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[Nonviolenza] Donna, vita, liberta'. 147
- Subject: [Nonviolenza] Donna, vita, liberta'. 147
- From: Centro di ricerca per la pace Centro di ricerca per la pace <centropacevt at gmail.com>
- Date: Sat, 27 May 2023 05:45:02 +0200
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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 147 del 27 maggio 2023
In questo numero:
1. Tina Turner
2. Quid agendum hic et nunc: opporsi alla guerra (e alle stragi e all'ecocidio di cui consiste) con l'azione diretta nonviolenta. Un appello a chi ha orecchie per intendere
3. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa?
4. Amnesty International: Urge clemency for native american activist
5. Raniero La Valle: La guerra comprata
6. War Resisters' International, EBCO - Ufficio Europeo Obiettori di Coscienza, Connection e.V.: La Corte Suprema dell'Ucraina rilascia un prigioniero di coscienza, l'obiettore di coscienza Vitaly Alekseenko
7. Scriviamo all'ambasciata dell'Iran in Italia per chiedere che cessino persecuzioni ed uccisioni
8. Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane
9. Alcuni riferimenti utili
10. Tre tesi
11. Ripetiamo ancora una volta...
12. "Poetry Foundation": Profilo di Wendy Rose
13. "Poetry Foundation": Profilo di Cheryl Savageau
14. "Poetry Foundation": Profilo di Leslie Marmon Silko
15. Omero Dellistorti: Fuori dal bar
16. Omero Dellistorti: Fuori dal bar (bis)
17. Omero Dellistorti: Fuori dal bar (ter)
1. LUTTI. TINA TURNER
E' deceduta Tina Turner, musicista immortale.
Con gratitudine la ricordiamo.
2. REPETITA IUVANT. QUID AGENDUM HIC ET NUNC: OPPORSI ALLA GUERRA (E ALLE STRAGI E ALL'ECOCIDIO DI CUI CONSISTE) CON L'AZIONE DIRETTA NONVIOLENTA. UN APPELLO A CHI HA ORECCHIE PER INTENDERE
La guerra scatenata oltre un anno fa dal folle e criminale autocrate russo contro la popolazione ucraina inerme continua a mietere vittime innocenti.
E continua a provocare nel cuore d'Europa una catastrofe ambientale di proporzioni colossali, di cui pressoche' tutti i mezzi d'informazione tacciono.
E ogni giorno che passa avvicina il pericolo del suo evolvere nella guerra atomica che puo' porre fine alla civilta' umana e devastare irreversibilmente quest'unico mondo vivente che conosciamo.
L'intera umana famiglia dovrebbe prendere coscienza dell'immane tragedia e dell'abissale minaccia, e quindi agire per far cessare immediatamente la guerra imponendo la fine delle ostilita' e l'avvio di negoziati di pace a tutti i governi impazziti e scellerati che assurdamente la guerra alimentano.
*
Mentre la parte migliore della popolazione russa continua ad opporsi alla guerra e al fascismo subendo da parte del regime una repressione brutale; e mentre la parte migliore della popolazione ucraina continua a resistere con la scelta della solidarieta' e della nonviolenza all'invasione e alla barbarie, alla guerra e al militarismo, adoperandosi per salvare le vite e difendendo la democrazia e i diritti umani nell'unico modo in cui e' possibile farlo, cioe' opponendosi alle uccisioni, alla militarizzazione e alla tirannia che ne consegue; tragicamente la parte migliore delle popolazioni degli altri paesi europei non riesce o non vuole o non sa contrastare la follia guerriera e riarmista, l'imbarbarimento e la fame di universale annientamento dei propri governi che invece di adoperarsi per la pace continuano ciecamente a fare di tutto affinche' la guerra, e le stragi, e l'ecocidio, continuino, si accrescano, si estendano oltre ogni limite.
La maggior parte delle molte iniziative per la pace che pure si sono svolte in questi mesi di guerra nei paesi dell'Unione Europea hanno avuto come implicito ma effettuale denominatore comune - e mi si stringe il cuore a dirlo - di "non disturbare il manovratore", ovvero di non mettere in reali difficolta' il governo golpista della banalita' del male che con l'invio di armi e la supina obbedienza alla Nato - l'organizzazione terrorista e stragista le cui criminali responsabilita' nell'alimentare la guerra in Europa sono flagranti - ha reso l'Italia compartecipe della guerra e quindi delle stragi di esseri umani e dell'ecocidio in corso in Ucraina, in flagrante violazione dell'articolo 11 della Costituzione repubblicana, articolo che si apre con parole di inequivocabile chiarezza: "L'Italia ripudia la guerra".
Invece disturbare il manovratore occorreva ed occorre; contrastare il governo belligeno e golpista occorreva ed occorre; bloccare l'illegale e criminale invio delle armi assassine occorreva ed occorre; contrastare l'azione scellerata della Nato occorreva ed occorre. Ma questo non e' stato fatto, e tante belle iniziative tanto spettacolari quanto ininfluenti, cosi' come le non molte benemerite e fin luminose azioni di solidarieta' concreta con le vittime che pure per fortuna ci sono state e sempre siano benedette, non bastano ad occultare questa dura realta'.
Eppure e' chiaro e semplice cio' che occorre fare: contrastare materialmente l'illegale e criminale partecipazione italiana alla guerra; contrastarla con l'azione diretta nonviolenta.
Occorre bloccare le fabbriche d'armi: circondandole e occludendone gli ingressi impedendo loro di produrre altri strumenti di morte.
Occorre bloccare i trasporti di armi: occupando e paralizzando i luoghi in cui transitano gli strumenti di morte.
Occorre bloccare le strutture militari: circondandole e occludendone gli ingressi impedendo loro di proseguire in ogni attivita' di preparazione e a sostegno della guerra.
Occorre bloccare le sedi e strutture in Italia della Nato come delle forze armate degli Stati Uniti d'America: circondandole e occludendone gli ingressi cosi' impedendo loro di continuare la guerra di cui sono palesemente "magna pars".
Occorre bloccare la Presidenza del Consiglio dei Ministri e i Ministeri coinvolti nella guerra: circondandoli e occludendone gli ingressi impedendo loro di proseguire nell'illegale sostegno alla guerra e alle stragi e all'ecocidio in corso in Ucraina, impedendo loro di proseguire nella flagrante violazione della Costituzione della Repubblica italiana cui pure tutti i membri del governo hanno giurato fedelta'.
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Beninteso: occorre anche continuare a dire e a fare le tante cose buone che gia' si dicono e si fanno, ed occorre sostenere le molte iniziative di pace nuove o reiterate in corso e in programma da parte di soggetti diversi, quali che siano i loro limiti e le loro fragilita', a condizione che siano iniziative rigorosamente per la pace e rigorosamente democratiche sia nel merito che nel metodo, ovvero orientate a salvare tutte le vite e realizzate in forme rigorosamente nonviolente.
Ripetiamo ancora una volta che si deve continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime; che si deve continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime; che si deve continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato; che si deve continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi e le devastazioni di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre; che si deve continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente; che si deve continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani; che si deve continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino; che si deve continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
Ma se non si passa all'azione diretta nonviolenta tutte queste cose non riusciranno a fermare la guerra. Solo l'azione diretta nonviolenta puo' riuscire ad avviare dal basso l'agire necessario, le decisioni indispensabili: la cessazione delle uccisioni, la costruzione della pace, la solidarieta' che ogni essere umano riconosce e raggiunge e difende e sostiene e conforta, la condivisione fra tutte e tutti di tutto il bene e tutti i beni, il rispetto per ogni vita.
Occorre proporre, iniziare, praticare e poi generalizzare l'azione diretta nonviolenta: cominciando con la forza preziosa dei piccoli gruppi delle persone gia' persuase della nonviolenza - le persone che Gandhi chiamava "satyagrahi", le persone persuase della "forza della verita'" - e poi con la forza dell'esempio, della testimonianza che educa al bene, della lotta nonviolenta concreta e coerente, allargare progressivamente la mobilitazione fino allo sciopero generale contro la guerra, se sara' necessario arrivare fino allo sciopero generale per imporre allo stolto e criminale governo italiano di tornare a rispettare non solo l'articolo 11 della Costituzione repubblicana, ma il diritto alla vita di ogni essere umano.
Poi, naturalmente, anche tutto cio' potrebbe non bastare; ma occorre almeno averlo detto, occorre almeno averlo tentato.
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Le circostanze particolari in cui vivo da anni mi impediscono di essere io stesso ad organizzare le azioni dirette nonviolente che mi sembrano possibili e necessarie (e che ho sommariamente elencato sopra); l'ho fatto piu' volte in passato, ma ora mi e' obiettivamente impossibile, e non e' l'ultimo dei miei crucci.
Cosicche', non potendo fare qui e adesso di piu' e di meglio, almeno ho voluto dirle queste cose, sperando che qualcuno le ascolti. E sapendo che questo mio scritto che invita ad opporsi alla guerra, alle stragi e all'ecocidio di cui essa consiste, che invita a contrastare i mercanti di morte e la fabbrica degli omicidi, che invita a difendere il diritto alla vita di ogni vivente, ebbene, e' possibile che venga tacciato dal governo belligeno e golpista e dal solerte suo apparato propagandistico di "istigazione a delinquere", mentre a me sembra che sia piuttosto una esortazione a non delinquere, poiche' dal modesto mio punto di vista - ma anche dal punto di vista della Costituzione repubblicana - a delinquere e' piuttosto chi fa e sostiene la guerra, chi uccide, fa uccidere, fornisce gli strumenti per uccidere, coopera a uccidere e lascia uccidere gli esseri umani, chi devasta e distrugge parti sempre crescenti di quest'unico mondo vivente, di quest'unica casa comune dell'intera umana famiglia.
Dixi, sed non salvavi animam meam.
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Ogni vittima ha il volto di Abele.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe in corso.
3. REPETITA IUVANT. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA?
Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani, sempre e solo uccide gli esseri umani, sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
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Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
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E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
4. INIZIATIVE. AMNESTY INTERNATIONAL: URGE CLEMENCY FOR NATIVE AMERICAN ACTIVIST
[Dal sito www.amnesty.org riprendiamo e diffondiamo questo appello del 3 aprile 2023]
3 April 2023
URGENT ACTION
URGE CLEMENCY FOR NATIVE AMERICAN ACTIVIST
Native American activist Leonard Peltier has been imprisoned in the USA for over 46 years, some of which was spent in solitary confinement, serving two life sentences for murder despite concerns over the fairness of his trial. He has always maintained his innocence. Now 78 years old, he contracted COVID-19 in 2022 and suffers from several chronic health ailments, including one that is potentially fatal. Not eligible for parole again until 2024, his lawyers submitted a new petition for clemency in 2021. President Biden must grant Leonard Peltier clemency on humanitarian grounds and as a matter of justice.
TAKE ACTION: WRITE AN APPEAL IN YOUR OWN WORDS OR USE THIS MODEL LETTER
President Joseph Biden
The White House
1600 Pennsylvania Ave NW
Washington, DC 20500
USA
White House Comment line: (202) 456-1111
Webform*: https://www.whitehouse.gov/contact/
* A US-based address is needed for the White House webform.
International action takers, please use AI USA's address when filling out:
Amnesty International USA
311 West 43rd St. 7th Floor,
New York, NY 10036 USA
Dear President Biden,
Leonard Peltier is a member of the American Indian Movement (AIM), which promotes Native American rights. In 1975, during a confrontation involving AIM members, two FBI agents were killed. Leonard Peltier was convicted of their murders but has always denied killing the agents.
There are serious concerns about the fairness of proceedings leading to his trial and conviction, including for example the prosecution's withholding of evidence that might have assisted Leonard Peltier's defence.
In light of these concerns, the former US Attorney who supervised the prosecution team post-trial, James Reynolds, has since called for clemency.
Leonard Peltier is now 78 years old, has spent more than 46 years in US prisons, and has been repeatedly denied parole. There are serious concerns about Leonard Peltier's deteriorating health, including potential re-exposure to COVID-19. His lawyers submitted a new petition for clemency in 2021.
I urge you to grant Leonard Peltier clemency on humanitarian grounds and as a matter of justice.
Yours sincerely,
*
ADDITIONAL INFORMATION
Leonard Peltier, an Anishinaabe-Lakota Native American, was a member of the American Indian Movement (AIM), which promotes Native American rights. On 26 June 1975, during a confrontation involving AIM members on the Pine Ridge Indian reservation in South Dakota, FBI agents Ronald Williams and Jack Coler were shot dead. Leonard Peltier was convicted of their murders in 1977 and sentenced to two consecutive life sentences. Leonard Peltier has always denied killing the agents.
A key alleged eyewitness to the shootings was Myrtle Poor Bear, a Lakota Native woman who lived at Pine Ridge. Based on her statement that she saw Leonard Peltier kill both FBI agents, Leonard Peltier was extradited from Canada, where he had fled following the shootings. However, Myrtle Poor Bear later retracted her testimony. Although not called as a prosecution witness at trial, the trial judge refused to allow Leonard Peltier's attorneys to call Myrtle Poor Bear as a defense witness on the grounds that her testimony "could be highly prejudicial to the government". In 2000, Myrtle Poor Bear issued a public statement to say that her original testimony was a result of months of threats and harassment from FBI agents.
In 1980 documents were released to Leonard Peltier's lawyers as a result of a lawsuit under the Freedom of Information Act. The documents contained ballistics evidence which might have assisted Leonard Peltier's case, but which had been withheld by the prosecution at trial. However, in 1986, the U.S. Court of Appeal for the Eighth Circuit denied Leonard Peltier a retrial, stating that: "We recognize that there is some evidence in this record of improper conduct on the part of some FBI agents, but we are reluctant to impute even further improprieties to them."
The U.S. Parole Commission has always denied parole to Leonard Peltier on the grounds that he did not accept criminal responsibility for the murders of the two FBI agents. This is even though, after one such hearing, the Commission acknowledged that, "the prosecution has conceded the lack of any direct evidence that you personally participated in the executions of two FBI agents". Leonard Peltier would not be eligible for another parole hearing until 2024. Furthermore, James H. Reynolds, the US Attorney whose office handled the criminal case prosecution and appeal of Leonard Peltier, wrote that he supported clemency "in the best interest of Justice in considering the totality of all matters involved."
Leonard Peltier suffers from a variety of ailments, including kidney disease, Type 2 diabetes, high blood pressure, a heart condition, a degenerative joint disease, and constant shortness of breath and dizziness. A stroke in 1986 left him virtually blind in one eye. In January 2016, doctors diagnosed him with a life-threatening condition: a large and potentially fatal abdominal aortic aneurysm that could rupture at any time and would result in his death. He currently uses a walker due to limited mobility and contracted COVID-19 in 2022. He continues to be at risk of re-infection while in detention.
In 2015, several Nobel Peace Prize winners—including Archbishop Desmond Tutu—called for Leonard Peltier's release. The Standing Rock Sioux Tribe and the National Congress of American Indians have also called for his release. Leonard Peltier's attorney applied for clemency to President Biden in July 2021. President Biden committed to granting clemency on a rolling basis during his administration.
However, as of February 2023, no decision has been made on his application. He has previously sought clemency, most recently from President Obama in 2016, but his petition has been denied each time.
Due to the numerous issues at trial, the exhaustion of all his legal avenues for appeal, the amount of time he has already served, his continued maintenance of innocence along with his chronic health issues, Amnesty International supports calls for clemency for Leonard Peltier.
PREFERRED LANGUAGE TO ADDRESS TARGET: English
You can also write in your own language.
PLEASE TAKE ACTION AS SOON AS POSSIBLE UNTIL: 29 May 2023
Please check with the Amnesty office in your country if you wish to send appeals after the deadline.
NAME AND PRONOUN: Leonard Peltier - He/Him
LINK TO PREVIOUS UA: https://www.amnesty.org/en/documents/amr51/5208/2022/en/
5. RIFLESSIONE. RANIERO LA VALLE: LA GUERRA COMPRATA
[Dalla newsletter di "Costituente Terra" n. 118 del 24 maggio 2023 (e-mail: notizieda at costituenteterra.com, sito:www.costituenteterra.it ) riprendiamo e diffondiamo]
Cari amici,
l'estensione della NATO ai Paesi dell'Est europeo fino ai confini della Russia, causa dell'attuale guerra in Europa, non e' stata dettata da esigenze di difesa o da ragioni politiche, data l'esistenza di accordi di pace e disarmo raggiunti tra Stati Uniti e Unione Sovietica alla fine della guerra fredda; essa fu invece comprata a partire dal 1996 dalle industrie delle armi degli Stati Uniti e da un gruppo di neoconservatori che investirono oltre 50 milioni di dollari (equivalenti a 94 milioni di oggi) per ottenere l'espansione dell'Alleanza a nuovi Paesi e poterli in seguito rifornire di tutte le armi necessarie, come poi e' avvenuto con la guerra in Ucraina, finanziata finora con oltre 100 miliardi di dollari di armamenti. E' quanto risulta da un documento di ex diplomatici e ambasciatori, consiglieri della Sicurezza Nazionale, esponenti delle Forze Armate e analisti americani, uscito il 16 maggio sul "New York Times", che pubblichiamo nel nostro sito. In questo documento, in cui viene espressa la posizione dell'"altra America" contro la "militarizzazione" della politica estera americana e a favore di una soluzione diplomatica del conflitto, vengono ricordati i moniti inascoltati di ex segretari alla difesa, di diplomatici come Kennan e Kissinger e dello stesso attuale direttore della CIA, Williams Burns, contro questo errore "di proporzioni storiche".
Sul versante opposto un editoriale del "Corriere della Sera" del 22 maggio prospetta per i fasti di oggi e per il prossimo futuro uno scontro epocale tra "Occidente e resto del mondo", a cui dovrebbero essere persuase le opinioni pubbliche occidentali propense a restare "inermi e indifese" come fece la "diabolica" Angela Merkel abbracciando "una belva come Putin". Lo pubblichiamo con il nostro titolo "L'orrore prossimo venturo" Pubblichiamo anche un articolo di Enrico Peyretti, "Le guerre sono due".
Con i piu' cordiali saluti,
Costituente Terra (Raniero La Valle)
6. L'ORA. WAR RESISTERS' INTERNATIONAL, EBCO - UFFICIO EUROPEO OBIETTORI DI COSCIENZA, CONNECTION E.V.: LA CORTE SUPREMA DELL'UCRAINA RILASCIA UN PIGIONIERO DI COSCIENZA, L'OBIETTORE DI COSCIENZA VITALY ALEKSEENKO
[Attraverso Peacelink riceviamo e diffondiamo il seguente comunicato]
Kiev, 26 maggio 2023
Ieri, 25 maggio 2023, presso la Corte Suprema dell'Ucraina a Kiev, la Corte di Cassazione ha annullato la condanna del prigioniero di coscienza Vitaly Alekseenko (che ha assistito in collegamento video dal carcere), e ne ha disposto l'immediata scarcerazione e il suo nuovo processo in tribunale di primo grado. Il delegato EBCO Derek Brett si e' recato dalla Svizzera in Ucraina e ha partecipato all'udienza in qualita' di osservatore internazionale.
L'Ufficio europeo per l'obiezione di coscienza (EBCO), War Resisters' International (WRI) e Connection eV (Germania) accolgono con favore la sentenza della Corte suprema dell'Ucraina per il rilascio dell'obiettore di coscienza Vitaly Alekseenko e chiedono la caduta delle accuse contro di lui.
"Questo risultato e' di gran lunga migliore di quanto mi aspettassi quando sono partito per Kiev, e potrebbe essere una decisione fondamentale, ma non lo sapremo con certezza fino a quando non vedremo le motivazioni. E intanto non dimentichiamoci che Vitaly Alekseenko non e' ancora completamente fuori dai guai", ha dichiarato oggi Derek Brett.
"Siamo preoccupati che sia stato ordinato un nuovo processo invece dell'assoluzione. C'e' molto lavoro da fare per sostenere il diritto di rifiutarsi di uccidere per tutti coloro il cui diritto all'obiezione di coscienza e' stato violato; ma oggi la liberta' per Vitaly Alekseenko, finalmente, e' assicurata a seguito di una serie di appelli della societa' civile internazionale e dei movimenti pacifisti. Questo e' un risultato di tutte le migliaia di persone, alcune delle quali molto lontane dall'Ucraina, che si sono preoccupate, hanno pregato, si sono attivate ed hanno espresso il loro sostegno e la loro solidarieta' in modi diversi. Grazie a tutti, e' una nostra causa comune festeggiare", ha aggiunto Yurii Sheliazhenko.
War Resisters' International
EBCO Ufficio Europeo Obiettori di Coscienza
Connection e.V.
For more information and interviews please contact:
Derek Brett, EBCO mission in Ukraine, Chief Editor of EBCO's Annual Report on Conscientious Objection to Military Service in Europe, +41774444420; derekubrett at gmail.com
Yurii Sheliazhenko, Executive Secretary of the Ukrainian Pacifist Movement, EBCO member organisation in Ukraine, +380973179326, shelya.work at gmail.com
Semih Sapmaz, War Resisters' International (WRI), semih at wri-irg.org
Rudi Friedrich, Connection e.V., office at Connection-eV.org
7. REPETITA IUVANT. SCRIVIAMO ALL'AMBASCIATA DELL'IRAN IN ITALIA PER CHIEDERE CHE CESSINO PERSECUZIONI ED UCCISIONI
Carissime e carissimi, gentilissime e gentilissimi,
vi proponiamo di scrivere all'ambasciata dell'Iran in Italia per chiedere al governo di quel paese che cessino le persecuzioni e le uccisioni.
Gli indirizzi di posta elettronica cui inviare le lettere sono i seguenti: iranemb.rom at mfa.gov.ir, iranconsulate.rom at mfa.gov.ir, rom.media at mfa.gov.ir
*
Vi proponiamo un possibile testo essenziale:
Egregio ambasciatore,
le chiediamo di trasmettere al governo del suo Paese questa nostra richiesta che cessino le persecuzioni e le uccisioni.
E' dovere di ogni persona, di ogni societa', di ogni ordinamento giuridico rispettare la vita, la dignita' e i diritti di tutte le donne e di tutti gli uomini.
Tutti gli esseri umani sono eguali in dignita' e diritti, tutti gli esseri umani hanno diritto alla vita e alla liberta'.
Siamo solidali con le donne iraniane - e con gli uomini che si sono posti al loro ascolto e alla loro sequela - nell'impegno nonviolento per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Distinti saluti,
Nome e cognome, luogo e data, recapito di chi scrive.
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Carissime e carissimi, gentilissime e gentilissimi,
vi proponiamo anche di far circolare questa proposta.
Adoperiamoci affinche' tante persone, tante associazioni, tante istituzioni di tutto il mondo chiedano al governo iraniano che cessino persecuzioni e uccisioni.
Sosteniamo le donne iraniane - e gli uomini che si sono posti al loro ascolto e alla loro sequela - nell'impegno nonviolento per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Grazie di cuore per quanto vorrete fare.
8. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO IL COORDINAMENTO ITALIANO DI SOSTEGNO ALLE DONNE AFGHANE
Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane (CISDA).
Per contatti: e-mail: cisdaonlus at gmail.com, sito: www.cisda.it
9. PER SAPERE E PER AGIRE. ALCUNI RIFERIMENTI UTILI
Segnaliamo il sito della "Casa delle donne" di Milano: www.casadonnemilano.it
Segnaliamo il sito della "Casa internazionale delle donne" di Roma: www.casainternazionaledelledonne.org
Segnaliamo il sito delle "Donne in rete contro la violenza": www.direcontrolaviolenza.it
Segnaliamo il sito de "Il paese delle donne on line": www.womenews.net
Segnaliamo il sito della "Libreria delle donne di Milano": www.libreriadelledonne.it
Segnaliamo il sito della "Libera universita' delle donne" di Milano: www.universitadelledonne.it
Segnaliamo il sito di "Noi donne": www.noidonne.org
Segnaliamo il sito di "Non una di meno": www.nonunadimeno.wordpress.com
10. REPETITA IUVANT. TRE TESI
La guerra e il fascismo sono la stessa cosa. Solo la lotta di liberazione delle donne puo' difendere e liberare l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
11. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...
... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
12. MAESTRE. "POETRY FOUNDATION": PROFILO DI WENDY ROSE
[Dal sito www.poetryfoundation.org riprendiamo e diffondiamo]
Wendy Rose
b. 1948
Wendy Rose, born Bronwen Elizabeth Edwards in Oakland, California, is of Hopi, Miwok, and European descent. An artist, writer, and anthropologist, she is the author of the poetry collections Academic Squaw: Reports to the World from the Ivory Tower (1977); What Happened When the Hopi Hit New York (1982); The Halfbreed Chronicles and Other Poems (1985); Lost Copper (1980), which was nominated for a Pulitzer Prize; and Bone Dance: New and Selected Poems 1965–1992 (1994).
The daughter of a Hopi father, Rose grew up feeling distanced from both Hopi and white society. She spent a troubled adolescence before attending college and eventually earning her PhD in anthropology from the University of California, Berkeley. As a Native American, she has claimed to have often felt like a spy in the field of anthropology.
Her poetry is influenced by ethnography, her personal experience of identity, and both her political and feminist stances; her subjects include alienation and ecology. She has written of aboriginal cultures outside of the United States, including a persona poem on the Tasmanian woman Truganniny. In addition to poetry, Rose writes nonfiction, often addressing issues of appropriation of Native American culture, including "whiteshamanism," the misuse of the shaman identity by white writers.
13. MAESTRE. "POETRY FOUNDATION": PROFILO DI CHERYL SAVAGEAU
[Dal sito www.poetryfoundation.org riprendiamo e diffondiamo]
Cheryl Savageau
b. 1950
Of Abenaki and French Canadian heritage, Cheryl Savageau was born in central Massachusetts. She graduated from Clark University in Worcester, Massachusetts, and studied writing at the People's Poets and Writers Workshop in Worcester. She is the author of the poetry collections Mother/Land (2006), Dirt Road Home: Poems (1995), nominated for the Pulitzer Prize, and Home Country (1992). In 2020, she published Out of the Crazywoods, an autobiography.
Savageau's poetry retells Abenaki stories, often focusing on the unrecognized lives of women and the working class; her work is enriched by the landscape and ecology of New England. Her knowledge of lakes, ecology, and the importance of storytelling informed her children's book Muskrat Will Be Swimming (1996), a winner of the Notable Book for Children Award from the Smithsonian and the Skipping Stones Book Award for Exceptional Multicultural and Ecology and Nature Books.
Savageau has received grants from the National Endowment for the Arts and the Massachusetts Arts Foundation. She has been a mentor to Native American writers through the Wordcraft Circle of Native Writers and Storytellers.
14. MAESTRE. "POETRY FOUNDATION": PROFILO DI LESLIE MARMON SILKO
[Dal sito www.poetryfoundation.org riprendiamo e diffondiamo]
Leslie Marmon Silko
b. 1948
Acclaimed novelist, poet, and essayist Leslie Marmon Silko is known for her lyric treatment of Native American subjects. Born in 1948 to the photographer Lee Marmon and his wife Mary Virginia Leslie, Marmon Silko is of Laguna Pueblo, Mexican and Anglo-American heritage. Her mixed ancestry has influenced her work in myriad ways. Growing up on the edge of the Laguna Pueblo reservation, Marmon Silko's earliest experiences were positioned between cultures. Remarking in an interview with Alan Velie, she said she is of mixed-race ancestry "but what I know is Laguna," Marmon Silko has deepened her affiliation to her tribe through her books, which draw on Laguna myths and story-telling traditions. In 1974 she published a volume of poetry called Laguna Woman. Marmon Silko has also acknowledged the influence of her own family's storytelling on her method and vision. Her works primarily focus on the alienation of Native Americans in a white society and on the importance of native traditions and community in helping them cope with modern life. She has been noted as a major contributor to the Native American literary and artistic renaissance, which began in the late 1960s.
Silko attended school on the Laguna reservation until the fifth grade, when she transferred to Catholic school in distant Albuquerque. Prohibited from speaking the Keresan language of her grandmother and aunts, Silko nonetheless excelled academically and went on to receive her bachelor's degree from the University of New Mexico in 1969. That same year her first story, "The Man to Send Rain Clouds" was published. She briefly enrolled in law school, but left to pursue her writing career in 1971 when she was awarded a National Endowment for the Arts Discovery Grant. Silko won many major awards throughout the 1970s and '80s, including a Pushcart Prize for Poetry and the MacArthur "Genius" Award. This last award allowed Silko to quit her teaching job at the University of Arizon-Tucson and devote herself full-time to writing. In 1988 she received the New Mexico Endowment for the Humanities "Living Cultural Treasure" Award. She is also well-known for her friendship with the poet James Wright. Their correspondence was chronicled in the book With the Delicacy and Strength of Lace: Letters Between Leslie Marmon Silko and James Wright (1986), which won the Boston Globe Book Prize for non-fiction.
Though perhaps best known as a novelist, Silko is also an accomplished poet. She began writing poetry based on traditional stories and legends she learned from her family. For example, her poem "Bear Story" uses characters from Laguna and other Southwestern Indian stories to retell an ancient metamorphosis myth about humans and bears. Her poems highlight many of the same themes found in her prose, including the Native Americans' non-Western sense of time, the strength of women, and the need for political and social change. Silko self-published her multi-genre book Sacred Water: Narratives and Pictures (1993) under her own imprint (Flood Plain Press). As a result, she was able to experiment with the text's physical form and the use of handmade materials. Her collection of essays Yellow Woman and a Beauty of the Spirit: Essays on Native American Life Today (1996) focuses on the spirit and voice of Native Americans. Silko provides nuanced explorations of the literature, language, and heritage of Native Americans; she also includes essays on subjects ranging from the wisdom of her ancestors to the racist treatment of Native Americans.
A highly regarded novelist, Silko received wide and substantial critical attention for her first novel Ceremony (1977). The story of a mixed-race war veteran's struggle for sanity after returning home from World War II, the book explores the redemptive powers of Native American ceremony - not just as formal ritual but as a means of conducting one's life. With its depiction of life on the Indian reservation and its exploration of philosophical issues, Ceremony established Silko as an important Native American writer and marked her as the first Native American woman novelist. After the publication of Ceremony in 1977, Silko received greater recognition for her earlier work, including the exemplary short stories "Lullaby," "Yellow Woman," and "Tony's Story." "Lullaby" - an old woman's recollection of how her children were once taken away for education and how they returned to a culture that no longer seemed familiar or comfortable - is typical Silko, dealing with themes of alienation and generational difference that mark the daily reality of Native Americans. Silko included many early stories in her collection Storyteller (1981), which features her poetry as well. In the New York Times Book Review, Pulitzer-prize winning novelist N. Scott Momaday called Storyteller "a rich, many-faceted book." Momaday contended, "Leslie Silko is very good indeed. She has a sharp sense of the way in which the profound and the mundane often run together."
Silko's next book took over ten years to complete. Using her MacArthur fellowship to fund the years spent working on the epic Almanac of the Dead (1991), Silko acknowledged the effect of her cash prize to Time, admitting that she was now "a little less beholden to the everyday world." Almanac of the Dead "ranges over five centuries of the struggle between Native Americans and Europeans and focuses upon a half-breed Tucson family voyaging to Africa and Israel," noted John Domini in the San Francisco Review of Books. In addition to its wide scope, the novel contains a multitude of original, colorful characters. Silko discussed the ways in which she experimented with characterization in the novel. In an interview with Linda Niemann for the Women's Review of Books, Silko commented: "I was trying to give history a character. It was as if native spirits were possessing me, like a spell... I knew I was breaking rules about not doing characters in the traditional way, but this other notion took over - and I couldn't tell you rationally why. I knew it was about time and about old notions of history, and about narrative being alive."
Silko's third novel, Gardens in the Dunes (1999), directly contrasts the traditional world of Native Americans with European and American upper-class culture. Following the adventures of a young Native American girl through nineteenth-century America and Europe, Silko explores differing cultural attitudes towards nature, drawing sharp contrasts between Native American stewardship and Euro-American exploitation.
Considered by many as one of the most important contemporary Native American writers, Silko bridges cultures in all of her work. "I see myself as a member of the global community," Silko told Thomas Irmer for an interview in the Write Stuff. "My old folks who raised me saw themselves as citizens of the world. We see no borders. When I write I am writing to the world, not to the United States alone."
15. FRAMMENTI DELLA VITA SCADUTA. OMERO DELLISTORTI: FUORI DAL BAR
- Niente bombardamenti oggi?
- Ancora niente.
- Speriamo bene, senno stasera non c'e' niente da vedere in televisione.
16. FRAMMENTI DELLA VITA SCADUTA. OMERO DELLISTORTI: FUORI DAL BAR (BIS)
- Ha visto che roba?
- No, ch'e' successo?
- Che sul piu' bello e' arrivata la pula e non se n'e' fatto piu' niente.
- Piu' niente di che?
- Come di che? Il linciaggio, il linciaggio del baluba per la festa del paese.
- Ah, era per oggi?
- Per oggi si', dopo il karaoke e prima del lancio del globo aerostatico.
- E la pula che voleva?
- Ha detto che non c'erano le autorizzazioni sanitarie e il linciaggio non s'e' potuto piu' fare.
- Sempre con queste fesserie burocratiche. Andassero a prendere i delinquenti invece di scocciare la gente perbene.
- E di rovinare la festa del paese.
- Eh.
- Eh.
17. FRAMMENTI DELLA VITA SCADUTA. OMERO DELLISTORTI: FUORI DAL BAR (TER)
- L'hai saputo?
- Che?
- Hanno ammazzato Cricchetto de Criccotto.
- Cricchetto.
- Eh.
- Ah. E perche'?
- E che ne so. Cosi'. Come s'ammazza la gente, no?
- Ah, cosi'.
- Eh, cosi'.
- Allora va bene.
- Va bene si'.
- Certo che pero' mi dispiace.
- Pure a me, eravamo pure amici.
- Sono sempre i migliori che se ne vanno.
- Parole sante.
- Chi e' stato si sa?
- E che cambia? Oramai e' ito.
- Eh gia', oramai e' ito.
- Ito.
- Proprio.
- Se mi ci trovavo, magari una revolverata gliela tiravo pure io.
- Ah, io pure.
- Non succede mai niente qui al paese.
- La noia ti si magna a mozzichi.
- Hai detto bene.
- Lo so.
- Eh.
- Eh.
- Oh.
- Ah.
- Ci facciamo una partitella a biliardo?
- Massi', va.
*********************
DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 147 del 27 maggio 2023
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Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.
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Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 147 del 27 maggio 2023
In questo numero:
1. Tina Turner
2. Quid agendum hic et nunc: opporsi alla guerra (e alle stragi e all'ecocidio di cui consiste) con l'azione diretta nonviolenta. Un appello a chi ha orecchie per intendere
3. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa?
4. Amnesty International: Urge clemency for native american activist
5. Raniero La Valle: La guerra comprata
6. War Resisters' International, EBCO - Ufficio Europeo Obiettori di Coscienza, Connection e.V.: La Corte Suprema dell'Ucraina rilascia un prigioniero di coscienza, l'obiettore di coscienza Vitaly Alekseenko
7. Scriviamo all'ambasciata dell'Iran in Italia per chiedere che cessino persecuzioni ed uccisioni
8. Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane
9. Alcuni riferimenti utili
10. Tre tesi
11. Ripetiamo ancora una volta...
12. "Poetry Foundation": Profilo di Wendy Rose
13. "Poetry Foundation": Profilo di Cheryl Savageau
14. "Poetry Foundation": Profilo di Leslie Marmon Silko
15. Omero Dellistorti: Fuori dal bar
16. Omero Dellistorti: Fuori dal bar (bis)
17. Omero Dellistorti: Fuori dal bar (ter)
1. LUTTI. TINA TURNER
E' deceduta Tina Turner, musicista immortale.
Con gratitudine la ricordiamo.
2. REPETITA IUVANT. QUID AGENDUM HIC ET NUNC: OPPORSI ALLA GUERRA (E ALLE STRAGI E ALL'ECOCIDIO DI CUI CONSISTE) CON L'AZIONE DIRETTA NONVIOLENTA. UN APPELLO A CHI HA ORECCHIE PER INTENDERE
La guerra scatenata oltre un anno fa dal folle e criminale autocrate russo contro la popolazione ucraina inerme continua a mietere vittime innocenti.
E continua a provocare nel cuore d'Europa una catastrofe ambientale di proporzioni colossali, di cui pressoche' tutti i mezzi d'informazione tacciono.
E ogni giorno che passa avvicina il pericolo del suo evolvere nella guerra atomica che puo' porre fine alla civilta' umana e devastare irreversibilmente quest'unico mondo vivente che conosciamo.
L'intera umana famiglia dovrebbe prendere coscienza dell'immane tragedia e dell'abissale minaccia, e quindi agire per far cessare immediatamente la guerra imponendo la fine delle ostilita' e l'avvio di negoziati di pace a tutti i governi impazziti e scellerati che assurdamente la guerra alimentano.
*
Mentre la parte migliore della popolazione russa continua ad opporsi alla guerra e al fascismo subendo da parte del regime una repressione brutale; e mentre la parte migliore della popolazione ucraina continua a resistere con la scelta della solidarieta' e della nonviolenza all'invasione e alla barbarie, alla guerra e al militarismo, adoperandosi per salvare le vite e difendendo la democrazia e i diritti umani nell'unico modo in cui e' possibile farlo, cioe' opponendosi alle uccisioni, alla militarizzazione e alla tirannia che ne consegue; tragicamente la parte migliore delle popolazioni degli altri paesi europei non riesce o non vuole o non sa contrastare la follia guerriera e riarmista, l'imbarbarimento e la fame di universale annientamento dei propri governi che invece di adoperarsi per la pace continuano ciecamente a fare di tutto affinche' la guerra, e le stragi, e l'ecocidio, continuino, si accrescano, si estendano oltre ogni limite.
La maggior parte delle molte iniziative per la pace che pure si sono svolte in questi mesi di guerra nei paesi dell'Unione Europea hanno avuto come implicito ma effettuale denominatore comune - e mi si stringe il cuore a dirlo - di "non disturbare il manovratore", ovvero di non mettere in reali difficolta' il governo golpista della banalita' del male che con l'invio di armi e la supina obbedienza alla Nato - l'organizzazione terrorista e stragista le cui criminali responsabilita' nell'alimentare la guerra in Europa sono flagranti - ha reso l'Italia compartecipe della guerra e quindi delle stragi di esseri umani e dell'ecocidio in corso in Ucraina, in flagrante violazione dell'articolo 11 della Costituzione repubblicana, articolo che si apre con parole di inequivocabile chiarezza: "L'Italia ripudia la guerra".
Invece disturbare il manovratore occorreva ed occorre; contrastare il governo belligeno e golpista occorreva ed occorre; bloccare l'illegale e criminale invio delle armi assassine occorreva ed occorre; contrastare l'azione scellerata della Nato occorreva ed occorre. Ma questo non e' stato fatto, e tante belle iniziative tanto spettacolari quanto ininfluenti, cosi' come le non molte benemerite e fin luminose azioni di solidarieta' concreta con le vittime che pure per fortuna ci sono state e sempre siano benedette, non bastano ad occultare questa dura realta'.
Eppure e' chiaro e semplice cio' che occorre fare: contrastare materialmente l'illegale e criminale partecipazione italiana alla guerra; contrastarla con l'azione diretta nonviolenta.
Occorre bloccare le fabbriche d'armi: circondandole e occludendone gli ingressi impedendo loro di produrre altri strumenti di morte.
Occorre bloccare i trasporti di armi: occupando e paralizzando i luoghi in cui transitano gli strumenti di morte.
Occorre bloccare le strutture militari: circondandole e occludendone gli ingressi impedendo loro di proseguire in ogni attivita' di preparazione e a sostegno della guerra.
Occorre bloccare le sedi e strutture in Italia della Nato come delle forze armate degli Stati Uniti d'America: circondandole e occludendone gli ingressi cosi' impedendo loro di continuare la guerra di cui sono palesemente "magna pars".
Occorre bloccare la Presidenza del Consiglio dei Ministri e i Ministeri coinvolti nella guerra: circondandoli e occludendone gli ingressi impedendo loro di proseguire nell'illegale sostegno alla guerra e alle stragi e all'ecocidio in corso in Ucraina, impedendo loro di proseguire nella flagrante violazione della Costituzione della Repubblica italiana cui pure tutti i membri del governo hanno giurato fedelta'.
*
Beninteso: occorre anche continuare a dire e a fare le tante cose buone che gia' si dicono e si fanno, ed occorre sostenere le molte iniziative di pace nuove o reiterate in corso e in programma da parte di soggetti diversi, quali che siano i loro limiti e le loro fragilita', a condizione che siano iniziative rigorosamente per la pace e rigorosamente democratiche sia nel merito che nel metodo, ovvero orientate a salvare tutte le vite e realizzate in forme rigorosamente nonviolente.
Ripetiamo ancora una volta che si deve continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime; che si deve continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime; che si deve continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato; che si deve continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi e le devastazioni di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre; che si deve continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente; che si deve continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani; che si deve continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino; che si deve continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
Ma se non si passa all'azione diretta nonviolenta tutte queste cose non riusciranno a fermare la guerra. Solo l'azione diretta nonviolenta puo' riuscire ad avviare dal basso l'agire necessario, le decisioni indispensabili: la cessazione delle uccisioni, la costruzione della pace, la solidarieta' che ogni essere umano riconosce e raggiunge e difende e sostiene e conforta, la condivisione fra tutte e tutti di tutto il bene e tutti i beni, il rispetto per ogni vita.
Occorre proporre, iniziare, praticare e poi generalizzare l'azione diretta nonviolenta: cominciando con la forza preziosa dei piccoli gruppi delle persone gia' persuase della nonviolenza - le persone che Gandhi chiamava "satyagrahi", le persone persuase della "forza della verita'" - e poi con la forza dell'esempio, della testimonianza che educa al bene, della lotta nonviolenta concreta e coerente, allargare progressivamente la mobilitazione fino allo sciopero generale contro la guerra, se sara' necessario arrivare fino allo sciopero generale per imporre allo stolto e criminale governo italiano di tornare a rispettare non solo l'articolo 11 della Costituzione repubblicana, ma il diritto alla vita di ogni essere umano.
Poi, naturalmente, anche tutto cio' potrebbe non bastare; ma occorre almeno averlo detto, occorre almeno averlo tentato.
*
Le circostanze particolari in cui vivo da anni mi impediscono di essere io stesso ad organizzare le azioni dirette nonviolente che mi sembrano possibili e necessarie (e che ho sommariamente elencato sopra); l'ho fatto piu' volte in passato, ma ora mi e' obiettivamente impossibile, e non e' l'ultimo dei miei crucci.
Cosicche', non potendo fare qui e adesso di piu' e di meglio, almeno ho voluto dirle queste cose, sperando che qualcuno le ascolti. E sapendo che questo mio scritto che invita ad opporsi alla guerra, alle stragi e all'ecocidio di cui essa consiste, che invita a contrastare i mercanti di morte e la fabbrica degli omicidi, che invita a difendere il diritto alla vita di ogni vivente, ebbene, e' possibile che venga tacciato dal governo belligeno e golpista e dal solerte suo apparato propagandistico di "istigazione a delinquere", mentre a me sembra che sia piuttosto una esortazione a non delinquere, poiche' dal modesto mio punto di vista - ma anche dal punto di vista della Costituzione repubblicana - a delinquere e' piuttosto chi fa e sostiene la guerra, chi uccide, fa uccidere, fornisce gli strumenti per uccidere, coopera a uccidere e lascia uccidere gli esseri umani, chi devasta e distrugge parti sempre crescenti di quest'unico mondo vivente, di quest'unica casa comune dell'intera umana famiglia.
Dixi, sed non salvavi animam meam.
*
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe in corso.
3. REPETITA IUVANT. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA?
Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani, sempre e solo uccide gli esseri umani, sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
*
Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
*
E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
4. INIZIATIVE. AMNESTY INTERNATIONAL: URGE CLEMENCY FOR NATIVE AMERICAN ACTIVIST
[Dal sito www.amnesty.org riprendiamo e diffondiamo questo appello del 3 aprile 2023]
3 April 2023
URGENT ACTION
URGE CLEMENCY FOR NATIVE AMERICAN ACTIVIST
Native American activist Leonard Peltier has been imprisoned in the USA for over 46 years, some of which was spent in solitary confinement, serving two life sentences for murder despite concerns over the fairness of his trial. He has always maintained his innocence. Now 78 years old, he contracted COVID-19 in 2022 and suffers from several chronic health ailments, including one that is potentially fatal. Not eligible for parole again until 2024, his lawyers submitted a new petition for clemency in 2021. President Biden must grant Leonard Peltier clemency on humanitarian grounds and as a matter of justice.
TAKE ACTION: WRITE AN APPEAL IN YOUR OWN WORDS OR USE THIS MODEL LETTER
President Joseph Biden
The White House
1600 Pennsylvania Ave NW
Washington, DC 20500
USA
White House Comment line: (202) 456-1111
Webform*: https://www.whitehouse.gov/contact/
* A US-based address is needed for the White House webform.
International action takers, please use AI USA's address when filling out:
Amnesty International USA
311 West 43rd St. 7th Floor,
New York, NY 10036 USA
Dear President Biden,
Leonard Peltier is a member of the American Indian Movement (AIM), which promotes Native American rights. In 1975, during a confrontation involving AIM members, two FBI agents were killed. Leonard Peltier was convicted of their murders but has always denied killing the agents.
There are serious concerns about the fairness of proceedings leading to his trial and conviction, including for example the prosecution's withholding of evidence that might have assisted Leonard Peltier's defence.
In light of these concerns, the former US Attorney who supervised the prosecution team post-trial, James Reynolds, has since called for clemency.
Leonard Peltier is now 78 years old, has spent more than 46 years in US prisons, and has been repeatedly denied parole. There are serious concerns about Leonard Peltier's deteriorating health, including potential re-exposure to COVID-19. His lawyers submitted a new petition for clemency in 2021.
I urge you to grant Leonard Peltier clemency on humanitarian grounds and as a matter of justice.
Yours sincerely,
*
ADDITIONAL INFORMATION
Leonard Peltier, an Anishinaabe-Lakota Native American, was a member of the American Indian Movement (AIM), which promotes Native American rights. On 26 June 1975, during a confrontation involving AIM members on the Pine Ridge Indian reservation in South Dakota, FBI agents Ronald Williams and Jack Coler were shot dead. Leonard Peltier was convicted of their murders in 1977 and sentenced to two consecutive life sentences. Leonard Peltier has always denied killing the agents.
A key alleged eyewitness to the shootings was Myrtle Poor Bear, a Lakota Native woman who lived at Pine Ridge. Based on her statement that she saw Leonard Peltier kill both FBI agents, Leonard Peltier was extradited from Canada, where he had fled following the shootings. However, Myrtle Poor Bear later retracted her testimony. Although not called as a prosecution witness at trial, the trial judge refused to allow Leonard Peltier's attorneys to call Myrtle Poor Bear as a defense witness on the grounds that her testimony "could be highly prejudicial to the government". In 2000, Myrtle Poor Bear issued a public statement to say that her original testimony was a result of months of threats and harassment from FBI agents.
In 1980 documents were released to Leonard Peltier's lawyers as a result of a lawsuit under the Freedom of Information Act. The documents contained ballistics evidence which might have assisted Leonard Peltier's case, but which had been withheld by the prosecution at trial. However, in 1986, the U.S. Court of Appeal for the Eighth Circuit denied Leonard Peltier a retrial, stating that: "We recognize that there is some evidence in this record of improper conduct on the part of some FBI agents, but we are reluctant to impute even further improprieties to them."
The U.S. Parole Commission has always denied parole to Leonard Peltier on the grounds that he did not accept criminal responsibility for the murders of the two FBI agents. This is even though, after one such hearing, the Commission acknowledged that, "the prosecution has conceded the lack of any direct evidence that you personally participated in the executions of two FBI agents". Leonard Peltier would not be eligible for another parole hearing until 2024. Furthermore, James H. Reynolds, the US Attorney whose office handled the criminal case prosecution and appeal of Leonard Peltier, wrote that he supported clemency "in the best interest of Justice in considering the totality of all matters involved."
Leonard Peltier suffers from a variety of ailments, including kidney disease, Type 2 diabetes, high blood pressure, a heart condition, a degenerative joint disease, and constant shortness of breath and dizziness. A stroke in 1986 left him virtually blind in one eye. In January 2016, doctors diagnosed him with a life-threatening condition: a large and potentially fatal abdominal aortic aneurysm that could rupture at any time and would result in his death. He currently uses a walker due to limited mobility and contracted COVID-19 in 2022. He continues to be at risk of re-infection while in detention.
In 2015, several Nobel Peace Prize winners—including Archbishop Desmond Tutu—called for Leonard Peltier's release. The Standing Rock Sioux Tribe and the National Congress of American Indians have also called for his release. Leonard Peltier's attorney applied for clemency to President Biden in July 2021. President Biden committed to granting clemency on a rolling basis during his administration.
However, as of February 2023, no decision has been made on his application. He has previously sought clemency, most recently from President Obama in 2016, but his petition has been denied each time.
Due to the numerous issues at trial, the exhaustion of all his legal avenues for appeal, the amount of time he has already served, his continued maintenance of innocence along with his chronic health issues, Amnesty International supports calls for clemency for Leonard Peltier.
PREFERRED LANGUAGE TO ADDRESS TARGET: English
You can also write in your own language.
PLEASE TAKE ACTION AS SOON AS POSSIBLE UNTIL: 29 May 2023
Please check with the Amnesty office in your country if you wish to send appeals after the deadline.
NAME AND PRONOUN: Leonard Peltier - He/Him
LINK TO PREVIOUS UA: https://www.amnesty.org/en/documents/amr51/5208/2022/en/
5. RIFLESSIONE. RANIERO LA VALLE: LA GUERRA COMPRATA
[Dalla newsletter di "Costituente Terra" n. 118 del 24 maggio 2023 (e-mail: notizieda at costituenteterra.com, sito:www.costituenteterra.it ) riprendiamo e diffondiamo]
Cari amici,
l'estensione della NATO ai Paesi dell'Est europeo fino ai confini della Russia, causa dell'attuale guerra in Europa, non e' stata dettata da esigenze di difesa o da ragioni politiche, data l'esistenza di accordi di pace e disarmo raggiunti tra Stati Uniti e Unione Sovietica alla fine della guerra fredda; essa fu invece comprata a partire dal 1996 dalle industrie delle armi degli Stati Uniti e da un gruppo di neoconservatori che investirono oltre 50 milioni di dollari (equivalenti a 94 milioni di oggi) per ottenere l'espansione dell'Alleanza a nuovi Paesi e poterli in seguito rifornire di tutte le armi necessarie, come poi e' avvenuto con la guerra in Ucraina, finanziata finora con oltre 100 miliardi di dollari di armamenti. E' quanto risulta da un documento di ex diplomatici e ambasciatori, consiglieri della Sicurezza Nazionale, esponenti delle Forze Armate e analisti americani, uscito il 16 maggio sul "New York Times", che pubblichiamo nel nostro sito. In questo documento, in cui viene espressa la posizione dell'"altra America" contro la "militarizzazione" della politica estera americana e a favore di una soluzione diplomatica del conflitto, vengono ricordati i moniti inascoltati di ex segretari alla difesa, di diplomatici come Kennan e Kissinger e dello stesso attuale direttore della CIA, Williams Burns, contro questo errore "di proporzioni storiche".
Sul versante opposto un editoriale del "Corriere della Sera" del 22 maggio prospetta per i fasti di oggi e per il prossimo futuro uno scontro epocale tra "Occidente e resto del mondo", a cui dovrebbero essere persuase le opinioni pubbliche occidentali propense a restare "inermi e indifese" come fece la "diabolica" Angela Merkel abbracciando "una belva come Putin". Lo pubblichiamo con il nostro titolo "L'orrore prossimo venturo" Pubblichiamo anche un articolo di Enrico Peyretti, "Le guerre sono due".
Con i piu' cordiali saluti,
Costituente Terra (Raniero La Valle)
6. L'ORA. WAR RESISTERS' INTERNATIONAL, EBCO - UFFICIO EUROPEO OBIETTORI DI COSCIENZA, CONNECTION E.V.: LA CORTE SUPREMA DELL'UCRAINA RILASCIA UN PIGIONIERO DI COSCIENZA, L'OBIETTORE DI COSCIENZA VITALY ALEKSEENKO
[Attraverso Peacelink riceviamo e diffondiamo il seguente comunicato]
Kiev, 26 maggio 2023
Ieri, 25 maggio 2023, presso la Corte Suprema dell'Ucraina a Kiev, la Corte di Cassazione ha annullato la condanna del prigioniero di coscienza Vitaly Alekseenko (che ha assistito in collegamento video dal carcere), e ne ha disposto l'immediata scarcerazione e il suo nuovo processo in tribunale di primo grado. Il delegato EBCO Derek Brett si e' recato dalla Svizzera in Ucraina e ha partecipato all'udienza in qualita' di osservatore internazionale.
L'Ufficio europeo per l'obiezione di coscienza (EBCO), War Resisters' International (WRI) e Connection eV (Germania) accolgono con favore la sentenza della Corte suprema dell'Ucraina per il rilascio dell'obiettore di coscienza Vitaly Alekseenko e chiedono la caduta delle accuse contro di lui.
"Questo risultato e' di gran lunga migliore di quanto mi aspettassi quando sono partito per Kiev, e potrebbe essere una decisione fondamentale, ma non lo sapremo con certezza fino a quando non vedremo le motivazioni. E intanto non dimentichiamoci che Vitaly Alekseenko non e' ancora completamente fuori dai guai", ha dichiarato oggi Derek Brett.
"Siamo preoccupati che sia stato ordinato un nuovo processo invece dell'assoluzione. C'e' molto lavoro da fare per sostenere il diritto di rifiutarsi di uccidere per tutti coloro il cui diritto all'obiezione di coscienza e' stato violato; ma oggi la liberta' per Vitaly Alekseenko, finalmente, e' assicurata a seguito di una serie di appelli della societa' civile internazionale e dei movimenti pacifisti. Questo e' un risultato di tutte le migliaia di persone, alcune delle quali molto lontane dall'Ucraina, che si sono preoccupate, hanno pregato, si sono attivate ed hanno espresso il loro sostegno e la loro solidarieta' in modi diversi. Grazie a tutti, e' una nostra causa comune festeggiare", ha aggiunto Yurii Sheliazhenko.
War Resisters' International
EBCO Ufficio Europeo Obiettori di Coscienza
Connection e.V.
For more information and interviews please contact:
Derek Brett, EBCO mission in Ukraine, Chief Editor of EBCO's Annual Report on Conscientious Objection to Military Service in Europe, +41774444420; derekubrett at gmail.com
Yurii Sheliazhenko, Executive Secretary of the Ukrainian Pacifist Movement, EBCO member organisation in Ukraine, +380973179326, shelya.work at gmail.com
Semih Sapmaz, War Resisters' International (WRI), semih at wri-irg.org
Rudi Friedrich, Connection e.V., office at Connection-eV.org
7. REPETITA IUVANT. SCRIVIAMO ALL'AMBASCIATA DELL'IRAN IN ITALIA PER CHIEDERE CHE CESSINO PERSECUZIONI ED UCCISIONI
Carissime e carissimi, gentilissime e gentilissimi,
vi proponiamo di scrivere all'ambasciata dell'Iran in Italia per chiedere al governo di quel paese che cessino le persecuzioni e le uccisioni.
Gli indirizzi di posta elettronica cui inviare le lettere sono i seguenti: iranemb.rom at mfa.gov.ir, iranconsulate.rom at mfa.gov.ir, rom.media at mfa.gov.ir
*
Vi proponiamo un possibile testo essenziale:
Egregio ambasciatore,
le chiediamo di trasmettere al governo del suo Paese questa nostra richiesta che cessino le persecuzioni e le uccisioni.
E' dovere di ogni persona, di ogni societa', di ogni ordinamento giuridico rispettare la vita, la dignita' e i diritti di tutte le donne e di tutti gli uomini.
Tutti gli esseri umani sono eguali in dignita' e diritti, tutti gli esseri umani hanno diritto alla vita e alla liberta'.
Siamo solidali con le donne iraniane - e con gli uomini che si sono posti al loro ascolto e alla loro sequela - nell'impegno nonviolento per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Distinti saluti,
Nome e cognome, luogo e data, recapito di chi scrive.
*
Carissime e carissimi, gentilissime e gentilissimi,
vi proponiamo anche di far circolare questa proposta.
Adoperiamoci affinche' tante persone, tante associazioni, tante istituzioni di tutto il mondo chiedano al governo iraniano che cessino persecuzioni e uccisioni.
Sosteniamo le donne iraniane - e gli uomini che si sono posti al loro ascolto e alla loro sequela - nell'impegno nonviolento per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Grazie di cuore per quanto vorrete fare.
8. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO IL COORDINAMENTO ITALIANO DI SOSTEGNO ALLE DONNE AFGHANE
Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane (CISDA).
Per contatti: e-mail: cisdaonlus at gmail.com, sito: www.cisda.it
9. PER SAPERE E PER AGIRE. ALCUNI RIFERIMENTI UTILI
Segnaliamo il sito della "Casa delle donne" di Milano: www.casadonnemilano.it
Segnaliamo il sito della "Casa internazionale delle donne" di Roma: www.casainternazionaledelledonne.org
Segnaliamo il sito delle "Donne in rete contro la violenza": www.direcontrolaviolenza.it
Segnaliamo il sito de "Il paese delle donne on line": www.womenews.net
Segnaliamo il sito della "Libreria delle donne di Milano": www.libreriadelledonne.it
Segnaliamo il sito della "Libera universita' delle donne" di Milano: www.universitadelledonne.it
Segnaliamo il sito di "Noi donne": www.noidonne.org
Segnaliamo il sito di "Non una di meno": www.nonunadimeno.wordpress.com
10. REPETITA IUVANT. TRE TESI
La guerra e il fascismo sono la stessa cosa. Solo la lotta di liberazione delle donne puo' difendere e liberare l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
11. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...
... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
12. MAESTRE. "POETRY FOUNDATION": PROFILO DI WENDY ROSE
[Dal sito www.poetryfoundation.org riprendiamo e diffondiamo]
Wendy Rose
b. 1948
Wendy Rose, born Bronwen Elizabeth Edwards in Oakland, California, is of Hopi, Miwok, and European descent. An artist, writer, and anthropologist, she is the author of the poetry collections Academic Squaw: Reports to the World from the Ivory Tower (1977); What Happened When the Hopi Hit New York (1982); The Halfbreed Chronicles and Other Poems (1985); Lost Copper (1980), which was nominated for a Pulitzer Prize; and Bone Dance: New and Selected Poems 1965–1992 (1994).
The daughter of a Hopi father, Rose grew up feeling distanced from both Hopi and white society. She spent a troubled adolescence before attending college and eventually earning her PhD in anthropology from the University of California, Berkeley. As a Native American, she has claimed to have often felt like a spy in the field of anthropology.
Her poetry is influenced by ethnography, her personal experience of identity, and both her political and feminist stances; her subjects include alienation and ecology. She has written of aboriginal cultures outside of the United States, including a persona poem on the Tasmanian woman Truganniny. In addition to poetry, Rose writes nonfiction, often addressing issues of appropriation of Native American culture, including "whiteshamanism," the misuse of the shaman identity by white writers.
13. MAESTRE. "POETRY FOUNDATION": PROFILO DI CHERYL SAVAGEAU
[Dal sito www.poetryfoundation.org riprendiamo e diffondiamo]
Cheryl Savageau
b. 1950
Of Abenaki and French Canadian heritage, Cheryl Savageau was born in central Massachusetts. She graduated from Clark University in Worcester, Massachusetts, and studied writing at the People's Poets and Writers Workshop in Worcester. She is the author of the poetry collections Mother/Land (2006), Dirt Road Home: Poems (1995), nominated for the Pulitzer Prize, and Home Country (1992). In 2020, she published Out of the Crazywoods, an autobiography.
Savageau's poetry retells Abenaki stories, often focusing on the unrecognized lives of women and the working class; her work is enriched by the landscape and ecology of New England. Her knowledge of lakes, ecology, and the importance of storytelling informed her children's book Muskrat Will Be Swimming (1996), a winner of the Notable Book for Children Award from the Smithsonian and the Skipping Stones Book Award for Exceptional Multicultural and Ecology and Nature Books.
Savageau has received grants from the National Endowment for the Arts and the Massachusetts Arts Foundation. She has been a mentor to Native American writers through the Wordcraft Circle of Native Writers and Storytellers.
14. MAESTRE. "POETRY FOUNDATION": PROFILO DI LESLIE MARMON SILKO
[Dal sito www.poetryfoundation.org riprendiamo e diffondiamo]
Leslie Marmon Silko
b. 1948
Acclaimed novelist, poet, and essayist Leslie Marmon Silko is known for her lyric treatment of Native American subjects. Born in 1948 to the photographer Lee Marmon and his wife Mary Virginia Leslie, Marmon Silko is of Laguna Pueblo, Mexican and Anglo-American heritage. Her mixed ancestry has influenced her work in myriad ways. Growing up on the edge of the Laguna Pueblo reservation, Marmon Silko's earliest experiences were positioned between cultures. Remarking in an interview with Alan Velie, she said she is of mixed-race ancestry "but what I know is Laguna," Marmon Silko has deepened her affiliation to her tribe through her books, which draw on Laguna myths and story-telling traditions. In 1974 she published a volume of poetry called Laguna Woman. Marmon Silko has also acknowledged the influence of her own family's storytelling on her method and vision. Her works primarily focus on the alienation of Native Americans in a white society and on the importance of native traditions and community in helping them cope with modern life. She has been noted as a major contributor to the Native American literary and artistic renaissance, which began in the late 1960s.
Silko attended school on the Laguna reservation until the fifth grade, when she transferred to Catholic school in distant Albuquerque. Prohibited from speaking the Keresan language of her grandmother and aunts, Silko nonetheless excelled academically and went on to receive her bachelor's degree from the University of New Mexico in 1969. That same year her first story, "The Man to Send Rain Clouds" was published. She briefly enrolled in law school, but left to pursue her writing career in 1971 when she was awarded a National Endowment for the Arts Discovery Grant. Silko won many major awards throughout the 1970s and '80s, including a Pushcart Prize for Poetry and the MacArthur "Genius" Award. This last award allowed Silko to quit her teaching job at the University of Arizon-Tucson and devote herself full-time to writing. In 1988 she received the New Mexico Endowment for the Humanities "Living Cultural Treasure" Award. She is also well-known for her friendship with the poet James Wright. Their correspondence was chronicled in the book With the Delicacy and Strength of Lace: Letters Between Leslie Marmon Silko and James Wright (1986), which won the Boston Globe Book Prize for non-fiction.
Though perhaps best known as a novelist, Silko is also an accomplished poet. She began writing poetry based on traditional stories and legends she learned from her family. For example, her poem "Bear Story" uses characters from Laguna and other Southwestern Indian stories to retell an ancient metamorphosis myth about humans and bears. Her poems highlight many of the same themes found in her prose, including the Native Americans' non-Western sense of time, the strength of women, and the need for political and social change. Silko self-published her multi-genre book Sacred Water: Narratives and Pictures (1993) under her own imprint (Flood Plain Press). As a result, she was able to experiment with the text's physical form and the use of handmade materials. Her collection of essays Yellow Woman and a Beauty of the Spirit: Essays on Native American Life Today (1996) focuses on the spirit and voice of Native Americans. Silko provides nuanced explorations of the literature, language, and heritage of Native Americans; she also includes essays on subjects ranging from the wisdom of her ancestors to the racist treatment of Native Americans.
A highly regarded novelist, Silko received wide and substantial critical attention for her first novel Ceremony (1977). The story of a mixed-race war veteran's struggle for sanity after returning home from World War II, the book explores the redemptive powers of Native American ceremony - not just as formal ritual but as a means of conducting one's life. With its depiction of life on the Indian reservation and its exploration of philosophical issues, Ceremony established Silko as an important Native American writer and marked her as the first Native American woman novelist. After the publication of Ceremony in 1977, Silko received greater recognition for her earlier work, including the exemplary short stories "Lullaby," "Yellow Woman," and "Tony's Story." "Lullaby" - an old woman's recollection of how her children were once taken away for education and how they returned to a culture that no longer seemed familiar or comfortable - is typical Silko, dealing with themes of alienation and generational difference that mark the daily reality of Native Americans. Silko included many early stories in her collection Storyteller (1981), which features her poetry as well. In the New York Times Book Review, Pulitzer-prize winning novelist N. Scott Momaday called Storyteller "a rich, many-faceted book." Momaday contended, "Leslie Silko is very good indeed. She has a sharp sense of the way in which the profound and the mundane often run together."
Silko's next book took over ten years to complete. Using her MacArthur fellowship to fund the years spent working on the epic Almanac of the Dead (1991), Silko acknowledged the effect of her cash prize to Time, admitting that she was now "a little less beholden to the everyday world." Almanac of the Dead "ranges over five centuries of the struggle between Native Americans and Europeans and focuses upon a half-breed Tucson family voyaging to Africa and Israel," noted John Domini in the San Francisco Review of Books. In addition to its wide scope, the novel contains a multitude of original, colorful characters. Silko discussed the ways in which she experimented with characterization in the novel. In an interview with Linda Niemann for the Women's Review of Books, Silko commented: "I was trying to give history a character. It was as if native spirits were possessing me, like a spell... I knew I was breaking rules about not doing characters in the traditional way, but this other notion took over - and I couldn't tell you rationally why. I knew it was about time and about old notions of history, and about narrative being alive."
Silko's third novel, Gardens in the Dunes (1999), directly contrasts the traditional world of Native Americans with European and American upper-class culture. Following the adventures of a young Native American girl through nineteenth-century America and Europe, Silko explores differing cultural attitudes towards nature, drawing sharp contrasts between Native American stewardship and Euro-American exploitation.
Considered by many as one of the most important contemporary Native American writers, Silko bridges cultures in all of her work. "I see myself as a member of the global community," Silko told Thomas Irmer for an interview in the Write Stuff. "My old folks who raised me saw themselves as citizens of the world. We see no borders. When I write I am writing to the world, not to the United States alone."
15. FRAMMENTI DELLA VITA SCADUTA. OMERO DELLISTORTI: FUORI DAL BAR
- Niente bombardamenti oggi?
- Ancora niente.
- Speriamo bene, senno stasera non c'e' niente da vedere in televisione.
16. FRAMMENTI DELLA VITA SCADUTA. OMERO DELLISTORTI: FUORI DAL BAR (BIS)
- Ha visto che roba?
- No, ch'e' successo?
- Che sul piu' bello e' arrivata la pula e non se n'e' fatto piu' niente.
- Piu' niente di che?
- Come di che? Il linciaggio, il linciaggio del baluba per la festa del paese.
- Ah, era per oggi?
- Per oggi si', dopo il karaoke e prima del lancio del globo aerostatico.
- E la pula che voleva?
- Ha detto che non c'erano le autorizzazioni sanitarie e il linciaggio non s'e' potuto piu' fare.
- Sempre con queste fesserie burocratiche. Andassero a prendere i delinquenti invece di scocciare la gente perbene.
- E di rovinare la festa del paese.
- Eh.
- Eh.
17. FRAMMENTI DELLA VITA SCADUTA. OMERO DELLISTORTI: FUORI DAL BAR (TER)
- L'hai saputo?
- Che?
- Hanno ammazzato Cricchetto de Criccotto.
- Cricchetto.
- Eh.
- Ah. E perche'?
- E che ne so. Cosi'. Come s'ammazza la gente, no?
- Ah, cosi'.
- Eh, cosi'.
- Allora va bene.
- Va bene si'.
- Certo che pero' mi dispiace.
- Pure a me, eravamo pure amici.
- Sono sempre i migliori che se ne vanno.
- Parole sante.
- Chi e' stato si sa?
- E che cambia? Oramai e' ito.
- Eh gia', oramai e' ito.
- Ito.
- Proprio.
- Se mi ci trovavo, magari una revolverata gliela tiravo pure io.
- Ah, io pure.
- Non succede mai niente qui al paese.
- La noia ti si magna a mozzichi.
- Hai detto bene.
- Lo so.
- Eh.
- Eh.
- Oh.
- Ah.
- Ci facciamo una partitella a biliardo?
- Massi', va.
*********************
DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 147 del 27 maggio 2023
*
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.
*
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