[Nonviolenza] Una breve lettera di Monsieur Teste sulla preferibilita' di evitare uccisioni e disastri



UNA BREVE LETTERA DI MONSIEUR TESTE SULLA PREFERIBILITA' DI EVITARE UCCISIONI E DISASTRI

Mio buon signore ed amico carissimo,
la folle guerra scatenata dal criminale governo russo contro la popolazione ucraina inerme, oltre ad aver ucciso e continuare a uccidere tanti esseri umani innocenti e ad aver devastato e continuare a devastare tante ubertose campagne e fiorenti citta', ha provocato altresi' ulteriori eruzioni di criminale follia da parte della generalita' dei governanti europei.
Invece di adoperarsi per far cessare la guerra, le stragi e le devastazioni, i governanti altrettanto pazzi e criminali sia dell'Ucraina che dei paesi dell'Unione Europea, istigati dal sanguinario governo statunitense che palesemente mira a ridurre l'intera Europa in macerie e in miseria, hanno preferito contribuire alla prosecuzione e all'estensione della guerra, e quindi al massacro della popolazione ucraina - e forse dell'intera umanita', se la guerra evolvesse in mondiale e nucleare -; e per ottenere tale fine necrofilo e insensato non hanno esitato a sabotare le economie dei paesi dell'intera Unione Europea e ad esporre i popoli dei propri paesi - e particolarmente le classi lavoratrici e popolari - a precipitare nella miseria e nella disperazione.
Due sono le decisioni - evidentemente irrazionali e sadicamente delittuose - prese dai governanti europei per fomentare e favoreggiare la guerra in Ucraina, le stragi e le devastazioni cola', la catastrofe economica e sociale nei propri stessi paesi, il progressivo inabissamento verso la guerra atomica:
1. rifornire di armi il governo ucraino affinche' la guerra si prolunghi e si estenda il piu' possibile, affinche' sempre piu' persone muoiano, affinche' quel paese sia ridotto in macerie e dal disastro l'intera Europa sia avvelenata e devastata;
2. rompere le relazioni economiche con la Russia imponendo deliranti e scellerate "sanzioni", con l'ovvia conseguenza di privare i propri paesi di fondamentali materie prime - in particolare nell'ambito delle forniture energetiche.
I risultati del tutto prevedibili di queste due sciagurate decisioni sono stati:
a) che la guerra e le stragi proseguono, ormai da oltre sei mesi, e tanto il governo russo quanto quello ucraino invece di concordare un cessate il fuoco ed avviare negoziati di pace guerreggiano con ferocia e follia crescenti, fino ad avvicinarsi sempre piu' a una catastrofe nucleare e a un'estensione del conflitto che potrebbe portare a una guerra atomica letale per l'umanita' intera;
b) che le economie dei paesi dell'Unione Europea stanno crollando per la drastica riduzione e la prevedibile prossima cessazione delle forniture energetiche dalla Russia come ovvia conseguenza delle folli "sanzioni"; e con il crollo dell'economia le condizioni di vita delle classi lavoratrici e popolari stanno rapidamente inabissandosi nella miseria e nella disperazione.
Cosicche' i governanti europei stanno contribuendo alacremente a far massacrare la popolazione ucraina inerme; stanno cooperando a gettare nel baratro della miseria, degli stenti, della sofferenza e della disperazione tutte le persone che in Europa vivono senza appartenere ai ceti privilegiati dei ricchi, dei rapinatori e dei parassiti; stanno avvicinando la guerra atomica e la fine della civilta' umana.
Tutto cio' e' evidente a chiunque abbia occhi per vedere e cervello per pensare.
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Non si puo' restare inerti mentre governanti allucinati e imbarbariti stanno mettendo in pericolo l'esistenza stessa dell'umanita'.
Cosa occorre dunque fare per far cessare la guerra, le stragi, le devastazioni, la catastrofe economica e sociale, la corsa dissennata verso l'apocalisse atomica?
Tre cose occorre fare:
I. cessare immediatamente di fomentare, favoreggiare ed armare la guerra;
II. revocare immediatamente tutte le folli "sanzioni";
III. adoperarsi per l'immediato cessate il fuoco e i necessari negoziati di pace.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Se i governi non fanno questo, se i parlamenti non deliberano questo, se le forze politiche non s'impegnano per questo, occorre insorgere nonviolentemente per il ritorno alla legalita' che salva le vite, per la pace, per la difesa del diritto alla vita di ogni essere umano.
Ogni persona di volonta' buona faccia sentire la sua voce.
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Con i sensi della mia piu' profonda eccetera eccetera

Lettera diffusa a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo

Viterbo, 6 settembre 2022

Mittente: il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Da alcuni mesi e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 46 anni prigioniero innocente.

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