[Nonviolenza] Con le lacrime agli occhi. Tredici ragionamenti contro la guerra in corso in Ucraina e sui nostri doveri di esseri umani (con in appendice uno scritto di Benito D'Ippolito)



CON LE LACRIME AGLI OCCHI. TREDICI RAGIONAMENTI CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN UCRAINA E SUI NOSTRI DOVERI DI ESSERI UMANI (CON IN APPENDICE UNO SCRITTO DI BENITO D'IPPOLITO)

Il testo che segue e' una frettolosa sintesi, ricostruita a memoria il giorno dopo, dei ragionamenti svolti dal responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, Peppe Sini, in un incontro di riflessione, di testimonianza e di solidarieta' con le vittime della guerra svoltosi a Vetralla (Viterbo) nel pomeriggio di sabato 19 marzo 2022.
In calce alleghiamo un testo di Benito D'Ippolito scritto di getto all'alba di domenica 20 marzo alla notizia dell'ennesima strage degli innocenti nel Mediterraneo.
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I. Salvare le vite
La guerra, ogni guerra, e' un crimine contro l'umanita', poiche' essa sempre e solo consiste dell'uccisione di esseri umani. Poiche' il primo diritto di ogni essere umano e' il diritto alla vita, senza del quale nessun altro diritto puo' darsi, la guerra che consiste di uccisioni e quindi priva degli esseri umani - molti esseri umani, talvolta innumerevoli esseri umani - del loro primo diritto e' ipso facto il crimine piu' scellerato.
Tutte le grandi tradizioni di pensiero, di cultura e quindi di organizzazione sociale e politica dell'umanita' si basano sull'interdetto fondamentale: tu non uccidere. Chi scatena una guerra, chi esegue una guerra, chi favoreggia una guerra, viola questo interdetto e si fa nemico dell'umanita'.
Occorre fermare immediatamente la guerra. Occorre l'intervento dell'Onu che imponga l'immediato "cessate il fuoco".
Occorre che comincino immediatamente veri negoziati di pace nel corso dei quali tacciano tutte le armi. Occorre l'intervento dell'Onu che imponga, guidi e sia garante dei negoziati di pace.
Occorre che l'Onu invii ingenti forze di interposizione non armate e nonviolente che garantiscano la cessazione delle stragi e dei combattimenti.
Occorre che l'Onu si riappropri del suo ruolo ed eserciti il suo compito sancito dalla sua Carta fondativa che inizia con le memorabili parole "Noi popoli delle Nazioni Unite, decisi a salvare le future generazioni dal flagello della guerra...".
Occorre far cessare immediatamente la guerra, le stragi, le uccisioni e le distruzioni.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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II. Dalla parte delle vittime
Dinanzi a qualunque atto di violenza occorre porsi dalla parte delle vittime. La guerra e' la violenza piu' grande e piu' atroce.
Porsi dalla parte delle vittime in questo attuale frangente significa soccorrere la popolazione ucraina aggredita e martoriata.
Significa recare aiuti umanitari per cercar di salvare piu' vite che sia possibile.
Significa soccorrere, accogliere, assistere tutte le persone in fuga dalla guerra, dalle stragi, dalle devastazioni.
Significa opporsi alle uccisioni, a tutte le uccisioni.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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III. Le armi sono nemiche dell'umanita'
Le armi sono nemiche dell'umanita'. Solo il disarmo salva le vite. Solo il disarmo costruisce la pace. Solo il disarmo pone fine alle guerre.
Chi produce, traffica, spaccia armi, chi consente questo mercato di morte, chi non si oppone alle armi, fa morire degli esseri umani.
Chi riversa armi in una guerra getta benzina sul fuoco, coopera alla guerra, si schiera dalla parte degli assassini, si fa complice delle stragi.
Occorre fermare il riarmo.
Occorre disarmare i conflitti.
Occorre far cessare la produzione di armi.
Occorre disarmare perche' solo con il disarmo si salvano le vite.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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IV. Il governo russo e' nemico del popolo russo
Avendo scatenato la guerra, avendo la responsabilita' di mostruosi crimini di guerra, di mostruosi crimini contro l'umanita', il governo russo e' anche nemico del popolo russo, mandando i suoi giovani a uccidere e morire.
Il governo russo e' nemico del popolo russo, che come tutti i popoli vuole solo pace, giustizia e fraterna e sororale convivenza.
Il governo russo sta uccidendo degli esseri umani, sta costringendo degli esseri umani a diventare assassini, sta aggredendo l'intera umanita', sta avvicinando il pericolo del'apocalisse atomica che puo' distruggere l'intera umanita'.
Cessi il governo russo di commettere questi crimini abominevoli. Cessi di uccidere.
Siamo grati alle donne e agli uomini russi che con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, subendo violenze e persecuzioni durissime, manifestano contro la guerra, in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano, per la pace che salva le vite.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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V. I governi europei sono complici della guerra e delle stragi
I governi europei che potevano e dovevano per tempo promuovere pace e dialogo hanno invece nel corso degli anni ed ancora in questi giorni fomentato e favoreggiato la guerra, e stanno facendo morire la popolazione ucraina con una cinica politica di fornitura di armi affinche' i combattimenti e le stragi continuino.
I governi europei, che potevano e dovevano gia' dal 1991 sciogliere la Nato, un'organizzazione terrorista e stragista che e' nemica dell'unificazione europea e della pace in Europa, hanno preferito continuare nell'asservimento alla politica militarista, bellicista, imperialista e terrorista che gli Stati Uniti d'America attraverso la Nato esercitano a danno dei popoli europei.
I governi europei sono fautori e complici della follia stragista del governo russo.
I governi europei che potrebbero e dovrebbero impegnare quote ingenti dei bilanci statali per recare aiuti umanitari e soccorrere, accogliere ed assistere tutte le vittime della guerra e delle devastazioni (di tutte le guerre e tutte le devastazioni), alle vittime concedono invece poche misere briciole (quando non aggiungono persecuzione a persecuzione), preferendo piuttosto investire sempre piu' negli armamenti e nella speculazione, nel potenziamento e nel rilancio di strutture ed imprese nocive, pericolose e finanche dimostratamente venefiche e assassine.
I governo europei divorando la carne umana delle vittime ucraine innocenti stanno perseguendo un ulteriore riarmo che devastera' ancor piu' l'esistenza di tutti i popoli europei.
I governo europei che stanno inoltre attuando illegali politiche di aggressione ed usurpazione economica e finanziaria i cui effetti lungi dal contrastare la guerra la favoreggiano, lungi dal contrastare i poteri criminali li potenziano; politiche di aggressione ed usurpazione economica e finanziaria che mentre non producono danni significativi ai potenti, provocano sofferenze e disastri irreparabili per i poveri, gli opressi, gli emarginati, i piu' fragili e piu' bisognosi di aiuto, per le classi popolari e particolarmente per la classe lavoratrice gia' sfruttata e rapinata fino al limite della disperazione.
Sono gli stessi governi europei responsabili della strage degli innocenti nel Mediterraneo.
Sono gli stessi governi europei corresponsabili della distruzione della Jugoslavia.
Sono gli stessi governi europei corresponsabili della disgregazione della Libia, della guerra civile e dei lager libici.
Sono gli stessi governi europei responsabili dell'apartheid di cui sono vittima milioni di immigrati, sovente ridotti in condizioni di schiavitu' e abbandonati tra gli artigli delle mafie.
Sono gli stessi governi europei che stanno attuando una politica dissennata e delittuosa di crescente riarmo, di crescente criminale interventismo militare in varie parti del mondo, di crescente incremento delle spese militari, sottraendo risorse pubbliche alle popolazioni per finanziare la violenza e la morte.
L'Unione Europea, invece di essere quello spazio di liberta' e di solidarieta' che sognarono e per cui si batterono Altiero Spinelli e tutte le resistenze antifasciste, e' attualmente ridotta a preda e schiava di pulsioni razziste, schiaviste e militariste, promotrice di politiche di guerra, promotrice di politiche che incrementano l'oppressione di classe, la violenza dei ricchi sfruttatori e rapinatori contro gli sfruttati e rapinati. 
I governi europei e chi governa l'Unione Europea stanno tradendo e facendo strame della democrazia e dello stato di diritto, stanno tradendo e facendo strame delle Costituzioni democratiche dei singoli stati e della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione.
I governi europei dovrebero invece ornare al rispetto delle Costituzioni dei propri paesi, ed operare per la pace con mezzi di pace, operare per il bene comune, operare per salvare le vite.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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VI. Il governo degli Stati Uniti d'America vuole la distruzione di una parte dell'Europa per soggiogarla tutta
Il governo degli Stati Uniti d'America, di cui la Nato e' braccio armato sul suolo europeo, persevera in una politica che mira all'impoveimento e alla dipendenza dell'Europa intera, all'asservimento dell'Europa intera ai suoi interessi, ovvero agli interessi del capitale finanziario e del complesso militare-industriale che surdeterminano la politica statunitense.
Razzista e classista all'interno, imperialista e stragista all'estero, la politica statunitense dalla fine della guerra fredda invece di contribuire alla stabilizzazione internazionale, ha trascinato ancor piu' il pianeta nelle guerre e nella barbarie.
C'e' un'altra America, dei nativi americani e degli afroamericani, del femminismo e dell'ecologia, del socialismo libertario e della nonviolenza, di Dorothy Day e di Martin Luther King, di Leonard Peltier e di Angela Davis, di innumerevoli donne ed uomini di volonta' buona: sia ascoltata la loro voce che chiede pace e disarmo, giustizia e liberta', rispetto per la vita, solidarieta' tra i popoli e le persone, difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani; che chiede di salvare tutte le vite.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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VII. Occorre la difesa popolare nonviolenta
L'"arma fine di mondo" del Dottor Stranamore esiste realmente, ed e' diffusa su tutto il pianeta: sono le bombe atomiche che attendono solo che un folle o un errore ne svegli e scateni l'onnidistruttiva potenza.
Bene ha fatto l'Onu a convocare alla proibizione delle armi nucleari. E male fanno tutti i governi che ancora non recepiscono quel dovere, che ancora non ottemperano al dovere di smantellare tutti gli arsenali atomici e proibire ogni ulteriore produzione di armi nucleari.
Ma non basta il disarmo nucleare, che pure e' il bisogno assolutamente piu' urgente; occorre il disarmo globale.
Perche' l'umanita' abbia una vita degna, un futuro possibile, occorre il disarmo.
Perche' l'umanita' abbia una vita degna, un futuro possibile, occorre la smilitarizzazione.
Perche' l'umanita' abbia una vita degna, un futuro possibile, occorre la nonviolenza: che la nonviolenza diventi la politica dell'umanita'.
E nel campo specifico della sicurezza e della difesa dei diritti, innanzitutto il diritto alla vita, occorre la difesa popolare nonviolenta.
Esistono gia' esperienze storiche straordinarie. Occorre che la difesa popolare nonviolenta sostituisca una volta per tutto ogni forma di difesa armata, difesa armata che nell'eta' atomica non e' piu' difesa ma aggressione (lo tematizzarono memorabilmente Mohandas Gandhi e Guenther Anders, Lorenzo Milani ed Ernesto Balducci; i lavori di Gene Sharp costituiscono gia' un vastissimo repertorio di riferimenti).
Salvare le vite e' il primo dovere.
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VIII. Contro il razzismo e lo schiavismo
Prosegue frattanto la strage nel Mediterraneo, prosegue l'orrore dei lager libici. E di questo orrore, e di questa strage, i governi europei sono i primi responsabili.
Continua ad essere razzista e talora finanche schiavista la politica italiana nei confronti degli immigrati e dei rifugiati nel nostro paese. Una politica di apartheid. Una politica abominevole che viola fondamentali diritti umani, che viola la stessa Costituzione della Repubblica italiana.
E proseguono in tante parti del mondo le guerre imperialiste e neocolonialiste, le dittature e i terrorismi, i fanatismi assassini, gli algidi regimi che bevono il sangue dei loro stessi popoli.
Ogni essere umano decente riconosce che ogni essere umano e' un essere umano.
Ogni essere umano decente riconosce che tutte e tutti siamo parte dell'unica umana famiglia.
Ogni essere umano decente riconosce che ogni uccisione fa scempio dell'umanita' intera. Ogni vita ci sta a cuore. Ogni persona e' nostro fratello e sorella.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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IX. Una politica dell'umanita'
Occorre una politica dell'umanita', della condivisione fra tutte e tutti di tutto il bene e di tutti i beni.
Occorre far cessare un'organizzazione gerarchica e oppressiva in cui classi dotate di potere opprimono e rapinano classi di potere private, in cui all'ingordo e insaziabile profitto di pochi vengono sacrificati i beni e i diritti di tutti, i beni comuni, parti crescenti della stessa biosfera, in un'orgia di sfruttamento e consumo, esaurimento e desertificazione, che sta precipitando in un abisso di morte l'intero pianeta.
Occorre far cessare un sistema di potere rapace e distruttivo che sta avvelenando, devastando e distruggendo l'intero mondo vivente.
Occorre meditare il significato profondo di ecologia, economia, ecosofia, parole che nell'etimo rispettivamente designano il discorso per il bene della casa, la regola che preserva la casa, la sapienza che rende la casa tale, abitabile ed ospitale.
E la casa di cui stiamo parlando e' la casa comune dell'umanita', quest'unico mondo vivente di cui tutte e tutti siamo insieme parte e custodi.
Vivere degnamente questa casa significa operare per il bene comune, per difendere i beni comuni, per mettere in comune tutto il bene e tutti i beni.
Il primo e fondamentale di tutti i beni e' la vita.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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X. Alla scuola del movimento di liberazione delle donne
La violenza maschile e' la prima radice e il primo paradigma di tutte le violenze: razzismo, militarismo, schiavismo, totalitarismo...
Lo abbiamo gia' detto innumerevoli volte, lo ripetiamo una volta ancora: il movimento di liberazione delle donne e' la corrente calda e l'esperienza storica fondamentale della nonviolenza in cammino.
Lo abbiamo gia' detto innumerevoli volte, lo ripetiamo una volta ancora: la guerra e il fascismo sono la stessa cosa; solo la lotta di liberazione delle donne puo' difendere, liberare, salvare l'umanita'.
Lo abbiamo gia' detto innumerevoli volte, lo ripetiamo una volta ancora: dal femminismo tutte e tutti molti doni abbiamo ricevuto.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che vi e' una sola umanita', composta di persone tutte differenti le une dalle altre e tutte eguali in diritti.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che sfera personale e sfera politica non sono separate da un abisso: sempre siamo esseri umani.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza del partire da se'.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza dell'incontro con l'altro.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che e' la nascita, l'esperienza e la categoria che fonda l'umana convivenza, l'umano sapere.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che la pluralita', e quindi la relazione, e' la modalita' di esistenza propria dell'umanita'.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che i corpi contano, che noi siamo i nostro corpi.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che ogni forma di autoritarismo, ogni forma di militarismo, ogni forma di dogmatismo reca gia' la negazione dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che la prima radice dell'organizzazione sociale e della trama relazionale violenta e' nel maschilismo e nel patriarcato.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che solo la nonviolenza contrasta la violenza, che solo il bene vince il male, che solo l'amore si oppone alla morte, che solo l'ascolto consente la parola.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che compito comune e' generare e proteggere la vita, prendersi cura delle persone e del mondo per amore delle persone e del mondo.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che compito comune e' opporsi ad ogni oppressione, ad ogni sfruttamento, ad ogni ingiustizia, ad ogni umiliazione, ad ogni denegazione di umanita', ad ogni devastazione della biosfera.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che solo l'arte della compassione fonda la lotta di liberazione.
Il femminismo che e' il massimo inveramento storico della nonviolenza.
Il femminismo che e' la corrente calda della nonviolenza.
Il femminismo che e' il cuore pulsante del movimento di autocoscienza e di liberazione dell'umanita'.
E diciamo femminismo e sappiamo che dovremmo dire femminismi, che dovremmo dire pensiero delle donne e movimenti delle donne.
Ma diciamo femminismo e pensiamo a una tradizione che lega infinite donne che hanno praticato l'etica della responsabilita' e della liberazione, da Saffo a Vandana Shiva, da Simone Weil a Virginia Woolf, da Edith Stein a Milena Jesenska, da Etty Hillesum a Ginetta Sagan, da Rosa Luxemburg ad Hannah Arendt, da Germaine Tillion ad Anna Politkovskaja, da Simone de Beauvoir a Franca Ongaro Basaglia, da Olympe de Gouges a Luce Fabbri.
Dal femminismo molti doni tutte e tutti abbiamo ricevuto.
E tra questi doni l'impegno cruciale a mettere la guerra fuori dalla storia, la convinzione - e il conseguente impegno ad inverarla - che "tra uccidere e morire c'e' una terza via: vivere" come ci ricordano le "Donne in nero" con le parole di Christa Wolf.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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XI. Contrastare il fascista che e' in noi
In ogni essere umano vi sono luci ed ombre, ragione e pulsioni in conflitto, e' compito di ogni essere umano contrastare la violenza innanzitutto in se stesso e nelle sue relazioni personali con il mondo.
Ed in ogni uomo in particolare si annida un fascista, contro cui ogni uomo deve combattere una lotta interiore infinita.
La psicologia e le altre scienze umane mettono a disposizione strumenti adeguati di educazione e formazione per imparare a gestire e risolvere i conflitti in modo nonviolento.
Ma la violenza e i conflitti attraversano ogni corpo sociale, e l'impegno per la pace e la convivenza deve quindi fare i conti anche con questa decisiva dimensione.
La sociologia e le altre scienze sociali e politiche approntano strumenti adeguati per la gestione e risoluzione nonviolenta dei conflitti sociali.
E' evidente che il consumismo diffuso, la rapacita' dei poteri dominanti, la dissipazione imposta dalle macchine del consenso e della narcosi, la menzogna imposta dalla propaganda accettata e subita, distruggono la dignita' umana, i legami sociali, la vivibilita' del mondo.
E primo tra tutti i mali dell'ora presente, l'indifferenza dinanzi al dolore degli altri, indifferenza alimentata dall'intera macchina pubblicitaria, del divertimento, dell'ideologia solipsista diffusa ed imposta dai poteri dominanti per disgregare ogni forma di autentica solidarieta' e rivendicazione di dignita' umana e sostituirla con succedanei che sempre piu' inaridiscono le coscienze e le intelligenze.
Contrastare il fascista che e' in noi, contrastare il fascismo che avvolge, paralizza e infine strozza le societa' e le culture, e' impegno diuturno cui nessuno puo' sottrarsi pena la sua riduzione ad automa, la sua trasformazione in mostro.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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XII. Riconoscimento e riconoscenza
Siamo esseri relazionali, "animali sociali", consci della costitutiva pluralita' dell'umanita', intimamente necessariamente persuasi dell'eguaglianza in dignita' e diritti di tutte e tutti, basata sulla diversita' di ogni persona che e' differenza infinita, valore infinito, unicita' assoluta, preziosissimo bene.
Tra ogni persona e l'intera umanita' vige una relazione di riconoscenza per quanto l'umanita' ha realizzato di buono nel corso della storia, un bene di cui ogni essere umano fruisce, e questa relazione di riconoscenza si realizza nel riconoscimento dell'umanita' di ogni essere umano, e s'invera nell'impegno di ciascuna persona a recare aiuto ad ogni altra persona.
Cosicche' responsabilita' e solidarieta', condivisione e convivenza, devono essere i principi del nostro condurci, in un rivolgimento comprendente e amoroso verso l'intera umanita' presente, verso l'umanita' passata, verso l'umanita' futura.
Ogni persona si senta responsabile per tutte. Ogni persona si senta responsabile per il mondo.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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XIII. L'antibarbarie
L'umanita' ha riconosciuto nelle ideologie e nelle prassi genocidarie, e nel totalitarismo che ne e' strutturazione in regime, il male assoluto, il male radicale, che e' anche "banalita' del male", resa al male delle coscienze ottenebrate e narcotizzate dalla propaganda e dalla manipolazione.
Cosi' come il fascismo e' barbarie, l'antifascismo e' l'antibarbarie.
Un antifascismo che non si opponesse ad ogni barbarie non e' antifascismo.
Un antifascismo che non si opponesse ad ogni guerra, ad ogni strage, ad ogni uccisione, non e' antifascismo.
L'antifascismo e' nonviolenza in cammino.
La Resistenza e' nonviolenza in cammino.
L'antifascismo e' il riconoscimento dell'umanita' di tutti gli esseri umani. E quindi l'impegno a rispettare e salvare la vita di tutti gli esseri umani.
E' percezione e consapevolezza del volto dell'altro, e quindi riconoscimento del diritto alla vita dell'altro che e' lo stesso diritto alla vita che hai tu.
Riconoscimento del fatto evidente che l'altro dell'altro sei tu.
Riconoscimento che siamo una sola umanita', plurale, in cui la diversita' di ogni persona e' fondamento dell'eguaglianza in diritti di tutte.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.

Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo

Viterbo, 20 marzo 2022

Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Da alcuni mesi e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 46 anni prigioniero innocente.

* * *

APPENDICE. BENITO D'IPPOLITO: L'ALTRA STRAGE, LA NOSTRA STRAGE

I.

L'altra strage, la nostra strage
la strage degli innocenti nel Mediterraneo
che si prolunga da anni ed anni ed anni
e di cui sono colpevoli i governi dell'Unione Europea
che negano soccorso, accoglienza, assistenza
a chi dall'Africa, dall'Asia, dal Medio Oriente
e' in fuga dalle guerre, dalle dittature, dalla fame, dai disastri ambientali
frutto del nostro imperialismo
del nostro colonialismo
del nostro razzismo
del nostro schiavismo.

L'altra strage, la nostra strage quotidiana
cui brindiamo con calici colmi di sangue.

II.

Quando cesseremo di fare guerra agli esseri umani e alla natura?
Quando riconosceremo che siamo una sola umanita'?
Quando, quando, quando riconosceremo che quest'unico mondo vivente
e tutti gli esseri viventi che lo popolano
non devono essere distrutti?
Quando riconosceremo che occorre condividere tutto il bene e tutti i beni
fra tutte e tutti in eguale misura?
Quando riconosceremo che ogni essere umano e' uguale in diritti ad ogni altro
proprio perche' ogni persona e' diversa da ogni altra, unica e preziosa
inaudito miracolo, valore infinito?
Quando metteremo in comune cio' che comune deve essere?

Riconoscenza e riconoscimento, tutto il bene ed ogni bene.

III.

E' gia' tanto amara la vita diceva mio padre versando lo zucchero
nel caffe'.
E noi vi aggiungiamo le guerre?
E noi vi aggiungiamo le stragi?
E noi vi aggiungiamo le uccisioni?
E i ferimenti, le rapine, lo sfruttamento
lo sfruttamento che riduce esseri umani a macchine, a cose, a cenere e sabbia
lo sfruttamento che di cio' che esiste fa niente, che tramuta in morte la vita
lo sfruttamento che tutte e tutti ci precipita nell'abisso del male e del nulla?

Leggendo Leopardi da giovane appresi
che proprio perche' siamo esposti al dolore, alla malattia, alla morte
dovremmo unirci tutti noi esseri umani in una infinita solidarieta'
in una infinita misericordia che nessuna persona che nessuna vita esclude
per la salvezza comune per la comune liberazione nel mutuo soccorso
per quella sobria felicita' che ci e' concessa dal nostro stesso biologico statuto
per quella felicita' che gia' consiste nel percepire il miracolo del mondo.

Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Tu non uccidere.
Tu salva le vite.

IV.

Ancora permettiamo che si fabbrichino armi?
Ancora permettiamo che degli esseri umani uccidano altri esseri umani?
Ancora permettiamo che esistano organizzazioni il cui fine e' mandare a uccidere e morire?
Ancora permettiamo che mostri assetati di sangue decidano delle vite di noi tutti?

Insorgere occorre
con la forza della verita' con la scelta della nonviolenza
per far cessare tutte le uccisioni
per abolire tutte le guerre
per distruggere tutte le armi assassine
per sciogliere tutti gli eserciti
per restituire un senso alla storia umana
per dare un orizzonte alle nostre vite
per salvare la vita di chi oggi altrimenti verra' ucciso.

Insorgere occorre
con la forza della verita' con la scelta della nonviolenza
per rovesciare tutti i poteri che sulla violenza si reggono
per spezzare tutte le catene
per far prevalere l'umanita' sulla disumanita'
per far prevalere l'umanita' sulla morte.

V.

Mi posi alla scuola del movimento di liberazione delle donne
da queste maestre la nonviolenza appresi
nessuna illusione, nessuna menzogna
capovolgere occorre questo capovolto mondo
in cui il male prevale sul bene
in cui l'uccidere e' legge e la bonta' perseguitata.

Mi posi alla scuola del movimento di liberazione delle donne
da queste maestre la nonviolenza appresi
la nonviolenza che e' la lotta la piu nitida e la piu' intransigente
la nonviolenza che e' la lotta la piu' concreta e la piu' coerente
contro tutte le violenze
contro tutti i poteri oppressivi
per la liberazione comune dell'umanita' intera
per la salvaguardia dell'intero mondo vivente.

Mi posi alla scuola del movimento di liberazione delle donne
da queste maestre la nonviolenza appresi
so che il maschilismo e' la prima radice e il primo paradigma
di tutte le violenze: del fascismo e del militarismo
del razzismo e dello schiavismo
della violenza del capitale astratto che sbrana e divora il lavoro vivo la viva umanita'
dell'ecocidio che avvelena e devasta e distrugge ed annienta il mondo vivente
delle ideologie la cui funzione e' imporre e sacralizzare l'oppressione e la morte
del consumismo che ti mangia l'anima ti cava gli occhi e complice ti rende
di ogni abominio.

Mi posi alla scuola del movimento di liberazione delle donne
da queste maestre la nonviolenza appresi
il miracolo della vita
che si oppone al frenetico lavoro della morte.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.

VI.

Hai l'abitudine ti dicono gli amici
di fare discorsi troppo lunghi
cosi' non ti ascolta nessuno

pensi pensieri complessi e complicati
che hanno esiti di solito aporetici
che disorientano invece di convincere

ma almeno questo hai sempre avuto chiaro
che al male occorre opporsi
che occorre la lotta nonviolenta
per contrastare tutte le uccisioni
per contrastare tutte le oppressioni
per contrastare tutte le menzogne

a chi ha sete di certezze e di slogan
proponi dubbi e chiedi piu' attenzione
a chi vorrebbe essere guidato in battaglia
dici di disertare tutte le torme e i branchi
a chi vorrebbe vendicare il suo dolore bruciando i campi e frantumando teste
tu dici di astenersi dal male che al male si somma

sei sempre stato uno strano comunista
sei sempre stato un vecchio comunista

VII.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Agisci nei confronti delle altre persone
cosi' come vorresti che le altre persone
agissero verso di te.

Opponiti ad ogni potere armato
opponiti ad ogni discorso che avvelena
opponiti a tutte le rapine e le ricchezze
che sempre sono frutto di rapina.

Condividi il tuo pane e la tua tenda
preferisci subire il male anziche' compierlo
sempre ricordati della tua umanita'
e dell'umanita' di tutte e tutti.

In queste tenebre accudisci il fuoco
tu resta sveglio nell'accampamento
presta attenzione a quel che porta il vento
resta vicino al fragile e al morente
continua la partita a scacchi nella mente
ricordati dei doni e sii riconoscente.

Contrasta il male facendo il bene.

* * *