[Nonviolenza] Telegrammi. 4399



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4399 del 5 marzo 2022
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. A un passo dall'apocalisse atomica: cessate il fuoco
2. "Mitakuye Oyasin". Alcune parole contro la guerra dette a Viterbo e nel viterbese il 24, 25 e 26 febbraio 2022
3. "Donne in nero" di Reggio Emilia: Fuori la guerra dalla storia
4. Carol Gokee: Alcuni materiali per la mobilitazione per la liberazione di Leonard Peltier
5. "Tokata": Alcune iniziative nel mese di febbraio nelle citta' europee e americane per la liberazione di Leonard Peltier
6. "Non una di meno" di Viterbo aderisce allo sciopero femminista e transfemminista dell'8 marzo
7. Contrastare la pandemia
8. Tre tesi
9. Ripetiamo ancora una volta...
10. Segnalazioni librarie
11. La "Carta" del Movimento Nonviolento
12. Per saperne di piu'

1. L'ORA. A UN PASSO DALL'APOCALISSE ATOMICA: CESSATE IL FUOCO

"Siamo giunti a un passo dall'apocalisse atomica che puo' distruggere l'intera umanita'. Cessate immediatamente il fuoco".
Venerdi' 4 marzo 2022 a Vetralla (Viterbo) il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", Peppe Sini, ha tenuto un discorso chiedendo l'immediata cessazione della guerra in nome del diritto alla vita dell'intera umanita'.
Di seguito un'estrema sintesi dei ragionamenti svolti dal responsabile della strutttura nonviolenta viterbese.
*
I combattimenti intorno a una centrale nucleare in Ucraina hanno portato l'umanita' a un passo dall'apocalisse atomica.
Cessate il fuoco.
Cessate immediatamente la guerra.
Fermate immediatamente i combattimenti.
La sopravvivenza dell'umanita' e' un "fine sovraordinato" (Gandhi) dinanzi a cui ogni altro fine deve cedere.
Tutte e tutti siamo esseri umani. Tutte e tutti siamo una sola umana famiglia.
Cessi immediatamente la guerra, cessino immediatamente tutte le guerre, cessino immediatamente tutte le stragi, cessino immediatamente tutte le uccisioni.
Il diritto alla vita dell'umanita' intera viene prima di ogni altra cosa.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Al governo russo chiediamo l'immediata cessazione della criminale e folle aggressione alla popolazione ucraina, l'immediata cessazione dei bombardamenti, l'immediato ritorno delle truppe russe in Russia.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Al governo ucraino chiediamo di cessare ogni attivita' bellica - per quanto esse siano del tutto legittime da parte di un popolo aggredito - e di passare alla sola vera difesa possibile, necessaria, efficace ed infine vittoriosa, alla sola vera Resistenza possibile, necessaria, efficace ed infine vittoriosa: la difesa popolare nonviolenta; la difesa popolare nonviolenta di fronte alla quale nessun invasore puo' prevalere.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Ai governi degli altri stati chiediamo di cessare di soffiare sul fuoco, chiediamo di cessare di inviare armi e di promettere armi, armi che solamente alimentano ed estendono la guerra, le stragi e le uccisioni, armi che solamente provocano altre innumerevoli morti, favoreggiano l'allargamento della catastrofe e minacciano di distruzione l'intera umanita'.
Chiediamo di inviare immediatamente ed esclusivamente aiuti umanitari in soccorso della popolazione ucraina aggredita.
Chiediamo di soccorrere, accogliere, assistere tutti i profughi in fuga dalla guerra, da questa guerra come da tutte le guerre, da tutte le dittature, da tutte le schiavitu' e da tutte le devastazioni.
Chiediamo di compiere non atti ostili, ma di sostegno al negoziato, al dialogo e alla riconciliazione.
Chiediamo azioni immediate, concrete e coerenti contro la guerra: azioni di pace, disarmo, smilitarizzazione, difesa e promozione dei diritti umani di tutti gli esseri umani, la scelta concreta e coerente della nonviolenza che e' l'unica risorsa che puo' salvare l'umanita' dall'orrore, dalla barbarie, dall'annichilimento.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Tacciano le armi e comincino veri negoziati che costruiscano la pace con mezzi di pace.
E' in gioco l'esistenza dell'umanita'. La guerra e' nemica dell'umanita' consistendo sempre e solo dell'uccisione di esseri umani. Tutte le vittime sono nostre sorelle e nostri fratelli.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Giunti a un passo dall'apocalisse atomica, tornano alla memoria le parole di don Lorenzo Milani: "E noi stiamo qui a questionare se al soldato sia lecito o no distruggere la specie umana?".
Pace subito.
Disarmo subito.
Smilitarizzazione subito.
Nonviolenza subito.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Tornano alla mente in questo tragico momento gli appassionati ammonimenti, i decisivi ragionamenti di Carlo Cassola: occorre l'immediato disarmo, o le armi distruggeranno l'umanita'.
Ogni umano consorzio ha come prima ragione e scopo fondamentale il mutuo soccorso, la condivisione del bene e dei beni, salvare le vite.
Ogni umana istituzione ha come prima ragione e scopo fondamentale il mutuo soccorso, la condivisione del bene e dei beni, salvare le vite.
Dopo gli orrori assoluti di Auschwitz e di Hiroshima nessuna divisione tra esseri umani ha piu' senso: siamo tutte e tutti una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera, ua sola umanita' in un unico mondo vivente di cui siamo insieme parte e custodi.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Ovunque si manifesti per la pace.
Ovunque si organizzino raccolte di aiuti umanitari da inviare alle vittime della guerra.
Ovunque siano soccorse, accolte ed assistite le persone in fuga dalla guerra, dalla fame, dalle violenze, dalle distruzioni.
Ovunque si manifesti per la cessazione immediata della guerra.
Chi salva una vita salva il mondo.
Salvare le vite e' il primo dovere.

2. REPETITA IUVANT. "MITAKUYE OYASIN". ALCUNE PAROLE CONTRO LA GUERRA DETTE A VITERBO E NEL VITERBESE IL 24, 25 E 26 febbraio 2022

Ricostruite a memoria queste sono alcune delle parole contro la guerra dette dal responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", Peppe Sini, nel corso di due incontri svoltisi presso la struttura nonviolenta viterbese giovedi' 24 febbraio, in un incontro di testimonianza svoltosi a Cura di Vetralla (Vt) la sera di venerdi' 25 febbraio, e durante la manifestazione in piazza della Repubblica a Viterbo nel pomeriggio di sabato 26 febbraio 2022.
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1. La guerra e' un crimine contro l'umanita'
La guerra scatenata dall'autocrate russo contro la popolazione ucraina e' un crimine mostruoso e un'abissale follia.
La guerra e' sempre e solo un crimine contro l'umanita', poiche' essa sempre e solo consiste dell'uccisione di esseri umani.
Tutte le vittime sono nostre sorelle e nostri fratelli perche' siamo un'unica umana famiglia in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Occorre opporsi a tutte le guerre, a tutte le stragi, a tutte le uccisioni.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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2. Cessate il fuoco
Da tutto il mondo deve farsi sentire la voce dell'umanita': cessate il fuoco, cessate di uccidere, si aprano immediatamente negoziati di pace, l'esercito invasore si ritiri dai territori occupati.
"Cessate il fuoco" e' la prima richiesta dell'umanita' intera.
"Cessate il fuoco" e' il primo bisogno e il primo dovere.
Fermare le stragi e le devastazioni.
Soccorrere immediatamente tutte le vittime.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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3. Contro tutte le guerre, contro tutti i fascismi
Ci opponiamo a questa guerra cosi' come ci siamo opposti alle tante altre guerre che nel corso della nostra vita si sono verificate.
Ci opponiamo a questa invasione armata cosi' come ci siamo opposti alle tante altre invasioni armate che nel corso della nostra vita si sono verificate.
Ci opponiamo a questa aggressione terrorista e stragista come ci siamo opposti alle tante altre aggressioni terroriste e stragiste che nel corso della nostra vita si sono verificate.
Ci opponiamo alla violenza fascista sempre: la violenza e' sempre fascista, la guerra e' sempre totalitaria.
Ci opponiamo alla violenza militarista e imperialista, maschilista e razzista, schiavista e rapinatrice, devastatrice e distruttrice: la violenza e' sempre fascista, la guerra e' sempre totalitaria.
Ci opponiamo alla violenza nell'unico modo concreto e coerente, nitido e intransigente: con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza.
Ci opponiamo alla violenza che sta minacciando di distruzione l'umanita' intera e l'intero mondo vivente.
Dopo Auschwitz e dopo Hiroshima l'umanita' sa la verita': che la guerra e' nemica assoluta dell'umanita' tutta; che o l'umanita' abolira' la guerra o la guerra annientera' l'umanita'.
Dopo Auschwitz e dopo Hiroshima l'umanita' sa la verita': che occorre soccorrere, accogliere, assistere ogni essere umano bisognoso di aiuto, che siamo una sola umanita' di persone tutte diverse l'una dall'altra ma insieme tutte uguali in dignita' e diritti, e che per ogni essere umano deve valere il diritto alla liberta', alla giustizia, alla fraternita', alla misericordia, alla convivenza e alla condivisione fra tutte e tutti di tutto il bene e di tutti i beni.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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4. Abolire la guerra, costruire la pace
La guerra non si puo' contrastare con i mezzi della guerra, che invece l'alimentano in una spirale di inabissamento dell'umanita' intera verso l'autodistruzione.
La pace si puo' costruire solo con mezzi di pace.
Se una cosa la storia dell'umanita' ci insegna e' che la violenza sempre e solo genera altra violenza.
Se una cosa la storia dell'umanita' ci insegna e' che la regola aurea che deve presiedere a tutte le relazioni tra gli esseri umani e tra gli esseri umani e l'intero mondo vivente e' "agisci nei confronti degli altri cosi' come vorresti che gli altri agissero verso di te".
Tutte le grandi tradizioni culturali dell'umanita' ci chiamano a un primo, fondamentale, ineludibile dovere: non uccidere.
Tutte le grandi tradizioni culturali dell'umanita' ci chiamano a un primo, fondamentale, ineludibile dovere: salvare le vite.
Tacciano le armi, che sono sempre assassine. Si aboliscano le armi, che sono sempre assassine.
Si fermino gli eserciti, che sono sempre assassini. Si aboliscano gli eserciti, che sono sempre assassini.
Si insorga nonviolentemente contro tutte le guerre, contro tutte le armi, contro tutti gli eserciti.
Si insorga nonviolentemente contro tutti i poteri fascisti, che sono sempre assassini.
Pace, disarmo, smilitarizzazione; giustizia e liberta', democrazia e solidarieta'; riconoscimento e riconoscenza per l'umanita' intera; convivenza dell'umanita' intera, nonviolenza come scelta vitale dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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5. Fermare la follia assassina, in tutte le piazze del mondo si manifesti la volonta' di pace dell'umanita' intera
Fermare la follia assassina dell'autocrazia russa, fermare la follia assassina dell'imperialismo americano, fermare la follia assassina del razzismo e dello schiavismo europei, fermare la follia assassina dei fanatismi pseudoreligiosi, fermare la follia assassina delle dittature locali e globali, fermare la follia assassina del modo di produzione e del sistema di potere che sta distruggendo il mondo vivente e riducendo l'umanita' a condizioni subumane, che sta portando l'intera civilta' umana, l'intero consorzio umano, alla catastrofe; fermare la follia assassina del maschilismo che e' la prima radice e il primo paradigma di tutte le violenze.
In tutte le piazze del mondo si manifesti la volonta' di pace, di giustizia e liberta', di solidarieta' e di nonviolenza, la volonta' di vivere dell'umanita' intera.
Siamo una sola umanita'.
Solo la pace salva le vite.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nell'impegno comune per la comune liberazione e per la salvezza dell'umanita' intera e dell'intero mondo vivente.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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6. E quindi ripetiamo ancora una volta...
E quindi ripetiamo ancora una volta cio' che in questi giorni di angoscia andiamo ripetendo.
La prima cosa da fare contro la guerra e' chiedere l'immediato "cessate il fuoco", chiedere che si cessi immediatamente di uccidere. Salvare le vite e' il primo dovere.
E per chiedere il "cessate il fuoco" occorre manifestare nelle piazze di tutto il mondo, poiche' siamo una sola umana famiglia in quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita', ed ogni vittima di ogni guerra, ogni vittima di ogni strage, ogni vittima di ogni uccisione e' un nostro fratello, una nostra sorella.
Ma e' evidente che fare questa richiesta, preliminare e indispensabile, non basta.
La seconda cosa da fare contro la guerra e' iniziare noi qui a contrastare la guerra nell'unico modo in cui e' possibile contrastare veramente la guerra: con il disarmo, con la smilitarizzazione, con la scelta concreta e coerente della nonviolenza.
E poiche' non si puo' chiedere il disarmo altrui se non si comincia col proprio, non si puo' chiedere la smilitarizzazione altrui se non si comincia con la propria, non si puo' chiedere ad altri di scegliere la nonviolenza se non si comincia noi stessi ad agire contro la violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza, allora occorre che cominciamo noi a disarmare, cominciamo noi a smilitarizzare, cominciamo noi ad abbracciare la nonviolenza che nella situazione presente del mondo e' l'unica - l'unica - risorsa che resta all'umanita' per salvare se' stessa ed il mondo vivente dalla catastrofe.
E per essere chiari ed espliciti.
I. Occorre sciogliere immediatamente la Nato che e' un'organizzazione terrorista e stragista che minaccia l'umanita' intera e sta portando il mondo al disastro; sciogliere la Nato e processarne i vertici per crimini contro l'umanita' e' il primo indispensabile passo per fermare le guerre in corso - non solo in Europa ma ovunque nel mondo - e costruire la pace.
La Nato impedisce una politica di pace, di sicurezza e di solidarieta' europea, essendo asservita agli interessi statunitensi che confliggono flagrantemente con quelli europei (ed en passant: la Russia e' parte dell'Europa, gli Usa no).
La Nato e' in contrasto con l'impegno di pace sancito da tutte le Costituzioni democratiche (in primis quella italiana).
L'esistenza e l'azione della Nato in questi ultimi trent'anni e' stata una costante spinta alla guerra, al riarmo, alla promozione della sopraffazione e della violenza.
II. Occorre dare seguito all'impegno sancito dall'Onu di proibire tutte le armi nucleari.
L'Italia ospita armi nucleari americane? Deve imporne lo smantellamento e la distruzione.
L'Italia fa parte dell'Unione Europea e nell'Unione Europea vi sono paesi con armamento nucleare? L'Italia deve battersi per il loro smantellamento e la loro distruzione.
Le armi nucleari minacciano la distruzione dell'umanita' intera, chiunque lo sa. E' diritto e dovere di ogni essere umano, di ogni umano consorzio ed ordinamento giuridico sostenere l'impegno deliberato dall'Onu di proibire tutte le armi nucleari. Si smantellino tutti gli arsenali atomici, si garantisca un futuro all'umanita'.
III. Sono oltre trent'anni che l'articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana viene sistematicamente violato da governi e parlamenti proni alla guerra, alla sua logica, ai suoi strumenti, ai suoi apparati; e tanti esseri umani - e tra essi tanti soldati italiani - sono morti in tante parti del mondo per questo. E' semplicemente mostruoso.
L'Italia torni finalmente all'integrale rispetto dell'articolo 11 della sua carta costituzionale, della sua legge fondamentale, che testualmente, esplicitamente, inequivocabilmente "ripudia la guerra".
IV. Si sperperano risorse ingentissime per le spese militari, mentre la popolazione si impoverisce, mentre sarebbe necessario usare delle risorse del pubblico erario per aiutare chi e' piu' in difficolta'.
Si inizi dunque una drastica e progressiva riduzione delle spese militari del nostro paese; e' infame spendere tanti pubblici denari per strutture e pratiche finalizzate alla guerra e quindi all'uccidere gli esseri umani; e' infame spendere tanti pubblici denari per le armi in cui scopo e' uccidere gli esseri umani; e' infame far prevalere la volonta' di uccidere sulla volonta' di vivere. Salvare le vite e' il primo dovere.
V. Nonostante il nostro ordinamento abbia da tempo riconosciuta de jure la "difesa civile non armata e nonviolenta", de facto ancora non e' iniziata la necessaria e urgentissima transizione dalla difesa armata alla difesa civile non armata e nonviolenta, quella "difesa popolare nonviolenta" che tutti gli studiosi seri ed onesti - e tutte le esperienze storiche fondamentali dell'ultimo secolo - indicano come necessita' assoluta ed improcrastinabile per la salvezza dell'umanita'.
E' l'ora di avviare la difesa popolare nonviolenta se vogliamo impedire la distruzione dell'umanita' e l'irreversibile devastazione del mondo vivente.
Cessare di uccidere.
Salvare le vite.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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7. E quindi ripetiamo ancora una volta...
E quindi ripetiamo ancora una volta cio' che andiamo ripetendo ormai da anni ed anni.
Ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza dell'umanita' intera.
Siamo una sola famiglia umana in un unico mondo vivente di cui siamo insieme parte e custodi. Mitakuye Oyasin.
Datta. Dayadhvam. Damyata. Shantih shantih shantih.
Salvare le vite e' il primo dovere.

3. DOCUMENTAZIONE. "DONNE IN NERO" DI REGGIO EMILIA: FUORI LA GUERRA DALLA STORIA
[Riceviamo e diffondiamo]

Fuori la guerra dalla storia!
Sareste un pochino piu' credibili:
- se quando parlate di diritto all'integrita' territoriale di un Paese, non foste gli stessi che hanno bombardato la Serbia perche' non accettava il distacco unilaterale del Kosovo
- se quando erogate sanzioni lo faceste con tutti, proprio tutti, quelli che violano la legalita' internazionale e le risoluzioni ONU da anni (c'e' un lungo elenco e lo sapete e comprende molti vostri "amici");
- se quando parlate di crimini di guerra, almeno chiedeste scusa per le finte provette di antrace esibite all'ONU per motivare una guerra che ha devastato l'Iraq e fatto migliaia e migliaia di morti e per cui nessuno e' stato chiamato a rispondere;
- se quando dite che la risposta militare e' il solo modo per difendere un popolo aggredito, non foste gli stessi che, dopo 20 anni di guerra in Afghanistan con quasi 200.000 morti, hanno riconsegnato il popolo afghano agli stessi Talebani per combattere i quali avete fatto la guerra;
- se quando denunciate - giustamente - la Bielorussia che ha deciso con referendum di installare armi nucleari, non foste gli stessi che tengono le testate atomiche statunitensi collocate nelle basi militari in territorio italiano;
- se quando dite che dobbiamo "investire in difesa piu' di quanto abbiamo mai fatto finora" (Draghi ieri al Senato) non foste gli stessi che hanno esportato armi ovunque nel mondo vendendole a chiunque, compresi regimi dittatoriali dall'Egitto all'Arabia Saudita, e compreso lo stesso Putin a cui avete venduto blindati Lince anche nel 2015, quando era gia' in vigore l'embargo deciso dalla UE;
- se quando aprite le porte ai rifugiati ucraini - la sola cosa giusta che state facendo in questi giorni - non foste gli stessi che lasciano affogare in mare o morire di freddo nei boschi d'Europa i rifugiati siriani o afghani o africani che tenete a distanza col filo spinato.
Sareste un pochino piu' credibili se non foste quelli di sempre, se non foste voi.
"Donne in Nero" di Reggio Emilia
2 marzo 2022

4. MATERIALI. CAROL GOKEE: ALCUNI MATERIALI PER LA MOBILITAZIONE PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER
[Da Carol Gokee riceviamo e diffondiamo questi materiali.
Carol Gokee coordina il comitato internazionale di solidarieta' con Leonard Peltier, per contatti: Carol Gokee, National Co-Director "International Leonard Peltier Defense Committee", 428-A8 Farnham St. Marshall, WI. 53559, 715.209.4453, Contact at whoisleonardpeltier.info]

We urge President Biden to immediately grant clemency to Leonard Peltier
Points in Support of the Release of Leonard Peltier
Commutation/Pardon
Pres. Biden's powers of executive clemency give him the option of granting a pardon or commuting a sentence.
Other remedies:
Parole
The  U.S. Parole Commission has denied parole multiple times. Mr. Peltier has consistently maintained his innocence, and it is unlikely parole will be granted.
Compassionate release
Leonard Peltier is eligible for compassionate release under BOP rules, but he has been denied multiple times and he has no right to appeal these denials to a federal district court because he was convicted before 11/1/1987.
Release to home confinement due to the pandemic
A temporary release to home confinement is not freedom for Mr. Peltier.
Recent Letters/Actions:
2021 July: James Reynolds Letter to President Biden "Enough is Enough".
James Reynolds is the former U.S. Attorney whose office handled the prosecution and appeal of Leonard Peltier in 1977.
2021 November: Letter from 11 Members of Congress led by Cong. Raul Grijalva (D-AZ).
2022 February: Sen. Brian Schatz (D-HI) Letter to President Biden.
2022 February: Sen. Patrick Leahy (D-VT) Letter to President Biden.
2022 February: Letter from 11 Members of Congress led by Cong. Raul Grijalva (D-AZ)
2022 February: The National Congress of American Indians (NCAI) renews the call for the release of Leonard Peltier.
Supporting Background Points:
Leonard Peltier is now 77 years old and Saturday, February 6, 2022, marked the completion of his 46th year in prison.
Leonard Peltier tested positive for the coronavirus on 1/28/22.
Due to the ongoing COVID-19 pandemic and Leonard's already fragile health status, including diabetes and an abdominal aortic aneurysm, there is renewed urgency behind the effort to gain his release.
Our request for clemency is centered on the injustice of his continued incarceration based on the constitutional violations and prosecutorial misconduct that have been unveiled in recent years.
Examples:
The government withheld exculpatory evidence: a ballistics report showed the shell casings collected from the scene didn't come from his weapon.
The prosecution of Leonard Peltier relied on testimony from supposed witnesses who later recanted their statements, asserting that FBI agents threatened and coerced them into lying.
Also see: Former Federal Judge Kevin Sharp CBS News Interview 2/6/22
Counterpoint to assertion that his conviction has been upheld by the U.S. District Court, the 8th Circuit Court of Appeals, and the Supreme Court:
No denial of the prosecution's misconduct.
Conviction was upheld despite the prosecution's misconduct.
See United States v. Peltier, 553 F. Supp. 890 (D.N.D. 1982) (denying motion to vacate judgment and for a new trial); United States v. Peltier, 731 F.2d 550 (8th Cir. 1984) (remanding for an evidentiary hearing); United States v. Peltier, 609 F. Supp. 1143 (D.N.D. 1985) (denying motions to disqualify judge and to vacate judgment and for a new trial), aff'd, 800 F.2d 772 (8th Cir. 1986), cert. denied, 484 U.S. 822 (1987); Peltier v. Henman, 997 F.2d 461 (8th Cir. 1993) (affirming the denial of 28 U.S.C. - 2255 motion); Peltier v. Booker, 348 F.3d 888 (10th Cir. 2003) (affirming the denial of habeas relief and request for parole), cert. denied, 541 U.S. 1003 (2004).
The Eight Circuit stated that "[t]he use of the affidavits of Myrtle Poor Bear in the extradition proceedings was, to say the least, a clear abuse of the investigative process of the F.B.I." See United States v. Peltier, 585 F.2d 314, 335 n.18 (8th Cir. 1978).
The Eighth Circuit later acknowledged the "improper conduct" by the FBI and noted that the explanation for the initial ballistics report authored four months prior to the one used at trial - showing that "[n]one of the other ammunition components recovered at the [shoot-out] scene could be associated with [the Wichita AR–15]" - was "facially inconsistent with the newly-discovered evidence." See United States v. Peltier, 800 F.2d 772, 776, 778 (8th Cir. 1986) (some alterations in original, some added).
Despite this, the Court relied on an interpretation that Supreme Court precedent at the time required a finding "that it is reasonably probable the jury would have acquitted Peltier had it been aware of [the concealed] evidence," a misunderstanding of the standard which the Supreme Court subsequently clarified. See id. at 777.
Leonard Peltier's unjust imprisonment has been recognized as such by national and international human rights organizations, leading voices on criminal justice issues, dignitaries from around the world, and nearly 100 current and former members of Congress.
To mainstream America, these actions by the FBI in the mid-1970's in Indian country seem hardly believable. To Native Americans, their actions resonated deeply and represent a time of open oppression and aggression by federal law enforcement on Indian reservations throughout America.
Our efforts to gain the release of Leonard Peltier have repeatedly been stymied by the opposition of the FBI. It has been over four decades. The time for healing is now - both for American Indians and the FBI.
For additional information, please contact Judge Kevin Sharp, former Chief Judge of the U.S. District Court - TN and voluntary pro bono lawyer for Leonard Peltier.
Judge Kevin Sharp: ksharp at sanfordheisler.com / (615) 434-7701.

5. DOCUMENTAZIONE. "TOKATA": ALCUNE INIZIATIVE NEL MESE DI FEBBRAIO NELLE CITTA' EUROPEE E AMERICANE PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER
[Da "Tokata-LPSG RheinMain e. V. Verein zur Unterstuetzung indigener Sozial-, Kultur-, Umwelt- und Menschenrechtsprojekte & Leonard Peltier Support Group" riceviamo e diffondiamo]

Anche se il centro dell'attenzione politica e' cambiato a causa dell'attuale situazione di guerra in Europa, vorremmo guardare indietro al mese di azione per Leonard Peltier nel febbraio 2022 e ringraziare tutti i gruppi e le persone che hanno partecipato alle azioni qui in Europa. Molte azioni sono state realizzate con un preavviso molto breve, e vorremmo esprimere un ringraziamento speciale per questo impegno spontaneo. Abbiamo cercato di svolgere un ruolo di coordinamento in questo processo a livello europeo, che e' stato coordinato con gli Stati Uniti, e di espandere ulteriormente la rete europea e mondiale di contatti nel quadro di azioni comuni di solidarieta'. Le immagini e i resoconti delle vostre azioni hanno mostrato quanto sia stata impressionante questa cooperazione. E' stata una gioia e un piacere lavorare cosi' bene con i singoli organizzatori. Un ringraziamento speciale a voi che nonostante Covid, tempesta e pioggia, poco tempo a disposizione, siete riusciti a realizzare le azioni e a convincere i partecipanti. Avevamo promesso di creare una piccola documentazione basata sul vostro feedback. Ora potete trovare questo documentario di 12 minuti al seguente link:
https://youtu.be/5YO2UUbe8PE
In allegato il testo informativo che abbiamo messo su YouTube, ma che potete trovare anche sul nostro sito web o su twitter e facebook https://www.leonardpeltier.de/9909-maerz-2022-leonard-peltier-the-struggle-goes-on
12 minuti di impressioni di azioni in Europa e negli USA per il prigioniero politico indigeno Leonard Peltier, imprigionato da oltre 46 anni. Le azioni hanno avuto luogo nel contesto della fine del 46mo anno di reclusione il 6 febbraio 2022. Una settimana prima, Peltier, 77 anni, si era ammalato di Covid 19.
Dagli Stati Uniti, l'attivista di lunga data dell'AIM David Hill, tra gli altri, ha avuto l'idea di tenere veglie e raduni fuori dalle strutture statunitensi anche il 7 febbraio. In vari luoghi d'Europa c'erano gia' idee per azioni il 5 e 6 febbraio. Infatti tra il 2 e il 17 febbraio circa 20 azioni di strada hanno avuto luogo in Italia, Austria, Francia e Germania. Inoltre, in questo periodo sono stati pubblicati numerosi articoli di giornale e servizi radiofonici, cosi' come flussi di YouTube su Peltier e sono state inviate numerose lettere ai rappresentanti del governo negli Stati Uniti, in Italia e in Germania. La presentazione in video e' un documento di solidarieta' internazionale nella lotta per la liberta' di Leonard Peltier. Vogliamo ringraziare tutti i gruppi e le persone coinvolte per la grande collaborazione, per l'organizzazione, il grande impegno e tutti i partecipanti per il loro sostegno. I nostri ringraziamenti vanno ai seguenti gruppi: International Leonard Peltier Defence Committee (ILPDC), American Indian Movement (AIM), European Alliance for the Self Determination of Indigenous Peoples (EA), Arbeitskreis Indianer Nordamerikas (AKIN) Vienna/Austria, Aktionsgruppe Indianer & Menschenrechte (AGIM) Monaco/Germania, Comite' de Solidarite' avec les Indiens des Ameriques (CSIA-NITASSINAN) & LPSG France - Parigi/Francia, Comitato di Solidarieta' con Leonard Peltier - Milano/Italia, Gesellschaft fur bedrohte Voelker (GfbV), Mumia- Buendnis Berlin und Frankfurt am Main, Rote Hilfe e. V. Deutschland, Radio Aktiv Berlin, Freundschaftsgesellschaft Kuba/Deutschland e i gruppi regionali della nostra associazione TOKATA-LPSG RheinMain nel Nord, nel NRW, nell'Est e nella zona del RheinMain. Ringraziamo per le foto inviateci (tutti i diritti dei rispettivi fotografi). I diritti delle canzoni (Stolen Part Two, One Life for Freedom, 45 Years of Injustice, Rise Up for Leonard Peltier) appartengono a Michael Koch (testi, musica, voce e tutti gli strumenti e registrazioni).
La lotta internazionale per la liberta' di Leonard Peltier continua.
"Tokata-LPSG RheinMain e. V. Verein zur Unterstuetzung indigener Sozial-, Kultur-, Umwelt- und Menschenrechtsprojekte & Leonard Peltier Support Group"
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Per contatti: Tokata-LPSG RheinMain e. V., Verein zur Unterstuetzung indigener Sozial-, Kultur-, Umwelt- und Menschenrechtsprojekte & Leonard Peltier Support Group, Association for the support of indigenous social, cultural, environmental and human rights projects & Leonard Peltier Support Group/Germany c/o  Dr. Michael Koch, Aschaffenburger Str. 135, D-63500 Seligenstadt, Germany, auch Unterstuetzer-innen brauchen Unterstuezung, auch Helfer-innen brauchen Hilfe - ohne Ihre Spenden koennten wir unsere ehrenamtliche Arbeit nicht auf dem hohen Niveau aufrechterhalten www.leonardpeltier.de , /www.facebook.com/LPSGRheinMain , twitter.com/howlingwolf123 , KontoTokata e. V.: Sparkasse Langen – Seligenstadt, IBAN:  DE87 5065 2124 0002 1171 33,  SWIFT-BIC:  HELADEF1SLS Wir sind als gemeinnuetzig anerkannter Verein anerkannt Spendenbescheinigungen fur die Vorlage beim Finanzamt auszustellen.

6. L'ORA. "NON UNA DI MENO" DI VITERBO ADERISCE ALLO SCIOPERO FEMMINISTA E TRANSFEMMINISTA DELL'8 MARZO
[Riceviamo e diffondiamo]

L'8 marzo interrompiamo produzione e riproduzione, perche' se ci fermiamo noi si ferma tutto. Perche' le ore di fatica che ci vengono imposte, ce le riprendiamo prendendoci cura di noi.
Scioperiamo perche' come lavoratrici siamo le prime ad essere licenziate, siamo costrette al part-time o a contratti inadeguati per vivere che ci incatenano alla precarieta'.
Scioperiamo perche' le donne, sebbene siano state le prime e tra le piu' vessate dalla pandemia, sono state totalmente assenti o parzialmente presenti nelle commissioni, nei luoghi dove e' stata gestita la crisi e dove viene pensata la ricostruzione che e' patriarcale e consumista. Nelle linee guida del Pnrr possiamo notare un'operazione di pinkwashing, infatti noi donne ancora una volta siamo considerate solo come soggetti fragili da includere, nel mercato del lavoro e non soggette attive, protagoniste del cambiamento di cui il paese ha bisogno. Le misure adottate inoltre appaiono slegate e non contestualizzate, probabilmente perche' come al solito non sono state coinvolte le donne nelle cabine di regia.
Scioperiamo perche' non vogliamo piu' essere vittime o solo numeri nelle statistiche della violenza, dei femminicidi, della disoccupazione, della poverta'. Nessuno parlera' per noi, dobbiamo parlare in prima persona.
Scioperiamo perche' lo sfruttamento di cui facciamo esperienza nei luoghi di lavoro e' determinato anche da quello che avviene fuori: nelle case, nelle famiglie dove si radica la subordinazione delle donne e si riproduce l'imposizione di ruoli e gerarchie di genere e dunque rivendichiamo l'approccio femminista di contrasto alla violenza di genere, contro la cultura dominante sui media, che impone retoriche volte alla neutralizzazione di tale approccio.
Lo sciopero per noi ha un carattere politico e l'ambizione a essere un processo globale, vivo, espansivo, lo consideriamo come la possibilita' di rendere l'8 marzo un momento riconosciuto nel quale confluiscono lotte diverse accomunate dal rifiuto radicale della violenza maschile contro le donne e della violenza di genere su cui si regge la societa'.
Inoltre "Non una di meno" di Viterbo l'8 marzo ha organizzato per l'apertura della campagna "Lotto contro ogni genere di violenza” promossa da Asl, Federsanita' e Juppiter, alle 15 presso la Cittadella della salute, l'incontro "Violenza di genere e violenza in genere" rivolto alle lavoratrici della Asl.
Comitato "Non una di meno" di Viterbo

7. REPETITA IUVANT. CONTRASTARE LA PANDEMIA

Vaccinazione obbligatoria e gratuita per l'umanita' intera.
Troppi esseri umani sono gia' morti.
Salvare le vite e' il primo dovere.

8. REPETITA IUVANT. TRE TESI

La guerra e il fascismo sono la stessa cosa. Solo la lotta di liberazione delle donne puo' difendere e liberare l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

9. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

10. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Tommaso Di Francesco, I rabdomanti, Manifestolibri, Castel Sa Pietro Romano (Roma) 2021, pp. 84, euro 8.
- Adriano Olivetti, Il Dente del Gigante, Edizioni di Comunita', Milano 2020, pp. 92, euro 9.
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Riletture
- Dick Bancroft, Laura Waterman Wittstock, We Are Still Here. A Photographic History of the American Indian Movement, Minnesota Historical Society Press, Minneapolis 2013, pp. XXVIII + 212.
- Laura Coltelli (a cura di), Parole fatte d'alba. Gli scrittori indiani d'America parlano, Castelvecchi, Roma 1995, pp. 196.

11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

12. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4399 del 5 marzo 2022
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
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