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[Nonviolenza] La biblioteca di Zorobabele. 564
- Subject: [Nonviolenza] La biblioteca di Zorobabele. 564
- From: Centro di ricerca per la pace Centro di ricerca per la pace <centropacevt at gmail.com>
- Date: Sat, 10 Sep 2022 06:24:27 +0200
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LA BIBLIOTECA DI ZOROBABELE
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Segnalazioni librarie e letture nonviolente
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 564 del 10 settembre 2022
In questo numero:
1. Una modesta opinione di Bartolomeo Scribbineri: cessare di armare la guerra vampira, cessare di strangolare i popoli europei con le folli "sanzioni" alla Russia, cessare di avvicinare l'apocalisse atomica e l'estinzione dell'umanita'
2. Da Jean Roach un video di saluto all'Italia su YouTube in preparazione della visita della delegazione dell'"International Leonard Peltier Defense Committee" in Italia dal primo al 5 ottobre 2022
3. Un appello dall'America a contribuire concretamente al "Cammino spirituale" per Leonard Peltier che attraversera' tutti gli Stati Uniti e si concludera' a Washington
4. Un anno fa, il 23 agosto 2021, l'indimenticabile Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli chiedeva la liberazione di Leonard Peltier
5. Alcune parole per Leonard Peltier
6. American Indian Movement's Grand Governing Council: "Leonard Peltier's Walk to Justice"
1. REPETITA IUVANT. UNA MODESTA OPINIONE DI BARTOLOMEO SCRIBBINERI: CESSARE DI ARMARE LA GUERRA VAMPIRA, CESSARE DI STRANGOLARE I POPOLI EUROPEI CON LE FOLLI "SANZIONI" ALLA RUSSIA, CESSARE DI AVVICINARE L'APOCALISSE ATOMICA E L'ESTINZIONE DELL'UMANITA'
Gentili lettrici e gentili lettori,
da oltre sei mesi la popolazione ucraina subisce gli orrori della guerra scatenata dal folle e criminale governo russo.
Non sembra vi sia un solo governo che si stia adoperando per far cessare le stragi e le devastazioni; non sembra vi sia un solo governo che si stia adoperando per salvare le vite innocenti che e' ancora possibile salvare; non sembra vi sia un solo governo che si stia adoperando per il cessate il fuoco e l'avvio di trattative di pace.
Al contrario: tutti soffiano sul fuoco, tutti pensano di lucrare vantaggi dal massacro del popolo ucraino, tutti fanno affari fornendo armi agli eserciti assassini.
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E' ovvio che il governo degli Stati Uniti d'America - un regime fondato sul genocidio delle popolazioni di quell'intero continente - fomenti e favoreggi la guerra: il suo fine e' ridurre l'intera Europa in miseria e in macerie per poterla ancor piu' schiavizzare e farne una nuova colonia del suo periclitante impero.
E' ovvio che l'organizzazione terrorista e stragista della Nato fomenti e favoreggi la guerra: essa e' braccio armato del'imperialismo americano ed in quanto tale il suo fine e' provocare guerre, stragi e devastazioni ovunque possibile.
Sarebbe interesse dell'intera popolazione europea, e quindi dei governi europei che dovrebbero rappresentarla, contrastare questa volonta' di sterminio e distruzione di cui l'Europa e' vittima.
Invece, paradossalmente e tragicamente, l'Unione Europea e i governi dei paesi che la compongono si adoperano a sostenere una politica sanguinaria il cui fine e' precisamente ridurre l'Europa - l'intera Europa - in macerie e schiavitu'.
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L'Unione Europea e i governi dei paesi che la compongono stanno infatti agendo affinche' la guerra, le stragi e le devastazioni proseguano e si intensifichino.
L'Unione Europea e i governi dei paesi che la compongono stanno infatti agendo affinche' tutti i popoli europei precipitino nella poverta', nella miseria, nella schiavitu', nella disperazione.
L'invio di armi in Ucraina ha come esito reale l'incremento della guerra e delle uccisioni di esseri umani.
Le folli e criminali "sanzioni" contro la Russia hanno come esito reale la devastazione dell'economia dei paesi del'Unione Europea e l'inabissamento delle classi lavoratrici e popolari nella miseria, nella sofferenza, nella disperazione.
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E ancora una cosa e' da dire, e si esita a scriverla tanto e' l'orrore e lo sbigottimento: la guerra sta minacciando l'esistenza stessa dell'intera umanita'.
Per la scellerata pazzia dei governi belligeranti si e' ormai ad un passo da un disastro atomico.
Per la scellerata pazzia di tutti i governi coinvolti si e' ormai ad un passo da una guerra nucleare.
E' in pericolo l'intera umanita'.
Se neppure questo scuote gli animi e richiama alla ragione, quale speranza resta all'umanita'?
Se tutti i governi coinvolti preferiscono la guerra, le stragi, le distruzioni, l'immiserimento e la schiavizzazione dei propri stessi popoli, piuttosto che la pace che salva le vite, cosa si puo' e si deve fare?
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Cio' che si deve fare e' chiaro e semplice: occorre che i popoli europei tutti insorgano nonviolentemente contro la guerra e le stragi per imporre la pace che salva le vite.
Occorre che i popoli europei tutti insorgano nonviolentemente per il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti.
Occorre che i popoli europei tutti insorgano nonviolentemente contro la politica folle e sciagurata che vuole ridurli in miseria e schiavitu'.
Occorre che i popoli europei tutti insorgano nonviolentemente per la salvezza dell'umanita' intera dall'apocalisse atomica.
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Cosa occorre fare in Italia ed in tutti i paesi dell'Unione Europea?
1. imporre ai governi e ai parlamenti di revocare immediatamente tutte le forniture di armi che alimentano la guerra e le stragi di cui la guerra sempre e solo consiste;
2. imporre ai governi e ai parlamenti di revocare immediatamente tutte le folli e delittuose "sanzioni" che come unico risultato stanno strozzando l'economia dell'Europa intera e provocando la catastrofe sociale che getta sul lastrico milioni e milioni e milioni di esseri umani;
3. imporre ai governi e ai parlamenti di approvare immediatamente concrete politiche di pace, disarmo, smilitarizzazione, denuclearizzazione, aiuti umanitari per salvare tutte le vite, soccorrendo, accogliendo e assistendo ogni persona bisognosa di aiuto.
Per queste tre cose occorre insorgere nonviolentemente adesso, con gli strumenti della legalita' che salva le vite, con la forza della verita', con il metodo democratico dell'espressione pubblica della volonta' comune, con l'uso consapevole del voto laddove si svolgono elezioni.
Sperando che non sia gia' troppo tardi.
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A chi ci chiede di assistere inerti ai massacri di cui la guerra consiste, a chi ci chiede di essere complici delle criminali "sanzioni" che stanno portando l'economia europea al naufragio e la popolazione europea al suicidio, a chi ci chiede di tollerare il riarmo onnicida ed onnidistruttore che sta portando l'umanita' e il mondo vivente alla rovina e all'annichilimento, a chi ci chiede di infischiarcene del fatto che governi corrotti e impazziti stanno cooperando a provocare la catastrofe atomica che puo' mettere fine alla civilta' umana, ci permettiamo di rispondere con modi cortesi, ma con ferrea fermezza: preferiremmo di no.
Preferiremmo di no.
Preferiremmo vivere e far vivere ogni essere umano.
Preferiremmo vivere e far vivere quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
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Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
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Con le piu' sentite scuse se quanto precede avesse recato offesa alla sensibilita' di chicchessia, mi professo e sono delle signorie loro eccetera eccetera. INIZIATIVE. DA JEAN ROACH UN VIDEO DI SALUTO ALL'ITALIA SU YOUTUBE IN PREPARAZIONE DELLA VISITA DELLA DELEGAZIONE DELL'"INTERNATIONAL LEONARD PELTIER DEFENSE COMMITTEE" IN ITALIA DAL PRIMO AL 5 OTTOBRE 2022
2. INIZIATIVE. DA JEAN ROACH UN VIDEO DI SALUTO ALL'ITALIA SU YOUTUBE IN PREPARAZIONE DELLA VISITA DELLA DELEGAZIONE DELL'"INTERNATIONAL LEONARD PELTIER DEFENSE COMMITTEE" IN ITALIA DAL PRIMO AL 5 OTTOBRE 2022
E' disponibile su YouTube un video di saluto all'Italia di Jean Roach, condirettrice del Comitato internazionale di difesa di Leonard Peltier, in preparazione della visita della delegazione dell'"International Leonard Peltier Defense Committee" in Italia dal primo al 5 ottobre 2022.
Dal primo al 5 ottobre 2022 infatti una delegazione dell'"International Leonard Peltier Defense Committee" sara' in Italia, nell'ambito di una serie di incontri in Europa che avra' il suo culmine in un incontro all'Onu a Ginevra.
Si stanno organizzando adesso gli incontri pubblici che in quei cinque giorni la delegazione terra' in varie citta' italiane, a partire da Milano e Roma.
Le persone, i gruppi, le comunita', le associazioni, i movimenti, le organizzazioni sindacali e politiche, le realta' ecclesiali, le istituzioni, i mezzi d'informazione che abbiano interesse ad incontrare la delegazione possono mettersi in contatto con il Comitato milanese di solidarieta' con Leonard Peltier, inviando una e-mail all'indirizzo di posta elettronica bigoni.gastone at gmail.com o telefonando al numero 3490931155 (risponde Andrea De Lotto).
La delegazione sara' composta da Jean Roach, Lona Knight e Carol Gokee, tre autorevoli donne native americane che guidano attualmente la solidarieta' con Leonard Peltier e le campagne internazionali per la sua liberazione.
Come e' noto, Leonard Peltier e' un illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 46 anni prigioniero innocente.
Per la liberazione di Leonard Peltier, attraverso la concessione della grazia presidenziale da parte del Presidente degli Stati Uniti d'America, si sono impegnate personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, papa Francesco e il Dalai Lama, e con loro milioni di persone di tutto il mondo oltre a un gran numero di associazioni umanitarie come Amnesty International, e a molte istituzioni democratiche tra cui il Parlamento Europeo ed i sindaci di varie citta' italiane.
3. REPETITA IUVANT. UN APPELLO DALL'AMERICA A CONTRIBUIRE CONCRETAMENTE AL "CAMMINO SPIRITUALE" PER LEONARD PELTIER CHE ATTRAVERSERA' TUTTI GLI STATI UNITI E SI CONCLUDERA' A WASHINGTON
Dall'"International Leonard Peltier Defense Committee" riceviamo e volentieri diffondiamo il seguente appello a contribuire concretamente al "Cammino spirituale" per Leonard Peltier che attraversera' tutti gli Stati Uniti e si concludera' a Washington.
L'iniziativa e' promossa dall'American Indian Movement ed ha bisogno del sostegno materiale di ogni persona di volonta' buona, di ogni associazione democratica, di ogni istituzione rispettosa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Di seguito il testo integrale dell'appello, con un invito ad aderire e a diffondere ulteriormente.
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"INTERNATIONAL LEONARD PELTIER DEFENSE COMMITTEE": LEONARD PELTIER SPIRITUAL WALK 2022
[Dall'"International Leonard Peltier Defense Committee" (per contatti: contact at whoisleonardpeltier.info) riceviamo e diffondiamo]
Greetings all!
Most of you know that there is a scheduled spiritual walk going to DC from Minneapolis starting September 1 and arriving in DC November 11 in support of Leonard's clemency.
They are putting a lot of good energy and strength into this walk for Leonard, that I feel the need to make sure they are accommodated for all of their work as best as possible.
I am asking each of you to help promote this walk with all of your contacts and relatives, as they still need supplies and donations and accommodations along the way.
They're off to a really great start, so if we all work together we can make sure that this gets accomplished in a good way.
#RiseupforPeltier
#FreeLeonardPeltier
1. Message from AIM re supplies:
"As the walk quickly approaches, we are asking for some much needed donations for the walk food bank, kitchen and daily supplies. Below you will see a list of our items we are currently seeking to supply the kitchen, feed the walkers with along the route and take care of daily needs. We are staging supply donations in Minneapolis for the beginning of the walk and greatly appreciate anything that can be donated. If you would like to mail or have donations delivered please send them to...
The American Indian Movement GGC
2406 County Road D West
St Paul Mn 55112-8513
If you have a food or supply donation questions please reach out here on this page or via email at leonardpeltierwalktojustice at gmail.com to set up a drop off time and date in Minneapolis.
Many thanks to all who have already contributed and to those who have committed to hosting the walk for meals along the route. If you wish to make a monetary donation please follow the PayPal link at the bottom of this post.
Bottled Water
Paper Plates
Disposable Coffee Cups
Paper Bowls
Plastic eating utensils
Coffee
Granola bars
Coffee Filters
Dehydrated eggs
Small BBQ grill
Sterno
Butane
Flat top Grill Rental
Coffee Urn
Foil
Freezer bags
Saran Wrap
Food Cards or gift cards to local farmers markets
Fresh seasonal produce
Small Bagged Chip packs
Small Bagged Snack Packs
Gatorade
Electrolytes
Condiments (ketchup, mayonnaise, mustard)
Canned Vegetables
Spam
Spaghetti Sauce
Pasta Noodles
Flour
Canned Fruit
Salt and Pepper
Seasonings
Instant Gravy
Beef Bone Broth (dry and liquid)
Chicken Broth (dry or liquid)
Vegetable Stock (dry or liquid)
Cooking Oil
Canned Tuna, Salmon, or Mackerel
Dried Beans
Dried Milk
Dried Coffee Creamer
Candy
Dried Fruit
Macaroni and Cheese
Tennis Shoes
Socks
First Aid Kits
Bandages
Mole skin
Bandaids
Neosporin
Antiseptics
Patches for blisters
Lidocaine cream
Toilet Paper
Napkins
Paper towels
Dish Soap
Sponges
Bleach
Lysol Wipes
5 gallon plastic water containers for water storage
or anything you can donate"
Link below for donations
https://www.paypal.com/donate/?hosted_button_id=24H3YHAGGSZ7Y&fbclid=IwAR2tYFafb9zSDr0i5U45SW-wbZcl8TMRjUg1XHMizRFNA1rQPEqGJTwTwgU
Link to webpage http://www.aimgrandgoverningcouncil.org/LeonardPeltier.html?fs=e&s=cl
And to sign up to help at any of the locations along the route please follow this sign up link:
https://m.signupgenius.com/#!/showSignUp/10c0e4bacad2ea1ffc70-leonard
Here's a new article to help with promoting also:
https://lasentinel.net/walk-to-justice-aims-to-obtain-leonard-peltiers-release-from-prison.html?fbclid=IwAR3svRDIWid2XhlWl_MVTnXGtcfU6MY94-ua0nzArdb-2tHCSDobMGOUkEU&fs=e&s=cl
Thank You
Jean Roach Codirector
Anita Jo Shifflet Interim Codirector
International Leonard Peltier Defense Committee
www.whoisleonardpeltier.info
4. REPETITA IUVANT. UN ANNO FA, IL 23 AGOSTO 2021, L'INDIMENTICABILE PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO DAVID SASSOLI CHIEDEVA LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER
Un anno fa, il 23 agosto 2021, l'indimenticabile Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli chiedeva la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 46 anni detenuto innocente.
Con un intervento pubblicato su twitter e una dichiarazione alla stampa di cui e' disponibile la registrazione video il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli il 23 agosto 2021 espresse pubblicamente la richiesta al Presidente degli Stati Uniti d'America di concedere la grazia a Leonard Peltier.
Nel suo tweet del 23 agosto 2021 il Presidente Sassoli scriveva, in italiano e in inglese:
"Inviero' una lettera alle autorita' statunitensi chiedendo clemenza per Leonard Peltier, attivista per i diritti umani dell'American Indian Movement, in carcere da 45 anni.
Spero che le autorita' accolgano il mio invito. I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".
"I will send a letter to the US authorities asking for clemency for Leonard Peltier. A human rights activist of the American Indian Movement, he has been imprisoned for 45 years.
I hope the authorities will take up my invitation. Human rights must be defended always, everywhere".
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Peraltro gia' negli anni '90 e precisamente nel 1994 e poi ancora nel 1999 il Parlamento Europeo delibero' risoluzioni per la liberazione di Leonard Peltier.
Qui di seguito si trascrive integralmente la Risoluzione del Parlamento Europeo dell'11 febbraio 1999 (pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. C 150 del 28/05/1999 pag. 0384, B4-0169, 0175, 0179 e 0199/99):
"Risoluzione sul caso di Leonard Peltier
Il Parlamento europeo,
- vista la sua risoluzione del 15 dicembre 1994 sulla grazia per Leonard Peltier (GU C 18 del 23.1.1995, pag. 183),
A. considerando il ruolo svolto da Leonard Peltier nella difesa dei diritti dei popoli indigeni,
B. considerando che Leonard Peltier e' stato condannato nel 1977 a due ergastoli dopo essere stato estradato dal Canada, benche' non vi fosse alcuna prova della sua colpevolezza,
C. considerando che Amnesty International ha ripetutamente espresso le proprie preoccupazioni circa l'equita' del processo che ha condotto alla condanna di Leonard Peltier,
D. considerando che il governo degli Stati Uniti ha ormai ammesso che gli affidavit utilizzati per arrestare e estradare Leonard Peltier dal Canada erano falsi e che il Pubblico ministero statunitense Lynn Crooks ha affermato che il governo degli Stati Uniti non aveva alcuna prova di chi aveva ucciso gli agenti,
E. considerando che dopo 23 anni trascorsi nei penitenziari federali, le condizioni di salute di Leonard Peltier si sono seriamente aggravate e che secondo il giudizio di specialisti la sua vita potrebbe essere in pericolo se non ricevera' adeguate cure mediche,
F. considerando che le autorita' penitenziarie continuano a negargli adeguate cure mediche in violazione del diritto umanitario internazionale e i suoi diritti costituzionali,
G. rilevando che Leonard Peltier ha esaurito tutte le possibilita' di appello concessegli dal diritto statunitense,
1. insiste ancora una volta affinche' venga concessa a Leonard Peltier la grazia presidenziale;
2. insiste affinche' Leonard Peltier sia trasferito in una clinica dove possa ricevere le cure mediche del caso;
3. ribadisce la sua richiesta di un'indagine sulle irregolarita' giudiziarie che hanno portato alla reclusione di Leonard Peltier;
4. incarica la sua delegazione per le relazioni con gli Stati Uniti di sollevare il caso di Leonard Peltier iscrivendolo all'ordine del giorno del prossimo incontro con i parlamentari americani;
5. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Congresso statunitense e al Presidente degli Stati Uniti d'America".
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Nel ricordo di David Sassoli, rinnoviamo al Presidente degli Stati Uniti d'America l'atto di clemenza che tanta parte dell'umanita' attende da tanti anni: la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
5. REPETITA IUVANT. ALCUNE PAROLE PER LEONARD PELTIER
Il testo che segue e' la stesura integrale dell'articolo "Persecuzione politica negli Usa. Non muoia in carcere Leonard Peltier" apparso su "Adista segni nuovi" n. 8 del 5 marzo 2022.
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Non muoia in carcere Leonard Peltier
Mentre vengono scritte queste righe Leonard Peltier ha 77 anni, da 46 e' in prigione in un carcere americano di massima sicurezza condannato a due ergastoli per delitti che non ha commesso (un processo-farsa con una giuria razzista lo condanno' sulla base di testimonianze false e di prove altrettanto false; gli stessi accusatori, gli stessi giudici, riconobbero successivamente che fu la condanna di un innocente, che fu una persecuzione politica. Leonard Peltier e' un perseguitato politico, perseguitato perche' e' un nativo americano che ha dedicato l'intera sua vita alla lotta in difesa del suo popolo e di tutti i popoli oppressi, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa della Madre Terra.
Ha scritto nella sua autobiografia: "Tutti facciamo parte dell'unica famiglia dell'umanita'.
Noi condividiamo la responsabilita' per la nostra Madre Terra e per tutti quelli che ci vivono e respirano.
Credo che il nostro compito non sara' terminato fin quando anche un solo essere umano sara' affamato o maltrattato, una sola persona sara' costretta a morire in guerra, un solo innocente languira' in prigione e un solo individuo sara' perseguitato per le sue opinioni.
Credo nel bene dell'umanita'.
Credo che il bene possa prevalere, ma soltanto se vi sara' un grande impegno. Impegno da parte nostra, di ognuno di noi, tuo e mio".
Leonard Peltier soffre da molti anni di gravi patologie, e recentemente ha contratto il covid. La sua vita e' in grave pericolo, ma fin qui neppure questo ha persuaso il Presidente degli Stati Uniti d'America a restituirgli la liberta' attivando l'istituto della grazia presidenziale.
Da tutto il mondo da decine d'anni si chiede che Leonard Peltier sia liberato: lo hanno chiesto Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, e con essi innumerevoli altre personalita' benemerite dell'umanita', lo hanno chiesto istituzioni democratiche come il Parlamento Europeo, lo hanno chiesto associazioni prestigiose come Amnesty International, e con esse milioni di esseri umani da tutto il mondo che hanno sottoscritto petizioni per la sua liberazione. Fin qui a nulla e' valso.
Perche' tanto accanimento? Perche' tanta ferocia contro Leonard Peltier? Cosa rappresenta Leonard Peltier per far si' che il sistema di potere che domina negli Stati Uniti tema a tal punto un settantasettenne gravemente malato? Cosa rappresenta Leonard Peltier per far si' che gli sia sempre stato negato un processo di appello che sicuramente lo avrebbe assolto? Cosa rappresenta Leonard Peltier per far si' che gli siano state sistematicamente negate tutte quelle misure di riduzione dell'afflittivita' della pena che lo stesso sistema carcerario americano prevede?
Scriviamolo subito: Leonard Peltier rappresenta l'intera umanita' oppressa in lotta per la comune liberazione e per la difesa dell'intero mondo vivente minacciato di distruzione dai poteri dominanti.
La solidarieta' con Leonard Peltier e' la solidarieta' con la Resistenza degli indiani d'America vittime di un genocidio, di un etnocidio e di un ecocidio che tuttora continuano e che occorre contrastare.
La solidarieta' con Leonard Peltier e' la solidarieta' con la lotta di tutti i popoli e di tutti gli esseri umani oppressi e denegati dalla violenza dei poteri dominanti.
La solidarieta' con Leonard Peltier e' la solidarieta' con la lotta dell'umanita' cosciente in difesa del mondo vivente dalla minaccia di distruzione da parte di un sistema di potere, di un modo di produzione e di un modello di sviluppo che schiavizzano, divorano e distruggono gli esseri umani, gli altri animali, l'intero mondo vivente.
La lotta di Leonard Peltier e la lotta per la sua liberazione sono quindi parte di un impegno in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani, di un impegno per la salvezza dell'intero mondo vivente.
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La vita, la lotta e la persecuzione di un indiano
Leonard Peltier nasce a Grand Forks, nel North Dakota, il 12 settembre 1944.
Nell'infanzia, nell'adolescenza e nella prima giovinezza subisce pressoche' tutte le vessazioni, tutte le umiliazioni, tutti i traumi e l'emarginazione che il potere razzista bianco infligge ai nativi americani. Nella sua autobiografia questo processo di brutale alienazione ed inferiorizzazione e' descritto in pagine profonde e commoventi.
Nei primi anni Settanta incontra l'American Indian Movement (Aim), fondato nel 1968 proprio per difendere i diritti e restituire coscienza della propria dignita' ai nativi americani; e con l'impegno nell'Aim riscopre l'orgoglio di essere indiano - la propria identita', il valore della propria cultura, e quindi la lotta per la riconquista dei diritti del proprio popolo e di tutti i popoli oppressi.
Partecipa nel 1972 al "Sentiero dei trattati infranti", la carovana di migliaia di indiani che attraversa gli Stati Uniti e si conclude a Washington con la presentazione delle rivendicazioni contenute nel documento detto dei "Venti punti" che il governo Nixon non degna di considerazione, e con l'occupazione del Bureau of Indian Affairs.
Dopo l'occupazione nel 1973 da parte dell'Aim di Wounded Knee (il luogo del massacro del 1890 assurto a simbolo della memoria del genocidio delle popolazioni native commesso dal potere razzista e colonialista bianco) nella riserva di Pine Ridge - in cui Wounded Knee si trova - si scatena la repressione: i nativi tradizionalisti ed i militanti dell'Aim unitisi a loro nel rivendicare l'identita', la dignita' e i diritti degli indiani, vengono perseguitati e massacrati dagli squadroni della morte del corrotto presidente del consiglio tribale Dick Wilson: uno stillicidio di assassinii in cui i sicari della polizia privata di Wilson (i famigerati "Goons") sono favoreggiati dall'Fbi che ha deciso di perseguitare l'Aim ed eliminarne i militanti con qualunque mezzo.
Nel 1975 per difendersi dalle continue aggressioni dei Goons di Wilson, alcuni residenti tradizionalisti chiedono l'aiuto dell'Aim, un cui gruppo di militanti viene ospitato nel ranch della famiglia Jumping Bull in cui organizza un campo di spiritualita'.
Proprio in quel lasso di tempo Dick Wilson sta anche trattando in segreto la cessione di una consistente parte del territorio della riserva alle compagnie minerarie.
Il 26 giugno 1975 avviene l'"incidente a Oglala", ovvero la sparatoria scatenata dall'Fbi che si conclude con la morte di due agenti dell'Fbi, Jack Coler e Ronald Williams, e di un giovane militante dell'Aim, Joe Stuntz, e la successiva fuga dei militanti dell'Aim superstiti guidati da Leonard Peltier che riescono ad eludere l'accerchiamento da parte dell'Fbi e degli squadroni della morte di Wilson.
Mentre nessuna inchiesta viene aperta sulla morte della giovane vittima indiana della sparatoria, cosi' come nessuna adeguata inchiesta era stata aperta sulle morti degli altri nativi assassinati nei mesi e negli anni precedenti da parte dei Goons, l'Fbi scatena una vasta e accanita caccia all'uomo per vendicare la morte dei suoi due agenti: in un primo momento vengono imputati dell'uccisione dei due agenti quattro persone: Jimmy Eagle, Dino Butler, Leonard Peltier e Bob Robideau.
Dino Butler e Bob Robideau vengono arrestati non molto tempo dopo, processati a Rapid City ed assolti perche' viene loro riconosciuta la legittima difesa.
A quel punto l'Fbi decide di rinunciare a perseguire Jimmy Eagle e di concentrare le accuse su Leonard Peltier, che nel frattempo e' riuscito a riparare in Canada; li' viene arrestato ed estradato negli Usa sulla base di due affidavit di una "testimone" che lo accusano menzogneramente del duplice omicidio; la cosiddetta "testimone" successivamente rivelera' di essere stata costretta dall'Fbi a dichiarare e sottoscrivere quelle flagranti falsita'.
Peltier viene processato non a Rapid City come i suoi compagni gia' assolti per legittima difesa ma a Fargo, da una giuria di soli bianchi, in un contesto razzista fomentato dall'Fbi.
Viene condannato a due ergastoli nonostante sia ormai evidente che le testimonianze contro di lui erano false, estorte ai testimoni dall'Fbi con gravi minacce, e nonostante che le cosiddette prove contro di lui fossero altrettanto false.
Successivamente infatti, grazie al Freedom of Information Act, fu possibile accedere a documenti che l'Fbi aveva tenuto nascosti e scoprire che non era affatto il cosiddetto "fucile di Peltier" ad aver ucciso i due agenti.
In carcere, si organizza un tentativo di ucciderlo, che viene sventato in modo rocambolesco; ma anche se riesce a salvarsi la vita Leonard Peltier viene sottoposto a un regime particolarmente vessatorio e le sue condizioni di salute ben presto si aggravano.
Tuttavia anche dal carcere, anche in condizioni di particolare durezza, Leonard Peltier riesce a svolgere un'intensa attivita' di testimonianza, di sensibilizzazione, di militanza, finanche di beneficenza; un'attivita' non solo di riflessione e d'impegno morale, sociale e politico, ma anche artistica e letteraria; nel corso degli anni diventa sempre piu' un punto di riferimento in tutto il mondo, come lo fu Nelson Mandela negli anni di prigionia nelle carceri del regime dell'apartheid.
La sua liberazione viene chiesta da illustri personalita', ma e' costantemente negata da parte di chi ha il potere di concederla. Analogamente la richiesta di un nuovo pronunciamento giudiziario e' sempre respinta, cosi' come gli vengono negate tutte le altre guarentigie riconosciute a tutti i detenuti.
Nel 1983 e poi in seconda edizione nel 1991 viene pubblicato il libro di Peter Matthiessen che fa piena luce sulla persecuzione subita da Leonard Peltier.
Nel 1999 viene pubblicata l'autobiografia di Leonard Peltier (presto tradotta anche in francese, italiano, spagnolo e tedesco).
Ma nei primi anni Duemila il processo per la tragica morte di un'altra militante del'Aim, Anna Mae Aquash, viene strumentalizzato dall'Fbi per orchestrare una nuova squallida e grottesca campagna diffamatoria e persecutoria nei confronti di Leonard Peltier. E nel 2009 un agente speciale che aveva avuto un ruolo fondamentale nella "guerra sporca" dell'Fbi contro l'Aim, Joseph Trimbach, da' alle stampe un libro che e' una vera e propria "summa" delle accuse contro Leonard Peltier.
Tuttavia e' ormai chiarissimo che Peltier e' innocente, e la prova definitiva dell'innocenza la da' proprio il libro di Trimbach: in quest'opera il cui scopo dichiarato e' dimostrare che l'Aim e' nient'altro che un'organizzazione criminale e terroristica, e che Leonard Peltier e' nient'altro che un efferato assassino, l'autore non solo non presenta alcuna vera prova contro Peltier, ma di fatto conferma cosi' che prove contro Peltier non ci sono.
Ma gli anni continuano a passare e la solidarieta' con Leonard Peltier non riesce ad ottenerne la liberazione. Occlusa proditoriamente la via giudiziaria, resta solo la grazia presidenziale, ma quando alcuni presidenti statunitensi lasciano intendere di essere disposti a prendere in considerazione un atto di clemenza che restituirebbe la liberta' a Leonard Peltier la reazione dell'Fbi e' minacciosa. Clinton prima e Obama poi rinunciano. Pavidita' dinanzi alla capacita' di intimidazione anche nei confronti della Casa bianca da parte dell'Fbi?
E giungiamo ad oggi: Leonard Peltier, che e' gia' affetto da gravi patologie, e' ora anche malato di covid: nuovamente chiediamo al presidente degli Stati Uniti che sia liberato e riceva cure adeguate. Non muoia in carcere un uomo innocente, non muoia in carcere un eroico lottatore per i diritti umani di tutti gli esseri umani e per la difesa del mondo vivente.
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Un uomo innocente
Leonard Peltier deve essere liberato non solo perche' e' anziano e malato, ma perche' e' innocente.
Ha scritto nella sua autobiografia: "Non ho scuse da porgere, solo tristezza. Non posso scusarmi per quello che non ho fatto. Ma posso provare dolore, e lo faccio. Ogni giorno, ogni ora, soffro per quelli che sono morti nello scontro di Oglala del 1975 e per le loro famiglie - per le famiglie degli agenti dell'Fbi Jack Coler e Ronald Williams e, si', per la famiglia di Joe Killsright Stuntz, la cui morte per una pallottola a Oglala quello stesso giorno, cosi' come le morti di centinaia di altri indiani a Pine Ridge in quel terribile periodo, non e' mai stata oggetto di inchiesta. Mi piange il cuore nel ricordare la sofferenza e la paura nella quale molta della mia gente fu costretta a vivere a quel tempo, la stessa sofferenza e paura che quel giorno spinse me e gli altri a Oglala per difendere chi era indifeso.
Provo pena e tristezza anche per la perdita subita dalla mia famiglia perche', in qualche misura, quel giorno sono morto io stesso. Sono morto per la mia famiglia, per i miei bambini, per i miei nipoti, per me stesso. Sopravvivo alla mia morte da oltre due decenni.
Quelli che mi hanno messo qui e che mi tengono qui sapendo della mia innocenza avranno una magra consolazione dalla loro indubbia rivincita, che esprime chi essi sono e cio' che sono. Ed e' la piu' terribile rivincita che potessi immaginare.
Io so chi sono e quello che sono. Sono un indiano, un indiano che ha osato lottare per difendere il suo popolo. Io sono un uomo innocente che non ha mai assassinato nessuno, ne' inteso farlo. E, si', sono uno che pratica la Danza del Sole. Anche questa e' la mia identita'. Se devo soffrire in quanto simbolo del mio popolo, allora soffro con orgoglio.
Non cedero' mai.
Se voi, parenti e amici degli agenti che morirono nella proprietà degli Jumping Bull, ricaverete qualche tipo di soddisfazione dal mio essere qui, allora posso almeno darvi questo, nonostante non mi sia mai macchiato del loro sangue. Sento la vostra perdita come mia. Come voi soffro per quella perdita ogni giorno, ogni ora. E cosi' la mia famiglia. Anche noi conosciamo quella pena inconsolabile. Noi indiani siamo nati, viviamo, e moriamo con quell'inconsolabile dolore. Sono ventitre' anni oggi che condividiamo, le vostre famiglie e la mia, questo dolore; come possiamo essere nemici? Forse e' con voi e con noi che il processo di guarigione puo' iniziare. Voi, famiglie degli agenti, certamente non avevate colpa quel giorno del 1975, come non l'aveva la mia famiglia, eppure voi avete sofferto tanto quanto, anche piu' di chiunque era li'. Sembra sia sempre l'innocente a pagare il prezzo piu' alto dell'ingiustizia. E' sempre stato cosi' nella mia vita.
Alle famiglie di Coler e Williams che ancora soffrono mando le mie preghiere, se vorrete accettarle. Spero lo farete. Sono le preghiere di un intero popolo, non solo le mie. Abbiamo molti dei nostri morti per cui pregare e uniamo la nostra amarezza alla vostra. Possa il nostro comune dolore essere il nostro legame.
Lasciate che siano quelle preghiere il balsamo per la vostra pena, non la prolungata prigionia di un uomo innocente.
Vi assicuro che se avessi potuto evitare quello che avvenne quel giorno, la vostra gente non sarebbe morta. Avrei preferito morire piuttosto che permettere consapevolmente che accadesse cio' che accadde. E certamente non sono stato io a premere il grilletto che l'ha fatto accadere. Che il Creatore mi fulmini ora se sto mentendo. Io non riesco a vedere come il mio stare qui, separato dai miei nipoti, possa riparare alla vostra perdita.
Vi giuro, sono colpevole solo di essere un indiano. E' questo il motivo per cui sono qui".
Naturalmente si puo' sostenere che le dichiarazioni di Peltier – anche se sono parole nobili e luminose come quelle che abbiamo citato - non fanno testo: anche se fosse un assassino avrebbe il diritto di negarlo.
Ma oltre le parole vi sono i fatti: ovvero il fatto elementare ed ineludibile che nessuna prova di colpevolezza e' mai emersa; gli stessi accusatori e giudici che pure ne imposero la condanna hanno successivamente ammesso che non vi e' e non vi e' mai stata alcuna prova che fu Leonard Peltier ad uccidere i due agenti dell'Fbi. Il fatto che Leonard Peltier sia stato condannato sulla sola base di "prove" dimostratesi false e di "testimonianze" dimostratesi altrettanto false, e' un'ulteriore conferma della sua innocenza.
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La solidarieta' in Italia
Anche in Italia si e' sviluppato un movimento di solidarieta' con Leonard Peltier, che nel corso dei decenni ha avuto diverse fasi legate a circostanze particolari.
Con l'elezione di Biden alla Casa Bianca nel 2021 vi e' stata una significativa ripresa delle iniziative.
Una nuova campagna - con una peculiare impostazione nonviolenta - e' stata promossa dal giugno 2021 dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo; essa ha suscitato varie rilevanti adesioni, tra cui quella del Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, purtroppo recentemente scomparso.
Accogliendo e facendo propria l'iniziativa promossa dalla struttura nonviolenta viterbese, il Presidente Sassoli il 23 agosto 2021 ha espresso pubblicamente - con una conferenza stampa, un video e un tweet - la richiesta al Presidente degli Stati Uniti d'America di concedere la grazia a Leonard Peltier.
Nel suo tweet del 23 agosto 2021 il Presidente Sassoli scrisse, in italiano e in inglese:
"Inviero' una lettera alle autorita' statunitensi chiedendo clemenza per Leonard Peltier, attivista per i diritti umani dell'American Indian Movement, in carcere da 45 anni.
Spero che le autorita' accolgano il mio invito. I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".
"I will send a letter to the US authorities asking for clemency for Leonard Peltier. A human rights activist of the American Indian Movement, he has been imprisoned for 45 years.
I hope the authorities will take up my invitation. Human rights must be defended always, everywhere".
Anche dopo la scomparsa del compianto Presidente Sassoli, ed anche nel suo ricordo, l'iniziativa italiana per la liberazione di Leonard Peltier prosegue.
Per contattare le principali associazioni promotrici delle iniziative italiane in corso per la liberazione di Leonard Peltier: e-mail: bigoni.gastone at gmail.com, naila.clerici at soconasincomindios.it, nepi1.anpi at gmail.com, centropacevt at gmail.com, tel. 3490931155 (risponde Andrea De Lotto, del "Comitato di solidarieta' con Leonard Peltier" di Milano), tel. 3478207381 (risponde Naila Clerici, direttrice della rivista "Tepee" e presidente italiana di Soconas-Incomindios).
Per contattare l'"International Leonard Peltier Defense Committee": sito: wwww.whoisleonardpeltier.info, e-mail: contact at whoisleonardpeltier.info
Alcuni siti utili: Centro studi americanistici "Circolo Amerindiano": www.amerindiano.org ; Il Cerchio, coordinamento di sostegno ai/dai nativi americani: www.associazioneilcerchio.it ; Soconas Incomindios, comitato di solidarieta' con i nativi americani: https://it-it.facebook.com/soconasincomindios/
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Un percorso di letture per saperne di piu'
1. Un percorso minimo puo' essere il seguente.
Ovviamente occorre cominciare dall'autobiografia di Leonard Peltier, Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999 (in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005).
Tra le opere su Leonard Peltier fondamentale e' il libro di Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 (in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994 - segnaliamo che l'edizione italiana riproduce la seconda edizione americana ma con tagli piuttosto consistenti).
Un'agile introduzione e' il volumetto di Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano, Erre Emme, Pomezia 1996; contiene anche una silloge di scritti di Peltier e la riproduzione di alcune sue opere pittoriche.
Un buon lavoro recente e' il ponderoso volume di Michael Koch, Michael Schiffmann, Ein leben fur Freiheit. Leonard Peltier und der indianische Widerstand, TraumFaenger Verlag, Hohenthann 2016.
Particolarmente utile anche per la contestualizzazione e' l'ottima opera di Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013, piu' volte ristampata (e segnaliamo che ognuna delle cento voci di cui si compone l'opera reca una preziosa bibliografia per l'approfondimento).
2. Alcune ulteriori letture utili.
Per chi volesse ulteriormente approfondire vi sono vari buoni libri in inglese, purtroppo non tradotti in italiano.
Sul processo: Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002.
Alcuni utili documenti processuali sono in Michael E. Tigar, Wade H. McCree, Leonard Peltier, Petitioner, v. United States. U.S. Supreme Court transcript of record with supporting pleading, Gale MOML U.S. Supreme Court Records, 1978 e successive ristampe.
E' di qualche utilita' anche il seguente libro del curatore dell'autobiografia di Peltier: Harvey Arden, Have You Thought of Leonard Peltier Lately?, HYT Publishing, Houston 2004.
Un libro che occorre aver letto - col necessario discernimento, e' ovvio – e' Joseph H. Trimbach and John M. Trimbach, American Indian Mafia. An FBI Agent's True Story About Wounded Knee, Leonard Peltier, and the American Indian Movement (AIM), Outskirts Press, Denver 2009. Trimbach e' stato uno dei quadri dell'Fbi piu coinvolti nella repressione dell'Aim e nella persecuzione di Leonard Peltier.
Sono ancora particolarmente utili anche i seguenti libri.
Rex Weyler, Blood of the Land. The Government and Corporate War against the American Indian Movement, Random House, New York 1982, 1984.
Kenneth S. Stern, Loud Hawk. The United States versus the American Indian Movement, University of Oklahoma Press, 1994, Red River Books, 2002.
Per la contestualizzazione cfr. anche Jeffrey Ostler, The Lakotas and the Black Hills. The Struggle for Sacred Ground, Viking Penguin, New York 2010.
Anche se non si occupa della vicenda di Leonard Peltier e' sempre utile la lettura di Winona LaDuke, All Our Relations. Native Struggles for Land and Life, South End Press, Cambridge, Massachusetts, 1999, Haymarket Books, Chicago, Illinois, 2015.
Ovviamente vi sono molti altri libri che meriterebbero di essere letti (ed alcuni ci sono particolarmente cari), ma quelli citati possono essere sufficienti per un inquadramento adeguato.
Concludiamo citando il lavoro di un autore, Ward Churchill, che ci sembra abbia dato contributi utilissimi, e che ha subito una vera e propria persecuzione (in merito cfr. la prefazione di Barbara Alice Mann alla seconda edizione di Ward Churchill, Since Predator Came: Notes from the Struggle for American Indian Liberation, Aigis Publishing, 1995, AK Press, Oakland 2005). Tutte le opere di Ward Churchill che abbiamo letto ci sono sembrate assai utili, ed anche se su alcune questioni (il marxismo, il pacifismo, la nonviolenza) abbiamo opinioni diverse, e' indubitabile che il suo lavoro teorico e documentario, di ricerca e di dibattito, e' di grande valore, merita pieno apprezzamento e profonda gratitudine. Sarebbe bene che i suoi libri venissero finalmente tradotti anche in italiano. Per un avvio alla conoscenza della sua opera suggeriremmo di cominciare da due raccolte di suoi interventi: Ward Churchill, Acts of Rebellion, Routledge, New York and London 2003; e Ward Churchill, Wielding Words like Weapons. Selected Essays in Indigenism, 1995–2005, PM Press, Oakland 2017.
Ricordiamo infine anche che altri utili materiali sono nel sito dell'"International Leonard Peltier Defense Committee": www.whoisleonardpeltier.info (sito nel quale e' disponibile anche il testo integrale del citato libro di Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier).
Va da se' che non abbiamo ricordato molte opere - alcune delle quali ormai classiche - della e sulla piu' generale resistenza dei nativi americani al genocidio e all'ecocidio; fortunatamente molti sono gia' i lavori - e talora capolavori - sia narrativi che saggistici scritti da illustri autrici ed autori nativi americani, ma non era questa la sede per darne notizia.
6. INIZIATIVE. AMERICAN INDIAN MOVEMENT'S GRAND GOVERNING COUNCIL: "LEONARD PELTIER'S WALK TO JUSTICE"
[Riceviamo e diffondiamo]
Minneapolis, Minnesota – The American Indian Movement's Grand Governing Council (AIMGGC) announced on Tuesday that it's organizing a freedom walk for Leonard Peltier later this year, from September 1 through November 14, 2022.
"Leonard Peltier's Walk to Justice" will start in Minneapolis and end in Washington, D.C., where organizers plan to meet with government officials to demand the release of Peltier from the U.S. federal prison system.
"The vision and prayer for this walk—Leonard Peltier's Walk to Justice—began almost two years ago through dreams," said American Indian Movement of Indiana and Kentucky Chapter Director Rachel Thunder to Native News Online. "We, AIMGGC, knew we had to move in a big way to see Elder Leonard Peltier released."
Peltier has been in prison since April 1977, when he was convicted by a federal jury in Fargo, N.D., for the killing of two FBI agents on the Pine Ridge Indian Reservation in South Dakota. He is considered by many as America's political prisoner. He's been eligible for parole since 1993, for 29 years. The Supreme Court has twice denied his petitions for a rehearing.
There have been several walks for Leonard Peltier over the past decades, including the Leonard Peltier Walk for Human Rights in 2011 and the Walk for Justice in 1994. Those two walks were cross-country, starting in California and trekking all the way to Washington, D.C., demanding freedom for Peltier.
"The simple fact is this: Elder Leonard Peltier has been held as a political prisoner for over 45 years by the United States as the result of a corrupt and unjust trial," said Thunder. "As long as the United States government holds Elder Peltier, they hold a piece of all of us as American Indian peoples. Until Elder Leonard Peltier is free, none of us are free."
Organizers say that the walk will be prayerful and anyone can join. In a letter to President Joseph Biden, dated January 4, the AIMGGC said, "Until Elder Leonard Peltier, AIM human rights defender, is released, we will continue to push this injustice on a worldwide platform and hold accountability to the U.S. Government and your administration."
For more information on the walk, including how to get involved, visit the walk's Facebook page.
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LA BIBLIOTECA DI ZOROBABELE
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Segnalazioni librarie e letture nonviolente
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 564 del 10 settembre 2022
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Numero 564 del 10 settembre 2022
In questo numero:
1. Una modesta opinione di Bartolomeo Scribbineri: cessare di armare la guerra vampira, cessare di strangolare i popoli europei con le folli "sanzioni" alla Russia, cessare di avvicinare l'apocalisse atomica e l'estinzione dell'umanita'
2. Da Jean Roach un video di saluto all'Italia su YouTube in preparazione della visita della delegazione dell'"International Leonard Peltier Defense Committee" in Italia dal primo al 5 ottobre 2022
3. Un appello dall'America a contribuire concretamente al "Cammino spirituale" per Leonard Peltier che attraversera' tutti gli Stati Uniti e si concludera' a Washington
4. Un anno fa, il 23 agosto 2021, l'indimenticabile Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli chiedeva la liberazione di Leonard Peltier
5. Alcune parole per Leonard Peltier
6. American Indian Movement's Grand Governing Council: "Leonard Peltier's Walk to Justice"
1. REPETITA IUVANT. UNA MODESTA OPINIONE DI BARTOLOMEO SCRIBBINERI: CESSARE DI ARMARE LA GUERRA VAMPIRA, CESSARE DI STRANGOLARE I POPOLI EUROPEI CON LE FOLLI "SANZIONI" ALLA RUSSIA, CESSARE DI AVVICINARE L'APOCALISSE ATOMICA E L'ESTINZIONE DELL'UMANITA'
Gentili lettrici e gentili lettori,
da oltre sei mesi la popolazione ucraina subisce gli orrori della guerra scatenata dal folle e criminale governo russo.
Non sembra vi sia un solo governo che si stia adoperando per far cessare le stragi e le devastazioni; non sembra vi sia un solo governo che si stia adoperando per salvare le vite innocenti che e' ancora possibile salvare; non sembra vi sia un solo governo che si stia adoperando per il cessate il fuoco e l'avvio di trattative di pace.
Al contrario: tutti soffiano sul fuoco, tutti pensano di lucrare vantaggi dal massacro del popolo ucraino, tutti fanno affari fornendo armi agli eserciti assassini.
*
E' ovvio che il governo degli Stati Uniti d'America - un regime fondato sul genocidio delle popolazioni di quell'intero continente - fomenti e favoreggi la guerra: il suo fine e' ridurre l'intera Europa in miseria e in macerie per poterla ancor piu' schiavizzare e farne una nuova colonia del suo periclitante impero.
E' ovvio che l'organizzazione terrorista e stragista della Nato fomenti e favoreggi la guerra: essa e' braccio armato del'imperialismo americano ed in quanto tale il suo fine e' provocare guerre, stragi e devastazioni ovunque possibile.
Sarebbe interesse dell'intera popolazione europea, e quindi dei governi europei che dovrebbero rappresentarla, contrastare questa volonta' di sterminio e distruzione di cui l'Europa e' vittima.
Invece, paradossalmente e tragicamente, l'Unione Europea e i governi dei paesi che la compongono si adoperano a sostenere una politica sanguinaria il cui fine e' precisamente ridurre l'Europa - l'intera Europa - in macerie e schiavitu'.
*
L'Unione Europea e i governi dei paesi che la compongono stanno infatti agendo affinche' la guerra, le stragi e le devastazioni proseguano e si intensifichino.
L'Unione Europea e i governi dei paesi che la compongono stanno infatti agendo affinche' tutti i popoli europei precipitino nella poverta', nella miseria, nella schiavitu', nella disperazione.
L'invio di armi in Ucraina ha come esito reale l'incremento della guerra e delle uccisioni di esseri umani.
Le folli e criminali "sanzioni" contro la Russia hanno come esito reale la devastazione dell'economia dei paesi del'Unione Europea e l'inabissamento delle classi lavoratrici e popolari nella miseria, nella sofferenza, nella disperazione.
*
E ancora una cosa e' da dire, e si esita a scriverla tanto e' l'orrore e lo sbigottimento: la guerra sta minacciando l'esistenza stessa dell'intera umanita'.
Per la scellerata pazzia dei governi belligeranti si e' ormai ad un passo da un disastro atomico.
Per la scellerata pazzia di tutti i governi coinvolti si e' ormai ad un passo da una guerra nucleare.
E' in pericolo l'intera umanita'.
Se neppure questo scuote gli animi e richiama alla ragione, quale speranza resta all'umanita'?
Se tutti i governi coinvolti preferiscono la guerra, le stragi, le distruzioni, l'immiserimento e la schiavizzazione dei propri stessi popoli, piuttosto che la pace che salva le vite, cosa si puo' e si deve fare?
*
Cio' che si deve fare e' chiaro e semplice: occorre che i popoli europei tutti insorgano nonviolentemente contro la guerra e le stragi per imporre la pace che salva le vite.
Occorre che i popoli europei tutti insorgano nonviolentemente per il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti.
Occorre che i popoli europei tutti insorgano nonviolentemente contro la politica folle e sciagurata che vuole ridurli in miseria e schiavitu'.
Occorre che i popoli europei tutti insorgano nonviolentemente per la salvezza dell'umanita' intera dall'apocalisse atomica.
*
Cosa occorre fare in Italia ed in tutti i paesi dell'Unione Europea?
1. imporre ai governi e ai parlamenti di revocare immediatamente tutte le forniture di armi che alimentano la guerra e le stragi di cui la guerra sempre e solo consiste;
2. imporre ai governi e ai parlamenti di revocare immediatamente tutte le folli e delittuose "sanzioni" che come unico risultato stanno strozzando l'economia dell'Europa intera e provocando la catastrofe sociale che getta sul lastrico milioni e milioni e milioni di esseri umani;
3. imporre ai governi e ai parlamenti di approvare immediatamente concrete politiche di pace, disarmo, smilitarizzazione, denuclearizzazione, aiuti umanitari per salvare tutte le vite, soccorrendo, accogliendo e assistendo ogni persona bisognosa di aiuto.
Per queste tre cose occorre insorgere nonviolentemente adesso, con gli strumenti della legalita' che salva le vite, con la forza della verita', con il metodo democratico dell'espressione pubblica della volonta' comune, con l'uso consapevole del voto laddove si svolgono elezioni.
Sperando che non sia gia' troppo tardi.
*
A chi ci chiede di assistere inerti ai massacri di cui la guerra consiste, a chi ci chiede di essere complici delle criminali "sanzioni" che stanno portando l'economia europea al naufragio e la popolazione europea al suicidio, a chi ci chiede di tollerare il riarmo onnicida ed onnidistruttore che sta portando l'umanita' e il mondo vivente alla rovina e all'annichilimento, a chi ci chiede di infischiarcene del fatto che governi corrotti e impazziti stanno cooperando a provocare la catastrofe atomica che puo' mettere fine alla civilta' umana, ci permettiamo di rispondere con modi cortesi, ma con ferrea fermezza: preferiremmo di no.
Preferiremmo di no.
Preferiremmo vivere e far vivere ogni essere umano.
Preferiremmo vivere e far vivere quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
*
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
*
Con le piu' sentite scuse se quanto precede avesse recato offesa alla sensibilita' di chicchessia, mi professo e sono delle signorie loro eccetera eccetera. INIZIATIVE. DA JEAN ROACH UN VIDEO DI SALUTO ALL'ITALIA SU YOUTUBE IN PREPARAZIONE DELLA VISITA DELLA DELEGAZIONE DELL'"INTERNATIONAL LEONARD PELTIER DEFENSE COMMITTEE" IN ITALIA DAL PRIMO AL 5 OTTOBRE 2022
2. INIZIATIVE. DA JEAN ROACH UN VIDEO DI SALUTO ALL'ITALIA SU YOUTUBE IN PREPARAZIONE DELLA VISITA DELLA DELEGAZIONE DELL'"INTERNATIONAL LEONARD PELTIER DEFENSE COMMITTEE" IN ITALIA DAL PRIMO AL 5 OTTOBRE 2022
E' disponibile su YouTube un video di saluto all'Italia di Jean Roach, condirettrice del Comitato internazionale di difesa di Leonard Peltier, in preparazione della visita della delegazione dell'"International Leonard Peltier Defense Committee" in Italia dal primo al 5 ottobre 2022.
Dal primo al 5 ottobre 2022 infatti una delegazione dell'"International Leonard Peltier Defense Committee" sara' in Italia, nell'ambito di una serie di incontri in Europa che avra' il suo culmine in un incontro all'Onu a Ginevra.
Si stanno organizzando adesso gli incontri pubblici che in quei cinque giorni la delegazione terra' in varie citta' italiane, a partire da Milano e Roma.
Le persone, i gruppi, le comunita', le associazioni, i movimenti, le organizzazioni sindacali e politiche, le realta' ecclesiali, le istituzioni, i mezzi d'informazione che abbiano interesse ad incontrare la delegazione possono mettersi in contatto con il Comitato milanese di solidarieta' con Leonard Peltier, inviando una e-mail all'indirizzo di posta elettronica bigoni.gastone at gmail.com o telefonando al numero 3490931155 (risponde Andrea De Lotto).
La delegazione sara' composta da Jean Roach, Lona Knight e Carol Gokee, tre autorevoli donne native americane che guidano attualmente la solidarieta' con Leonard Peltier e le campagne internazionali per la sua liberazione.
Come e' noto, Leonard Peltier e' un illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 46 anni prigioniero innocente.
Per la liberazione di Leonard Peltier, attraverso la concessione della grazia presidenziale da parte del Presidente degli Stati Uniti d'America, si sono impegnate personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, papa Francesco e il Dalai Lama, e con loro milioni di persone di tutto il mondo oltre a un gran numero di associazioni umanitarie come Amnesty International, e a molte istituzioni democratiche tra cui il Parlamento Europeo ed i sindaci di varie citta' italiane.
3. REPETITA IUVANT. UN APPELLO DALL'AMERICA A CONTRIBUIRE CONCRETAMENTE AL "CAMMINO SPIRITUALE" PER LEONARD PELTIER CHE ATTRAVERSERA' TUTTI GLI STATI UNITI E SI CONCLUDERA' A WASHINGTON
Dall'"International Leonard Peltier Defense Committee" riceviamo e volentieri diffondiamo il seguente appello a contribuire concretamente al "Cammino spirituale" per Leonard Peltier che attraversera' tutti gli Stati Uniti e si concludera' a Washington.
L'iniziativa e' promossa dall'American Indian Movement ed ha bisogno del sostegno materiale di ogni persona di volonta' buona, di ogni associazione democratica, di ogni istituzione rispettosa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Di seguito il testo integrale dell'appello, con un invito ad aderire e a diffondere ulteriormente.
*
"INTERNATIONAL LEONARD PELTIER DEFENSE COMMITTEE": LEONARD PELTIER SPIRITUAL WALK 2022
[Dall'"International Leonard Peltier Defense Committee" (per contatti: contact at whoisleonardpeltier.info) riceviamo e diffondiamo]
Greetings all!
Most of you know that there is a scheduled spiritual walk going to DC from Minneapolis starting September 1 and arriving in DC November 11 in support of Leonard's clemency.
They are putting a lot of good energy and strength into this walk for Leonard, that I feel the need to make sure they are accommodated for all of their work as best as possible.
I am asking each of you to help promote this walk with all of your contacts and relatives, as they still need supplies and donations and accommodations along the way.
They're off to a really great start, so if we all work together we can make sure that this gets accomplished in a good way.
#RiseupforPeltier
#FreeLeonardPeltier
1. Message from AIM re supplies:
"As the walk quickly approaches, we are asking for some much needed donations for the walk food bank, kitchen and daily supplies. Below you will see a list of our items we are currently seeking to supply the kitchen, feed the walkers with along the route and take care of daily needs. We are staging supply donations in Minneapolis for the beginning of the walk and greatly appreciate anything that can be donated. If you would like to mail or have donations delivered please send them to...
The American Indian Movement GGC
2406 County Road D West
St Paul Mn 55112-8513
If you have a food or supply donation questions please reach out here on this page or via email at leonardpeltierwalktojustice at gmail.com to set up a drop off time and date in Minneapolis.
Many thanks to all who have already contributed and to those who have committed to hosting the walk for meals along the route. If you wish to make a monetary donation please follow the PayPal link at the bottom of this post.
Bottled Water
Paper Plates
Disposable Coffee Cups
Paper Bowls
Plastic eating utensils
Coffee
Granola bars
Coffee Filters
Dehydrated eggs
Small BBQ grill
Sterno
Butane
Flat top Grill Rental
Coffee Urn
Foil
Freezer bags
Saran Wrap
Food Cards or gift cards to local farmers markets
Fresh seasonal produce
Small Bagged Chip packs
Small Bagged Snack Packs
Gatorade
Electrolytes
Condiments (ketchup, mayonnaise, mustard)
Canned Vegetables
Spam
Spaghetti Sauce
Pasta Noodles
Flour
Canned Fruit
Salt and Pepper
Seasonings
Instant Gravy
Beef Bone Broth (dry and liquid)
Chicken Broth (dry or liquid)
Vegetable Stock (dry or liquid)
Cooking Oil
Canned Tuna, Salmon, or Mackerel
Dried Beans
Dried Milk
Dried Coffee Creamer
Candy
Dried Fruit
Macaroni and Cheese
Tennis Shoes
Socks
First Aid Kits
Bandages
Mole skin
Bandaids
Neosporin
Antiseptics
Patches for blisters
Lidocaine cream
Toilet Paper
Napkins
Paper towels
Dish Soap
Sponges
Bleach
Lysol Wipes
5 gallon plastic water containers for water storage
or anything you can donate"
Link below for donations
https://www.paypal.com/donate/?hosted_button_id=24H3YHAGGSZ7Y&fbclid=IwAR2tYFafb9zSDr0i5U45SW-wbZcl8TMRjUg1XHMizRFNA1rQPEqGJTwTwgU
Link to webpage http://www.aimgrandgoverningcouncil.org/LeonardPeltier.html?fs=e&s=cl
And to sign up to help at any of the locations along the route please follow this sign up link:
https://m.signupgenius.com/#!/showSignUp/10c0e4bacad2ea1ffc70-leonard
Here's a new article to help with promoting also:
https://lasentinel.net/walk-to-justice-aims-to-obtain-leonard-peltiers-release-from-prison.html?fbclid=IwAR3svRDIWid2XhlWl_MVTnXGtcfU6MY94-ua0nzArdb-2tHCSDobMGOUkEU&fs=e&s=cl
Thank You
Jean Roach Codirector
Anita Jo Shifflet Interim Codirector
International Leonard Peltier Defense Committee
www.whoisleonardpeltier.info
4. REPETITA IUVANT. UN ANNO FA, IL 23 AGOSTO 2021, L'INDIMENTICABILE PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO DAVID SASSOLI CHIEDEVA LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER
Un anno fa, il 23 agosto 2021, l'indimenticabile Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli chiedeva la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 46 anni detenuto innocente.
Con un intervento pubblicato su twitter e una dichiarazione alla stampa di cui e' disponibile la registrazione video il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli il 23 agosto 2021 espresse pubblicamente la richiesta al Presidente degli Stati Uniti d'America di concedere la grazia a Leonard Peltier.
Nel suo tweet del 23 agosto 2021 il Presidente Sassoli scriveva, in italiano e in inglese:
"Inviero' una lettera alle autorita' statunitensi chiedendo clemenza per Leonard Peltier, attivista per i diritti umani dell'American Indian Movement, in carcere da 45 anni.
Spero che le autorita' accolgano il mio invito. I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".
"I will send a letter to the US authorities asking for clemency for Leonard Peltier. A human rights activist of the American Indian Movement, he has been imprisoned for 45 years.
I hope the authorities will take up my invitation. Human rights must be defended always, everywhere".
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Peraltro gia' negli anni '90 e precisamente nel 1994 e poi ancora nel 1999 il Parlamento Europeo delibero' risoluzioni per la liberazione di Leonard Peltier.
Qui di seguito si trascrive integralmente la Risoluzione del Parlamento Europeo dell'11 febbraio 1999 (pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. C 150 del 28/05/1999 pag. 0384, B4-0169, 0175, 0179 e 0199/99):
"Risoluzione sul caso di Leonard Peltier
Il Parlamento europeo,
- vista la sua risoluzione del 15 dicembre 1994 sulla grazia per Leonard Peltier (GU C 18 del 23.1.1995, pag. 183),
A. considerando il ruolo svolto da Leonard Peltier nella difesa dei diritti dei popoli indigeni,
B. considerando che Leonard Peltier e' stato condannato nel 1977 a due ergastoli dopo essere stato estradato dal Canada, benche' non vi fosse alcuna prova della sua colpevolezza,
C. considerando che Amnesty International ha ripetutamente espresso le proprie preoccupazioni circa l'equita' del processo che ha condotto alla condanna di Leonard Peltier,
D. considerando che il governo degli Stati Uniti ha ormai ammesso che gli affidavit utilizzati per arrestare e estradare Leonard Peltier dal Canada erano falsi e che il Pubblico ministero statunitense Lynn Crooks ha affermato che il governo degli Stati Uniti non aveva alcuna prova di chi aveva ucciso gli agenti,
E. considerando che dopo 23 anni trascorsi nei penitenziari federali, le condizioni di salute di Leonard Peltier si sono seriamente aggravate e che secondo il giudizio di specialisti la sua vita potrebbe essere in pericolo se non ricevera' adeguate cure mediche,
F. considerando che le autorita' penitenziarie continuano a negargli adeguate cure mediche in violazione del diritto umanitario internazionale e i suoi diritti costituzionali,
G. rilevando che Leonard Peltier ha esaurito tutte le possibilita' di appello concessegli dal diritto statunitense,
1. insiste ancora una volta affinche' venga concessa a Leonard Peltier la grazia presidenziale;
2. insiste affinche' Leonard Peltier sia trasferito in una clinica dove possa ricevere le cure mediche del caso;
3. ribadisce la sua richiesta di un'indagine sulle irregolarita' giudiziarie che hanno portato alla reclusione di Leonard Peltier;
4. incarica la sua delegazione per le relazioni con gli Stati Uniti di sollevare il caso di Leonard Peltier iscrivendolo all'ordine del giorno del prossimo incontro con i parlamentari americani;
5. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Congresso statunitense e al Presidente degli Stati Uniti d'America".
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Nel ricordo di David Sassoli, rinnoviamo al Presidente degli Stati Uniti d'America l'atto di clemenza che tanta parte dell'umanita' attende da tanti anni: la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
5. REPETITA IUVANT. ALCUNE PAROLE PER LEONARD PELTIER
Il testo che segue e' la stesura integrale dell'articolo "Persecuzione politica negli Usa. Non muoia in carcere Leonard Peltier" apparso su "Adista segni nuovi" n. 8 del 5 marzo 2022.
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Non muoia in carcere Leonard Peltier
Mentre vengono scritte queste righe Leonard Peltier ha 77 anni, da 46 e' in prigione in un carcere americano di massima sicurezza condannato a due ergastoli per delitti che non ha commesso (un processo-farsa con una giuria razzista lo condanno' sulla base di testimonianze false e di prove altrettanto false; gli stessi accusatori, gli stessi giudici, riconobbero successivamente che fu la condanna di un innocente, che fu una persecuzione politica. Leonard Peltier e' un perseguitato politico, perseguitato perche' e' un nativo americano che ha dedicato l'intera sua vita alla lotta in difesa del suo popolo e di tutti i popoli oppressi, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa della Madre Terra.
Ha scritto nella sua autobiografia: "Tutti facciamo parte dell'unica famiglia dell'umanita'.
Noi condividiamo la responsabilita' per la nostra Madre Terra e per tutti quelli che ci vivono e respirano.
Credo che il nostro compito non sara' terminato fin quando anche un solo essere umano sara' affamato o maltrattato, una sola persona sara' costretta a morire in guerra, un solo innocente languira' in prigione e un solo individuo sara' perseguitato per le sue opinioni.
Credo nel bene dell'umanita'.
Credo che il bene possa prevalere, ma soltanto se vi sara' un grande impegno. Impegno da parte nostra, di ognuno di noi, tuo e mio".
Leonard Peltier soffre da molti anni di gravi patologie, e recentemente ha contratto il covid. La sua vita e' in grave pericolo, ma fin qui neppure questo ha persuaso il Presidente degli Stati Uniti d'America a restituirgli la liberta' attivando l'istituto della grazia presidenziale.
Da tutto il mondo da decine d'anni si chiede che Leonard Peltier sia liberato: lo hanno chiesto Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, e con essi innumerevoli altre personalita' benemerite dell'umanita', lo hanno chiesto istituzioni democratiche come il Parlamento Europeo, lo hanno chiesto associazioni prestigiose come Amnesty International, e con esse milioni di esseri umani da tutto il mondo che hanno sottoscritto petizioni per la sua liberazione. Fin qui a nulla e' valso.
Perche' tanto accanimento? Perche' tanta ferocia contro Leonard Peltier? Cosa rappresenta Leonard Peltier per far si' che il sistema di potere che domina negli Stati Uniti tema a tal punto un settantasettenne gravemente malato? Cosa rappresenta Leonard Peltier per far si' che gli sia sempre stato negato un processo di appello che sicuramente lo avrebbe assolto? Cosa rappresenta Leonard Peltier per far si' che gli siano state sistematicamente negate tutte quelle misure di riduzione dell'afflittivita' della pena che lo stesso sistema carcerario americano prevede?
Scriviamolo subito: Leonard Peltier rappresenta l'intera umanita' oppressa in lotta per la comune liberazione e per la difesa dell'intero mondo vivente minacciato di distruzione dai poteri dominanti.
La solidarieta' con Leonard Peltier e' la solidarieta' con la Resistenza degli indiani d'America vittime di un genocidio, di un etnocidio e di un ecocidio che tuttora continuano e che occorre contrastare.
La solidarieta' con Leonard Peltier e' la solidarieta' con la lotta di tutti i popoli e di tutti gli esseri umani oppressi e denegati dalla violenza dei poteri dominanti.
La solidarieta' con Leonard Peltier e' la solidarieta' con la lotta dell'umanita' cosciente in difesa del mondo vivente dalla minaccia di distruzione da parte di un sistema di potere, di un modo di produzione e di un modello di sviluppo che schiavizzano, divorano e distruggono gli esseri umani, gli altri animali, l'intero mondo vivente.
La lotta di Leonard Peltier e la lotta per la sua liberazione sono quindi parte di un impegno in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani, di un impegno per la salvezza dell'intero mondo vivente.
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La vita, la lotta e la persecuzione di un indiano
Leonard Peltier nasce a Grand Forks, nel North Dakota, il 12 settembre 1944.
Nell'infanzia, nell'adolescenza e nella prima giovinezza subisce pressoche' tutte le vessazioni, tutte le umiliazioni, tutti i traumi e l'emarginazione che il potere razzista bianco infligge ai nativi americani. Nella sua autobiografia questo processo di brutale alienazione ed inferiorizzazione e' descritto in pagine profonde e commoventi.
Nei primi anni Settanta incontra l'American Indian Movement (Aim), fondato nel 1968 proprio per difendere i diritti e restituire coscienza della propria dignita' ai nativi americani; e con l'impegno nell'Aim riscopre l'orgoglio di essere indiano - la propria identita', il valore della propria cultura, e quindi la lotta per la riconquista dei diritti del proprio popolo e di tutti i popoli oppressi.
Partecipa nel 1972 al "Sentiero dei trattati infranti", la carovana di migliaia di indiani che attraversa gli Stati Uniti e si conclude a Washington con la presentazione delle rivendicazioni contenute nel documento detto dei "Venti punti" che il governo Nixon non degna di considerazione, e con l'occupazione del Bureau of Indian Affairs.
Dopo l'occupazione nel 1973 da parte dell'Aim di Wounded Knee (il luogo del massacro del 1890 assurto a simbolo della memoria del genocidio delle popolazioni native commesso dal potere razzista e colonialista bianco) nella riserva di Pine Ridge - in cui Wounded Knee si trova - si scatena la repressione: i nativi tradizionalisti ed i militanti dell'Aim unitisi a loro nel rivendicare l'identita', la dignita' e i diritti degli indiani, vengono perseguitati e massacrati dagli squadroni della morte del corrotto presidente del consiglio tribale Dick Wilson: uno stillicidio di assassinii in cui i sicari della polizia privata di Wilson (i famigerati "Goons") sono favoreggiati dall'Fbi che ha deciso di perseguitare l'Aim ed eliminarne i militanti con qualunque mezzo.
Nel 1975 per difendersi dalle continue aggressioni dei Goons di Wilson, alcuni residenti tradizionalisti chiedono l'aiuto dell'Aim, un cui gruppo di militanti viene ospitato nel ranch della famiglia Jumping Bull in cui organizza un campo di spiritualita'.
Proprio in quel lasso di tempo Dick Wilson sta anche trattando in segreto la cessione di una consistente parte del territorio della riserva alle compagnie minerarie.
Il 26 giugno 1975 avviene l'"incidente a Oglala", ovvero la sparatoria scatenata dall'Fbi che si conclude con la morte di due agenti dell'Fbi, Jack Coler e Ronald Williams, e di un giovane militante dell'Aim, Joe Stuntz, e la successiva fuga dei militanti dell'Aim superstiti guidati da Leonard Peltier che riescono ad eludere l'accerchiamento da parte dell'Fbi e degli squadroni della morte di Wilson.
Mentre nessuna inchiesta viene aperta sulla morte della giovane vittima indiana della sparatoria, cosi' come nessuna adeguata inchiesta era stata aperta sulle morti degli altri nativi assassinati nei mesi e negli anni precedenti da parte dei Goons, l'Fbi scatena una vasta e accanita caccia all'uomo per vendicare la morte dei suoi due agenti: in un primo momento vengono imputati dell'uccisione dei due agenti quattro persone: Jimmy Eagle, Dino Butler, Leonard Peltier e Bob Robideau.
Dino Butler e Bob Robideau vengono arrestati non molto tempo dopo, processati a Rapid City ed assolti perche' viene loro riconosciuta la legittima difesa.
A quel punto l'Fbi decide di rinunciare a perseguire Jimmy Eagle e di concentrare le accuse su Leonard Peltier, che nel frattempo e' riuscito a riparare in Canada; li' viene arrestato ed estradato negli Usa sulla base di due affidavit di una "testimone" che lo accusano menzogneramente del duplice omicidio; la cosiddetta "testimone" successivamente rivelera' di essere stata costretta dall'Fbi a dichiarare e sottoscrivere quelle flagranti falsita'.
Peltier viene processato non a Rapid City come i suoi compagni gia' assolti per legittima difesa ma a Fargo, da una giuria di soli bianchi, in un contesto razzista fomentato dall'Fbi.
Viene condannato a due ergastoli nonostante sia ormai evidente che le testimonianze contro di lui erano false, estorte ai testimoni dall'Fbi con gravi minacce, e nonostante che le cosiddette prove contro di lui fossero altrettanto false.
Successivamente infatti, grazie al Freedom of Information Act, fu possibile accedere a documenti che l'Fbi aveva tenuto nascosti e scoprire che non era affatto il cosiddetto "fucile di Peltier" ad aver ucciso i due agenti.
In carcere, si organizza un tentativo di ucciderlo, che viene sventato in modo rocambolesco; ma anche se riesce a salvarsi la vita Leonard Peltier viene sottoposto a un regime particolarmente vessatorio e le sue condizioni di salute ben presto si aggravano.
Tuttavia anche dal carcere, anche in condizioni di particolare durezza, Leonard Peltier riesce a svolgere un'intensa attivita' di testimonianza, di sensibilizzazione, di militanza, finanche di beneficenza; un'attivita' non solo di riflessione e d'impegno morale, sociale e politico, ma anche artistica e letteraria; nel corso degli anni diventa sempre piu' un punto di riferimento in tutto il mondo, come lo fu Nelson Mandela negli anni di prigionia nelle carceri del regime dell'apartheid.
La sua liberazione viene chiesta da illustri personalita', ma e' costantemente negata da parte di chi ha il potere di concederla. Analogamente la richiesta di un nuovo pronunciamento giudiziario e' sempre respinta, cosi' come gli vengono negate tutte le altre guarentigie riconosciute a tutti i detenuti.
Nel 1983 e poi in seconda edizione nel 1991 viene pubblicato il libro di Peter Matthiessen che fa piena luce sulla persecuzione subita da Leonard Peltier.
Nel 1999 viene pubblicata l'autobiografia di Leonard Peltier (presto tradotta anche in francese, italiano, spagnolo e tedesco).
Ma nei primi anni Duemila il processo per la tragica morte di un'altra militante del'Aim, Anna Mae Aquash, viene strumentalizzato dall'Fbi per orchestrare una nuova squallida e grottesca campagna diffamatoria e persecutoria nei confronti di Leonard Peltier. E nel 2009 un agente speciale che aveva avuto un ruolo fondamentale nella "guerra sporca" dell'Fbi contro l'Aim, Joseph Trimbach, da' alle stampe un libro che e' una vera e propria "summa" delle accuse contro Leonard Peltier.
Tuttavia e' ormai chiarissimo che Peltier e' innocente, e la prova definitiva dell'innocenza la da' proprio il libro di Trimbach: in quest'opera il cui scopo dichiarato e' dimostrare che l'Aim e' nient'altro che un'organizzazione criminale e terroristica, e che Leonard Peltier e' nient'altro che un efferato assassino, l'autore non solo non presenta alcuna vera prova contro Peltier, ma di fatto conferma cosi' che prove contro Peltier non ci sono.
Ma gli anni continuano a passare e la solidarieta' con Leonard Peltier non riesce ad ottenerne la liberazione. Occlusa proditoriamente la via giudiziaria, resta solo la grazia presidenziale, ma quando alcuni presidenti statunitensi lasciano intendere di essere disposti a prendere in considerazione un atto di clemenza che restituirebbe la liberta' a Leonard Peltier la reazione dell'Fbi e' minacciosa. Clinton prima e Obama poi rinunciano. Pavidita' dinanzi alla capacita' di intimidazione anche nei confronti della Casa bianca da parte dell'Fbi?
E giungiamo ad oggi: Leonard Peltier, che e' gia' affetto da gravi patologie, e' ora anche malato di covid: nuovamente chiediamo al presidente degli Stati Uniti che sia liberato e riceva cure adeguate. Non muoia in carcere un uomo innocente, non muoia in carcere un eroico lottatore per i diritti umani di tutti gli esseri umani e per la difesa del mondo vivente.
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Un uomo innocente
Leonard Peltier deve essere liberato non solo perche' e' anziano e malato, ma perche' e' innocente.
Ha scritto nella sua autobiografia: "Non ho scuse da porgere, solo tristezza. Non posso scusarmi per quello che non ho fatto. Ma posso provare dolore, e lo faccio. Ogni giorno, ogni ora, soffro per quelli che sono morti nello scontro di Oglala del 1975 e per le loro famiglie - per le famiglie degli agenti dell'Fbi Jack Coler e Ronald Williams e, si', per la famiglia di Joe Killsright Stuntz, la cui morte per una pallottola a Oglala quello stesso giorno, cosi' come le morti di centinaia di altri indiani a Pine Ridge in quel terribile periodo, non e' mai stata oggetto di inchiesta. Mi piange il cuore nel ricordare la sofferenza e la paura nella quale molta della mia gente fu costretta a vivere a quel tempo, la stessa sofferenza e paura che quel giorno spinse me e gli altri a Oglala per difendere chi era indifeso.
Provo pena e tristezza anche per la perdita subita dalla mia famiglia perche', in qualche misura, quel giorno sono morto io stesso. Sono morto per la mia famiglia, per i miei bambini, per i miei nipoti, per me stesso. Sopravvivo alla mia morte da oltre due decenni.
Quelli che mi hanno messo qui e che mi tengono qui sapendo della mia innocenza avranno una magra consolazione dalla loro indubbia rivincita, che esprime chi essi sono e cio' che sono. Ed e' la piu' terribile rivincita che potessi immaginare.
Io so chi sono e quello che sono. Sono un indiano, un indiano che ha osato lottare per difendere il suo popolo. Io sono un uomo innocente che non ha mai assassinato nessuno, ne' inteso farlo. E, si', sono uno che pratica la Danza del Sole. Anche questa e' la mia identita'. Se devo soffrire in quanto simbolo del mio popolo, allora soffro con orgoglio.
Non cedero' mai.
Se voi, parenti e amici degli agenti che morirono nella proprietà degli Jumping Bull, ricaverete qualche tipo di soddisfazione dal mio essere qui, allora posso almeno darvi questo, nonostante non mi sia mai macchiato del loro sangue. Sento la vostra perdita come mia. Come voi soffro per quella perdita ogni giorno, ogni ora. E cosi' la mia famiglia. Anche noi conosciamo quella pena inconsolabile. Noi indiani siamo nati, viviamo, e moriamo con quell'inconsolabile dolore. Sono ventitre' anni oggi che condividiamo, le vostre famiglie e la mia, questo dolore; come possiamo essere nemici? Forse e' con voi e con noi che il processo di guarigione puo' iniziare. Voi, famiglie degli agenti, certamente non avevate colpa quel giorno del 1975, come non l'aveva la mia famiglia, eppure voi avete sofferto tanto quanto, anche piu' di chiunque era li'. Sembra sia sempre l'innocente a pagare il prezzo piu' alto dell'ingiustizia. E' sempre stato cosi' nella mia vita.
Alle famiglie di Coler e Williams che ancora soffrono mando le mie preghiere, se vorrete accettarle. Spero lo farete. Sono le preghiere di un intero popolo, non solo le mie. Abbiamo molti dei nostri morti per cui pregare e uniamo la nostra amarezza alla vostra. Possa il nostro comune dolore essere il nostro legame.
Lasciate che siano quelle preghiere il balsamo per la vostra pena, non la prolungata prigionia di un uomo innocente.
Vi assicuro che se avessi potuto evitare quello che avvenne quel giorno, la vostra gente non sarebbe morta. Avrei preferito morire piuttosto che permettere consapevolmente che accadesse cio' che accadde. E certamente non sono stato io a premere il grilletto che l'ha fatto accadere. Che il Creatore mi fulmini ora se sto mentendo. Io non riesco a vedere come il mio stare qui, separato dai miei nipoti, possa riparare alla vostra perdita.
Vi giuro, sono colpevole solo di essere un indiano. E' questo il motivo per cui sono qui".
Naturalmente si puo' sostenere che le dichiarazioni di Peltier – anche se sono parole nobili e luminose come quelle che abbiamo citato - non fanno testo: anche se fosse un assassino avrebbe il diritto di negarlo.
Ma oltre le parole vi sono i fatti: ovvero il fatto elementare ed ineludibile che nessuna prova di colpevolezza e' mai emersa; gli stessi accusatori e giudici che pure ne imposero la condanna hanno successivamente ammesso che non vi e' e non vi e' mai stata alcuna prova che fu Leonard Peltier ad uccidere i due agenti dell'Fbi. Il fatto che Leonard Peltier sia stato condannato sulla sola base di "prove" dimostratesi false e di "testimonianze" dimostratesi altrettanto false, e' un'ulteriore conferma della sua innocenza.
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La solidarieta' in Italia
Anche in Italia si e' sviluppato un movimento di solidarieta' con Leonard Peltier, che nel corso dei decenni ha avuto diverse fasi legate a circostanze particolari.
Con l'elezione di Biden alla Casa Bianca nel 2021 vi e' stata una significativa ripresa delle iniziative.
Una nuova campagna - con una peculiare impostazione nonviolenta - e' stata promossa dal giugno 2021 dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo; essa ha suscitato varie rilevanti adesioni, tra cui quella del Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, purtroppo recentemente scomparso.
Accogliendo e facendo propria l'iniziativa promossa dalla struttura nonviolenta viterbese, il Presidente Sassoli il 23 agosto 2021 ha espresso pubblicamente - con una conferenza stampa, un video e un tweet - la richiesta al Presidente degli Stati Uniti d'America di concedere la grazia a Leonard Peltier.
Nel suo tweet del 23 agosto 2021 il Presidente Sassoli scrisse, in italiano e in inglese:
"Inviero' una lettera alle autorita' statunitensi chiedendo clemenza per Leonard Peltier, attivista per i diritti umani dell'American Indian Movement, in carcere da 45 anni.
Spero che le autorita' accolgano il mio invito. I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".
"I will send a letter to the US authorities asking for clemency for Leonard Peltier. A human rights activist of the American Indian Movement, he has been imprisoned for 45 years.
I hope the authorities will take up my invitation. Human rights must be defended always, everywhere".
Anche dopo la scomparsa del compianto Presidente Sassoli, ed anche nel suo ricordo, l'iniziativa italiana per la liberazione di Leonard Peltier prosegue.
Per contattare le principali associazioni promotrici delle iniziative italiane in corso per la liberazione di Leonard Peltier: e-mail: bigoni.gastone at gmail.com, naila.clerici at soconasincomindios.it, nepi1.anpi at gmail.com, centropacevt at gmail.com, tel. 3490931155 (risponde Andrea De Lotto, del "Comitato di solidarieta' con Leonard Peltier" di Milano), tel. 3478207381 (risponde Naila Clerici, direttrice della rivista "Tepee" e presidente italiana di Soconas-Incomindios).
Per contattare l'"International Leonard Peltier Defense Committee": sito: wwww.whoisleonardpeltier.info, e-mail: contact at whoisleonardpeltier.info
Alcuni siti utili: Centro studi americanistici "Circolo Amerindiano": www.amerindiano.org ; Il Cerchio, coordinamento di sostegno ai/dai nativi americani: www.associazioneilcerchio.it ; Soconas Incomindios, comitato di solidarieta' con i nativi americani: https://it-it.facebook.com/soconasincomindios/
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Un percorso di letture per saperne di piu'
1. Un percorso minimo puo' essere il seguente.
Ovviamente occorre cominciare dall'autobiografia di Leonard Peltier, Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999 (in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005).
Tra le opere su Leonard Peltier fondamentale e' il libro di Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 (in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994 - segnaliamo che l'edizione italiana riproduce la seconda edizione americana ma con tagli piuttosto consistenti).
Un'agile introduzione e' il volumetto di Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano, Erre Emme, Pomezia 1996; contiene anche una silloge di scritti di Peltier e la riproduzione di alcune sue opere pittoriche.
Un buon lavoro recente e' il ponderoso volume di Michael Koch, Michael Schiffmann, Ein leben fur Freiheit. Leonard Peltier und der indianische Widerstand, TraumFaenger Verlag, Hohenthann 2016.
Particolarmente utile anche per la contestualizzazione e' l'ottima opera di Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013, piu' volte ristampata (e segnaliamo che ognuna delle cento voci di cui si compone l'opera reca una preziosa bibliografia per l'approfondimento).
2. Alcune ulteriori letture utili.
Per chi volesse ulteriormente approfondire vi sono vari buoni libri in inglese, purtroppo non tradotti in italiano.
Sul processo: Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002.
Alcuni utili documenti processuali sono in Michael E. Tigar, Wade H. McCree, Leonard Peltier, Petitioner, v. United States. U.S. Supreme Court transcript of record with supporting pleading, Gale MOML U.S. Supreme Court Records, 1978 e successive ristampe.
E' di qualche utilita' anche il seguente libro del curatore dell'autobiografia di Peltier: Harvey Arden, Have You Thought of Leonard Peltier Lately?, HYT Publishing, Houston 2004.
Un libro che occorre aver letto - col necessario discernimento, e' ovvio – e' Joseph H. Trimbach and John M. Trimbach, American Indian Mafia. An FBI Agent's True Story About Wounded Knee, Leonard Peltier, and the American Indian Movement (AIM), Outskirts Press, Denver 2009. Trimbach e' stato uno dei quadri dell'Fbi piu coinvolti nella repressione dell'Aim e nella persecuzione di Leonard Peltier.
Sono ancora particolarmente utili anche i seguenti libri.
Rex Weyler, Blood of the Land. The Government and Corporate War against the American Indian Movement, Random House, New York 1982, 1984.
Kenneth S. Stern, Loud Hawk. The United States versus the American Indian Movement, University of Oklahoma Press, 1994, Red River Books, 2002.
Per la contestualizzazione cfr. anche Jeffrey Ostler, The Lakotas and the Black Hills. The Struggle for Sacred Ground, Viking Penguin, New York 2010.
Anche se non si occupa della vicenda di Leonard Peltier e' sempre utile la lettura di Winona LaDuke, All Our Relations. Native Struggles for Land and Life, South End Press, Cambridge, Massachusetts, 1999, Haymarket Books, Chicago, Illinois, 2015.
Ovviamente vi sono molti altri libri che meriterebbero di essere letti (ed alcuni ci sono particolarmente cari), ma quelli citati possono essere sufficienti per un inquadramento adeguato.
Concludiamo citando il lavoro di un autore, Ward Churchill, che ci sembra abbia dato contributi utilissimi, e che ha subito una vera e propria persecuzione (in merito cfr. la prefazione di Barbara Alice Mann alla seconda edizione di Ward Churchill, Since Predator Came: Notes from the Struggle for American Indian Liberation, Aigis Publishing, 1995, AK Press, Oakland 2005). Tutte le opere di Ward Churchill che abbiamo letto ci sono sembrate assai utili, ed anche se su alcune questioni (il marxismo, il pacifismo, la nonviolenza) abbiamo opinioni diverse, e' indubitabile che il suo lavoro teorico e documentario, di ricerca e di dibattito, e' di grande valore, merita pieno apprezzamento e profonda gratitudine. Sarebbe bene che i suoi libri venissero finalmente tradotti anche in italiano. Per un avvio alla conoscenza della sua opera suggeriremmo di cominciare da due raccolte di suoi interventi: Ward Churchill, Acts of Rebellion, Routledge, New York and London 2003; e Ward Churchill, Wielding Words like Weapons. Selected Essays in Indigenism, 1995–2005, PM Press, Oakland 2017.
Ricordiamo infine anche che altri utili materiali sono nel sito dell'"International Leonard Peltier Defense Committee": www.whoisleonardpeltier.info (sito nel quale e' disponibile anche il testo integrale del citato libro di Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier).
Va da se' che non abbiamo ricordato molte opere - alcune delle quali ormai classiche - della e sulla piu' generale resistenza dei nativi americani al genocidio e all'ecocidio; fortunatamente molti sono gia' i lavori - e talora capolavori - sia narrativi che saggistici scritti da illustri autrici ed autori nativi americani, ma non era questa la sede per darne notizia.
6. INIZIATIVE. AMERICAN INDIAN MOVEMENT'S GRAND GOVERNING COUNCIL: "LEONARD PELTIER'S WALK TO JUSTICE"
[Riceviamo e diffondiamo]
Minneapolis, Minnesota – The American Indian Movement's Grand Governing Council (AIMGGC) announced on Tuesday that it's organizing a freedom walk for Leonard Peltier later this year, from September 1 through November 14, 2022.
"Leonard Peltier's Walk to Justice" will start in Minneapolis and end in Washington, D.C., where organizers plan to meet with government officials to demand the release of Peltier from the U.S. federal prison system.
"The vision and prayer for this walk—Leonard Peltier's Walk to Justice—began almost two years ago through dreams," said American Indian Movement of Indiana and Kentucky Chapter Director Rachel Thunder to Native News Online. "We, AIMGGC, knew we had to move in a big way to see Elder Leonard Peltier released."
Peltier has been in prison since April 1977, when he was convicted by a federal jury in Fargo, N.D., for the killing of two FBI agents on the Pine Ridge Indian Reservation in South Dakota. He is considered by many as America's political prisoner. He's been eligible for parole since 1993, for 29 years. The Supreme Court has twice denied his petitions for a rehearing.
There have been several walks for Leonard Peltier over the past decades, including the Leonard Peltier Walk for Human Rights in 2011 and the Walk for Justice in 1994. Those two walks were cross-country, starting in California and trekking all the way to Washington, D.C., demanding freedom for Peltier.
"The simple fact is this: Elder Leonard Peltier has been held as a political prisoner for over 45 years by the United States as the result of a corrupt and unjust trial," said Thunder. "As long as the United States government holds Elder Peltier, they hold a piece of all of us as American Indian peoples. Until Elder Leonard Peltier is free, none of us are free."
Organizers say that the walk will be prayerful and anyone can join. In a letter to President Joseph Biden, dated January 4, the AIMGGC said, "Until Elder Leonard Peltier, AIM human rights defender, is released, we will continue to push this injustice on a worldwide platform and hold accountability to the U.S. Government and your administration."
For more information on the walk, including how to get involved, visit the walk's Facebook page.
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LA BIBLIOTECA DI ZOROBABELE
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Segnalazioni librarie e letture nonviolente
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 564 del 10 settembre 2022
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