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[Nonviolenza] La biblioteca di Zorobabele. 441
- Subject: [Nonviolenza] La biblioteca di Zorobabele. 441
- From: Centro di ricerca per la pace Centro di ricerca per la pace <centropacevt at gmail.com>
- Date: Tue, 10 May 2022 07:14:17 +0200
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LA BIBLIOTECA DI ZOROBABELE
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Segnalazioni librarie e letture nonviolente
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 441 del 10 maggio 2022
In questo numero:
1. Oggi a Viterbo Enrico Peyretti ricorda don Dante Bernini
2. Un'azione efficace, e forse la piu' efficace, per fermare la guerra e salvare innumerevoli vite: sciogliere la Nato
3. Due cose che potrebbe e dovrebbe fare l'Unione Europea per la pace che salva le vite
4. Con un convegno il 10 maggio Viterbo si appresta a ricordare don Dante Bernini, voce contro la guerra, braccio solidale, cuore pensante
5. Carol Gokee: Rise Up For Peltier Call to Action Toolkit
6. Ezekiel J. Walker: Imprisoned Leonard Peltier seeks presidential clemency after covid battle
7. Ripetiamo ancora una volta...
1. INCONTRI. OGGI A VITERBO ENRICO PEYRETTI RICORDA DON DANTE BERNINI
Enrico Peyretti, una delle figure piu' illustri del pensiero e dell'azione per la pace, concludera' oggi a Viterbo il convegno dedicato all'indimenticabile don Dante Bernini, nel centenario della nascita del grande vescovo e costruttore di pace.
L'appuntamento e' oggi, 10 maggio 2022, a Viterbo, nella Sala Regia di Palazzo dei Priori; il convegno avra' inizio alle ore 15,30; l'intervento conclusivo di Enrico Peyretti avra' per tema: "Nel ricordo di don Dante Bernini pensare e costruire la pace oggi".
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Una minima notizia su Enrico Peyretti
Enrico Peyretti (1935) e' uno dei maestri della cultura e dell'impegno di pace e di nonviolenza; e' stato presidente della Fuci tra il 1959 e il 1961; nel periodo post-conciliare ha animato a Torino alcune realta' ecclesiali di base; ha insegnato nei licei storia e filosofia; ha fondato con altri, nel 1971, e diretto fino al 2001, il mensile torinese "il foglio", che esce tuttora regolarmente; e' ricercatore per la pace nel Centro Studi "Domenico Sereno Regis" di Torino, sede dell'Ipri (Italian Peace Research Institute); e' stato membro del comitato scientifico del Centro Interatenei Studi per la Pace delle Universita' piemontesi, e dell'analogo comitato della rivista "Quaderni Satyagraha", edita a Pisa in collaborazione col Centro Interdipartimentale Studi per la Pace; e' membro del Movimento Nonviolento e del Movimento Internazionale della Riconciliazione; collabora a varie prestigiose riviste. Tra le opere di Enrico Peyretti: (a cura di), Al di la' del "non uccidere", Cens, Liscate 1989; Dall'albero dei giorni, Servitium, Sotto il Monte 1998; La politica e' pace, Cittadella, Assisi 1998; Per perdere la guerra, Beppe Grande, Torino 1999; Dov'e' la vittoria?, Il segno dei Gabrielli, Negarine (Verona) 2005; Esperimenti con la verita'. Saggezza e politica di Gandhi, Pazzini, Villa Verucchio (Rimini) 2005; Il diritto di non uccidere. Schegge di speranza, Il Margine, Trento 2009; Dialoghi con Norberto Bobbio, Claudiana, Torino 2011; Il bene della pace. La via della nonviolenza, Cittadella, Assisi 2012; Elogio della gratitudine, Cittadella, Assisi 2015; e' disponibile nella rete telematica la sua fondamentale ricerca bibliografica Difesa senza guerra. Bibliografia storica delle lotte nonarmate e nonviolente, di seguito riprodotta, che e' stata piu' volte riproposta anche su questo foglio; vari suoi interventi (articoli, indici, bibliografie) sono anche nei siti: www.cssr-pas.org, www.ilfoglio.info e alla pagina web http://db.peacelink.org/tools/author.php?l=peyretti Un'ampia bibliografia (ormai da aggiornare) degli scritti di Enrico Peyretti e' in "Voci e volti della nonviolenza" n. 68.
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Una minima notizia su don Dante Bernini
"Vescovo emerito della diocesi di Albano, gia' presidente della Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale Italiana e gia' membro della "Comece'" (Commission des Episcopats de la Communaute' Europeenne), una delle figure piu' illustri dell'impegno di pace, solidarieta', nonviolenza, che nell'arco dell'intera sua vita come sacerdote e come docente e' stato costantemente impegnato per la pace e per la giustizia, nella solidarieta' con i sofferenti e gli oppressi, nell'impegno per la salvaguardia del creato, nella promozione della nonviolenza, unendo all'adempimento scrupoloso dei prestigiosi incarichi di grande responsabilita' un costante ascolto di tutti coloro che a lui venivano a rivolgersi per consiglio e per aiuto, a tutti sempre offrendo generosamente il suo conforto e sostegno, la sua parola buona e luminosa e l'abbraccio suo saldo e fraterno". Cosi' nella motivazione del riconoscimento attribuitogli il 2 ottobre 2014, nella Giornata internazionale della nonviolenza, dalla Citta' di Viterbo con una solenne cerimonia nella Sala Regia di Palazzo dei Priori. Successivamente, il 13 aprile 2015, nell'anniversario della promulgazione della "Pacem in Terris", era stata realizzata in suo onore a Viterbo una "Giornata per la Pace".
Era nato a La Quercia, piccola frazione di Viterbo, il 20 aprile 1922, e vi era tornato a vivere nell'operosa sua vecchiaia; li' e' deceduto il 27 settembre 2019. Persona buona, costruttore di pace, luminosa figura della nonviolenza, era un punto di riferimento per ogni persona bisognosa di aiuto come per ogni persona impegnata nella solidarieta' concreta, per il bene comune dell'umanita', per la salvaguardia del mondo vivente.
2. REPETITA IUVANT. UN'AZIONE EFFICACE, E FORSE LA PIU' EFFICACE, PER FERMARE LA GUERRA E SALVARE INNUMEREVOLI VITE: SCIOGLIERE LA NATO
Ogni persona ragionevole, ogni umano istituto ordinato al bene comune, crediamo condividano queste convinzioni: che ogni essere umano ha diritto alla vita; che la guerra, che le vite umane distrugge, e' un crimine.
Ed in specifico riferimento alla guerra scatenata dal folle e criminale governo russo contro la popolazione ucraina inerme e innocente: che occorre soccorrere, accogliere, assistere tutte le persone in fuga dalla guerra; che occorre inviare aiuti umanitari per sostentare l'esistenza di chi non puo' o non vuole fuggire, e per ricostruire prima possibile e meglio possibile le strutture e i servizi necessari alla vita quotidiana; che occorre inviare forze di interposizione nonarmata e nonviolenta sotto la guida dell'Onu per fermare subito le stragi e le devastazioni; che occorre adoperarsi per l'immediato cessate il fuoco e l'immediato inizio di negoziati di pace che facciano cessare tutte le uccisioni.
E un'altra cosa ancora occorre fare, e farla subito, ed e' un compito che precisamente riguarda alcuni paesi europei tra cui l'Italia: sciogliere la Nato.
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La Nato, organizzazione terrorista e stragista, braccio armato dell'azione militare statunitense per destabilizzare, devastare, immiserire, imbarbarire l'Europa, deve essere al piu' presto sciolta, ed i suoi vertici devono essere processati per i crimini commessi da decenni a questa parte.
E nelle more delle procedure di scioglimento, per impedire che possa commettere nuovi crimini, occorre che i governi dei paesi che ne fanno parte pongano il loro veto a qualunque iniziativa l'organizzazione terrorista e stragista intendesse realizzare.
Sciogliere la Nato e' la cosa di gran lunga piu' efficace che i paesi europei che ne sono membri possano fare oggi per la pace e per salvare innumerevoli vite.
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Solo con lo scioglimento della Nato cadrebbe ogni fraudolento pretesto per la scellerata guerra che il folle e criminale governo russo sta conducendo contro la popolazione ucraina inerme e innocente.
Solo con lo scioglimento della Nato l'Unione Europea potrebbe tornare alla politica di pace e cooperazione dichiarata in tutti i suoi atti costitutivi e strumenti giuridici fondamentali.
Solo con lo scioglimento della Nato l'Unione Europea potrebbe realizzare una politica di difesa e sicurezza comune, finalmente non piu' asservita all'imperialismo americano.
Solo con lo scioglimento della Nato l'Unione Europea potrebbe divenire una vera unione europea: inclusiva di tutti i paesi europei, Russia compresa.
Solo con lo scioglimento della Nato l'Unione Europea potrebbe avviare la politica di disarmo necessaria e urgente per contrastare il pericolo di una guerra mondiale che puo' distruggere l'intera civilta' umana.
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Si riconosca la nuda verita': la Nato, con la fine del Patto di Varsavia e il crollo dell'Urss, non e' piu' - se mai lo fosse stata - un'alleanza difensiva, ma e' un'alleanza militare aggressiva il cui scopo e' minacciare, preparare, provocare, organizzare, eseguire destabilizzazioni, colpi di stato e guerre, guerre che sempre e solo consistono dell'uccisione di esseri umani, guerre che sempre e solo costituiscono crimini contro l'umanita'.
Si riconosca la nuda verita': la Nato non aiuta affatto il popolo ucraino vittima dell'invasione, della guerra, delle stragi e delle devastazioni volute dal folle e criminale governo russo: la Nato, come il governo americano di cui e' estensione e strumento, ne favoreggia il massacro.
Si riconosca la nuda verita': la Nato non contrasta la violenza del folle e criminale governo russo: gli fornisce materia per la propaganda, per quanto menzognera e fraudolenta essa palesemente sia.
Si riconosca la nuda verita': la Nato impedisce che l'Unione Europea ed i paesi che ne fanno parte possano contribuire positivamente a un negoziato che ponga fine alla guerra e alle stragi.
Si riconosca la nuda verita': la Nato opera per la crescita del riarmo, della militarizzazione, del bellicismo che stanno mettendo in pericolo l'esistenza dell'intera umanita'.
Si riconosca la nuda verita': la Nato non promuove ne' difende la democrazia e i diritti umani, ma il militarismo, il primato delle armi e della violenza, il disprezzo per le vite umane, la barbarie razzista e il potere imperiale del complesso militare-industriale che governa la politica statunitense contro il diritto e la liberazione dei popoli, contro i diritti umani di tutti gli esseri umani, contro il mondo vivente vittima di uno sfruttamento insostenibile e desertificatore.
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E' ovvio: non basta sciogliere la Nato, occorre anche soccorrere tutte le vittime della guerra e della fame, delle violenze e dei disastri.
E' ovvio: non basta sciogliere la Nato, occorre anche il disarmo e la smilitarizzazione del mondo.
E' ovvio: non basta sciogliere la Nato, occorre anche la cooperazione internazionale per il bene comune dell'umanita'.
E' ovvio: non basta sciogliere la Nato, occorre anche sostenere la democrazia e i diritti umani ovunque.
E' ovvio: non basta sciogliere la Nato, occorre anche contrastare tutti i regimi che violano i diritti umani, tutti i regimi dittatoriali, tutti i regimi che commettono guerre e stragi, come il folle e criminale governo russo.
E' ovvio: non basta sciogliere la Nato, occorre anche sostenere l'Onu ed aumentarne l'efficacia.
E' ovvio: non basta sciogliere la Nato, occorre anche passare dalla difesa armata alla difesa popolare nonviolenta; dalla gestione dei conflitti basata sulla forza alla gestione e risoluzione nonviolenta dei conflitti; dal periclitante status quo alla politica nonviolenta, alla societa' nonviolenta, alla nonviolenza come metodo e come sistema, alla nonviolenza come fondamento del diritto, delle relazioni, delle istituzioni, della convivenza. E fortunatamente gia' molte e luminose sono le esperienze storiche nonviolente cui fare riferimento.
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Un'Unione Europea che s'impegnasse per lo scioglimento della Nato potrebbe chiedere con effettiva capacita' di persuasione al governo russo di porre immediatamente fine alla guerra contro la popolazione ucraina.
Anche un singolo paese europeo membro della Nato che s'impegnasse per lo scioglimento della Nato (nel frattempo fermandone ogni iniziativa esercitando il suo potere di veto) potrebbe chiedere con effettiva capacita' di persuasione al governo russo di porre immediatamente fine alla guerra contro la popolazione ucraina.
Occorre fermare immediatamente la guerra scatenata dal folle e criminale governo russo.
Occorre fermare immediatamente la guerra e le stragi di cui essa consiste.
Occorre fermare immediatamente la guerra per salvare tutte le vite umane che e' possibile salvare.
Occorre fermare immediatamente la guerra che gia' si sta estendendo e puo' diventare da un momento all'altro mondiale e nucleare, e distruggere l'intera famiglia umana.
Occorre fermare immediatamente la guerra.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
3. REPETITA IUVANT. DUE COSE CHE POTREBBE E DOVREBBE FARE L'UNIONE EUROPEA PER LA PACE CHE SALVA LE VITE
Agli istituti apicali dell'Unione Europea, a chi li presiede e dirige
Gentili signore e signori,
due cose potrebbe e dovrebbe fare immediatamente l'Unione Europea per la pace e per salvare le vite di innumerevoli persone in pericolo di morte in Ucraina.
1. Chiedere al governo russo di fermare immediatamente la scellerata e folle guerra che ha criminalmente scatenato contro la popolazione ucraina, cosi' da far cessare immediatamente le stragi e le devastazioni e salvare innumerevoli vite umane.
2. Impegnarsi come atto unilaterale di buona volonta', di realismo e di razionalita', a:
a) revocare immediatamente tutte le sanzioni contro la Russia che stanno provocando una catastrofe in tutta Europa;
b) chiedere ai governi dei paesi europei che fanno parte dell'organizzazione terrorista e stragista della Nato di bloccarne con il loro diritto di veto ogni attivita', e di impegnarsi per il suo scioglimento al fine di poter realizzare una struttura europea di sicurezza e difesa comune non piu' prostituita all'imperialismo americano e finalmente inclusiva di tutti i paesi europei, Russia compresa;
c) cessare immediatamente di prendere parte alla guerra e al massacro della popolazione ucraina, ed adoperarsi unicamente: I. per inviare alla popolazione ucraina i necessari urgentissimi ingentissimi aiuti umanitari; II. per soccorrere, accogliere, assistere tutte le persone bisognose di aiuto; III. per ricostruire al piu' presto case, scuole, ospedali, strade, tutte le infrastrutture della pacifica vita civile e produttiva;
d) proporre l'ingresso nell'Unione Europea di tutti i paesi europei, Russia compresa;
e) adoperarsi per l'immediata apertura di un negoziato di pace sotto l'egida dell'Onu e con la presenza sul territorio ucraino di adeguate - nel numero necessario, per quanto grande esso possa essere - forze Onu nonarmate e nonviolente di interposizione, vigilanza e peacekeeping.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Se non per umanita', almeno per realismo politico, l'Unione Europea accolga queste due proposte.
Se non per esercizio della razionalita' e della moralita', almeno per dovere d'ufficio e corretta intellezione e concreto adempimento delle sue obbligazioni giuridiche, l'Unione Europea accolga queste due proposte.
Fermare la guerra e la stragi di cui essa consiste e' l'urgenza delle urgenze.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Poiche' ci sembra che chi ha rilevanti ruoli istituzionali nell'Unione Europea, come nei governi e nei parlamenti dei paesi che la compongono, non sappia o non voglia consigliarvi queste semplici, necessarie e tra loro interconnesse iniziative, ci siamo permessi di farlo noi, che non abbiamo abdicato ai nostri doveri di esseri umani solleciti del pubblico bene, persuasi che ogni essere umano abbia diritto alla vita e che la guerra e' il piu' atroce dei crimini contro l'umanita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Augurandovi ogni bene,
il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 6 maggio 2022
4. INCONTRI. CON UN CONVEGNO IL 10 MAGGIO VITERBO SI APPRESTA A RICORDARE DON DANTE BERNINI, VOCE CONTRO LA GUERRA, BRACCIO SOLIDALE, CUORE PENSANTE
Riferiscono i locali mezzi d'informazione che tra qualche giorno, il 10 maggio 2022, nella Sala Regia di Palazzo dei Priori, molte persone amiche, il "Tavolo per la pace" e la citta' di Viterbo ricorderanno don Dante Bernini, di cui lo scorso 20 aprile ricorreva il centenario della nascita.
L'incontro fa seguito alla commemorazione che il 20 aprile si e' svolta presso il santuario di Santa Maria della Quercia, nel piccolo borgo viterbese in cui don Dante era nato nel 1922, in cui era tornato a vivere negli ultimi anni ed in cui e' morto il 27 settembre 2019.
Nell'incontro del 10 maggio verranno ripercorse alcune riflessioni di don Dante e si dara' testimonianza di come il suo impegno di pace, di solidarieta', di nonviolenza, ispiri oggi l'impegno di chi si oppone alla guerra e alle uccisioni, di chi si adopera ancora e sempre in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani, di chi s'impegna in difesa dell'intero mondo vivente.
L'introduzione sara' svolta da Mario Di Marco, figura storica del movimento per la pace a Viterbo.
La relazione principale su "Don Dante Bernini maestro di pace" sara' tenuta da don Dario Vitali, cattedratico illustre, a don Dante legato da lunga amicizia e devozione filiale.
Tra gli interventi anche un'azione teatrale di Pietro Benedetti, regista e attore, ricercatore partecipante e narratore di comunita', militante del movimento operaio, pacifista ed ecologista, che e' anche uno dei piu' vivi studiosi e testimoni della cultura popolare dell'Alto Lazio, dell'impegno di pace e delle lotte politiche e sociali delle oppresse e degli oppressi, che di don Dante e' stato allievo, amico e collaboratore nell'impegno di solidarieta' gia' mezzo secolo fa.
A concludere l'incontro commemorativo e' stato chiamato Enrico Peyretti, una delle figure piu' prestigiose del pensiero della pace, anch'egli a don Dante legato da lunga amicizia e profondo affetto.
E' vivo in citta' il ricordo di don Dante Bernini, e ricordare don Dante significa ricordarne il costante impegno di pace e di solidarieta', l'azione nonviolenta, la sollecitudine per il bene comune.
E come tutti i cittadini di Viterbo anche noi siamo grati ai promotori di questa encomiabile iniziativa di commemorazione e testimonianza.
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E ad esprimere il nostro apprezzamento e la nostra gratitudine ai promotori, alcune minime considerazioni vorremmo qui proporre.
In questi giorni in cui la guerra fa scempio dell'umanita' in tante parti del mondo e finanche nel cuore dell'Europa, la memoria di don Dante Bernini convoca a un piu' profondo, intenso, concreto impegno per fermare le stragi, per salvare le vite.
Mentre la violenza razzista e schiavista continua a mietere vittime, dai lager in Libia alla strage degli innocenti nel Mediterraneo, al vero e proprio apartheid nei paesi europei, la memoria di don Dante Bernini convoca a un piu' profondo, intenso, concreto impegno in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Mentre prosegue la devastazione del mondo vivente provocata da un sistema di potere insaziabilmente avido e cinico, da un consumismo sfrenato e irresponsabile, da una politica e da un'economia disumane e desertificatrici, la memoria di don Dante Bernini convoca a un piu' profondo, intenso, concreto impegno per la salvaguardia dell'intero mondo vivente.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Condividere fra tutte e tutti tutto il bene e tutti i beni.
Difendere quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Alleghiamo in calce:
1. Il comunicato dei promotori dell'iniziativa del 10 maggio 2022, cui rinnoviamo la nostra gratitudine;
2. Una minima notizia su don Dante Bernini;
3. Nel ricordo di don Dante Bernini, ancora un appello a fermare la guerra e salvare le vite (alcune riflessioni condivise tra alcune persone amiche della nonviolenza).
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Allegato primo: Il comunicato dei promotori dell'iniziativa del 10 maggio 2022
DON DANTE BERNINI NEL CENTENARIO DELLA NASCITA
RICORDIAMO UN LUMINOSO UOMO DI PACE IN QUESTI TENEBROSI GIORNI DI GUERRA
Viterbo, Sala Regia di Palazzo dei Priori
10 maggio, ore 15.30
Cento anni fa, il 20 aprile 1922 a La Quercia, nasceva don Dante Bernini, dove il 27 settembre del 2019 si e' conclusa la sua vita. Vogliamo ricordarlo per quello che e' stato ovvero un educatore amorevole, un uomo sapiente capace di ascolto e di condivisione, una persona diuturnamente protesa al servizio degli ultimi.
Un esempio di una vita virtuosa, accudente, sobria, sollecita del bene di tutti. Un uomo sempre impegnato a soccorrere chi era nel dolore, a promuovere la pace, la giustizia, il dialogo interreligioso, la fratellanza, la solidarieta' fra tutti gli esseri umani e con una sensibilita' e attenzione profetiche, che per tanti aspetti hanno precorso i tempi, verso le sofferenze delle persone migranti, della Madre Terra e dell'intero mondo vivente.
L'amico prezioso, l'amico che tutti vorremmo avere vicino nell'ora della prova, nell'ora del bisogno, nell'ora della verita'. L'amico, il padre, il maestro che tanto ci mancano in questi giorni di sempre maggiore incertezza e sofferenza per le sorti del genere umano anche a causa della guerra in Ucraina.
Il 2 ottobre 2014, nella Giornata internazionale della nonviolenza, la Citta' di Viterbo con una solenne cerimonia nella Sala Regia di Palazzo dei Priori gli ha tributato il riconoscimento pubblico dell'impegno di tutta una vita e successivamente, il 13 aprile 2015, nell'anniversario della promulgazione della "Pacem in Terris", e' stata realizzata in suo onore a Viterbo una "Giornata per la Pace". Don Dante, nel corso della sua lunga vita, e' stato vescovo della diocesi di Albano, presidente della Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale Italiana e membro della "Comece'" (Commission des Episcopats de la Communaute' Europeenne) un organismo internazionale della Chiesa cattolica volto a favorire pace e dialogo in Europa. E' stato inoltre promotore di numerose iniziative di solidarieta' per la realizzazione di scuole e strutture di assistenza sanitaria in Africa.
Programma
Ore 15.30 Registrazione dei partecipanti
Ore 16.00 Introduzione di Mario Di Marco, del Tavolo per la pace di Viterbo
ore 16,15 Proiezione di un contributo video
Ore 16.25 Saluto del Vescovo di Viterbo, saluti delle Autorita', lettura del messaggio di S.E. monsignor Luigi Bettazzi, presidente emerito di Pax Christi
0re 16.45 "Don Dante Bernini maestro di pace", intervento di Dario Vitali, direttore del Dipartimento di Teologia dogmatica della Pontificia Universita' Gregoriana
Ore 17.15 Contributo artistico di Pietro Benedetti, attore, regista, narratore di comunita'
Ore 17.40 Interventi
Ore 18.15 "Nel ricordo di don Dante Bernini pensare e costruire la pace oggi", conclusioni di Enrico Peyretti, del Centro Studi per la pace e la nonviolenza "Sereno Regis" di Torino
Ore 19.00 Conclusione dell'incontro
Per le norme di contrasto alla diffusione del Covid-19 la Sala Regia potra' ospitare un numero massimo di 50 persone.
Viterbo, 2 maggio 2022
Per contatti: tavolopace.viterbo at gmail.com
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Allegato secondo: Una minima notizia su don Dante Bernini
"Vescovo emerito della diocesi di Albano, gia' presidente della Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale Italiana e gia' membro della "Comece'" (Commission des Episcopats de la Communaute' Europeenne), una delle figure piu' illustri dell'impegno di pace, solidarieta', nonviolenza, che nell'arco dell'intera sua vita come sacerdote e come docente e' stato costantemente impegnato per la pace e per la giustizia, nella solidarieta' con i sofferenti e gli oppressi, nell'impegno per la salvaguardia del creato, nella promozione della nonviolenza, unendo all'adempimento scrupoloso dei prestigiosi incarichi di grande responsabilita' un costante ascolto di tutti coloro che a lui venivano a rivolgersi per consiglio e per aiuto, a tutti sempre offrendo generosamente il suo conforto e sostegno, la sua parola buona e luminosa e l'abbraccio suo saldo e fraterno". Cosi' nella motivazione del riconoscimento attribuitogli il 2 ottobre 2014, nella Giornata internazionale della nonviolenza, dalla Citta' di Viterbo con una solenne cerimonia nella Sala Regia di Palazzo dei Priori. Successivamente, il 13 aprile 2015, nell'anniversario della promulgazione della "Pacem in Terris", era stata realizzata in suo onore a Viterbo una "Giornata per la Pace".
Era nato a La Quercia, piccola frazione di Viterbo, il 20 aprile 1922, e vi era tornato a vivere nell'operosa sua vecchiaia; li' e' deceduto il 27 settembre 2019. Persona buona, costruttore di pace, luminosa figura della nonviolenza, era un punto di riferimento per ogni persona bisognosa di aiuto come per ogni persona impegnata nella solidarieta' concreta, per il bene comune dell'umanita', per la salvaguardia del mondo vivente.
Un suo amico cosi' lo ricordava qualche tempo fa: "E' stato un costruttore di pace, un difensore della dignita' umana, un testimone della nonviolenza.
E un educatore amorevole, un uomo sapiente capace di ascolto e di condivisione, una persona diuturnamente protesa al servizio degli ultimi, alla sequela del migliore dei maestri.
E un amico prezioso, l'amico che tutti vorremmo avere vicino nell'ora della prova, nell'ora del bisogno, nell'ora della verita'.
Lascia luminoso un ricordo, un esempio e un appello.
Il ricordo della dolcezza, della mitezza con cui sapeva adempiere ai suoi uffici, con cui sapeva sovvenire chi a lui si rivolgeva per aiuto, per conforto o per consiglio, con cui sapeva accogliere chiunque bussasse alla sua porta, il piu' generoso e fraterno degli ospiti. E il ricordo della sua sapienza armoniosa e della sua forza ermeneutica, della sua virtu' psicagogica, della sua capacita' maieutica.
L'esempio di una vita virtuosa, accudente, sollecita del bene di tutti. L'esempio di una vita impegnata a soccorrere chi e' nel dolore, a promuovere la pace, la giustizia, la fratellanza e la sororita', la solidarieta' fra tutti gli esseri umani e con l'intero mondo vivente.
L'appello a contrastare il male facendo il bene, ad essere operatrici ed operatori di pace, alla solidarieta' che ogni essere umano riconosce e raggiunge e sostiene e conforta, alla condivisione del bene e dei beni, ad essere l'umanita' come dovrebbe essere.
Chi ha letto i Miserabili ricordera' per sempre il folgorante episodio che apre quell'opera grande: il sant'uomo che accoglie Jean Valjean e lo salva due volte. Don Dante Bernini era quel sant'uomo".
E ancora, e' stato scritto che "Chiunque lo abbia conosciuto reca inciso nel cuore il suo ricordo, e sente ancora la sua sollecitudine e il suo appello ad operare per il bene comune, per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani, per il rispetto e la protezione dell'intero mondo vivente; sente ancora la sua solidarieta' con tutte le oppresse e gli oppressi; sente ancora la sua costante attitudine ed esortazione alla condivisione del bene e dei beni con ogni persona bisognosa di aiuto; ricorda ancora quel volto e quella voce che chiamano all'impegno per la liberazione comune, all'impegno contro tutte le violenze, all'impegno per l'eguaglianza di diritti, la giustizia e la liberta', la solidarieta' e la misericordia, la fraternita' e la sororita', la responsabilita' e la condivisione. Quest'uomo era veramente figura della nonviolenza in cammino, alla sequela di chi ad ogni oppressione, ad ogni menzogna, ad ogni ingiustizia, ad ogni violenza sempre si oppose.
Anche nel ricordo di don Dante Bernini continui l'impegno comune contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere".
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Allegato terzo: Nel ricordo di don Dante Bernini, ancora un appello a fermare la guerra e salvare le vite
Dinanzi all'orrore della guerra scatenata dal folle e criminale governo russo contro la popolazione ucraina inerme e innocente, esprimiamo la nostra piena solidarieta' agli aggrediti e chiediamo che cessi immediatamente la carneficina, che torni la pace e il rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Dinanzi al quotidiano accumularsi delle stragi, delle devastazioni, delle abominevoli disumanita' di cui consiste la guerra scatenata dal folle e criminale governo russo contro la popolazione ucraina inerme e innocente, dinanzi a questo diluvio di sangue, a questa eruzione di barbarie, a questo annichilimento della ragione e del sentimento di umanita', esprimiamo la nostra piena solidarieta' agli aggrediti e chiediamo che cessi immediatamente la carneficina, che torni la pace e il rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Dinanzi al crescente pericolo che la guerra scatenata dal folle e criminale governo russo contro la popolazione ucraina inerme e innocente possa espandersi fino a diventare una guerra mondiale, una guerra nucleare, che potrebbe distruggere l'intera famiglia umana, esprimiamo la nostra piena solidarieta' agli aggrediti e chiediamo che cessi immediatamente la carneficina, che si torni immediatamente alla pace e al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Occorre opporsi al male facendo il bene.
Occorre opporsi alla violenza con la nonviolenza.
Occorre opporsi alle uccisioni salvando le vite.
Sosteniamo l'impegno di papa Francesco per fermare la guerra e salvare le vite, impegno condiviso da ogni persona di volonta' buona.
Sosteniamo l'impegno di chiunque si adoperi per far cessare la guerra e le stragi.
Sosteniamo l'impegno di chiunque si adoperi per un immediato negoziato di pace.
Sosteniamo ogni iniziativa che salva le vite.
E ripetiamo ancora una volta alcune parole che gia' piu' volte abbiamo ripetuto in queste settimane di dolore e di orrore.
Cosa dobbiamo fare noi senza potere?
Dobbiamo esercitare il nostro potere, il potere dei senza potere.
Dobbiamo soccorrere, accogliere, assistere tutte le persone in fuga dalla guerra: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo inviare aiuti umanitari alla popolazione ucraina, tutti gli aiuti umanitari possibili: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo far giungere in Ucraina da tutto il mondo migliaia, milioni di persone disarmate a fare interposizione nonviolenta e soccorso umanitario, con il patrocinio e la guida dell'Onu: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo sostenere la resistenza nonviolenta della popolazione ucraina: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo sostenere l'opposizione nonviolenta della popolazione russa contraria alla guerra e al regime; l'opposizione nonviolenta che chiede giustizia e liberta', democrazia e diritti umani, legalita' e pace: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo insorgere nonviolentemente contro la guerra e contro le armi: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo insorgere nonviolentemente per imporre ai governi assassini - il governo russo aggressore, ma anche tutti gli altri governi coinvolti nella guerra e nelle stragi di cui la guerra consiste - il cessate il fuoco e i negoziati di pace: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo insorgere nonviolentemente per far cessare l'invio di armi che alimenta la guerra e le stragi: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo insorgere nonviolentemente per fermare il riarmo che minaccia l'umanita' intera: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo insorgere nonviolentemente per far cessare le cosiddette "sanzioni" che invece di contrastare la guerra la favoreggiano, che invece di colpire gli sfruttatori e i massacratori colpiscono innanzitutto le classi sociali sfruttate ed oppresse impoverendole ancora di piu' ed esponendole a piu' gravi sofferenze e pericoli: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo insorgere nonviolentemente per lo scioglimento della Nato, un'organizzazione terrorista e stragista i cui vertici vanno processati e condannati per i crimini di guerra ed i crimini contro l'umanita' commessi negli ultimi decenni: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo insorgere nonviolentemente per imporre al governo italiano il rispetto della Costituzione italiana che ripudia la guerra: salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
5. REPETITA IUVANT. CAROL GOKEE: RISE UP FOR PELTIER CALL TO ACTION TOOLKIT
[Dal comitato internazionale di difesa di Leonard Peltier ("International Leonard Peltier Defense Committee", 428-A8 Farnham St. Marshall, WI. 53559, 715.209.4453, sito: www.whoisleonardpeltier.info, e-mail: Contact at whoisleonardpeltier.info) riceviamo e diffondiamo]
Ask President Biden for the Immediate Release of Leonard Peltier!
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Call to Action Briefing
There is no doubt that our criminal justice system is imperfect, and Mr. Peltier knows firsthand just how imperfect it can be.
"I call on President Biden to commute Mr. Peltier's sentence expeditiously. It is the right thing to do." - Senator Patrick Leahy (D-Vt), longest serving member of the U.S. Senate
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Call to Action
Contact President Biden today!
202.456.1111
Ask for the immediate release of Leonard Peliter
Call President Biden Today! 202.456.1111
Please note: The White House comment line is open from 11 a.m. to 3 p.m.
Eastern, Tuesday through Thursday.
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Important Links:
Change.org Petition: https://bit.ly/3refswl
Contact your local Representatives: https://bit.ly/housereplp
New York Times Article : Clemency for Peltier:
Guardian Article Calling for Clemency:
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Graphics:
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Please use these graphics to post on social media outlets.
RISEUpForPeltier Signs & Banner Art link here
Use images in this link above for signs and banners for art builds.
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Official Hashtags
#RiseUpForPeltier
#FreeLeonardPeltier
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Account to Tag
@POTUS
@whitehouse
@OfficialFBOP (Bureau of Prisons)
@PeltierHQ (International Leonard Peltier Defense Committee)
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Sample Facebook and Instagram Post (Copy and Paste)
Call-to-Action
Leonard Peltier, Anishinaabe and Dakota, has spent over 4 decades of his life behind bars, and recently, the prison system has failed to provide him adequate care and protection against COVID-19. His story is the epitome of the systemic abuse that continues to target Indigenous people and Movement Leaders.
We call upon President Biden to show proof of his efforts toward justice and equity by granting Executive Clemency to elder movement leader Leonard Peltier.
Call the White House and demand the release of Leonard Peltier. (202) 456-1111. Say
you support the commutation of #LeonardPeltier's sentence. He's held at USP-Coleman I in FL. Register number 89637-132
Sign the online petition: https://bit.ly/3refswl
Contact your reps. Find them here: https://bit.ly/35raR
#RiseUpForPeltier
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Here's what you need to know to #RiseUpForPeltier
On March 26, 2020 the Office of the Attorney General issued guidelines for the "Prioritization of Home Confinement as Appropriate in Response to COVID-19 Pandemic." A release to home confinement can be an immediate measure to ensure that Mr. Peltier gets the health care that he requires while the ILPDC continues to push for the commutation of his sentence.
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Mr. Peltier's home community on the Turtle Mountain Reservation in North Dakota continues to plead for his return, confirming that they do not see his release as a threat to his community. Read the full letter here.
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The International Leonard Peltier Defense Committee (ILPDC) is calling on the public to contact the White House and urge President Biden to take immediate action. Next, contact members of Congress and ask them to call upon the Warden at USP Coleman-1 and Bureau of Prisons Director Michael Carvajal, urging the immediate release of Leonard Peltier to home confinement.
It is time for Leonard Peltier to go home and be taken care of by his people. He has suffered for far too long and time is running out. Enough is enough!
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Senator Patrick Leahy (D-Vt), the longest serving member of the U.S. Senate issued a statement urging President Biden to commute Leonard Peltier's sentence stating that, "His trial was so riddled with flaws that even one of the prosecutors trying him has acknowledged that Peltier was wrongfully convicted... He is exactly the kind of individual who should be considered for clemency... I have long believed that pardons and commutations are vital tools to offer clemency and relief, particularly when our criminal justice system has been contorted to propagate injustices. I call on President Biden to commute Mr. Peltier.s sentence expeditiously. It is the right thing to do."
Read the full statement here:
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Sample Tweets (Copy and Paste)
Mr. Peltier's home community on the Turtle Mountain Reservation in North Dakota continues to plead for his return, confirming that they do not see his release as a threat to his community. Read the full letter here:
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The IPLDC is calling on the public to contact the White House and urge President Biden to take immediate action. Next, contact members of Congress and ask them to call upon the Warden at USP Coleman-1 and Bureau of Prisons Director Michal Carvajal, urging the immediate release of Leonard Peltier to home confinement.
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It is time for Leonard Peltier to go home and be taken care of by his people. He has suffered for far too long and time is running out. Enough is enough.
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For Media Inquiries, Please Contact:
Carol Gokee, International Leonard Peltier Defense Committee, 715-209-4453
Jean Roach, International Leonard Peltier Defense Committee, 605-415-3127
Kevin Sharp, former Federal District Court Judge & Peltier's lead attorney, 615-434-7001
6. DOCUMENTAZIONE. EZEKIEL J. WALKER: IMPRISONED LEONARD PELTIER SEEKS PRESIDENTIAL CLEMENCY AFTER COVID BATTLE
[Dal sito theblackwallsttimes.com riprendiamo e diffondiamo il seguente articolo del 25 marzo 2022]
Native American activist Leonard Peltier is hopeful he'll have a chance to clear his name before he leaves this world.
The high profile member of the American Indian Movement been imprisoned nearly half a century for the murders of two FBI agents at South Dakota's Pine Ridge Indian Reservation in 1975, a crime he's always maintained he did not commit.
According to NBC News, Peltier, 77, now wants President Joe Biden to review his case and grant him clemency so he won't die in prison. He's not looking for a presidential pardon, because it would be granted for a crime he insists he is innocent of. Instead, Peltier wants a new trial and he's not alone.
Recent calls from Peltier's supporters and family for him to be released have also noted his failing health, including a recent bout of Covid-19. In his first media interview since 2016, Peltier said by phone on Wednesday from his federal prison in Central Florida, "They're going to try and make me die here."
*
Leonard Peltier is assisted by family and tribe.
Peltier's family says he is struggling with diabetes, hypertension, partial blindness from a stroke and an abdominal aortic aneurysm. According to his loved ones, he also tested positive for Covid in late January at the Federal Correctional Complex Coleman's high-security facility. Peltier states he was left untreated and uncared during long stretches of his covid bout, only fed food that matched his misery.
The Democratic National Committee's Native American Caucus wrote in a letter last week that Leonard Peltier's continued incarceration "symbolizes the decades-old racial injustice towards Native Americans," HuffPost reported.
*
New evidence may support Peltier's case.
Having spent years in prison mulling over his case and the various legal rulings, Leonard Peltier said there is evidence he'd like to present to show he didn't fire the bullets that killed two agents in a chaotic shootout on the Pine Ridge Indian Reservation in South Dakota in June 1975.
Peltier's tribe, the Turtle Mountain Band of Chippewa, and Native American activist groups also believe Peltier is innocent, many maintaining he was scapegoated by the federal government in its pursuit to hold someone accountable for the agents' deaths.
His attorney, Kevin Sharp, a former federal judge, argues that "there's no evidence to convict him on," Sharp said. "He was convicted on aiding and abetting murder, but who did he aid and abet? His co-defendants were acquitted based on self-defense."
Furthermore last year, retired federal prosecutor James Reynolds, who supervised Peltier's post-trial sentencing and appeals, wrote in a letter to Biden that "we were not able to prove that Mr. Peltier personally committed any offense on the Pine Ridge Reservation."
Reynolds also acknowledged a long-held belief that Leonard Peltier was treated differently at the time because of a "broken relationship between Native Americans and the government." He continued that Peltier was prosecuted with "minimal evidence" that "I strongly doubt would be upheld in any court today."
*
Hoover's FBI has remained adamant Peltier is guilty.
In a rare public demonstration during the Clinton Administration, about 500 FBI active and retired agents, and staff members marched to the White House to protest any possible clemency coming toward Peltier. Today they remain just as unified.
The FBI said in a statement Thursday that it holds "resolute against the commutation of Leonard Peltier's sentence" and that "we must never forget or put aside that Peltier intentionally and mercilessly murdered these two young men and has never expressed remorse for his ruthless actions."
Asked in January whether Biden was reviewing a request to commute Peltier's sentence, White House press secretary Jen Psaki told reporters, "I don't have anything to predict for you." The White House has not commented regarding Peltier's clemency since.
7. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...
... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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LA BIBLIOTECA DI ZOROBABELE
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Segnalazioni librarie e letture nonviolente
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 441 del 10 maggio 2022
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