[Nonviolenza] La biblioteca di Zorobabele. 422



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LA BIBLIOTECA DI ZOROBABELE
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Segnalazioni librarie e letture nonviolente
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 422 del 21 aprile 2022

In questo numero:
1. Cessate di uccidere
2. Ricordando don Dante Bernini nel centenario della nascita proseguiamo nell'impegno di pace, solidarieta', nonviolenza
3. I giorni dell'orco
4. "Col sangue degli altri". Una lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri
5. Esposto contro la decisione del governo italiano di inviare armi in Ucraina, cosi' contribuendo alla guerra e alle stragi di cui essa consiste, in flagrante violazione dell'articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana
6. Carol Gokee: Rise Up For Peltier Call to Action Toolkit
7. Patrick Lehay: Comment Urging President Biden To Commute Leonard Peltier's Sentence
8. Sal Rodriguez: Free Leonard Peltier
9. Il 24 aprile la marcia Perugia-Assisi per la pace e il disarmo
10. Il 25 aprile contro la guerra e contro il fascismo
11. Il primo maggio per la pace e i diritti

1. L'ORA. CESSATE DI UCCIDERE

Cessate di uccidere.
Cessate di uccidere i vostri fratelli, le vostre sorelle.
Cessate di uccidere.
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Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.

2. REPETITA IUVANT. RICORDANDO DON DANTE BERNINI NEL CENTENARIO DELLA NASCITA PROSEGUIAMO NELL'IMPEGNO DI PACE, SOLIDARIETA', NONVIOLENZA

L'associazione "Respirare" di Viterbo ricorda con gratitudine monsignor Dante Bernini, per tutte le persone di Viterbo semplicemente "don Dante", indimenticabile costruttore di pace, solidarieta', nonviolenza, strenuo difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani, accudente difensore di quest'unico mondo vivente di cui siamo tutte e tutti parte e custodi.
Nel ricordo e alla scuola di don Dante proseguiamo nell'impegno contro tutte le guerre e le uccisioni, contro tutte le violenze e le oppressioni, per la condivisione fra tutte e tutti di tutto il bene e tutti i beni.
Nel ricordo e alla scuola di don Dante contrastiamo il male facendo il bene, opponiamoci alla violenza con la nonviolenza, riconosciamo l'umanita' di ogni essere umano e ad ogni essere umano bisognoso di aiuto apprestiamo soccorso, accoglienza, assistenza.
Nel ricordo e alla scuola di don Dante adoperiamoci per proteggere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente; adoperiamoci per salvare tutte le vite: salvare le vite e' il primo dovere.
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Una minima notizia su don Dante Bernini
"Vescovo emerito della diocesi di Albano, gia' presidente della Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale Italiana e gia' membro della "Comece'" (Commission des Episcopats de la Communaute' Europeenne), una delle figure piu' illustri dell'impegno di pace, solidarieta', nonviolenza, che nell'arco dell'intera sua vita come sacerdote e come docente e' stato costantemente impegnato per la pace e per la giustizia, nella solidarieta' con i sofferenti e gli oppressi, nell'impegno per la salvaguardia del creato, nella promozione della nonviolenza, unendo all'adempimento scrupoloso dei prestigiosi incarichi di grande responsabilita' un costante ascolto di tutti coloro che a lui venivano a rivolgersi per consiglio e per aiuto, a tutti sempre offrendo generosamente il suo conforto e sostegno, la sua parola buona e luminosa e l'abbraccio suo saldo e fraterno". Cosi' nella motivazione del riconoscimento attribuitogli il 2 ottobre 2014, nella Giornata internazionale della nonviolenza, dalla Citta' di Viterbo con una solenne cerimonia nella Sala Regia di Palazzo dei Priori. Successivamente, il 13 aprile 2015, nell'anniversario della promulgazione della "Pacem in Terris", era stata realizzata in suo onore a Viterbo una "Giornata per la Pace".
Era nato a La Quercia, piccola frazione di Viterbo, il 20 aprile 1922, e vi era tornato a vivere nell'operosa sua vecchiaia; li' e' deceduto il 27 settembre 2019. Persona buona, costruttore di pace, luminosa figura della nonviolenza, era un punto di riferimento per ogni persona bisognosa di aiuto come per ogni persona impegnata nella solidarieta' concreta, per il bene comune dell'umanita', per la salvaguardia del mondo vivente.
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L'associazione "Respirare" di Viterbo
Viterbo, 20 aprile 2022
L'associazione e' stata promossa nel 2009 a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.

3. REPETITA IUVANT. I GIORNI DELL'ORCO

"Quando la guerra comincia
forse i vostri fratelli si trasformeranno
e i loro volti saranno irriconoscibili.
Ma voi dovete rimanere eguali.

Andranno in guerra, non
come ad un massacro, ma
ad un serio lavoro. Tutto
avranno dimenticato.
Ma voi nulla dovete dimenticare.

Vi verseranno grappa nella gola
come a tutti gli altri.
Ma voi dovete rimanere lucidi"
(Bertolt Brecht)

1. Il dottor Kurtz, suppongo
Non sembrano affatto interessati a far cessare le stragi i governi coinvolti nella guerra scatenata dal folle e criminale governo russo contro la popolazione ucraina.
Non c'e' stato un solo governo che abbia raccolto e sostenuto la proposta della tregua pasquale che poteva fermare la guerra: ne' quello aggressore russo, ne' quello ucraino, ne' quello americano, quello inglese e quelli dell'Unione Europea (e figurarsi i vertici razzisti e bellicisti dell'UE, ormai oscenamente indistinguibili dai vertici dell'organizzazione terrorista e stragista della Nato) che tutti cooperano allo sterminio della popolazione ucraina e alla distruzione delle citta' ucraine.
Si': cooperano allo sterminio della popolazione ucraina tutti i governi che invece di operare per la pace favoreggiano la guerra e le stragi di cui la guerra consiste. E l'autocrate Putin ne e' maestro e donno.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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2. Sull'orlo dell'abisso
Cosa vogliono tutti questi governi? Vogliono cose diverse, e' chiaro, ma per ottenerle cooperano tutti alla stessa cosa: lo sterminio della popolazione ucraina.
Cosa sono questi governi, tutti questi governi? Sono i massacratori della popolazione ucraina.
E non solo.
E' nell'ovvia dinamica escalativa della guerra che se non ci si impegna per la sua cessazione essa si espande. Da guerra locale si fa regionale, da regionale si fa continentale, da continentale mondiale. E mondiale significa nucleare. E nucleare significa che puo' distruggere l'umanita' intera.
Questo e' cio' che abbiamo di fronte: lo sterminio della popolazione ucraina, il crescente pericolo dell'annientamento atomico dell'umanita'.
C'e' solo un modo per salvare la popolazione ucraina dallo sterminio: la pace subito.
C'e' solo un modo per salvare l'umanita' intera: la pace subito.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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3. Ercole al bivio
Ci sono solo due modi in cui una guerra puo' concludersi: o facendo un deserto, o con un negoziato che porti alla pace.
I governi impazziti sembrano volere il diluvio di sangue e il deserto.
L'umanita' intera chiede il negoziato che porti alla pace.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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4. Dinanzi all'orgia dell'orco
All'orgia di violenza che sta massacrando la popolazione ucraina e sta minacciando l'apocalisse atomica occorre opporre la forza della verita': satyagraha; occorre opporre la nonviolenza: ahimsa.
All'uccisione degli esseri umani occorre opporre l'impegno a salvare la vita di tutti gli esseri umani.
Al male occorre opporre il bene.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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5. Noi senza potere
Cosa dobbiamo fare noi senza potere?
Dobbiamo esercitare il nostro potere, il potere dei senza potere.
Dobbiamo soccorrere, accogliere, assistere tutte le persone in fuga dalla guerra: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo inviare aiuti umanitari alla popolazione ucraina, tutti gli aiuti umanitari possibili: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo far giungere in Ucraina da tutto il mondo migliaia, milioni di persone disarmate a fare interposizione nonviolenta e soccorso umanitario, con il patrocinio e la guida dell'Onu: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo sostenere la resistenza nonviolenta della popolazione ucraina: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo sostenere l'opposizione nonviolenta della popolazione russa contraria alla guerra e al regime; l'opposizione nonviolenta che chiede giustizia e liberta', democrazia e diritti umani, legalita' e pace: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo insorgere nonviolentemente contro la guerra e contro le armi: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo insorgere nonviolentemente per imporre ai governi assassini - il governo russo aggressore, ma anche tutti gli altri governi coinvolti nella guerra e nelle stragi di cui la guerra consiste - il cessate il fuoco e i negoziati di pace: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo insorgere nonviolentemente per far cessare l'invio di armi che alimenta la guerra e le stragi: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo insorgere nonviolentemente per fermare il riarmo che minaccia l'umanita' intera: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo insorgere nonviolentemente per far cessare le cosiddette "sanzioni" che invece di contrastare la guerra la favoreggiano, che invece di colpire gli sfruttatori e i massacratori colpiscono innanzitutto le classi sociali sfruttate ed oppresse impoverendole ancora di piu' ed esponendole a piu' gravi sofferenze e pericoli: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo insorgere nonviolentemente per lo scioglimento della Nato, un'organizzazione terrorista e stragista i cui vertici vanno processati e condannati per i crimini di guerra ed i crimini contro l'umanita' commessi negli ultimi decenni: salvare le vite e' il primo dovere.
Dobbiamo insorgere nonviolentemente per imporre al governo italiano il rispetto della Costituzione italiana che ripudia la guerra: salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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6. Da quale pulpito
Capita anche a chi scrive queste righe di ricevere ogni giorno la sua razione di insulti dagli ultras della guerra sia sedicenti filorussi che sedicenti filoamericani, uniti nella convinzione marinettiana che la guerra sia la sola igiene del mondo (e quanto agli esseri umani che essa schiaccia e divora: "avanti, alo', chi more more").
Vecchio come sono non mi curo delle vociferazioni, vorrei solo che ci si concentrasse su cio' che veramente conta: fermare la guerra e le stragi; soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto; salvare tutte le vite.
Sono solo una persona amica della nonviolenza, che condivide l'appello per la pace, il disarmo e la salvezza dell'umanita' che promossero Albert Einstein e Bertrand Russell che recava queste indimenticabili parole: ricordatevi della vostra umanita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.

4. REPETITA IUVANT. "COL SANGUE DEGLI ALTRI". UNA LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

"Sunt lacrimae rerum et mentem mortalia tangunt"
(Aen., I, 462)

"Certo non l'arte di dominare sugli altri,
non l'arte di governare, di uccidere, di accumulare terra e capitale"
(Virginia Woolf, Le tre ghinee)

"Al momento di marciare molti non sanno
che alla loro testa marcia il nemico.
La voce che li comanda
e' la voce del loro nemico.
E chi parla del nemico
e' lui stesso il nemico"
(Bertolt Brecht, Poesie di Svendborg, traduzione di Franco Fortini)

"Noi umanizziamo cio' che avviene nel mondo e in noi stessi solo parlandone,
e, in questo parlare, impariamo a diventare umani.
I greci chiamavano filantropia questa umanita' che si realizza nel dialogo dell'amicizia,
poiche' essa si manifesta nella disponibilita' a condividere il mondo con altri esseri umani"
(Hannah Arendt, L'umanita' in tempi bui)

"Ora lo vedi quanto sono scaltri:
fanno gli eroi col sangue degli altri"
(Omero Caiami Persichi, Lettere dalla clausura)

Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,
ogni persona senziente e pensante prova un'angoscia profonda e un indicibile orrore per la guerra e le stragi di cui e' vittima la popolazione ucraina aggredita dal folle e criminale governo russo.
L'umanita' intera dovrebbe fare quanto e' in suo potere per far cessare questa barbarie assassina, per salvare tutte le vite che e' possibile salvare, per far tacere le armi e ripristinare la pace, il diritto, la civile convivenza.
Ma mi sembra che talune decisioni del governo italiano da lei presieduto, invece di promuovere la pace e salvare le vite, contribuiscono ad alimentare la guerra scatenata dal folle e criminale governo russo.
E mi sorprende, addolora ed angoscia che lei non se ne avveda.
Dovrebbe essere evidente cio' che occorre innanzitutto fare: far cessare al piu' presto la guerra; cercare di salvare tutte le vite che e' possibile salvare; promuovere negoziati di pace.
E concretamente ed immediatamente: inviare ingenti, ingentissimi aiuti umanitari alla popolazione ucraina; soccorrere, accogliere, assistere tutte le persone in fuga dalla guerra (e dovremmo farlo anche con le persone in fuga dalle altre guerre, dalla fame, dai lager libici: invece di farle morire nel Mediterraneo); adoperarsi per disarmare il conflitto (le armi sempre e solo servono a uccidere gli esseri umani, la guerra in quanto tale e' un crimine contro l'umanita', il piu' grande dei crimini contro l'umanita'); promuovere nei luoghi del conflitto azioni di interposizione internazionale non armata e nonviolenta (sollecitando ovviamente anche l'intervento dell'Onu a tal fine); favorire il dialogo tra le parti in conflitto (giacche' ogni guerra deve pur concludersi con un negoziato, e prima si negozia prima cessano le stragi), sostituendo le parole alle armi, le ragioni alla violenza, il ragionevole compromesso alle barbare uccisioni, facendo cessare il fuoco il prima possibile e facendo riscoprire a tutti i soggetti coinvolti la semplice verita' che sono esseri umani quelli che vengono uccisi, e che uccidere degli esseri umani e' il crimine piu' mostruoso che degli esseri umani possano commettere.
Il governo italiano si sta impegnando per queste iniziative di pace e di solidarieta', di soccorso e di accoglienza, di azione diplomatica ed interposizione nonviolenta per salvare tutte le vite che e' possibile salvare? Ahime', piu' no che si'. Quel poco di buono che sta facendo in materia di aiuto umanitario e' di gran lunga sopraffatto da quel tanto di folle e scellerato che sta facendo in favore della prosecuzione e dell'estensione della guerra, e quindi per ineludibile conseguenza in favore della prosecuzione e dell'estensione delle stragi, favoreggiando di fatto la criminale follia del governo russo.
E valga il vero.
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Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,
1. l'irragionevole e sciagurata decisione delle cosiddette "sanzioni" non solo non ha fermato la guerra, non solo non ha inceppato la macchina delle stragi, non solo non ha dissuaso il governo russo dal perseverare nella sua furia onnicida, ma ha invece imposto nuove sofferenze e ulteriore poverta' alle classi popolari, alle persone e alle famiglie gia' piu' sfruttate, rapinate, emarginate ed oppresse del nostro stesso paese. E non solo: l'annunciata decisione di tornare alle centrali a carbone e addirittura alle centrali nucleari (decisione che il governo pretenderebbe di imporre come esito necessitato delle predette "sanzioni"), danneggia gravemente ed irreversibilmente l'umanita' intera e l'intero mondo vivente.
Sembra che il governo non si renda conto della sofferenza e della poverta' di milioni e milioni di italiane ed italiani che queste decisioni stanno precipitando in ulteriori sofferenze, ulteriore impoverimento, ulteriore paura, umiliazione ed angoscia.
Sembra che il governo non si renda conto  della sofferenza e della poverta' di miliardi di esseri umani che sono gia' oggi vittime della crisi climatica, delle devastazioni ambientali e della fame (oltre che delle guerre e dei regimi antidemocratici e fin terroristi che si servono anche di armi italiane per esercitare la loro disumana violenza sulle popolazioni inermi).
2. La folle e criminale decisione di inviare armi in Ucraina, in flagrante violazione dell'articolo 11 della nostra Costituzione, fa entrare l'Italia sia de jure che de facto nella guerra in corso, cosi' accrescendola ed estendendola, cosi' contribuendo a nuove uccisioni e nuove devastazioni, cosi' cooperando a provocare nuove stragi , nuovi orrori e nuove indicibili sofferenze alla popolazione ucraina gia' cosi' crudelmente martoriata.
Sembra che il governo non si renda conto delle concrete conseguenze di tale decisione. Tale decisione non solo fa aumentare le violenze e le uccisioni in Ucraina, ma contribuisce a provocare un allargamento della guerra con il conseguente pericolo di una guerra nucleare che puo' distruggere l'intera umanita'.
Nessuno ha il diritto di mettere in pericolo l'esistenza dell'intera umanita'. Occorre fermare la guerra scatenata dalla criminale follia del governo russo, non favoreggiarla e farla crescere fino ad esiti apocalittici. Peraltro il fatto che l'Italia dopo anni ed anni non abbia ancora ratificato il trattato dell'Onu per la proibizione delle armi nucleari, e' tragicamente sintomatico della perdurante, assurda cecita' del governo e del parlamento del nostro paese.
3. Ed e' grottesca e insensata la decisione di espellere alcuni diplomatici russi dal nostro paese, mentre invece occorrerebbe valorizzare il piu' possibile tutti i canali diplomatici per arrivare il prima possibile al negoziato che solo puo' porre termine alla guerra e alle stragi.
Sembra che il governo non si renda minimamente conto di quali siano le uniche vere vie praticabili e le uniche vere azioni virtuose necessarie per porre fine alla guerra e alle stragi di cui essa consiste.
4. Nulla aggiungo sull'insensatezza del riarmo; sulla delittuosita' dell'aumento delle spese militari quando invece il nostro paese ha estremo bisogno di incrementare le spese sociali; sull'abissale stoltezza di scelte energetiche che contribuiscono all'avvelenamento e alla desertificazione della biosfera.
5. E nulla aggiungo sul triste e tristo fatto che l'Italia non si e' minimamente dissociata dalle decisioni scellerate degli Stati Uniti d'America che mirano a devastare ed impoverire l'intera Europa per meglio asservirla, della Nato terrorista e stragista che degli Usa e' braccio armato, dei vertici razzisti e bellicisti dell'Unione Europea; decisioni che contribuiscono a far massacrare la popolazione ucraina, che contribuiscono a trascinare l'umanita' in una esiziale guerra mondiale, che impoveriscono e ancor piu' opprimono tutti i popoli europei, che accelerano la catastrofe ambientale.
6. Aggiungo invece che non so se lei abbia mai avuto occasione di averne notizia, ma nella legislazione del nostro paese gia' da molti anni e' entrata - anche se purtroppo finora senza le necessarie e urgenti realizzazioni pratiche - la "difesa civile non armata e nonviolenta". E' questa l'alternativa alla guerra, e' questa la risorsa che puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe: cosi' come occorre un'immediata conversione ecologica dell'economia, occorre un'immediata conversione nonviolenta della politica della difesa e della sicurezza comune.
Occorre sostenere la resistenza nonviolenta della popolazione ucraina all'invasione, alla guerra, alle stragi.
Occorre sostenere l'opposizione nonviolenta della popolazione russa alla guerra e al regime.
Occorre sostituire alla "difesa armata" che non difende ma uccide, la difesa popolare nonviolenta che salva le vite e riconosce e rispetta ed invera i diritti umani di tutti gli esseri umani.
La nonviolenza - scrisse Aldo Capitini - e' il varco attuale della storia.
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Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,
lei ha piu' volte dichiarato di volersi impegnare per la pace. Parole benedette.
Ma purtroppo cio' che sta facendo il suo governo e' l'esatto contrario di cio' che occorre fare: il suo governo sta operando per la guerra, per la prosecuzione ed estensione delle stragi.
Lei ha ripetutamente espresso il suo orrore per le stragi e il vivo desiderio che cessino al piu' presto. Parole benedette.
Ma purtroppo cio' che sta facendo il suo governo e' l'esatto contrario di cio' che occorre fare: il suo governo sta operando per la guerra, per la prosecuzione ed estensione delle stragi.
Lei ha piu' volte chiesto che tacciano le armi e si avviino negoziati di pace. parole benedette.
Ma purtroppo cio' che sta facendo il suo governo e' l'esatto contrario di cio' che occorre fare: il suo governo sta operando per la guerra, per la prosecuzione ed estensione delle stragi.
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Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,
credo che anche lei converra' che non e' possibile opporsi al male aggiungendo altro male, che non e' possibile opporsi alla violenza aggiungendo ulteriore violenza, che non e' possibile opporsi alle stragi provocando altre stragi.
Credo che anche lei sia consapevole del fatto che la popolazione ucraina ha estremo bisogno di aiuti umanitari che salvino le vite, non di ulteriori armi che provocano sempre e solo ulteriori stragi ed ulteriori devastazioni.
Tutti i retori esaltatori della guerra, tutti i governanti che armano la guerra, occultano la tragica realta': la tragica realta' e' che ogni nuovo giorno di guerra altri esseri umani vengono massacrati in Ucraina. La tragica realta' e' che chi non si adopera per la pace e' complice dei massacri. La tragica realta' e' che i governanti ben protetti si esibiscono in pose gladiatorie e in discorsi roboanti dinanzi alle telecamere nei loro eleganti salotti, e la popolazione ucraina inerme muore sotto le bombe.
Tutti i retori esaltatori della guerra, tutti i governanti che armano la guerra, cooperano all'uccisione di esseri umani inermi e innocenti, contribuiscono alla prosecuzione del massacro del popolo ucraino vittima della criminale follia del governo russo, trascinano l'umanita' verso l'abisso.
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Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,
La prego con tutto il cuore di voler riconsiderare quanto il suo governo ha fatto e sta facendo, e di revocare al piu' presto le decisioni piu' sciagurate.
Mi permetta di ripeterlo una volta di piu': dobbiamo far cessare immediatamente il massacro del popolo ucraino; dobbiamo far cessare immediatamente la guerra onnicida; ogni vittima ha il volto di Abele; salvare le vite e' il primo dovere.
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Augurandole ogni bene, voglia credermi il suo fraterno, sincero ed angosciato amico
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 10 aprile 2022

5. REPETITA IUVANT. ESPOSTO CONTRO LA DECISIONE DEL GOVERNO ITALIANO DI INVIARE ARMI IN UCRAINA, COSI' CONTRIBUENDO ALLA GUERRA E ALLE STRAGI DI CUI ESSA CONSISTE, IN FLAGRANTE VIOLAZIONE DELL'ARTICOLO 11 DELLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Alle competenti magistrature
ai pubblici ufficiali affinche' adempiano al loro dovere in presenza della "notitia criminis" che il presente esposto reca
alle persone di volonta' buona ed alle associazioni democratiche impegnate per salvare le vite
ai mezzi d'informazione
Oggetto: esposto contro la decisione del governo italiano di inviare armi in Ucraina, cosi' contribuendo alla guerra e alle stragi di cui essa consiste, in flagrante violazione dell'articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana
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1. L'orrore
La guerra scatenata dal governo russo contro la popolazione ucraina continua ad uccidere esseri umani, giorno dopo giorno da oltre un mese ormai. Un diluvio di sangue innocente, un orrore che piu' passa il tempo e piu' cresce e si estende mettendo in pericolo l'umanita' intera.
Sembra che tutti i potenti della Terra che la guerra potrebbero far cessare salvando innumerevoli vite umane con una ferma e adeguata azione di pace, siano invece in realta' del tutto indifferenti a questa mostruosa strage di esseri umani, ed interessati piuttosto ai turpi e scellerati guadagni economici, politici e strategici che da questo abominevole eccidio si ripromettono di ricavare.
Ogni persona senziente e pensante sa che occorre far tacere le armi, negoziare un accordo, soccorrere le vittime, cercar di salvare tutte le vite che e' possibile salvare: invece tutti i governi coinvolti preferiscono essere complici della guerra scatenata dal folle e criminale governo russo, preferiscono foraggiare la guerra di armi assassine, preferiscono favoreggiare i massacri, le distruzioni, la barbarie, preferiscono che ancora e ancora altri esseri umani innocenti muoiano.
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2. Una decisione incostituzionale ed assassina
La decisione del governo italiano di inviare armi in un paese in cui una guerra e' in corso, armando una delle parti belligeranti (la parte aggredita che legittimamente resiste all'invasione ma che ha commesso l'errore di aver scelto una sanguinosa resistenza armata anziche' una resistenza nonviolenta che sola avrebbe potuto essere efficace e vittoriosa, ed avrebbe salvato innumerevoli vite ed impedito immani distruzioni) e' immorale e illegale. Tale sciagurata decisione contribuendo alla guerra, rendendo quindi lo stato italiano effettualmente partecipe della guerra e delle uccisioni di cui essa consiste, invece di adoperarsi per la pace e per salvare le vite che la guerra minaccia e distrugge, costituisce una flagrante violazione dell'articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana.
Sia chiaro una volta per tutte: soccorrere le vittime e' un dovere, provocare ulteriori uccisioni e' un crimine. Inviando armi l'Italia non salva le vite, contribuisce alle stragi ed estende la guerra, una guerra che puo' facilmente diventare un conflitto mondiale che potrebbe porre fine all'umanita', come ha piu' volte denunciato in queste settimane la voce tanto autorevole quanto inascoltata del pontefice cattolico.
Ne' vale l'argomento specioso che da molti anni - decenni, ormai - vari governi dell'Italia repubblicana hanno reiteratamente violato quel decisivo ed inequivocabile articolo della Carta che sta a fondamento del nostro ordinamento giuridico: un delitto non ne giustifica un altro.
Un governo che viola la Costituzione cui ha giurato fedelta' commette un reato gravissimo.
Un governo che favoreggia la guerra e le stragi di cui essa consiste commette un reato gravissimo.
Un governo che invece di agire per salvare le vite umane compie atti il cui esito effettuale e' sopprimerle commette un reato gravissimo.
Un governo che arma la macchina della morte, che viola la legalita' costituzionale, che favoreggia la guerra e le uccisioni, deve essere tratto in giudizio - per quanto attiene all'ambito penale -, deve essere sfiduciato dal parlamento - per quanto attiene all'ambito politico ed istituzionale -, deve dimettersi - per quanto attiene all'ambito morale.
Segnaliamo tutto cio' alla magistratura affinche' intervenga per quanto di competenza.
Segnaliamo tutto cio' anche a molti altri pubblici ufficiali, i quali alla ricezione del presente esposto sanno di avere il dovere di trasmettere tale "notitia criminis" alla competente autorita' giudiziaria affinche' assuma tutti i provvedimenti necessari.
Segnaliamo tutto cio' anche a molte persone di volonta' buona e a molte associazioni democratiche affinche' a loro volta assumano analoghe iniziative di segnalazione all'autorita' giudiziaria della gravita' di cio' che il governo sta facendo.
Segnaliamo tutto cio' anche a molti mezzi d'informazione affinche' ne diano notizia all'opinione pubblica.
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3. Salvare le vite e' il primo dovere
Altro occorre fare: inviare aiuti umanitari al popolo ucraino, per cercar di salvare tutte le vite che e' possibile salvare.
Altro occorre fare: soccorrere, accogliere, assistere tutte le persone in fuga dalla guerra, dalle distruzioni, dalla fame, per cercar di salvare tutte le vite che e' possibile salvare.
Altro occorre fare: adoperarsi per l'immediato "cessate il fuoco", per l'immediata cessazione dell'aggressione russa, per immediati negoziati di pace, per cercar di salvare tutte le vite che e' possibile salvare.
Altro occorre fare: opporsi alla guerra ed impedire che essa prosegua e si estenda ancor piu': e' in pericolo l'esistenza dell'umanita' intera.
Altro occorre fare: contrastare il traffico degli strumenti di morte, sostenere l'opposizione popolare alla guerra, sostenere la resistenza popolare nonviolenta, sostenere la decisione di cessare di uccidere.
Altro occorre fare: revocare le sanzioni che invece di contrastare la guerra la favoreggiano, ed hanno come effetto reale di opprimere ancor piu' le classi sociali sfruttate e oppresse, di impoverire ancor piu' le persone gia' piu' impoverite, piu' fragili, piu' bisognose di aiuto.
Altro occorre fare: promuovere la pace, il disarmo, la nonviolenza, per cercar di salvare tutte le vite che e' possibile salvare.
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4. La verita' della guerra, il dovere della pace
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Uccidere e' sempre un delitto.
La guerra e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 28 marzo 2022

6. REPETITA IUVANT. CAROL GOKEE: RISE UP FOR PELTIER CALL TO ACTION TOOLKIT
[Dal comitato internazionale di difesa di Leonard Peltier ("International Leonard Peltier Defense Committee", 428-A8 Farnham St. Marshall, WI. 53559, 715.209.4453, sito: www.whoisleonardpeltier.info, e-mail: Contact at whoisleonardpeltier.info) riceviamo e diffondiamo]

Ask President Biden for the Immediate Release of Leonard Peltier!
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Call to Action Briefing
There is no doubt that our criminal justice system is imperfect, and Mr. Peltier knows firsthand just how imperfect it can be.
"I call on President Biden to commute Mr. Peltier's sentence expeditiously. It is the right thing to do." - Senator Patrick Leahy (D-Vt), longest serving member of the U.S. Senate
*
Call to Action
Contact President Biden today!
202.456.1111
Ask for the immediate release of Leonard Peliter
Call President Biden Today! 202.456.1111
Please note: The White House comment line is open from 11 a.m. to 3 p.m.
Eastern, Tuesday through Thursday.
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Important Links:
Change.org Petition: https://bit.ly/3refswl
Contact your local Representatives: https://bit.ly/housereplp
New York Times Article : Clemency for Peltier:
https://docs.google.com/document/d/1zpHhgTsR0cOQkqxlCJ-7fKoW2qJzTx9SbdoqaldBJlg/edit
Guardian Article Calling for Clemency:
https://amp.theguardian.com/commentisfree/2022/feb/02/leonard-peltier-is-americas-longest-held-indigenous-prisoner-he-should-be-freed
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Official Hashtags
#RiseUpForPeltier
#FreeLeonardPeltier
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Account to Tag
@POTUS
@whitehouse
@OfficialFBOP (Bureau of Prisons)
@PeltierHQ (International Leonard Peltier Defense Committee)
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Sample Facebook and Instagram Post (Copy and Paste)
Call-to-Action
Leonard Peltier, Anishinaabe and Dakota, has spent over 4 decades of his life behind bars, and recently, the prison system has failed to provide him adequate care and protection against COVID-19. His story is the epitome of the systemic abuse that continues to target Indigenous people and Movement Leaders.
We call upon President Biden to show proof of his efforts toward justice and equity by granting Executive Clemency to elder movement leader Leonard Peltier.
Call the White House and demand the release of Leonard Peltier. (202) 456-1111. Say
you support the commutation of #LeonardPeltier's sentence. He's held at USP-Coleman I in FL. Register number 89637-132
Sign the online petition: https://bit.ly/3refswl
Contact your reps. Find them here: https://bit.ly/35raR
#RiseUpForPeltier
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Here's what you need to know to #RiseUpForPeltier
On March 26, 2020 the Office of the Attorney General issued guidelines for the "Prioritization of Home Confinement as Appropriate in Response to COVID-19 Pandemic." A release to home confinement can be an immediate measure to ensure that Mr. Peltier gets the health care that he requires while the ILPDC continues to push for the commutation of his sentence.
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Mr. Peltier's home community on the Turtle Mountain Reservation in North Dakota continues to plead for his return, confirming that they do not see his release as a threat to his community. Read the full letter here.
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The International Leonard Peltier Defense Committee (ILPDC) is calling on the public to contact the White House and urge President Biden to take immediate action. Next, contact members of Congress and ask them to call upon the Warden at USP Coleman-1 and Bureau of Prisons Director Michael Carvajal, urging the immediate release of Leonard Peltier to home confinement.
It is time for Leonard Peltier to go home and be taken care of by his people. He has suffered for far too long and time is running out. Enough is enough!
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Senator Patrick Leahy (D-Vt), the longest serving member of the U.S. Senate issued a statement urging President Biden to commute Leonard Peltier's sentence stating that, "His trial was so riddled with flaws that even one of the prosecutors trying him has acknowledged that Peltier was wrongfully convicted... He is exactly the kind of individual who should be considered for clemency... I have long believed that pardons and commutations are vital tools to offer clemency and relief, particularly when our criminal justice system has been contorted to propagate injustices. I call on President Biden to commute Mr. Peltier.s sentence expeditiously. It is the right thing to do."
Read the full statement here:
https://www.leahy.senate.gov/press/comment-urging-president-biden-to-commute-leonard-peltiers-sentence
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Sample Tweets (Copy and Paste)
Mr. Peltier's home community on the Turtle Mountain Reservation in North Dakota continues to plead for his return, confirming that they do not see his release as a threat to his community. Read the full letter here:
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The IPLDC is calling on the public to contact the White House and urge President Biden to take immediate action. Next, contact members of Congress and ask them to call upon the Warden at USP Coleman-1 and Bureau of Prisons Director Michal Carvajal, urging the immediate release of Leonard Peltier to home confinement.
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It is time for Leonard Peltier to go home and be taken care of by his people. He has suffered for far too long and time is running out. Enough is enough.
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For Media Inquiries, Please Contact:
Carol Gokee, International Leonard Peltier Defense Committee, 715-209-4453
Jean Roach, International Leonard Peltier Defense Committee, 605-415-3127
Kevin Sharp, former Federal District Court Judge & Peltier's lead attorney, 615-434-7001

7. DOCUMENTAZIONE. PATRICK LEHAY: COMMENT URGING PRESIDENT BIDEN TO COMMUTE LEONARD PELTIER'S SENTENCE
[Dal sito del senatore Patrick Lehay (www.leahy.senate.gov) riprendiamo la seguente dichiarazione del 2 aprile 2022]

I urge President Biden to commute Leonard Peltier's prison sentence and release him from federal prison. Peltier, a prominent Native American activist, was imprisoned for crimes he and many other legal experts and advocates maintain he never committed. His trial was so riddled with flaws that even one of the prosecutors trying him has acknowledged that Peltier was wrongfully convicted. Peltier, now 77 years old and ailing with multiple health problems, has served more than 44 years in federal prison. He is exactly the kind of individual who should be considered for clemency.
There is no doubt that our criminal justice system is imperfect, and Mr. Peltier knows firsthand just how imperfect it can be. I have long believed that pardons and commutations are vital tools to offer clemency and relief, particularly when our criminal justice system has been contorted to propagate injustices.
I call on President Biden to commute Mr. Peltier's sentence expeditiously. It is the right thing to do.

8. DOCUMENTAZIONE. SAL RODRIGUEZ: FREE LEONARD PELTIER
[Dal sito "The Orange County Register" (www.ocregister.com) riprendiamo il seguente articolo del 25 marzo 2022]

Leonard Peltier, the American Indian Movement activist imprisoned since 1977 for crimes he may not be guilty of, is in failing health.
He is now 77 years old, and, according to NBC News, is reportedly dealing with a range of health issues, including "diabetes, hypertension, partial blindness from a stroke and an abdominal aortic aneurysm."
Over the past few weeks, there have been renewed calls for Peltier to be released from prison, while Peltier himself says that all he wants is a new trial with a fair judge and all evidence on the table.
"The continued imprisonment of Leonard Peltier, a citizen of the Turtle Mountain Band of Chippewa, is one of the great miscarriages of justice in modern history," declared the Democratic National Committee's Native American Caucus in a recent statement calling for clemency.
It's been something like 15 years since I first watched "Incident at Oglala," the 1992 documentary narrated by Robert Redford about Peltier and the June 26, 1975 shootout at the Pine Ridge Reservation that left FBI agents Jack Coler and Ronald Williams and, later on, AIM activist Joe Stuntz, dead.
Ever since - and after having read further on the topic, including "In the Spirit of Crazy Horse" by Peter Matthiessen - I have been inclined to think Peltier doesn't belong in prison, that he got screwed by prosecutors desperate to convict someone for the shootout and that he's one of the few actual prisoner cause celebres who actually deserves the attention.
I could be wrong, obviously. Life is strange, people lie, memories change, and so on.
But what I do know is that two of Peltier's fellow AIM members, Robert Robideau and Darrelle "Dino" Butler, were tried for the deaths of Coler and Williams, argued they were acting in self-defense when they responded to shooting by the agents, who drove onto the reservation in unmarked cars during a time of heightened tensions and political violence, and were acquitted for their involvement.
Peltier wasn't so lucky. He was tried separately by prosecutors who did everything they could to get a guilty verdict, including withholding evidence.
Indeed, the court records are full of such concessions about government misconduct, which also leads me to think what's happened to him is a complete injustice.
"Much of the government's behavior at the Pine Ridge Reservation and in its prosecution of Mr. Peltier is to be condemned," noted an appeals court ruling in 2003. "The government withheld evidence. It intimidated witnesses. These facts are not disputed."
Five years ago, James Reynolds, a former United States attorney who supervised Peltier's prosecution, wrote to the Chicago Tribune that Peltier's trial "was unusually troublesome, particularly when viewed with the benefit of hindsight," and advocated for his release.
Reynolds' letter to the Tribune noted that U.S. Appeals Court Judge Gerald Heaney unusually went out of his way in 1991 to write to the U.S. Senate's Select Committee on Indian Affairs advocating for clemency.
"The FBI used improper tactics in securing Peltier's extradition and in otherwise investigating and trying the Peltier case," Heaney noted in his letter, going on to add that, "Favorable action by the President in the Leonard Peltier case would be an important step" in showing the U.S. government is committed to treating Native Americans fairly."
It seems fundamentally unjustifiable to me for Peltier to still be in prison today. It makes even less sense given his poor health. New trial, clemency, compassionate release - it all works for me. Free Leonard Peltier.

9. INIZIATIVE. IL 24 APRILE LA MARCIA PERUGIA-ASSISI PER LA PACE E IL DISARMO

Si svolgera' il 24 aprile la marcia Perugia-Assisi per la pace e il disarmo.
Ovunque si promuova la partecipazione.

10. INIZIATIVE. IL 25 APRILE CONTRO LA GUERRA E CONTRO IL FASCISMO

Si manifesti ovunque il 25 aprile contro la guerra e contro il fascismo.
La guerra e il fascismo sono la stessa cosa.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

11. INIZIATIVE. IL PRIMO MAGGIO PER LA PACE E I DIRITTI

Si manifesti ovunque il primo maggio per la pace e i diritti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.
Salvare le vite e' il primo dovere.

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LA BIBLIOTECA DI ZOROBABELE
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Segnalazioni librarie e letture nonviolente
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 422 del 21 aprile 2022
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