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[Nonviolenza] Telegrammi. 4703
- Subject: [Nonviolenza] Telegrammi. 4703
- From: Centro di ricerca per la pace Centro di ricerca per la pace <centropacevt at gmail.com>
- Date: Mon, 2 Jan 2023 18:35:33 +0100
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4703 del 3 gennaio 2023
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Sommario di questo numero:
1. Pace, disarmo, smilitarizzazione: per salvare tutte le vite
2. Scriviamo all'ambasciata dell'Iran in Italia per chiedere che cessino persecuzioni ed uccisioni
3. Una lettera all'ambasciata dell'Iran in Italia
4. Ripetiamo ancora una volta...
5. L'Associazione "Respirare" di Viterbo aderisce all'appello recante "Sette proposte per estendere ed intensificare la mobilitazione per la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier"
6. Annamaria Rivera: Grandi romanzi, mediocri filmetti
7. Annamaria Rivera: Dominerai le altre forme viventi
8. Segnalazioni librarie
9. La "Carta" del Movimento Nonviolento
10. Per saperne di piu'
1. L'ORA. PACE, DISARMO, SMILITARIZZAZIONE: PER SALVARE TUTTE LE VITE
Far cessare tutte le guerre, tutte le stragi, tutte le uccisioni.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
2. L'ORA. SCRIVIAMO ALL'AMBASCIATA DELL'IRAN IN ITALIA PER CHIEDERE CHE CESSINO PERSECUZIONI ED UCCISIONI
Carissime e carissimi, gentilissime e gentilissimi,
vi proponiamo di scrivere all'ambasciata dell'Iran in Italia per chiedere al governo di quel paese che cessino le persecuzioni e le uccisioni.
Gli indirizzi di posta elettronica cui inviare le lettere sono i seguenti: iranemb.rom at mfa.gov.ir, iranconsulate.rom at mfa.gov.ir, rom.media at mfa.gov.ir
*
Vi proponiamo un possibile testo essenziale:
Egregio ambasciatore,
le chiediamo di trasmettere al governo del suo Paese questa nostra richiesta che cessino le persecuzioni e le uccisioni.
E' dovere di ogni persona, di ogni societa', di ogni ordinamento giuridico rispettare la vita, la dignita' e i diritti di tutte le donne e di tutti gli uomini.
Tutti gli esseri umani sono eguali in dignita' e diritti, tutti gli esseri umani hanno diritto alla vita e alla liberta'.
Siamo solidali con le donne iraniane - e con gli uomini che si sono posti al loro ascolto e alla loro sequela - nell'impegno nonviolento per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Distinti saluti,
Nome e cognome, luogo e data, recapito di chi scrive.
*
Carissime e carissimi, gentilissime e gentilissimi,
vi proponiamo anche di far circolare questa proposta.
Adoperiamoci affinche' tante persone, tante associazioni, tante istituzioni di tutto il mondo chiedano al governo iraniano che cessino persecuzioni e uccisioni.
Sosteniamo le donne iraniane - e gli uomini che si sono posti al loro ascolto e alla loro sequela - nell'impegno nonviolento per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Grazie di cuore per quanto vorrete fare.
3. REPETITA IUVANT. UNA LETTERA ALL'AMBASCIATA DELL'IRAN IN ITALIA
All'ambasciatore dell'Iran in Italia: iranemb.rom at mfa.gov.ir, iranconsulate.rom at mfa.gov.ir, rom.media at mfa.gov.ir,
Egregio ambasciatore,
le saremmo assai grati se volesse trasmettere al suo governo il seguente appello.
Tutte le tradizioni di pensiero dell'umanita', quali che siano le loro fonti, convengono su queste semplici verita':
- che ogni vita umana deve essere rispettata, onorata e protetta;
- che uccidere e' sempre e solo un male;
- che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta';
- che rispettare e salvare le vite e' il primo dovere.
Certi del fatto che condividiate queste semplici considerazioni siamo quindi a chiedervi di impegnarvi:
- affinche' nel vostro paese, come in ogni parte del mondo, cessino finalmente le uccisioni e le persecuzioni;
- affinche' nel vostro paese, come in ogni parte del mondo, siano finalmente rispettati la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Vi chiediamo quindi:
- di riconoscere la dignita' e i diritti delle donne, che sono gli stessi degli uomini;
- di non piu' perseguitare, ma piuttosto ascoltare ed onorare, le donne che da mesi nel vostro paese stanno chiedendo "vita e liberta'".
Queste donne che non commettono alcuna violenza, e gli uomini che si sono posti al loro ascolto e alla loro sequela e a loro volta non commettono alcuna violenza, sono amiche ed amici dell'umanita' e del bene comune.
E' un crimine ed una follia perseguitare ed uccidere queste donne che non commettono alcuna violenza, e gli uomini che si sono posti al loro ascolto e alla loro sequela e a loro volta non commettono alcuna violenza.
Vi chiediamo pertanto di adempiere al dovere proprio di ogni ordinamento ed istituto giuridico legittimo: rispettare e proteggere le vite, la dignita' e i diritti di tutte le persone.
Vi chiediamo pertanto di adempiere al dovere di far cessare persecuzioni ed uccisioni.
Sia pace, rispetto ed amicizia fra tutte le persone, i popoli, i paesi.
Distinti saluti dal
"Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 30 dicembre 2022
4. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...
... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
5. APPELLI. L'ASSOCIAZIONE "RESPIRARE" DI VITERBO ADERISCE ALL'APPELLO RECANTE "SETTE PROPOSTE PER ESTENDERE ED INTENSIFICARE LA MOBILITAZIONE PER LA GRAZIA CHE RESTITUISCA LA LIBERTA' A LEONARD PELTIER"
L'associazione "Respirare" di Viterbo aderisce all'appello recante "Sette proposte per estendere ed intensificare la mobilitazione per la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier".
Leonard Peltier e' l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente che da 47 anni e' detenuto innocente, condannato per crimini che non ha commesso in un processo-farsa basato su cosiddette "prove" e su cosiddette "testimonianze" dimostratesi false, come hanno successivamente riconosciuto gli stessi accusatori e giudici.
La sua liberazione e' stata chiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, il Dalai Lama, papa Francesco.
Milioni di persone ed autorevoli istituzioni di tutto il mondo chiedono al Presidente degli Stati Uniti d'America di concedere la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Alleghiamo in calce il testo integrale dell'appello.
L'associazione "Respirare" di Viterbo
Viterbo, 18 dicembre 2022
L'associazione e' stata promossa nel 2009 a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.
* * *
Allegato: testo integrale dell'appello "Sette proposte per estendere ed intensificare la mobilitazione per la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier"
Carissime e carissimi,
vi proponiamo sette iniziative per estendere ed intensificare la mobilitazione per la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Il momento e' questo: in questo torno di tempo infatti sia negli Stati Uniti che a livello internazionale sta crescendo la mobilitazione, ottenendo nuove, ampie e rilevanti adesioni che possono finalmente trovare ascolto alla Casa Bianca, nelle cui mani e' il potere di restituire la liberta' a Leonard Peltier attraverso la concessione della grazia presidenziale.
*
1. Scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America
La prima: scrivere a Biden e diffondere quanto piu' possibile la proposta di scrivere a Biden.
Di seguito una proposta di testo della lettera da inviare al Presidente degli Stati Uniti d'America recante la richiesta della grazia presidenziale per Leonard Peltier, e le istruzioni per inviarla attraverso il sito della Casa Bianca.
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 47 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 47 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.
*
2. Scrivere al sindaco di Roma
La seconda: scrivere al sindaco di Roma affinche' affinche' unisca la sua voce alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier. La voce del sindaco di una delle citta' piu' importanti del mondo puo' trovare favorevole ascolto sia presso la Casa Bianca che presso l'opinione pubblica non solo italiana ma internazionale.
Indirizzi di posta elettronica cui scrivere: segreteria_cg at comune.roma.it, donato.iannone at comune.roma.it, segreteriavcgv.debernardini at comune.roma.it, giorgio.piccarreta at comune.roma.it, pietropaolo.mileti at comune.roma.it, gianluca.viggiano at comune.roma.it, caterina.cordella at comune.roma.it, segreteria.direzionegac at comune.roma.it, accesso.semplice at comune.roma.it, ld.gabinetto at comune.roma.it, mariagrazia.tretola at comune.roma.it, seg.gen at comune.roma.it, laura.dimeglio at comune.roma.it, patrizia.bernardini at comune.roma.it, eufrasia.cogliandro at comune.roma.it, vicesindaco at comune.roma.it, assessorato.bilancio at comune.roma.it, assessorato.ambiente at comune.roma.it, assessorato.rifiuti at comune.roma.it, assessoratodecentramento at comune.roma.it, assessoratopersonale at comune.roma.it, assessorato.politichesociali at comune.roma.it, assessorato.cultura at comune.roma.it, assessorato.sviluppoeconomico at comune.roma.it, assessorato.pariopportunita at comune.roma.it, assessorato.sport at comune.roma.it, assessorato.turismo at comune.roma.it, assessorato.grandieventi at comune.roma.it, assessorato.mobilita at comune.roma.it, assessoratoallascuola at comune.roma.it, assessoratolavoroformazione at comune.roma.it, assessorato.infrastrutture at comune.roma.it, assessorato.urbanistica at comune.roma.it, tiziana.marrone at comune.roma.it, assessorato.patrimoniocasa at comune.roma.it, presidenza.assembleacapitolina at comune.roma.it,
Modello di lettera:
Egregio Sindaco di Roma,
sicuramente conoscera' gia' la vicenda di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.
E sicuramente sapra' anche che la sua liberazione nel corso di quasi mezzo secolo e' stata richiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Shirin Ebadi, papa Francesco, il Dalai Lama ed innumerevoli altre.
Ricordera' anche che il compianto Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa, aveva promosso un appello per la liberazione di Leonard Peltier. E del resto il Parlamento Europeo gia' negli anni Novanta del secolo scorso aveva ripetutamente richiesto la sua liberazione.
Negli ultimi mesi due nuovi autorevoli inviti sono stati rivolti al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia che liberi l'illustre attivista nativo americano: alcuni mesi fa la commissione giuridica ad hoc dell'Onu; e lo scorso settembre con voto unanime il comitato nazionale del Partito Democratico statunitense (il partito politico cui appartiene lo stesso Presidente Biden).
Gia' lo scorso anno, su nostra sollecitazione, molti sindaci italiani (tra cui quelli di citta' importanti come Aosta, Bologna, Palermo, Pesaro...) espressero il loro sostegno alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier.
Sarebbe di grande importanza che anche il Sindaco del Comune di Roma volesse unire la sua voce all'appello promosso da prestigiosissime personalita', innumerevoli associazioni umanitarie (prima fra tutte Amnesty International), istituzioni di tutto il mondo, affinche' il Presidente statunitense conceda la grazia che restituisca la liberta' a un uomo innocente che e' ormai per l'umanita' intera testimone e simbolo della lotta per i diritti umani e dei popoli e per la difesa della Madre Terra.
Per tutto quanto precede siamo quindi a pregarla di voler anche lei richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
*
3. Scrivere alle ed ai parlamentari italiani
La terza: scrivere alle ed ai parlamentari italiani affinche' uniscano la loro voce alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier.
Gli indirizzi di posta elettronica delle e dei parlamentari sono disponibili nel sito del Senato e della Camera (www.senato.it e www.camera.it).
Modello di lettera:
Egregie senatrici, egregi senatori,
Egregie deputate, egregi deputati,
conoscete gia' la vicenda di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.
E sapete anche che la sua liberazione nel corso di quasi mezzo secolo e' stata richiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Shirin Ebadi, papa Francesco, il Dalai Lama ed innumerevoli altre.
Ricorderete anche che il compianto Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa, aveva promosso un appello per la liberazione di Leonard Peltier. E del resto il Parlamento Europeo gia' negli anni Novanta del secolo scorso aveva ripetutamente richiesto la sua liberazione.
Negli ultimi mesi due nuovi autorevoli inviti sono stati rivolti al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia che liberi l'illustre attivista nativo americano: alcuni mesi fa la commissione giuridica ad hoc dell'Onu; e lo scorso settembre con voto unanime il comitato nazionale del Partito Democratico statunitense (il partito politico cui appartiene lo stesso Presidente Biden).
Sarebbe di grande importanza che anche il Parlamento italiano volesse unire la sua voce all'appello promosso da prestigiosissime personalita', innumerevoli associazioni umanitarie (prima fra tutte Amnesty International), istituzioni di tutto il mondo, affinche' il Presidente statunitense conceda la grazia che restituisca la liberta' a un uomo innocente che e' ormai per l'umanita' intera testimone e simbolo della lotta per i diritti umani e dei popoli e per la difesa della Madre Terra.
Per tutto quanto precede siamo quindi a pregarvi di un vostro autorevole impegno a richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
*
4. Scrivere alle ed ai parlamentari italiani che siedono nel Parlamento Europeo
La quarta: scrivere alle ed ai parlamentari italiani che siedono nel Parlamento Europeo affinche' uniscano la loro voce alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier, proseguendo nell'impegno gia' espresso dal Parlamento Europeo nel 1994 e nel 1999 e rinnovato nel 2021 dal compianto Presidente David Sassoli.
Gli indirizzi di posta elettronica delle e dei parlamentari europei sono disponibili nel sito del Parlamento Europeo (www.europarl.europa.eu).
Modello di lettera:
Egregie ed egregi parlamentari europei,
conoscete gia' la vicenda di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.
E sapete anche che la sua liberazione nel corso di quasi mezzo secolo e' stata richiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Shirin Ebadi, papa Francesco, il Dalai Lama ed innumerevoli altre.
Ricorderete anche che il compianto Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa, aveva promosso un appello per la liberazione di Leonard Peltier. E del resto il Parlamento Europeo gia' negli anni Novanta del secolo scorso aveva ripetutamente richiesto la sua liberazione.
Negli ultimi mesi due nuovi autorevoli inviti sono stati rivolti al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia che liberi l'illustre attivista nativo americano: alcuni mesi fa la commissione giuridica ad hoc dell'Onu; e lo scorso settembre con voto unanime il comitato nazionale del Partito Democratico statunitense (il partito politico cui appartiene lo stesso Presidente Biden).
Sarebbe di grande importanza che anche il Parlamento Europeo volesse ancora una volta unire la sua voce all'appello promosso da prestigiosissime personalita', innumerevoli associazioni umanitarie (prima fra tutte Amnesty International), istituzioni di tutto il mondo, affinche' il Presidente statunitense conceda la grazia che restituisca la liberta' a un uomo innocente che e' ormai per l'umanita' intera testimone e simbolo della lotta per i diritti umani e dei popoli e per la difesa della Madre Terra.
Per tutto quanto precede siamo quindi a pregarvi di un vostro autorevole impegno a richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
*
5. Scrivere all'"International Leonard Peltier Defense Committee"
La quinta: scrivere all'"International Leonard Peltier Defense Committee" per far sentire direttamente la nostra solidarieta' a chi e' piu' vicino a Leonard Peltier e coordina la mobilitazione per la sua liberazione
Per contatti diretti con l'"International Leonard Peltier Defense Committee": sito: wwww.whoisleonardpeltier.info, e-mail: contact at whoisleonardpeltier.info, recapiti telefonici: Carol Gokee, International Leonard Peltier Defense Committee, 715-209-4453; Jean Roach, International Leonard Peltier Defense Committee, 605-415-3127; Kevin Sharp, former Federal District Court Judge & Peltier's lead attorney, 615-434-7001.
*
6. Scrivere direttamente a Leonard Peltier
La sesta: scrivere direttamente a Leonard Peltier.
L'indirizzo e': Leonard Peltier, #89637-132, USP Coleman I, P.O. Box 1033, Coleman, FL 33521.
Possono essere inviate solo lettere postali.
Ovviamente le lettere devono essere adeguate alla situazione. Possono bastare anche poche parole.
*
7. Costruire una rete italiana di solidarieta' con Leonard Peltier
La settima: costruire una rete italiana di solidarieta' con Leonard Peltier.
Ovviamente una rete senza gerarchie o primazie, policentrica e plurale, in cui possano impegnarsi insieme persone provenienti da tutte le culture, le esperienze e le tradizioni.
Una rete di persone e realta' che si prefigga ad esempio di:
a) partecipare a iniziative comuni;
b) promuovere iniziative proprie, locali e non solo;
c) premere nonviolentemente sui media, locali e non solo, affinche' diano notizia della vicenda di Leonard Peltier e delle iniziative per la sua liberazione;
d) premere nonviolentemente sulle rappresentanze democratiche (istituzioni, associazioni, forze politiche e sindacali, esperienze della cultura e della solidarieta'...), locali e non solo, affinche' si impegnino per la liberazione di Leonard Peltier.
*
E' ovvio che tutte le iniziative che proponiamo devono essere rigorosamente nonviolente, coerentemente con il fine dell'iniziativa: ottenere la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Se necessaria, varia documentazione utile, in inglese e in italiano, puo' essere richiesta scrivendo al nostro indirizzo di posta elettronica: centropacevt at gmail.com
Ringraziandovi fin d'ora per l'attenzione e l'impegno, un forte abbraccio dal
"Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 9 dicembre 2022
Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.
Piu' specificamente: dal giugno 2021 il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" ha lavorato intensamente a qualificare ed estendere la solidarieta' con Leonard Peltier in Italia (ma anche in Europa e negli Stati Uniti d'America e in Canada).
Sul piano della qualificazione della solidarieta' ha promosso molti incontri di studio e ha fatto conoscere per la prima volta in Italia molti libri il cui studio e' fondamentale per chi vuole impegnarsi per sostenere Leonard Peltier e le lotte attuali dei nativi americani.
Sul piano dell'estensione della solidarieta' ha raggiunto ripetutamente decine di migliaia di interlocutori, e raccolto migliaia di adesioni: coinvolgendo figure di grande prestigio della riflessione morale e dell'impegno civile, della scienza e delle arti, dei movimenti e delle istituzioni.
Il criterio e' stato di coinvolgere persone, associazioni ed istituzioni in grado di esercitare un'azione persuasiva nei confronti del Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
In questa iniziativa, sul versante del coinvolgimento delle istituzioni, di particolare valore e' stata l'adesione del compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, quelle di molti parlamentari e parlamentari emeriti, quelle dei sindaci di vari comuni d'Italia, da Aosta a Bologna, da Palermo a Pesaro.
6. RIFLESSIONE. ANNAMARIA RIVERA: GRANDI ROMANZI, MEDIOCRI FILMETTI
[Dal sito di "Comune-info" riprendiamo e diffondiamo il seguente intervento del 15 febbraio 2021]
Coltivo una tale passione per l'opera di Romain Gary (pseudonimo di Roman Kacew, com'e' noto) che ho iniziato a leggere i suoi romanzi ben prima che, uno dopo l'altro, fossero tradotti e pubblicati in Italia dalla casa editrice Neri Pozza, a cominciare da La promessa dell'alba ed Educazione europea, entrambi apparsi nel 2006.
Man mano che procedevo nella loro lettura e infioravo con sue citazioni i miei saggi di taglio antropologico (ma anche un mio romanzo: Spelix. Storia di gatti, di stranieri e di un delitto, Dedalo 2010), andavo scoprendo quanto poco questo grande e prolifico scrittore, nonche' regista e sceneggiatore, fosse conosciuto in Italia, se non in taluni ambienti intellettuali. Eppure soprattutto il pubblico di sinistra dotato di una certa cultura avrebbe dovuto leggere e apprezzare un tale romanziere. E non solo per la qualita' della scrittura, ma anche per il suo anticonformismo e la vita intensa e straordinaria: tra l'altro, per aver partecipato alla Resistenza, arruolandosi nell'aviazione e prestando servizio nelle Forces aeriennes françaises libres, dirette da de Gaulle, nonché' per aver scritto Education europeenne, grande romanzo sulla Resistenza polacca (nel corso dell'inverno 1942-'43), la cui prima versione fu pubblicata in Inghilterra nel 1944, durante la guerra.
Egli e' apprezzabile, a mio parere, anche per il rispetto e la grande considerazione del genere femminile ("Tutti i valori della civilta' sono al femminile", scrive ne La notte sara' calma), ma anche per il precoce e profondo animalismo: una propensione, quest'ultima, che attraversa l'intera sua opera, soprattutto nella forma del tema dell'amicizia con i non-umani (in suo onore, uno dei miei gatti si chiama Gary). E' un motivo, questo, di grande importanza, poiche' - come ho gia' scritto ne La citta' dei gatti. Antropologia animalista di Essaouira (Dedalo, 2016) - potrebbe sottrarre lo stesso pensiero anti-specista al rischio di aporie, astrazioni teoretiche, irrigidimenti ideologici, per ancorarlo a una filosofia dell'esperienza, utile a trascendere le metafisiche di stampo antropocentrico.
E non solo: cio' che egli scrive nei romanzi e altrove appare oggi, al tempo della pandemia da Covid-19, di una straordinaria attualita'. In un articolo dal titolo Lettre a' l'elephant, comparso a marzo del 1968 nella rivista "Le Figaro Litteraire", Gary affermava che, se noi smettessimo di sterminare gli elefanti, cosi' come altri animali, impedendo cosi' che essi scompaiano, forse riusciremmo a proteggere la nostra stessa specie contro le nostre azioni di sterminio. E aggiungeva che la sorte degli umani e la loro dignita' "sono in gioco ogni volta che le nostre bellezze naturali - gli oceani, le foreste, gli elefanti... - siano minacciati di distruzione".
E' cio' che oggi sostengono non pochi/e scienziati/e: le emergenze epidemiche e pandemiche sono l'esito, tra l'altro, della riduzione progressiva della biodiversita' e dell'abnorme predominio della specie umana sul resto delle forme viventi. All'opposto, la nostra stessa salute e' un processo sistemico che include il benessere della natura, in generale, e in particolare dell'insieme degli animali non-umani. Per dirlo in sintesi con le stesse parole dello scrittore, "in un mondo fatto interamente per l'uomo, potrebbe accadere che non vi sia piu' posto per l'uomo".
Avrebbe dovuto attrarre un gran numero di lettori e lettrici italiani/e la sua stessa, singolare biografia. Per illustrarla assai sinteticamente, basta dire che il grande scrittore francese, di famiglia ebraica, nato nel 1914 a Vilna, nell'Impero russo (l'attuale Vilnius, in Lituania), da adolescente intraprese un lungo, avventuroso viaggio con la madre per raggiungere la Francia, ove s'installarono a Nizza. E in Francia, dopo la Resistenza, sin dal 1945 inizio' a percorrere una brillante carriera diplomatica che poi, nel 1961, decise di abbandonare. Giro' anche due film : Les oiseaux vont mourir au Perou (1968) et Kill (1972). Conviene aggiungere che egli e' stato l'unico scrittore ad aver vinto per due volte il premio Goncourt, cosa espressamente vietata dallo statuto del Premio: la prima volta, nel 1956, con lo pseudonimo abituale di Romain Gary, per Le radici del cielo; la seconda nel 1975, con quello di Emile Ajar, per La vie devant soi.
Anche la sua vita sentimentale fu intensa e speciale. Lo fu, in particolare, il legame, coronato dal matrimonio, con l'attrice Jean Seberg, icona della nouvelle vague, dalla quale ebbe un figlio.
Quando lei - che, negli Stati Uniti, a soli quattordici anni aveva aderito alla NAACP (National Association for the Advancement of Colored People) - da Parigi intensifico' il suo sostegno, anche economico, in favore del Black Panther Party e di taluni movimenti di nativi americani, l'FBI inizio' a sorvegliarla e minacciarla, a intimidirla, calunniarla e perseguitarla in ogni modo, al punto da provocarle una grave forma di depressione. Scomparsa misteriosamente il 30 agosto del 1979, venne ritrovata cadavere nove giorni dopo: aveva quarant'anni. Secondo il referto del medico legale, probabilmente si era suicidata.
Gary, che l'aveva sempre difesa - anche dopo il divorzio - affermo', nel corso di una conferenza-stampa tenuta a Parigi il 10 settembre 1979, che la sua morte era stata, in realta', opera dell'FBI, che aveva cercato deliberatamente di distruggerla, spingendola al suicidio. Dopo poco piu' di un anno, il 2 dicembre 1980, egli stesso, all'eta' di sessantasei anni, si suicido' con un colpo di pistola, come ho scritto piu' ampiamente in un altro articolo. Nel suo appartamento fu trovato un messaggio che esordiva cosi': "Nessun rapporto con Jean Seberg...". Oggi quella frase ci appare come un'antifrasi...
Mi sono soffermata sulla sua biografia e sulle sue opere per mostrare quanto superficiale sia l'attuale, tardiva riscoperta italiana "di massa" di questo grande scrittore, che fu anche un personaggio assai singolare.
Probabilmente a renderla possibile e' stato un filmetto, uscito nel 2020, che ne tradisce la peculiarita' e la grandezza: La vita davanti a se', ispirato dal romanzo omonimo, che, come gia' detto, Gary scrisse sotto lo pseudonimo di Emile Ajar, e' di una mediocrita' sconcertante; e' tanto piatto e banale quanto il romanzo e' profondo, tenero, palpitante. Tale e' soprattutto se comparato con la trasposizione cinematografica francese, realizzata da Moshe' Mizrahi, con Simone Signoret a interpretarne il personaggio principale: un film tanto apprezzato da vincere, nel 1977, l'Oscar per il miglior film in lingua straniera, il Premio Cesar per la migliore attrice, il David di Donatello per la migliore attrice straniera...
Al contrario, la variante italiana, diretta da Edoardo Ponti, figlio di Sofia Loren, la quale ne interpreta il personaggio principale, coglie ben poco dello spirito e del senso del romanzo, a iniziare dal contesto, la citta' di Bari (con qualche scena girata a Trani), che ha assai poco a che fare con quello del romanzo: cioe' il quartiere parigino di Belleville, pluriculturale per eccellenza, abitato com'era ed e', almeno dalla fine della Prima guerra mondiale, da un gran numero di persone immigrate, provenienti dai Paesi piu' vari.
Nondimeno, e' stato dopo l'uscita del film di Ponti che la Rai-radio 3 ha preso l'iniziativa della lettura integrale, in venti puntate - dal 25 gennaio al 19 febbraio 2021 - di quello stesso romanzo, con la regia di Riccardo Amorese e la voce di Fausto Paravidino. Infine, quel che possiamo auspicare e' che la voga attuale non resti effimera e superficiale, che si tramuti, anzi, in autentico interesse verso questo grande scrittore.
7. RIFLESSIONE. ANNAMARIA RIVERA: DOMINERAI LE ALTRE FORME VIVENTI
[Dal sito di "Comune-info" riprendiamo e diffondiamo il seguente intervento del 17 gennaio 2021]
Nel lontano Duemila la casa editrice Dedalo pubblico' un volume, Homo sapiens e mucca pazza. Antropologia del rapporto col mondo animale, che, curato e introdotto da me, conteneva i saggi dell'antropologo Mondher Kilani, dell'etologo Roberto Marchesini, della filosofa Luisella Battaglia, oltre al mio.
Rileggerlo oggi, al tempo della pandemia da Covid-19, induce a riflettere sull'assenza di lungimiranza dimostrata da politici e intellettuali, perfino da taluni scienziati, rispetto al rischio, del tutto fondato, che alla encefalite spongiforme bovina (questo e' il suo nome scientifico) altre epidemie o pandemie sarebbero susseguite se nulla fosse cambiato nel nostro rapporto con l'ambiente e con gli animali non umani: in particolare con quelli confinati e mercificati negli allevamenti intensivi e nei mattatoi industriali.
"La loro reificazione e massificazione - scrivevo in quel volume - il loro confinamento e segregazione, la loro riduzione a macchine per la produzione di carne, latte o uova, si rivelano, infine, distruttivi non solo della vita e della salute degli animali ma anche di quelle degli esseri umani". E aggiungevo che "la scoperta che l'encefalopatia spongiforme e' trasmissibile dal bovino all'uomo non ha decisamente pregiudicato (...) la diffusa propensione occidentale a considerare la carne come un bisogno naturale e irrinunciabile".
L'ugualmente diffusa abitudine di definire l'encefalopatia come morbo della "mucca pazza" - scriveva dal canto suo Mondher Kilani - era un chiaro indizio della propensione ad attribuire ai soli bovini la responsabilita' di una catastrofe provocata dagli umani.
Allora - scriveva lo stesso Kilani - le autorita' europee perseguirono "un vasto piano di soppressione dei vitelli nati da qualche giorno". E oggi un altrettanto crudele quanto inutile olocausto si e' ripetuto: a novembre scorso, in Danimarca - per fare un solo esempio - 17 milioni di visoni sono stati massacrati e gettati in enormi, orrende fosse comuni, ritenendo in tal modo di eliminare un ceppo mutato del Covid-19.
Eppure al tempo presente dovrebbe essere del tutto chiaro che a favorire i virus, le epidemie e le pandemie conseguenti e' il nostro stesso sistema produttivo, che tuttora perpetua, se non moltiplica, gli allevamenti intensivi, utilizza combustibili fossili quali petrolio e carbone, inquina incessantemente e massivamente, incrementa la deforestazione, riducendo cosi' l'habitat naturale di molte specie. In definitiva, epidemie e pandemie sono l'esito dell'abnorme predominio della specie umana sul resto delle forme viventi e del conseguente sconvolgimento degli equilibri del pianeta. Il che produce la perversa dialettica che induce a praticare costumi e stili di vita i quali, a loro volta, non fanno che avallare e favorire tutto cio'.
Insomma, la coazione a ripetere gli errori del passato sembra caratterizzare il comportamento degli umani anche rispetto a pandemie ed epidemie. Ancor meno c'e' da illudersi quanto ai comportamenti della "gente comune". Per fare un solo esempio, un evento pur cosi' scioccante e doloroso, mortifero e di lunga durata quale la pandemia attuale sembra aver intaccato assai poco perfino il costume di sparare botti, petardi e fuochi d'artificio nel corso della serata-notte dell'ultimo giorno dell'anno: come se in tal modo si potesse esorcizzare i quasi due milioni di vittime di Covid-19 a livello mondiale e la prospettiva, del tutto realistica, di un 2021 che, nonostante i vaccini, sara' egualmente condizionato dal Coronavirus.
Una tale usanza, gia' di per se' alquanto detestabile poiche' altamente inquinante nonche' irrispettosa dell'altrui tranquillita', oltre tutto e' foriera, ogni anno, d'incidenti anche mortali: quest'anno a perdere la vita e' stato un tredicenne che viveva in un insediamento rom di Asti e altrove ben 79 sono state le persone ferite, alcune gravemente.
Ma, come sempre, a pagare il tributo di vittime piu' alto sono stati i non-umani. A Roma, com'e' noto, la sera-notte del 31 dicembre scorso, in via Cavour e in altre strade del centro, centinaia di storni sono morti a causa di botti, petardi, bombe da tiro e simili, che hanno sconvolto a tal punto quelle povere creature da provocare loro infarti letali, da farli sbattere, soccombendone, contro muri e finestre o addirittura contro cavi d'alta tensione.
Chi tuttora enfatizza il significato propiziatorio e la funzione di rito di passaggio di fuochi e simili - come se oggi coloro che sparano botti, petardi, bombe da tiro fossero consapevoli di un tale significato e di una tale funzione - in fondo perpetua l'idea che tutto cio' che e' presuntamente primigenio, tradizionale, ancestrale vada preservato e perpetuato al di la' dei contesti storici e sociali, al di la' degli stessi gravi danni che il "rito" produce. L'antropologo Marino Niola, pur riconoscendo che un tale "rituale" sia divenuto ormai "serbatoio di episodi di cronaca nera", ammette, si', che sia "sacrosanto fare dei controlli", ma ritiene che sia "stupido vietare i botti" http://romagnamare.altervista.org/perche-botti-capodanno/
Per concludere: la coazione a ripetere, l'aspirazione a tornare al "mondo di prima", la tendenza a perpetuare, come se nulla fosse accaduto, abitudini e costumi consueti quali il consumo di carne, la caccia, l'uso di pellicce animali, il quotidiano contributo all'inquinamento; insomma, l'incapacita' di trarre da questa tragedia qualche lezione etico-politica da tradurre in prassi quotidiana: tutto questo espone noi umani, ma anche gli incolpevoli non umani, a un futuro costellato da epidemie e pandemie.
8. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- Francesco Ferretti, Linguaggio, Rcs, Milano 2022, pp. 152, euro 8,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Elisa Ghidini, La liberazione di Auschwitz, Rcs, Milano 2022, pp. 160, euro 5,99.
*
Riletture
- Alberto Monticone, Nella storia degli uomini. La scelta di essere cattolici, Ave, Roma 1984, pp. 136.
- E. R. Sweeney, Cochise. Capo Apache Chiricahua, Mursia, Milano 1996, 2022, pp. 484.
9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
10. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4703 del 3 gennaio 2023
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Numero 4703 del 3 gennaio 2023
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Sommario di questo numero:
1. Pace, disarmo, smilitarizzazione: per salvare tutte le vite
2. Scriviamo all'ambasciata dell'Iran in Italia per chiedere che cessino persecuzioni ed uccisioni
3. Una lettera all'ambasciata dell'Iran in Italia
4. Ripetiamo ancora una volta...
5. L'Associazione "Respirare" di Viterbo aderisce all'appello recante "Sette proposte per estendere ed intensificare la mobilitazione per la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier"
6. Annamaria Rivera: Grandi romanzi, mediocri filmetti
7. Annamaria Rivera: Dominerai le altre forme viventi
8. Segnalazioni librarie
9. La "Carta" del Movimento Nonviolento
10. Per saperne di piu'
1. L'ORA. PACE, DISARMO, SMILITARIZZAZIONE: PER SALVARE TUTTE LE VITE
Far cessare tutte le guerre, tutte le stragi, tutte le uccisioni.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
2. L'ORA. SCRIVIAMO ALL'AMBASCIATA DELL'IRAN IN ITALIA PER CHIEDERE CHE CESSINO PERSECUZIONI ED UCCISIONI
Carissime e carissimi, gentilissime e gentilissimi,
vi proponiamo di scrivere all'ambasciata dell'Iran in Italia per chiedere al governo di quel paese che cessino le persecuzioni e le uccisioni.
Gli indirizzi di posta elettronica cui inviare le lettere sono i seguenti: iranemb.rom at mfa.gov.ir, iranconsulate.rom at mfa.gov.ir, rom.media at mfa.gov.ir
*
Vi proponiamo un possibile testo essenziale:
Egregio ambasciatore,
le chiediamo di trasmettere al governo del suo Paese questa nostra richiesta che cessino le persecuzioni e le uccisioni.
E' dovere di ogni persona, di ogni societa', di ogni ordinamento giuridico rispettare la vita, la dignita' e i diritti di tutte le donne e di tutti gli uomini.
Tutti gli esseri umani sono eguali in dignita' e diritti, tutti gli esseri umani hanno diritto alla vita e alla liberta'.
Siamo solidali con le donne iraniane - e con gli uomini che si sono posti al loro ascolto e alla loro sequela - nell'impegno nonviolento per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Distinti saluti,
Nome e cognome, luogo e data, recapito di chi scrive.
*
Carissime e carissimi, gentilissime e gentilissimi,
vi proponiamo anche di far circolare questa proposta.
Adoperiamoci affinche' tante persone, tante associazioni, tante istituzioni di tutto il mondo chiedano al governo iraniano che cessino persecuzioni e uccisioni.
Sosteniamo le donne iraniane - e gli uomini che si sono posti al loro ascolto e alla loro sequela - nell'impegno nonviolento per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Grazie di cuore per quanto vorrete fare.
3. REPETITA IUVANT. UNA LETTERA ALL'AMBASCIATA DELL'IRAN IN ITALIA
All'ambasciatore dell'Iran in Italia: iranemb.rom at mfa.gov.ir, iranconsulate.rom at mfa.gov.ir, rom.media at mfa.gov.ir,
Egregio ambasciatore,
le saremmo assai grati se volesse trasmettere al suo governo il seguente appello.
Tutte le tradizioni di pensiero dell'umanita', quali che siano le loro fonti, convengono su queste semplici verita':
- che ogni vita umana deve essere rispettata, onorata e protetta;
- che uccidere e' sempre e solo un male;
- che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta';
- che rispettare e salvare le vite e' il primo dovere.
Certi del fatto che condividiate queste semplici considerazioni siamo quindi a chiedervi di impegnarvi:
- affinche' nel vostro paese, come in ogni parte del mondo, cessino finalmente le uccisioni e le persecuzioni;
- affinche' nel vostro paese, come in ogni parte del mondo, siano finalmente rispettati la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Vi chiediamo quindi:
- di riconoscere la dignita' e i diritti delle donne, che sono gli stessi degli uomini;
- di non piu' perseguitare, ma piuttosto ascoltare ed onorare, le donne che da mesi nel vostro paese stanno chiedendo "vita e liberta'".
Queste donne che non commettono alcuna violenza, e gli uomini che si sono posti al loro ascolto e alla loro sequela e a loro volta non commettono alcuna violenza, sono amiche ed amici dell'umanita' e del bene comune.
E' un crimine ed una follia perseguitare ed uccidere queste donne che non commettono alcuna violenza, e gli uomini che si sono posti al loro ascolto e alla loro sequela e a loro volta non commettono alcuna violenza.
Vi chiediamo pertanto di adempiere al dovere proprio di ogni ordinamento ed istituto giuridico legittimo: rispettare e proteggere le vite, la dignita' e i diritti di tutte le persone.
Vi chiediamo pertanto di adempiere al dovere di far cessare persecuzioni ed uccisioni.
Sia pace, rispetto ed amicizia fra tutte le persone, i popoli, i paesi.
Distinti saluti dal
"Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 30 dicembre 2022
4. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...
... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
5. APPELLI. L'ASSOCIAZIONE "RESPIRARE" DI VITERBO ADERISCE ALL'APPELLO RECANTE "SETTE PROPOSTE PER ESTENDERE ED INTENSIFICARE LA MOBILITAZIONE PER LA GRAZIA CHE RESTITUISCA LA LIBERTA' A LEONARD PELTIER"
L'associazione "Respirare" di Viterbo aderisce all'appello recante "Sette proposte per estendere ed intensificare la mobilitazione per la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier".
Leonard Peltier e' l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente che da 47 anni e' detenuto innocente, condannato per crimini che non ha commesso in un processo-farsa basato su cosiddette "prove" e su cosiddette "testimonianze" dimostratesi false, come hanno successivamente riconosciuto gli stessi accusatori e giudici.
La sua liberazione e' stata chiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, il Dalai Lama, papa Francesco.
Milioni di persone ed autorevoli istituzioni di tutto il mondo chiedono al Presidente degli Stati Uniti d'America di concedere la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Alleghiamo in calce il testo integrale dell'appello.
L'associazione "Respirare" di Viterbo
Viterbo, 18 dicembre 2022
L'associazione e' stata promossa nel 2009 a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.
* * *
Allegato: testo integrale dell'appello "Sette proposte per estendere ed intensificare la mobilitazione per la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier"
Carissime e carissimi,
vi proponiamo sette iniziative per estendere ed intensificare la mobilitazione per la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Il momento e' questo: in questo torno di tempo infatti sia negli Stati Uniti che a livello internazionale sta crescendo la mobilitazione, ottenendo nuove, ampie e rilevanti adesioni che possono finalmente trovare ascolto alla Casa Bianca, nelle cui mani e' il potere di restituire la liberta' a Leonard Peltier attraverso la concessione della grazia presidenziale.
*
1. Scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America
La prima: scrivere a Biden e diffondere quanto piu' possibile la proposta di scrivere a Biden.
Di seguito una proposta di testo della lettera da inviare al Presidente degli Stati Uniti d'America recante la richiesta della grazia presidenziale per Leonard Peltier, e le istruzioni per inviarla attraverso il sito della Casa Bianca.
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 47 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 47 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.
*
2. Scrivere al sindaco di Roma
La seconda: scrivere al sindaco di Roma affinche' affinche' unisca la sua voce alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier. La voce del sindaco di una delle citta' piu' importanti del mondo puo' trovare favorevole ascolto sia presso la Casa Bianca che presso l'opinione pubblica non solo italiana ma internazionale.
Indirizzi di posta elettronica cui scrivere: segreteria_cg at comune.roma.it, donato.iannone at comune.roma.it, segreteriavcgv.debernardini at comune.roma.it, giorgio.piccarreta at comune.roma.it, pietropaolo.mileti at comune.roma.it, gianluca.viggiano at comune.roma.it, caterina.cordella at comune.roma.it, segreteria.direzionegac at comune.roma.it, accesso.semplice at comune.roma.it, ld.gabinetto at comune.roma.it, mariagrazia.tretola at comune.roma.it, seg.gen at comune.roma.it, laura.dimeglio at comune.roma.it, patrizia.bernardini at comune.roma.it, eufrasia.cogliandro at comune.roma.it, vicesindaco at comune.roma.it, assessorato.bilancio at comune.roma.it, assessorato.ambiente at comune.roma.it, assessorato.rifiuti at comune.roma.it, assessoratodecentramento at comune.roma.it, assessoratopersonale at comune.roma.it, assessorato.politichesociali at comune.roma.it, assessorato.cultura at comune.roma.it, assessorato.sviluppoeconomico at comune.roma.it, assessorato.pariopportunita at comune.roma.it, assessorato.sport at comune.roma.it, assessorato.turismo at comune.roma.it, assessorato.grandieventi at comune.roma.it, assessorato.mobilita at comune.roma.it, assessoratoallascuola at comune.roma.it, assessoratolavoroformazione at comune.roma.it, assessorato.infrastrutture at comune.roma.it, assessorato.urbanistica at comune.roma.it, tiziana.marrone at comune.roma.it, assessorato.patrimoniocasa at comune.roma.it, presidenza.assembleacapitolina at comune.roma.it,
Modello di lettera:
Egregio Sindaco di Roma,
sicuramente conoscera' gia' la vicenda di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.
E sicuramente sapra' anche che la sua liberazione nel corso di quasi mezzo secolo e' stata richiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Shirin Ebadi, papa Francesco, il Dalai Lama ed innumerevoli altre.
Ricordera' anche che il compianto Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa, aveva promosso un appello per la liberazione di Leonard Peltier. E del resto il Parlamento Europeo gia' negli anni Novanta del secolo scorso aveva ripetutamente richiesto la sua liberazione.
Negli ultimi mesi due nuovi autorevoli inviti sono stati rivolti al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia che liberi l'illustre attivista nativo americano: alcuni mesi fa la commissione giuridica ad hoc dell'Onu; e lo scorso settembre con voto unanime il comitato nazionale del Partito Democratico statunitense (il partito politico cui appartiene lo stesso Presidente Biden).
Gia' lo scorso anno, su nostra sollecitazione, molti sindaci italiani (tra cui quelli di citta' importanti come Aosta, Bologna, Palermo, Pesaro...) espressero il loro sostegno alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier.
Sarebbe di grande importanza che anche il Sindaco del Comune di Roma volesse unire la sua voce all'appello promosso da prestigiosissime personalita', innumerevoli associazioni umanitarie (prima fra tutte Amnesty International), istituzioni di tutto il mondo, affinche' il Presidente statunitense conceda la grazia che restituisca la liberta' a un uomo innocente che e' ormai per l'umanita' intera testimone e simbolo della lotta per i diritti umani e dei popoli e per la difesa della Madre Terra.
Per tutto quanto precede siamo quindi a pregarla di voler anche lei richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
*
3. Scrivere alle ed ai parlamentari italiani
La terza: scrivere alle ed ai parlamentari italiani affinche' uniscano la loro voce alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier.
Gli indirizzi di posta elettronica delle e dei parlamentari sono disponibili nel sito del Senato e della Camera (www.senato.it e www.camera.it).
Modello di lettera:
Egregie senatrici, egregi senatori,
Egregie deputate, egregi deputati,
conoscete gia' la vicenda di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.
E sapete anche che la sua liberazione nel corso di quasi mezzo secolo e' stata richiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Shirin Ebadi, papa Francesco, il Dalai Lama ed innumerevoli altre.
Ricorderete anche che il compianto Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa, aveva promosso un appello per la liberazione di Leonard Peltier. E del resto il Parlamento Europeo gia' negli anni Novanta del secolo scorso aveva ripetutamente richiesto la sua liberazione.
Negli ultimi mesi due nuovi autorevoli inviti sono stati rivolti al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia che liberi l'illustre attivista nativo americano: alcuni mesi fa la commissione giuridica ad hoc dell'Onu; e lo scorso settembre con voto unanime il comitato nazionale del Partito Democratico statunitense (il partito politico cui appartiene lo stesso Presidente Biden).
Sarebbe di grande importanza che anche il Parlamento italiano volesse unire la sua voce all'appello promosso da prestigiosissime personalita', innumerevoli associazioni umanitarie (prima fra tutte Amnesty International), istituzioni di tutto il mondo, affinche' il Presidente statunitense conceda la grazia che restituisca la liberta' a un uomo innocente che e' ormai per l'umanita' intera testimone e simbolo della lotta per i diritti umani e dei popoli e per la difesa della Madre Terra.
Per tutto quanto precede siamo quindi a pregarvi di un vostro autorevole impegno a richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
*
4. Scrivere alle ed ai parlamentari italiani che siedono nel Parlamento Europeo
La quarta: scrivere alle ed ai parlamentari italiani che siedono nel Parlamento Europeo affinche' uniscano la loro voce alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier, proseguendo nell'impegno gia' espresso dal Parlamento Europeo nel 1994 e nel 1999 e rinnovato nel 2021 dal compianto Presidente David Sassoli.
Gli indirizzi di posta elettronica delle e dei parlamentari europei sono disponibili nel sito del Parlamento Europeo (www.europarl.europa.eu).
Modello di lettera:
Egregie ed egregi parlamentari europei,
conoscete gia' la vicenda di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.
E sapete anche che la sua liberazione nel corso di quasi mezzo secolo e' stata richiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Shirin Ebadi, papa Francesco, il Dalai Lama ed innumerevoli altre.
Ricorderete anche che il compianto Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa, aveva promosso un appello per la liberazione di Leonard Peltier. E del resto il Parlamento Europeo gia' negli anni Novanta del secolo scorso aveva ripetutamente richiesto la sua liberazione.
Negli ultimi mesi due nuovi autorevoli inviti sono stati rivolti al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia che liberi l'illustre attivista nativo americano: alcuni mesi fa la commissione giuridica ad hoc dell'Onu; e lo scorso settembre con voto unanime il comitato nazionale del Partito Democratico statunitense (il partito politico cui appartiene lo stesso Presidente Biden).
Sarebbe di grande importanza che anche il Parlamento Europeo volesse ancora una volta unire la sua voce all'appello promosso da prestigiosissime personalita', innumerevoli associazioni umanitarie (prima fra tutte Amnesty International), istituzioni di tutto il mondo, affinche' il Presidente statunitense conceda la grazia che restituisca la liberta' a un uomo innocente che e' ormai per l'umanita' intera testimone e simbolo della lotta per i diritti umani e dei popoli e per la difesa della Madre Terra.
Per tutto quanto precede siamo quindi a pregarvi di un vostro autorevole impegno a richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
*
5. Scrivere all'"International Leonard Peltier Defense Committee"
La quinta: scrivere all'"International Leonard Peltier Defense Committee" per far sentire direttamente la nostra solidarieta' a chi e' piu' vicino a Leonard Peltier e coordina la mobilitazione per la sua liberazione
Per contatti diretti con l'"International Leonard Peltier Defense Committee": sito: wwww.whoisleonardpeltier.info, e-mail: contact at whoisleonardpeltier.info, recapiti telefonici: Carol Gokee, International Leonard Peltier Defense Committee, 715-209-4453; Jean Roach, International Leonard Peltier Defense Committee, 605-415-3127; Kevin Sharp, former Federal District Court Judge & Peltier's lead attorney, 615-434-7001.
*
6. Scrivere direttamente a Leonard Peltier
La sesta: scrivere direttamente a Leonard Peltier.
L'indirizzo e': Leonard Peltier, #89637-132, USP Coleman I, P.O. Box 1033, Coleman, FL 33521.
Possono essere inviate solo lettere postali.
Ovviamente le lettere devono essere adeguate alla situazione. Possono bastare anche poche parole.
*
7. Costruire una rete italiana di solidarieta' con Leonard Peltier
La settima: costruire una rete italiana di solidarieta' con Leonard Peltier.
Ovviamente una rete senza gerarchie o primazie, policentrica e plurale, in cui possano impegnarsi insieme persone provenienti da tutte le culture, le esperienze e le tradizioni.
Una rete di persone e realta' che si prefigga ad esempio di:
a) partecipare a iniziative comuni;
b) promuovere iniziative proprie, locali e non solo;
c) premere nonviolentemente sui media, locali e non solo, affinche' diano notizia della vicenda di Leonard Peltier e delle iniziative per la sua liberazione;
d) premere nonviolentemente sulle rappresentanze democratiche (istituzioni, associazioni, forze politiche e sindacali, esperienze della cultura e della solidarieta'...), locali e non solo, affinche' si impegnino per la liberazione di Leonard Peltier.
*
E' ovvio che tutte le iniziative che proponiamo devono essere rigorosamente nonviolente, coerentemente con il fine dell'iniziativa: ottenere la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Se necessaria, varia documentazione utile, in inglese e in italiano, puo' essere richiesta scrivendo al nostro indirizzo di posta elettronica: centropacevt at gmail.com
Ringraziandovi fin d'ora per l'attenzione e l'impegno, un forte abbraccio dal
"Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 9 dicembre 2022
Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.
Piu' specificamente: dal giugno 2021 il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" ha lavorato intensamente a qualificare ed estendere la solidarieta' con Leonard Peltier in Italia (ma anche in Europa e negli Stati Uniti d'America e in Canada).
Sul piano della qualificazione della solidarieta' ha promosso molti incontri di studio e ha fatto conoscere per la prima volta in Italia molti libri il cui studio e' fondamentale per chi vuole impegnarsi per sostenere Leonard Peltier e le lotte attuali dei nativi americani.
Sul piano dell'estensione della solidarieta' ha raggiunto ripetutamente decine di migliaia di interlocutori, e raccolto migliaia di adesioni: coinvolgendo figure di grande prestigio della riflessione morale e dell'impegno civile, della scienza e delle arti, dei movimenti e delle istituzioni.
Il criterio e' stato di coinvolgere persone, associazioni ed istituzioni in grado di esercitare un'azione persuasiva nei confronti del Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
In questa iniziativa, sul versante del coinvolgimento delle istituzioni, di particolare valore e' stata l'adesione del compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, quelle di molti parlamentari e parlamentari emeriti, quelle dei sindaci di vari comuni d'Italia, da Aosta a Bologna, da Palermo a Pesaro.
6. RIFLESSIONE. ANNAMARIA RIVERA: GRANDI ROMANZI, MEDIOCRI FILMETTI
[Dal sito di "Comune-info" riprendiamo e diffondiamo il seguente intervento del 15 febbraio 2021]
Coltivo una tale passione per l'opera di Romain Gary (pseudonimo di Roman Kacew, com'e' noto) che ho iniziato a leggere i suoi romanzi ben prima che, uno dopo l'altro, fossero tradotti e pubblicati in Italia dalla casa editrice Neri Pozza, a cominciare da La promessa dell'alba ed Educazione europea, entrambi apparsi nel 2006.
Man mano che procedevo nella loro lettura e infioravo con sue citazioni i miei saggi di taglio antropologico (ma anche un mio romanzo: Spelix. Storia di gatti, di stranieri e di un delitto, Dedalo 2010), andavo scoprendo quanto poco questo grande e prolifico scrittore, nonche' regista e sceneggiatore, fosse conosciuto in Italia, se non in taluni ambienti intellettuali. Eppure soprattutto il pubblico di sinistra dotato di una certa cultura avrebbe dovuto leggere e apprezzare un tale romanziere. E non solo per la qualita' della scrittura, ma anche per il suo anticonformismo e la vita intensa e straordinaria: tra l'altro, per aver partecipato alla Resistenza, arruolandosi nell'aviazione e prestando servizio nelle Forces aeriennes françaises libres, dirette da de Gaulle, nonché' per aver scritto Education europeenne, grande romanzo sulla Resistenza polacca (nel corso dell'inverno 1942-'43), la cui prima versione fu pubblicata in Inghilterra nel 1944, durante la guerra.
Egli e' apprezzabile, a mio parere, anche per il rispetto e la grande considerazione del genere femminile ("Tutti i valori della civilta' sono al femminile", scrive ne La notte sara' calma), ma anche per il precoce e profondo animalismo: una propensione, quest'ultima, che attraversa l'intera sua opera, soprattutto nella forma del tema dell'amicizia con i non-umani (in suo onore, uno dei miei gatti si chiama Gary). E' un motivo, questo, di grande importanza, poiche' - come ho gia' scritto ne La citta' dei gatti. Antropologia animalista di Essaouira (Dedalo, 2016) - potrebbe sottrarre lo stesso pensiero anti-specista al rischio di aporie, astrazioni teoretiche, irrigidimenti ideologici, per ancorarlo a una filosofia dell'esperienza, utile a trascendere le metafisiche di stampo antropocentrico.
E non solo: cio' che egli scrive nei romanzi e altrove appare oggi, al tempo della pandemia da Covid-19, di una straordinaria attualita'. In un articolo dal titolo Lettre a' l'elephant, comparso a marzo del 1968 nella rivista "Le Figaro Litteraire", Gary affermava che, se noi smettessimo di sterminare gli elefanti, cosi' come altri animali, impedendo cosi' che essi scompaiano, forse riusciremmo a proteggere la nostra stessa specie contro le nostre azioni di sterminio. E aggiungeva che la sorte degli umani e la loro dignita' "sono in gioco ogni volta che le nostre bellezze naturali - gli oceani, le foreste, gli elefanti... - siano minacciati di distruzione".
E' cio' che oggi sostengono non pochi/e scienziati/e: le emergenze epidemiche e pandemiche sono l'esito, tra l'altro, della riduzione progressiva della biodiversita' e dell'abnorme predominio della specie umana sul resto delle forme viventi. All'opposto, la nostra stessa salute e' un processo sistemico che include il benessere della natura, in generale, e in particolare dell'insieme degli animali non-umani. Per dirlo in sintesi con le stesse parole dello scrittore, "in un mondo fatto interamente per l'uomo, potrebbe accadere che non vi sia piu' posto per l'uomo".
Avrebbe dovuto attrarre un gran numero di lettori e lettrici italiani/e la sua stessa, singolare biografia. Per illustrarla assai sinteticamente, basta dire che il grande scrittore francese, di famiglia ebraica, nato nel 1914 a Vilna, nell'Impero russo (l'attuale Vilnius, in Lituania), da adolescente intraprese un lungo, avventuroso viaggio con la madre per raggiungere la Francia, ove s'installarono a Nizza. E in Francia, dopo la Resistenza, sin dal 1945 inizio' a percorrere una brillante carriera diplomatica che poi, nel 1961, decise di abbandonare. Giro' anche due film : Les oiseaux vont mourir au Perou (1968) et Kill (1972). Conviene aggiungere che egli e' stato l'unico scrittore ad aver vinto per due volte il premio Goncourt, cosa espressamente vietata dallo statuto del Premio: la prima volta, nel 1956, con lo pseudonimo abituale di Romain Gary, per Le radici del cielo; la seconda nel 1975, con quello di Emile Ajar, per La vie devant soi.
Anche la sua vita sentimentale fu intensa e speciale. Lo fu, in particolare, il legame, coronato dal matrimonio, con l'attrice Jean Seberg, icona della nouvelle vague, dalla quale ebbe un figlio.
Quando lei - che, negli Stati Uniti, a soli quattordici anni aveva aderito alla NAACP (National Association for the Advancement of Colored People) - da Parigi intensifico' il suo sostegno, anche economico, in favore del Black Panther Party e di taluni movimenti di nativi americani, l'FBI inizio' a sorvegliarla e minacciarla, a intimidirla, calunniarla e perseguitarla in ogni modo, al punto da provocarle una grave forma di depressione. Scomparsa misteriosamente il 30 agosto del 1979, venne ritrovata cadavere nove giorni dopo: aveva quarant'anni. Secondo il referto del medico legale, probabilmente si era suicidata.
Gary, che l'aveva sempre difesa - anche dopo il divorzio - affermo', nel corso di una conferenza-stampa tenuta a Parigi il 10 settembre 1979, che la sua morte era stata, in realta', opera dell'FBI, che aveva cercato deliberatamente di distruggerla, spingendola al suicidio. Dopo poco piu' di un anno, il 2 dicembre 1980, egli stesso, all'eta' di sessantasei anni, si suicido' con un colpo di pistola, come ho scritto piu' ampiamente in un altro articolo. Nel suo appartamento fu trovato un messaggio che esordiva cosi': "Nessun rapporto con Jean Seberg...". Oggi quella frase ci appare come un'antifrasi...
Mi sono soffermata sulla sua biografia e sulle sue opere per mostrare quanto superficiale sia l'attuale, tardiva riscoperta italiana "di massa" di questo grande scrittore, che fu anche un personaggio assai singolare.
Probabilmente a renderla possibile e' stato un filmetto, uscito nel 2020, che ne tradisce la peculiarita' e la grandezza: La vita davanti a se', ispirato dal romanzo omonimo, che, come gia' detto, Gary scrisse sotto lo pseudonimo di Emile Ajar, e' di una mediocrita' sconcertante; e' tanto piatto e banale quanto il romanzo e' profondo, tenero, palpitante. Tale e' soprattutto se comparato con la trasposizione cinematografica francese, realizzata da Moshe' Mizrahi, con Simone Signoret a interpretarne il personaggio principale: un film tanto apprezzato da vincere, nel 1977, l'Oscar per il miglior film in lingua straniera, il Premio Cesar per la migliore attrice, il David di Donatello per la migliore attrice straniera...
Al contrario, la variante italiana, diretta da Edoardo Ponti, figlio di Sofia Loren, la quale ne interpreta il personaggio principale, coglie ben poco dello spirito e del senso del romanzo, a iniziare dal contesto, la citta' di Bari (con qualche scena girata a Trani), che ha assai poco a che fare con quello del romanzo: cioe' il quartiere parigino di Belleville, pluriculturale per eccellenza, abitato com'era ed e', almeno dalla fine della Prima guerra mondiale, da un gran numero di persone immigrate, provenienti dai Paesi piu' vari.
Nondimeno, e' stato dopo l'uscita del film di Ponti che la Rai-radio 3 ha preso l'iniziativa della lettura integrale, in venti puntate - dal 25 gennaio al 19 febbraio 2021 - di quello stesso romanzo, con la regia di Riccardo Amorese e la voce di Fausto Paravidino. Infine, quel che possiamo auspicare e' che la voga attuale non resti effimera e superficiale, che si tramuti, anzi, in autentico interesse verso questo grande scrittore.
7. RIFLESSIONE. ANNAMARIA RIVERA: DOMINERAI LE ALTRE FORME VIVENTI
[Dal sito di "Comune-info" riprendiamo e diffondiamo il seguente intervento del 17 gennaio 2021]
Nel lontano Duemila la casa editrice Dedalo pubblico' un volume, Homo sapiens e mucca pazza. Antropologia del rapporto col mondo animale, che, curato e introdotto da me, conteneva i saggi dell'antropologo Mondher Kilani, dell'etologo Roberto Marchesini, della filosofa Luisella Battaglia, oltre al mio.
Rileggerlo oggi, al tempo della pandemia da Covid-19, induce a riflettere sull'assenza di lungimiranza dimostrata da politici e intellettuali, perfino da taluni scienziati, rispetto al rischio, del tutto fondato, che alla encefalite spongiforme bovina (questo e' il suo nome scientifico) altre epidemie o pandemie sarebbero susseguite se nulla fosse cambiato nel nostro rapporto con l'ambiente e con gli animali non umani: in particolare con quelli confinati e mercificati negli allevamenti intensivi e nei mattatoi industriali.
"La loro reificazione e massificazione - scrivevo in quel volume - il loro confinamento e segregazione, la loro riduzione a macchine per la produzione di carne, latte o uova, si rivelano, infine, distruttivi non solo della vita e della salute degli animali ma anche di quelle degli esseri umani". E aggiungevo che "la scoperta che l'encefalopatia spongiforme e' trasmissibile dal bovino all'uomo non ha decisamente pregiudicato (...) la diffusa propensione occidentale a considerare la carne come un bisogno naturale e irrinunciabile".
L'ugualmente diffusa abitudine di definire l'encefalopatia come morbo della "mucca pazza" - scriveva dal canto suo Mondher Kilani - era un chiaro indizio della propensione ad attribuire ai soli bovini la responsabilita' di una catastrofe provocata dagli umani.
Allora - scriveva lo stesso Kilani - le autorita' europee perseguirono "un vasto piano di soppressione dei vitelli nati da qualche giorno". E oggi un altrettanto crudele quanto inutile olocausto si e' ripetuto: a novembre scorso, in Danimarca - per fare un solo esempio - 17 milioni di visoni sono stati massacrati e gettati in enormi, orrende fosse comuni, ritenendo in tal modo di eliminare un ceppo mutato del Covid-19.
Eppure al tempo presente dovrebbe essere del tutto chiaro che a favorire i virus, le epidemie e le pandemie conseguenti e' il nostro stesso sistema produttivo, che tuttora perpetua, se non moltiplica, gli allevamenti intensivi, utilizza combustibili fossili quali petrolio e carbone, inquina incessantemente e massivamente, incrementa la deforestazione, riducendo cosi' l'habitat naturale di molte specie. In definitiva, epidemie e pandemie sono l'esito dell'abnorme predominio della specie umana sul resto delle forme viventi e del conseguente sconvolgimento degli equilibri del pianeta. Il che produce la perversa dialettica che induce a praticare costumi e stili di vita i quali, a loro volta, non fanno che avallare e favorire tutto cio'.
Insomma, la coazione a ripetere gli errori del passato sembra caratterizzare il comportamento degli umani anche rispetto a pandemie ed epidemie. Ancor meno c'e' da illudersi quanto ai comportamenti della "gente comune". Per fare un solo esempio, un evento pur cosi' scioccante e doloroso, mortifero e di lunga durata quale la pandemia attuale sembra aver intaccato assai poco perfino il costume di sparare botti, petardi e fuochi d'artificio nel corso della serata-notte dell'ultimo giorno dell'anno: come se in tal modo si potesse esorcizzare i quasi due milioni di vittime di Covid-19 a livello mondiale e la prospettiva, del tutto realistica, di un 2021 che, nonostante i vaccini, sara' egualmente condizionato dal Coronavirus.
Una tale usanza, gia' di per se' alquanto detestabile poiche' altamente inquinante nonche' irrispettosa dell'altrui tranquillita', oltre tutto e' foriera, ogni anno, d'incidenti anche mortali: quest'anno a perdere la vita e' stato un tredicenne che viveva in un insediamento rom di Asti e altrove ben 79 sono state le persone ferite, alcune gravemente.
Ma, come sempre, a pagare il tributo di vittime piu' alto sono stati i non-umani. A Roma, com'e' noto, la sera-notte del 31 dicembre scorso, in via Cavour e in altre strade del centro, centinaia di storni sono morti a causa di botti, petardi, bombe da tiro e simili, che hanno sconvolto a tal punto quelle povere creature da provocare loro infarti letali, da farli sbattere, soccombendone, contro muri e finestre o addirittura contro cavi d'alta tensione.
Chi tuttora enfatizza il significato propiziatorio e la funzione di rito di passaggio di fuochi e simili - come se oggi coloro che sparano botti, petardi, bombe da tiro fossero consapevoli di un tale significato e di una tale funzione - in fondo perpetua l'idea che tutto cio' che e' presuntamente primigenio, tradizionale, ancestrale vada preservato e perpetuato al di la' dei contesti storici e sociali, al di la' degli stessi gravi danni che il "rito" produce. L'antropologo Marino Niola, pur riconoscendo che un tale "rituale" sia divenuto ormai "serbatoio di episodi di cronaca nera", ammette, si', che sia "sacrosanto fare dei controlli", ma ritiene che sia "stupido vietare i botti" http://romagnamare.altervista.org/perche-botti-capodanno/
Per concludere: la coazione a ripetere, l'aspirazione a tornare al "mondo di prima", la tendenza a perpetuare, come se nulla fosse accaduto, abitudini e costumi consueti quali il consumo di carne, la caccia, l'uso di pellicce animali, il quotidiano contributo all'inquinamento; insomma, l'incapacita' di trarre da questa tragedia qualche lezione etico-politica da tradurre in prassi quotidiana: tutto questo espone noi umani, ma anche gli incolpevoli non umani, a un futuro costellato da epidemie e pandemie.
8. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- Francesco Ferretti, Linguaggio, Rcs, Milano 2022, pp. 152, euro 8,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Elisa Ghidini, La liberazione di Auschwitz, Rcs, Milano 2022, pp. 160, euro 5,99.
*
Riletture
- Alberto Monticone, Nella storia degli uomini. La scelta di essere cattolici, Ave, Roma 1984, pp. 136.
- E. R. Sweeney, Cochise. Capo Apache Chiricahua, Mursia, Milano 1996, 2022, pp. 484.
9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
10. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4703 del 3 gennaio 2023
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
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