[Nonviolenza] Telegrammi. 4793



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4793 del 3 aprile 2023
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. In questa giornata di appello all'azione nonviolenta per salvare tutte le vite
2. Enrico Peyretti: appunti schematici dalla lezione di Roberto Mancini su Gandhi tenuta il 29 marzo 2023
3. Roberta De Monticelli: Anche in nome della civilta', la guerra e' una barbarie
4. Un appello di donne: Addio alle armi. Nel mondo con uno sguardo femminile amorevole e irriducibile
5. Sette iniziative per la liberazione di Leonard Peltier
6. Scriviamo all'ambasciata dell'Iran in Italia per chiedere che cessino persecuzioni ed uccisioni
7. Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane
8. Alcuni riferimenti utili
9. Tre tesi
10. Ripetiamo ancora una volta...
11. Segnalazioni librarie
12. La "Carta" del Movimento Nonviolento
13. Per saperne di piu'

1. L'ORA. IN QUESTA GIORNATA DI APPELLO ALL'AZIONE NONVIOLENTA PER SALVARE TUTTE LE VITE

Di questo 2 aprile 2023 la rete di movimenti e associazioni "Europe for Peace" invita a fare una giornata contro la guerra e per la nonviolenza, ed e' giusto invito.
Mentre in tante parti del mondo e fin nel cuore d'Europa la guerra fa strage di esseri umani innocenti, e mentre governi scellerati e impazziti passo dopo passo stanno precipitando l'umanita' nell'abisso di una guerra mondiale che divenendo altresi' guerra nucleare puo' distruggere l'intera famiglia umana, l'intera civilta' umana, l'intera storia umana, e devastare irreversibilmente quest'unico mondo vivente di cui dovremmo invece essere solleciti, amorevoli, accudenti custodi, ogni persona senziente e pensante sa che occorre fermare immediatamente la criminale follia della guerra, ed abolire i suoi sciagurati strumenti, gli eserciti e le armi; ogni persona senziente e pensante sa che ogni potere che ordina di uccidere e' ipso facto criminale e illegittimo; ogni persona senziente e pensante sa che solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe in corso che tutte e tutti puo' divorarci, che tutte e tutti ci sta gia' divorando; ed ogni umano agire ed ogni umano istituto a questo dovrebbero essere orientati: a salvare tutte le vite, a salvare l'umanita' intera e l'intero mondo vivente.
Pace, disarmo, smilitarizzazione devono essere il primo nostro comune compito.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto devono essere il primo nostro comune impegno.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e l'intero mondo vivente dalla catastrofe.
Uscire dalla disperazione, uscire dalla rassegnazione, uscire dall'indifferenza, uscire dalla subalternita', uscire dalla complicita' col male.
Insorgano nonviolentemente i popoli per contrastare i poteri impazziti e criminali che stanno massacrando i nostri fratelli e le nostre sorelle, che stanno portando al disastro l'intera famiglia umana.
Insorgano nonviolentemente i popoli per la liberazione e la salvezza comune dell'umanita' intera.
Con la forza della verita'.
Tutte e tutti siamo una sola famiglia.
Donna, vita, liberta'.
La nonviolenza e' in cammino.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.

2. INCONTRI. ENRICO PEYRETTI: APPUNTI SCHEMATICI DALLA LEZIONE dI ROBERTO MANCINI SU GANDHI TENUTA IL 29 MARZO 2023
[Riceviamo e diffondiamo]

Appunti schematici dalla lezione di Roberto Mancini, il 29 marzo 2023, nel corso "Ban the bomb, ban the war", organizzato da Pax Christi per insegnanti.
*
- Gandhi non e' solo una "figura"
- In Occidente i movimenti "alternativi" sanno dire solo dei "no": alla violenza, al profitto, ecc.
- L'Occidente pensa che la nonviolenza si pratica "quando e' possibile"
- Il codice culturale occidentale ha 4 logiche:
1 - identita' esclusiva, senza relazione, ma competizione. Lo schema e' bellico. In altre culture la relazione e' interna all'identita'
2 - il potere: potenza, imposizione, autoreferenzialita'. Chi e' senza potere, subisce il potere degli altri
3 - proprieta': possesso del potere, vale piu' della relazione. Napoleone corresse il trinomio della Rivoluzione Francese: liberta', eguaglianza, proprieta'!
4 - sacrificio: eliminazione di qualcosa per ottenere altro. Vangelo: "misericordia voglio, non sacrificio"
Gandhi ha un codice tutto diverso:
1 - comunita' a cerchi concentrici, dal piu' prossimo a tutti
2 – dignita' dei senza-potere: i fuori-casta, intoccabili, li chiama Harijans, "figli di Dio". Gandhi non pensa secondo il potere
3 – condivisione: economia della "amministrazione fiduciaria"
4 – sacrificio nella tradizione induista: il dio originario si spezza per generare l'altro da se'; dinamica di nascita, non di morte; creazione, nascita
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Cammino di Gandhi:
- ha i valori assorbiti dall'ambiente (anche nazionalismo, razzismo), poi li trasforma secondo verita': vive "esperimenti con la verita'"
- 1906: ha una nuova nascita, la nonviolenza e' una forma di vita; il no e' una trasformazione verso la verita' dell'amore (in Sudafrica, lottando per i diritti degli indiani contro i soprusi degli europei)
- non e' la sua bravura, ma l'azione della verita' su di lui
- da giovane, narcisismo morale, cerca superiorita' personale, poi scopre che questo e' un subdolo primato egoista
- l'anima e' identita' profonda, Atman, il Dio personale che abita in noi: anche nel peggiore oppressore abita una scintilla di Dio, la forza di amare, che non e' il potere  [Gandhi scrive due lettere a Hitler, il 23 07 1939 e il 24 12 1940, che la censura inglese non lascia spedire, e lo chiama "Caro amico"]
- la forza dell'amore, della verita', e non il "potere su altri" e' la forza che ci guida
- la vita interiore non e' isolata, ma sociale, con gli altri
- 1930, profonda svolta personale, riprendendo quella del 1906, con gli altri. Decide di lottare senza violenza, "di fronte" a Dio
- Satyagraha: sat = verita'; yagraha = mettere radici; satyagraha, fondamento, radici nella verita'
- forza che scaturisce quando una persona, un popolo, mette radici nella verita'-Dio (non di una data confessione religiosa)
- Ahimsa e' la conseguenza: a-himsa: non-violenza, una forma di vita che da' frutto nella vicenda storica in tutti i conflitti. La nonviolenza non e' (solo) astensione dalla violenza, ma adesione alla verita'-Dio
- Swaraj: indipendenza, liberta' dal potere; autogoverno non e' arbitrio, ma fedelta' all'amore
- Brahmacharya: non e' tanto la castita', ma ogni aspetto della vita in relazione con Dio; il corpo secondo ragione, la ragione secondo la coscienza morale, la coscienza secondo l'Atman, l'Atman secondo Dio
- Swadeshi: in relazione col Dio che mi abita, e' l'indipendenza come impegno e partecipazione per il bene comune; la comunita' non e' privata, va dal locale al mondiale. La vita e' relazione. "Essere con il mondo" (Paulo Freire)
- Sarvodaya: benessere integrale nella vita semplice. Tutto e' comune. "Vivere semplicemente perche' tutti possano semplicemente vivere" (Gandhi, citato e vissuto da Nanni Salio)
- l'eredita' di Gandhi non e' un'attualita' passeggera, ma una "futurita'", vita vera
- e' presenza viva: ci insegna che la vita e' a rischio, al bivio tra il potere che la opprime, e il ripudio del potere. Due parole opposte: potere, oppure cura, servizio
- in sintesi: liberta', responsabilita', cura
- autorità e' chi aiuta
- la politica inizia dove finisce il potere
- vivere e' completare la nostra nascita
- assumere la nonviolenza per trasformare tutti gli aspetti della vita in amore
- ne' riforme ne' rivoluzione, ma rigenerazione
- ecologia integrale
- giustizia riparativa, rigenerativa: non un contro-male, non "espiare"
- non "riaggiustare" il sistema attuale, ma portarlo da necrofilo a biofilo
- la nonviolenza ha una forza educativa (Maria Montessori)
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Dalla discussione:
- il vangelo e' una nuova nascita, non una religione
- Tolstoj: un cristianesimo radicalmente nonviolento. Gandhi vede meglio la positivita' della nonviolenza
- la nonviolenza fiorisce sul confine tra i potenti e i "movimenti popolari" (quelli con cui parla papa Francesco)
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Vedi: Roberto Mancini, Gandhi. Al di la' del principio di potere, Feltrinelli 2021 (pp. 172, euro 14)

3. LIBRI. ROBERTA DE MONTICELLI: ANCHE IN NOME DELLA CIVILTA', LA GUERRA E' UNA BARBARIE
[Dal sito www.editorialedomani.it riprendiamo e diffondiamo questa recensione del 28 febbraio 2023]

Pforzenheim, febbraio 1945. La Germania e' gia' vinta. Ma la Royal Air Force, con un raid di 367 bombardieri, non rinuncia a radere al suolo questa cittadina tedesca, causando la morte di 17mila civili. Comincia cosi' il piccolo straordinario libro di Edgar Morin, Di guerra in guerra - Dal 1940 all'Ucraina invasa, uscito in contemporanea a Parigi e a Milano (Cortina) in questi giorni.
Comincia con il moto d'orrore che il 24enne tenente Edgar Nahoum, gia' entrato nella resistenza a ventun anni (col nome clandestino, che gli restera' come nom de plume, di Edgar Morin) reprimera' rapidamente, ci racconta, dicendosi: "E' la guerra". Nello stesso mese 1.300 bombardieri angloamericani annientano la citta' d'arte demilitarizzata di Dresda, facendo piu' di 300mila morti.
E dovevano ancora venire le centinaia di migliaia di morti civili dell'atomica, a Hiroshima e Nagasaki, nell'agosto. Il 60 per cento dei civili normanni morti durante lo sbarco in Normandia fu dovuto ai bombardamenti dei liberatori. Questa breve sequenza iniziale da' il tema di tutto il piccolo libro, che e' una cura-choc contro la rimozione della barbarie che accettammo fosse scatenata in nome e per conto della civilta' e della democrazia, come di nuovo facciamo oggi. Tanto piu' indicibile ed estrema fu la barbarie rimossa dalla luce accecante della giusta causa.
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Uno spiraglio d'aria pura
Pur di aprire uno spiraglio d'aria pura nel chiuso delle nostre coscienze inchiavardate, Morin si accusa, facendo torto a se stesso: "E' molto piu' tardi, dopo l'invasione dell'Ucraina, che e' riemersa in me la coscienza della barbarie dei bombardamenti compiuti in nome della civilta' contro la barbarie nazista". Non e' vero, lo senti' fin d'allora. Ma ci voleva un uomo di 102 anni a dirci che siamo ancora in tempo a svegliarci.
Un uomo di cent'anni puo' parlare con la voce di un bambino. Fu un regime che era tessuto di menzogne, di gulag e di assassinii, che contribui' in modo essenziale a liberare l'Europa dal nazismo. Furono la prima disfatta tedesca davanti a Mosca e l'entrata in guerra degli Stati Uniti, l'una e l'altra nel dicembre del 1941, a indurre Hitler nel gennaio del 1942 alla decisione di sterminare tutti gli ebrei del continente. Fu un paese il cui solo nome evoca in noi le idee di liberta', eguaglianza e fraternita', a reprimere nel sangue di uno dei piu' grandi massacri della storia l'aspirazione alla libertà del popolo algerino. E' come se, guardando al nostro passato, potessimo verificare da ogni punto di vista la verita' di cio' che Vasilij Grossman disse di Stalingrado: che fu "la piu' grande vittoria e la piu' grande sconfitta dell'umanita'".
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Figure della coscienza bellica
La voce del centenario e del bambino e' la voce della fenomenologia: capace di far rivivere ogni cosa passata nella pienezza sensibile in cui fu vissuta, e insieme dotata della vista lunga, che afferra l'insieme e il disegno del tempo, le sue figure invarianti. Questa fenomenologia delle figure della guerra - della sua allucinata eppure apodittica coscienza - e' tanto evidente quanto disarmante, come se il bambino che e' in noi, in cui gia' Platone salutava il filosofo, sciogliesse finalmente la paura nelle parole piu' semplici, che mostrano il re nudo, e la sua vergogna, e la nostra. L'isteria di guerra, anzitutto. Questa "conversione di un sintomo immaginario in sintomo della realta'".
E' quella che produce la totale demonizzazione del nemico, versando sul fuoco tanta benzina d'odio da bruciare le relazioni future di intere generazioni, censurare scrittori, musicisti, sportivi solo per la loro nazionalita', e infine rompere amicizie che sembravano profonde, e si ritraggono di fronte all'incomprensibile strepito delle fanfare. La menzogna di guerra, peggiore ancora se fabbricata per giustificare le guerre. La "spionite", ovvero la credenza che il nostro campo sia infestato da spie al soldo del nemico - e ne sappiamo qualcosa dopo aver lasciato che fosse arruolato fra i putiniani chiunque abbia osato alzare il sopracciglio di un dubbio. La criminalizzazione, che e' il modo in cui il fanatismo uccide la politica trasformandola in guerra, o prolungando la guerra in raffiche di menzogna e cimiteri di silenzio omertoso, come sappiamo dalla guerra fredda.
La radicalizzazione, che nel piccolo diventa distruzione dei tessuti familiari e affettivi - come avvenne con la guerra di Jugoslavia nel 1991, come avviene anche oggi ai confini fra Russia e Ucraina - e nel grande diventa escalation, come quella che nel 1945, con la rivelazione del potere di autodistruzione ormai in mano all'uomo, muto' radicalmente e una volta per tutte gli antichi argomenti in difesa della guerra giusta. Com'e' strano che tante brillanti intelligenze non se ne siano accorte. E che tanti gazzettieri abbiano dimenticato quell'evidenza del male maggiore - la distruzione della civilta' umana sulla terra - che aveva portato finalmente nel secolo scorso a due conquiste morali che potevamo credere irreversibili.
Una, e' l'architrave normativa della cosiddetta comunita' internazionale, incarnata in numerose istituzioni eppure tanto brutalmente disattesa nella realta': la Dichiarazione Universale dei diritti umani. L'altra e' quella che Aldo Capitini, il nostro grande teorico della nonviolenza, chiamo' la dismissione dei nazionalismi. Entrambe le conquiste riducono enormemente la legittimita' della guerra come metodo di risoluzione delle controversie internazionali, prospettando quelle cessioni di sovranita' a vantaggio di ampie democrazie sovranazionali che in parte l'Unione Europea ha realizzato.
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Le responsabilita' di Ue e Usa
All'Unione Europea del resto Morin non risparmia l'accusa di non aver voluto impedire il disastro della guerra civile jugoslava, come non risparmia a Israele quella di aver spazzato via, proclamandosi Stato ebraico, la soluzione di uno stato democratico binazionale, mentre distruggeva quella di due stati attraverso la continua espansione degli insediamenti coloniali.
E non e' tenero, il gran vecchio, con "i nostri media", concentrati sull'imperialismo della Grande Russia e "muti sull'altro imperialismo che interviene ovunque sul globo contravvenendo spesso, come la Russia in Ucraina, alle convenzioni internazionali". Non stupisce che Morin lasci troneggiare sulla fine del libro la figura di Mikhail Gorbaciov, "eroe dell'umanita' che fece cessare la Guerra fredda in nome di quella 'casa comune' che e' la terra per tutti gli umani".
Infine, dopo aver distinto tre guerre in una (la continuazione della guerra interna fra potere ucraino e provincia separatista, la guerra russo-ucraina, e "una guerra politico-economica internazionalizzata antirussa dell'occidente animata dagli Stati Uniti"), Morin si sorprende che "si levino cosi' poche voci in favore della pace nelle nazioni piu' esposte. E' sorprendente vedere cosi' poca coscienza e cosi' poca volonta' in Europa... nel promuovere una politica di pace".
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Se cerchi il vero, cercalo tutto
Tutta la vita umana e' prendere posizione, aveva scritto Edmund Husserl introducendo la distinzione fra prendere partito, o schierarsi, e consentire a cio' che si ha ragione di credere vero, fino a prova contraria e indipendentemente da quello che ne pensano i sodali. Morin non porta in dote al lettore la sterminata bibliografia che pure ha alle spalle (un'ottantina di libri tradotti in una trentina di lingue), ma solo un secolo di vita vissuta prendendo posizioni che il tempo ha provato giuste e ben fondate, tutte. Vita d'azione nella sua giovinezza partigiana e nella sua maturita' di pubblico intellettuale, certo, ma soprattutto vita di ricerca, infinita.
In fondo il pensiero della complessita', nonostante i sei volumi de Il metodo, in cui si dispiega a partire dalla natura fino all'etica, si distingue per la piu' umanistica delle aspirazioni: se cerchi il vero, cercalo tutto, anche se sai che ne conoscerai, se va bene, una piccola parte. Nella storia politica del mondo, che e' "planetaria" fin dai primordi del XX secolo, questo vuol dire: non ignorare mai le ragioni di nessuna parte, e soprattutto non ignorare mai la parte di male che le tue scelte possono comportare. E il messaggio e' chiaro: "Piu' la guerra si aggrava, piu' la pace e' difficile e piu' e' urgente".

4. REPETITA IUVANT. UN APPELLO DI DONNE: ADDIO ALLE ARMI. NEL MONDO CON UNO SGUARDO FEMMINILE AMOREVOLE E IRRIDUCIBILE
[Dal sito della Libreria delle donne di Milano (www.libreriadelledonne.it) riprendiamo e diffondiamo il seguente appello del 2 febbraio 2023]

Per un otto marzo memorabile facciamo parlare la lingua-ragione, la lingua madre, fonte della vita, contro le non-ragioni di tutte le guerre. Da anni scriviamo e ripetiamo che gli uomini "non sanno confliggere e fanno la guerra". Assistiamo in Ucraina a una guerra sanguinosa e temeraria. A farla non e' piu' il patriarcato come l'hanno conosciuto le nostre madri e le nostre nonne. Il mondo e' cambiato, grazie alle donne, ma non abbastanza: oggi il patriarcato non c'e' piu', ma gli e' subentrata la fratria, fatta di confraternite maschili che possono includere anche sorelle. La fratria fa la guerra e non ascolta la lingua-ragione, e popoli che parlano la stessa lingua si scannano col contributo delle armi di tutti i governi aderenti alla Nato. Diciamo basta all'invio di armi di qualsiasi tipo. Basta alla guerra per procura. Basta alla devastazione dell'Ucraina. Basta col nichilismo distruttivo che prende a bersaglio i corpi delle donne e dei loro figli in tutto il mondo. Basta coi vecchi potenti che mandano al macello giovani vite, in nome dell'identita', della "democrazia" e della sicurezza dei confini.
Noi non staremo nel coro degli uomini incolti e delle donne che li seguono e li imitano. E' tempo di dire addio alle armi, a tutte le armi e a tutte le guerre. In tempo di autentica pace si confligge con le armi della parola e l'intelligenza d'amore. E' tempo di gridare il nostro desiderio di vita e liberta'.
Liberta' dalla guerra, si', ma non solo: anche in luoghi apparentemente in pace, la fratria nella sua ricerca di nuovi orizzonti di profitto e nel suo disprezzo per la fonte della vita vuole cancellare tutte le differenze e rendere il mondo un deserto asessuato di surrogati e robot che sostituiscano la ricchezza delle relazioni di corpi sessuati. Noi che amiamo la vita diciamo no alla mercificazione dei corpi con le piu' sofisticate tecnologie. Poniamo fine alla pulsione mortifera dell'ultraliberismo.
Ci piace ricordare le parole che Rosa Luxemburg scrisse in una lettera dal carcere nel 1918:
C'e' ancora molto da vivere e tanto di grande da affrontare. Stiamo assistendo all'affondare del vecchio mondo, ogni giorno ne scompare un pezzo. E' un crollo gigantesco, e molti non se ne accorgono, pensano di essere ancora sulla terraferma.
Facciamo in modo che dal crollo del vecchio mondo, retto dai paradigmi della forza, del dominio, della violenza, nasca una nuova convivenza che abbia a fondamento l'attenzione, la cura, l'amore del vivente.
Diamo vita in questo 8 marzo 2023 a iniziative che vadano in questa direzione.
A Milano ne discutiamo sabato 11 marzo alle 11,00 in un'assemblea pubblica di donne alla Casa Rossa, v. Monte Lungo 2 (MM1 Turro).
*
Per contatti: addioallearmi2023 at gmail.com
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Laura Minguzzi, Silvia Baratella, Cristina Gramolini, Stella Zaltieri Pirola, Lucia Giansiracusa, Daniela Dioguardi, Roberta Trucco, Daniela Danna, Paola Mammani, Flavia Franceschini, Marilena Zirotti, Danila Giardina, Rosi Castellese, Mariella Pasinati, Anna La Mattina, Agata Schiera, Fausta Ferruzza, Virginia Dessy, Daniela Musumeci, Anna De Filippi, Stefania Macaluso, Mimma Glorioso, Eliana Romano, Bice Grillo, Ida La Porta, Francesca Traina, Anna Marrone, Mimma Grillo, Luciana Tavernini, Pina Mandolfo, Nunziatina Spatafora, Maria Castiglioni, Giovanna Minardi, Rita Calabrese, Concetta Pizzurro, Giovanna Camertoni, Roberta Vannucci, Adele Longo, Katia Ricci, Anna Potito, Rosy Daniello, Isa Solimando, Franca Fortunato, Nadia Schavecher

5. REPETITA IUVANT. SETTE INIZIATIVE PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Sette proposte per estendere ed intensificare la mobilitazione per la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier
Carissime e carissimi,
vi proponiamo sette iniziative per estendere ed intensificare la mobilitazione per la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Il momento e' questo: in questo torno di tempo infatti sia negli Stati Uniti che a livello internazionale sta crescendo la mobilitazione, ottenendo nuove, ampie e rilevanti adesioni che possono finalmente trovare ascolto alla Casa Bianca, nelle cui mani e' il potere di restituire la liberta' a Leonard Peltier attraverso la concessione della grazia presidenziale.
*
1. Scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America
La prima: scrivere a Biden e diffondere quanto piu' possibile la proposta di scrivere a Biden.
Di seguito una proposta di testo della lettera da inviare al Presidente degli Stati Uniti d'America recante la richiesta della grazia presidenziale per Leonard Peltier, e le istruzioni per inviarla attraverso il sito della Casa Bianca.
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 47 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 47 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.
*
2. Scrivere al sindaco di Roma
La seconda: scrivere al sindaco di Roma affinche' affinche' unisca la sua voce alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier. La voce del sindaco di una delle citta' piu' importanti del mondo puo' trovare favorevole ascolto sia presso la Casa Bianca che presso l'opinione pubblica non solo italiana ma internazionale.
Indirizzi di posta elettronica cui scrivere: segreteria_cg at comune.roma.it, donato.iannone at comune.roma.it, segreteriavcgv.debernardini at comune.roma.it, giorgio.piccarreta at comune.roma.it, pietropaolo.mileti at comune.roma.it, gianluca.viggiano at comune.roma.it, caterina.cordella at comune.roma.it, segreteria.direzionegac at comune.roma.it, accesso.semplice at comune.roma.it, ld.gabinetto at comune.roma.it, mariagrazia.tretola at comune.roma.it, seg.gen at comune.roma.it, laura.dimeglio at comune.roma.it, patrizia.bernardini at comune.roma.it, eufrasia.cogliandro at comune.roma.it, vicesindaco at comune.roma.it, assessorato.bilancio at comune.roma.it, assessorato.ambiente at comune.roma.it, assessorato.rifiuti at comune.roma.it, assessoratodecentramento at comune.roma.it, assessoratopersonale at comune.roma.it, assessorato.politichesociali at comune.roma.it, assessorato.cultura at comune.roma.it, assessorato.sviluppoeconomico at comune.roma.it, assessorato.pariopportunita at comune.roma.it, assessorato.sport at comune.roma.it, assessorato.turismo at comune.roma.it, assessorato.grandieventi at comune.roma.it, assessorato.mobilita at comune.roma.it, assessoratoallascuola at comune.roma.it, assessoratolavoroformazione at comune.roma.it, assessorato.infrastrutture at comune.roma.it, assessorato.urbanistica at comune.roma.it, tiziana.marrone at comune.roma.it, assessorato.patrimoniocasa at comune.roma.it, presidenza.assembleacapitolina at comune.roma.it,
Modello di lettera:
Egregio Sindaco di Roma,
sicuramente conoscera' gia' la vicenda di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.
E sicuramente sapra' anche che la sua liberazione nel corso di quasi mezzo secolo e' stata richiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Shirin Ebadi, papa Francesco, il Dalai Lama ed innumerevoli altre.
Ricordera' anche che il compianto Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa, aveva promosso un appello per la liberazione di Leonard Peltier. E del resto il Parlamento Europeo gia' negli anni Novanta del secolo scorso aveva ripetutamente richiesto la sua liberazione.
Negli ultimi mesi due nuovi autorevoli inviti sono stati rivolti al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia che liberi l'illustre attivista nativo americano: alcuni mesi fa la commissione giuridica ad hoc dell'Onu; e lo scorso settembre con voto unanime il comitato nazionale del Partito Democratico statunitense (il partito politico cui appartiene lo stesso Presidente Biden).
Gia' lo scorso anno, su nostra sollecitazione, molti sindaci italiani (tra cui quelli di citta' importanti come Aosta, Bologna, Palermo, Pesaro...) espressero il loro sostegno alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier.
Sarebbe di grande importanza che anche il Sindaco del Comune di Roma volesse unire la sua voce all'appello promosso da prestigiosissime personalita', innumerevoli associazioni umanitarie (prima fra tutte Amnesty International), istituzioni di tutto il mondo, affinche' il Presidente statunitense conceda la grazia che restituisca la liberta' a un uomo innocente che e' ormai per l'umanita' intera testimone e simbolo della lotta per i diritti umani e dei popoli e per la difesa della Madre Terra.
Per tutto quanto precede siamo quindi a pregarla di voler anche lei richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
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3. Scrivere alle ed ai parlamentari italiani
La terza: scrivere alle ed ai parlamentari italiani affinche' uniscano la loro voce alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier.
Gli indirizzi di posta elettronica delle e dei parlamentari sono disponibili nel sito del Senato e della Camera (www.senato.it e www.camera.it).
Modello di lettera:
Egregie senatrici, egregi senatori,
Egregie deputate, egregi deputati,
conoscete gia' la vicenda di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.
E sapete anche che la sua liberazione nel corso di quasi mezzo secolo e' stata richiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Shirin Ebadi, papa Francesco, il Dalai Lama ed innumerevoli altre.
Ricorderete anche che il compianto Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa, aveva promosso un appello per la liberazione di Leonard Peltier. E del resto il Parlamento Europeo gia' negli anni Novanta del secolo scorso aveva ripetutamente richiesto la sua liberazione.
Negli ultimi mesi due nuovi autorevoli inviti sono stati rivolti al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia che liberi l'illustre attivista nativo americano: alcuni mesi fa la commissione giuridica ad hoc dell'Onu; e lo scorso settembre con voto unanime il comitato nazionale del Partito Democratico statunitense (il partito politico cui appartiene lo stesso Presidente Biden).
Sarebbe di grande importanza che anche il Parlamento italiano volesse unire la sua voce all'appello promosso da prestigiosissime personalita', innumerevoli associazioni umanitarie (prima fra tutte Amnesty International), istituzioni di tutto il mondo, affinche' il Presidente statunitense conceda la grazia che restituisca la liberta' a un uomo innocente che e' ormai per l'umanita' intera testimone e simbolo della lotta per i diritti umani e dei popoli e per la difesa della Madre Terra.
Per tutto quanto precede siamo quindi a pregarvi di un vostro autorevole impegno a richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
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4. Scrivere alle ed ai parlamentari italiani che siedono nel Parlamento Europeo
La quarta: scrivere alle ed ai parlamentari italiani che siedono nel Parlamento Europeo affinche' uniscano la loro voce alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier, proseguendo nell'impegno gia' espresso dal Parlamento Europeo nel 1994 e nel 1999 e rinnovato nel 2021 dal compianto Presidente David Sassoli.
Gli indirizzi di posta elettronica delle e dei parlamentari europei sono disponibili nel sito del Parlamento Europeo (www.europarl.europa.eu).
Modello di lettera:
Egregie ed egregi parlamentari europei,
conoscete gia' la vicenda di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.
E sapete anche che la sua liberazione nel corso di quasi mezzo secolo e' stata richiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Shirin Ebadi, papa Francesco, il Dalai Lama ed innumerevoli altre.
Ricorderete anche che il compianto Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa, aveva promosso un appello per la liberazione di Leonard Peltier. E del resto il Parlamento Europeo gia' negli anni Novanta del secolo scorso aveva ripetutamente richiesto la sua liberazione.
Negli ultimi mesi due nuovi autorevoli inviti sono stati rivolti al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia che liberi l'illustre attivista nativo americano: alcuni mesi fa la commissione giuridica ad hoc dell'Onu; e lo scorso settembre con voto unanime il comitato nazionale del Partito Democratico statunitense (il partito politico cui appartiene lo stesso Presidente Biden).
Sarebbe di grande importanza che anche il Parlamento Europeo volesse ancora una volta unire la sua voce all'appello promosso da prestigiosissime personalita', innumerevoli associazioni umanitarie (prima fra tutte Amnesty International), istituzioni di tutto il mondo, affinche' il Presidente statunitense conceda la grazia che restituisca la liberta' a un uomo innocente che e' ormai per l'umanita' intera testimone e simbolo della lotta per i diritti umani e dei popoli e per la difesa della Madre Terra.
Per tutto quanto precede siamo quindi a pregarvi di un vostro autorevole impegno a richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
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5. Scrivere all'"International Leonard Peltier Defense Committee"
La quinta: scrivere all'"International Leonard Peltier Defense Committee" per far sentire direttamente la nostra solidarieta' a chi e' piu' vicino a Leonard Peltier e coordina la mobilitazione per la sua liberazione
Per contatti diretti con l'"International Leonard Peltier Defense Committee": sito: wwww.whoisleonardpeltier.info, e-mail: contact at whoisleonardpeltier.info, recapiti telefonici: Carol Gokee, International Leonard Peltier Defense Committee, 715-209-4453; Jean Roach, International Leonard Peltier Defense Committee, 605-415-3127; Kevin Sharp, former Federal District Court Judge & Peltier's lead attorney, 615-434-7001.
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6. Scrivere direttamente a Leonard Peltier
La sesta: scrivere direttamente a Leonard Peltier.
L'indirizzo e': Leonard Peltier, #89637-132, USP Coleman I, P.O. Box 1033, Coleman, FL 33521.
Possono essere inviate solo lettere postali.
Ovviamente le lettere devono essere adeguate alla situazione. Possono bastare anche poche parole.
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7. Costruire una rete italiana di solidarieta' con Leonard Peltier
La settima: costruire una rete italiana di solidarieta' con Leonard Peltier.
Ovviamente una rete senza gerarchie o primazie, policentrica e plurale, in cui possano impegnarsi insieme persone provenienti da tutte le culture, le esperienze e le tradizioni.
Una rete di persone e realta' che si prefigga ad esempio di:
a) partecipare a iniziative comuni;
b) promuovere iniziative proprie, locali e non solo;
c) premere nonviolentemente sui media, locali e non solo, affinche' diano notizia della vicenda di Leonard Peltier e delle iniziative per la sua liberazione;
d) premere nonviolentemente sulle rappresentanze democratiche (istituzioni, associazioni, forze politiche e sindacali, esperienze della cultura e della solidarieta'...), locali e non solo, affinche' si impegnino per la liberazione di Leonard Peltier.
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E' ovvio che tutte le iniziative che proponiamo devono essere rigorosamente nonviolente, coerentemente con il fine dell'iniziativa: ottenere la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Se necessaria, varia documentazione utile, in inglese e in italiano, puo' essere richiesta scrivendo al nostro indirizzo di posta elettronica: centropacevt at gmail.com
Ringraziandovi fin d'ora per l'attenzione e l'impegno, un forte abbraccio dal
"Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
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Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.
Piu' specificamente: dal giugno 2021 il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" ha lavorato intensamente a qualificare ed estendere la solidarieta' con Leonard Peltier in Italia (ma anche in Europa e negli Stati Uniti d'America e in Canada).
Sul piano della qualificazione della solidarieta' ha promosso molti incontri di studio e ha fatto conoscere per la prima volta in Italia molti libri il cui studio e' fondamentale per chi vuole impegnarsi per sostenere Leonard Peltier e le lotte attuali dei nativi americani.
Sul piano dell'estensione della solidarieta' ha raggiunto ripetutamente decine di migliaia di interlocutori, e raccolto migliaia di adesioni: coinvolgendo figure di grande prestigio della riflessione morale e dell'impegno civile, della scienza e delle arti, dei movimenti e delle istituzioni.
Il criterio e' stato di coinvolgere persone, associazioni ed istituzioni in grado di esercitare un'azione persuasiva nei confronti del Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
In questa iniziativa, sul versante del coinvolgimento delle istituzioni, di particolare valore e' stata l'adesione del compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, quelle di molti parlamentari e parlamentari emeriti, quelle dei sindaci di vari comuni d'Italia, da Aosta a Bologna, da Palermo a Pesaro.

6. REPETITA IUVANT. SCRIVIAMO ALL'AMBASCIATA DELL'IRAN IN ITALIA PER CHIEDERE CHE CESSINO PERSECUZIONI ED UCCISIONI

Carissime e carissimi, gentilissime e gentilissimi,
vi proponiamo di scrivere all'ambasciata dell'Iran in Italia per chiedere al governo di quel paese che cessino le persecuzioni e le uccisioni.
Gli indirizzi di posta elettronica cui inviare le lettere sono i seguenti: iranemb.rom at mfa.gov.ir, iranconsulate.rom at mfa.gov.ir, rom.media at mfa.gov.ir
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Vi proponiamo un possibile testo essenziale:
Egregio ambasciatore,
le chiediamo di trasmettere al governo del suo Paese questa nostra richiesta che cessino le persecuzioni e le uccisioni.
E' dovere di ogni persona, di ogni societa', di ogni ordinamento giuridico rispettare la vita, la dignita' e i diritti di tutte le donne e di tutti gli uomini.
Tutti gli esseri umani sono eguali in dignita' e diritti, tutti gli esseri umani hanno diritto alla vita e alla liberta'.
Siamo solidali con le donne iraniane - e con gli uomini che si sono posti al loro ascolto e alla loro sequela - nell'impegno nonviolento per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Distinti saluti,
Nome e cognome, luogo e data, recapito di chi scrive.
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Carissime e carissimi, gentilissime e gentilissimi,
vi proponiamo anche di far circolare questa proposta.
Adoperiamoci affinche' tante persone, tante associazioni, tante istituzioni di tutto il mondo chiedano al governo iraniano che cessino persecuzioni e uccisioni.
Sosteniamo le donne iraniane - e gli uomini che si sono posti al loro ascolto e alla loro sequela - nell'impegno nonviolento per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Grazie di cuore per quanto vorrete fare.

7. RIFERIMENTI. SOSTENIAMO IL COORDINAMENTO ITALIANO DI SOSTEGNO ALLE DONNE AFGHANE

Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane (CISDA).
Per contatti: e-mail: cisdaonlus at gmail.com, sito: www.cisda.it

8. PER SAPERE E PER AGIRE. ALCUNI RIFERIMENTI UTILI

Segnaliamo il sito della "Casa delle donne" di Milano: www.casadonnemilano.it
Segnaliamo il sito della "Casa internazionale delle donne" di Roma: www.casainternazionaledelledonne.org
Segnaliamo il sito delle "Donne in rete contro la violenza": www.direcontrolaviolenza.it
Segnaliamo il sito de "Il paese delle donne on line": www.womenews.net
Segnaliamo il sito della "Libreria delle donne di Milano": www.libreriadelledonne.it
Segnaliamo il sito della "Libera universita' delle donne" di Milano: www.universitadelledonne.it
Segnaliamo il sito di "Noi donne": www.noidonne.org
Segnaliamo il sito di "Non una di meno": www.nonunadimeno.wordpress.com

9. REPETITA IUVANT. TRE TESI

La guerra e il fascismo sono la stessa cosa. Solo la lotta di liberazione delle donne puo' difendere e liberare l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

10. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

11. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Simone Fattori, La guerra del Kosovo, Rcs, Milano 2023, pp. 160, euro 5,99.
- Davide F. Jabes, Seconda guerra mondiale. Il fronte occidentale, Rcs, Milano 2023, pp. 160, euro 5,99.
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Riletture
- Masolino d'Amico, Dieci secoli di teatro inglese 970-1980, Mondadori, Milano 1981, pp. X + 468.
- Masolino d'Amico, Storia del teatro inglese, Newton Compton, Roma 1995, pp. 98.
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Riedizioni
- Akutagawa Ryunosuke, Racconti fantastici, Marsilio, Venezia 1995, Gedi, Torino 2023, pp. 128, euro 8,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica").
- Georges Simenon, Il sospettato, Adelphi, Milano 2019, Gedi, Torino 2023, pp. 144, euro 9,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica").

12. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

13. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4793 del 3 aprile 2023
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei  dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
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L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e' centropacevt at gmail.com