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[Nonviolenza] Donna, vita, liberta'. 140
- Subject: [Nonviolenza] Donna, vita, liberta'. 140
- From: Centro di ricerca per la pace Centro di ricerca per la pace <centropacevt at gmail.com>
- Date: Sat, 20 May 2023 05:53:50 +0200
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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 140 del 20 maggio 2023
In questo numero:
1. Il 21 maggio la marcia Perugia-Assisi per la pace
2. Una cosa utile per la pace: bloccare la fornitura di armi assassine, con l'azione diretta nonviolenta
3. Con l'azione diretta nonviolenta bloccare l'invio di armi italiane in Ucraina
4. Quid agendum hic et nunc: opporsi alla guerra (e alle stragi e all'ecocidio di cui consiste) con l'azione diretta nonviolenta. Un appello a chi ha orecchie per intendere
5. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa?
6. Amnesty International: Urge clemency for native american activist
7. Scriviamo all'ambasciata dell'Iran in Italia per chiedere che cessino persecuzioni ed uccisioni
8. Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane
9. Alcuni riferimenti utili
10. "Poetry Foundation": Profilo di Jennifer Elise Foerster
11. "Poetry Foundation": Profilo di Diane Glancy
12. "Poetry Foundation": Profilo di Rain Prud'homme-Cranford
13. "Poetry Foundation": Profilo di Janice Gould
14. "Poetry Foundation": Profilo di Allison Adelle Hedge Coke
15. "Poetry Foundation": Profilo di Joan Naviyuk Kane
1. INIZIATIVE. IL 21 MAGGIO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI PER LA PACE
Domenica 21 maggio 2023 si svolgera' la marcia Perugia-Assisi per la pace.
Per informazioni e adesioni: www.perugiassisi.org
2. REPETITA IUVANT. UNA COSA UTILE PER LA PACE: BLOCCARE LA FORNITURA DI ARMI ASSASSINE, CON L'AZIONE DIRETTA NONVIOLENTA
Ovviamente apprezzando e sostenendo le molte iniziative gia' in corso (e soprattutto quelle che concretamente recano aiuti umanitari e soccorrono, accolgono e assistono tutte le vittime e tutte le persone che dalla guerra fuggono e alla guerra si oppongono), vorremmo aggiungere una cosa da fare che ci sembra utile piu' di ogni altra per contribuire da qui, in Italia, a far cessare le stragi in Ucraina: bloccare la fornitura di armi assassine.
E per bloccare la fornitura di armi assassine occorre bloccare con specifiche e adeguate azioni dirette nonviolente le fabbriche di armi, i depositi di armi, i trasporti di armi, i centri decisionali e le strutture tecniche che le forniture di armi assassine organizzano ed eseguono.
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Fornire armi assassine dove e' in corso una guerra significa partecipare a quella guerra, cosa esplicitamente vietata dall'articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana.
Non vi e' infatti alcun dubbio che fornire armi assassine dove una guerra e' in corso e dove quindi esse vengono usate per uccidere degli esseri umani (e tutte le armi sono usate sempre e solo per uccidere) significa partecipare alla guerra e alle stragi di cui essa consiste, e il citato articolo 11 della Costituzione e' chiarissimo e inequivocabile al riguardo, aprendosi con queste precise parole: "L'Italia ripudia la guerra".
Pertanto, un governo italiano che decide di fornire armi assassine a un paese in guerra e' ipso facto in contrasto con la Costituzione cui ha giurato fedelta', ed e' quindi un governo fuorilegge, criminale, golpista. E chiunque in Italia cooperasse all'invio di armi assassine, o l'invio di armi assassine consentisse, sarebbe parimenti criminale.
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E' quindi diritto e dovere di ogni cittadino italiano opporsi all'invio di armi assassine dove una guerra e' in corso.
Cosi' come e' diritto e dovere di ogni cittadino italiano opporsi a un governo golpista e a chiunque coopera alla commissione di stragi.
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Come e' possibile contrastare questo crimine?
Come e' possibile fare qualcosa di concreto per salvare le vite di coloro che la guerra - che quelle armi assassine alimentano - uccide?
E' possibile con l'azione diretta nonviolenta che blocchi le fabbriche, i depositi, i trasporti di armi.
E' possibile con l'azione diretta nonviolenta che blocchi i centri decisionali e le strutture tecniche che quell'invio di armi assassine organizzano ed eseguono.
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Naturalmente occorre:
a) individuare tutti i luoghi da bloccare ed organizzare adeguatamente il blocco della scellerata attivita' finalizzata all'invio di armi assassine ovvero all'uccisione di esseri umani;
b) formare adeguatamente le persone di volonta' buona disponibili a partecipare a tali azioni dirette nonviolente.
La nonviolenza infatti richiede una specifica accurata preparazione e una completa conoscenza e consapevolezza del significato e delle conseguenze delle proprie azioni, che essendo non simboliche ma concrete espongono chi le esegue alle ovvie rappresaglie da parte dei poteri la cui azione criminale si vuole impedire.
La nonviolenza infatti, nel suo impegno per salvare tutte le vite, richiede una rigorosa coerenza tra i mezzi e i fini, una piena coscienza delle personali sofferenze cui si puo' andare incontro, una nitida disponibilita' ad accettare di subire torti e persecuzioni senza reagire, a subire violenza senza opporre violenza.
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A oltre un anno dall'inizio della guerra in Ucraina scatenata dall'invasione militare per volonta' del folle e criminale autocrate russo, e' ormai chiaro ad ogni persona che tutti i governi attivamente coinvolti nella guerra, che la guerra e le stragi hanno alimentato e tuttora alimentano e che hanno impedito fin qui ogni tregua ed ogni trattativa di pace, non intendono affatto porre fine alle stragi, non intendono affatto salvare le vite umane che ogni giorno la guerra distrugge, ma anzi cooperano alla prosecuzione, all'intensificazione e all'estensione delle uccisioni di esseri umani, ed accrescono il pericolo che la guerra si faccia mondiale e nucleare e possa distruggere l'intera umana famiglia.
Occorre quindi che siano i popoli ad insorgere nonviolentemente per contrastare questo abominevole massacro e il pericolo dell'apocalisse atomica.
Occorre quindi che siano i popoli ad insorgere nonviolentemente per imporre ai governi la cessazione della guerra.
Hic et nunc solo l'azione diretta nonviolenta puo' concretamente contribuire a fermare le stragi e ad imporre ai governi di cessare il fuoco e avviare trattative di pace.
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Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
3. REPETITA IUVANT. CON L'AZIONE DIRETTA NONVIOLENTA BLOCCARE L'INVIO DI ARMI ITALIANE IN UCRAINA
Le armi uccidono gli esseri umani.
Il governo italiano, invece di adoperarsi per la pace in Ucraina, fornisce armi affinche' la guerra faccia ancora piu' stragi di esseri umani.
Cosi' facendo il governo italiano viola l'articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana.
Cosi' facendo il governo italiano si rende fuorilegge, criminale, assassino, stragista.
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Salvare le vite e' il primo dovere di ogni essere umano e di ogni umano istituto.
Per salvare le vite occorre far cessare le guerre.
Per far cessare le guerre occorre il disarmo.
Senza armi gli assassini non possono piu' uccidere.
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La guerra scatenata dal folle e criminale autocrate russo prosegue da oltre un anno.
Innumerevoli esseri umani inermi e innocenti sono stati uccisi e continuano ad essere uccisi.
Tutti i governi che partecipano alla guerra sono responsabili di questa immane strage.
Tutti i governi che partecipano alla guerra sono responsabili del crescente pericolo che essa divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia.
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Occorre fermare immediatamente la guerra e costringere tutti i governi assassini a cessare di uccidere.
Per fermarla vi e' un solo modo: impedire che nuove armi vengano rese disponibili a chi continua ad ordinare e commettere stragi.
I popoli di tutti i paesi coinvolti nella guerra insorgano nonviolentemente per bloccare l'invio di nuove armi, insorgano nonviolentemente per far cessare la guerra.
Il popolo italiano insorga nonviolentemente per far cessare l'invio delle armi italiane, insorga nonviolentemente per far cessare la partecipazione italiana all'eccidio.
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Con l'azione diretta nonviolenta siano bloccate tutte le fabbriche di armi assassine.
Con l'azione diretta nonviolenta siano bloccate tutte le sedi logistiche di deposito e trasporto delle armi assassine.
Con l'azione diretta nonviolenta siano bloccate tutte le centrali di comando che decidono ed organizzano la produzione e l'invio di armi assassine.
Con l'azione diretta nonviolenta sia contrastato il governo italiano golpista e stragista.
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Ogni vittima ha il volto di Abele.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per per la salvezza e la liberazione comune, per la salvezza e il bene comune dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
4. REPETITA IUVANT. QUID AGENDUM HIC ET NUNC: OPPORSI ALLA GUERRA (E ALLE STRAGI E ALL'ECOCIDIO DI CUI CONSISTE) CON L'AZIONE DIRETTA NONVIOLENTA. UN APPELLO A CHI HA ORECCHIE PER INTENDERE
La guerra scatenata oltre un anno fa dal folle e criminale autocrate russo contro la popolazione ucraina inerme continua a mietere vittime innocenti.
E continua a provocare nel cuore d'Europa una catastrofe ambientale di proporzioni colossali, di cui pressoche' tutti i mezzi d'informazione tacciono.
E ogni giorno che passa avvicina il pericolo del suo evolvere nella guerra atomica che puo' porre fine alla civilta' umana e devastare irreversibilmente quest'unico mondo vivente che conosciamo.
L'intera umana famiglia dovrebbe prendere coscienza dell'immane tragedia e dell'abissale minaccia, e quindi agire per far cessare immediatamente la guerra imponendo la fine delle ostilita' e l'avvio di negoziati di pace a tutti i governi impazziti e scellerati che assurdamente la guerra alimentano.
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Mentre la parte migliore della popolazione russa continua ad opporsi alla guerra e al fascismo subendo da parte del regime una repressione brutale; e mentre la parte migliore della popolazione ucraina continua a resistere con la scelta della solidarieta' e della nonviolenza all'invasione e alla barbarie, alla guerra e al militarismo, adoperandosi per salvare le vite e difendendo la democrazia e i diritti umani nell'unico modo in cui e' possibile farlo, cioe' opponendosi alle uccisioni, alla militarizzazione e alla tirannia che ne consegue; tragicamente la parte migliore delle popolazioni degli altri paesi europei non riesce o non vuole o non sa contrastare la follia guerriera e riarmista, l'imbarbarimento e la fame di universale annientamento dei propri governi che invece di adoperarsi per la pace continuano ciecamente a fare di tutto affinche' la guerra, e le stragi, e l'ecocidio, continuino, si accrescano, si estendano oltre ogni limite.
La maggior parte delle molte iniziative per la pace che pure si sono svolte in questi mesi di guerra nei paesi dell'Unione Europea hanno avuto come implicito ma effettuale denominatore comune - e mi si stringe il cuore a dirlo - di "non disturbare il manovratore", ovvero di non mettere in reali difficolta' il governo golpista della banalita' del male che con l'invio di armi e la supina obbedienza alla Nato - l'organizzazione terrorista e stragista le cui criminali responsabilita' nell'alimentare la guerra in Europa sono flagranti - ha reso l'Italia compartecipe della guerra e quindi delle stragi di esseri umani e dell'ecocidio in corso in Ucraina, in flagrante violazione dell'articolo 11 della Costituzione repubblicana, articolo che si apre con parole di inequivocabile chiarezza: "L'Italia ripudia la guerra".
Invece disturbare il manovratore occorreva ed occorre; contrastare il governo belligeno e golpista occorreva ed occorre; bloccare l'illegale e criminale invio delle armi assassine occorreva ed occorre; contrastare l'azione scellerata della Nato occorreva ed occorre. Ma questo non e' stato fatto, e tante belle iniziative tanto spettacolari quanto ininfluenti, cosi' come le non molte benemerite e fin luminose azioni di solidarieta' concreta con le vittime che pure per fortuna ci sono state e sempre siano benedette, non bastano ad occultare questa dura realta'.
Eppure e' chiaro e semplice cio' che occorre fare: contrastare materialmente l'illegale e criminale partecipazione italiana alla guerra; contrastarla con l'azione diretta nonviolenta.
Occorre bloccare le fabbriche d'armi: circondandole e occludendone gli ingressi impedendo loro di produrre altri strumenti di morte.
Occorre bloccare i trasporti di armi: occupando e paralizzando i luoghi in cui transitano gli strumenti di morte.
Occorre bloccare le strutture militari: circondandole e occludendone gli ingressi impedendo loro di proseguire in ogni attivita' di preparazione e a sostegno della guerra.
Occorre bloccare le sedi e strutture in Italia della Nato come delle forze armate degli Stati Uniti d'America: circondandole e occludendone gli ingressi cosi' impedendo loro di continuare la guerra di cui sono palesemente "magna pars".
Occorre bloccare la Presidenza del Consiglio dei Ministri e i Ministeri coinvolti nella guerra: circondandoli e occludendone gli ingressi impedendo loro di proseguire nell'illegale sostegno alla guerra e alle stragi e all'ecocidio in corso in Ucraina, impedendo loro di proseguire nella flagrante violazione della Costituzione della Repubblica italiana cui pure tutti i membri del governo hanno giurato fedelta'.
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Beninteso: occorre anche continuare a dire e a fare le tante cose buone che gia' si dicono e si fanno, ed occorre sostenere le molte iniziative di pace nuove o reiterate in corso e in programma da parte di soggetti diversi, quali che siano i loro limiti e le loro fragilita', a condizione che siano iniziative rigorosamente per la pace e rigorosamente democratiche sia nel merito che nel metodo, ovvero orientate a salvare tutte le vite e realizzate in forme rigorosamente nonviolente.
Ripetiamo ancora una volta che si deve continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime; che si deve continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime; che si deve continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato; che si deve continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi e le devastazioni di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre; che si deve continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente; che si deve continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani; che si deve continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino; che si deve continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
Ma se non si passa all'azione diretta nonviolenta tutte queste cose non riusciranno a fermare la guerra. Solo l'azione diretta nonviolenta puo' riuscire ad avviare dal basso l'agire necessario, le decisioni indispensabili: la cessazione delle uccisioni, la costruzione della pace, la solidarieta' che ogni essere umano riconosce e raggiunge e difende e sostiene e conforta, la condivisione fra tutte e tutti di tutto il bene e tutti i beni, il rispetto per ogni vita.
Occorre proporre, iniziare, praticare e poi generalizzare l'azione diretta nonviolenta: cominciando con la forza preziosa dei piccoli gruppi delle persone gia' persuase della nonviolenza - le persone che Gandhi chiamava "satyagrahi", le persone persuase della "forza della verita'" - e poi con la forza dell'esempio, della testimonianza che educa al bene, della lotta nonviolenta concreta e coerente, allargare progressivamente la mobilitazione fino allo sciopero generale contro la guerra, se sara' necessario arrivare fino allo sciopero generale per imporre allo stolto e criminale governo italiano di tornare a rispettare non solo l'articolo 11 della Costituzione repubblicana, ma il diritto alla vita di ogni essere umano.
Poi, naturalmente, anche tutto cio' potrebbe non bastare; ma occorre almeno averlo detto, occorre almeno averlo tentato.
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Le circostanze particolari in cui vivo da anni mi impediscono di essere io stesso ad organizzare le azioni dirette nonviolente che mi sembrano possibili e necessarie (e che ho sommariamente elencato sopra); l'ho fatto piu' volte in passato, ma ora mi e' obiettivamente impossibile, e non e' l'ultimo dei miei crucci.
Cosicche', non potendo fare qui e adesso di piu' e di meglio, almeno ho voluto dirle queste cose, sperando che qualcuno le ascolti. E sapendo che questo mio scritto che invita ad opporsi alla guerra, alle stragi e all'ecocidio di cui essa consiste, che invita a contrastare i mercanti di morte e la fabbrica degli omicidi, che invita a difendere il diritto alla vita di ogni vivente, ebbene, e' possibile che venga tacciato dal governo belligeno e golpista e dal solerte suo apparato propagandistico di "istigazione a delinquere", mentre a me sembra che sia piuttosto una esortazione a non delinquere, poiche' dal modesto mio punto di vista - ma anche dal punto di vista della Costituzione repubblicana - a delinquere e' piuttosto chi fa e sostiene la guerra, chi uccide, fa uccidere, fornisce gli strumenti per uccidere, coopera a uccidere e lascia uccidere gli esseri umani, chi devasta e distrugge parti sempre crescenti di quest'unico mondo vivente, di quest'unica casa comune dell'intera umana famiglia.
Dixi, sed non salvavi animam meam.
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Ogni vittima ha il volto di Abele.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe in corso.
5. REPETITA IUVANT. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA?
Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani, sempre e solo uccide gli esseri umani, sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
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Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
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E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
6. INIZIATIVE. AMNESTY INTERNATIONAL: URGE CLEMENCY FOR NATIVE AMERICAN ACTIVIST
[Dal sito www.amnesty.org riprendiamo e diffondiamo questo appello del 3 aprile 2023]
3 April 2023
URGENT ACTION
URGE CLEMENCY FOR NATIVE AMERICAN ACTIVIST
Native American activist Leonard Peltier has been imprisoned in the USA for over 46 years, some of which was spent in solitary confinement, serving two life sentences for murder despite concerns over the fairness of his trial. He has always maintained his innocence. Now 78 years old, he contracted COVID-19 in 2022 and suffers from several chronic health ailments, including one that is potentially fatal. Not eligible for parole again until 2024, his lawyers submitted a new petition for clemency in 2021. President Biden must grant Leonard Peltier clemency on humanitarian grounds and as a matter of justice.
TAKE ACTION: WRITE AN APPEAL IN YOUR OWN WORDS OR USE THIS MODEL LETTER
President Joseph Biden
The White House
1600 Pennsylvania Ave NW
Washington, DC 20500
USA
White House Comment line: (202) 456-1111
Webform*: https://www.whitehouse.gov/contact/
* A US-based address is needed for the White House webform.
International action takers, please use AI USA's address when filling out:
Amnesty International USA
311 West 43rd St. 7th Floor,
New York, NY 10036 USA
Dear President Biden,
Leonard Peltier is a member of the American Indian Movement (AIM), which promotes Native American rights. In 1975, during a confrontation involving AIM members, two FBI agents were killed. Leonard Peltier was convicted of their murders but has always denied killing the agents.
There are serious concerns about the fairness of proceedings leading to his trial and conviction, including for example the prosecution's withholding of evidence that might have assisted Leonard Peltier's defence.
In light of these concerns, the former US Attorney who supervised the prosecution team post-trial, James Reynolds, has since called for clemency.
Leonard Peltier is now 78 years old, has spent more than 46 years in US prisons, and has been repeatedly denied parole. There are serious concerns about Leonard Peltier's deteriorating health, including potential re-exposure to COVID-19. His lawyers submitted a new petition for clemency in 2021.
I urge you to grant Leonard Peltier clemency on humanitarian grounds and as a matter of justice.
Yours sincerely,
*
ADDITIONAL INFORMATION
Leonard Peltier, an Anishinaabe-Lakota Native American, was a member of the American Indian Movement (AIM), which promotes Native American rights. On 26 June 1975, during a confrontation involving AIM members on the Pine Ridge Indian reservation in South Dakota, FBI agents Ronald Williams and Jack Coler were shot dead. Leonard Peltier was convicted of their murders in 1977 and sentenced to two consecutive life sentences. Leonard Peltier has always denied killing the agents.
A key alleged eyewitness to the shootings was Myrtle Poor Bear, a Lakota Native woman who lived at Pine Ridge. Based on her statement that she saw Leonard Peltier kill both FBI agents, Leonard Peltier was extradited from Canada, where he had fled following the shootings. However, Myrtle Poor Bear later retracted her testimony. Although not called as a prosecution witness at trial, the trial judge refused to allow Leonard Peltier's attorneys to call Myrtle Poor Bear as a defense witness on the grounds that her testimony "could be highly prejudicial to the government". In 2000, Myrtle Poor Bear issued a public statement to say that her original testimony was a result of months of threats and harassment from FBI agents.
In 1980 documents were released to Leonard Peltier's lawyers as a result of a lawsuit under the Freedom of Information Act. The documents contained ballistics evidence which might have assisted Leonard Peltier's case, but which had been withheld by the prosecution at trial. However, in 1986, the U.S. Court of Appeal for the Eighth Circuit denied Leonard Peltier a retrial, stating that: "We recognize that there is some evidence in this record of improper conduct on the part of some FBI agents, but we are reluctant to impute even further improprieties to them."
The U.S. Parole Commission has always denied parole to Leonard Peltier on the grounds that he did not accept criminal responsibility for the murders of the two FBI agents. This is even though, after one such hearing, the Commission acknowledged that, "the prosecution has conceded the lack of any direct evidence that you personally participated in the executions of two FBI agents". Leonard Peltier would not be eligible for another parole hearing until 2024. Furthermore, James H. Reynolds, the US Attorney whose office handled the criminal case prosecution and appeal of Leonard Peltier, wrote that he supported clemency "in the best interest of Justice in considering the totality of all matters involved."
Leonard Peltier suffers from a variety of ailments, including kidney disease, Type 2 diabetes, high blood pressure, a heart condition, a degenerative joint disease, and constant shortness of breath and dizziness. A stroke in 1986 left him virtually blind in one eye. In January 2016, doctors diagnosed him with a life-threatening condition: a large and potentially fatal abdominal aortic aneurysm that could rupture at any time and would result in his death. He currently uses a walker due to limited mobility and contracted COVID-19 in 2022. He continues to be at risk of re-infection while in detention.
In 2015, several Nobel Peace Prize winners—including Archbishop Desmond Tutu—called for Leonard Peltier's release. The Standing Rock Sioux Tribe and the National Congress of American Indians have also called for his release. Leonard Peltier's attorney applied for clemency to President Biden in July 2021. President Biden committed to granting clemency on a rolling basis during his administration.
However, as of February 2023, no decision has been made on his application. He has previously sought clemency, most recently from President Obama in 2016, but his petition has been denied each time.
Due to the numerous issues at trial, the exhaustion of all his legal avenues for appeal, the amount of time he has already served, his continued maintenance of innocence along with his chronic health issues, Amnesty International supports calls for clemency for Leonard Peltier.
PREFERRED LANGUAGE TO ADDRESS TARGET: English
You can also write in your own language.
PLEASE TAKE ACTION AS SOON AS POSSIBLE UNTIL: 29 May 2023
Please check with the Amnesty office in your country if you wish to send appeals after the deadline.
NAME AND PRONOUN: Leonard Peltier - He/Him
LINK TO PREVIOUS UA: https://www.amnesty.org/en/documents/amr51/5208/2022/en/
7. REPETITA IUVANT. SCRIVIAMO ALL'AMBASCIATA DELL'IRAN IN ITALIA PER CHIEDERE CHE CESSINO PERSECUZIONI ED UCCISIONI
Carissime e carissimi, gentilissime e gentilissimi,
vi proponiamo di scrivere all'ambasciata dell'Iran in Italia per chiedere al governo di quel paese che cessino le persecuzioni e le uccisioni.
Gli indirizzi di posta elettronica cui inviare le lettere sono i seguenti: iranemb.rom at mfa.gov.ir, iranconsulate.rom at mfa.gov.ir, rom.media at mfa.gov.ir
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Vi proponiamo un possibile testo essenziale:
Egregio ambasciatore,
le chiediamo di trasmettere al governo del suo Paese questa nostra richiesta che cessino le persecuzioni e le uccisioni.
E' dovere di ogni persona, di ogni societa', di ogni ordinamento giuridico rispettare la vita, la dignita' e i diritti di tutte le donne e di tutti gli uomini.
Tutti gli esseri umani sono eguali in dignita' e diritti, tutti gli esseri umani hanno diritto alla vita e alla liberta'.
Siamo solidali con le donne iraniane - e con gli uomini che si sono posti al loro ascolto e alla loro sequela - nell'impegno nonviolento per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Distinti saluti,
Nome e cognome, luogo e data, recapito di chi scrive.
*
Carissime e carissimi, gentilissime e gentilissimi,
vi proponiamo anche di far circolare questa proposta.
Adoperiamoci affinche' tante persone, tante associazioni, tante istituzioni di tutto il mondo chiedano al governo iraniano che cessino persecuzioni e uccisioni.
Sosteniamo le donne iraniane - e gli uomini che si sono posti al loro ascolto e alla loro sequela - nell'impegno nonviolento per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Grazie di cuore per quanto vorrete fare.
8. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO IL COORDINAMENTO ITALIANO DI SOSTEGNO ALLE DONNE AFGHANE
Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane (CISDA).
Per contatti: e-mail: cisdaonlus at gmail.com, sito: www.cisda.it
9. PER SAPERE E PER AGIRE. ALCUNI RIFERIMENTI UTILI
Segnaliamo il sito della "Casa delle donne" di Milano: www.casadonnemilano.it
Segnaliamo il sito della "Casa internazionale delle donne" di Roma: www.casainternazionaledelledonne.org
Segnaliamo il sito delle "Donne in rete contro la violenza": www.direcontrolaviolenza.it
Segnaliamo il sito de "Il paese delle donne on line": www.womenews.net
Segnaliamo il sito della "Libreria delle donne di Milano": www.libreriadelledonne.it
Segnaliamo il sito della "Libera universita' delle donne" di Milano: www.universitadelledonne.it
Segnaliamo il sito di "Noi donne": www.noidonne.org
Segnaliamo il sito di "Non una di meno": www.nonunadimeno.wordpress.com
10. MAESTRE. "POETRY FOUNDATION": PROFILO DI JENNIFER ELISE FOERSTER
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Jennifer Elise Foerster
www.jenniferfoerster.com
Poet Jennifer Elise Foerster is of German, Dutch, and Mvskoke descent and is a member of the Mvskoke (Creek) Nation of Oklahoma. She earned a BFA from the Institute of American Indian Arts, an MFA from Vermont College of Fine Arts, and PhD from the University of Denver. She is the author of the poetry collections Leaving Tulsa (2013) and Bright Raft in the Afterweather (2018). Her poems have been anthologized in Sing: Poetry from the Indigenous Americas (2011), New California Writing 2011 (2011), and Turtle Island to Abya Yala (2011).
A former Wallace Stegner Fellow, Foerster has received fellowships from Soul Mountain Retreat, the Naropa Summer Writing Program, the Idyllwild Summer Poetry Program, Dorland Mountain Arts Colony, the Vermont Studio Center, and the National Endowment for the Arts. She co-directs For Girls Becoming, an arts mentorship program for Mvskoke youth in Oklahoma and teaches at the Institute of American Indian Arts low-residency MFA program.
11. MAESTRE. "POETRY FOUNDATION": PROFILO DI DIANE GLANCY
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Diane Glancy
b. 1941
Proficient in numerous genres - fiction, nonfiction, poetry, and playwriting - Diane Glancy often creates work that reflects her Native American heritage. Part Cherokee, and of English and German descent, Glancy was born in Kansas City, Missouri. She has served as artist-in-residence for the Oklahoma State Arts Council (traveling around the state to teach poetry to Native American students) and has taught Native American literature and creative writing at Macalester College in St. Paul, Minnesota. "Writing is a conversation," she states on her Macalester webpage.
Reviewers have noted her ability to combine genres, to portray both Native American and non-Native characters, and to depict Native American beliefs and Christianity in her writing. Adept at writing free verse as well as prose poems, she often portrays the intersections of new and old worlds, reporting on history, religion, and the loss of Native traditions. Glancy has explored Native American history in depth in her novels Pushing the Bear: A Novel of the Trail of Tears (1996) and Stone Heart: A Novel of Sacajawea (2003).
Glancy's collection of poems, Primer of the Obsolete, won the 2003 Juniper Prize for Poetry. She has also received the Five Civilized Tribes Playwriting Laureate Prize; the Oklahoma Book Award; the Cherokee Medal of Honor, Cherokee Honor Society, Tahlequah, Oklahoma; the Pablo Neruda Prize for Poetry; grants from the National Endowment for the Arts; and a Sundance Screenwriting Fellowship.
12. MAESTRI/E. "POETRY FOUNDATION": PROFILO DI RAIN PRUD'HOMME-CRANFORD
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Rain Prud'homme-Cranford
english.ucalgary.ca/profiles/l-rain-prud-homme-cranford
Rain Prud'homme-Cranford (formerly Gomez), PhD, is a FAT-tastically queer disAbled poet-scholar-teacher-musician-artist whose works centers Louisiana Creole culture and fat, gender, trauma/resilience, and Gulf ecologies studies. She is the author of Miscegenation Roundance: Poemes Historiques (Mongrel Empire Press, 2021), author and coeditor of Louisiana Creole Peoplehood: Afro-Indigeneity and Community (University of Washington Press, 2022), and author of Smoked Mullet Cornbread Crawdad Memory (MEP, 2012, as Rain C. Gomez). Her academic and creative works have been published in scholarly and critical journals including Undead Souths: The Gothic and Beyond (LSU Press), Swamp Souths: Literary and Cultural Ecologies (LSUP), The Southern Literary Journal, Louisiana Folklife, Mississippi Quarterly, Bulbancha Is Still a Place: Indigenous Culture from New Orleans, Plume, Sovereign Traces Vol 2: Relational Constellations, Anomaly, and others.
Prud'homme-Cranford is an associate professor of English, creative writing, and international indigenous studies at the University of Calgary and is the executive editor, publisher, and "Book Doula" of That Painted Horse Press: A Borderless BIPOC Press of the Americas. Most important, she is an auntie, a partner, a daughter, a sister, a cousin, and an adoptive mom to two of the coolest, kindest kiddos. When not working in Alberta, she and her partner split their time between family/homescapes in Louisiana, Oklahoma, and Florida.
13. MAESTRE. "POETRY FOUNDATION": PROFILO DI JANICE GOULD
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Janice Gould
1949–2019
www.jamannapoet.blogspot.com
Koyoonk'auwi (Concow) poet Janice Gould has been published poetry in over 60 journals and magazines and has won awards from the National Endowment for the Arts, the Astraea Foundation for Lesbian Writers, the Pikes Peak Arts Council, and from the online publication Native Literatures: Generations. She earned a PhD in English at the University of New Mexico and an MLS from the University of Arizona.
Gould's books of poetry include Beneath My Heart, Alphabet (chapbook, 1990), Earthquake Weather (1996), and Doubters and Dreamers (2011), a finalist for the Colorado Book Award for and the Binghamton University Milt Kessler Poetry Book Award. She is the co-editor, with Dean Rader, of Speak to Me Words: Essays on Contemporary American Indian Poetry (2003). In 2012 Janice completed a residency for Indigenous Writers at the School for Advanced Research in Santa Fe, New Mexico. A musician as well as a poet, Janice plays guitar and accordion, and helped to found Trio Pan Dulce, a Portland, Oregon-based group that plays tangos, flamenco, French Café music, and Latin American Folk music.
Janice is an associate professor in Women's and Ethnic Studies at the University of Colorado, Colorado Springs, where she developed and directs the concentration in Native American Studies.
14. MAESTRE. "POETRY FOUNDATION": PROFILO DI ALLISON ADELLE HEDGE COKE
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Allison Adelle Hedge Coke
b. 1958
profiles.ucr.edu/app/home/profile/allisonh
Allison Adelle Hedge Coke was born in Texas raised in North Carolina, Canada, and on the Great Plains. Of mixed heritage, she is a poet, writer, and educator. A child laborer, she stayed in manual labor until nearly 30 years of age, working in fields, factories, waters (commercial fishing), construction, cleaning, serving, and training horses and dogs. Though she left school to work in the fields as a child, she later took advantage of tuition-free community ed classes at North Carolina State University while a field worker. She left North Carolina, escaping domestic violence as a young mother, and enrolled in former field worker retraining on the West coast when leaving manual labor due to disability. She then studied script, performance and sound/light/film tech at Estelle Harmon's Actor's Workshop, earned an AFAW in creative writing on the old Institute for American Indian Arts campus in Santa Fe, attended two Jack Kerouac School of Disembodied Poetics Summer Writing Programs (on invited fellowships), and earned an MFA from Vermont College (1995), where she stayed for post-grad work.
She is the author of the poetry chapbook Year of the Rat (1996); the full-length poetry collections Dog Road Woman (1997), Off-Season City Pipe (2005), Blood Run (2006 UK, 2007 US), Streaming (2014), an illustrated (by Dustin Illetewahke Mater) special edition Burn (2017); and the memoir Rock, Ghost, Willow, Deer (2004, 2014). Streaming comes with a full album recorded in the Rd Kla project period with Kelvyn Bell and Laura Ortman. One inclusion was selected by Motion Poems and Pixel Farms to be made into an animated film and several of the poems in Streaming also influenced the documentary project she directed, Red Dust. Her latest book, Look at This Blue, a poem, (2022), is an assemblage, book-length poem, and was already selected as a 2022 National Book Award Finalist and 2023 Emory Elliott Book Award winner.
Hedge Coke grew up listening to her father's traditional stories. In Rock, Ghost, Willow, Deer, she explores her the experience of culture, growing up with an acutely schizophrenic mother who was visually impaired, veteran father with hearing loss, her own disability (C.P., epilepsy, COL3A1 gene variant, connective tissue disease, lazy eye, hearing impairment...), displacement, teenaged chemical dependency, as well as her struggles in youth through abject abuse in her early life, with disability, inequity, and life as a laborer in fields, factories, and on waters.
In Blood Run, a verse play, Hedge Coke's persona poems advocate the need to protect the Indigenous North American mound city Blood Run (she successfully lobbied for and the state park renamed Good Earth opened in 2013). The book, and its prosody, are mathematically encoded to match the Indigenous built site as noted in the Don D. Walker Award winning article written by Chadwick Allen.
Hedge Coke has worked as a mentor, narrative medicine practitioner, and teacher on reservations, in urban areas, in juvenile facilities, mental institutions, and in prisons - and migrant worker and refugee at-risk youth communities. She founded and directed LAMIYSD, then a Y-Writers Voice in Sioux Falls, South Dakota, where she created youth and labor outreach programs, and has worked as an artist in residence for numerous programs in the state and nationwide. She was named Mentor of the Year in 2001 by the Wordcraft Circle for her work in literary arts mentorship for incarcerated youth and won the Sioux Falls Mayor's Award for Literary Excellence in 2003.
Hedge Coke edited numerous anthologies, including two of K-12 student writing: Coming to Life, poems for peace in response to 9-11 (2002) and They Wanted Children (2003). Other edited editions include: It's Not Quiet Anymore (1992); Voices of Thunder (1993); From the Fields (1996); To Topos-Ahani (2007); Effigies, a collection of debut books from the Pacific Rim (2009); Sing: Poetry From the Indigenous Americas (2011), named a Best Book of 2011 by National Books Critics Circle's Critical Mass; Effigies II, collection of debut books from the continental US (2014) and Effigies III, collection of debut books by Queer Pacific Voices (2019).
In 1993, she was awarded the New Mexico Press Women's Award for best essay and Cid Corman selected her poetry for the Charlie and Thelma Willis Memorial Editor's Choice Award (Abiko Quarterly, Kyoto, Japan). Dog Road Woman won the American Book Award from the Before Columbus Foundation. She is a King-Chavez-Parks awardee, an IPPY Medalist (Streaming), a Pen Southwest Book Award winner (Streaming), and has won several state grant and community awards, twice received the Writer of the Year award for Poetry (Off-Season City Pipe & Blood Run), and twice received the Editor of the Year Award from the Wordcraft Circle (Effigies I & II), which most recently awarded her their highest honor, Wordcrafter of the Year, 2015. In 2015, she was also awarded the NWCA's highest honor, the Lifetime Achievement Award. Following the publication of Streaming, US Poet Laureate Juan Felipe Herrera selected her for a Library of Congress Witter Bynner fellowship in 2016. In 2018, she was selected as the inaugural First Jade Nurtured Sihui Female International Poetry Award for Excellent Foreign Poet (with multiple honors (medallion, trophy) and official credential from the China Poetry Center of Beijing and Poetry Center of Sihui).
Hedge Coke held an NEH appointment at Hartwick College in 2004, and was a Reynolds Chair of Poetry and writing at the University of Nebraska where she co-directed the cohort MFA program and directed the Reynolds Series. She has taught for Naropa University, the University of California, Riverside, Northern Michigan University, Red Earth MFA, was Visiting Artist at the University of Central Oklahoma, served as a 2019 Fulbright Scholar in Montenegro and as Distinguished Writer in Residence (2014) and the Dan & Maggie Inouye Chair in Democratic Ideals (2020) at the University of Hawai'i, Manoa. She founded and has directed the Literary Sandhill Cranefest Retreat since 2007, was a founding faculty member of the VCFA MFA in Writing and Publishing, and is a Distinguished Professor of Creative Writing at the University of California, Riverside, where she most recently serves as principal investigator for a multiyear VA National Cemetery Administration Legacy Program in outreach with K-12 schools (and wrote/directed/produced 28 film shorts and four youth anthologies in Southern California and on Oahu), and directs UCR Writers Week Festival. In 2022-2023, additionally, she is the Mellon Dean's Professor for UC Riverside.
Hedge Coke was elected into the Texas Institute of Letters, awarded the AWP George Garrett Award for field service in 2021, and honored with a Legacy Artist Individual Artist Fellowship by the California Arts Council for 2021-2022.
15. MAESTRE. "POETRY FOUNDATION": PROFILO DI JOAN NAVIYUK KANE
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Joan Naviyuk Kane
hyperboreal.weebly.com
Inupiaq poet Joan Naviyuk Kane grew up in Anchorage, Alaska, with family from King Island and Mary's Igloo, Alaska. She earned a BA at Harvard University and an MFA at Columbia University.
Kane's spare, lyric poems are rooted in her Arctic homeland and concerned with movement: enlarging, thawing, accruing, crossing, even at times transforming. She considers themes of ecological, domestic, and historical shifts. "Kane contends with biological, cultural, and political threats to her ancestral community, including climate change, language death, and the diaspora prompted by the Bureau of Indian Affairs' forcible relocation of King Island residents in the mid-twentieth century. Yet as a mother and a daughter, an educator and an artist, Kane brings to these subjects a singular, sonorous voice and a lyric sensibility as alternatingly austere and lush as the land of her ancestral home," observed Maggie Millner in a 2014 ZYZZYVA review of Hyperboreal. In a 2013 interview with Dana Jennings for the New York Times, Kane stated, "Indigenous people in the Arctic have endured by encoding the values we consider important to our survival in our communication, through our culture. We are losing so many of our elders, and we have just one or two remaining generations of people who grew up with the kind of specific cultural knowledge that gave rise to millennia of Arctic and sub-Arctic inhabitation. I don't want my children or their children to encounter our culture only through anthropology. A lot of my work is written against loss."
Kane is the author of the poetry collections Dark Traffic (2021), Milk Black Carbon (2017), Hyperboreal (2013), which Arthur Sze chose for the Donald Hall Prize in Poetry, and The Cormorant Hunter's Wife (2009), as well as the poetry and prose chapbooks The Straits (2015), Sublingual (2018), A Few Lines in the Manifest (2018), and Another Bright Departure (2019). Her honors include a Whiting Writers' Award and a Creative Vision Award from United States Artists as well as fellowships and residencies from the Native Arts and Cultures Foundation, the Rasmuson Foundation, the Alaska State Council on the Arts, the School for Advanced Research, Harvard's Radcliffe Institute, and the Guggenheim Foundation.
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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 140 del 20 maggio 2023
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Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 140 del 20 maggio 2023
In questo numero:
1. Il 21 maggio la marcia Perugia-Assisi per la pace
2. Una cosa utile per la pace: bloccare la fornitura di armi assassine, con l'azione diretta nonviolenta
3. Con l'azione diretta nonviolenta bloccare l'invio di armi italiane in Ucraina
4. Quid agendum hic et nunc: opporsi alla guerra (e alle stragi e all'ecocidio di cui consiste) con l'azione diretta nonviolenta. Un appello a chi ha orecchie per intendere
5. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa?
6. Amnesty International: Urge clemency for native american activist
7. Scriviamo all'ambasciata dell'Iran in Italia per chiedere che cessino persecuzioni ed uccisioni
8. Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane
9. Alcuni riferimenti utili
10. "Poetry Foundation": Profilo di Jennifer Elise Foerster
11. "Poetry Foundation": Profilo di Diane Glancy
12. "Poetry Foundation": Profilo di Rain Prud'homme-Cranford
13. "Poetry Foundation": Profilo di Janice Gould
14. "Poetry Foundation": Profilo di Allison Adelle Hedge Coke
15. "Poetry Foundation": Profilo di Joan Naviyuk Kane
1. INIZIATIVE. IL 21 MAGGIO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI PER LA PACE
Domenica 21 maggio 2023 si svolgera' la marcia Perugia-Assisi per la pace.
Per informazioni e adesioni: www.perugiassisi.org
2. REPETITA IUVANT. UNA COSA UTILE PER LA PACE: BLOCCARE LA FORNITURA DI ARMI ASSASSINE, CON L'AZIONE DIRETTA NONVIOLENTA
Ovviamente apprezzando e sostenendo le molte iniziative gia' in corso (e soprattutto quelle che concretamente recano aiuti umanitari e soccorrono, accolgono e assistono tutte le vittime e tutte le persone che dalla guerra fuggono e alla guerra si oppongono), vorremmo aggiungere una cosa da fare che ci sembra utile piu' di ogni altra per contribuire da qui, in Italia, a far cessare le stragi in Ucraina: bloccare la fornitura di armi assassine.
E per bloccare la fornitura di armi assassine occorre bloccare con specifiche e adeguate azioni dirette nonviolente le fabbriche di armi, i depositi di armi, i trasporti di armi, i centri decisionali e le strutture tecniche che le forniture di armi assassine organizzano ed eseguono.
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Fornire armi assassine dove e' in corso una guerra significa partecipare a quella guerra, cosa esplicitamente vietata dall'articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana.
Non vi e' infatti alcun dubbio che fornire armi assassine dove una guerra e' in corso e dove quindi esse vengono usate per uccidere degli esseri umani (e tutte le armi sono usate sempre e solo per uccidere) significa partecipare alla guerra e alle stragi di cui essa consiste, e il citato articolo 11 della Costituzione e' chiarissimo e inequivocabile al riguardo, aprendosi con queste precise parole: "L'Italia ripudia la guerra".
Pertanto, un governo italiano che decide di fornire armi assassine a un paese in guerra e' ipso facto in contrasto con la Costituzione cui ha giurato fedelta', ed e' quindi un governo fuorilegge, criminale, golpista. E chiunque in Italia cooperasse all'invio di armi assassine, o l'invio di armi assassine consentisse, sarebbe parimenti criminale.
*
E' quindi diritto e dovere di ogni cittadino italiano opporsi all'invio di armi assassine dove una guerra e' in corso.
Cosi' come e' diritto e dovere di ogni cittadino italiano opporsi a un governo golpista e a chiunque coopera alla commissione di stragi.
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Come e' possibile contrastare questo crimine?
Come e' possibile fare qualcosa di concreto per salvare le vite di coloro che la guerra - che quelle armi assassine alimentano - uccide?
E' possibile con l'azione diretta nonviolenta che blocchi le fabbriche, i depositi, i trasporti di armi.
E' possibile con l'azione diretta nonviolenta che blocchi i centri decisionali e le strutture tecniche che quell'invio di armi assassine organizzano ed eseguono.
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Naturalmente occorre:
a) individuare tutti i luoghi da bloccare ed organizzare adeguatamente il blocco della scellerata attivita' finalizzata all'invio di armi assassine ovvero all'uccisione di esseri umani;
b) formare adeguatamente le persone di volonta' buona disponibili a partecipare a tali azioni dirette nonviolente.
La nonviolenza infatti richiede una specifica accurata preparazione e una completa conoscenza e consapevolezza del significato e delle conseguenze delle proprie azioni, che essendo non simboliche ma concrete espongono chi le esegue alle ovvie rappresaglie da parte dei poteri la cui azione criminale si vuole impedire.
La nonviolenza infatti, nel suo impegno per salvare tutte le vite, richiede una rigorosa coerenza tra i mezzi e i fini, una piena coscienza delle personali sofferenze cui si puo' andare incontro, una nitida disponibilita' ad accettare di subire torti e persecuzioni senza reagire, a subire violenza senza opporre violenza.
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A oltre un anno dall'inizio della guerra in Ucraina scatenata dall'invasione militare per volonta' del folle e criminale autocrate russo, e' ormai chiaro ad ogni persona che tutti i governi attivamente coinvolti nella guerra, che la guerra e le stragi hanno alimentato e tuttora alimentano e che hanno impedito fin qui ogni tregua ed ogni trattativa di pace, non intendono affatto porre fine alle stragi, non intendono affatto salvare le vite umane che ogni giorno la guerra distrugge, ma anzi cooperano alla prosecuzione, all'intensificazione e all'estensione delle uccisioni di esseri umani, ed accrescono il pericolo che la guerra si faccia mondiale e nucleare e possa distruggere l'intera umana famiglia.
Occorre quindi che siano i popoli ad insorgere nonviolentemente per contrastare questo abominevole massacro e il pericolo dell'apocalisse atomica.
Occorre quindi che siano i popoli ad insorgere nonviolentemente per imporre ai governi la cessazione della guerra.
Hic et nunc solo l'azione diretta nonviolenta puo' concretamente contribuire a fermare le stragi e ad imporre ai governi di cessare il fuoco e avviare trattative di pace.
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Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
3. REPETITA IUVANT. CON L'AZIONE DIRETTA NONVIOLENTA BLOCCARE L'INVIO DI ARMI ITALIANE IN UCRAINA
Le armi uccidono gli esseri umani.
Il governo italiano, invece di adoperarsi per la pace in Ucraina, fornisce armi affinche' la guerra faccia ancora piu' stragi di esseri umani.
Cosi' facendo il governo italiano viola l'articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana.
Cosi' facendo il governo italiano si rende fuorilegge, criminale, assassino, stragista.
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Salvare le vite e' il primo dovere di ogni essere umano e di ogni umano istituto.
Per salvare le vite occorre far cessare le guerre.
Per far cessare le guerre occorre il disarmo.
Senza armi gli assassini non possono piu' uccidere.
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La guerra scatenata dal folle e criminale autocrate russo prosegue da oltre un anno.
Innumerevoli esseri umani inermi e innocenti sono stati uccisi e continuano ad essere uccisi.
Tutti i governi che partecipano alla guerra sono responsabili di questa immane strage.
Tutti i governi che partecipano alla guerra sono responsabili del crescente pericolo che essa divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia.
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Occorre fermare immediatamente la guerra e costringere tutti i governi assassini a cessare di uccidere.
Per fermarla vi e' un solo modo: impedire che nuove armi vengano rese disponibili a chi continua ad ordinare e commettere stragi.
I popoli di tutti i paesi coinvolti nella guerra insorgano nonviolentemente per bloccare l'invio di nuove armi, insorgano nonviolentemente per far cessare la guerra.
Il popolo italiano insorga nonviolentemente per far cessare l'invio delle armi italiane, insorga nonviolentemente per far cessare la partecipazione italiana all'eccidio.
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Con l'azione diretta nonviolenta siano bloccate tutte le fabbriche di armi assassine.
Con l'azione diretta nonviolenta siano bloccate tutte le sedi logistiche di deposito e trasporto delle armi assassine.
Con l'azione diretta nonviolenta siano bloccate tutte le centrali di comando che decidono ed organizzano la produzione e l'invio di armi assassine.
Con l'azione diretta nonviolenta sia contrastato il governo italiano golpista e stragista.
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Ogni vittima ha il volto di Abele.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per per la salvezza e la liberazione comune, per la salvezza e il bene comune dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
4. REPETITA IUVANT. QUID AGENDUM HIC ET NUNC: OPPORSI ALLA GUERRA (E ALLE STRAGI E ALL'ECOCIDIO DI CUI CONSISTE) CON L'AZIONE DIRETTA NONVIOLENTA. UN APPELLO A CHI HA ORECCHIE PER INTENDERE
La guerra scatenata oltre un anno fa dal folle e criminale autocrate russo contro la popolazione ucraina inerme continua a mietere vittime innocenti.
E continua a provocare nel cuore d'Europa una catastrofe ambientale di proporzioni colossali, di cui pressoche' tutti i mezzi d'informazione tacciono.
E ogni giorno che passa avvicina il pericolo del suo evolvere nella guerra atomica che puo' porre fine alla civilta' umana e devastare irreversibilmente quest'unico mondo vivente che conosciamo.
L'intera umana famiglia dovrebbe prendere coscienza dell'immane tragedia e dell'abissale minaccia, e quindi agire per far cessare immediatamente la guerra imponendo la fine delle ostilita' e l'avvio di negoziati di pace a tutti i governi impazziti e scellerati che assurdamente la guerra alimentano.
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Mentre la parte migliore della popolazione russa continua ad opporsi alla guerra e al fascismo subendo da parte del regime una repressione brutale; e mentre la parte migliore della popolazione ucraina continua a resistere con la scelta della solidarieta' e della nonviolenza all'invasione e alla barbarie, alla guerra e al militarismo, adoperandosi per salvare le vite e difendendo la democrazia e i diritti umani nell'unico modo in cui e' possibile farlo, cioe' opponendosi alle uccisioni, alla militarizzazione e alla tirannia che ne consegue; tragicamente la parte migliore delle popolazioni degli altri paesi europei non riesce o non vuole o non sa contrastare la follia guerriera e riarmista, l'imbarbarimento e la fame di universale annientamento dei propri governi che invece di adoperarsi per la pace continuano ciecamente a fare di tutto affinche' la guerra, e le stragi, e l'ecocidio, continuino, si accrescano, si estendano oltre ogni limite.
La maggior parte delle molte iniziative per la pace che pure si sono svolte in questi mesi di guerra nei paesi dell'Unione Europea hanno avuto come implicito ma effettuale denominatore comune - e mi si stringe il cuore a dirlo - di "non disturbare il manovratore", ovvero di non mettere in reali difficolta' il governo golpista della banalita' del male che con l'invio di armi e la supina obbedienza alla Nato - l'organizzazione terrorista e stragista le cui criminali responsabilita' nell'alimentare la guerra in Europa sono flagranti - ha reso l'Italia compartecipe della guerra e quindi delle stragi di esseri umani e dell'ecocidio in corso in Ucraina, in flagrante violazione dell'articolo 11 della Costituzione repubblicana, articolo che si apre con parole di inequivocabile chiarezza: "L'Italia ripudia la guerra".
Invece disturbare il manovratore occorreva ed occorre; contrastare il governo belligeno e golpista occorreva ed occorre; bloccare l'illegale e criminale invio delle armi assassine occorreva ed occorre; contrastare l'azione scellerata della Nato occorreva ed occorre. Ma questo non e' stato fatto, e tante belle iniziative tanto spettacolari quanto ininfluenti, cosi' come le non molte benemerite e fin luminose azioni di solidarieta' concreta con le vittime che pure per fortuna ci sono state e sempre siano benedette, non bastano ad occultare questa dura realta'.
Eppure e' chiaro e semplice cio' che occorre fare: contrastare materialmente l'illegale e criminale partecipazione italiana alla guerra; contrastarla con l'azione diretta nonviolenta.
Occorre bloccare le fabbriche d'armi: circondandole e occludendone gli ingressi impedendo loro di produrre altri strumenti di morte.
Occorre bloccare i trasporti di armi: occupando e paralizzando i luoghi in cui transitano gli strumenti di morte.
Occorre bloccare le strutture militari: circondandole e occludendone gli ingressi impedendo loro di proseguire in ogni attivita' di preparazione e a sostegno della guerra.
Occorre bloccare le sedi e strutture in Italia della Nato come delle forze armate degli Stati Uniti d'America: circondandole e occludendone gli ingressi cosi' impedendo loro di continuare la guerra di cui sono palesemente "magna pars".
Occorre bloccare la Presidenza del Consiglio dei Ministri e i Ministeri coinvolti nella guerra: circondandoli e occludendone gli ingressi impedendo loro di proseguire nell'illegale sostegno alla guerra e alle stragi e all'ecocidio in corso in Ucraina, impedendo loro di proseguire nella flagrante violazione della Costituzione della Repubblica italiana cui pure tutti i membri del governo hanno giurato fedelta'.
*
Beninteso: occorre anche continuare a dire e a fare le tante cose buone che gia' si dicono e si fanno, ed occorre sostenere le molte iniziative di pace nuove o reiterate in corso e in programma da parte di soggetti diversi, quali che siano i loro limiti e le loro fragilita', a condizione che siano iniziative rigorosamente per la pace e rigorosamente democratiche sia nel merito che nel metodo, ovvero orientate a salvare tutte le vite e realizzate in forme rigorosamente nonviolente.
Ripetiamo ancora una volta che si deve continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime; che si deve continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime; che si deve continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato; che si deve continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi e le devastazioni di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre; che si deve continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente; che si deve continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani; che si deve continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino; che si deve continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
Ma se non si passa all'azione diretta nonviolenta tutte queste cose non riusciranno a fermare la guerra. Solo l'azione diretta nonviolenta puo' riuscire ad avviare dal basso l'agire necessario, le decisioni indispensabili: la cessazione delle uccisioni, la costruzione della pace, la solidarieta' che ogni essere umano riconosce e raggiunge e difende e sostiene e conforta, la condivisione fra tutte e tutti di tutto il bene e tutti i beni, il rispetto per ogni vita.
Occorre proporre, iniziare, praticare e poi generalizzare l'azione diretta nonviolenta: cominciando con la forza preziosa dei piccoli gruppi delle persone gia' persuase della nonviolenza - le persone che Gandhi chiamava "satyagrahi", le persone persuase della "forza della verita'" - e poi con la forza dell'esempio, della testimonianza che educa al bene, della lotta nonviolenta concreta e coerente, allargare progressivamente la mobilitazione fino allo sciopero generale contro la guerra, se sara' necessario arrivare fino allo sciopero generale per imporre allo stolto e criminale governo italiano di tornare a rispettare non solo l'articolo 11 della Costituzione repubblicana, ma il diritto alla vita di ogni essere umano.
Poi, naturalmente, anche tutto cio' potrebbe non bastare; ma occorre almeno averlo detto, occorre almeno averlo tentato.
*
Le circostanze particolari in cui vivo da anni mi impediscono di essere io stesso ad organizzare le azioni dirette nonviolente che mi sembrano possibili e necessarie (e che ho sommariamente elencato sopra); l'ho fatto piu' volte in passato, ma ora mi e' obiettivamente impossibile, e non e' l'ultimo dei miei crucci.
Cosicche', non potendo fare qui e adesso di piu' e di meglio, almeno ho voluto dirle queste cose, sperando che qualcuno le ascolti. E sapendo che questo mio scritto che invita ad opporsi alla guerra, alle stragi e all'ecocidio di cui essa consiste, che invita a contrastare i mercanti di morte e la fabbrica degli omicidi, che invita a difendere il diritto alla vita di ogni vivente, ebbene, e' possibile che venga tacciato dal governo belligeno e golpista e dal solerte suo apparato propagandistico di "istigazione a delinquere", mentre a me sembra che sia piuttosto una esortazione a non delinquere, poiche' dal modesto mio punto di vista - ma anche dal punto di vista della Costituzione repubblicana - a delinquere e' piuttosto chi fa e sostiene la guerra, chi uccide, fa uccidere, fornisce gli strumenti per uccidere, coopera a uccidere e lascia uccidere gli esseri umani, chi devasta e distrugge parti sempre crescenti di quest'unico mondo vivente, di quest'unica casa comune dell'intera umana famiglia.
Dixi, sed non salvavi animam meam.
*
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe in corso.
5. REPETITA IUVANT. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA?
Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani, sempre e solo uccide gli esseri umani, sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
*
Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
*
E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
6. INIZIATIVE. AMNESTY INTERNATIONAL: URGE CLEMENCY FOR NATIVE AMERICAN ACTIVIST
[Dal sito www.amnesty.org riprendiamo e diffondiamo questo appello del 3 aprile 2023]
3 April 2023
URGENT ACTION
URGE CLEMENCY FOR NATIVE AMERICAN ACTIVIST
Native American activist Leonard Peltier has been imprisoned in the USA for over 46 years, some of which was spent in solitary confinement, serving two life sentences for murder despite concerns over the fairness of his trial. He has always maintained his innocence. Now 78 years old, he contracted COVID-19 in 2022 and suffers from several chronic health ailments, including one that is potentially fatal. Not eligible for parole again until 2024, his lawyers submitted a new petition for clemency in 2021. President Biden must grant Leonard Peltier clemency on humanitarian grounds and as a matter of justice.
TAKE ACTION: WRITE AN APPEAL IN YOUR OWN WORDS OR USE THIS MODEL LETTER
President Joseph Biden
The White House
1600 Pennsylvania Ave NW
Washington, DC 20500
USA
White House Comment line: (202) 456-1111
Webform*: https://www.whitehouse.gov/contact/
* A US-based address is needed for the White House webform.
International action takers, please use AI USA's address when filling out:
Amnesty International USA
311 West 43rd St. 7th Floor,
New York, NY 10036 USA
Dear President Biden,
Leonard Peltier is a member of the American Indian Movement (AIM), which promotes Native American rights. In 1975, during a confrontation involving AIM members, two FBI agents were killed. Leonard Peltier was convicted of their murders but has always denied killing the agents.
There are serious concerns about the fairness of proceedings leading to his trial and conviction, including for example the prosecution's withholding of evidence that might have assisted Leonard Peltier's defence.
In light of these concerns, the former US Attorney who supervised the prosecution team post-trial, James Reynolds, has since called for clemency.
Leonard Peltier is now 78 years old, has spent more than 46 years in US prisons, and has been repeatedly denied parole. There are serious concerns about Leonard Peltier's deteriorating health, including potential re-exposure to COVID-19. His lawyers submitted a new petition for clemency in 2021.
I urge you to grant Leonard Peltier clemency on humanitarian grounds and as a matter of justice.
Yours sincerely,
*
ADDITIONAL INFORMATION
Leonard Peltier, an Anishinaabe-Lakota Native American, was a member of the American Indian Movement (AIM), which promotes Native American rights. On 26 June 1975, during a confrontation involving AIM members on the Pine Ridge Indian reservation in South Dakota, FBI agents Ronald Williams and Jack Coler were shot dead. Leonard Peltier was convicted of their murders in 1977 and sentenced to two consecutive life sentences. Leonard Peltier has always denied killing the agents.
A key alleged eyewitness to the shootings was Myrtle Poor Bear, a Lakota Native woman who lived at Pine Ridge. Based on her statement that she saw Leonard Peltier kill both FBI agents, Leonard Peltier was extradited from Canada, where he had fled following the shootings. However, Myrtle Poor Bear later retracted her testimony. Although not called as a prosecution witness at trial, the trial judge refused to allow Leonard Peltier's attorneys to call Myrtle Poor Bear as a defense witness on the grounds that her testimony "could be highly prejudicial to the government". In 2000, Myrtle Poor Bear issued a public statement to say that her original testimony was a result of months of threats and harassment from FBI agents.
In 1980 documents were released to Leonard Peltier's lawyers as a result of a lawsuit under the Freedom of Information Act. The documents contained ballistics evidence which might have assisted Leonard Peltier's case, but which had been withheld by the prosecution at trial. However, in 1986, the U.S. Court of Appeal for the Eighth Circuit denied Leonard Peltier a retrial, stating that: "We recognize that there is some evidence in this record of improper conduct on the part of some FBI agents, but we are reluctant to impute even further improprieties to them."
The U.S. Parole Commission has always denied parole to Leonard Peltier on the grounds that he did not accept criminal responsibility for the murders of the two FBI agents. This is even though, after one such hearing, the Commission acknowledged that, "the prosecution has conceded the lack of any direct evidence that you personally participated in the executions of two FBI agents". Leonard Peltier would not be eligible for another parole hearing until 2024. Furthermore, James H. Reynolds, the US Attorney whose office handled the criminal case prosecution and appeal of Leonard Peltier, wrote that he supported clemency "in the best interest of Justice in considering the totality of all matters involved."
Leonard Peltier suffers from a variety of ailments, including kidney disease, Type 2 diabetes, high blood pressure, a heart condition, a degenerative joint disease, and constant shortness of breath and dizziness. A stroke in 1986 left him virtually blind in one eye. In January 2016, doctors diagnosed him with a life-threatening condition: a large and potentially fatal abdominal aortic aneurysm that could rupture at any time and would result in his death. He currently uses a walker due to limited mobility and contracted COVID-19 in 2022. He continues to be at risk of re-infection while in detention.
In 2015, several Nobel Peace Prize winners—including Archbishop Desmond Tutu—called for Leonard Peltier's release. The Standing Rock Sioux Tribe and the National Congress of American Indians have also called for his release. Leonard Peltier's attorney applied for clemency to President Biden in July 2021. President Biden committed to granting clemency on a rolling basis during his administration.
However, as of February 2023, no decision has been made on his application. He has previously sought clemency, most recently from President Obama in 2016, but his petition has been denied each time.
Due to the numerous issues at trial, the exhaustion of all his legal avenues for appeal, the amount of time he has already served, his continued maintenance of innocence along with his chronic health issues, Amnesty International supports calls for clemency for Leonard Peltier.
PREFERRED LANGUAGE TO ADDRESS TARGET: English
You can also write in your own language.
PLEASE TAKE ACTION AS SOON AS POSSIBLE UNTIL: 29 May 2023
Please check with the Amnesty office in your country if you wish to send appeals after the deadline.
NAME AND PRONOUN: Leonard Peltier - He/Him
LINK TO PREVIOUS UA: https://www.amnesty.org/en/documents/amr51/5208/2022/en/
7. REPETITA IUVANT. SCRIVIAMO ALL'AMBASCIATA DELL'IRAN IN ITALIA PER CHIEDERE CHE CESSINO PERSECUZIONI ED UCCISIONI
Carissime e carissimi, gentilissime e gentilissimi,
vi proponiamo di scrivere all'ambasciata dell'Iran in Italia per chiedere al governo di quel paese che cessino le persecuzioni e le uccisioni.
Gli indirizzi di posta elettronica cui inviare le lettere sono i seguenti: iranemb.rom at mfa.gov.ir, iranconsulate.rom at mfa.gov.ir, rom.media at mfa.gov.ir
*
Vi proponiamo un possibile testo essenziale:
Egregio ambasciatore,
le chiediamo di trasmettere al governo del suo Paese questa nostra richiesta che cessino le persecuzioni e le uccisioni.
E' dovere di ogni persona, di ogni societa', di ogni ordinamento giuridico rispettare la vita, la dignita' e i diritti di tutte le donne e di tutti gli uomini.
Tutti gli esseri umani sono eguali in dignita' e diritti, tutti gli esseri umani hanno diritto alla vita e alla liberta'.
Siamo solidali con le donne iraniane - e con gli uomini che si sono posti al loro ascolto e alla loro sequela - nell'impegno nonviolento per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Distinti saluti,
Nome e cognome, luogo e data, recapito di chi scrive.
*
Carissime e carissimi, gentilissime e gentilissimi,
vi proponiamo anche di far circolare questa proposta.
Adoperiamoci affinche' tante persone, tante associazioni, tante istituzioni di tutto il mondo chiedano al governo iraniano che cessino persecuzioni e uccisioni.
Sosteniamo le donne iraniane - e gli uomini che si sono posti al loro ascolto e alla loro sequela - nell'impegno nonviolento per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Grazie di cuore per quanto vorrete fare.
8. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO IL COORDINAMENTO ITALIANO DI SOSTEGNO ALLE DONNE AFGHANE
Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane (CISDA).
Per contatti: e-mail: cisdaonlus at gmail.com, sito: www.cisda.it
9. PER SAPERE E PER AGIRE. ALCUNI RIFERIMENTI UTILI
Segnaliamo il sito della "Casa delle donne" di Milano: www.casadonnemilano.it
Segnaliamo il sito della "Casa internazionale delle donne" di Roma: www.casainternazionaledelledonne.org
Segnaliamo il sito delle "Donne in rete contro la violenza": www.direcontrolaviolenza.it
Segnaliamo il sito de "Il paese delle donne on line": www.womenews.net
Segnaliamo il sito della "Libreria delle donne di Milano": www.libreriadelledonne.it
Segnaliamo il sito della "Libera universita' delle donne" di Milano: www.universitadelledonne.it
Segnaliamo il sito di "Noi donne": www.noidonne.org
Segnaliamo il sito di "Non una di meno": www.nonunadimeno.wordpress.com
10. MAESTRE. "POETRY FOUNDATION": PROFILO DI JENNIFER ELISE FOERSTER
[Dal sito www.poetryfoundation.org riprendiamo e diffondiamo]
Jennifer Elise Foerster
www.jenniferfoerster.com
Poet Jennifer Elise Foerster is of German, Dutch, and Mvskoke descent and is a member of the Mvskoke (Creek) Nation of Oklahoma. She earned a BFA from the Institute of American Indian Arts, an MFA from Vermont College of Fine Arts, and PhD from the University of Denver. She is the author of the poetry collections Leaving Tulsa (2013) and Bright Raft in the Afterweather (2018). Her poems have been anthologized in Sing: Poetry from the Indigenous Americas (2011), New California Writing 2011 (2011), and Turtle Island to Abya Yala (2011).
A former Wallace Stegner Fellow, Foerster has received fellowships from Soul Mountain Retreat, the Naropa Summer Writing Program, the Idyllwild Summer Poetry Program, Dorland Mountain Arts Colony, the Vermont Studio Center, and the National Endowment for the Arts. She co-directs For Girls Becoming, an arts mentorship program for Mvskoke youth in Oklahoma and teaches at the Institute of American Indian Arts low-residency MFA program.
11. MAESTRE. "POETRY FOUNDATION": PROFILO DI DIANE GLANCY
[Dal sito www.poetryfoundation.org riprendiamo e diffondiamo]
Diane Glancy
b. 1941
Proficient in numerous genres - fiction, nonfiction, poetry, and playwriting - Diane Glancy often creates work that reflects her Native American heritage. Part Cherokee, and of English and German descent, Glancy was born in Kansas City, Missouri. She has served as artist-in-residence for the Oklahoma State Arts Council (traveling around the state to teach poetry to Native American students) and has taught Native American literature and creative writing at Macalester College in St. Paul, Minnesota. "Writing is a conversation," she states on her Macalester webpage.
Reviewers have noted her ability to combine genres, to portray both Native American and non-Native characters, and to depict Native American beliefs and Christianity in her writing. Adept at writing free verse as well as prose poems, she often portrays the intersections of new and old worlds, reporting on history, religion, and the loss of Native traditions. Glancy has explored Native American history in depth in her novels Pushing the Bear: A Novel of the Trail of Tears (1996) and Stone Heart: A Novel of Sacajawea (2003).
Glancy's collection of poems, Primer of the Obsolete, won the 2003 Juniper Prize for Poetry. She has also received the Five Civilized Tribes Playwriting Laureate Prize; the Oklahoma Book Award; the Cherokee Medal of Honor, Cherokee Honor Society, Tahlequah, Oklahoma; the Pablo Neruda Prize for Poetry; grants from the National Endowment for the Arts; and a Sundance Screenwriting Fellowship.
12. MAESTRI/E. "POETRY FOUNDATION": PROFILO DI RAIN PRUD'HOMME-CRANFORD
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Rain Prud'homme-Cranford
english.ucalgary.ca/profiles/l-rain-prud-homme-cranford
Rain Prud'homme-Cranford (formerly Gomez), PhD, is a FAT-tastically queer disAbled poet-scholar-teacher-musician-artist whose works centers Louisiana Creole culture and fat, gender, trauma/resilience, and Gulf ecologies studies. She is the author of Miscegenation Roundance: Poemes Historiques (Mongrel Empire Press, 2021), author and coeditor of Louisiana Creole Peoplehood: Afro-Indigeneity and Community (University of Washington Press, 2022), and author of Smoked Mullet Cornbread Crawdad Memory (MEP, 2012, as Rain C. Gomez). Her academic and creative works have been published in scholarly and critical journals including Undead Souths: The Gothic and Beyond (LSU Press), Swamp Souths: Literary and Cultural Ecologies (LSUP), The Southern Literary Journal, Louisiana Folklife, Mississippi Quarterly, Bulbancha Is Still a Place: Indigenous Culture from New Orleans, Plume, Sovereign Traces Vol 2: Relational Constellations, Anomaly, and others.
Prud'homme-Cranford is an associate professor of English, creative writing, and international indigenous studies at the University of Calgary and is the executive editor, publisher, and "Book Doula" of That Painted Horse Press: A Borderless BIPOC Press of the Americas. Most important, she is an auntie, a partner, a daughter, a sister, a cousin, and an adoptive mom to two of the coolest, kindest kiddos. When not working in Alberta, she and her partner split their time between family/homescapes in Louisiana, Oklahoma, and Florida.
13. MAESTRE. "POETRY FOUNDATION": PROFILO DI JANICE GOULD
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Janice Gould
1949–2019
www.jamannapoet.blogspot.com
Koyoonk'auwi (Concow) poet Janice Gould has been published poetry in over 60 journals and magazines and has won awards from the National Endowment for the Arts, the Astraea Foundation for Lesbian Writers, the Pikes Peak Arts Council, and from the online publication Native Literatures: Generations. She earned a PhD in English at the University of New Mexico and an MLS from the University of Arizona.
Gould's books of poetry include Beneath My Heart, Alphabet (chapbook, 1990), Earthquake Weather (1996), and Doubters and Dreamers (2011), a finalist for the Colorado Book Award for and the Binghamton University Milt Kessler Poetry Book Award. She is the co-editor, with Dean Rader, of Speak to Me Words: Essays on Contemporary American Indian Poetry (2003). In 2012 Janice completed a residency for Indigenous Writers at the School for Advanced Research in Santa Fe, New Mexico. A musician as well as a poet, Janice plays guitar and accordion, and helped to found Trio Pan Dulce, a Portland, Oregon-based group that plays tangos, flamenco, French Café music, and Latin American Folk music.
Janice is an associate professor in Women's and Ethnic Studies at the University of Colorado, Colorado Springs, where she developed and directs the concentration in Native American Studies.
14. MAESTRE. "POETRY FOUNDATION": PROFILO DI ALLISON ADELLE HEDGE COKE
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Allison Adelle Hedge Coke
b. 1958
profiles.ucr.edu/app/home/profile/allisonh
Allison Adelle Hedge Coke was born in Texas raised in North Carolina, Canada, and on the Great Plains. Of mixed heritage, she is a poet, writer, and educator. A child laborer, she stayed in manual labor until nearly 30 years of age, working in fields, factories, waters (commercial fishing), construction, cleaning, serving, and training horses and dogs. Though she left school to work in the fields as a child, she later took advantage of tuition-free community ed classes at North Carolina State University while a field worker. She left North Carolina, escaping domestic violence as a young mother, and enrolled in former field worker retraining on the West coast when leaving manual labor due to disability. She then studied script, performance and sound/light/film tech at Estelle Harmon's Actor's Workshop, earned an AFAW in creative writing on the old Institute for American Indian Arts campus in Santa Fe, attended two Jack Kerouac School of Disembodied Poetics Summer Writing Programs (on invited fellowships), and earned an MFA from Vermont College (1995), where she stayed for post-grad work.
She is the author of the poetry chapbook Year of the Rat (1996); the full-length poetry collections Dog Road Woman (1997), Off-Season City Pipe (2005), Blood Run (2006 UK, 2007 US), Streaming (2014), an illustrated (by Dustin Illetewahke Mater) special edition Burn (2017); and the memoir Rock, Ghost, Willow, Deer (2004, 2014). Streaming comes with a full album recorded in the Rd Kla project period with Kelvyn Bell and Laura Ortman. One inclusion was selected by Motion Poems and Pixel Farms to be made into an animated film and several of the poems in Streaming also influenced the documentary project she directed, Red Dust. Her latest book, Look at This Blue, a poem, (2022), is an assemblage, book-length poem, and was already selected as a 2022 National Book Award Finalist and 2023 Emory Elliott Book Award winner.
Hedge Coke grew up listening to her father's traditional stories. In Rock, Ghost, Willow, Deer, she explores her the experience of culture, growing up with an acutely schizophrenic mother who was visually impaired, veteran father with hearing loss, her own disability (C.P., epilepsy, COL3A1 gene variant, connective tissue disease, lazy eye, hearing impairment...), displacement, teenaged chemical dependency, as well as her struggles in youth through abject abuse in her early life, with disability, inequity, and life as a laborer in fields, factories, and on waters.
In Blood Run, a verse play, Hedge Coke's persona poems advocate the need to protect the Indigenous North American mound city Blood Run (she successfully lobbied for and the state park renamed Good Earth opened in 2013). The book, and its prosody, are mathematically encoded to match the Indigenous built site as noted in the Don D. Walker Award winning article written by Chadwick Allen.
Hedge Coke has worked as a mentor, narrative medicine practitioner, and teacher on reservations, in urban areas, in juvenile facilities, mental institutions, and in prisons - and migrant worker and refugee at-risk youth communities. She founded and directed LAMIYSD, then a Y-Writers Voice in Sioux Falls, South Dakota, where she created youth and labor outreach programs, and has worked as an artist in residence for numerous programs in the state and nationwide. She was named Mentor of the Year in 2001 by the Wordcraft Circle for her work in literary arts mentorship for incarcerated youth and won the Sioux Falls Mayor's Award for Literary Excellence in 2003.
Hedge Coke edited numerous anthologies, including two of K-12 student writing: Coming to Life, poems for peace in response to 9-11 (2002) and They Wanted Children (2003). Other edited editions include: It's Not Quiet Anymore (1992); Voices of Thunder (1993); From the Fields (1996); To Topos-Ahani (2007); Effigies, a collection of debut books from the Pacific Rim (2009); Sing: Poetry From the Indigenous Americas (2011), named a Best Book of 2011 by National Books Critics Circle's Critical Mass; Effigies II, collection of debut books from the continental US (2014) and Effigies III, collection of debut books by Queer Pacific Voices (2019).
In 1993, she was awarded the New Mexico Press Women's Award for best essay and Cid Corman selected her poetry for the Charlie and Thelma Willis Memorial Editor's Choice Award (Abiko Quarterly, Kyoto, Japan). Dog Road Woman won the American Book Award from the Before Columbus Foundation. She is a King-Chavez-Parks awardee, an IPPY Medalist (Streaming), a Pen Southwest Book Award winner (Streaming), and has won several state grant and community awards, twice received the Writer of the Year award for Poetry (Off-Season City Pipe & Blood Run), and twice received the Editor of the Year Award from the Wordcraft Circle (Effigies I & II), which most recently awarded her their highest honor, Wordcrafter of the Year, 2015. In 2015, she was also awarded the NWCA's highest honor, the Lifetime Achievement Award. Following the publication of Streaming, US Poet Laureate Juan Felipe Herrera selected her for a Library of Congress Witter Bynner fellowship in 2016. In 2018, she was selected as the inaugural First Jade Nurtured Sihui Female International Poetry Award for Excellent Foreign Poet (with multiple honors (medallion, trophy) and official credential from the China Poetry Center of Beijing and Poetry Center of Sihui).
Hedge Coke held an NEH appointment at Hartwick College in 2004, and was a Reynolds Chair of Poetry and writing at the University of Nebraska where she co-directed the cohort MFA program and directed the Reynolds Series. She has taught for Naropa University, the University of California, Riverside, Northern Michigan University, Red Earth MFA, was Visiting Artist at the University of Central Oklahoma, served as a 2019 Fulbright Scholar in Montenegro and as Distinguished Writer in Residence (2014) and the Dan & Maggie Inouye Chair in Democratic Ideals (2020) at the University of Hawai'i, Manoa. She founded and has directed the Literary Sandhill Cranefest Retreat since 2007, was a founding faculty member of the VCFA MFA in Writing and Publishing, and is a Distinguished Professor of Creative Writing at the University of California, Riverside, where she most recently serves as principal investigator for a multiyear VA National Cemetery Administration Legacy Program in outreach with K-12 schools (and wrote/directed/produced 28 film shorts and four youth anthologies in Southern California and on Oahu), and directs UCR Writers Week Festival. In 2022-2023, additionally, she is the Mellon Dean's Professor for UC Riverside.
Hedge Coke was elected into the Texas Institute of Letters, awarded the AWP George Garrett Award for field service in 2021, and honored with a Legacy Artist Individual Artist Fellowship by the California Arts Council for 2021-2022.
15. MAESTRE. "POETRY FOUNDATION": PROFILO DI JOAN NAVIYUK KANE
[Dal sito www.poetryfoundation.org riprendiamo e diffondiamo]
Joan Naviyuk Kane
hyperboreal.weebly.com
Inupiaq poet Joan Naviyuk Kane grew up in Anchorage, Alaska, with family from King Island and Mary's Igloo, Alaska. She earned a BA at Harvard University and an MFA at Columbia University.
Kane's spare, lyric poems are rooted in her Arctic homeland and concerned with movement: enlarging, thawing, accruing, crossing, even at times transforming. She considers themes of ecological, domestic, and historical shifts. "Kane contends with biological, cultural, and political threats to her ancestral community, including climate change, language death, and the diaspora prompted by the Bureau of Indian Affairs' forcible relocation of King Island residents in the mid-twentieth century. Yet as a mother and a daughter, an educator and an artist, Kane brings to these subjects a singular, sonorous voice and a lyric sensibility as alternatingly austere and lush as the land of her ancestral home," observed Maggie Millner in a 2014 ZYZZYVA review of Hyperboreal. In a 2013 interview with Dana Jennings for the New York Times, Kane stated, "Indigenous people in the Arctic have endured by encoding the values we consider important to our survival in our communication, through our culture. We are losing so many of our elders, and we have just one or two remaining generations of people who grew up with the kind of specific cultural knowledge that gave rise to millennia of Arctic and sub-Arctic inhabitation. I don't want my children or their children to encounter our culture only through anthropology. A lot of my work is written against loss."
Kane is the author of the poetry collections Dark Traffic (2021), Milk Black Carbon (2017), Hyperboreal (2013), which Arthur Sze chose for the Donald Hall Prize in Poetry, and The Cormorant Hunter's Wife (2009), as well as the poetry and prose chapbooks The Straits (2015), Sublingual (2018), A Few Lines in the Manifest (2018), and Another Bright Departure (2019). Her honors include a Whiting Writers' Award and a Creative Vision Award from United States Artists as well as fellowships and residencies from the Native Arts and Cultures Foundation, the Rasmuson Foundation, the Alaska State Council on the Arts, the School for Advanced Research, Harvard's Radcliffe Institute, and the Guggenheim Foundation.
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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 140 del 20 maggio 2023
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Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.
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