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[Nonviolenza] Nell'anniversario dei fatti del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge
- Subject: [Nonviolenza] Nell'anniversario dei fatti del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge
- From: Centro di ricerca per la pace Centro di ricerca per la pace <centropacevt at gmail.com>
- Date: Sat, 26 Jun 2021 15:13:57 +0200
NELL'ANNIVERSARIO DEI FATTI DEL 26 GIUGNO 1975 NELLA RISERVA DI PINE RIDGE. UNA LETTURA PUBBLICA A VITERBO E UN APPELLO AL PARLAMENTO EUROPEO
Sabato 26 giugno 2021 a Viterbo, nel "Parco delle querce" nel quartiere di Santa Barbara, il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", Peppe Sini, ha letto e commentato il discorso tenuto da Leonard Peltier il primo giugno del 1977 al termine del processo svoltosi a Fargo (nel Nord Dakota) nel quale fu condannato innocente per un delitto che non aveva commesso.
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I fatti di sangue del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge
Il 26 giugno 1975 nella riserva indiana di Pine Ridge, nel Sud Dakota, vi fu un conflitto a fuoco al termine del quale due agenti dell'Fbi e un nativo americano restarono uccisi.
Della morte dei due agenti dell'Fbi fu accusato Leonard Peltier, attivista dell'American Indian Movement, difensore dei diritti umani dei nativi americani.
L'accusa si basava su prove false e su testimonianze altrettanto false. La falsita' delle une come delle altre fu subito dimostrata, ma al termine di un processo-farsa Leonard Peltier venne scandalosamente condannato nonostante la sua innocenza fosse del tutto evidente.
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Alcune parole conclusive rivolte da Leonard Peltier al giudice
Nelle parole che rivolse al giudice prima della lettura della sentenza, Leonard Peltier dopo aver riassunto ancora una volta le flagranti illegalita' e menzogne commesse e propalate da chi istrui' e gesti' il processo ed aver ribadito la sua evidente innocenza, concluse dicendo:
"Non ho fatto nulla per cui sentirmi in colpa.
Non rimpiango di essere un attivista nativo americano: migliaia di persone negli Stati Uniti, in Canada e in tutto il mondo continuano e continueranno a sostenermi per denunciare le ingiustizie che sono avvenute in quest'aula di tribunale.
Provo compassione per il suo popolo, costretto a vivere sotto un sistema tanto orribile. Sotto il suo sistema, vi vengono insegnati la cupidigia, il razzismo, la corruzione e, piu' grave di tutto, la distruzione della Madre Terra.
Nel sistema dei nativi americani, ci viene insegnato che tutte le persone sono Fratelli e Sorelle; a condividere la ricchezza con i poveri e i bisognosi. Ma la cosa piu' importante di tutte e' rispettare e proteggere la Terra, che noi consideriamo nostra madre. Ci nutriamo dal suo seno, nostra Madre ci da' la vita dalla nascita e, quando e' il momento di lasciare questo mondo, ci riprende nel suo ventre. Ma la cosa principale che ci viene insegnata e' di preservarla per i nostri figli e i nostri nipoti, poiche' saranno quelli che vivranno su essa.
No, non sono io il colpevole qui dentro; non sono io quello che dovrebbe essere chiamato criminale: l'America bianca razzista e' il criminale che distrugge le nostre terre e e la mia gente".
(Cit. in Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, 1994, p. 182).
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Un dovere dell'umanita'
Dal 1977 Leonard Peltier e' detenuto, tutti sanno che non ha ucciso nessuno - gli stessi accusatori hanno dovuto ammetterlo - ma continua ad essere detenuto da oltre quarant'anni.
Perche' e' detenuto pur essendo innocente?
E' detenuto per lo stesso motivo per cui in tanti paesi del mondo sono detenuti tante donne e tanti uomini difensori dei diritti umani delle persone e dei popoli, difensori della Madre Terra.
E' detenuto perche' un regime violento e razzista, rapinatore e distruttivo, non vuole riconoscere i diritti fondamentali degli esseri umani e del mondo vivente, e quindi perseguita e mira ad annientare chi si batte per essi.
Il governo degli Stati Uniti d'America, ed i potentati economici di cui e' il comitato d'affari, continua a derubare, perseguitare ed opprimere le popolazioni native americane e non solo.
La persecuzione e la strage dei nativi americani, la depredazione e l'avvelenamento delle loro terre residue, e' sotto gli occhi di tutti.
Non e' un dovere dell'umanita' opporsi a questo genocidio che continua?
Non e' un dovere dell'umanita' richiamare anche gli Stati Uniti d'America, come ogni altro paese del mondo, al rispetto dei diritti umani e della natura?
Non e' un dovere dell'umanita' richiamare anche gli Stati Uniti d'America, come ogni altro paese del mondo, a rispettare le leggi e i trattati che proibiscono violenze cosi' scellerate come la persecuzione razzista, le stragi, il genocidio e la distruzione del mondo vivente?
Non e' un dovere dell'umanita' richiamare anche gli Stati Uniti d'America, come ogni altro paese del mondo, al rispetto della democrazia e dell'umanita'?
Non e' un dovere dell'umanita' battersi perche' gli Stati Uniti d'America finalmente liberino Leonard Peltier, l'uomo innocente Leonard Peltier, il difensore dell'umanita' e della Madre Terra Leonard Peltier?
Leonard Peltier non e' un criminale, ma un eroe.
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Un appello al Presidente del Parlamento Europeo
Ancora una volta chiediamo alle istituzione europee, che con gli Stati Uniti d'America hanno legami tali da avere il potere di influire sulla politica americana, di impegnarsi per la liberazione di Leonard Peltier.
Ancora una volta chiediamo a tutte le persone di volonta' buona e a tutte le istituzioni democratiche di scrivere al Presidente del Parlamento Europeo, l'italiano David Sassoli, affinche' si esprima e si impegni, ed impegni il Parlamento Europeo tutto, per la liberazione di Leonard Peltier.
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Un minuto di silenzio in memoria di Camara Fantamadi
La lettura del discorso di Leonard Peltier svolta oggi per iniziativa della struttura nonviolenta viterbese nel "Parco delle querce" del capoluogo laziale si e' aperta con un minuto di silenzio in memoria di Camara Fantamadi, bracciante maliano morto nelle campagne pugliesi ucciso dalla fatica, dalla calura, dallo sfruttamento schiavista e dalla violenza razzista dilaganti nel nostro paese.
Nel ricordo di Camara Fantamadi ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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In allegato:
1. Una proposta ad alcune persone ed associazioni impegnate per i diritti umani di tutti gli esseri umani
2. Una minima notizia su Leonard Peltier
3. Alcune pubblicazioni della e sulla Resistenza degli indiani d'America
4. Alcuni siti utili
5. "Presidente Sassoli, l'Europa faccia sentire la sua voce per la liberta' di Leonard Peltier". Un appello dell'associazione "Respirare" di Viterbo
6. Un intervento di Severino Vardacampi: Liberare Leonard Peltier
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 26 giugno 2021
Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile ricevere gratuitamente abbonandosi attraverso il sito www.peacelink.it
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Allegato 1. Una proposta ad alcune persone ed associazioni impegnate per i diritti umani di tutti gli esseri umani
Carissime e carissimi,
vorremmo pregarvi di scrivere al Presidente del Parlamento Europeo per sollecitare un'iniziativa dell'istituzione da lui presieduta per la liberazione di Leonard Peltier, attivista per i diritti umani dei nativi americani, perseguitato politico, dal 1977 detenuto nelle carceri statunitensi dopo un processo-farsa che lo ha condannato per crimini che non ha commesso.
Gli indirizzi di posta elettronica cui inviare le lettere sono i seguenti:
a) indirizzo diretto del Presidente del Parlamento Europeo: president at ep.europa.eu;
b) alcuni indirizzi della segreteria del Presidente del Parlamento Europeo: lorenzo.mannelli at ep.europa.eu; armelle.douaud at ep.europa.eu; barbara.assi at ep.europa.eu; helene.aubeneau at ep.europa.eu; marco.canaparo at ep.europa.eu; fabrizia.panzetti at ep.europa.eu; michael.weiss at ep.europa.eu; luca.nitiffi at ep.europa.eu; matea.juretic at ep.europa.eu; francesco.miatto at ep.europa.eu; barbara.hostens at ep.europa.eu; monica.rawlinson at ep.europa.eu; beate.rambow at ep.europa.eu; laetitia.paquet at ep.europa.eu; nicola.censini at ep.europa.eu; arnaud.rehm at europarl.europa.eu; julien.rohaert at europarl.europa.eu; jose.roza at ep.europa.eu; roberto.cuillo at ep.europa.eu; silvia.cagnazzo at ep.europa.eu; eulalia.martinezdealosmoner at ep.europa.eu; iva.palmieri at europarl.europa.eu; tim.allan at ep.europa.eu; andrea.maceirascastro at ep.europa.eu; angelika.pentsi at ep.europa.eu;
Naturalmente sarebbe opportuno inviare copia della lettera anche ai mezzi d'informazione e alle altre persone, associazioni ed istituzioni che riterrete utile informare o invitare a prender parte all'iniziativa.
Ovviamente e' bene che le lettere siano brevi e cortesi.
Un minimo canovaccio potrebbe essere il seguente:
"Egregio Presidente del Parlamento Europeo,
vorremmo sollecitare Lei, e tramite Lei il Parlamento Europeo e con esso l'intera Unione Europea, ad una iniziativa umanitaria per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista per i diritti umani dei nativi americani, vittima di una spietata persecuzione politica, dal 1977 ingiustamente detenuto dopo un processo-farsa in cui gli sono stati attribuiti delitti che non ha commesso.
Confidando in un sollecito riscontro, distinti saluti,
firma, luogo e data, indirizzo del mittente"
Non c'e' bisogno di aggiungere che ogni altra iniziativa nonviolenta per la liberazione di Leonard Peltier (come di ogni altra persona ingiustamente detenuta) e' opportuna e meritoria.
Alleghiamo in calce alcuni minimi riferimenti per approfondire la conoscenza e collegarsi ai comitati esistenti e alle altre iniziative pregresse ed in corso.
Carissime e carissimi,
scusandoci se questa lettera non fosse gradita, e ringraziandovi fin d'ora per quanto vorrete eventualmente fare, a tutte e tutti un cordiale saluto dal
"Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
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2. Una minima notizia su Leonard Peltier
Leonard Peltier e' nato a Grand Forks, nel North Dakota, il 12 settembre 1944; attivista dell'American Indian Movement che si batte per i diritti umani dei nativi americani, nel 1977 fu condannato a due ergastoli in un processo-farsa sulla base di presunte prove e presunte testimonianze successivamente dimostratesi artefatte, inattendibili, revocate e ritrattate dagli stessi ostensori. Da allora e' ancora detenuto, sebbene la sua innocenza sia ormai palesemente riconosciuta. Di seguito riportiamo una breve nota di presentazione di un suo libro edito in Italia nel 2005: "Accusato ingiustamente dal governo americano – ricorrendo a strumenti legali, paralegali e illegali – dell'omicidio di due agenti dell'FBI nel 1975 (un breve resoconto tecnico della farsa giudiziaria e' affidato all'ex ministro della giustizia degli Stati Uniti Ramsley Clark, autore della prefazione), Peltier, al tempo uno dei leader di spicco dell'American Indian Movement (AIM), marcisce in condizioni disumane in una prigione di massima sicurezza da quasi trent'anni. Nonostante la sua innocenza sia ormai unanimemente sostenuta dall'opinione pubblica mondiale, nonostante una campagna internazionale in suo favore che ha coinvolto il Dalai Lama, Nelson Mandela, il subcomandante Marcos, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Robert Redford (che sulla vicenda di Peltier ha prodotto il documentario Incident at Oglala), Oliver Stone, Howard Zinn, Peter Matthiessen, il Parlamento europeo e Amnesty International, per il governo americano il caso del prigioniero 89637-132 e' chiuso. Non sorprende dunque che Peltier sia divenuto un simbolo dell'oppressione di tutti i popoli indigeni del mondo e che la sua vicenda abbia ispirato libri (Nello spirito di Cavallo Pazzo di Peter Matthiessen), film (Cuore di tuono di Michael Apted, per esempio) e canzoni (i Rage Against the Machine hanno dedicato a lui la canzone Freedom). In parte lucidissimo manifesto politico, in parte toccante memoir, questa e' la straordinaria storia della sua vita, raccontata per la prima volta da Peltier in persona. Una meravigliosa testimonianza spirituale e filosofica che rivela un modo di concepire la vita, ma soprattutto la politica, che trascende la dialettica tradizionale occidentale e i suoi schemi (amico-nemico, destra-sinistra e cosi' via): i nativi la chiamano la danza del sole" (dalla scheda di presentazione del libro di Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, 2005, nel sito della casa editrice: fazieditore.it).
Opere di Leonard Peltier: La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, 2005.
Opere su Leonard Peltier: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, 1994; Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano, Erre Emme, 1996.
Il sito dell'"International Leonard Peltier Defense Committee": www.whoisleonardpeltier.info
Alcuni altri libri utili per approfondire: Alce Nero, La sacra pipa, Rusconi, Milano 1986, 1993; Bruno Bouchet (a cura di), Wovoka. Il messaggio rivoluzionario dei nativi americani, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze 1982; Dee Brown, Seppellite il mio cuore a Wounded Knee, Mondadori, Milano 1972, 1977; Vine Deloria jr., Custer e' morto per i vostri peccati, Jaca Book, Milano 1972, 1977; Raymond J. DeMaille (a cura di), Il sesto antenato. I testi originali egli insegnamenti di Alce Nero, Xenia, Milano 1996; Charles Hamilton (a cura di), Sul sentiero di guerra. Scritti e testimonianza degli indiani d'America, Feltrinelli, Milano 1956, 1960; Diana Hansen (a cura di), Indiani d'America. Identita' e memoria collettiva nei documenti della nuova resistenza indiana, Savelli, Roma 1977; Philippe Jacquin, Storia degli indiani d'America, Mondadori, Milano 1977; Franco Meli (a cura di), Parole nel sangue. Poesia indiana americana contemporanea, Mondadori, Milano 1991; Messaggio degli Irochesi al mondo occidentale. Per un risveglio della coscienza, la Fiaccola, Ragusa 1986, 1989; Nando Minnella, Pascoli d'asfalto. Poesia & cultura degli indiani d'America, Rossi e Spera Editori, Roma 1987; Nando Minnella, Michele Morieri, Indiani oggi. La Resistenza indiana oggi: documenti e testimonianze, Gammalibri, Milano 1981; John G. Neihardt, Alce Nero parla, Adelphi, Milano 1968, Mondadori, Milano 1973, 1977; William W. Newcomb jr., Gli indiani del Nord-America, Il Bagatto, Roma 1985; Scritti e racconti degli indiani americani, raccolti da Shirley Hill Witt e Stan Steiner, Jaca Book, Milano 1974, 1992; Stan Steiner, Uomo bianco scomparirai, Jaca Book, Milano 1977, 1994.
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3. Alcune pubblicazioni della e sulla Resistenza degli indiani d'America
- Alce Nero, La sacra pipa, Rusconi, Milano 1986, 1993, pp. 192.
- Sherman Alexie, Lone Ranger fa a pugni in paradiso, Frassinelli, 1995, pp. X + 230.
- Stephen E. Ambrose, Cavallo Pazzo e Custer, Rizzoli, Milano 1978, pp. 600.
- Franz Boas, Introduzione alle lingue indiane d'America, Boringhieri, Torino 1979, pp. 160.
- Bruno Bouchet (a cura di), Wovoka. Il messaggio rivoluzionario dei nativi americani, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze 1982, pp. 144.
- Dee Brown, Attorno al fuoco. Racconti degli indiani d'America, Mondadori, Milano 1981, pp. 192.
- Dee Brown, Seppellite il mio cuore a Wounded Knee, Mondadori, Milano 1972, 1977, pp. 480.
- George Catlin, Pellerossa. Usi, costumi, vita nella prateria degli indiani d'America, Rusconi, Milano 1987, 1993, pp. 624.
- Mary Crow-Dog, Richard Erdoes, Donna Lakota. la mia vita di Sioux, Tropea, Milano 1997, pp. 256.
- Cultura planetaria: omologazione o diversita'? Il rapporto fra le popolazioni indigene del continente americano e l'occidente, Roma 1983, pp. 82.
- Raffaele D'Aniello, Little Big Horn. Il popolo dei Sioux contro Custer, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1995, 3 voll. per complessive pp. 736.
- Jaime de Angulo, Racconti indiani, Adelphi, Milano 1973, Mondadori, Milano 1979, pp. 240.
- Vine Deloria jr., Custer e' morto per i vostri peccati, Jaca Book, Milano 1972, 1977, pp. 276.
- Raymond J. DeMaille (a cura di), Il sesto antenato. I testi originali e gli insegnamenti di Alce Nero, Xenia, Milano 1996, pp. VI + 504.
- Charles A. Eastman, L'anima dell'indiano, Adelphi, Milano 1983, pp. 112.
- Figlio di Vecchio Cappello, La sapienza dei Navaho, Rusconi, Milano 1978, 1994, pp. 400.
- Geronimo, La mia storia, Rusconi, Milano 1988, 1993, pp. 208.
- Charles Hamilton (a cura di), Sul sentiero di guerra. Scritti e testimonianza degli indiani d'America, Feltrinelli, Milano 1956, 1960, pp. 368 (+ 12 tavole).
- Diana Hansen (a cura di), Indiani d'America. Identita' e memoria collettiva nei documenti della nuova resistenza indiana, Savelli, Roma 1977, pp. 208.
- Lance Henson, I testi del lupo / The Wolf Texts, Nottetempo, Roma 2009, pp. 92.
- Lance Henson, Le orme del tasso / The Badger Tracks, Soconas Incomindios, Torino 1989, pp. II + 52.
- Helen Howard, Capo Giuseppe, Rusconi, Milano 1988, 1995, pp. 340.
- Philippe Jacquin, I pellerossa. Popolo delle praterie, Electa-Gallimard, 1993, pp. 192.
- Philippe Jacquin, Storia degli indiani d'America, Mondadori, Milano 1977, pp. 208.
- Nancy Lurie (a cura di), Donna Lupo di Montagna, Rusconi, Milano 1989, 1996, pp. 176
- Alice Marriott, Carol Rachlin, Peyote, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996, pp. 144.
- Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, 1994, pp. XX + 348.
- Mildred P. Mayhall, i Kiowa, Rusconi, Milano 1988, 1994, pp. 288.
- Edwin C. McReynolds, I Seminole, Rusconi, Milano 1990, 1994, pp. 384.
- Franco Meli (a cura di), Parole nel sangue. Poesia indiana americana contemporanea, Mondadori, Milano 1991, pp. XL + 280.
- Rita Melillo, Tutuch (Uccello tuono), Mephite, Atripalda (Av) 2004, pp. 256.
- Messaggio degli Irochesi al mondo occidentale. Per un risveglio della coscienza, la Fiaccola, Ragusa 1986, 1989, pp. 104.
- Nando Minnella, Pascoli d'asfalto. Poesia & cultura degli indiani d'America, Rossi e Spera Editori, Roma 1987, pp. 88.
- Nando Minnella, Michele Morieri, Indani oggi. La Resistenza indiana oggi: documenti e testimonianze. Con una "Guida ai campeggi nelle Riserve indiane", Gammalibri, Milano 1981, pp. 296.
- Miti e leggende degli indiani d'America, scelte e curate da Richard Erdoes e Alfonso Ortiz, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo (Mi) 1989, Mondadori, Milano 1994, pp. 702.
- N. Scott Momaday, Casa fatta di alba, Guanda, Milano 1979, pp. 208.
- John G. Neihardt, Alce Nero parla, Adelphi, Milano 1968, Mondadori, Milano 1973, 1977, pp. 256.
- William W. Newcomb jr., Gli indiani del Nord-America, Il Bagatto, Roma 1985, pp. 268.
- Walter Pedrotti, Dal popolo degli uomini. Canti, miti, narrazioni, preghiere degli Indiani del Nordamerica, Demetra, Bussolengo (Vr) 1995, pp. 160.
- Red Eagle Woman (Carla Fornasari), I pellerossa piccolo grande popolo, Emi, Bologna 1985, pp. 128.
- Jean-Louis Rieupejrout, Storia degli Apache, Xenia, Milano 1988, pp. 372.
- Mari Sandoz, Cavallo Pazzo, Rusconi, Milano 1978, 1993, pp. 512.
- Angelo Schwarz, 1854-1915 cronaca fotografica del genocidio delle nazioni indiane d'America, Priuli & Verlucca, Ivrea 1980.
- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996, pp. 192.
- Scritti e racconti degli indiani americani, raccolti da Shirley Hill Witt e Stan Steiner, Jaca Book, Milano 1974, 1992, pp. 222.
- Dean Snow, Gli Indiani d'America: archeologia e civilta', Newton Compton, Roma 1979, pp. 222 (con un inserto fotografico di 48 pp.).
- Stan Steiner, Uomo bianco scomparirai, Jaca Book, Milano 1977, 1994, pp. 296.
- Michael F. Steltenkamp, Alce Nero, missionario dei Lakota, Mondadori, Milano 1996, pp. 224.
- James Welch, Inverno nel sangue, Savelli, Roma 1978, pp. 158.
- Clinton A. Weslager, Erbe e medicine magiche degli indiani del Nordamerica, Erre Emme, Roma 1994, pp. 192.
- Marion Wood, Dei e eroi della mitologia nordamericana, Mondadori, Milano 1982, pp. 132.
- Silvio Zavatti (a cura di), Canti degli indiani d'America, Newton Compton, Roma 1977, 1993, pp. 98.
- Elemire Zolla, I letterati e lo sciamano, Bompiani, Milano 1969, 1978, pp. XVIII + 400.
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4. Alcuni siti utili
- International Leonard Peltier Defense Committee: www.whoisleonardpeltier.info
- Centro studi americanistici "Circolo Amerindiano": www.amerindiano.org
- Il Cerchio, coordinamento di sostegno ai/dai nativi americani: www.associazioneilcerchio.it
- Soconas Incomindios, comitato di solidarieta' con i nativi americani: www.soconasincomindios.it
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5. "Presidente Sassoli, l'Europa faccia sentire la sua voce per la liberta' di Leonard Peltier". Un appello dell'associazione "Respirare" di Viterbo
Al Presidente del Parlamento Europeo, on. David Sassoli
e-mail: president at ep.europa.eu
Gentilissimo Presidente del Parlamento Europeo,
anche noi siamo a pregarla di voler assumere un'iniziativa per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre difensore dei diritti umani dei popoli nativi americani dal 1977 detenuto negli Stati Uniti d'America per delitti che non ha commesso.
Leonard Peltier e' un perseguitato politico, una vittima del razzismo, un uomo innocente che da oltre quarant'anni subisce un'iniqua detenzione solo per essersi impegnato a difendere la vita, la dignita' e i diritti dei popoli nativi americani, di tutti i popoli e di tutti gli esseri umani.
Un celebre libro-inchiesta di un prestigioso scrittore, tradotto anche in italiano, lo ha dimostrato inconfutabilmente; se non lo ha gia' letto, gentilissimo Presidente, la preghiamo di farlo: e' il libro di Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, pubblicato in inglese nel 1983 e tradotto in italiano nel 1994.
Gentilissimo Presidente del Parlamento Europeo,
sappiamo che in questi giorni gia' altre persone ed associazioni democratiche ed umanitarie le hanno rivolto la stessa richiesta. E che altre lo faranno nei prossimi giorni.
Il Parlamento Europeo in piu' occasioni si e' dimostrato sensibile ed impegnato nella difesa dei diritti umani: una sua persuasa iniziativa per la liberazione di Leonard Peltier puo' costituire un importante, autorevole contributo a convincere il Presidente degli Stati Uniti d'America a porre fine alla scandalosa detenzione di un innocente, di un uomo di pace, di un autentico rappresentante non solo delle popolazioni native americane ma di tutti i popoli oppressi e di ogni persona di volonta' buona.
Confidiamo pertanto nella sua attenzione e nel suo impegno.
Gentilissimo Presidente del Parlamento Europeo,
voglia gradire distinti saluti ed auguri di buon lavoro dalla
associazione "Respirare" di Viterbo
Viterbo, 25 giugno 2021
L'associazione e' stata promossa nel 2009 a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.
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6. Un intervento di di Severino Vardacampi: Liberare Leonard Peltier
Il genocidio dei nativi americani continua, continua la rapina e la devastazione delle loro terre residue, continua la distruzione della loro cultura, continua l'azione per annientare le loro esistenze e i loro valori da parte dei poteri politici ed economici dominanti e delle loro organizzazioni squadriste e assassine.
Ma anche la Resistenza dei nativi americani continua.
Una delle figure piu' prestigiose e rappresentative di questa Resistenza e' Leonard Peltier, da oltre quarant'anni ingiustamente detenuto nelle prigioni statunitensi.
E' stato condannato in un processo-farsa sulla base di prove false poi smentite e di testimonianze false poi ritrattate.
E' stato condannato per crimini che non ha mai commesso.
E' stato condannato innocente.
Innocente, e' in carcere perche' e' un perseguitato politico.
Innocente, e' in carcere perche' e' voce del suo popolo.
Innocente, e' in carcere perche' si oppone allo sterminio fisico e morale, culturale e spirituale, del suo popolo da parte del governo degli Stati Uniti d'America, dei suoi apparati repressivi, dei potentati economici che per saziare la loro insaziabile avidita' rapinano, avvelenano ed annientano vite umane e natura, e stanno trascinando alla catastrofe l'umanita' intera e quest'unico mondo vivente.
Innocente, e' in carcere perche' difensore della vita, della dignita' e dei diritti del suo popolo e di tutti i popoli oppressi.
Innocente, e' in carcere perche' difensore della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano calpestato dai poteri dominanti.
Innocente, e' in carcere perche' difensore della vita, della dignita' e dei diritti della Madre Terra.
Cosa aspetta l'umanita' intera ad insorgere nonviolentemente per la sua liberazione?
Cosa aspettano le istituzioni democratiche del mondo intero a premere nonviolentemente sugli Stati Uniti d'America affinche' Leonard Peltier sia finalmente liberato?
Cosa aspettiamo noi, io che scrivo queste parole, tu che le leggi, a fare quanto in nostro potere per la liberazione di Leonard Peltier?
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Sabato 26 giugno 2021 a Viterbo, nel "Parco delle querce" nel quartiere di Santa Barbara, il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", Peppe Sini, ha letto e commentato il discorso tenuto da Leonard Peltier il primo giugno del 1977 al termine del processo svoltosi a Fargo (nel Nord Dakota) nel quale fu condannato innocente per un delitto che non aveva commesso.
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I fatti di sangue del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge
Il 26 giugno 1975 nella riserva indiana di Pine Ridge, nel Sud Dakota, vi fu un conflitto a fuoco al termine del quale due agenti dell'Fbi e un nativo americano restarono uccisi.
Della morte dei due agenti dell'Fbi fu accusato Leonard Peltier, attivista dell'American Indian Movement, difensore dei diritti umani dei nativi americani.
L'accusa si basava su prove false e su testimonianze altrettanto false. La falsita' delle une come delle altre fu subito dimostrata, ma al termine di un processo-farsa Leonard Peltier venne scandalosamente condannato nonostante la sua innocenza fosse del tutto evidente.
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Alcune parole conclusive rivolte da Leonard Peltier al giudice
Nelle parole che rivolse al giudice prima della lettura della sentenza, Leonard Peltier dopo aver riassunto ancora una volta le flagranti illegalita' e menzogne commesse e propalate da chi istrui' e gesti' il processo ed aver ribadito la sua evidente innocenza, concluse dicendo:
"Non ho fatto nulla per cui sentirmi in colpa.
Non rimpiango di essere un attivista nativo americano: migliaia di persone negli Stati Uniti, in Canada e in tutto il mondo continuano e continueranno a sostenermi per denunciare le ingiustizie che sono avvenute in quest'aula di tribunale.
Provo compassione per il suo popolo, costretto a vivere sotto un sistema tanto orribile. Sotto il suo sistema, vi vengono insegnati la cupidigia, il razzismo, la corruzione e, piu' grave di tutto, la distruzione della Madre Terra.
Nel sistema dei nativi americani, ci viene insegnato che tutte le persone sono Fratelli e Sorelle; a condividere la ricchezza con i poveri e i bisognosi. Ma la cosa piu' importante di tutte e' rispettare e proteggere la Terra, che noi consideriamo nostra madre. Ci nutriamo dal suo seno, nostra Madre ci da' la vita dalla nascita e, quando e' il momento di lasciare questo mondo, ci riprende nel suo ventre. Ma la cosa principale che ci viene insegnata e' di preservarla per i nostri figli e i nostri nipoti, poiche' saranno quelli che vivranno su essa.
No, non sono io il colpevole qui dentro; non sono io quello che dovrebbe essere chiamato criminale: l'America bianca razzista e' il criminale che distrugge le nostre terre e e la mia gente".
(Cit. in Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, 1994, p. 182).
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Un dovere dell'umanita'
Dal 1977 Leonard Peltier e' detenuto, tutti sanno che non ha ucciso nessuno - gli stessi accusatori hanno dovuto ammetterlo - ma continua ad essere detenuto da oltre quarant'anni.
Perche' e' detenuto pur essendo innocente?
E' detenuto per lo stesso motivo per cui in tanti paesi del mondo sono detenuti tante donne e tanti uomini difensori dei diritti umani delle persone e dei popoli, difensori della Madre Terra.
E' detenuto perche' un regime violento e razzista, rapinatore e distruttivo, non vuole riconoscere i diritti fondamentali degli esseri umani e del mondo vivente, e quindi perseguita e mira ad annientare chi si batte per essi.
Il governo degli Stati Uniti d'America, ed i potentati economici di cui e' il comitato d'affari, continua a derubare, perseguitare ed opprimere le popolazioni native americane e non solo.
La persecuzione e la strage dei nativi americani, la depredazione e l'avvelenamento delle loro terre residue, e' sotto gli occhi di tutti.
Non e' un dovere dell'umanita' opporsi a questo genocidio che continua?
Non e' un dovere dell'umanita' richiamare anche gli Stati Uniti d'America, come ogni altro paese del mondo, al rispetto dei diritti umani e della natura?
Non e' un dovere dell'umanita' richiamare anche gli Stati Uniti d'America, come ogni altro paese del mondo, a rispettare le leggi e i trattati che proibiscono violenze cosi' scellerate come la persecuzione razzista, le stragi, il genocidio e la distruzione del mondo vivente?
Non e' un dovere dell'umanita' richiamare anche gli Stati Uniti d'America, come ogni altro paese del mondo, al rispetto della democrazia e dell'umanita'?
Non e' un dovere dell'umanita' battersi perche' gli Stati Uniti d'America finalmente liberino Leonard Peltier, l'uomo innocente Leonard Peltier, il difensore dell'umanita' e della Madre Terra Leonard Peltier?
Leonard Peltier non e' un criminale, ma un eroe.
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Un appello al Presidente del Parlamento Europeo
Ancora una volta chiediamo alle istituzione europee, che con gli Stati Uniti d'America hanno legami tali da avere il potere di influire sulla politica americana, di impegnarsi per la liberazione di Leonard Peltier.
Ancora una volta chiediamo a tutte le persone di volonta' buona e a tutte le istituzioni democratiche di scrivere al Presidente del Parlamento Europeo, l'italiano David Sassoli, affinche' si esprima e si impegni, ed impegni il Parlamento Europeo tutto, per la liberazione di Leonard Peltier.
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Un minuto di silenzio in memoria di Camara Fantamadi
La lettura del discorso di Leonard Peltier svolta oggi per iniziativa della struttura nonviolenta viterbese nel "Parco delle querce" del capoluogo laziale si e' aperta con un minuto di silenzio in memoria di Camara Fantamadi, bracciante maliano morto nelle campagne pugliesi ucciso dalla fatica, dalla calura, dallo sfruttamento schiavista e dalla violenza razzista dilaganti nel nostro paese.
Nel ricordo di Camara Fantamadi ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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In allegato:
1. Una proposta ad alcune persone ed associazioni impegnate per i diritti umani di tutti gli esseri umani
2. Una minima notizia su Leonard Peltier
3. Alcune pubblicazioni della e sulla Resistenza degli indiani d'America
4. Alcuni siti utili
5. "Presidente Sassoli, l'Europa faccia sentire la sua voce per la liberta' di Leonard Peltier". Un appello dell'associazione "Respirare" di Viterbo
6. Un intervento di Severino Vardacampi: Liberare Leonard Peltier
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 26 giugno 2021
Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile ricevere gratuitamente abbonandosi attraverso il sito www.peacelink.it
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Allegato 1. Una proposta ad alcune persone ed associazioni impegnate per i diritti umani di tutti gli esseri umani
Carissime e carissimi,
vorremmo pregarvi di scrivere al Presidente del Parlamento Europeo per sollecitare un'iniziativa dell'istituzione da lui presieduta per la liberazione di Leonard Peltier, attivista per i diritti umani dei nativi americani, perseguitato politico, dal 1977 detenuto nelle carceri statunitensi dopo un processo-farsa che lo ha condannato per crimini che non ha commesso.
Gli indirizzi di posta elettronica cui inviare le lettere sono i seguenti:
a) indirizzo diretto del Presidente del Parlamento Europeo: president at ep.europa.eu;
b) alcuni indirizzi della segreteria del Presidente del Parlamento Europeo: lorenzo.mannelli at ep.europa.eu; armelle.douaud at ep.europa.eu; barbara.assi at ep.europa.eu; helene.aubeneau at ep.europa.eu; marco.canaparo at ep.europa.eu; fabrizia.panzetti at ep.europa.eu; michael.weiss at ep.europa.eu; luca.nitiffi at ep.europa.eu; matea.juretic at ep.europa.eu; francesco.miatto at ep.europa.eu; barbara.hostens at ep.europa.eu; monica.rawlinson at ep.europa.eu; beate.rambow at ep.europa.eu; laetitia.paquet at ep.europa.eu; nicola.censini at ep.europa.eu; arnaud.rehm at europarl.europa.eu; julien.rohaert at europarl.europa.eu; jose.roza at ep.europa.eu; roberto.cuillo at ep.europa.eu; silvia.cagnazzo at ep.europa.eu; eulalia.martinezdealosmoner at ep.europa.eu; iva.palmieri at europarl.europa.eu; tim.allan at ep.europa.eu; andrea.maceirascastro at ep.europa.eu; angelika.pentsi at ep.europa.eu;
Naturalmente sarebbe opportuno inviare copia della lettera anche ai mezzi d'informazione e alle altre persone, associazioni ed istituzioni che riterrete utile informare o invitare a prender parte all'iniziativa.
Ovviamente e' bene che le lettere siano brevi e cortesi.
Un minimo canovaccio potrebbe essere il seguente:
"Egregio Presidente del Parlamento Europeo,
vorremmo sollecitare Lei, e tramite Lei il Parlamento Europeo e con esso l'intera Unione Europea, ad una iniziativa umanitaria per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista per i diritti umani dei nativi americani, vittima di una spietata persecuzione politica, dal 1977 ingiustamente detenuto dopo un processo-farsa in cui gli sono stati attribuiti delitti che non ha commesso.
Confidando in un sollecito riscontro, distinti saluti,
firma, luogo e data, indirizzo del mittente"
Non c'e' bisogno di aggiungere che ogni altra iniziativa nonviolenta per la liberazione di Leonard Peltier (come di ogni altra persona ingiustamente detenuta) e' opportuna e meritoria.
Alleghiamo in calce alcuni minimi riferimenti per approfondire la conoscenza e collegarsi ai comitati esistenti e alle altre iniziative pregresse ed in corso.
Carissime e carissimi,
scusandoci se questa lettera non fosse gradita, e ringraziandovi fin d'ora per quanto vorrete eventualmente fare, a tutte e tutti un cordiale saluto dal
"Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
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2. Una minima notizia su Leonard Peltier
Leonard Peltier e' nato a Grand Forks, nel North Dakota, il 12 settembre 1944; attivista dell'American Indian Movement che si batte per i diritti umani dei nativi americani, nel 1977 fu condannato a due ergastoli in un processo-farsa sulla base di presunte prove e presunte testimonianze successivamente dimostratesi artefatte, inattendibili, revocate e ritrattate dagli stessi ostensori. Da allora e' ancora detenuto, sebbene la sua innocenza sia ormai palesemente riconosciuta. Di seguito riportiamo una breve nota di presentazione di un suo libro edito in Italia nel 2005: "Accusato ingiustamente dal governo americano – ricorrendo a strumenti legali, paralegali e illegali – dell'omicidio di due agenti dell'FBI nel 1975 (un breve resoconto tecnico della farsa giudiziaria e' affidato all'ex ministro della giustizia degli Stati Uniti Ramsley Clark, autore della prefazione), Peltier, al tempo uno dei leader di spicco dell'American Indian Movement (AIM), marcisce in condizioni disumane in una prigione di massima sicurezza da quasi trent'anni. Nonostante la sua innocenza sia ormai unanimemente sostenuta dall'opinione pubblica mondiale, nonostante una campagna internazionale in suo favore che ha coinvolto il Dalai Lama, Nelson Mandela, il subcomandante Marcos, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Robert Redford (che sulla vicenda di Peltier ha prodotto il documentario Incident at Oglala), Oliver Stone, Howard Zinn, Peter Matthiessen, il Parlamento europeo e Amnesty International, per il governo americano il caso del prigioniero 89637-132 e' chiuso. Non sorprende dunque che Peltier sia divenuto un simbolo dell'oppressione di tutti i popoli indigeni del mondo e che la sua vicenda abbia ispirato libri (Nello spirito di Cavallo Pazzo di Peter Matthiessen), film (Cuore di tuono di Michael Apted, per esempio) e canzoni (i Rage Against the Machine hanno dedicato a lui la canzone Freedom). In parte lucidissimo manifesto politico, in parte toccante memoir, questa e' la straordinaria storia della sua vita, raccontata per la prima volta da Peltier in persona. Una meravigliosa testimonianza spirituale e filosofica che rivela un modo di concepire la vita, ma soprattutto la politica, che trascende la dialettica tradizionale occidentale e i suoi schemi (amico-nemico, destra-sinistra e cosi' via): i nativi la chiamano la danza del sole" (dalla scheda di presentazione del libro di Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, 2005, nel sito della casa editrice: fazieditore.it).
Opere di Leonard Peltier: La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, 2005.
Opere su Leonard Peltier: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, 1994; Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano, Erre Emme, 1996.
Il sito dell'"International Leonard Peltier Defense Committee": www.whoisleonardpeltier.info
Alcuni altri libri utili per approfondire: Alce Nero, La sacra pipa, Rusconi, Milano 1986, 1993; Bruno Bouchet (a cura di), Wovoka. Il messaggio rivoluzionario dei nativi americani, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze 1982; Dee Brown, Seppellite il mio cuore a Wounded Knee, Mondadori, Milano 1972, 1977; Vine Deloria jr., Custer e' morto per i vostri peccati, Jaca Book, Milano 1972, 1977; Raymond J. DeMaille (a cura di), Il sesto antenato. I testi originali egli insegnamenti di Alce Nero, Xenia, Milano 1996; Charles Hamilton (a cura di), Sul sentiero di guerra. Scritti e testimonianza degli indiani d'America, Feltrinelli, Milano 1956, 1960; Diana Hansen (a cura di), Indiani d'America. Identita' e memoria collettiva nei documenti della nuova resistenza indiana, Savelli, Roma 1977; Philippe Jacquin, Storia degli indiani d'America, Mondadori, Milano 1977; Franco Meli (a cura di), Parole nel sangue. Poesia indiana americana contemporanea, Mondadori, Milano 1991; Messaggio degli Irochesi al mondo occidentale. Per un risveglio della coscienza, la Fiaccola, Ragusa 1986, 1989; Nando Minnella, Pascoli d'asfalto. Poesia & cultura degli indiani d'America, Rossi e Spera Editori, Roma 1987; Nando Minnella, Michele Morieri, Indiani oggi. La Resistenza indiana oggi: documenti e testimonianze, Gammalibri, Milano 1981; John G. Neihardt, Alce Nero parla, Adelphi, Milano 1968, Mondadori, Milano 1973, 1977; William W. Newcomb jr., Gli indiani del Nord-America, Il Bagatto, Roma 1985; Scritti e racconti degli indiani americani, raccolti da Shirley Hill Witt e Stan Steiner, Jaca Book, Milano 1974, 1992; Stan Steiner, Uomo bianco scomparirai, Jaca Book, Milano 1977, 1994.
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3. Alcune pubblicazioni della e sulla Resistenza degli indiani d'America
- Alce Nero, La sacra pipa, Rusconi, Milano 1986, 1993, pp. 192.
- Sherman Alexie, Lone Ranger fa a pugni in paradiso, Frassinelli, 1995, pp. X + 230.
- Stephen E. Ambrose, Cavallo Pazzo e Custer, Rizzoli, Milano 1978, pp. 600.
- Franz Boas, Introduzione alle lingue indiane d'America, Boringhieri, Torino 1979, pp. 160.
- Bruno Bouchet (a cura di), Wovoka. Il messaggio rivoluzionario dei nativi americani, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze 1982, pp. 144.
- Dee Brown, Attorno al fuoco. Racconti degli indiani d'America, Mondadori, Milano 1981, pp. 192.
- Dee Brown, Seppellite il mio cuore a Wounded Knee, Mondadori, Milano 1972, 1977, pp. 480.
- George Catlin, Pellerossa. Usi, costumi, vita nella prateria degli indiani d'America, Rusconi, Milano 1987, 1993, pp. 624.
- Mary Crow-Dog, Richard Erdoes, Donna Lakota. la mia vita di Sioux, Tropea, Milano 1997, pp. 256.
- Cultura planetaria: omologazione o diversita'? Il rapporto fra le popolazioni indigene del continente americano e l'occidente, Roma 1983, pp. 82.
- Raffaele D'Aniello, Little Big Horn. Il popolo dei Sioux contro Custer, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1995, 3 voll. per complessive pp. 736.
- Jaime de Angulo, Racconti indiani, Adelphi, Milano 1973, Mondadori, Milano 1979, pp. 240.
- Vine Deloria jr., Custer e' morto per i vostri peccati, Jaca Book, Milano 1972, 1977, pp. 276.
- Raymond J. DeMaille (a cura di), Il sesto antenato. I testi originali e gli insegnamenti di Alce Nero, Xenia, Milano 1996, pp. VI + 504.
- Charles A. Eastman, L'anima dell'indiano, Adelphi, Milano 1983, pp. 112.
- Figlio di Vecchio Cappello, La sapienza dei Navaho, Rusconi, Milano 1978, 1994, pp. 400.
- Geronimo, La mia storia, Rusconi, Milano 1988, 1993, pp. 208.
- Charles Hamilton (a cura di), Sul sentiero di guerra. Scritti e testimonianza degli indiani d'America, Feltrinelli, Milano 1956, 1960, pp. 368 (+ 12 tavole).
- Diana Hansen (a cura di), Indiani d'America. Identita' e memoria collettiva nei documenti della nuova resistenza indiana, Savelli, Roma 1977, pp. 208.
- Lance Henson, I testi del lupo / The Wolf Texts, Nottetempo, Roma 2009, pp. 92.
- Lance Henson, Le orme del tasso / The Badger Tracks, Soconas Incomindios, Torino 1989, pp. II + 52.
- Helen Howard, Capo Giuseppe, Rusconi, Milano 1988, 1995, pp. 340.
- Philippe Jacquin, I pellerossa. Popolo delle praterie, Electa-Gallimard, 1993, pp. 192.
- Philippe Jacquin, Storia degli indiani d'America, Mondadori, Milano 1977, pp. 208.
- Nancy Lurie (a cura di), Donna Lupo di Montagna, Rusconi, Milano 1989, 1996, pp. 176
- Alice Marriott, Carol Rachlin, Peyote, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996, pp. 144.
- Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, 1994, pp. XX + 348.
- Mildred P. Mayhall, i Kiowa, Rusconi, Milano 1988, 1994, pp. 288.
- Edwin C. McReynolds, I Seminole, Rusconi, Milano 1990, 1994, pp. 384.
- Franco Meli (a cura di), Parole nel sangue. Poesia indiana americana contemporanea, Mondadori, Milano 1991, pp. XL + 280.
- Rita Melillo, Tutuch (Uccello tuono), Mephite, Atripalda (Av) 2004, pp. 256.
- Messaggio degli Irochesi al mondo occidentale. Per un risveglio della coscienza, la Fiaccola, Ragusa 1986, 1989, pp. 104.
- Nando Minnella, Pascoli d'asfalto. Poesia & cultura degli indiani d'America, Rossi e Spera Editori, Roma 1987, pp. 88.
- Nando Minnella, Michele Morieri, Indani oggi. La Resistenza indiana oggi: documenti e testimonianze. Con una "Guida ai campeggi nelle Riserve indiane", Gammalibri, Milano 1981, pp. 296.
- Miti e leggende degli indiani d'America, scelte e curate da Richard Erdoes e Alfonso Ortiz, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo (Mi) 1989, Mondadori, Milano 1994, pp. 702.
- N. Scott Momaday, Casa fatta di alba, Guanda, Milano 1979, pp. 208.
- John G. Neihardt, Alce Nero parla, Adelphi, Milano 1968, Mondadori, Milano 1973, 1977, pp. 256.
- William W. Newcomb jr., Gli indiani del Nord-America, Il Bagatto, Roma 1985, pp. 268.
- Walter Pedrotti, Dal popolo degli uomini. Canti, miti, narrazioni, preghiere degli Indiani del Nordamerica, Demetra, Bussolengo (Vr) 1995, pp. 160.
- Red Eagle Woman (Carla Fornasari), I pellerossa piccolo grande popolo, Emi, Bologna 1985, pp. 128.
- Jean-Louis Rieupejrout, Storia degli Apache, Xenia, Milano 1988, pp. 372.
- Mari Sandoz, Cavallo Pazzo, Rusconi, Milano 1978, 1993, pp. 512.
- Angelo Schwarz, 1854-1915 cronaca fotografica del genocidio delle nazioni indiane d'America, Priuli & Verlucca, Ivrea 1980.
- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996, pp. 192.
- Scritti e racconti degli indiani americani, raccolti da Shirley Hill Witt e Stan Steiner, Jaca Book, Milano 1974, 1992, pp. 222.
- Dean Snow, Gli Indiani d'America: archeologia e civilta', Newton Compton, Roma 1979, pp. 222 (con un inserto fotografico di 48 pp.).
- Stan Steiner, Uomo bianco scomparirai, Jaca Book, Milano 1977, 1994, pp. 296.
- Michael F. Steltenkamp, Alce Nero, missionario dei Lakota, Mondadori, Milano 1996, pp. 224.
- James Welch, Inverno nel sangue, Savelli, Roma 1978, pp. 158.
- Clinton A. Weslager, Erbe e medicine magiche degli indiani del Nordamerica, Erre Emme, Roma 1994, pp. 192.
- Marion Wood, Dei e eroi della mitologia nordamericana, Mondadori, Milano 1982, pp. 132.
- Silvio Zavatti (a cura di), Canti degli indiani d'America, Newton Compton, Roma 1977, 1993, pp. 98.
- Elemire Zolla, I letterati e lo sciamano, Bompiani, Milano 1969, 1978, pp. XVIII + 400.
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4. Alcuni siti utili
- International Leonard Peltier Defense Committee: www.whoisleonardpeltier.info
- Centro studi americanistici "Circolo Amerindiano": www.amerindiano.org
- Il Cerchio, coordinamento di sostegno ai/dai nativi americani: www.associazioneilcerchio.it
- Soconas Incomindios, comitato di solidarieta' con i nativi americani: www.soconasincomindios.it
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5. "Presidente Sassoli, l'Europa faccia sentire la sua voce per la liberta' di Leonard Peltier". Un appello dell'associazione "Respirare" di Viterbo
Al Presidente del Parlamento Europeo, on. David Sassoli
e-mail: president at ep.europa.eu
Gentilissimo Presidente del Parlamento Europeo,
anche noi siamo a pregarla di voler assumere un'iniziativa per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre difensore dei diritti umani dei popoli nativi americani dal 1977 detenuto negli Stati Uniti d'America per delitti che non ha commesso.
Leonard Peltier e' un perseguitato politico, una vittima del razzismo, un uomo innocente che da oltre quarant'anni subisce un'iniqua detenzione solo per essersi impegnato a difendere la vita, la dignita' e i diritti dei popoli nativi americani, di tutti i popoli e di tutti gli esseri umani.
Un celebre libro-inchiesta di un prestigioso scrittore, tradotto anche in italiano, lo ha dimostrato inconfutabilmente; se non lo ha gia' letto, gentilissimo Presidente, la preghiamo di farlo: e' il libro di Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, pubblicato in inglese nel 1983 e tradotto in italiano nel 1994.
Gentilissimo Presidente del Parlamento Europeo,
sappiamo che in questi giorni gia' altre persone ed associazioni democratiche ed umanitarie le hanno rivolto la stessa richiesta. E che altre lo faranno nei prossimi giorni.
Il Parlamento Europeo in piu' occasioni si e' dimostrato sensibile ed impegnato nella difesa dei diritti umani: una sua persuasa iniziativa per la liberazione di Leonard Peltier puo' costituire un importante, autorevole contributo a convincere il Presidente degli Stati Uniti d'America a porre fine alla scandalosa detenzione di un innocente, di un uomo di pace, di un autentico rappresentante non solo delle popolazioni native americane ma di tutti i popoli oppressi e di ogni persona di volonta' buona.
Confidiamo pertanto nella sua attenzione e nel suo impegno.
Gentilissimo Presidente del Parlamento Europeo,
voglia gradire distinti saluti ed auguri di buon lavoro dalla
associazione "Respirare" di Viterbo
Viterbo, 25 giugno 2021
L'associazione e' stata promossa nel 2009 a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.
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6. Un intervento di di Severino Vardacampi: Liberare Leonard Peltier
Il genocidio dei nativi americani continua, continua la rapina e la devastazione delle loro terre residue, continua la distruzione della loro cultura, continua l'azione per annientare le loro esistenze e i loro valori da parte dei poteri politici ed economici dominanti e delle loro organizzazioni squadriste e assassine.
Ma anche la Resistenza dei nativi americani continua.
Una delle figure piu' prestigiose e rappresentative di questa Resistenza e' Leonard Peltier, da oltre quarant'anni ingiustamente detenuto nelle prigioni statunitensi.
E' stato condannato in un processo-farsa sulla base di prove false poi smentite e di testimonianze false poi ritrattate.
E' stato condannato per crimini che non ha mai commesso.
E' stato condannato innocente.
Innocente, e' in carcere perche' e' un perseguitato politico.
Innocente, e' in carcere perche' e' voce del suo popolo.
Innocente, e' in carcere perche' si oppone allo sterminio fisico e morale, culturale e spirituale, del suo popolo da parte del governo degli Stati Uniti d'America, dei suoi apparati repressivi, dei potentati economici che per saziare la loro insaziabile avidita' rapinano, avvelenano ed annientano vite umane e natura, e stanno trascinando alla catastrofe l'umanita' intera e quest'unico mondo vivente.
Innocente, e' in carcere perche' difensore della vita, della dignita' e dei diritti del suo popolo e di tutti i popoli oppressi.
Innocente, e' in carcere perche' difensore della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano calpestato dai poteri dominanti.
Innocente, e' in carcere perche' difensore della vita, della dignita' e dei diritti della Madre Terra.
Cosa aspetta l'umanita' intera ad insorgere nonviolentemente per la sua liberazione?
Cosa aspettano le istituzioni democratiche del mondo intero a premere nonviolentemente sugli Stati Uniti d'America affinche' Leonard Peltier sia finalmente liberato?
Cosa aspettiamo noi, io che scrivo queste parole, tu che le leggi, a fare quanto in nostro potere per la liberazione di Leonard Peltier?
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