[Nonviolenza] La biblioteca di Zorobabele. 440



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LA BIBLIOTECA DI ZOROBABELE
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Segnalazioni librarie e letture nonviolente
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 440 del 9 maggio 2022

In questo numero:
1. Un'azione efficace, e forse la piu' efficace, per fermare la guerra e salvare innumerevoli vite: sciogliere la Nato
2. Due cose che potrebbe e dovrebbe fare l'Unione Europea per la pace che salva le vite
3. Con un convegno il 10 maggio Viterbo si appresta a ricordare don Dante Bernini, voce contro la guerra, braccio solidale, cuore pensante
4. Carol Gokee: Rise Up For Peltier Call to Action Toolkit
5. Ripetiamo ancora una volta...
6. Alcune poesie di Wislawa Szymborska

1. REPETITA IUVANT. UN'AZIONE EFFICACE, E FORSE LA PIU' EFFICACE, PER FERMARE LA GUERRA E SALVARE INNUMEREVOLI VITE: SCIOGLIERE LA NATO

Ogni persona ragionevole, ogni umano istituto ordinato al bene comune, crediamo condividano queste convinzioni: che ogni essere umano ha diritto alla vita; che la guerra, che le vite umane distrugge, e' un crimine.
Ed in specifico riferimento alla guerra scatenata dal folle e criminale governo russo contro la popolazione ucraina inerme e innocente: che occorre soccorrere, accogliere, assistere tutte le persone in fuga dalla guerra; che occorre inviare aiuti umanitari per sostentare l'esistenza di chi non puo' o non vuole fuggire, e per ricostruire prima possibile e meglio possibile le strutture e i servizi necessari alla vita quotidiana; che occorre inviare forze di interposizione nonarmata e nonviolenta sotto la guida dell'Onu per fermare subito le stragi e le devastazioni; che occorre adoperarsi per l'immediato cessate il fuoco e l'immediato inizio di negoziati di pace che facciano cessare tutte le uccisioni.
E un'altra cosa ancora occorre fare, e farla subito, ed e' un compito che precisamente riguarda alcuni paesi europei tra cui l'Italia: sciogliere la Nato.
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La Nato, organizzazione terrorista e stragista, braccio armato dell'azione militare statunitense per destabilizzare, devastare, immiserire, imbarbarire l'Europa, deve essere al piu' presto sciolta, ed i suoi vertici devono essere processati per i crimini commessi da decenni a questa parte.
E nelle more delle procedure di scioglimento, per impedire che possa commettere nuovi crimini, occorre che i governi dei paesi che ne fanno parte pongano il loro veto a qualunque iniziativa l'organizzazione terrorista e stragista intendesse realizzare.
Sciogliere la Nato e' la cosa di gran lunga piu' efficace che i paesi europei che ne sono membri possano fare oggi per la pace e per salvare innumerevoli vite.
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Solo con lo scioglimento della Nato cadrebbe ogni fraudolento pretesto per la scellerata guerra che il folle e criminale governo russo sta conducendo contro la popolazione ucraina inerme e innocente.
Solo con lo scioglimento della Nato l'Unione Europea potrebbe tornare alla politica di pace e cooperazione dichiarata in tutti i suoi atti costitutivi e strumenti giuridici fondamentali.
Solo con lo scioglimento della Nato l'Unione Europea potrebbe realizzare una politica di difesa e sicurezza comune, finalmente non piu' asservita all'imperialismo americano.
Solo con lo scioglimento della Nato l'Unione Europea potrebbe divenire una vera unione europea: inclusiva di tutti i paesi europei, Russia compresa.
Solo con lo scioglimento della Nato l'Unione Europea potrebbe avviare la politica di disarmo necessaria e urgente per contrastare il pericolo di una guerra mondiale che puo' distruggere l'intera civilta' umana.
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Si riconosca la nuda verita': la Nato, con la fine del Patto di Varsavia e il crollo dell'Urss, non e' piu' - se mai lo fosse stata - un'alleanza difensiva, ma e' un'alleanza militare aggressiva il cui scopo e' minacciare, preparare, provocare, organizzare, eseguire destabilizzazioni, colpi di stato e guerre, guerre che sempre e solo consistono dell'uccisione di esseri umani, guerre che sempre e solo costituiscono crimini contro l'umanita'.
Si riconosca la nuda verita': la Nato non aiuta affatto il popolo ucraino vittima dell'invasione, della guerra, delle stragi e delle devastazioni volute dal folle e criminale governo russo: la Nato, come il governo americano di cui e' estensione e strumento, ne favoreggia il massacro.
Si riconosca la nuda verita': la Nato non contrasta la violenza del folle e criminale governo russo: gli fornisce materia per la propaganda, per quanto menzognera e fraudolenta essa palesemente sia.
Si riconosca la nuda verita': la Nato impedisce che l'Unione Europea ed i paesi che ne fanno parte possano contribuire positivamente a un negoziato che ponga fine alla guerra e alle stragi.
Si riconosca la nuda verita': la Nato opera per la crescita del riarmo, della militarizzazione, del bellicismo che stanno mettendo in pericolo l'esistenza dell'intera umanita'.
Si riconosca la nuda verita': la Nato non promuove ne' difende la democrazia e i diritti umani, ma il militarismo, il primato delle armi e della violenza, il disprezzo per le vite umane, la barbarie razzista e il potere imperiale del complesso militare-industriale che governa la politica statunitense contro il diritto e la liberazione dei popoli, contro i diritti umani di tutti gli esseri umani, contro il mondo vivente vittima di uno sfruttamento insostenibile e desertificatore.
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E' ovvio: non basta sciogliere la Nato, occorre anche soccorrere tutte le vittime della guerra e della fame, delle violenze e dei disastri.
E' ovvio: non basta sciogliere la Nato, occorre anche il disarmo e la smilitarizzazione del mondo.
E' ovvio: non basta sciogliere la Nato, occorre anche la cooperazione internazionale per il bene comune dell'umanita'.
E' ovvio: non basta sciogliere la Nato, occorre anche sostenere la democrazia e i diritti umani ovunque.
E' ovvio: non basta sciogliere la Nato, occorre anche contrastare tutti i regimi che violano i diritti umani, tutti i regimi dittatoriali, tutti i regimi che commettono guerre e stragi, come il folle e criminale governo russo.
E' ovvio: non basta sciogliere la Nato, occorre anche sostenere l'Onu ed aumentarne l'efficacia.
E' ovvio: non basta sciogliere la Nato, occorre anche passare dalla difesa armata alla difesa popolare nonviolenta; dalla gestione dei conflitti basata sulla forza alla gestione e risoluzione nonviolenta dei conflitti; dal periclitante status quo alla politica nonviolenta, alla societa' nonviolenta, alla nonviolenza come metodo e come sistema, alla nonviolenza come fondamento del diritto, delle relazioni, delle istituzioni, della convivenza. E fortunatamente gia' molte e luminose sono le esperienze storiche nonviolente cui fare riferimento.
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Un'Unione Europea che s'impegnasse per lo scioglimento della Nato potrebbe chiedere con effettiva capacita' di persuasione al governo russo di porre immediatamente fine alla guerra contro la popolazione ucraina.
Anche un singolo paese europeo membro della Nato che s'impegnasse per lo scioglimento della Nato (nel frattempo fermandone ogni iniziativa esercitando il suo potere di veto) potrebbe chiedere con effettiva capacita' di persuasione al governo russo di porre immediatamente fine alla guerra contro la popolazione ucraina.
Occorre fermare immediatamente la guerra scatenata dal folle e criminale governo russo.
Occorre fermare immediatamente la guerra e le stragi di cui essa consiste.
Occorre fermare immediatamente la guerra per salvare tutte le vite umane che e' possibile salvare.
Occorre fermare immediatamente la guerra che gia' si sta estendendo e puo' diventare da un momento all'altro mondiale e nucleare, e distruggere l'intera famiglia umana.
Occorre fermare immediatamente la guerra.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

2. REPETITA IUVANT. DUE COSE CHE POTREBBE E DOVREBBE FARE L'UNIONE EUROPEA PER LA PACE CHE SALVA LE VITE

Agli istituti apicali dell'Unione Europea, a chi li presiede e dirige
Gentili signore e signori,
due cose potrebbe e dovrebbe fare immediatamente l'Unione Europea per la pace e per salvare le vite di innumerevoli persone in pericolo di morte in Ucraina.
1. Chiedere al governo russo di fermare immediatamente la scellerata e folle guerra che ha criminalmente scatenato contro la popolazione ucraina, cosi' da far cessare immediatamente le stragi e le devastazioni e salvare innumerevoli vite umane.
2. Impegnarsi come atto unilaterale di buona volonta', di realismo e di razionalita', a:
a) revocare immediatamente tutte le sanzioni contro la Russia che stanno provocando una catastrofe in tutta Europa;
b) chiedere ai governi dei paesi europei che fanno parte dell'organizzazione terrorista e stragista della Nato di bloccarne con il loro diritto di veto ogni attivita', e di impegnarsi per il suo scioglimento al fine di poter realizzare una struttura europea di sicurezza e difesa comune non piu' prostituita all'imperialismo americano e finalmente inclusiva di tutti i paesi europei, Russia compresa;
c) cessare immediatamente di prendere parte alla guerra e al massacro della popolazione ucraina, ed adoperarsi unicamente: I. per inviare alla popolazione ucraina i necessari urgentissimi ingentissimi aiuti umanitari; II. per soccorrere, accogliere, assistere tutte le persone bisognose di aiuto; III. per ricostruire al piu' presto case, scuole, ospedali, strade, tutte le infrastrutture della pacifica vita civile e produttiva;
d) proporre l'ingresso nell'Unione Europea di tutti i paesi europei, Russia compresa;
e) adoperarsi per l'immediata apertura di un negoziato di pace sotto l'egida dell'Onu e con la presenza sul territorio ucraino di adeguate - nel numero necessario, per quanto grande esso possa essere - forze Onu nonarmate e nonviolente di interposizione, vigilanza e peacekeeping.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Se non per umanita', almeno per realismo politico, l'Unione Europea accolga queste due proposte.
Se non per esercizio della razionalita' e della moralita', almeno per dovere d'ufficio e corretta intellezione e concreto adempimento delle sue obbligazioni giuridiche, l'Unione Europea accolga queste due proposte.
Fermare la guerra e la stragi di cui essa consiste e' l'urgenza delle urgenze.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Poiche' ci sembra che chi ha rilevanti ruoli istituzionali nell'Unione Europea, come nei governi e nei parlamenti dei paesi che la compongono, non sappia o non voglia consigliarvi queste semplici, necessarie e tra loro interconnesse iniziative, ci siamo permessi di farlo noi, che non abbiamo abdicato ai nostri doveri di esseri umani solleciti del pubblico bene, persuasi che ogni essere umano abbia diritto alla vita e che la guerra e' il piu' atroce dei crimini contro l'umanita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Augurandovi ogni bene,
il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 6 maggio 2022

3. INCONTRI. CON UN CONVEGNO IL 10 MAGGIO VITERBO SI APPRESTA A RICORDARE DON DANTE BERNINI, VOCE CONTRO LA GUERRA, BRACCIO SOLIDALE, CUORE PENSANTE

Riferiscono i locali mezzi d'informazione che tra qualche giorno, il 10 maggio 2022, nella Sala Regia di Palazzo dei Priori, molte persone amiche, il "Tavolo per la pace" e la citta' di Viterbo ricorderanno don Dante Bernini, di cui lo scorso 20 aprile ricorreva il centenario della nascita.
L'incontro fa seguito alla commemorazione che il 20 aprile si e' svolta presso il santuario di Santa Maria della Quercia, nel piccolo borgo viterbese in cui don Dante era nato nel 1922, in cui era tornato a vivere negli ultimi anni ed in cui e' morto il 27 settembre 2019.
Nell'incontro del 10 maggio verranno ripercorse alcune riflessioni di don Dante e si dara' testimonianza di come il suo impegno di pace, di solidarieta', di nonviolenza, ispiri oggi l'impegno di chi si oppone alla guerra e alle uccisioni, di chi si adopera ancora e sempre in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani, di chi s'impegna in difesa dell'intero mondo vivente.
L'introduzione sara' svolta da Mario Di Marco, figura storica del movimento per la pace a Viterbo.
La relazione principale su "Don Dante Bernini maestro di pace" sara' tenuta da don Dario Vitali, cattedratico illustre, a don Dante legato da lunga amicizia e devozione filiale.
Tra gli interventi anche un'azione teatrale di Pietro Benedetti, regista e attore, ricercatore partecipante e narratore di comunita', militante del movimento operaio, pacifista ed ecologista, che e' anche uno dei piu' vivi studiosi e testimoni della cultura popolare dell'Alto Lazio, dell'impegno di pace e delle lotte politiche e sociali delle oppresse e degli oppressi, che di don Dante e' stato allievo, amico e collaboratore nell'impegno di solidarieta' gia' mezzo secolo fa.
A concludere l'incontro commemorativo e' stato chiamato Enrico Peyretti, una delle figure piu' prestigiose del pensiero della pace, anch'egli a don Dante legato da lunga amicizia e profondo affetto.
E' vivo in citta' il ricordo di don Dante Bernini, e ricordare don Dante significa ricordarne il costante impegno di pace e di solidarieta', l'azione nonviolenta, la sollecitudine per il bene comune.
E come tutti i cittadini di Viterbo anche noi siamo grati ai promotori di questa encomiabile iniziativa di commemorazione e testimonianza.
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E ad esprimere il nostro apprezzamento e la nostra gratitudine ai promotori, alcune minime considerazioni vorremmo qui proporre.
In questi giorni in cui la guerra fa scempio dell'umanita' in tante parti del mondo e finanche nel cuore dell'Europa, la memoria di don Dante Bernini convoca a un piu' profondo, intenso, concreto impegno per fermare le stragi, per salvare le vite.
Mentre la violenza razzista e schiavista continua a mietere vittime, dai lager in Libia alla strage degli innocenti nel Mediterraneo, al vero e proprio apartheid nei paesi europei, la memoria di don Dante Bernini convoca a un piu' profondo, intenso, concreto impegno in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Mentre prosegue la devastazione del mondo vivente provocata da un sistema di potere insaziabilmente avido e cinico, da un consumismo sfrenato e irresponsabile, da una politica e da un'economia disumane e desertificatrici, la memoria di don Dante Bernini convoca a un piu' profondo, intenso, concreto impegno per la salvaguardia dell'intero mondo vivente.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Condividere fra tutte e tutti tutto il bene e tutti i beni.
Difendere quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Alleghiamo in calce:
1. Il comunicato dei promotori dell'iniziativa del 10 maggio 2022, cui rinnoviamo la nostra gratitudine;
2. Una minima notizia su don Dante Bernini;
3. Nel ricordo di don Dante Bernini, ancora un appello a fermare la guerra e salvare le vite (alcune riflessioni condivise tra alcune persone amiche della nonviolenza).
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Allegato primo: Il comunicato dei promotori dell'iniziativa del 10 maggio 2022
DON DANTE BERNINI NEL CENTENARIO DELLA NASCITA
RICORDIAMO UN LUMINOSO UOMO DI PACE IN QUESTI TENEBROSI GIORNI DI GUERRA
Viterbo, Sala Regia di Palazzo dei Priori
10 maggio, ore 15.30
Cento anni fa, il 20 aprile 1922 a La Quercia, nasceva don Dante Bernini, dove il 27 settembre del 2019 si e' conclusa la sua vita. Vogliamo ricordarlo per quello che e' stato ovvero un educatore amorevole, un uomo sapiente capace di ascolto e di condivisione, una persona diuturnamente protesa al servizio degli ultimi.
Un esempio di una vita virtuosa, accudente, sobria, sollecita del bene di tutti. Un uomo sempre impegnato a soccorrere chi era nel dolore, a promuovere la pace, la giustizia, il dialogo interreligioso, la fratellanza, la solidarieta' fra tutti gli esseri umani e con una sensibilita' e attenzione profetiche, che per tanti aspetti hanno precorso i tempi, verso le sofferenze delle persone migranti, della Madre Terra e dell'intero mondo vivente.
L'amico prezioso, l'amico che tutti vorremmo avere vicino nell'ora della prova, nell'ora del bisogno, nell'ora della verita'. L'amico, il padre, il maestro che tanto ci mancano in questi giorni di sempre maggiore incertezza e sofferenza per le sorti del genere umano anche a causa della guerra in Ucraina.
Il 2 ottobre 2014, nella Giornata internazionale della nonviolenza, la Citta' di Viterbo con una solenne cerimonia nella Sala Regia di Palazzo dei Priori gli ha tributato il riconoscimento pubblico dell'impegno di tutta una vita e successivamente, il 13 aprile 2015, nell'anniversario della promulgazione della "Pacem in Terris", e' stata realizzata in suo onore a Viterbo una "Giornata per la Pace". Don Dante, nel corso della sua lunga vita, e' stato vescovo della diocesi di Albano, presidente della Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale Italiana e membro della "Comece'" (Commission des Episcopats de la Communaute' Europeenne) un organismo internazionale della Chiesa cattolica volto a favorire pace e dialogo in Europa. E' stato inoltre promotore di numerose iniziative di solidarieta' per la realizzazione di scuole e strutture di assistenza sanitaria in Africa.
Programma
Ore 15.30 Registrazione dei partecipanti
Ore 16.00 Introduzione di Mario Di Marco, del Tavolo per la pace di Viterbo
ore 16,15 Proiezione di un contributo video
Ore 16.25 Saluto del Vescovo di Viterbo, saluti delle Autorita', lettura del messaggio di S.E. monsignor Luigi Bettazzi, presidente emerito di Pax Christi
0re 16.45 "Don Dante Bernini maestro di pace", intervento di Dario Vitali, direttore del Dipartimento di Teologia dogmatica della Pontificia Universita' Gregoriana
Ore 17.15 Contributo artistico di Pietro Benedetti, attore, regista, narratore di comunita'
Ore 17.40 Interventi
Ore 18.15 "Nel ricordo di don Dante Bernini pensare e costruire la pace oggi", conclusioni di Enrico Peyretti, del Centro Studi per la pace e la nonviolenza "Sereno Regis" di Torino
Ore 19.00 Conclusione dell'incontro
Per le norme di contrasto alla diffusione del Covid-19 la Sala Regia potra' ospitare un numero massimo di 50 persone.
Viterbo,  2 maggio 2022
Per contatti: tavolopace.viterbo at gmail.com
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Allegato secondo: Una minima notizia su don Dante Bernini
"Vescovo emerito della diocesi di Albano, gia' presidente della Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale Italiana e gia' membro della "Comece'" (Commission des Episcopats de la Communaute' Europeenne), una delle figure piu' illustri dell'impegno di pace, solidarieta', nonviolenza, che nell'arco dell'intera sua vita come sacerdote e come docente e' stato costantemente impegnato per la pace e per la giustizia, nella solidarieta' con i sofferenti e gli oppressi, nell'impegno per la salvaguardia del creato, nella promozione della nonviolenza, unendo all'adempimento scrupoloso dei prestigiosi incarichi di grande responsabilita' un costante ascolto di tutti coloro che a lui venivano a rivolgersi per consiglio e per aiuto, a tutti sempre offrendo generosamente il suo conforto e sostegno, la sua parola buona e luminosa e l'abbraccio suo saldo e fraterno". Cosi' nella motivazione del riconoscimento attribuitogli il 2 ottobre 2014, nella Giornata internazionale della nonviolenza, dalla Citta' di Viterbo con una solenne cerimonia nella Sala Regia di Palazzo dei Priori. Successivamente, il 13 aprile 2015, nell'anniversario della promulgazione della "Pacem in Terris", era stata realizzata in suo onore a Viterbo una "Giornata per la Pace".
Era nato a La Quercia, piccola frazione di Viterbo, il 20 aprile 1922, e vi era tornato a vivere nell'operosa sua vecchiaia; li' e' deceduto il 27 settembre 2019. Persona buona, costruttore di pace, luminosa figura della nonviolenza, era un punto di riferimento per ogni persona bisognosa di aiuto come per ogni persona impegnata nella solidarieta' concreta, per il bene comune dell'umanita', per la salvaguardia del mondo vivente.
Un suo amico cosi' lo ricordava qualche tempo fa: "E' stato un costruttore di pace, un difensore della dignita' umana, un testimone della nonviolenza.
E un educatore amorevole, un uomo sapiente capace di ascolto e di condivisione, una persona diuturnamente protesa al servizio degli ultimi, alla sequela del migliore dei maestri.
E un amico prezioso, l'amico che tutti vorremmo avere vicino nell'ora della prova, nell'ora del bisogno, nell'ora della verita'.
Lascia luminoso un ricordo, un esempio e un appello.
Il ricordo della dolcezza, della mitezza con cui sapeva adempiere ai suoi uffici, con cui sapeva sovvenire chi a lui si rivolgeva per aiuto, per conforto o per consiglio, con cui sapeva accogliere chiunque bussasse alla sua porta, il piu' generoso e fraterno degli ospiti. E il ricordo della sua sapienza armoniosa e della sua forza ermeneutica, della sua virtu' psicagogica, della sua capacita' maieutica.
L'esempio di una vita virtuosa, accudente, sollecita del bene di tutti. L'esempio di una vita impegnata a soccorrere chi e' nel dolore, a promuovere la pace, la giustizia, la fratellanza e la sororita', la solidarieta' fra tutti gli esseri umani e con l'intero mondo vivente.
L'appello a contrastare il male facendo il bene, ad essere operatrici ed operatori di pace, alla solidarieta' che ogni essere umano riconosce e raggiunge e sostiene e conforta, alla condivisione del bene e dei beni, ad essere l'umanita' come dovrebbe essere.
Chi ha letto i Miserabili ricordera' per sempre il folgorante episodio che apre quell'opera grande: il sant'uomo che accoglie Jean Valjean e lo salva due volte. Don Dante Bernini era quel sant'uomo".
E ancora, e' stato scritto che "Chiunque lo abbia conosciuto reca inciso nel cuore il suo ricordo, e sente ancora la sua sollecitudine e il suo appello ad operare per il bene comune, per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani, per il rispetto e la protezione dell'intero mondo vivente; sente ancora la sua solidarieta' con tutte le oppresse e gli oppressi; sente ancora la sua costante attitudine ed esortazione alla condivisione del bene e dei beni con ogni persona bisognosa di aiuto; ricorda ancora quel volto e quella voce che chiamano all'impegno per la liberazione comune, all'impegno contro tutte le violenze, all'impegno per l'eguaglianza di diritti, la giustizia e la liberta', la solidarieta' e la misericordia, la fraternita' e la sororita', la responsabilita' e la condivisione. Quest'uomo era veramente figura della nonviolenza in cammino, alla sequela di chi ad ogni oppressione, ad ogni menzogna, ad ogni ingiustizia, ad ogni violenza sempre si oppose.
Anche nel ricordo di don Dante Bernini continui l'impegno comune contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere".
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Allegato terzo: Nel ricordo di don Dante Bernini, ancora un appello a fermare la guerra e salvare le vite
Dinanzi all'orrore della guerra scatenata dal folle e criminale governo russo contro la popolazione ucraina inerme e innocente, esprimiamo la nostra piena solidarieta' agli aggrediti e chiediamo che cessi immediatamente la carneficina, che torni la pace e il rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Dinanzi al quotidiano accumularsi delle stragi, delle devastazioni, delle abominevoli disumanita' di cui consiste la guerra scatenata dal folle e criminale governo russo contro la popolazione ucraina inerme e innocente, dinanzi a questo diluvio di sangue, a questa eruzione di barbarie, a questo annichilimento della ragione e del sentimento di umanita', esprimiamo la nostra piena solidarieta' agli aggrediti e chiediamo che cessi immediatamente la carneficina, che torni la pace e il rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Dinanzi al crescente pericolo che la guerra scatenata dal folle e criminale governo russo contro la popolazione ucraina inerme e innocente possa espandersi fino a diventare una guerra mondiale, una guerra nucleare, che potrebbe distruggere l'intera famiglia umana, esprimiamo la nostra piena solidarieta' agli aggrediti e chiediamo che cessi immediatamente la carneficina, che si torni immediatamente alla pace e al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Occorre opporsi al male facendo il bene.
Occorre opporsi alla violenza con la nonviolenza.
Occorre opporsi alle uccisioni salvando le vite.
Sosteniamo l'impegno di papa Francesco per fermare la guerra e salvare le vite, impegno condiviso da ogni persona di volonta' buona.
Sosteniamo l'impegno di chiunque si adoperi per far cessare la guerra e le stragi.
Sosteniamo l'impegno di chiunque si adoperi per un immediato negoziato di pace.
Sosteniamo ogni iniziativa che salva le vite.
E ripetiamo ancora una volta alcune parole che gia' piu' volte abbiamo ripetuto in queste settimane di dolore e di orrore.
Cosa dobbiamo fare noi senza potere?
Dobbiamo esercitare il nostro potere, il potere dei senza potere.
Dobbiamo soccorrere, accogliere, assistere tutte le persone in fuga dalla guerra: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo inviare aiuti umanitari alla popolazione ucraina, tutti gli aiuti umanitari possibili: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo far giungere in Ucraina da tutto il mondo migliaia, milioni di persone disarmate a fare interposizione nonviolenta e soccorso umanitario, con il patrocinio e la guida dell'Onu: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo sostenere la resistenza nonviolenta della popolazione ucraina: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo sostenere l'opposizione nonviolenta della popolazione russa contraria alla guerra e al regime; l'opposizione nonviolenta che chiede giustizia e liberta', democrazia e diritti umani, legalita' e pace: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo insorgere nonviolentemente contro la guerra e contro le armi: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo insorgere nonviolentemente per imporre ai governi assassini - il governo russo aggressore, ma anche tutti gli altri governi coinvolti nella guerra e nelle stragi di cui la guerra consiste - il cessate il fuoco e i negoziati di pace: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo insorgere nonviolentemente per far cessare l'invio di armi che alimenta la guerra e le stragi: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo insorgere nonviolentemente per fermare il riarmo che minaccia l'umanita' intera: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo insorgere nonviolentemente per far cessare le cosiddette "sanzioni" che invece di contrastare la guerra la favoreggiano, che invece di colpire gli sfruttatori e i massacratori colpiscono innanzitutto le classi sociali sfruttate ed oppresse impoverendole ancora di piu' ed esponendole a piu' gravi sofferenze e pericoli: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo insorgere nonviolentemente per lo scioglimento della Nato, un'organizzazione terrorista e stragista i cui vertici vanno processati e condannati per i crimini di guerra ed i crimini contro l'umanita' commessi negli ultimi decenni: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo insorgere nonviolentemente per imporre al governo italiano il rispetto della Costituzione italiana che ripudia la guerra: salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.

4. REPETITA IUVANT. CAROL GOKEE: RISE UP FOR PELTIER CALL TO ACTION TOOLKIT
[Dal comitato internazionale di difesa di Leonard Peltier ("International Leonard Peltier Defense Committee", 428-A8 Farnham St. Marshall, WI. 53559, 715.209.4453, sito: www.whoisleonardpeltier.info, e-mail: Contact at whoisleonardpeltier.info) riceviamo e diffondiamo]

Ask President Biden for the Immediate Release of Leonard Peltier!
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Call to Action Briefing
There is no doubt that our criminal justice system is imperfect, and Mr. Peltier knows firsthand just how imperfect it can be.
"I call on President Biden to commute Mr. Peltier's sentence expeditiously. It is the right thing to do." - Senator Patrick Leahy (D-Vt), longest serving member of the U.S. Senate
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Call to Action
Contact President Biden today!
202.456.1111
Ask for the immediate release of Leonard Peliter
Call President Biden Today! 202.456.1111
Please note: The White House comment line is open from 11 a.m. to 3 p.m.
Eastern, Tuesday through Thursday.
*
Important Links:
Change.org Petition: https://bit.ly/3refswl
Contact your local Representatives: https://bit.ly/housereplp
New York Times Article : Clemency for Peltier:
https://docs.google.com/document/d/1zpHhgTsR0cOQkqxlCJ-7fKoW2qJzTx9SbdoqaldBJlg/edit
Guardian Article Calling for Clemency:
https://amp.theguardian.com/commentisfree/2022/feb/02/leonard-peltier-is-americas-longest-held-indigenous-prisoner-he-should-be-freed
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@PeltierHQ (International Leonard Peltier Defense Committee)
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Call-to-Action
Leonard Peltier, Anishinaabe and Dakota, has spent over 4 decades of his life behind bars, and recently, the prison system has failed to provide him adequate care and protection against COVID-19. His story is the epitome of the systemic abuse that continues to target Indigenous people and Movement Leaders.
We call upon President Biden to show proof of his efforts toward justice and equity by granting Executive Clemency to elder movement leader Leonard Peltier.
Call the White House and demand the release of Leonard Peltier. (202) 456-1111. Say
you support the commutation of #LeonardPeltier's sentence. He's held at USP-Coleman I in FL. Register number 89637-132
Sign the online petition: https://bit.ly/3refswl
Contact your reps. Find them here: https://bit.ly/35raR
#RiseUpForPeltier
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Here's what you need to know to #RiseUpForPeltier
On March 26, 2020 the Office of the Attorney General issued guidelines for the "Prioritization of Home Confinement as Appropriate in Response to COVID-19 Pandemic." A release to home confinement can be an immediate measure to ensure that Mr. Peltier gets the health care that he requires while the ILPDC continues to push for the commutation of his sentence.
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Mr. Peltier's home community on the Turtle Mountain Reservation in North Dakota continues to plead for his return, confirming that they do not see his release as a threat to his community. Read the full letter here.
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The International Leonard Peltier Defense Committee (ILPDC) is calling on the public to contact the White House and urge President Biden to take immediate action. Next, contact members of Congress and ask them to call upon the Warden at USP Coleman-1 and Bureau of Prisons Director Michael Carvajal, urging the immediate release of Leonard Peltier to home confinement.
It is time for Leonard Peltier to go home and be taken care of by his people. He has suffered for far too long and time is running out. Enough is enough!
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Senator Patrick Leahy (D-Vt), the longest serving member of the U.S. Senate issued a statement urging President Biden to commute Leonard Peltier's sentence stating that, "His trial was so riddled with flaws that even one of the prosecutors trying him has acknowledged that Peltier was wrongfully convicted... He is exactly the kind of individual who should be considered for clemency... I have long believed that pardons and commutations are vital tools to offer clemency and relief, particularly when our criminal justice system has been contorted to propagate injustices. I call on President Biden to commute Mr. Peltier.s sentence expeditiously. It is the right thing to do."
Read the full statement here:
https://www.leahy.senate.gov/press/comment-urging-president-biden-to-commute-leonard-peltiers-sentence
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Mr. Peltier's home community on the Turtle Mountain Reservation in North Dakota continues to plead for his return, confirming that they do not see his release as a threat to his community. Read the full letter here:
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The IPLDC is calling on the public to contact the White House and urge President Biden to take immediate action. Next, contact members of Congress and ask them to call upon the Warden at USP Coleman-1 and Bureau of Prisons Director Michal Carvajal, urging the immediate release of Leonard Peltier to home confinement.
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It is time for Leonard Peltier to go home and be taken care of by his people. He has suffered for far too long and time is running out. Enough is enough.
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For Media Inquiries, Please Contact:
Carol Gokee, International Leonard Peltier Defense Committee, 715-209-4453
Jean Roach, International Leonard Peltier Defense Committee, 605-415-3127
Kevin Sharp, former Federal District Court Judge & Peltier's lead attorney, 615-434-7001

5. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

6. MAESTRE. ALCUNE POESIE DI WISLAWA SZYMBORSKA
[Riproponiamo ancora una volta alcune poesie di Wislawa Szymborska estratte da Wislawa Szymborska, La gioia di scrivere. Tutte le poesie (1945-2009), Adelphi, Milano 2009, a cura di Pietro Marchesani.
Wislawa Szymborska, poetessa, premio Nobel per la letteratura 1996, e' nata a Bnin, in Polonia, il 2 luglio 1923 ed e' deceduta a Cracovia il primo febbraio 2012; ha studiato lettere e sociologia a Cracovia; dal 1953 al 1981 collaboro' alla rivista "Vita letteraria", nel 1980, sotto lo pseudonimo di Stancykowna, alle riviste "Arka" e "Kultura"; oltre al Nobel ha ricevuto per la sua opera poetica altri importanti riconoscimenti: nel 1954 il Premio per la letteratura Citta' di Cracovia, nel 1963 il Premio del ministero della cultura polacco, nel 1991 il Premio Goethe, nel 1995 il Premio Herder e la Laurea ad honorem dell'Universita' di Poznan "Adam Mickiewicz", nel 1996 il Premio "Pen - Book of the Month Club Translation Prize". Tra le opere di Wislawa Szymborska in edizione italiana: La fiera dei miracoli, Scheiwiller, Milano 1994; Gente sul ponte, Scheiwiller, Milano 1996; La fine e l'inizio, Scheiwiller, Milano 1997; Trittico: tre poesie di Wislawa Szymborska, tre collage di Alina Kaczylska, Scheiwiller, Milano 1997; 25 poesie, Mondadori, Milano 1998; Vista con granello di sabbia, Adelphi, Milano 1998; Taccuino d'Amore, Scheiwiller, Milano 2002; Discorso all'Ufficio oggetti smarriti, Adelphi, Milano 2004; La gioia di scrivere. Tutte le poesie (1945-2009), Adelphi, Milano 2009]

Vietnam

Donna, come ti chiami? - Non lo so.
Quando sei nata, da dove vieni? - Non lo so.
Perche' ti sei scavata una tana sottoterra? - Non lo so.
Da quando ti nascondi qui? - Non lo so.
Perche' mi hai morso la mano? - Non lo so.
Sai che non ti faremo del male? - Non lo so.
Da che parte stai? - Non lo so.
Ora c'e' la guerra, devi scegliere. - Non lo so.
Il tuo villaggio esiste ancora? - Non lo so.
Questi sono i tuoi figli? - Si'.

*

Discorso all'Ufficio oggetti smarriti

Ho perso qualche dea per via dal Sud al Nord,
e anche molti dei per via dall'Est all'Ovest.
Mi si e' spenta per sempre qualche stella, svanita.
Mi e' sprofondata nel mare un'isola, e un'altra.
Non so neanche dove mai ho lasciato gli artigli,
chi gira nella mia pelliccia, chi abita il mio guscio.
Mi morirono i fratelli quando strisciai a riva
e solo un ossicino festeggia in me la ricorrenza.
Non stavo nella pelle, sprecavo vertebre e gambe,
me ne uscivo di senno piu' e piu' volte.
Da tempo ho chiuso su tutto cio' il mio terzo occhio,
ci ho messo una pinna sopra, ho scrollato le fronde.

Perduto, smarrito, ai quattro venti se n'e' volato.
Mi stupisco io stessa del poco di me che e' restato:
una persona singola per ora di genere umano,
che ha perso solo ieri l'ombrello sul treno.

*

Sulla morte senza esagerare

Non s'intende di scherzi,
stelle, ponti,
tessiture, miniere, lavoro dei campi,
costruzione di navi e cottura di dolci.

Quando conversiamo del domani
intromette la sua ultima parola
a sproposito.

Non sa fare neppure cio'
che attiene al suo mestiere:
ne' scavare una fossa,
ne' mettere insieme una bara,
ne' rassettare il disordine che lascia.

Occupata a uccidere,
lo fa in modo maldestro,
senza metodo ne' abilita'.
Come se con ognuno di noi stesse imparando.

Vada per i trionfi,
ma quante disfatte,
colpi a vuoto
e tentativi ripetuti da capo!

A volte le manca la forza
di far cadere una mosca in volo.
Piu' d'un bruco
la batte in velocita'.

Tutti quei bulbi, baccelli,
antenne, pinne, trachee,
piumaggi nuziali e pelame invernale
testimoniano i ritardi
del suo ingrato lavoro.

La cattiva volonta' non basta
e perfino il nostro aiuto con guerre e rivoluzioni
e', almeno finora, insufficiente.

I cuori battono nelle uova.
Crescono gli scheletri dei neonati.
Dai semi spuntano le prime due foglioline,
e spesso anche grandi alberi all'orizzonte.

Chi ne afferma l'onnipotenza,
e' lui stesso la prova vivente
che essa onnipotente non e'.

Non c'e' vita
che almeno per un attimo
non sia stata immortale.

La morte
e' sempre in ritardo di quell'attimo.

Invano scuote la maniglia
d'una porta invisibile.
A nessuno puo' sottrarre
il tempo raggiunto.

*

La fine e l'inizio

Dopo ogni guerra
c'e' chi deve ripulire.
In fondo un po' d'ordine
da solo non si fa.

C'e' chi deve spingere le macerie
ai bordi delle strade
per far passare
i carri pieni di cadaveri.

C'e' chi deve sprofondare
nella melma e nella cenere,
tra le molle dei divani letto,
le schegge di vetro
e gli stracci insanguinati.

C'e' chi deve trascinare una trave
per puntellare il muro,
c'e' chi deve mettere i vetri alla finestra
e montare la porta sui cardini.

Non e' fotogenico,
e ci vogliono anni.
Tutte le telecamere sono gia' partite
per un'altra guerra.

Bisogna ricostruire i ponti
e anche le stazioni.
Le maniche saranno a brandelli
a forza di rimboccarle.

C'e' chi, con la scopa in mano,
ricorda ancora com'era.
C'e' chi ascolta
annuendo con la testa non mozzata.
Ma presto li' si aggireranno altri
che troveranno il tutto
un po' noioso.

C'e' chi talvolta
dissotterrera' da sotto un cespuglio
argomenti corrosi dalla ruggine
e li trasportera' sul mucchio dei rifiuti.

Chi sapeva
di che si trattava,
deve far posto a quelli
che ne sanno poco.
E meno di poco.
E infine assolutamente nulla.

Sull'erba che ha ricoperto
le cause e gli effetti,
c'e' chi deve starsene disteso
con una spiga tra i denti,
perso a fissare le nuvole.

*

L'odio

Guardate com'e' sempre efficiente,
come si mantiene in forma
nel nostro secolo l'odio.
Con quanta facilita' supera gli ostacoli.
Come gli e' facile avventarsi, agguantare.

Non e' come gli altri sentimenti.
Insieme piu' vecchio e piu' giovane di loro.
Da solo genera le cause
che lo fanno nascere.
Se si addormenta, il suo non e' mai un sonno eterno.
L'insonnia non lo indebolisce, ma lo rafforza.

Religione o non religione -
purche' ci si inginocchi per il via.
Patria o no -
purche' si scatti alla partenza.
Anche la giustizia va bene all'inizio.
Poi corre tutto solo.
L'odio. L'odio.
Una smorfia di estasi amorosa
gli deforma il viso.

Oh, quegli altri sentimenti -
malaticci e fiacchi.
Da quando la fratellanza
puo' contare sulle folle?
La compassione e' mai
giunta prima al traguardo?
Il dubbio quanti volenterosi trascina?
Lui solo trascina, che sa il fatto suo.

Capace, sveglio, molto laborioso.
Occorre dire quante canzoni ha composto?
Quante pagine ha scritto nei libri di storia?
Quanti tappeti umani ha disteso
su quante piazze, stadi?

Diciamoci la verita':
sa creare bellezza.
Splendidi i suoi bagliori nella notte nera.
Magnifiche le nubi degli scoppi nell'alba rosata.
Innegabile e' il pathos delle rovine
e l'umorismo grasso
della colonna che vigorosa le sovrasta.

E' un maestro del contrasto
tra fracasso e silenzio,
tra sangue rosso e neve bianca.
E soprattutto non lo annoia mai
il motivo del lindo carnefice
sopra la vittima insozzata.

In ogni istante e' pronto a nuovi compiti.
Se deve aspettare, aspettera'.
Lo dicono cieco. Cieco?
Ha la vista acuta del cecchino
e guarda risoluto al futuro
- lui solo.

*

La veglia

La veglia non svanisce
come svaniscono i sogni.
Nessun brusio, nessun campanello
la scaccia,
nessun grido ne' fracasso
puo' strapparci da essa.

Torbide e ambigue
sono le immagini nei sogni,
il che puo' spiegarsi
in molti modi.
La veglia significa la veglia
ed e' un enigma maggiore.

Per i sogni ci sono chiavi.
La veglia si apre da sola
e non si lascia sbarrare.
Da essa si spargono
diplomi e stelle,
cadono giu' farfalle
e anime di vecchi ferri da stiro,
berretti senza teste
e cocci di nuvole.
Ne viene fuori un rebus
irrisolvibile.

Senza di noi non ci sarebbero sogni.
Quello senza cui non ci sarebbe veglia
e' ancora sconosciuto,
ma il prodotto della sua insonnia
si comunica a chiunque
si risvegli.

Non i sogni sono folli,
folle e' la veglia,
non fosse che per l'ostinazione
con cui si aggrappa
al corso degli eventi.

Nei sogni vive ancora
chi ci e' morto da poco,
vi gode perfino di buona salute
e ritrovata giovinezza.
La veglia depone davanti a noi
il suo corpo senza vita.
La veglia non arretra d'un passo.

La fugacita' dei sogni fa si'
che la memoria se li scrolli di dosso facilmente.
La veglia non deve temere l'oblio.
E' un osso duro.
Ci sta sul groppone,
ci pesa sul cuore,
sbarra il passo.

Non le si puo' sfuggire,
perche' ci accompagna in ogni fuga.
E non c'e' stazione
lungo il nostro viaggio
dove non ci aspetti.

*

Le tre parole piu' strane

Quando pronuncio la parola Futuro,
la prima sillaba gia' va nel passato.

Quando pronuncio la parola Silenzio,
lo distruggo.

Quando pronuncio la parola Niente,
creo qualche cosa che non entra in alcun nulla.

*

Contributo alla statistica

Su cento persone:

che ne sanno sempre piu' degli altri
- cinquantadue;

insicuri a ogni passo
- quasi tutti gli altri;

pronti ad aiutare,
purche' la cosa non duri molto
- ben quarantanove;

buoni sempre,
perche' non sanno fare altrimenti
- quattro, be', forse cinque;

propensi ad ammirare senza invidia
- diciotto;

viventi con la continua paura
di qualcuno o qualcosa
- settantasette;

dotati per la felicita'
- al massimo poco piu' di venti;

innocui singolarmente,
che imbarbariscono nella folla
- di sicuro piu' della meta';

crudeli,
se costretti dalle circostanze
- e' meglio non saperlo
neppure approssimativamente;

quelli col senno di poi
- non molti di piu'
di quelli col senno di prima;

che dalla vita prendono solo cose
- quaranta,
anche se vorrei sbagliarmi;

ripiegati, dolenti
e senza torcia nel buio
- ottantatre'
prima o poi;

degni di compassione
- novantanove;

mortali
- cento su cento.
Numero al momento invariato.

*

Fotografia dell'11 settembre

Sono saltati giu' dai piani in fiamme -
uno, due, ancora qualcuno
sopra, sotto.

La fotografia li ha fissati vivi,
e ora li conserva
sopra la terra verso la terra.

Ognuno e' ancora un tutto
con il proprio viso
e il sangue ben nascosto.

C'e' abbastanza tempo
perche' si scompiglino i capelli
e dalle tasche cadano
gli spiccioli, le chiavi.

Restano ancora nella sfera dell'aria,
nell'ambito di luoghi
che si sono appena aperti.

Solo due cose posso fare per loro -
descrivere quel volo
e non aggiungere l'ultima frase.

*

Tutto

Tutto -
una parola sfrontata e gonfia di boria.
Andrebbe scritta fra virgolette.
Finge di non tralasciare nulla,
di concentrare, includere, contenere e avere.
E invece e' soltanto
un brandello di bufera.

*

Esempio

Una bufera
di notte ha strappato tutte le foglie dell'albero
tranne una fogliolina,
lasciata
a dondolarsi in un a solo sul ramo nudo.

Con questo esempio
la Violenza dimostra
che certo -
a volte le piace scherzare un po'.

*

Vermeer

Finche' quella donna del Rijksmuseum
nel silenzio dipinto e in raccoglimento
giorno dopo giorno versa
il latte dalla brocca nella scodella,
il Mondo non merita
la fine del mondo.

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LA BIBLIOTECA DI ZOROBABELE
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Segnalazioni librarie e letture nonviolente
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 440 del 9 maggio 2022
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