[Nonviolenza] Telegrammi. 4410



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4410 del 16 marzo 2022
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. "Ogni vittima ha il volto di Abele. Fermiamo la folle guerra di Putin". Un discorso il 15 marzo
2. Casa delle donne di Padova e Donne in Nero di Padova: Subito tutti i capi di stato in conferenza di pace a Kiev. Solo la trattativa puo' fermare la guerra
3. Confederazione Cobas: Fermiamo la guerra, fuori le truppe russe dall'Ucraina
4. Tre tesi
5. Ripetiamo ancora una volta...
6. Carol Gokee: Rise Up For Peltier Call to Action Toolkit
7. Austin DSA Leadership Committee: Free Leonard Peltier Now
8. Il 25 marzo a Milano un incontro per la liberazione di Leonard Peltier
9. Segnalazioni librarie
10. La "Carta" del Movimento Nonviolento
11. Per saperne di piu'

1. L'ORA. "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE. FERMIAMO LA FOLLE GUERRA DI PUTIN". UN DISCORSO IL 15 MARZO

Nel pomeriggio di martedi' 15 marzo 2022 il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, Peppe Sini, ha tenuto un discorso contro la guerra a Cura di Vetralla (Vt). Di seguito una sintesi dei ragionamenti svolti.
Allegati in calce alcuni testi di alcuni anni fa di un collaboratore della struttura nonviolenta viterbese, Benito D'Ippolito, sulla nonviolenza e per il disarmo:
a) Tre minime descrizioni della nonviolenza;
b) Cinque perorazioni per il disarmo;
c) Brevissima conclusione di un assai lungo discorso.
*
La guerra scatenata dal governo russo sta facendo strage della popolazione ucraina innocente e mette in pericolo l'umanita' intera: in qualunque momento la guerra puo' allargarsi e dar luogo a un conflitto mondiale in cui e' possibile che siano usate anche le armi atomiche che possono mettere fine all'intera civilta' umana.
Nessuna persona decente puo' restare inerte di fronte alle stragi in corso, alle distruzioni in corso, alla sofferenza infinita della popolazione ucraina aggredita dall'esercito russo.
L'intera umanita' deve far sentire la sua voce: questa scellerata follia deve essere fermata subito.
Cessino immediatamente i bombardamenti, i combattimenti, i massacri, le distruzioni; l'esercito russo torni in Russia. Tacciano le armi ed inizino negoziati di pace.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Intervenga immediatamente l'Onu. Ripetiamolo una volta ancora. Intervenga immediatamente l'Onu.
Intervenga l'Onu ed imponga il cessate il fuoco.
Intervenga l'Onu ed imponga e guidi i negoziati di pace.
Intervenga l'Onu e dispieghi sul terreno le necessarie, ingenti, adeguate forze di interposizione non armata e nonviolenta.
Intervenga l'Onu e organizzi e gestisca efficacemente, tempestivamente e correttamente i soccorsi umanitari.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Far tacere le armi e' la cosa piu' urgente.
Far arrivare aiuti umanitari alla popolazione ucraina e' la cosa piu' urgente.
Soccorrere, accogliere ed assistere le persone in fuga dalla guerra e' la cosa piu' urgente.
Iniziare il prima possibile la ricostruzione delle strutture necessarie alla vita umana - le case, le scuole, gli ospedali innanzitutto - e' la cosa piu' urgente.
Salvare le vite e' la cosa piu' urgente.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Cessi questa follia assassina.
Torni in Russia l'esercito russo.
Sia soccorsa la popolazione ucraina, come tutte le persone vittime della guerra e della violenza.
Siano liberati tutti i cittadini russi arrestati per essersi opposti alla guerra, per aver difeso le vite umane.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
E si capisca finalmente che la guerra e' sempre e solo nemica dell'umanita', e che l'umanita' deve abolire la guerra prima che la guerra annienti l'umanita'.
Si capisca finalmente che occorre l'immediato universale disarmo, l'immediata universale smilitarizzazione dei conflitti, la costruzione della pace con mezzi di pace, la solidarieta' che ogni essere umano riconosca e raggiunga e sostenga e difenda.
Le menti migliori dell'umanita', i piu' grandi cuori dell'umanita', da sempre ci esortano alla pace e alla nonviolenza. E' l'ora che la pace e la nonviolenza divengano il fondamento di ogni politica.
Solo la pace salva le vite.
Solo la nonviolenza puo' contrastare e sconfiggere la violenza.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Ogni vittima ha il volto di Abele.
E' scritto: chi salva una vita salva il mondo.
Siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente.
Ogni persona nel suo animo sa che la regola aurea dell'umano condursi e': agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
La prima norma di ogni morale sentire e': tu non uccidere.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Salvare le vite e' il primo dovere.

* * *

Allegato a: Tre minime descrizioni della nonviolenza

1. La nonviolenza non indossa il frac

La nonviolenza non la trovi al ristorante.
Non la incontri al circolo dei nobili.
Non frequenta la scuola di buone maniere.
E' sempre fuori dall'inquadratura delle telecamere delle televisioni.
La nonviolenza non fa spettacolo.
La nonviolenza non vende consolazioni.
La nonviolenza non guarda la partita.

E' nel conflitto che la nonviolenza agisce.
Dove vi e' chi soffre, li' interviene la nonviolenza.
Dove vi e' ingiustizia, li' interviene la nonviolenza.
Non la trovi nei salotti e nelle aule.
Non la trovi tra chi veste buoni panni.
Non la trovi dove e' lustra l'epidermide e non brontola giammai lo stomaco.
La nonviolenza e' dove c'e' la lotta per far cessare tutte le violenze.
La nonviolenza e' l'umanita' in cammino per abolire ogni sopraffazione.

Non siede nel consiglio di amministrazione.
Non si abbuffa coi signori eccellentissimi.
Non ha l'automobile, non ha gli occhiali da sole, non ha il costume da bagno.
Condivide la sorte delle oppresse e degli oppressi.
Quando vince rinuncia a ogni potere.
Non esiste nella solitudine.
Sempre pensa alla liberta' del prossimo, sempre pensa al riscatto del vinto,
sempre pensa ad abbattere i regimi e di poi a riconciliare gli animi.
Sa che il male e' nella ricchezza, sa che il bene e' la condivisione;
sa che si puo' e si deve liberare ogni persona e quindi questo vuole:
la liberta' di tutte, la giustizia, la misericordia.

La nonviolenza e' l'antibarbarie.
La nonviolenza e' il riconoscimento della dignita' di ogni essere vivente.
La nonviolenza e' questa compassione: sentire insieme, voler essere insieme,
dialogo infinito, colloquio corale, miracolo dell'incontro e della nascita;
l'intera umanita' unita contro il male e la morte;
si', se possiamo dirlo in un soffio e in un sorriso: tutti per uno, uno per tutti.
La nonviolenza e' la lotta che salva.

Ha volto e voce di donna, sa mettere al mondo il mondo,
il suo tocco risana le ferite, i suoi gesti sono limpida acqua, i suoi atti recano luce;
sempre lotta per la verita' ed il bene, usa solo mezzi coerenti
con il fine della verita' e del bene.
Sa che il mondo e' gremito di persone, cosi' fragili, smarrite e sofferenti.
Sa che la sua lotta deve esser la piu' ferma; e deve essere la piu' delicata.

Quando la plebe all'opra china si rialza: li' e' la nonviolenza.
Quando lo schiavo dice adesso basta, li' e' la nonviolenza.
Quando le oppresse e gli oppressi cominciano a lottare
per un'umanita' di persone tutte libere ed eguali in diritti,
li', li' e' la nonviolenza.
Quando ti svegli ed entri nella lotta, la nonviolenza gia' ti viene incontro.

La nonviolenza e' una buona cosa.
E' questa buona cosa che fai tu quando fai la cosa giusta e necessaria.

*

2. Breve litania della nonviolenza

La nonviolenza non e' la luna nel pozzo.
La nonviolenza non e' la pappa nel piatto.
La nonviolenza non e' il galateo del pappagallo.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' la ciancia dei rassegnati.
La nonviolenza non e' il bignami degli ignoranti.
La nonviolenza non e' il giocattolo degli intellettuali.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' il cappotto di Gogol.
La nonviolenza non e' il cavallo a dondolo dei generali falliti.
La nonviolenza non e' la Danimarca senza il marcio.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' l'ascensore senza bottoni.
La nonviolenza non e' il colpo di carambola.
La nonviolenza non e' l'applauso alla fine dell'atto terzo.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' il museo dell'esotismo.
La nonviolenza non e' il salotto dei perdigiorno.
La nonviolenza non e' il barbiere di Siviglia.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' la spiritosaggine degli impotenti.
La nonviolenza non e' la sala dei professori.
La nonviolenza non e' il capello senza diavoli.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' il ricettario di Mamma Oca.
La nonviolenza non e' l'albero senza serpente.
La nonviolenza non e' il piagnisteo di chi si e' arreso.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' la quiete dopo la tempesta.
La nonviolenza non e' il bicchiere della staffa.
La nonviolenza non e' il vestito di gala.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' il sapone con gli gnocchi.
La nonviolenza non e' il film al rallentatore.
La nonviolenza non e' il semaforo sempre verde.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' il jolly pescato nel mazzo.
La nonviolenza non e' il buco senza la rete.
La nonviolenza non e' il fiume dove ti bagni due volte.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' l'abracadabra degli stenterelli.
La nonviolenza non e' il cilindro estratto dal coniglio.
La nonviolenza non e' il coro delle mummie del gabinetto.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' niente che si veda in televisione.
La nonviolenza non e' niente che si insegni dalle cattedre.
La nonviolenza non e' niente che si serva al bar.
La nonviolenza e' solo la lotta contro la violenza.

*

3. Della nonviolenza dispiegata al sole ad asciugare

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza la politica necessaria.
Chiamiamo nonviolenza l'occhio che vede e piange.
Chiamiamo nonviolenza la lotta per l'abolizione di tutte le guerre.
Chiamiamo nonviolenza la lotta che abroga ogni servitu'.
Chiamiamo nonviolenza questo accampamento notturno nel deserto.

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza l'amicizia che non tradisce.
Chiamiamo nonviolenza il ponte di corda teso sull'abisso.
Chiamiamo nonviolenza la fine della paura della morte.
Chiamiamo nonviolenza la fine della minaccia della morte.
Chiamiamo nonviolenza aver visto e alba e tramonto con limpido cuore.

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza il tappeto volante.
Chiamiamo nonviolenza il voto unanime per la salvezza degli assenti.
Chiamiamo nonviolenza il cielo stellato.
Chiamiamo nonviolenza il rispetto della vita altrui.
Chiamiamo nonviolenza il sonno dei giusti e dei giusti la veglia.

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza il silenzio che non spaventa.
Chiamiamo nonviolenza la telefonata che ferma l'esecuzione.
Chiamiamo nonviolenza il libro che ti fa ridere e piangere.
Chiamiamo nonviolenza il viaggio senza bagagli.
Chiamiamo nonviolenza il suono dell'arcobaleno.

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza il pasto in comune.
Chiamiamo nonviolenza il miracolo della nascita.
Chiamiamo nonviolenza la voce che risponde.
Chiamiamo nonviolenza la porta che si apre allo straniero.
Chiamiamo nonviolenza la lotta contro la violenza.

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza il dono e la rinuncia.
Chiamiamo nonviolenza la leggerezza sui corpi.
Chiamiamo nonviolenza la parola che suscita le praterie.
Chiamiamo nonviolenza il soffio che estingue gli incendi.
Chiamiamo nonviolenza l'infinito respiro del mare.

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza l'umanita' come dovrebbe essere.
Chiamiamo nonviolenza la coscienza del limite.
Chiamiamo nonviolenza il ritrovamento dell'anello di Salomone.
Chiamiamo nonviolenza gl'immortali principi dell'Ottantanove.
Chiamiamo nonviolenza l'ironia e la pazienza.

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza il riconoscimento della pluralita' delle persone e dei mondi.
Chiamiamo nonviolenza la distruzione di tutte le armi assassine.
Chiamiamo nonviolenza non nascondere la nostra ignoranza.
Chiamiamo nonviolenza rifiutarsi di mentire.
Chiamiamo nonviolenza la scelta di fare la cosa che salva le vite.

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza una giornata di sole sulla strada.
Chiamiamo nonviolenza la scuola di Spartaco e della Rosa Rossa.
Chiamiamo nonviolenza la certezza morale del figlio della levatrice.
Chiamiamo nonviolenza la legge nuova del figlio del falegname.
Chiamiamo nonviolenza le tre ghinee di Virginia.

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza questo atto di riconoscimento e di riconoscenza.
Chiamiamo nonviolenza il giro della borraccia.
Chiamiamo nonviolenza questo colloquio corale.
Chiamiamo nonviolenza la Resistenza antifascista.
Chiamiamo nonviolenza l'uscita dallo stato di minorita'.

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza parlare e ascoltare.
Chiamiamo nonviolenza la stazione sempre aperta.
Chiamiamo nonviolenza lo specchio e la sorgente.
Chiamiamo nonviolenza sentire il dolore degli altri.
Chiamiamo nonviolenza prendersi cura del mondo.

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.

* * *

Allegato b: Cinque perorazioni per il disarmo

1. La prima politica e' il disarmo

La prima politica e' il disarmo
sostituire all'arte dell'uccidere
quella severa di salvare le vite

Senza disarmo il mondo tutto muore
senza disarmo le nuvole si ghiacciano
le lacrime diventano veleno
si crepano i marmi ne escono draghi

Senza disarmo ogni parola mente
senza disarmo ogni albero si secca
l'aria non porta piu' i suoni
la polvere colma i polmoni

Senza disarmo piovono scorpioni
senza disarmo in ogni piatto e' vomito
dal rubinetto esce sale e vetro
le scarpe stritolano le ossa dei piedi

Solo il disarmo frena le valanghe
solo il disarmo risana le ferite
solo il disarmo salva le vite

Salvare le vite e' il primo dovere
salvare le vite
il primo dovere

*

2. Piccolo dittico delle armi e del disarmo

I.

Le armi sanno a cosa servono
le armi non sbagliano la mira
le armi odiano le persone
quando le ammazzano poi vanno all'osteria
a ubriacarsi e a cantare fino all'alba

Le armi bevono il sangue
le armi mettono briglie e sella alle persone
poi le cavalcano fino a sfiancarle
affondano gli speroni per godere dei sussulti
della carne che soffre

Le armi non sentono ragione
una sola cosa desiderano: uccidere
e poi ancora uccidere
uccidere le persone
tutte le persone

Le armi la sanno lunga
fanno bella figura in televisione
sorridono sempre
parlano di cose belle
promettono miliardi di posti di lavoro
e latte e miele gratis per tutti

Le armi hanno la loro religione
hanno la scienza esatta degli orologi
hanno l'arte sottile del pennello
e del bulino e la sapienza grande
di trasformare tutto in pietra e vento
e della loro religione l'unico
articolo di fede dice: nulla
e nulla e nulla e nulla e nulla e nulla
e tutto ha da tornare ad esser nulla

Le armi ci guardano dal balcone
mentre ci affaccendiamo per le strade
ci fischiano e poi fanno finta di niente
ci gettano qualche spicciolo qualche caramella
cerini accesi mozziconi scampoli
di tela e schizzi di vernice e polpette
con dentro minuscole schegge di vetro

Sanno il francese hanno tutti i dischi
raccontano di quando in mongolfiera
e delle proprieta' nelle colonie d'oltremare
e delle ville tutte marmi e stucchi
t'invitano nel loro palco all'opera
ti portano al campo dei miracoli

Sanno le armi come farsi amare
e passo dopo passo addurti dove
hanno allestito la sala del banchetto

II.

Senza disarmo i panni stesi non si asciugano
senza disarmo la pizza diventa carbone
senza disarmo hai freddo anche con tre cappotti

Senza disarmo il fazzoletto ti strappa la mano
senza disarmo la maniglia della porta ti da' la scossa
senza disarmo le scarpe ti mangiano i piedi

Senza disarmo l'aria t'avvelena
senza disarmo il caffe' diventa sterco
senza disarmo dallo specchio uno ti spara

Senza disarmo il letto e' tutto spine
senza disarmo scordi tutte le parole
senza disarmo e' buio anche di giorno

Senza disarmo ogni casa brucia
senza disarmo quel che tocchi ghiaccia
senza disarmo tutto e' aceto e grandine

Senza disarmo la guerra non finisce

Senza disarmo finisce l'umanita'

*

3. In quanto le armi

In quanto le armi servono a uccidere
le persone, l'esistenza delle armi
e' gia' una violazione dei diritti umani.

Solo il disarmo salva le vite
solo il disarmo rispetta e difende gli esseri umani
solo il disarmo riconosce e restituisce
umanita' all'umanita'.

Solo con il disarmo
la civilta' rinasce
il sole sorge ancora
fioriscono i meli
tornano umani gli esseri umani.

*

4. Del non uccidere argomento primo

Si assomigliano come due fratelli
Abele e Caino, nessuno dei due
sa chi sara' la vittima, chi l'assassino.

Non c'e' netto un confine
tra bene e male
e l'occhio non distingue
zucchero e sale.

In questo laborioso labirinto
che non ha uscita
non esser tu del novero di quelli
che ad altri strappano la breve vita.

Mantieni l'unica vera sapienza:
come vorresti esser trattato tu
le altre persone tratta.
Da te l'umanita' non sia disfatta.

Sull'orlo dell'abisso scegli sempre
di non uccidere, di opporti a ogni uccisione,
ad ogni guerra, ogni arma, ogni divisa:
ogni plotone e' di esecuzione.

Non c'e' netto un confine
tra bene e male
e l'occhio non distingue
zucchero e sale.

Si assomigliano come due fratelli
Abele e Caino, nessuno dei due
sa chi sara' la vittima, chi l'assassino.

*

5. Poiche' vi e' una sola umanita'

Poiche' vi e' una sola umanita'
noi dichiariamo che ogni essere umano
abbia rispetto e solidarieta'
da chiunque altro sia essere umano.

Nessun confine puo' la dignita'
diminuire umana, o il volto umano
sfregiare, o denegar la qualita'
umana propria di ogni essere umano.

Se l'edificio della civilta'
umana ha un senso, ed esso non e' vano,
nessuno allora osi levar la mano
contro chi chiede ospitalita'.

Se la giustizia e se la liberta'
non ciancia, bensi' pane quotidiano
hanno da essere, cosi' il lontano
come il vicino merita pieta'.

Nel condividere e' la verita'
ogni volto rispecchia il volto umano
nel mutuo aiuto e' la felicita'
ogni diritto e' un diritto umano.

Se vero e' che tutto finira'
non prevarra' la morte sull'umano
soltanto se la generosita'
sara' la legge di ogni essere umano.

La nonviolenza e' questa gaia scienza
che lotta per salvar tutte le vite
la nonviolenza e' questa lotta mite
e intransigente contro ogni violenza.

* * *

Allegato c: Brevissima conclusione di un assai lungo discorso (tre ultime tesi e un congedo)

1. Tre tesi sulla violenza

I. Chiunque ancora propugni la tesi che possa esistere una "violenza giusta" e' complice degli assassini, e mette in pericolo il futuro dell'umanita'.
II. Chiunque ancora ritenga che i suoi fini particolari, sia pur nobilissimi, possano essere al di sopra del fine di salvare la civilta' umana dal pericolo della distruzione, mette a repentaglio la vita dell'umanita' intera.
III. Chiunque non abbia capito che anche l'uccidere un solo uomo equivale ad affermare la liceita' di ucciderci tutti, costui coopera alla fine del mondo.
Mohandas Gandhi e Guenther Anders queste cose le capirono e le dissero molto tempo fa.
Solo la scelta della nonviolenza puo' salvare il mondo. Occorre decidersi. "Lo tempo e' poco omai che n'e' concesso" (Dante, Inferno, XXIX, 11).

*

2. Congedo

Il dolore, che tutti ci accomuna. Il dolore lacerante e inestinguibile ogni volta che un essere umano perde la vita.
E la facolta' di pensare, che tutti ci accomuna. La facolta' di unirci, l'umanita' intera, contro il male e la morte.
Che vi siano al mondo esseri umani resi cosi' disperati e alienati da essere disposti a uccidere ed essere uccisi: questa e' la logica che presiede a tutti gli eserciti e a tutti i terrorismi, a tutte le guerre e a tutte le stragi.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

2. APPELLI. CASA DELLE DONNE DI PADOVA E DONNE IN NERO DI PADOVA: SUBITO TUTTI I CAPI DI STATO IN CONFERENZA DI PACE A KIEV. SOLO LA TRATTATIVA PUO' FERMARE LA GUERRA
[Dal sito www.change.org riprendiamo e diffondiamo]

Subito tutti i capi di stato in conferenza di pace a Kiev
Solo la trattativa puo' fermare la guerra
Al Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella
Al Presidente del Consiglio Italiano, Mario Draghi
Alla Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola
Alla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen
Al Segretario Generale dell'ONU Antonio Guterres
Il pacifismo non puo' restare in silenzio, non nel ventunesimo secolo. Gandhi ce l'ha insegnato: ci si puo' opporre alla guerra senza accettare la contrapposizione armata. Egli offriva la sua presenza fisica, il suo corpo disarmato per fermare i britannici in armi che occupavano il suo Paese.
Come donne e come uomini che desiderano vivere in pace, chiediamo al governo italiano, ai governi degli altri Paesi e soprattutto all'ONU di seguire il suo esempio e di prendere posizione in modo chiaro e coraggioso per porre fine immediatamente alla guerra in Ucraina e per allontanare il pericolo di una terza guerra mondiale, certamente nucleare.
Avanziamo per questo una proposta: l'ONU, il cui scopo principale e' mantenere la pace nel mondo, imponga innanzitutto al presidente della Federazione Russa Vladimir Putin di porre fine al massacro crudele e inammissibile del popolo ucraino. D'altra parte, pur riconoscendo il pieno diritto dell'Ucraina a difendersi con la straordinaria capacita' di resistenza che sta dimostrando, l'ONU chieda al presidente Zelensky, capo di un governo legittimo in carica, di tentare una via diversa da quella delle armi e di convocare i governi di tutto il mondo a una Conferenza di Pace a Kiev, con tutti i capi di stato presenti fisicamente sul posto per dare il via a un confronto che cambi le regole della convivenza fra i popoli sul pianeta Terra.
Chiediamo a tutti i capi di stato di convergere di persona in Ucraina e restare su quel territorio finche' sara' necessario: nessuno osera' bombardare i capi di stato riuniti.
Se i Paesi di tutto il mondo vogliono dimostrare di non essere soltanto asserragliati sui propri interessi e sugli interessi delle multinazionali, sbandierando la pace senza agire veramente per ottenerla, devono accogliere questo appello: si riuniscano tutti in conferenza di pace nella capitale ucraina.
Soltanto questo puo' portare a un reale cessate il fuoco e costituire inoltre un'occasione per concordare le regole della convivenza pacifica fra i popoli in ogni luogo della Terra, uscendo dalla logica degli imperi e delle zone d'influenza.
Questa conferenza di pace dovrebbe infatti portare a: 
- riconoscere il diritto all'indipendenza e all'autodeterminazione dei popoli sul loro territorio e concordare gli strumenti che lo garantiscano effettivamente;
- mettere al bando ovunque le armi nucleari;
- prendere in considerazione l'appello di 50 premi Nobel, di ridurre del 2 per cento le spese militari in ogni Paese per 5 anni, appello ratificato dal consiglio comunale di Padova, destinando i fondi risparmiati alla salute e al benessere dei propri cittadini e alla cooperazione internazionale;
- dichiarare inammissibile il principio secondo cui un Paese puo' asservirne un altro pretendendo di avere una propria "zona d'influenza", essendo questa una inaccettabile limitazione della liberta' dei popoli;
- che le donne siano parte attiva ai tavoli delle trattative.
La Casa delle donne di Padova (Italia)
Donne in Nero Padova (Italia)
Aderiscono Centro Pandora, Lottodiognimese, La Casa internazionale delle donne di Trieste...

3. DOCUMENTAZIONE. CONFEDERAZIONE COBAS: FERMIAMO LA GUERRA, FUORI LE TRUPPE RUSSE DALL'UCRAINA
[Riceviamo e diffondiamo]

Condanniamo l'invasione dell'Ucraina scatenata da Putin e chiediamo l'immediato "cessate il fuoco", il ritiro delle truppe russe e l'apertura delle trattative per una pace duratura.
E condanniamo anche la messa in allerta dell'arsenale nucleare russo e l'attacco alla centrale nucleare ucraina, con il rischio concreto di una catastrofe umanitaria e ambientale.
Manifestiamo la nostra solidarieta' al popolo ucraino aggredito e siamo al fianco di quella parte del popolo russo che, nonostante migliaia di arresti, si oppone all'invasione dell'Ucraina.
Siamo contro la Nato, le cui politiche espansionistiche in Europa, dopo il dissolvimento dell'Urss, hanno fornito il pretesto alle mire neo-imperiali putiniane per invadere l'Ucraina.
Contro il riarmo generalizzato, chiediamo il disarmo nucleare e bellico a livello planetario, dagli arsenali russi e cinesi a quelli Usa e Nato e degli altri paesi con armi nucleari.
Diciamo No alla decisione dei governi europei e di quello italiano di intervenire nel conflitto inviando armi all'Ucraina, No all'utilizzo logistico e operativo delle basi militari sul nostro territorio.
Vogliamo un'Europa di pace e di accoglienza per tutti i popoli e il pieno sostegno ai profughi.
Siamo contro l'economia di guerra e il carovita, per la fine dello stato di emergenza e per la riduzione delle spese militari.
Chiediamo l'invio dei "caschi blu" dell'Onu per garantire la sicurezza dei corridoi umanitari.
Esecutivo nazionale Confederazione Cobas
14 marzo 2022

4. REPETITA IUVANT. TRE TESI

La guerra e il fascismo sono la stessa cosa. Solo la lotta di liberazione delle donne puo' difendere e liberare l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

5. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

6. MATERIALI. CAROL GOKEE: RISE UP FOR PELTIER CALL TO ACTION TOOLKIT
[Dal comitato internazionale di difesa di Leonard Peltier ("International Leonard Peltier Defense Committee", 428-A8 Farnham St. Marshall, WI. 53559, 715.209.4453, sito: www.whoisleonardpeltier.info, e-mail: Contact at whoisleonardpeltier.info) riceviamo e diffondiamo]

Ask President Biden for the Immediate Release of Leonard Peltier!
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Call to Action Briefing
There is no doubt that our criminal justice system is imperfect, and Mr. Peltier knows firsthand just how imperfect it can be.
"I call on President Biden to commute Mr. Peltier's sentence expeditiously. It is the right thing to do." - Senator Patrick Leahy (D-Vt), longest serving member of the U.S. Senate
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Call to Action
Contact President Biden today!
202.456.1111
Ask for the immediate release of Leonard Peliter
Call President Biden Today! 202.456.1111
Please note: The White House comment line is open from 11 a.m. to 3 p.m.
Eastern, Tuesday through Thursday.
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Important Links:
Change.org Petition: https://bit.ly/3refswl
Contact your local Representatives: https://bit.ly/housereplp
New York Times Article : Clemency for Peltier:
https://docs.google.com/document/d/1zpHhgTsR0cOQkqxlCJ-7fKoW2qJzTx9SbdoqaldBJlg/edit
Guardian Article Calling for Clemency:
https://amp.theguardian.com/commentisfree/2022/feb/02/leonard-peltier-is-americas-longest-held-indigenous-prisoner-he-should-be-freed
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Graphics:
Click Here to Download Social Media Graphics
Please use these graphics to post on social media outlets.
RISEUpForPeltier Signs & Banner Art link here
Use images in this link above for signs and banners for art builds.
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Official Hashtags
#RiseUpForPeltier
#FreeLeonardPeltier
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Account to Tag
@POTUS
@whitehouse
@OfficialFBOP (Bureau of Prisons)
@PeltierHQ (International Leonard Peltier Defense Committee)
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Sample Facebook and Instagram Post (Copy and Paste)
Call-to-Action
Leonard Peltier, Anishinaabe and Dakota, has spent over 4 decades of his life behind bars, and recently, the prison system has failed to provide him adequate care and protection against COVID-19. His story is the epitome of the systemic abuse that continues to target Indigenous people and Movement Leaders.
We call upon President Biden to show proof of his efforts toward justice and equity by granting Executive Clemency to elder movement leader Leonard Peltier.
Call the White House and demand the release of Leonard Peltier. (202) 456-1111. Say
you support the commutation of #LeonardPeltier's sentence. He's held at USP-Coleman I in FL. Register number 89637-132
Sign the online petition: https://bit.ly/3refswl
Contact your reps. Find them here: https://bit.ly/35raR
#RiseUpForPeltier
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Here's what you need to know to #RiseUpForPeltier
On March 26, 2020 the Office of the Attorney General issued guidelines for the "Prioritization of Home Confinement as Appropriate in Response to COVID-19 Pandemic." A release to home confinement can be an immediate measure to ensure that Mr. Peltier gets the health care that he requires while the ILPDC continues to push for the commutation of his sentence.
*
Mr. Peltier's home community on the Turtle Mountain Reservation in North Dakota continues to plead for his return, confirming that they do not see his release as a threat to his community. Read the full letter here.
*
The International Leonard Peltier Defense Committee (ILPDC) is calling on the public to contact the White House and urge President Biden to take immediate action. Next, contact members of Congress and ask them to call upon the Warden at USP Coleman-1 and Bureau of Prisons Director Michael Carvajal, urging the immediate release of Leonard Peltier to home confinement.
It is time for Leonard Peltier to go home and be taken care of by his people. He has suffered for far too long and time is running out. Enough is enough!
*
Senator Patrick Leahy (D-Vt), the longest serving member of the U.S. Senate issued a statement urging President Biden to commute Leonard Peltier's sentence stating that, "His trial was so riddled with flaws that even one of the prosecutors trying him has acknowledged that Peltier was wrongfully convicted... He is exactly the kind of individual who should be considered for clemency... I have long believed that pardons and commutations are vital tools to offer clemency and relief, particularly when our criminal justice system has been contorted to propagate injustices. I call on President Biden to commute Mr. Peltier.s sentence expeditiously. It is the right thing to do."
Read the full statement here:
https://www.leahy.senate.gov/press/comment-urging-president-biden-to-commute-leonard-peltiers-sentence
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Sample Tweets (Copy and Paste)
Mr. Peltier's home community on the Turtle Mountain Reservation in North Dakota continues to plead for his return, confirming that they do not see his release as a threat to his community. Read the full letter here:
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The IPLDC is calling on the public to contact the White House and urge President Biden to take immediate action. Next, contact members of Congress and ask them to call upon the Warden at USP Coleman-1 and Bureau of Prisons Director Michal Carvajal, urging the immediate release of Leonard Peltier to home confinement.
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It is time for Leonard Peltier to go home and be taken care of by his people. He has suffered for far too long and time is running out. Enough is enough.
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5. Tag or @mention @POTUS @WHITEHOUSE and post!
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For Media Inquiries, Please Contact:
Carol Gokee, International Leonard Peltier Defense Committee, 715-209-4453
Jean Roach, International Leonard Peltier Defense Committee, 605-415-3127
Kevin Sharp, former Federal District Court Judge & Peltier’s lead attorney, 615-434-7001

7. DOCUMENTAZIONE. AUSTIN DSA LEADERSHIP COMMITTE: FREE LEONARD PELTIER NOW
[Dal sito redfault.com riprendiamo e diffondiamo qesto articolo del 9 marzo 2022]

Leonard Peltier is a political prisoner incarcerated in the United States Penitentiary Coleman in Florida. He is serving two consecutive life sentences for the murder of two FBI agents in 1975, a crime for which he is innocent. Peltier's trial and conviction were egregiously flawed, as has been documented thoroughly, yet nevertheless he has been in prison for over 46 years. It has been over 30 years since he was first eligible for parole.
Peltier has been punished, many times over, for “the crime of being an Indian” as he put it in Prison Writings, 1999. It has been 23 years since he wrote that, and he is still being punished. On January 28 this year, he tested positive for COVID-19. Throughout his confinement he has received inadequate health care, and consequently faces several factors putting him at an elevated risk for complications from COVID, or worse.
Enough is enough. It is time this shameful chapter of violent settler colonialism came to an end. Leonard Peltier, the activist, leader, writer, poet, father, grandfather and, above all else, the human being must be set free and allowed to return to Turtle Mountain Band of Chippewa of North Dakota, who are ready to welcome him home.
We urge all Austin DSA members, allies and friends to join our call to free Leonard Peltier. Do so by contacting your member of Congress to demand they co-sign Senator Brian Schatz's and Senator Pat Leahy's calls for President Biden to commute Peltier's sentence immediately, as well as those by the Native American State Legislators. Further, we urge our comrades to contact President Joe Biden and the other federal officials – see the letter posted by DSA member Rep. Ruth Buffalo for addresses and inspiration. The President has the power to commute Peltier's sentence without debate or delay and must do so immediately.
For more information and other ways to get involved:
DSA National: Free Leonard Peltier
Indian Country Today: Dear President Biden and Administration: Release Leonard Peltier
Learn about the International Leonard Peltier Defense Committee and how you can help
Read Prison Writings: My Life is My Sun Dance

8. INCONTRI. IL 25 MARZO A MILANO UN INCONTRO PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Si svolgera' il 25 marzo 2022 a Milano, presso l'associazione Revdar, in via Digione 7, con inizio alle ore 19,30, un incontro per la liberazione di Leonard Peltier.
Partecipa Andrea De Lotto, del "Comitato di solidarieta' con Leonard Peltier" di Milano.
L'iniziativa e' promossa dal Centro di documentazione antimperialista "Olga Benario" e dal Circolo itinerante proletario "Georges Politzer".
Per informazioni: e-mail: bigoni.gastone at gmail.com, tel. 3490931155 (risponde Andrea De Lotto, del "Comitato di solidarieta' con Leonard Peltier" di Milano).

9. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- AA. VV., La Russia cambia il mondo, volume monografico di "Limes. Rivista italiana di geopolitica", n. 2, febbraio 2022, Gedi, Torino 2022, pp. 272 (+ 16 pp. di tavole fuori testo), euro 15.
*
Riletture
- Geronimo. La sua storia. L'autobiografia dell'ultimo e piu' grande guerriero Apache raccolta da S. M. Barrett, Longanesi, Milano 1972, pp. 244 (+ 12 pp. di illustrazioni fuori testo).
*
Riedizioni
- Michela Murgia, Stai zitta, Einaudi, Torino 2021, Rcs, Milano 2022, pp. 144, euro 9,90.
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Classici
- Simone Weil, Quaderni, Adelphi, Milano 1982-1993, quattro volumi per complessive pp. 1846.

10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

11. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4410 del 16 marzo 2022
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei  dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
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