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[Nonviolenza] Con un convegno il 10 maggio Viterbo si appresta a ricordare don Dante Bernini, voce contro la guerra, braccio solidale, cuore pensante
- Subject: [Nonviolenza] Con un convegno il 10 maggio Viterbo si appresta a ricordare don Dante Bernini, voce contro la guerra, braccio solidale, cuore pensante
- From: Centro di ricerca per la pace Centro di ricerca per la pace <centropacevt at gmail.com>
- Date: Tue, 3 May 2022 12:18:14 +0200
CON UN CONVEGNO IL 10 MAGGIO VITERBO SI APPRESTA A RICORDARE DON DANTE BERNINI, VOCE CONTRO LA GUERRA, BRACCIO SOLIDALE, CUORE PENSANTE
Riferiscono i locali mezzi d'informazione che tra qualche giorno, il 10 maggio 2022, nella Sala Regia di Palazzo dei Priori, molte persone amiche, il "Tavolo per la pace" e la citta' di Viterbo ricorderanno don Dante Bernini, di cui lo scorso 20 aprile ricorreva il centenario della nascita.
L'incontro fa seguito alla commemorazione che il 20 aprile si e' svolta presso il santuario di Santa Maria della Quercia, nel piccolo borgo viterbese in cui don Dante era nato nel 1922, in cui era tornato a vivere negli ultimi anni ed in cui e' morto il 27 settembre 2019.
Nell'incontro del 10 maggio verranno ripercorse alcune riflessioni di don Dante e si dara' testimonianza di come il suo impegno di pace, di solidarieta', di nonviolenza, ispiri oggi l'impegno di chi si oppone alla guerra e alle uccisioni, di chi si adopera ancora e sempre in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani, di chi s'impegna in difesa dell'intero mondo vivente.
L'introduzione sara' svolta da Mario Di Marco, figura storica del movimento per la pace a Viterbo.
La relazione principale su "Don Dante Bernini maestro di pace" sara' tenuta da don Dario Vitali, cattedratico illustre, a don Dante legato da lunga amicizia e devozione filiale.
Tra gli interventi anche un'azione teatrale di Pietro Benedetti, regista e attore, ricercatore partecipante e narratore di comunita', militante del movimento operaio, pacifista ed ecologista, che e' anche uno dei piu' vivi studiosi e testimoni della cultura popolare dell'Alto Lazio, dell'impegno di pace e delle lotte politiche e sociali delle oppresse e degli oppressi, che di don Dante e' stato allievo, amico e collaboratore nell'impegno di solidarieta' gia' mezzo secolo fa.
A concludere l'incontro commemorativo e' stato chiamato Enrico Peyretti, una delle figure piu' prestigiose del pensiero della pace, anch'egli a don Dante legato da lunga amicizia e profondo affetto.
E' vivo in citta' il ricordo di don Dante Bernini, e ricordare don Dante significa ricordarne il costante impegno di pace e di solidarieta', l'azione nonviolenta, la sollecitudine per il bene comune.
E come tutti i cittadini di Viterbo anche noi siamo grati ai promotori di questa encomiabile iniziativa di commemorazione e testimonianza.
*
E ad esprimere il nostro apprezzamento e la nostra gratitudine ai promotori, alcune minime considerazioni vorremmo qui proporre.
In questi giorni in cui la guerra fa scempio dell'umanita' in tante parti del mondo e finanche nel cuore dell'Europa, la memoria di don Dante Bernini convoca a un piu' profondo, intenso, concreto impegno per fermare le stragi, per salvare le vite.
Mentre la violenza razzista e schiavista continua a mietere vittime, dai lager in Libia alla strage degli innocenti nel Mediterraneo, al vero e proprio apartheid nei paesi europei, la memoria di don Dante Bernini convoca a un piu' profondo, intenso, concreto impegno in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Mentre prosegue la devastazione del mondo vivente provocata da un sistema di potere insaziabilmente avido e cinico, da un consumismo sfrenato e irresponsabile, da una politica e da un'economia disumane e desertificatrici, la memoria di don Dante Bernini convoca a un piu' profondo, intenso, concreto impegno per la salvaguardia dell'intero mondo vivente.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Condividere fra tutte e tutti tutto il bene e tutti i beni.
Difendere quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Alleghiamo in calce:
1. Il comunicato dei promotori dell'iniziativa del 10 maggio 2022, cui rinnoviamo la nostra gratitudine;
2. Una minima notizia su don Dante Bernini;
3. Nel ricordo di don Dante Bernini, ancora un appello a fermare la guerra e salvare le vite (alcune riflessioni condivise tra alcune persone amiche della nonviolenza).
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 3 maggio 2022
Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Da alcuni mesi e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 46 anni prigioniero innocente.
* * *
Allegato primo: Il comunicato dei promotori dell'iniziativa del 10 maggio 2022
DON DANTE BERNINI NEL CENTENARIO DELLA NASCITA
RICORDIAMO UN LUMINOSO UOMO DI PACE IN QUESTI TENEBROSI GIORNI DI GUERRA
Viterbo, Sala Regia di Palazzo dei Priori
10 maggio, ore 15.30
Cento anni fa, il 20 aprile 1922 a La Quercia, nasceva don Dante Bernini, dove il 27 settembre del 2019 si e' conclusa la sua vita. Vogliamo ricordarlo per quello che e' stato ovvero un educatore amorevole, un uomo sapiente capace di ascolto e di condivisione, una persona diuturnamente protesa al servizio degli ultimi.
Un esempio di una vita virtuosa, accudente, sobria, sollecita del bene di tutti. Un uomo sempre impegnato a soccorrere chi era nel dolore, a promuovere la pace, la giustizia, il dialogo interreligioso, la fratellanza, la solidarieta' fra tutti gli esseri umani e con una sensibilita' e attenzione profetiche, che per tanti aspetti hanno precorso i tempi, verso le sofferenze delle persone migranti, della Madre Terra e dell'intero mondo vivente.
L'amico prezioso, l'amico che tutti vorremmo avere vicino nell'ora della prova, nell'ora del bisogno, nell'ora della verita'. L'amico, il padre, il maestro che tanto ci mancano in questi giorni di sempre maggiore incertezza e sofferenza per le sorti del genere umano anche a causa della guerra in Ucraina.
Il 2 ottobre 2014, nella Giornata internazionale della nonviolenza, la Citta' di Viterbo con una solenne cerimonia nella Sala Regia di Palazzo dei Priori gli ha tributato il riconoscimento pubblico dell'impegno di tutta una vita e successivamente, il 13 aprile 2015, nell'anniversario della promulgazione della "Pacem in Terris", e' stata realizzata in suo onore a Viterbo una "Giornata per la Pace". Don Dante, nel corso della sua lunga vita, e' stato vescovo della diocesi di Albano, presidente della Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale Italiana e membro della "Comece'" (Commission des Episcopats de la Communaute' Europeenne) un organismo internazionale della Chiesa cattolica volto a favorire pace e dialogo in Europa. E' stato inoltre promotore di numerose iniziative di solidarieta' per la realizzazione di scuole e strutture di assistenza sanitaria in Africa.
Programma
Ore 15.30 Registrazione dei partecipanti
Ore 16.00 Introduzione di Mario Di Marco, del Tavolo per la pace di Viterbo
ore 16,15 Proiezione di un contributo video
Ore 16.25 Saluto del Vescovo di Viterbo, saluti delle Autorita', lettura del messaggio di S.E. monsignor Luigi Bettazzi, presidente emerito di Pax Christi
0re 16.45 "Don Dante Bernini maestro di pace", intervento di Dario Vitali, direttore del Dipartimento di Teologia dogmatica della Pontificia Universita' Gregoriana
Ore 17.15 Contributo artistico di Pietro Benedetti, attore, regista, narratore di comunita'
Ore 17.40 Interventi
Ore 18.15 "Nel ricordo di don Dante Bernini pensare e costruire la pace oggi", conclusioni di Enrico Peyretti, del Centro Studi per la pace e la nonviolenza "Sereno Regis" di Torino
Ore 19.00 Conclusione dell'incontro
Per le norme di contrasto alla diffusione del Covid-19 la Sala Regia potra' ospitare un numero massimo di 50 persone.
Viterbo, 2 maggio 2022
Per contatti: tavolopace.viterbo at gmail.com
* * *
Allegato secondo: Una minima notizia su don Dante Bernini
"Vescovo emerito della diocesi di Albano, gia' presidente della Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale Italiana e gia' membro della "Comece'" (Commission des Episcopats de la Communaute' Europeenne), una delle figure piu' illustri dell'impegno di pace, solidarieta', nonviolenza, che nell'arco dell'intera sua vita come sacerdote e come docente e' stato costantemente impegnato per la pace e per la giustizia, nella solidarieta' con i sofferenti e gli oppressi, nell'impegno per la salvaguardia del creato, nella promozione della nonviolenza, unendo all'adempimento scrupoloso dei prestigiosi incarichi di grande responsabilita' un costante ascolto di tutti coloro che a lui venivano a rivolgersi per consiglio e per aiuto, a tutti sempre offrendo generosamente il suo conforto e sostegno, la sua parola buona e luminosa e l'abbraccio suo saldo e fraterno". Cosi' nella motivazione del riconoscimento attribuitogli il 2 ottobre 2014, nella Giornata internazionale della nonviolenza, dalla Citta' di Viterbo con una solenne cerimonia nella Sala Regia di Palazzo dei Priori. Successivamente, il 13 aprile 2015, nell'anniversario della promulgazione della "Pacem in Terris", era stata realizzata in suo onore a Viterbo una "Giornata per la Pace".
Era nato a La Quercia, piccola frazione di Viterbo, il 20 aprile 1922, e vi era tornato a vivere nell'operosa sua vecchiaia; li' e' deceduto il 27 settembre 2019. Persona buona, costruttore di pace, luminosa figura della nonviolenza, era un punto di riferimento per ogni persona bisognosa di aiuto come per ogni persona impegnata nella solidarieta' concreta, per il bene comune dell'umanita', per la salvaguardia del mondo vivente.
Un suo amico cosi' lo ricordava qualche tempo fa: "E' stato un costruttore di pace, un difensore della dignita' umana, un testimone della nonviolenza.
E un educatore amorevole, un uomo sapiente capace di ascolto e di condivisione, una persona diuturnamente protesa al servizio degli ultimi, alla sequela del migliore dei maestri.
E un amico prezioso, l'amico che tutti vorremmo avere vicino nell'ora della prova, nell'ora del bisogno, nell'ora della verita'.
Lascia luminoso un ricordo, un esempio e un appello.
Il ricordo della dolcezza, della mitezza con cui sapeva adempiere ai suoi uffici, con cui sapeva sovvenire chi a lui si rivolgeva per aiuto, per conforto o per consiglio, con cui sapeva accogliere chiunque bussasse alla sua porta, il piu' generoso e fraterno degli ospiti. E il ricordo della sua sapienza armoniosa e della sua forza ermeneutica, della sua virtu' psicagogica, della sua capacita' maieutica.
L'esempio di una vita virtuosa, accudente, sollecita del bene di tutti. L'esempio di una vita impegnata a soccorrere chi e' nel dolore, a promuovere la pace, la giustizia, la fratellanza e la sororita', la solidarieta' fra tutti gli esseri umani e con l'intero mondo vivente.
L'appello a contrastare il male facendo il bene, ad essere operatrici ed operatori di pace, alla solidarieta' che ogni essere umano riconosce e raggiunge e sostiene e conforta, alla condivisione del bene e dei beni, ad essere l'umanita' come dovrebbe essere.
Chi ha letto i Miserabili ricordera' per sempre il folgorante episodio che apre quell'opera grande: il sant'uomo che accoglie Jean Valjean e lo salva due volte. Don Dante Bernini era quel sant'uomo".
E ancora, e' stato scritto che "Chiunque lo abbia conosciuto reca inciso nel cuore il suo ricordo, e sente ancora la sua sollecitudine e il suo appello ad operare per il bene comune, per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani, per il rispetto e la protezione dell'intero mondo vivente; sente ancora la sua solidarieta' con tutte le oppresse e gli oppressi; sente ancora la sua costante attitudine ed esortazione alla condivisione del bene e dei beni con ogni persona bisognosa di aiuto; ricorda ancora quel volto e quella voce che chiamano all'impegno per la liberazione comune, all'impegno contro tutte le violenze, all'impegno per l'eguaglianza di diritti, la giustizia e la liberta', la solidarieta' e la misericordia, la fraternita' e la sororita', la responsabilita' e la condivisione. Quest'uomo era veramente figura della nonviolenza in cammino, alla sequela di chi ad ogni oppressione, ad ogni menzogna, ad ogni ingiustizia, ad ogni violenza sempre si oppose.
Anche nel ricordo di don Dante Bernini continui l'impegno comune contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere".
* * *
Allegato terzo: Nel ricordo di don Dante Bernini, ancora un appello a fermare la guerra e salvare le vite
Dinanzi all'orrore della guerra scatenata dal folle e criminale governo russo contro la popolazione ucraina inerme e innocente, esprimiamo la nostra piena solidarieta' agli aggrediti e chiediamo che cessi immediatamente la carneficina, che torni la pace e il rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Dinanzi al quotidiano accumularsi delle stragi, delle devastazioni, delle abominevoli disumanita' di cui consiste la guerra scatenata dal folle e criminale governo russo contro la popolazione ucraina inerme e innocente, dinanzi a questo diluvio di sangue, a questa eruzione di barbarie, a questo annichilimento della ragione e del sentimento di umanita', esprimiamo la nostra piena solidarieta' agli aggrediti e chiediamo che cessi immediatamente la carneficina, che torni la pace e il rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Dinanzi al crescente pericolo che la guerra scatenata dal folle e criminale governo russo contro la popolazione ucraina inerme e innocente possa espandersi fino a diventare una guerra mondiale, una guerra nucleare, che potrebbe distruggere l'intera famiglia umana, esprimiamo la nostra piena solidarieta' agli aggrediti e chiediamo che cessi immediatamente la carneficina, che si torni immediatamente alla pace e al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Occorre opporsi al male facendo il bene.
Occorre opporsi alla violenza con la nonviolenza.
Occorre opporsi alle uccisioni salvando le vite.
Sosteniamo l'impegno di papa Francesco per fermare la guerra e salvare le vite, impegno condiviso da ogni persona di volonta' buona.
Sosteniamo l'impegno di chiunque si adoperi per far cessare la guerra e le stragi.
Sosteniamo l'impegno di chiunque si adoperi per un immediato negoziato di pace.
Sosteniamo ogni iniziativa che salva le vite.
E ripetiamo ancora una volta alcune parole che gia' piu' volte abbiamo ripetuto in queste settimane di dolore e di orrore.
Cosa dobbiamo fare noi senza potere?
Dobbiamo esercitare il nostro potere, il potere dei senza potere.
Dobbiamo soccorrere, accogliere, assistere tutte le persone in fuga dalla guerra: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo inviare aiuti umanitari alla popolazione ucraina, tutti gli aiuti umanitari possibili: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo far giungere in Ucraina da tutto il mondo migliaia, milioni di persone disarmate a fare interposizione nonviolenta e soccorso umanitario, con il patrocinio e la guida dell'Onu: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo sostenere la resistenza nonviolenta della popolazione ucraina: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo sostenere l'opposizione nonviolenta della popolazione russa contraria alla guerra e al regime; l'opposizione nonviolenta che chiede giustizia e liberta', democrazia e diritti umani, legalita' e pace: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo insorgere nonviolentemente contro la guerra e contro le armi: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo insorgere nonviolentemente per imporre ai governi assassini - il governo russo aggressore, ma anche tutti gli altri governi coinvolti nella guerra e nelle stragi di cui la guerra consiste - il cessate il fuoco e i negoziati di pace: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo insorgere nonviolentemente per far cessare l'invio di armi che alimenta la guerra e le stragi: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo insorgere nonviolentemente per fermare il riarmo che minaccia l'umanita' intera: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo insorgere nonviolentemente per far cessare le cosiddette "sanzioni" che invece di contrastare la guerra la favoreggiano, che invece di colpire gli sfruttatori e i massacratori colpiscono innanzitutto le classi sociali sfruttate ed oppresse impoverendole ancora di piu' ed esponendole a piu' gravi sofferenze e pericoli: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo insorgere nonviolentemente per lo scioglimento della Nato, un'organizzazione terrorista e stragista i cui vertici vanno processati e condannati per i crimini di guerra ed i crimini contro l'umanita' commessi negli ultimi decenni: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo insorgere nonviolentemente per imporre al governo italiano il rispetto della Costituzione italiana che ripudia la guerra: salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Riferiscono i locali mezzi d'informazione che tra qualche giorno, il 10 maggio 2022, nella Sala Regia di Palazzo dei Priori, molte persone amiche, il "Tavolo per la pace" e la citta' di Viterbo ricorderanno don Dante Bernini, di cui lo scorso 20 aprile ricorreva il centenario della nascita.
L'incontro fa seguito alla commemorazione che il 20 aprile si e' svolta presso il santuario di Santa Maria della Quercia, nel piccolo borgo viterbese in cui don Dante era nato nel 1922, in cui era tornato a vivere negli ultimi anni ed in cui e' morto il 27 settembre 2019.
Nell'incontro del 10 maggio verranno ripercorse alcune riflessioni di don Dante e si dara' testimonianza di come il suo impegno di pace, di solidarieta', di nonviolenza, ispiri oggi l'impegno di chi si oppone alla guerra e alle uccisioni, di chi si adopera ancora e sempre in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani, di chi s'impegna in difesa dell'intero mondo vivente.
L'introduzione sara' svolta da Mario Di Marco, figura storica del movimento per la pace a Viterbo.
La relazione principale su "Don Dante Bernini maestro di pace" sara' tenuta da don Dario Vitali, cattedratico illustre, a don Dante legato da lunga amicizia e devozione filiale.
Tra gli interventi anche un'azione teatrale di Pietro Benedetti, regista e attore, ricercatore partecipante e narratore di comunita', militante del movimento operaio, pacifista ed ecologista, che e' anche uno dei piu' vivi studiosi e testimoni della cultura popolare dell'Alto Lazio, dell'impegno di pace e delle lotte politiche e sociali delle oppresse e degli oppressi, che di don Dante e' stato allievo, amico e collaboratore nell'impegno di solidarieta' gia' mezzo secolo fa.
A concludere l'incontro commemorativo e' stato chiamato Enrico Peyretti, una delle figure piu' prestigiose del pensiero della pace, anch'egli a don Dante legato da lunga amicizia e profondo affetto.
E' vivo in citta' il ricordo di don Dante Bernini, e ricordare don Dante significa ricordarne il costante impegno di pace e di solidarieta', l'azione nonviolenta, la sollecitudine per il bene comune.
E come tutti i cittadini di Viterbo anche noi siamo grati ai promotori di questa encomiabile iniziativa di commemorazione e testimonianza.
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E ad esprimere il nostro apprezzamento e la nostra gratitudine ai promotori, alcune minime considerazioni vorremmo qui proporre.
In questi giorni in cui la guerra fa scempio dell'umanita' in tante parti del mondo e finanche nel cuore dell'Europa, la memoria di don Dante Bernini convoca a un piu' profondo, intenso, concreto impegno per fermare le stragi, per salvare le vite.
Mentre la violenza razzista e schiavista continua a mietere vittime, dai lager in Libia alla strage degli innocenti nel Mediterraneo, al vero e proprio apartheid nei paesi europei, la memoria di don Dante Bernini convoca a un piu' profondo, intenso, concreto impegno in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Mentre prosegue la devastazione del mondo vivente provocata da un sistema di potere insaziabilmente avido e cinico, da un consumismo sfrenato e irresponsabile, da una politica e da un'economia disumane e desertificatrici, la memoria di don Dante Bernini convoca a un piu' profondo, intenso, concreto impegno per la salvaguardia dell'intero mondo vivente.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Condividere fra tutte e tutti tutto il bene e tutti i beni.
Difendere quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Alleghiamo in calce:
1. Il comunicato dei promotori dell'iniziativa del 10 maggio 2022, cui rinnoviamo la nostra gratitudine;
2. Una minima notizia su don Dante Bernini;
3. Nel ricordo di don Dante Bernini, ancora un appello a fermare la guerra e salvare le vite (alcune riflessioni condivise tra alcune persone amiche della nonviolenza).
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 3 maggio 2022
Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Da alcuni mesi e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 46 anni prigioniero innocente.
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Allegato primo: Il comunicato dei promotori dell'iniziativa del 10 maggio 2022
DON DANTE BERNINI NEL CENTENARIO DELLA NASCITA
RICORDIAMO UN LUMINOSO UOMO DI PACE IN QUESTI TENEBROSI GIORNI DI GUERRA
Viterbo, Sala Regia di Palazzo dei Priori
10 maggio, ore 15.30
Cento anni fa, il 20 aprile 1922 a La Quercia, nasceva don Dante Bernini, dove il 27 settembre del 2019 si e' conclusa la sua vita. Vogliamo ricordarlo per quello che e' stato ovvero un educatore amorevole, un uomo sapiente capace di ascolto e di condivisione, una persona diuturnamente protesa al servizio degli ultimi.
Un esempio di una vita virtuosa, accudente, sobria, sollecita del bene di tutti. Un uomo sempre impegnato a soccorrere chi era nel dolore, a promuovere la pace, la giustizia, il dialogo interreligioso, la fratellanza, la solidarieta' fra tutti gli esseri umani e con una sensibilita' e attenzione profetiche, che per tanti aspetti hanno precorso i tempi, verso le sofferenze delle persone migranti, della Madre Terra e dell'intero mondo vivente.
L'amico prezioso, l'amico che tutti vorremmo avere vicino nell'ora della prova, nell'ora del bisogno, nell'ora della verita'. L'amico, il padre, il maestro che tanto ci mancano in questi giorni di sempre maggiore incertezza e sofferenza per le sorti del genere umano anche a causa della guerra in Ucraina.
Il 2 ottobre 2014, nella Giornata internazionale della nonviolenza, la Citta' di Viterbo con una solenne cerimonia nella Sala Regia di Palazzo dei Priori gli ha tributato il riconoscimento pubblico dell'impegno di tutta una vita e successivamente, il 13 aprile 2015, nell'anniversario della promulgazione della "Pacem in Terris", e' stata realizzata in suo onore a Viterbo una "Giornata per la Pace". Don Dante, nel corso della sua lunga vita, e' stato vescovo della diocesi di Albano, presidente della Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale Italiana e membro della "Comece'" (Commission des Episcopats de la Communaute' Europeenne) un organismo internazionale della Chiesa cattolica volto a favorire pace e dialogo in Europa. E' stato inoltre promotore di numerose iniziative di solidarieta' per la realizzazione di scuole e strutture di assistenza sanitaria in Africa.
Programma
Ore 15.30 Registrazione dei partecipanti
Ore 16.00 Introduzione di Mario Di Marco, del Tavolo per la pace di Viterbo
ore 16,15 Proiezione di un contributo video
Ore 16.25 Saluto del Vescovo di Viterbo, saluti delle Autorita', lettura del messaggio di S.E. monsignor Luigi Bettazzi, presidente emerito di Pax Christi
0re 16.45 "Don Dante Bernini maestro di pace", intervento di Dario Vitali, direttore del Dipartimento di Teologia dogmatica della Pontificia Universita' Gregoriana
Ore 17.15 Contributo artistico di Pietro Benedetti, attore, regista, narratore di comunita'
Ore 17.40 Interventi
Ore 18.15 "Nel ricordo di don Dante Bernini pensare e costruire la pace oggi", conclusioni di Enrico Peyretti, del Centro Studi per la pace e la nonviolenza "Sereno Regis" di Torino
Ore 19.00 Conclusione dell'incontro
Per le norme di contrasto alla diffusione del Covid-19 la Sala Regia potra' ospitare un numero massimo di 50 persone.
Viterbo, 2 maggio 2022
Per contatti: tavolopace.viterbo at gmail.com
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Allegato secondo: Una minima notizia su don Dante Bernini
"Vescovo emerito della diocesi di Albano, gia' presidente della Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale Italiana e gia' membro della "Comece'" (Commission des Episcopats de la Communaute' Europeenne), una delle figure piu' illustri dell'impegno di pace, solidarieta', nonviolenza, che nell'arco dell'intera sua vita come sacerdote e come docente e' stato costantemente impegnato per la pace e per la giustizia, nella solidarieta' con i sofferenti e gli oppressi, nell'impegno per la salvaguardia del creato, nella promozione della nonviolenza, unendo all'adempimento scrupoloso dei prestigiosi incarichi di grande responsabilita' un costante ascolto di tutti coloro che a lui venivano a rivolgersi per consiglio e per aiuto, a tutti sempre offrendo generosamente il suo conforto e sostegno, la sua parola buona e luminosa e l'abbraccio suo saldo e fraterno". Cosi' nella motivazione del riconoscimento attribuitogli il 2 ottobre 2014, nella Giornata internazionale della nonviolenza, dalla Citta' di Viterbo con una solenne cerimonia nella Sala Regia di Palazzo dei Priori. Successivamente, il 13 aprile 2015, nell'anniversario della promulgazione della "Pacem in Terris", era stata realizzata in suo onore a Viterbo una "Giornata per la Pace".
Era nato a La Quercia, piccola frazione di Viterbo, il 20 aprile 1922, e vi era tornato a vivere nell'operosa sua vecchiaia; li' e' deceduto il 27 settembre 2019. Persona buona, costruttore di pace, luminosa figura della nonviolenza, era un punto di riferimento per ogni persona bisognosa di aiuto come per ogni persona impegnata nella solidarieta' concreta, per il bene comune dell'umanita', per la salvaguardia del mondo vivente.
Un suo amico cosi' lo ricordava qualche tempo fa: "E' stato un costruttore di pace, un difensore della dignita' umana, un testimone della nonviolenza.
E un educatore amorevole, un uomo sapiente capace di ascolto e di condivisione, una persona diuturnamente protesa al servizio degli ultimi, alla sequela del migliore dei maestri.
E un amico prezioso, l'amico che tutti vorremmo avere vicino nell'ora della prova, nell'ora del bisogno, nell'ora della verita'.
Lascia luminoso un ricordo, un esempio e un appello.
Il ricordo della dolcezza, della mitezza con cui sapeva adempiere ai suoi uffici, con cui sapeva sovvenire chi a lui si rivolgeva per aiuto, per conforto o per consiglio, con cui sapeva accogliere chiunque bussasse alla sua porta, il piu' generoso e fraterno degli ospiti. E il ricordo della sua sapienza armoniosa e della sua forza ermeneutica, della sua virtu' psicagogica, della sua capacita' maieutica.
L'esempio di una vita virtuosa, accudente, sollecita del bene di tutti. L'esempio di una vita impegnata a soccorrere chi e' nel dolore, a promuovere la pace, la giustizia, la fratellanza e la sororita', la solidarieta' fra tutti gli esseri umani e con l'intero mondo vivente.
L'appello a contrastare il male facendo il bene, ad essere operatrici ed operatori di pace, alla solidarieta' che ogni essere umano riconosce e raggiunge e sostiene e conforta, alla condivisione del bene e dei beni, ad essere l'umanita' come dovrebbe essere.
Chi ha letto i Miserabili ricordera' per sempre il folgorante episodio che apre quell'opera grande: il sant'uomo che accoglie Jean Valjean e lo salva due volte. Don Dante Bernini era quel sant'uomo".
E ancora, e' stato scritto che "Chiunque lo abbia conosciuto reca inciso nel cuore il suo ricordo, e sente ancora la sua sollecitudine e il suo appello ad operare per il bene comune, per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani, per il rispetto e la protezione dell'intero mondo vivente; sente ancora la sua solidarieta' con tutte le oppresse e gli oppressi; sente ancora la sua costante attitudine ed esortazione alla condivisione del bene e dei beni con ogni persona bisognosa di aiuto; ricorda ancora quel volto e quella voce che chiamano all'impegno per la liberazione comune, all'impegno contro tutte le violenze, all'impegno per l'eguaglianza di diritti, la giustizia e la liberta', la solidarieta' e la misericordia, la fraternita' e la sororita', la responsabilita' e la condivisione. Quest'uomo era veramente figura della nonviolenza in cammino, alla sequela di chi ad ogni oppressione, ad ogni menzogna, ad ogni ingiustizia, ad ogni violenza sempre si oppose.
Anche nel ricordo di don Dante Bernini continui l'impegno comune contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere".
* * *
Allegato terzo: Nel ricordo di don Dante Bernini, ancora un appello a fermare la guerra e salvare le vite
Dinanzi all'orrore della guerra scatenata dal folle e criminale governo russo contro la popolazione ucraina inerme e innocente, esprimiamo la nostra piena solidarieta' agli aggrediti e chiediamo che cessi immediatamente la carneficina, che torni la pace e il rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Dinanzi al quotidiano accumularsi delle stragi, delle devastazioni, delle abominevoli disumanita' di cui consiste la guerra scatenata dal folle e criminale governo russo contro la popolazione ucraina inerme e innocente, dinanzi a questo diluvio di sangue, a questa eruzione di barbarie, a questo annichilimento della ragione e del sentimento di umanita', esprimiamo la nostra piena solidarieta' agli aggrediti e chiediamo che cessi immediatamente la carneficina, che torni la pace e il rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Dinanzi al crescente pericolo che la guerra scatenata dal folle e criminale governo russo contro la popolazione ucraina inerme e innocente possa espandersi fino a diventare una guerra mondiale, una guerra nucleare, che potrebbe distruggere l'intera famiglia umana, esprimiamo la nostra piena solidarieta' agli aggrediti e chiediamo che cessi immediatamente la carneficina, che si torni immediatamente alla pace e al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Occorre opporsi al male facendo il bene.
Occorre opporsi alla violenza con la nonviolenza.
Occorre opporsi alle uccisioni salvando le vite.
Sosteniamo l'impegno di papa Francesco per fermare la guerra e salvare le vite, impegno condiviso da ogni persona di volonta' buona.
Sosteniamo l'impegno di chiunque si adoperi per far cessare la guerra e le stragi.
Sosteniamo l'impegno di chiunque si adoperi per un immediato negoziato di pace.
Sosteniamo ogni iniziativa che salva le vite.
E ripetiamo ancora una volta alcune parole che gia' piu' volte abbiamo ripetuto in queste settimane di dolore e di orrore.
Cosa dobbiamo fare noi senza potere?
Dobbiamo esercitare il nostro potere, il potere dei senza potere.
Dobbiamo soccorrere, accogliere, assistere tutte le persone in fuga dalla guerra: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo inviare aiuti umanitari alla popolazione ucraina, tutti gli aiuti umanitari possibili: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo far giungere in Ucraina da tutto il mondo migliaia, milioni di persone disarmate a fare interposizione nonviolenta e soccorso umanitario, con il patrocinio e la guida dell'Onu: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo sostenere la resistenza nonviolenta della popolazione ucraina: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo sostenere l'opposizione nonviolenta della popolazione russa contraria alla guerra e al regime; l'opposizione nonviolenta che chiede giustizia e liberta', democrazia e diritti umani, legalita' e pace: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo insorgere nonviolentemente contro la guerra e contro le armi: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo insorgere nonviolentemente per imporre ai governi assassini - il governo russo aggressore, ma anche tutti gli altri governi coinvolti nella guerra e nelle stragi di cui la guerra consiste - il cessate il fuoco e i negoziati di pace: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo insorgere nonviolentemente per far cessare l'invio di armi che alimenta la guerra e le stragi: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo insorgere nonviolentemente per fermare il riarmo che minaccia l'umanita' intera: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo insorgere nonviolentemente per far cessare le cosiddette "sanzioni" che invece di contrastare la guerra la favoreggiano, che invece di colpire gli sfruttatori e i massacratori colpiscono innanzitutto le classi sociali sfruttate ed oppresse impoverendole ancora di piu' ed esponendole a piu' gravi sofferenze e pericoli: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo insorgere nonviolentemente per lo scioglimento della Nato, un'organizzazione terrorista e stragista i cui vertici vanno processati e condannati per i crimini di guerra ed i crimini contro l'umanita' commessi negli ultimi decenni: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo insorgere nonviolentemente per imporre al governo italiano il rispetto della Costituzione italiana che ripudia la guerra: salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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