[Nonviolenza] Donna, vita, liberta'. 96



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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 96 del 6 aprile 2023

In questo numero:
1. Joy Harjo: Ricorda
2. Fiorenza Taricone ricorda Elena Marinucci
3. Benito D'Ippolito: Per una studentessa incontrata alla stazione ferroviaria di Viterbo il 5 di aprile del 2023
4. "Avvenire.it": Afghanistan. Donne ancora in piazza per l'istruzione. E si diffondono le lezioni online
5. Giobbe Santabarbara: Breve una lettera alle persone amiche - e ad altre ancora - per chiedere loro una cosa
6. Dall'Olanda una proposta di lettera al Presidente Biden per la liberazione di Leonard Peltier
7. Alcune proposte di lettura
8- Joy Harjo: Lei aveva dei cavalli

1. POESIA E VERITA'. JOY HARJO: RICORDA
[Da Joy Harjo, Un delta nella pelle. Poesie scelte, 1975-2001, Passigli, Bagno a Ripoli (Fi) 2017, p. 93, traduzione di Laura Coltelli]

Ricorda il cielo sotto cui sei nata,
impara le storie di ogni stella.
Ricorda la luna, impara chi e'.
Ricorda la nascita del sole all'alba,
il piu' possente attimo del tempo. Ricorda il tramonto
e il concedersi alla notte.
Ricorda la tua nascita, come tua madre lotto'
per darti forma e respiro. Sei la testimonianza della
sua vita, quella di sua madre, e poi quella di lei.
Ricorda tuo padre. Anche lui e' la tua vita.
Ricorda la terra, sei tu la sua pelle:
terra rossa, terra nera, terra gialla, terra bianca
terra bruna, noi siamo terra.
Ricorda le piante, gli alberi, gli animali, anch'essi hanno
tribu', famiglie, storie. Parla con loro,
ascoltali. Sono poesie viventi.
Ricorda il vento. Ricorda la sua voce. Lui conosce
l'origine di questo universo.
Ricorda che tu sei tutti e tutti
sono te.
Ricorda tu sei questo universo e questo
universo sei tu.
Ricorda tutto e' moto, cresce, sei tu.
Ricorda che da questo nasce il linguaggio.
Ricorda che danza e' il linguaggio, che danza la vita.
Ricorda.

2. LUTTI. FIORENZA TARICONE RICORDA ELENA MARINUCCI
[Dal sito de "Il paese delle donne" riprendiamo e diffondiamo il seguente ricordo del 2 aprile 2023]

Innamorata della politica e del progresso per le donne, terragna e ostinata come la sua terra d'origine, europeista come la sua cultura, liberamente laica, cosi' ricordero' Elena Marinucci, nelle vesti istituzionali e in quelle amicali. Avvocata di professione, Elena Marinucci ha ricoperto nella sua attivita' politica, iniziata e proseguita nelle fila del Partito Socialista, molte cariche: Sottosegretaria alla Sanita' nei governi De Mita e Andreotti, Senatrice, Parlamentare Europea dal 1994 al 1999, iniziatrice negli anni Ottanta delle politiche di pari opportunita', con la creazione della Commissione Nazionale Pari Opportunita' fra uomo e donna.
A lei devo negli anni Novanta l'atto di fiducia di avermi proposto il reprint del primo periodico nazionale delle donne socialiste, "La difesa delle lavoratrici", uscito nel 1912, curato da Giulio Polotti, operaio e poi sindacalista, fondatore e gestore della Fondazione Kuliscioff; un viaggio immersivo nelle donne del tempo che hanno cambiato anche la nostra storia, di cui le saro' sempre grata. La ricordero' anche per la sua immediatezza, talvolta ruvida, che non lasciava spazio agli equivoci e alla vanita'. Quando la chiamavi e la invitavi, se poteva veniva, cosi', molto semplicemente.
Molte studentesse ormai piu' che adulte, ricorderanno il Seminario del 2007, promosso dalla sezione "Questione Femminile e Politiche Paritarie" della scuola dottorale in Scienze Politiche, istituita da Ginevra Conti Odorisio e tenuto all'Universita' Roma Tre. Dalla politica alla politica per le pari opportunita' il titolo del seminario; chi ascoltava, ha potuto finalmente conoscere il ruolo delle politiche di pari opportunita', di cui l'on. Marinucci, significativa rappresentante della storia politica e sociale del nostro paese, e' stata il pilastro iniziale.
Principale promotrice della Commissione Nazionale Parita' e Pari opportunita' fra uomo e donna, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri nel 1984, ha promosso presso la Commissione la raccolta della legislazione italiana riguardante le donne nei due volumi Donna e Diritto, dall'Unita' d'Italia agli anni '80, insieme a Laura Remiddi; ma ha anche promosso la raccolta dei principali discorsi parlamentari di Lina Merlin, la senatrice socialista che era gia' stata oggetto di un suo precedente volume, intitolato La mia vita.
La semplicita' l'ha dimostrata anche allora quando ha ringraziato le organizzatrici per la possibilita' di incontrare giovani studiose e ricercatrici della scuola dottorale, ricordando loro quanto fosse difficile in passato promuovere una politica in favore dei diritti delle donne. Era continuo lo scontro-confronto con chi riteneva che la Costituzione avesse sancito formalmente e realmente il principio di parita' tra uomini e donne. Il clima era di evidente scetticismo, soprattutto maschile. Non pochi erano coloro che ritenevano che occuparsi di questione femminile fosse inutile, anzi quasi un disonore. Per chi voleva quindi lottare per il principio dell'uguaglianza fra i sessi era indispensabile una seria preparazione, la convinzione del proprio sapere ed un grande coraggio nell'avanzare proposte che sembravano audaci in quegli anni, ma che hanno dato poi i loro buoni frutti. Fra questi, ricordo il lascito generoso della grande valigia contenente la collezione completa di Effe che mandammo a prendere per donarla ad Archivia, Casa Internazionale delle donne.
Alla domanda: quando era nato l'amore per la politica? la Senatrice precisava che la politica era ben diversa da oggi: la carriera parlamentare comportava pochissimi privilegi e benefici, tante spese, anche il mettere da parte la precedente professione, come nel caso del nonno, titolare di uno studio legale ad Aquila, sua citta' di nascita; un'occasione di rovina, quindi, agli occhi dei familiari. Nonostante questo, pero', con l'incontro dell'attuale marito, gia' consigliere comunale, e poi con la partecipazione alle riunioni dei gruppi di femministe radicali, laiche e liberali di Roma, nasceva un profondo interesse per la politica e per la questione femminile in particolare, che l'avrebbe portata mano a mano ad avere altri interessi, oltre quelli professionali come avvocato, dopo gli studi fatti a Roma, e quelli privati, come madre.
Aveva ricordato fra le fasi importanti del suo impegno la difesa della contraccezione e la legge sull'interruzione volontaria di gravidanza, portata avanti dalla Lega delle donne socialiste, la proposta di legge per la riduzione dei tempi tra separazione e divorzio, fino all'istituzione nel 1984 della Commissione per le pari opportunita' fra uomo e donna da lei presieduta; non aveva tralasciato di ricordare anche la generosita' del supporto della deputata Agata Alma Cappiello, collaboratrice di Elena Marinucci nella costituzione della Commissione Nazionale e in seguito Responsabile del Dipartimento Politiche Femminili del Partito Socialista, prematuramente scomparsa. L'intera esistenza di Elena Marinucci si e' intrecciata con l'evoluzione del movimento femminista, dentro le istituzioni e fuori da esse, ma generosamente ricordava che i successi importanti erano stati ottenuti grazie alla solidarieta' delle altre parlamentari, anche se di diverso schieramento, e a donne impegnate nel movimento: Tina Anselmi, Nilde Iotti, Giovanna Ceccatelli, Laura Remiddi, Alma Sabadini, Daniela Colombo.
In particolare, sottolineava l'Onorevole, per l'istituzione della Commissione nazionale di parita' le difficolta' non erano state poche.
Nonostante l'adozione, da parte della prima Conferenza mondiale delle donne (Citta' del Messico, 1975), di un Piano d'azione che presentava le linee guida per i governi e la comunita' internazionale, per i successivi dieci anni con lo scopo di perseguire i tre obiettivi chiave stabiliti dall'Assemblea Generale (piena uguaglianza fra i sessi ed eliminazione delle discriminazioni sessuali; integrazione e piena partecipazione delle donne allo sviluppo e il loro maggior contributo al rafforzamento della pace mondiale), non fu facile far recepire la portata innovativa di questo programma. Difficolta' notevoli aveva incontrato in Italia l'adozione di "quote rosa" a differenza di molti altri paesi europei; chi le ostacolava probabilmente non si era resa conto del significato vero delle quote che non erano una riserva privilegiata, ma un tetto al di sotto del quale non si doveva scendere.
Naturalmente i primi a fare resistenza, per motivi facilmente immaginabili, erano stati sempre gli uomini, poiche' le quote comportavano una sostituzione e un riassestamento. Ma altrettanto forte era stata anche l'opposizione di molte donne e di gruppi femministi, perche' considerate uno strumento di tutela del genere femminile.
Cosi', con la densita' e la coerenza del suo vissuto la voglio ricordare, testimoniandole la mia gratitudine di genere e attribuendole i meriti indubbi guadagnati sul campo.

3. INCONTRI. BENITO D'IPPOLITO: PER UNA STUDENTESSA INCONTRATA ALLA STAZIONE FERROVIARIA DI VITERBO IL 5 DI APRILE DEL 2023

Valgano queste righe a ringraziarla
della sua gentilezza che illumina il mondo
le serbi come invito a restar sempre
la bella persona che e' oggi
vive l'umanita' nel suo sorriso.

Nella sua intelligenza e nella sua
bonta' e' la promessa e la speranza
di una futura umanita' solidale
che nessuna persona abbandoni
al dolore e alla morte ma a tutte
rechi aiuto e conforto e dolcezza
e giustizia e amore e liberta'.

4. L'ORA. "AVVENIRE.IT": AFGHANISTAN. DONNE ANCORA IN PIAZZA PER L'ISTRUZIONE. E SI DIFFONDONO LE LEZIONI ON LINE
[Dal sito avvenire.it riprendiamo e diffondiamo il seguente articolo del 27 marzo 2023]

L'anno scolastico e' cominciato da pochi giorni e le ragazze sono ancora fuori dalle aule. I taleban continuano ad accampare la scusa di non disporre delle strutture necessarie per far studiare le alunne "in sicurezza", vale a dire separate dai maschi. Domenica diverse decine di afghane sono scese in piazza a manifestare contro questo divieto, al grido "l'istruzione e' un nostro diritto".
Ma la protesta e' durata poco: i taleban hanno disperso il gruppo di donne, cosi' come raccontato da alcuni organi di stampa che operano fuori del Paese, come Afghanistan International Tv e il giornale online Hasht-e-Sub.
In alcuni video diffusi sui social, si vede il gruppo di donne che manifestano slogan come "Una madre istruita costruisce una nazione forte", "L'istruzione e' un nostro diritto", "Nazioni Unite, rompete il vostro silenzio" e "Diritto, giustizia e liberta'". Alcune attiviste sarebbero anche state arrestate e la missione delle Nazioni Unite in Afghanistan (Unama) ha confermato che sta seguendo da vicino la questione. Lo scrive la stessa Unama sul suo account Twitter, sottolineando che "le donne e le ragazze afghane hanno il diritto di lamentarsi contro le politiche che limitano gravemente i loro diritti umani" e che "le autorita' de facto devono rispettare le liberta' fondamentali di tutti gli afghani".
A scuole chiuse da quasi due anni, l'istruzione femminile e' diventata un crimine. Ma negli ultimi mesi stanno prendendo piede le lezioni online, organizzate da diverse ong internazionali. I corsi sono soprattutto di inglese, unico ponte con il resto del mondo. I taleban non hanno vietato questo tipo di istruzione, ne' internet conosce limitazioni che non siano quelle tecniche.
Nel Paese tra i piu' poveri del mondo, secondo la Banca Mondiale solo il 18% degli abitanti ha accesso alla rete, senza contare il costo di un computer, insostenibile per la quasi totalita' della popolazione. I collegamenti, laddove esistono, sono comunque funestati da continue mancanze di corrente.
Una delle scuole che offre lezioni online, la Rumi Academy, e' passata dai 50 studenti del 2021 ai 500 odierni. L'Universita' del popolo, anch'essa online, ha registrato 15mila iscrizioni dall'agosto 2021, quando i taleban hanno ripreso il potere nel Paese; il suo direttore, Daniel Kalmanson, ha detto alla Reuters che le studentesse possono seguire tutte le lezioni che desiderano, negli orari che i collegamenti consentono e che i problemi tecnici di linea saranno considerati al momento degli esami.
L'organizzazione no profit Learn Afghanistan, che gestisce diverse scuole di comunita', comprese alcune online, ha detto che tutte le sue lezioni saranno rese disponibili gratuitamente nelle principali lingue parlate in Afghanistan. Il gruppo inoltre trasmette le sue lezioni anche via radio, usata moltissimo nelle aree rurali.
Ma l'Afghanistan non ha solo il problema, molto serio, della mancata istruzione femminile. Oggi i problemi arrivano da una nuova ondata terroristica. Oggi a Kabul un kamikaze si e' fatto saltare in aria vicino alla sede del ministero degli Esteri, uccidendo sei civili. L'attentatore e' stato ucciso dagli agenti. L'esplosione e' avvenuta nel centro della capitale afghana intorno a mezzogiorno, l'ora in cui durante il mese di Ramadan i dipendenti statali terminano la giornata lavorativa. L'attacco non e' stato rivendicato, ma a meta' gennaio un attentato analogo davanti al ministero degli Esteri porto' la firma del sedicente Stato islamico.

5. REPETITA IUVANT. GIOBBE SANTABARBARA: BREVE UNA LETTERA ALLE PERSONE AMICHE - E AD ALTRE ANCORA - PER CHIEDERE LORO UNA COSA

Dico subito la cosa che vorrei chiedere a tutte e tutti voi: un nuovo o rinnovato impegno per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.
Sono un vecchio militante che ricorda vividamente - ero allora assai giovane - l'occupazione di Alcatraz sul finire degli anni Sessanta, il "Sentiero dei trattati infranti" culminato nell'occupazione del Bureau of Indian Affairs nel 1972, e soprattutto l'occupazione e l'assedio di Wounded Knee del 1973. E' da allora che anch'io sento il dovere di sostenere la lotta delle popolazioni native nordamericane contro il genocidio, l'etnocidio e l'ecocidio di cui sono vittima (e con loro l'umanita' intera e l'intero mondo vivente) da parte del potere razzista, stragista, rapinatore e devastatore bianco. Lungo oltre mezzo secolo non ho saputo fare granche', se non impegnarmi qui in Italia in iniziative che credo siano state almeno coerenti con quella lotta, nella convinzione che tutto si tiene, che tutto e' collegato, o per dirla con una luminosa espressione Lakota: "Mitakuye Oyasin".
Sono stato un lettore di "Akwesasne Notes", la bella, indimenticabile rivista che negli anni '70-'90 fu primario strumento d'informazione su quelle lotte, su quelle esperienze di pensiero e azione. E credo sia stato attraverso "Akwesasne Notes" che conobbi la vicenda di Leonard Peltier. Successivamente, come molte altre persone, lessi il libro di Edda Scozza, quello di Peter Matthiessen e la sua autobiografia.
Da un paio d'anni il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo si sta particolarmente impegnando nella mobilitazione nonviolenta internazionale per la liberazione di Leonard Peltier, ed io con esso.
Leonard Peltier e' detenuto innocente ormai da 47 anni, e la sua salute e' gravemente deteriorata. Dal carcere ha continuato a lottare con gli strumenti della testimonianza e della parola, della poesia e dell'arte, per i diritti dei popoli oppressi, per i diritti umani di tutti gli esseri umani, per la Madre Terra.
Come e' noto la sua liberazione e' stata chiesta nel corso degli anni da personalita' illustri come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta, come papa Francesco e il Dalai Lama, da istituzioni come il Parlamento Europeo, da associazioni umanitarie come Amnesty International, da milioni (si', milioni) di persone di tutto il mondo.
E come e' altrettanto noto la sua liberazione dipende unicamente dalla concessione della grazia presidenziale da parte del Presidente degli Stati Uniti d'America, a cui quotidianamente pervengono richieste a tal fine (tra le piu' recenti: quella della Commissione giuridica ad hoc dell'Onu; quella unanime del Comitato nazionale del Partito Democratico degli Stati Uniti - il partito cui lo stesso Presidente Biden appartiene).
Dalla provincia italiana non si puo' fare molto, ma quel poco che si puo' fare va fatto.
Cosa chiedo dunque in concreto alle persone amiche - ed alle altre ancora - cui indirizzo questa lettera? Tre cose.
La prima, far conoscere la vicenda di Leonard Peltier e diffondere l'appello per la sua liberazione.
La seconda, scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America per chiedergli di concedere la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
La terza, scrivere a Leonard Peltier e al comitato internazionale che lo sostiene, l'International Leonard Peltier Defense Committee, per esprimere loro il proprio sostegno.
Tutto qui.
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Per scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America: nel sito della Casa Bianca aprire la pagina attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Per scrivere a Leonard Peltier l'indirizzo e': Leonard Peltier, #89637-132, USP Coleman I, P.O. Box 1033, Coleman, FL 33521; trattandosi di un carcere di massima sicurezza possono essere inviate solo lettere postali, e nessun oggetto.
Per scrivere all'International Leonard Peltier Defense Committee: e-mail: contact at whoisleonardpeltier.info
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Grazie per l'attenzione, e un cordiale saluto da
Giobbe Santabarbara

6. INIZIATIVE. DALL'OLANDA UNA PROPOSTA DI LETTERA AL PRESIDENTE BIDEN PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER
[Dal sito www.hoofdhof.nl riprendiamo e diffondiamo]

Schrijfgroep Zwolle, tel: 038-4223667 of schrijfgroep.amnestyzwolle at gmail.com
Zwolle Zuid, tel.038-4651593
V.S.: geef activist Leonard Peltier gratie.
De 78-jarige Amerikaanse activist Leonard Peltier zit al meer dan 46 jaar achter tralies.
Hij is lid van de American Indian Movement (AIM), een organisatie die opkomt voor de rechten van de oorspronkelijke bewoners van Amerika. In 1975 werden tijdens een confrontatie met AIM-leden twee FBI-agenten gedood. Peltier kreeg hiervoor tweemaal levenslang, maar heeft altijd volgehouden onschuldig te zijn. Zijn proces zat vol onregelmatigheden, zoals het achterhouden van bewijs.
Tot nu toe is Peltiers verlof steeds afgekeurd en staat er pas in 2024 een nieuwe zitting gepland. De kans is groot dat hij dit niet zal halen omdat hij ernstig ziek is. Peltier lijdt onder andere aan nier- en hartfalen en heeft een levensgevaarlijke aandoening aan zijn buikslagader.
Het enige humane om te doen, is hem vrijlaten.
Schrijft u alstublieft voor 1 mei 2023 naar president Biden van de VS.
Roep hem op om Leonard Peltier gratie te verlenen.
Stuur eventueel een kopie aan: H.E. Shefali Razdan Duggal; U.S. Embassy The Hague; John Adams Park 1; 2244 BZ Wassenaar; E-mail: ircthehague at state.gov
Tip: u kunt onderstaande tekst ook afknippen en voorzien van uw handtekening en adres en in een voldoende gefrankeerde en juist geadresseerde envelop doen.
Voor informatie en vragen over uw abonnement kunt u contact opnemen met Schrijfgroep Zwolle, tel: 038-4223667 of mail: schrijfgroep.amnestyzwolle at gmail.com. Voor abonnementen in Zwolle-zuid kunt u bellen, tel: 038-465.15.93
*
President Joseph Biden
The White House
1600 Pennsylvania Ave NW
Washington, DC 20500
USA
The Netherlands, Zwolle, April 2023.
Dear President Biden,
Leonard Peltier is a member of the American Indian Movement (AIM). In 1975, during a confrontation involving AIM members, two FBI agents were killed.
Leonard Peltier was convicted of their murders but has always denied killing the agents.
There are serious concerns about the fairness of proceedings leading to his trial and conviction, including for example the prosecution's withholding of evidence that might have assisted Leonard Peltier's defence. In light of these concerns, the former US Attorney who supervised the prosecution team post-trial, James Reynolds, has since called for clemency.
Leonard Peltier is now 78 years old, has spent more than 46 years in US prisons, and has been repeatedly denied parole.
There are serious concerns about Leonard Peltier's deteriorating health. His lawyers submitted a new petition for clemency in 2021.
I urge you to grant Leonard Peltier clemency as a matter of justice.
Yours sincerely,
Name:
Address:

7. REPETITA IUVANT. ALCUNE PROPOSTE DI LETTURA
[Riproponiamo ancora una volta questo estratto da un testo del gennaio 2015]

I. Venti letture per una cultura della pace (2003)
[Riproponiamo ancora una volta la seguente proposta di un percorso di lettura originariamente apparsa sulla "Rivista del volontariato" n. 12, dicembre 2003]
Ovviamente non c'e' la biblioteca ideale della pace e della nonviolenza, non ci sono ne' i dieci ne' i cento libri che occorre aver letto. Perche' ogni persona puo' accostarsi all'impegno di pace e alla scelta della nonviolenza (ed e' opinione di chi scrive queste righe che senza la scelta della nonviolenza l'impegno di pace resti inadeguato, subalterno ed ambiguo) a partire dal suo vissuto, dalle sue esperienze e riflessioni, dalle letture che incontra, dal colloquio corale di cui si trova ad esser parte.
E cosi' vi e' chi ha fatto la scelta della nonviolenza perche' ha letto Tolstoj e chi l'ha fatta perche' ha letto Dostoevskij; chi e' passato attraverso Voltaire e Zola, e chi per Erasmo e Thomas More, chi leggendo Leopardi e Kafka, e chi i Vangeli e la Bhagavad Gita, o i tragici greci, o Shakespeare e Cervantes, o Kant, o Martin Buber, o Norberto Bobbio.
Qui di seguito si indicano alcune autrici ed alcuni autori, e talvolta dei singoli libri, che a chi scrive queste righe dicono cose toccanti ed ortative in tal senso. Ma certo tanti altri libri e persone citar si potrebbero.
1. Di Simone Weil tutto quello che ha scritto, ma particolarmente i Quaderni, in quattro volumi presso Adelphi (e la sua bella biografia scritta da Simone Petrement, sempre presso Adelphi).
2. Anche di Primo Levi va letto tutto (adesso vi e' per fortuna un'edizione complessiva delle opere in due volumi presso Einaudi) ma prima di ogni altra cosa direi I sommersi e i salvati, l'ultima testimonianza di una Resistenza che ancora ci chiama alla lotta in difesa e a inveramento della dignita' umana.
3. Mohandas Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza, edito da Einaudi, e' la migliore silloge in un solo volume, a cura di Giuliano Pontara, che vi ha premesso un saggio introduttivo importante quanto e forse piu' della stessa antologia, poiche' costituisce la migliore sintesi del pensiero gandhiano disponibile in Italia.
4. Virginia Woolf, Le tre ghinee, Feltrinelli (ma anche presso altri editori); un libro fondamentale, chi non lo ha letto ancora non sa qualcosa di decisivo.
5. Anche di Hannah Arendt si dovrebbe leggere tutto, ma almeno Le origini del totalitarismo (Comunita'), La banalita' del male (Feltrinelli), Vita activa (Bompiani), La vita della mente (Il Mulino); e la sua biografia scritta da Elisabeth Young-Bruehl (Bollati Boringhieri).
6. E tutto bisognerebbe leggere anche di Franco Basaglia e di Franca Ongaro Basaglia; ma del primo almeno i due volumi degli Scritti (Einaudi), e della seconda, oltre i testi a quattro mani nella raccolta teste' citata, anche almeno Salute/malattia (Einaudi) e Una voce (Il Saggiatore).
7. Tutto va letto di Vandana Shiva, ma almeno Terra madre (Utet).
8. Gianni Rodari, Grammatica della fantasia, Einaudi.
9. Di Danilo Dolci almeno alcuni libri che raccolgono - scelti dall'autore - vari interventi, come Esperienze e riflessioni (Laterza), e parte cospicua dell'opera poetica, come Creatura di creature (successive edizioni presso vari editori); e Dal trasmettere al comunicare (Sonda).
10. Rosa Luxemburg e' figura imprescindibile; due buone antologie sono Scritti scelti (Einaudi), e Scritti politici (Editori Riuniti); per un'introduzione: Lelio Basso (a cura di), Per conoscere Rosa Luxemburg (Mondadori).
11. Di Rigoberta Menchu' va letto il notissimo libro-intervista a cura di Elisabeth Burgos, Mi chiamo Rigoberta Menchu' (Giunti).
12. Anche di Assia Djebar tutto va letto, e per un primo incontro La donna senza sepoltura, Il Saggiatore.
13. Di Nelson Mandela va letta la bella autobiografia Lungo cammino verso la liberta' (Feltrinelli).
14. Tutto di Guenther Anders, ma almeno L'uomo e' antiquato (Il Saggiatore, Bollati Boringhieri), Noi figli di Eichmann (Giuntina), Essere o non essere (Einaudi), il carteggio con Claude Eatherly, Il pilota di Hiroshima (Einaudi, Linea d'ombra).
15. Hans Jonas, almeno Il principio responsabilita', Einaudi.
16. Anche di Ernesto Balducci occorrerebbe leggere tutto, ma almeno l'antologia curata insieme a Lodovico Grassi, La pace. Realismo di un'utopia (Principato), che costituisce un'ottima introduzione al pensiero di pace dal Rinascimento al XX secolo.
17. Gene Sharp, Politica dell'azione nonviolenta, tre volumi, Edizioni Gruppo Abele.
18. Di Lev Tolstoj almeno La confessione (SE), Il regno di Dio e' in voi (Publiprint-Manca), La vera vita (Manca).
19. Di Aldo Capitini almeno gli Scritti sulla nonviolenza (Protagon), e gli Scritti filosofici e religiosi (Fondazione centro studi Aldo Capitini).
20. Infine segnaliamo tutti i lavori del Centro nuovo modello di sviluppo (di Vecchiano, Pisa) che e' una delle eredita' feconde dell'esperienza della scuola di Barbiana di don Lorenzo Milani; sono editi perlopiu' dalla Emi.
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II. Cento letture per un accostamento alla pace (2005)
[Riproponiamo ancora una volta la seguente bibliografia originariamente apparsa in Fondazione Venezia per la ricerca sulla pace, Oltre la guerra. Annuario geopolitico della pace 2005, Altreconomia - Terre di Mezzo, Milano 2005]
Premessa
Una bibliografia del genere e' possibile solo come esercizio di ironia o testimonianza di disperazione. Ho privilegiato testi leggibili e facilmente reperibili, ho rinunciato a molti amori e molte ovvieta' (altre sono restate, chiedo venia), ho diviso in cinque blocchi di venti libri, solitamente segnalando una sola opera per autore o autrice, con qualche inevitabile eccezione. Lacune, ingenuita' ed astuzie di questa proposta credo siano cosi' evidenti che non mette conto parlarne.
Vale forse la pena di aggiungere questo: che e' opinione di chi scrive queste righe che non si dia ormai piu' possibilita' di impegno per la pace se non si fa la scelta della nonviolenza.
1. Radici
- Aristofane, Lisistrata
- Epicuro
- Eraclito
- Eschilo, tutte le tragedie
- Euripide, tutte le tragedie
- Giobbe
- Giona
- Iliade
- Inni omerici
- Lisia, Contro Eratostene
- Lucrezio
- Odissea
- Platone, Apologia di Socrate; Critone
- Qohelet
- Saffo
- Sofocle, tutte le tragedie
- Stoici antichi, Tutti i frammenti
- Tao Te Ching
- Tucidide
- i Vangeli
2. Passato remoto
- Martin Buber, I racconti dei Chassidim
- Pedro Calderon de la Barca, La vita e' sogno
- Miguel de Cervantes, Don Chisciotte
- Denis Diderot, Il nipote di Rameau
- Fedor Dostoevskij, tutti i romanzi; Ricordi della casa dei morti
- Ludwig Feuerbach, Principi della filosofia dell'avvenire; L'essenza del cristianesimo; L'essenza della religione
- Fonti francescane
- Eduardo Galeano, Memoria del fuoco
- Victor Hugo, I miserabili
- Karl Kraus, Gli ultimi giorni dell'umanita'
- Bartolome' de Las Casas, Brevissima relazione della distruzione delle Indie
- Lazarillo de Tormes
- Lope de Vega, Fuenteovejuna
- Lu Hsun, tutti i racconti
- Herman Melville, Moby Dick; Benito Cereno
- Moliere, Tartufo
- Thomas More, Utopia
- Blaise Pascal, Lettere provinciali
- William Shakespeare, Riccardo III; Amleto; Otello; Re Lear; Macbeth
- Robert Louis Stevenson, Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde
3. Passato prossimo
- Jose' Maria Arguedas, La volpe di sopra e la volpe di sotto
- Bertolt Brecht, L'eccezione e la regola; Poesie di Svendborg
- Albert Camus, La peste; L'uomo in rivolta
- Elias Canetti, Massa e potere
- Hans Magnus Enzensberger, La breve estate dell'anarchia
- Frantz Fanon, I dannati della terra
- Anne Frank, Diario
- Erving Goffman, Asylums
- Bianca Guidetti Serra, Compagne
- Robert Jungk, Gli apprendisti stregoni
- Stanislaw Lem, Solaris
- Lettere dei condannati a morte della Resistenza europea
- Primo Levi, Se questo e' un uomo; I sommersi e i salvati
- George Orwell, Omaggio alla Catalogna; 1984
- Nuto Revelli, tutte le opere
- Jean-Paul Sartre, Le mani sporche
- Mary Shelley, Frankenstein, ovvero il Prometeo moderno
- Ignazio Silone, Fontamara
- Aleksandr Solzenicyn, Arcipelago Gulag
- Vercors, Il silenzio del mare
4. Presente anteriore
- Guenther Anders, L'uomo e' antiquato; Essere o non essere; Noi figli di Eichmann
- Ernesto Balducci, L'uomo planetario; La terra del tramonto
- Franco Basaglia, Scritti
- Ernesto De Martino, La fine del mondo
- Erich Fromm, Anatomia della distruttivita' umana
- Umberto Galimberti, Psiche e techne
- Mohandas K. Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza
- Luce Irigaray, Speculum
- Hans Jonas, Il principio responsabilita'
- Franz Kafka, tutte le opere
- Krisztof Kieslowski, Krisztof Piesiewicz, Decalogo
- Emmanuel Levinas, Totalita' e infinito
- Rosa Luxemburg, Scritti scelti; Scritti politici
- Nelson Mandela, Lungo cammino verso la liberta'
- Edoarda Masi, Cento trame di capolavori della letteratura cinese
- Gianni Rodari, Grammatica della fantasia
- Umberto Santino, Storia del movimento antimafia
- Renate Siebert, Le donne, la mafia; La mafia, la morte e il ricordo
- George Steiner, Le Antigoni
- Tzvetan Todorov, La conquista dell'America; Di fronte all'estremo; Memoria del male, tentazione del bene
5. I compiti dell'ora
- Hannah Arendt, Le origini del totalitarismo; La banalita' del male; Vita activa
- Simone de Beauvoir, Il secondo sesso; l'opera memorialistica
- Margarete Buber-Neumann, Prigioniera di Stalin e Hitler; Milena, l'amica di Kafka
- Cultura escrita y educacion. Conversaciones con Emilia Ferreiro
- Emily Dickinson, Poesie
- Assia Djebar, Donne d'Algeri nei loro appartamenti; Lontano da Medina; La donna senza sepoltura
- Germaine Greer, L'eunuco femmina; La donna intera
- Etty Hillesum, Diario; Lettere
- Ursula K. Le Guin, La mano sinistra delle tenebre; I reietti dell'altro pianeta
- Rigoberta Menchu' (con Elisabeth Burgos), Mi chiamo Rigoberta Menchu'
- Fatema Mernissi, Islam e democrazia
- Franca Ongaro Basaglia, Salute/malattia; Una voce
- Daniela Padoan, Le pazze. Un incontro con le Madri di Plaza de Mayo
- Adrienne Rich, Nato di donna
- Marthe Robert, L'antico e il nuovo
- Vandana Shiva, tutte le opere
- Silvia Vegetti Finzi, Il bambino della notte; (a cura di), Psicoanalisi al femminile; Volere un figlio
- Simone Weil, Quaderni
- Christa Wolf, Cassandra; Medea. Voci
- Virginia Woolf, Una stanza tutta per se'; Le tre ghinee
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III. Una minima bibliografia sul pensiero filosofico delle donne nel XX secolo
1. Sette testi panoramici e introduttivi
- Adriana Cavarero, Franco Restaino, Le filosofie femministe, Paravia, Torino 1999, Bruno Mondadori, Milano 2002, 2009, pp. VI + 266.
- Giancarla Codrignani, Ecuba e le altre. Le donne, il genere, la guerra, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1994, pp. 256.
- Pieranna Garavaso, Nicla Vassallo, Filosofia delle donne, Laterza, Roma-Bari 2007, pp. VIII + 170.
- Monica Lanfranco, Maria G. Di Rienzo (a cura di), Donne disarmanti, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2003, pp. 290.
- Giovanna Providenti (a cura di), La nonviolenza delle donne, Quaderni Satyagraha - Libreria Editrice Fiorentina, Pisa-Firenze 2006, pp. 288.
- Wanda Tommasi, I filosofi e le donne, Tre Lune Edizioni, Mantova 2001, pp. 272.
- Chiara Zamboni, La filosofia donna, Demetra, Colognola ai colli (Verona) 1997, pp. 160.
2. Sette testi classici
- Hannah Arendt, Vita activa, Bompiani, Milano 1964, 1994, pp. XXXIV + 286.
- Simone de Beauvoir, Le deuxieme sexe, Gallimard, Paris 1949, 1976, 1989, 2 voll. per complessive pp. 416 + 672.
- Assia Djebar, Donne d'Algeri nei loro appartamenti, Giunti, Firenze 1988, 2000, pp. 192; Eadem, La donna senza sepoltura, Il Saggiatore, Milano 2002, pp. 192.
- Luce Irigaray, Speculum. L'altra donna, Feltrinelli, Milano 1975, 1989, pp. 352.
- Rosa Luxemburg, Scritti politici, Editori Riuniti, Roma 1967, 1976, pp. 708; Eadem, Scritti scelti, Edizioni Avanti!, 1963, Einaudi, Torino 1975, 1976, pp. CVIII + 760.
- Simone Weil, La condizione operaia, Edizioni di Comunita', Milano 1952, Mondadori, Milano 1990, pp. 318; Eadem, Quaderni, Adelphi, Milano 1982-1993, quattro volumi per complessive pp. 1846.
- Virginia Woolf, Le tre ghinee, La Tartaruga, Milano 1975, Feltrinelli, Milano 1987, pp. 256.
3. Sette strumenti di lavoro
- Joanna Bourke, Paura. Una storia culturale, Laterza, Roma-Bari 2007, Il sole 24 ore, Milano 2010, pp. XII + 476; Eadem, Stupro. Storia della violenza sessuale dal 1860 a oggi, Laterza, Roma-Bari 2009, 2011, pp. VI + 602.
- Anna Bravo, A colpi di cuore. Storie del sessantotto, Laterza, Roma-Bari 2008, pp. IV + 322; Eadem, La conta dei salvati. Dalla Grande Guerra al Tibet: storie di sangue risparmiato, Laterza, Roma-Bari 2013, pp. VI + 246.
- Fatema Mernissi, Islam e democrazia. La paura della modernita', Giunti, Firenze 2002, pp. 222; Eadem, La terrazza proibita. Vita nell'harem, Giunti, Firenze 1996, 2001, pp. 236; Eadem, L'harem e l'Occidente, Giunti, Firenze 2000, pp. 192.
- Robin Morgan, Sessualita', violenza e terrorismo, La Tartaruga, Milano 1998, 2003, pp. 250.
- Adrienne Rich, Nato di donna, Garzanti, Milano 1977, 1996, 2000, pp. 422.
- Sheila Rowbotham, Donne, resistenza e rivoluzione, Einaudi, Torino 1976, 1977, pp. VIII + 336; Eadem, Esclusa dalla storia, Editori Riuniti, Roma 1977, pp. 272.
- Silvia Vegetti Finzi, Il bambino della notte. Divenire donna, divenire madre, Mondadori, Milano 1990, 1996, pp. VI + 282.
4. Sette testimonianze
- Bianca Guidetti Serra, Compagne, Einaudi, Torino 1977, 2 volumi, pp. XX + 662.
- Etty Hillesum, Diario 1941-1943, Adelphi, Milano 1985, 1996, pp. 268; Eadem, Lettere 1942-1943, Adelphi, Milano 1990, 2001, pp. 158.
- Franca Ongaro Basaglia, Una voce. Riflessioni sulla donna, Il Saggiatore, Milano 1982, pp. X + 150; Eadem, Salute/malattia, Einaudi, Torino 1982, pp. VI + 290.
- Elisabeth Burgos (a cura di), Mi chiamo Rigoberta Menchu', Giunti, Firenze 1987, pp. XXIV + 304.
- Elena Gianini Belotti, Dalla parte delle bambine, Feltrinelli, Milano 1973, 1982, pp. 200.
- Giuliana Morandini, ... E allora mi hanno rinchiusa, Bompiani, Milano 1977, 1985, pp. XVIII + 242.
- Daniela Padoan, Le pazze. Un incontro con le madri di Plaza de Mayo, Bompiani, Milano 2005, pp. 432.
5. Un'opera di riferimento
- Georges Duby, Michelle Perrot (a cura di), Storia delle donne in Occidente, Laterza, Roma-Bari, 1990-1992, 1994-1996, 5 voll. (vol. I. L'Antichita', a cura di Pauline Schmitt Pantel, pp. XVIII + 606; vol. II. Il Medioevo, a cura di Christiane Klapisch-Zuber, pp. VIII + 600; vol. III. Dal Rinascimento all'eta' moderna, a cura di Natalie Zemon Davis e Arlette Farge, pp. VI + 568; vol. IV. L'Ottocento, a cura di Genevieve Fraisse e Michelle Perrot, pp. VI + 618; vol. V. Il Novecento, a cura di Françoise Thebaud, pp. VI + 714).
*
IV. Una minima bibliografia per l'analisi critica e il contrasto efficace del razzismo
1. Sette testi panoramici e introduttivi
- Laura Balbo, Luigi Manconi, Razzismi. Un vocabolario, Feltrinelli, Milano 1993, pp. 136.
- Alessandro Dal Lago, Non-persone. L'esclusione dei migranti in una societa' globale, Feltrinelli, Milano 1999, pp. 272.
- Albert Memmi, Il razzismo. Paura dell'altro e diritti della differenza, Costa & Nolan, Genova 1989, pp. 174.
- Annamaria Rivera, Estranei e nemici. Discriminazione e violenza razzista in Italia, Deriveapprodi, Roma 2003, pp. 160.
- Renate Siebert, Il razzismo. Il riconoscimento negato, Carocci, Roma 2003, pp. 172.
- Pierre-Andre' Taguieff, Il razzismo. Pregiudizi, teorie, comportamenti, Raffaello Cortina Editore, Milano 1999, pp. VI + 128.
- Michel Wieviorka, Il razzismo, Laterza, Roma-Bari 2000, pp. VIII + 152.
2. Sette testi classici
- Hannah Arendt, Le origini del totalitarismo, Edizioni di Comunita', Milano 1967, 1996, pp. LVI + 712.
- Zygmunt Bauman, Modernita' e olocausto, Il Mulino, Bologna 1992, 1999, pp. 284.
- Primo Levi, I sommersi e i salvati, Einaudi, Torino 1986, pp. VI + 170.
- Claude Levi-Strauss, Razza e storia. Razza e cultura, Einaudi, Torino 2002, pp. XVIII + 118.
- Nelson Mandela, Lungo cammino verso la liberta'. Autobiografia, Feltrinelli, Milano 1995, pp. 606.
- George L. Mosse, Il razzismo in Europa. Dalle origini all'Olocausto, Laterza, Roma-Bari 1985, Mondadori, Milano 1992, 1993.
- Tzvetan Todorov, Memoria del male, tentazione del bene, Garzanti, Milano 2001, pp. 406.
3. Sette strumenti di lavoro
- Tahar Ben Jelloun, Il razzismo spiegato a mia figlia, Bompiani, Milano 1998, 1999, pp. 96.
- Marcella Delle Donne, Convivenza civile e xenofobia, Feltrinelli, Milano 2000, pp. 156.
- Teun van Dijk, Il discorso razzista, Rubbettino, Soveria Mannelli 1994, pp. 102.
- Julia Kristeva, Etrangers a' nous-memes, Fayard, Paris 1988, Gallimard, Paris 1991, pp. 314.
- Françoise Sironi, Persecutori e vittime. Strategie di violenza, Feltrinelli, Milano 2001.
- Edward W. Said, Orientalismo, Bollati Boringhieri, Torino 1991, Feltrinelli, Milano 1999, Gruppo editoriale L'Espresso, Roma 2007, pp. VIII + 448.
- Vandana Shiva, Terra madre, Utet, Torino 2002 (edizione riveduta di Sopravvivere allo sviluppo, Isedi, Torino 1990), pp. VI + 232; Il bene comune della terra, Feltrinelli, Milano 2006, pp. 216.
4. Sette testimonianze
- Tahar Ben Jelloun, L'estrema solitudine, Milvia, Torino 1988, Bompiani, Milano 1999, pp. 224.
- Angela Davis, Autobiografia di una rivoluzionaria, Garzanti, Milano 1975, pp. 416.
- Frantz Fanon, Il negro e l'altro, Il Saggiatore, Milano 1965, 1972, pp. 288; Idem, I dannati della terra, Einaudi, Torino 1962, 1976, pp. XXX + 250.
- Fabrizio Gatti, Bilal. Viaggiare, lavorare, morire da clandestini, Rcs, Milano 2007, 2009, pp. 500.
- Antonello Mangano, Gli africani salveranno l'Italia, Rcs, Milano 2010, pp. 176.
- Marco Rovelli, Lager italiani, Rcs, Milano 2006, pp. 288.
- Gian Antonio Stella, L'orda, Rcs, Milano 2002, 2003, R. L. Libri, Milano 2005, pp. 320.
5. Un'opera di riferimento
- Centro studi e ricerche Idos (a cura di), Dossier statistico immigrazione, Roma; rapporto annuale che da molti anni e' uno strumento fondamentale, cfr. anche il sito www.dossierimmigrazione.it
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V. Sette piu' sette testi integrativi
- Adriana Cavarero, Orrorismo ovvero della violenza sull'inerme, Feltrinelli, Milano 2007, pp. 174.
- Shulamith Firestone, La dialettica dei sessi, Guaraldi, Firenze-Rimini 1971, 1976, pp. 250.
- bell hooks, Elogio del margine, Feltrinelli, Milano 1998, pp. 160.
- Lea Melandri, Le passioni del corpo. La vicenda dei sessi tra origine e storia, Bollati Boringhieri, Torino 2001, pp. 192; Eadem, Amore e violenza. Il fattore molesto della civilta', Bollati Boringhieri, Torino 2011, pp. 166.
- Azar Nafisi, Leggere Lolita a Teheran, Adelphi, Milano 2004, 2009, pp. 384.
- Martha C. Nussbaum, La fragilita' del bene, Il Mulino, Bologna 1996, 2004, 2011, pp. VI + 832; Eadem, Diventare persone, Il Mulino, Bologna 2001, 2011, pp. 362.
- Sylvia Plath, Diari, Adelphi, Milano 1998, 2004, pp. 438.; Eadem, Tutte le poesie, Mondadori, Milano 2013, pp. LXIV + 886.
- Elena Pulcini, La cura del mondo. Paura e responsabilita' nell'età globale, Bollati Boringhieri, Torino 2009, pp. 298.
- Nawal al Sa'dawi, Firdaus storia di una donna egiziana, Giunti, Firenze 2001, pp. 128.
- Marianella Sclavi, Arte di ascoltare e mondi possibili, Bruno Mondadori, Milano 2003, pp. 352.
- Giuliana Sgrena (a cura di), La schiavitu' del velo. Voci di donne contro l'integralismo islamico, Manifestolibri, Roma 1995, 1999, pp. 128; Eadem, Alla scuola dei taleban, Manifestolibri, Roma 2002, pp. 176; Eadem, Il fronte Iraq, Manifestolibri, Milano 2004, pp. 184; Eadem, Fuoco amico, Feltrinelli, Milano 2005, pp. 160; Eadem, Il prezzo del velo, Feltrineli, Milano 2008, pp. 160.
- Edith Stein, L'empatia, Franco Angeli, Milano 1986, 2002, pp. 208.
- Christa Wolf, Cassandra, Edizioni e/o, Roma 1984, pp. 160; Eadem, Premesse a Cassandra, Edizioni e/o, Roma 1984, pp. 176.
- Maria Zambrano, Chiari del bosco, Feltrinelli, Milano 1991, pp. 184; Eadem, L'agonia dell'Europa, Marsilio, Venezia 1999, 2009, pp. 102; Eadem, Verso un sapere dell'anima, Cortina, Milano 1996, pp. XXIV + 192.

8. POESIA E VERITA'. JOY HARJO: LEI AVEVA DEI CAVALLI
[Da Joy Harjo, Un delta nella pelle. Poesie scelte, 1975-2001, Passigli, Bagno a Ripoli (Fi) 2017, pp. 101-105, traduzione di Laura Coltelli]

Lei aveva dei cavalli.

Aveva cavalli che erano corpi di sabbia.
Aveva cavalli che erano mappe disegnate col sangue.
Aveva cavalli che erano pelle d'acqua d'oceano.
Aveva cavalli che erano aria azzurra del cielo.
Aveva cavalli che erano mantello e denti.
Aveva cavalli che erano argilla e si spezzavano.
Aveva cavalli che erano roccia rossa scheggiata.

Lei aveva  dei cavalli.

Aveva cavalli con occhi di treni.
Aveva cavalli con salde cosce brune.
Aveva cavalli che ridevano troppo.
Aveva cavalli che tiravano sassi alle serre.
Aveva cavalli che leccavano lame di rasoio.

Lei aveva dei cavalli.

Aveva cavalli che danzavano tra le braccia delle madri.
Aveva cavalli che credevano d'essere il sole e i loro
corpi brillavano e ardevano come stelle.
Aveva cavalli che di notte danzavano il valzer sulla luna.
aveva cavalli che erano troppo timidi, e se ne stavano quieti
in stalle che si erano fatti da soli.

Lei aveva dei cavalli.

Aveva cavalli che amavano i canti delle Danze dei Creek.
Aveva cavalli che piangevano nella birra.
Aveva cavalli che sputavano alle checche che li facevano
aver paura di se stessi.
Aveva cavalli che dicevano di non aver paura.
Aveva cavalli che mentivano.
Aveva cavalli che dicevano la verita', a cui avevano strappato
la lingua dalla bocca.

Lei aveva dei cavalli.

Aveva cavalli che chiamavano se stessi "cavallo".
Aveva cavalli che chiamavano se stessi, "spirito", e si tenevano
segrete e per se' le loro voci.
Aveva cavalli che non avevano un nome.
Aveva cavalli che avevano libri di nomi.

Lei aveva dei cavalli.

Aveva cavalli che sussurravano al buio, per paura
di parlare.
Aveva cavalli che gridavano per paura del silenzio, che
avevano coltelli per proteggersi dai fantasmi.
Aveva cavalli che attendevano la distruzione.
Aveva cavalli che attendevano la resurrezione.

Lei aveva dei cavalli.

Aveva cavalli che si inginocchiavano davanti a ogni salvatore.
Aveva cavalli sicuri che l'alto prezzo li avesse salvati.
Aveva cavalli che cercavano di salvarla, che entravano nel suo
letto di notte e pregavano mentre la violentavano.

Lei aveva dei cavalli.

Aveva cavalli che amava.
Aveva cavalli che odiava.

E questi erano gli stessi cavalli.

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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 96 del 6 aprile 2023
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Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.
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