[Nonviolenza] Un vecchio amico ricorda Alfio Pannega



UN VECCHIO AMICO RICORDA ALFIO PANNEGA

Fra tre anni ricorrera' il centenario della nascita di Alfio, che nacque il 21 settembre 1925 e ci ha lasciato dodici anni fa il 30 aprile 2010.
Mi pare ieri che ci siamo conosciuti, e invece e' passato mezzo secolo.
Pochi giorni fa, incontrandoci tra vecchi amici che con lui abbiamo condiviso l'esperienza del centro sociale occupato autogestito "Valle Faul" (che la prossima estate compira' trent'anni di esistenza), lo abbiamo ricordato ancora una volta con struggente nostalgia rievocando sia le felici esperienze conviviali, sia le feconde conversazioni e le comuni riflessioni politiche e morali, sia le innumerevoli iniziative di lotta politica e sociale, ecopacifista ed equosolidale, comunista e libertaria, ispirate all'umanesimo integrale, all'ecologia profonda e al femminismo radicale, alla nonviolenza in cammino, che insieme abbiamo condotto nel corso degli anni - vicende che sembrano cosi' lontane e sono invece cosi' presenti e aggettanti verso il futuro.
So che tutte le persone che vivono a Viterbo gli vogliono bene e ne serbano un ricordo tenero e sincero, ogni persona recando il dono di un aneddoto, di un motto di spirito, di un colloquio frizzante o malinconico, di un incontro in cui viso a viso le anime si affacciano al mondo, di un'ora passata insieme nella franchezza e nella bonomia, nella mitezza e nell'amista', nell'empatia accorata e luminosa che era la cifra del suo carattere.
E le persone che gli sono state piu' vicine nel corso degli anni hanno conoscono da Alfio e di Alfio virtu' profonde e sorgive, limpide e iridescenti, che forse molti in citta', che pure lo conobbero, di lui ignorano ancora.
E non dico solo l'appassionato amore per Dante e la recitazione commossa fino alle lacrime dei canti della Divina commedia che serbava integri e rigogliosi nella sua vivacissima memoria.
E non dico solo la pratica della scrittura poetica e della poetica declamazione che erano per lui gioia infinita, dovere di verita', pratica di liberta', parresia.
E non dico solo la coscienza di classe del militante comunista e libertario sempre schierato dalla parte delle vittime contro tutte le violenze e le oppressioni, la visione del mondo insieme disincantata e utopica, l'analisi concreta della situazione concreta, la capacita' di cogliere tra fatto e fatto, cosi' come tra le parole e le cose, i nessi e le contraddizioni e le dialettiche con la sapienza autentica dello sfruttato che contro lo sfruttamento lotta, e con la perizia ermeneutica cresciuta e affinata alla scuola delle lotte del movimento operaio e contadino, alla scuola delle lotte dei popoli oppressi, alla scuola di Galilei e di Leopardi, di Rosa Luxemburg e di Antonio Gramsci, di Karl Marx e di Mohandas Gandhi, di Primo Levi e dei martiri di ogni Resistenza ad ogni fascismo; e l'amore infinito per l'umanita' intera e per la vita che fluisce e si rinnova.
E non dico solo la traboccante bonta' che gli faceva accudire con uguale tenerezza le piante e gli animali e le persone che incontrava nel suo cammino di uomo e di poeta.
E non dico solo la scelta consapevole della nonviolenza nella lotta in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e in difesa di quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Dico tutto questo e dico quel di piu' che scaturisce dal profondo del cuore e fa si' che l'insieme sia piu' delle parti, di una storia di vita col suo fardello di sofferenze fa una testimonianza di umanita' e un'ora di verita', un kairos: Alfio Pannega ha protetto il mondo e reso migliori le persone che ha incontrato e che hanno ascoltato la sua voce.
Soprattutto nell'esperienza del centro sociale - che e' stato per lui una famiglia vasta e vera, che ha accudito e guidato con l'esempio e il consiglio, con l'ascolto attento e la piena condivisione - Alfio e' stato un educatore grande, un educatore alla dignita', alla responsabilita', alla solidarieta'. Un educatore come don Milani. Un educatore come l'ateniese figlio della levatrice.
Il migliore dei compagni di lotta nelle lotte nonviolente piu' necessarie: per la pace, per la condivisione fra tutte e tutti di tutto il bene e di tutti i beni, per il rispetto e la salvaguardia di ogni vita e dell'intero mondo vivente.

Un vecchio amico di Alfio

Viterbo, 21 settembre 2022, nel XCVII anniversario della nascita

Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Da alcuni mesi e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 46 anni prigioniero innocente.

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