[Nonviolenza] Telegrammi. 4332



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4332 del 28 dicembre 2021
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
0. Comunicazione di servizio
1. Mao Valpiana: Lettera dal Movimento Nonviolento
2. Ha scritto il Presidente del Parlamento Europeo...
3. Alcune delle innumerevoli adesioni all'appello per la liberazione di Leonard Peltier
4. Omero Dellistorti: La chiamata (al regno dei cieli)
5. Omero Dellistorti: Le belle storie (parte prima: La prima notte)
6. Segnalazioni librarie
7. La "Carta" del Movimento Nonviolento
8. Per saperne di piu'

0. COMUNICAZIONE DI SERVIZIO

Ancora per qualche giorno il notiziario esce in forma ridotta per problemi tecnici.
Ci scusiamo con chi ci legge.

1. REPETITA IUVANT. MAO VALPIANA: LETTERA DAL MOVIMENTO NONVIOLENTO
[Dal Movimento Nonviolento (per contatti: sede nazionale via Spagna 8, 37123 Verona, tel. e fax 0458009803, e-mail: mao at sis.it, azionenonviolenta at sis.it, siti: www.nonviolenti.org, www.azionenonviolenta.it) riceviamo e diffondiamo]

Natale 2021 – Capodanno 2022
Cara amica e caro amico,
inviamo questa mail a tutti coloro che nel corso dell'anno sono entrati in contatto con il Movimento Nonviolento. Vogliamo innanzitutto rinnovare la nostra amicizia e nell'occasione porgere gli auguri per le prossime festivita', il Natale e l'inizio d'anno nuovo.
Il Movimento Nonviolento vive solo grazie a chi decide di assumersi la responsabilita', iscrivendosi, di renderlo strumento utile alla crescita della nonviolenza organizzata.
La pandemia ancora in corso ha molto penalizzato negli ultimi due anni le entrate legate alle attivita' pubbliche del Movimento. Per la prima volta il nostro bilancio e' in sofferenza.
Per questo ti proponiamo di fare una scelta, sottoscrivendo l'adesione al Movimento, con una quota che comprende anche l'abbonamento alla rivista "Azione nonviolenta".
Sappiamo bene che sono crescenti, per tutti, le difficolta' economiche, ma sappiamo anche che ognuno di noi paga, per le spese militari, piu' di 1 euro al giorno (400 euro all'anno, la cifra annuale di 25 miliardi, divisa per i cittadini italiani). La nonviolenza costa molto meno delle armi, ma ci sono comunque dei costi da sostenere. Le attivita' ordinarie del Movimento, pur considerando l'enorme impegno su base volontaria e gratuita, hanno dei costi fissi cui dobbiamo quotidianamente fare fronte: gestione della sede nazionale (tasse, bollette, telefono, ecc.), lavoro di segreteria, mantenimento straordinario delle sedi, contributi alle attivita' delle reti nazionali ed internazionali (Rete Pace e Disarmo, Beoc, War Resisters International, ecc.), sostegno a campagne e iniziative, spese di viaggi per riunioni e lavori di segreteria, costi per la comunicazione, siti e social, e soprattutto le uscite per la redazione della rivista cartacea (spese tipografia, spedizioni, ecc.).
Contiamo quindi su uno sforzo straordinario di ciascuno, la collaborazione e il contributo di tutti, a partire dalla quota di adesione per il 2022 da 50,00 euro, con Iban IT 35 U 07601 11700 000018745455 intestato al Movimento Nonviolento, o tramite il nostro e-shop, a cui si puo' aggiungere l'abbonamento alla rivista "Azione nonviolenta", in formato cartaceo a 32,00 euro, o digitale a 20,00 euro.
Per i liberi contributi (fiscalmente detraibili) oltre che l'Iban e' possibile utilizzare anche paypal
Ricordiamo anche l'importanza di destinare il 5x1000 al nostro Movimento, e di consigliarlo agli amici. Basta una firma e il nostro codice fiscale 93100500235.
Se desideri ricevere regolarmente le nostre comunicazioni, mandaci la tua mail per l'indirizzario informatico. Invia a: amministrazione at nonviolenti.org , con oggetto "per lista iscritti MN".
Grazie e auguri di pace per te e i tuoi cari.
Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento

2. INIZIATIVE. HA SCRITTO IL PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO...

Ha scritto il Presidente del Parlamento Europeo:
"Inviero' una lettera alle autorita' statunitensi chiedendo clemenza per Leonard Peltier, attivista per i diritti umani dell'American Indian Movement, in carcere da 45 anni.
Spero che le autorita' accolgano il mio invito. I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".
"I will send a letter to the US authorities asking for clemency for Leonard Peltier. A human rights activist of the American Indian Movement, he has been imprisoned for 45 years.
I hope the authorities will take up my invitation. Human rights must be defended always, everywhere".
*
Sosteniamo questa iniziativa.
Sia liberato Leonard Peltier.

3. REPETITA IUVANT. ALCUNE DELLE INNUMEREVOLI ADESIONI ALL'APPELLO PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Tra le innumerevoli adesioni all'appello gia' fatto proprio dal Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli e promosso da figure prestigiose come don Luigi Ciotti, Nando dalla Chiesa, Raniero La Valle, Gad Lerner, Luisa Morgantini, Moni Ovadia, padre Alex Zanotelli, le Sindache ed i Sindaci di vari Comuni d'Italia come quelli di Abbadia San Salvatore, Aosta, Baveno, Bologna, Carrara, Chieri, Cuneo, Gorizia, Livorno, Monte San Pietro, Palermo, Pesaro, Pienza, Reggio Calabria, Soriano nel Cimino, Verbania, Vitorchiano, numerosi rappresentanti delle istituzioni come ad esempio il senatore Gregorio de Falco, molte illustri personalita' della cultura, della riflessione morale, della vita civile e della solidarieta' concreta, e tante, tante persone di volonta' buona, segnaliamo ad esempio quelle di: Massimo Acanfora, giornalista di Altreconomia; Maurizio Acerbo, gia' deputato e attuale segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea; Remo Agnoletto, presidente dell'Associazione Centro Documentazione Polesano OdV, Rovigo; Vittorio Agnoletto, medico e attivista, gia' parlamentare europeo; Mario Agostinelli, presidente dell’"Associazione Laudato si', un'Alleanza per il clima, la cura della Terra, la giustizia sociale"; Fabio Alberti, fondatore di "Un ponte per..."; Mario Aldovini, Modena; Giacomo Alessandroni, docente e attivista di Peacelink, Pesaro; Alessandra Algostino, professoressa ordinaria di Diritto costituzionale; Gianni Alioti, prestigiosa figura del movimento sindacale, dell'impegno per la pace e della solidarieta' internazionale, Genova; Rocco Altieri, docente, saggista, direttore dei "Quaderni Satyagraha"; Francesco Andreini, Siena; Milka Antonic Lauriola, pacifista; Francesca Appolloni, assessore alla sanita' del Comune di Siena; Umberto Arciero, scrittore e storico attivista per la liberazione di Leonard Peltier; Luciano Ardesi, Lega per i diritti e la liberazione dei popoli; Mariolina Argiolas, Monserrato (Ca); Fulvio Aurora, Medicina Democratica, Milano; Franco Avati, Verona; Francesco Baicchi, del comitato esecutivo del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale; Emanuela Baliva, Reti di Pace; Caterina Ballardini, Roma; Lino Balza, ambientalista e giornalista; Angelo Baracca, professore di Fisica, Universita' di Firenze; Leonardo Barattin, Venezia Mestre; Daniele Barbieri, giornalista e saggista; Pierangelo Barone, professore ordinario di Pedagogia generale e sociale, presidente del Corso di laurea magistrale in Scienze Pedagogiche, Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione "Riccardo Massa" dell'Universita' degli Studi di Milano Bicocca; Vincenzo Barone, avvocato, Milano; Rosanna Barzan, presidente del Centro Documentazione Pace di Ivrea (To); Cristina Bassi, Dosolo (Mn); Piero Basso, Milano; Manlio Beligni, Anpi Sinalunga (Si); Emanuele Bellato (direttore) e la redazione de "Il Popolo Veneto" (giornale italiano antifascista fondato nel 1921); Giuliana Beltrame, sociologa e attivista, Padova; Fausto Benuzzi, Bologna; Cesare Bermani, illustre storico; Piero Bernocchi, portavoce nazionale COBAS - Confederazione dei comitati di base; Silvia Berruto, giornalista di pace, da sempre impegnata in iniziative di pace, solidarieta', nonviolenza; Grazia Maria Bertini, Roma; Carla Bertolotti, anche come portavoce del Comitato "vivere bene la macchia" di S. Stefano Magra; Norma Bertullacelli, figura di riferimento del movimento pacifista a Genova; Moreno Biagioni, Firenze; Paola Biancalana, artista e docente; Elisa Bianchini, delegata sindacale USB - Unione Sindacale di Base, Viterbo; Giovanni Bianco, giurista, professore universitario; Mauro Biani, vignettista de La Repubblica, L'Espresso, Azione Nonviolenta; Marita Blessing; Marco Boato, sociologo e saggista, gia' deputato e senatore; Michele Boato, ecologista, gia' deputato e consigliere regionale, Venezia-Mestre; Laura Boella, illustre filosofa e docente universitaria, Milano; Susanna Bonfadini, Milano; Franco Borghi, Cento (Ferrara); Federico Borgna, Sindaco di Cuneo; Sista Bramini, Roma; Antonio Bruno, gia' consigliere comunale di Genova; Valentina Bruno, associazione "Erinna", Viterbo; Giuseppe Bruzzone, obiettore di coscienza anni '66/'68; Emanuela Bussolati, autrice di libri per l'infanzia; Javier Cabero, Movimiento Humanista; Tullio Cacco, segretario provinciale dell'Anpi di Venezia; Augusto Cacopardo, antropologo; Elena Camino, docente, ricercatrice, saggista; Antonella Cammarota, professoressa ordinaria di Sociologia Politica, Dipartimento Cospecs Universita' di Messina; Mariella Cao, insegnante, pacifista, animatrice del comitato "Gettiamo le basi"; Francesco Domenico Capizzi, presidente dell'organizzazione di volontariato "Scienza Medicina Istituzioni Politica Societa'"; Maria Grazia Caprioli, insegnante, Viterbo; Alessandro Capuzzo, "Comitato pace, convivenza e solidarieta' Danilo Dolci" di Trieste; Elisabetta Caroti, Roma; Giorgio Carpi, Centro nuovo modello di sviluppo, Vecchiano (Pisa); Maria Luigia Casieri, preside, Viterbo; Pilar Castel, autrice e attrice No War; Antonio Catozzi, insegnante; Augusto Cavadi, direttore della Casa dell'equita' e della bellezza, Palermo; Giovanna Cavarocchi, presidente Auser Tuscia; Alessandra Ceresa, Corbetta; Massimo Chiodi, vicesindaco di Ronciglione (Vt); Raimondo Chiricozzi, presidente del comitato provinciale Aics di Viterbo; Olindo Cicchetti, figura storica dei movimenti ecopacifisti e per i diritti, narratore di comunita'; Monica Cinti, Sindaca di Monte San Pietro (Bo); don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e di Libera, una delle figure piu' illustri della cultura e della prassi della pace e della solidarieta'; Ennio Cirnigliaro, Genova; Maria Paola Clarini Ramos, della Comunita' di San Paolo, Roma; Giusy Clarke Vanadia, docente e attivista; Naila Clerici, docente universitaria, presidente "Soconas incomindios", Torino; Giancarla Codrignani, saggista e deputata emerita; Valerio Colombaroli, Bussoleno (To); Laura Corradi, docente universitaria; Marinella Correggia, giornalista e saggista; Renato Corsetti, linguista ed esperantista; Mario Cossali, Presidente dell'Anpi del Trentino; Paolo Costantini, Montespertoli (Fi); Giorgio Cremaschi, storico dirigente del movimento operaio; Simonetta Crisci, avvocato, presidente dell'Associazione SenzaConfine; Patrizia Cupelloni, psicoanalista SPI, Roma; Ottavio D’Alessio Grassi, attivista e scrittore; Nando Dalla Chiesa, sociologo, scrittore, gia' sottosegretario, senatore e deputato, una delle figure piu' illustri della lotta contro i poteri criminali; Massimo Dalla Giovanna, Genova; Paolo D'Arpini, testimone dell'ecologia profonda, della spiritualita' laica, del bioregionalismo; Claudia Dauru', Firenze; Oscar de America, economista e statistico; Danilo De Biasio, direttore del Festival dei Diritti Umani; Gregorio de Falco, senatore; Leonardo De Franceschi, docente all'Universita' degli studi Roma Tre; Giuseppe Deiana, scrittore; don Vitaliano Della Sala, parrocchia Santi Pietro e Paolo, Mercogliano (Av); Andrea De Lotto, insegnante e storico animatore del comitato italiano di solidarieta' con Leonard Peltier; Giorgio Demurtas, responsabile sanita' Prc federazione di Viterbo; Carla Dentella, coop. Dar casa, Milano; Francesco De Pasquale, Sindaco di Carrara; Nunzio D'Erme, Osservatorio Repressione; Heinz Dieterich, coordinatore CTS-UAM-WARP; Tommaso Di Francesco, condirettore de "Il manifesto"; Mario Di Marco, referente Servizio Civile della Caritas diocesana di Viterbo; Giulio Di Meo, fotografo, reporter, didatta, Bologna; Franco Dinelli, ricercatore CNR, consigliere nazionale di Pax Christi; Italo Di Sabato, Osservatorio Repressione; Angela Dogliotti, una delle figure piu' autorevoli della cultura della pace e della nonviolenza, Torino; Elisabetta Donini, Donne in nero, Torino; Giuseppe e Raffaella Donzelli, Catania; Nicoletta Dosio, insegnante in pensione, storica militante per la giustizia sociale e la difesa della natura, per i diritti umani ed i beni comuni, Bussoleno (To); Luciano Dottarelli, gia' sindaco di Bolsena, docente, saggista, promotore del Club per l'UNESCO Viterbo Tuscia; fratel Guido Dotti, Monastero di Bose, Magnano (Biella); Duccio Facchini, giornalista e saggista, direttore di "Altreconomia"; Gabriella Falcicchio, researcher Dip. Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione dell'Universita' degli Studi di Bari "Aldo Moro"; Giuseppe Falcomata', Sindaco di Reggio Calabria; Sergio Falcone, poeta; Claudia Fanti, Roma; don Paolo Farinella, Genova; Patrizia Farronato, Schio (Vi); Luigi Fasce, presidente del Circolo Giustizia e liberta' "Guido Calogero e Aldo Capitini" di Genova; Daniela Favena, Olgiate Olona (Va); Jose' Manuel Fernandez, Trapagaran, Bizkaia; Vito Ferrante, presidente dell'"Associazione familiari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia" (Afesopsit); Paolo Ferrero, vicepresidente del partito della Sinistra Europea, gia' Ministro della Repubblica italiana; Antonio Filippi, gia' sindacalista Cgil in pensione, Canepina (VT); Pierina Folci, Milano; Jacopo Frey, insegnante e redattore del programma Vanloon di Radio Citta' Fujiko di Bologna; Gabriele Gabrieli, Mantova; Angelo Gaccione, scrittore, direttore di "Odissea", Milano; Haidi Gaggio, gia' parlamentare, Genova; Ezio Gallori, sindacalista e attivista; Rosanna Garavaglia, gruppo ecumenico diocesi di Milano; Manolo Garosi, Sindaco di Pienza; Maria Gerli, Milano; Francuccio Gesualdi, Centro Nuovo Modello di Sviluppo; Luigi Giario, scrittore e volontario, dell’associazione culturale Amici di Adriana Zarri, Torino; Giovanni Giavelli, Reggio Emilia; Sergio Giovagnoli, Arci; Roberto Giudici, presidente sezione Anpi Vigentina Milano; Sergio Golinelli, coordinatore di Sinistra Italiana della provincia di Ferrara; Doriana Goracci, blogger; Franca Grasselli, Reggio Emilia; Gabriella Grasso, Milano; Ruggero Grassotti, Sindaco di Vitorchiano (Vt); Giorgio Grimaldi, docente universitario, Genova; Gianpiero Grulla, socio banca etica, Milano; Paolo Grulla, Gruppo Acquisto Solidale, Milano; Lorenzo Guadagnucci, giornalista e saggista; Maurizio Gubbiotti, Legambiente; Carlo Gubitosa, saggista e mediattivista; Cristina Huppleger, Milano; Pasquale Iannamorelli, una delle figure piu' autorevoli della pace e della nonviolenza in Italia; Carmelina Imbroscio; Roberto Paolo Imperiali, Roma; Lucia Innocenti, del Comitato "Verita' e giustizia per Giulio Regeni", Vaiano (Prato); Salvatore Izzo, direttore di "Faro di Roma" e presidente dell'associazione Padre Virginio Rotondi per un giornalismo di pace; Nino Labate, sociologo e segretario dell'associazione "Polis Duemila" di Roma; Tiziana Lachi; Monica Lanfranco, giornalista; Giorgio Langella, Creazzo (Vi); Liliana e Giuseppe Lastella, associazione La tenda, Milano; Raniero La Valle, giornalista e saggista, gia' deputato e senatore, una delle figure piu' autorevoli della cultura della pace; Pietro Lazagna, figura storica dell'impegno educativo e civile; Gad Lerner, giornalista e saggista; Franco Limardi, scrittore e insegnante, Viterbo;  Antonella Litta, dell'Associazione italiana medici per l'ambiente; Pierpaolo Loi, insegnante, Cagliari; Eugenio Longoni, Milano; Rosaria Lopez; Mariella Lorusso, docente, Universita' di Bologna; Francesco Lucat, segretario regionale di Rifondazione Comunista, Valle d'Aosta; Daniele Lugli, gia' Difensore civico della Regione Emilia-Romagna; Romualdo Luzi, bibliotecario e storico; Ettore Macchieraldo, falegname, Roppolo (Biella); Maria Immacolata Macioti, sociologa, docente universitaria; Anna Maghi, presidente dell'associazione "Erinna" di Viterbo; Oreste Magni, Ecoistituto della Valle del Ticino; Gigi Malabarba, gia' senatore; Giovanni Mandorino, Pisa; Danio Manfredini, attore, Milano; Raffaele Mantegazza, docente di pedagogia all'Universita' di Milano-Bicocca; Nicoletta Manuzzato, giornalista; Fabio Manzione, dottore agronomo e giornalista ambientale, Roma; Nicoletta Manuzzato, giornalista; Fausto Marchesi, Milano; Luisa Marchini, operatrice culturale, saggista e narratrice; Silvia Marchionini, sindaco di Verbania; Flavio Marcolini, insegnante, tra gli animatori del Centro di ricerca nonviolenta di Brescia; Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink, Taranto; Carlo Alberto Mari; Gianni Marilotti, senatore; Emilio Mariotti, Universita' di Siena; Matteo Marolla, presidente dell'Associazione "Sacco e Vanzetti"; Gian Marco Martignoni, CGIL Varese; Mariateresa Martini, educatrice e scrittrice, Moniga del Garda (Bs); Francesco Martone, gia' senatore; Alfonso Marzocchi; Michele Mascella, presidente della sezione Anpi di Gallarate; Tomasina Massa, Sassari; Devis Mayor, attivista per i diritti umani, Istrana (Tv); Mirko Mazzali, avvocato, consigliere comunale di Milano; Vittorio Mazzone, presidente sezione ANPI di Afragola e Casoria; Martino Mazzonis, americanista; Agide Melloni, Imola (Bo); Dario Mencagli, docente, cooperante internazionale; Fabio Menicacci, Sindaco di Soriano nel Cimino (Vt); Giansandro Merli, giornalista; Virginio Merola, sindaco di Bologna; Sandro Mezzadra, docente universitario; Carlo Mezzetti, avvocato, Viterbo; Enrico Mezzetti, presidente Anpi Viterbo; Alessandro Michelucci, direttore della rivista "La causa dei popoli"; Sara Michieletto, primo violino dell'orchestra del teatro "La Fenice" di Venezia, impegnata da sempre nella solidarieta'; Vincenzo Miliucci, Cobas; Matilde Mirabella, traduttrice, giornalista e attivista; Cristina Mirra, Milano; Pino Missori, Barbarano Romano (Vt); Karl Mogl, Durach (Germania); Emilio Molinari, storico attivista per un mondo piu' giusto, gia' parlamentare; Beatrice Mollo; Giampiero Monaca, maestro elementare; Gianfranco Monaca, scrittore, sociologo e animatore sociale; Gabriella Montalto, Milano; Alessandro Monti, Sindaco di Baveno; Pierangelo Monti, presidente del MIR - Movimento Internazionale della Riconciliazione; Luisa Morgantini, gia' vicepresidente del Parlamento Europeo; M. Cristina Mossa; Luciano Muhlbauer, gia' consigliere regionale della Lombardia; Rosangela Mura, attivista, Roma; Carmelo Musumeci, ergastolano scrittore; Linda Natalini, medico, Viterbo; Francesca Nava, giornalista; Amalia Navoni, educatrice e attivista per i diritti umani e i beni comuni, Coordinamento Nord Sud del mondo; Nicoletta Negri, insegnante; Franca Niccolini, del Mir-Movimento Nonviolento di Torino; Alfio Nicotra, presidente nazionale di "Un Ponte Per"; Raffaella Noseda, Mazzo di Rho; don Gianni Novelli, una delle piu' luminose figure dell'impegno per la pace, anche a nome del Cipax; Cristina Grazia Novello, Milano; Gianni Nuti, Sindaco di Aosta; Mufutau Abiola Oguntimirin, figura storica dell'impegno di pace e di solidarieta' a Viterbo; Riccardo Orioles, giornalista e militante antimafia; Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo e storico protagonista della lotta contro la mafia; Graziella Osellame, Milano; Moni Ovadia, attore, cantante, musicista e scrittore; Emilia Pacelli, Orte (Vt); Daniela Padoan, scrittrice, presidente dell'associazione "Laudato si’ - Un'alleanza per il clima, la Terra e la giustizia sociale", socia fondatrice dell'Associazione Diritti e Frontiere (ADIF), Milano; Giuseppe Padovano, coordinatore nazionale del "Comitato no guerra no Nato"; Vittorio Pallotti, presidente onorario del Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale - CDMPI; Marco Palombo, attivista della "Rete No War" di Roma; Antonio Panella, Castiglione Chiavarese; Luca Paolocci, responsabile legale USB - Unione Sindacale di Base, Viterbo; Pancho Pardi, docente universitario, gia' senatore; Paola Parisi; Maria Luisa Paroni, della Comunita' "Laudato si'" di Viadana e Marcaria (Mn); Beppe Pavan, animatore del gruppo Uomini in cammino, Pinerolo (To); Rita Pelusio, attrice; Gianni Penazzi, Mir-Movimento Nonviolento, Lugo (Ra); Livio Pepino, direttore delle Edizioni Gruppo Abele e presidente di "Volere la luna", gia' magistrato e presidente di Magistratura Democratica; Alberto Perino, storico animatore del movimento No Tav; Maria Speranza Perna, docente in pensione, Napoli; Paolo Pero, Terni; Marcello Pesarini, coordinamento provinciale di Sinistra Italiana, Ancona; Emanuela Petrolati, insegnante; Enrico Peyretti, saggista e peace-researcher; Giorgio Piacentini, gia' dirigente Bankitalia e presidente Cipax - centro interconfessionale per la pace, Roma; Ivano Pioli, Melegnano (Mi); Anita Pirovano, consigliera comunale di Milano; Francesco Pistolato, cofondatore del Centro Interdipartimentale di Ricerca "Irene" dell'Universita' di Udine; Bianca Pitzorno, scrittrice; Alessandro Pizzi, gia' sindaco di Soriano nel Cimino, docente di matematica e fisica, volontario nel carcere di Viterbo; Lorenzo Poli, redattore di "Pressenza"; Anna Polo, impegnata da decenni per la pace e la nonviolenza; Giuliano Pontara, filosofo, uno dei massimi studiosi della nonviolenza, Stoccolma; Roberto Porfiri, Roma; Graziella Proto, giornalista e militante antimafia, direttrice di "Le Siciliane – Casablanca"; Giannozzo Pucci, ecologista nonviolento, editore, Firenze; Pasquale Pugliese, docente, saggista, segreteria nazionale del Movimento Nonviolento; Anna Puglisi, Centro Impastato, Palermo; Giuseppe Putzulu, Chianciano Terme; Stefania Quadri Huber, Zurigo; Angela Querze', storica pacifista nonviolenta, attualmente attiva nel Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale; Piercarlo Racca, figura storica del Movimento Nonviolento; Fabio Ragaini, Gruppo Solidarieta', Poggio San Marcello (Ancona); Gorka Ramos, Barcellona; Rosa Riboldi, Associazione Coordinamento Pace Cinisello Balsamo; Antonello Ricci, docente, narratore di comunita', scrittore, operatore culturale, Viterbo; Matteo Ricci, Sindaco di Pesaro; Maria Teresa Rigamonti, Milano; Valentina Ripa, ricercatrice universitaria, attivista per i diritti umani; Alberto Risi, Milano; Rodrigo Andrea Rivas, economista, gia' direttore di "Radio Popolare" di Milano; Annamaria Rivera, antropologa; Basilio Rizzo, storico consigliere comunale di Milano; Lucia Rojas, dell'associazione italo-cilena ALPIANDES; Roberto Romizi, presidente dell'Associazione medici per l'ambiente - ISDE Italia; Guido Rossi, Usmate Velate (MB); padre Filippo Rota Martir, Brescia; Aldo Rotolo, Bracciano (Roma); Angelita Russo, dottoressa; Giovanni Russo Spena, gia' deputato e senatore; Nuria Salame', vicepresidente di "Catalanes Amigues del Poble Saharaui"; Anna Saleppichi, storica collaboratrice di Stampa Alternativa e insegnante, Viterbo; Raffaele K. Salinari, portavoce CINI (Coordinamento Italiano Ngo Internazionali); Marina Salvadori, Milano; Brunetto Salvarani, teologo, Carpi; Luca Salvetti, Sindaco di Livorno; Giuseppina Sangalli, Marta (Vt); Antonia Sani, WILPF Italia; Paola Sani; Giovanna Grazia Sanna, Menaggio (Co); Carlo Sansonetti, presidente dell'associazione "Sulla strada" che ha progetti di promozione per popolazioni native in Guatemala; Veniero Santin; Umberto Santino, Centro Impastato, Palermo; Romolo Santoni, Centro Studi Americanistici "Circolo Amerindiano", Perugia; Alessandro Santoro, prete della comunita' delle Piagge, Firenze; Mauro Sarnari, docente, impegnato nell'Anpi, nell'Unicef, nei movimenti di pace e di solidarieta', Viterbo; Renato Sarti, direttore del Teatro della Cooperativa, Milano; Roberto Savio, prestigioso giornalista e attivista per la giustizia sociale e climatica, animatore di "OtherNews"; Oreste Scalzone, figura storica della sinistra rivoluzionaria; Alfredo Scardina, docente; Gino Scarsi, artigiano e artista di forte impegno morale e civile, pacifista ed ecologista; Manlio Schiavo, docente a riposo, Bagheria; Susanna Schimperna, Roma; Bruno Segre, storico, saggista, ricercatore culturale impegnato per i diritti umani, Milano; Corrado Seletti, Associazione Per il futuro delle nostre valli, Ambiente - Salute e Vita, Borgotaro (Pr); Maurizio Sgarzi, Percorsi di pace - Casa per la pace La Filanda, Casalecchio di Reno (Bo); Alessandro Sicchiero, Sindaco di Chieri; Chiara Silva, Reggio Emilia; Peppe Sini, Viterbo; Marco Sioli, americanista; Matteo Soccio, vicepresidente del Forum per la Pace e i Diritti Umani, Vicenza; Gianni Sofri, gia' Professore di storia all'Universita' di Bologna; Piero Soldini, CGIL nazionale; Alfredo Somoza, presidente dell'ICEI; Francesca Spurio, attrice, animatrice culturale, attivista; Anna Grazia Stammati, presidente del CESP (Centro studi scuola pubblica); Bruno Stefani, pacifista nonviolento, docente di discipline pittoriche al Liceo Artistico, attivista della Casa dei pensieri di Bologna, membro del CDMPI (Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale); Patrizia Sterpetti, antropologa, a nome di tutta la sezione italiana di WILPF; Francesco Straziota, Milano; Pippo Tadolini, medico, Ravenna; Giovanna Taglialatela, docente; Gianni Tamino, biologo, gia' parlamentare europeo; Veronica Tarozzi, interprete e giornalista, una delle coordinatrici nazionali del Movimento Zeitgeist Italia; Gianni Tognoni, segretario del Tribunale permanente dei diritti dei popoli; Roberto Antonio Tomaello, ex-attore di prosa, ex-insegnante di linguaggio teatrale, ex-organizzatore culturale, Genova; Ada Tomasello, impegnata nei movimenti per la pace, i diritti delle donne, la solidarieta' concreta e nel sindacalismo di base; Fabrizio Tondi, sindaco di Abbadia San Salvatore; Walter Tosches, psicologo; Roberta Trucco, scrittrice, Genova; Marco Trulli, curatore e operatore culturale, Arci Viterbo; Michelangelo Tumini, coordinatore di Sinistra Italiana, circolo di Osimo, Offagna, Castelfidardi, Loreto; Fiorella Turci, insegnante; Franco Turigliatto, gia' parlamentare; Olivier Turquet, educatore ed editore, coordinatore di "Pressenza"; Laura Tussi, giornalista e scrittrice; Mauro Vaiani, attivista autonomista toscano, vicepresidente di Autonomie e Ambiente; Claudio Vallarini, ricercatore, storico, impegnato nel volontariato e nella difesa della natura; Milena Valli, Sondrio; Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento; Tiziana Valpiana, gia' deputata e senatrice; Leonardo Varvaro, docente universitario, Viterbo; Shendi Veli, attivista e giornalista; Elio Veltri, gia' parlamentare e sindaco emerito di Pavia; Lina  Ventura, Casalecchio di Reno (Bo); Antonio Vermigli, direttore della rivista della Rete Radie' Resch "In dialogo"; Guido Viale, sociologo e saggista; Antonio Vigilante, docente, pedagogista, scrittore, studioso della nonviolenza; Gianluca Vitale, avvocato, copresidente Legal Team Italia; Giulio Vittorangeli, figura storica della solidarieta' internazionale; Javi Xavi; Francesco Zanchini, gia' ordinario di diritto canonico nella facolta' di Giurisprudenza dell'Universita' di Teramo; Mauro Zanella, "Mani Rosse Antirazziste"; padre Alex Zanotelli, missionario comboniano; Luisa Zanotelli, del coordinamento delle associazioni pacifiste roveretane; Rina Zardetto, Correggio (RE); Silvia Zaru, musicista e insegnante; Rodolfo Ziberna, Sindaco di Gorizia; Alberto Ziparo, docente dell'Universita' di Firenze; Mario Zorzetto, portavoce del Comitato civico per la difesa e attuazione della Costituzione della Repubblica italiana, Mogliano Veneto; Franco Zunino, presidente ARCI provinciale Savona.
Tra le adesioni di esperienze istituzionali, associative ed informative segnaliamo: Amministrazione comunale di Carrara; il Sindaco e la Giunta del Comune di Chieri; il Consiglio Comunale di Cuneo; Il Consiglio Comunale di Pienza; Associazione "Erinna" di Viterbo; "Associazione familiari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia" (Afesopsit); l'Associazione Italia-Nicaragua di Viterbo; l'"Associazione italo-cilena ALPIANDES"; Associazione medici per l'ambiente - ISDE Italia; l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia del Trentino; la sezione dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia di Crescenzago; la sezione dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia "Emilio Sugoni" di Nepi; la sezione dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia Vigentina - Milano; l'"Associazione Peppino Impastato e Adriana Castelli" di Milano; l'Associazione per i popoli minacciati; l'Associazione "Sacco e Vanzetti"; l'Associazione SenzaConfine; la Casa per la Pace di Vicenza; Centro di iniziative per la verita' e la giustizia; Centro Documentazione Polesano; "Centro Gandhi", Pisa; Cipax - Centro interconfessionale per la pace, Roma; Centro Studi Americanistici "Circolo Amerindiano", Perugia; il Circolo "Guido Puletti" di Sinistra Anticapitalista di Brescia; Circolo Vegetariano VV. TT.; Comitato Berta Vive Milano; "Comitato civico per la difesa e attuazione della Costituzione della Repubblica italiana" di Mogliano Veneto; "Comitato pace, convivenza e solidarieta' Danilo Dolci" di Trieste; Cobas - Confederazione dei Comitati di Base; il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo; il Comitato "Nepi per la pace"; il Comitato "Vivere bene la macchia" di S. Stefano Magra; Il "Coro di Micene" di Milano; la redazione de "Il giornaletto di Saul"; la redazione de "Il Popolo Veneto” (giornale italiano antifascista fondato nel 1921); la redazione de "La nonviolenza e' in cammino"; "Linea indipendente", gruppo ecologista, nonviolento e libertario, Calcinato (Bs); "Mani Rosse Antirazziste"; "Movimento di lotta per la salute Maccacaro"; Movimento Zeitgeist Italia; "Notiziario dell'Accademia apuana della pace"; "Osservatorio Repressione"; "Parallelo Palestina"; Piccola scuola di pace "Gigi Ontanetti", Firenze; la redazione di "Pressenza"; l'associazione "Respirare" di Viterbo; "Rete ambientalista - Movimenti di lotta per la salute, l'ambiente, la pace e la nonviolenza"; "Reti di Pace", l'associazione "Soconas Incomindios", "Teatro in Natura"; la redazione di "Tepee"; USB - Unione Sindacale di Base, Viterbo; la redazione di "ViPiu'", WILPF Italia.

4. RACCONTI CRUDELI DELLA CITTA' DOLENTE. OMERO DELLISTORTI: LA CHIAMATA (AL REGNO DEI CIELI)

Funzionava cosi': che suonava una sirena e chi era pronto era pronto, appariva una scalinata lunga che non si vedeva la fine che scendeva giu' dal cielo e tutti su a salirla, e cosi' si arrivava nel regno dei cieli. Non c'erano ne' controlli ne' niente, solo la sirena e via.
Dico: e' una cosa da cristiani?
Intanto per esempio era tutto senza preavviso, non e' che ti potevi preparare che il giorno prima c'era scritto sul giornale. Nisba. Di botto la sirena e la scalinata e via.
Che magari era di notte e uno era in pigiama che se la dormiva della grossa, in quel momento ti svegli di colpo e sei pure un po' confuso, no? Con tutto quel chiasso, con la gente che pareva una mandria di bufali e tutto il resto. Che insomma non e' che potevi andare nel regno dei cieli in pigiama, no? Ti ci vuole il tempo di lavarti, di vestirti, un caffettino eccetera, e invece li' era un lampo, proprio un lampo no, pero' insomma era un quarto d'ora non di piu', poi la scalinata spariva e la gente che era a mezza via cascava e si schiantava per terra, che non e' una cosa bella, non e' per niente una cosa bella che domineddio fa morire la gente cosi', come in Argentina.
Io una volta ero li' li' per salire, se l'avevo fatto adesso stavo pure io nel regno dei cieli. Solo che il giorno dopo c'era la finale degli europei e che ne sapevo se nel regno dei cieli la trasmettevano? Magari si', pero' poteva pure essere di no, che magari li' la televisione non ce l'hanno, che ne sai? Ai tempi di nostro signore la televisione non c'era e poteva essere che allora li' nel regno dei cieli non ci pensavano che noi gente moderna ci abbiamo le nostre esigenze. Cosi' sono restato indeciso per un po', poi ho pensato che era meglio vedere la partita. E ho fatto bene, perche' vincemmo gli europei, che era una vita che non li vincevamo. Poi la notte andammo in giro con le macchine ubriachi come scimmie a fare casino e menammo pure certi negri abbrei momettani e communisti che mentre gli davamo giu' gli strillavamo "padroni a casa nostra, ruspe in azione, cammerata riccia' benvenuto", fu una bella festa, una cosa patriottica, ci voleva. Cosi' non ci andai quella volta nel regno dei cieli, che poi un sacco di volte mi sono detto che forse avevo fatto una fesseria perche' se c'ero andato adesso stavo pure io li' tra i beati e le beate, che dei beati non me ne frega niente, ma le beate mica c'e' bisogno di essere mussulmani per capirlo che il paradiso e' una cosa gagliarda con tutte quelle sventole di beate femmine - magari ci sono pure le brecchie, ma secondo me le brecchie in paradiso non ci stanno perche' senno' allora e' una fregatura, se e' il paradiso deve essere il paradiso, mica un bordellaccio pieno solo di brecchie che ti pigli lo scolo solo a guardarle.
Insomma, alla fine non ci sono andato. E manco a dirlo non m'e' capitato piu' di trovarmi pronto quando suona la sirena. Che poi non e' che suona tutti i giorni, capita una volta ogni tanto, magari passano vent'anni. Chi se ne frega. Pero' mi scoccia che sto ancora qui a fare la fame, a dovermi inventare ogni giorno qualche magheggio per mettere insieme il pranzo con la cena, che anche se mi capita qualche bel lavoretto poi tanto tutti i baiocchi se ne vanno in vena e finisce che viene la volta che ti distrai un attimo sul lavoro e si finisce al gabbio. E che cavolo, al gabbio no. Era meglio se quella volta saltavo sulla scalinata pure io. Che magari nel regno dei cieli la roba te la danno gratis, e la roba buona, mica il metadone. Senno' che regno dei cieli sarebbe, eh?

5. RACCONTI CRUDELI DELLA CITTA' DOLENTE. OMERO DELLISTORTI: LE BELLE STORIE (PARTE PRIMA: LA PRIMA NOTTE)

A me le belle storie mi sono sempre piaciute. Non e' che ne capitino tante qui al paese. In televisione si', ma mica sono vere. Le cose che dice la televisione sono tutte fesserie, che le inventano apposta per fregarci a noi paesani. Io la televisione la sopporto solo quando fanno le partite o i film del vecchio west, allora si', e gli spogliarelli e' chiaro, che pero' li fanno tardi e io la mattina mi devo alzare presto, cosi' avevo pensato di alzarmi prima e vedermeli prima di andare a lavorare, ma poi mi passava la voglia di andare a lavorare e pero' a lavorare ci devo andare che senno' non mi pagano la mesata e allora invece compro i giornaletti. I giornaletti, si'. Un uomo ci ha bisogno del suo sfogo, no? Mica siamo bestie.
Faccio l'usciere al genio civile. E' un bel nome quello del genio civile, no? Io dico che a chi l'ha inventato gli dovrebbero dare una medaglia. E' un nome che ci ha il suo tono. Ci avevo un cugino che si chiamava Eugenio ma lui si faceva chiamare Genio. Era proprio un fesso. Se lo beverono i caramba una notte che era andato a fare un lavoretto con i sandali e mentre che correva si perse un sandalo. La strada era tutta di brecciolino. Piu' fesso di cosi'.
Non e' che non mi piace il lavoro mio, e' che si guadagna troppo poco. Lo stipendio e' basso e le mance sono scarse. Le mance, le mance. La gente lo capisce che se non danno la mancia tu li fai restare li' ad aspettare tutta la giornata. E' la legge della domanda e dell'offerta. L'ho letto su un giornale che c'e' la legge della domanda e dell'offerta, io li leggo i giornali, m'acculturo, e' una cosa che ci tengo, senza la cultura saremmo solo caproni puzzolenti, tutti quanti, non ci ho ragione? Certo che ci ho ragione. Le mance io pero' mica le chiedo, io non chiedo niente, mica sono fesso, devono capirlo da soli. Di solito lo capiscono, magari non il primo giorno. Pero' pure con tutte le mance e' sempre una micragna. E' che l'usciere e' un lavoro che ti pagano poco, mica come il farmacista o il prete o l'avvocato che stanno li' e i soldi gli piovono addosso. Certe volte ci penso che se lo sapevo prima magari studiavo e allora adesso facevo un mestiere che si fanno i soldi, come il dottore, il sindaco, il padrone. Anche il proprietario terriero mi sarebbe piaciuto fare, con le bestie e tutto. Che cosi' andavo tutto il giorno a cavallo a vedere i miei possedimenti e se capitava sparavo una schioppettata a qualche fagiano, a qualche lepre, a qualche messicano. A me mi piacciono i film del vecchio west, a voi no? A pensarci adesso mi ci sento che ci avevo la vocazione a fare il proprietario terriero, invece fo l'usciere al genio civile, che e' sempre meglio del muratoretto o dello zappaterra, pero' e' sempre una micragna.
Per questo un pomeriggio mi sono deciso e sono andato da Ciampicone e gli ho chiesto se c'era la possibilita' di fare qualche lavoretto.
E che genere di lavoretto, dice lui. Di qualunque genere, dico io. Di quelli che si guadambia poco o di quelli che si guadambia parecchiuccio, dice lui. E io: meglio parecchiuccio. E lui: ma per guadambiare parecchiuccio c'e' da darsi da fare. E io: e io di questo ci ho voglia, di darmi da fare, senno' restavo dove stavo. Ho capito, vedro' che posso fare, concluse lui. Mentre che esco dal bar lui mi fischia dietro e mi fa: vieni un po' qua che ti devo chiedere una cosa. Pronti, dico io.
- Mica che tu ce le hai le chiavi di dove lavori?
- Se non ce le ho io che fo l'usciere non ce le ha nessuno.
- Allora mi sa che qualche cosa si puo' fare, mo' vattene che ti fo cercare io.
- A disposizione.
- Vai, vai, e fa' il bravo.
*
La sera stessa verso le nove, le nove e mezza, bussano alla porta di casa mia.
- Chi e'?
- Sartapicchio.
- Chi?
- Sartapicchio.
- E che vuoi?
- Mi manda chi sai tu.
- Chi?
- Chi sai tu.
- Ma che ne so io.
- Lo sai, lo sai, mi manda quello che oggi gli hai chiesto una cosa.
- Io non ho chiesto niente a nessuno.
- Altroche' se l'hai chiesta, oggi al bar.
- Dici di Ciampicone?
- Non lo devi dire mai quel nome, mai.
- E perche'?
- Perche' chi lo dice poi gli cascano il naso e le recchie.
- Il naso e le recchie?
- Tagliate.
- Tagliate?
- Tagliate, e poi la lingua, e ti va bene se l'operazione si ferma li'.
- Io mica ti capisco, Sartapi'.
- Non devi capire, devi aprire la porta cosi' ti passo gli ordini.
- Gli ordini?
- L'apri 'sta portaccia o no?
- L'apro, l'apro.
Appena entra dentro casa mia mi chiede dove tenevo i liquori.
- Che liquori?
- E che bevi?
- Il vino.
- E niente liquori?
- Non ce li ho i liquori.
- Cominciamo male, Trippalle'.
- Non ce li ho i liquori.
- Ho capito. E il vino almeno dove sta?
- Nel frigorifero.
- Oh.
- Eh.
- Ah.
- Eh.
- Che eh e eh, i bicchieri almeno ce l'hai?
- Ecco, ecco.
- Oh, mo' si'.
*
Dopo bevuto.
- A che ora si puo' andare a fare la ricognizione?
- Che?
- La ricognizione.
- Ma di che?
- Come di che? La ricognizione al genio civile.
- La ricognizione al genio civile?
- E certo, prima si fa la ricognizione, no?
- Ma perche' tocca farla 'sta ricognizione?
- Come perche'? Per organizzare l'asporto, no?
- L'asporto?
- Se c'e' qualche bendidio. C'e' sempre qualche bendidio, ma serve fare la ricognizione prima. A che ora e' meglio?
*
Li' per li' mica avevo capito, pero' piano piano ci sono arrivato.
- Ma mica mica che Ciampicone ci ha intenzione...
. Non lo devi dire mai quel nome, mai.
- Ho capito ma come si fa a farlo capire quando si parla di lui?
- Non si deve capire.
- Ho capito.
- No, non hai capito.
- Ho capito, ho capito, non si deve nominare.
- Mo' hai capito.
- Insomma, non ci ha mica intenzione, tu hai capito chi, di fare quello che penso nel posto che penso?
- E che altro senno'?
- Ma io li' ci lavoro.
- Apposta, visita guidata, niente effrazione, un lavoretto di fino.
- E se vi pizzicano io ci perdo pure il lavoro.
- Vi pizzicano a chi?
- A chi fa il lavoretto.
- Perche', tu dove stai quando si fa il lavoretto?
- Che ne so, da un'altra parte. Per l'alibi, no?
- Allora non hai capito un colpo, tu sei il primo della squadra.
- Ah no.
- Eh si'.
- No no.
- Si' si'.
- Ah no, io mo' vo da Ciampicone.
- Non lo devi dire quel nome, mai, mai, hai capito?
- Vabbe', vo da chi sai tu e gli dico che manco per sogno.
- Guarda che ti sgarretta.
- Che?
- Se gli fai un pezzo del genere come minimo ti sgarretta.
- A me.
- A te, si'. Se gli fai un pezzo del genere.
- Ma tu sei matto nel cervello.
- Ti sgarretta, io t'ho avvisato.
- Adesso vo al bar e poi vediamo.
- Ti sgarretta.
*
Da casa mia al bar saranno cento metri. Pero' bastarono. Ne bastarono tre di metri. Alla fine ero stato io che l'ero andato a cercare. Cosi' tornai indietro. Sartapicchio era restato davanti alla porta di casa mia.
L'hai capita da te? disse. L'ho capita da me, dissi. Bene, disse. Bene, dissi. Rientrammo a casa mia che fuori faceva freddo e la notte e' sempre tutta orecchie.
Misi le mani avanti.
- E che c'e' da rubare al genio civile? Non c'e' niente, sono solo cartacce.
- Non si dice quella parola, e' una parola brutta. Si dice asportare.
- Ci sono solo cartacce, non vale la pena di asportare.
- Pure i soldi sono solo cartacce, ci avevi mai fatto caso?
In effetti non ci avevo mai fatto caso. Ci sono pure le monete di ferro, o di stagno, che ne so, pero' i soldi veri, i soldi tanti, quelli sono di carta.
- Ma li' non ci sono i soldi, c'e' tutta carta che non vale niente.
- E che ne sai.
- Ci lavoro.
- Ma che lavoro fai?
- Lo sai che lavoro fo, fo l'usciere.
- Apposta.
- Apposta che?
- Apposta.
- Lo so che c'e' li'.
- Lo sai da usciere.
- E allora?
- Ognuno il lavoro suo e la parte sua. A che ora si fa 'sta ricognizione? Si sono fatte gia' le dieci.
- Ma perche', stanotte?
- E quando senno'?
- Io non sono pronto.
- Si' che sei pronto.
- E' che non me l'immaginavo.
- Tu non ti devi immaginare niente. A ognuno il lavoro suo e la parte sua.
- E' che ci devo pensare sopra.
- No, ci dovevi pensare prima di entrare al bar e di parlare con una certa persona. Mo' e' gia' tutto deciso. Tu devi solo fare la parte tua. A che ora si va?
- Ma che ne so.
- Allora a mezzanotte.
- Come?
- Si va a mezzanotte. Ti passo a prendere io con la macchina a mezzanotte, in mezz'ora siamo la', no?
- Pure meno.
- Ottimo. C'e' il custode, ci sono le telecamere?
- Che?
- Il guardiano notturno, c'e' uno che li' ci sta di notte?
- No, mi pare di no.
- E le telecamere di sorveglianza, ci sono o no?
- No, che io sappia no.
- No che?
- Ne' il guardiano ne' le telecamere.
- Sicuro?
- Sicuro, mi pare.
- Mi pare non e' sicuro.
- Sicuro, sicuro.
- Comunque portati un passamontagna, i guanti, un vestito comodo, le scarpe comode.
- Perche'?
- Perche' te lo dico io. A mezzanotte sono qui.
*
Mezzanotte.
- Le chiavi?
- Che?
- Le chiavi, le chiavi del genio civile, le hai prese?
- Si, ci ho pensato.
- Bene, via. Passiamo da casa di Romoletto, lo conosci, no?
- Perche'?
- Perche' che?
- Perche' passiamo da casa di Romoletto?
- Per caricarlo, viene pure lui, tre e' il numero perfetto, non ce lo sapevi?
- Ma perche' Romoletto?
- Perche' l'ha detto chi vuolsi cosi' cola' dove si puote.
- Eh?
- Perche' l'ha detto chi vuolsi cosi' cola' dove si puote.
- Mica ho capito.
- Non c'e' niente da capire. C'e' da eseguire e basta.
- Io pero' lo vorrei capire quello che mi si dice. Che mica sono un animale.
- Ah, ma allora intigni. Te l'ho gia' detto: a ognuno il lavoro suo e la parte sua.
*
Romoletto ci aspettava davanti a casa sua, che vomitava appoggiato al muro. Romoletto e' cosi': o beve, o vomita. O tutt'e due insieme.
Quello vomita, dissi. Lo vedo, disse Sartapicchio.
- E allora?
- Allora che?
- Mica ce lo vorremo portare dietro, no?
- Sicuro che ce lo portiamo dietro.
- Ma non lo vedi che vomita?
- Appunto. Quando e' bello che svuotato si va.
- Io dico che se vomita ci sara' un motivo.
- E certo che c'e' un motivo, e' sempre ubriaco come una cucuzza.
- E allora ce lo portiamo dietro?
- Una volta che s'e' svuotato.
- Io dico di no.
- E che sei razzista?
- E che c'entra?
- Come che c'entra?
- Che c'entra il razzismo?
- Se non ce lo vuoi allora sei razzista.
- Ma che c'entra il razzismo?
- E allora perche' non ce lo vuoi?
- Perche' e' ubriaco, no?
- Lo vedi? Sei razzista.
- Ma che c'entra il razzismo?
- Lo vedi? Sei cosi' razzista che manco te n'accorgi.
Intanto eravamo arrivati, Sartapicchio abbassa il finestrino e fa: Andiamo, Romole'. E Romoletto: Eccomi. Sali' in macchina e via. Puzzava come un cesso.
Puzzi come un cesso, dico io. Che? dice lui. Niente, niente, dice Sartana, e' che Trippallegra e' razzista. Non sono razzista. Come no. Non sono razzista. Come no. Non sono razzista, e' lui che puzza. Lo vedi? Sei razzista. Non sono razzista.
Intanto filavamo sulla provinciale.
- Perche' saresti razzista?
- Non sono razzista.
- Ma se lo dice lui.
- Ma che ne sa quello che dice.
- E' razzista, e' razzista.
- Non sono razzista.
- E che ti vergogni? Mica c'e' niente di male.
- Non mi vergogno, e' che non sono razzista e basta. Fo l'usciere, posso essere razzista? S'e' mai sentito di un usciere razzista?
- E che c'entra che fai l'usciere, se uno e' razzista e' razzista pure se fa l'usciere.
- Pero' io non sono razzista.
- Guarda che mica ti devi vergognare.
- Non mi vergogno di niente, solo che non sono razzista. Va bene?
- A me non me ne frega niente se sei razzista.
- E daje, ho detto che non sono razzista.
- Tu puoi dire quello che ti pare, pero' sei razzista, si vede.
- E da che si vedrebbe? Vediamo un po', da che si vedrebbe, eh?
- Guarda che mica ti devi offendere che sei razzista, a noi ci sta bene pure cosi', che ce ne frega a noi? Dico bene, Romole'?
- Eccome se dici bene, che ce ne frega a noi che Trippallegra e' razzista? Sono cavoli suoi.
- Solo che non sono razzista.
- Lo vedi? E' razzista.
- Lo vedo, lo vedo, pero' non si dovrebbe vergognare, mica e' come averci una malattia brutta.
- Non ci ho nessuna malattia brutta, solo che non sono razzista.
- Hai visto? Che dicevo io?
- Ci hai ragione Sartapi', ci hai ragione.
- Non sono razzista, e non mi fate smadonnare.
- Ma guarda che se vuoi smadonnare lo puoi fare che qui non si scandalizza nessuno. Tu ti scandalizzi, Romole'?
- Io no di sicuro.
- E io manco. E allora se vuoi smadonnare smadonna tranquillo. Per noi se uno smadonna o e' razzista non c'e' problema, sono affaracci suoi.
- Ho detto che non sono razzista. Porco cane.
- Lo vedi? E' razzista.
- Lo vedo si'.
Intanto eravo arrivati in citta', ormai mancava poco al genio civile, cinque minuti ed eravamo arrivati.
Non sono razzista, somari che non siete altro, conclusi. Mo' ci hai proprio fatto ridere, disse Sartapicchio per averci l'ultima parola. Era uno che gli piaceva di averci sempre l'ultima parola.
Secondo me e' una cosa da stupidi volerci sempre avere l'ultima parola. Pero' non lo dissi, non ci avevo voglia di ricominciare la zunna.
*
Se ci avete presente il genio civile, lo sapete che c'e' il parcheggio proprio davanti, ma Sartapicchio disse che per ragioni prudenziali era d'uopo parcheggiare altrove. Certe volte parlava cosi' che secondo me non si capiva manco lui. Cosi' parcheggiammo in piazza Cicerone, dove ci stanno i giardinetti. Appena scendo dalla macchina da dietro una fratta sbuca fuori Santippe.
- Trippalle'! E che ti sei fatto la macchina?
- No, sto con questi amici.
- A quest'ora di notte?
- Eh, a quest'ora di notte.
- E cercate compagnia.
- No, no, siamo di passaggio.
- E che, mo' fai il timido?
- No, e' che siamo di passaggio e ci siamo fermati per prendere un caffe'.
Ma quale caffe', irruppe Sartapicchio, andiamo di fretta, scusi, eh.
- Comunque io sto qui.
- Lo so, ti vedo. Magari ti telefono domani, eh? Adesso siamo di fretta.
- E che fretta ci avete? Mica che vi corrono dietro gli sbirri?
- No, no, che dici?
- Eh, cosi' di prescia uno ci va se ci ha dietro la madama, o se deve fare un lavoretto. Mica che andate a fare un lavoretto, eh?
- Ma no, ma che ti viene in mente, no. Ti telefono domani, eh?
Invece Sartapicchio gia' le era dietro, una mano le tappava la bocca, l'altra era una cosa sola con la lama che le segava il collo da parte a parte. Fu un attimo. Poi la butto' in mezzo a una fratta.
- Mannagia a te, Trippalle', serata buttata, via, si torna al paesello che e' tanto bello.
- Che, che, che hai fatto?
- Via, svelti come la polvere al natio borgo selvaggio.
- Ma che l'hai ammazzata?
- Tu che dici?
- Ma perche'?
- Come perche'? Per colpa tua.
- Per colpa mia?
- Per colpa tua, si'. Abbiamo perso la serata. E sentirai tu lo zio quando lo sa.
- Lo zio?
- Lo zio.
- E chi e' lo zio?
- Lo zio e' lo zio e piu' non dimandare.
- Che?
- E piu' non dimandare.
Guardai Romoletto che era stato sempre zitto, ma adesso pareva sobrio, gli feci un cenno con la testa per invitarlo a dire qualche cosa, e lui disse: insomma ce ne andiamo a casa o ce ne andiamo al gabbio?
A casa, ruggi' Sartana. E zompammo in macchina e via, via, via.
Fu la prima notte.

6. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Riletture
- Collodi, Opere, Mondadori, Milano 1995, 2006, pp. CXXIV + 1140.
- Edmondo De Amicis, Opere scelte, Mondadori, Milano 1996, 2006, pp. CXXIV + 1276.
*
Classici
- Immanuel Kant, Critica della ragion pratica, Laterza, Roma-Bari 1909, 1974, pp. XVI + 240. Traduzione di Francesco Capra, rivista da Eugenio Garin.
- Immanuel Kant, Critica della ragion pratica, Rcs Rizzoli Libri, Milano 1992, pp. 624. A cura di Anna Maria Marietti.
- Immanuel Kant, Critica della ragion pratica, Rusconi, Milano 1993, pp. 360. A cura di Vittorio Mathieu.
*
Maestre
- Grazia Deledda, Dieci romanzi, Newton Compton, Roma 1994, pp. 1024. Comprende: La via del male, Il tesoro, Naufraghi in porto, Nostalgie, Sino al confine, L'incendio nell'oliveto, Il segreto dell'uomo solitario, La danza della collana, Il paese del vento, La chiesa della solitudine.
- Grazia Deledda, I grandi romanzi, Newton Compton, Roma 1993, pp. 1024. Comprende: Il vecchio della montagna, Elias Portolu, Cenere, L'edera, Colombi e sparvieri, Canne al vento, Marianna Sirca, La madre, Annalena Bilsini, Cosima.
- Grazia Deledda, Romanzi e novelle, Mondadori, Milano 1971, 2006, pp. XXVII + 940. Comprende i romanzi: Elias Portolu, Canne al vento, La madre, Annalena Bilsini, Cosima, e i racconti: Il cinghialetto, Padrona e servi, La volpe, La cerbiatta, La festa del Cristo, Il fanciullo nascosto, La martora, Un uomo e una donna.

7. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

8. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4332 del 28 dicembre 2021
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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