[Nonviolenza] Telegrammi. 4464



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4464 dell'8 maggio 2022
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Osvaldo Caffianchi: I morti
2. Alberto Negri: Dopo Ramstein la svolta, la guerra angloamericana da remoto
3. Due cose che potrebbe e dovrebbe fare l'Unione Europea per la pace che salva le vite
4. Raniero La Valle e molte altre persone: Una lettera a papa Francesco: "Mandi un'ambasceria, per esempio la Merkel"
5. Esprimendo gratitudine alle persone che hanno promosso l'incontro che si svolgera' il 10 maggio 2022 a Viterbo in ricordo di don Dante Bernini
6. Carol Gokee: Rise Up For Peltier Call to Action Toolkit
7. "Native News Online Staff": At the United Nations, an Annual Call for Leonard Peltier's Clemency
8. Segnalazioni librarie
9. La "Carta" del Movimento Nonviolento
10. Per saperne di piu'

1. L'ORA. OSVALDO CAFFIANCHI: I MORTI

I morti guardano in televisione
i governanti spiegare in bella copia
perche' li hanno voluti far morire
nelle cantine e sugli altari della storia.

Che dei signori governanti questo
e' il gran mestiere e l'arte e anche lo spasso
a tempo pieno ed anche a tempo perso:
far morire il volgo disperso
far morire il popolo basso.

Ah, potessi resuscitare tutti i morti
mandarli a casa dei signori governanti
a dirgli quello che io non posso dire
perche' mi metterebbero in galera.

Ma se sapessi resuscitare i morti
coi governanti non ci perderemmo tempo
li lasceremmo nei palazzi loro
con i saloni immensi e le infinite scale
coi loro denti finti e i loro occhiali d'oro
li lasceremmo li' come statue di sale.

Noi invece ce ne andremmo a fare festa
a giocare a bocce a morra a biribissi
a tressette a chi sputa piu' lontano
e piu' vicino
a cantare l'Internazionale
a condividere tutto il pane e il vino
a ricucir gli amori a riannodare i fili
ed a spezzare - oh si' - tutti i fucili.

2. L'ORA. ALBERTO NEGRI: DOPO RAMSTEIN LA SVOLTA, LA GUERRA ANGLOAMERICANA DA REMOTO
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 7 maggio 2022]

Per capire che la guerra in Ucraina e' cambiata non ci vuole uno stratega. Basta alzare lo sguardo all'orizzonte del Mar Nero con l'"Admiral Makarov" colpita da un missile guidato probabilmente da un drone americano. Nelle prime settimane di conflitto Biden si era rifiutato di autorizzare aiuti militari con armi offensive o di istituire una "no-fly zone" che coinvolgesse la Nato. Agli ucraini l'Occidente chiedeva di resistere il piu' possibile, sperando che Putin si impantanasse.
Cosa che e' avvenuta con le armi che Kiev aveva gia' ottenuto in precedenza da Washington e Londra. Putin e' stato costretto a ritirarsi nel Donbass, rinunciando a cambiare - almeno per ora - l'ordine politico a Kiev e lasciando dietro di se' crimini di guerra e fosse comuni. Il 9 maggio a Mosca si festeggia una vittoria, l'armistizio della Germania (8 maggio 1945), certo non quello dell'Ucraina.
Adesso siamo alla seconda fase. Con l'annuncio della Casa Bianca del 28 aprile di un pacchetto per Kiev di 33 miliardi di dollari, di cui 20 di sostegno militare, il livello dello scontro e' salito in un modo incredibile. Dagli aiuti contro l'aggressione russa si e' passati a una manovra per indebolire il potere di Putin e l'influenza della Russia in Europa. Come ci informa il New York Times si possono colpire le infrastrutture logistiche dei russi sul loro territorio, uccidere i loro generali con le informazioni passate da aerei spia, satelliti e droni americani e britannici, affondare loro navi come accaduto con il Moskva. Quanto alle smentite di Washington delle stesse fonti americane della difesa, fanno parte del gioco: combattere una guerra da remoto dando la sensazione di non essere coinvolti direttamente e di tenerla sotto controllo.
Forse la potremmo chiamare "guerra per procura controllata". Ma e' chiaro che si sta correndo sul filo di un conflitto che puo' diventare piu' ampio e letale. Il presidente Usa, che in marzo aveva dichiarato in Polonia che "Putin non poteva restare al potere", ha mandato un altro messaggio esplicito al capo del Cremlino: "Non avrai il controllo dell'Ucraina". Il 25 aprile il segretario alla Difesa Lloyd Austin e' stato altrettanto perentorio e in un incontro con Zelenski ha dichiarato che l'obiettivo e' "limitare il potere della Russia sul lungo periodo in modo che non possa replicare l'aggressione all'Ucraina".
La riunione Nato di Ramstein e' stata la svolta, un po' come lo fu il vertice sul Kosovo al castello di Rambouillet nel '99 per lanciare l'attacco alla Serbia di Milosevic. Il meeting e' stato trasformato in una sorta di coalizione internazionale di "volonterosi" con l'aggiunta di quattordici partner esterni all'Alleanza Atlantica, l'Ucraina, in primis, ma anche Svezia e Finlandia, in predicato di unirsi alla Nato.
A questi attori si e' unito il quartetto del Pacifico: Giappone, Corea del Sud, Nuova Zelanda e, ovviamente, Australia. Tre le nazioni mediorientali: Israele (con il quale Putin giovedi' ha dovuto rimediare alla "gaffe" di Lavrov), la Giordania, bastione Usa ai confini della Siria filorussa, e il Qatar, nuovo cavallo di battaglia dell'amministrazione Biden nel Golfo dopo i chiari di luna con l'Arabia Saudita. Infine quattro nazioni africane: Kenya e Liberia, fidati alleati Usa, ma anche le "democratiche" Marocco e Tunisia, come a mettere pressione all'Algeria terzo acquirente di armi russe al mondo. Un messaggio e' arrivato anche alla Cina e all'Indo-Pacifico, dove la Nato potrebbe intervenire, secondo un bellicoso discorso di aprile della ministra britannica della difesa Liz Truss. A Ramstein si è deciso di mettere sotto pressione la Russia anche in casa.
Lo stesso capo di stato maggiore italiano, l'ammiraglio Cavo Dragone, in un incontro all'indomani di Ramstein (al quale chi scrive ha assistito), ha sottolineato che il conflitto si sarebbe esteso dalle dimensioni di terra, cielo, mare, spazio, alla quinta dimensione della cyberwar. Il nostro capo di stato maggiore non l'ha detto ma qualcuno che lo accompagnava si e' spinto ad affermare che "l'Europa senza la Russia non ci puo' essere ma una Russia senza Putin si'". E comunque visto che Draghi (martedi' da Biden) non si fa vedere in Parlamento da due mesi e non fornisce informazioni sul conflitto non c'e' che da ringraziare l'ammiraglio.
Questo e' quanto ci si attende prossimamente dalla guerra, incubo nucleare a parte. Lo stivale americano e' quindi arrivato sul terreno. Il generale Mark Milley, capo di stato maggiore di Washington, l'altro giorno era sul campo in Ucraina per un briefing con il comandante delle forze armate di Kiev Valery Zaluzhny per pianificare la controffensiva nelle aree di Kharkiv e Izium. Milley - uno di quelli che hanno in mano le chiavi del nucleare Usa - era sul campo di battaglia per dimostrare che il controllo "da remoto" degli americani sul conflitto e' reale e non si limita alle incursioni diplomatiche di Blinken e Austin.
In questa situazione bellica la cosa piu' preoccupante e' che non sembra esserci una soluzione diplomatica. Fino a che punto gli occidentali intendono "indebolire la Russia"? E qual e' l'obiettivo militare e politico accettabile da Putin in Ucraina? Possiamo fare soltanto delle supposizioni, come quella che Mosca, dopo l'annessione della Crimea, si accontenti di recuperare alle due repubbliche separatiste il territorio perso in questi anni e occupare le "oblast" meridionali di Kherson e Zaporizha - ma non Dnipro e Odessa.
Ma quando in Ucraina si parla di "controffensiva" e Zelenski offre di fatto a Putin il ritiro russo dalle posizioni attuali, il sospetto e' che si voglia lasciare il leader del Cremlino nella posizione di scegliere soltanto tra la resa e la continuazione della guerra. Il 9 maggio si avvicina con venti di guerra, non di pace.

3. REPETITA IUVANT. DUE COSE CHE POTREBBE E DOVREBBE FARE L'UNIONE EUROPEA PER LA PACE CHE SALVA LE VITE

Agli istituti apicali dell'Unione Europea, a chi li presiede e dirige
Gentili signore e signori,
due cose potrebbe e dovrebbe fare immediatamente l'Unione Europea per la pace e per salvare le vite di innumerevoli persone in pericolo di morte in Ucraina.
1. Chiedere al governo russo di fermare immediatamente la scellerata e folle guerra che ha criminalmente scatenato contro la popolazione ucraina, cosi' da far cessare immediatamente le stragi e le devastazioni e salvare innumerevoli vite umane.
2. Impegnarsi come atto unilaterale di buona volonta', di realismo e di razionalita', a:
a) revocare immediatamente tutte le sanzioni contro la Russia che stanno provocando una catastrofe in tutta Europa;
b) chiedere ai governi dei paesi europei che fanno parte dell'organizzazione terrorista e stragista della Nato di bloccarne con il loro diritto di veto ogni attivita', e di impegnarsi per il suo scioglimento al fine di poter realizzare una struttura europea di sicurezza e difesa comune non piu' prostituita all'imperialismo americano e finalmente inclusiva di tutti i paesi europei, Russia compresa;
c) cessare immediatamente di prendere parte alla guerra e al massacro della popolazione ucraina, ed adoperarsi unicamente: I. per inviare alla popolazione ucraina i necessari urgentissimi ingentissimi aiuti umanitari; II. per soccorrere, accogliere, assistere tutte le persone bisognose di aiuto; III. per ricostruire al piu' presto case, scuole, ospedali, strade, tutte le infrastrutture della pacifica vita civile e produttiva;
d) proporre l'ingresso nell'Unione Europea di tutti i paesi europei, Russia compresa;
e) adoperarsi per l'immediata apertura di un negoziato di pace sotto l'egida dell'Onu e con la presenza sul territorio ucraino di adeguate - nel numero necessario, per quanto grande esso possa essere - forze Onu nonarmate e nonviolente di interposizione, vigilanza e peacekeeping.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Se non per umanita', almeno per realismo politico, l'Unione Europea accolga queste due proposte.
Se non per esercizio della razionalita' e della moralita', almeno per dovere d'ufficio e corretta intellezione e concreto adempimento delle sue obbligazioni giuridiche, l'Unione Europea accolga queste due proposte.
Fermare la guerra e la stragi di cui essa consiste e' l'urgenza delle urgenze.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Poiche' ci sembra che chi ha rilevanti ruoli istituzionali nell'Unione Europea, come nei governi e nei parlamenti dei paesi che la compongono, non sappia o non voglia consigliarvi queste semplici, necessarie e tra loro interconnesse iniziative, ci siamo permessi di farlo noi, che non abbiamo abdicato ai nostri doveri di esseri umani solleciti del pubblico bene, persuasi che ogni essere umano abbia diritto alla vita e che la guerra e' il piu' atroce dei crimini contro l'umanita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Augurandovi ogni bene,
il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 6 maggio 2022

4. REPETITA IUVANT. RANIERO LA VALLE E MOLTE ALTRE PERSONE: UNA LETTERA A PAPA FRANCESCO: "MANDI UN'AMBASCERIA, PER ESEMPIO LA MERKEL"
[Dal sito www.costituenteterra.it riprendiamo e diffondiamo la seguente lettera a papa Francesco sottoscritta da innumerevoli personalita' dell'impegno di pace]

Mentre Francesco si dice disposto ad andare anche a Mosca in missione di pace, una lettera da "molte sponde culturali e religiose" gli suggerisce anche altre strade perche' in un tempo cosi' difficile si deve pensare e tentare l'impensabile.
Come e' stato riferito da "Avvenire", "Il Fatto quotidiano" e dal sito "Fq Extra" e "Il Manifesto", e' stata inviata al Papa anche a nome di Chiesa di tutti Chiesa dei poveri, dei Comitati Dossetti per la Costituzione e di Costituente Terra la seguente lettera sottoscritta da oltre 300 persone e aperta alle firme, che qui pubblichiamo:
*
Santita', Papa e Pastore, Padre e Fratello nostro Francesco o come ognuno di noi preferisce chiamarla da diverse sponde culturali e religiose,
conoscendo i suoi strenui sforzi per la pace e uniti all'ansia di milioni di persone che anelano a costruire un mondo di giustizia concordia e diritto, desideriamo esprimerle la nostra angoscia per la cattiva e letale forma di convivenza che si sta stabilendo a livello globale, non solo per la guerra in corso, contro le speranze di un mondo piu' prospero e sicuro che erano nate sul finire del secolo scorso. Meta' di quel secolo lo abbiamo vissuto col terrore della bomba atomica e delle sue ulteriori degenerazioni, ma se il terrore era un cattivo sentimento il suo effetto positivo e' stato di prevenire e impedire una guerra nucleare, essendo diventata cultura comune la novita' enunciata dal suo predecessore Giovanni XXIII che la guerra stessa, per questa ragione, fosse diventata del tutto irragionevole. Tuttavia la ragione non e' l'unico movente dell'agire umano, e talvolta fallisce o puo' essere tradita, sicche' oggi quell'impedimento alla guerra, e tanto piu' alla guerra totale, sembra non piu' cogente e affidabile. Una guerra in piu', oltre alle molte gia' patite, si e' oggi scatenata con effetti imprevisti e gravissimi, e se provoca un inedito spavento, suscita il pianto alla vista di ogni singola persona o casa o opera travolta dalla devastazione e dalla morte.
Il sentimento impellente e' che il mondo debba essere salvato, ma nonostante le buone volonta' che pure sono presenti, non sembra che ve ne siano oggi le premesse, anzi il pericolo per la condizione umana va di giorno in giorno crescendo. Noi sentiamo che per uscirne ci vorrebbe una grande conversione di culture e di politiche che coinvolgesse grandi moltitudini, ma siamo pure convinti che, grazie alla infinita dignita' e alle potenzialita' di ogni singolo essere umano, anche una sola persona, in date circostanze, puo' essere lo strumento perche' il mondo sia salvato.
Le chiediamo di essere Lei a prendere l'iniziativa di un tale tentativo. Siamo ammirati per la Sua disponibilita' a recarsi perfino a Mosca per fermare la guerra, Ma gia' prima che cio' possa realizzarsi, pensiamo che si possa stabilire, anche fuori dei circuiti istituzionali, un rapporto tra persone che per la loro responsabilita' in ordine alla situazione attuale potrebbero fermare subito la guerra e rovesciare, anche per il futuro, il corso oggi nefasto e fatale delle cose. Tutti conosciamo le cause e le responsabilita' vicine e lontane della guerra, tutti sappiamo che in molti modi abbiamo sbagliato. Ma oggi non e' il momento di giudicare, il problema oggi non e' di avere o non avere ragione nell'assolvere o nel condannare. C'e' un tempo per giudicare e c'e' un tempo per capire, c'e' un tempo per intimare e un tempo per interrogare e interrogarsi, c'e' un tempo per la certezza e c'e' un tempo per il dubbio, c'e' un tempo per la severita' e c'e' un tempo per la misericordia. Le chiediamo di voler umilmente attivare questo processo, dando mandato per esercitarlo a una persona di sua fiducia. Si tratterebbe di mandare al presidente Biden e al presidente Putin, che sicuramente hanno in mano, per la forza e le idee che mettono in campo, l'avvenire del mondo, un'ambasceria informale in cui si chieda loro, accantonata ogni ragione di anche legittimo risentimento, di stipulare un patto di non negoziabile e irrevocabile coesistenza nel pianeta che e' a tutti comune; un patto che garantisca la vita da vivere insieme e lo sviluppo dei loro popoli e con loro di tutti i popoli, arrestando istantaneamente, a cominciare da una cessazione del fuoco, l'attuale concatenazione di offese e minacce per ogni possibile e diverso agire e destino futuro.
In un mondo poliedrico e complesso come l'attuale non tutti i rapporti devono essere eguali, possono essere improntati a maggiore o minore amicizia o corrispondenza di interessi, ma comunque devono essere compatibili e vitali.
Siamo certi che Lei decidera' per il meglio riguardo a questa proposta e alla persona che potrebbe esserne investita; per parte nostra ci permettiamo di suggerire che quella piu' indicata per adempiere a questa missione nelle due capitali possa essere la ex Cancelliera tedesca Angela Merkel, una donna che condivide i pensieri e i sentimenti di molti, che ha una grande esperienza e conoscenza di persone, di eventi e di politiche, un grande prestigio internazionale per il servizio a lungo prestato nelle responsabilita' di potere nel suo Paese e in Europa, e oltre tutto e' una sua sorella di fede. Ella, non certo solo per questo, ma anche per il suo essere donna e' particolarmente indicata per questo incarico, se non altro per la circostanza da Lei, Francesco, ricordata, che fu una donna, secondo i Vangeli, a farsi portatrice di quel grande annuncio di un nuovo inizio e di una nuova pace che doveva cambiare la storia del mondo. Forse da alcuni luoghi in cui oggi sono maggiori gli stridori delle armi e di guerre apparentemente inevitabili, da una donna potrebbe venire il barlume di una notizia di pace e di riconciliazione. Nello stesso tempo il popolo della pace, che e' diffuso in tutto il mondo, potrebbe ovunque riunirsi in molteplici forme e manifestazioni, nell'attesa della buona notizia e nella volonta' di promuovere una realta' migliore e un altro mondo possibile.
Ci scusi per averle esposto questa singolare idea, ma ci pare che in un tempo cosi' difficile come questo si debba pensare e tentare l'impensabile.
Con gratitudine per quanto sta facendo e ha fatto per procurare al mondo la pace, per la sua opera e con vera amicizia
Raniero La Valle "Chiesa di tutti Chiesa dei poveri", Luigi Ferrajoli, filosofo del diritto Domenico Gallo "Costituente Terra", Gustavo Zagrebelsky presidente emerito della Corte Costituzionale, Mons. Domenico Mogavero vescovo di Mazara del Vallo, Giovanni Traettino, pastore evangelico, Marco Travaglio direttore de "Il Fatto quotidiano", Mario Dogliani, costituzionalista, p. Alex Zanotelli missionario comboniano, Marco Revelli, Paolo Maddalena, vicepresidente emerito della Corte Costituzionale, Angelo Cifatte, Mario Agostinelli, Paola Paesano "Costituente Terra", Maurizio Serofilli Francesco Di Matteo "Comitati Dossetti per la Costituzione", Marco Romani "Pane Pace Lavoro", Emilio Molinari, Daniela Padoan, Guido Viale. Antonia Sani, Sergio Tanzarella storico della Chiesa, Daniele Menozzi, Giuliano Pontara, Vittorio Bellavite, Francesco Comina PAX CHRISTI Bolzano, Enrico Peyretti Centro Studi Sereno Regis Torino, Mauro Castagnaro, Michele Nardelli Centro Solidarieta' Trento, Marco Politi scrittore e giornalista, don Severino Dianich, Riccardo Valeriani, Giovanni Burzio, Antonio de Lellis, Giovanni Benzoni, Franco Ferrari presidente Associazione "Viandanti", Adriano Sansa, Alessandro Marescotti, don Nandino Capovilla PAX CHRISTI, Sandro Calvani Fondazione Mae Fah Luang a Bangkok, Maurizio Acerbo, Giovanni Benzoni, Lia Parigi, Luciano Corradini, Diego Maggio, Crispino Di Girolamo, editore, Marco Giovannoni storico della Chiesa, Fabrizio Mandreoli teologo, Ginevra Crosignani storica della Chiesa, Bartolo Puca biblista, Antonio Ianniello, storico della Chiesa, Vito Impellizzeri, teologo, Anna Carfora, storica della Chiesa, Luigi Mozzillo storico della filosofia, Cettina Militello teologa, Nino Mantineo giurista, p. Felice Scalia gesuita, Mario Menini direttore di "Missione oggi", Gian Guido Folloni, Franco Bagnarol Movimento di Volontariato MOVI, Roberto Mancini, filosofo, Fabio Alberti, Daniele Lugli Presidente emerito del Movimento Nonviolento, p. Fabrizio Valletti gesuita, don Giovanni Mazzillo teologo, Maramotti Anna Lucia presidente della sezione di Italia Nostra di Cremona, Fulvio De Giorgi e Celestina Antonacci Associazione La Rosa Bianca, Giancarlo Casella, Marco Pezzoni, Riccardo Orioles, Laura Tussi, Fabrizio Cracolici, Andrea De Lotto maestro, Laura Cima, Michele Boato, Antonella Litta, Paolo Barabino e Mariam Dignatici monaci della Piccola Famiglia dell'Annunziata, Filippo Manini, Daniele Barbieri, Pasquale Pugliese, Nadia Bovino, Rocco Altieri Centro Gandhi odv, Elide Taviani, Carla Bellani Pax Christi Cremona, Luigi Fasce, Norma Bertullacelli, Renzo Dutto Comunita' di Mambre, Nicoletta Negri, Roberta De Monticelli Centro di Ricerca PERSONA, Pasquale Colella "Il Tetto", Carmine Miccoli, don Giovanni Nicolini Famiglie della Visitazione, Patrizia Cecconi, Daniele Aglio Forum delle Idee Cremona, biblista, Matilde Mirabella. Anna Sabatini psicoanalista, Luigi Guzzo, Santino Bonfiglio, Martino Federico, Beniamino Ginatempo, Daniele Pompejano, Patrizia Caminiti, Annamaria Cosenza, Elina Gugliuzzo, Piero Serboli, Elisa La Rosa, Alessandra Minniti, Loredana Raffa, Pippo Martino, Aldo Trifiletti, Santina Errigo, Concetta Giunta, Alessandra Grussu, Giovanni Caola, Angela Flocco, Maria Rigoli, Rosaria Anna, Annalisa Irrera, Nuccia Romano, Nino Gussio, Carmelo e Rita l'abate, Maria Ravesi, Natale Cuce', Giovanna D'Andrea, Annamaria Garufi, Saverio Di Bella, Achille Quattrocchi, Antonietta Mondello, Eleonora Bono, Guido Signorino, Marina La Rocca, Teresa Vadala', Maria Cammaroto, Tindaro Merlo, Nino Continibali, Rossella Colosi, Cristina Barillari, Rosaria Ottana', La Torre Andrea e Lidia, Associazione Piccola Comunita' Nuovi Orizzonti, Roberto Bosi, medico gia' direttore Sert, Domenico Campana "Movimento di cooperazione educativa", Antonio Mammi, insegnante, Maria Luisa Paroni Comunita' Laudato Si di Viadana (MN) e Tavola della Pace Oglio Po, Anna Doria, Enza Talciani, Nicola Iasiello, Floriana Rizzetto, Laura Di Simone, Zeno Forlati, Claudio Ciancio, Franco Poli, Alessandro Parrella, Giuseppe Tattara, Carla Padovan, Francesco Ambrosi MIR di Vicenza, Lilia Sebastiani, Maria Cristina Bartolomei filosofa e teologa, Sandro Mancini, Jeans Paul Hernandez gesuita Scuola di pace Napoli, Paolo Bertezzolo, Paola Ghirardini, Alessandro Leonori, Luigi Gallo, Gion Gieli, Ursicin G.G. Derungs teologo, Francesco Giorgio Corradini, Luciano Caimi Citta' dell'uomo, Gianfranco Bottoni, presbitero, Alessandro Cortesi domenicano, Maria Laura Picchio Forlati, Enrico Zaninotto, Mariarita Ceriani, Nicolo' Germano docente, Sandro Cappelletto, Maurizio Angelini, Isabella Adinolfi, Antonella Bullo, Simone Morandini, Sandro Mancini professore di Filosofia morale, Anna Urbani, Federico Zanda, Mariateresa Sarpi, Giancarlo Vianello, Domenico Paoletti francescano, Paolo Bettiolo, Daniela Dutto, Carlo Alberto Bolpin "Esodo", Giancarlo Gaeta, Laura Venturelli, Mirella Gallinaro, Luciano Zambelli Lega per il disarmo unilaterale, Pilar Castel attrice autrice, Gabriella Cecchetto, Luigi de Magistris, Gianni Gennari, Annamaria Fiengo, Giuseppina Nose', Flavio Aldi, Daniela Bezzi giornalista, don Roberto Fiorini, Rivista "Preti Operai", Marco Moser, Carlo Truzzi teologo, Adriana Buffardi. Marisa Fugazza, Giorgio Ferraresi, Massimo Tafi, Elio Pagani, Oreste Magni, Paolo Lucchesi, Franco Astengo, Amalia Navoni, Fiorella Coppola, Maria Grazia Calza Tavola della pace Oglio Po, Paola Palagi Istituzione Teresiana in Italia, Cinzia Merletti, Tiziana Valpiana, Giovanna Liotta, Francesco Riva, Vladimir Sabillon, Giuseppe Staccia, Franco Barbieri, Nazario Ferrari, Wally Gregori, Elena Lanzoni, Matteo Riva, Fabrizio Aroldi, Renato Ottoni, Dina Rosa, Adriana Casalini, Giuseppe Vanacore, segretario nazionale ANED, Ivana Brunato segr. CGIL Milano, Giancarlo Albori, Patrizia Sterpetti WILPF Italia, Enza Talciani, Silvio Alaimo, cappellano carcere di Trieste, Onofrio Romano, Professore associato di Sociologia, Maria Rita Piras insegnante, Giacomo Meloni Segretario nazionale Confederazione sindacale Sarda CSS, Giovanni Cabrini diacono, Franco Pratelli e Laura Orlandini, Antonello Murgia coordinatore ANPI della Sardegna, Francesco Dipalo, Luana Neri, Palmina Panozzo, Donatella Esposti Liberta' e Giustizia Bergamo, Maria Angiola Gallingani, cittadina, Rossella Perugi, Francesco Dipalo, p. Alberto Simoni "Koinonia", Michele Sirchia, Rita Saccone, Patrizia Conversano, Serafina Medaglia, Ivan Grossi presidente Ass. Amici Museo della Pro Civitate Christiana, Francesco Sessa, Anna Manao, Vittorio Da Rios, Dino Delirio, Barbara Mannelli, Antonella Fattori, Federica Cani, Giuliano Casiello educatore, Giovanna Malavolti, Paolo Borioni, Maria Florenzia Segato, Giuseppe Sorgini, Rita Podda, Marisa Monti artista, Lidia Parma, Cristina Contri Movimento di Cooperazione Educativa, Maurizio Giacobbi, Rosamaria Maggio, Pierpaolo Loi, Attilio Maltinti, Angela Lina Bellagamba, Donata Maria Murolo, Giuliana Mazzoni, Luciana Angeloni, Giusy Marino, Elisabetta Pistolesi, Adriana Nannicini, Sonia Monica Soldani, Luigi Agrimi, Francesca Epifani, Giovanni Ladiana gesuita, Margherita Sestieri, Giansandro Merli, Stefania Del Medico insegnante mamma e nonna, Mariella Orsi sociologa, Paola Ceccherini, Massimo Petri, Francesca Zaccagni, Grazia Marangi, Miche Di Muro ANPI Muro Lucano, Anna Arienti Toprnaghi, Donata Gatti, Mariaitria Salvai, Laura Talini, Cristina Bassi Dosolo, Luigia Rho, Mariastella Ivaldi, Augusto Sugliani, Rosella Luchetti, Loredana Fabbro, Angela Acquaviva, Rosalba Lauriola, Paolo Fabrizio Baroni.
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Chi vuole puo' firmare questa lettera su Change.org al seguente link: https://chng.it/QjCY295c

5. MEMORIA. ESPRIMENDO GRATITUDINE ALLE PERSONE CHE HANNO PROMOSSO L'INCONTRO CHE SI SVOLGERA' IL 10 MAGGIO 2022 A VITERBO IN RICORDO DI DON DANTE BERNINI

"congiunta esser pensando,
siccome e' il vero, ed ordinata in pria
l'umana compagnia,
tutti fra se confederati estima
gli uomini, e tutti abbraccia
con vero amor, porgendo
valida e pronta ed aspettando aita
negli alterni perigli e nelle angosce"
(Giacomo Leopardi, La ginestra o il fiore del deserto, vv. 127-134)

Come gia' hanno fatto tante altre persone vorrei esprimere anch'io la mia gratitudine alle persone buone che hanno promosso per il 10 maggio nella Sala Regia di Palazzo dei Priori a Viterbo un convegno in ricordo di don Dante Bernini, di cui ricorre quest'anno il centenario della nascita.
E doppiamente vorrei ringraziarle per gli insigni ed appassionati relatori che hanno chiamato a commemorarlo e ad illustrarne e svolgerne il lascito magnanimo, il profondo magistero, la viva testimonianza e luminosa: testimonianza di pace, di solidarieta', di parresia, di nonviolenza.
E vorrei aggiungere anche, ultimo tra gli ultimi, il mio personale ringraziamento all'indimenticabile maestro cui martedi' la citta' intera rinnovera' ben piu' che il solenne suo omaggio, il suo affetto filiale e corale, che sgorga dal cuore.
In questi giorni in cui la guerra fa scempio ancora e ancora dell'umana famiglia, alla scuola e nel ricordo di don Dante Bernini ogni persona di volonta' buona insorga nonviolentemente a chiedere pace e misericordia, che cessino immediatamente tutte le uccisioni, che siano salvate tutte le umane vite che salvare e' possibile e necessario.
La guerra e' nemica dell'umanita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
* * *
Allegato primo: Il programma dell'iniziativa del 10 maggio 2022
DON DANTE BERNINI NEL CENTENARIO DELLA NASCITA
RICORDIAMO UN LUMINOSO UOMO DI PACE IN QUESTI TENEBROSI GIORNI DI GUERRA
Viterbo, Sala Regia di Palazzo dei Priori
10 maggio 2022
Ore 15.30 Registrazione dei partecipanti
Ore 16.00 Introduzione di Mario Di Marco, del Tavolo per la pace di Viterbo
ore 16,15 Proiezione di un contributo video
Ore 16.25 Saluto del Vescovo di Viterbo, saluti delle Autorita', lettura del messaggio di S.E. monsignor Luigi Bettazzi, presidente emerito di Pax Christi
0re 16.45 "Don Dante Bernini maestro di pace", intervento di Dario Vitali, direttore del Dipartimento di Teologia dogmatica della Pontificia Universita' Gregoriana
Ore 17.15 Contributo artistico di Pietro Benedetti, attore, regista, narratore di comunita'
Ore 17.40 Interventi
Ore 18.15 "Nel ricordo di don Dante Bernini pensare e costruire la pace oggi", conclusioni di Enrico Peyretti, del Centro Studi per la pace e la nonviolenza "Sereno Regis" di Torino
Ore 19.00 Conclusione dell'incontro
Per le norme di contrasto alla diffusione del Covid-19 la Sala Regia potra' ospitare un numero massimo di 50 persone.
Per contatti: tavolopace.viterbo at gmail.com
* * *
Allegato secondo: Una minima notizia su don Dante Bernini
"Vescovo emerito della diocesi di Albano, gia' presidente della Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale Italiana e gia' membro della "Comece'" (Commission des Episcopats de la Communaute' Europeenne), una delle figure piu' illustri dell'impegno di pace, solidarieta', nonviolenza, che nell'arco dell'intera sua vita come sacerdote e come docente e' stato costantemente impegnato per la pace e per la giustizia, nella solidarieta' con i sofferenti e gli oppressi, nell'impegno per la salvaguardia del creato, nella promozione della nonviolenza, unendo all'adempimento scrupoloso dei prestigiosi incarichi di grande responsabilita' un costante ascolto di tutti coloro che a lui venivano a rivolgersi per consiglio e per aiuto, a tutti sempre offrendo generosamente il suo conforto e sostegno, la sua parola buona e luminosa e l'abbraccio suo saldo e fraterno". Cosi' nella motivazione del riconoscimento attribuitogli il 2 ottobre 2014, nella Giornata internazionale della nonviolenza, dalla Citta' di Viterbo con una solenne cerimonia nella Sala Regia di Palazzo dei Priori. Successivamente, il 13 aprile 2015, nell'anniversario della promulgazione della "Pacem in Terris", era stata realizzata in suo onore a Viterbo una "Giornata per la Pace".
Era nato a La Quercia, piccola frazione di Viterbo, il 20 aprile 1922, e vi era tornato a vivere nell'operosa sua vecchiaia; li' e' deceduto il 27 settembre 2019. Persona buona, costruttore di pace, luminosa figura della nonviolenza, era un punto di riferimento per ogni persona bisognosa di aiuto come per ogni persona impegnata nella solidarieta' concreta, per il bene comune dell'umanita', per la salvaguardia del mondo vivente.
Un suo amico cosi' lo ricordava qualche tempo fa: "E' stato un costruttore di pace, un difensore della dignita' umana, un testimone della nonviolenza.
E un educatore amorevole, un uomo sapiente capace di ascolto e di condivisione, una persona diuturnamente protesa al servizio degli ultimi, alla sequela del migliore dei maestri.
E un amico prezioso, l'amico che tutti vorremmo avere vicino nell'ora della prova, nell'ora del bisogno, nell'ora della verita'.
Lascia luminoso un ricordo, un esempio e un appello.
Il ricordo della dolcezza, della mitezza con cui sapeva adempiere ai suoi uffici, con cui sapeva sovvenire chi a lui si rivolgeva per aiuto, per conforto o per consiglio, con cui sapeva accogliere chiunque bussasse alla sua porta, il piu' generoso e fraterno degli ospiti. E il ricordo della sua sapienza armoniosa e della sua forza ermeneutica, della sua virtu' psicagogica, della sua capacita' maieutica.
L'esempio di una vita virtuosa, accudente, sollecita del bene di tutti. L'esempio di una vita impegnata a soccorrere chi e' nel dolore, a promuovere la pace, la giustizia, la fratellanza e la sororita', la solidarieta' fra tutti gli esseri umani e con l'intero mondo vivente.
L'appello a contrastare il male facendo il bene, ad essere operatrici ed operatori di pace, alla solidarieta' che ogni essere umano riconosce e raggiunge e sostiene e conforta, alla condivisione del bene e dei beni, ad essere l'umanita' come dovrebbe essere.
Chi ha letto i Miserabili ricordera' per sempre il folgorante episodio che apre quell'opera grande: il sant'uomo che accoglie Jean Valjean e lo salva due volte. Don Dante Bernini era quel sant'uomo".
E ancora, e' stato scritto che "Chiunque lo abbia conosciuto reca inciso nel cuore il suo ricordo, e sente ancora la sua sollecitudine e il suo appello ad operare per il bene comune, per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani, per il rispetto e la protezione dell'intero mondo vivente; sente ancora la sua solidarieta' con tutte le oppresse e gli oppressi; sente ancora la sua costante attitudine ed esortazione alla condivisione del bene e dei beni con ogni persona bisognosa di aiuto; ricorda ancora quel volto e quella voce che chiamano all'impegno per la liberazione comune, all'impegno contro tutte le violenze, all'impegno per l'eguaglianza di diritti, la giustizia e la liberta', la solidarieta' e la misericordia, la fraternita' e la sororita', la responsabilita' e la condivisione. Quest'uomo era veramente figura della nonviolenza in cammino, alla sequela di chi ad ogni oppressione, ad ogni menzogna, ad ogni ingiustizia, ad ogni violenza sempre si oppose.
Anche nel ricordo di don Dante Bernini continui l'impegno comune contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere".

6. REPETITA IUVANT. CAROL GOKEE: RISE UP FOR PELTIER CALL TO ACTION TOOLKIT
[Dal comitato internazionale di difesa di Leonard Peltier ("International Leonard Peltier Defense Committee", 428-A8 Farnham St. Marshall, WI. 53559, 715.209.4453, sito: www.whoisleonardpeltier.info, e-mail: Contact at whoisleonardpeltier.info) riceviamo e diffondiamo]

Ask President Biden for the Immediate Release of Leonard Peltier!
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Call to Action Briefing
There is no doubt that our criminal justice system is imperfect, and Mr. Peltier knows firsthand just how imperfect it can be.
"I call on President Biden to commute Mr. Peltier's sentence expeditiously. It is the right thing to do." - Senator Patrick Leahy (D-Vt), longest serving member of the U.S. Senate
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Call to Action
Contact President Biden today!
202.456.1111
Ask for the immediate release of Leonard Peliter
Call President Biden Today! 202.456.1111
Please note: The White House comment line is open from 11 a.m. to 3 p.m.
Eastern, Tuesday through Thursday.
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Important Links:
Change.org Petition: https://bit.ly/3refswl
Contact your local Representatives: https://bit.ly/housereplp
New York Times Article : Clemency for Peltier:
https://docs.google.com/document/d/1zpHhgTsR0cOQkqxlCJ-7fKoW2qJzTx9SbdoqaldBJlg/edit
Guardian Article Calling for Clemency:
https://amp.theguardian.com/commentisfree/2022/feb/02/leonard-peltier-is-americas-longest-held-indigenous-prisoner-he-should-be-freed
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Graphics:
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Please use these graphics to post on social media outlets.
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Use images in this link above for signs and banners for art builds.
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Official Hashtags
#RiseUpForPeltier
#FreeLeonardPeltier
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Account to Tag
@POTUS
@whitehouse
@OfficialFBOP (Bureau of Prisons)
@PeltierHQ (International Leonard Peltier Defense Committee)
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Sample Facebook and Instagram Post (Copy and Paste)
Call-to-Action
Leonard Peltier, Anishinaabe and Dakota, has spent over 4 decades of his life behind bars, and recently, the prison system has failed to provide him adequate care and protection against COVID-19. His story is the epitome of the systemic abuse that continues to target Indigenous people and Movement Leaders.
We call upon President Biden to show proof of his efforts toward justice and equity by granting Executive Clemency to elder movement leader Leonard Peltier.
Call the White House and demand the release of Leonard Peltier. (202) 456-1111. Say
you support the commutation of #LeonardPeltier's sentence. He's held at USP-Coleman I in FL. Register number 89637-132
Sign the online petition: https://bit.ly/3refswl
Contact your reps. Find them here: https://bit.ly/35raR
#RiseUpForPeltier
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Here's what you need to know to #RiseUpForPeltier
On March 26, 2020 the Office of the Attorney General issued guidelines for the "Prioritization of Home Confinement as Appropriate in Response to COVID-19 Pandemic." A release to home confinement can be an immediate measure to ensure that Mr. Peltier gets the health care that he requires while the ILPDC continues to push for the commutation of his sentence.
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Mr. Peltier's home community on the Turtle Mountain Reservation in North Dakota continues to plead for his return, confirming that they do not see his release as a threat to his community. Read the full letter here.
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The International Leonard Peltier Defense Committee (ILPDC) is calling on the public to contact the White House and urge President Biden to take immediate action. Next, contact members of Congress and ask them to call upon the Warden at USP Coleman-1 and Bureau of Prisons Director Michael Carvajal, urging the immediate release of Leonard Peltier to home confinement.
It is time for Leonard Peltier to go home and be taken care of by his people. He has suffered for far too long and time is running out. Enough is enough!
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Senator Patrick Leahy (D-Vt), the longest serving member of the U.S. Senate issued a statement urging President Biden to commute Leonard Peltier's sentence stating that, "His trial was so riddled with flaws that even one of the prosecutors trying him has acknowledged that Peltier was wrongfully convicted... He is exactly the kind of individual who should be considered for clemency... I have long believed that pardons and commutations are vital tools to offer clemency and relief, particularly when our criminal justice system has been contorted to propagate injustices. I call on President Biden to commute Mr. Peltier.s sentence expeditiously. It is the right thing to do."
Read the full statement here:
https://www.leahy.senate.gov/press/comment-urging-president-biden-to-commute-leonard-peltiers-sentence
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Sample Tweets (Copy and Paste)
Mr. Peltier's home community on the Turtle Mountain Reservation in North Dakota continues to plead for his return, confirming that they do not see his release as a threat to his community. Read the full letter here:
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The IPLDC is calling on the public to contact the White House and urge President Biden to take immediate action. Next, contact members of Congress and ask them to call upon the Warden at USP Coleman-1 and Bureau of Prisons Director Michal Carvajal, urging the immediate release of Leonard Peltier to home confinement.
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It is time for Leonard Peltier to go home and be taken care of by his people. He has suffered for far too long and time is running out. Enough is enough.
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For Media Inquiries, Please Contact:
Carol Gokee, International Leonard Peltier Defense Committee, 715-209-4453
Jean Roach, International Leonard Peltier Defense Committee, 605-415-3127
Kevin Sharp, former Federal District Court Judge & Peltier's lead attorney, 615-434-7001

7. DOCUMENTAZIONE. "NATIVE NEWS ONLINE STAFF": AT THE UNITED NATIONS, AN ANNUAL CALL FOR LEONARD PELTIER'S CLEMENCY
[Dal sito nativenewsonline.net riprendiamo il seguente testo del 3 maggio 2022]

Native News Online publishes here Ruth Buffalo's prepared statement, to be delivered at the United Nations today, demanding the release of Leonard Peltier:
Remarks presented by Ruth Buffalo, Mandan/Hidatsa/Arikara, North Dakota District 27 Representative at the United Nations Permanent Forum on Indigenous Issues (UNPFII), 21st Session 25 April 2022-6 May 2022 on behalf of Lenny Foster, Dine, Spiritual Advisor to Leonard Peltier and IITC Board Member, Jean Roach, Lakota, survivor and ILPDC Co-Director, and Carol Gokee, ILPDC Co-Director.
I'm delivering this statement on behalf of Lenny Foster, Dine and the spiritual advisor to Leonard Peltier, Jean Roach, Lakota ILPDC Co-Director and a survivor of the incident and Carol Gokee co-director of the Leonard Peltier Defense Committee.
Each year we remind the forum that Leonard Peltier, Anishinaabe and Dakota, and a citizen of The Turtle Mountain Band of Chippewa Indians, has been in federal prison since 1976, although he was wrongly convicted for the deaths of two FBI agents. The U.S. representatives have wrongly asserted that the conviction was for murder, obscuring the complexities of Leonard's charge of aiding and abetting, showing the lack of concern for understanding and remedying this great injustice.
Leonard Peltier is 77 years old and suffers from multiple serious health conditions for which he is receiving inadequate care. These conditions may be exacerbated due to Leonard's contraction of Covid-19. The US has unjustifiably denied even transfer to a lower security level as recently as March 2019. He should be granted parole, executive clemency, or compassionate release immediately so that he may spend his remaining years with his family.
This case demonstrates how in the U.S. the courts and criminal justice system criminalizes dissent for purposes of political repression. The U.S. government has failed to address the staggering number of constitutional violations in the trial of Leonard Peltier including US government mishandling of key ballistics evidence and threatening of witnesses against Leonard who were coerced into signing statements used to convict him. Mr. Peltier was asked the Oglala community to come help defend them during a time of incredible state sponsored violence on the Pine Ridge Oglala Lakota Reservation.
The repeated denial of Peltier's petition for executive clemency has clearly demonstrated that there is no mechanism for gaining justice for human rights defenders in the United States. These injustices have set a dangerous precedent, leading to the increased criminalization of land rights defenders.
The case of Leonard Peltier demonstrates the failure of the U.S. criminal justice system to provide real justice for Native Peoples as well as the government-generated environment of racism that consistently leads to unjust convictions.
We reassert our request that the EMRIP exercise paragraph 2(c) of its revised mandate (A/HRC/RES/33/25) in seeking dialogue with the United States, appropriate human rights organizations, and indigenous peoples to bring about a means for relief and justice for Leonard Peltier, in furtherance of that, we invite UNSR Francisco Cali, members of the UNPFII and EMRIP, to visit Leonard at United States Penitentiary, Coleman l, in Florida. We are happy to work with you to accommodate such a visit.

8. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Sergio Romano, La Russia imperiale di Putin, Leg, Gorizia 2022, pp. 80, euro 9.
- Dietmar Rothemund, Gandhi, Il Mulino, Bologna 2022, pp. 160, euro 14.
*
Riletture
- Nicolas de Chamfort, Massime e pensieri. Caratteri e aneddoti, Rcs Rizzoli Libri, Milano 1993, pp. 736.
- Vauvenargues, Riflessioni e massime, Tea - Editori Associati, Milano 1989, pp. XX + 156.
*
Riedizioni
- Gaetano Salvemini, Le origini del fascismo in Italia. Lezioni di Harvard, Feltrinelli-Rcs, Milano 2022, pp. 454, euro 9,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
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Gialli
- Fredric Brown, Il suo nome era morte, Mondadori, Milano 2022, pp. 176, euro 5.90.

9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

10. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4464 dell'8 maggio 2022
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei  dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
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