[Nonviolenza] Un abominio, anzi due (e a seguire il solito tedioso sproloquio di un vecchio cadente)



UN ABOMINIO, ANZI DUE (E A SEGUIRE IL SOLITO TEDIOSO SPROLOQUIO DI UN VECCHIO CADENTE)

La decisione del governo italiano di lasciar sbarcare in un porto sicuro solo alcuni dei naufraghi salvati in mare da navi di soccorritori volontari, decisione che negando lo sbarco agli altri naufraghi li costringerebbe a tornare in alto mare nuovamente esposti alla furia dei marosi e al conseguente pericolo di morte, e' un abominio.
Come e' possibile tanta disumanita'?
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E' un abominio che fa il paio con la precedente decisione governativa italiana che, in flagrante violazione dell'articolo 11 della Costituzione del nostro paese, fornisce armi assassine alla guerra divoratrice di esseri umani. Inviare armi dove una guerra e' in corso significa cooperare alla guerra, significa contribuire alle stragi, significa uccidere degli esseri umani.
Come e' possibile tanta disumanita'?
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Come si puo' essere tanto stolti da non capire che tutto si tiene?
Come si puo' essere tanto stolti da non capire che unico e' il destino dell'umanita' intera, come ci ricorda la catastrofe climatica in corso?
Come si puo' essere tanto stolti da non capire che dopo Auschwitz ed Hiroshima l'umanita' deve abolire la guerra prima che la guerra annienti l'umanita'?
Come si puo' essere tanto stolti da non capire che siamo un'unica umana famiglia in un unico mondo vivente che e' l'unica casa comune dell'umanita' intera di cui dobbiamo prenderci cura per la salvezza comune?
E come si puo' essere tanto obnubilati da non ricordare che fin dagli albori dell'umanita' salvare le vite e' il primo dovere; soccorrere, accogliere ed assistere chi ha bisogno di aiuto e' il primo dovere; condividere il bene ed i beni e' il primo dovere: la storia dell'umanita' comincia con il primo gesto di solidarieta'.
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Nel Mediterraneo e' in corso ormai da decenni una vera e propria strage degli innocenti, la cui principale responsabilita' e' dei governi europei.
Da molti mesi nel cuore d'Europa e' in corso una guerra che sta massacrando la popolazione ucraina inerme e che puo' da un momento all'altro divenire guerra atomica, la guerra atomica che puo' distruggere l'umanita' intera. E nessun governo muove un dito per fermare la guerra, per far cessare le stragi, per il "cessate il fuoco" e per l'avvio di trattative di pace: al contrario, gran parte dei governi europei inviano armi che la guerra alimentano e nuovi massacri provocano.
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L'attuale governo italiano ha come Ministro della Difesa chi fino a ieri era sostanzialmente a capo dell'industria armiera italiana.
L'attuale governo italiano ha come Ministro dell'Interno chi durante il primo governo Conte era capo di gabinetto dell'allora ministro dell'Interno Salvini: e quello sciaguratissimo governo si caratterizzo' per la sua violenza razzista, per i famigerati "decreti sicurezza della razza", per il tentativo di impedire lo sbarco dei naufraghi salvati in mare in un porto sicuro nel nostro paese.
L'attuale governo italiano ha come Presidente del Consiglio dei Ministri la persona che per anni ha insensatamente sbraitato di "blocco navale", dimostrando di non sapere quel che si diceva, o peggio: di mentire sapendo di mentire, o peggio ancora: di riproporre nella sua ideologia e nella sua propaganda i fasti futuristi delle parole in liberta' (e mettera' conto ricordare che il delirio violentista e bellicista che fu di Marinetti e sodali fu poi anche una delle radici del fascismo).
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Ne' i governi precedenti hanno agito meglio.
Bastera' ricordare la famigerata antilegge "Bossi-Fini".
Bastera' ricordare che ancor oggi a milioni di persone che vivono, lavorano e pagano le tasse in Italia e' negato il diritto di voto, quel diritto che e' il fondamento della democrazia, che si regge sul principio "una persona, un voto".
Bastera' ricordare l'illegale e criminale partecipazione italiana a troppe guerre dagli anni Novanta ad oggi, sia con la partecipazione diretta delle forze armate italiane, sia con la fornitura delle armi assassine.
Bastera' ricordare l'infame politica razzista dei governi berlusconiani e non solo, e del governo Conte-Salvini in particolare.
Bastera' ricordare la politica di vera e propria partecipazione alla guerra in Ucraina di cui e' punta di lancia l'invio di armi da parte del governo Draghi (una politica che non solo contribuisce alla morte di esseri umani in Ucraina, ma che con il demente corollario delle cosiddette "sanzioni" ha provocato il disastro economico in corso nel nostro paese e sta precipitando le classi sociali sfruttate ed oppresse, rapinate e impoverite, nella miseria e nella disperazione).
Bastera' ricordare la politica di dissennato e delittuoso riarmo e lo sperpero di risorse erariali ingentissime per le folli e criminali spese militari, decisioni obbrobriose che tutti i governi hanno imposto e cui tutti i parlamenti susseguitisi negli ultimi decenni sono stati proni.
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Io che scrivo queste righe sono un uomo vecchio (e un vecchio militante politico del movimento delle oppresse e degli oppressi in lotta per la liberazione dell'umanita') che assiste a questa barbarie con infinita amarezza e disgusto, con sdegno ed orrore abissale; le mie forze declinano e il mio tempo e' ormai in gran parte assorbito da ineludibili doveri di solidarieta' familiare: ma faccio anche parte di quest'unica piu' grande famiglia che e' l'umanita' e quindi per quanto in mio potere, per poco che io possa fare, devo impegnarmi a cercare di contribuire ancora al bene comune, alla comune liberazione dall'oppressione della violenza, alla salvezza di tutte e tutti.
Non molto altro posso fare qui e adesso che levare la mia voce, dicendo o almeno scrivendo le parole che mi sembra necessario siano dette o scritte ad esortare chi ha orecchie per intendere al comune dovere di elementare solidarieta', al comune dovere di salvare le vite.
Non molto altro posso fare in verita', ma almeno questo voglio pur farlo.
E quindi chiedere al Presidente della Repubblica di non avallare piu' le politiche razziste e guerriere che uccidono gli esseri umani.
E quindi chiedere al Consiglio dei Ministri di farsi cadere le scaglie dagli occhi e recedere infine dalle folli e criminali decisioni razziste e guerriere ed adoperarsi invece per la pace e la solidarieta' che ogni essere umano riconosca e rispetti e difenda e sostenga e conforti.
E quindi chiedere al Parlamento dela Repubblica di decidersi a legiferare per abolire la guerra, gli eserciti e le armi, per soccorrere, accogliere e assistere ogni persona bisognosa di aiuto, per salvare tutte le vite, ponendosi dal punto di vista dell'umanita' e adempiendo ai doveri basilari, i valori supremi e i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica italiana frutto ed inveramento della Resistenza antifascista.
E quindi chiedere al popolo italiano di insorgere nonviolentemente per salvare tutte le vite, in difesa della legalita' che sancisce il diritto di ogni essere umano a non essere umiliato e offeso, vulnerato e ucciso.
E quindi chiedere ad ogni persona di volonta' buona, ad ogni esperienza della societa' civile, ad ogni umano istituto, di impegnarsi per il bene comune dell'umanita' in questa apocalittica distretta.
Ponendosi alla scuola di Olympe de Gouges e Mary Wollstonecraft, ponendosi alla scuola di Florence Nightingale e di Bertha von Suttner, ponendosi alla scuola di Rosa Luxemburg e di Simone Weil, ponendosi alla scuola di Hannah Arendt e di Virginia Woolf, ponendosi alla scuola di Rosa Parks e di Audre Lorde, ponendosi alla scuola di Ginetta Sagan e di Wangari Maathai, ponendosi alla scuola di Marianella Garcia e di Anna Politkovskaja, ponendosi alla scuola di Franca Ongaro Basaglia e di Luce Fabbri, ponendosi alla scuola delle donne afgane e iraniane, ponendosi alla scuola del movimento delle donne che contrastando la violenza maschile - prima radice e primo paradigma di tutte le violenze - lotta per la dignita', la liberazione e la salvezza dell'umanita' intera.
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Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Opporsi a tutte le guerre, a tutte le stragi, a tutte le uccisioni.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Abolire la guerra, gli eserciti, le armi.
Rispettare e difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani, rispettare e difendere quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Condividere fra tutte e tutti tutto il bene e tutti i beni.
Salvare le vite e' il primo dovere.
La nonviolenza e' la politica necessaria per la salvezza dell'umanita'.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nell'impegno comune per il bene comune, per la liberazione comune, per la salvezza dell'umanita'.
Siamo una sola umana famiglia in un unico mondo vivente.
Ogni vita ha un valore infinito.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
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Chi salva una vita salva il mondo.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo

Viterbo, 6 novembre 2022

Mittente: il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Da oltre un anno e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.

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