[Nonviolenza] Sette tristezze di un uomo che e' stanco di sangue. Un discorso a Porta Romana



SETTE TRISTEZZE DI UN UOMO CHE E' STANCO DI SANGUE. UN DISCORSO A PORTA ROMANA

Mercoledi' 22 febbraio 2023, il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, Peppe Sini, ha tenuto a Porta Romana un discorso nell'imminenza del primo anniversario della guerra scatenata dal folle e criminale governo russo contro la popolazione inerme e innocente in Ucraina.
Il responsabile della storica struttura nonviolenta viterbese ha argomentato ancora una volta la necessita' di fermare i massacri in corso, riproponendo l'appello per un immediato "cessate il fuoco".
Di seguito una frettolosa estrema sintesi dei sette ragionamenti svolti.
*
La prima tristezza e' nel constatare che la guerra prosegue ed ogni giorno nuove stragi e nuove devastazioni si aggiungono alle stragi e alle devastazioni.
L'umanita' intera dovrebbe insorgere nonviolentemente per fermare la guerra e le stragi.
L'umanita' intera dovrebbe insorgere nonviolentemente per imporre a tutti i governi coinvolti nella guerra - tra cui anche quello italiano, in flagrante violazione dell'articolo 11 della Costituzione repubblicana - di cessare di alimentare la guerra e le stragi e di adoperarsi invece per l'immediato "cessate il fuoco".
Salvare le vite e' il primo dovere. La guerra e' nemica dell'umanita'. Pace, disarmo, smilitarizzazione.
*
La seconda tristezza e' nel constatare che i governi impazziti del mondo con la prosecuzione e l'estensione della guerra stanno portando l'umanita' verso la guerra nucleare che puo' distruggere l'intera famiglia umana.
L'umanita' intera dovrebbe insorgere nonviolentemente per fermare l'escalation verso l'apocalisse nucleare.
L'umanita' intera dovrebbe insorgere nonviolentemente per imporre a tutti i governi di cessare di alimentare la guerra e il riarmo e di adoperarsi invece per l'immediato disarmo atomico.
Salvare le vite e' il primo dovere. La guerra e' nemica dell'umanita'. Pace, disarmo, smilitarizzazione.
*
La terza tristezza e' nel constatare che i governi impazziti del mondo dissipano enormi risorse del pubblico erario per fare la guerra, armare e addestrare ad uccidere, commettere stragi, distruggere beni necessari alla vita e devastare irreversibilmente la biosfera invece di usare quelle enormi risorse per il bene comune dell'umanita', per abolire la fame e la miseria, per risanare un pianeta avvelenato.
L'umanita' intera dovrebbe insorgere nonviolentemente per imporre a tutti i governi la riconversione sociale ed ecologica di tutte le risorse attualmente gettate nella fornace della guerra, del riarmo, del militarismo che e' sempre e solo assassino; per imporre che i beni di tutti gli esseri umani siano utilizzati a beneficio di tutti gli esseri umani, per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione di tutti i conflitti, in un impegno comune per il bene comune dell'umanita' intera.
L'umanita' intera dovrebbe insorgere nonviolentemente per imporre a tutti i governi il disarmo, la smilitarizzazione, la difesa popolare nonviolenta, i corpi civili di pace, la cooperazione internazionale che riconosca finalmente che siamo una sola famiglia umana in un unico mondo vivente di cui tutte e tutti siamo insieme parte e custodi.
Salvare le vite e' il primo dovere. La guerra e' nemica dell'umanita'. Pace, disarmo, smilitarizzazione.
*
La quarta tristezza e' nel constatare come furiosamente prosegua in tutto il mondo - non solo in Afghanistan o in Iran - la guerra del potere maschilista e patriarcale contro tutte le donne.
L'umanita' intera dovrebbe insorgere nonviolentemente per imporre a tutti i governi di riconoscere che la violenza maschile e' la prima radice e il primo paradigma di tutte le violenze, e che solo la liberazione delle donne libera l'umanita' intera, solo il riconoscimento dei diritti umani di tutte le donne invera il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
L'umanita' intera dovrebbe insorgere nonviolentemente per imporre la fine del potere maschilista, la fine della violenza maschile, e l'inizio della civilta' integralmente umana e universalmente solidale.
Salvare le vite e' il primo dovere. La guerra e' nemica dell'umanita'. Pace, disarmo, smilitarizzazione.
*
La quinta tristezza e' nel constatare come in tutto il mondo continui la brutale dominazione del razzismo, del colonialismo, della segregazione, della schiavitu'. La strage degli innocenti nel Mediterraneo, l'apartheid e lo schiavismo anche in Italia, sono l'esito abominevole delle politiche esplicitamente colonialiste e razziste, e quindi effettualmente fasciste, di pressoche' tutti i governi europei e dell'Unione Europea nel suo insieme.
L'umanita' intera dovrebbe insorgere nonviolentemente per imporre a tutti i governi il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani, a cominciare dalla liberazione dal flagello della guerra, come e' scritto nella Carta dell'Onu.
L'umanita' intera dovrebbe insorgere nonviolentemente per rendere effettivi per tutti gli esseri umani i diritti enunciati nella Dichiarazione universale dei diritti umani.
Salvare le vite e' il primo dovere. La guerra e' nemica dell'umanita'. Pace, disarmo, smilitarizzazione.
*
La sesta tristezza e' nel constatare come in tutto il mondo continui e si espanda il modo di produzione fondato sulla rapina, sullo sfruttamento vampiresco degli esseri umani e della natura, sulla desertificazione della vita. Il sistema di potere fondato sulla massimizzazione del profitto di pochi a danno dell'intera umanita' e dell'intero mondo vivente e' incompatibile non solo con la dignita' umana ma anche con i limiti naturali della biosfera.
L'umanita' intera dovrebbe insorgere nonviolentemente per imporre a tutti i governi una politica della responsabilita' e della condivisione del bene e dei beni, del pieno rispetto della dignita' umana e del mondo vivente.
L'umanita' intera dovrebbe insorgere nonviolentemente per realizzare una societa' mondiale fondata sul principio responsabilita', sull'universale solidarieta', sul programma sintetizzato nel motto "Da ciascuno secondo le sue capacita', a ciascuno secondo i suoi bisogni".
Salvare le vite e' il primo dovere. La guerra e' nemica dell'umanita'. Pace, disarmo, smilitarizzazione.
*
La settima tristezza e' nel constatare come gran parte dell'umanita' continui a disprezzare le altre vite senzienti e l'intero mondo vivente, a negare il valore intrinseco delle esistenze non umane, a mercificare e sopprimere vite, uccidendo, avvelenando, distruggendo, desertificando la biosfera.
L'umanita' intera dovrebbe insorgere nonviolentemente per imporre a tutti i governi la fine della cecita' e della violenza specista, il riconoscimento dei diritti dei viventi non umani, la comprensione dei nostri comuni doveri di esseri umani nei confronti delle altre vite e dell'intero mondo vivente.
L'umanita' intera dovrebbe insorgere nonviolentemente per realizzare una societa' mondiale fondata sulla consapevolezza che tutto e' interconnesso, che tutto il vivente ha valore, che siamo una sola famiglia: i nativi americani esprimono questo concetto con una formula preziosa: "Mitakuye Oyasin".
Salvare le vite e' il primo dovere. La guerra e' nemica dell'umanita'. Pace, disarmo, smilitarizzazione.
*
Cessate il fuoco, cessate di uccidere.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e l'intero mondo vivente dalla catastrofe.

Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo

Viterbo, 22 febbraio 2023

Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.

* * *