);
d) sostiene l'azione provocatrice ed eversiva della Nato che da decenni opera nell'Europa dell'est per destabilizzare gli equilibri regionali e suscitare conflitti (azione divenuta finanche esplicitamente terrorista e stragista durante la guerra di distruzione della Jugoslavia nel 1999).
*
In flagrante violazione dell'articolo 11 della Costituzione, il governo italiano arma e quindi alimenta la guerra, partecipa alla guerra e quindi alle stragi di cui ogni guerra sempre e solo consiste, e con cio' espone altresi' anche il nostro paese a subire le conseguenze della guerra, e - last, but not least - contribuisce all'escalation verso una guerra mondiale e nucleare che puo' metter fine all'intera civilta' umana.
*
Egregi signori,
con il presente esposto si richiede il piu' tempestivo intervento per far cessare l'azione incostituzionale, folle e criminale del governo italiano.
Distinti saluti,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, primo agosto 2023
5. REPETITA IUVANT. UNA COSA UTILE PER LA PACE: BLOCCARE LA FORNITURA DI ARMI ASSASSINE, CON L'AZIONE DIRETTA NONVIOLENTA
Ovviamente apprezzando e sostenendo le molte iniziative gia' in corso (e soprattutto quelle che concretamente recano aiuti umanitari e soccorrono, accolgono e assistono tutte le vittime e tutte le persone che dalla guerra fuggono e alla guerra si oppongono), vorremmo aggiungere una cosa da fare che ci sembra utile piu' di ogni altra per contribuire da qui, in Italia, a far cessare le stragi in Ucraina: bloccare la fornitura di armi assassine.
E per bloccare la fornitura di armi assassine occorre bloccare con specifiche e adeguate azioni dirette nonviolente le fabbriche di armi, i depositi di armi, i trasporti di armi, i centri decisionali e le strutture tecniche che le forniture di armi assassine organizzano ed eseguono.
*
Fornire armi assassine dove e' in corso una guerra significa partecipare a quella guerra, cosa esplicitamente vietata dall'articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana.
Non vi e' infatti alcun dubbio che fornire armi assassine dove una guerra e' in corso e dove quindi esse vengono usate per uccidere degli esseri umani (e tutte le armi sono usate sempre e solo per uccidere) significa partecipare alla guerra e alle stragi di cui essa consiste, e il citato articolo 11 della Costituzione e' chiarissimo e inequivocabile al riguardo, aprendosi con queste precise parole: "L'Italia ripudia la guerra".
Pertanto, un governo italiano che decide di fornire armi assassine a un paese in guerra e' ipso facto in contrasto con la Costituzione cui ha giurato fedelta', ed e' quindi un governo fuorilegge, criminale, golpista. E chiunque in Italia cooperasse all'invio di armi assassine, o l'invio di armi assassine consentisse, sarebbe parimenti criminale.
*
E' quindi diritto e dovere di ogni cittadino italiano opporsi all'invio di armi assassine dove una guerra e' in corso.
Cosi' come e' diritto e dovere di ogni cittadino italiano opporsi a un governo golpista e a chiunque coopera alla commissione di stragi.
*
Come e' possibile contrastare questo crimine?
Come e' possibile fare qualcosa di concreto per salvare le vite di coloro che la guerra - che quelle armi assassine alimentano - uccide?
E' possibile con l'azione diretta nonviolenta che blocchi le fabbriche, i depositi, i trasporti di armi.
E' possibile con l'azione diretta nonviolenta che blocchi i centri decisionali e le strutture tecniche che quell'invio di armi assassine organizzano ed eseguono.
*
Naturalmente occorre:
a) individuare tutti i luoghi da bloccare ed organizzare adeguatamente il blocco della scellerata attivita' finalizzata all'invio di armi assassine ovvero all'uccisione di esseri umani;
b) formare adeguatamente le persone di volonta' buona disponibili a partecipare a tali azioni dirette nonviolente.
La nonviolenza infatti richiede una specifica accurata preparazione e una completa conoscenza e consapevolezza del significato e delle conseguenze delle proprie azioni, che essendo non simboliche ma concrete espongono chi le esegue alle ovvie rappresaglie da parte dei poteri la cui azione criminale si vuole impedire.
La nonviolenza infatti, nel suo impegno per salvare tutte le vite, richiede una rigorosa coerenza tra i mezzi e i fini, una piena coscienza delle personali sofferenze cui si puo' andare incontro, una nitida disponibilita' ad accettare di subire torti e persecuzioni senza reagire, a subire violenza senza opporre violenza.
*
A oltre un anno dall'inizio della guerra in Ucraina scatenata dall'invasione militare per volonta' del folle e criminale autocrate russo, e' ormai chiaro ad ogni persona che tutti i governi attivamente coinvolti nella guerra, che la guerra e le stragi hanno alimentato e tuttora alimentano e che hanno impedito fin qui ogni tregua ed ogni trattativa di pace, non intendono affatto porre fine alle stragi, non intendono affatto salvare le vite umane che ogni giorno la guerra distrugge, ma anzi cooperano alla prosecuzione, all'intensificazione e all'estensione delle uccisioni di esseri umani, ed accrescono il pericolo che la guerra si faccia mondiale e nucleare e possa distruggere l'intera umana famiglia.
Occorre quindi che siano i popoli ad insorgere nonviolentemente per contrastare questo abominevole massacro e il pericolo dell'apocalisse atomica.
Occorre quindi che siano i popoli ad insorgere nonviolentemente per imporre ai governi la cessazione della guerra.
Hic et nunc solo l'azione diretta nonviolenta puo' concretamente contribuire a fermare le stragi e ad imporre ai governi di cessare il fuoco e avviare trattative di pace.
*
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
6. REPETITA IUVANT. UNA PROPOSTA PER LE ELEZIONI EUROPEE DEL 2024: UNA LISTA NONVIOLENTA PER LA PACE E CONTRO IL RAZZISMO
Tra meno di un anno, nel giugno 2024, si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
La politica dell'Unione Europea e' oggi caratterizzata da due orrori.
Il primo: la persecuzione dei migranti: col sostegno alle dittature che li imprigionano in condizioni disumane; con l'appalto ai poteri mafiosi in regime di monopolio della mobilita' per chi e' in fuga da guerre, dittature, fame e miseria; con la reclusione nei lager sia nei paesi di transito che in Europa; con la strage degli innocenti nel Mediterraneo; con lo schiavismo e l'apartheid in Europa. Tutti i governi dei paesi dell'Unione Europea, e con essi i vertici delle istituzioni europee, sono complici in questo flagrante crimine contro l'umanita'.
Il secondo: il sostegno alla prosecuzione della guerra in Ucraina che ogni giorno provoca altre stragi: con l'incessante fornitura di armi si alimenta la guerra e s'impedisce l'avvio di trattative di pace, e si contribuisce cosi' sia alla prosecuzione dello sterminio della popolazione ucraina vittima della guerra, sia all'escalation verso una guerra atomica che puo' mettere fine all'intera umanita'. Tutti i governi dei paesi dell'Unione Europea, e con essi i vertici delle istituzioni politiche europee, sono complici in questo flagrante crimine contro l'umanita'.
I vertici dell'Unione Europea si sono peraltro ormai completamente prostituiti alla Nato, l'organizzazione terrorista e stragista che per conto del governo razzista e imperialista degli Stati Uniti d'America opera, dalla fine della Guerra fredda e con sempre maggiore intensita' ed accelerazione, per destabilizzare, asservire o distruggere non solo singole parti del continente europeo ma l'Europa intera. Abolire la Nato e' palesemente l'urgenza delle urgenze per dare all'Europa un futuro di pace.
Il Parlamento Europeo potrebbe e dovrebbe operare per la pace e in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e per la salvaguardia della biosfera, ma attualmente e' anch'esso complice della furia razzista e della furia bellica che si e' incistata nei governi dei paesi europei e nei vertici di tutte le istituzioni politiche europee.
*
Tra meno di un anno, nel giugno 2024, si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
E l'Italia rischia di essere rappresentata unicamente da partiti fascisti, razzisti e bellicisti.
Esplicitamente fascista, razzista, bellicista ed ecocida e' tutta l'area governativa italiana.
Razzista si e' dimostrato il partito grillino, che durante la prima esperienza di governo ha condiviso e sostenuto la scellerata politica di brutale persecuzione dei migranti da parte del capo leghista che di quel governo era vicepresidente, ministro e magna pars.
Tragicamente bellicista e' il Pd (e quindi di fatto anche coloro che ad esso subalterni con esso si alleano e che pertanto al di la' del velame dei vaniloquenti proclami portano voti al partito della guerra in cambio di qualche scranno e prebenda).
Questa la triste e trista situazione.
*
Tra meno di un anno, nel giugno 2024, si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
Che fare, quindi?
Io credo che occorra costruire una lista nonviolenta per la pace e contro il razzismo.
Nonviolenta: che cioe' faccia della scelta della nonviolenza la discriminante fondamentale. La nonviolenza essendo l'unica lotta nitida e intransigente, concreta e coerente, contro tutte le violenze e le oppressioni; la nonviolenza essendo il fondamentale strumento teorico e pratico a disposizione della lotta del movimento delle oppresse e degli oppressi per la liberazione dell'umanita' e la salvaguardia dell'intero mondo vivente.
Per la pace: e quindi per il disarmo integrale e l'integrale smilitarizzazione dei conflitti, dei territori, delle societa', delle culture.
Contro il razzismo: e quindi per il pieno riconoscimento di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani, poiche' siamo una sola famiglia umana in un unico mondo vivente.
E dire lista nonviolenta per la pace e contro il razzismo significa dire una lista femminista ed ecologista, socialista e libertaria, delle classi sociali sfruttate e rapinate, delle oppresse e degli oppressi.
*
Tra meno di un anno, nel giugno 2024, si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
Se vogliamo aprire una riflessione comune e autentica, democratica e partecipata, fra tutte le persone e le esperienze disposte a riconoscersi in una prospettiva nonviolenta, femminista, ecologista, socialista e libertaria, per portare nel Parlamento Europeo la voce delle oppresse e degli oppressi e la lotta per la pace, l'affermazione dei diritti umani di tutti gli esseri umani e la difesa della biosfera, il momento e' adesso.
Prenda la parola ogni persona ed ogni esperienza interessata.
Si promuovano ovunque possibile incontri di riflessione.
7. REPETITA IUVANT. ANCORA UN APPELLO PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER
Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni e' in prigione, condannato a vita per un crimine che non ha commesso.
Che non abbia commesso il crimine per cui e' stato condannato e' da molti anni cosa notoria.
E' stato incontrovertibilmente dimostrato che le cosiddette "testimonianze" contro di lui erano del tutto false.
E' stato incontrovertibilmente dimostrato che le cosiddette "prove" contro di lui erano del tutto false.
Lo stesso pubblico ministero che lo fece condannare ha successivamente chiesto la sua liberazione.
E la sua liberazione hanno chiesto milioni di persone, tra cui personalita' come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta, associazioni umanitarie come Amnesty International, istituzioni come il Parlamento Europeo, la commissione giuridica ad hoc dell'Onu.
Ma Leonard Peltier e' ancora detenuto in un carcere di massima sicurezza, anche se il mondo intero sa che e' un innocente perseguitato, sa che e' un eroe dell'umanita'.
Dal carcere Leonard Peltier ha continuato a lottare per il suo popolo, per l'umanita' intera, per la Madre Terra: con la testimonianza, con la poesia, con la pittura, con opere di bene.
Ora e' vecchio e gravemente malato. Il 12 settembre compira' 79 anni.
E' assurdo che sia ancora in carcere.
E' orribile che sia ancora in carcere.
E' uno scandalo e una vergogna per l'intera umanita' che sia ancora in carcere.
*
Ancora una volta chiediamo ad ogni persona di volonta' buona, ad ogni esperienza d'impegno per il bene comune, ad ogni umano istituto che voglia essere fedele al compito di difendere la vita, la dignita' e i diritti degli esseri umani, di far sentire la propria voce, di chiedere ancora una volta che Leonard Peltier sia liberato.
Chiediamo ad ogni persona senziente e pensante, ad ogni esperienza della societa' civile, ad ogni istituzione democratica, di esprimere pubblicamente la richiesta che sia liberato Leonard Peltier.
Chiediamo di scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America per chiedere che conceda finalmente la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Messaggi a tal fine possono essere inviati attraverso la pagina ad hoc del sito della Casa Bianca: www.whitehouse.gov/contact/
*
Per una informazione essenziale sulla figura e la vicenda di Leonard Peltier segnaliamo ancora una volta due testi la cui lettura e' indispensabile:
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.
Nella rete telematica e' disponibile in italiano una sintetica esposizione della vicenda di Leonard Peltier con il titolo "Alcune parole per Leonard Peltier".
8. INIZIATIVE. AMNESTY INTERNATIONAL: URGE CLEMENCY FOR NATIVE AMERICAN ACTIVIST
[Dal sito www.amnesty.org riprendiamo e diffondiamo questo appello del 3 aprile 2023]
3 April 2023
URGENT ACTION
URGE CLEMENCY FOR NATIVE AMERICAN ACTIVIST
Native American activist Leonard Peltier has been imprisoned in the USA for over 46 years, some of which was spent in solitary confinement, serving two life sentences for murder despite concerns over the fairness of his trial. He has always maintained his innocence. Now 78 years old, he contracted COVID-19 in 2022 and suffers from several chronic health ailments, including one that is potentially fatal. Not eligible for parole again until 2024, his lawyers submitted a new petition for clemency in 2021. President Biden must grant Leonard Peltier clemency on humanitarian grounds and as a matter of justice.
TAKE ACTION: WRITE AN APPEAL IN YOUR OWN WORDS OR USE THIS MODEL LETTER
President Joseph Biden
The White House
1600 Pennsylvania Ave NW
Washington, DC 20500
USA
White House Comment line: (202) 456-1111
Webform*: https://www.whitehouse.gov/contact/
* A US-based address is needed for the White House webform.
International action takers, please use AI USA's address when filling out:
Amnesty International USA
311 West 43rd St. 7th Floor,
New York, NY 10036 USA
Dear President Biden,
Leonard Peltier is a member of the American Indian Movement (AIM), which promotes Native American rights. In 1975, during a confrontation involving AIM members, two FBI agents were killed. Leonard Peltier was convicted of their murders but has always denied killing the agents.
There are serious concerns about the fairness of proceedings leading to his trial and conviction, including for example the prosecution's withholding of evidence that might have assisted Leonard Peltier's defence.
In light of these concerns, the former US Attorney who supervised the prosecution team post-trial, James Reynolds, has since called for clemency.
Leonard Peltier is now 78 years old, has spent more than 46 years in US prisons, and has been repeatedly denied parole. There are serious concerns about Leonard Peltier's deteriorating health, including potential re-exposure to COVID-19. His lawyers submitted a new petition for clemency in 2021.
I urge you to grant Leonard Peltier clemency on humanitarian grounds and as a matter of justice.
Yours sincerely,
*
ADDITIONAL INFORMATION
Leonard Peltier, an Anishinaabe-Lakota Native American, was a member of the American Indian Movement (AIM), which promotes Native American rights. On 26 June 1975, during a confrontation involving AIM members on the Pine Ridge Indian reservation in South Dakota, FBI agents Ronald Williams and Jack Coler were shot dead. Leonard Peltier was convicted of their murders in 1977 and sentenced to two consecutive life sentences. Leonard Peltier has always denied killing the agents.
A key alleged eyewitness to the shootings was Myrtle Poor Bear, a Lakota Native woman who lived at Pine Ridge. Based on her statement that she saw Leonard Peltier kill both FBI agents, Leonard Peltier was extradited from Canada, where he had fled following the shootings. However, Myrtle Poor Bear later retracted her testimony. Although not called as a prosecution witness at trial, the trial judge refused to allow Leonard Peltier's attorneys to call Myrtle Poor Bear as a defense witness on the grounds that her testimony "could be highly prejudicial to the government". In 2000, Myrtle Poor Bear issued a public statement to say that her original testimony was a result of months of threats and harassment from FBI agents.
In 1980 documents were released to Leonard Peltier's lawyers as a result of a lawsuit under the Freedom of Information Act. The documents contained ballistics evidence which might have assisted Leonard Peltier's case, but which had been withheld by the prosecution at trial. However, in 1986, the U.S. Court of Appeal for the Eighth Circuit denied Leonard Peltier a retrial, stating that: "We recognize that there is some evidence in this record of improper conduct on the part of some FBI agents, but we are reluctant to impute even further improprieties to them."
The U.S. Parole Commission has always denied parole to Leonard Peltier on the grounds that he did not accept criminal responsibility for the murders of the two FBI agents. This is even though, after one such hearing, the Commission acknowledged that, "the prosecution has conceded the lack of any direct evidence that you personally participated in the executions of two FBI agents". Leonard Peltier would not be eligible for another parole hearing until 2024. Furthermore, James H. Reynolds, the US Attorney whose office handled the criminal case prosecution and appeal of Leonard Peltier, wrote that he supported clemency "in the best interest of Justice in considering the totality of all matters involved."
Leonard Peltier suffers from a variety of ailments, including kidney disease, Type 2 diabetes, high blood pressure, a heart condition, a degenerative joint disease, and constant shortness of breath and dizziness. A stroke in 1986 left him virtually blind in one eye. In January 2016, doctors diagnosed him with a life-threatening condition: a large and potentially fatal abdominal aortic aneurysm that could rupture at any time and would result in his death. He currently uses a walker due to limited mobility and contracted COVID-19 in 2022. He continues to be at risk of re-infection while in detention.
In 2015, several Nobel Peace Prize winners—including Archbishop Desmond Tutu—called for Leonard Peltier's release. The Standing Rock Sioux Tribe and the National Congress of American Indians have also called for his release. Leonard Peltier's attorney applied for clemency to President Biden in July 2021. President Biden committed to granting clemency on a rolling basis during his administration.
However, as of February 2023, no decision has been made on his application. He has previously sought clemency, most recently from President Obama in 2016, but his petition has been denied each time.
Due to the numerous issues at trial, the exhaustion of all his legal avenues for appeal, the amount of time he has already served, his continued maintenance of innocence along with his chronic health issues, Amnesty International supports calls for clemency for Leonard Peltier.
PREFERRED LANGUAGE TO ADDRESS TARGET: English
You can also write in your own language.
PLEASE TAKE ACTION AS SOON AS POSSIBLE UNTIL: 29 May 2023
Please check with the Amnesty office in your country if you wish to send appeals after the deadline.
NAME AND PRONOUN: Leonard Peltier - He/Him
LINK TO PREVIOUS UA: https://www.amnesty.org/en/documents/amr51/5208/2022/en/
9. PER SAPERE E PER AGIRE. ALCUNI RIFERIMENTI UTILI
Segnaliamo il sito della "Casa delle donne" di Milano: www.casadonnemilano.it
Segnaliamo il sito della "Casa internazionale delle donne" di Roma: www.casainternazionaledelledonne.org
Segnaliamo il sito delle "Donne in rete contro la violenza": www.direcontrolaviolenza.it
Segnaliamo il sito de "Il paese delle donne on line": www.womenews.net
Segnaliamo il sito della "Libreria delle donne di Milano": www.libreriadelledonne.it
Segnaliamo il sito della "Libera universita' delle donne" di Milano: www.universitadelledonne.it
Segnaliamo il sito di "Noi donne": www.noidonne.org
Segnaliamo il sito di "Non una di meno": www.nonunadimeno.wordpress.com
10. REPETITA IUVANT. TRE TESI
La guerra e il fascismo sono la stessa cosa. Solo la lotta di liberazione delle donne puo' difendere e liberare l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
11. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...
... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
12. IRAN. FRANCESCA GNETTI: IL RITORNO DELLA POLIZIA RELIGIOSA PER LE STRADE DELL'IRAN
[Dal sito di "Internazionale" riprendiamo e diffondiamo]
Dieci mesi dopo la morte di Mahsa Jina Amini, che ha dato il via a una grande mobilitazione contro il regime di Teheran, la polizia religiosa e' tornata nelle strade dell'Iran. Il 16 luglio il suo portavoce, Saeed Montazerul-Mahdi, ha annunciato che le pattuglie inaspriranno i controlli su chi indossa in pubblico "abiti fuori dall'ordinario" e chi "insiste a violare le regole". Sui social network si sono moltiplicate le segnalazioni di auto della polizia religiosa e di agenti a piedi che pattugliano varie citta' iraniane. Negli ultimi mesi erano quasi del tutto scomparsi e a dicembre si era perfino diffusa la notizia, poi smentita, che l'intera unita' fosse stata smantellata. Molte donne andavano in giro senza indossare l'hijab, il velo che copre la testa ed e' obbligatorio dopo la rivoluzione islamica del 1979.
Negli ultimi giorni sono stati denunciati vari incidenti legati alle regole sull'abbigliamento. Al Jazeera riferisce che le autorita' hanno diffuso un video in cui si vede un gruppo di funzionari di polizia, accompagnati da una troupe, avvicinarsi a donne di tutte le eta' per intimargli di sistemare bene il velo. La telecamera si sofferma sui volti delle donne e compare una scritta per indicare che sono state identificate e denunciate. Il 16 luglio invece e' stato arrestato l'attore Mohamad Sadeghi, che il giorno prima aveva pubblicato sui social network un video in cui critica un altro filmato di una poliziotta che spinge contro un muro una donna per costringerla a indossare l'hijab. Qualche giorno fa un tribunale ha vietato all'attrice Azadeh Samadi l'uso dei social network e del telefono cellulare e le ha imposto una terapia per curare un "disturbo antisociale di personalita'". A maggio aveva partecipato al funerale di un regista a capo scoperto. Negli ultimi mesi le autorita' sono state particolarmente dure nei confronti di lavoratori e lavoratrici dello spettacolo, molte delle quali sono state convocate o condannate per essersi tolte il velo in pubblico oppure online.
*
La repressione non si e' mai fermata
Intanto il governo e il parlamento stanno lavorando a una legge che ha l'obiettivo di rafforzare i controlli sull'abbigliamento, ma le misure sono state criticate dai politici piu' conservatori che le ritengono troppo morbide. La repressione in ogni caso non si e' mai fermata. In primavera le autorita' hanno attivato delle telecamere che usano l'intelligenza artificiale per individuare le donne con il capo scoperto dentro le loro auto. In due mesi sono stati messi sotto sequestro duemila veicoli. Le guidatrici sono state identificate, convocate in commissariato tramite un sms sul telefono e costrette a firmare una lettera in cui s'impegnano a non mettersi piu' al volante senza il velo. In caso di recidiva saranno punite con la detenzione. Nell'ultimo mese si sono inaspriti anche i controlli sui luoghi commerciali e ricreativi che non fanno rispettare alle loro clienti le regole sull'abbigliamento. Decine di bar, ristoranti e altre attivita' sono state chiuse a Teheran e in diverse citta' del paese. Un articolo del Guardian ha denunciato che almeno sessanta studenti sono state espulse dall'universita' per essersi rifiutate d'indossare il velo. Sono aumentate anche le azioni delle squadre per la sicurezza che irrompono nei dormitori picchiando le studenti che hanno sostenuto le proteste sui social network, e i processi improvvisati negli atenei in seguito ai quali le ragazze e le insegnanti disobbedienti sono sospese.
Il ritorno della polizia religiosa nelle strade non fara' che aggravare la situazione. Fin dalla rivoluzione si sono avvicendate varie versioni di polizia religiosa. L'ultima, nota formalmente con il nome di Gasht-e Ershad (letteralmente "pattuglia della guida" o "dell'orientamento") e' in vigore dal 2006. Non e' chiaro il numero di uomini e donne che compongono questa unita'. Si sa pero' che hanno accesso a molte armi e che controllano centri di detenzione e di rieducazione in cui sono rinchiuse le persone - soprattutto donne, ma anche uomini - che non rispettano le leggi sull'abbigliamento. All'interno delle strutture le detenute sono costrette a seguire lezioni sull'islam e sull'importanza del velo e prima di essere rilasciate devono firmare un documento in cui s'impegnano a uniformarsi alle regole.
13. MEMENTO. FARIAN SABAHI: PIETRE D'INCIAMPO, PASSEGGIATE NECESSARIE
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 3 giugno 2023 col titolo "Pietre d'inciampo, passeggiate necessarie" e il sommario "Storie. A Roma e Milano, percorsi narrativi seguendo le pietre d'inciampo"]
"Quando finii in carcere a San Vittore avevo sette anni. Non potro' mai dimenticare l'impressione che provavo alla vista di un tedesco. Dalla mia piccola statura, mi appariva enorme. Si chiamava Franz, girava con un grosso cane lupo, che ogni tanto lanciava contro qualche malcapitato. Si diceva che nei sotterranei del carcere qualcuno fosse stato azzannato e ucciso da quella belva". Cosi' racconta Miriam Romanin Guetta, scomparsa lo scorso gennaio, a proposito di Franz Staltmayer. L'ufficiale delle SS che nel febbraio del 1944 fu nominato vicedirettore del carcere milanese era "un uomo corpulento, dal collo taurino. Girava sempre con un cane lupo, e con un frustino in mano che faceva schioccare continuamente contro gli stivali tirati a lucido". I ricordi di Miriam combaciano con la storia perche', in effetti, il detenuto Salomon Rath fini' sbranato dal cane del carceriere Franz Staltmayer.
"In quel carcere ci era consentito lavarci, seppur raramente", continua Miriam Romanin Guetta. "Tutte insieme, in un grande locale: e' ancora viva in me la vergogna di essermi trovata nuda davanti a tutti e, soprattutto, di aver visto la zia, la nonna, la mamma cosi' come non le avevo mai viste. Verso la fine, il 25 aprile, fummo caricati su alcuni camion affollatissimi, chiusi dall'esterno. Eravamo tutti pigiati e, nonostante i miei sette anni, potevo intuire dagli sguardi di tutti il terrore e l'incertezza. Non molto dopo avveniva il miracolo: dai portoni del carcere spalancati, come in una visione, ci apparvero, con elmetto e fucile, i partigiani!". Una storia di salvezza, quella di Miriam Romanin Guetta, raccontata dalla figlia Silvia - docente all'Universita' di Firenze - al regista e attore Rosario Tedesco, allievo di Luca Ronconi e da sempre impegnato nel portare nei teatri e nelle scuole queste tematiche legate alla Shoah e alle responsabilita'.
Miriam e' sopravvissuta, e per questo non vi sono pietre d'inciampo con il suo nome. Ma e' lei a raccontare il carnefice Franz Staltmayer, e per questo la sua storia e' un tassello del progetto narrativo Due dentro ad un foco. Storie di pietra. Nati da un'idea di Rossella Tansini, gli attraversamenti urbani sulle tracce delle pietre d'inciampo saranno tre, adatti a ogni eta'. Con il sostegno dell'Ambasciata tedesca, del Goethe-Institut Roma e del Centro Alti Studi per la Difesa e il patrocinio della Comunita' ebraica, che ha subito aderito all'iniziativa, a Roma il 6 e 7 giugno alle ore 9 e poi alle 11. Ogni passeggiata avra' la durata di un'ora e mezza, per partecipare e' necessario prenotare (scrivendo a eventi-roma at goethe.de indicando nome, cognome, cellulare, giorno e turno) e portare con se' un documento di identita'. Il terzo appuntamento sara' a Milano il 9 giugno alle 10,30, in collaborazione con l'Universita' Statale e con la partecipazione del Conservatorio. Per prenotare la passeggiata milanese mandate una mail all'indirizzo info at letracce.org indicando nome, cognome, numero di cellulare.
"Si tratta di percorsi a piedi, di passeggiate narrative che vogliono rendere omaggio alle vittime del nazifascismo, siano essi oppositori politici, ebrei, partigiani, operai, donne e uomini", spiega Rosario Tedesco che accompagnera' i partecipanti. "La responsabilita' delle proprie azioni e' al centro di questo progetto. E cosi' mostreremo la relazione che lega la vittima al suo carnefice. Grazie a documenti d'archivio e a testimonianze, forniti dai nostri partner e dai parenti delle vittime, abbiamo istituito due tipi di relazione. La prima, storicamente accertata e diretta, tra il responsabile della morte e la persona uccisa a causa di delazione, tortura, assassinio. Laddove non e' stato possibile rintracciare con prove documentali il carnefice, si e' voluto istituire una coppia tragica, in senso greco. E, come in una tragedia greca, avremo Antigone e Creonte, ovvero la vittima e il carnefice".
Questo percorso, continua Rosario Tedesco, "lo abbiamo immaginato con tanti compagni di viaggio che della memoria fanno la loro missione, tra cui le Scuole Ebraiche, la Scuola Germanica Roma, la Deutsche Schule Rom, il Centro di Cultura Ebraica, Arte in memoria, l'Associazione Figli della Shoah, la Fondazione Centro Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC), la Fondazione Museo della Shoah, il Municipio Roma I Centro e l'Unione delle Comunita' Ebraiche Italiane (UCEI). Per la prima volta, coinvolgeremo cento bambini: il Dipartimento di Musica della Scuola Germanica di Roma eseguira' musiche di Mozart, Ilse Weber e Gershwin; e il Coro Scuole Ebraiche di Roma diretto da Josef Anticoli, eseguira' brani della tradizione ebraico-romana. Saranno loro, per la prima volta insieme, riuniti dalle strade di Roma, a raccontare con la musica questo tragico pezzo della Storia di noi tutti. E, se il passato e' una ferita ancora aperta, se il passato e' uno strappo, noi capiremo chi siamo soltanto nel momento in cui metteremo le mani nel nostro passato, con l'intento di ricucirlo. Di ricucire quello strappo, quella ferita, con un lavoro comune".
*********************
DONNA, VITA, LIBERTA'
*********************
A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 219 del 7 agosto 2023
*
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.
*
Informativa sulla privacy
E' possibile consultare l'informativa sulla privacy a questo indirizzo: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
Per non ricevere piu' il notiziario e' sufficiente recarsi in questa pagina: https://lists.peacelink.it/sympa/signoff/nonviolenza
Per iscriversi al notiziario l'indirizzo e' https://lists.peacelink.it/sympa/subscribe/nonviolenza
*
L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e' centropacevt at gmail.com
- Prev by Date: [Nonviolenza] Telegrammi. 4919
- Next by Date: [Nonviolenza] Anche a Vetralla commemorate le vittime di Hiroshima
- Previous by thread: [Nonviolenza] Telegrammi. 4919
- Next by thread: [Nonviolenza] Anche a Vetralla commemorate le vittime di Hiroshima
- Indice: