[Nonviolenza] Telegrammi. 4163



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4163 del 12 luglio 2021
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Mariella Cao, Mariateresa Martini, Sara Michieletto, Mufutau Abiola Oguntimirin, Graziella Proto, Ada Tomasello e tante altre persone per la liberazione di Leonard Peltier
2. Ripetiamo ancora una volta...
3. L'Italia non finanzi di nuovo gli aguzzini libici
4. Due cose che so su cio' che accadde a Genova nel 2001
5. Rete Femminista contro il ddl Zan
6. Carmelo Caruso intervista Ida Dominijanni
7. Enzo Ferrara presenta "La via di Laura Conti. Ecologia, politica e cultura a servizio della democrazia" di Valeria Fieramonte
8. Segnalazioni librarie
9. La "Carta" del Movimento Nonviolento
10. Per saperne di piu'

1. INIZIATIVE. MARIELLA CAO, MARIATERESA MARTINI, SARA MICHIELETTO, MUFUTAU ABIOLA OGUNTIMIRIN, GRAZIELLA PROTO, ADA TOMASELLO E TANTE ALTRE PERSONE PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Si accresce ogni giorno il numero delle personalita' della cultura, delle istituzioni, dell'impegno morale e civile, della solidarieta', che stanno scrivendo al Presidente del Parlamento Europeo, on. David Sassoli, per chiedere un'iniziativa europea per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista per i diritti umani dei nativi americani, vittima di una spietata persecuzione politica, dal 1977 ingiustamente detenuto dopo un processo-farsa in cui gli sono stati attribuiti delitti che non ha commesso.
Tra le adesioni delle ultime ore segnaliamo anche quelle di: Mariella Cao, insegnante, pacifista, animatrice del comitato "Gettiamo le basi"; Mariateresa Martini, educatrice e scrittrice, Moniga del Garda (Bs); Sara Michieletto, primo violino dell'orchestra del teatro "La Fenice" di Venezia, impegnata da sempre nella solidarieta'; Mufutau Abiola Oguntimirin, figura storica dell'impegno di pace e di solidarieta' a Viterbo; Graziella Proto, giornalista e militante antimafia, direttrice di "Le Siciliane – Casablanca"; Ada Tomasello, impegnata nei movimenti per la pace, i diritti delle donne, la solidarieta' concreta e nel sindacalismo di base.
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Tra le altre prime adesioni all'iniziativa ricordiamo in particolare anche quelle di: Maurizio Acerbo, gia' deputato e attuale segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea; Vittorio Agnoletto, medico e attivista, gia' parlamentare europeo; Mario Agostinelli, presidente dell’"Associazione Laudato si', un'Alleanza per il clima, la cura della Terra, la giustizia sociale"; Giacomo Alessandroni, docente e attivista di Peacelink, Pesaro; Alessandra Algostino, professoressa ordinaria di Diritto costituzionale; Rocco Altieri, docente, saggista, direttore dei "Quaderni Satyagraha"; Francesco Baicchi, del comitato esecutivo del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale; Emanuela Baliva, Reti di Pace; Daniele Barbieri, giornalista e saggista; Rosanna Barzan, presidente del Centro Documentazione Pace di Ivrea (To); Cristina Bassi, Dosolo (Mn); Giuliana Beltrame, sociologa e attivista, Padova; Piero Bernocchi, portavoce nazionale COBAS - Confederazione dei comitati di base; Silvia Berruto, giornalista di pace, da sempre impegnata in iniziative di pace, solidarieta', nonviolenza; Norma Bertullacelli, figura di riferimento del movimento pacifista a Genova; Moreno Biagioni, Firenze; Elisa Bianchini, delegata sindacale USB - Unione Sindacale di Base, Viterbo; Giovanni Bianco, giurista, professore universitario; Marco Boato, sociologo e saggista, gia' deputato e senatore; Michele Boato, ecologista, gia' deputato e consigliere regionale, Venezia-Mestre; Sista Bramini, Roma; Antonio Bruno, gia' consigliere comunale di Genova; Valentina Bruno, associazione "Erinna", Viterbo; Emanuela Bussolati, autrice di libri per l'infanzia; Augusto Cacopardo, antropologo; Elena Camino, docente, ricercatrice, saggista; Francesco Domenico Capizzi, presidente dell'organizzazione di volontariato "Scienza Medicina Istituzioni Politica Societa'"; Alessandro Capuzzo, "Comitato pace, convivenza e solidarieta' Danilo Dolci" di Trieste; Elisabetta Caroti, Roma; Giorgio Carpi, Centro nuovo modello di sviluppo, Vecchiano (Pisa); Maria Luigia Casieri, preside, Viterbo; Pilar Castel, autrice e attrice No War; Antonio Catozzi, insegnante; Augusto Cavadi, direttore della Casa dell'equita' e della bellezza, Palermo; Alessandra Ceresa, Corbetta; Raimondo Chiricozzi, presidente del comitato provinciale Aics di Viterbo; don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e di Libera, una delle figure piu' illustri della cultura e della prassi della pace e della solidarieta'; Giancarla Codrignani, saggista e deputata emerita; Valerio Colombaroli, Bussoleno (To); Marinella Correggia, giornalista e saggista; Renato Corsetti, linguista ed esperantista; Ottavio D’Alessio Grassi, attivista e scrittore; Nando Dalla Chiesa, sociologo, scrittore, gia' sottosegretario, senatore e deputato, una delle figure piu' illustri della lotta contro i poteri criminali; Paolo D'Arpini, testimone dell'ecologia profonda, della spiritualita' laica, del bioregionalismo; Giuseppe Deiana, scrittore; don Vitaliano Della Sala, parrocchia Santi Pietro e Paolo, Mercogliano (Av); Andrea De Lotto, insegnante e storico animatore del comitato italiano di solidarieta' con Leonard Peltier; Carla Dentella, coop. Dar casa, Milano; Nunzio D'Erme, Osservatorio Repressione; Heinz Dieterich, coordinatore CTS-UAM-WARP; Tommaso Di Francesco, condirettore de "Il manifesto"; Mario Di Marco, referente Servizio Civile della Caritas diocesana di Viterbo; Franco Dinelli, ricercatore CNR, consigliere nazionale di Pax Christi; Italo Di Sabato, Osservatorio Repressione; Nicoletta Dosio, insegnante in pensione, storica militante per la giustizia sociale e la difesa della natura, per i diritti umani ed i beni comuni, Bussoleno (To); Luciano Dottarelli, gia' sindaco di Bolsena, docente, saggista, promotore del Club per l'UNESCO Viterbo Tuscia; fratel Guido Dotti, Monastero di Bose, Magnano (Biella); Gabriella Falcicchio, researcher Dip. Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione dell'Universita' degli Studi di Bari "Aldo Moro"; Luigi Fasce, presidente del Circolo Giustizia e liberta' "Guido Calogero e Aldo Capitini" di Genova; Paolo Ferrero, vicepresidente del partito della Sinistra Europea, gia' Ministro della Repubblica italiana; Antonio Filippi, gia' sindacalista Cgil in pensione, Canepina (VT); Pierina Folci, Milano; Angelo Gaccione, scrittore, direttore di "Odissea", Milano; Rosanna Garavaglia, gruppo ecumenico diocesi di Milano; Maria Gerli, Milano; Francuccio Gesualdi, Centro Nuovo Modello di Sviluppo; Luigi Giario, scrittore e volontario, dell’associazione culturale Amici di Adriana Zarri, Torino; Sergio Giovagnoli, Arci; Sergio Golinelli, coordinatore di Sinistra Italiana della provincia di Ferrara; Franca Grasselli, Reggio Emilia; Giorgio Grimaldi, docente universitario, Genova; Gianpiero Grulla, socio banca etica, Milano; Paolo Grulla, Gruppo Acquisto Solidale, Milano; Maurizio Gubbiotti, Legambiente; Carlo Gubitosa, saggista e mediattivista; Monica Lanfranco, giornalista; Liliana e Giuseppe Lastella, associazione La tenda, Milano; Raniero La Valle, giornalista e saggista, gia' deputato e senatore, una delle figure piu' autorevoli della cultura della pace; Pietro Lazagna, figura storica dell'impegno educativo e civile; Gad Lerner, giornalista e saggista; Franco Limardi, scrittore e insegnante, Viterbo;  Antonella Litta, dell'Associazione italiana medici per l'ambiente; Pierpaolo Loi, insegnante, Cagliari; Eugenio Longoni, Milano; Francesco Lucat, segretario regionale di Rifondazione Comunista, Valle d'Aosta; Daniele Lugli, gia' Difensore civico della Regione Emilia-Romagna; Romualdo Luzi, bibliotecario e storico; Ettore Macchieraldo, falegname, Roppolo (Biella); Maria Immacolata Macioti, sociologa, docente universitaria; Gigi Malabarba, gia' senatore; Giovanni Mandorino, Pisa; Nicoletta Manuzzato, giornalista; Fausto Marchesi, Milano; Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink, Taranto; Gian Marco Martignoni, CGIL Varese; Francesco Martone, gia' senatore; Alfonso Marzocchi; Tomasina Massa, Sassari; Mirko Mazzali, avvocato, consigliere comunale di Milano; Vittorio Mazzone, presidente sezione ANPI di Afragola e Casoria; Dario Mencagli, docente, cooperante internazionale; Giansandro Merli, giornalista; Sandro Mezzadra, docente universitario; Carlo Mezzetti, avvocato, Viterbo; Enrico Mezzetti, presidente Anpi Viterbo; Alessandro Michelucci, direttore della rivista "La causa dei popoli"; Vincenzo Miliucci, Cobas; Matilde Mirabella, traduttrice, giornalista e attivista; Cristina Mirra, Milano; Pino Missori, Barbarano Romano (Vt); Giampiero Monaca, maestro elementare; Gianfranco Monaca, scrittore, sociologo e animatore sociale; Gabriella Montalto, Milano; Pierangelo Monti, presidente del MIR - Movimento Internazionale della Riconciliazione; Luisa Morgantini, gia' vicepresidente del Parlamento Europeo; Luciano Muhlbauer, gia' consigliere regionale della Lombardia; Carmelo Musumeci, ergastolano scrittore; Francesca Nava, giornalista; Amalia Navoni, educatrice e attivista per i diritti umani e i beni comuni, Coordinamento Nord Sud del mondo; Nicoletta Negri, insegnante; Raffaella Noseda, Mazzo di Rho; don Gianni Novelli, una delle piu' luminose figure dell'impegno per la pace, anche a nome del Cipax; Riccardo Orioles, giornalista e militante antimafia; Graziella Osellame, Milano; Moni Ovadia, attore, cantante, musicista e scrittore; Daniela Padoan, scrittrice, presidente dell'associazione "Laudato si’ - Un'alleanza per il clima, la Terra e la giustizia sociale", socia fondatrice dell'Associazione Diritti e Frontiere (ADIF), Milano; Marco Palombo, attivista della "Rete No War" di Roma; Luca Paolocci, responsabile legale USB - Unione Sindacale di Base, Viterbo; Pancho Pardi, docente universitario, gia' senatore; Paola Parisi; Maria Luisa Paroni, della Comunita' "Laudato si'" di Viadana e Marcaria (Mn); Rita Pelusio, attrice; Maria Speranza Perna, docente in pensione, Napoli; Emanuela Petrolati, insegnante; Enrico Peyretti, saggista e peace-researcher; Giorgio Piacentini, gia' dirigente Bankitalia e presidente Cipax - centro interconfessionale per la pace, Roma; Anita Pirovano, consigliera comunale di Milano; Francesco Pistolato, cofondatore del Centro Interdipartimentale di Ricerca "Irene" dell'Universita' di Udine; Bianca Pitzorno, scrittrice; Alessandro Pizzi, gia' sindaco di Soriano nel Cimino, docente di matematica e fisica, volontario nel carcere di Viterbo; Lorenzo Poli, redattore di "Pressenza"; Anna Polo, impegnata da decenni per la pace e la nonviolenza; Giuliano Pontara, filosofo, uno dei massimi studiosi della nonviolenza, Stoccolma; Giannozzo Pucci, ecologista nonviolento, editore, Firenze; Pasquale Pugliese, docente, saggista, segreteria nazionale del Movimento Nonviolento; Anna Puglisi, Centro Impastato, Palermo; Stefania Quadri Huber, Zurigo; Piercarlo Racca, figura storica del Movimento Nonviolento; Fabio Ragaini, Poggio San Marcello (Ancona); Rosa Riboldi, Associazione Coordinamento Pace Cinisello Balsamo; Maria Teresa Rigamonti, Milano; Valentina Ripa, ricercatrice universitaria, attivista per i diritti umani; Alberto Risi, Milano; Rodrigo Andrea Rivas, economista, gia' direttore di "Radio Popolare" di Milano; Annamaria Rivera, antropologa; Basilio Rizzo, storico consigliere comunale di Milano; Lucia Rojas, dell'associazione italo-cilena ALPIANDES; Guido Rossi, Usmate Velate (MB); padre Filippo Rota Martir, Brescia; Giovanni Russo Spena, gia' deputato e senatore; Marina Salvadori, Milano; Brunetto Salvarani, teologo, Carpi; Giuseppina Sangalli, Marta (Vt); Antonia Sani, WILPF Italia; Carlo Sansonetti, presidente dell'associazione "Sulla strada" che ha progetti di promozione per popolazioni native in Guatemala; Umberto Santino, Centro Impastato, Palermo; Romolo Santoni, Centro Studi Americanistici "Circolo Amerindiano", Perugia; Mauro Sarnari, docente, impegnato nell'Anpi, nell'Unicef, nei movimenti di pace e di solidarieta', Viterbo; Alfredo Scardina, docente; Manlio Schiavo, docente a riposo, Bagheria; Chiara Silva, Reggio Emilia; Peppe Sini, Viterbo; Marco Sioli, americanista; Matteo Soccio, vicepresidente del Forum per la Pace e i Diritti Umani, Vicenza; Gianni Sofri, gia' Professore di storia all'Universita' di Bologna; Piero Soldini, CGIL nazionale; Alfredo Somoza, presidente dell'ICEI; Francesca Spurio, attrice, animatrice culturale, attivista; Anna Grazia Stammati, presidente del CESP (Centro studi scuola pubblica); Patrizia Sterpetti, antropologa, a nome di tutta la sezione italiana di WILPF; Giovanna Taglialatela, docente; Gianni Tamino, biologo, gia' parlamentare europeo; Veronica Tarozzi, docente e giornalista; Gianni Tognoni, segretario del Tribunale permanente dei diritti dei popoli; Fiorella Turci, insegnante; Olivier Turquet, educatore ed editore, coordinatore di "Pressenza"; Laura Tussi, giornalista e scrittrice; Milena Valli, Sondrio; Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento; Tiziana Valpiana, gia' deputata e senatrice; Leonardo Varvaro, docente universitario, Viterbo; Shendi Veli, attivista e giornalista; Antonio Vermigli, direttore della rivista della Rete Radie' Resch "In dialogo"; Guido Viale, sociologo e saggista; Giulio Vittorangeli, figura storica della solidarieta' internazionale; Javi Xavi; Francesco Zanchini, gia' ordinario di diritto canonico nella facolta' di Giurisprudenza dell'Universita' di Teramo; Mauro Zanella, "Mani Rosse Antirazziste"; padre Alex Zanotelli, missionario comboniano; Luisa Zanotelli, del coordinamento delle associazioni pacifiste roveretane; Rina Zardetto, Correggio (RE); Silvia Zaru, musicista e insegnante.
Tra le prime adesioni di esperienze associative ed informative segnaliamo: l'Associazione Italia-Nicaragua di Viterbo; l'"Associazione italo-cilena ALPIANDES", l'"Associazione Peppino Impastato e Adriana Castelli" di Milano; la Casa per la Pace di Vicenza; "Centro Gandhi", Pisa; Cipax - Centro interconfessionale per la pace, Roma; Centro Studi Americanistici "Circolo Amerindiano", Perugia; Circolo Vegetariano VV. TT.; "Comitato pace, convivenza e solidarieta' Danilo Dolci" di Trieste; Cobas - Confederazione dei Comitati di Base; il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo; il Comitato "Nepi per la pace"; il Comitato "Vivere bene la macchia" di S. Stefano Mayra; Il "Coro di Micene" di Milano; la redazione de "Il giornaletto di Saul"; la redazione de "La nonviolenza e' in cammino"; "Mani Rosse Antirazziste"; "Notiziario dell'Accademia apuana della pace"; "Osservatorio Repressione"; "Parallelo Palestina"; la redazione di "Pressenza"; l'associazione "Respirare" di Viterbo; "Reti di Pace", WILPF Italia; USB - Unione Sindacale di Base, Viterbo.
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Invitiamo ogni persona di volonta' buona ed ogni associazione democratica a scrivere al Presidente del Parlamento Europeo.
Qui di seguito un possibile canovaccio di lettera, con alcuni indirizzi di posta elettronica utili per l'invio:
Al Presidente del Parlamento Europeo, on. David Sassoli
e-mail personale: president at ep.europa.eu
e-mail della segreteria: lorenzo.mannelli at ep.europa.eu; armelle.douaud at ep.europa.eu; barbara.assi at ep.europa.eu; helene.aubeneau at ep.europa.eu; marco.canaparo at ep.europa.eu; fabrizia.panzetti at ep.europa.eu; michael.weiss at ep.europa.eu; luca.nitiffi at ep.europa.eu; matea.juretic at ep.europa.eu; francesco.miatto at ep.europa.eu; barbara.hostens at ep.europa.eu; monica.rawlinson at ep.europa.eu; beate.rambow at ep.europa.eu; laetitia.paquet at ep.europa.eu; nicola.censini at ep.europa.eu; arnaud.rehm at europarl.europa.eu; julien.rohaert at europarl.europa.eu; jose.roza at ep.europa.eu; roberto.cuillo at ep.europa.eu; silvia.cagnazzo at ep.europa.eu; eulalia.martinezdealosmoner at ep.europa.eu; iva.palmieri at europarl.europa.eu; tim.allan at ep.europa.eu; andrea.maceirascastro at ep.europa.eu; angelika.pentsi at ep.europa.eu;
Egregio Presidente del Parlamento Europeo,
vorremmo sollecitare Lei, e tramite Lei il Parlamento Europeo e con esso l'intera Unione Europea, ad una iniziativa umanitaria per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista per i diritti umani dei nativi americani, vittima di una spietata persecuzione politica, dal 1977 ingiustamente detenuto dopo un processo-farsa in cui gli sono stati attribuiti delitti che non ha commesso.
Confidando in un sollecito riscontro, distinti saluti,
firma, luogo e data, indirizzo del mittente
Naturalmente vi saremmo grati se inviaste in copia le vostre lettere o dichiarazioni di solidarieta' per Leonard Peltier anche al nostro indirizzo di posta elettronica: centropacevt at gmail.com , cosi' come ai mezzi d'informazione ed alle altre interlocutrici ed agli altri interlocutori che riterrete opportuno informare o esortare a partecipare.
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Di seguito una minima notizia su Leonard Peltier e l'indicazione del sito internet di riferimento per la solidarieta' a livello internazionale
Leonard Peltier e' nato a Grand Forks, nel North Dakota, il 12 settembre 1944; attivista dell'American Indian Movement che si batte per i diritti umani dei nativi americani, nel 1977 fu condannato a due ergastoli in un processo-farsa sulla base di presunte prove e presunte testimonianze successivamente dimostratesi artefatte, inattendibili, revocate e ritrattate dagli stessi ostensori. Da allora e' ancora detenuto, sebbene la sua innocenza sia ormai palesemente riconosciuta. Di seguito riportiamo una breve nota di presentazione di un suo libro edito in Italia nel 2005: "Accusato ingiustamente dal governo americano – ricorrendo a strumenti legali, paralegali e illegali – dell'omicidio di due agenti dell'FBI nel 1975 (un breve resoconto tecnico della farsa giudiziaria e' affidato all'ex ministro della giustizia degli Stati Uniti Ramsley Clark, autore della prefazione), Peltier, al tempo uno dei leader di spicco dell'American Indian Movement (AIM), marcisce in condizioni disumane in una prigione di massima sicurezza da quasi trent'anni. Nonostante la sua innocenza sia ormai unanimemente sostenuta dall'opinione pubblica mondiale, nonostante una campagna internazionale in suo favore che ha coinvolto il Dalai Lama, Nelson Mandela, il subcomandante Marcos, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Robert Redford (che sulla vicenda di Peltier ha prodotto il documentario Incident at Oglala), Oliver Stone, Howard Zinn, Peter Matthiessen, il Parlamento europeo e Amnesty International, per il governo americano il caso del prigioniero 89637-132 e' chiuso. Non sorprende dunque che Peltier sia divenuto un simbolo dell'oppressione di tutti i popoli indigeni del mondo e che la sua vicenda abbia ispirato libri (Nello spirito di Cavallo Pazzo di Peter Matthiessen), film (Cuore di tuono di Michael Apted, per esempio) e canzoni (i Rage Against the Machine hanno dedicato a lui la canzone Freedom). In parte lucidissimo manifesto politico, in parte toccante memoir, questa e' la straordinaria storia della sua vita, raccontata per la prima volta da Peltier in persona. Una meravigliosa testimonianza spirituale e filosofica che rivela un modo di concepire la vita, ma soprattutto la politica, che trascende la dialettica tradizionale occidentale e i suoi schemi (amico-nemico, destra-sinistra e cosi' via): i nativi la chiamano la danza del sole" (dalla scheda di presentazione del libro di Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, 2005, nel sito della casa editrice: fazieditore.it).
Opere di Leonard Peltier: La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, 2005.
Opere su Leonard Peltier: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, 1994; Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano, Erre Emme, 1996.
Il sito dell'"International Leonard Peltier Defense Committee": www.whoisleonardpeltier.info
Alcuni altri libri utili per approfondire: Alce Nero, La sacra pipa, Rusconi, Milano 1986, 1993; Bruno Bouchet (a cura di), Wovoka. Il messaggio rivoluzionario dei nativi americani, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze 1982; Dee Brown, Seppellite il mio cuore a Wounded Knee, Mondadori, Milano 1972, 1977; Vine Deloria jr., Custer e' morto per i vostri peccati, Jaca Book, Milano 1972, 1977; Raymond J. DeMaille (a cura di), Il sesto antenato. I testi originali egli insegnamenti di Alce Nero, Xenia, Milano 1996; Charles Hamilton (a cura di), Sul sentiero di guerra. Scritti e testimonianza degli indiani d'America, Feltrinelli, Milano 1956, 1960; Diana Hansen (a cura di), Indiani d'America. Identita' e memoria collettiva nei documenti della nuova resistenza indiana, Savelli, Roma 1977; Philippe Jacquin, Storia degli indiani d'America, Mondadori, Milano 1977; Franco Meli (a cura di), Parole nel sangue. Poesia indiana americana contemporanea, Mondadori, Milano 1991; Messaggio degli Irochesi al mondo occidentale. Per un risveglio della coscienza, la Fiaccola, Ragusa 1986, 1989; Nando Minnella, Pascoli d'asfalto. Poesia & cultura degli indiani d'America, Rossi e Spera Editori, Roma 1987; Nando Minnella, Michele Morieri, Indiani oggi. La Resistenza indiana oggi: documenti e testimonianze, Gammalibri, Milano 1981; John G. Neihardt, Alce Nero parla, Adelphi, Milano 1968, Mondadori, Milano 1973, 1977; William W. Newcomb jr., Gli indiani del Nord-America, Il Bagatto, Roma 1985; Scritti e racconti degli indiani americani, raccolti da Shirley Hill Witt e Stan Steiner, Jaca Book, Milano 1974, 1992; Stan Steiner, Uomo bianco scomparirai, Jaca Book, Milano 1977, 1994.

2. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

3. L'ORA. L'ITALIA NON FINANZI DI NUOVO GLI AGUZZINI LIBICI

Tutti sanno che i finanziamenti italiani alla guardia costiera libica hanno come unico scopo l'imprigionamento in Libia dei migranti che in fuga dall'orrore cercano di giungere in salvo in Europa.
Quei finanziamenti equivalgono a finanziare gli aguzzini di innumerevoli innocenti.
Quei finanziamenti impongono e protraggono i lager, la riduzione in schiavitu', le piu' scellerate violenze sulle persone piu' fragili e indifese.
L'Italia non finanzi di nuovo gli aguzzini libici.
L'Italia cessi di agire da potenza coloniale fascista.

4. MEMORIA. DUE COSE CHE SO SU CIO' CHE ACCADDE A GENOVA NEL 2001

Che il sonno della ragione genera mostri.
Che il fascismo e' sempre in agguato.
Che occorre formare le forze dell'ordine alla nonviolenza.
Che occorre formare le forze dell'ordine alla nonviolenza.
Che occorre formare le forze dell'ordine alla nonviolenza.
Abbiamo perso vent'anni di tempo per formare le forze dell'ordine alla nonviolenza.
Nulla e' piu' necessario ed urgente che formare le forze dell'ordine alla nonviolenza.
Occorre formare le forze dell'ordine alla nonviolenza.
Occorre formare le forze dell'ordine alla nonviolenza.
Occorre formare le forze dell'ordine alla nonviolenza.
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Solo la nonviolenza contrasta il fascismo.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

5. DOCUMENTAZIONE. RETE FEMMINISTA CONTRO IL DDL ZAN
[Dal sito della Libreria delle donne di Milano (www.libreriadelledonne.it) riprendiamo il seguente intervento originariamente apparso nel sito feministpost.it il 7 luglio 2021]

La partita del ddl Zan e' troppo importante perche' venga lasciata ai tatticismi elettoralistici e ai personalismi degli uomini che fanno la politica.
In questione, con l'introduzione dell'identita' di genere, e' un modello di civilta' in cui la sessuazione umana viene ridotta all'insignificanza, questione che riguarda tutte e tutti.
Abbiamo indicato la possibilita' di tornare al ddl Scalfarotto perche' quel testo, nato nel centrosinistra, garantisce la necessaria tutela delle persone omosessuali e transessuali senza avventurarsi nel territorio minato dell'identita' di genere.
Il ddl Zan, facendo dell'identita' di genere il suo baricentro, intende invece riformare surrettiziamente e di fatto la legge 164/82 – e successive sentenze –, legge che regola il percorso per la transessualita'.
Si tratta di due partite assolutamente diverse.
La tutela delle persone omosessuali e transessuali esprime senza alcun dubbio la volonta' della maggioranza delle cittadine e dei cittadini.
Maggioranza che certamente non si registra per l'identita' di genere, primo passo in direzione dell'autocertificazione ovvero della possibilita' di decidere liberamente il proprio sesso a prescindere da quello di nascita, con un semplice atto amministrativo, senza perizie o sentenze. La battaglia per l'autocertificazione ha corso in tutto il mondo occidentale.
La stragrande maggioranza dei britannici – 94 per cento, secondo un sondaggio di "The Times" – ha detto no. Non c'e' motivo di ritenere che in Italia le cose vadano diversamente.
Su questo tema sensibilissimo, che nulla ha a che vedere con i diritti delle persone omosessuali e transessuali, e' necessaria la piu' ampia e approfondita discussione pubblica.
Ci appelliamo quindi alla coscienza delle senatrici e dei senatori perche' considerino la vera portata delle questioni e non rappresentino con il loro voto, per meri ordini di scuderia, un Paese ben lontano dal Paese reale.
Ribadiamo le nostre richieste, le stesse da sempre:
- no all'identita' di genere;
- no al termine "sesso" inteso, secondo le dichiarazioni dei proponenti, come allargamento della legge alla lotta contro la misoginia e la misandria;
- fuori la propaganda transattivista dalle scuole.
Rete Femminista contro il ddl Zan
NoncicancelleRete

6. DOCUMENTAZIONE. CARMELO CARUSO INTERVISTA IDA DOMINIJANNI
[Dal sito della Libreria delle donne di Milano (www.libreriadelledonne.it) riprendiamo la seguente intervista originariamente apparsa sul quotidiano "Il foglio" l'8 luglio 2021 col titolo "Lo Zan e' un ddl facilone, scritto male. Rischioso politicamente. Parla Ida Dominijanni"]

- Carmelo Caruso: Come vuole essere presentata? Come Ida Dominijanni, firma antica del Manifesto o come filosofa, donna di sinistra o semplicemente come femminista?
- Ida Dominijanni: Meglio pensatrice femminista. E' una definizione che spaventa di meno e definisce di piu'.
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- Carmelo Caruso: Non e' un compromesso come quello che propone Matteo Renzi sul ddl Zan?
- Ida Dominijanni: E' una parola bellissima ma io non mi fiderei di un compromesso proposto da lui. E' sempre la qualita' del compromesso a contare.
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- Carmelo Caruso: Enrico Letta vuole infatti andare in aula e contarsi e dicono che lo faccia per "contare". Sta sbagliando lui o non lo comprendiamo noi?
- Ida Dominijanni: Capisco Letta e il suo bisogno di fare del Pd il partito dei diritti, ma non condivido questa sua decisione. Il ddl Zan e' rischioso giuridicamente ma rischiosissimo politicamente.
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- Carmelo Caruso: C'e' infatti una sinistra che non accetta la posizione del Pd tanto da ritenerla un azzardo. Tra di loro c'e' Beppe Vacca, il professore fondatore dell'Istituto Gramsci e poi c'e' lei. E' la sinistra che pensa. Pensate sempre male?
- Ida Dominijanni: Non pensiamo male ma riflettiamo. Di 'male' c'e' il lessico utilizzato in questo ddl. La sua composizione. Basta partire dall'articolo 1 che e' in pratica un glossario. E' cosi' che si scrivono i testi? Io non credo.
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- Carmelo Caruso: Al Pd e' stato proposto di prendere piu' tempo. Non ha ragione chi dice che e' solo un altro modo per rimandare e affossare?
- Ida Dominijanni: Posso solo ricordare che per avere una legge sulla violenza sessuale sono serviti 17 anni.
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- Carmelo Caruso: Qual e' la differenza?
- Ida Dominijanni: Che a quel tempo eravamo meno isterici.
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- Carmelo Caruso: Non era un'Italia divisa peggio di adesso?
- Ida Dominijanni: C'era la sinistra che credeva che bisognasse procedere alla denuncia d'ufficio e c'erano i cattolici che proponevano invece la querela di parte.
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- Carmelo Caruso: E le femministe?
- Ida Dominijanni: La querela di parte ma per un motivo diverso rispetto ai cattolici. Per lasciare alle donne la liberta'. Alla fine abbiamo vinto noi.
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- Carmelo Caruso: Voi chi?
- Ida Dominijanni: Le femministe.
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- Carmelo Caruso: Mediatrici?
- Ida Dominijanni: Con la sensibilita' cattolica si media e lo dovrebbe sapere Letta meglio di quanto lo possa sapere io. La nota verbale del Vaticano non e' stata una sorpresa. E' da anni che la Chiesa e' impegnata in questa battaglia. Basta rileggersi quello che scriveva il papa emerito Benedetto XVI.
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- Carmelo Caruso: Il Pd dovrebbe quindi astenersi dal legiferare?
- Ida Dominijanni: Dico qualcosa di diverso. Cosa fa la legge Zan? Allarga le categorie oggetto di discriminazioni ma lo fa all'infinito. Ne rimarra' fuori sempre una.
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- Carmelo Caruso: Chi ad esempio?
- Ida Dominijanni: Gli anziani. Le discriminazioni per eta' esistono. Lo abbiamo visto con il Covid. La destra, alla Camera, ha infatti promosso degli emendamenti tranello. Ha aggiunto "calvi", "bassi". Era un modo evidente per ostacolare ma facendo leva su qualcosa di sensibile. Io sono certa che la destra sia omofobica, ma non e' questo il modo per superarla.
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- Carmelo Caruso: Perche' questa legge sta urtando le sensibilita' del mondo femminista?
- Ida Dominijanni: Ha segmentato un mondo. Io stessa, quando ne scrivo, sono prudente. Ho sempre paura di offendere qualcuno. Ed e' una legge contraddittoria. La galassia a cui si rivolge e' una galassia che rifiuta da sempre le etichette. Non metto in discussione le intenzioni del Pd ma il ddl rischia di non passare e che a non votarlo siano gli stessi parlamentari del Pd. Sarebbe una beffa.
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- Carmelo Caruso: Come andrebbe raccontata?
- Ida Dominijanni: Progressismo facilone contro destra facilona.
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- Carmelo Caruso: Un'altra faciloneria di questa legge qual e'?
- Ida Dominijanni: C'e' un articolo che specifica che la liberta' d'opinione e' salda. E io rispondo: ci mancherebbe. E' previsto dalla Costituzione. E' ancora una prova che e' scritta male.
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- Carmelo Caruso: Puo' passare?
- Ida Dominijanni: Non mi sembra che i numeri del Pd siano sotto controllo. Forse sarebbe meglio ricontrollare la legge.

7. LIBRI. ENZO FERRARA PRESENTA "LA VIA DI LAURA CONTI. ECOLOGIA, POLITICA E CULTURA A SERVIZIO DELLA DEMOCRAZIA" DI VALERIA FIERAMONTE
[Dal sito del Centro Studi "Sereno Regis" di Torino (www.serenoregis.org)]

Valeria Fieramonte, La via di Laura Conti. Ecologia, politica e cultura a servizio della democrazia, Enciclopedia delle Donne, Milano 2021, pp. 336, euro 19.
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Chi non ha ancora avuto la fortuna di conoscere la figura di Laura Conti (Udine 31/3/1921 - Milano 25/5/1993), puo' farsene una buona idea attraverso il libro della giornalista scientifica free-lance Valeria Fieramonte, La via di Laura Conti, pubblicato dall'Enciclopedia delle Donne nel centenario dalla nascita di colei che e' considerata la "madre" fondatrice – ma sarebbe piu' opportuno definirla "sorella maggiore" – dell'ambientalismo in Italia.
"Ecologia, politica e cultura a servizio della democrazia", recita giustamente il sottotitolo di questa preziosa biografia, edita dopo un lavoro pluriennale – fra le memorie e le carte conservate al circolo Legambiente di Seveso dedicato a Laura Conti, per esempio, o fra gli archivi della Fondazione Luigi Micheletti di Brescia – svolto da una delle piu' giovani amiche di Laura Conti, come spiega la stessa Valeria Fieramonte in un breve passaggio autobiografico (pp. 192-193) che sovrappone le vicende della protagonista e dell'autrice del libro.
Quest'ultima e' riuscita a risalire fino alle origini udinesi dei nonni della scrittrice e ambientalista friulana e a rinforzare nella biografia il senso e la vitalita' delle sue battaglie e delle sue riflessioni.
Politicamente impegnata fin dalla giovinezza e attivista partigiana, Laura Conti fu internata come antifascista nel campo-lager di smistamento di Gries, presso Bolzano, durante la seconda guerra mondiale; un'esperienza drammatica, poi trascritta in La condizione sperimentale (1965). Questo evento segna – e cosi' lo intende anche Valeria Fieramonte – il punto di inizio imprescindibile da cui puo' iniziare a snodarsi, capitolo dopo capitolo, ogni tentativo di riassumere e spiegare l'intensita' e i modi della formazione e poi dell'attivismo sociale ed educativo di Laura Conti.
Osservatrice attenta e sempre capace di una visione dall'interno degli eventi storici che le tocco' di attraversare, Laura  Conti si puo' definire come una delle piu' fiere portatrici di una visione plurale – ancor piu' che femminista, seppure femminista – che in Italia ha similarita' con le figure di Ada Gobetti, Bianca Guidetti Serra, la documentarista Cecilia Mangini e le storiche Anna Bravo e Anna Maria Bruzzone, mentre a livello internazionale e' opportuno e utile confrontarla sul piano educativo con la scrittrice ambientalista e biologa marina statunitense Rachel Carson.
Laura Conti fu prima di tutto un medico, attentissima alla questioni di genere e della sessualita' (si veda nel libro il capitolo Rivoluzione ed educazione sessuale). Nel suo curriculum universitario si annovera una tesina sull'antesignano della medicina del lavoro, Bernardino Ramazzini. Fu anche grazie alle competenze sanitarie che divento' attivista per l'ambiente e fautrice della partecipazione diretta dei cittadini a presidio della salute collettiva e del territorio. Fu inoltre consigliera regionale in Lombardia, oltre che scrittrice e deputata. All'esperienza personale di Laura Conti nel Parlamento italiano, svoltasi durante la decima legislatura (1987-1991) come indipendente nelle fila del PCI – mentre l'omologo "fratello maggiore" dell'ambientalismo italiano, Giorgio Nebbia (1926-2019), sedeva al Senato – e' dedicato un capitolo del libro di Valeria Fieramonte.
Il lascito culturale di Laura Conti e' sottovalutato dai circuiti culturali convenzionali e non sempre e' conosciuto a fondo come meriterebbe, nemmeno da moltissimi studiosi e attivisti dell'ambientalismo a cui tornerebbe estremamente utile, ma e' comunque fondamentale per comprendere quanto sia indispensabile e profondamente convincente una lettura "al femminile" della natura e della societa' per la teoria e la pratica della sostenibilita', non solo in campo ambientale. Valeria Fieramonte, che e' un'autrice coinvolta e partecipe dei temi trattati in questa biografia, e' stata capace di lasciare latenti ma intuibili lungo l'intera struttura del libro i temi onnipresenti in ogni espressione del pensiero di Laura Conti.
Nei suoi libri, nelle lezioni, nei saggi, perfino negli interventi al parlamento o al consiglio regionale lombardo, l'autrice friulana contemplava l'accoglienza, la riflessione collettiva e a lungo termine, l'accettazione di ogni diversita', la cura come relazione e la relazione come cura per le tante, troppe offese arrecate alla salute e all'ambiente dal sistema industriale e dall'economia di estrazione e sfruttamento. Questo insieme di sensibilita' emergeva gia' in quello che Valeria Fieramonte, dedicandogli un brevissimo capitolo, definisce il "primo romanzo importante" (p. 76) di Laura Conti: Cecilia e le streghe uscito per Einaudi nel 1963, legato all'esperienza della professione medica sempre frammista al senso di frustrazione, fra coinvolgimento e distacco di fronte all'inesorabilita' della malattia, e ambientato in una Milano che gia' percepiva i rischi dell'inquinamento e delle tossicodipendenze correlate con il tanto agognato passaggio alla modernita'.
Le questioni di genere e la visione femminile che in Cecilia e le streghe sono straripanti, sono riflesse anche in La via di Laura Conti in forma trasversale su ogni tema trattato e poi, piu' direttamente, nei capitoli Donne e femminismo e nella denuncia della discriminazione politica di genere nel capitolo Verdi ed ecofemministe in parlamento, emblema di prevaricazioni misogine dure a morire perfino fra i presunti ecologisti.
Potrebbero infatti sembrare, l'elezione e l'esperienza in parlamento, il coronamento di un successo personale di Laura Conti e collettivo nell'ottica di affermazione dell'ambientalismo sul piano culturale e sociale. In realta' le cose non andarono affatto nella direzione auspicata e quella prima fase del pensiero ecologista si sarebbe presto smarrita nel panorama politico italiano per poi perdersi quasi definitivamente con la scomparsa di Alexander Langer pochi anni dopo nel 1995. Da quel momento, l'ecologismo in Italia ha visto soprattutto un proliferare di ramificazioni, con pochissimi avanzamenti in chiarezza sulle priorita' dei temi da perseguire e il perpetrarsi invece di fraintendimenti, come sui concetti di sviluppo, crescita, sostenibilita' e sull'aggettivo "verde".
Se a distanza di quasi trent'anni dalla morte di Laura Conti risulta quanto mai importante rileggere i suoi scritti, e' anche per evitare il perpetuarsi di troppi equivoci e moltissime finzioni sull'ecologia, come la recente istituzione del "Ministero della transizione ecologica" affidato dal governo Draghi (2021) a un tecnocrate ex manager dell'industria bellica. Si devono anche ricordare le fruttuose e molteplici collaborazioni che Laura Conti instauro' con i migliori nomi del pensiero ambientalista in Italia, con il chimico Enzo Tiezzi e il geografo urbanista Virginio Bettini, per esempio, e in campo internazionale con il biologo Barry Commoner, la cui foto compare nel libro e in quarta di copertina accanto alla protagonista durante un incontro pubblico a Seveso.
Un esempio di come l'attivismo ambientalista puo' prendere forma e farsi educativo partendo dall'esperienza per elevarsi a livello mondiale e' narrato da Valeria Fieramonte nel lungo capitolo Seveso, lepri e distanze ambientali, legato alla vicenda della nuvola di diossina fuoriuscita una domenica mattina (10 luglio 1976) da un reattore dell'ICMESA di Meda e poi dispersa sull'abitato di Seveso a Nord dell'hinterland di Milano. Alle contraddizioni della gestione tecno-scientifica prima e durante il "caso Seveso", Laura Conti dedico' un saggio (Visto da Seveso, 1977) ancora fondamentale per comprendere quel che accadde in quei mesi, e un breve romanzo (Una lepre con la faccia di bambina, 1978) immaginato dal punto di vista dei ragazzi che era solita incontrare durante la sua attivita' di medico scolastico.
Per farsi un'idea, inoltre, di cosa Laura Conti intendesse per divulgazione e coinvolgimento dal basso in processi di apprendimento capaci di scavalcare le mura di una scienza sempre accompagnata dalla politica e dall'economia e che spinge in realta' verso il servilismo culturale, sono importanti i passaggi che Valeria Fieramonte ha dedicato al libro Questo pianeta – aggiungendo al titolo "l'unico che abbiamo" nell'omonimo capitolo – e al volumetto La fotosintesi e la sua storia (Giunti, 1991), nel capitolo intitolato L'umanita' contro l'ossigeno.
Torna utile in queste letture anche riflettere sul metodo di analisi adottato da Laura Conti sempre in chiave pedagogica. L'esame accurato dei problemi ecologici, sereno ma insieme appassionato, orientato scientificamente ma mai distaccato cattedraticamente ne' disattento alle implicazioni sociali, approfondito eppure capace di spiegarsi con parole semplici con un linguaggio che oltretutto rende ragione di una studiosa che – come sottolinea l'autrice – ha sicuramente peccato di modestia nel considerarsi una non-scienziata. Questo e' maggiormente vero osservando che dobbiamo a lei una delle prime, fondamentali riflessioni sull'ecosistema (Che cos'e' l'ecologia, 1977) pubblicata in un paese che e' tutt'oggi colpevolmente distratto sulle questioni ambientali e che non riesce a comprendere che non ci si puo' attendere dai governi – piu' o meno democratici, liberisti, economicisti, socialisti – la soluzione dei problemi ecologici solo in chiave di rinnovamento tecnologico, senza una conversione anche sul piano economico e culturale.

8. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Agnes Heller, Il valore del caso. La mia vita. Castelvecchi, Roma 2019, Left, Roma 2021, pp. 144, euro 6,50.
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Riletture
- Sheila Rowbotham, Donne, resistenza e rivoluzione, Einaudi, Torino 1976, 1977, pp. VIII + 336.
- Sheila Rowbotham, Esclusa dalla storia, Editori Riuniti, Roma 1977, pp. 272.
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Riedizioni
- Nicolo' Maldina, In pro del mondo. Dante, la predicazione e i generi della letteratura religiosa medievale, Salerno, Roma 2017, Rcs, Milano 2021, pp. 256, euro 7,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

10. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4163 del 12 luglio 2021
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
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