[Nonviolenza] Tre poetesse native americane: Paula Gunn Allen, Joy Harjo, Wendy Rose. Un incontro di studio a Viterbo nell'ambito dell'iniziativa per la liberazione di Leonard Peltier



TRE POETESSE NATIVE AMERICANE: PAULA GUNN ALLEN, JOY HARJO, WENDY ROSE. UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO NELL'AMBITO DELL'INIZIATIVA PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

La mattina di mercoledi' 23 novembre 2022 si e' svolto a Viterbo per iniziativa del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" un incontro di studio sull'opera di tre illustri poetesse native americane: Paula Gunn Allen, Joy Harjo, Wendy Rose.
- Paula Gunn Allen, nata ad Albuquerque nel 1939 e deceduta a Fort Bragg nel 2008, di origini Laguna Pueblo, e' stata una illustre poetessa, narratrice, saggista, antropologa, docente e militante per i diritti umani, insignita di prestigiosi riconoscimenti.
- Joy Harjo, nata a Tulsa nel 1951, della nazione Muscogee, e' una illustre poetessa, musicista, drammaturga, docente, militante per i diritti umani, insignita di prestigiosi riconoscimenti.
- Wendy Rose, nata a Oakland nel 1948, di origini Hopi e Miwok, e' una illustre poetessa, saggista, ricercatrice sociale, antropologa, docente, artista, militante per i diritti umani, insignita di prestigiosi riconoscimenti.
In particolare sono stati presi in considerazione tre volumi antologici delle tre poetesse, e precisamente:
- Paula Gunn Allen, Life is a Fatal Disease. Collected Poems 1962-1995, West End Press, Albuquerque 1997, pp. VIII + 198;
- Joy Harjo, How We Became Human. New and Selected Poems: 1975–2001, W. W. Norton & Company, New York - London 2004 e successive ristampe, pp. XXVIII + 242;
- Wendy Rose, Bone Dance. New and Selected Poems, 1965-1992, The University of Arizona Press, Tucson & London 1994, pp. XX + 118.
Nel corso dell'incontro sono stati illustrati i libri citati e ne sono state lette, tradotte e commentate alcune liriche.
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L'incontro si e' svolto nell'ambito dell'iniziativa per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e della Madre Terra, da 47 anni detenuto innocente nelle carceri statunitensi a seguito di un processo-farsa in cui fu assurdamente condannato per un crimine che non ha mai commesso sulla base di "prove" false e di "testimonianze" altrettante false, come successivamente ammisero i suoi stessi accusatori e giudici.
Le persone partecipanti all'incontro hanno ancora una volta espresso la propria ferma opposizione alle guerre in corso, alla crescente dissennata militarizzazione delle relazioni internazionali, al folle riarmo che sta trascinando l'umanita' verso la catastrofe.
Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso il loro sostegno all'appello al Sindaco di Roma affinche' prenda posizione per la liberazione di Leonard Peltier e come gia' altri sindaci di varie citta' italiane faccia proprio l'appello del compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli e chieda quindi al Presidente degli Stati Uniti d'America di emettere l'atto di grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
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Rinnoviamo ancora una volta la richiesta che sia liberato Leonard Peltier, da 47 anni prigioniero innocente.
Chiediamo al Presidente degli Stati Uniti d'America l'atto di grazia che restituisca la liberta' a un uomo innocente, vecchio e malato, testimone della lotta dell'umanita' intera in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa dei diritti e dell'autodeterminazione dei popoli, in difesa dell'intero mondo vivente.
Invitiamo ogni persona di volonta' buona a scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America per chiedere la liberazione di Leonard Peltier, utilizzando le indicazioni che alleghiamo in calce.
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Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.

Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo

Viterbo, 23 novembre 2022

Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Da alcuni mesi e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.
Piu' specificamente: negli ultimi 16 mesi il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" ha lavorato intensamente a qualificare ed estendere la solidarieta' con Leonard Peltier in Italia (ma anche in Europa e negli Stati Uniti d'America e in Canada).
Sul piano della qualificazione della solidarieta' ha promosso molti incontri di studio e ha fatto conoscere per la prima volta in Italia molti libri il cui studio e' fondamentale per chi vuole impegnarsi per sostenere Leonard Peltier e le lotte attuali dei nativi americani.
Sul piano dell'estensione della solidarieta' ha raggiunto ripetutamente decine di migliaia di interlocutori, e raccolto migliaia di adesioni: coinvolgendo figure di grande prestigio della riflessione morale e dell'impegno civile, della scienza e delle arti, dei movimenti e delle istituzioni.
Il criterio e' stato di coinvolgere persone, associazioni ed istituzioni in grado di esercitare un'azione persuasiva nei confronti del Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
In questa iniziativa, sul versante del coinvolgimento delle istituzioni, di particolare valore e' stata l'adesione del compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, quelle di molti parlamentari e parlamentari emeriti, quelle dei sindaci di vari comuni d'Italia, da Aosta a Bologna, da Palermo a Pesaro.

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Allegato: Proposta di lettera al Presidente degli Stati Uniti d'America recante la richiesta della grazia presidenziale per Leonard Peltier
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
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Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce "MESSAGE TYPE": scegliere Contact the President
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema +39-xxx-xxx-xxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
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- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 47 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
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Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 47 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.

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