[Nonviolenza] Telegrammi. 4175



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4175 del 24 luglio 2021
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Anche Gianni Alioti con don Luigi Ciotti, Nando dalla Chiesa, Gad Lerner, Luisa Morgantini, padre Alex Zanotelli e tante altre persone per la liberazione di Leonard Peltier
2. "Il diritto alla salute e all'assistenza. La situazione nell'Alto Lazio oggi". Un incontro con Vito Ferrante
3. "Centri studi, biblioteche, musei e siti internet americani ed internazionali per la documentazione sulle lotte degli indiani d'America oggi". Un incontro di studio a Viterbo con Paolo Arena
4. Benito D'Ippolito: Un ricordo di Paolo Finzi (2020)
5. Benito D'Ippolito: Nosco (2020)
6. Ricordando Alex Langer e Paolo Finzi, costruttori di ponti, combattenti nonviolenti per la liberazione dell'umanita' (2020)
7. Segnalazioni librarie
8. La "Carta" del Movimento Nonviolento
9. Per saperne di piu'

1. INIZIATIVE. ANCHE GIANNI ALIOTI CON DON LUIGI CIOTTI, NANDO DALLA CHIESA, GAD LERNER, LUISA MORGANTINI, PADRE ALEX ZANOTELLI E TANTE ALTRE PERSONE PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Crescono le adesioni all'iniziativa per la liberazione di Leonard Peltier promossa da personalita' come don Luigi Ciotti, Nando dalla Chiesa, Gad Lerner, Luisa Morgantini, padre Alex Zanotelli
Cresce ogni giorno il numero delle personalita' della cultura, delle istituzioni, dell'impegno morale e civile, della solidarieta', che stanno scrivendo al Presidente del Parlamento Europeo, on. David Sassoli, per chiedere un'iniziativa europea per la liberazione di Leonard Peltier.
Tra le adesioni al'appello per la liberazione di Leonard Peltier delle ultime ore segnaliamo anche quella di Gianni Alioti, prestigiosa figura del movimento sindacale, dell'impegno per la pace e della solidarieta' internazionale, Genova.
Tra le altre prime adesioni all'iniziativa ricordiamo in particolare anche quelle di: Maurizio Acerbo, gia' deputato e attuale segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea; Vittorio Agnoletto, medico e attivista, gia' parlamentare europeo; Mario Agostinelli, presidente dell’"Associazione Laudato si', un'Alleanza per il clima, la cura della Terra, la giustizia sociale"; Fabio Alberti, fondatore di "Un ponte per..."; Giacomo Alessandroni, docente e attivista di Peacelink, Pesaro; Alessandra Algostino, professoressa ordinaria di Diritto costituzionale; Rocco Altieri, docente, saggista, direttore dei "Quaderni Satyagraha"; Francesco Andreini, Siena; Francesco Baicchi, del comitato esecutivo del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale; Emanuela Baliva, Reti di Pace; Angelo Baracca, professore di Fisica, Universita' di Firenze; Daniele Barbieri, giornalista e saggista; Rosanna Barzan, presidente del Centro Documentazione Pace di Ivrea (To); Cristina Bassi, Dosolo (Mn); Emanuele Bellato (direttore) e la redazione de "Il Popolo Veneto" (giornale italiano antifascista fondato nel 1921); Giuliana Beltrame, sociologa e attivista, Padova; Fausto Benuzzi, Bologna; Piero Bernocchi, portavoce nazionale COBAS - Confederazione dei comitati di base; Silvia Berruto, giornalista di pace, da sempre impegnata in iniziative di pace, solidarieta', nonviolenza; Carla Bertolotti, anche come portavoce del Comitato "vivere bene la macchia" di S. Stefano Magra; Norma Bertullacelli, figura di riferimento del movimento pacifista a Genova; Moreno Biagioni, Firenze; Elisa Bianchini, delegata sindacale USB - Unione Sindacale di Base, Viterbo; Giovanni Bianco, giurista, professore universitario; Mauro Biani, vignettista de La Repubblica, L'Espresso, Azione Nonviolenta; Marco Boato, sociologo e saggista, gia' deputato e senatore; Michele Boato, ecologista, gia' deputato e consigliere regionale, Venezia-Mestre; Laura Boella, illustre filosofa e docente universitaria, Milano; Sista Bramini, Roma; Antonio Bruno, gia' consigliere comunale di Genova; Valentina Bruno, associazione "Erinna", Viterbo; Emanuela Bussolati, autrice di libri per l'infanzia; Augusto Cacopardo, antropologo; Elena Camino, docente, ricercatrice, saggista; Antonella Cammarota, professoressa ordinaria di Sociologia Politica, Dipartimento Cospecs Universita' di Messina; Mariella Cao, insegnante, pacifista, animatrice del comitato "Gettiamo le basi"; Francesco Domenico Capizzi, presidente dell'organizzazione di volontariato "Scienza Medicina Istituzioni Politica Societa'"; Alessandro Capuzzo, "Comitato pace, convivenza e solidarieta' Danilo Dolci" di Trieste; Elisabetta Caroti, Roma; Giorgio Carpi, Centro nuovo modello di sviluppo, Vecchiano (Pisa); Maria Luigia Casieri, preside, Viterbo; Pilar Castel, autrice e attrice No War; Antonio Catozzi, insegnante; Augusto Cavadi, direttore della Casa dell'equita' e della bellezza, Palermo; Alessandra Ceresa, Corbetta; Raimondo Chiricozzi, presidente del comitato provinciale Aics di Viterbo; don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e di Libera, una delle figure piu' illustri della cultura e della prassi della pace e della solidarieta'; Giancarla Codrignani, saggista e deputata emerita; Valerio Colombaroli, Bussoleno (To); Marinella Correggia, giornalista e saggista; Renato Corsetti, linguista ed esperantista; Ottavio D’Alessio Grassi, attivista e scrittore; Nando Dalla Chiesa, sociologo, scrittore, gia' sottosegretario, senatore e deputato, una delle figure piu' illustri della lotta contro i poteri criminali; Paolo D'Arpini, testimone dell'ecologia profonda, della spiritualita' laica, del bioregionalismo; Claudia Dauru', Firenze; Giuseppe Deiana, scrittore; don Vitaliano Della Sala, parrocchia Santi Pietro e Paolo, Mercogliano (Av); Andrea De Lotto, insegnante e storico animatore del comitato italiano di solidarieta' con Leonard Peltier; Carla Dentella, coop. Dar casa, Milano; Nunzio D'Erme, Osservatorio Repressione; Heinz Dieterich, coordinatore CTS-UAM-WARP; Tommaso Di Francesco, condirettore de "Il manifesto"; Mario Di Marco, referente Servizio Civile della Caritas diocesana di Viterbo; Franco Dinelli, ricercatore CNR, consigliere nazionale di Pax Christi; Italo Di Sabato, Osservatorio Repressione; Nicoletta Dosio, insegnante in pensione, storica militante per la giustizia sociale e la difesa della natura, per i diritti umani ed i beni comuni, Bussoleno (To); Luciano Dottarelli, gia' sindaco di Bolsena, docente, saggista, promotore del Club per l'UNESCO Viterbo Tuscia; fratel Guido Dotti, Monastero di Bose, Magnano (Biella); Gabriella Falcicchio, researcher Dip. Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione dell'Universita' degli Studi di Bari "Aldo Moro"; Sergio Falcone, poeta; Luigi Fasce, presidente del Circolo Giustizia e liberta' "Guido Calogero e Aldo Capitini" di Genova; Vito Ferrante, presidente dell'"Associazione familiari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia" (Afesopsit); Paolo Ferrero, vicepresidente del partito della Sinistra Europea, gia' Ministro della Repubblica italiana; Antonio Filippi, gia' sindacalista Cgil in pensione, Canepina (VT); Pierina Folci, Milano; Gabriele Gabrieli, Mantova; Angelo Gaccione, scrittore, direttore di "Odissea", Milano; Rosanna Garavaglia, gruppo ecumenico diocesi di Milano; Maria Gerli, Milano; Francuccio Gesualdi, Centro Nuovo Modello di Sviluppo; Luigi Giario, scrittore e volontario, dell’associazione culturale Amici di Adriana Zarri, Torino; Sergio Giovagnoli, Arci; Sergio Golinelli, coordinatore di Sinistra Italiana della provincia di Ferrara; Franca Grasselli, Reggio Emilia; Gabriella Grasso, Milano; Giorgio Grimaldi, docente universitario, Genova; Gianpiero Grulla, socio banca etica, Milano; Paolo Grulla, Gruppo Acquisto Solidale, Milano; Maurizio Gubbiotti, Legambiente; Carlo Gubitosa, saggista e mediattivista; Salvatore Izzo, direttore di "Faro di Roma" e presidente dell'associazione Padre Virginio Rotondi per un giornalismo di pace; Monica Lanfranco, giornalista; Liliana e Giuseppe Lastella, associazione La tenda, Milano; Raniero La Valle, giornalista e saggista, gia' deputato e senatore, una delle figure piu' autorevoli della cultura della pace; Pietro Lazagna, figura storica dell'impegno educativo e civile; Gad Lerner, giornalista e saggista; Franco Limardi, scrittore e insegnante, Viterbo;  Antonella Litta, dell'Associazione italiana medici per l'ambiente; Pierpaolo Loi, insegnante, Cagliari; Eugenio Longoni, Milano; Francesco Lucat, segretario regionale di Rifondazione Comunista, Valle d'Aosta; Daniele Lugli, gia' Difensore civico della Regione Emilia-Romagna; Romualdo Luzi, bibliotecario e storico; Ettore Macchieraldo, falegname, Roppolo (Biella); Maria Immacolata Macioti, sociologa, docente universitaria; Gigi Malabarba, gia' senatore; Giovanni Mandorino, Pisa; Nicoletta Manuzzato, giornalista; Fausto Marchesi, Milano; Flavio Marcolini, insegnante, tra gli animatori del Centro di ricerca nonviolenta di Brescia; Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink, Taranto; Gian Marco Martignoni, CGIL Varese; Mariateresa Martini, educatrice e scrittrice, Moniga del Garda (Bs); Francesco Martone, gia' senatore; Alfonso Marzocchi; Tomasina Massa, Sassari; Mirko Mazzali, avvocato, consigliere comunale di Milano; Vittorio Mazzone, presidente sezione ANPI di Afragola e Casoria; Dario Mencagli, docente, cooperante internazionale; Giansandro Merli, giornalista; Sandro Mezzadra, docente universitario; Carlo Mezzetti, avvocato, Viterbo; Enrico Mezzetti, presidente Anpi Viterbo; Alessandro Michelucci, direttore della rivista "La causa dei popoli"; Sara Michieletto, primo violino dell'orchestra del teatro "La Fenice" di Venezia, impegnata da sempre nella solidarieta'; Vincenzo Miliucci, Cobas; Matilde Mirabella, traduttrice, giornalista e attivista; Cristina Mirra, Milano; Pino Missori, Barbarano Romano (Vt); Giampiero Monaca, maestro elementare; Gianfranco Monaca, scrittore, sociologo e animatore sociale; Gabriella Montalto, Milano; Pierangelo Monti, presidente del MIR - Movimento Internazionale della Riconciliazione; Luisa Morgantini, gia' vicepresidente del Parlamento Europeo; Luciano Muhlbauer, gia' consigliere regionale della Lombardia; Carmelo Musumeci, ergastolano scrittore; Francesca Nava, giornalista; Amalia Navoni, educatrice e attivista per i diritti umani e i beni comuni, Coordinamento Nord Sud del mondo; Nicoletta Negri, insegnante; Franca Niccolini, del Mir-Movimento Nonviolento di Torino; Alfio Nicotra, presidente nazionale di "Un Ponte Per"; Raffaella Noseda, Mazzo di Rho; don Gianni Novelli, una delle piu' luminose figure dell'impegno per la pace, anche a nome del Cipax; Mufutau Abiola Oguntimirin, figura storica dell'impegno di pace e di solidarieta' a Viterbo; Riccardo Orioles, giornalista e militante antimafia; Graziella Osellame, Milano; Moni Ovadia, attore, cantante, musicista e scrittore; Daniela Padoan, scrittrice, presidente dell'associazione "Laudato si’ - Un'alleanza per il clima, la Terra e la giustizia sociale", socia fondatrice dell'Associazione Diritti e Frontiere (ADIF), Milano; Vittorio Pallotti, presidente onorario del Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale - CDMPI; Marco Palombo, attivista della "Rete No War" di Roma; Luca Paolocci, responsabile legale USB - Unione Sindacale di Base, Viterbo; Pancho Pardi, docente universitario, gia' senatore; Paola Parisi; Maria Luisa Paroni, della Comunita' "Laudato si'" di Viadana e Marcaria (Mn); Beppe Pavan, animatore del gruppo Uomini in cammino, Pinerolo (To); Rita Pelusio, attrice; Gianni Penazzi, Mir-Movimento Nonviolento, Lugo (Ra); Maria Speranza Perna, docente in pensione, Napoli; Marcello Pesarini, coordinamento provinciale di Sinistra Italiana, Ancona; Emanuela Petrolati, insegnante; Enrico Peyretti, saggista e peace-researcher; Giorgio Piacentini, gia' dirigente Bankitalia e presidente Cipax - centro interconfessionale per la pace, Roma; Anita Pirovano, consigliera comunale di Milano; Francesco Pistolato, cofondatore del Centro Interdipartimentale di Ricerca "Irene" dell'Universita' di Udine; Bianca Pitzorno, scrittrice; Alessandro Pizzi, gia' sindaco di Soriano nel Cimino, docente di matematica e fisica, volontario nel carcere di Viterbo; Lorenzo Poli, redattore di "Pressenza"; Anna Polo, impegnata da decenni per la pace e la nonviolenza; Giuliano Pontara, filosofo, uno dei massimi studiosi della nonviolenza, Stoccolma; Roberto Porfiri, Roma; Graziella Proto, giornalista e militante antimafia, direttrice di "Le Siciliane – Casablanca"; Giannozzo Pucci, ecologista nonviolento, editore, Firenze; Pasquale Pugliese, docente, saggista, segreteria nazionale del Movimento Nonviolento; Anna Puglisi, Centro Impastato, Palermo; Stefania Quadri Huber, Zurigo; Piercarlo Racca, figura storica del Movimento Nonviolento; Fabio Ragaini, Poggio San Marcello (Ancona); Rosa Riboldi, Associazione Coordinamento Pace Cinisello Balsamo; Maria Teresa Rigamonti, Milano; Valentina Ripa, ricercatrice universitaria, attivista per i diritti umani; Alberto Risi, Milano; Rodrigo Andrea Rivas, economista, gia' direttore di "Radio Popolare" di Milano; Annamaria Rivera, antropologa; Basilio Rizzo, storico consigliere comunale di Milano; Lucia Rojas, dell'associazione italo-cilena ALPIANDES; Guido Rossi, Usmate Velate (MB); padre Filippo Rota Martir, Brescia; Angelita Russo, dottoressa; Giovanni Russo Spena, gia' deputato e senatore; Marina Salvadori, Milano; Brunetto Salvarani, teologo, Carpi; Giuseppina Sangalli, Marta (Vt); Antonia Sani, WILPF Italia; Carlo Sansonetti, presidente dell'associazione "Sulla strada" che ha progetti di promozione per popolazioni native in Guatemala; Umberto Santino, Centro Impastato, Palermo; Romolo Santoni, Centro Studi Americanistici "Circolo Amerindiano", Perugia; Mauro Sarnari, docente, impegnato nell'Anpi, nell'Unicef, nei movimenti di pace e di solidarieta', Viterbo; Roberto Savio, prestigioso giornalista e attivista per la giustizia sociale e climatica, animatore di "OtherNews"; Alfredo Scardina, docente; Gino Scarsi, artigiano e artista di forte impegno morale e civile, pacifista ed ecologista; Manlio Schiavo, docente a riposo, Bagheria; Maurizio Sgarzi, Percorsi di pace - Casa per la pace La Filanda, Casalecchio di Reno (Bo); Chiara Silva, Reggio Emilia; Peppe Sini, Viterbo; Marco Sioli, americanista; Matteo Soccio, vicepresidente del Forum per la Pace e i Diritti Umani, Vicenza; Gianni Sofri, gia' Professore di storia all'Universita' di Bologna; Piero Soldini, CGIL nazionale; Alfredo Somoza, presidente dell'ICEI; Francesca Spurio, attrice, animatrice culturale, attivista; Anna Grazia Stammati, presidente del CESP (Centro studi scuola pubblica); Patrizia Sterpetti, antropologa, a nome di tutta la sezione italiana di WILPF; Giovanna Taglialatela, docente; Gianni Tamino, biologo, gia' parlamentare europeo; Veronica Tarozzi, docente e giornalista; Gianni Tognoni, segretario del Tribunale permanente dei diritti dei popoli; Roberto Antonio Tomaello, ex-attore di prosa, ex-insegnante di linguaggio teatrale, ex-organizzatore culturale, Genova; Ada Tomasello, impegnata nei movimenti per la pace, i diritti delle donne, la solidarieta' concreta e nel sindacalismo di base; Walter Tosches, psicologo; Marco Trulli, curatore e operatore culturale, Arci Viterbo; Michelangelo Tumini, coordinatore di Sinistra Italiana, circolo di Osimo, Offagna, Castelfidardi, Loreto; Fiorella Turci, insegnante; Olivier Turquet, educatore ed editore, coordinatore di "Pressenza"; Laura Tussi, giornalista e scrittrice; Milena Valli, Sondrio; Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento; Tiziana Valpiana, gia' deputata e senatrice; Leonardo Varvaro, docente universitario, Viterbo; Shendi Veli, attivista e giornalista; Lina  Ventura, Casalecchio di Reno (Bo); Antonio Vermigli, direttore della rivista della Rete Radie' Resch "In dialogo"; Guido Viale, sociologo e saggista; Antonio Vigilante, docente, pedagogista, scrittore, studioso della nonviolenza; Giulio Vittorangeli, figura storica della solidarieta' internazionale; Javi Xavi; Francesco Zanchini, gia' ordinario di diritto canonico nella facolta' di Giurisprudenza dell'Universita' di Teramo; Mauro Zanella, "Mani Rosse Antirazziste"; padre Alex Zanotelli, missionario comboniano; Luisa Zanotelli, del coordinamento delle associazioni pacifiste roveretane; Rina Zardetto, Correggio (RE); Silvia Zaru, musicista e insegnante; Franco Zunino, presidente ARCI provinciale Savona.
Tra le prime adesioni di esperienze associative ed informative segnaliamo: "Associazione familiari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia" (Afesopsit); l'Associazione Italia-Nicaragua di Viterbo; l'"Associazione italo-cilena ALPIANDES", l'"Associazione Peppino Impastato e Adriana Castelli" di Milano; la Casa per la Pace di Vicenza; "Centro Gandhi", Pisa; Cipax - Centro interconfessionale per la pace, Roma; Centro Studi Americanistici "Circolo Amerindiano", Perugia; Circolo Vegetariano VV. TT.; "Comitato pace, convivenza e solidarieta' Danilo Dolci" di Trieste; Cobas - Confederazione dei Comitati di Base; il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo; il Comitato "Nepi per la pace"; il Comitato "Vivere bene la macchia" di S. Stefano Magra; Il "Coro di Micene" di Milano; la redazione de "Il giornaletto di Saul"; la redazione de "Il Popolo Veneto” (giornale italiano antifascista fondato nel 1921); la redazione de "La nonviolenza e' in cammino"; "Linea indipendente", gruppo ecologista, nonviolento e libertario, Calcinato (Bs); "Mani Rosse Antirazziste"; "Notiziario dell'Accademia apuana della pace"; "Osservatorio Repressione"; "Parallelo Palestina"; la redazione di "Pressenza"; l'associazione "Respirare" di Viterbo; "Reti di Pace", "Teatro in Natura"; USB - Unione Sindacale di Base, Viterbo; WILPF Italia.
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Il messaggio di don Luigi Ciotti
"Appello al Presidente del parlamento europeo Sassoli per la liberazione dell’attivista Leonard Peltier
Egregio David Sassoli,
insieme a tanti altri mi rivolgo a lei come esempio di una buona politica, promotrice e custode dei diritti umani, civili, sociali affinche' l'Unione Europa eserciti la sua autorita' morale in favore della liberazione di Leonard Peltier, difensore dei nativi americani ingiustamente incarcerato dal 1977 in seguito a un processo basato su accuse infondate.
Confidando nella Sua sensibilita' umana e politica, mi auguro che l'Unione Europea si schieri in modo piu' possibile unanime denunciando questo sopruso e invitando il governo degli Stati Uniti a porre rimedio all'intollerabile ingiustizia.
Luigi Ciotti".
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Un invito ad ogni persona di volonta' buona e ad ogni associazione democratica
Invitiamo ogni persona di volonta' buona ed ogni associazione democratica a scrivere al Presidente del Parlamento Europeo.
Qui di seguito un possibile canovaccio di lettera, con alcuni indirizzi di posta elettronica utili per l'invio:
Al Presidente del Parlamento Europeo, on. David Sassoli
e-mail personale: president at ep.europa.eu
e-mail della segreteria: lorenzo.mannelli at ep.europa.eu; armelle.douaud at ep.europa.eu; barbara.assi at ep.europa.eu; helene.aubeneau at ep.europa.eu; marco.canaparo at ep.europa.eu; fabrizia.panzetti at ep.europa.eu; michael.weiss at ep.europa.eu; luca.nitiffi at ep.europa.eu; matea.juretic at ep.europa.eu; francesco.miatto at ep.europa.eu; barbara.hostens at ep.europa.eu; monica.rawlinson at ep.europa.eu; beate.rambow at ep.europa.eu; laetitia.paquet at ep.europa.eu; nicola.censini at ep.europa.eu; arnaud.rehm at europarl.europa.eu; julien.rohaert at europarl.europa.eu; jose.roza at ep.europa.eu; roberto.cuillo at ep.europa.eu; silvia.cagnazzo at ep.europa.eu; eulalia.martinezdealosmoner at ep.europa.eu; iva.palmieri at europarl.europa.eu; tim.allan at ep.europa.eu; andrea.maceirascastro at ep.europa.eu; angelika.pentsi at ep.europa.eu;
Egregio Presidente del Parlamento Europeo,
vorremmo sollecitare Lei, e tramite Lei il Parlamento Europeo e con esso l'intera Unione Europea, ad una iniziativa umanitaria per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista per i diritti umani dei nativi americani, vittima di una spietata persecuzione politica, dal 1977 ingiustamente detenuto dopo un processo-farsa in cui gli sono stati attribuiti delitti che non ha commesso.
Confidando in un sollecito riscontro, distinti saluti,
firma, luogo e data, indirizzo del mittente
Naturalmente vi saremmo grati se inviaste in copia le vostre lettere o dichiarazioni di solidarieta' per Leonard Peltier anche al nostro indirizzo di posta elettronica: centropacevt at gmail.com , cosi' come ai mezzi d'informazione ed alle altre interlocutrici ed agli altri interlocutori che riterrete opportuno informare o esortare a partecipare.
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Una minima notizia su Leonard Peltier
Di seguito una minima notizia su Leonard Peltier e l'indicazione del sito internet di riferimento per la solidarieta' a livello internazionale
Leonard Peltier e' nato a Grand Forks, nel North Dakota, il 12 settembre 1944; attivista dell'American Indian Movement che si batte per i diritti umani dei nativi americani, nel 1977 fu condannato a due ergastoli in un processo-farsa sulla base di presunte prove e presunte testimonianze successivamente dimostratesi artefatte, inattendibili, revocate e ritrattate dagli stessi ostensori. Da allora e' ancora detenuto, sebbene la sua innocenza sia ormai palesemente riconosciuta. Di seguito riportiamo una breve nota di presentazione di un suo libro edito in Italia nel 2005: "Accusato ingiustamente dal governo americano – ricorrendo a strumenti legali, paralegali e illegali – dell'omicidio di due agenti dell'FBI nel 1975 (un breve resoconto tecnico della farsa giudiziaria e' affidato all'ex ministro della giustizia degli Stati Uniti Ramsley Clark, autore della prefazione), Peltier, al tempo uno dei leader di spicco dell'American Indian Movement (AIM), marcisce in condizioni disumane in una prigione di massima sicurezza da quasi trent'anni. Nonostante la sua innocenza sia ormai unanimemente sostenuta dall'opinione pubblica mondiale, nonostante una campagna internazionale in suo favore che ha coinvolto il Dalai Lama, Nelson Mandela, il subcomandante Marcos, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Robert Redford (che sulla vicenda di Peltier ha prodotto il documentario Incident at Oglala), Oliver Stone, Howard Zinn, Peter Matthiessen, il Parlamento europeo e Amnesty International, per il governo americano il caso del prigioniero 89637-132 e' chiuso. Non sorprende dunque che Peltier sia divenuto un simbolo dell'oppressione di tutti i popoli indigeni del mondo e che la sua vicenda abbia ispirato libri (Nello spirito di Cavallo Pazzo di Peter Matthiessen), film (Cuore di tuono di Michael Apted, per esempio) e canzoni (i Rage Against the Machine hanno dedicato a lui la canzone Freedom). In parte lucidissimo manifesto politico, in parte toccante memoir, questa e' la straordinaria storia della sua vita, raccontata per la prima volta da Peltier in persona. Una meravigliosa testimonianza spirituale e filosofica che rivela un modo di concepire la vita, ma soprattutto la politica, che trascende la dialettica tradizionale occidentale e i suoi schemi (amico-nemico, destra-sinistra e cosi' via): i nativi la chiamano la danza del sole" (dalla scheda di presentazione del libro di Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, 2005, nel sito della casa editrice: fazieditore.it).
Opere di Leonard Peltier: La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, 2005.
Opere su Leonard Peltier: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, 1994; Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano, Erre Emme, 1996.
Il sito dell'"International Leonard Peltier Defense Committee": www.whoisleonardpeltier.info
Alcuni altri libri utili per approfondire: Alce Nero, La sacra pipa, Rusconi, Milano 1986, 1993; Bruno Bouchet (a cura di), Wovoka. Il messaggio rivoluzionario dei nativi americani, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze 1982; Dee Brown, Seppellite il mio cuore a Wounded Knee, Mondadori, Milano 1972, 1977; Vine Deloria jr., Custer e' morto per i vostri peccati, Jaca Book, Milano 1972, 1977; Raymond J. DeMaille (a cura di), Il sesto antenato. I testi originali egli insegnamenti di Alce Nero, Xenia, Milano 1996; Charles Hamilton (a cura di), Sul sentiero di guerra. Scritti e testimonianza degli indiani d'America, Feltrinelli, Milano 1956, 1960; Diana Hansen (a cura di), Indiani d'America. Identita' e memoria collettiva nei documenti della nuova resistenza indiana, Savelli, Roma 1977; Philippe Jacquin, Storia degli indiani d'America, Mondadori, Milano 1977; Franco Meli (a cura di), Parole nel sangue. Poesia indiana americana contemporanea, Mondadori, Milano 1991; Messaggio degli Irochesi al mondo occidentale. Per un risveglio della coscienza, la Fiaccola, Ragusa 1986, 1989; Nando Minnella, Pascoli d'asfalto. Poesia & cultura degli indiani d'America, Rossi e Spera Editori, Roma 1987; Nando Minnella, Michele Morieri, Indiani oggi. La Resistenza indiana oggi: documenti e testimonianze, Gammalibri, Milano 1981; John G. Neihardt, Alce Nero parla, Adelphi, Milano 1968, Mondadori, Milano 1973, 1977; William W. Newcomb jr., Gli indiani del Nord-America, Il Bagatto, Roma 1985; Scritti e racconti degli indiani americani, raccolti da Shirley Hill Witt e Stan Steiner, Jaca Book, Milano 1974, 1992; Stan Steiner, Uomo bianco scomparirai, Jaca Book, Milano 1977, 1994.

2. INCONTRI. "IL DIRITTO ALLA SALUTE E ALL'ASSISTENZA. LA SITUAZIONE NELL'ALTO LAZIO OGGI". UN INCONTRO CON VITO FERRANTE

Si e' svolto mercoledi' 21 luglio 2021 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" un incontro di riflessione sul tema: "Il diritto alla salute e all'assistenza. La situazione nell'Alto Lazio oggi".
L'incontro si e' svolto nel piu' assoluto rispetto delle misure di protezione anti-covid.
All'incontro ha preso parte Vito Ferrante, presidente dell'"Associazione familiari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia" (Afesopsit).
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Una breve notizia su Vito Ferrante
Vito Ferrante, persona di straordinario rigore morale e di sconfinata generosita', e' il presidente e l'anima dell'"Associazione familiari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia" (Afesopsit), una fondamentale esperienza di solidarieta', di partecipazione, di democrazia, di difesa nitida e intransigente dei diritti umani. Gia' consigliere comunale di Viterbo, apprezzatissimo scultore, presidente della Consulta dipartimentale per la salute mentale della Asl di Viterbo, Vito Ferrante e' una delle personalita' piu' stimate nell'ambito del volontariato e dell'impegno sociale e civile, promotore di innumerevoli iniziative di solidarieta' concreta, diuturnamente impegnato nel recare aiuto a chi piu' ne ha bisogno; e' a Viterbo un luminoso punto di riferimento per la societa' civile, per le esperienze di solidarieta' e di liberazione, per i movimenti democratici, per i servizi pubblici impegnati nell'assistenza rispettosa e promotrice della dignita' e dei diritti umani.

3. INCONTRI. "CENTRI STUDI, BIBLIOTECHE, MUSEI E SITI INTERNET AMERICANI ED INTERNAZIONALI PER LA DOCUMENTAZIONE SULLE LOTTE DEGLI INDIANI D'AMERICA OGGI". UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO CON PAOLO ARENA

La sera di giovedi' 22 luglio 2021 a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" si e' tenuto un incontro di studio sul tema: "Centri studi, biblioteche, musei e siti internet americani ed internazionali per la documentazione sulle lotte degli indiani d'America oggi".
L'incontro si e' svolto nel piu' assoluto rispetto delle misure di sicurezza previste dalla normativa vigente per prevenire e contrastare la diffusione del coronavirus.
All'incontro ha preso parte Paolo Arena.
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Una minima notizia su Paolo Arena
Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali, comunicazioni di massa e nuovi media, e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Ambrosini e Marco Graziotti ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Ha tenuto apprezzate conferenze sul cinema di Tarkovskij all'Universita' di Roma "La Sapienza" e presso biblioteche pubbliche. Negli scorsi anni ha animato cicli di incontri di studio su Dante e su Seneca. Negli ultimi anni ha animato cicli di incontri di studio di storia della sociologia, di teoria del diritto, di elementi di economia politica, di storia linguistica dell'Italia contemporanea. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta. Cura il sito www.letterestrane.it

4. MEMORIA. BENITO D'IPPOLITO: UN RICORDO DI PAOLO FINZI (2020)

I.

Trovo nella cassetta delle lettere
l'ultimo numero di "A. Rivista anarchica"
nell'ultima rubrica dell'ultima pagina
leggo dell'ultimo dono di Aurora e Paolo insieme.

Paolo e' morto lunedi'.
Non e' giusto che le persone muoiano.
Nessuno dovrebbe mai morire.

II.

Per me avra' sempre l'aspetto di quando
forse quarant'anni fa Paolo ed Aurora
vennero a trovarmi nella citta' da cui non esco mai
erano giovani e belli
per me avra' sempre quel volto.

III.

Lo so che se una persona buona
decide di lasciarci
ha meditato a lungo la sua scelta.
Eppure tutte le persone buone che ho conosciuto
che quella decisione hanno preso
come vorrei avere potuto trattenerle.

Il buio del mondo si fa sempre piu' buio
ci manca la loro luce.

IV.

Fedele alle vittime
intransigente nel vero e nel giusto
volle essere quello che condivide il pane
che si oppone a tutte le violenze
a tutte le menzogne e le oppressioni.

V.

Leggo gia' sulla stampa in poche ore come si cristallizza lo stereotipo
il giornalista anarchico amico di De Andre'.

Ma Socrate fu solo l'ateniese maestro di Platone?
Diderot fu soltanto
quel tale dei famosi illuministi
che si ricorda di solito per terzo?
Primo Levi nient'altro che uno
che era tornato dall'inferno
che poi scrisse certi libri che se ne legge qualche pezzo a scuola?

VI.

Conosco quella stanchezza e quella solitudine
e la pena di sentire che non si fa mai abbastanza per le persone che amiamo
e che la nostra lotta sovente piu' dolori che gioie alle persone piu' vicine arreca.

E che il mondo delle cose fluttuanti e della gabbia di ferro
incessante smentisce e divora e distrugge
i pochi buoni frutti della fatica nostra.

VII.

So perche' chi decide di morire va a farlo in un posto lontano
so che anche questo e' un gesto d'amore.

Ma lessi una volta un argomento conclusivo
che si oppone alla scelta che estingue la vita
e avrei voluto poterlo dire a Paolo
ad Alex alle altre persone che ho perso con cui camminavo.
Lo trovai nella Nuova Eloisa
finche' puoi fare ancora del bene
non rinunciare alla vita.

VIII.

Non posso capirlo non posso accettarlo
che un compagno ci lasci per sempre
in questa notte di strida e di tenebre
sotto questo diluvio di schegge di vetro
in questo deserto di ruggine e sale
che per sempre ci lasci un compagno
non posso accettarlo non posso capirlo.

IX.

E' morto lunedi'
e' gia' venerdi' e ancora non riesco
a crederci.

So che dovrei concludere dicendo
che resta di lui cio' che non muore
che dovremo essere degni
dei doni che ha lasciato e dell'esempio
che dovremo continuare la lotta
anche per lui.

So che dovrei concludere pensando a chi resta
con parole che diano forza e speranza
che dovrei dire della gratitudine che non si estingue
e dell'impegno che continua.

Lo so ma adesso non ci riesco
adesso penso solo che sono piu' solo
che sono troppo stanco
che non doveva morire.

Lasciatemi respirare ancora un minuto
poi tentero'.

X.

Compagne e compagni, il nostro compagno
Paolo Finzi ci ha lasciato
ma non ci ha solo lasciato
ci ha anche lasciato la sua testimonianza
ci ha lasciato le cose che ha fatto e che ha detto e che ha pensato
ci ha lasciato il compito grande
di opporci ancora e sempre ad ogni oppressione
il compito grande di continuare la lotta
per la liberazione dell'umanita' intera
dell'intero mondo vivente.

Compagne e compagni,
che possa aver pensato nell'ultima sua ora
che non ci saremmo arresi
che avremmo continuato
portandolo con noi nel cuore e nel futuro.

Compagne e compagni,
che quel suo pensiero
che il senso dell'impegno di tutta la sua vita
noi si sappia inverarlo.

Anche nel suo ricordo e sul suo esempio
continua la lotta per la giustizia la liberta' la misericordia
che ogni essere umano riconosce e raggiunge e sostiene.

Anche nel grato suo ricordo e sul suo esempio
continua solidale il cammino dell'umanita'
verso la pace la liberazione
la condivisione fra tutte e tutti
di tutti i beni di tutto il bene.

5. MEMORIA. BENITO D'IPPOLITO: NOSCO (2020)

I.

Io so chi finanzia i gestori del grande lager libico coi soldi dei contribuenti italiani
io so chi e' "magna pars" del sistema che organizza ed esegue la strage degli innocenti nel Mediterraneo
io so come i poteri dominanti nel nostro paese e nel nostro continente
costruiscono a tavolino l'odio verso i superstiti
colpevoli di non essere morti colpevoli di essere persone
preparano eseguono i pogrom
strappano mangiano i cuori delle vittime.

Io vedo l'ordine hitleriano
dai governi europei resuscitato
io vedo la complicita' di massa
di chi non insorge nonviolentemente
per far cessare lo sterminio dei migranti
io vedo l'orrore sistematico istituzionale capillare
del regime razzista della schiavitu' delle persecuzioni dell'apartheid
dei lager e dei naufragi voluti dai governi europei
nel complice silenzio della popolazione europea
divisa tra vittime terrorizzate
e volenterosi carnefici ansiosi di iscriversi al partito nazista.

II.

Basterebbe decidere che a tutti gli esseri umani fosse riconosciuto
lo stesso diritto riconosciuto agli europei di muoversi liberamente nel mondo
con mezzi di trasporto legali e sicuri
e le mafie schiaviste dei trafficanti sarebbero annientate
e i lager in Libia sparirebbero
e la strage degli innocenti nel Mediterraneo cesserebbe.

Basterebbe riconoscere che siamo
una sola umanita'
in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Basterebbe ricordarsi di quel conclusivo monito
di Albert Einstein e di Bertrand Russell
e ricordarci tutte e tutti della nostra umanita'.

III.

Delle barricate e' l'ora
di liberare gli schiavi e soccorrere i naufraghi
di colmare le piazze e cacciare i razzisti dal governo e dal parlamento
di tornare al rispetto della legalita' che salva le vite
di tornare al rispetto della Costituzione repubblicana
di tornare al rispetto dei martiri della Resistenza
di tornare al rispetto delle nostre stesse anime.

Dell'insurrezione nonviolenta e' l'ora
per riaffermare l'umanita' dell'umanita'
che salvare le vite e' il primo dovere
che vivere insieme in pace e rispetto
in mutuo soccorso reciproca responsabilita'
e condivisione fra tutte e tutti del bene e dei beni
e' il primo diritto.

Ogni vittima ha il volto di Abele
ogni essere umano ha diritto alla vita alla dignita' alla solidarieta'
soccorrere accogliere assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

IV.

Non attendere che altri faccia la cosa giusta
falla tu adesso la cosa giusta
non aspettare che altri chieda aiuto
recalo adesso tu l'aiuto necessario
non esitare a compiere l'azione buona che salva le vite
non indugiare a contrastare il male che perseguita e uccide
insorgi tu per sconfiggere la violenza
sii tu l'umanita' come dovrebbe essere
sii tu l'erede della Rosa rossa e della Rosa bianca
sii tu a proseguire la lotta di Gandhi di King di Mandela
di Hannah Arendt di Simone Weil di Virginia Woolf
di Berta Caceres di Marielle Franco d'Isabel Cabanillas
delle innumerevoli donne che insorgono contro la violenza
e degli uomini che si pongono alla loro scuola
per far cessare quest'orgia di sangue
per far cessare questo putrescente immane banchetto di carne umana.

Sii tu a proseguire la lotta nonviolenta per la liberazione dell'umanita'
di Danilo e di Hedi di Piero e di Nanni di Alberto e di Alex
e di Renato e d'innumerevoli altre ed altri.

Sii tu a proseguire la lotta
di Paolo Finzi che anche lui ci ha lasciato
ed io non so come colmare questo vuoto.

6. MEMORIA. RICORDANDO ALEX LANGER E PAOLO FINZI, COSTRUTTORI DI PONTI, COMBATTENTI NONVIOLENTI PER LA LIBERAZIONE DELL'UMANITA' (2020)

A distanza di tanti anni l'una dall'altra due persone valorose, che per noi sono stati anche due amici molto cari, oltre che maestri e compagni di lotte, ci hanno lasciato nel piu' tragico dei modi, ponendo volontariamente fine ai propri giorni.
Il 3 luglio del 1995 Alex Langer, nella campagna fiorentina; era nato nel 1946.
Il 20 luglio 2020 Paolo Finzi, lungo la linea ferroviaria nei pressi di Forli'; era nato nel 1951.
Non sono le sole persone della cui generosa vicinanza e benevolenza abbiamo avuto la fortuna e il privilegio di fruire che hanno cessato di vivere con un gesto volontario, che anch'esso ci interpella nel profondo, come nel profondo le loro vite, le loro esperienze e riflessioni, ci hanno interpellato e vieppiu' persuaso all'impegno comune per il bene comune dell'umanita'.
Ma in Alex e in Paolo vi erano alcune qualita' comuni che sempre ci hanno commosso: la mitezza che ascolta e comprende ed accoglie e lenisce il dolore e umanizza la vita, la virtu' dialogica e maieutica, l'essere costruttori di ponti tra diversi, l'essere combattenti nonviolenti per la liberazione dell'umanita', il loro urgente incessante assoluto schierarsi dalla parte delle vittime e contro tutti i poteri oppressivi.
Persone cosi' e' naturale che vivano nel conflitto, che sperimentino quotidianamente l'incomprensione, lo scacco, l'angoscia, e non di rado la persecuzione; che agiscano in contesti critici, nel vivo delle lotte, tra le contraddizioni piu' laceranti; e che sperimentino i limiti piu' dolorosi, le prove piu' incerte; e che nei loro esperimenti di verita', nel loro operare per la condivisione del bene e dei beni, debbano incontrare sovente la banalita' del male e il male radicale che sono una stessa cosa.
Eppure sono persone entusiaste della vita, della bellezza del mondo, sempre pronte ad andare dove vengono chiamate, sia per prendere parte a una lotta, sia per partecipare a un incontro di convivialita' nel senso forte che Ivan Illich attribuiva a questa parola, sia per recare una testimonianza, una parola saggia e sapiente, o la memoria di ferite che non si rimarginano.
E nel loro andare, nel loro tessere relazioni e confortare animi, chiarire situazioni ed esortare al vero e al giusto e al bene, nel loro ricordare, nel loro condividere, nel loro lottare, sempre portano la luce dell'ironia (soprattutto dell'autoironia) e della pazienza; ma un'ironia che non e' mai ne' futile ne' gratuita; e una pazienza che non e' mai corriva o rassegnata; no, la loro era l'attitudine di quel verso di Franco Fortini: "ironia che resiste, e contesa che dura".
*
Poi, naturalmente, c'erano anche le differenze, e tutto cio' che connota l'esistenza di un essere umano che non si svolge mai "in vitro" ma sempre tra i turbini e le lacerazioni, tra i limiti e le contraddizioni, nelle scelte impegnative e nelle decisioni irreversibili da prendere sempre senza il tempo necessario, da prendere sempre sotto la pressione degli eventi, da prendere sempre nella coscienza della complessita' delle situazioni, tra le perplessita' e le incertezze, e sovente senza la possibilita' di avvalersi del vecchio principio di precauzione, perche' la violenza, la menzogna e la barbarie dei poteri oppressivi, schiavisti e sterministi sempre preme ed e' sul punto di dilagare, e allora qui e adesso tu, proprio tu devi opporti, tu, proprio tu, devi essere l'argine. Cosciente di correre il rischio che quella pressione, quel peso insostenibile, quella macchina divoratrice, quel vuoto orrore affamato di vite umane, ti spezzi, ti spazzi via, e la tua azione resistente, la tua azione misericorde, la tua azione generosa e doverosa sia stata vana.
Alex Langer era cresciuto in un ambiente multietnico e multiculturale tra vivi attriti e vivi incroci, cattolico come don Milani, militante della nuova sinistra nel decennio fiammeggiante e corrusco, aggettante e tragico, a cavallo tra la fine degli anni Sessanta e la fine degli anni Settanta, fu poi tra i fondatori del movimento dei Verdi, e tenne insieme le ragioni della liberazione dell'umanita', della difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, della convivenza e della condivisione del bene e dei beni, della difesa della natura, negli ultimi anni della sua vita lottando con tutte le sue forze contro i poteri totalitari e genocidi che menavano strage nel cuore d'Europa nell'indifferenza generale.
Paolo Finzi, figlio di resistenti antifascisti, giunto giovanissimo all'ideale anarchico, compagno di lotta di Pino Pinelli, fu il piu' giovane degli anarchici perseguitati dopo la strage di piazza Fontana; fondo' ed e' stato lungo cinque decadi lo "spiritus rector" di "A. Rivista anarchica", che e' una delle piu' belle riviste di politica e cultura che esistono in Italia; impegnato in tutte le riflessioni e ricerche libertarie, in tutte le lotte anarchiche e nonviolente, ha scritto libri (e poi anche altre pubblicazioni multimediali) su due figure luminose dell'anarchia: Errico Malatesta e Alfonso Failla, sulla Resistenza di Matilde Bassani Finzi sua madre; sul popolo rom e sul suo sterminio da parte dei nazisti; su Fabrizio De Andre' di cui fu amico ed esegeta; e sia su "A" sia in dossier e altri testi specifici molto ha scritto sul contributo anarchico alla Resistenza, su Pino Pinelli e sulla strage di Stato, su molti temi e molte figure che insieme costituiscono una costellazione di studi e ricerche di vastita' e profondita' tali da meravigliare chi non immagina che si possa essere insieme uno strenuo militante nel vivo delle lotte ed uno studioso e un suscitatore di studi cosi' aperto, ad un tempo rigoroso e poliedrico, capace di dare sensibile ascolto - e restituire fedele rappresentazione ed aggettante interpretazione - ad ogni esperienza e riflessione che arricchisse la teoria e le pratiche libertarie, solidali, di difesa nitida e intransigente - e di comprensione accurata e accudente - della dignita' umana e del mondo vivente.
*
L'ecologista per antonomasia Alex Langer e l'anarchico per antonomasia Paolo Finzi.
Ma abbiamo la convinzione che certi epiteti stereotipati non rendessero loro piena giustizia.
L'ecologia integrale (equosolidale, sociale e nonviolenta) di Alex, e l'anarchia integrale (di opposizione a tutti gli stati, a tutte le chiese, a tutti i poteri) di Paolo, non configurano due universi di discorso separati ed incomunicabili, ma al contrario sono esperienze fortemente intrecciate, costantemente aperte e reciprocamente attrattive, come tutte le esperienze e riflessioni femministe, ecologiste, socialiste, libertarie, antispeciste, nonviolente, che tutte convergono in una speranza e prospettiva di umanesimo integrale, di liberazione comune, di convivenza solidale, di relazione universalmente rispettosa e accudente fra tutti gli esseri umani, e fra gli esseri umani e gli altri esseri viventi e l'intero mondo vivente.
Noi crediamo che molte differenze tra le persone, i movimenti, le organizzazioni e finanche le istituzioni orientate in modo rigoroso alla resistenza contro ogni oppressione, alla condivisione di tutto il bene e di tutti i beni, alla liberazione dell'umanita', alla difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e alla difesa e all'accudimento della biosfera, siano piu' di linguaggio che di sostanza: e che figure come quella di Alexander Langer e quella di Paolo Finzi siano illuminante testimonianza di questa profonda unita' d'intenti e di orientamento verso il bene comune che unisce i soggetti individuali e collettivi che sull'umana esistenza ragionano con visione non offuscata, con non alienata coscienza, con viva empatia e nitida intellezione. Come ci hanno insegnato Simone Weil e Hannah Arendt, Rosa Luxemburg e Virginia Woolf.
Capita raramente tra gli uomini: cosi' forte e' il peso e lo stigma di millenni di tradizione oppressiva maschilista e patriarcale; solo il pensiero delle donne, il movimento di liberazione delle donne costituiscono la corrente calda e il massimo inveramento storico della nonviolenza in cammino, di tutte le esperienze e riflessioni intese a promuovere la liberazione dell'umanita' e la salvezza dell'intero mondo vivente.
Tra i non molti uomini postisi concretamente, esistenzialmente, empaticamente alla scuola del pensiero e delle lotte delle donne Alex e Paolo sono stati un esempio e un appello.
Nel loro sentire ed agire non li guastava la presunzione ne' il rancore, che pure offuscano tante persone dotate di buone qualita'; preferivano subire ingiurie anziche' commettere torti; e sceglievano comunque di opporsi sempre ad ogni abuso, ad ogni oppressione, ad ogni iniquita', sceglievano comunque di essere sempre realmente, pienamente solidali con le vittime, con tutte le vittime. Erano parte del movimento delle oppresse e degli oppressi, sapevano di avere un ruolo anche - per cosi' dire - pedagogico, ma della loro autorevolezza intellettuale e morale non abusarono mai per imporre un'autorita' personale, ne' per ottenere privilegi o gratificazioni.
*
Chi materialmente scrive queste righe, che ha cercato di vivere secondo quel consiglio di Epicuro ("lathe biosas") pur avendo dedicato - nei limiti delle sue capacita' e possibilita' - alla lotta politica contro l'oppressione e l'ingiustizia l'intera vita, tante volte resto' sorpreso ricevendo da entrambi un'affettuosa, generosa attenzione (visite e abbracci, lettere e telefonate, pubblicazioni in dono, inviti a prendere parte a iniziative); e sentiva che uguale attenzione sapevano riservare a tutte le persone che avevano incrociato lungo i sentieri delle loro vite; persone che ricordavano una per una e che tenevano insieme in una trama relazionale che prefigurava l'internazionale futura umanita', la civile convivenza, la societa' universale in cui da ciascuno sia donato secondo le sue capacita' e a ciascuno sia donato secondo i suoi bisogni: il sogno e il programma della prima Internazionale allo stato nascente, e di ogni autentico movimento di liberazione, di ogni persona che si ferma a pensare e nella sua mente, nel suo cuore, riscopre la regola aurea di ogni morale decente: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te; sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Li ricordiamo quindi come si deve ricordare ogni persona, e massime le persone amate: per l'insieme della vita (in cui, certo, c'e' anche il momento della morte, ma che quel momento non fagociti e non annichilisca il senso e il valore dell'intero cammino percorso e degli ideali affermati e vissuti fino all'estremo), per quanto di buono hanno saputo donare, per l'esempio e le seminagioni e le sementi che lasciano.
Ricordandoli cosi', Alex Langer e Paolo Finzi, ci esortano ancora alla lotta nonviolenta per la liberazione comune e per l'accudimento dell'intero mondo vivente; ci esortano ancora ad opporci al fascismo ed a tutti i poteri oppressivi.
Tessitori di pace, intransigenti difensori dei diritti umani di tutti gli esseri umani - il diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta', a una sobria felicita', alla condivisione del bene e dei beni -; persuasi della nonviolenza concretamente agita nel conflitto necessario; li ricordiamo e li salutiamo ancora una volta con gratitudine che non si estingue. Ed ai loro familiari ed amici e compagni una volta ancora attestiamo la nostra vicinanza.
*
Ed e' anche nel ricordo della loro lotta, del loro esempio, del loro lascito, naturalmente senza la pretesa di interpretarli e di rappresentarli e sapendo che su alcune nostre proposte di riflessione e d'iniziativa potevano ovviamente avere opinioni diverse e fin opposte, che ancora una volta riproponiamo ad ogni persona di volonta' buona quattro impegni su cui da anni - da decenni - veniamo insistendo:
1. riconoscere a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro, ove necessario mettendo a disposizione adeguati mezzi di trasporto pubblici e gratuiti; e' l'unico modo per far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani;
2. abolire la schiavitu' e l'apartheid in Italia; riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto": un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia;
3. abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese; si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani;
4. formare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza; poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Abolire le guerre e le armi, abolire ogni struttura oppressiva, abolire ogni schiavitu', riconoscere l'umanita' di ogni essere umano.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la liberazione dell'umanita' e la salvezza dell'intero mondo vivente.
La nonviolenza e' in cammino. La nonviolenza e' il cammino dell'umanita' verso l'universale solidarieta'.

7. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Judith Butler, Due letture del giovane Marx, Mimesis, Milano-Udine 2021, pp. 130, euro 10.
*
Riedizioni
- Hiraide Takashi, Il gatto venuto dal cielo, Einaudi, Torino 2015, 2016, Rcs, Milano 2021, pp. IV + 140, euro 8,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
*
Fantascienza
- Franco Forte (a cura di), Temponauti, Mondadori, Milano 2021, pp. 368, euro 7,90.

8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

9. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4175 del 24 luglio 2021
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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