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[Nonviolenza] Telegrammi. 4694
- Subject: [Nonviolenza] Telegrammi. 4694
- From: Centro di ricerca per la pace Centro di ricerca per la pace <centropacevt at gmail.com>
- Date: Sat, 24 Dec 2022 16:03:06 +0100
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4694 del 25 dicembre 2022
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Sommario di questo numero:
1. Matteo Soccio: Agli amici della Casa per la Pace di Vicenza
2. Pasquale Pugliese: Il lume della ragione. Dalla tregua di Natale tra le trincee del 1914 agli obiettori di coscienza alla guerra di oggi
3. Scriviamo alle ambasciate in Italia di Russia ed Ucraina per chiedere ai loro governi una tregua di natale
4. Una tregua di natale per far cessare la guerra
5. Chiediamo una tregua di natale che fermi le stragi e le devastazioni ed avvii negoziati di pace
6. Cessino le uccisioni: tregua di natale
7. Una lettera alle ambasciate in Italia di Russia ed Ucraina: richiesta ai vostri governi di una tregua di natale
8. Pierangelo Monti: Messaggio agli ambasciatori di Russia e Ucraina con la richiesta per una tregua natalizia della guerra
9. Operatrici ed operatori di pace: Appello per una tregua umanitaria in Ucraina
10. L'Associazione "Respirare" di Viterbo aderisce all'appello recante "Sette proposte per estendere ed intensificare la mobilitazione per la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier"
11. Segnalazioni librarie
12. La "Carta" del Movimento Nonviolento
13. Per saperne di piu'
1. L'ORA. MATTEO SOCCIO: AGLI AMICI DELLA CASA PER LA PACE DI VICENZA
[Dalla Casa per la Pace di Vicenza riceviamo e diffondiamo]
Mentre auguriamo ai nostri amici un Natale di Pace e serenita' in famiglia, pensiamo a quanti nel mondo in questi giorni non possono godere di queste occasioni di gioia, amore, felicita', benessere.
Il Natale non e' una FESTA se in molti Paesi del mondo non c'e' pace. Tutti quelli che si trovano nella condizione di vittime possono sentirla come una "grande menzogna". Non pensiamo solo a quella guerra a noi vicina (in Ucraina), che ci ha sconvolti e ha reso impotente la nostra volonta' buona. Pensiamo anche alle tante guerre lontane e "dimenticate" e alla sofferenza di chi ne e' stato travolto senza averne colpa.
La "cultura" della guerra ha strumenti potenti per penetrare nelle nostre menti e imporre la nostra complicita'. E' sostenuta dal denaro di chi trae enormi profitti dalle guerre.
La volonta' buona e' diventata un male, il pacifismo e la nonviolenza idee erronee e fallaci da combattere, emarginare, silenziare.
Come pacifisti integrali e amici della nonviolenza, impegnati nella lotta contro ogni forma di violenza, dobbiamo costruire una barriera, potenziare l'antidoto contro il veleno mortale della guerra che fa danni irreparabili e distruzioni immense, anche quando e' scelta (?) per difendersi dall'oppressione.
Pensiamo che in questo momento i pacifisti nonviolenti e "obiettori di coscienza" (come papa Francesco) hanno una grande responsabilita', quella di non arrendersi al vero "nemico" che e' la guerra e la violenza, di difendere la "cultura di pace e di nonviolenza" da ogni forma di manipolazione e colpevolizzazione, da ogni menzogna.
Difendiamo la pace della nonviolenza come un valore, una conquista di civilta' inalienabile, da non farci sottrarre con false argomentazioni razionali di menti ciniche e crudeli.
Sappiamo che la via della nonviolenza e' difficile e preventiva ma anche che, quando viene praticata, "fa bene a chi la fa e a chi la riceve".
Ognuno di noi, quando la casa e' gia' a fuoco, puo' fare poco ma questo poco, aggiunto alla solidarieta' e all'impegno persuaso di tanti altri e' una grande forza che puo' aiutare a spegnere l'incendio.
Cosa possiamo fare, mentre la casa brucia? Forse sembrera' poco ma non fa danni e ci prepara al nostro futuro: contrastare i sentimenti di impotenza e la rassegnazione, partecipare agli aiuti umanitari, sostenere gli obiettori di coscienza presenti nei due campi, pacificare l'opinione pubblica con una informazione veritiera e la decostruzione della figura del nemico da combattere, educare alla nonviolenza, addestrarsi alle tecniche nonviolente di risoluzione dei conflitti, fare pressioni nei confronti delle istituzioni internazionali (non solo l'ONU) per mettere in atto soluzioni diplomatiche indipendenti, addestrare corpi civili di pace per la risoluzione nonviolenta dei conflitti armati.
Su tutto questo gli Ucraini erano in ritardo. Per noi e' anche un programma di lavoro preventivo. Se la cultura bellicista e' ferma al principio antico "Si vis pacem para bellum", la nostra cultura di pace, avendo appreso a fondo la lezione della Storia, si sforzera' di potenziare e rendere credibile un nuovo teorema: "Si vis pacem, para pacem".
Concludendo: non si puo' invocare o semplicemente desiderare la pace. Essa ha bisogno del nostro coinvolgimento, del nostro contributo concreto e responsabile.
*
Nell'incontro "La via della pace" che si e' svolto ad Assisi il 23 aprile 2022 sono stati discussi e approfonditi questi temi. Flavio Lotti (Tavola della Pace di Perugia) e Marco Mascia (Centro Diritti Umani di Padova) hanno sintetizzato in due colonne speculari riflessioni e proposte emerse sulle due "culture" [per ragioni grafiche legate al formato del nostro foglio qui non riprodurremo le due colonne, ma useremo il segno "/" per indicare volta a volta le due posizioni alternative - ndr -]. Riportiamo il testo qui di seguito perche' ci aiuta a fare o a rivedere la nostra scelta in modo consapevole.
Tu cosa scegli?
Ripetiamo. L'invasione russa dell'Ucraina e' un crimine. Gli ucraini sono stati aggrediti, hanno il diritto di resistere e noi abbiamo il dovere di aiutarli. Ma nessuno si puo' permettere di ignorare le conseguenze delle proprie azioni. Per questo dobbiamo decidere: continuiamo sulla via della guerra o scegliamo la via della pace?
La via della guerra / La via della pace
Legge del piu' forte / Legalita', diritto e democrazia internazionale
Volonta' di potenza e di dominio / Volonta' di solidarieta' e cooperazione
Pressione militare ed economica / Dialogo e negoziato politico – Distensione - Ricerca di accordi
Escalation militare / De-escalation militare
Fornitura di armi / Iniziativa politica - Cessate il fuoco – Corridoi umanitari
Guerra totale globale / Ripudio della guerra
Uso della bomba atomica / Eliminazione delle armi di distruzione di massa
Guerra infinita / Coesistenza pacifica
Yalta / Helsinki
Strategie dello scontro / Arte dell'incontro
Disumanesimo / Dovere di proteggere ogni vita
Vittoria o morte / Soluzione negoziata del conflitto
Corsa al riarmo / Disarmo
Aumento delle spese militari / Riduzione delle spese militari
Eserciti nazionali / Polizia internazionale delle Nazioni Unite
Violenza / Nonviolenza
Segreto militare / Verita' e trasparenza
Sicurezza armata / Sicurezza comune - Divieto dell'uso della forza
Pace negativa / Pace positiva
Ordine internazionale gerarchico-imperiale / Ordine internazionale democratico
Alleanze militari / Onu e organizzazioni internazionali democratiche regionali
Interesse nazionale - Nazionalismo / Europeismo - Cosmopolitismo
Autoritarismo / Diritti umani - Riconoscimento e rispetto delle minoranze
Societa' chiusa / Societa' aperta
Costruzione di muri / Costruzione di ponti
Economia di guerra / Economia sociale e solidale – Economia della fraternita'
Competizione globale / Sviluppo Umano
Sfruttamento selvaggio delle risorse e dell'ambiente naturale / Cura dell'ambiente e del pianeta – Conversione ecologica
Sicurezza nazionale armata / Sicurezza umana
Controllo e manipolazione dell'informazione / Liberta' d'informazione
Propaganda di guerra / Educazione alla pace, ai diritti umani e alla cittadinanza glocale
Respingimenti / Cooperazione, condivisione e accoglienza
Odio e vendetta / Perdono e riconciliazione
2. L'ORA. PASQUALE PUGLIESE: IL LUME DELLA RAGIONE. DALLA TREGUA DI NATALE TRA LE TRINCEE DEL 1914 AGLI OBIETTORI ALLA GUERRA DI OGGI
[Dal blog di Pasquale Pugliese riprendiamo e diffondiamo]
Quando nel 2014, in occasione del centenario dello scoppio della "grande guerra", scrivevo della pace dal basso tra le trincee della Grande guerra nel Natale del 1914 non potevo immaginare che meno di un decennio dopo nuove trincee – non metaforiche ma reali – avrebbero attraversato l'Europa, nella incredibile guerra ormai internazionalizzata che si svolge sul territorio ucraino. Nonostante il conflitto nelle regioni del Donbass fosse iniziato proprio nella primavera-estate dello stesso anno, con crescenti vittime ma ignorato dai media italiani, l'invasione russa dell'Ucraina dello scorso 24 febbraio e il supporto militare a quest'ultima da parte dei paesi aderenti alla Nato, ha proiettato questo conflitto armato, inizialmente "a bassa intensita'", in una guerra vera e propria, con centinaia di migliaia di vittime tra i due fronti. Una guerra fratricida nel cuore del territorio europeo, che ricorda per certi versi proprio la prima guerra mondiale, soprattutto per l'incapacita' da parte delle diplomazie europee di trovare soluzioni negoziali al conflitto, per la retorica bellica che accompagna tutte le parti nella ricerca della "vittoria", anziche' della pace, e il conseguente forsennato riarmo. Condizioni che allora portarono i sovrani e i governi – come "sonnambuli" incapaci di vedere l'abisso verso il quale si dirigevano – nell'ecatombe della guerra mondiale. Ipotesi evocata tragicamente, ancora, di nuovo i questi mesi.
Eppure, allora, non tutti avevano perso il lume della ragione. Non lo avevano perso i pacifisti, diversi dei quali vittima dei contrapposti interventismi gia' prima della guerra: dai piu' noti, come il leader dei socialisti francesi Jean Juares assassinato a Parigi il 31 luglio 1914, ai dimenticati e giovanissimi operai italiani Mario Baricchi e Fermo Angioletti, uccisi dai carabinieri a Reggio Emilia il 25 febbraio 1915. Non lo avevano perso i disertori e i renitenti alla guerra che a migliaia furono passati per le armi dai rispettivi eserciti nazionali, con il vergognoso primato dell'esercito italiano che fece "giustiziare" oltre mille ragazzi, tra sentenze dei tribunali di guerra e decimazioni sul posto. Non avevano perso, infine, il lume della ragione quei soldati britannici, tedeschi e francesi che, stanchi di marcire da mesi nelle trincee scavate nel "fronte occidentale" delle Fiandre, nel cuore d'Europa – mandati a morire ed uccidere uomini con "lo stesso identico umore, ma la divisa di un altro colore", come cantava Fabrizio De Andre' – la notte di Natale sospesero le ostilita', imposero una tregua di fatto e fraternizzarono con il nemico della trincea opposta, compiendo un grave atto di insubordinazione, del quale pagarono il costo. Una disobbedienza civile che, si calcola, coinvolse circa centomila soldati di entrambi i fronti.
Che cosa accade davvero quella notte lo racconta, tra gli altri, lo scrittore australiano Aaron Shepard il quale – prendendo spunto dalle molte lettere autentiche provenienti dal fronte ed archiviate all'Imperial War Museum di Londra – ricostruisce la lettera del soldato britannico Tom alla sorella Janet, che merita di essere ampiamente pubblicata (cfr Antonio Besana, 1914. Qualcosa di nuovo sul fronte occidentale. Viaggio sui campi di battaglia della Tregua di Natale, Edizioni Ares, 2020):
Di colpo un camerata mi scuote e mi grida: Vieni a vedere cosa fanno i tedeschi! Ho preso il fucile, sono andato alla trincea e, con cautela, ho alzato la testa sopra i sacchetti di sabbia. Non ho mai creduto di poter vedere una cosa piu' strana e piu' commovente. Grappoli di piccole luci brillavano lungo tutta la linea tedesca, a destra e a sinistra, a perdita d'occhio. 'Che cos'e'?', ho chiesto al compagno, e John ha risposto: 'alberi di Natale!'. Era vero. I tedeschi avevano disposto degli alberi di Natale di fronte alla loro trincea, illuminati con candele e lumini. E poi abbiamo sentito le loro voci che si levavano in una canzone: 'stille nacht, heilige nacht...'. Quando il canto e' finito, gli uomini nella nostra trincea hanno applaudito. Si', soldati inglesi che applaudivano i tedeschi! Poi uno di noi ha cominciato a cantare, e ci siamo tutti uniti a lui: 'the first nowell the angel did say...'. Per la verita' non eravamo bravi a cantare come i tedeschi, con le loro belle armonie. Ma hanno risposto con applausi entusiasti, e poi ne hanno attaccato un'altra: 'o tannenbaum, o tannenbaum...'. A cui noi abbiamo risposto: 'o come all ye faithful...'. E questa volta si sono uniti al nostro coro, cantando la stessa canzone, ma in latino: 'adeste fideles...'. Non potevo pensare niente di piu' stupefacente, ma quello che e' avvenuto dopo lo e' stato di piu'. 'Inglesi, uscite fuori!', li abbiamo sentiti gridare, 'voi non spara, noi non spara!'. Nella trincea ci siamo guardati non sapendo che fare. Poi uno ha gridato per scherzo: 'venite fuori voi!'. Con nostro stupore, abbiamo visto due figure levarsi dalla trincea di fronte, scavalcare il filo spinato e avanzare allo scoperto. Uno di loro ha detto: 'Manda ufficiale per parlamentare'. Ho visto uno dei nostri con il fucile puntato, e senza dubbio anche altri l'hanno fatto, ma il capitano ha gridato 'non sparate!'. Poi s'e' arrampicato fuori dalla trincea ed e' andato incontro ai tedeschi a mezza strada. Li abbiamo sentiti parlare e pochi minuti dopo il capitano e' tornato, con un sigaro tedesco in bocca! Nel frattempo gruppi di due o tre uomini uscivano dalle trincee e venivano verso di noi. Alcuni di noi sono usciti anch'essi e in pochi minuti eravamo nella terra di nessuno, stringendo le mani a uomini che avevamo cercato di ammazzare poche ore prima. Abbiamo acceso un gran falo', e noi tutti attorno, inglesi in kaki e tedeschi in grigio. Solo un paio di noi parlano il tedesco, ma molti tedeschi sapevano l'inglese. Ad uno di loro ho chiesto come mai. 'Molti di noi hanno lavorato in Inghilterra', ha risposto. 'Prima di questo sono stato cameriere all'Hotel Cecil'. 'Forse ho servito alla tua tavola!' 'Forse!', ho risposto ridendo. Mi ha raccontato che aveva la ragazza a Londra e che la guerra ha interrotto il loro progetto di matrimonio. E io gli ho detto: 'non ti preoccupare, prima di Pasqua vi avremo battuti e tu puoi tornare a sposarla'. Si e' messo a ridere, poi mi ha chiesto se potevo mandare una cartolina alla ragazza, ed io ho promesso. Un altro tedesco e' stato portabagagli alla Victoria Station. Mi ha fatto vedere le foto della sua famiglia che sta a Monaco. Anche quelli che non riuscivano a parlare si scambiavano doni, i loro sigari con le nostre sigarette, noi il te' e loro il caffe', noi la carne in scatola e loro le salsicce. Ci siamo scambiati mostrine e bottoni, e uno dei nostri se n'e' uscito con il tremendo elmetto col chiodo! Anch'io ho cambiato un coltello pieghevole con un cinturame di cuoio, un bel ricordo che ti mostrero' quando torno a casa.
E conclude la lettera Tom, con riflessioni di grande lucidita', verita' e attualita': Ci hanno dato per certo che la Francia e' alle corde e la Russia quasi disfatta. Noi gli abbiamo ribattuto che non era vero, e loro. 'Va bene, voi credete ai vostri giornali e noi ai nostri'. E' chiaro che gli raccontano delle balle, ma dopo averli incontrati anch'io mi chiedo fino a che punto i nostri giornali dicano la verita'. Questi non sono i 'barbari selvaggi' di cui abbiamo tanto letto. Sono uomini con case e famiglie, paure e speranze e, si', amor di patria. Insomma sono uomini come noi. Come hanno potuto indurci a credere altrimenti? Siccome si faceva tardi abbiamo cantato insieme qualche altra canzone attorno al falo', e abbiamo finito per intonare insieme – non ti dico una bugia – 'Auld Lang Syne'. Poi ci siamo separati con la promessa di rincontrarci l'indomani, e magari organizzare una partita di calcio. E insomma, sorella mia, c'e' mai stata una vigilia di Natale come questa nella storia? Per i combattimenti qui, naturalmente, significa poco purtroppo. Questi soldati sono simpatici, ma eseguono gli ordini e noi facciamo lo stesso. A parte che siamo qui per fermare il loro esercito e rimandarlo a casa, e non verremo meno a questo compito. Eppure non si puo' fare a meno di immaginare cosa accadrebbe se lo spirito che si e' rivelato qui fosse colto dalle nazioni del mondo. Ovviamente, conflitti devono sempre sorgere. Ma che succederebbe se i nostri governanti si scambiassero auguri invece di ultimatum? Canzoni invece di insulti? Doni al posto di rappresaglie? Non finirebbero tutte le guerre?"
Allora papa Benedetto XV, che definira' "inutile strage" quella guerra mondiale, aveva fatto appello per una tregua, ignorato dai governi, cosi' come in questi giorni ha piu' volte fatto analogo appello papa Francesco – insieme ai movimenti per la pace – per un cessate il fuoco nella nuova guerra in corso in Europa (e nelle molte altre nel mondo). Appelli ignorati dai governi i quali, con obsolete retoriche contrapposte della vittoria, portano avanti un conflitto armato che – oltre al martoriato popolo ucraino – mette a repentaglio ormai anche la vita dell'umanita', sotto la spada di Damocle delle armi nucleari. Eppure anche oggi c'e' chi non perde il lume della ragione e – come i soldati nelle trincee del 1914 illuminati dalle luci degli alberi di Natale – riconosce l'assurdita' della guerra per risolvere i conflitti e la comune umanita' dei giovani inviati al fronte ad uccidere e morire e ha deciso di svolgere una propria tregua personale, gravida di conseguenze: sono le migliaia di pacifisti e obiettori di coscienza alla guerra di entrambi gli schieramenti, perseguitati nei rispettivi paesi. Cittadini russi, tra i quali il giovanissimo Alexander Belik che e' stato ospite delle celebrazioni italiane per il 50° anniversario della legge che ha istituito l'obiezione di coscienza in Italia, e cittadini ucraini, tra i quali Vitaliy Vasyliovych Alekseienko che sta subendo un processo per "elusione del servizio militare", monitorato anche da osservatori internazionali tra i quali l'avvocato italiano Nicola Canestrini. Pacifisti e obiettori di coscienza per i quali e' in corso la campagna di supporto Object War Campaign, promossa da diverse organizzazioni internazionali tra le quali la War Resister's International e l'International Fellowship of Reconciliation, nate proprio oltre cento anni fa come risposta nonviolenta dal basso alla immane tragedia della prima guerra mondiale e impegno permanente per la costruzione della pace. Un lume della ragione che rimane acceso, passando di generazione in generazione, contro l'oscurantismo ancora ritornante della guerra.
3. REPETITA IUVANT. SCRIVIAMO ALLE AMBASCIATE IN ITALIA DI RUSSIA ED UCRAINA PER CHIEDERE AI LORO GOVERNI UNA TREGUA DI NATALE
Carissime e carissime,
proponiamo ad ogni persona di volonta' buona di scrivere alle ambasciate in Italia di Russia ed Ucraina per chiedere ai loro governi una tregua di natale.
Di seguito una proposta di testo.
*
All'ambasciata russa in Italia: ambrus at ambrussia.it,
All'ambasciata ucraina in Italia: emb_it at mfa.gov.ua,
Egregi ambasciatori in Italia di Russia ed Ucraina,
vi chiediamo di inoltrare la presente lettera ai vostri governi: con essa chiediamo ad entrambi di deliberare con effetto immediato una tregua di natale, che sia avvio dei negoziati di pace che pongano fine alla guerra e alle stragi e alle devastazioni di cui la guerra sempre e solo consiste.
Troppe persone sono gia' state uccise.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Distinti saluti,
Firma, luogo e data, recapito del mittente
*
A tutte e tutti grazie fin d'ora per quanto vorrete e potrete fare.
Chi salva una vita salva il mondo.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
4. L'ORA. UNA TREGUA DI NATALE PER FAR CESSARE LA GUERRA
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
5. L'ORA. CHIEDIAMO UNA TREGUA DI NATALE CHE FERMI LE STRAGI E LE DEVASTAZIONI ED AVVII NEGOZIATI DI PACE
Chiediamo una tregua di natale che fermi le stragi e le devastazioni ed avvii negoziati di pace.
Ogni persona di volonta' buona, ogni civile istituto, si opponga alla guerra assassina.
Si cessi di uccidere e di lasciar uccidere; si soccorra, si accolga, si assista ogni persona bisognosa di aiuto.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Chi condivide questo appello lo diffonda.
Facciamo sentire la voce dell'umanita'.
Facciamo cessare la guerra con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, con la solidarieta' che ogni essere umano riconosce e raggiunge e difende e sostiene e conforta.
Siamo una sola umana famiglia in un unico mondo vivente: impediamo che la criminale follia della guerra ci avveleni, ci massacri, ci annienti.
Salvare le vite e' il primo dovere.
6. L'ORA. CESSINO LE UCCISIONI: TREGUA DI NATALE
Chiediamo una tregua di natale che faccia cessare tutte le uccisioni.
Chiediamo una tregua di natale che richiami tutti gli esseri umani alla loro comune umanita'.
Chiediamo una tregua di natale che sia momento di esame interiore e dialogo aperto, riconoscimento e rispetto di ogni volto e di ogni voce, riconoscimento e rispetto del vero e del bene.
Chiediamo una tregua di natale che persuada ogni persona ed ogni umano istituto al ripudio della guerra e di tutte le uccisioni.
Chiediamo una tregua di natale che persuada ogni persona ed ogni umano istituto al bene comune dell'umanita' intera.
Chiediamo una tregua di natale da cui scaturisca la fine della guerra.
Chiediamo una tregua di natale da cui scaturisca la scelta della pace, del disarmo, della smilitarizzazione dei conflitti.
Chiediamo una tregua di natale da cui scaturisca la decisione di soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Cessino le uccisioni: tregua di natale.
Chi condivide questo appello lo diffonda.
7. L'ORA. UNA LETTERA ALLE AMBASCIATE IN ITALIA DI RUSSIA ED UCRAINA: RICHIESTA AI VOSTRI GOVERNI DI UNA TREGUA DI NATALE
All'ambasciata russa in Italia: ambrus at ambrussia.it,
All'ambasciata ucraina in Italia: emb_it at mfa.gov.ua,
Egregi ambasciatori in Italia di Russia ed Ucraina,
vi chiediamo di inoltrare la presente lettera ai vostri governi: con essa chiediamo ad entrambi di deliberare con effetto immediato una tregua di natale, che sia avvio dei negoziati di pace che pongano fine alla guerra e alle stragi e alle devastazioni di cui la guerra sempre e solo consiste.
Troppe persone sono gia' state uccise.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Distinti saluti,
il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 22 dicembre 2022
8. APPELLI. PIERANGELO MONTI: MESSAGGIO AGLI AMBASDCIATORI DI RUSSIA E UCRAINA CON LA RICHIESTA PER UNA TREGUA NATALIZIA DELLA GUERRA
[Riceviamo e diffondiamo questo appello del 21 dicembre 2022]
Egregi ambasciatori in Italia di Russia e di Ucraina,
certo di interpretare il desiderio di tutti i popoli, che sarebbero felici di sapere che almeno a Natale nessuno muoia per la guerra e nessuno viva questo santo periodo nella paura, vi chiedo di fare pervenire ai governanti delle vostre nazioni la richiesta di deliberare una tregua della guerra nei giorni tra il 25 dicembre e il 7 gennaio; una tregua che serva anche a ripensare e cambiare l'impostazione del conflitto tra i vostri due stati, per giungere finalmente alla pace e alla riconciliazione.
Un cordiale augurio di un Natale di pace.
Pierangelo Monti, presidente del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione)
9. APPELLI. OPERATRICI ED OPERATORI DI PACE: APPELLO PER UNA TREGUA UMANITARIA IN UCRAINA
[Riceviamo e diffondiamo questo appello apparso sul quotidiano "Il manifesto del 18 dicembre 2022]
Tutti gli europei che si riconoscono operatori di pace vedono con angoscia aggravarsi in Ucraina la catastrofe umanitaria e l'estendersi del conflitto verso scenari devastanti, come dimostra il recente incidente in territorio polacco che ha sfiorato un confronto diretto fra Nato e Russia.
Ribadiscono quindi che la via diplomatica va perseguita con ogni mezzo e si appellano alla saggezza di chi - Governi e personalita' influenti - sia in grado di mediare fra le parti in conflitto.
La strada verso la pace richiede anzitutto un cessate il fuoco. Percio', le organizzazioni e i cittadini che aderiscono all'appello, auspicano che i contendenti sospendano le ostilita' nel periodo fra il Natale cattolico (25 dicembre) e il Natale ortodosso (7 gennaio).
Se una tregua simile fu possibile durante la Prima guerra mondiale fra nemici storici, non si vede perche' sia irrealizzabile oggi tra popoli slavi Uniti dalla storia, dalla cultura e dal credo religioso.
Anche se gli armati di entrambe le parti potrebbero sfruttare quelle due settimane per rafforzarsi sui vari fronti di guerra, la tregua consentira' almeno ai civili inermi di vivere questo periodo - sacro a entrambi i contendenti - nel segno della pace natalizia.
Nulla impedisce, infine, di immaginare che un cessate il fuoco temporaneo persuada i contendenti a esperire ulteriori riduzioni delle ostilita', in modo da alleviare le inaudite sofferenze dei civili vittime incolpevoli di un conflitto fratricida.
*
Primi firmatari: Giuseppe Cassini, Rocco Cangelosi, Enrico Nardi, Mario Boffo, Enrico De Maio, Torquato Cardilli, Antonio D'Andria, Armando Sanguini, Roberto Di Leo, Pietro Adami, Mario Agostinelli, Franco Astengo, Gaetano Azzariti, Maria Luisa Boccia, Mauro Beschi, Carmelo Caravella, Michela Cerimele, don Virginio Colmegna, Giulio De Petra, Claudio De Fiores, Simone Furzi, Mario Dogliani, Ida Dominijanni, Domenico Gallo, Alfonso Gianni, Chiara Giorgi, Alfiero Grandi, Silvia Manderino, Alessandro Montebugnoli, Alberto Olivetti, Daniela Padoan, Massimo Perrotti, Antonio Pileggi, Tamar Pitch, Laura Ronchetti, Giuseppe Salme', Luisa Simonutti, Mauro Sentimenti, Massimo Villone, Vincenzo Vita.
Roberto Lamacchia, Aurora D'Agostino, Cesare Antetomaso, Maria Monica Bassan, Antonello Ciervo, Margherita D'Andrea, Danilo Risi, Paolo Solimeno, Enrico Tonolo, Carlo Cappellari, Marilisa Vumbaca, Marta Fin, Francesca Lacaita, Marcello Fagioli, Giuseppe Piscopo, Danilo Bruno, Lia Giribone, Ornella Visca, Fabrizio Bellamoli, Bruno Varriale, Fiorenzo Parziale, Alessandra Ruffini, Ciucci Gabriele, Giovanna Corchia, Mario Albrigoni, Serafina Tarantini, Maria Ricciardi Giannoni, Elisa Moretti, Maria Grazia Trevisan, Francesco Lazzaretto, Rina Zardetto, Roberto Barbieri, Tiziana Valenti, Alberto Ziparo, Eugenia Fera, Gipo Anfosso, Marina Marino, Maria Caterina Cifatte, Giuseppe Coscione, Alessandro Cassini, Andrea Raffaele Berlingieri, Lucia Dorigo, Clelia Martignoni, Rita Di Domenica, Danila Campo, Daniela Bocchi, Roberto Vernero, Lucia Gallo, Francesco Buccellato, Roberto Sitia, Maria Maurizia Benedetti, Alfredo Meconi, Laura Minicucci, Silvia Baccichetto, Walter Sfratato, Clotilde De Rege, Paolo Bartolini, Guido Viale, Donata Bianchi, Franco Argada, Elena Zaninetta, Carmela Pagano, Luca Imberti, Rosaria Gasparo, Ivano Bison, Giada Gugliotta, Roberto Mazzotta, Alessandro Pietromarchi, Lamberto Zannier, Giovanni Germano, Elena Giulotto, Giulia Mariani, Angelo Persiani, Claudia Ambrosini, Silvia Garagna, Carmine Caracciolo, Gianfranco Varvesi, Claudia Mazzilli, Michelangelo Pipan, Saverio Massari, Mariella Cataldo.
Per aderire: domenicoga at icloud.com
10. APPELLI. L'ASSOCIAZIONE "RESPIRARE" DI VITERBO ADERISCE ALL'APPELLO RECANTE "SETTE PROPOSTE PER ESTENDERE ED INTENSIFICARE LA MOBILITAZIONE PER LA GRAZIA CHE RESTITUISCA LA LIBERTA' A LEONARD PELTIER"
L'associazione "Respirare" di Viterbo aderisce all'appello recante "Sette proposte per estendere ed intensificare la mobilitazione per la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier".
Leonard Peltier e' l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente che da 47 anni e' detenuto innocente, condannato per crimini che non ha commesso in un processo-farsa basato su cosiddette "prove" e su cosiddette "testimonianze" dimostratesi false, come hanno successivamente riconosciuto gli stessi accusatori e giudici.
La sua liberazione e' stata chiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, il Dalai Lama, papa Francesco.
Milioni di persone ed autorevoli istituzioni di tutto il mondo chiedono al Presidente degli Stati Uniti d'America di concedere la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Alleghiamo in calce il testo integrale dell'appello.
L'associazione "Respirare" di Viterbo
Viterbo, 18 dicembre 2022
L'associazione e' stata promossa nel 2009 a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.
* * *
Allegato: testo integrale dell'appello "Sette proposte per estendere ed intensificare la mobilitazione per la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier"
Carissime e carissimi,
vi proponiamo sette iniziative per estendere ed intensificare la mobilitazione per la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Il momento e' questo: in questo torno di tempo infatti sia negli Stati Uniti che a livello internazionale sta crescendo la mobilitazione, ottenendo nuove, ampie e rilevanti adesioni che possono finalmente trovare ascolto alla Casa Bianca, nelle cui mani e' il potere di restituire la liberta' a Leonard Peltier attraverso la concessione della grazia presidenziale.
*
1. Scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America
La prima: scrivere a Biden e diffondere quanto piu' possibile la proposta di scrivere a Biden.
Di seguito una proposta di testo della lettera da inviare al Presidente degli Stati Uniti d'America recante la richiesta della grazia presidenziale per Leonard Peltier, e le istruzioni per inviarla attraverso il sito della Casa Bianca.
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 47 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 47 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.
*
2. Scrivere al sindaco di Roma
La seconda: scrivere al sindaco di Roma affinche' affinche' unisca la sua voce alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier. La voce del sindaco di una delle citta' piu' importanti del mondo puo' trovare favorevole ascolto sia presso la Casa Bianca che presso l'opinione pubblica non solo italiana ma internazionale.
Indirizzi di posta elettronica cui scrivere: segreteria_cg at comune.roma.it, donato.iannone at comune.roma.it, segreteriavcgv.debernardini at comune.roma.it, giorgio.piccarreta at comune.roma.it, pietropaolo.mileti at comune.roma.it, gianluca.viggiano at comune.roma.it, caterina.cordella at comune.roma.it, segreteria.direzionegac at comune.roma.it, accesso.semplice at comune.roma.it, ld.gabinetto at comune.roma.it, mariagrazia.tretola at comune.roma.it, seg.gen at comune.roma.it, laura.dimeglio at comune.roma.it, patrizia.bernardini at comune.roma.it, eufrasia.cogliandro at comune.roma.it, vicesindaco at comune.roma.it, assessorato.bilancio at comune.roma.it, assessorato.ambiente at comune.roma.it, assessorato.rifiuti at comune.roma.it, assessoratodecentramento at comune.roma.it, assessoratopersonale at comune.roma.it, assessorato.politichesociali at comune.roma.it, assessorato.cultura at comune.roma.it, assessorato.sviluppoeconomico at comune.roma.it, assessorato.pariopportunita at comune.roma.it, assessorato.sport at comune.roma.it, assessorato.turismo at comune.roma.it, assessorato.grandieventi at comune.roma.it, assessorato.mobilita at comune.roma.it, assessoratoallascuola at comune.roma.it, assessoratolavoroformazione at comune.roma.it, assessorato.infrastrutture at comune.roma.it, assessorato.urbanistica at comune.roma.it, tiziana.marrone at comune.roma.it, assessorato.patrimoniocasa at comune.roma.it, presidenza.assembleacapitolina at comune.roma.it,
Modello di lettera:
Egregio Sindaco di Roma,
sicuramente conoscera' gia' la vicenda di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.
E sicuramente sapra' anche che la sua liberazione nel corso di quasi mezzo secolo e' stata richiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Shirin Ebadi, papa Francesco, il Dalai Lama ed innumerevoli altre.
Ricordera' anche che il compianto Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa, aveva promosso un appello per la liberazione di Leonard Peltier. E del resto il Parlamento Europeo gia' negli anni Novanta del secolo scorso aveva ripetutamente richiesto la sua liberazione.
Negli ultimi mesi due nuovi autorevoli inviti sono stati rivolti al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia che liberi l'illustre attivista nativo americano: alcuni mesi fa la commissione giuridica ad hoc dell'Onu; e lo scorso settembre con voto unanime il comitato nazionale del Partito Democratico statunitense (il partito politico cui appartiene lo stesso Presidente Biden).
Gia' lo scorso anno, su nostra sollecitazione, molti sindaci italiani (tra cui quelli di citta' importanti come Aosta, Bologna, Palermo, Pesaro...) espressero il loro sostegno alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier.
Sarebbe di grande importanza che anche il Sindaco del Comune di Roma volesse unire la sua voce all'appello promosso da prestigiosissime personalita', innumerevoli associazioni umanitarie (prima fra tutte Amnesty International), istituzioni di tutto il mondo, affinche' il Presidente statunitense conceda la grazia che restituisca la liberta' a un uomo innocente che e' ormai per l'umanita' intera testimone e simbolo della lotta per i diritti umani e dei popoli e per la difesa della Madre Terra.
Per tutto quanto precede siamo quindi a pregarla di voler anche lei richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
*
3. Scrivere alle ed ai parlamentari italiani
La terza: scrivere alle ed ai parlamentari italiani affinche' uniscano la loro voce alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier.
Gli indirizzi di posta elettronica delle e dei parlamentari sono disponibili nel sito del Senato e della Camera (www.senato.it e www.camera.it).
Modello di lettera:
Egregie senatrici, egregi senatori,
Egregie deputate, egregi deputati,
conoscete gia' la vicenda di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.
E sapete anche che la sua liberazione nel corso di quasi mezzo secolo e' stata richiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Shirin Ebadi, papa Francesco, il Dalai Lama ed innumerevoli altre.
Ricorderete anche che il compianto Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa, aveva promosso un appello per la liberazione di Leonard Peltier. E del resto il Parlamento Europeo gia' negli anni Novanta del secolo scorso aveva ripetutamente richiesto la sua liberazione.
Negli ultimi mesi due nuovi autorevoli inviti sono stati rivolti al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia che liberi l'illustre attivista nativo americano: alcuni mesi fa la commissione giuridica ad hoc dell'Onu; e lo scorso settembre con voto unanime il comitato nazionale del Partito Democratico statunitense (il partito politico cui appartiene lo stesso Presidente Biden).
Sarebbe di grande importanza che anche il Parlamento italiano volesse unire la sua voce all'appello promosso da prestigiosissime personalita', innumerevoli associazioni umanitarie (prima fra tutte Amnesty International), istituzioni di tutto il mondo, affinche' il Presidente statunitense conceda la grazia che restituisca la liberta' a un uomo innocente che e' ormai per l'umanita' intera testimone e simbolo della lotta per i diritti umani e dei popoli e per la difesa della Madre Terra.
Per tutto quanto precede siamo quindi a pregarvi di un vostro autorevole impegno a richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
*
4. Scrivere alle ed ai parlamentari italiani che siedono nel Parlamento Europeo
La quarta: scrivere alle ed ai parlamentari italiani che siedono nel Parlamento Europeo affinche' uniscano la loro voce alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier, proseguendo nell'impegno gia' espresso dal Parlamento Europeo nel 1994 e nel 1999 e rinnovato nel 2021 dal compianto Presidente David Sassoli.
Gli indirizzi di posta elettronica delle e dei parlamentari europei sono disponibili nel sito del Parlamento Europeo (www.europarl.europa.eu).
Modello di lettera:
Egregie ed egregi parlamentari europei,
conoscete gia' la vicenda di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.
E sapete anche che la sua liberazione nel corso di quasi mezzo secolo e' stata richiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Shirin Ebadi, papa Francesco, il Dalai Lama ed innumerevoli altre.
Ricorderete anche che il compianto Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa, aveva promosso un appello per la liberazione di Leonard Peltier. E del resto il Parlamento Europeo gia' negli anni Novanta del secolo scorso aveva ripetutamente richiesto la sua liberazione.
Negli ultimi mesi due nuovi autorevoli inviti sono stati rivolti al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia che liberi l'illustre attivista nativo americano: alcuni mesi fa la commissione giuridica ad hoc dell'Onu; e lo scorso settembre con voto unanime il comitato nazionale del Partito Democratico statunitense (il partito politico cui appartiene lo stesso Presidente Biden).
Sarebbe di grande importanza che anche il Parlamento Europeo volesse ancora una volta unire la sua voce all'appello promosso da prestigiosissime personalita', innumerevoli associazioni umanitarie (prima fra tutte Amnesty International), istituzioni di tutto il mondo, affinche' il Presidente statunitense conceda la grazia che restituisca la liberta' a un uomo innocente che e' ormai per l'umanita' intera testimone e simbolo della lotta per i diritti umani e dei popoli e per la difesa della Madre Terra.
Per tutto quanto precede siamo quindi a pregarvi di un vostro autorevole impegno a richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
*
5. Scrivere all'"International Leonard Peltier Defense Committee"
La quinta: scrivere all'"International Leonard Peltier Defense Committee" per far sentire direttamente la nostra solidarieta' a chi e' piu' vicino a Leonard Peltier e coordina la mobilitazione per la sua liberazione
Per contatti diretti con l'"International Leonard Peltier Defense Committee": sito: wwww.whoisleonardpeltier.info, e-mail: contact at whoisleonardpeltier.info, recapiti telefonici: Carol Gokee, International Leonard Peltier Defense Committee, 715-209-4453; Jean Roach, International Leonard Peltier Defense Committee, 605-415-3127; Kevin Sharp, former Federal District Court Judge & Peltier's lead attorney, 615-434-7001.
*
6. Scrivere direttamente a Leonard Peltier
La sesta: scrivere direttamente a Leonard Peltier.
L'indirizzo e': Leonard Peltier, #89637-132, USP Coleman I, P.O. Box 1033, Coleman, FL 33521.
Possono essere inviate solo lettere postali.
Ovviamente le lettere devono essere adeguate alla situazione. Possono bastare anche poche parole.
*
7. Costruire una rete italiana di solidarieta' con Leonard Peltier
La settima: costruire una rete italiana di solidarieta' con Leonard Peltier.
Ovviamente una rete senza gerarchie o primazie, policentrica e plurale, in cui possano impegnarsi insieme persone provenienti da tutte le culture, le esperienze e le tradizioni.
Una rete di persone e realta' che si prefigga ad esempio di:
a) partecipare a iniziative comuni;
b) promuovere iniziative proprie, locali e non solo;
c) premere nonviolentemente sui media, locali e non solo, affinche' diano notizia della vicenda di Leonard Peltier e delle iniziative per la sua liberazione;
d) premere nonviolentemente sulle rappresentanze democratiche (istituzioni, associazioni, forze politiche e sindacali, esperienze della cultura e della solidarieta'...), locali e non solo, affinche' si impegnino per la liberazione di Leonard Peltier.
*
E' ovvio che tutte le iniziative che proponiamo devono essere rigorosamente nonviolente, coerentemente con il fine dell'iniziativa: ottenere la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Se necessaria, varia documentazione utile, in inglese e in italiano, puo' essere richiesta scrivendo al nostro indirizzo di posta elettronica: centropacevt at gmail.com
Ringraziandovi fin d'ora per l'attenzione e l'impegno, un forte abbraccio dal
"Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 9 dicembre 2022
Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.
Piu' specificamente: dal giugno 2021 il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" ha lavorato intensamente a qualificare ed estendere la solidarieta' con Leonard Peltier in Italia (ma anche in Europa e negli Stati Uniti d'America e in Canada).
Sul piano della qualificazione della solidarieta' ha promosso molti incontri di studio e ha fatto conoscere per la prima volta in Italia molti libri il cui studio e' fondamentale per chi vuole impegnarsi per sostenere Leonard Peltier e le lotte attuali dei nativi americani.
Sul piano dell'estensione della solidarieta' ha raggiunto ripetutamente decine di migliaia di interlocutori, e raccolto migliaia di adesioni: coinvolgendo figure di grande prestigio della riflessione morale e dell'impegno civile, della scienza e delle arti, dei movimenti e delle istituzioni.
Il criterio e' stato di coinvolgere persone, associazioni ed istituzioni in grado di esercitare un'azione persuasiva nei confronti del Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
In questa iniziativa, sul versante del coinvolgimento delle istituzioni, di particolare valore e' stata l'adesione del compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, quelle di molti parlamentari e parlamentari emeriti, quelle dei sindaci di vari comuni d'Italia, da Aosta a Bologna, da Palermo a Pesaro.
11. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Riletture
- E. Adamson Hoebel, I Cheyenne. Indiani delle grandi pianure, La Salamandra, Milano 1983, 1986, pp. 200.
- John C. Ewers, I Piedi Neri, Mursia, Milano 1997, pp. 320.
- Robert H. Lowie, Gli indiani delle pianure, Il Saggiatore, Milano 1961, pp. 264.
- Stanley Vestal, Toro Seduto campione dei Sioux, Mursia, Milano 1984-1985, pp. 304 (con 29 illustrazioni fuori testo).
12. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
13. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4694 del 25 dicembre 2022
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
*
Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
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*
L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e' centropacevt at gmail.com
Numero 4694 del 25 dicembre 2022
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Sommario di questo numero:
1. Matteo Soccio: Agli amici della Casa per la Pace di Vicenza
2. Pasquale Pugliese: Il lume della ragione. Dalla tregua di Natale tra le trincee del 1914 agli obiettori di coscienza alla guerra di oggi
3. Scriviamo alle ambasciate in Italia di Russia ed Ucraina per chiedere ai loro governi una tregua di natale
4. Una tregua di natale per far cessare la guerra
5. Chiediamo una tregua di natale che fermi le stragi e le devastazioni ed avvii negoziati di pace
6. Cessino le uccisioni: tregua di natale
7. Una lettera alle ambasciate in Italia di Russia ed Ucraina: richiesta ai vostri governi di una tregua di natale
8. Pierangelo Monti: Messaggio agli ambasciatori di Russia e Ucraina con la richiesta per una tregua natalizia della guerra
9. Operatrici ed operatori di pace: Appello per una tregua umanitaria in Ucraina
10. L'Associazione "Respirare" di Viterbo aderisce all'appello recante "Sette proposte per estendere ed intensificare la mobilitazione per la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier"
11. Segnalazioni librarie
12. La "Carta" del Movimento Nonviolento
13. Per saperne di piu'
1. L'ORA. MATTEO SOCCIO: AGLI AMICI DELLA CASA PER LA PACE DI VICENZA
[Dalla Casa per la Pace di Vicenza riceviamo e diffondiamo]
Mentre auguriamo ai nostri amici un Natale di Pace e serenita' in famiglia, pensiamo a quanti nel mondo in questi giorni non possono godere di queste occasioni di gioia, amore, felicita', benessere.
Il Natale non e' una FESTA se in molti Paesi del mondo non c'e' pace. Tutti quelli che si trovano nella condizione di vittime possono sentirla come una "grande menzogna". Non pensiamo solo a quella guerra a noi vicina (in Ucraina), che ci ha sconvolti e ha reso impotente la nostra volonta' buona. Pensiamo anche alle tante guerre lontane e "dimenticate" e alla sofferenza di chi ne e' stato travolto senza averne colpa.
La "cultura" della guerra ha strumenti potenti per penetrare nelle nostre menti e imporre la nostra complicita'. E' sostenuta dal denaro di chi trae enormi profitti dalle guerre.
La volonta' buona e' diventata un male, il pacifismo e la nonviolenza idee erronee e fallaci da combattere, emarginare, silenziare.
Come pacifisti integrali e amici della nonviolenza, impegnati nella lotta contro ogni forma di violenza, dobbiamo costruire una barriera, potenziare l'antidoto contro il veleno mortale della guerra che fa danni irreparabili e distruzioni immense, anche quando e' scelta (?) per difendersi dall'oppressione.
Pensiamo che in questo momento i pacifisti nonviolenti e "obiettori di coscienza" (come papa Francesco) hanno una grande responsabilita', quella di non arrendersi al vero "nemico" che e' la guerra e la violenza, di difendere la "cultura di pace e di nonviolenza" da ogni forma di manipolazione e colpevolizzazione, da ogni menzogna.
Difendiamo la pace della nonviolenza come un valore, una conquista di civilta' inalienabile, da non farci sottrarre con false argomentazioni razionali di menti ciniche e crudeli.
Sappiamo che la via della nonviolenza e' difficile e preventiva ma anche che, quando viene praticata, "fa bene a chi la fa e a chi la riceve".
Ognuno di noi, quando la casa e' gia' a fuoco, puo' fare poco ma questo poco, aggiunto alla solidarieta' e all'impegno persuaso di tanti altri e' una grande forza che puo' aiutare a spegnere l'incendio.
Cosa possiamo fare, mentre la casa brucia? Forse sembrera' poco ma non fa danni e ci prepara al nostro futuro: contrastare i sentimenti di impotenza e la rassegnazione, partecipare agli aiuti umanitari, sostenere gli obiettori di coscienza presenti nei due campi, pacificare l'opinione pubblica con una informazione veritiera e la decostruzione della figura del nemico da combattere, educare alla nonviolenza, addestrarsi alle tecniche nonviolente di risoluzione dei conflitti, fare pressioni nei confronti delle istituzioni internazionali (non solo l'ONU) per mettere in atto soluzioni diplomatiche indipendenti, addestrare corpi civili di pace per la risoluzione nonviolenta dei conflitti armati.
Su tutto questo gli Ucraini erano in ritardo. Per noi e' anche un programma di lavoro preventivo. Se la cultura bellicista e' ferma al principio antico "Si vis pacem para bellum", la nostra cultura di pace, avendo appreso a fondo la lezione della Storia, si sforzera' di potenziare e rendere credibile un nuovo teorema: "Si vis pacem, para pacem".
Concludendo: non si puo' invocare o semplicemente desiderare la pace. Essa ha bisogno del nostro coinvolgimento, del nostro contributo concreto e responsabile.
*
Nell'incontro "La via della pace" che si e' svolto ad Assisi il 23 aprile 2022 sono stati discussi e approfonditi questi temi. Flavio Lotti (Tavola della Pace di Perugia) e Marco Mascia (Centro Diritti Umani di Padova) hanno sintetizzato in due colonne speculari riflessioni e proposte emerse sulle due "culture" [per ragioni grafiche legate al formato del nostro foglio qui non riprodurremo le due colonne, ma useremo il segno "/" per indicare volta a volta le due posizioni alternative - ndr -]. Riportiamo il testo qui di seguito perche' ci aiuta a fare o a rivedere la nostra scelta in modo consapevole.
Tu cosa scegli?
Ripetiamo. L'invasione russa dell'Ucraina e' un crimine. Gli ucraini sono stati aggrediti, hanno il diritto di resistere e noi abbiamo il dovere di aiutarli. Ma nessuno si puo' permettere di ignorare le conseguenze delle proprie azioni. Per questo dobbiamo decidere: continuiamo sulla via della guerra o scegliamo la via della pace?
La via della guerra / La via della pace
Legge del piu' forte / Legalita', diritto e democrazia internazionale
Volonta' di potenza e di dominio / Volonta' di solidarieta' e cooperazione
Pressione militare ed economica / Dialogo e negoziato politico – Distensione - Ricerca di accordi
Escalation militare / De-escalation militare
Fornitura di armi / Iniziativa politica - Cessate il fuoco – Corridoi umanitari
Guerra totale globale / Ripudio della guerra
Uso della bomba atomica / Eliminazione delle armi di distruzione di massa
Guerra infinita / Coesistenza pacifica
Yalta / Helsinki
Strategie dello scontro / Arte dell'incontro
Disumanesimo / Dovere di proteggere ogni vita
Vittoria o morte / Soluzione negoziata del conflitto
Corsa al riarmo / Disarmo
Aumento delle spese militari / Riduzione delle spese militari
Eserciti nazionali / Polizia internazionale delle Nazioni Unite
Violenza / Nonviolenza
Segreto militare / Verita' e trasparenza
Sicurezza armata / Sicurezza comune - Divieto dell'uso della forza
Pace negativa / Pace positiva
Ordine internazionale gerarchico-imperiale / Ordine internazionale democratico
Alleanze militari / Onu e organizzazioni internazionali democratiche regionali
Interesse nazionale - Nazionalismo / Europeismo - Cosmopolitismo
Autoritarismo / Diritti umani - Riconoscimento e rispetto delle minoranze
Societa' chiusa / Societa' aperta
Costruzione di muri / Costruzione di ponti
Economia di guerra / Economia sociale e solidale – Economia della fraternita'
Competizione globale / Sviluppo Umano
Sfruttamento selvaggio delle risorse e dell'ambiente naturale / Cura dell'ambiente e del pianeta – Conversione ecologica
Sicurezza nazionale armata / Sicurezza umana
Controllo e manipolazione dell'informazione / Liberta' d'informazione
Propaganda di guerra / Educazione alla pace, ai diritti umani e alla cittadinanza glocale
Respingimenti / Cooperazione, condivisione e accoglienza
Odio e vendetta / Perdono e riconciliazione
2. L'ORA. PASQUALE PUGLIESE: IL LUME DELLA RAGIONE. DALLA TREGUA DI NATALE TRA LE TRINCEE DEL 1914 AGLI OBIETTORI ALLA GUERRA DI OGGI
[Dal blog di Pasquale Pugliese riprendiamo e diffondiamo]
Quando nel 2014, in occasione del centenario dello scoppio della "grande guerra", scrivevo della pace dal basso tra le trincee della Grande guerra nel Natale del 1914 non potevo immaginare che meno di un decennio dopo nuove trincee – non metaforiche ma reali – avrebbero attraversato l'Europa, nella incredibile guerra ormai internazionalizzata che si svolge sul territorio ucraino. Nonostante il conflitto nelle regioni del Donbass fosse iniziato proprio nella primavera-estate dello stesso anno, con crescenti vittime ma ignorato dai media italiani, l'invasione russa dell'Ucraina dello scorso 24 febbraio e il supporto militare a quest'ultima da parte dei paesi aderenti alla Nato, ha proiettato questo conflitto armato, inizialmente "a bassa intensita'", in una guerra vera e propria, con centinaia di migliaia di vittime tra i due fronti. Una guerra fratricida nel cuore del territorio europeo, che ricorda per certi versi proprio la prima guerra mondiale, soprattutto per l'incapacita' da parte delle diplomazie europee di trovare soluzioni negoziali al conflitto, per la retorica bellica che accompagna tutte le parti nella ricerca della "vittoria", anziche' della pace, e il conseguente forsennato riarmo. Condizioni che allora portarono i sovrani e i governi – come "sonnambuli" incapaci di vedere l'abisso verso il quale si dirigevano – nell'ecatombe della guerra mondiale. Ipotesi evocata tragicamente, ancora, di nuovo i questi mesi.
Eppure, allora, non tutti avevano perso il lume della ragione. Non lo avevano perso i pacifisti, diversi dei quali vittima dei contrapposti interventismi gia' prima della guerra: dai piu' noti, come il leader dei socialisti francesi Jean Juares assassinato a Parigi il 31 luglio 1914, ai dimenticati e giovanissimi operai italiani Mario Baricchi e Fermo Angioletti, uccisi dai carabinieri a Reggio Emilia il 25 febbraio 1915. Non lo avevano perso i disertori e i renitenti alla guerra che a migliaia furono passati per le armi dai rispettivi eserciti nazionali, con il vergognoso primato dell'esercito italiano che fece "giustiziare" oltre mille ragazzi, tra sentenze dei tribunali di guerra e decimazioni sul posto. Non avevano perso, infine, il lume della ragione quei soldati britannici, tedeschi e francesi che, stanchi di marcire da mesi nelle trincee scavate nel "fronte occidentale" delle Fiandre, nel cuore d'Europa – mandati a morire ed uccidere uomini con "lo stesso identico umore, ma la divisa di un altro colore", come cantava Fabrizio De Andre' – la notte di Natale sospesero le ostilita', imposero una tregua di fatto e fraternizzarono con il nemico della trincea opposta, compiendo un grave atto di insubordinazione, del quale pagarono il costo. Una disobbedienza civile che, si calcola, coinvolse circa centomila soldati di entrambi i fronti.
Che cosa accade davvero quella notte lo racconta, tra gli altri, lo scrittore australiano Aaron Shepard il quale – prendendo spunto dalle molte lettere autentiche provenienti dal fronte ed archiviate all'Imperial War Museum di Londra – ricostruisce la lettera del soldato britannico Tom alla sorella Janet, che merita di essere ampiamente pubblicata (cfr Antonio Besana, 1914. Qualcosa di nuovo sul fronte occidentale. Viaggio sui campi di battaglia della Tregua di Natale, Edizioni Ares, 2020):
Di colpo un camerata mi scuote e mi grida: Vieni a vedere cosa fanno i tedeschi! Ho preso il fucile, sono andato alla trincea e, con cautela, ho alzato la testa sopra i sacchetti di sabbia. Non ho mai creduto di poter vedere una cosa piu' strana e piu' commovente. Grappoli di piccole luci brillavano lungo tutta la linea tedesca, a destra e a sinistra, a perdita d'occhio. 'Che cos'e'?', ho chiesto al compagno, e John ha risposto: 'alberi di Natale!'. Era vero. I tedeschi avevano disposto degli alberi di Natale di fronte alla loro trincea, illuminati con candele e lumini. E poi abbiamo sentito le loro voci che si levavano in una canzone: 'stille nacht, heilige nacht...'. Quando il canto e' finito, gli uomini nella nostra trincea hanno applaudito. Si', soldati inglesi che applaudivano i tedeschi! Poi uno di noi ha cominciato a cantare, e ci siamo tutti uniti a lui: 'the first nowell the angel did say...'. Per la verita' non eravamo bravi a cantare come i tedeschi, con le loro belle armonie. Ma hanno risposto con applausi entusiasti, e poi ne hanno attaccato un'altra: 'o tannenbaum, o tannenbaum...'. A cui noi abbiamo risposto: 'o come all ye faithful...'. E questa volta si sono uniti al nostro coro, cantando la stessa canzone, ma in latino: 'adeste fideles...'. Non potevo pensare niente di piu' stupefacente, ma quello che e' avvenuto dopo lo e' stato di piu'. 'Inglesi, uscite fuori!', li abbiamo sentiti gridare, 'voi non spara, noi non spara!'. Nella trincea ci siamo guardati non sapendo che fare. Poi uno ha gridato per scherzo: 'venite fuori voi!'. Con nostro stupore, abbiamo visto due figure levarsi dalla trincea di fronte, scavalcare il filo spinato e avanzare allo scoperto. Uno di loro ha detto: 'Manda ufficiale per parlamentare'. Ho visto uno dei nostri con il fucile puntato, e senza dubbio anche altri l'hanno fatto, ma il capitano ha gridato 'non sparate!'. Poi s'e' arrampicato fuori dalla trincea ed e' andato incontro ai tedeschi a mezza strada. Li abbiamo sentiti parlare e pochi minuti dopo il capitano e' tornato, con un sigaro tedesco in bocca! Nel frattempo gruppi di due o tre uomini uscivano dalle trincee e venivano verso di noi. Alcuni di noi sono usciti anch'essi e in pochi minuti eravamo nella terra di nessuno, stringendo le mani a uomini che avevamo cercato di ammazzare poche ore prima. Abbiamo acceso un gran falo', e noi tutti attorno, inglesi in kaki e tedeschi in grigio. Solo un paio di noi parlano il tedesco, ma molti tedeschi sapevano l'inglese. Ad uno di loro ho chiesto come mai. 'Molti di noi hanno lavorato in Inghilterra', ha risposto. 'Prima di questo sono stato cameriere all'Hotel Cecil'. 'Forse ho servito alla tua tavola!' 'Forse!', ho risposto ridendo. Mi ha raccontato che aveva la ragazza a Londra e che la guerra ha interrotto il loro progetto di matrimonio. E io gli ho detto: 'non ti preoccupare, prima di Pasqua vi avremo battuti e tu puoi tornare a sposarla'. Si e' messo a ridere, poi mi ha chiesto se potevo mandare una cartolina alla ragazza, ed io ho promesso. Un altro tedesco e' stato portabagagli alla Victoria Station. Mi ha fatto vedere le foto della sua famiglia che sta a Monaco. Anche quelli che non riuscivano a parlare si scambiavano doni, i loro sigari con le nostre sigarette, noi il te' e loro il caffe', noi la carne in scatola e loro le salsicce. Ci siamo scambiati mostrine e bottoni, e uno dei nostri se n'e' uscito con il tremendo elmetto col chiodo! Anch'io ho cambiato un coltello pieghevole con un cinturame di cuoio, un bel ricordo che ti mostrero' quando torno a casa.
E conclude la lettera Tom, con riflessioni di grande lucidita', verita' e attualita': Ci hanno dato per certo che la Francia e' alle corde e la Russia quasi disfatta. Noi gli abbiamo ribattuto che non era vero, e loro. 'Va bene, voi credete ai vostri giornali e noi ai nostri'. E' chiaro che gli raccontano delle balle, ma dopo averli incontrati anch'io mi chiedo fino a che punto i nostri giornali dicano la verita'. Questi non sono i 'barbari selvaggi' di cui abbiamo tanto letto. Sono uomini con case e famiglie, paure e speranze e, si', amor di patria. Insomma sono uomini come noi. Come hanno potuto indurci a credere altrimenti? Siccome si faceva tardi abbiamo cantato insieme qualche altra canzone attorno al falo', e abbiamo finito per intonare insieme – non ti dico una bugia – 'Auld Lang Syne'. Poi ci siamo separati con la promessa di rincontrarci l'indomani, e magari organizzare una partita di calcio. E insomma, sorella mia, c'e' mai stata una vigilia di Natale come questa nella storia? Per i combattimenti qui, naturalmente, significa poco purtroppo. Questi soldati sono simpatici, ma eseguono gli ordini e noi facciamo lo stesso. A parte che siamo qui per fermare il loro esercito e rimandarlo a casa, e non verremo meno a questo compito. Eppure non si puo' fare a meno di immaginare cosa accadrebbe se lo spirito che si e' rivelato qui fosse colto dalle nazioni del mondo. Ovviamente, conflitti devono sempre sorgere. Ma che succederebbe se i nostri governanti si scambiassero auguri invece di ultimatum? Canzoni invece di insulti? Doni al posto di rappresaglie? Non finirebbero tutte le guerre?"
Allora papa Benedetto XV, che definira' "inutile strage" quella guerra mondiale, aveva fatto appello per una tregua, ignorato dai governi, cosi' come in questi giorni ha piu' volte fatto analogo appello papa Francesco – insieme ai movimenti per la pace – per un cessate il fuoco nella nuova guerra in corso in Europa (e nelle molte altre nel mondo). Appelli ignorati dai governi i quali, con obsolete retoriche contrapposte della vittoria, portano avanti un conflitto armato che – oltre al martoriato popolo ucraino – mette a repentaglio ormai anche la vita dell'umanita', sotto la spada di Damocle delle armi nucleari. Eppure anche oggi c'e' chi non perde il lume della ragione e – come i soldati nelle trincee del 1914 illuminati dalle luci degli alberi di Natale – riconosce l'assurdita' della guerra per risolvere i conflitti e la comune umanita' dei giovani inviati al fronte ad uccidere e morire e ha deciso di svolgere una propria tregua personale, gravida di conseguenze: sono le migliaia di pacifisti e obiettori di coscienza alla guerra di entrambi gli schieramenti, perseguitati nei rispettivi paesi. Cittadini russi, tra i quali il giovanissimo Alexander Belik che e' stato ospite delle celebrazioni italiane per il 50° anniversario della legge che ha istituito l'obiezione di coscienza in Italia, e cittadini ucraini, tra i quali Vitaliy Vasyliovych Alekseienko che sta subendo un processo per "elusione del servizio militare", monitorato anche da osservatori internazionali tra i quali l'avvocato italiano Nicola Canestrini. Pacifisti e obiettori di coscienza per i quali e' in corso la campagna di supporto Object War Campaign, promossa da diverse organizzazioni internazionali tra le quali la War Resister's International e l'International Fellowship of Reconciliation, nate proprio oltre cento anni fa come risposta nonviolenta dal basso alla immane tragedia della prima guerra mondiale e impegno permanente per la costruzione della pace. Un lume della ragione che rimane acceso, passando di generazione in generazione, contro l'oscurantismo ancora ritornante della guerra.
3. REPETITA IUVANT. SCRIVIAMO ALLE AMBASCIATE IN ITALIA DI RUSSIA ED UCRAINA PER CHIEDERE AI LORO GOVERNI UNA TREGUA DI NATALE
Carissime e carissime,
proponiamo ad ogni persona di volonta' buona di scrivere alle ambasciate in Italia di Russia ed Ucraina per chiedere ai loro governi una tregua di natale.
Di seguito una proposta di testo.
*
All'ambasciata russa in Italia: ambrus at ambrussia.it,
All'ambasciata ucraina in Italia: emb_it at mfa.gov.ua,
Egregi ambasciatori in Italia di Russia ed Ucraina,
vi chiediamo di inoltrare la presente lettera ai vostri governi: con essa chiediamo ad entrambi di deliberare con effetto immediato una tregua di natale, che sia avvio dei negoziati di pace che pongano fine alla guerra e alle stragi e alle devastazioni di cui la guerra sempre e solo consiste.
Troppe persone sono gia' state uccise.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Distinti saluti,
Firma, luogo e data, recapito del mittente
*
A tutte e tutti grazie fin d'ora per quanto vorrete e potrete fare.
Chi salva una vita salva il mondo.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
4. L'ORA. UNA TREGUA DI NATALE PER FAR CESSARE LA GUERRA
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
5. L'ORA. CHIEDIAMO UNA TREGUA DI NATALE CHE FERMI LE STRAGI E LE DEVASTAZIONI ED AVVII NEGOZIATI DI PACE
Chiediamo una tregua di natale che fermi le stragi e le devastazioni ed avvii negoziati di pace.
Ogni persona di volonta' buona, ogni civile istituto, si opponga alla guerra assassina.
Si cessi di uccidere e di lasciar uccidere; si soccorra, si accolga, si assista ogni persona bisognosa di aiuto.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Chi condivide questo appello lo diffonda.
Facciamo sentire la voce dell'umanita'.
Facciamo cessare la guerra con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, con la solidarieta' che ogni essere umano riconosce e raggiunge e difende e sostiene e conforta.
Siamo una sola umana famiglia in un unico mondo vivente: impediamo che la criminale follia della guerra ci avveleni, ci massacri, ci annienti.
Salvare le vite e' il primo dovere.
6. L'ORA. CESSINO LE UCCISIONI: TREGUA DI NATALE
Chiediamo una tregua di natale che faccia cessare tutte le uccisioni.
Chiediamo una tregua di natale che richiami tutti gli esseri umani alla loro comune umanita'.
Chiediamo una tregua di natale che sia momento di esame interiore e dialogo aperto, riconoscimento e rispetto di ogni volto e di ogni voce, riconoscimento e rispetto del vero e del bene.
Chiediamo una tregua di natale che persuada ogni persona ed ogni umano istituto al ripudio della guerra e di tutte le uccisioni.
Chiediamo una tregua di natale che persuada ogni persona ed ogni umano istituto al bene comune dell'umanita' intera.
Chiediamo una tregua di natale da cui scaturisca la fine della guerra.
Chiediamo una tregua di natale da cui scaturisca la scelta della pace, del disarmo, della smilitarizzazione dei conflitti.
Chiediamo una tregua di natale da cui scaturisca la decisione di soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Cessino le uccisioni: tregua di natale.
Chi condivide questo appello lo diffonda.
7. L'ORA. UNA LETTERA ALLE AMBASCIATE IN ITALIA DI RUSSIA ED UCRAINA: RICHIESTA AI VOSTRI GOVERNI DI UNA TREGUA DI NATALE
All'ambasciata russa in Italia: ambrus at ambrussia.it,
All'ambasciata ucraina in Italia: emb_it at mfa.gov.ua,
Egregi ambasciatori in Italia di Russia ed Ucraina,
vi chiediamo di inoltrare la presente lettera ai vostri governi: con essa chiediamo ad entrambi di deliberare con effetto immediato una tregua di natale, che sia avvio dei negoziati di pace che pongano fine alla guerra e alle stragi e alle devastazioni di cui la guerra sempre e solo consiste.
Troppe persone sono gia' state uccise.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Distinti saluti,
il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 22 dicembre 2022
8. APPELLI. PIERANGELO MONTI: MESSAGGIO AGLI AMBASDCIATORI DI RUSSIA E UCRAINA CON LA RICHIESTA PER UNA TREGUA NATALIZIA DELLA GUERRA
[Riceviamo e diffondiamo questo appello del 21 dicembre 2022]
Egregi ambasciatori in Italia di Russia e di Ucraina,
certo di interpretare il desiderio di tutti i popoli, che sarebbero felici di sapere che almeno a Natale nessuno muoia per la guerra e nessuno viva questo santo periodo nella paura, vi chiedo di fare pervenire ai governanti delle vostre nazioni la richiesta di deliberare una tregua della guerra nei giorni tra il 25 dicembre e il 7 gennaio; una tregua che serva anche a ripensare e cambiare l'impostazione del conflitto tra i vostri due stati, per giungere finalmente alla pace e alla riconciliazione.
Un cordiale augurio di un Natale di pace.
Pierangelo Monti, presidente del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione)
9. APPELLI. OPERATRICI ED OPERATORI DI PACE: APPELLO PER UNA TREGUA UMANITARIA IN UCRAINA
[Riceviamo e diffondiamo questo appello apparso sul quotidiano "Il manifesto del 18 dicembre 2022]
Tutti gli europei che si riconoscono operatori di pace vedono con angoscia aggravarsi in Ucraina la catastrofe umanitaria e l'estendersi del conflitto verso scenari devastanti, come dimostra il recente incidente in territorio polacco che ha sfiorato un confronto diretto fra Nato e Russia.
Ribadiscono quindi che la via diplomatica va perseguita con ogni mezzo e si appellano alla saggezza di chi - Governi e personalita' influenti - sia in grado di mediare fra le parti in conflitto.
La strada verso la pace richiede anzitutto un cessate il fuoco. Percio', le organizzazioni e i cittadini che aderiscono all'appello, auspicano che i contendenti sospendano le ostilita' nel periodo fra il Natale cattolico (25 dicembre) e il Natale ortodosso (7 gennaio).
Se una tregua simile fu possibile durante la Prima guerra mondiale fra nemici storici, non si vede perche' sia irrealizzabile oggi tra popoli slavi Uniti dalla storia, dalla cultura e dal credo religioso.
Anche se gli armati di entrambe le parti potrebbero sfruttare quelle due settimane per rafforzarsi sui vari fronti di guerra, la tregua consentira' almeno ai civili inermi di vivere questo periodo - sacro a entrambi i contendenti - nel segno della pace natalizia.
Nulla impedisce, infine, di immaginare che un cessate il fuoco temporaneo persuada i contendenti a esperire ulteriori riduzioni delle ostilita', in modo da alleviare le inaudite sofferenze dei civili vittime incolpevoli di un conflitto fratricida.
*
Primi firmatari: Giuseppe Cassini, Rocco Cangelosi, Enrico Nardi, Mario Boffo, Enrico De Maio, Torquato Cardilli, Antonio D'Andria, Armando Sanguini, Roberto Di Leo, Pietro Adami, Mario Agostinelli, Franco Astengo, Gaetano Azzariti, Maria Luisa Boccia, Mauro Beschi, Carmelo Caravella, Michela Cerimele, don Virginio Colmegna, Giulio De Petra, Claudio De Fiores, Simone Furzi, Mario Dogliani, Ida Dominijanni, Domenico Gallo, Alfonso Gianni, Chiara Giorgi, Alfiero Grandi, Silvia Manderino, Alessandro Montebugnoli, Alberto Olivetti, Daniela Padoan, Massimo Perrotti, Antonio Pileggi, Tamar Pitch, Laura Ronchetti, Giuseppe Salme', Luisa Simonutti, Mauro Sentimenti, Massimo Villone, Vincenzo Vita.
Roberto Lamacchia, Aurora D'Agostino, Cesare Antetomaso, Maria Monica Bassan, Antonello Ciervo, Margherita D'Andrea, Danilo Risi, Paolo Solimeno, Enrico Tonolo, Carlo Cappellari, Marilisa Vumbaca, Marta Fin, Francesca Lacaita, Marcello Fagioli, Giuseppe Piscopo, Danilo Bruno, Lia Giribone, Ornella Visca, Fabrizio Bellamoli, Bruno Varriale, Fiorenzo Parziale, Alessandra Ruffini, Ciucci Gabriele, Giovanna Corchia, Mario Albrigoni, Serafina Tarantini, Maria Ricciardi Giannoni, Elisa Moretti, Maria Grazia Trevisan, Francesco Lazzaretto, Rina Zardetto, Roberto Barbieri, Tiziana Valenti, Alberto Ziparo, Eugenia Fera, Gipo Anfosso, Marina Marino, Maria Caterina Cifatte, Giuseppe Coscione, Alessandro Cassini, Andrea Raffaele Berlingieri, Lucia Dorigo, Clelia Martignoni, Rita Di Domenica, Danila Campo, Daniela Bocchi, Roberto Vernero, Lucia Gallo, Francesco Buccellato, Roberto Sitia, Maria Maurizia Benedetti, Alfredo Meconi, Laura Minicucci, Silvia Baccichetto, Walter Sfratato, Clotilde De Rege, Paolo Bartolini, Guido Viale, Donata Bianchi, Franco Argada, Elena Zaninetta, Carmela Pagano, Luca Imberti, Rosaria Gasparo, Ivano Bison, Giada Gugliotta, Roberto Mazzotta, Alessandro Pietromarchi, Lamberto Zannier, Giovanni Germano, Elena Giulotto, Giulia Mariani, Angelo Persiani, Claudia Ambrosini, Silvia Garagna, Carmine Caracciolo, Gianfranco Varvesi, Claudia Mazzilli, Michelangelo Pipan, Saverio Massari, Mariella Cataldo.
Per aderire: domenicoga at icloud.com
10. APPELLI. L'ASSOCIAZIONE "RESPIRARE" DI VITERBO ADERISCE ALL'APPELLO RECANTE "SETTE PROPOSTE PER ESTENDERE ED INTENSIFICARE LA MOBILITAZIONE PER LA GRAZIA CHE RESTITUISCA LA LIBERTA' A LEONARD PELTIER"
L'associazione "Respirare" di Viterbo aderisce all'appello recante "Sette proposte per estendere ed intensificare la mobilitazione per la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier".
Leonard Peltier e' l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente che da 47 anni e' detenuto innocente, condannato per crimini che non ha commesso in un processo-farsa basato su cosiddette "prove" e su cosiddette "testimonianze" dimostratesi false, come hanno successivamente riconosciuto gli stessi accusatori e giudici.
La sua liberazione e' stata chiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, il Dalai Lama, papa Francesco.
Milioni di persone ed autorevoli istituzioni di tutto il mondo chiedono al Presidente degli Stati Uniti d'America di concedere la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Alleghiamo in calce il testo integrale dell'appello.
L'associazione "Respirare" di Viterbo
Viterbo, 18 dicembre 2022
L'associazione e' stata promossa nel 2009 a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.
* * *
Allegato: testo integrale dell'appello "Sette proposte per estendere ed intensificare la mobilitazione per la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier"
Carissime e carissimi,
vi proponiamo sette iniziative per estendere ed intensificare la mobilitazione per la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Il momento e' questo: in questo torno di tempo infatti sia negli Stati Uniti che a livello internazionale sta crescendo la mobilitazione, ottenendo nuove, ampie e rilevanti adesioni che possono finalmente trovare ascolto alla Casa Bianca, nelle cui mani e' il potere di restituire la liberta' a Leonard Peltier attraverso la concessione della grazia presidenziale.
*
1. Scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America
La prima: scrivere a Biden e diffondere quanto piu' possibile la proposta di scrivere a Biden.
Di seguito una proposta di testo della lettera da inviare al Presidente degli Stati Uniti d'America recante la richiesta della grazia presidenziale per Leonard Peltier, e le istruzioni per inviarla attraverso il sito della Casa Bianca.
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 47 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 47 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.
*
2. Scrivere al sindaco di Roma
La seconda: scrivere al sindaco di Roma affinche' affinche' unisca la sua voce alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier. La voce del sindaco di una delle citta' piu' importanti del mondo puo' trovare favorevole ascolto sia presso la Casa Bianca che presso l'opinione pubblica non solo italiana ma internazionale.
Indirizzi di posta elettronica cui scrivere: segreteria_cg at comune.roma.it, donato.iannone at comune.roma.it, segreteriavcgv.debernardini at comune.roma.it, giorgio.piccarreta at comune.roma.it, pietropaolo.mileti at comune.roma.it, gianluca.viggiano at comune.roma.it, caterina.cordella at comune.roma.it, segreteria.direzionegac at comune.roma.it, accesso.semplice at comune.roma.it, ld.gabinetto at comune.roma.it, mariagrazia.tretola at comune.roma.it, seg.gen at comune.roma.it, laura.dimeglio at comune.roma.it, patrizia.bernardini at comune.roma.it, eufrasia.cogliandro at comune.roma.it, vicesindaco at comune.roma.it, assessorato.bilancio at comune.roma.it, assessorato.ambiente at comune.roma.it, assessorato.rifiuti at comune.roma.it, assessoratodecentramento at comune.roma.it, assessoratopersonale at comune.roma.it, assessorato.politichesociali at comune.roma.it, assessorato.cultura at comune.roma.it, assessorato.sviluppoeconomico at comune.roma.it, assessorato.pariopportunita at comune.roma.it, assessorato.sport at comune.roma.it, assessorato.turismo at comune.roma.it, assessorato.grandieventi at comune.roma.it, assessorato.mobilita at comune.roma.it, assessoratoallascuola at comune.roma.it, assessoratolavoroformazione at comune.roma.it, assessorato.infrastrutture at comune.roma.it, assessorato.urbanistica at comune.roma.it, tiziana.marrone at comune.roma.it, assessorato.patrimoniocasa at comune.roma.it, presidenza.assembleacapitolina at comune.roma.it,
Modello di lettera:
Egregio Sindaco di Roma,
sicuramente conoscera' gia' la vicenda di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.
E sicuramente sapra' anche che la sua liberazione nel corso di quasi mezzo secolo e' stata richiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Shirin Ebadi, papa Francesco, il Dalai Lama ed innumerevoli altre.
Ricordera' anche che il compianto Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa, aveva promosso un appello per la liberazione di Leonard Peltier. E del resto il Parlamento Europeo gia' negli anni Novanta del secolo scorso aveva ripetutamente richiesto la sua liberazione.
Negli ultimi mesi due nuovi autorevoli inviti sono stati rivolti al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia che liberi l'illustre attivista nativo americano: alcuni mesi fa la commissione giuridica ad hoc dell'Onu; e lo scorso settembre con voto unanime il comitato nazionale del Partito Democratico statunitense (il partito politico cui appartiene lo stesso Presidente Biden).
Gia' lo scorso anno, su nostra sollecitazione, molti sindaci italiani (tra cui quelli di citta' importanti come Aosta, Bologna, Palermo, Pesaro...) espressero il loro sostegno alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier.
Sarebbe di grande importanza che anche il Sindaco del Comune di Roma volesse unire la sua voce all'appello promosso da prestigiosissime personalita', innumerevoli associazioni umanitarie (prima fra tutte Amnesty International), istituzioni di tutto il mondo, affinche' il Presidente statunitense conceda la grazia che restituisca la liberta' a un uomo innocente che e' ormai per l'umanita' intera testimone e simbolo della lotta per i diritti umani e dei popoli e per la difesa della Madre Terra.
Per tutto quanto precede siamo quindi a pregarla di voler anche lei richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
*
3. Scrivere alle ed ai parlamentari italiani
La terza: scrivere alle ed ai parlamentari italiani affinche' uniscano la loro voce alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier.
Gli indirizzi di posta elettronica delle e dei parlamentari sono disponibili nel sito del Senato e della Camera (www.senato.it e www.camera.it).
Modello di lettera:
Egregie senatrici, egregi senatori,
Egregie deputate, egregi deputati,
conoscete gia' la vicenda di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.
E sapete anche che la sua liberazione nel corso di quasi mezzo secolo e' stata richiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Shirin Ebadi, papa Francesco, il Dalai Lama ed innumerevoli altre.
Ricorderete anche che il compianto Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa, aveva promosso un appello per la liberazione di Leonard Peltier. E del resto il Parlamento Europeo gia' negli anni Novanta del secolo scorso aveva ripetutamente richiesto la sua liberazione.
Negli ultimi mesi due nuovi autorevoli inviti sono stati rivolti al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia che liberi l'illustre attivista nativo americano: alcuni mesi fa la commissione giuridica ad hoc dell'Onu; e lo scorso settembre con voto unanime il comitato nazionale del Partito Democratico statunitense (il partito politico cui appartiene lo stesso Presidente Biden).
Sarebbe di grande importanza che anche il Parlamento italiano volesse unire la sua voce all'appello promosso da prestigiosissime personalita', innumerevoli associazioni umanitarie (prima fra tutte Amnesty International), istituzioni di tutto il mondo, affinche' il Presidente statunitense conceda la grazia che restituisca la liberta' a un uomo innocente che e' ormai per l'umanita' intera testimone e simbolo della lotta per i diritti umani e dei popoli e per la difesa della Madre Terra.
Per tutto quanto precede siamo quindi a pregarvi di un vostro autorevole impegno a richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
*
4. Scrivere alle ed ai parlamentari italiani che siedono nel Parlamento Europeo
La quarta: scrivere alle ed ai parlamentari italiani che siedono nel Parlamento Europeo affinche' uniscano la loro voce alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier, proseguendo nell'impegno gia' espresso dal Parlamento Europeo nel 1994 e nel 1999 e rinnovato nel 2021 dal compianto Presidente David Sassoli.
Gli indirizzi di posta elettronica delle e dei parlamentari europei sono disponibili nel sito del Parlamento Europeo (www.europarl.europa.eu).
Modello di lettera:
Egregie ed egregi parlamentari europei,
conoscete gia' la vicenda di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.
E sapete anche che la sua liberazione nel corso di quasi mezzo secolo e' stata richiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Shirin Ebadi, papa Francesco, il Dalai Lama ed innumerevoli altre.
Ricorderete anche che il compianto Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa, aveva promosso un appello per la liberazione di Leonard Peltier. E del resto il Parlamento Europeo gia' negli anni Novanta del secolo scorso aveva ripetutamente richiesto la sua liberazione.
Negli ultimi mesi due nuovi autorevoli inviti sono stati rivolti al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia che liberi l'illustre attivista nativo americano: alcuni mesi fa la commissione giuridica ad hoc dell'Onu; e lo scorso settembre con voto unanime il comitato nazionale del Partito Democratico statunitense (il partito politico cui appartiene lo stesso Presidente Biden).
Sarebbe di grande importanza che anche il Parlamento Europeo volesse ancora una volta unire la sua voce all'appello promosso da prestigiosissime personalita', innumerevoli associazioni umanitarie (prima fra tutte Amnesty International), istituzioni di tutto il mondo, affinche' il Presidente statunitense conceda la grazia che restituisca la liberta' a un uomo innocente che e' ormai per l'umanita' intera testimone e simbolo della lotta per i diritti umani e dei popoli e per la difesa della Madre Terra.
Per tutto quanto precede siamo quindi a pregarvi di un vostro autorevole impegno a richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
*
5. Scrivere all'"International Leonard Peltier Defense Committee"
La quinta: scrivere all'"International Leonard Peltier Defense Committee" per far sentire direttamente la nostra solidarieta' a chi e' piu' vicino a Leonard Peltier e coordina la mobilitazione per la sua liberazione
Per contatti diretti con l'"International Leonard Peltier Defense Committee": sito: wwww.whoisleonardpeltier.info, e-mail: contact at whoisleonardpeltier.info, recapiti telefonici: Carol Gokee, International Leonard Peltier Defense Committee, 715-209-4453; Jean Roach, International Leonard Peltier Defense Committee, 605-415-3127; Kevin Sharp, former Federal District Court Judge & Peltier's lead attorney, 615-434-7001.
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6. Scrivere direttamente a Leonard Peltier
La sesta: scrivere direttamente a Leonard Peltier.
L'indirizzo e': Leonard Peltier, #89637-132, USP Coleman I, P.O. Box 1033, Coleman, FL 33521.
Possono essere inviate solo lettere postali.
Ovviamente le lettere devono essere adeguate alla situazione. Possono bastare anche poche parole.
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7. Costruire una rete italiana di solidarieta' con Leonard Peltier
La settima: costruire una rete italiana di solidarieta' con Leonard Peltier.
Ovviamente una rete senza gerarchie o primazie, policentrica e plurale, in cui possano impegnarsi insieme persone provenienti da tutte le culture, le esperienze e le tradizioni.
Una rete di persone e realta' che si prefigga ad esempio di:
a) partecipare a iniziative comuni;
b) promuovere iniziative proprie, locali e non solo;
c) premere nonviolentemente sui media, locali e non solo, affinche' diano notizia della vicenda di Leonard Peltier e delle iniziative per la sua liberazione;
d) premere nonviolentemente sulle rappresentanze democratiche (istituzioni, associazioni, forze politiche e sindacali, esperienze della cultura e della solidarieta'...), locali e non solo, affinche' si impegnino per la liberazione di Leonard Peltier.
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E' ovvio che tutte le iniziative che proponiamo devono essere rigorosamente nonviolente, coerentemente con il fine dell'iniziativa: ottenere la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Se necessaria, varia documentazione utile, in inglese e in italiano, puo' essere richiesta scrivendo al nostro indirizzo di posta elettronica: centropacevt at gmail.com
Ringraziandovi fin d'ora per l'attenzione e l'impegno, un forte abbraccio dal
"Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 9 dicembre 2022
Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.
Piu' specificamente: dal giugno 2021 il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" ha lavorato intensamente a qualificare ed estendere la solidarieta' con Leonard Peltier in Italia (ma anche in Europa e negli Stati Uniti d'America e in Canada).
Sul piano della qualificazione della solidarieta' ha promosso molti incontri di studio e ha fatto conoscere per la prima volta in Italia molti libri il cui studio e' fondamentale per chi vuole impegnarsi per sostenere Leonard Peltier e le lotte attuali dei nativi americani.
Sul piano dell'estensione della solidarieta' ha raggiunto ripetutamente decine di migliaia di interlocutori, e raccolto migliaia di adesioni: coinvolgendo figure di grande prestigio della riflessione morale e dell'impegno civile, della scienza e delle arti, dei movimenti e delle istituzioni.
Il criterio e' stato di coinvolgere persone, associazioni ed istituzioni in grado di esercitare un'azione persuasiva nei confronti del Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
In questa iniziativa, sul versante del coinvolgimento delle istituzioni, di particolare valore e' stata l'adesione del compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, quelle di molti parlamentari e parlamentari emeriti, quelle dei sindaci di vari comuni d'Italia, da Aosta a Bologna, da Palermo a Pesaro.
11. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Riletture
- E. Adamson Hoebel, I Cheyenne. Indiani delle grandi pianure, La Salamandra, Milano 1983, 1986, pp. 200.
- John C. Ewers, I Piedi Neri, Mursia, Milano 1997, pp. 320.
- Robert H. Lowie, Gli indiani delle pianure, Il Saggiatore, Milano 1961, pp. 264.
- Stanley Vestal, Toro Seduto campione dei Sioux, Mursia, Milano 1984-1985, pp. 304 (con 29 illustrazioni fuori testo).
12. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
13. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4694 del 25 dicembre 2022
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
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