[Nonviolenza] La biblioteca di Zorobabele. 3



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LA BIBLIOTECA DI ZOROBABELE
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Segnalazioni librarie e letture nonviolente
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo"
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 3 del 25 febbraio 2021
 
In questo numero:
1. Alcune pubblicazioni di Dario Paccino
2. Alcune pubblicazioni di Vandana Shiva
3. Alcuni libri recenti per l'impegno in difesa dell'ambiente
 
1. SEGNALAZIONI. ALCUNE PUBBLICAZIONI DI DARIO PACCINO
 
- Dario Paccino, Arrivano i nostri, Edizioni Avanti!, Milano 1956.
- Dario Paccino, Domani il diluvio, Calderini, Bologna 1970.
- Dario Paccino, L'imbroglio ecologico, Einaudi, Torino 1972.
- Dario Paccino, L'ombra di Confucio, Einaudi, Torino 1976.
- Dario Paccino, Il diario di un provocatore, I libri del no, Roma 1977.
- Dario Paccino, La teppa all'assalto del cielo, I libri del no, Roma 1978.
- Dario Paccino, La trappola della scienza, La Salamandra, Milano 1979.
- Dario Paccino, I colonnelli verdi e la fine della storia, Pellicani, Roma 1990.
- Dario Paccino, La guerra chiamata pace, Pellicani, Roma 1992.
- Dario Paccino, Gli invendibili, Datanews, Roma 1994.
- Dario Paccino, Manuale di autodifesa linguistica, Arterigere - Il lavoratore oltre, Varese 1996.
- Dario Paccino, con Luigi Josi e Gian Marco Martignoni, Il libero schiavo di Maastricht, Arterigere - Il lavoratore oltre, Varese 1997.
- Dario Paccino (a cura di), L'ultima volta, Arterigere - Il lavoratore oltre, Varese 1997.
- Dario Paccino, Euro kaputt, Odradek, Roma 2000; Il padrone. L'apocalisse, Notiziario Cdp, Pistoia 2003.
- Dario Paccino, I senzapatria. Resistenza ieri e oggi, Biblioteca Franco Serantini, Pisa 2006.
 
2. SEGNALAZIONI. ALCUNE PUBBLICAZIONI DI VANDANA SHIVA
 
- Vandana Shiva, Sopravvivere allo sviluppo, Isedi, Torino 1990 (poi riedito col titolo Terra madre, Utet, Torino 2002).
- Vandana Shiva, Monocolture della mente, Bollati Boringhieri, Torino 1995.
- Vandana Shiva, Biopirateria, Cuen, Napoli 1999, 2001.
- Vandana Shiva, Vacche sacre e mucche pazze, DeriveApprodi, Roma 2001.
- Vandana Shiva, Il mondo sotto brevetto, Feltrinelli, Milano 2002 (poi ristampato col titolo: Il mondo del cibo sotto brevetto, Feltrinelli, Milano 2015).
- Vandana Shiva, Le guerre dell'acqua, Feltrinelli, Milano 2003.
- Vandana Shiva, Le nuove guerre della globalizzazione, Utet, Torino 2005.
- Vandana Shiva, Il bene comune della Terra, Feltrinelli, Milano 2006.
- Vandana Shiva, India spezzata, Il Saggiatore, Milano 2008.
- Vandana Shiva, Dalla parte degli ultimi, Slow Food, 2008.
- Vandana Shiva, Ritorno alla terra, Fazi, Roma 2009.
- Vandana Shiva, Campi di battaglia, Edizioni Ambiente, Milano 2009.
- Vandana Shiva, Semi del suicidio, Odradek, Roma 2009.
- Vandana Shiva, Fare pace con la Terra, Feltrinelli, Milano 2012.
- Vandana Shiva, Storia dei semi, Feltrinelli, Milano 2013.
- Vandana Shiva, Chi nutrira' il mondo? Manifesto per il cibo del terzo millennio, Feltrinelli, Milano 2015.
- Vandana Shiva, La terra ha i suoi diritti, Emi, Bologna 2016, Rcs, Milano 2020.
- Vandana Shiva, con Kartikey Shiva, Il pianeta di tutti, Feltrinelli 2019, 2020.
 
3. SEGNALAZIONI. ALCUNI LIBRI RECENTI PER L'IMPEGNO IN DIFESA DELL'AMBIENTE
 
- AA. VV., Dopo il virus un mondo nuovo?, volume monografico di "MicroMega. Per una sinistra illuminista", n. 4/2020, Gedi, Roma 2020, pp. 216.
Un volume monografico sulla pandemia, il quid agendum, le prospettive. Molti i contributi degni di lettura e discussione.
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- AA. VV., Dopo il virus un mondo nuovo? (2), volume monografico di "MicroMega. Per una sinistra illuminista", n. 5/2020, Gedi, Roma 2020, pp. 216.
Un secondo volume monografico sulla pandemia, il quid agendum, le prospettive. Anche qui molti i contributi degni di lettura e discussione.
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- AA. VV., La Terra brucia, volume monografico di "MicroMega. Per una sinistra illuminista", n. 2/2020, Gedi, Roma 2020, pp. 216.
Le prime 82 pagine di questo volume di "MicroMega" contengono un ampio dossier sul riscaldamento climatico con contributi di Luca Mercalli, Elisa Palazzi, Peter Wadhams, Stefano Caserini, Gianni Silvestrini, Marinella Correggia, Serena Giacomin, Matteo Pucciarelli.
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- Michele Boato, Quelli delle cause vinte. Manuale di difesa dei beni comuni, Libri di Gaia, Mestre 2017, pp. 252.
Curato da Michele Boato, figura storica dell'ambentalismo in Italia, con una prefazione di marinella Correggia e il contributo di molte autrici e molti autori che sono insieme studiose e studiosi e militanti, una vivace panoramiche di lotte ambientaliste vittoriose.
Sul curatore riportiamo una breve notizia apparsa sul nostro foglio una decina di anni fa, che certo andrebe aggiornata con le molte iniziative e le molte pubblicazioni che ha realizzato in questi ultimi dieci anni.
Michele Boato e' nato nel 1947, docente di economia, impegnato contro la nocivita' dell'industria chimica dalla fine degli anni '60, e' impegnato da sempre nei movimenti pacifisti, ecologisti, nonviolenti. Animatore di numerose esperienze didattiche e di impegno civile, direttore della storica rivista "Smog e dintorni", impegnato nell'Ecoistituto del Veneto "Alexander Langer", animatore del bellissimo periodico "Gaia" e del foglio locale "Tera e Aqua". Ha promosso la prima Universita' Verde in Italia. Parlamentare nel 1987 (e dimessosi per rotazione un anno dopo), ha promosso e fatto votare importanti leggi contro l'inquinamento. Con significative campagne nonviolente ottiene la pedonalizzazione del centro storico di Mestre, contrasta i fanghi industriali di Marghera. E' impegnato nella campagna "Meno rifiuti". E' stato anche presidente della FederConsumatori. Gia' apprezzato assessore regionale del Veneto. Con Mao Valpiana e Maria G. Di Rienzo ha promosso l'appello "Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza?" da cui e' scaturita l'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 e quindi il manifesto "Una rete di donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza". E' una delle figure piu' significative dell'impegno ecopacifista e nonviolento, che ha saputo unire ampiezza di analisi e concretezza di risultati, ed un costante atteggiamento di attenzione alle persone rispettandone e valorizzandone dignita' e sensibilita'. Tra le opere di Michele Boato: ha curato diverse pubblicazioni soprattutto in forma di strumenti di lavoro; cfr. ad esempio: Conserva la carta, puoi salvare un albero (con Mario Breda); Ecologia a scuola; Dopo Chernobyl (con Angelo Fodde); Adriatico, una catastrofe annunciata; tutti nei "libri verdi", Mestre; nella collana "tam tam libri" ha curato: Invece della tv rinverdire la scuola (con Marco Scacchetti); Erre magica: riparare riusare riciclare (con Angelo Favalli); In laguna (con Marina Stevenato); Verdi tra governo e opposizione (con Giovanna Ricoveri). Un'ampia intervista a Michele Boato curata da Diana Napoli e' apparsa nei nn. 157-158 di "Voci e volti della nonviolenza"; un'altra intervista a cura di Paolo Arena e Marco Graziotti e' apparsa sui "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 299 del 31 agosto 2010.
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- Mario Bonaccorso, Irene Banos Ruiz, Che cosa e' la bioeconomia, Edizioni Ambiente, 2019, Rcs, Milano 2020, pp. 192.
Un testo introduttivo parziale ma decisamente utile. Naturalmente molte cose meriterebbero una viva discussione e un reale approfondimento.
Dal sito delle Edizioni Ambiente riportiamo la seguente scheda di presentazione del libro e degli autori.
Cambiamenti climatici, aumento della popolazione, degrado dei suoli, perdita di biodiversita'. Sono le principali sfide che l'umanita' e' chiamata ad affrontare in questo inizio di millennio. La bioeconomia e' una delle chiavi per affrontarle e vincerle, riconciliando economia, ambiente e societa'. Basata sull'impiego delle risorse biologiche rinnovabili come materie prime per la produzione industriale, energetica, alimentare e mangimistica, secondo l'Unione europea ha il potenziale per creare almeno un milione di posti di lavoro entro il 2030. Il libro di Mario Bonaccorso e Irene Banos Ruiz traccia un quadro preciso e aggiornato del concetto di bioeconomia, delle sue origini, delle connessioni con la sostenibilita' e l'economia circolare e delle molteplici applicazioni che ritroviamo in diversi prodotti della nostra vita quotidiana. Ci guida inoltre nelle importanti ripercussioni che questo nuovo modello economico e sociale sta avendo sul mondo della formazione, della finanza e delle politiche di sviluppo locale.
Mario Bonaccorso, laureato in Scienze politiche all'Universita' di Milano, si e' specializzato in Storia dell'Integrazione europea all'Universita' di Aquisgrana (RWTH Aachen). All'Universita' di Milano ha conseguito anche un Master in Scienze del Lavoro. Dal 2006 lavora in Assobiotec, l'Associazione nazionale per lo sviluppo delle Biotecnologie, che fa parte di Federchimica, dove oggi e' Responsabile dell'Area Bioeconomia. Da novembre 2017 al ruolo in Assobiotec-Federchimica affianca quello di Coordinatore del Cluster Nazionale della Chimica verde Spring. Nel 2012 ha fondato Il Bioeconomista, The First Bioeconomy Blog (www.ilbioeconomista.com), e nel 2016 ha pubblicato con Edizioni Ambiente l'ebook "The Bioeconomy Revolution", seguito nel 2019 da "Che cosa e' la bioeconomia" (con Irene Banos Ruiz). Giornalista pubblicista, ha collaborato in passato con il manifesto e con Affaritaliani.it. Oggi collabora regolarmente con Materia Rinnovabile, la rivista internazionale sulla bioeconomia e sull'economia circolare di Edizioni Ambiente.
Irene Banos Ruiz e' una giornalista freelance specializzata in tematiche ambientali. Ha vissuto in Francia, Cile e Germania, dove risiede attualmente. Laureata in Giornalismo all'Universita' Complutense di Madrid, ha conseguito un Master in Media internazionali all'Universita' di Bonn. Collabora principalmente con il broadcaster internazionale Deutsche Welle e con Materia Rinnovabile, dove scrive di temi e scenari internazionali dell'economia circolare.
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- Elizabeth L. Cline, Siete pazzi a indossarlo! Perche' la moda a basso costo avvelena noi e il pianeta, Piemme-Mondadori, Milano 2018, Rcs, Milano 2020, pp. 216.
Un'inchiesta giornalistica utile nei suoi ovvi limiti d'impostazione (e nella sua effettuale giornalistica subalternita' in relazione al non mettere in discussione decisive questioni di fondo; ma naturalmente non tutti i libri li scrivono Giacomo Leopardi, Karl Marx, Rosa Luxemburg, Virginia Woolf o Hannah Arendt).
Dal sito www.edizpiemme.it riportiamo la seguente scheda di presentazione del libro e dell'autrice.
Un'inchiesta che vi aprira' gli occhi sui costi nascosti per la salute, l'ambiente, i diritti umani, la tutela del lavoro della moda low cost.
Quando compriamo una maglietta o un pantalone per poche decine di euro nei negozi di noti marchi di abbigliamento a basso costo, dobbiamo sapere che il prezzo esposto non e' mai il prezzo giusto. In realta', sono "affari" che paghiamo molto cari. Perche' ci riempiamo l'armadio di capi usa e getta e perche' indossiamo tessuti di bassa qualita', sempre piu' artificiali e meno naturali, tinti chissa' come e chissa' dove, che si usurano facilmente, prodotti a getto continuo per rifornire le boutique ogni settimana di nuovi arrivi. In Cina, paese da cui arriva la maggior parte dei vestiti, ci sono distretti appositi, dove lo smog riduce la visibilita' a pochi metri.
Basso prezzo non vuol dire solo bassa qualita', ma anche bassi salari: quelli che percepiscono gli addetti negli Stati in cui le fabbriche sono state delocalizzate, che sono fortemente sfruttati. In molti Paesi, tra cui l'Italia, il settore tessile ha subito le conseguenze del "fast fashion", con perdita di posti lavoro e know-how, a vantaggio di stati dove si puo' produrre per pochi euro capi che qui costerebbero il triplo.
Partendo dal proprio armadio, stipato di abiti poco o mai usati, o logori dopo due lavaggi, la giornalista Elizabeth L. Cline compie un'indagine mondiale - dalla Cina al Bangladesh all'Italia - sull'industria dell'abbigliamento a basso costo e sui pericoli e sulle conseguenze che l'accumularsi di "fast fashion" ha sulla nostra salute, sull'economia e sull'ambiente.
E, non ultimo, sulla nostra anima, dato che la rincorsa all'acquisto produce compulsivita', insoddisfazione, stress e perdita di personalita' e stile.
Elizabeth L. Cline, giornalista e scrittrice, collabora con The Daily Beast, New York, The New Republic, The Village Voice. Siete pazzi a indossarlo! e' stato n. 1 del New York Times. Vive A New York.
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- Alberto Clo', Energia e clima. L'altra faccia della medaglia, Il Mulino, Bologna 2017, Rcs, Milano 2020, pp. 264.
Un libro che e' opportuno leggere ed anche vivamente discutere. L'autore, si ricordera', e' stato ministro dell'industria nel governo Dini nel 1995-'96.
Dalla quarta di copertina: Sottoscritto a fine 2015 da 196 Stati, l'Accordo di Parigi costituisce un grande risultato politico-diplomatico per un'azione congiunta nella lotta al surriscaldamento globale. Le cose non stanno andando tuttavia come promesso. Quello che gli Stati stanno concretamente facendo e' niente rispetto a quel che sarebbe necessario fare, col rischio che Parigi non rappresenti una svolta storica ma solo parole al vento. Nel libro si analizzano i passati cicli di sostituzione delle fonti energetiche, le difficolta' da superare, i costi da sostenere, i lunghi tempi per pervenire all'utopica societa' zero-carbon. Nella consapevolezza che a toglierci dai guai sara' la tecnologia ma che sara' necessario anche un profondo cambiamento del nostro sistema di valori.
Una breve notizia sull'autore: Alberto Clo' (1947) e' un economista e accademico italiano. Professore ordinario in Economia Applicata, Facolta' di Economia presso l'Universita' di Bologna, dove tiene corsi di "Economia Industriale" ed "Economia dei Servizi Pubblici". Nel 1980 ha fondato, con il prof. Romano Prodi, la rivista "Energia" (di cui dal 1984 e' direttore responsabile). Nel 1995-1996 e' stato Ministro dell'Industria e ad Interim del Commercio con l'Estero del Governo della Repubblica Italiana presieduto dal dr. Lamberto Dini e Presidente del Consiglio dei Ministri dell'Industria e dell'Energia dell'Unione Europea nel I Semestre 1996 di Presidenza Italiana.
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- Jose Luis Gallego, Plastic Detox. 50 idee per ridurre la plastica nella vita di tutti i giorni, Corbaccio-Garzanti, Milano 2019, Rcs, Milano 2020, pp. 192.
Un libro di semplici ed utili consigli pratici per ragionevoli scelte quotidiane.
Dal sito www.corbaccio.it riportiamo la seguente scheda di presentazione del libro e dell'autore.
Impariamo a limitare l'uso della plastica. A noi non cambia niente, al nostro pianeta si'.
Dobbiamo "deplastificare" il pianeta. Se continuiamo a produrre e consumare plastica al ritmo degli ultimi anni, nel 2050 nel mare ci sara' piu' plastica che pesci. E' arrivato il momento di agire a tutti i livelli, politico, culturale e individuale: perché ognuno di noi puo' fare la differenza. Questo libro ti dara' la chiave per ridurre il consumo della plastica giorno per giorno, in tutti gli ambiti: nella vita domestica, nel tempo libero e sul lavoro. Con idee pratiche, ingegnose, adatte a tutti, alle quali magari non avresti mai pensato, scoprirai che "mettere a dieta" il tuo consumo di plastica e' molto piu' facile di quanto non pensi. Non c'e' bisogno di stravolgere drasticamente le tue abitudini e il tuo stile di vita: bastano piccoli cambiamenti per ottenere grandi risultati.
Sei pronto a fare la tua parte?
Jose Luis Gallego si e' laureato in ingegneria al politecnico di Madrid ed e' naturalista, giornalista e scrittore. Da venticinque anni lavora per la radio e per la televisione e collabora con varie testate, fra cui La Vanguardia, eldiario.es, El Pais e El Periodico. Collabora con istituzioni e imprese che operano in settori legati alla sostenibilita' ambientale. Ha pubblicato piu' di venti libri sulla natura e sulla salvaguardia dell'ambiente, che hanno vinto numerosi premi e che lo hanno reso un autore di riferimento per le tematiche ambientali.
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- David Keith, L'alternativa razionale. I pro e i contro dell'ingegneria climatica, Bollati Boringhieri, Torino 2015, Rcs, Milano 2020, pp. 180.
Un libro che e' opportuno leggere e vivamente discutere.
Dal sito della casa editrice Bollati Boringhieri riportiamo la seguente scheda di presentazione del libro.
Decenni di discussioni sul riscaldamento globale hanno finora portato solo a politiche confuse, fatte piu' di roboanti dichiarazioni che di soluzioni reali. Intanto il carbonio nell'atmosfera continua a crescere e l'effetto serra si intensifica. Davvero non si puo' fare nient'altro? In effetti si', tecnicamente si puo', e costerebbe anche molto poco. Ma la soluzione proposta si scontra con una comprensibile resistenza da parte di molti. Una delle proposte (mai comunque in opposizione alla riduzione delle emissioni di CO2, che resta un obiettivo necessario) si chiama "geoingegneria", un insieme di tecnologie volte a modificare artificialmente il clima della Terra. La tecnica si basa sul rilascio nella stratosfera di gocce di acido solforico, che agirebbero come un ombrello contro i raggi del Sole. Non parlare di questi temi potrebbe costarci caro. Parlarne in maniera poco informata, anche di piu'. Per questo uno dei principali esperti mondiali di tecnologie climatiche ha voluto scrivere questo libro: per discutere in base alle conoscenze e valutare se all'umanità convenga iniziare seriamente a investire nel settore dell'ingegneria ambientale.
Aggiungiamo una breve notizia sull'autore: David Keith e' docente di Politiche pubbliche presso la Harvard Kennedy School e di Fisica applicata presso la School of Engineering and Applied Sciences, alla Harvard University. Insignito di molti premi e riconoscimenti, si occupa in particolar modo di scienze ambientali, nelle quali si e' formato al MIT e all'Universita' di Toronto. Il "Canadian Geographic" lo ha insignito nel 2006 del prestigioso titolo di "Environmental Scientist of the Year", e tre anni dopo la rivista "Time" lo ha indicato tra gli "Eroi dell'Ambiente". Nel 2013 scrive A Case for Climate Engineering, edito in Italia da Bollati Boringhieri col titolo L'alternativa razionale. I pro e i contro dell'ingegneria climatica (2015).
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- Grammenos Mastrojeni, Antonello Pasini, Effetto serra, effetto guerra. Clima, conflitti, migrazioni: l'Italia in prima linea, Chiarelettere, Milano 2017, Rcs, Milano 2020, pp. 192.
Un libro divulgativo e introduttivo che evidenzia ancora una volta come tutto si tiene, e che pace, diritti umani e difesa della biosfera sono una cosa sola, un medesimo necessario impegno. Come e' ovvio in questo tipo di pubblicazioni, varie cose meriterebbero di essere discusse o approfondite.
Dal sito della casa editrice Chiarelettere riportiamo la seguente scheda di presentazione degli autori.
Grammenos Mastrojeni e' un diplomatico italiano. Dai primi anni Novanta ha intrapreso la riflessione e una serie di ricerche sull'allora incompreso legame fra tutela dell'ambiente, coesione umana, pace e sicurezza: ha pubblicato il primo articolo sull'interconnessione fra ambiente e stabilita' sociale nel 1994, anticipando il primo allarme ufficiale emerso nel 1997 con il rapporto Geo-1 curato dal Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente. La sua prima monografia sull'argomento, Il ciclo indissolubile. Pace, ambiente, sviluppo e liberta', e' stata pubblicata nel 2002. Ha insegnato Soluzione dei conflitti in diversi atenei, in Italia e all'estero e, nel 2009, la Ottawa University in Canada gli ha affidato il primo insegnamento attivato da un'universita' sulla questione Ambiente, risorse e geostrategia, materia che continua a insegnare. Collabora con il Climate Reality Project, iniziativa rivolta a diffondere la consapevolezza dei rischi legati al cambiamento climatico lanciata dal premio Nobel Al Gore.
Antonello Pasini, fisico climatologo del Cnr, e' autore di molte pubblicazioni specialistiche incentrate soprattutto sui modelli per studiare cause ed effetti dei cambiamenti climatici recenti. Insegna Fisica del clima a Roma Tre e Sostenibilita' ambientale - aspetti scientifici all'Universita' Gregoriana di Roma, ma e' anche un attivo divulgatore. Ha vinto recentemente il premio nazionale di divulgazione scientifica con il blog "Il Kyoto fisso" per la rivista "Le Scienze".
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- Viviana Mazza, Greta. La ragazza che sta cambiando il mondo, Mondadori, Milano 2019, 2020, pp. 96.
Un libro per bambini e adolescenti che racconta la storia di Greta Thunberg, con una scheda di approfondimento sul cambiamento climatico di Elena Gatti.
Dal sito www.ragazzimondadori.it riportiamo la seguente scheda di presentazione del libro e dell'autrice.
A Greta piace andare a scuola, ma ogni venerdì salta le lezioni: va a sedersi davanti al Parlamento svedese con un cartello e protesta. Sciopera per il clima. Il nostro pianeta non sta bene e bisogna agire, subito. Ma se gli adulti la snobbano, allora tocca ai ragazzi unirsi per salvare il futuro, facendo sentire ognuno la propria voce.
Viviana Mazza, nata a Catania nel 1978, e' giornalista al "Corriere della Sera", dove scrive per la redazione esteri, raccontando storie di donne e di uomini dall'Alaska al Pakistan. E' stata tra le prime in Italia a parlare ai piu' giovani di Malala Yousafzai nel libro "La storia di Malala raccontata ai bambini".
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- Barbara Mazzolai, La natura geniale. Come e perche' le piante cambieranno (e salveranno) il pianeta, Longanesi, Milano 2019, Rcs, Milano 2020, pp. 168.
Un libro di facile lettura che propone anche temi che meriterebbero attenzione, discussione, approfondimento adeguati.
Dal sito della Longanesi riportiamo la seguente scheda di presentazione del libro e dell'autrice.
"Dopo aver letto questo libro guarderete un albero con occhi nuovi, perche' non c'e' barriera tra tecnologia e biologia" (Telmo Pievani)
Cosa hanno da insegnarci organismi apparentemente tanto diversi da noi come una quercia, una pianta rampicante o un polpo? Quali dei loro segreti potrebbero aiutarci a costruire un futuro migliore e meno fosco di quello che oggi iniziamo a intravedere? La tecnologia sara' mai in grado di riprodurre la potenza nascosta e pulita del mondo vegetale? La risposta a tutte queste domande e' racchiusa nel lavoro pionieristico della donna che ha inventato il primo robot della storia ispirato al mondo delle piante.
Perfettamente adattate al loro habitat, le piante rappresentano un'alternativa evolutiva quasi speculare a quella del mondo animale: mentre uomini e animali si sono evoluti privilegiando caratteristiche legate al movimento e alla velocita', il mondo vegetale ha fatto della lentezza l'origine della propria resilienza. Se fino a ieri non avevamo dubbi su quale tra le due fosse la strategia di maggior successo, oggi qualche dubbio c'e', sollevato dalla crisi ecologica globale che abbiamo scatenato.
Dal suo eccezionale osservatorio di protagonista della rivoluzione tecnologica in atto Barbara Mazzolai ci conduce, con rigore scientifico e facilita' divulgativa, in un'appassionante esplorazione della Natura, tra bizzarri animali, piante dalle capacita' misteriose, enigmi naturali che ancora oggi arrovellano gli scienziati. Il suo libro offre spunti e riflessioni illuminanti per capire meglio il presente, e un valido aiuto per iniziare a immaginare il futuro del nostro bel "pianeta azzurro".
Barbara Mazolai, biologa con un Dottorato di ricerca in Ingegneria dei Microsistemi e un Master Internazionale in Eco-Management alla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, dirige il Centro di Micro-Biorobotica dell'Istituto Italiano di Tecnologia di Pontedera. Nel 2015 Robohub, la maggiore comunita' scientifica internazionale degli esperti di robotica, l'ha inclusa tra le 25 donne piu' geniali del settore. Ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti quali il Premio Marisa Bellisario e la Medaglia del Senato della Repubblica Italiana. Nell'ambito del programma europeo FET (Future and Emerging Technologies), che finanzia le idee di ricerca piu' visionarie, ha coordinato il progetto che ha portato alla realizzazione del Plantoide, il primo robot al mondo ispirato alle radici delle piante, con applicazioni che vanno dall'esplorazione spaziale alla microchirurgia al monitoraggio ambientale. Oggi coordina il progetto europeo GrowBot, per trasformare la natura delle piante rampicanti in tecnologie intelligenti e sostenibili. Questo e' il suo primo libro.
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- David Quammen, Spillover, Adelphi, Milano 2014, 2017, 2020, pp. 624.
Un libro che lo scorso anno e' stato molto citato e poco letto, come sempre accade. Invece e' un'utile lettura che raccomandiamo.
Spillover e' il termine in lingua inglese (lett., traboccamento) impiegato in microbiologia per indicare il trasferimento di un agente patogeno da una specie all'altra (cosi' la Treccani).
David Quammen (Cincinnati, 1948) e' un giornalista, scrittore, divulgatore scientifico americano. Tra le opere di David Quammen: Alla ricerca del predatore alfa. Il mangiatore di uomini nelle giungle della storia e della mente, Adelphi, Milano 2005; L'evoluzionista riluttante. Il ritratto privato di Charles Darwin e la nascita della teoria dell'evoluzione, Codice, Torino 2008; Spillover. L'evoluzione delle pandemie, Adelphi, Milano 2014; L'albero intricato, Adelphi, Milano 2020.
Dalle pp. 42-45 riportiamo il seguente estratto (e ricordiamo che l'edizione originale e' del 2012).
In un elenco dei momenti topici e piu' ansiogeni di questa saga, oltre a Machupo non possono mancare Marburg (1967), Lassa (1969), Ebola (1976, con un nuovo coinvolgimento in prima persona di Karl Johnson), HIV-1 (riconosciuto indirettamente nel 1981, isolato nel 1983), HIV-2 (1986), Sin Nombre (1993), Hendra (1994), influenza aviaria (1997), Nipah (1998), febbre del Nilo occidentale (1999), SARS (2003) e la tanto temuta ma in ultima analisi poco grave influenza suina (2009). Ci sono piu' drammi e virus in questa storia di quanti ne ospitasse la povera cavalla di Vic Rail.
Si potrebbe pensare che questa lista sia una sequenza di eventi tragici ma non correlati, una serie di sfortunate coincidenze che ci hanno colpito per motivi imperscrutabili. Messa cosi', Machupo, HIV e SARS sono, in senso sia figurato sia letterale, "calamita' naturali", dolorosi accidenti alla pari di terremoti, eruzioni vulcaniche e meteoriti, di cui si possono forse minimizzare le conseguenze ma che rimangono inevitabili. E' una posizione passiva e quasi stoica, ed e' sbagliata.
Che sia chiaro da subito: c'e' una correlazione tra queste malattie che saltano fuori una dopo l'altra, e non si tratta di meri accidenti ma di conseguenze non volute di nostre azioni. Sono lo specchio di due crisi planetarie convergenti: una ecologica e una sanitaria. Sommandosi, le loro conseguenze si mostrano sotto forma di una sequenza di malattie nuove, strane e terribili, che emergono da ospiti inaspettati e che creano serissime preoccupazioni e timori per il futuro negli scienziati che le studiano. Come fanno questi patogeni a compiere il salto dagli animali agli uomini e perche' sembra che cio' avvenga con maggiore frequenza negli ultimi tempi? Per metterla nel modo piu' piano possibile: perche' da un lato la devastazione ambientale causata dalla pressione della nostra specie sta creando nuove occasioni di contatto con i patogeni, e dall'altro la nostra tecnologia e i nostri modelli sociali contribuiscono a diffonderli in modo ancor piu' rapido e generalizzato. Ci sono tre elementi da considerare.
Uno. Le attivita' umane sono causa della disintegrazione (e non ho scelto questa parola a caso) di vari ecosistemi a un tasso che ha le caratteristiche del cataclisma. Tutti sappiamo come cio' avvenga a grandi linee: la deforestazione, la costruzione di strade e infrastrutture, l'aumento del terreno agricolo e dei pascoli, la caccia alla fauna selvatica (strano, quando lo fanno gli africani e' "bracconaggio", quando lo fanno gli occidentali e' uno "sport"), l'attivita' mineraria, l'aumento degli insediamenti urbani e il consumo di suolo, l'inquinamento, lo sversamento di sostanze organiche nei mari, lo sfruttamento insostenibile delle risorse ittiche, il cambiamento climatico, il commercio internazionale di beni la cui produzione comporta uno o piu' problemi sopradescritti e tutte le altre attivita' dell'uomo "civilizzato" che hanno conseguenze sul territorio. Stiamo, in poche parole, sbriciolando tutti gli ecosistemi. Non e' una novita' recentissima. Gli esseri umani hanno praticato gran parte di queste attivita' per molto tempo, anche se a lungo con l'ausilio di semplici strumenti. Oggi pero' siamo sette miliardi e abbiamo per le mani moderne tecnologie, il che rende il nostro impatto ambientale globale insostenibile. Le foreste tropicali non sono l'unico ambiente in pericolo, ma sono di sicuro il piu' ricco di vita e il piu' complesso. In questi ecosistemi vivono milioni di specie, in gran parte sconosciute alla scienza moderna, non classificate o a malapena etichettate e poco comprese.
Due. Tra questi milioni di specie ignote ci sono virus, batteri, funghi, protisti e altri organismi, molti dei quali parassiti. Gli specialisti oggi usano il termine "virosfera" per identificare un universo di viventi che probabilmente fa impallidire per dimensione ogni altro gruppo. Molti virus, per esempio, abitano le foreste dell'Africa centrale, parassitando specifici batteri, animali, funghi o protisti, e questa specificita' limita il loro raggio d'azione e la loro abbondanza. Ebola, Marburg, Lassa, il vaiolo delle scimmie e il precursore dell'HIV sono un campione minuscolo di quel che offre il menu', della miriade di altri virus non ancora scoperti che in alcuni casi stanno quieti dentro ospiti a loro volta ignoti. I virus riescono a moltiplicarsi solo all'interno delle cellule vive di qualche altro organismo, in genere un animale o una pianta con cui hanno instaurato una relazione intima, antica e spesso (ma non sempre) di mutuo soccorso. Nella maggioranza dei casi, dunque, sono parassiti benevoli, che non riescono a vivere fuori del loro ospite e non fanno troppi danni. Ogni tanto uccidono una scimmia o un uccello qua e la', ma le loro carcasse vengono rapidamente metabolizzate dalla giungla. Gli uomini non se ne accorgono quasi mai.
Tre. Oggi pero' la distruzione degli ecosistemi sembra avere tra le sue conseguenze la sempre piu' frequente comparsa di patogeni in ambiti piu' vasti di quelli originari. La' dove si abbattono gli alberi e si uccide la fauna, i germi del posto si trovano a volare in giro come polvere che si alza dalle macerie. Un parassita disturbato nella sua vita quotidiana e sfrattato dal suo ospite abituale ha due possibilita': trovare una nuova casa, un nuovo tipo di casa, o estinguersi. Dunque non ce l'hanno con noi, siamo noi a esser diventati molesti, visibili e assai abbondanti. "Se osserviamo il pianeta dal punto di vista di un virus affamato" scrive lo storico William H. McNeill "o di un batterio, vediamo un meraviglioso banchetto con miliardi di corpi umani disponibili, che fino a poco tempo fa erano circa la meta' di adesso, perche' in venticinque-ventisette anni siamo raddoppiati di numero. Siamo un eccellente bersaglio per tutti quegli organismi in grado di adattarsi quel che basta per invaderci". I virus, soprattutto quelli di un certo tipo, il cui genoma consiste di RNA e non DNA e dunque e' piu' soggetto a mutazioni, si adattano bene e velocemente a nuove condizioni.
Tutti questi fattori non hanno portato solo all'emergere di nuove malattie e di tragedie isolate, ma a nuove epidemie e pandemie, di cui la piu' terribile, catastrofica e tristemente nota e' quella provocata da un virus classificato come HIV-1 gruppo M (ne esistono altri undici parenti), cioe' quello che causa la maggior parte dei casi di AIDS nel mondo. Ha gia' ucciso trenta milioni di persone dalla sua comparsa una trentina di anni fa e oggi altri trentaquattro milioni circa sono infetti. Nonostante la sua diffusione planetaria, pochi conoscono la fatale combinazione di eventi che porto' il virus HIV-1 gruppo M a uscire dalla remota giungla africana dove i suoi antenati stavano ospiti delle scimmie, in apparenza senza causare danni, e a entrare nel corso della storia umana. Ben pochi sanno che la vera storia dell'AIDS non inizia tra la comunita' omosessuale americana nel 1981 o in qualche metropoli africana negli anni Sessanta, ma cinquant'anni prima, alle sorgenti di un fiume chiamato Sangha, nella giungla del Camerun sudorientale. Ancora meno hanno avuto notìzia delle sorprendenti scoperte degli ultimi anni, che ci hanno permesso di aggiungere dettagli alla storia e di rivedere le nostre posizioni. Ne parleremo nel capitolo 8; pero' sappiate fin d’ora che se anche l'argomento delle zoonosi fosse limitato all'emergere dell'AIDS basterebbe da solo a richiedere seria attenzione e sforzi da parte nostra. Ma come abbiamo gia' visto, c'e' molto altro in ballo: pandemie e catastrofi sanitarie del passato (la peste bubbonica, l'influenza), del presente (la malaria, l'influenza) e del futuro.
Le malattie del futuro, ovviamente, sono motivo di grande preoccupazione per scienziati ed esperti di sanita' pubblica. Non c'e' alcun motivo di credere che l'AIDS rimarra' l’unico disastro globale della nostra epoca causato da uno strano microbo saltato fuori da un animale. Qualche Cassandra bene informata parla addirittura del Next Big One, il prossimo grande evento, come di un fatto inevitabile (per i sismologi californiani il Big One e' il terremoto che fara' sprofondare in mare San Francisco, ma in questo contesto e' un'epidemia letale di dimensioni catastrofiche). Sara' causato da un virus? Si manifestera' nella foresta pluviale o in un mercato cittadino della Cina meridionale?
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- Andrea Segre', Simone Arminio, L'oro nel piatto. Valore e valori del cibo, Einaudi, Torino 2015, Rcs, Milano 2020, pp. 228.
Il libro e' un lungo, vivo dialogo tra i due coautori.
Dal sito della casa editrice Einaudi riportiamo la seguente scheda di presentazione del libro e degli autori.
O come Oro nel piatto. Sei cio' che mangi, ma sai cosa mangi e quanto sprechi? Il cibo ha un grande valore e rappresenta tanti valori. Viaggio alla scoperta dell'oro che abbiamo nel piatto, senza saperlo.
Sprecare significa gettare il cibo nella spazzatura ma anche mangiare cibo spazzatura: il primo danneggia la salute della natura, il secondo nuoce alla salute dell'uomo. Entrambe sono legate fra loro, come al rapporto ambiente-uomo, risorse-consumi, ecologia-economia. Relazioni viziate, da cambiare. Non solo con la filosofia del cibo lento, della filiera corta, del chilometro zero. Onde corte, che increspano il mare in superficie. Senza pero' modificare le grandi correnti. Per nutrire il pianeta, l'unica strada e' ridare valore al cibo. Ma quale cibo? Quello medio, ne' troppo basso ne' troppo alto. Un percorso che diventa un viaggio nei luoghi dove passa il cibo medio: dallo studio agricolo al mercato ortofrutticolo, dall'industria alimentare al supermercato, dal parco tematico all'esposizione universale. Per arrivare alla scuola: un (p)assaggio fondamentale. L'educazione alimentare serve a comprendere il valore del cibo, imparando a fruire invece che consumare, a evitare gli sprechi e i falsi miti degli spadellatori televisivi.
Andrea Segre' insegna Politica agraria internazionale e comparata all'Universita' di Bologna. Fondatore di Last Minute Market, capofila europeo nella lotta allo spreco, presiede il comitato scientifico del piano nazionale di prevenzione rifiuti. E' presidente del Centro Agroalimentare dove ha promosso il parco agroalimentare F.I.CO. Premio Artusi 2012, per Einaudi ha pubblicato Economia a colori (2012) e, con Simone Arminio, L'oro nel piatto (2015).
Simone Arminio, giornalista, e' cronista economico a "Il Resto del Carlino". Laureato in Comunicazione e specializzato in Semiotica, ha preso parte all'avventura di "Terra", quotidiano ecologista. Nel 2010 ha vinto il Premio europeo di giornalismo Guido Carletti con un reportage da Srebrenica, in Bosnia. Ha collaborato al libro di Andrea Segre' L'oro nel piatto (Einaudi 2015).
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- Greta Thunberg, Svante Thunberg, Beata Ernman e Malena Ernman, La nostra casa e' in fiamme. La nostra battaglia contro il cambiamento climatico, Mondadori-Gedi, Milano-Roma 2019, pp. IV + 234.
Il libro raccoglie alcuni brevi interventi pubblici di Greta Thunberg (pp. 3-21) e la storia della sua famiglia e del loro comune solidale impegno scritta da sua madre Maena Ernman 8pp. 23-231). La narrazione di come una famiglia con gravi problemi (ma insieme di elevata condizione sociale e culturale) possa efficacemente impegnarsi per promuovere la sensibilizzazione sul bene comune sfruttando i varchi della societa' dello spettacolo.
Dal sito www.librimondadori.it riportiamo la seguente scheda di presentazione del libro e di Greta Thunberg.
Greta Thunberg ha parlato chiaro ai grandi del mondo e ha iniziato cosi' la sua battaglia contro il cambiamento climatico, sostenendo che "nessuno e' troppo piccolo per fare la differenza". Lo "sciopero scolastico per il clima" di una solitaria e giovanissima studentessa davanti al Parlamento svedese e' diventato un messaggio globale che ha coinvolto in tutto il mondo centinaia di migliaia di ragazzi che seguono il suo esempio in occasione dei #fridaysforfuture. Greta ha dato inizio a una rivoluzione che non pare destinata a fermarsi, una battaglia da combattere per un futuro sottratto alle nuove generazioni al ritmo furioso dei 100 milioni di barili di petrolio consumati ogni giorno.
La nostra casa e' in fiamme e' la storia di Greta, dei suoi genitori e di sua sorella Beata, che come lei soffre di disturbi dello spettro autistico. E' il racconto di come una famiglia svedese si sia trovata ad affrontare una crisi imminente, quella che ha travolto il nostro pianeta. E' la presa di coscienza di come sia urgente agire ora, quando nove milioni di persone ogni anno muoiono a causa dell'inquinamento. E' il "grido d'aiuto" di una ragazzina che ha convinto la propria famiglia a cambiare vita e ora sta cercando di convincere il mondo intero.
Greta Thunberg, svedese, ha sedici anni ed e' un'attivista per il clima. Con il suo sciopero del venerdi' davanti al Parlamento svedese ha dato vita a un movimento globale che si batte contro il cambiamento climatico, #fridaysforfuture. La nostra casa e' in fiamme, scritto insieme alla mamma, cantante lirica di successo, al papa' e alla sorella, e' il libro che racconta la sua storia.
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- Mario Tozzi, Paure fuori luogo. Perche' temiamo le catastrofi sbagliate, Einaudi, Torino 2017, Rcs, Milano 2020, pp. 240.
Il noto ricercatore e divulgatore scientifico col tono piano e leggero dell'amichevole divagazione illustra a volo d'uccello in questo libro anche alcune cruciali questioni.
Dal sito della casa editrice Einaudi riportiamo la seguente scheda di presentazione del libro e dell'autore.
P come Paura. Come le paure collettive degli eventi naturali che questo libro affronta, per aiutarci a non temere i fenomeni sbagliati e rivolgere le nostre attenzioni ai veri problemi del nostro tempo.
Di che cosa abbiamo paura, quando parliamo di catastrofi? Quali sono le nostre paure ataviche rispetto alla Terra? E perche' abbiamo paura quando non dovremmo e non ne abbiamo quando dovremmo? Questo libro va al fondo delle nostre paure collettive, dalle alluvioni agli asteroidi, dalle eruzioni vulcaniche alle epidemie, con speciale attenzione ai terremoti, drammaticamente attuali. Il problema e' che le catastrofi naturali non esistono, esistono gli eventi naturali che trasformiamo in tragedia, spesso grazie al linguaggio iperbolico dei media. Inoltre siamo spesso ignoranti in campo scientifico e la scienza diffonde dubbi e non certezze: ricadiamo cosi' nel fatalismo magico-religioso. Per salvarci dalle paure immotivate dobbiamo informarci meglio, prestando attenzione ai veri problemi di oggi: cambiamento climatico, fine delle risorse, consumo del suolo e cosi' via. Scopriremo che le catastrofi non ci fanno solo paura, ma ci attraggono, perche' l'umanita' nasce dalle catastrofi e la sua storia ne e' indelebilmente segnata.
Mario Tozzi e' Primo Ricercatore presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche. E' presidente del Parco Regionale dell'Appia Antica ed e' membro del Consiglio Scientifico del WWF. Tra i programmi televisivi che ha condotto ricordiamo su Rai Tre "Terzo Pianeta" e "Gaia". E' stato conduttore di "Atlantide" su La7, "Allarme Italia" e "La Gaia Scienza". Su Rai Uno sta conducendo "Fuori Luogo" e collabora a "Kilimangiaro". Per la radio ha condotto "Tellus" (RadioDueRai). Scrive su "La Stampa". Ha collaborato con "National Geographic", "Vanity Fair" e "Oasis". Tra i suoi libri ricordiamo Italia segreta (2008), Pianeta Terra ultimo atto (2012), Tecnobarocco (Einaudi, 2015) e Paure fuori luogo (Einaudi, 2017).
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- Umberto Veronesi, Mario Pappagallo, Verso la scelta vegetariana. Il tumore si previene anche a tavola, Giunti, Firenze 2011, Rcs, Milano 2013, pp. 288.
Un volume divulgativo, semplice, chiaro e persuasivo. Contiene anche oltre duecento ricette di cucina vegetariana di Carla Marchetti.
Dal sito della casa editrice Giunti riportiamo la seguente scheda di presentazione del libro e degli autori.
Oggi l'alimentazione vegetariana e' una scelta che tutti dovrebbero considerare, un cambiamento in primo luogo per la propria salute, ma anche per la difesa del nostro pianeta e per evitare le sofferenze cui vengono sottoposti molti animali. Partendo dalla sua esperienza di vita e dalle sue ricerche di oncologo di grandissima fama, Umberto Veronesi espone in questo libro le ragioni legate all'etica, alla sostenibilita' e alla salute per cui dovremmo diventare vegetariani. Mario Pappagallo spiega le basi scientifiche secondo le quali una buona alimentazione e' fondamentale per vivere in salute, al punto che il cibo diventa un elemento essenziale per la prevenzione di numerose malattie, tra cui anche molti tipi di tumore. Nella seconda parte del libro oltre 200 ricette, originali e facili da realizzare, per chi e' gia' vegetariano e per coloro che vogliono avvicinarsi alla scelta vegetariana senza rinunciare al piacere del gusto.
Umberto Veronesi e' stato un riferimento internazionale per la lotta contro il cancro. Autore di quasi ottocento pubblicazioni scientifiche, ha ricevuto tredici lauree honoris causa e prestigiosi riconoscimenti mondiali. Direttore scientifico dell'Istituto Europeo di Oncologia di Milano, ha creato nel 2003 la Fondazione Umberto Veronesi per il Progresso delle Scienze, dedicata allo sviluppo della cultura e alla promozione della ricerca scientifica. E' stato Ministro della Sanita' dall'aprile 2000 al giugno 2001 e Senatore della Repubblica dall'aprile 2008 al febbraio 2011.
Mario Pappagallo e' un giornalista e scrittore italiano. Dopo gli studi di Medicina alla Sapienza di Roma e di Scienze biologiche all'universita' di Urbino, ha conseguito un master in giornalismo medico-scientifico presso l'universita' degli studi di Roma Tor Vergata e dal 1980 si occupa di informazione medico-scientifica e sanitaria. Nel 1992 e' entrato a far parte della redazione Cronache nazionali del Corriere della Sera ed e' stato nominato caposervizio nel 1995.
Aggiungiamo una breve notizia su Carla Marchetti: Carla Marchetti e' nata a Firenze da una famiglia di ristoratori toscani. Come cuoca privilegia nelle sue preparazioni prodotti biologici a km zero e del commercio equo e solidale. Collabora con varie case editrici per la realizzazione di libri di cucina: scrive ricette e cura il food-styling delle foto. E' vegetariana da molti anni. Nel 2008 ha pubblicato con Paola Bettini Ricettario per il fegato e con Gabriella Buti Ricettario per la gravidanza (entrambi editi da Giunti Demetra). Nel 2011 200 sue ricette compaiono nel volume Verso la scelta vegetariana di Umberto Veronesi e Mario Pappagallo (Giunti).
 
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LA BIBLIOTECA DI ZOROBABELE
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Segnalazioni librarie e letture nonviolente
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo"
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 3 del 25 febbraio 2021
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