[Nonviolenza] Telegrammi. 4429



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4429 del 4 aprile 2022
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Annibale Scarpante: Tre guerre che sono una sola
2. Luisa Morgantini: Strumenti per l'opposizione alla guerra
3. Esposto contro la decisione del governo italiano di inviare armi in Ucraina, cosi' contribuendo alla guerra e alle stragi di cui essa consiste, in flagrante violazione dell'articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana
4. Carol Gokee: Rise Up For Peltier Call to Action Toolkit
5. "Against the Current": Free Leonard Peltier Now
6. "Mohmad Free": Leonard Peltier, imprisoned Native American activist, has new message for Biden on clemency payment
7. Ripetiamo ancora una volta...
8. Segnalazioni librarie
9. La "Carta" del Movimento Nonviolento
10. Per saperne di piu'

1. L'ORA. ANNIBALE SCARPANTE: TRE GUERRE CHE SONO UNA SOLA

Anche questa notte nel dormiveglia ho incontrato
i morti dalla guerra disfatti
mi guardavano immoti e silenti
mi chiedevano perche' non li avessi aiutati
non sapevo rispondere.
Tutte le notti li sogno
mi ci tormento ogni giorno.
(Luciano Bonfrate, da "Le notti bianche, le notti nere")

Non ti stancare mai di dirlo: la guerra consiste dell'uccisione degli esseri umani. La guerra e' nemica dell'umanita'. La guerra ha per fine la distruzione dell'umanita' intera. O l'umanita' abolira' la guerra o la guerra annientera' l'umanita'.
Chiunque non si impegna contro la guerra, della guerra si fa complice e servo.
Chiunque non si impegna contro la guerra, coopera all'uccisione di innumerevoli esseri umani innocenti, tutti suoi fratelli, tutte sue sorelle, giacche' siamo un'unica umana famiglia in quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera, quest'unico mondo vivente di cui tutte e tutti siamo insieme parte e custodi..
Chiunque non si impegna contro la guerra, si fa nemico di se stesso in quanto essere umano, in quanto parte dell'unica e plurale famiglia umana.
Opporsi alla guerra e' necessario e urgente.
Con il disarmo, con la smilitarizzazione dei conflitti, dei territori, delle culture, delle relazioni.
Con la difesa popolare nonviolenta.
Con gli aiuti umanitari a tutte le vittime.
Soccorrendo, accogliendo, assistendo ogni persona bisognosa di aiuto.
Rispettando i diritti umani di tutti gli esseri umani e accudendo il mondo vivente.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
La prima guerra e' quella dell'Europa tutta contro i popoli del resto del mondo.
Si prolunga dai tempi del colonialismo e prosegue tuttora.
La strage degli innocenti nel Mediterraneo ne e' la prova piu' flagrante.
L'Europa razzista e schiavista, militarista e riarmista. Ancora fascista, ancora stragista.
Opporsi a questa guerra e' necessario e urgente.
Con il disarmo, con la smilitarizzazione dei conflitti, dei territori, delle culture, delle relazioni.
Con la difesa popolare nonviolenta.
Con gli aiuti umanitari a tutte le vittime.
Soccorrendo, accogliendo, assistendo ogni persona bisognosa di aiuto.
Rispettando i diritti umani di tutti gli esseri umani e accudendo il mondo vivente.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
La seconda guerra e' quella del governo russo contro il suo stesso popolo, contro i popoli degli altri stati sorti dalla disgregazione dell'Unione Sovietica, ed oggi in particolare contro la popolazione ucraina con violenza furiosa e demente.
E' una guerra che insieme prosegue quanto di totalitario e schiavista e stragista vi era nell'Urss, ed insieme continua a distruggere quanto di socialista pur vi era nell'Urss: la Russia e' oggi un regime totalitario e un'economia ipercapitalistica che cumula la violenza e gli orrori di uno stato dittatoriale, di uno sfruttamento rapace, illimitato e desertificatore, di un imperialismo militarista e stragista.
Opporsi a questa guerra e' necessario e urgente.
Con il disarmo, con la smilitarizzazione dei conflitti, dei territori, delle culture, delle relazioni.
Con la difesa popolare nonviolenta.
Con gli aiuti umanitari a tutte le vittime.
Soccorrendo, accogliendo, assistendo ogni persona bisognosa di aiuto.
Rispettando i diritti umani di tutti gli esseri umani e accudendo il mondo vivente.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
La terza guerra e' quella dei poteri dominanti sul mondo intero che l'intera umanita' massacrano e l'intero mondo vivente devastano: i poteri dominanti - economici, politici, ideologici, militari - di cui il governo degli Stati Uniti d'America e' il principale - ma non l'unico - agente plenipotenziario; i poteri dominanti contro cui resistono le classi rapinate ed i popoli oppressi, la cui resistenza non sempre e' trasparente a se stessa e coerente nei mezzi e nei fini, e quasi mai adeguata ed efficace.
Questa guerra che i poteri dominanti conducono di concerto in tutto il mondo contro l'umanita' e la biosfera ci sta trascinando alla catastrofe bellica e al disastro ambientale.
I conflitti interimperialistici non ingannino: schierarsi con un regime assassino contro un altro e' complicita' con l'orrore.
Le ideologie del fanatismo nazionalista, pseudoreligioso, onniconsumista, non ingannino: tutte esaltano il male e la morte, tutte negano la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano..
Opporsi a questa guerra e' necessario e urgente.
Con il disarmo, con la smilitarizzazione dei conflitti, dei territori, delle culture, delle relazioni.
Con la difesa popolare nonviolenta.
Con gli aiuti umanitari a tutte le vittime.
Soccorrendo, accogliendo, assistendo ogni persona bisognosa di aiuto.
Rispettando i diritti umani di tutti gli esseri umani e accudendo il mondo vivente.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
E ve ne e' anche una quarta di guerra, che tutte le riassume, che di tutte le altre e' la prima radice e il primo paradigma: la guerra maschilista e femminicida degli uomini contro tutte le donne, e quindi contro l'umanita' intera; la guerra maschilista e femminicida di cui fascismo, razzismo, schiavismo e militarismo sono articolazioni, estensioni, superfetazioni.
Opporsi a questa guerra e' la cosa piu' necessaria, e la cosa piu' urgente.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Come resistere?
L'umanita' ha una sola risorsa: la nonviolenza.
Non bastano le "buone pratiche" della retorica corrente, che restano subalterne e quindi rassegnate, occorre invece la lotta nonviolenta per rovesciare i poteri assassini ed inverare la democrazia, inverare il rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani, inverare la salvaguardia del mondo vivente.
Gandhi non si poneva solo nitidi e fondamentali obiettivi morali afferenti alla condotta personale, non conduceva solo grandi e illuminanti lotte sociali, si poneva anche sempre precisi e aggettanti obiettivi politici: di solidarieta' e di liberazione, di condivisione e di convivenza, di eguaglianza di diritti e rispetto delle diversita'. Vi e' coerenza tra il piano personale (esistenziale, intellettuale, educativo, testimoniale, morale), quello sociale (economico ed ecologico, culturale ed organizzativo, preservativo e rinnovativo dei legami vitali, del rispetto per la vita), quello politico (giuridico, strutturale, operante dal punto di vista dell'umanita', capace di riconoscimento e riconoscenza nei confronti di ogni singola persona e dell'umanita' intera, passata, presente e futura): una lotta nonviolenta che si svolgesse su uno solo di questi tre piani non sarebbe una vera lotta nonviolenta, sarebbe solo un'altra forma di subalternita'.
E quindi la lotta nonviolenta mette insieme metodo e progetto, azione puntuale e orizzonte globale; unisce la semplicita' volontaria e la responsabilita' liberamente assunta, l'eguaglianza di diritti e la misericordia operante, la socializzazione dei mezzi di produzione, la condivisione e la difesa dei beni comuni, la democrazia come metodo e come sistema, la lotta politica contro ogni ingiustizia e oppressione, la condivisione del controllo e della gestione del potere politico al servizio di tutti gli esseri umani, di tutti gli esseri viventi, dell'intero mondo vivente.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
So bene che da parte di tutti i privilegiati (e nel nord del mondo quasi tutti lo siamo, grazie alla perdurante rapina del sud del mondo ed all'altrettanto perdurante riduzione in schiavitu' degli esseri umani provenienti dal sud del mondo presenti tra noi - non solo i migranti, ma anche gli autoctoni delle classi sociali piu' oppresse e sfruttate) si preferirebbe far finta di niente, fare qualche riforma di facciata, ammantare di retorica la complicita' con un "disordine costituito" la cui barbarie e' palese.
So bene che da parte di tutti i privilegiati si preferisce nascondere il disastro morale e politico delle istituzioni vigenti e della cosiddetta societa' civile.
Invece occorre riconoscere che anche le istituzioni democratiche, anche le istituzioni dello stato costituzionale di diritto scaturite dalla Resistenza al fascismo, anche l'Onu, stanno cedendo all'aggressione dei poteri dominanti ed alla barbarie onnidistruttiva da essi poteri dominanti propagata e imposta.
Ed occorre riconoscere che anche nel campo della cosiddetta societa' civile non solo le mille agenzie preposte alla costruzione del consenso al potere degli sfruttatori, degli oppressori, dei rapinatori, ma anche le agenzie che quei poteri dominanti disseminano tra quanti pur vorrebbero opporsi a quella barbarie, e tra esse tutta la congerie dell'associazionismo schedato e finanziato dai poteri dominanti, cooperano alla barbarie con la loro subalternita', con la loro residualita', con la loro azione assai limitatamente caritativa - e in quanto tale pur meritoria, pur benedetta - e prevalentemente effettualmente narcotica, che ribadisce i rapporti di forza leonini e ferrigni che intrappolano e soffocano le classi ed i popoli oppressi.
Ed occorre riconoscere che anche l'industria culturale, gli apparati di riproduzione ideologica, il sistema dei servizi prioritariamente orientati al controllo sociale, alla delega delle decisioni sulla propria vita ed alla passivizzazione di massa, e gli intellettuali stessi sono ancora una volta, come denunciava Franco Basaglia, tecnici addetti alla repressione. Dai giornali e dalle televisioni parlano solo i padroni e i loro servitori. Internet e i cosiddetti "social" servono solo a narcotizzare, rincitrullire, puerilizzare quanti volontariamente si prostituiscono alla voce del padrone che da li' diffonde la barbarie, il "me ne frego" fascista, la "societa' degli apoti" del fascismo complice, il solipsismo.
Possiamo e dobbiamo rompere la complicita' con l'oppressione, con l'ingiustizia, con la barbarie.
Possiamo e dobbiamo contrastare la violenza con la nonviolenza; possiamo e dobbiamo contrastare l'indifferenza con la solidarieta' e la condivisione del bene e dei beni; possiamo e dobbiamo contrastare il male facendo il bene.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Cosa occorre?
Occorre sostenere la resistenza nonviolenta dei popoli nativi, la comprensione del legame con la Madre Terra, la consapevolezza che tutto e' collegato.
Occorre sostenere l'organizzazione e la lotta nonviolenta del movimento operaio e socialista.
Occorre scegliere il metodo nonviolento e il progetto nonviolento di Mohandas Gandhi e di Danilo Dolci, di Rosa Luxemburg e di Hannah Arendt, di Simone Weil e di Virginia Woolf, di Nelson Mandela e di Vandana Shiva.
Occorre porsi tutte e tutti alla scuola e alla sequela del femminismo.
Il femminismo che e' la radice nutriente della nostra necessaria resistenza nonviolenta; il femminismo che e' il centro vitale della nostra necessaria resistenza nonviolenta; il femminismo che e' il cuore pulsante e pensante per amore dell'umanita' e del mondo della nostra necessaria resistenza nonviolenta.
il femminismo che e' la corrente calda e l'esperienza storica decisiva della nonviolenza in cammino.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Ma questi sono solo i frettolosi frammentati rastremati e accennanti pensieri di un uomo che e' vecchio, di un uomo che e' stanco, che e' sempre lacerato e sempre vota contro, che non ha fatto carriere, che non vuole guidare niente e nessuno, che non si e' arreso.
Ubuntu.
Datta, dayadhvam, damyata.
Mitakuye Oyasin.
Condividere fra tutte e tutti tutto il bene e tutti i beni.
Da ciascuna persona sia dato secondo le sue capacita', a ciascuna persona sia dato secondo i suoi bisogni.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Salvare le vite e' il primo dovere.

2. MATERIALI. LUISA MORGANTINI: STRUMENTI PER L'OPPOSIZIONE ALLA GUERRA
[Riceviamo e diffondiamo]

Care e cari,
vi segnalo l'ebook di Sbilanciamoci, I pacifisti e l'Ucraina. La alternative alla guerra in Europa.
E' appena uscito, si scarica gratis qui https://sbilanciamoci.info/i-pacifisti-e-lucraina-le-alternative-alla-guerra-in-europa/
Presenta le ragioni della pace, l'opposizione alla guerra a Mosca, Kiev e nel resto d'Europa, gli strumenti per mettere fine al conflitto, le vie per un ordine di pace in Europa.
Ha una lunga intervista a Luciana Castellina e contributi di Maciej Bartkowski, Sofia Basso, Guido Caldiron, Vincenzo Comito, Donatella della Porta, Monica Di Sisto, Maria Chiara Franceschelli, David Harvey, Mary Kaldor, Martin Koehler, Anatol Lieven, Dmitri Makarov, Giulio Marcon, Martino Mazzonis, Alessandro Messina, Grazia Naletto, Leopoldo Nascia, Alberto Negri, Norman Paech, Mario Pianta, Yurii Sheliazhenko, Maurizio Simoncelli, Francesco Strazzari, con riletture di Leone Tolstoj e Nuto Revelli.
Saranno disponibili anche copie stampate dell'ebook, da richiedere a info at sbilanciamoci.org
Sono in programma diverse presentazioni del volume, le informazioni usciranno su sbilanciamoci.info
*
Su guerra e pace in Ucraina segnalo anche i video di docenti della Scuola Normale - Pons, Moschella, Pianta, della Porta - disponibili qui https://www.sns.it/it/normale-la-pace

3. REPETITA IUVANT. ESPOSTO CONTRO LA DECISIONE DEL GOVERNO ITALIANO DI INVIARE ARMI IN UCRAINA, COSI' CONTRIBUENDO ALLA GUERRA E ALLE STRAGI DI CUI ESSA CONSISTE, IN FLAGRANTE VIOLAZIONE DELL'ARTICOLO 11 DELLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Alle competenti magistrature
ai pubblici ufficiali affinche' adempiano al loro dovere in presenza della "notitia criminis" che il presente esposto reca
alle persone di volonta' buona ed alle associazioni democratiche impegnate per salvare le vite
ai mezzi d'informazione
Oggetto: esposto contro la decisione del governo italiano di inviare armi in Ucraina, cosi' contribuendo alla guerra e alle stragi di cui essa consiste, in flagrante violazione dell'articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana
*
1. L'orrore
La guerra scatenata dal governo russo contro la popolazione ucraina continua ad uccidere esseri umani, giorno dopo giorno da oltre un mese ormai. Un diluvio di sangue innocente, un orrore che piu' passa il tempo e piu' cresce e si estende mettendo in pericolo l'umanita' intera.
Sembra che tutti i potenti della Terra che la guerra potrebbero far cessare salvando innumerevoli vite umane con una ferma e adeguata azione di pace, siano invece in realta' del tutto indifferenti a questa mostruosa strage di esseri umani, ed interessati piuttosto ai turpi e scellerati guadagni economici, politici e strategici che da questo abominevole eccidio si ripromettono di ricavare.
Ogni persona senziente e pensante sa che occorre far tacere le armi, negoziare un accordo, soccorrere le vittime, cercar di salvare tutte le vite che e' possibile salvare: invece tutti i governi coinvolti preferiscono essere complici della guerra scatenata dal folle e criminale governo russo, preferiscono foraggiare la guerra di armi assassine, preferiscono favoreggiare i massacri, le distruzioni, la barbarie, preferiscono che ancora e ancora altri esseri umani innocenti muoiano.
*
2. Una decisione incostituzionale ed assassina
La decisione del governo italiano di inviare armi in un paese in cui una guerra e' in corso, armando una delle parti belligeranti (la parte aggredita che legittimamente resiste all'invasione ma che ha commesso l'errore di aver scelto una sanguinosa resistenza armata anziche' una resistenza nonviolenta che sola avrebbe potuto essere efficace e vittoriosa, ed avrebbe salvato innumerevoli vite ed impedito immani distruzioni) e' immorale e illegale. Tale sciagurata decisione contribuendo alla guerra, rendendo quindi lo stato italiano effettualmente partecipe della guerra e delle uccisioni di cui essa consiste, invece di adoperarsi per la pace e per salvare le vite che la guerra minaccia e distrugge, costituisce una flagrante violazione dell'articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana.
Sia chiaro una volta per tutte: soccorrere le vittime e' un dovere, provocare ulteriori uccisioni e' un crimine. Inviando armi l'Italia non salva le vite, contribuisce alle stragi ed estende la guerra, una guerra che puo' facilmente diventare un conflitto mondiale che potrebbe porre fine all'umanita', come ha piu' volte denunciato in queste settimane la voce tanto autorevole quanto inascoltata del pontefice cattolico.
Ne' vale l'argomento specioso che da molti anni - decenni, ormai - vari governi dell'Italia repubblicana hanno reiteratamente violato quel decisivo ed inequivocabile articolo della Carta che sta a fondamento del nostro ordinamento giuridico: un delitto non ne giustifica un altro.
Un governo che viola la Costituzione cui ha giurato fedelta' commette un reato gravissimo.
Un governo che favoreggia la guerra e le stragi di cui essa consiste commette un reato gravissimo.
Un governo che invece di agire per salvare le vite umane compie atti il cui esito effettuale e' sopprimerle commette un reato gravissimo.
Un governo che arma la macchina della morte, che viola la legalita' costituzionale, che favoreggia la guerra e le uccisioni, deve essere tratto in giudizio - per quanto attiene all'ambito penale -, deve essere sfiduciato dal parlamento - per quanto attiene all'ambito politico ed istituzionale -, deve dimettersi - per quanto attiene all'ambito morale.
Segnaliamo tutto cio' alla magistratura affinche' intervenga per quanto di competenza.
Segnaliamo tutto cio' anche a molti altri pubblici ufficiali, i quali alla ricezione del presente esposto sanno di avere il dovere di trasmettere tale "notitia criminis" alla competente autorita' giudiziaria affinche' assuma tutti i provvedimenti necessari.
Segnaliamo tutto cio' anche a molte persone di volonta' buona e a molte associazioni democratiche affinche' a loro volta assumano analoghe iniziative di segnalazione all'autorita' giudiziaria della gravita' di cio' che il governo sta facendo.
Segnaliamo tutto cio' anche a molti mezzi d'informazione affinche' ne diano notizia all'opinione pubblica.
*
3. Salvare le vite e' il primo dovere
Altro occorre fare: inviare aiuti umanitari al popolo ucraino, per cercar di salvare tutte le vite che e' possibile salvare.
Altro occorre fare: soccorrere, accogliere, assistere tutte le persone in fuga dalla guerra, dalle distruzioni, dalla fame, per cercar di salvare tutte le vite che e' possibile salvare.
Altro occorre fare: adoperarsi per l'immediato "cessate il fuoco", per l'immediata cessazione dell'aggressione russa, per immediati negoziati di pace, per cercar di salvare tutte le vite che e' possibile salvare.
Altro occorre fare: opporsi alla guerra ed impedire che essa prosegua e si estenda ancor piu': e' in pericolo l'esistenza dell'umanita' intera.
Altro occorre fare: contrastare il traffico degli strumenti di morte, sostenere l'opposizione popolare alla guerra, sostenere la resistenza popolare nonviolenta, sostenere la decisione di cessare di uccidere.
Altro occorre fare: revocare le sanzioni che invece di contrastare la guerra la favoreggiano, ed hanno come effetto reale di opprimere ancor piu' le classi sociali sfruttate e oppresse, di impoverire ancor piu' le persone gia' piu' impoverite, piu' fragili, piu' bisognose di aiuto.
Altro occorre fare: promuovere la pace, il disarmo, la nonviolenza, per cercar di salvare tutte le vite che e' possibile salvare.
*
4. La verita' della guerra, il dovere della pace
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Uccidere e' sempre un delitto.
La guerra e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 28 marzo 2022

4. REPETITA IUVANT. CAROL GOKEE: RISE UP FOR PELTIER CALL TO ACTION TOOLKIT
[Dal comitato internazionale di difesa di Leonard Peltier ("International Leonard Peltier Defense Committee", 428-A8 Farnham St. Marshall, WI. 53559, 715.209.4453, sito: www.whoisleonardpeltier.info, e-mail: Contact at whoisleonardpeltier.info) riceviamo e diffondiamo]

Ask President Biden for the Immediate Release of Leonard Peltier!
*
Call to Action Briefing
There is no doubt that our criminal justice system is imperfect, and Mr. Peltier knows firsthand just how imperfect it can be.
"I call on President Biden to commute Mr. Peltier's sentence expeditiously. It is the right thing to do." - Senator Patrick Leahy (D-Vt), longest serving member of the U.S. Senate
*
Call to Action
Contact President Biden today!
202.456.1111
Ask for the immediate release of Leonard Peliter
Call President Biden Today! 202.456.1111
Please note: The White House comment line is open from 11 a.m. to 3 p.m.
Eastern, Tuesday through Thursday.
*
Important Links:
Change.org Petition: https://bit.ly/3refswl
Contact your local Representatives: https://bit.ly/housereplp
New York Times Article : Clemency for Peltier:
https://docs.google.com/document/d/1zpHhgTsR0cOQkqxlCJ-7fKoW2qJzTx9SbdoqaldBJlg/edit
Guardian Article Calling for Clemency:
https://amp.theguardian.com/commentisfree/2022/feb/02/leonard-peltier-is-americas-longest-held-indigenous-prisoner-he-should-be-freed
*
Graphics:
Click Here to Download Social Media Graphics
Please use these graphics to post on social media outlets.
RISEUpForPeltier Signs & Banner Art link here
Use images in this link above for signs and banners for art builds.
*
Official Hashtags
#RiseUpForPeltier
#FreeLeonardPeltier
*
Account to Tag
@POTUS
@whitehouse
@OfficialFBOP (Bureau of Prisons)
@PeltierHQ (International Leonard Peltier Defense Committee)
*
Sample Facebook and Instagram Post (Copy and Paste)
Call-to-Action
Leonard Peltier, Anishinaabe and Dakota, has spent over 4 decades of his life behind bars, and recently, the prison system has failed to provide him adequate care and protection against COVID-19. His story is the epitome of the systemic abuse that continues to target Indigenous people and Movement Leaders.
We call upon President Biden to show proof of his efforts toward justice and equity by granting Executive Clemency to elder movement leader Leonard Peltier.
Call the White House and demand the release of Leonard Peltier. (202) 456-1111. Say
you support the commutation of #LeonardPeltier's sentence. He's held at USP-Coleman I in FL. Register number 89637-132
Sign the online petition: https://bit.ly/3refswl
Contact your reps. Find them here: https://bit.ly/35raR
#RiseUpForPeltier
*
Here's what you need to know to #RiseUpForPeltier
On March 26, 2020 the Office of the Attorney General issued guidelines for the "Prioritization of Home Confinement as Appropriate in Response to COVID-19 Pandemic." A release to home confinement can be an immediate measure to ensure that Mr. Peltier gets the health care that he requires while the ILPDC continues to push for the commutation of his sentence.
*
Mr. Peltier's home community on the Turtle Mountain Reservation in North Dakota continues to plead for his return, confirming that they do not see his release as a threat to his community. Read the full letter here.
*
The International Leonard Peltier Defense Committee (ILPDC) is calling on the public to contact the White House and urge President Biden to take immediate action. Next, contact members of Congress and ask them to call upon the Warden at USP Coleman-1 and Bureau of Prisons Director Michael Carvajal, urging the immediate release of Leonard Peltier to home confinement.
It is time for Leonard Peltier to go home and be taken care of by his people. He has suffered for far too long and time is running out. Enough is enough!
*
Senator Patrick Leahy (D-Vt), the longest serving member of the U.S. Senate issued a statement urging President Biden to commute Leonard Peltier's sentence stating that, "His trial was so riddled with flaws that even one of the prosecutors trying him has acknowledged that Peltier was wrongfully convicted... He is exactly the kind of individual who should be considered for clemency... I have long believed that pardons and commutations are vital tools to offer clemency and relief, particularly when our criminal justice system has been contorted to propagate injustices. I call on President Biden to commute Mr. Peltier.s sentence expeditiously. It is the right thing to do."
Read the full statement here:
https://www.leahy.senate.gov/press/comment-urging-president-biden-to-commute-leonard-peltiers-sentence
*
Sample Tweets (Copy and Paste)
Mr. Peltier's home community on the Turtle Mountain Reservation in North Dakota continues to plead for his return, confirming that they do not see his release as a threat to his community. Read the full letter here:
*
The IPLDC is calling on the public to contact the White House and urge President Biden to take immediate action. Next, contact members of Congress and ask them to call upon the Warden at USP Coleman-1 and Bureau of Prisons Director Michal Carvajal, urging the immediate release of Leonard Peltier to home confinement.
*
It is time for Leonard Peltier to go home and be taken care of by his people. He has suffered for far too long and time is running out. Enough is enough.
*
Graphics Sharing Instructions
1. Download a graphic from one of the visual asset folders below.
2. Log on to the social media platform of your choice. Assets for Facebook,
Instagram, and Twitter have been built for this toolkit.
3. Copy and paste one of the sample posts listed below or write your own post
and include one of our RISE UP FOR PELTIER hashtags.
4. Upload the image you’ve downloaded from the visual assets folder.
5. Tag or @mention @POTUS @WHITEHOUSE and post!
*
For Media Inquiries, Please Contact:
Carol Gokee, International Leonard Peltier Defense Committee, 715-209-4453
Jean Roach, International Leonard Peltier Defense Committee, 605-415-3127
Kevin Sharp, former Federal District Court Judge & Peltier’s lead attorney, 615-434-7001

5. DOCUMENTAZIONE. "AGAINST THE CURRENT": FREE LEONARD PELTIER NOW
[Dal sito againstthecurrent.org riprendiamo e diffondiamo]

Among the half million prisoners in the U.S. carceral state suffering from COVID-19 is Leonard Peltier, "the longest-held Indigenous political prisoner in the United States," write Janene Yazzie and Nick Estes (The Guardian, February 2, 2022).
Pelter was convicted in the 1975 killing of two FBI agents on the Pine Ridge, South Dakota Indian Reservation. He's been imprisoned since 1977 and now confined in a Covid isolation unit. Two co-defendants were acquitted on grounds of self-defense; the government long ago conceded it dies not know who shot the agents; and a leading prosecutor in the case, James Reynolds, "wrote to Biden last year asking the president to commute Peltier's sentence... According to Reynolds, the government had lied, deceived, used racism and faked evidence to sentence Peltier for two consecutive life terms in prison."
Internationally people and organizations have been working to get Peltier released. He is considered by the American Indian Movement, Amnesty International and the Southern Christian Leadership Conference to be a political prisoner.
Peltier, now 77, suffers from diabetes, hypertension, heart condition and abdominal aneurism in addition to COVID - for which he's been denied a booster shot, according to Yazzie and Estes.
To add your voice to the demand to stop this outrage and free Leonard Peltier, visit the defense committee website for updates and a change.org petition for his release. His family wants him home!
(See Efren Paredes, Jr.'s report on COVID in Michigan prisons).

6. DOCUMENTAZIONE. "MOHMAD FREE": LEONARD PELTIER, IMPRISONED NATIVE AMERICAN ACTIVIST, HAS NEW MESSAGE FOR BIDEN ON CLEMENCY PAYMENT
[Dal sito mediianews.com riprendiamo e diffondiamo il seguente articolo del 24 marzo 2022]

Leonard Peltier, the Native American activist who was imprisoned for nearly half a century for killing two FBI agents, hopes he didn't, hoping he'll have a chance to clear his name before he dies.
Peltier, 77, wants President Joe Biden to review his case and grant him clemency so he doesn't die in prison.
He is not looking for a presidential pardon because it will be granted for a crime of which he insists he is innocent.
Instead, he wants a new experience.
"If you get to court, if the judge is fair, how are they going to answer all that?" He said of the evidence that was withheld from the 1977 proceedings, "I want a trial."
Recent calls from supporters of Peltier and his family for his release have indicated his deteriorating health, including the recent bout of Covid-19.
"They're going to try to make me die here," Peltier said by phone Wednesday from his federal prison in Central Florida, his first media interview since 2016.
The Peltier family says he has diabetes, high blood pressure, partial blindness from stroke and an abdominal aortic aneurysm and that he tested positive for COVID in late January at Coleman Maximum Correctional Facility.
Peltier said he was vaccinated against the coronavirus before he became infected and that his chest, neck and head had been sore for a few days. He said he got a booster shot after leaving 10 days of quarantine.
The hardest part, he said, was the isolation and not receiving adequate care. He said he felt "cold" and "the food was bad," adding, "It was worse than having Covid."
After spending years in prison considering his case and various legal rulings, Peltier said there was evidence he would like to present to show that he did not shoot the bullets that killed agents in the chaotic shootout on the Pine Ridge Indian Reservation in South Dakota in June 1975.
"My lawyer said that if you are tried today, they will not get away with it," he said.
His attorney, Kevin Sharp, a former federal judge, said Peltier has exhausted his appeal and that there are no effective procedures for him to get a new trial unless federal prosecutors decide to reopen the case.
"They didn't," Sharpe said, "because there is no evidence to convict him." "He was convicted of aiding and abetting the murder, but who aided and abetted him? The other defendants were acquitted."
For decades, advocates of criminal justice reform continued to highlight his arrest and conviction, saying it symbolized systemic problems with how Native Americans were treated in the justice system, as well as their imprisonment in Rates are higher by the federal government compared to for other ethnic groups.
Human rights organizations and prominent political and religious figures, including Pope Francis, the Dalai Lama and other Nobel Peace Prize laureates, such as Nelson Mandela and Bishop Desmond Tutu, reportedly called for Peltier's release.
The Peltier case has come under scrutiny from those who live on the Pine Ridge Reservation, as well as from members of His tribe, the Turtle Mountain Squad of Chippewa. Activists and other Native American groups believe Peltier is innocent and the federal government has made him a scapegoat in its quest to hold someone accountable for the murders of agents.
But he was constantly denied parole - in 2009, Federal prosecutors said He was an "unrepentant, cold-blooded killer" - and won't qualify again until 2024. In October, 11 members of the Congress has petitioned the Biden administration To grant clemency on the basis of clemency.
Representative Raul Grijalva, an Arizona Democrat, said he spoke with Peltier by phone after learning Peltier had COVID. Grijalva's office said last month that Peltier described "the difficulties in obtaining adequate medical care and obtaining basic needs, such as water."
The Justice Department's Bureau of Prisons declined to comment on the Peltier case, citing privacy and security reasons. She said she was making "every effort" to ensure the safety of inmates and that every inmate in Coleman had access to drinking water, medical care and proper food.
Sharp said he believes Peltier's age, health and recent illness make him a prime candidate for release and that his clean, nonviolent prison record also indicates that he poses no threat to the public.
The number of Covid inmates in federal prisons peaked around the time Peltier contracted the coronavirus, with nearly 10,000 of them testing positive, according to the Ministry of Justice data. Active cases are down to about 100 this week, but Sharp believes Peltier remains at risk.
"Leonard Peltier is unable to protect himself. And if you won't, BOP, let him go home," Sharpe said, referring to the Bureau of Prisons. "This is where justice and mercy meet. Give him clemency and bring him home."
It is unclear how much Biden knew about the Peltier case, which has spawned hundreds of pages of FBI files. Several books, including his own memoirs, published in 1999; And the 1992 documentary film "Incident at Oglala", which was narrated by Robert Redford.
Neither the White House nor the FBI responded to requests for comment on the Peltier case.
When asked in January if Biden was reviewing a request to commute Peltier's sentence, White House Press Secretary Jen Psaki told reporters "I have nothing to expect for you."
In recent weeks, Democrats have attempted to appeal to Biden. The Democratic National Committee's Native American Caucus wrote in a letter last week that the continuation of Peltier's imprisonment "symbolizes the decades-long racial injustice against Native Americans." HuffPost reported.
The standoff that led Peltier to prison involved two undercover FBI agents, Jack Coler and Ron Williams, who went to a compound in Pine Ridge Reservation to arrest a man under a federal order in connection with the theft of a pair of cowboy boots, according to the British Guardian newspaper. to me Agency investigation files.
Peltier was a member of the American Indian Movement, a grassroots activist organization that began in Minneapolis in the 1960s to challenge police brutality and the suppression of Native American rights. He was in Pine Ridge in 1975 following a prolonged protest two years earlier in Wounded Knee, South Dakota, where armed activists of the American Indian movement and members of the Oglala Sioux tribe occupied the town and clashed with federal law enforcement officers. two Sioux's men were murdered.
On the day Kohler and Williams were at Pine Ridge, they radioed that they had been shot. It's unclear who pulled the trigger first; The FBI said the men were in a 10-minute shootout. Both men were killed by bullets fired from close range. According to the FBI, Peltier was identified as the only person in possession of a weapon that could fire the bullet that killed them.
Dozens of people participated in the fighting. At trial, two of the defendants were acquitted after they claimed self-defence. When Peltier was tried separately in 1977, no witnesses were presented who could identify him as the shooter, and it was unknown to his defense attorneys at the time, the federal government withheld a ballistics report indicating that the fatal bullets did not come from his gun, Sharp said.
"The other defendants were found not guilty in self-defense, and I'm the one doing it all this time," Peltier said.
The incident is seen as a symbolic struggle between Native Americans and the federal government, particularly over indigenous lands, and has angered indigenous activists who say: Murder of a Native American In a formal shoot.
Over the years, former FBI agents have disputed Peltier's claim of innocence and asked for clemency. When the Peltiers asked for help from President Bill Clinton, then-FBI Director Louis Freeh wrote in a letter that "ignoring the extreme and ruthless brutal moment of the very actions, our staff see Peltier's crimes as a complete affront to our dear system of government under the rule of law."
In a rare public demonstration by members of the FBI, about 500 agents, active and retired staff members marched to the White House to protest any action by Clinton.
But last year, retired federal prosecutor James Reynolds, who oversaw post-trial rulings and appeals in Peltier, broke with the federal government's stance.
"We have been unable to establish that Mr. Peltier personally committed any crime on the Pine Ridge Reservation," he wrote in a letter to Biden. He also affirmed a firm belief that Peltier was treated differently at the time because of his "severed relationship between Native Americans and the government" and that he was prosecuted with "minimal evidence" that I "strongly doubt the support of in any court today."
Peltier said Wednesday he was grateful for Reynolds' letter.
"If I could say to him: 'Thank you for finally introducing me... I thank you for your courage, and I hope you can prevent this from happening to anyone else."
Two of Peltier's adult children have said in interviews that they would like to meet with the White House now so Biden can understand his case and why they believe his urgent release is warranted.
"I know that Joe and Jill Biden are sympathetic to the indigenous peoples," said his daughter, Cathy Peltier, who lives in Los Angeles. "I think seeing the family will make them see him as a real person, and we can explain what he's up to until it hits them even harder."
Cathy Peltier said she had hoped previous administrations would listen. But Clinton Presidencies, George W. Bush, Barack Obama and Donald Trump came and went.
In December 2016, Leonard Peltier's youngest son, Ohakanka Bull Shields Peltier, passed away. On a trip to Washington, D.C., He calls for the release of his father. He was 41 years old.
He died in the final days of Obama's second term, when the family remained optimistic that the president would grant Peltier clemency.
With the loss of her brother and the realization that her father would never see him again, Cathy Peltier was in shock.
Cathy Peltier said that on the day Obama left office after commuting hundreds of sentences - more than any other president - she turned off her phone and refused to leave her bedroom.
"I closed the world," she said.
Cathy Peltier, 46, only knew her father as a federal prisoner. She said it was hard to come to terms with how he lost his family's life. He has six surviving children and dozens of great-grandchildren.
Chauncey Peltier, 56-year-old Peltier's eldest son, who lives in Oregon, had previously seen his father in 2015, when he visited him in prison. To channel his feelings, Leonard Peltier took up oil painting Features Native American themes and icons.
"The family prays every day and hopes he'll come home, but some of us don't hope that ever happens," he said. "In the eyes of his children, Leonard wasn't the only one robbed."

7. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

8. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Angelo Gavezzotti, La termodinamica, Rcs, Milano 2022, pp. 160, euro 6,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Lorenzo Pelucca, Unabomber, Rcs, Milano 2022, pp. 158, euro 5,99.
*
Riletture
- Roger Grenier, Albert Camus soleil et ombre. Une biographie intellectuelle, Gallimard, Paris 1987, 1992, pp. 416.
- Martin Heidegger, La dottrina delle categorie e del significato in Duns Scoto, Laterza, Roma-Bari 1974, pp. XXVIII + 266.
*
Classici
- La Bible traduite et presentee par Andre' Chouraqui, Desclee de Brouwer, Paris 1974-1979, 2003, 2007, pp. 2432.
*
Strumenti
- Max Zerwick, Analysis philologica Novi Testamenti graeci, Sumptibus Pontificii Instituti Biblici, Roma 1984 editio quarta (nova impressio), pp. XVI + 608.
*
Gialli
- Georges Simenon, Maigret al Picratt's, Adelphi, Milano 1999, Gedi, Torino 2022, pp. 176, euro 8,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica").
- Georges Simenon, Maigret e la giovane morta, Adelphi, Milano 1999, Gedi, Torino 2022, pp. 160, euro 8,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica").
*
Maestre
- Ruth Benedict, Il crisantemo e la spada, Rizzoli, Milano 1991, pp. VIII + 374.
- Ruth Benedict, Modelli di cultura, Feltrinelli, Milano 1960, 1979, pp. 280.

9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

10. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4429 del 4 aprile 2022
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
*
Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei  dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
Per non ricevere piu' il notiziario e' sufficiente recarsi in questa pagina: https://lists.peacelink.it/sympa/signoff/nonviolenza
Per iscriversi al notiziario, invece, l'indirizzo e' https://lists.peacelink.it/sympa/subscribe/nonviolenza
*
L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e' centropacevt at gmail.com