[Nonviolenza] Telegrammi. 4918



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4918 del 6 agosto 2023
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Nell'anniversario della bomba di Hiroshima un appello: insorgano nonviolentemente tutti i popoli del mondo contro tutte le guerre e tutte le stragi
2. Esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma
3. Movimento Nonviolento: Obiezione alla guerra: perquisita la casa di Yurii Sheliazhenko, leader del Movimento Pacifista Ucraino
4. PeaceLink condanna la perquisizione della casa di Yurii Sheliazhenko, del Movimento Pacifista Ucraino, e invita tutti a prendere posizione
5. Rete pace e disarmo: Manifestazione nazionale per la pace il 7 ottobre 2023
6. Rete pace e disarmo: Lo dice la Costituzione: La via della pace è il cessate il fuoco ed il negoziato
7. Una minima notizia su Leonard Peltier
8. Una cosa utile per la pace: bloccare la fornitura di armi assassine, con l'azione diretta nonviolenta
9. Una proposta per le elezioni europee del 2024: una lista nonviolenta per la pace e contro il razzismo
10. Segnalazioni librarie
11. La "Carta" del Movimento Nonviolento
12. Per saperne di piu'

1. NELL'ANNIVERSARIO DELLA BOMBA DI HIROSHIMA UN APPELLO: INSORGANO NONVIOLENTEMENTE TUTTI I POPOLI DEL MONDO CONTRO TUTTE LE GUERRE E TUTTE LE STRAGI

Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi.
Abolire le guerre.
Abolire gli eserciti.
Abolire le armi.
*
Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Condividere fra tutti gli esseri umani tutto il bene e tutti i beni.
Fare della nonviolenza il fondamento di tutte le relazioni politiche, sociali, personali.
Prendersi cura tutte e tutti di quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita'.
*
Salvare le vite e' il primo dovere.
La nonviolenza e' in cammino.
La nonviolenza e' il cammino.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nell'impegno comune per la comune salvezza.

2. REPETITA IUVANT. ESPOSTO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA

Alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma
e per opportuna conoscenza:
al Presidente della Repubblica
ai Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica
alla Presidente del Consiglio dei Ministri
a tutte le ministre e i ministri, a tutti i senatori e le senatrici, a tutte le deputate e i deputati, agli ed alle europarlamentari elette ed eletti in Italia
a numerosi pubblici ufficiali cui incombe, ricevendo tale notitia criminis, di promuovere l'azione giudiziaria
ai mezzi d'informazione
a numerose persone di volonta' buona, associazioni democratiche, istituzioni fedeli alla legalita' costituzionale
*
Oggetto: esposto relativo alla violazione dell'articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana da parte del governo italiano.
Egregi signori,
*
l'articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana e' inequivocabile. Esso recita: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta' degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parita' con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranita' necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo".
*
Il governo italiano ha violato l'articolo 11 della Costituzione in quanto:
a) fa partecipare l'Italia alla guerra in corso in Ucraina attraverso la fornitura di armi che la guerra alimentano;
b) fa partecipare l'Italia alla guerra in corso in Ucraina attraverso la propria aviazione militare che raccoglie informazioni e le invia all'esercito ucraino sul campo di battaglia (cfr. il servizio giornalistico apparso sul sito dell'autorevole agenzia giornalistica Ansa col titolo "La guerra dei top gun italiani", che fin dall'incipit esplicitamente afferma che "i nostri piloti, tra loro anche una donna, a bordo dei caccia catturano dati importanti che in poco tempo finiscono sui cellulari dei soldati ucraini sul campo di battaglia");
c) ostacola effettualmente ogni realistica ipotesi di "cessate il fuoco" ed ogni concreto impegno di pace sostenendo esplicitamente la tesi che la guerra deve concludersi non con un negoziato ma con la "vittoria" di una delle parti in conflitto (cfr. la dichiarazione della Presidente del Consiglio dei Ministri "scommettiamo sulla vittoria ucraina" riportata da numerosi mezzi d'informazione);
d) sostiene l'azione provocatrice ed eversiva della Nato che da decenni opera nell'Europa dell'est per destabilizzare gli equilibri regionali e suscitare conflitti (azione divenuta finanche esplicitamente terrorista e stragista durante la guerra di distruzione della Jugoslavia nel 1999).
*
In flagrante violazione dell'articolo 11 della Costituzione, il governo italiano arma e quindi alimenta la guerra, partecipa alla guerra e quindi alle stragi di cui ogni guerra sempre e solo consiste, e con cio' espone altresi' anche il nostro paese a subire le conseguenze della guerra, e - last, but not least - contribuisce all'escalation verso una guerra mondiale e nucleare che puo' metter fine all'intera civilta' umana.
*
Egregi signori,
con il presente esposto si richiede il piu' tempestivo intervento per far cessare l'azione incostituzionale, folle e criminale del governo italiano.
Distinti saluti,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, primo agosto 2023

3. L'ORA. MOVIMENTO NONVIOLENTO: OBIEZIONE ALLA GUERRA: PERQUISITA LA CASA DI YURII SHELIAZHENKO, LEADER DEL MOVIMENTO PACIFISTA UCRAINO
[Dal sito di "Azione nonviolenta" riprendiamo e diffondiamo]

Stamattina il leader del Movimento Pacifista Ucraino Yurii Sheliazhenko ha subito una perquisizione in casa da parte dei servizi speciali ucraini alla ricerca di prove della sua connivenza con l'aggressione russa. Il Movimento Nonviolento condanna fortemente la persecuzione del Movimento Pacifista Ucraina e continuera' a stare al fianco di Yurii con la Campagna di Obiezione alla Guerra. Il Movimento Pacifista Ucraino non ha alcuna ambiguita' nel condannare la guerra, l'aggressione della Russia, l'espansione della Nato, e proporre soluzioni di pace, il cessate il fuoco, la via della diplomazia. Il Movimento Pacifista Ucraino, con il Movimento Nonviolento, ha partecipato attivamente al Vertice dei Popoli per la pace in Ucraina.
*
Dichiarazione di  Yurii Sheliazhenko
"Sono stato perquisito a causa dell'Agenda di pace per l'Ucraina e il mondo. In questo documento sono accusato di aver presumibilmente giustificato l'aggressione russa. In realta', questo documento condanna l'aggressione.
Oggi, 3 luglio 2023, nella prima meta' della giornata, degli sconosciuti hanno iniziato a scassinare la porta del mio appartamento... Quando ho chiesto chi fosse, mi hanno detto che si trattava dell'SBU. Si sono rifiutati di presentarsi. Hanno detto di avere un mandato di perquisizione, ma si sono rifiutati di leggerlo. Ho chiamato la polizia nel caso in cui non si trattasse dell'SBU, ma di criminali, cosi' come gli avvocati di O. Veremienko e S. Novytska, nel caso in cui si trattasse davvero di un investigatore, che per qualche motivo illegale non si identifica. Ho anche ricevuto telefonate da numeri a me sconosciuti da parte di persone che si sono presentate come rappresentanti della polizia, ma non hanno fatto il loro nome e hanno detto di aver controllato i documenti e sotto la porta del presunto SBU, ma si sono rifiutati di informarmi dei nomi e dei titoli delle persone presumibilmente dell'SBU e si sono rifiutati di leggere l'ordinanza del tribunale, cosi' ho dubitato che si trattasse davvero della polizia. Ho chiesto, se si trattava davvero dell'SBU, di aspettare 45 minuti per l'arrivo del mio avvocato, ma loro non hanno aspettato, non si sono presentati e non hanno letto la dichiarazione in modo che potessi aprire la porta, e hanno rotto la porta. Successivamente, sono iniziate le azioni investigative (perquisizioni) senza la presenza di un avvocato, e mi hanno portato via con la forza il numero di cellulare Oikutel... che usavo per registrare le azioni illegali quando hanno fatto irruzione nella mia porta e non si sono presentati.
Dall'investigatore dell'SBU Novak ho ricevuto un documento simile a una copia della sentenza del tribunale distrettuale di Pechersk del 5 luglio 2023, in cui, sulla base di congetture, si sostiene l'accusa della giustificazione dell'aggressione russa (contro la quale mi pronuncio costantemente quando porto avanti la tesi della resistenza nonviolenta all'aggressione, anche se come pacifista critico condanno a gran voce tutte le forze armate, a partire da quelle russe, non ho mai fatto nulla di illegale che possa essere qualificato con competenza ai sensi del relativo articolo del Codice penale ucraino) ed e' stato concesso il permesso di perquisirmi, sequestrare documenti, attrezzature, ecc., che potrebbero contenere prove della commissione dei reati specificati.
Durante la perquisizione non e' stato trovato nulla di neanche lontanamente simile a prove di giustificazione dell'aggressione russa o di altre mie azioni criminali. Pertanto, mi oppongo al sequestro di qualsiasi materiale, in quanto nessuno dei materiali e delle attrezzature rinvenute e' o puo' essere una prova della commissione di crimini da parte mia e inoltre, tenendo conto delle violazioni dei miei diritti durante queste azioni investigative, e' stato ottenuto illegalmente e non ha alcun valore probatorio.
Inoltre, dalle parole della persona che ha presentato un certificato simile a quello dell'investigatore dell'SBU Novak O.S., ho appreso che come "giustificazione dell'aggressione russa" l'indagine considera assurdamente l'Agenda pacifica per l'Ucraina e il mondo, approvata dalla decisione della riunione dell'organizzazione pubblica "Movimento ucraino dei pacifisti", e la lettera di accompagnamento all'Ufficio del Presidente dell'Ucraina, con cui questa dichiarazione e' stata inviata. L'investigatore Novak ha anche affermato che esiste un'opinione di esperti secondo cui questa dichiarazione giustificherebbe l'aggressione russa, il che e' assurdo, perche' la dichiarazione condanna l'aggressione russa, e se tale conclusione esiste davvero, deve essere analfabeta, incoerente con la realta' oggettiva e, forse, fabbricata per motivi di odio ideologico nei confronti del pacifismo, il che e' poco professionale per qualsiasi scienziato, e quindi, molto probabilmente, la stesura di tale conclusione puo' avere segni di falsificazione di documenti, di superamento dei poteri ufficiali, di conclusioni consapevolmente false da parte di un esperto.
In generale, a giudicare dalla decisione del tribunale, che trasmette la posizione dell'inchiesta sulla presunta criminalita' delle attivita' del movimento per i diritti umani e per la pace, ritengo che questo procedimento penale sia illegale, illecito e politicamente motivato, una manifestazione di repressione contro il movimento per la pace. La nostra organizzazione fa parte delle reti internazionali del movimento per la pace, in particolare dell'International Peace Bureau, dell'Internazionale dei Resistenti alla Guerra (WRI) e dell'Ufficio Europeo per l’Obiezione di Coscienza (EBCO-BEOC) i cui rappresentanti sono stati informati della persecuzione del movimento per la pace in Ucraina con un pretesto inventato e calunnioso".

4. L'ORA. PEACELINK CONDANNA LA PERQUISIZIONE DELLA CASA DI YURII SHELIAZHENKO, DEL MOVIMENTO PACIFISTA UCRAINO, E INVITA TUTTI A PRENDERE POSIZIONE
[Da PeaceLink riceviamo e diffondiamo]

PeaceLink condanna la perquisizione a Kiev della casa di Yurii Sheliazhenko, segretario del Movimento Pacifista Ucraino.
La perquisizione del 3 agosto scorso da parte dei servizi speciali ucraini era finalizzata alla assurda ricerca di prove della sua connivenza con l'aggressione russa. Il Movimento Pacifista Ucraino ha sempre condannato la guerra e l'aggressione della Russia. Al contempo non ha risparmiato critiche all'espansione della Nato. E ha lavorato assieme ai movimenti pacifisti europei per il cessate il fuoco e per una risoluzione diplomatica del conflitto. Il Movimento Pacifista Ucraino fin da subito e' stato supportato da PeaceLink che ne ha ampiamente condiviso i documenti.
La perquisizione e' un ulteriore segnale del clima di intimidazione in Ucraina verso le voci critiche nei confronti della prosecuzione della guerra. Di fronte a questa deriva repressiva e' importante che tutti prendano posizione senza ambiguita'.

5. L'ORA. RETE PACE E DISARMO: MANIFESTAZIONE NAZIONALE PER LA PACE IL 7 OTTOBRE 2023
[Riceviamo e diffondiamo]

Alle Reti, Associazioni, Circoli, Comitati locali, singole/i cittadine/i che hanno aderito, sostenuto e partecipato alla mobilitazione del 5 novembre 2022 per il cessate il fuoco e per il negoziato per porre fine all'aggressione russa ed alla guerra in Ucraina.
Carissime e carissimi,
La conferenza di Vienna ha lanciato la mobilitazione internazionale, dei movimenti per la pace, la nonviolenza ed il disarmo per chiedere il cessate il fuoco ed il negoziato, per sostenere le iniziative di mediazione in corso, dal 30 settembre all'8 ottobre prossimi.
Le nostre ragioni per la soluzione negoziale e per il ripudio della guerra sono scritte nella Carta delle Nazioni Unite e nella nostra Costituzione, per questo abbiamo deciso di confluire nella grande manifestazione nazionale "Insieme per la Costituzione", che si realizzera' il prossimo sabato 7 ottobre a Roma, con un nostro specifico appello che vi inviamo e che vi chiediamo di sottoscrivere.
L'invito e' di riprendere la mobilitazione dalle citta', riattivando i comitati cittadini per organizzare la partecipazione alla manifestazione nazionale del 7 ottobre e promuovere assemblee, seminari, flash-mob durante la settimana di mobilitazione internazionale.
La maggioranza della popolazione italiana ed europea e' contraria a questa guerra, come a tutte le guerre, facciamolo sentire e vedere.
Roma, 1 agosto 2023
Cordialmente
Sergio Bassoli, Giulio Marcon, "Rete pace e disarmo"
Per adesioni: segreteria at retepacedisarmo.org
per informazioni: sbilanciamoci.info/europe-for-peace , retepacedisarmo.org

6. L'ORA. RETE PACE E DISARMO: LO DICE LA COSTITUZIONE: LA VIA DELLA PACE E' IL CESSATE IL FUOCO ED IL NEGOZIATO
[Riceviamo e diffondiamo]

Rispondendo all'appello lanciato da Vienna dai movimenti per la pace di tutto il mondo per una settimana di mobilitazione globale per il cessate il fuoco e il negoziato invitiamo tutti i pacifisti e le pacifiste a venire a Roma il 7 ottobre 2023 in una grande manifestazione "Insieme per la Costituzione" per la pace in Ucraina e in tutto il mondo, per i diritti, per la giustizia climatica e sociale, per la democrazia, per il futuro dell'umanita' intera.
Da troppi mesi la guerra iniziata con l'aggressione russa miete vittime in Ucraina e nel mondo. Le vite rovinate si accumulano come i cadaveri dei civili e dei soldati di entrambi gli eserciti. Per milioni di nuovi poveri in Africa e nel sud globale il rincaro degli alimenti ha portato alla fame. I costi del conflitto sottraggono risorse ai beni pubblici e a una transizione energetica sempre piu' impellente e necessaria. E mentre la guerra ed il riarmo rischiano di ingoiare tutto, a cominciare dalla democrazia, si affaccia lo spettro del conflitto nucleare anticipato dall'utilizzo di armi proibite come le bombe a grappolo.
Questa guerra va fermata subito, anche per fermare la terza guerra mondiale a pezzi e una nuova divisione del mondo in blocchi. Qualunque giudizio si voglia dare su come e' stata condotta, oggi, o si passa alla trattativa ad oltranza oppure e' guerra ad oltranza, senza piu' confini e limiti. La promessa di combattere sino all'estremo sacrificio o la ricerca di una vittoria totale sul campo non fanno che moltiplicare le sofferenze, i rischi e prolungare un conflitto che prima o poi dovra' arrivare su un tavolo negoziale.
Ma mentre da piu' parti del Sud del mondo si moltiplicano le spinte e le proposte per la ricerca di una soluzione politica nessuna seria iniziativa e' stata sinora intrapresa dal nostro paese e dall'Europa, che pure sono direttamente investiti e che avrebbero risorse politiche per favorire i negoziati. Questo prevede la nostra Costituzione che, memore delle due guerre mondiali, nega alla radice che la guerra - anche quella di difesa - possa essere considerata un mezzo per risolvere le controversie internazionali. La difesa, dice la Costituzione, e' un "sacro dovere" ma la affida a noi cittadini, non alle armi e agli eserciti. La "Difesa civile, non armata e nonviolenta" ripudia la guerra e difende i principi fondamentali della Costituzione con mezzi compatibili con la pace.
Cessare il fuoco e' la sola condizione per consentire, senza ulteriori inutili stragi, le iniziative diplomatiche, le trattative negoziali necessarie ad affrontare alla radice le cause del conflitto e porre le basi per un futuro comune.
Noi restiamo convinti che nel diritto internazionale, lavorando su un sistema di sicurezza reciproca, condivisa per tutti gli Stati e rispettando il diritto allo sviluppo e all'identita' di tutte le popolazioni sia possibile risolvere, con la partecipazione di tutti i paesi del mondo, questo come altri conflitti.
Come abbiamo gia' detto nella grande manifestazione del 5 novembre "Le guerre e le armi puntano alla vittoria sul nemico ma non portano alla pace: tendono a diventare permanenti ed a causare solo nuove sofferenze per le popolazioni. Bisogna invece far vincere la pace, ripristinare il diritto violato, garantire la sicurezza condivisa. Non esiste guerra giusta, solo la pace e' giusta. La guerra la fanno gli eserciti, la pace la fanno i popoli".
Per questo Il 7 ottobre ci uniremo alla mobilitazione che ci sara' in decine di altri paesi per dire che:
L'unica vittoria e' la pace.
Insieme per la Costituzione, insieme per la Pace.
*
Per adesioni: segreteria at retepacedisarmo.org

7. REPETITA IUVANT. UNA MINIMA NOTIZIA SU LEONARD PELTIER

Leonard Peltier nasce a Grand Forks, nel North Dakota, il 12 settembre 1944.
Nell'infanzia, nell'adolescenza e nella prima giovinezza subisce pressoche' tutte le vessazioni, tutte le umiliazioni, tutti i traumi e l'emarginazione che il potere razzista bianco infligge ai nativi americani. Nella sua autobiografia questo processo di brutale alienazione ed inferiorizzazione e' descritto in pagine profonde e commoventi.
Nei primi anni Settanta incontra l'American Indian Movement (Aim), fondato nel 1968 proprio per difendere i diritti e restituire coscienza della propria dignita' ai nativi americani; e con l'impegno nell'Aim riscopre l'orgoglio di essere indiano - la propria identita', il valore della propria cultura, e quindi la lotta per la riconquista dei diritti del proprio popolo e di tutti i popoli oppressi.
Partecipa nel 1972 al "Sentiero dei trattati infranti", la carovana di migliaia di indiani che attraversa gli Stati Uniti e si conclude a Washington con la presentazione delle rivendicazioni contenute nel documento detto dei "Venti punti" che il governo Nixon non degna di considerazione, e con l'occupazione del Bureau of Indian Affairs.
Dopo l'occupazione nel 1973 da parte dell'Aim di Wounded Knee (il luogo del massacro del 1890 assurto a simbolo della memoria del genocidio delle popolazioni native commesso dal potere razzista e colonialista bianco)  nella riserva di Pine Ridge - in cui Wounded Knee si trova - si scatena la repressione: i nativi tradizionalisti ed i militanti dell'Aim unitisi a loro nel rivendicare l'identita', la dignita' e i diritti degli indiani, vengono perseguitati e massacrati dagli squadroni della morte del corrotto presidente del consiglio tribale Dick Wilson: uno stillicidio di assassinii in cui i sicari della polizia privata di Wilson (i famigerati "Goons") sono favoreggiati dall'Fbi che ha deciso di perseguitare l'Aim ed eliminarne i militanti con qualunque mezzo.
Nel 1975 per difendersi dalle continue aggressioni dei Goons di Wilson, alcuni residenti tradizionalisti chiedono l'aiuto dell'Aim, un cui gruppo di militanti viene ospitato nel ranch della famiglia Jumping Bull in cui organizza un campo di spiritualita'.
Proprio in quel lasso di tempo Dick Wilson sta anche trattando in segreto la cessione di una consistente parte del territorio della riserva alle compagnie minerarie.
Il 26 giugno 1975 avviene l'"incidente a Oglala", ovvero la sparatoria scatenata dall'Fbi che si conclude con la morte di due agenti dell'Fbi, Jack Coler e Ronald Williams, e di un giovane militante dell'Aim, Joe Stuntz, e la successiva fuga dei militanti dell'Aim superstiti guidati da Leonard Peltier che riescono ad eludere l'accerchiamento da parte dell'Fbi e degli squadroni della morte di Wilson.
Mentre nessuna inchiesta viene aperta sulla morte della giovane vittima indiana della sparatoria, cosi' come nessuna adeguata inchiesta era stata aperta sulle morti degli altri nativi assassinati nei mesi e negli anni precedenti da parte dei Goons, l'Fbi scatena una vasta e accanita caccia all'uomo per vendicare la morte dei suoi due agenti: in un primo momento vengono imputati dell'uccisione dei due agenti quattro persone: Jimmy Eagle, Dino Butler, Leonard Peltier e Bob Robideau.
Dino Butler e Bob Robideau vengono arrestati non molto tempo dopo, processati a Rapid City ed assolti perche' viene loro riconosciuta la legittima difesa.
A quel punto l'Fbi decide di rinunciare a perseguire Jimmy Eagle e di concentrare le accuse su Leonard Peltier, che nel frattempo e' riuscito a riparare in Canada; li' viene arrestato ed estradato negli Usa sulla base di due affidavit di una "testimone" che lo accusano menzogneramente del duplice omicidio; la cosiddetta "testimone" successivamente rivelera' di essere stata costretta dall'Fbi a dichiarare e sottoscrivere quelle flagranti falsita'.
Peltier viene processato non a Rapid City come i suoi compagni gia' assolti per legittima difesa ma a Fargo, da una giuria di soli bianchi, in un contesto razzista fomentato dall'Fbi.
Viene condannato a due ergastoli nonostante sia ormai evidente che le testimonianze contro di lui erano false, estorte ai testimoni dall'Fbi con gravi minacce, e nonostante che le cosiddette prove contro di lui fossero altrettanto false.
Successivamente infatti, grazie al Freedom of Information Act, fu possibile accedere a documenti che l'Fbi aveva tenuto nascosti e scoprire che non era affatto il cosiddetto "fucile di Peltier" ad aver ucciso i due agenti.
In carcere, si organizza un tentativo di ucciderlo, che viene sventato in modo rocambolesco; ma anche se riesce a salvarsi la vita Leonard Peltier viene sottoposto a un regime particolarmente vessatorio e le sue condizioni di salute ben presto si aggravano.
Tuttavia anche dal carcere, anche in condizioni di particolare durezza, Leonard Peltier riesce a svolgere un'intensa attivita' di testimonianza, di sensibilizzazione, di militanza, finanche di beneficenza; un'attivita' non solo di riflessione e d'impegno morale, sociale e politico, ma anche artistica e letteraria; nel corso degli anni diventa sempre piu' un punto di riferimento in tutto il mondo, come lo fu Nelson Mandela negli anni di prigionia nelle carceri del regime dell'apartheid.
La sua liberazione viene chiesta da illustri personalita', ma e' costantemente negata da parte di chi ha il potere di concederla. Analogamente la richiesta di un nuovo pronunciamento giudiziario e' sempre respinta, cosi' come gli vengono negate tutte le altre guarentigie riconosciute a tutti i detenuti.
Nel 1983 e poi in seconda edizione nel 1991 viene pubblicato il libro di Peter Matthiessen che fa piena luce sulla persecuzione subita da Leonard Peltier.
Nel 1999 viene pubblicata l'autobiografia di Leonard Peltier (presto tradotta anche in francese, italiano, spagnolo e tedesco).
Ma nei primi anni Duemila il processo per la tragica morte di un'altra militante del'Aim, Anna Mae Aquash, viene strumentalizzato dall'Fbi per orchestrare una nuova squallida e grottesca campagna diffamatoria e persecutoria nei confronti di Leonard Peltier. E nel 2009 un agente speciale che aveva avuto un ruolo fondamentale nella "guerra sporca" dell'Fbi contro l'Aim, Joseph Trimbach, da' alle stampe un libro che e' una vera e propria "summa" delle accuse contro Leonard Peltier.
Tuttavia e' ormai chiarissimo che Peltier e' innocente, e la prova definitiva dell'innocenza la da' proprio il libro di Trimbach: in quest'opera il cui scopo dichiarato e' dimostrare che l'Aim e' nient'altro che un'organizzazione criminale e terroristica, e che Leonard Peltier e' nient'altro che un efferato assassino, l'autore non solo non presenta alcuna vera prova contro Peltier, ma di fatto conferma cosi' che prove contro Peltier non ci sono.
Ma gli anni continuano a passare e la solidarieta' con Leonard Peltier non riesce ad ottenerne la liberazione. Occlusa proditoriamente la via giudiziaria, resta solo la grazia presidenziale, ma quando alcuni presidenti statunitensi lasciano intendere di essere disposti a prendere in considerazione un atto di clemenza che restituirebbe la liberta' a Leonard Peltier la reazione dell'Fbi e' minacciosa. Clinton prima e Obama poi rinunciano. Pavidita' dinanzi alla capacita' di intimidazione anche nei confronti della Casa bianca da parte dell'Fbi?
E giungiamo ad oggi: Leonard Peltier, che e' gia' affetto da gravi patologie, alcuni mesi fa e' stato anche malato di covid: nuovamente chiediamo al presidente degli Stati Uniti che sia liberato e riceva cure adeguate. Non muoia in carcere un uomo innocente, non muoia in carcere un eroico lottatore per i diritti umani di tutti gli esseri umani e per la difesa del mondo vivente.
Leonard Peltier deve essere liberato non solo perche' e' anziano e malato, ma perche' e' innocente.
Una bibliografia essenziale:
- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.
- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002 (disponibile in edizione digitale nel sito dell'"International Leonard Peltier Defense Committee": www.whoisleonardpeltier.info)-
- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.
- Ward Churchill e Jim Vander Wall, Agents of Repression: The FBI's Secret Wars Against the Black Panther Party and the American Indian Movement, South End Press, Boulder, Colorado, 1988, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.
- Ward Churchill e Jim Vander Wall, The COINTELPRO Papers: Documents from the FBI's Secret Wars Against Dissent in the United States, South End Press, Boulder, Colorado, 1990, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.
- Joseph H. Trimbach e John M. Trimbach, American Indian Mafia. An FBI Agent's True Story About Wounded Knee, Leonard Peltier, and the American Indian Movement (AIM), Outskirts Press, Denver 2009.
- Roxanne Dunbar-Ortiz, An Indigenous Peoples' History of the United States, Beacon Press, Boston 2014.
- Dick Bancroft e Laura Waterman Wittstock, We Are Still Here. A photographic history of the American Indian Movement, Minnesota Historical Society Press, 2013.
- Michael Koch e Michael Schiffmann, Ein leben fur Freiheit. Leonard Peltier und der indianische Widerstand, TraumFaenger Verlag, Hohenthann 2016.

8. REPETITA IUVANT. UNA COSA UTILE PER LA PACE: BLOCCARE LA FORNITURA DI ARMI ASSASSINE, CON L'AZIONE DIRETTA NONVIOLENTA

Ovviamente apprezzando e sostenendo le molte iniziative gia' in corso (e soprattutto quelle che concretamente recano aiuti umanitari e soccorrono, accolgono e assistono tutte le vittime e tutte le persone che dalla guerra fuggono e alla guerra si oppongono), vorremmo aggiungere una cosa da fare che ci sembra utile piu' di ogni altra per contribuire da qui, in Italia, a far cessare le stragi in Ucraina: bloccare la fornitura di armi assassine.
E per bloccare la fornitura di armi assassine occorre bloccare con specifiche e adeguate azioni dirette nonviolente le fabbriche di armi, i depositi di armi, i trasporti di armi, i centri decisionali e le strutture tecniche che le forniture di armi assassine organizzano ed eseguono.
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Fornire armi assassine dove e' in corso una guerra significa partecipare a quella guerra, cosa esplicitamente vietata dall'articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana.
Non vi e' infatti alcun dubbio che fornire armi assassine dove una guerra e' in corso e dove quindi esse vengono usate per uccidere degli esseri umani (e tutte le armi sono usate sempre e solo per uccidere) significa partecipare alla guerra e alle stragi di cui essa consiste, e il citato articolo 11 della Costituzione e' chiarissimo e inequivocabile al riguardo, aprendosi con queste precise parole: "L'Italia ripudia la guerra".
Pertanto, un governo italiano che decide di fornire armi assassine a un paese in guerra e' ipso facto in contrasto con la Costituzione cui ha giurato fedelta', ed e' quindi un governo fuorilegge, criminale, golpista. E chiunque in Italia cooperasse all'invio di armi assassine, o l'invio di armi assassine consentisse, sarebbe parimenti criminale.
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E' quindi diritto e dovere di ogni cittadino italiano opporsi all'invio di armi assassine dove una guerra e' in corso.
Cosi' come e' diritto e dovere di ogni cittadino italiano opporsi a un governo golpista e a chiunque coopera alla commissione di stragi.
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Come e' possibile contrastare questo crimine?
Come e' possibile fare qualcosa di concreto per salvare le vite di coloro che la guerra - che quelle armi assassine alimentano - uccide?
E' possibile con l'azione diretta nonviolenta che blocchi le fabbriche, i depositi, i trasporti di armi.
E' possibile con l'azione diretta nonviolenta che blocchi i centri decisionali e le strutture tecniche che quell'invio di armi assassine organizzano ed eseguono.
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Naturalmente occorre:
a) individuare tutti i luoghi da bloccare ed organizzare adeguatamente il blocco della scellerata attivita' finalizzata all'invio di armi assassine ovvero all'uccisione di esseri umani;
b) formare adeguatamente le persone di volonta' buona disponibili a partecipare a tali azioni dirette nonviolente.
La nonviolenza infatti richiede una specifica accurata preparazione e una completa conoscenza e consapevolezza del significato e delle conseguenze delle proprie azioni, che essendo non simboliche ma concrete espongono chi le esegue alle ovvie rappresaglie da parte dei poteri la cui azione criminale si vuole impedire.
La nonviolenza infatti, nel suo impegno per salvare tutte le vite, richiede una rigorosa coerenza tra i mezzi e i fini, una piena coscienza delle personali sofferenze cui si puo' andare incontro, una nitida disponibilita' ad accettare di subire torti e persecuzioni senza reagire, a subire violenza senza opporre violenza.
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A oltre un anno dall'inizio della guerra in Ucraina scatenata dall'invasione militare per volonta' del folle e criminale autocrate russo, e' ormai chiaro ad ogni persona che tutti i governi attivamente coinvolti nella guerra, che la guerra e le stragi hanno alimentato e tuttora alimentano e che hanno impedito fin qui ogni tregua ed ogni trattativa di pace, non intendono affatto porre fine alle stragi, non intendono affatto salvare le vite umane che ogni giorno la guerra distrugge, ma anzi cooperano alla prosecuzione, all'intensificazione e all'estensione delle uccisioni di esseri umani, ed accrescono il pericolo che la guerra si faccia mondiale e nucleare e possa distruggere l'intera umana famiglia.
Occorre quindi che siano i popoli ad insorgere nonviolentemente per contrastare questo abominevole massacro e il pericolo dell'apocalisse atomica.
Occorre quindi che siano i popoli ad insorgere nonviolentemente per imporre ai governi la cessazione della guerra.
Hic et nunc solo l'azione diretta nonviolenta puo' concretamente contribuire a fermare le stragi e ad imporre ai governi di cessare il fuoco e avviare trattative di pace.
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Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

9. REPETITA IUVANT. UNA PROPOSTA PER LE ELEZIONI EUROPEE DEL 2024: UNA LISTA NONVIOLENTA PER LA PACE E CONTRO IL RAZZISMO

Tra meno di un anno, nel giugno 2024, si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
La politica dell'Unione Europea e' oggi caratterizzata da due orrori.
Il primo: la persecuzione dei migranti: col sostegno alle dittature che li imprigionano in condizioni disumane; con l'appalto ai poteri mafiosi in regime di monopolio della mobilita' per chi e' in fuga da guerre, dittature, fame e miseria; con la reclusione nei lager sia nei paesi di transito che in Europa; con la strage degli innocenti nel Mediterraneo; con lo schiavismo e l'apartheid in Europa. Tutti i governi dei paesi dell'Unione Europea, e con essi i vertici delle istituzioni europee, sono complici in questo flagrante crimine contro l'umanita'.
Il secondo: il sostegno alla prosecuzione della guerra in Ucraina che ogni giorno provoca altre stragi: con l'incessante fornitura di armi si alimenta la guerra e s'impedisce l'avvio di trattative di pace, e si contribuisce cosi' sia alla prosecuzione dello sterminio della popolazione ucraina vittima della guerra, sia all'escalation verso una guerra atomica che puo' mettere fine all'intera umanita'. Tutti i governi dei paesi dell'Unione Europea, e con essi i vertici delle istituzioni politiche europee, sono complici in questo flagrante crimine contro l'umanita'.
I vertici dell'Unione Europea si sono peraltro ormai completamente prostituiti alla Nato, l'organizzazione terrorista e stragista che per conto del governo razzista e imperialista degli Stati Uniti d'America opera, dalla fine della Guerra fredda e con sempre maggiore intensita' ed accelerazione, per destabilizzare, asservire o distruggere non solo singole parti del continente europeo ma l'Europa intera. Abolire la Nato e' palesemente l'urgenza delle urgenze per dare all'Europa un futuro di pace.
Il Parlamento Europeo potrebbe e dovrebbe operare per la pace e in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e per la salvaguardia della biosfera, ma attualmente e' anch'esso complice della furia razzista e della furia bellica che si e' incistata nei governi dei paesi europei e nei vertici di tutte le istituzioni politiche europee.
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Tra meno di un anno, nel giugno 2024, si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
E l'Italia rischia di essere rappresentata unicamente da partiti fascisti, razzisti e bellicisti.
Esplicitamente fascista, razzista, bellicista ed ecocida e' tutta l'area governativa italiana.
Razzista si e' dimostrato il partito grillino, che durante la prima esperienza di governo ha condiviso e sostenuto la scellerata politica di brutale persecuzione dei migranti da parte del capo leghista che di quel governo era vicepresidente, ministro e magna pars.
Tragicamente bellicista e' il Pd (e quindi di fatto anche coloro che ad esso subalterni con esso si alleano e che pertanto al di la' del velame dei vaniloquenti proclami portano voti al partito della guerra in cambio di qualche scranno e prebenda).
Questa la triste e trista situazione.
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Tra meno di un anno, nel giugno 2024, si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
Che fare, quindi?
Io credo che occorra costruire una lista nonviolenta per la pace e contro il razzismo.
Nonviolenta: che cioe' faccia della scelta della nonviolenza la discriminante fondamentale. La nonviolenza essendo l'unica lotta nitida e intransigente, concreta e coerente, contro tutte le violenze e le oppressioni; la nonviolenza essendo il fondamentale strumento teorico e pratico a disposizione della lotta del movimento delle oppresse e degli oppressi per la liberazione dell'umanita' e la salvaguardia dell'intero mondo vivente.
Per la pace: e quindi per il disarmo integrale e l'integrale smilitarizzazione dei conflitti, dei territori, delle societa', delle culture.
Contro il razzismo: e quindi per il pieno riconoscimento di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani, poiche' siamo una sola famiglia umana in un unico mondo vivente.
E dire lista nonviolenta per la pace e contro il razzismo significa dire una lista femminista ed ecologista, socialista e libertaria, delle classi sociali sfruttate e rapinate, delle oppresse e degli oppressi.
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Tra meno di un anno, nel giugno 2024, si vota per rinnovare il Parlamento Europeo.
Se vogliamo aprire una riflessione comune e autentica, democratica e partecipata, fra tutte le persone e le esperienze disposte a riconoscersi in una prospettiva nonviolenta, femminista, ecologista, socialista e libertaria, per portare nel Parlamento Europeo la voce delle oppresse e degli oppressi e la lotta per la pace, l'affermazione dei diritti umani di tutti gli esseri umani e la difesa della biosfera, il momento e' adesso.
Prenda la parola ogni persona ed ogni esperienza interessata.
Si promuovano ovunque possibile incontri di riflessione.

10. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Riletture
- Stefano Catucci, Introduzione a Foucault, Laterza, Roma-Bari 2000, pp. IV + 204.
- Vittorio Cotesta, Linguaggio potere individuo. Saggio su Michel Foucault, Dedalo, Bari 1979, pp. 240.
- Hubert Dreyfus, Paul Rabinow, La ricerca di Michel Foucault, Ponte alle Grazie, Firenze 1989, pp. 320.
- Didier Eribon, Michel Foucault, Flammarion, Paris 1991, pp. 418.
- Francois Ewald, Anatomia e corpi politici. Su Foucault, Feltrinelli, Milano 1979, pp. 72.
- Jose' G. Merquior, Foucault, Laterza, Roma-Bari 1988, pp. VIII + 216.
- Fabrizio Palombi (a cura di), Foucault, Rcs, Milano 2014, pp. 168.
- Judith Revel, Foucault, le parole e i poteri, Manifestolibri, Roma 1996, pp. 112.

11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

12. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4918 del 6 agosto 2023
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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