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[Nonviolenza] Un intervento dell'illustre filosofa Roberta De Monticelli per la liberazione di Leonard Peltier
- Subject: [Nonviolenza] Un intervento dell'illustre filosofa Roberta De Monticelli per la liberazione di Leonard Peltier
- From: Centro di ricerca per la pace Centro di ricerca per la pace <centropacevt at gmail.com>
- Date: Mon, 10 Jan 2022 10:37:38 +0100
UN INTERVENTO DELL'ILLUSTRE FILOSOFA ROBERTA DE MONTICELLI PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER
Sulla rivista filosofica on-line "Phenomenology Lab" (sito: www.phenomenologylab.eu) promossa dal "Centro di ricerca in fenomenologia e scienze della persona" dell'Universita' Vita-Salute San Raffaele di Milano, e' stato pubblicato un intervento dell'illustre filosofa Roberta De Monticelli dal titolo "Un'ingiustizia enorme – e la nostra indifferenza" in cui la pensatrice argomenta la necessita' dell'impegno affinche' Leonard Peltier sia finalmente liberato.
Siamo assai grati all'illustre filosofa per questo suo prezioso intervento.
Come e' noto, anche molte altre prestigiose personalita' della cultura, della vita civile e delle istituzioni hanno espresso un vivo impegno affinche' a Leonard Peltier, generoso militante dell'American Indian Movement in difesa dei popoli nativi americani, impegnato per i diritti umani di tutti gli esseri umani e per la salvaguardia della Madre Terra, da 45 anni detenuto per crimini che non ha commesso, sia finalmente restituita la liberta'.
Si levi corale la voce dell'umanita' a richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia a Leonard Peltier.
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Una minima notizia su Leonard Peltier
La vicenda di Leonard Peltier puo' essere riassunta brevemente: nato a Grand Forks, nel North Dakota, il 12 settembre 1944, attivista dell'American Indian Movement per i diritti umani dei nativi americani e in difesa della Madre Terra, nel 1977 fu condannato a due ergastoli in un processo-farsa sulla base di presunte prove e presunte testimonianze dimostratesi false; da allora e' ancora detenuto, sebbene la sua innocenza sia ormai universalmente riconosciuta (gli stessi suoi accusatori e giudici responsabili della sua scandalosa ed assurda condanna hanno in prosieguo di tempo ammesso che le cosiddette "prove" e le cosiddette "testimonianze" erano false). Anche dal carcere ha continuato ad impegnarsi per i diritti umani di tutti gli esseri umani e in difesa della Madre Terra, sostenendo e promuovendo molte iniziative educative ed umanitarie, a cui ha affiancato un'apprezzata attivita' di pittore, poeta, scrittore.
Di seguito riportiamo una breve nota di presentazione dal suo libro autobiografico edito in Italia nel 2005: "Accusato ingiustamente dal governo americano – ricorrendo a strumenti legali, paralegali e illegali – dell'omicidio di due agenti dell'FBI nel 1975 (un breve resoconto tecnico della farsa giudiziaria e' affidato all'ex ministro della giustizia degli Stati Uniti Ramsley Clark, autore della prefazione), Peltier, al tempo uno dei leader di spicco dell'American Indian Movement (AIM), marcisce in condizioni disumane in una prigione di massima sicurezza da quasi trent'anni. Nonostante la sua innocenza sia ormai unanimemente sostenuta dall'opinione pubblica mondiale, nonostante una campagna internazionale in suo favore che ha coinvolto il Dalai Lama, Nelson Mandela, il subcomandante Marcos, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Robert Redford (che sulla vicenda di Peltier ha prodotto il documentario Incident at Oglala), Oliver Stone, Howard Zinn, Peter Matthiessen, il Parlamento europeo e Amnesty International, per il governo americano il caso del prigioniero 89637-132 e' chiuso. Non sorprende dunque che Peltier sia divenuto un simbolo dell'oppressione di tutti i popoli indigeni del mondo e che la sua vicenda abbia ispirato libri (Nello spirito di Cavallo Pazzo di Peter Matthiessen), film (Cuore di tuono di Michael Apted, per esempio) e canzoni (i Rage Against the Machine hanno dedicato a lui la canzone Freedom). In parte lucidissimo manifesto politico, in parte toccante memoir, questa e' la straordinaria storia della sua vita, raccontata per la prima volta da Peltier in persona. Una meravigliosa testimonianza spirituale e filosofica che rivela un modo di concepire la vita, ma soprattutto la politica, che trascende la dialettica tradizionale occidentale e i suoi schemi (amico-nemico, destra-sinistra e cosi' via): i nativi la chiamano la danza del sole" (dalla scheda di presentazione del libro di Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, 2005, nel sito della casa editrice: fazieditore.it).
Per ulteriori informazioni si veda di Leonard Peltier, Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999 (in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005); e tra le opere su Leonard Peltier: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994; Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano, Erre Emme, Pomezia 1996; Michael Koch, Michael Schiffmann, Ein leben fur Freiheit. Leonard Peltier und der indianische Widerstand, TraumFaenger Verlag, Hohenthann 2016. Particolarmente utile anche l'opera di Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013, piu' volte ristampata.
Si puo' utilmente consultare anche il sito dell'"International Leonard Peltier Defense Committee": www.whoisleonardpeltier.info (sito nel quale e' disponibile anche il testo integrale del libro di Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier).
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Una minima notizia su Roberta De Monticelli
Roberta De Monticelli e' un'illustre flosofa, docente e saggista. Dalla Wikipedia (edizione italiana) riprendiamo per stralci la seguente scheda informativa: "Roberta De Monticelli (Pavia, 2 aprile 1952) e' una filosofa e accademica italiana. Ha studiato alla Scuola normale superiore di Pisa e all'Universita' di Pisa, dove si e' laureata nel 1976 con una tesi su Edmund Husserl. Si e' specializzata alle Universita' di Bonn, Zurigo e alla Oxford University, dove e' stata allieva di Michael Dummett e Raymond Klibansky (del Warburg Institute). La sua tesi di dottorato e' stata su Gottlob Frege e Ludwig Wittgenstein. Ha insegnato filosofia del linguaggio all'Universita' di Pisa e all'Universita' degli Studi di Milano. Ha poi insegnato dal 1989 al 2004 Filosofia moderna e contemporanea all'Universita' di Ginevra, alla cattedra che fu di Jeanne Hersch, studiosa che ha contribuito a far conoscere in Italia con numerosi interventi in riviste, prefazioni, e con la curatela di un'antologia in francese. A Ginevra ha anche fondato la scuola dottorale interfacolta' "La personne: philosophie, epistemologie, ethique", insieme a medici, teologi e filosofi dediti all'etica, unendo nella stessa ricerca etica e ontologia, fenomenologia e storia della medicina. E' stata membro del "Comite' pour les Rencontres Internationales de Geneve" (1991-99). Dal 2003 insegna Filosofia della persona all'Universita' Vita-Salute San Raffaele. Dal 2009 e' Direttrice di "Persona" (Research Centre in Phenomenology and Sciences of the Person), di cui e' espressione aperta il "Phenomenologylab". Dal 2011 e' chief editor di "Phenomenology and Mind", la rivista online di "Persona". E' nella redazione del Philosophisches Jahrbuch der Goerres-Gesellschaft; membro del comitato scientifico della collana filosofica "Etica e filosofia della persona" dell'editore FrancoAngeli (Milano); collabora con le riviste "Fenomenologia e societa'", "Comprendre", "aut-aut", "Revue de Theologie et de Philosophie" e con i quotidiani "Il Sole 24 ore", "Il manifesto", e "Il fatto quotidiano". E' membro del Consiglio di Presidenza di Liberta' e Giustizia. Sue lezioni sono state registrate alla Fondazione collegio San Carlo di Modena (2000) e all'University of Illinois (2001). Ha partecipato al Festival Filosofia di Modena (dal 2003; nel 2008 con la lezione magistrale L'artista smarrito), al Festival della Mente di Sarzana (nel 2009 con l'intervento Liberta' del volere: un'illusione antica?), al Festival della Scienza di Genova (2011) e al Festivaletteratura di Mantova. Nel 2012 ha ricevuto il Premio Art. 3 "per il suo quotidiano impegno di testimone attivo ed autorevole dei valori civili e morali che spettano, senza compromessi, eccezioni o sospensioni, all'uomo". Nel 2016 ha espresso posizioni vicine al movimento No Cav schierandosi a favore della tutela delle Alpi Apuane. Tra le opere di Roberta De Monticelli: Frege, Husserl, Wittgenstein: note sul problema della fondazione, in "Nuova Corrente", 72-73, 1977, pp. 15–46; Dottrine dell'intelligenza: saggio su Frege e Wittgenstein, introduzione di Michael Dummet, Bari: De Donato, 1982; Il problema dell'individuazione: Leibniz, Kant e la logica modale, con Michele Di Francesco, Milano: Unicopli, 1983; Il richiamo della persuasione. Lettere a Carlo Michelstaedter, Genova: Marietti, 1988 (Premio Rapallo Carige per la donna scrittrice); Le preghiere di Ariele, postfazione di Abramo Levi, Milano: Garzanti, 1992; La poesia e' preghiera?, in La preghiera di chi non crede, Mondadori, Milano 1994, pp. 47–80; L'ascesi filosofica. Studi sul temperamento platonico, Milano: Feltrinelli, 1995; Ontologia. Un dialogo fra il filosofo linguistico, il naturalista e il fenomenologo, in Sergio Cremaschi (a cura di), Filosofia analitica e filosofia continentale, Firenze: La nuova Italia, 1997, pp. 127–55; La conoscenza personale. Introduzione alla fenomenologia, Milano: Guerini, 1998, 2003; Il continente sommerso, in Bruno Callieri e Mauro Maldonato (a cura di), Cio' che non so dire a parole. Fenomenologia dell'incontro, Napoli: Guida, 1998; Dal vivo. Lettere a mio figlio sulla vita e sulla felicita, Milano: Bur, 2001; L'ordine del cuore. Etica e teoria del sentire, Milano: Garzanti, 2003, 2008, 2012; Jeanne Hersch, la Dame aux paradoxes. Testi scelti, Lausanne: Editions L'Age d'Homme, 2003; L'allegria della mente. Dialogando con Agostino, Milano: Bruno Mondadori, 2004; Jeanne Hersch. Il dibattito su Heidegger e la posta in gioco, in Roberta Ascarelli (a cura di), Oltre la persecuzione: donne, ebraismo, memoria, Roma: Carocci, 2004; I gesti del pensiero. Prospettive su Jeanne Hersch, in Paola Ricci Sindoni (a cura di), La sentinella di Seir. Intellettuali nel Novecento, Roma: Studium, 2004; Esercizi di pensiero per apprendisti filosofi, Torino: Bollati Boringhieri, 2006; Nulla appare invano. Pause di filosofia, Milano: Baldini Castoldi Dalai, 2006; Sullo spirito e l'ideologia: lettera ai cristiani, Milano: Baldini Castoldi Dalai, 2007; Ontologia del nuovo. La rivoluzione fenomenologica e la sua attualita', con Carlo Conni, Bruno Mondadori, Milano, 2008; La novita' di ognuno. Persona e liberta', Garzanti, Milano, 2009, 2012; Apprendere e chiedere perche', colloquio con Marco Ubbiali, in Per un'ascesa al senso dell'educare. Vie per la pedagogia attraverso la vita e l'opera di Edith Stein, Roma: Aracne, 2010; Roberta De Monticelli incontra Agostino (Le interviste immaginarie), Milano: Bompiani, 2010; La questione morale, Milano: Raffaello Cortina, 2010; Dal vivo. Meditazioni e versi sotto le stelle, Milano: Dalai, 2011; La questione civile, Milano: Raffaello Cortina, 2011; Roberta De Monticelli racconta Agostino, Tommaso e la filosofia medievale (Capire la filosofia), Roma: Gruppo editoriale L'Espresso, 2011; L'ordine del cuore. Etica e teoria del sentire, Milano: Garzanti, 2012; Sull'idea di rinnovamento, Milano: Raffaello Cortina, 2013; Al di qua del bene e del male. Per una teoria dei valori, Torino: Einaudi, 2015; Il dono dei vincoli. Per leggere Husserl, Milano: Garzanti, 2018; tra le curatele e traduzioni di Roberta De Monticelli: Agostino d'Ippona, Confessioni, introduzione di Stefano Pittaluga, Milano: Garzanti, 1989; Ludwig Wittgenstein, Osservazioni sulla filosofia della psicologia, Milano: Adelphi, 1990; Gotthold Ephraim Lessing, Nathan il saggio, Genova: Marietti, 1991; La persona: apparenza e realta'. Testi fenomenologici, 1911-1933, Milano: Raffaello Cortina, 2000".
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Ha scritto Leonard Peltier:
"Tutti facciamo parte dell'unica famiglia dell'umanita'.
Noi condividiamo la responsabilita' per la nostra Madre Terra e per tutti quelli che ci vivono e respirano.
Credo che il nostro compito non sara' terminato fin quando anche un solo essere umano sara' affamato o maltrattato, una sola persona sara' costretta a morire in guerra, un solo innocente languira' in prigione e un solo individuo sara' perseguitato per le sue opinioni.
Credo nel bene dell'umanita'.
Credo che il bene possa prevalere, ma soltanto se vi sara' un grande impegno. Impegno da parte nostra, di ognuno di noi, tuo e mio".
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Ha scritto ancora Leonard Peltier:
"Non ho scuse da porgere, solo tristezza. Non posso scusarmi per quello che non ho fatto. Ma posso provare dolore, e lo faccio. Ogni giorno, ogni ora, soffro per quelli che sono morti nello scontro di Oglala del 1975 e per le loro famiglie - per le famiglie degli agenti dell'Fbi Jack Coler e Ronald Williams e, si', per la famiglia di Joe Killsright Stuntz, la cui morte per una pallottola a Oglala quello stesso giorno, cosi' come le morti di centinaia di altri indiani a Pine Ridge in quel terribile periodo, non e' mai stata oggetto di inchiesta. Mi piange il cuore nel ricordare la sofferenza e la paura nella quale molta della mia gente fu costretta a vivere a quel tempo, la stessa sofferenza e paura che quel giorno spinse me e gli altri a Oglala per difendere chi era indifeso.
Provo pena e tristezza anche per la perdita subita dalla mia famiglia perche', in qualche misura, quel giorno sono morto io stesso. Sono morto per la mia famiglia, per i miei bambini, per i miei nipoti, per me stesso. Sopravvivo alla mia morte da oltre due decenni.
Quelli che mi hanno messo qui e che mi tengono qui sapendo della mia innocenza avranno una magra consolazione dalla loro indubbia rivincita, che esprime chi essi sono e cio' che sono. Ed e la piu' terribile rivincita che potessi immaginare.
Io so chi sono e quello che sono. Sono un indiano, un indiano che ha osato lottare per difendere il suo popolo. Io sono un uomo innocente che non ha mai assassinato nessuno, ne' inteso farlo. E, si', sono uno che pratica la Danza del Sole. Anche questa e' la mia identita'. Se devo soffrire in quanto simbolo del mio popolo, allora soffro con orgoglio.
Non cedero' mai.
Se voi, parenti e amici degli agenti che morirono nella proprieta' degli Jumping Bull, ricaverete qualche tipo di soddisfazione dal mio essere qui, allora posso almeno darvi questo, nonostante non mi sia mai macchiato del loro sangue. Sento la vostra perdita come mia. Come voi soffro per quella perdita ogni giorno, ogni ora. E cosi' la mia famiglia. Anche noi conosciamo quella pena inconsolabile. Noi indiani siamo nati, viviamo, e moriamo con quell'inconsolabile dolore. Sono ventitre' anni oggi che condividiamo, le vostre famiglie e la mia, questo dolore; come possiamo essere nemici? Forse e' con voi e con noi che il processo di guarigione puo' iniziare. Voi, famiglie degli agenti, certamente non avevate colpa quel giorno del 1975, come non l'aveva la mia famiglia, eppure voi avete sofferto tanto quanto, anche piu' di chiunque era li'. Sembra sia sempre l'innocente a pagare il prezzo piu' alto dell'ingiustizia. E' sempre stato cosi' nella mia vita.
Alle famiglie di Coler e Williams che ancora soffrono mando le mie preghiere, se vorrete accettarle. Spero lo farete. Sono le preghiere di un intero popolo, non solo le mie. Abbiamo molti dei nostri morti per cui pregare e uniamo la nostra amarezza alla vostra. Possa il nostro comune dolore essere il nostro legame.
Lasciate che siano quelle preghiere il balsamo per la vostra pena, non la prolungata prigionia di un uomo innocente.
Vi assicuro che se avessi potuto evitare quello che avvenne quel giorno, la vostra gente non sarebbe morta. Avrei preferito morire piuttosto che permettere consapevolmente che accadesse cio' che accadde. E certamente non sono stato io a premere il grilletto che l'ha fatto accadere. Che il Creatore mi fulmini ora se sto mentendo. Io non riesco a vedere come il mio stare qui, separato dai miei nipoti, possa riparare alla vostra perdita.
Vi giuro, sono colpevole solo di essere un indiano. E' questo il motivo per cui sono qui".
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E' stato scritto sul significato della solidarieta' con Leonard Peltier:
"La solidarieta' con Leonard Peltier e' la solidarieta' con la Resistenza degli indiani d'America vittime di un genocidio, di un etnocidio e di un ecocidio che tuttora continuano e che occorre contrastare.
La solidarieta' con Leonard Peltier e' la solidarieta' con la lotta di tutti i popoli e di tutti gli esseri umani oppressi e denegati dalla violenza dei poteri dominanti.
La solidarieta' con Leonard Peltier e' la solidarieta' con la lotta dell'umanita' cosciente in difesa del mondo vivente dalla minaccia di distruzione da parte di un sistema di potere, di un modo di produzione e di un modello di sviluppo che schiavizzano, divorano e distruggono gli esseri umani, gli altri animali, l'intero mondo vivente.
La lotta di Leonard Peltier e la lotta per la sua liberazione sono quindi parte di un impegno in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani, di un impegno per la salvezza dell'intero mondo vivente.
Salvare le vite e' il primo dovere. Chi salva una vita salva il mondo.
Oppresse e oppresse di tutti i paesi unitevi nell'impegno per la liberazione comune, per i diritti umani di tutti gli esseri umani, per la salvezza dell'umanita' intera, per la difesa di quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita'.
Liberta' per Leonard Peltier.
La nonviolenza e' in cammino. La nonviolenza e' il cammino".
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Una recente iniziativa del Presidente del Parlamento Europeo
Come e' noto il Presidente del Parlamento Europeo il 23 agosto 2021 ha annunciato pubblicamente - con una conferenza stampa, un video e un tweet - la richiesta al Presidente degli Stati Uniti d'America di concedere la grazia presidenziale che restituisca finalmente la liberta' a Leonard Peltier.
Nel suo tweet del 23 agosto 2021 il Presidente del Parlamento Europeo ha scritto, in italiano e in inglese:
"Inviero' una lettera alle autorita' statunitensi chiedendo clemenza per Leonard Peltier, attivista per i diritti umani dell'American Indian Movement, in carcere da 45 anni.
Spero che le autorita' accolgano il mio invito. I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".
"I will send a letter to the US authorities asking for clemency for Leonard Peltier. A human rights activist of the American Indian Movement, he has been imprisoned for 45 years.
I hope the authorities will take up my invitation. Human rights must be defended always, everywhere".
A sostegno dell'iniziativa del Presidente del Parlamento Europeo si sono espresse innumerevoli personalita', associazioni, istituzioni. Tra esse prestigiosissime personalita' dell'impegno religioso ed istituzionale, morale e civile, culturale ed artistico, come Alessandra Algostino, Laura Boella, don Luigi Ciotti, Giancarla Codrignani, Marinella Correggia, Nando dalla Chiesa, Gregorio de Falco, Paolo Ferrero, Francuccio Gesualdi, Raniero La Valle, Gad Lerner, Sara Michieletto, Luisa Morgantini, Riccardo Orioles, Moni Ovadia, Daniela Padoan, Bianca Pitzorno, Graziella Proto, Anna Puglisi, Annamaria Rivera, Antonia Sani, Mao Valpiana, Guido Viale, padre Alex Zanotelli, e le Sindache ed i Sindaci di vari Comuni d'Italia come Abbadia San Salvatore, Aosta, Baveno, Bologna, Carrara, Chieri, Cuneo, Gorizia, Livorno, Monte San Pietro, Palermo, Pesaro, Pienza, Reggio Calabria, Soriano nel Cimino, Verbania, Vitorchiano.
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Per informazioni sulle iniziative attualmente in corso in Italia per la liberazione di Leonard Peltier: e-mail: bigoni.gastone at gmail.com, nepi1.anpi at gmail.com, centropacevt at gmail.com, tel. 3490931155 (risponde Andrea De Lotto, del "Comitato di solidarieta' con Leonard Peltier" di Milano).
Per contattare l'"International Leonard Peltier Defense Committee": sito: wwww.whoisleonardpeltier.info, e-mail: contact at whoisleonardpeltier.info
Nota a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 10 gennaio 2022
Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino".
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