[Nonviolenza] Il 15 dicembre a Viterbo un incontro di studio sull'importante opera di Bruce E. Johansen "Encyclopedia of the American Indian Movement", incontro svoltosi nell'ambito dell'iniziativa per la liberazione di Leonard Peltier



IL 15 DICEMBRE A VITERBO UN INCONTRO DI STUDIO SULL'IMPORTANTE OPERA DI BRUCE E. JOHANSEN "ENCYCLOPEDIA OF THE AMERICAN INDIAN MOVEMENT", INCONTRO SVOLTOSI NELL'AMBITO DELL'INIZIATIVA PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

La mattina di mercoledi' 15 dicembre 2021 si e' svolto a Viterbo un incontro di studio dedicato alla presentazione del libro di Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, un'opera di grande importanza per conoscere le esperienze e le riflessioni del movimento dei nativi americani che dalla seconda meta' del Novecento stanno lottando per difendere la loro stessa esistenza, i diritti umani e la Madre Terra dalla perdurante violenza della politica rapinatrice, etnocida ed ecocida del potere razzista bianco.
L'incontro ha avuto luogo nell'ambito dell'iniziativa di solidarieta' per la liberazione di Leonard Peltier, l'illlustre attivista per i diritti umani e la difesa della Madre Terra nativo americano da 45 anni detenuto innocente e per la cui liberazione innumerevoli personalita' universalmente riconosciute come benemerite dell'umanita' si sono espresse ed impegnate, da Nelson Mandela a Madre Teresa di Calcutta.
L'incontro e' stato coordinata dal responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo.
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Si raccomanda vivamente la lettura di questo ottimo libro di Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara, California - Denver, Colorado - Oxford, England 2013 e piu' volte ristampato, pp. XXII + 364.
L'autore e' un prestigioso docente universitario e un valoroso attivista per i diritti umani e la difesa della biosfera, autore di decine di libri dedicati perlopiu' ai "Native American Studies" e a cruciali questioni ecologiche.
L'opera e' articolata in cento voci che forniscono informazioni precise e dettagliate su avvenimenti, documenti, istituzioni, movimenti, organizzazioni e personalita' di rilievo; ciascuna voce e' corredata di una specifica, accurata bibliografia; nel loro insieme le voci forniscono un quadro complessivo e complesso, vivido e puntuale, dell'esperienza dell'American Indian Movement e piu' in generale sia delle lotte dei nativi americani nel secondo Novecento che dell'analisi storica, sociologica e politica e della riflessione morale, filosofica e religiosa che s'intreccia e motiva la Resistenza degli indiani americani, la loro lotta per la sopravvivenza come popoli, culture, nazioni dopo centinaia d'anni di ininterrotta violenza genocida, etnocida ed ecocida da parte degli invasori, i rapinatori, devastatori, colonizzatori bianchi venuti dall'Europa.
Arricchiscono il volume una cronologia, una bibliografia e un repertorio di testi significativi.
L'opera fa parte di una collana i cui volumi recano tutti nel titolo il sintagma "Encyclopedia of ..." e che si propone tra i suoi scopi di presentare sia i "Movements of the American Mosaic" sia questioni critiche e fin nevralgiche della storia e della realta' attuale nordamericana.
E' merito non ultimo dell'autore suscitare un vivo desiderio di riflettere e di approfondire, oltre che un sentimento di solidarieta' con le ragioni e i fini della Resistenza dei nativi americani, con la loro lotta ad un tempo in difesa dei diritti umani e in difesa del mondo vivente.
Il libro e' una sintesi - un panorama e insieme un'introduzione - notevole e opportuna, uno strumento di lavoro e una lettura preziosa; tra i testi a nostra conoscenza diremmo che e' semplicemente indispensabile.
Una traduzione in italiano sarebbe assai utile e certamente benemerita, e probabilmente avrebbe un vasto pubblico di lettori.
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Al termine dell'incontro ancora una volta e' stato rinnovato l'invito a sostenere l'appello del Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, per la liberazione di Leonard Peltier.
Il Presidente del Parlamento Europeo il 23 agosto 2021 ha annunciato pubblicamente - con una conferenza stampa, un video e un tweet - la richiesta al Presidente degli Stati Uniti d'America di concedere la grazia presidenziale che restituisca finalmente la liberta' a Leonard Peltier.
Nel suo tweet del 23 agosto 2021 il Presidente del Parlamento Europeo ha scritto, in italiano e in inglese:
"Inviero' una lettera alle autorita' statunitensi chiedendo clemenza per Leonard Peltier, attivista per i diritti umani dell'American Indian Movement, in carcere da 45 anni.
Spero che le autorita' accolgano il mio invito. I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".
"I will send a letter to the US authorities asking for clemency for Leonard Peltier. A human rights activist of the American Indian Movement, he has been imprisoned for 45 years.
I hope the authorities will take up my invitation. Human rights must be defended always, everywhere".
A sostegno dell'iniziativa del Presidente del Parlamento Europeo si sono espresse innumerevoli personalita', associazioni, istituzioni. Tra esse prestigiosissime personalita' dell'impegno religioso ed istituzionale, morale e civile, culturale ed artistico, come Alessandra Algostino, Laura Boella, don Luigi Ciotti, Giancarla Codrignani, Marinella Correggia, Nando dalla Chiesa, Gregorio de Falco, Paolo Ferrero, Francuccio Gesualdi, Raniero La Valle, Gad Lerner, Sara Michieletto, Luisa Morgantini, Riccardo Orioles, Moni Ovadia, Daniela Padoan, Bianca Pitzorno, Graziella Proto, Anna Puglisi, Annamaria Rivera, Antonia Sani, Mao Valpiana, Guido Viale, padre Alex Zanotelli, e le Sindache ed i Sindaci di vari Comuni d'Italia come Abbadia San Salvatore, Aosta, Baveno, Bologna, Carrara, Chieri, Cuneo, Gorizia, Livorno, Monte San Pietro, Palermo, Pesaro, Pienza, Reggio Calabria, Soriano nel Cimino, Verbania, Vitorchiano.
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Le persone partecipanti all'incontro invitano a sostenere l'iniziativa per la liberazione di Leonard Peltier ed a coinvolgere nell'impegno di solidarieta' quante piu' persone, associazioni ed istituzioni democratiche sia possibile.
In particolare propongono di scrivere lettere con la richiesta di un impegno per la liberazione di Leonard Peltier indirizzandole:
- al Ministro degli Esteri italiano: gabinetto at esteri.it, sg.segreteria at esteri.it, SGUDC at esteri.it,
- al Presidente del Consiglio dei Ministri italiano: presidente at pec.governo.it, segrcd at governo.it, chigicomunicazione at governo.it, uscm at palazzochigi.it, segrgen at governo.it,
- al Presidente del Parlamento Europeo: president at ep.europa.eu, lorenzo.mannelli at ep.europa.eu, armelle.douaud at ep.europa.eu, barbara.assi at ep.europa.eu, helene.aubeneau at ep.europa.eu, marco.canaparo at ep.europa.eu, fabrizia.panzetti at ep.europa.eu, michael.weiss at ep.europa.eu, luca.nitiffi at ep.europa.eu, matea.juretic at ep.europa.eu, francesco.miatto at ep.europa.eu, barbara.hostens at ep.europa.eu, monica.rawlinson at ep.europa.eu, beate.rambow at ep.europa.eu, laetitia.paquet at ep.europa.eu, nicola.censini at ep.europa.eu, arnaud.rehm at europarl.europa.eu, julien.rohaert at europarl.europa.eu, jose.roza at ep.europa.eu, roberto.cuillo at ep.europa.eu, silvia.cagnazzo at ep.europa.eu, eulalia.martinezdealosmoner at ep.europa.eu, iva.palmieri at europarl.europa.eu, tim.allan at ep.europa.eu, andrea.maceirascastro at ep.europa.eu, angelika.pentsi at ep.europa.eu,
- per conoscenza al Comitato internazionale di difesa di Leonard Peltier: contact at whoisleonardpeltier.info,
- per conoscenza alle associazioni democratiche promotrici di questa iniziativa: bigoni.gastone at gmail.com, nepi1.anpi at gmail.com, centropacevt at gmail.com,
- ed ovviamente alle persone, alle associazioni, alle istituzioni ed ai mezzi d'informazione cui ogni persona che aderisca a questo appello riterra' opportuno rivolgersi.
Il testo delle lettere potrebbe essere il seguente:
"Sosteniamo l'appello del Presidente del Parlamento Europeo per la liberazione di Leonard Peltier.
Invitiamo tutte le persone di volonta' buona, le associazioni e le istituzioni democratiche ad impegnarsi per la sua liberazione.
Giunga al Presidente degli Stati Uniti d'America una corale richiesta di concessione della grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
I diritti umani vanno difesi sempre e ovunque".
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Una minima notizia su Leonard Peltier
La vicenda di Leonard Peltier puo' essere riassunta brevemente: nato a Grand Forks, nel North Dakota, il 12 settembre 1944, attivista dell'American Indian Movement per i diritti umani dei nativi americani e in difesa della Madre Terra, nel 1977 fu condannato a due ergastoli in un processo-farsa sulla base di presunte prove e presunte testimonianze dimostratesi false; da allora e' ancora detenuto, sebbene la sua innocenza sia ormai universalmente riconosciuta (gli stessi suoi accusatori e giudici responsabili della sua scandalosa ed assurda condanna hanno in prosieguo di tempo ammesso che le cosiddette "prove" e le cosiddette "testimonianze" erano false). Anche dal carcere ha continuato ad impegnarsi per i diritti umani di tutti gli esseri umani e in difesa della Madre Terra, sostenendo e promuovendo molte iniziative educative ed umanitarie, a cui ha affiancato un'apprezzata attivita' di pittore, poeta, scrittore.
Per ulteriori informazioni si veda di Leonard Peltier, Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999 (in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005); e tra le opere su Leonard Peltier: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994; Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano, Erre Emme, Pomezia 1996; Michael Koch, Michael Schiffmann, Ein leben fur Freiheit. Leonard Peltier und der indianische Widerstand, TraumFaenger Verlag, Hohenthann 2016.
Si puo' utilmente consultare anche il sito dell'"International Leonard Peltier Defense Committee": www.whoisleonardpeltier.info

Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo

Viterbo, 15 dicembre 2021

Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino".

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Allegati:
1. Jennifer Bendery e Naila Clerici: Leonard Peltier e' in prigione da 44 anni. Perche' e' ancora li'?
2. Scriviamo al Ministro degli Esteri, chiediamogli di adoperarsi per la liberazione di Leonard Peltier
3. Alcuni siti utili

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Allegato 1. Jennifer Bendery e Naila Clerici: Leonard Peltier e' in prigione da 44 anni. Perche' e' ancora li'?
[Da Naila Clerici, illustre studiosa e cattedratica, da decenni animatrice infaticabile degli studi e della solidarieta' con i nativi americani, riceviamo e diffondiamo il seguente articolo dal titolo originale "Leonard Peltier e' in prigione da 44 anni. Perche' e' ancora li'? Leggiamo l'Huffpost" estratto da "Tepee" n. 60 del 2021; "Tepee" e' la prestigiosa e benemerita rivista dell'associazione Soconas-Incomindios (si può richiederne copia a redazione at soconasincomindios.it). L'articolo di Jennifer Bendery, tradotto e adattato per il pubblico italiano da Naila Clerici, e' originariamente apparso il 12 novembre 2021 nell'edizione americana dell'"Huffington Post" ed il testo originale inglese e' disponibile nel sito della testata alla pagina web: www.huffpost.com/entry/leonard-peltier-prison-clemency-biden_n_618049f3e4b059d0bfc19e5c
Jennifer Bendery e' una giornalista americana che scrive di temi politici, legislativi e sociali; segue i lavori del Congresso e si e' occupata in particolare della produzione legislativa per i diritti delle donne.
Naila Clerici e' docente emerita di Storia delle Popolazioni Indigene d'America presso l'Universita' di Genova. "Dopo la laurea in lingue all'Universita' di Genova ha studiato alla University of Oklahoma. Ha condotto numerose ricerche relative ai nativi americani, sia degli Stati Uniti che del Canada, legati in particolare alle tematiche dell'integrazione culturale e dell'educazione. Ha curato allestimenti di mostre di carattere etnografico. Dal 1984 dirige la rivista "Tepee", interamente dedicata agli Indiani d'America, e cura le attivita' culturali dell'Associazione Soconas Incomindios"]

L'attivista nativo americano Leonard Peltier (1944-), Ojibwa, e' in carcere dal 1977 per un crimine che afferma di non aver commesso. Le azioni legali terminarono nel 1987 con un rifiuto di prendere in considerazione il caso da parte della Corte Suprema Federale. L'unica possibilita' rimasta e' ottenere la grazia.
Il suo processo e' stato costellato da vizi di forma che oggi non reggerebbero in un tribunale degli Stati Uniti. I pubblici ministeri nascosero le prove chiave. L'FBI minaccio' e costrinse i testimoni a mentire. Un giurato ammise che aveva pregiudizi contro i nativi il secondo giorno del processo, ma gli fu permesso di restare comunque nella giuria. Non sono mai state esibite prove certe sul fatto che abbia ucciso due agenti dell'FBI durante una sparatoria con membri dell'AIM che avvenne nel 1975 nella riserva di Pine Ridge nel South Dakota.
L'FBI aveva bisogno di un capro espiatorio. L'agenzia aveva appena perso due agenti e i coimputati di Peltier – Bob Robideau e Dino Butler – furono assolti per legittima difesa in un diverso processo. Cio' accadeva mentre l'FBI stava alimentando le tensioni nella riserva per sopprimere le attivita' dell'American Indian Movement / AIM, un gruppo di attivisti che si batteva per attirare l'attenzione sulle violazioni dei diritti dei trattati federali, sulla discriminazione e sulla brutalita' della polizia nei riguardi dei nativi.
Peltier, un membro dell'AIM, era presente durante la sparatoria quel giorno e un Ufficio del Procuratore, palesemente schierato a favore del governo e dell'FBI, lo accuso' di omicidio.
Sembra sia proprio l'FBI a volere che Peltier muoia in prigione mentre sconta due ergastoli.
Ma Peltier e' ancora vivo, ha 77 anni e soffre in un penitenziario della Florida. E' forse il prigioniero politico piu' longevo d'America, un residuo di un'altra era di giustizia.
Siamo nel 2021 e la sua storia spinge ancora centinaia di migliaia di persone a firmare petizioni a sostegno della sua liberazione. In Italia chi lo desidera puo' aderire all'appello promosso nel 2021 dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo.
Un numero sorprendente di leader per i diritti umani ha sollecitato il suo rilascio nel corso degli anni, citiamo Papa Francesco, il Dalai Lama, Madre Teresa, Nelson Mandela e Coretta Scott King; artisti di spicco tra cui Willie Nelson, Bonnie Raitt, Jackson Browne e Rage Against The Machine hanno tenuto concerti in suo nome; i capi tribali delle Nazioni Indiane e il National Congress of American Indians hanno approvato risoluzioni che sollecitano la clemenza. E ora, con Joe Biden alla Casa Bianca, i suoi sostenitori sperano nuovamente che Peltier possa, finalmente, avere la possibilita' di vivere i suoi ultimi anni da uomo libero.
Biden ha dimostrato la volonta' di non ignorare le ingiustizie del passato contro i nativi americani; ha considerato prioritario esaminare la brutta storia dei collegi indiani, proteggere i siti sacri e le risorse culturali e affrontare il problema delle donne indigene scomparse e uccise; ha cancellato il progetto dell'oleodotto Keystone XL, una grande vittoria per le tribu' e gli ambientalisti nativi americani; ha anche scelto Deb Haaland, Laguna Pueblo, per guidare il Dipartimento degli Interni: la prima segretaria di gabinetto indigena della nazione. Haaland aveva gia' sostenuto il rilascio di Peltier dal carcere nel suo precedente ruolo di membro del Congresso.
James Reynolds era un avvocato dell'accusa che contribui' a mettere in prigione Peltier nel 1977. In una lettera del luglio 2021 a Biden, Reynolds afferma di essersi reso conto nel corso degli anni di quanto fosse ingiusto il processo di Peltier e che sarebbe stato un servizio alla giustizia lasciarlo tornare a casa. Reynolds ha supplicato Biden di concedere clemenza a Peltier come un passo per sanare la "relazione spezzata" tra i nativi americani e il governo degli Stati Uniti.
Anche altri membri del Congresso sperano che Biden liberi Peltier. Il repubblicano Raul Grijalva (Arizona) con 10 Democratici della Camera, in una lettera al presidente e al procuratore generale Merrick Garland, ha sollecitato un rilascio accelerato per Peltier, che ha seri problemi di salute (il diabete e un aneurisma all'aorta addominale): "il Sig. Peltier deve ancora ricevere un processo equo e privo di violazioni costituzionali...". Grijalva ha detto all'HuffPost che Peltier e' stato punito per essersi dichiarato innocente. Ha avuto una possibilita' di essere rilasciato nel 2009, quando era in attesa di liberta' vigilata, ma avrebbe dovuto ammettere di aver ucciso i due agenti dell'FBI. Non lo ha fatto.
I fatti potrebbero essere dalla parte di Peltier. Ma dalle alte sfere nessun commento: ne' dalla casa Bianca, ne' dall'FBI, ne' dal Dipartimento di Giustizia.
La domanda piu' ovvia rimane quella piu' semplice: perche' Leonard Peltier e' ancora in carcere?
"Non riesco a dare una risposta", ha detto Kevin Sharp, che e' l'avvocato pro bono di Peltier.
"Questo caso e' cosi' pieno di vizi... tutto cio' non potrebbe accadere mai oggi: hanno nascosto prove balistiche che dimostravano che non era stata l'arma di Leonard a uccidere i due agenti. Per lo meno, ci vorrebbe un altro processo... Non avrebbero nemmeno ottenuto un'incriminazione perche' non avevano prove, tranne che per tre ragazzini che furono spinti a testimoniare di averlo visto e che poi ritrattarono dicendo che erano stati minacciati".
C'era anche un altro elemento: tra i documenti ricevuti da Sharp – e che lo convinsero a difendere Peltier – c'era un memorandum interno dell'FBI, ottenuto tramite una richiesta del Freedom of Information Act, che suggeriva agli avvocati del governo di impiegare tutte le loro risorse per condannare Peltier. Tutti i coimputati erano stati assolti – in un processo diverso – e l'FBI aveva bisogno di un colpevole e Peltier era l'unico rimasto da perseguire.
Un altro memorandum dell'FBI esponeva con maggiori dettagli la strategia dell'FBI per sopprimere l'AIM, e cio' determino' anche la sparatoria.
Ecco in breve che cosa accadde. In un boschetto della proprieta' di Jumping Bull era stato eretto un piccolo accampamento dove si erano rifugiati alcuni anziani timorosi delle azioni di violenza che avvenivano nella riserva di Pine Ridge; alcuni membri dell'AIM erano presenti per proteggerli. Gli agenti entrarono nella proprieta' privata e cominciarono a sparare verso la casa, alcuni membri dell'AIM intervennero e risposero al fuoco: i due agenti e un indiano rimasero uccisi, ma nessuno ricerco' l'uccisore di quest'ultimo.
Il piano dell'agenzia era di "provocare continuamente, arrestare e accusare i membri dell'AIM per tenerli sempre sotto accusa in modo che non potessero protestare contro il loro trattamento".
L'FBI appoggiava il presidente del Consiglio Tribale Dick Wilson e la sua polizia privata, i Guardian of the Oglala Nation. Wilson era favorevole allo sfruttamento minerario anche per interessi personali: i casi di violenza e intimidazione erano all'ordine del giorno. Era in corso una vera e propria guerra civile mai dichiarata tra il governo federale e l'AIM.
"Era una vera politica di sterminio; prendere la terra, i minerali e sbarazzarsi dei nativi... questo e' cio' che il controspionaggio stava facendo".
Il caso di Peltier accadeva pochi anni dopo il "regno" di J. Edgar Hoover all'FBI, un'era segnata dai suoi segreti abusi di potere e dalle tattiche volte a vessare gli attivisti politici nel tentativo di accumulare informazioni sui leader politici (it.wikipedia.org/wiki/J._Edgar_Hoover).
Collegando tutti questi punti, Sharp decise che doveva accettare il caso di Peltier: "Si', lo aiutero'. Lo faro' pro bono... Tutto cio' e' troppo importante. Non si tratta piu' di un indiano. Si tratta della Costituzione".
"Di nuovo: allora perche' Peltier e' ancora in prigione, nonostante tutte le prove schiaccianti riguardo la sua ingiusta condanna?". "Politica", ha detto Sharp. "Per ottenere clemenza, devi coinvolgere l'FBI. Hanno un conflitto intrinseco. Devi coinvolgere l'Ufficio del procuratore degli Stati Uniti. Hanno mentito per farlo finire in prigione. Non diranno: 'Oops, scusa'".
Sharp ha presentato la richiesta di clemenza per Peltier all'amministrazione Biden a luglio.
Non ha ricevuto alcuna risposta.
Jennifer Bendery
Traduzione e adattamento di Naila Clerici
Tratto da: huffpost.com/entry/leonard-peltier-prison-clemency-biden_n_618049f3e4b059d0bfc19e5c, 12-11-2021, con aggiunte ulteriori informazioni.
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Per maggiori informazioni:
- amnestyusa.org/cases/leonard-peltier/. Amnesty International USA ha dedicato un'intera campagna alla liberazione di Peltier. "Non ha piu' possibilita' di ricorrere in appelli", ha detto Justin Mazzola, vicedirettore per la ricerca di Amnesty International USA.
- Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera, Viterbo, 0761353532, centropacevt at gmail.com
- Musso Michela, "Eroe per caso", Tepee 22, 1998, per una storia completa della vicenda; i numeri 8, 12, 15, 19-20, 21, 53, contengono appelli e sue lettere.
- nupge.ca/content/amnesty-calls-obama-grant-leonard-peltier-clemency. Mazzola ha affermato che lui e i suoi colleghi sono rimastati "sorpresi e delusi" quando Obama ha rifiutato di concedere la grazia a Peltier alla fine della sua presidenza.
- Peltier Leonard, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, 2005.
- Matthiessen Peter, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, 1994.
- Scozza Edda, Il coraggio d'essere indiano, Erre Emme, 1996.
- whoisleonardpeltier.info, sito dell'International Leonard Peltier Defense Committee coordinato da Carol Gokee: contact at whoisleonardpeltier.info

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Allegato 2. Scriviamo al Ministro degli Esteri, chiediamogli di adoperarsi per la liberazione di Leonard Peltier

Carissime e carissimi,
proponiamo a chi ci legge di inviare al Ministro degli Affari Esteri la seguente lettera (o un testo analogo):
Al Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Italiana
e per opportuna conoscenza:
al Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana
al Presidente del Parlamento Europeo

"Tutti facciamo parte dell'unica famiglia dell'umanita'.
Noi condividiamo la responsabilita' per la nostra Madre Terra
e per tutti quelli che ci vivono e respirano.
Credo che il nostro compito non sara' terminato
fin quando anche un solo essere umano sara' affamato o maltrattato,
una sola persona sara' costretta a morire in guerra,
un solo innocente languira' in prigione
e un solo individuo sara' perseguitato per le sue opinioni.
Credo nel bene dell'umanita'.
Credo che il bene possa prevalere, ma soltanto se vi sara' un grande impegno.
Impegno da parte nostra, di ognuno di noi, tuo e mio"
(Leonard Peltier)

Oggetto: Proposta di un passo del governo italiano per la concessione della grazia a Leonard Peltier
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Egregio Ministro degli Affari Esteri,
sara' forse gia' al corrente della recente, rilevante iniziativa del Presidente del Parlamento Europeo che alcuni mesi fa ha annunciato pubblicamente - con una conferenza stampa, un video e un tweet - la richiesta al Presidente degli Stati Uniti d'America di concedere la grazia presidenziale che restituisca finalmente la liberta' a Leonard Peltier, l'illustre attivista per i diritti umani e la difesa della Madre Terra nativo americano da 45 anni detenuto innocente, condannato per crimini che non ha mai commesso.
Nel suo tweet del 23 agosto 2021 il Presidente del Parlamento Europeo ha scritto, in italiano e in inglese:
"Inviero' una lettera alle autorita' statunitensi chiedendo clemenza per Leonard Peltier, attivista per i diritti umani dell'American Indian Movement, in carcere da 45 anni.
Spero che le autorita' accolgano il mio invito. I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".
"I will send a letter to the US authorities asking for clemency for Leonard Peltier. A human rights activist of the American Indian Movement, he has been imprisoned for 45 years.
I hope the authorities will take up my invitation. Human rights must be defended always, everywhere".
A sostegno dell'iniziativa del Presidente del Parlamento Europeo si sono espresse innumerevoli personalita', associazioni, istituzioni. Tra esse prestigiosissime personalita' dell'impegno religioso ed istituzionale, morale e civile, culturale ed artistico, come Alessandra Algostino, Laura Boella, don Luigi Ciotti, Giancarla Codrignani, Marinella Correggia, Nando dalla Chiesa, Gregorio de Falco, Paolo Ferrero, Francuccio Gesualdi, Raniero La Valle, Gad Lerner, Sara Michieletto, Luisa Morgantini, Riccardo Orioles, Moni Ovadia, Daniela Padoan, Bianca Pitzorno, Graziella Proto, Anna Puglisi, Annamaria Rivera, Antonia Sani, Mao Valpiana, Guido Viale, padre Alex Zanotelli, e le Sindache ed i Sindaci di vari Comuni d'Italia come Abbadia San Salvatore, Aosta, Baveno, Bologna, Carrara, Chieri, Cuneo, Gorizia, Livorno, Monte San Pietro, Palermo, Pesaro, Pienza, Reggio Calabria, Soriano nel Cimino, Verbania, Vitorchiano.
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Egregio Ministro degli Affari Esteri,
forse ricordera' che la liberazione di Leonard Peltier e' stata richiesta piu' volte gia' nel corso degli scorsi decenni non solo da prestigiose organizzazioni umanitarie come Amnesty International e Human Rights Watch, ma anche da autorevolissume personalita' - benemerite dell'umanita' intera - come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Shirin Ebadi, Rigoberta Menchu', Desmond Tutu, ed altri illustri Premi Nobel per la Pace.
Un appello di Nelson Mandela, un appello di madre Teresa di Calcutta, dovrebbe essere ascoltato da ogni persona di volonta' buona come da ogni istituzione preposta al bene comune.
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Egregio Ministro degli Affari Esteri,
forse sapra' anche che la medesima richiesta di liberazione di Leonard Peltier e' stata espressa gia' da decenni dal Parlamento Europeo con due risoluzioni del 1994 e del 1999.
Trascriviamo qui di seguito integralmente la Risoluzione del Parlamento Europeo dell'11 febbraio 1999 (pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. C 150 del 28/05/1999 pag. 0384, B4-0169, 0175, 0179 e 0199/99):
"Risoluzione sul caso di Leonard Peltier
Il Parlamento europeo,
- vista la sua risoluzione del 15 dicembre 1994 sulla grazia per Leonard Peltier (GU C 18 del 23.1.1995, pag. 183),
A. considerando il ruolo svolto da Leonard Peltier nella difesa dei diritti dei popoli indigeni,
B. considerando che Leonard Peltier e' stato condannato nel 1977 a due ergastoli dopo essere stato estradato dal Canada, benche' non vi fosse alcuna prova della sua colpevolezza,
C. considerando che Amnesty International ha ripetutamente espresso le proprie preoccupazioni circa l'equita' del processo che ha condotto alla condanna di Leonard Peltier,
D. considerando che il governo degli Stati Uniti ha ormai ammesso che gli affidavit utilizzati per arrestare e estradare Leonard Peltier dal Canada erano falsi e che il Pubblico ministero statunitense Lynn Crooks ha affermato che il governo degli Stati Uniti non aveva alcuna prova di chi aveva ucciso gli agenti,
E. considerando che dopo 23 anni trascorsi nei penitenziari federali, le condizioni di salute di Leonard Peltier si sono seriamente aggravate e che secondo il giudizio di specialisti la sua vita potrebbe essere in pericolo se non ricevera' adeguate cure mediche,
F. considerando che le autorita' penitenziarie continuano a negargli adeguate cure mediche in violazione del diritto umanitario internazionale e i suoi diritti costituzionali,
G. rilevando che Leonard Peltier ha esaurito tutte le possibilita' di appello concessegli dal diritto statunitense,
1. insiste ancora una volta affinche' venga concessa a Leonard Peltier la grazia presidenziale;
2. insiste affinche' Leonard Peltier sia trasferito in una clinica dove possa ricevere le cure mediche del caso;
3. ribadisce la sua richiesta di un'indagine sulle irregolarita' giudiziarie che hanno portato alla reclusione di Leonard Peltier;
4. incarica la sua delegazione per le relazioni con gli Stati Uniti di sollevare il caso di Leonard Peltier iscrivendolo all'ordine del giorno del prossimo incontro con i parlamentari americani;
5. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Congresso statunitense e al Presidente degli Stati Uniti d'America".
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Egregio Ministro degli Affari Esteri,
sapra' forse anche che in occasione del recente incontro del G20 a Roma alcuni movimenti democratici, e con essi molte cittadine e molti cittadini, hanno sollecitato il Presidente del Consiglio dei Ministri del nostro paese a rappresentare personalmente al Presidente statunitense l'opportunita' di concedere la grazia a Leonard Peltier.
Ignoriamo ovviamente se nei colloqui riservati intercorsi tra il capo di governo italiano ed il presidente americano tale tema sia stato posto, ma ragione e sentimento ci inducono a ritenere che cosi' possa essere stato e che comunque nella sua pur breve permanenza in Italia il Presidente Biden sia stato informato dalla stessa rappresentanza diplomatica del suo paese del vasto e crescente movimento di solidarieta' che nel nostro paese si e' espresso per la concessione della grazia a Leonard Peltier.
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Egregio Ministro degli Affari Esteri,
la vicenda di Leonard Peltier puo' essere riassunta brevemente: nato a Grand Forks, nel North Dakota, il 12 settembre 1944, attivista dell'American Indian Movement per i diritti umani dei nativi americani e in difesa della Madre Terra, nel 1977 fu condannato a due ergastoli in un processo-farsa sulla base di presunte prove e presunte testimonianze dimostratesi false; da allora e' ancora detenuto, sebbene la sua innocenza sia ormai universalmente riconosciuta (gli stessi suoi accusatori e giudici responsabili della sua scandalosa ed assurda condanna hanno in prosieguo di tempo ammesso che le cosiddette "prove" e le cosiddette "testimonianze" erano false). Anche dal carcere ha continuato ad impegnarsi per i diritti umani di tutti gli esseri umani e in difesa della Madre Terra, sostenendo e promuovendo molte iniziative educative ed umanitarie, a cui ha affiancato un'apprezzata attivita' di pittore, poeta, scrittore.
Per ulteriori informazioni si veda di Leonard Peltier, Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999 (in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005); e tra le opere su Leonard Peltier: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994; Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano, Erre Emme, Pomezia 1996; Michael Koch, Michael Schiffmann, Ein leben fur Freiheit. Leonard Peltier und der indianische Widerstand, TraumFaenger Verlag, Hohenthann 2016.
Si puo' utilmente consultare anche il sito dell'"International Leonard Peltier Defense Committee": www.whoisleonardpeltier.info
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Egregio Ministro degli Affari Esteri,
il dettato della Costituzione della Repubblica Italiana, corroborato dagli impegni assunti con la partecipazione all'Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu) e all'Unione Europea (Ue), impegna il nostro paese alla difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani: orbene, non vi e' dubbio che una detenzione di 45 anni imposta a un uomo innocente, a un difensore dei diritti umani e del mondo vivente, sia una flagrante violazione dei diritti umani.
Ergo: la stessa legge fondamentale del nostro paese ci chiede di adoperarci per la sua liberazione, cosi' come per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
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Egregio Ministro degli Affari Esteri,
vorremmo pertanto sollecitare una sua iniziativa, un passo del governo italiano per la concessione della grazia a Leonard Peltier.
Come ha scritto il Presidente del Parlamento Europeo, "Human rights must be defended always, everywhere", "I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".
Confidando nella sua attenzione e nel suo impegno, augurandole ogni bene,
firma, luogo e data
Recapiti postale, telefonico ed email del mittente
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Gli indirizzi cui inviare la lettera sono i seguenti:
- al Ministro degli Esteri: gabinetto at esteri.it, sg.segreteria at esteri.it, SGUDC at esteri.it,
- al Presidente del Consiglio dei Ministri: presidente at pec.governo.it, segrcd at governo.it, chigicomunicazione at governo.it, uscm at palazzochigi.it, segrgen at governo.it,
- al Presidente del Parlamento Europeo: president at ep.europa.eu, lorenzo.mannelli at ep.europa.eu, armelle.douaud at ep.europa.eu, barbara.assi at ep.europa.eu, helene.aubeneau at ep.europa.eu, marco.canaparo at ep.europa.eu, fabrizia.panzetti at ep.europa.eu, michael.weiss at ep.europa.eu, luca.nitiffi at ep.europa.eu, matea.juretic at ep.europa.eu, francesco.miatto at ep.europa.eu, barbara.hostens at ep.europa.eu, monica.rawlinson at ep.europa.eu, beate.rambow at ep.europa.eu, laetitia.paquet at ep.europa.eu, nicola.censini at ep.europa.eu, arnaud.rehm at europarl.europa.eu, julien.rohaert at europarl.europa.eu, jose.roza at ep.europa.eu, roberto.cuillo at ep.europa.eu, silvia.cagnazzo at ep.europa.eu, eulalia.martinezdealosmoner at ep.europa.eu, iva.palmieri at europarl.europa.eu, tim.allan at ep.europa.eu, andrea.maceirascastro at ep.europa.eu, angelika.pentsi at ep.europa.eu,
- per conoscenza al Comitato internazionale di difesa di Leonard Peltier: contact at whoisleonardpeltier.info,
- per conoscenza alle associazioni democratiche promotrici di questa iniziativa: bigoni.gastone at gmail.com, nepi1.anpi at gmail.com, centropacevt at gmail.com,
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Grazie per quanto vorrete fare.

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Allegato 3. Alcuni siti utili

- International Leonard Peltier Defense Committee: www.whoisleonardpeltier.info
- Centro studi americanistici "Circolo Amerindiano": www.amerindiano.org
- Il Cerchio, coordinamento di sostegno ai/dai nativi americani: www.associazioneilcerchio.it
- Soconas Incomindios, comitato di solidarieta' con i nativi americani: www.soconasincomindios.it

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