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[Nonviolenza] Telegrammi. 4690
- Subject: [Nonviolenza] Telegrammi. 4690
- From: Centro di ricerca per la pace Centro di ricerca per la pace <centropacevt at gmail.com>
- Date: Tue, 20 Dec 2022 16:18:02 +0100
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4690 del 21 dicembre 2022
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Sommario di questo numero:
1. Una tregua di natale per far cessare la guerra
2. Chiediamo una tregua di natale che fermi le stragi e le devastazioni ed avvii negoziati di pace
3. Cessino le uccisioni: tregua di natale
4. L'Associazione "Respirare" di Viterbo aderisce all'appello recante "Sette proposte per estendere ed intensificare la mobilitazione per la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier"
5. Levi Rickert: It doesn't take a prisoner swap to Free Leonard Peltier
6. Mark Trahant: Leonard Peltier, longest serving U.S. political prisoner
7. Segnalazioni librarie
8. La "Carta" del Movimento Nonviolento
9. Per saperne di piu'
1. L'ORA. UNA TREGUA DI NATALE PER FAR CESSARE LA GUERRA
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
2. L'ORA. CHIEDIAMO UNA TREGUA DI NATALE CHE FERMI LE STRAGI E LE DEVASTAZIONI ED AVVII NEGOZIATI DI PACE
Chiediamo una tregua di natale che fermi le stragi e le devastazioni ed avvii negoziati di pace.
Ogni persona di volonta' buona, ogni civile istituto, si opponga alla guerra assassina.
Si cessi di uccidere e di lasciar uccidere; si soccorra, si accolga, si assista ogni persona bisognosa di aiuto.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Chi condivide questo appello lo diffonda.
Facciamo sentire la voce dell'umanita'.
Facciamo cessare la guerra con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, con la solidarieta' che ogni essere umano riconosce e raggiunge e difende e sostiene e conforta.
Siamo una sola umana famiglia in un unico mondo vivente: impediamo che la criminale follia della guerra ci avveleni, ci massacri, ci annienti.
Salvare le vite e' il primo dovere.
3. L'ORA. CESSINO LE UCCISIONI: TREGUA DI NATALE
Chiediamo una tregua di natale che faccia cessare tutte le uccisioni.
Chiediamo una tregua di natale che richiami tutti gli esseri umani alla loro comune umanita'.
Chiediamo una tregua di natale che sia momento di esame interiore e dialogo aperto, riconoscimento e rispetto di ogni volto e di ogni voce, riconoscimento e rispetto del vero e del bene.
Chiediamo una tregua di natale che persuada ogni persona ed ogni umano istituto al ripudio della guerra e di tutte le uccisioni.
Chiediamo una tregua di natale che persuada ogni persona ed ogni umano istituto al bene comune dell'umanita' intera.
Chiediamo una tregua di natale da cui scaturisca la fine della guerra.
Chiediamo una tregua di natale da cui scaturisca la scelta della pace, del disarmo, della smilitarizzazione dei conflitti.
Chiediamo una tregua di natale da cui scaturisca la decisione di soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Cessino le uccisioni: tregua di natale.
Chi condivide questo appello lo diffonda.
4. APPELLI. L'ASSOCIAZIONE "RESPIRARE" DI VITERBO ADERISCE ALL'APPELLO RECANTE "SETTE PROPOSTE PER ESTENDERE ED INTENSIFICARE LA MOBILITAZIONE PER LA GRAZIA CHE RESTITUISCA LA LIBERTA' A LEONARD PELTIER"
L'associazione "Respirare" di Viterbo aderisce all'appello recante "Sette proposte per estendere ed intensificare la mobilitazione per la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier".
Leonard Peltier e' l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente che da 47 anni e' detenuto innocente, condannato per crimini che non ha commesso in un processo-farsa basato su cosiddette "prove" e su cosiddette "testimonianze" dimostratesi false, come hanno successivamente riconosciuto gli stessi accusatori e giudici.
La sua liberazione e' stata chiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, il Dalai Lama, papa Francesco.
Milioni di persone ed autorevoli istituzioni di tutto il mondo chiedono al Presidente degli Stati Uniti d'America di concedere la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Alleghiamo in calce il testo integrale dell'appello.
L'associazione "Respirare" di Viterbo
Viterbo, 18 dicembre 2022
L'associazione e' stata promossa nel 2009 a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.
* * *
Allegato: testo integrale dell'appello "Sette proposte per estendere ed intensificare la mobilitazione per la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier"
Carissime e carissimi,
vi proponiamo sette iniziative per estendere ed intensificare la mobilitazione per la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Il momento e' questo: in questo torno di tempo infatti sia negli Stati Uniti che a livello internazionale sta crescendo la mobilitazione, ottenendo nuove, ampie e rilevanti adesioni che possono finalmente trovare ascolto alla Casa Bianca, nelle cui mani e' il potere di restituire la liberta' a Leonard Peltier attraverso la concessione della grazia presidenziale.
*
1. Scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America
La prima: scrivere a Biden e diffondere quanto piu' possibile la proposta di scrivere a Biden.
Di seguito una proposta di testo della lettera da inviare al Presidente degli Stati Uniti d'America recante la richiesta della grazia presidenziale per Leonard Peltier, e le istruzioni per inviarla attraverso il sito della Casa Bianca.
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 47 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 47 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.
*
2. Scrivere al sindaco di Roma
La seconda: scrivere al sindaco di Roma affinche' affinche' unisca la sua voce alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier. La voce del sindaco di una delle citta' piu' importanti del mondo puo' trovare favorevole ascolto sia presso la Casa Bianca che presso l'opinione pubblica non solo italiana ma internazionale.
Indirizzi di posta elettronica cui scrivere: segreteria_cg at comune.roma.it, donato.iannone at comune.roma.it, segreteriavcgv.debernardini at comune.roma.it, giorgio.piccarreta at comune.roma.it, pietropaolo.mileti at comune.roma.it, gianluca.viggiano at comune.roma.it, caterina.cordella at comune.roma.it, segreteria.direzionegac at comune.roma.it, accesso.semplice at comune.roma.it, ld.gabinetto at comune.roma.it, mariagrazia.tretola at comune.roma.it, seg.gen at comune.roma.it, laura.dimeglio at comune.roma.it, patrizia.bernardini at comune.roma.it, eufrasia.cogliandro at comune.roma.it, vicesindaco at comune.roma.it, assessorato.bilancio at comune.roma.it, assessorato.ambiente at comune.roma.it, assessorato.rifiuti at comune.roma.it, assessoratodecentramento at comune.roma.it, assessoratopersonale at comune.roma.it, assessorato.politichesociali at comune.roma.it, assessorato.cultura at comune.roma.it, assessorato.sviluppoeconomico at comune.roma.it, assessorato.pariopportunita at comune.roma.it, assessorato.sport at comune.roma.it, assessorato.turismo at comune.roma.it, assessorato.grandieventi at comune.roma.it, assessorato.mobilita at comune.roma.it, assessoratoallascuola at comune.roma.it, assessoratolavoroformazione at comune.roma.it, assessorato.infrastrutture at comune.roma.it, assessorato.urbanistica at comune.roma.it, tiziana.marrone at comune.roma.it, assessorato.patrimoniocasa at comune.roma.it, presidenza.assembleacapitolina at comune.roma.it,
Modello di lettera:
Egregio Sindaco di Roma,
sicuramente conoscera' gia' la vicenda di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.
E sicuramente sapra' anche che la sua liberazione nel corso di quasi mezzo secolo e' stata richiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Shirin Ebadi, papa Francesco, il Dalai Lama ed innumerevoli altre.
Ricordera' anche che il compianto Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa, aveva promosso un appello per la liberazione di Leonard Peltier. E del resto il Parlamento Europeo gia' negli anni Novanta del secolo scorso aveva ripetutamente richiesto la sua liberazione.
Negli ultimi mesi due nuovi autorevoli inviti sono stati rivolti al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia che liberi l'illustre attivista nativo americano: alcuni mesi fa la commissione giuridica ad hoc dell'Onu; e lo scorso settembre con voto unanime il comitato nazionale del Partito Democratico statunitense (il partito politico cui appartiene lo stesso Presidente Biden).
Gia' lo scorso anno, su nostra sollecitazione, molti sindaci italiani (tra cui quelli di citta' importanti come Aosta, Bologna, Palermo, Pesaro...) espressero il loro sostegno alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier.
Sarebbe di grande importanza che anche il Sindaco del Comune di Roma volesse unire la sua voce all'appello promosso da prestigiosissime personalita', innumerevoli associazioni umanitarie (prima fra tutte Amnesty International), istituzioni di tutto il mondo, affinche' il Presidente statunitense conceda la grazia che restituisca la liberta' a un uomo innocente che e' ormai per l'umanita' intera testimone e simbolo della lotta per i diritti umani e dei popoli e per la difesa della Madre Terra.
Per tutto quanto precede siamo quindi a pregarla di voler anche lei richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
*
3. Scrivere alle ed ai parlamentari italiani
La terza: scrivere alle ed ai parlamentari italiani affinche' uniscano la loro voce alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier.
Gli indirizzi di posta elettronica delle e dei parlamentari sono disponibili nel sito del Senato e della Camera (www.senato.it e www.camera.it).
Modello di lettera:
Egregie senatrici, egregi senatori,
Egregie deputate, egregi deputati,
conoscete gia' la vicenda di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.
E sapete anche che la sua liberazione nel corso di quasi mezzo secolo e' stata richiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Shirin Ebadi, papa Francesco, il Dalai Lama ed innumerevoli altre.
Ricorderete anche che il compianto Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa, aveva promosso un appello per la liberazione di Leonard Peltier. E del resto il Parlamento Europeo gia' negli anni Novanta del secolo scorso aveva ripetutamente richiesto la sua liberazione.
Negli ultimi mesi due nuovi autorevoli inviti sono stati rivolti al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia che liberi l'illustre attivista nativo americano: alcuni mesi fa la commissione giuridica ad hoc dell'Onu; e lo scorso settembre con voto unanime il comitato nazionale del Partito Democratico statunitense (il partito politico cui appartiene lo stesso Presidente Biden).
Sarebbe di grande importanza che anche il Parlamento italiano volesse unire la sua voce all'appello promosso da prestigiosissime personalita', innumerevoli associazioni umanitarie (prima fra tutte Amnesty International), istituzioni di tutto il mondo, affinche' il Presidente statunitense conceda la grazia che restituisca la liberta' a un uomo innocente che e' ormai per l'umanita' intera testimone e simbolo della lotta per i diritti umani e dei popoli e per la difesa della Madre Terra.
Per tutto quanto precede siamo quindi a pregarvi di un vostro autorevole impegno a richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
*
4. Scrivere alle ed ai parlamentari italiani che siedono nel Parlamento Europeo
La quarta: scrivere alle ed ai parlamentari italiani che siedono nel Parlamento Europeo affinche' uniscano la loro voce alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier, proseguendo nell'impegno gia' espresso dal Parlamento Europeo nel 1994 e nel 1999 e rinnovato nel 2021 dal compianto Presidente David Sassoli.
Gli indirizzi di posta elettronica delle e dei parlamentari europei sono disponibili nel sito del Parlamento Europeo (www.europarl.europa.eu).
Modello di lettera:
Egregie ed egregi parlamentari europei,
conoscete gia' la vicenda di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.
E sapete anche che la sua liberazione nel corso di quasi mezzo secolo e' stata richiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Shirin Ebadi, papa Francesco, il Dalai Lama ed innumerevoli altre.
Ricorderete anche che il compianto Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa, aveva promosso un appello per la liberazione di Leonard Peltier. E del resto il Parlamento Europeo gia' negli anni Novanta del secolo scorso aveva ripetutamente richiesto la sua liberazione.
Negli ultimi mesi due nuovi autorevoli inviti sono stati rivolti al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia che liberi l'illustre attivista nativo americano: alcuni mesi fa la commissione giuridica ad hoc dell'Onu; e lo scorso settembre con voto unanime il comitato nazionale del Partito Democratico statunitense (il partito politico cui appartiene lo stesso Presidente Biden).
Sarebbe di grande importanza che anche il Parlamento Europeo volesse ancora una volta unire la sua voce all'appello promosso da prestigiosissime personalita', innumerevoli associazioni umanitarie (prima fra tutte Amnesty International), istituzioni di tutto il mondo, affinche' il Presidente statunitense conceda la grazia che restituisca la liberta' a un uomo innocente che e' ormai per l'umanita' intera testimone e simbolo della lotta per i diritti umani e dei popoli e per la difesa della Madre Terra.
Per tutto quanto precede siamo quindi a pregarvi di un vostro autorevole impegno a richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
*
5. Scrivere all'"International Leonard Peltier Defense Committee"
La quinta: scrivere all'"International Leonard Peltier Defense Committee" per far sentire direttamente la nostra solidarieta' a chi e' piu' vicino a Leonard Peltier e coordina la mobilitazione per la sua liberazione
Per contatti diretti con l'"International Leonard Peltier Defense Committee": sito: wwww.whoisleonardpeltier.info, e-mail: contact at whoisleonardpeltier.info, recapiti telefonici: Carol Gokee, International Leonard Peltier Defense Committee, 715-209-4453; Jean Roach, International Leonard Peltier Defense Committee, 605-415-3127; Kevin Sharp, former Federal District Court Judge & Peltier's lead attorney, 615-434-7001.
*
6. Scrivere direttamente a Leonard Peltier
La sesta: scrivere direttamente a Leonard Peltier.
L'indirizzo e': Leonard Peltier, #89637-132, USP Coleman I, P.O. Box 1033, Coleman, FL 33521.
Possono essere inviate solo lettere postali.
Ovviamente le lettere devono essere adeguate alla situazione. Possono bastare anche poche parole.
*
7. Costruire una rete italiana di solidarieta' con Leonard Peltier
La settima: costruire una rete italiana di solidarieta' con Leonard Peltier.
Ovviamente una rete senza gerarchie o primazie, policentrica e plurale, in cui possano impegnarsi insieme persone provenienti da tutte le culture, le esperienze e le tradizioni.
Una rete di persone e realta' che si prefigga ad esempio di:
a) partecipare a iniziative comuni;
b) promuovere iniziative proprie, locali e non solo;
c) premere nonviolentemente sui media, locali e non solo, affinche' diano notizia della vicenda di Leonard Peltier e delle iniziative per la sua liberazione;
d) premere nonviolentemente sulle rappresentanze democratiche (istituzioni, associazioni, forze politiche e sindacali, esperienze della cultura e della solidarieta'...), locali e non solo, affinche' si impegnino per la liberazione di Leonard Peltier.
*
E' ovvio che tutte le iniziative che proponiamo devono essere rigorosamente nonviolente, coerentemente con il fine dell'iniziativa: ottenere la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Se necessaria, varia documentazione utile, in inglese e in italiano, puo' essere richiesta scrivendo al nostro indirizzo di posta elettronica: centropacevt at gmail.com
Ringraziandovi fin d'ora per l'attenzione e l'impegno, un forte abbraccio dal
"Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 9 dicembre 2022
Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.
Piu' specificamente: dal giugno 2021 il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" ha lavorato intensamente a qualificare ed estendere la solidarieta' con Leonard Peltier in Italia (ma anche in Europa e negli Stati Uniti d'America e in Canada).
Sul piano della qualificazione della solidarieta' ha promosso molti incontri di studio e ha fatto conoscere per la prima volta in Italia molti libri il cui studio e' fondamentale per chi vuole impegnarsi per sostenere Leonard Peltier e le lotte attuali dei nativi americani.
Sul piano dell'estensione della solidarieta' ha raggiunto ripetutamente decine di migliaia di interlocutori, e raccolto migliaia di adesioni: coinvolgendo figure di grande prestigio della riflessione morale e dell'impegno civile, della scienza e delle arti, dei movimenti e delle istituzioni.
Il criterio e' stato di coinvolgere persone, associazioni ed istituzioni in grado di esercitare un'azione persuasiva nei confronti del Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
In questa iniziativa, sul versante del coinvolgimento delle istituzioni, di particolare valore e' stata l'adesione del compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, quelle di molti parlamentari e parlamentari emeriti, quelle dei sindaci di vari comuni d'Italia, da Aosta a Bologna, da Palermo a Pesaro.
5. DOCUMENTAZIONE. LEVI RICKERT: IT DOESN'T TAKE A PRISONER SWAP TO FREE LEONARD PELTIER
[Dal sito www.lakotatimes.com riprendiamo e diffondiamo il seguente articolo del 14 dicembre 2022]
As Americans were beginning their day this past Thursday, news spread quickly that President Joe Biden's administration had worked out a deal for the release of Women's National Basketball Association (WNBA) superstar and two-time Olympic gold medalist Brittney Griner from a Russian penal colony.
Griner was arrested in February when customs officials in Moscow discovered vape canisters with cannabis oil in her luggage. She pleaded guilty to the offense, was sentenced to nine years and then transferred last month to the penal colony.
For months, Griner's supporters put tremendous pressure on the Biden White House to do everything it could do to secure her release. As part of the negotiations, the Biden administration also worked to secure the release of Paul Whelan, a Michigan corporate security executive who had been held in Russia for four years on spying charges that are thought to be baseless.
In the end, only Griner was released through an exchange brokered by the State Department for arms dealer Viktor Bout, who is nicknamed "Merchant of Death." He was convicted 11 years ago in by a jury in New York City of conspiracy to kill U.S. citizens and officials, delivery of military equipment and providing assistance to a terrorist organization. He was sentenced to the minimum of 25 years in prison.
Griner's release required an exchange. Bout was the exchange. Critics are saying Bout for Griner was not an even exchange.
The whole Griner-Bout prisoner swap prompted talented Native American artists Ricardo Cate' (Santo Domingo Pueblo), creator of the Santa Fe New Mexican's daily "Without Reservations" comic strip, to create a cartoon that read; "It doesn't take a prisoner swap to free Leonard Peltier."
Cate''s cartoon, as usual, was on target for a bullseye.
President Biden would not have to worry about coming up with an arms dealer criminal to grant the release of Leonard Peltier (Turtle Mountain Ojibwe), who has been incarcerated for 47 years for a crime he did not commit.
Following a controversial trial, Peltier was convicted of aiding and abetting murder and has been imprisoned since 1977. Many people and human rights organizations, including Amnesty International, the Southern Christian Leadership Conference, National Congress of American Indians, the Robert F. Kennedy Memorial Center for Human Rights, Archbishop Desmond Tutu and others believe Peltier is a political prisoner who should be immediately released.
Kevin Sharp, former chief judge for the U.S. District Court for the Middle District of Tennessee and now in private practice, spends his time these days seeking the long-overdue release of Peltier.
He gave this statement to Native News Online on Saturday.
"I am happy Brittany Griner is home. Was her trade for Russian arms dealer Viktor Bout the right thing to do? That will be for history to decide. But there is another political hostage in this country, Leonard Peltier, and it doesn't require a swap with the 'Merchant of Death' to bring him home. It merely requires the President to sign clemency papers. Leonard's 47 year incarceration is the product of an FBI vendetta, and the continuation of the government's mistreatment of Native Americans dating back hundreds of years. Enough is enough. Free Leonard Peltier."
In a previous conversation with Native News Online in August 2021, Sharp said the federal government now admits they don't know who shot the agents
"Rather than receiving equal protection under the law, Leonard Peltier was convicted based on fabricated evidence, perjured testimony, and a hidden exculpatory ballistics test. Leonard remains in prison not because of proof beyond a reasonable doubt but because of politics. His last chance at freedom is the collective voice of people who care and dare to stand up for justice and mercy," Sharp said.
In the case of Griner, there was tremendous pressure put on the White House during the past 10 months to get her freed for what many believe was a miscarriage of justice.
Similarly, there has been a lot of pressure by Native American organizations and many others, including U.S. senators, to see Peltier rightfully set free.
Readers of Native News Online will know I have written several opinion columns calling for the release of Peltier. Obviously, there is a need to write more on this matter.
It is important to keep the pressure on the White House. Letters and calls should not cease. The President should be reminded there is no prisoner swap needed to FREE Leonard Peltier.
6. DOCUMENTAZIONE. MARK TRAHANT: LEONARD PELTIER, LONGEST SERVING U.S. POLITICAL PRISONER
[Dal sito www.lakotatimes.com riprendiamo e diffondiamo il seguente articolo del 5 ottobre 2022]
Leonard Peltier's name has become a story that reflects other stories. One narrative describes Peltier as America's longest political prisoner, serving more than 46 years in a federal maximum security prison. In that telling, Peltier has become a humanitarian and a 78-year-old Turtle Mountain elder who has been incarcerated for far too long.
There is a long list of people, tribes, and organizations that have called for Peltier's freedom. The former prosecutor in the case. Members of Congress. Amnesty International USA. Pope John Francis. The Dalai Lama. The National Congress of American Indians. Dozens of tribal nations, including Peltier's own tribe, the Turtle Mountain Band of Chippewa Indians. And, as of this month, the Democratic National Committee.
That's one version. A contrary account casts Peltier as the lead character for the crimes own tribe, the Turtle Mountain Band of Chippewa Indians. And, as of this month, the Democratic National Committee.
That's one version. A contrary account casts Peltier as the lead character for the crimes allegedly committed by the American Indian Movement during the Wounded Knee era, including internal community violence, and he is described as a remorseless murderer.
That last story is still promoted by the Federal Bureau of Investigation on its website. But Peltier is not in prison for murder. The government could not justify a murder case, so it switched gears and today Leonard Peltier is Inmate #89637-132 serving at the United States Penitentiary, Coleman, in central Florida, on charges of "aiding and abetting" the murder of federal officers, plus a seven-year sentence for an escape attempt.
Indeed Peltier has already served a longer sentence than most principals in murder convictions. There is no way to look at the evidence and come away with any conclusion other than Peltier is being punished for crimes that could not be proven beyond a reasonable doubt in a court of law.
Kevin Sharp is a Nashville attorney, and former U.S. District Court judge, who is representing Peltier pro bono with a petition to President Joe Biden calling for clemency. That petition questions the role of the United States government saying "the FBI redoubled their efforts to secure a conviction," including dropping other charges, so that the "weight of the Federal Government could be directed against Leonard Peltier."
*
Overserved, in any case
One of the problems is that even if guilty, Peltier has overserved.
"He's overserved any sentence he should have," Sharp said. "You got your pound of flesh. If that's what you wanted, you got a guy who was there, he's now 78 years old, and he's got 46 years behind bars. What else do you want? Except for him to die. And we stopped talking about him that way, but that's the worst thing that can happen because now you don't start, stop talking about him. Now you've got this guy that you allowed to die in prison. It gets louder, not softer."
Over the years the government first said Peltier shot the agents. Then later the prosecution switched the story to "we don't know who killed the agents, but we know Leonard was there," Sharp said.
"Okay. Congratulations. There were 40 other people there with weapons. There were lots of other people there that day. There were 150 agents there. One of them killed Joe Stuntz, a 21-year-old Native boy. We don't know who killed him. We know it was one of the agents that they never went to figure it out. So those are the facts that we know. And if that case was tried today, there is no way it stands."
Sharp said Peltier's trial would not stand scrutiny today.
"There aren't even two sides," he said. "We know that the witnesses were intimidated. We know that witnesses were threatened. We know that affidavits knowingly false affidavits were submitted to the courts. We know that when the trial took place and the prosecutor said, we only have this one piece of evidence, this shell casing, this ties Leonard to this shooting. We know now that they knew that wasn't true. And we only learned years later after his conviction, that there had been a ballistics test that showed it wasn't his weapon."
In the White House petition, Sharp argues that Peltier "remains a casualty of this country's cruel and lawless war against American Indians his continued incarceration, moreover, is a constant reminder to Native communities that they are disposable in the eyes of the U.S. government and unworthy of the most basic protections afforded by our Constitution."
It's the failure of basic constitutional protections that power Sharp's message: He left the federal bench because of what he saw as structural issues in the criminal justice system.
"I was forced because of mandatory minimums to sentence a young man to two life sentences," Sharp recalled. "It was very frustrating to me because, in order to become a federal judge, you're vetted and investigated by the FBI, vetted and investigated by the White House, the Department of Justice, the Senate Judiciary Committee, and they have their own investigators all for one reason... and that's to satisfy themselves that you have the intellect and the temperament and the judgment to rule on these most important items in our country and that is dealing with somebody's liberty."
Sharp sent Chris Young to prison. And that crossed a line for him. So after six years as a federal judge, Sharp shifted gears and set out to defend justice. "That led me to the Trump Oval Office and working with Kim Kardashian to help free this young man. His name was Chris Young... and Chris is free today. We actually were able to secure clemency."
It was in that context that Sharp became interested in Leonard Peltier.
He received a package from Connie Nelson, the former wife of Willie Nelson. "And I sat down with this package and it was the trial transcripts from Leonard's trial," he said. "It was newspaper articles, court opinions, photographs, and I just started going through it and I am sucked in."
Sharp saw holes in the government's story.
"It was easy for me to see what happened, the misconduct by the prosecutors, by the investigators, the rulings by the court that would never stand today because the standard of review is different. All of that was easy for me," he said. "What then has sucked me in for years since I first opened that package is the 'why?'"
Why are there so many constitutional violations? What was going on? What led to this point?
"It was the context. That's what sucked me into this and has aggravated me, has, you know, made me angry, made me sad, made me confused. 'What are we doing? And why are we here? And that's why Leonard Peltier is so important.' This isn't about people with guns on Pine Ridge, you know, South Dakota on June 26th, 1975. That's part of it. But the real story is the why. And as, as one of the courts said in one of the court opinions, the United States government needs to take responsibility for what happened there that day."
Sharp said there is no way that Peltier's trial would meet today's minimum standards of justice.
In 1986 the 8th U.S. Court of Appeals found that the government had failed to disclose evidence favorable to Peltier. This is what's known as a "Brady violation" and it's enough to require a new trial. But in Peltier's case, the rule was ignored. The district court "held that the October 2, 1975, teletype, evaluated in the context of the entire record, would not have affected the outcome of the trial and that, therefore, Peltier was not entitled to relief."
Or consider the story of a self-proclaimed racist juror. Three women in Fargo slipped a note to the trial judge, Paul Benson, that said they were friends with the juror and she told them that she was really prejudiced against Indians. The judge asks her about the statement. "Yep, I said it. But I told you when you were asking me questions that I would set any prejudice I had. I'd be fair." The judge says, "Thank you very much." And the trial continued on and Juror Number 10 voted "guilty."
That fact alone would be enough to reverse a trial.
"If that happened today, he gets a new trial," Sharp said. "So it's those things that drive me crazy. When I talk about, look, I believe in the Constitution, those are all constitutional violations. We get a new trial."
The government's prosecutors changed their theory in 1985 – after Peltier's conviction. As the prosecutor Lynn Crooks told the appeals court, "we can't prove who shot those agents." Thus, Peltier was not actually convicted of murder instead he's been in prison since 1977 for "aiding and abetting" the murder of federal officers.
Another former prosecutor in the case, James Reynolds, has called for clemency. In a letter to the president, Reynolds wrote that with the benefit of hindsight "I have realized that the prosecution and continued incarceration of Mr. Peltier was and is unjust. We were not able to prove that Mr. Peltier personally committed any offense on the Pine Ridge Reservation."
*
One other story
One other story told about Peltier is not directly related to his aiding and abetting conviction - and that's the tie to the Anna Mae Aquash murder investigation. The American Indian Movement at first blamed the FBI for Anna Mae Aquash's murder in February of 1976. But later information surfaced that she was murdered by AIM because she was suspected of being an informer. Aquash's family said Peltier was involved and was aware of her killer. Two former AIM members, Arlo Looking Cloud and John Graham were convicted of killing Aquash.
Sharp points out that Peltier has never been charged in connection with Aquash.
In a statement this week, Thalia Carroll-Cachimuel, executive director of the International Leonard Peltier Defense Committee, said "there has been an extraordinary volume of misinformation spread regarding Leonard Peltier. Leonard Peltier's conviction and perverse length of his incarceration are emblematic of the racist mistreatment of American Indians by law enforcement that existed throughout Indian Country for decades. If there is evidence that has never before been produced, then we encourage its unveiling if the true motive is justice. If the motive is simply to support Mr. Peltier's unjust imprisonment, the bar must be set much higher."
*
Ruth Buffalo
Peltier's petition for clemency will be up to President Biden. Just this month a resolution enacted by the Democratic National Committee said the party's platform already says the president should use clemency "to secure the release of those serving unduly long sentences."
And, in Peltier's case, "given the overwhelming support for clemency, the constitutional due process issues underlying Mr. Peltier's prosecution, his status as an elderly inmate, and that he is an American Indian, who suffer from greater rates of health disparities and severe underlying health conditions, Mr. Peltier is a good candidate to be granted mercy and leniency; and... it is highly appropriate that consideration of clemency for Mr. Peltier be prioritized and expedited so that Mr. Peltier can return to his family and live his final years among his people."
Peltier's petition says the time for clemency is now because his health is fading. "Leonard suffers from a variety of ailments, including kidney disease, Type 2 diabetes, high blood pressure, a heart condition, bone spurs in his feet, a degenerative joint disease, constant shortness of breath and dizziness, and painful injuries to his jaw. A stroke in 1986 left Leonard virtually blind in one eye," the clemency petition says. "Prison doctors advised Leonard that the condition required surgery, but the maximum-security prison where he is incarcerated does not have the capacity to treat the condition. Leonard's physical condition is dire, and he cannot physically defend himself in prison, let alone threaten anyone with harm."
North Dakota state Rep. Ruth Buffalo, Mandan Hidatsa Arikara, brought the resolution forward at the September DNC meeting. She said it started with a coordinated message from a variety of state legislators and the North Dakota Democratic- Nonpartisan League Party. That was followed by a similar call from the Native American caucus of Native American state legislators. All that built toward the DNC resolution.
Buffalo represents Fargo in the legislature, the city where Peltier's trial originally took place. She said has heard from constituents "regardless of party affiliation" supporting clemency because of the constitutional violations.
"One thing that has kept us going is so many of us, unfortunately, have relatives and loved ones who are currently in the criminal justice system or who have thankfully made it out of serving time behind bars," she said. And so Peltier's long prison time is "something an issue that definitely hits home for many of us."
She said Peltier should come home.
"I know there's so many people who have been praying since the seventies for Leonard’s release," Buffalo said. "And so we know that there's many grandmas and elder women at Turtle Mountain who pray for Leonard on a daily basis."
This whole case is a reflection of injustice, she said, and it must be resolved in order to heal communities. She said: "Leonard's release is one sure way to make sure that we are on a path towards healing."
7. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- Davide F. Jabes, Il caso Erich Priebke, Rcs, Milano 2022, pp. 156, euro 5,99.
- Tiziano Marino, La creazione dell'Onu, Rcs, Milano 2022, pp. 160, euro 5,99.
*
Riletture
- Black Hawk, Autobiografia di un capo indiano, Castelvecchi, Roma 2016, pp. 126.
- George Horse Capture (a cura di), Le sette visioni di Bull Lodge, Xenia, Milano 1997, pp. IV + 154.
*
Riedizioni
- Andrea Camilleri, Il re di Girgenti, Sellerio, Palermo 2001, Gedi, Torino 2022, pp. 446, euro 8,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica").
- Jun'ichiro Tanizaki, Nero su bianco, Neri Pozza, Vicenza 2019, Rcs, Milano 2022, pp. 272, euro 8,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
*
Classici
- Hannah Arendt, Vita activa, Bompiani, Milano 1964, 1994, pp. XXXIV + 286.
- Simone Weil, Quaderni, Adelphi, Milano 1982-1993, quattro volumi per complessive pp. 1846.
8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
9. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4690 del 21 dicembre 2022
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
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Numero 4690 del 21 dicembre 2022
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Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Sommario di questo numero:
1. Una tregua di natale per far cessare la guerra
2. Chiediamo una tregua di natale che fermi le stragi e le devastazioni ed avvii negoziati di pace
3. Cessino le uccisioni: tregua di natale
4. L'Associazione "Respirare" di Viterbo aderisce all'appello recante "Sette proposte per estendere ed intensificare la mobilitazione per la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier"
5. Levi Rickert: It doesn't take a prisoner swap to Free Leonard Peltier
6. Mark Trahant: Leonard Peltier, longest serving U.S. political prisoner
7. Segnalazioni librarie
8. La "Carta" del Movimento Nonviolento
9. Per saperne di piu'
1. L'ORA. UNA TREGUA DI NATALE PER FAR CESSARE LA GUERRA
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
2. L'ORA. CHIEDIAMO UNA TREGUA DI NATALE CHE FERMI LE STRAGI E LE DEVASTAZIONI ED AVVII NEGOZIATI DI PACE
Chiediamo una tregua di natale che fermi le stragi e le devastazioni ed avvii negoziati di pace.
Ogni persona di volonta' buona, ogni civile istituto, si opponga alla guerra assassina.
Si cessi di uccidere e di lasciar uccidere; si soccorra, si accolga, si assista ogni persona bisognosa di aiuto.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Chi condivide questo appello lo diffonda.
Facciamo sentire la voce dell'umanita'.
Facciamo cessare la guerra con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, con la solidarieta' che ogni essere umano riconosce e raggiunge e difende e sostiene e conforta.
Siamo una sola umana famiglia in un unico mondo vivente: impediamo che la criminale follia della guerra ci avveleni, ci massacri, ci annienti.
Salvare le vite e' il primo dovere.
3. L'ORA. CESSINO LE UCCISIONI: TREGUA DI NATALE
Chiediamo una tregua di natale che faccia cessare tutte le uccisioni.
Chiediamo una tregua di natale che richiami tutti gli esseri umani alla loro comune umanita'.
Chiediamo una tregua di natale che sia momento di esame interiore e dialogo aperto, riconoscimento e rispetto di ogni volto e di ogni voce, riconoscimento e rispetto del vero e del bene.
Chiediamo una tregua di natale che persuada ogni persona ed ogni umano istituto al ripudio della guerra e di tutte le uccisioni.
Chiediamo una tregua di natale che persuada ogni persona ed ogni umano istituto al bene comune dell'umanita' intera.
Chiediamo una tregua di natale da cui scaturisca la fine della guerra.
Chiediamo una tregua di natale da cui scaturisca la scelta della pace, del disarmo, della smilitarizzazione dei conflitti.
Chiediamo una tregua di natale da cui scaturisca la decisione di soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Cessino le uccisioni: tregua di natale.
Chi condivide questo appello lo diffonda.
4. APPELLI. L'ASSOCIAZIONE "RESPIRARE" DI VITERBO ADERISCE ALL'APPELLO RECANTE "SETTE PROPOSTE PER ESTENDERE ED INTENSIFICARE LA MOBILITAZIONE PER LA GRAZIA CHE RESTITUISCA LA LIBERTA' A LEONARD PELTIER"
L'associazione "Respirare" di Viterbo aderisce all'appello recante "Sette proposte per estendere ed intensificare la mobilitazione per la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier".
Leonard Peltier e' l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente che da 47 anni e' detenuto innocente, condannato per crimini che non ha commesso in un processo-farsa basato su cosiddette "prove" e su cosiddette "testimonianze" dimostratesi false, come hanno successivamente riconosciuto gli stessi accusatori e giudici.
La sua liberazione e' stata chiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, il Dalai Lama, papa Francesco.
Milioni di persone ed autorevoli istituzioni di tutto il mondo chiedono al Presidente degli Stati Uniti d'America di concedere la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Alleghiamo in calce il testo integrale dell'appello.
L'associazione "Respirare" di Viterbo
Viterbo, 18 dicembre 2022
L'associazione e' stata promossa nel 2009 a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.
* * *
Allegato: testo integrale dell'appello "Sette proposte per estendere ed intensificare la mobilitazione per la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier"
Carissime e carissimi,
vi proponiamo sette iniziative per estendere ed intensificare la mobilitazione per la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Il momento e' questo: in questo torno di tempo infatti sia negli Stati Uniti che a livello internazionale sta crescendo la mobilitazione, ottenendo nuove, ampie e rilevanti adesioni che possono finalmente trovare ascolto alla Casa Bianca, nelle cui mani e' il potere di restituire la liberta' a Leonard Peltier attraverso la concessione della grazia presidenziale.
*
1. Scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America
La prima: scrivere a Biden e diffondere quanto piu' possibile la proposta di scrivere a Biden.
Di seguito una proposta di testo della lettera da inviare al Presidente degli Stati Uniti d'America recante la richiesta della grazia presidenziale per Leonard Peltier, e le istruzioni per inviarla attraverso il sito della Casa Bianca.
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 47 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 47 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.
*
2. Scrivere al sindaco di Roma
La seconda: scrivere al sindaco di Roma affinche' affinche' unisca la sua voce alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier. La voce del sindaco di una delle citta' piu' importanti del mondo puo' trovare favorevole ascolto sia presso la Casa Bianca che presso l'opinione pubblica non solo italiana ma internazionale.
Indirizzi di posta elettronica cui scrivere: segreteria_cg at comune.roma.it, donato.iannone at comune.roma.it, segreteriavcgv.debernardini at comune.roma.it, giorgio.piccarreta at comune.roma.it, pietropaolo.mileti at comune.roma.it, gianluca.viggiano at comune.roma.it, caterina.cordella at comune.roma.it, segreteria.direzionegac at comune.roma.it, accesso.semplice at comune.roma.it, ld.gabinetto at comune.roma.it, mariagrazia.tretola at comune.roma.it, seg.gen at comune.roma.it, laura.dimeglio at comune.roma.it, patrizia.bernardini at comune.roma.it, eufrasia.cogliandro at comune.roma.it, vicesindaco at comune.roma.it, assessorato.bilancio at comune.roma.it, assessorato.ambiente at comune.roma.it, assessorato.rifiuti at comune.roma.it, assessoratodecentramento at comune.roma.it, assessoratopersonale at comune.roma.it, assessorato.politichesociali at comune.roma.it, assessorato.cultura at comune.roma.it, assessorato.sviluppoeconomico at comune.roma.it, assessorato.pariopportunita at comune.roma.it, assessorato.sport at comune.roma.it, assessorato.turismo at comune.roma.it, assessorato.grandieventi at comune.roma.it, assessorato.mobilita at comune.roma.it, assessoratoallascuola at comune.roma.it, assessoratolavoroformazione at comune.roma.it, assessorato.infrastrutture at comune.roma.it, assessorato.urbanistica at comune.roma.it, tiziana.marrone at comune.roma.it, assessorato.patrimoniocasa at comune.roma.it, presidenza.assembleacapitolina at comune.roma.it,
Modello di lettera:
Egregio Sindaco di Roma,
sicuramente conoscera' gia' la vicenda di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.
E sicuramente sapra' anche che la sua liberazione nel corso di quasi mezzo secolo e' stata richiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Shirin Ebadi, papa Francesco, il Dalai Lama ed innumerevoli altre.
Ricordera' anche che il compianto Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa, aveva promosso un appello per la liberazione di Leonard Peltier. E del resto il Parlamento Europeo gia' negli anni Novanta del secolo scorso aveva ripetutamente richiesto la sua liberazione.
Negli ultimi mesi due nuovi autorevoli inviti sono stati rivolti al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia che liberi l'illustre attivista nativo americano: alcuni mesi fa la commissione giuridica ad hoc dell'Onu; e lo scorso settembre con voto unanime il comitato nazionale del Partito Democratico statunitense (il partito politico cui appartiene lo stesso Presidente Biden).
Gia' lo scorso anno, su nostra sollecitazione, molti sindaci italiani (tra cui quelli di citta' importanti come Aosta, Bologna, Palermo, Pesaro...) espressero il loro sostegno alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier.
Sarebbe di grande importanza che anche il Sindaco del Comune di Roma volesse unire la sua voce all'appello promosso da prestigiosissime personalita', innumerevoli associazioni umanitarie (prima fra tutte Amnesty International), istituzioni di tutto il mondo, affinche' il Presidente statunitense conceda la grazia che restituisca la liberta' a un uomo innocente che e' ormai per l'umanita' intera testimone e simbolo della lotta per i diritti umani e dei popoli e per la difesa della Madre Terra.
Per tutto quanto precede siamo quindi a pregarla di voler anche lei richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
*
3. Scrivere alle ed ai parlamentari italiani
La terza: scrivere alle ed ai parlamentari italiani affinche' uniscano la loro voce alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier.
Gli indirizzi di posta elettronica delle e dei parlamentari sono disponibili nel sito del Senato e della Camera (www.senato.it e www.camera.it).
Modello di lettera:
Egregie senatrici, egregi senatori,
Egregie deputate, egregi deputati,
conoscete gia' la vicenda di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.
E sapete anche che la sua liberazione nel corso di quasi mezzo secolo e' stata richiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Shirin Ebadi, papa Francesco, il Dalai Lama ed innumerevoli altre.
Ricorderete anche che il compianto Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa, aveva promosso un appello per la liberazione di Leonard Peltier. E del resto il Parlamento Europeo gia' negli anni Novanta del secolo scorso aveva ripetutamente richiesto la sua liberazione.
Negli ultimi mesi due nuovi autorevoli inviti sono stati rivolti al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia che liberi l'illustre attivista nativo americano: alcuni mesi fa la commissione giuridica ad hoc dell'Onu; e lo scorso settembre con voto unanime il comitato nazionale del Partito Democratico statunitense (il partito politico cui appartiene lo stesso Presidente Biden).
Sarebbe di grande importanza che anche il Parlamento italiano volesse unire la sua voce all'appello promosso da prestigiosissime personalita', innumerevoli associazioni umanitarie (prima fra tutte Amnesty International), istituzioni di tutto il mondo, affinche' il Presidente statunitense conceda la grazia che restituisca la liberta' a un uomo innocente che e' ormai per l'umanita' intera testimone e simbolo della lotta per i diritti umani e dei popoli e per la difesa della Madre Terra.
Per tutto quanto precede siamo quindi a pregarvi di un vostro autorevole impegno a richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
*
4. Scrivere alle ed ai parlamentari italiani che siedono nel Parlamento Europeo
La quarta: scrivere alle ed ai parlamentari italiani che siedono nel Parlamento Europeo affinche' uniscano la loro voce alla richiesta della liberazione di Leonard Peltier, proseguendo nell'impegno gia' espresso dal Parlamento Europeo nel 1994 e nel 1999 e rinnovato nel 2021 dal compianto Presidente David Sassoli.
Gli indirizzi di posta elettronica delle e dei parlamentari europei sono disponibili nel sito del Parlamento Europeo (www.europarl.europa.eu).
Modello di lettera:
Egregie ed egregi parlamentari europei,
conoscete gia' la vicenda di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.
E sapete anche che la sua liberazione nel corso di quasi mezzo secolo e' stata richiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Shirin Ebadi, papa Francesco, il Dalai Lama ed innumerevoli altre.
Ricorderete anche che il compianto Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa, aveva promosso un appello per la liberazione di Leonard Peltier. E del resto il Parlamento Europeo gia' negli anni Novanta del secolo scorso aveva ripetutamente richiesto la sua liberazione.
Negli ultimi mesi due nuovi autorevoli inviti sono stati rivolti al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia che liberi l'illustre attivista nativo americano: alcuni mesi fa la commissione giuridica ad hoc dell'Onu; e lo scorso settembre con voto unanime il comitato nazionale del Partito Democratico statunitense (il partito politico cui appartiene lo stesso Presidente Biden).
Sarebbe di grande importanza che anche il Parlamento Europeo volesse ancora una volta unire la sua voce all'appello promosso da prestigiosissime personalita', innumerevoli associazioni umanitarie (prima fra tutte Amnesty International), istituzioni di tutto il mondo, affinche' il Presidente statunitense conceda la grazia che restituisca la liberta' a un uomo innocente che e' ormai per l'umanita' intera testimone e simbolo della lotta per i diritti umani e dei popoli e per la difesa della Madre Terra.
Per tutto quanto precede siamo quindi a pregarvi di un vostro autorevole impegno a richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
*
5. Scrivere all'"International Leonard Peltier Defense Committee"
La quinta: scrivere all'"International Leonard Peltier Defense Committee" per far sentire direttamente la nostra solidarieta' a chi e' piu' vicino a Leonard Peltier e coordina la mobilitazione per la sua liberazione
Per contatti diretti con l'"International Leonard Peltier Defense Committee": sito: wwww.whoisleonardpeltier.info, e-mail: contact at whoisleonardpeltier.info, recapiti telefonici: Carol Gokee, International Leonard Peltier Defense Committee, 715-209-4453; Jean Roach, International Leonard Peltier Defense Committee, 605-415-3127; Kevin Sharp, former Federal District Court Judge & Peltier's lead attorney, 615-434-7001.
*
6. Scrivere direttamente a Leonard Peltier
La sesta: scrivere direttamente a Leonard Peltier.
L'indirizzo e': Leonard Peltier, #89637-132, USP Coleman I, P.O. Box 1033, Coleman, FL 33521.
Possono essere inviate solo lettere postali.
Ovviamente le lettere devono essere adeguate alla situazione. Possono bastare anche poche parole.
*
7. Costruire una rete italiana di solidarieta' con Leonard Peltier
La settima: costruire una rete italiana di solidarieta' con Leonard Peltier.
Ovviamente una rete senza gerarchie o primazie, policentrica e plurale, in cui possano impegnarsi insieme persone provenienti da tutte le culture, le esperienze e le tradizioni.
Una rete di persone e realta' che si prefigga ad esempio di:
a) partecipare a iniziative comuni;
b) promuovere iniziative proprie, locali e non solo;
c) premere nonviolentemente sui media, locali e non solo, affinche' diano notizia della vicenda di Leonard Peltier e delle iniziative per la sua liberazione;
d) premere nonviolentemente sulle rappresentanze democratiche (istituzioni, associazioni, forze politiche e sindacali, esperienze della cultura e della solidarieta'...), locali e non solo, affinche' si impegnino per la liberazione di Leonard Peltier.
*
E' ovvio che tutte le iniziative che proponiamo devono essere rigorosamente nonviolente, coerentemente con il fine dell'iniziativa: ottenere la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
Se necessaria, varia documentazione utile, in inglese e in italiano, puo' essere richiesta scrivendo al nostro indirizzo di posta elettronica: centropacevt at gmail.com
Ringraziandovi fin d'ora per l'attenzione e l'impegno, un forte abbraccio dal
"Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 9 dicembre 2022
Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.
Piu' specificamente: dal giugno 2021 il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" ha lavorato intensamente a qualificare ed estendere la solidarieta' con Leonard Peltier in Italia (ma anche in Europa e negli Stati Uniti d'America e in Canada).
Sul piano della qualificazione della solidarieta' ha promosso molti incontri di studio e ha fatto conoscere per la prima volta in Italia molti libri il cui studio e' fondamentale per chi vuole impegnarsi per sostenere Leonard Peltier e le lotte attuali dei nativi americani.
Sul piano dell'estensione della solidarieta' ha raggiunto ripetutamente decine di migliaia di interlocutori, e raccolto migliaia di adesioni: coinvolgendo figure di grande prestigio della riflessione morale e dell'impegno civile, della scienza e delle arti, dei movimenti e delle istituzioni.
Il criterio e' stato di coinvolgere persone, associazioni ed istituzioni in grado di esercitare un'azione persuasiva nei confronti del Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
In questa iniziativa, sul versante del coinvolgimento delle istituzioni, di particolare valore e' stata l'adesione del compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, quelle di molti parlamentari e parlamentari emeriti, quelle dei sindaci di vari comuni d'Italia, da Aosta a Bologna, da Palermo a Pesaro.
5. DOCUMENTAZIONE. LEVI RICKERT: IT DOESN'T TAKE A PRISONER SWAP TO FREE LEONARD PELTIER
[Dal sito www.lakotatimes.com riprendiamo e diffondiamo il seguente articolo del 14 dicembre 2022]
As Americans were beginning their day this past Thursday, news spread quickly that President Joe Biden's administration had worked out a deal for the release of Women's National Basketball Association (WNBA) superstar and two-time Olympic gold medalist Brittney Griner from a Russian penal colony.
Griner was arrested in February when customs officials in Moscow discovered vape canisters with cannabis oil in her luggage. She pleaded guilty to the offense, was sentenced to nine years and then transferred last month to the penal colony.
For months, Griner's supporters put tremendous pressure on the Biden White House to do everything it could do to secure her release. As part of the negotiations, the Biden administration also worked to secure the release of Paul Whelan, a Michigan corporate security executive who had been held in Russia for four years on spying charges that are thought to be baseless.
In the end, only Griner was released through an exchange brokered by the State Department for arms dealer Viktor Bout, who is nicknamed "Merchant of Death." He was convicted 11 years ago in by a jury in New York City of conspiracy to kill U.S. citizens and officials, delivery of military equipment and providing assistance to a terrorist organization. He was sentenced to the minimum of 25 years in prison.
Griner's release required an exchange. Bout was the exchange. Critics are saying Bout for Griner was not an even exchange.
The whole Griner-Bout prisoner swap prompted talented Native American artists Ricardo Cate' (Santo Domingo Pueblo), creator of the Santa Fe New Mexican's daily "Without Reservations" comic strip, to create a cartoon that read; "It doesn't take a prisoner swap to free Leonard Peltier."
Cate''s cartoon, as usual, was on target for a bullseye.
President Biden would not have to worry about coming up with an arms dealer criminal to grant the release of Leonard Peltier (Turtle Mountain Ojibwe), who has been incarcerated for 47 years for a crime he did not commit.
Following a controversial trial, Peltier was convicted of aiding and abetting murder and has been imprisoned since 1977. Many people and human rights organizations, including Amnesty International, the Southern Christian Leadership Conference, National Congress of American Indians, the Robert F. Kennedy Memorial Center for Human Rights, Archbishop Desmond Tutu and others believe Peltier is a political prisoner who should be immediately released.
Kevin Sharp, former chief judge for the U.S. District Court for the Middle District of Tennessee and now in private practice, spends his time these days seeking the long-overdue release of Peltier.
He gave this statement to Native News Online on Saturday.
"I am happy Brittany Griner is home. Was her trade for Russian arms dealer Viktor Bout the right thing to do? That will be for history to decide. But there is another political hostage in this country, Leonard Peltier, and it doesn't require a swap with the 'Merchant of Death' to bring him home. It merely requires the President to sign clemency papers. Leonard's 47 year incarceration is the product of an FBI vendetta, and the continuation of the government's mistreatment of Native Americans dating back hundreds of years. Enough is enough. Free Leonard Peltier."
In a previous conversation with Native News Online in August 2021, Sharp said the federal government now admits they don't know who shot the agents
"Rather than receiving equal protection under the law, Leonard Peltier was convicted based on fabricated evidence, perjured testimony, and a hidden exculpatory ballistics test. Leonard remains in prison not because of proof beyond a reasonable doubt but because of politics. His last chance at freedom is the collective voice of people who care and dare to stand up for justice and mercy," Sharp said.
In the case of Griner, there was tremendous pressure put on the White House during the past 10 months to get her freed for what many believe was a miscarriage of justice.
Similarly, there has been a lot of pressure by Native American organizations and many others, including U.S. senators, to see Peltier rightfully set free.
Readers of Native News Online will know I have written several opinion columns calling for the release of Peltier. Obviously, there is a need to write more on this matter.
It is important to keep the pressure on the White House. Letters and calls should not cease. The President should be reminded there is no prisoner swap needed to FREE Leonard Peltier.
6. DOCUMENTAZIONE. MARK TRAHANT: LEONARD PELTIER, LONGEST SERVING U.S. POLITICAL PRISONER
[Dal sito www.lakotatimes.com riprendiamo e diffondiamo il seguente articolo del 5 ottobre 2022]
Leonard Peltier's name has become a story that reflects other stories. One narrative describes Peltier as America's longest political prisoner, serving more than 46 years in a federal maximum security prison. In that telling, Peltier has become a humanitarian and a 78-year-old Turtle Mountain elder who has been incarcerated for far too long.
There is a long list of people, tribes, and organizations that have called for Peltier's freedom. The former prosecutor in the case. Members of Congress. Amnesty International USA. Pope John Francis. The Dalai Lama. The National Congress of American Indians. Dozens of tribal nations, including Peltier's own tribe, the Turtle Mountain Band of Chippewa Indians. And, as of this month, the Democratic National Committee.
That's one version. A contrary account casts Peltier as the lead character for the crimes own tribe, the Turtle Mountain Band of Chippewa Indians. And, as of this month, the Democratic National Committee.
That's one version. A contrary account casts Peltier as the lead character for the crimes allegedly committed by the American Indian Movement during the Wounded Knee era, including internal community violence, and he is described as a remorseless murderer.
That last story is still promoted by the Federal Bureau of Investigation on its website. But Peltier is not in prison for murder. The government could not justify a murder case, so it switched gears and today Leonard Peltier is Inmate #89637-132 serving at the United States Penitentiary, Coleman, in central Florida, on charges of "aiding and abetting" the murder of federal officers, plus a seven-year sentence for an escape attempt.
Indeed Peltier has already served a longer sentence than most principals in murder convictions. There is no way to look at the evidence and come away with any conclusion other than Peltier is being punished for crimes that could not be proven beyond a reasonable doubt in a court of law.
Kevin Sharp is a Nashville attorney, and former U.S. District Court judge, who is representing Peltier pro bono with a petition to President Joe Biden calling for clemency. That petition questions the role of the United States government saying "the FBI redoubled their efforts to secure a conviction," including dropping other charges, so that the "weight of the Federal Government could be directed against Leonard Peltier."
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Overserved, in any case
One of the problems is that even if guilty, Peltier has overserved.
"He's overserved any sentence he should have," Sharp said. "You got your pound of flesh. If that's what you wanted, you got a guy who was there, he's now 78 years old, and he's got 46 years behind bars. What else do you want? Except for him to die. And we stopped talking about him that way, but that's the worst thing that can happen because now you don't start, stop talking about him. Now you've got this guy that you allowed to die in prison. It gets louder, not softer."
Over the years the government first said Peltier shot the agents. Then later the prosecution switched the story to "we don't know who killed the agents, but we know Leonard was there," Sharp said.
"Okay. Congratulations. There were 40 other people there with weapons. There were lots of other people there that day. There were 150 agents there. One of them killed Joe Stuntz, a 21-year-old Native boy. We don't know who killed him. We know it was one of the agents that they never went to figure it out. So those are the facts that we know. And if that case was tried today, there is no way it stands."
Sharp said Peltier's trial would not stand scrutiny today.
"There aren't even two sides," he said. "We know that the witnesses were intimidated. We know that witnesses were threatened. We know that affidavits knowingly false affidavits were submitted to the courts. We know that when the trial took place and the prosecutor said, we only have this one piece of evidence, this shell casing, this ties Leonard to this shooting. We know now that they knew that wasn't true. And we only learned years later after his conviction, that there had been a ballistics test that showed it wasn't his weapon."
In the White House petition, Sharp argues that Peltier "remains a casualty of this country's cruel and lawless war against American Indians his continued incarceration, moreover, is a constant reminder to Native communities that they are disposable in the eyes of the U.S. government and unworthy of the most basic protections afforded by our Constitution."
It's the failure of basic constitutional protections that power Sharp's message: He left the federal bench because of what he saw as structural issues in the criminal justice system.
"I was forced because of mandatory minimums to sentence a young man to two life sentences," Sharp recalled. "It was very frustrating to me because, in order to become a federal judge, you're vetted and investigated by the FBI, vetted and investigated by the White House, the Department of Justice, the Senate Judiciary Committee, and they have their own investigators all for one reason... and that's to satisfy themselves that you have the intellect and the temperament and the judgment to rule on these most important items in our country and that is dealing with somebody's liberty."
Sharp sent Chris Young to prison. And that crossed a line for him. So after six years as a federal judge, Sharp shifted gears and set out to defend justice. "That led me to the Trump Oval Office and working with Kim Kardashian to help free this young man. His name was Chris Young... and Chris is free today. We actually were able to secure clemency."
It was in that context that Sharp became interested in Leonard Peltier.
He received a package from Connie Nelson, the former wife of Willie Nelson. "And I sat down with this package and it was the trial transcripts from Leonard's trial," he said. "It was newspaper articles, court opinions, photographs, and I just started going through it and I am sucked in."
Sharp saw holes in the government's story.
"It was easy for me to see what happened, the misconduct by the prosecutors, by the investigators, the rulings by the court that would never stand today because the standard of review is different. All of that was easy for me," he said. "What then has sucked me in for years since I first opened that package is the 'why?'"
Why are there so many constitutional violations? What was going on? What led to this point?
"It was the context. That's what sucked me into this and has aggravated me, has, you know, made me angry, made me sad, made me confused. 'What are we doing? And why are we here? And that's why Leonard Peltier is so important.' This isn't about people with guns on Pine Ridge, you know, South Dakota on June 26th, 1975. That's part of it. But the real story is the why. And as, as one of the courts said in one of the court opinions, the United States government needs to take responsibility for what happened there that day."
Sharp said there is no way that Peltier's trial would meet today's minimum standards of justice.
In 1986 the 8th U.S. Court of Appeals found that the government had failed to disclose evidence favorable to Peltier. This is what's known as a "Brady violation" and it's enough to require a new trial. But in Peltier's case, the rule was ignored. The district court "held that the October 2, 1975, teletype, evaluated in the context of the entire record, would not have affected the outcome of the trial and that, therefore, Peltier was not entitled to relief."
Or consider the story of a self-proclaimed racist juror. Three women in Fargo slipped a note to the trial judge, Paul Benson, that said they were friends with the juror and she told them that she was really prejudiced against Indians. The judge asks her about the statement. "Yep, I said it. But I told you when you were asking me questions that I would set any prejudice I had. I'd be fair." The judge says, "Thank you very much." And the trial continued on and Juror Number 10 voted "guilty."
That fact alone would be enough to reverse a trial.
"If that happened today, he gets a new trial," Sharp said. "So it's those things that drive me crazy. When I talk about, look, I believe in the Constitution, those are all constitutional violations. We get a new trial."
The government's prosecutors changed their theory in 1985 – after Peltier's conviction. As the prosecutor Lynn Crooks told the appeals court, "we can't prove who shot those agents." Thus, Peltier was not actually convicted of murder instead he's been in prison since 1977 for "aiding and abetting" the murder of federal officers.
Another former prosecutor in the case, James Reynolds, has called for clemency. In a letter to the president, Reynolds wrote that with the benefit of hindsight "I have realized that the prosecution and continued incarceration of Mr. Peltier was and is unjust. We were not able to prove that Mr. Peltier personally committed any offense on the Pine Ridge Reservation."
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One other story
One other story told about Peltier is not directly related to his aiding and abetting conviction - and that's the tie to the Anna Mae Aquash murder investigation. The American Indian Movement at first blamed the FBI for Anna Mae Aquash's murder in February of 1976. But later information surfaced that she was murdered by AIM because she was suspected of being an informer. Aquash's family said Peltier was involved and was aware of her killer. Two former AIM members, Arlo Looking Cloud and John Graham were convicted of killing Aquash.
Sharp points out that Peltier has never been charged in connection with Aquash.
In a statement this week, Thalia Carroll-Cachimuel, executive director of the International Leonard Peltier Defense Committee, said "there has been an extraordinary volume of misinformation spread regarding Leonard Peltier. Leonard Peltier's conviction and perverse length of his incarceration are emblematic of the racist mistreatment of American Indians by law enforcement that existed throughout Indian Country for decades. If there is evidence that has never before been produced, then we encourage its unveiling if the true motive is justice. If the motive is simply to support Mr. Peltier's unjust imprisonment, the bar must be set much higher."
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Ruth Buffalo
Peltier's petition for clemency will be up to President Biden. Just this month a resolution enacted by the Democratic National Committee said the party's platform already says the president should use clemency "to secure the release of those serving unduly long sentences."
And, in Peltier's case, "given the overwhelming support for clemency, the constitutional due process issues underlying Mr. Peltier's prosecution, his status as an elderly inmate, and that he is an American Indian, who suffer from greater rates of health disparities and severe underlying health conditions, Mr. Peltier is a good candidate to be granted mercy and leniency; and... it is highly appropriate that consideration of clemency for Mr. Peltier be prioritized and expedited so that Mr. Peltier can return to his family and live his final years among his people."
Peltier's petition says the time for clemency is now because his health is fading. "Leonard suffers from a variety of ailments, including kidney disease, Type 2 diabetes, high blood pressure, a heart condition, bone spurs in his feet, a degenerative joint disease, constant shortness of breath and dizziness, and painful injuries to his jaw. A stroke in 1986 left Leonard virtually blind in one eye," the clemency petition says. "Prison doctors advised Leonard that the condition required surgery, but the maximum-security prison where he is incarcerated does not have the capacity to treat the condition. Leonard's physical condition is dire, and he cannot physically defend himself in prison, let alone threaten anyone with harm."
North Dakota state Rep. Ruth Buffalo, Mandan Hidatsa Arikara, brought the resolution forward at the September DNC meeting. She said it started with a coordinated message from a variety of state legislators and the North Dakota Democratic- Nonpartisan League Party. That was followed by a similar call from the Native American caucus of Native American state legislators. All that built toward the DNC resolution.
Buffalo represents Fargo in the legislature, the city where Peltier's trial originally took place. She said has heard from constituents "regardless of party affiliation" supporting clemency because of the constitutional violations.
"One thing that has kept us going is so many of us, unfortunately, have relatives and loved ones who are currently in the criminal justice system or who have thankfully made it out of serving time behind bars," she said. And so Peltier's long prison time is "something an issue that definitely hits home for many of us."
She said Peltier should come home.
"I know there's so many people who have been praying since the seventies for Leonard’s release," Buffalo said. "And so we know that there's many grandmas and elder women at Turtle Mountain who pray for Leonard on a daily basis."
This whole case is a reflection of injustice, she said, and it must be resolved in order to heal communities. She said: "Leonard's release is one sure way to make sure that we are on a path towards healing."
7. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- Davide F. Jabes, Il caso Erich Priebke, Rcs, Milano 2022, pp. 156, euro 5,99.
- Tiziano Marino, La creazione dell'Onu, Rcs, Milano 2022, pp. 160, euro 5,99.
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Riletture
- Black Hawk, Autobiografia di un capo indiano, Castelvecchi, Roma 2016, pp. 126.
- George Horse Capture (a cura di), Le sette visioni di Bull Lodge, Xenia, Milano 1997, pp. IV + 154.
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Riedizioni
- Andrea Camilleri, Il re di Girgenti, Sellerio, Palermo 2001, Gedi, Torino 2022, pp. 446, euro 8,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica").
- Jun'ichiro Tanizaki, Nero su bianco, Neri Pozza, Vicenza 2019, Rcs, Milano 2022, pp. 272, euro 8,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
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Classici
- Hannah Arendt, Vita activa, Bompiani, Milano 1964, 1994, pp. XXXIV + 286.
- Simone Weil, Quaderni, Adelphi, Milano 1982-1993, quattro volumi per complessive pp. 1846.
8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
9. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4690 del 21 dicembre 2022
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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