[Nonviolenza] Due cose che potrebbe e dovrebbe fare l'Unione Europea per la pace che salva le vite



DUE COSE CHE POTREBBE E DOVREBBE FARE L'UNIONE EUROPEA PER LA PACE CHE SALVA LE VITE

Agli istituti apicali dell'Unione Europea, a chi li presiede e dirige

Gentili signore e signori,
due cose potrebbe e dovrebbe fare immediatamente l'Unione Europea per la pace e per salvare le vite di innumerevoli persone in pericolo di morte in Ucraina.
1. Chiedere al governo russo di fermare immediatamente la scellerata e folle guerra che ha criminalmente scatenato contro la popolazione ucraina, cosi' da far cessare immediatamente le stragi e le devastazioni e salvare innumerevoli vite umane.
2. Impegnarsi come atto unilaterale di buona volonta', di realismo e di razionalita', a:
a) revocare immediatamente tutte le sanzioni contro la Russia che stanno provocando una catastrofe in tutta Europa;
b) chiedere ai governi dei paesi europei che fanno parte dell'organizzazione terrorista e stragista della Nato di bloccarne con il loro diritto di veto ogni attivita', e di impegnarsi per il suo scioglimento al fine di poter realizzare una struttura europea di sicurezza e difesa comune non piu' prostituita all'imperialismo americano e finalmente inclusiva di tutti i paesi europei, Russia compresa;
c) cessare immediatamente di prendere parte alla guerra e al massacro della popolazione ucraina, ed adoperarsi unicamente: I. per inviare alla popolazione ucraina i necessari urgentissimi ingentissimi aiuti umanitari; II. per soccorrere, accogliere, assistere tutte le persone bisognose di aiuto; III. per ricostruire al piu' presto case, scuole, ospedali, strade, tutte le infrastrutture della pacifica vita civile e produttiva;
d) proporre l'ingresso nell'Unione Europea di tutti i paesi europei, Russia compresa;
e) adoperarsi per l'immediata apertura di un negoziato di pace sotto l'egida dell'Onu e con la presenza sul territorio ucraino di adeguate - nel numero necessario, per quanto grande esso possa essere - forze Onu nonarmate e nonviolente di interposizione, vigilanza e peacekeeping.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Se non per umanita', almeno per realismo politico, l'Unione Europea accolga queste due proposte.
Se non per esercizio della razionalita' e della moralita', almeno per dovere d'ufficio e corretta intellezione e concreto adempimento delle sue obbligazioni giuridiche, l'Unione Europea accolga queste due proposte.
Fermare la guerra e la stragi di cui essa consiste e' l'urgenza delle urgenze.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Poiche' ci sembra che chi ha rilevanti ruoli istituzionali nell'Unione Europea, come nei governi e nei parlamenti dei paesi che la compongono, non sappia o non voglia consigliarvi queste semplici, necessarie e tra loro interconnesse iniziative, ci siamo permessi di farlo noi, che non abbiamo abdicato ai nostri doveri di esseri umani solleciti del pubblico bene, persuasi che ogni essere umano abbia diritto alla vita e che la guerra e' il piu' atroce dei crimini contro l'umanita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Augurandovi ogni bene,

il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo

Viterbo, 6 maggio 2022

Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Da alcuni mesi e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 46 anni prigioniero innocente.

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