[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
[Nonviolenza] Telegrammi. 4467
- Subject: [Nonviolenza] Telegrammi. 4467
- From: Centro di ricerca per la pace Centro di ricerca per la pace <centropacevt at gmail.com>
- Date: Tue, 10 May 2022 18:54:31 +0200
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4467 dell'11 maggio 2022
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Sommario di questo numero:
1. Tre cose che occorre pur dire
2. Un'azione efficace, e forse la piu' efficace, per fermare la guerra e salvare innumerevoli vite: sciogliere la Nato
3. Due cose che potrebbe e dovrebbe fare l'Unione Europea per la pace che salva le vite
4. Raniero La Valle e molte altre persone: Una lettera a papa Francesco: "Mandi un'ambasceria, per esempio la Merkel"
5. Carol Gokee: Rise Up For Peltier Call to Action Toolkit
6. Jennifer Bendery: Senator Brian Schatz Presses Merrick Garland On Clemency For Leonard Peltier
7. Jennifer Bendery: Why Isn't Anyone Around Here Doing Anything About Leonard Peltier?
8. Le persone che camminano e portano
9. Segnalazioni librarie
10. La "Carta" del Movimento Nonviolento
11. Per saperne di piu'
1. L'ORA. TRE COSE CHE OCCORRE PUR DIRE
Che uccidere e' sempre un male.
Che la guerra e' il piu' grande dei mali.
Che salvare le vite e' il primo dovere.
2. REPETITA IUVANT. UN'AZIONE EFFICACE, E FORSE LA PIU' EFFICACE, PER FERMARE LA GUERRA E SALVARE INNUMEREVOLI VITE: SCIOGLIERE LA NATO
Ogni persona ragionevole, ogni umano istituto ordinato al bene comune, crediamo condividano queste convinzioni: che ogni essere umano ha diritto alla vita; che la guerra, che le vite umane distrugge, e' un crimine.
Ed in specifico riferimento alla guerra scatenata dal folle e criminale governo russo contro la popolazione ucraina inerme e innocente: che occorre soccorrere, accogliere, assistere tutte le persone in fuga dalla guerra; che occorre inviare aiuti umanitari per sostentare l'esistenza di chi non puo' o non vuole fuggire, e per ricostruire prima possibile e meglio possibile le strutture e i servizi necessari alla vita quotidiana; che occorre inviare forze di interposizione nonarmata e nonviolenta sotto la guida dell'Onu per fermare subito le stragi e le devastazioni; che occorre adoperarsi per l'immediato cessate il fuoco e l'immediato inizio di negoziati di pace che facciano cessare tutte le uccisioni.
E un'altra cosa ancora occorre fare, e farla subito, ed e' un compito che precisamente riguarda alcuni paesi europei tra cui l'Italia: sciogliere la Nato.
*
La Nato, organizzazione terrorista e stragista, braccio armato dell'azione militare statunitense per destabilizzare, devastare, immiserire, imbarbarire l'Europa, deve essere al piu' presto sciolta, ed i suoi vertici devono essere processati per i crimini commessi da decenni a questa parte.
E nelle more delle procedure di scioglimento, per impedire che possa commettere nuovi crimini, occorre che i governi dei paesi che ne fanno parte pongano il loro veto a qualunque iniziativa l'organizzazione terrorista e stragista intendesse realizzare.
Sciogliere la Nato e' la cosa di gran lunga piu' efficace che i paesi europei che ne sono membri possano fare oggi per la pace e per salvare innumerevoli vite.
*
Solo con lo scioglimento della Nato cadrebbe ogni fraudolento pretesto per la scellerata guerra che il folle e criminale governo russo sta conducendo contro la popolazione ucraina inerme e innocente.
Solo con lo scioglimento della Nato l'Unione Europea potrebbe tornare alla politica di pace e cooperazione dichiarata in tutti i suoi atti costitutivi e strumenti giuridici fondamentali.
Solo con lo scioglimento della Nato l'Unione Europea potrebbe realizzare una politica di difesa e sicurezza comune, finalmente non piu' asservita all'imperialismo americano.
Solo con lo scioglimento della Nato l'Unione Europea potrebbe divenire una vera unione europea: inclusiva di tutti i paesi europei, Russia compresa.
Solo con lo scioglimento della Nato l'Unione Europea potrebbe avviare la politica di disarmo necessaria e urgente per contrastare il pericolo di una guerra mondiale che puo' distruggere l'intera civilta' umana.
*
Si riconosca la nuda verita': la Nato, con la fine del Patto di Varsavia e il crollo dell'Urss, non e' piu' - se mai lo fosse stata - un'alleanza difensiva, ma e' un'alleanza militare aggressiva il cui scopo e' minacciare, preparare, provocare, organizzare, eseguire destabilizzazioni, colpi di stato e guerre, guerre che sempre e solo consistono dell'uccisione di esseri umani, guerre che sempre e solo costituiscono crimini contro l'umanita'.
Si riconosca la nuda verita': la Nato non aiuta affatto il popolo ucraino vittima dell'invasione, della guerra, delle stragi e delle devastazioni volute dal folle e criminale governo russo: la Nato, come il governo americano di cui e' estensione e strumento, ne favoreggia il massacro.
Si riconosca la nuda verita': la Nato non contrasta la violenza del folle e criminale governo russo: gli fornisce materia per la propaganda, per quanto menzognera e fraudolenta essa palesemente sia.
Si riconosca la nuda verita': la Nato impedisce che l'Unione Europea ed i paesi che ne fanno parte possano contribuire positivamente a un negoziato che ponga fine alla guerra e alle stragi.
Si riconosca la nuda verita': la Nato opera per la crescita del riarmo, della militarizzazione, del bellicismo che stanno mettendo in pericolo l'esistenza dell'intera umanita'.
Si riconosca la nuda verita': la Nato non promuove ne' difende la democrazia e i diritti umani, ma il militarismo, il primato delle armi e della violenza, il disprezzo per le vite umane, la barbarie razzista e il potere imperiale del complesso militare-industriale che governa la politica statunitense contro il diritto e la liberazione dei popoli, contro i diritti umani di tutti gli esseri umani, contro il mondo vivente vittima di uno sfruttamento insostenibile e desertificatore.
*
E' ovvio: non basta sciogliere la Nato, occorre anche soccorrere tutte le vittime della guerra e della fame, delle violenze e dei disastri.
E' ovvio: non basta sciogliere la Nato, occorre anche il disarmo e la smilitarizzazione del mondo.
E' ovvio: non basta sciogliere la Nato, occorre anche la cooperazione internazionale per il bene comune dell'umanita'.
E' ovvio: non basta sciogliere la Nato, occorre anche sostenere la democrazia e i diritti umani ovunque.
E' ovvio: non basta sciogliere la Nato, occorre anche contrastare tutti i regimi che violano i diritti umani, tutti i regimi dittatoriali, tutti i regimi che commettono guerre e stragi, come il folle e criminale governo russo.
E' ovvio: non basta sciogliere la Nato, occorre anche sostenere l'Onu ed aumentarne l'efficacia.
E' ovvio: non basta sciogliere la Nato, occorre anche passare dalla difesa armata alla difesa popolare nonviolenta; dalla gestione dei conflitti basata sulla forza alla gestione e risoluzione nonviolenta dei conflitti; dal periclitante status quo alla politica nonviolenta, alla societa' nonviolenta, alla nonviolenza come metodo e come sistema, alla nonviolenza come fondamento del diritto, delle relazioni, delle istituzioni, della convivenza. E fortunatamente gia' molte e luminose sono le esperienze storiche nonviolente cui fare riferimento.
*
Un'Unione Europea che s'impegnasse per lo scioglimento della Nato potrebbe chiedere con effettiva capacita' di persuasione al governo russo di porre immediatamente fine alla guerra contro la popolazione ucraina.
Anche un singolo paese europeo membro della Nato che s'impegnasse per lo scioglimento della Nato (nel frattempo fermandone ogni iniziativa esercitando il suo potere di veto) potrebbe chiedere con effettiva capacita' di persuasione al governo russo di porre immediatamente fine alla guerra contro la popolazione ucraina.
Occorre fermare immediatamente la guerra scatenata dal folle e criminale governo russo.
Occorre fermare immediatamente la guerra e le stragi di cui essa consiste.
Occorre fermare immediatamente la guerra per salvare tutte le vite umane che e' possibile salvare.
Occorre fermare immediatamente la guerra che gia' si sta estendendo e puo' diventare da un momento all'altro mondiale e nucleare, e distruggere l'intera famiglia umana.
Occorre fermare immediatamente la guerra.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
3. REPETITA IUVANT. DUE COSE CHE POTREBBE E DOVREBBE FARE L'UNIONE EUROPEA PER LA PACE CHE SALVA LE VITE
Agli istituti apicali dell'Unione Europea, a chi li presiede e dirige
Gentili signore e signori,
due cose potrebbe e dovrebbe fare immediatamente l'Unione Europea per la pace e per salvare le vite di innumerevoli persone in pericolo di morte in Ucraina.
1. Chiedere al governo russo di fermare immediatamente la scellerata e folle guerra che ha criminalmente scatenato contro la popolazione ucraina, cosi' da far cessare immediatamente le stragi e le devastazioni e salvare innumerevoli vite umane.
2. Impegnarsi come atto unilaterale di buona volonta', di realismo e di razionalita', a:
a) revocare immediatamente tutte le sanzioni contro la Russia che stanno provocando una catastrofe in tutta Europa;
b) chiedere ai governi dei paesi europei che fanno parte dell'organizzazione terrorista e stragista della Nato di bloccarne con il loro diritto di veto ogni attivita', e di impegnarsi per il suo scioglimento al fine di poter realizzare una struttura europea di sicurezza e difesa comune non piu' prostituita all'imperialismo americano e finalmente inclusiva di tutti i paesi europei, Russia compresa;
c) cessare immediatamente di prendere parte alla guerra e al massacro della popolazione ucraina, ed adoperarsi unicamente: I. per inviare alla popolazione ucraina i necessari urgentissimi ingentissimi aiuti umanitari; II. per soccorrere, accogliere, assistere tutte le persone bisognose di aiuto; III. per ricostruire al piu' presto case, scuole, ospedali, strade, tutte le infrastrutture della pacifica vita civile e produttiva;
d) proporre l'ingresso nell'Unione Europea di tutti i paesi europei, Russia compresa;
e) adoperarsi per l'immediata apertura di un negoziato di pace sotto l'egida dell'Onu e con la presenza sul territorio ucraino di adeguate - nel numero necessario, per quanto grande esso possa essere - forze Onu nonarmate e nonviolente di interposizione, vigilanza e peacekeeping.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Se non per umanita', almeno per realismo politico, l'Unione Europea accolga queste due proposte.
Se non per esercizio della razionalita' e della moralita', almeno per dovere d'ufficio e corretta intellezione e concreto adempimento delle sue obbligazioni giuridiche, l'Unione Europea accolga queste due proposte.
Fermare la guerra e la stragi di cui essa consiste e' l'urgenza delle urgenze.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Poiche' ci sembra che chi ha rilevanti ruoli istituzionali nell'Unione Europea, come nei governi e nei parlamenti dei paesi che la compongono, non sappia o non voglia consigliarvi queste semplici, necessarie e tra loro interconnesse iniziative, ci siamo permessi di farlo noi, che non abbiamo abdicato ai nostri doveri di esseri umani solleciti del pubblico bene, persuasi che ogni essere umano abbia diritto alla vita e che la guerra e' il piu' atroce dei crimini contro l'umanita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Augurandovi ogni bene,
il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 6 maggio 2022
4. REPETITA IUVANT. RANIERO LA VALLE E MOLTE ALTRE PERSONE: UNA LETTERA A PAPA FRANCESCO: "MANDI UN'AMBASCERIA, PER ESEMPIO LA MERKEL"
[Dal sito www.costituenteterra.it riprendiamo e diffondiamo la seguente lettera a papa Francesco sottoscritta da innumerevoli personalita' dell'impegno di pace]
Mentre Francesco si dice disposto ad andare anche a Mosca in missione di pace, una lettera da "molte sponde culturali e religiose" gli suggerisce anche altre strade perche' in un tempo cosi' difficile si deve pensare e tentare l'impensabile.
Come e' stato riferito da "Avvenire", "Il Fatto quotidiano" e dal sito "Fq Extra" e "Il Manifesto", e' stata inviata al Papa anche a nome di Chiesa di tutti Chiesa dei poveri, dei Comitati Dossetti per la Costituzione e di Costituente Terra la seguente lettera sottoscritta da oltre 300 persone e aperta alle firme, che qui pubblichiamo:
*
Santita', Papa e Pastore, Padre e Fratello nostro Francesco o come ognuno di noi preferisce chiamarla da diverse sponde culturali e religiose,
conoscendo i suoi strenui sforzi per la pace e uniti all'ansia di milioni di persone che anelano a costruire un mondo di giustizia concordia e diritto, desideriamo esprimerle la nostra angoscia per la cattiva e letale forma di convivenza che si sta stabilendo a livello globale, non solo per la guerra in corso, contro le speranze di un mondo piu' prospero e sicuro che erano nate sul finire del secolo scorso. Meta' di quel secolo lo abbiamo vissuto col terrore della bomba atomica e delle sue ulteriori degenerazioni, ma se il terrore era un cattivo sentimento il suo effetto positivo e' stato di prevenire e impedire una guerra nucleare, essendo diventata cultura comune la novita' enunciata dal suo predecessore Giovanni XXIII che la guerra stessa, per questa ragione, fosse diventata del tutto irragionevole. Tuttavia la ragione non e' l'unico movente dell'agire umano, e talvolta fallisce o puo' essere tradita, sicche' oggi quell'impedimento alla guerra, e tanto piu' alla guerra totale, sembra non piu' cogente e affidabile. Una guerra in piu', oltre alle molte gia' patite, si e' oggi scatenata con effetti imprevisti e gravissimi, e se provoca un inedito spavento, suscita il pianto alla vista di ogni singola persona o casa o opera travolta dalla devastazione e dalla morte.
Il sentimento impellente e' che il mondo debba essere salvato, ma nonostante le buone volonta' che pure sono presenti, non sembra che ve ne siano oggi le premesse, anzi il pericolo per la condizione umana va di giorno in giorno crescendo. Noi sentiamo che per uscirne ci vorrebbe una grande conversione di culture e di politiche che coinvolgesse grandi moltitudini, ma siamo pure convinti che, grazie alla infinita dignita' e alle potenzialita' di ogni singolo essere umano, anche una sola persona, in date circostanze, puo' essere lo strumento perche' il mondo sia salvato.
Le chiediamo di essere Lei a prendere l'iniziativa di un tale tentativo. Siamo ammirati per la Sua disponibilita' a recarsi perfino a Mosca per fermare la guerra, Ma gia' prima che cio' possa realizzarsi, pensiamo che si possa stabilire, anche fuori dei circuiti istituzionali, un rapporto tra persone che per la loro responsabilita' in ordine alla situazione attuale potrebbero fermare subito la guerra e rovesciare, anche per il futuro, il corso oggi nefasto e fatale delle cose. Tutti conosciamo le cause e le responsabilita' vicine e lontane della guerra, tutti sappiamo che in molti modi abbiamo sbagliato. Ma oggi non e' il momento di giudicare, il problema oggi non e' di avere o non avere ragione nell'assolvere o nel condannare. C'e' un tempo per giudicare e c'e' un tempo per capire, c'e' un tempo per intimare e un tempo per interrogare e interrogarsi, c'e' un tempo per la certezza e c'e' un tempo per il dubbio, c'e' un tempo per la severita' e c'e' un tempo per la misericordia. Le chiediamo di voler umilmente attivare questo processo, dando mandato per esercitarlo a una persona di sua fiducia. Si tratterebbe di mandare al presidente Biden e al presidente Putin, che sicuramente hanno in mano, per la forza e le idee che mettono in campo, l'avvenire del mondo, un'ambasceria informale in cui si chieda loro, accantonata ogni ragione di anche legittimo risentimento, di stipulare un patto di non negoziabile e irrevocabile coesistenza nel pianeta che e' a tutti comune; un patto che garantisca la vita da vivere insieme e lo sviluppo dei loro popoli e con loro di tutti i popoli, arrestando istantaneamente, a cominciare da una cessazione del fuoco, l'attuale concatenazione di offese e minacce per ogni possibile e diverso agire e destino futuro.
In un mondo poliedrico e complesso come l'attuale non tutti i rapporti devono essere eguali, possono essere improntati a maggiore o minore amicizia o corrispondenza di interessi, ma comunque devono essere compatibili e vitali.
Siamo certi che Lei decidera' per il meglio riguardo a questa proposta e alla persona che potrebbe esserne investita; per parte nostra ci permettiamo di suggerire che quella piu' indicata per adempiere a questa missione nelle due capitali possa essere la ex Cancelliera tedesca Angela Merkel, una donna che condivide i pensieri e i sentimenti di molti, che ha una grande esperienza e conoscenza di persone, di eventi e di politiche, un grande prestigio internazionale per il servizio a lungo prestato nelle responsabilita' di potere nel suo Paese e in Europa, e oltre tutto e' una sua sorella di fede. Ella, non certo solo per questo, ma anche per il suo essere donna e' particolarmente indicata per questo incarico, se non altro per la circostanza da Lei, Francesco, ricordata, che fu una donna, secondo i Vangeli, a farsi portatrice di quel grande annuncio di un nuovo inizio e di una nuova pace che doveva cambiare la storia del mondo. Forse da alcuni luoghi in cui oggi sono maggiori gli stridori delle armi e di guerre apparentemente inevitabili, da una donna potrebbe venire il barlume di una notizia di pace e di riconciliazione. Nello stesso tempo il popolo della pace, che e' diffuso in tutto il mondo, potrebbe ovunque riunirsi in molteplici forme e manifestazioni, nell'attesa della buona notizia e nella volonta' di promuovere una realta' migliore e un altro mondo possibile.
Ci scusi per averle esposto questa singolare idea, ma ci pare che in un tempo cosi' difficile come questo si debba pensare e tentare l'impensabile.
Con gratitudine per quanto sta facendo e ha fatto per procurare al mondo la pace, per la sua opera e con vera amicizia
Raniero La Valle "Chiesa di tutti Chiesa dei poveri", Luigi Ferrajoli, filosofo del diritto Domenico Gallo "Costituente Terra", Gustavo Zagrebelsky presidente emerito della Corte Costituzionale, Mons. Domenico Mogavero vescovo di Mazara del Vallo, Giovanni Traettino, pastore evangelico, Marco Travaglio direttore de "Il Fatto quotidiano", Mario Dogliani, costituzionalista, p. Alex Zanotelli missionario comboniano, Marco Revelli, Paolo Maddalena, vicepresidente emerito della Corte Costituzionale, Angelo Cifatte, Mario Agostinelli, Paola Paesano "Costituente Terra", Maurizio Serofilli Francesco Di Matteo "Comitati Dossetti per la Costituzione", Marco Romani "Pane Pace Lavoro", Emilio Molinari, Daniela Padoan, Guido Viale. Antonia Sani, Sergio Tanzarella storico della Chiesa, Daniele Menozzi, Giuliano Pontara, Vittorio Bellavite, Francesco Comina PAX CHRISTI Bolzano, Enrico Peyretti Centro Studi Sereno Regis Torino, Mauro Castagnaro, Michele Nardelli Centro Solidarieta' Trento, Marco Politi scrittore e giornalista, don Severino Dianich, Riccardo Valeriani, Giovanni Burzio, Antonio de Lellis, Giovanni Benzoni, Franco Ferrari presidente Associazione "Viandanti", Adriano Sansa, Alessandro Marescotti, don Nandino Capovilla PAX CHRISTI, Sandro Calvani Fondazione Mae Fah Luang a Bangkok, Maurizio Acerbo, Giovanni Benzoni, Lia Parigi, Luciano Corradini, Diego Maggio, Crispino Di Girolamo, editore, Marco Giovannoni storico della Chiesa, Fabrizio Mandreoli teologo, Ginevra Crosignani storica della Chiesa, Bartolo Puca biblista, Antonio Ianniello, storico della Chiesa, Vito Impellizzeri, teologo, Anna Carfora, storica della Chiesa, Luigi Mozzillo storico della filosofia, Cettina Militello teologa, Nino Mantineo giurista, p. Felice Scalia gesuita, Mario Menini direttore di "Missione oggi", Gian Guido Folloni, Franco Bagnarol Movimento di Volontariato MOVI, Roberto Mancini, filosofo, Fabio Alberti, Daniele Lugli Presidente emerito del Movimento Nonviolento, p. Fabrizio Valletti gesuita, don Giovanni Mazzillo teologo, Maramotti Anna Lucia presidente della sezione di Italia Nostra di Cremona, Fulvio De Giorgi e Celestina Antonacci Associazione La Rosa Bianca, Giancarlo Casella, Marco Pezzoni, Riccardo Orioles, Laura Tussi, Fabrizio Cracolici, Andrea De Lotto maestro, Laura Cima, Michele Boato, Antonella Litta, Paolo Barabino e Mariam Dignatici monaci della Piccola Famiglia dell'Annunziata, Filippo Manini, Daniele Barbieri, Pasquale Pugliese, Nadia Bovino, Rocco Altieri Centro Gandhi odv, Elide Taviani, Carla Bellani Pax Christi Cremona, Luigi Fasce, Norma Bertullacelli, Renzo Dutto Comunita' di Mambre, Nicoletta Negri, Roberta De Monticelli Centro di Ricerca PERSONA, Pasquale Colella "Il Tetto", Carmine Miccoli, don Giovanni Nicolini Famiglie della Visitazione, Patrizia Cecconi, Daniele Aglio Forum delle Idee Cremona, biblista, Matilde Mirabella. Anna Sabatini psicoanalista, Luigi Guzzo, Santino Bonfiglio, Martino Federico, Beniamino Ginatempo, Daniele Pompejano, Patrizia Caminiti, Annamaria Cosenza, Elina Gugliuzzo, Piero Serboli, Elisa La Rosa, Alessandra Minniti, Loredana Raffa, Pippo Martino, Aldo Trifiletti, Santina Errigo, Concetta Giunta, Alessandra Grussu, Giovanni Caola, Angela Flocco, Maria Rigoli, Rosaria Anna, Annalisa Irrera, Nuccia Romano, Nino Gussio, Carmelo e Rita l'abate, Maria Ravesi, Natale Cuce', Giovanna D'Andrea, Annamaria Garufi, Saverio Di Bella, Achille Quattrocchi, Antonietta Mondello, Eleonora Bono, Guido Signorino, Marina La Rocca, Teresa Vadala', Maria Cammaroto, Tindaro Merlo, Nino Continibali, Rossella Colosi, Cristina Barillari, Rosaria Ottana', La Torre Andrea e Lidia, Associazione Piccola Comunita' Nuovi Orizzonti, Roberto Bosi, medico gia' direttore Sert, Domenico Campana "Movimento di cooperazione educativa", Antonio Mammi, insegnante, Maria Luisa Paroni Comunita' Laudato Si di Viadana (MN) e Tavola della Pace Oglio Po, Anna Doria, Enza Talciani, Nicola Iasiello, Floriana Rizzetto, Laura Di Simone, Zeno Forlati, Claudio Ciancio, Franco Poli, Alessandro Parrella, Giuseppe Tattara, Carla Padovan, Francesco Ambrosi MIR di Vicenza, Lilia Sebastiani, Maria Cristina Bartolomei filosofa e teologa, Sandro Mancini, Jeans Paul Hernandez gesuita Scuola di pace Napoli, Paolo Bertezzolo, Paola Ghirardini, Alessandro Leonori, Luigi Gallo, Gion Gieli, Ursicin G.G. Derungs teologo, Francesco Giorgio Corradini, Luciano Caimi Citta' dell'uomo, Gianfranco Bottoni, presbitero, Alessandro Cortesi domenicano, Maria Laura Picchio Forlati, Enrico Zaninotto, Mariarita Ceriani, Nicolo' Germano docente, Sandro Cappelletto, Maurizio Angelini, Isabella Adinolfi, Antonella Bullo, Simone Morandini, Sandro Mancini professore di Filosofia morale, Anna Urbani, Federico Zanda, Mariateresa Sarpi, Giancarlo Vianello, Domenico Paoletti francescano, Paolo Bettiolo, Daniela Dutto, Carlo Alberto Bolpin "Esodo", Giancarlo Gaeta, Laura Venturelli, Mirella Gallinaro, Luciano Zambelli Lega per il disarmo unilaterale, Pilar Castel attrice autrice, Gabriella Cecchetto, Luigi de Magistris, Gianni Gennari, Annamaria Fiengo, Giuseppina Nose', Flavio Aldi, Daniela Bezzi giornalista, don Roberto Fiorini, Rivista "Preti Operai", Marco Moser, Carlo Truzzi teologo, Adriana Buffardi. Marisa Fugazza, Giorgio Ferraresi, Massimo Tafi, Elio Pagani, Oreste Magni, Paolo Lucchesi, Franco Astengo, Amalia Navoni, Fiorella Coppola, Maria Grazia Calza Tavola della pace Oglio Po, Paola Palagi Istituzione Teresiana in Italia, Cinzia Merletti, Tiziana Valpiana, Giovanna Liotta, Francesco Riva, Vladimir Sabillon, Giuseppe Staccia, Franco Barbieri, Nazario Ferrari, Wally Gregori, Elena Lanzoni, Matteo Riva, Fabrizio Aroldi, Renato Ottoni, Dina Rosa, Adriana Casalini, Giuseppe Vanacore, segretario nazionale ANED, Ivana Brunato segr. CGIL Milano, Giancarlo Albori, Patrizia Sterpetti WILPF Italia, Enza Talciani, Silvio Alaimo, cappellano carcere di Trieste, Onofrio Romano, Professore associato di Sociologia, Maria Rita Piras insegnante, Giacomo Meloni Segretario nazionale Confederazione sindacale Sarda CSS, Giovanni Cabrini diacono, Franco Pratelli e Laura Orlandini, Antonello Murgia coordinatore ANPI della Sardegna, Francesco Dipalo, Luana Neri, Palmina Panozzo, Donatella Esposti Liberta' e Giustizia Bergamo, Maria Angiola Gallingani, cittadina, Rossella Perugi, Francesco Dipalo, p. Alberto Simoni "Koinonia", Michele Sirchia, Rita Saccone, Patrizia Conversano, Serafina Medaglia, Ivan Grossi presidente Ass. Amici Museo della Pro Civitate Christiana, Francesco Sessa, Anna Manao, Vittorio Da Rios, Dino Delirio, Barbara Mannelli, Antonella Fattori, Federica Cani, Giuliano Casiello educatore, Giovanna Malavolti, Paolo Borioni, Maria Florenzia Segato, Giuseppe Sorgini, Rita Podda, Marisa Monti artista, Lidia Parma, Cristina Contri Movimento di Cooperazione Educativa, Maurizio Giacobbi, Rosamaria Maggio, Pierpaolo Loi, Attilio Maltinti, Angela Lina Bellagamba, Donata Maria Murolo, Giuliana Mazzoni, Luciana Angeloni, Giusy Marino, Elisabetta Pistolesi, Adriana Nannicini, Sonia Monica Soldani, Luigi Agrimi, Francesca Epifani, Giovanni Ladiana gesuita, Margherita Sestieri, Giansandro Merli, Stefania Del Medico insegnante mamma e nonna, Mariella Orsi sociologa, Paola Ceccherini, Massimo Petri, Francesca Zaccagni, Grazia Marangi, Miche Di Muro ANPI Muro Lucano, Anna Arienti Toprnaghi, Donata Gatti, Mariaitria Salvai, Laura Talini, Cristina Bassi Dosolo, Luigia Rho, Mariastella Ivaldi, Augusto Sugliani, Rosella Luchetti, Loredana Fabbro, Angela Acquaviva, Rosalba Lauriola, Paolo Fabrizio Baroni.
*
Chi vuole puo' firmare questa lettera su Change.org al seguente link: https://chng.it/QjCY295c
5. REPETITA IUVANT. CAROL GOKEE: RISE UP FOR PELTIER CALL TO ACTION TOOLKIT
[Dal comitato internazionale di difesa di Leonard Peltier ("International Leonard Peltier Defense Committee", 428-A8 Farnham St. Marshall, WI. 53559, 715.209.4453, sito: www.whoisleonardpeltier.info, e-mail: Contact at whoisleonardpeltier.info) riceviamo e diffondiamo]
Ask President Biden for the Immediate Release of Leonard Peltier!
*
Call to Action Briefing
There is no doubt that our criminal justice system is imperfect, and Mr. Peltier knows firsthand just how imperfect it can be.
"I call on President Biden to commute Mr. Peltier's sentence expeditiously. It is the right thing to do." - Senator Patrick Leahy (D-Vt), longest serving member of the U.S. Senate
*
Call to Action
Contact President Biden today!
202.456.1111
Ask for the immediate release of Leonard Peliter
Call President Biden Today! 202.456.1111
Please note: The White House comment line is open from 11 a.m. to 3 p.m.
Eastern, Tuesday through Thursday.
*
Important Links:
Change.org Petition: https://bit.ly/3refswl
Contact your local Representatives: https://bit.ly/housereplp
New York Times Article : Clemency for Peltier:
Guardian Article Calling for Clemency:
*
Graphics:
Click Here to Download Social Media Graphics
Please use these graphics to post on social media outlets.
RISEUpForPeltier Signs & Banner Art link here
Use images in this link above for signs and banners for art builds.
*
Official Hashtags
#RiseUpForPeltier
#FreeLeonardPeltier
*
Account to Tag
@POTUS
@whitehouse
@OfficialFBOP (Bureau of Prisons)
@PeltierHQ (International Leonard Peltier Defense Committee)
*
Sample Facebook and Instagram Post (Copy and Paste)
Call-to-Action
Leonard Peltier, Anishinaabe and Dakota, has spent over 4 decades of his life behind bars, and recently, the prison system has failed to provide him adequate care and protection against COVID-19. His story is the epitome of the systemic abuse that continues to target Indigenous people and Movement Leaders.
We call upon President Biden to show proof of his efforts toward justice and equity by granting Executive Clemency to elder movement leader Leonard Peltier.
Call the White House and demand the release of Leonard Peltier. (202) 456-1111. Say
you support the commutation of #LeonardPeltier's sentence. He's held at USP-Coleman I in FL. Register number 89637-132
Sign the online petition: https://bit.ly/3refswl
Contact your reps. Find them here: https://bit.ly/35raR
#RiseUpForPeltier
*
Here's what you need to know to #RiseUpForPeltier
On March 26, 2020 the Office of the Attorney General issued guidelines for the "Prioritization of Home Confinement as Appropriate in Response to COVID-19 Pandemic." A release to home confinement can be an immediate measure to ensure that Mr. Peltier gets the health care that he requires while the ILPDC continues to push for the commutation of his sentence.
*
Mr. Peltier's home community on the Turtle Mountain Reservation in North Dakota continues to plead for his return, confirming that they do not see his release as a threat to his community. Read the full letter here.
*
The International Leonard Peltier Defense Committee (ILPDC) is calling on the public to contact the White House and urge President Biden to take immediate action. Next, contact members of Congress and ask them to call upon the Warden at USP Coleman-1 and Bureau of Prisons Director Michael Carvajal, urging the immediate release of Leonard Peltier to home confinement.
It is time for Leonard Peltier to go home and be taken care of by his people. He has suffered for far too long and time is running out. Enough is enough!
*
Senator Patrick Leahy (D-Vt), the longest serving member of the U.S. Senate issued a statement urging President Biden to commute Leonard Peltier's sentence stating that, "His trial was so riddled with flaws that even one of the prosecutors trying him has acknowledged that Peltier was wrongfully convicted... He is exactly the kind of individual who should be considered for clemency... I have long believed that pardons and commutations are vital tools to offer clemency and relief, particularly when our criminal justice system has been contorted to propagate injustices. I call on President Biden to commute Mr. Peltier.s sentence expeditiously. It is the right thing to do."
Read the full statement here:
*
Sample Tweets (Copy and Paste)
Mr. Peltier's home community on the Turtle Mountain Reservation in North Dakota continues to plead for his return, confirming that they do not see his release as a threat to his community. Read the full letter here:
*
The IPLDC is calling on the public to contact the White House and urge President Biden to take immediate action. Next, contact members of Congress and ask them to call upon the Warden at USP Coleman-1 and Bureau of Prisons Director Michal Carvajal, urging the immediate release of Leonard Peltier to home confinement.
*
It is time for Leonard Peltier to go home and be taken care of by his people. He has suffered for far too long and time is running out. Enough is enough.
*
Graphics Sharing Instructions
1. Download a graphic from one of the visual asset folders below.
2. Log on to the social media platform of your choice. Assets for Facebook,
Instagram, and Twitter have been built for this toolkit.
3. Copy and paste one of the sample posts listed below or write your own post
and include one of our RISE UP FOR PELTIER hashtags.
4. Upload the image you’ve downloaded from the visual assets folder.
5. Tag or @mention @POTUS @WHITEHOUSE and post!
*
For Media Inquiries, Please Contact:
Carol Gokee, International Leonard Peltier Defense Committee, 715-209-4453
Jean Roach, International Leonard Peltier Defense Committee, 605-415-3127
Kevin Sharp, former Federal District Court Judge & Peltier's lead attorney, 615-434-7001
6. DOCUMENTAZIONE. JENNIFER BENDERY: SENATOR BRIAN SCHATZ PRESSES MERRICK GARLAND FOR LEONARD PELTIER
[Dal sito www.huffpost.com riprendiamo e diffondiamo il seguente articolo del 26 aprile 2022]
Senator Brian Schatz Presses Merrick Garland On Clemency For Leonard Peltier
The U.S. attorney general had a pretty weak response. But it sure sounds like he's reading HuffPost's coverage of the case.
*
Sen. Brian Schatz (D-Hawaii) on Tuesday unexpectedly pressed Attorney General Merrick Garland on clemency for Leonard Peltier, the Native American rights activist who has been in prison for 46 years without any evidence that he committed a crime.
"What is your position on clemency for Leonard Peltier?" Schatz asked Garland, who was testifying before a Senate Appropriations subcommittee about President Joe Biden's 2023 budget request for the Justice Department.
Garland punted, instead talking about the formal process a clemency petition has to go through.
"Applications go to the pardon attorney, the pardon attorney makes recommendations through the deputy attorney general to the president," he said. "So I'm not going to comment on that now."
"Can you comment on where we are in the process?" Schatz followed up.
Garland said he didn't even know if Peltier had filed a clemency application. (He has.)
"I mean, I've read about this in the press," said the attorney general. "So I don't know anything more about it than what I've read about in the press."
The Hawaii senator still didn't let Garland off the hook.
"This doesn't cross your desk?" he asked.
"Certainly not as an initial or even secondary matter. This goes to the pardon attorney and then the deputy attorney general," Garland replied. "I'm not saying I wouldn't be involved, but it certainly has not crossed my desk."
The attorney general's comments were generally pretty weak on the subject of clemency for Peltier. But what was remarkable was that Garland faced questions about Peltier at all, a sign that renewed momentum for Peltier's release has reached a level where a U.S. senator feels it is pressing enough to bring it up during an otherwise-unrelated Senate budget hearing.
What was also remarkable was hearing Garland say he doesn't know anything about Peltier beyond what he's read in the press. Peltier is one of the most high-profile inmates in the country and has been fighting for clemency for decades. The FBI and U.S. Attorney's Office put him in prison in 1977 for murdering two FBI agents - based on lies, threats and no proof that he committed a crime.
To give a sense of just how sensitive his imprisonment is, when HuffPost recently emailed the U.S. pardon attorney's office with a process question about Peltier's petition for clemency, the FBI unexpectedly wrote back. It said it strongly opposed Peltier's clemency and provided an unsolicited statement that was full of misinformation about Peltier's case.
Peltier has maintained his innocence for decades, even when it likely prevented him from being paroled. International human rights leaders, senators, members of Congress, tribal leaders, celebrities and others have called for releasing him.
Schatz, who is the chairman of the Senate Indian Affairs Committee, is one of two senators who has recently pressed Biden to let Peltier go home. The other is Sen. Patrick Leahy (D-Vt.). Numerous members of Congress also wrote to the president in February urging clemency for Peltier.
Also, if it's true that the U.S. attorney general only knows about Peltier based on what he's read in the press, he's obviously a regular HuffPost reader since we've been aggressively reporting on Peltier's case for months. Hi, Merrick!
7. DOCUMENTAZIONE. JENNIFER BENDERY: WHY ISN'T ANYONE AROUND HERE DOING ANYTHING ABOUT LEONARD PELTIER?
[Dal sito www.huffpost.com riprendiamo e diffondiamo il seguente articolo del 29 aprile 2022]
Why Isn't Anyone Around Here Doing Anything About Leonard Peltier?
There is an ailing 77-year-old Indigenous man who has been in prison for 46 years who never should have been there in the first place. Why is he still there?
This article is part of HuffPost's biweekly politics newsletter.
*
Once upon a time, the U.S. government threatened vulnerable people, coerced witnesses into lying, and hid key evidence in a court case in order to put a Native American rights activist in prison for life.
This is the story of Leonard Peltier, who's been in prison since 1977 without any proof that he committed a crime. Think of him as America's longest serving political prisoner: a fall guy whom the FBI and U.S. attorney's office desperately needed after it failed to figure out who murdered two FBI agents in a 1975 shootout on Pine Ridge Reservation in South Dakota.
There's much more to this story, of course. The blatant 1970s-era racism against Indigenous people. The reality that the FBI was at least partly responsible for the deadly shootout that day. The U.S. government officials who have since admitted how flawed Peltier's trial was and called for his release. The decades of protests by Native groups, celebrities, politicians and human rights leaders including Pope Francis, the Dalai Lama, Nelson Mandela, Coretta Scott King and Amnesty International, an organization typically focused on political prisoners in other countries.
Books have been written. Movies have been made.
But really, today, the story is simple: There is an ailing 77-year-old Indigenous man who has been in prison for 46 years who never should have been there in the first place.
Why is he still there?
I've been trying to figure this out for months. It's two things.
The main reason is that the FBI doesn't want him out. They told me so - even when I didn't ask them! That was VERY WEIRD. The unsolicited statement they sent me was also full of misinformation, which tells me their plan is to keep recycling a flimsy, face-saving argument for keeping Peltier in prison until he dies.
The other reason is that many people in Congress simply don't know who he is. Peltier has been in prison longer than some of them have been alive, and certainly longer than their political careers. I have asked countless Democratic senators about Peltier and gotten blank stares. Sen. Sherrod Brown (D-Ohio) mocked me a couple of months ago for even asking, saying with a laugh that veteran Sen. Patrick Leahy (D-Vt.) was probably the only one who knew of Peltier since he was likely in the Senate when Peltier went to prison.
Brown was right about that - Leahy does know who Peltier is, and recently has begun publicly calling on President Joe Biden to grant him clemency. So has Sen. Brian Schatz (D-Hawaii), who chairs the Indian Affairs Committee. But they are only two out of 100 senators speaking up, along with a handful of members of the House out of 435.
For a U.S. government led by Democrats who take great pride in their efforts to empower tribes and protect Native American rights, the silence on Peltier's imprisonment is striking. Congressional leadership has said nothing. The White House is mum on where Biden stands on granting him clemency. The Justice Department won't comment on the status of Peltier's clemency petition. Just this week, during an unrelated Senate budget hearing, Schatz pressed Attorney General Merrick Garland on what's going on with Peltier’s case. Garland said he didn't know much about it beyond what he's read in the press.
In the meantime, Peltier is still sitting there in his prison cell. He recently recovered from COVID-19, and he's got serious health problems, including diabetes and an abdominal aortic aneurysm. He has maintained his innocence all these years, even when it likely prevented him from being paroled.
I talked to Peltier last week, in a rare phone interview with him from his Florida penitentiary. He did most of the talking. He said he was scared recently by chest pains he'd had when he was walking across the prison yard, and that he hopes to get back to painting after being denied access to the art room for years because of pandemic precautions.
But I'll leave you with his response when I asked what he would say to Biden if he had five minutes alone with him.
"I'm not guilty. I would like to go home."
8. L'ORA. LE PERSONE CHE CAMMINANO E PORTANO
Le persone che camminano e portano
in mano i ritratti dei parenti morti
non chiedono forse di cessare di uccidere?
I governanti che ricordano i morti
non dovrebbero allora cessare di uccidere?
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
9. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- Leonardo Castellani, Giulia Alice Fornaro, Il teletrasporto, Rcs, Milano 2022, pp. 160, euro 6,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Dario Fiorentino e Francesca Pinto, Lo scandalo Lockheed, Rcs, Milano 2022, pp. 154, euro 5,99.
*
Riletture
- Michel Foucault, Il potere psichiatrico. Corso al College de France (1973-1974), Feltrinelli, Milano 2004, 2010, pp. 416.
*
Riedizioni
- Marcello Flores, Mimmo Franzinelli, Storia della Resistenza, Laterza, Roma-Bari 2019, Gedi, Torino 2022, 2 voll. per complessive pp. XVI + 680, euro 10,90 + 10,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica").
*
Classici
- Giacomo Leopardi, Tutte le poesie e tutte le prose, Newton Compton, Roma 1997, pp. 1472.
- Giacomo Leopardi, Zibaldone, Newton Compton, Roma 1997, pp. 1200.
10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
11. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4467 dell'11 maggio 2022
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
*
Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
Per non ricevere piu' il notiziario e' sufficiente recarsi in questa pagina: https://lists.peacelink.it/sympa/signoff/nonviolenza
Per iscriversi al notiziario, invece, l'indirizzo e' https://lists.peacelink.it/sympa/subscribe/nonviolenza
*
L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e' centropacevt at gmail.com
- Prev by Date: [Nonviolenza] Anche il cantautore don Giosy Cento partecipa oggi all'omaggio a don Dante Bernini
- Next by Date: [Nonviolenza] La biblioteca di Zorobabele. 442
- Previous by thread: [Nonviolenza] Anche il cantautore don Giosy Cento partecipa oggi all'omaggio a don Dante Bernini
- Next by thread: [Nonviolenza] La biblioteca di Zorobabele. 442
- Indice: