[Nonviolenza] La biblioteca di Zorobabele. 1



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LA BIBLIOTECA DI ZOROBABELE
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Segnalazioni librarie e letture nonviolente
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo"
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 1 del 23 febbraio 2021
 
In questo numero:
1. Un libro e una campagna
2. Alcuni libri recenti per l'impegno in difesa del mondo vivente
 
1. SEGNALAZIONI. UN LIBRO E UNA CAMPAGNA
 
- AA. VV., Pulire l'aria. La vergogna di volare, L'Ecologist italiano - Lef, Firenze 2020, pp. 166.
E' un volume monografico della rivista "L'Ecologist italiano" costruito intorno a un ampio saggio con vasta bibliografia di Antonella Litta (pp. 15-93), con contributi di Giannozzo Pucci, Gisela Stief, Giuseppina Ranalli, Roberto Romizi, Ernesto Burgio, Fiorenzo Martini e Giovanni Pesci, Gianni Tamino.
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Sulle ragioni della lotta per la drastica riduzione del trasporto aereo riproduciamo di seguito un testo piu' volte apparso nel notiziario "La nonviolenza e' in cammino".
Per ricondurre il trasporto aereo a servizio di pubblica utilita'. Una lettera (e quattro postille) del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Il nocciolo della questione
Il trasporto aereo non e' una questione tecnica che riguarda i tecnici.
E' una questione politica che riguarda l'umanita'.
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Un'evidente verita'
Occorre impegnarsi per l'immediata drastica riduzione del trasporto aereo non solo per le ovvie ragioni scientifiche, che confermano ad abundantiam l'evidente verita' che il trasporto aereo nuoce gravemente all'ambiente, alla salute delle persone e alla sicurezza delle comunita', ma anche per le seguenti ulteriori ragioni.
Cosi' come attualmente e' gestito il trasporto aereo e' incompatibile con la dignita' umana e con la democrazia. Se tutti gli esseri umani fruissero del trasporto aereo nei modi e nella misura delle classi dominanti e dei paesi ricchi il cielo sarebbe oscurato, l'atmosfera irrespirabile. Hic et nunc il trasporto aereo e' costitutivamente legato alla societa' della diseguaglianza in cui il privilegio dei pochi e' pagato dalla sofferenza dei molti.
Gli esseri umani, come ogni altra forma di vita, come la biosfera nel suo insieme, hanno dei limiti determinati dal loro statuto biologico. L'ideologia dell'onnipotenza e' una droga potente che come tutte le droghe altera la percezione della realta' e finisce col distruggere chi ne abusa. Cosi' come e' necessario e urgente rispettare i limiti della biosfera, e' parimenti necessario e urgente rispettare i limiti fisici e psichici delle persone, e quindi recedere da consumi e stili di vita insostenibili e distruttivi. Il mero fatto che delle cose siano disponibili, non implica che si debba necessariamente farne uso.
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Volare fa male alla salute. Sette tesi
1. Volare fa male alla salute
E innanzitutto alla salute di chi non vola.
Fa male alla salute dell'intera umanita' che subisce gli effetti del surriscaldamento del clima - la principale emergenza globale odierna - cui il trasporto aereo contribuisce in misura rilevantissima.
Fa male alla salute delle popolazioni che vivono nei pressi degli aeroporti che subiscono il pesantissimo inquinamento atmosferico e il non meno pesante inquinamento acustico.
Fa male alla salute dei cittadini dei Paesi come l'Italia (e come molti altri) che vedono lo Stato regalare immensi capitali alle compagnie aeree (sia elargendo giganteschi contributi diretti, sia concedendo scandalose ed incredibili esenzioni ed agevolazioni fiscali); lo stesso Stato che taglia spietatamente i servizi pubblici e il diritto alla salute e all'assistenza.
E fa male alla salute di chi vola, visto che e' una modalita' di trasporto non coerente con la stessa costituzione psicofisica ed esistenzial-culturale dell'essere umano.
Infine fa male anche alla salute degli altri animali: che anch'essi sono esseri viventi e provano sofferenza. Ma come volete che si preoccupino degli altri animali quei potenti rapinatori che non si preoccupano neppure delle sofferenze che - per arricchirsi e sperperare, per  appropriarsi privatamente ed egoisticamente consumare cio' che e' di tutti, a tutti rubandolo - infliggono tanti e tali danni agli altri esseri umani?
2. Volare fa male all'ambiente
Il trasporto aereo danneggia enormemente l'ecosistema planetario nella sua globalita'.
Danneggia enormemente gli ecosistemi locali.
Impedisce la realizzazione di modelli di mobilita' coerenti con modelli di sviluppo autocentrati, con tecnologie appropriate, ecologicamente sostenibili, economicamente adeguati ai bisogni e alle culture delle popolazioni, e democraticamente controllabili.
3. Volare e' antieconomico
Perche' e' estremamente energivoro, mentre l'umanita' ha bisogno di un'economia della sobrieta' e della condivisione che consideri il dato di fatto dei limiti della biosfera e della scarsita' delle risorse.
Perche' e' il modo di trasporto piu' costoso: non ve ne e' una adeguata percezione pubblica perche' i costi vengono esternalizzati: gli Stati sovvenzionano le compagnie aeree con fiumi di denaro ed agevolazioni; i costi ambientali e sociali vengono pagati dalle popolazioni; i lavoratori sono spesso precari e quindi costantemente sotto minaccia. La maggior parte della popolazione e' tenuta del tutto all'oscuro del fatto che ingenti risorse pubbliche che vengono sottratte ai diritti e al benessere delle persone, vengono sperperate a profitto delle compagnie aeree e dei prominenti che ruotano intorno al grande affare.
Perche' danneggia le economie locali, imponendo nocivita', costi, relazioni sociali insostenibili.
4. Volare e' pericoloso
Il trasporto aereo e' pericoloso per il pianeta.
Il trasporto aereo e' pericoloso per l'ambiente naturale e per i beni storici e culturali.
Il trasporto aereo e' pericoloso per le persone: danni certi alla salute, estrema pericolosita' degli incidenti, degrado della qualita' della vita.
Il trasporto aereo e' pericoloso per le liberta' civili: specialmente dopo la tragedia dell'11 settembre 2001 esso implica un enorme incremento dei controlli e quindi una crescente militarizzazione degli impianti, sui territori, nei confronti delle comunita' locali e della vita quotidiana delle persone.
5. Volare e' alienante
Volare fa male alla percezione di se' e del mondo.
Aeroporti ed aerei sono cio' che l'antropologia contemporanea chiama "nonluoghi": in cui  decisive esperienze umane, sia percettive che conoscitive nel senso piu' ampio e profondo, vengono inibite e represse; in cui vige e viene imposto un modello di presenza al mondo, di essere nel mondo (l'in-der-welt-sein di heideggeriana memoria) tendenzialmente dereistico, pesantemente deresponsabilizzante, fortemente eterodiretto.
Quell'esperienza decisiva della cultura umana che e' il viaggio, come iniziazione e scoperta, come ricerca di se' e dialogo con l'altro da se', qui si annienta nel vuoto di ambienti tutti uguali in una logica che si modella su schemi di condotta coatti e tendenzialmente totalitari.
6. Finanziare il trasporto aereo significa togliere risorse dove sono necessarie
Il trasporto aereo toglie risorse alla mobilita' sostenibile.
Il trasporto aereo toglie risorse al turismo responsabile.
Il trasporto aereo toglie risorse ai servizi pubblici a beneficio delle persone bisognose.
Il trasporto aereo toglie risorse a politiche di giustizia e di solidarieta'.
Il trasporto aereo toglie risorse alle possibilita' di un'occupazione sicura e dignitosa.
7. Della virtu' del limite
Il volo lasciamolo agli uccelli.
Il cielo lasciamolo alle stelle.
Cessiamo di volere tutto e tutto distruggere.
E' l'unica Terra che abbiamo.
Vi e' una sola umanita'.
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Contro il mito della velocita', la scelta della lentezza
La velocita' e' l'arma e la bandiera dei poteri economici globalizzati (e dei loro spietati apparati burocratici, politici, ideologici, militari) che stanno irreversibilmente devastando la biosfera, schiavizzando gran parte dell'umanita' e provocando la catastrofe della civilta'.
Solo opponendosi alla velocita' (alla sua ideologia e alla sua tecnologia; alla sua prassi e alla sua idolatria; al suo sistema di potere e alla sua scala di valori), si puo' difendere l'umanita' e la biosfera.
Poiche' costitutivi della vita e della civilta' umana sono il limite, la lentezza, il consistere, il ricordare, il tramandare, il prendersi cura, la fedelta'.
Solo fermandosi si conosce, solo restando si ama.
La corsa e' sempre la corsa verso la morte.
Chi vuole lottare per la liberazione dell'umanita', per la difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, per preservare la biosfera, deve necessariamente fare la scelta nonviolenta della virtu' della lentezza.
Devi fermarti ad ascoltare. Devi rallentare il passo. Devi attendere e non forzare i movimenti. Lunga e' l'attesa e quell'attesa e' la vita che scorre. Se sai fermarti ascolti. Se sai ascoltare ti fermi. Li', in quel silenzio e in quel guatarsi, in quell'immobilita' che trema e palpita, li' si da' umano un incontro ancora, e li' il mondo, il mobile mondo delle cose fluttuanti, si manifesta in un'epifania struggente e luminosa.
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Quid agendum
Una politica del trasporto aereo ragionevole e democratica dovrebbe:
a) proibire l'uso degli aeromobili (cosi' come di ogni altro strumento) per uccidere;
b) proibire l'uso del trasporto aereo a fini di divertimento;
c) limitare l'uso del trasporto aereo di merci e persone secondo criteri di effettiva necessita', pubblica utilita' e non sostituibilita';
d) consentire il trasporto aereo per fini di pubblica utilita', ed in particolare per soccorrere popolazioni e persone in pericolo, salvare vite umane, impedire o contrastare catastrofi, difendere la natura, i beni culturali, le infrastrutture civili.
Valgono per il trasporto aereo gli stessi criteri che valgono per ogni umana attivita'. Anche l'ambito del trasporto aereo e' sussunto ai valori morali, ai civili principi e alle norme giuridiche della Dichiarazione universale dei diritti umani e della Costituzione della Repubblica italiana.
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Postilla prima: Occorre studiare
Non si conduce un'azione efficace in difesa del bene comune se non si studia. Non solo del cuore ma anche dell'intelligenza delle persone abbiamo bisogno. Tutti gli esseri umani hanno la capacita' di capire: sia questo il loro primo impegno. E quindi studiare devono tutti: finche' si delega la conoscenza agli specialisti l'umanita' e sconfitta.
Ma quando diciamo a chi vuole impegnarsi per ricondurre il trasporto aereo a servizio di pubblica utilita' che deve innanzitutto studiare non intendiamo solo e tanto le leggi, i testi tecnici ed amministrativi, i lavori scientifici, la manualistica; intendiamo anche e innanzitutto le letture formative, intendiamo i classici, i libri nutrienti come il pane, i libri che ti aiutano a pensare i tuoi stessi pensieri.
Ci sono alcuni libri che occorre aver letto; se non si riesce a farlo personalmente, ebbene, allora il comitato, il movimento, l'associazione, l'istituzione, il gruppo di persone amiche impegnato nell'iniziativa per il bene comune promuova degli incontri di lettura e riflessione con persone che quei temi e quei testi possano illustrare in dialogo con tutte le persone partecipi; poi viene piu' facilmente il desiderio di leggere personalmente quei libri.
Diciamone ventiquattro soltanto:
- Guenther Anders, L'uomo e' antiquato;
- Hannah Arendt, Vita activa;
- Gregory Bateson, Verso un'ecologia della mente;
- Lester Brown, Il ventinovesimo giorno;
- Barry Commoner, Chiudere il cerchio;
- Laura Conti, Che cos'e' l'ecologia;
- Francesco Gesualdi, Guida al consumo critico;
- Carol Gilligan, Con voce di donna;
- Jean Giono, L'uomo che piantava gli alberi;
- Bianca Guidetti Serra, Bianca la rossa;
- Ivan Illich, La convivalita';
- Hans Jonas, Il principio responsabilita';
- Martha C. Nussbaum, La fragilita' del bene;
- Franca Ongaro Basaglia, Salute/malattia;
- Dario Paccino, L'imbroglio ecologico;
- Giuliano Pontara, Etica e generazioni future;
- Carla Ravaioli, Il pianeta degli economisti;
- Adrienne Rich, Nato di donna;
- Stefano Rodota', La vita e le regole;
- Vandana Shiva, Il bene comune della Terra;
- Enzo Tiezzi, Tempi storici, tempi biologici;
- Silvia Vegetti Finzi, Il bambino della notte;
- Simone Weil, Quaderni;
- Virginia Woolf, Le tre ghinee.
Per chi non ha mai letto un libro (nessuna vergogna, non ha mai letto un libro per intero la meta' degli studenti delle ultime classi delle scuole superiori) segnaliamo un testo che puo' suggerire molte altre utili letture: Umberto Galimberti, Psiche e techne.
Per chi volesse ragionarci sopra c'e' un breve scritto di Italo Calvino, "Perche' leggere i classici", nel volume dello stesso autore dalla stesso titolo.
Chi scrive queste righe ha proposto in altre circostanze dei percorsi di lettura che potrebbero tornare utili. Sono disponibili anche nella rete telematica, e s'intitolano "Venti letture per una cultura della pace" e "Cento letture per un accostamento alla pace".
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Postilla seconda: Alcune questioni di metodo
Non si difende il bene comune con atteggiamenti arroganti: occorre saper ascoltare le persone, saper comunicare onestamente, e saper cooperare.
Un movimento di lotta per il bene comune deve saper informare, coscientizzare ed unire le persone e realizzare un rapporto adeguato tra movimento ed istituzioni.
Deve saper ascoltare chi la pensa diversamente; deve rispettare i suoi oppositori, prendere sul serio le loro argomentazioni e discuterle correttamente.
Deve saper prendere le sue decisioni col metodo del consenso, facendo solo quello su cui vi e' il convinto accordo di tutte le persone partecipanti; il metodo del consenso e' una tecnica deliberativa nonviolenta sperimentata in molte lotte, a nostro parere la sua efficacia e' immensa.
Deve saper lavorare possibilmente per gruppi di affinita' (per evitare le dinamiche autoritarie e di delega, che possono alimentare sentimenti e atteggiamenti di sfiducia, di sospetto, di delusione, letali per un movimento di lotta che deve avere il "passo da montagna" di un impegno di lungo periodo); la modalita' nonviolenta dei gruppi di affinita' e' una metodologia organizzativa e una tecnica operativa nonviolenta sperimentata in molte lotte, a nostro parere di straordinaria efficacia.
Deve porsi alla scuola del femminismo, che e' il movimento di solidarieta' e di liberazione, l'esperienza storica nonviolenta, che piu' e meglio ha saputo rendere coerenti mezzi e fini ed agire nel vivo del conflitto una pratica di cura, di accoglienza, di riconoscimento che comprende, educa e umanizza.
Per chi volesse approfondire i temi del comunicare una lettura fondamentale e' il libro di AA. VV., Pragmatica della comunicazione umana.
Nella rete telematica sono disponibili vari materiali sulla comunicazione che abbiamo elaborato e utilizzato in occasione di incontri di formazione dei partecipanti a campagne nonviolente per il bene comune: segnaliamo in particolare le seguenti schede: "Come si parla in pubblico senza farsi del male", "Come scrivere un comunicato-stampa che abbia qualche possibilita' di essere letto", "Una questione di democrazia, ovvero di giustizia e liberta'".
Per chi volesse saperne di piu' sulle tecniche deliberative ed operative nonviolente assai utili sono Aldo Capitini, Le tecniche della nonviolenza; Alberto L'Abate, Addestramento alla nonviolenza; Gene Sharp, Politica dell'azione nonviolenta; e naturalmente Mohandas Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza; l'ottima introduzione di Giuliano Pontara alla classica antologia gandhiana da lui curata che abbiamo appena citato e' stata successivamente ripubblicata ampliata in Giuliano Pontara, L'antibarbarie. Nella rete telematica e' disponibile il manuale a cura di Maria G. Di Rienzo, "Manuale per l'azione diretta nonviolenta"; ed anche - a cura di chi scrive queste righe - alcuni brevi testi di sintesi: "Contro la guerra la nonviolenza", e "Da Orte una proposta nonviolenta. Quasi un minimo vademecum". Sempre nella rete telematica sono disponibili ampi estratti dall'opuscolo "Guida pratica all'azione diretta nonviolenta delle mongolfiere per la pace con cui  boccare i decolli dei bombardieri".
Quando occorre lottare in difesa del bene comune, due condizioni sono infatti preliminari: la scelta di cercare e rispettare la verita', e quindi la consapevolezza di essere fallibili; e la scelta della nonviolenza, e quindi la consapevolezza che chi usa la violenza non difende il bene comune.
Occorre saper valorizzare le buone leggi: in primis le leggi per la tutela della salute; le leggi per la tutela dell'ambiente; le leggi sui diritti sociali e la partecipazione democratica; le leggi sull'accesso e sulla partecipazione al - e sulla trasparenza del - procedimento amministrativo.
Occorre saper interloquire con le istituzioni: con i Sindaci e i Comuni, con le Regioni, con le Asl, con le Agenzie regionali di protezione dell'ambiente, con il Parlamento e i Ministeri.
Occorre saper rivolgersi, nelle forme adeguate e quando ve ne siano le condizioni e la necessita', alla magistratura (amministrativa, civile e penale).
Occorre saper costruire alleanze e sostegni: la popolazione locale, ma anche l'opinione pubblica a livello nazionale ed internazionale, coinvolgendo autorita' morali, intellettuali ed artisti, scienziati ed esperti, rappresentanti istituzionali, movimenti affini ed altre esperienze analoghe, sindacati dei lavoratori, partiti democratici, associazioni.
Occorre sapere che non fare una cosa dannosa e' gia' una cosa buona; rispetto a un male gia' il semplice non commetterlo - ovvero impedirlo - e' un bene; e nelle situazioni incerte tener conto del principio di precauzione.
Nelle mobilitazioni per il bene comune vincono la lealta' e la tenacia: non ci sono scorciatoie, i trucchi non funzionano, chi ha fretta di vedere i risultati o s'illude che si diano decisioni definitive perde sempre.
Nelle lotte nonviolente per il bene comune non vale mai il rozzo e pericolosissimo criterio "chi non e' con noi, e' contro di noi"; vale invece il criterio "chi non e' contro di noi, e' o puo' essere con noi", ed anche "chi e' oggi contro di noi, puo' essere con noi domani": la chiave della lotta nonviolenta e' la capacita' di comunicare, di rispettare sempre l'altrui umanita', di includere tutte le persone nella valutazione morale del bene da perseguire. La nonviolenza e' insieme conflitto e cooperazione, coerenza tra i mezzi e i fini, condivisione e umanizzazione. Una lotta per il bene comune o e' nonviolenta o non e'.
Occorre saper tenere insieme la concretezza della situazione locale con le sue peculiarita' e la dimensione globale dei problemi. Non dimenticare che la logica egoistica e' sempre perdente; e non dimenticare che il bene realizzato in un luogo si riverbera su tutti gli altri luoghi.
Occorre sapere che tutto si tiene: nessuna lotta per il bene comune e' inutile, l'azione buona che fai tu qui ed ora sostiene tutte le altre azioni buone che degli esseri umani stanno facendo in ogni parte del mondo. Etica della convinzione ed etica della responsabilita' si compongono nella pratica concreta.
Sii tu il cambiamento che vorresti vedere nel mondo.
Segnaliamo infine che nella rete telematica e' disponibile un brevissimo testo di Vandana Shiva, "Principi costitutivi di una democrazia della comunita' terrena", che puo' essere un utile avvio alla riflessione che qui ci interessa.
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Postilla terza: Per una mobilita' - e una societa' - equa, solidale, sostenibile. Alcune letture utili
Ovviamente la questione del trasporto aereo e' anche parte della piu' generale questione del trasporto e della mobilita', cosi' come della pianificazione territoriale, cosi' come del nesso ecologia-economia-diritti sociali, cosi' come del rapporto tra scienza, tecnologia e democrazia. Sara' quindi opportuno conoscere anche alcune riflessioni su queste piu' complessive tematiche. La letteratura e' ovviamente sterminata; qui ci limitiamo a segnalare venticinque testi.
- AA. VV., L'ape e l'architetto;
- Ernesto Balducci, La terra del tramonto;
- Lelio Basso, Socialismo e rivoluzione;
- Zygmunt Bauman, Modernita' liquida;
- Simone de Beauvoir, Il secondo sesso;
- Murray Bookchin, L'ecologia della liberta';
- Marcello Cini, Un paradiso perduto;
- Alessandro Dal Lago, Non-persone;
- Guy Debord, La societa' dello spettacolo;
- Danilo Dolci, Esperienze e riflessioni;
- Ivan Illich, Elogio della bicicletta;
- Pietro Ingrao, Rossana Rossanda, Appuntamenti di fine secolo;
- Luce Irigaray, Speculum;
- Robert Jungk, Gli apprendisti stregoni;
- Serge Latouche, La megamacchina;
- Alexander Langer, Il viaggiatore leggero;
- Giulio A. Maccacaro, Per una medicina da rinnovare;
- Donella e Dennis Meadows, Jorgen Randers, I nuovi limiti dello sviluppo;
- Robin Morgan, Sessualita', violenza e terrorismo;
- Jose' Ramos Regidor, Natura e giustizia;
- Sheila Rowbotham, Donne, resistenza e rivoluzione;
- Francesco Tonucci, La citta' dei bambini;
- Guido Viale, Vita e morte dell'automobile;
- Colin Ward, Dopo l'automobile;
- Wuppertal Institut, Futuro sostenibile.
Ma fondamentale per chi vuole impegnarsi per ricondurre il trasporto aereo a servizio di pubblica utilita' sono anche la riflessione contro la guerra, quella contro il razzismo, quella contro il maschilismo.
Un'utile antologia per un avvio alla conoscenza del pensiero pacifista e' quella a cura di Ernesto Balducci e Lodovico Grassi, La pace. Realismo di un'utopia.
Per un'introduzione allo studio del razzismo (e all'impegno antirazzista) cfr. almeno Albert Memmi, Il razzismo; Renate Siebert, Il razzismo; Pierre-Andre' Taguieff, Il razzismo; Michel Wieviorka, Il razzismo. Ma e' indispensabile aver letto Hannah Arendt, Le origini del totalitarismo; Elias Canetti, Massa e potere; Primo Levi, I sommersi e i salvati.
Un'utile antologia per un avvio alla conoscenza del pensiero femminista e' quella a cura di Adriana Cavarero e Franco Restaino, Le filosofie femministe. Ma cfr. almeno anche Pieranna Garavaso e Nicla Vassallo, Filosofia delle donne; Wanda Tommasi, I filosofi e le donne; Chiara Zamboni, La filosofia donna. E specificamente su femminismo e nonviolenza: Monica Lanfranco e Maria G. Di Rienzo, Donne disarmanti; Giovanna Providenti, La nonviolenza delle donne. Pressoche' tutti i libri di Vandana Shiva (l'illustre scienziata indiana ecologista, femminista, pacifista, anticolonialista e antirazzista) sono di grande utilita'. Sulla decisivita' dell'impegno contro il maschilismo affinche' qualsiasi altra lotta per il bene comune possa vincere (la violenza maschile essendo infatti la prima radice e il primo paradigma di tutte le altre violenza), cfr. nella rete telematica i materiali recentemente riproposti negli "Archivi della nonviolenza in cammino" n. 275. Sempre nella rete telematica due utilissimi siti sono quello della Libreria delle donne di Milano (www.libreriadelledonne.it) e quello della Libera universita' delle donne (www.universitadelledonne.it).
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Postilla quarta. Alcune esperienze specifiche
Molte sono le iniziative in corso per ricondurre il trasporto aereo a servizio di pubblica utilita'; quasi in ogni citta' in cui e' collocato un sedime aeroportuale e nel relativo circondario esistono comitati che s'impegnano per la riduzione del trasporto aereo e dei danni da esso provocati; ed e' crescente il numero delle associazioni che si occupano di salute, di ambiente, di giustizia sociale, di pace e diritti umani, che si stanno impegnando in questo ambito.
Un documento significativo e' quello che fu approvato all'unanimita' dal Congresso del Movimento Nonviolento nel 2007; lo riportiamo integralmente.
"Mozione per la riduzione del trasporto aereo approvata all'unanimita' dal congresso nazionale del Movimento Nonviolento tenutosi a Verona dal primo al 3 novembre 2007
Il Congresso del Movimento Nonviolento
- impegnato nella difesa della biosfera fortemente minacciata dal surriscaldamento del clima;
- consapevole del pesante contributo che al surriscaldamento del clima da' il trasporto aereo;
- cosciente altresi' che il trasporto aereo costituisce una forma di mobilita' altamente inquinante e devastante per l'ambiente e dannosa per la salute e il benessere delle persone, fortemente energivora, interna ad un modello di sviluppo ecologicamente insostenibile, assai costosa per l'intera collettivita' locale e l'intera umanita' vivente che in larghissima parte neppure ne fruisce;
esprime sostegno ai movimenti che si impegnano per la drastica riduzione del trasporto aereo;
ed in tal ambito sostiene i movimenti e le iniziative che con la scelta della nonviolenza e la forza della democrazia, in difesa della legalita' e dei diritti umani di tutti gli esseri umani:
a) si oppongono alla realizzazione di nuovi aeroporti (e all'ampliamento degli aeroporti esistenti) laddove non ve ne sia una vera necessita' ma essi siano realizzati per promuovere forme di turismo "mordi e fuggi" legate a una fruizione consumista, alienata, usurante e mercificata dei beni ambientali e culturali, e ad un'esperienza del viaggiare che non sia arricchimento di conoscenza ma asservimento agli imperativi delle agenzie della narcosi pubblicitaria;
b) si impegnano per la riduzione drastica ed immediata del carico di voli dei sedimi aeroportuali collocati a ridosso di centri abitati gia' pesantemente gravati e fin soffocati dall'attivita' aeroportuale;
c) chiedono la cessazione dello sperpero di pubblico denaro per finanziare le compagnie aeree;
d) chiedono che cessino le agevolazioni e le esenzioni fiscali alle compagnie aeree;
e) si oppongono alle condotte gravemente antisindacali e violatrici dei diritti dei lavoratori messe in atto da eminenti compagnie aeree;
f) difendono il diritto alla salute, i beni culturali e ambientali, gli ecosistemi locali e l'ecosistema planetario, i diritti dell'umanita' presente e delle generazioni future, minacciati dal dissennato incremento del trasporto aereo;
g) si impegnano per il rigoroso rispetto della legislazione in materia di difesa dell'ambiente, della salute, dei beni comuni;
h) chiedono che tutte le strutture aeroportuali realizzate e realizzande siano sottoposte senza eccezioni alla dirimente verifica della compatibilita' con quanto disposto dalla vigente legislazione italiana ed europea in materia di Valutazione d'impatto ambientale (Via) e di Valutazione ambientale strategica (Vas);
i) si oppongono alle attivita' militari che violano l'art. 11 della Costituzione e ad ogni ampliamento delle basi aeronautiche militari, e particolarmente alla presenza e all'ampliamento di basi aeronautiche militari di stati stranieri e di coalizioni intese a, o impegnate in, attivita' belliche che la Costituzione ripudia;
l) promuovono forme di mobilita' sostenibile, modelli di sviluppo autocentrati con tecnologie appropriate, scelte economiche ecocompatibili, eque e solidali;
m) promuovono una cultura della mobilita' e del viaggio sostenibile, conviviale, solidale, aperta all'incontro e all'ascolto reciproco, rispettosa delle persone e dell'ambiente;
n) si impegnano per la riduzione del surriscaldamento climatico e per la difesa della biosfera".
Segnaliamo anche che da anni e' attiva una campagna europea che ha promosso varie rilevanti iniziative.
In occasione della "Prima giornata nazionale di studio sugli effetti sanitari e ambientali del trasporto aereo" promossa dall'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde Italia a Firenze il 29 ottobre 2016 si e' costituito un coordinamento dei comitati italiani.
Recentemente le riviste "Terra nuova" e "L'ecologist" hanno promosso una nuova campagna, denominata "Gas in the air", per la riduzione del trasporto aereo.
Ovviamente non tutte le iniziative e non tutte le campagne sono adeguate. Se ci e' concesso dirlo, l'esperienza a nostro avviso piu' rilevante resta quella del movimento che a Viterbo con una lotta di anni riusci' ad impedire la realizzazione di un illecito ed insensato mega-aeroporto per voli low cost nella preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame di dantesca memoria. Tutti i materiali di quell'esperienza sono stati pubblicati via via nel notiziario telematico "La nonviolenza e' in cammino" (che realizzo' e diffuse anche un supplemento specificamente dedicato all'iniziativa con la testata "Coi piedi per terra", supplemento di cui sono stati pubblicati finora 829 numeri) e sono quindi reperibili nella rete telematica.
Ad Alfio Pannega, che fu tra i protagonisti di quella lotta, e che ci ha lasciato nel 2010, sono dedicate queste righe.
 
2. SEGNALAZIONI. ALCUNI LIBRI RECENTI PER L'IMPEGNO IN DIFESA DEL MONDO VIVENTE
 
- Piero Bevilacqua, Il cibo e la terra. Agricoltura, ambiente e salute negli scenari del nuovo millennio, Donzelli, Roma 2018, Rcs, Milano 2020, pp. 204.
Dedicato "A Vandana Shiva e a Carlo Petrini, amici dei contadini, della buona agricoltura, del cibo pulito e giusto", questo libro che prosegue e aggiorna precedenti fondamentali ricerche dell'illustre studioso e' una lettura che vivamente raccomandiamo.
Dal sito della casa editrice Donzelli riportamo la scheda di presentazione del libro e dell'autore.
Dopo il fenomeno della "mucca pazza" del 2000, che porto' alla luce con grande risonanza mediatica la crisi degli allevamenti e della produzione alimentare in genere, molto e' cambiato: la lotta all'agricoltura industriale, modello insostenibile di produzione del cibo, e' diventata un fenomeno di massa; l'Italia ha scoperto il tesoro della propria tradizione alimentare, legata alla sua biodiversita' agricola, ed e' oggi un modello mondiale per un'agricoltura piu' rispondente alla salute degli uomini e del pianeta. I passi avanti fatti finora non bastano: l'agricoltura deve essere ricondotta al suo ambito piu' proprio, che e' pur sempre, inesorabilmente, la sfera della natura. Anche perche' gli stessi uomini sono natura e di natura si nutrono. Occorre un nuovo progetto politico, capace di riconoscere con maggiore pienezza l'essere naturale che sta sotto l'essere sociale dei cittadini. Il compito e' arduo: occorre rimettere in piedi un mondo interamente capovolto.
Oggi l'agricoltura, cosi' come si e' sviluppata negli ultimi 70 anni, pone all'umanita' intera problemi drammatici: consuma il 70% delle risorse idriche del pianeta; concorre al processo di riscaldamento globale; sterilizza e desertifica terre fertili; inquina le acque. Fortunatamente questa e' solo una faccia della luna. La lotta a un modello insostenibile di produzione del cibo e la riscoperta della biodiversita' stanno diventando un fenomeno di massa. E l'Italia, con la sua tradizione alimentare, ne e' all'avanguardia.
Piero Bevilacqua, gia' professore ordinario di Storia contemporanea all'Universita' di Roma "La Sapienza", nel 1986 ha fondato con altri studiosi l'Istituto meridionale di storia e scienze sociali (Imes), di cui e' presidente. Tra le tante pubblicazioni si ricordano: Breve storia dell'Italia meridionale (Donzelli, 1993, 2005), Miseria dello sviluppo (Laterza, 2008), Il grande saccheggio. L'eta' del capitalismo distruttivo (Laterza, 2011). E' uno degli studiosi chiamati a partecipare al Manifesto Food for Health (Cibo per la salute) promosso da Vandana Shiva.
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- Emanuele Bompan, Marirosa Iannelli, Water grabbing. Le guerre nascoste per l'acqua nel XXI secolo, Emi, 2018, Rcs, Milano 2020, pp. 228.
Un testo introduttivo e divulgativo con dovizia di tragici esempi concreti. Un appassionato invito all'impegno.
Dal sito dell'Emi riportamo la seguente scheda di presentazione del libro e degli autori.
Non c'e' solo il land grabbing, l'accaparramento della terra che fagocita, in particolare, il continente africano. Nella smania neoliberista di possedere le risorse naturali, anche l'acqua e' diventata oggetto di scontri commerciali, tensioni sociali e guerre internazionali. Tanto piu' che l'"oro blu" sta diventando un bene molto prezioso: entro il 2030 una persona su due al mondo vivra' in zone ad elevato stress idrico.
Gia' oggi multinazionali che imbottigliano l'"acqua del sindaco" rivendendola a peso d'oro mettono le mani su sorgenti, laghi e fiumi. Perche' acqua ne serve molta, anzi moltissima. Per tutto. Per produrre la Coca-Cola che viene quotidianamente venduta servono ogni giorno 75 miliardi di litri di acqua.
In queste pagine si viaggia dal Michigan del fracking al Bangladesh delle falde superinquinate, si percorre il Mekong "assediato" dal sale marino e si toccano con mano – in Swaziland, Brasile e altrove – gli effetti delle monocolture sulla possibilita', per i poveri, di avere acqua per mangiare, bere e lavarsi. In pratica, per vivere.
Un viaggio intorno al globo molto documentato, appassionato e appassionante, per conoscere un problema che riguarda milioni di persone, soprattutto gli ultimi. La geopolitica e l'economia iniziano a fare i conti con l'acqua, anzi, con la sua mancanza. Qui si comprendono il dove, il come e il perche' di una questione che ci tocca tutti. Non solo quando abbiamo sete.
Emanuele Bompan e' giornalista ambientale e geografo, si occupa di economia circolare, cambiamenti climatici, ambiente, energia. Scrive per varie testate come La Stampa e BioEcoGeo. E' direttore responsabile del magazine Renewable Matter. Ha vinto per quattro volte l'European Journalism Center IDR Grant ed e' stato nominato Giornalista per la Terra 2015 in occasione dell'Earth Day Italy. Ha svolto reportage in 75 paesi. Ha pubblicato Che cos'e' l'economia circolare (con Ilaria Brambilla, Edizioni Ambiente).
Marirosa Iannelli e' specializzata in cooperazione internazionale e water management, e' ricercatrice presso la London School of Economics con un progetto su cambiamenti climatici e governance delle risorse tra Africa e Sudamerica. Segue come esperta le Conferenze Onu e il lavoro della Commissione europea su ambiente e desertificazione. Collabora con l'ong Cospe e altre organizzazioni come progettista ambientale.
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- Leonardo Caffo, Vegan. Un manifesto filosofico, Einaudi, Torino 2018, Rcs, Milano 2020, pp. 144.
Dal sito dell'Einaudi riportamo la scheda di presentazione del libro e dell'autore.
Essere vegani non e' ne' una moda, ne' una dieta. Essere vegani vuol dire, prima di tutto, abbracciare una filosofia. Perche' chi sceglie di essere vegano ha deciso di non mangiare piu' dei "qualcuno" che la nostra societa' ha trasformato in dei "qualcosa" non solo per mettere fine a una barbarie, ma per salvaguardare l'architettura sociale, ambientale ed economica del nostro futuro. Tuttavia, nonostante questo stile di vita abbia alle spalle centinaia d'anni di riflessione sull'etica e l'ambientalismo, in molti oggi decidono di diventare vegani solo per nobilitarsi e sentirsi migliori degli altri. Ma per inseguire un vero cambiamento epocale e' necessario un nuovo tipo di veganesimo, filosoficamente orientato e piu' integrato nella societa'. Lontano dal fanatismo e dal controllo militaresco dei frigoriferi, e piu' tollerante nei confronti di chi non ha ancora fatto questa scelta. Con Vegan Leonardo Caffo mette a disposizione di tutti noi un'originale riflessione filosofica che, vagliando i limiti e le risorse della pratica alimentare piu' discussa, amata e odiata del nostro tempo, apre una finestra su un diverso mondo possibile.
Leonardo Caffo insegna Ontologia del Progetto al Politecnico di Torino ed e' membro del Laboratorio di Ontologia dell'Universita' di Torino. Scrive sull'inserto culturale "la Lettura" del "Corriere della Sera" ed e' condirettore di "Animot". Nel 2015 ha vinto il Premio nazionale Filosofia Frascati. Tra i suoi ultimi libri ricordiamo A come Animale: voci per un bestiario dei sentimenti (Bompiani 2015). Per Einaudi ha pubblicato La vita di ogni giorno (2016), Fragile umanita' (2017) e Vegan (2018).
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- Luca Mercalli, Il clima che cambia. Perche' il riscaldamento globale e' un problema vero. E come fare per fermarlo, Rcs, Milano 2009, 2016, 2020, pp. 372.
Realizzato con la collaborazione dello staff scientifico della Societa' meteorologica italiana, e particolarmente di Daniele Cat Berro, Valentina Acordon e Claudio Castellano, questo volume de noto climatologo e divulgatore scientifico costituisce uno strumento d'informazione e formazione assai utile, la cui letture vivamente raccomandiamo.
Dal sito della casa editrice Rizzoli Libri riportamo la scheda di presentazione del libro e dell'autore.
Mai come oggi l'atmosfera terrestre, gli oceani e i continenti sono stati tanto sorvegliati dal punto di vista meteorologico e ambientale, e ogni anno la comunita' scientifica internazionale produce migliaia di ricerche che confermano la portata epocale dei danni inflitti dalle attivita' umane al sistema-Terra. Non conosciamo tutto di come funziona il clima terrestre, ma ormai da anni ne sappiamo abbastanza per comprendere la gravita' della situazione, il rischio di collasso degli ecosistemi da cui dipendiamo e l'urgenza di intervenire con azioni efficaci. A cosa servirebbero, infatti, secoli di avanzamento della conoscenza, se poi restassimo impreparati di fronte alla piu' grande sfida della storia umana, pur avendola prevista con decenni di anticipo? Luca Mercalli, ricercatore e divulgatore scientifico che da anni racconta agli italiani la meteorologia e l'attualità climatica e ambientale, ci aiuta a orientarci con questo libro, pubblicato per la prima volta nel 2009, e ora completamente revisionato alla luce dei molteplici aggiornamenti dal mondo della ricerca e dei negoziati internazionali. Dalla storia di chi ha scoperto il riscaldamento globale, alla fusione dei ghiacciai alpini, fino a cio' che possiamo fare nella vita quotidiana per alleggerire il nostro contributo climalterante, una base di informazione per costruire la consapevolezza necessaria a quel "salto evolutivo" che (se riusciremo a fare) permettera' alle prossime generazioni di vivere ancora dignitosamente su questo pianeta.
Luca Mercalli e' climatologo e divulgatore scientifico. Ha maturato 35 anni di esperienza nell'analisi di antiche serie di dati meteorologici, monitoraggio glaciale e storia climatica delle Alpi, presiede la Societa' Meteorologica Italiana (SMI), dirige la rivista "Nimbus" ed e' consigliere scientifico di Ispra. Ha spiegato a un vasto pubblico la crisi climatica e ambientale su "La Repubblica", "La Stampa", "Il Fatto Quotidiano", nelle trasmissioni e rubriche tv Che tempo che fa (Rai3), TG Montagne (Rai2), Scala Mercalli (Rai3) e Pillole di Mercalli (Rainews24), e in oltre duemila conferenze. Insegna sostenibilita' ambientale all'Universita' di Torino (SSST) e all'Universita' di Scienze Gastronomiche (Pollenzo), e la pratica di persona in una casa ad alta efficienza energetica in Val di Susa.
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- Luca Mercalli, Non c'e' piu' tempo. Come reagire agli allarmi ambientali, Einaudi, Torino 2018, Rcs, Milano 2020, pp. 336.
In questo volume, rifondendovi anche vari interventi interventi apparsi su diversi mezzi d'informzione nel corso degli ultimi anni, l'autore argomenta l'invito ad agire - definendo analiticamente i problemi e formulando precise proposte d'intervento - in difesa del mondo vivente prima che sia troppo tardi.
Dal sito della casa editrice Einaudi riportamo la scheda di presentazione del libro e dell'autore.
Lo dicono da tempo gli scienziati e da un po' anche le istituzioni. Ora lo dicono soprattutto gli studenti come Greta Thunberg, che stanno finalmente portando alla ribalta della politica mondiale la catastrofe ecologica imminente: siamo un pezzo di natura, e se la natura si degrada anche noi facciamo la stessa fine. Tanto piu' in un'epoca di riscaldamento globale come la nostra che, inducendo fenomeni meteorologici estremi, minaccia il benessere dei nostri figli e nipoti. Eppure ci sono molti modi per risparmiare energia evitando di aggravare l'inquinamento atmosferico o per non sprecare inutilmente le risorse naturali che scarseggiano mettendo a rischio il futuro. Mercalli lo dice e lo scrive da oltre vent'anni, ma non c'e' piu' tempo, e questo libro spiega bene perche'.
Luca Mercalli (Torino, 1966) ha studiato scienze della montagna all'Universite' Savoie Mont Blanc. Presiede la Societa' meteorologica italiana, ha fondato la rivista "Nimbus", ha pubblicato lavori scientifici su clima e ghiacciai e 2500 articoli su "La Repubblica", "La Stampa", "Il Fatto Quotidiano", ha tenuto 2200 conferenze e collaborato a programmi tv Rai (Che tempo che fa, Tgr Montagne, Scala Mercalli) e Radiotelevisione svizzera italiana. Insegna Sostenibilita' ambientale all'Universita' di Torino (SSST). Tra i suoi libri: Viaggi nel tempo che fa (Einaudi 2010), Prepariamoci (Chiarelettere 2011), Uffa che caldo! (Mondadori Electa 2018), Non c'e' piu' tempo (Einaudi 2018 e 2019), Il clima che cambia (Bur 2019) e Salire in montagna (Einaudi 2020).
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- Papa Francesco, Laudato si', Libreria editrice vaticana, 2015, Editrice Shalom, Camerata Picena (An) s.a. ma 2015, pp. 240.
E' l'enciclica che ha promosso una rinnovata consapevolezza e un vasto movimento portando a sintesi e dando riconoscimento a molte ragioni e molti ragionamenti che nel corso degli ultimi decenni il movimento delle oppresse e degli oppressi in lotta per la liberazione dell'umanita' e la salvaguardia della biosfera (cosi' come la parte decente - o meno indecente - della comunita' scientifica, intellettuale, educativa) ha svolto. Una lettura necessaria. Un cibo nutriente.
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- Rosario Pavia, Tra suolo e clima. La terra come infrastruttura ambientale, Donzelli, Roma 2019, Rcs, Milano 2020, pp. 168.
Dal sito della casa editrice Donzelli riportamo la scheda di presentazione del libro e dell'autore.
"Mai come oggi il suolo e' inquinato, devastato, malato. Mai come oggi emerge la sua funzione di infrastruttura ambientale, capace di avvelenare o salvare il clima. Occorre fare del suolo il cardine di una profonda revisione delle politiche urbane e ambientali, e invertire lo sguardo: puntare l'attenzione sullo spazio aperto, sul suolo agricolo, e da questo muovere verso la citta'. La riqualificazione urbana e ambientale partira' sempre piu' dall'esterno: risanare e valorizzare il vuoto e l'inedificato per penetrare nella citta' costruita rinnovandola".
L'Olocene, l'era geologica in cui viviamo, e' stata chiamata Antropocene, a significare un mutamento radicale nella nostra storia: per la prima volta le attivita' umane influenzano ambiente e clima, per la prima volta la storia dell'umanita' si intreccia con quella naturale. Il periodo che stiamo vivendo e' pertanto decisivo: dal nostro comportamento derivera' il futuro del pianeta. I cambiamenti climatici cui stiamo assistendo si faranno sempre piu' estremi e richiederanno piu' efficaci politiche di mitigazione e di adattamento. Fondamentale e' capirne l'origine e tentare di invertire la rotta. Un ruolo centrale in questo senso e' svolto dal suolo: oggi sempre piu' degradato e sfruttato, impoverito e avvelenato, trasferisce nel clima tutti gli effetti tossici e disastrosi di cio' che subisce. Il cambiamento climatico ci costringe a guardarlo con occhi nuovi, a non considerarlo soltanto come supporto delle costruzioni e delle citta', come paesaggio e patria, come risorsa per la produzione agroalimentare, ma anche come sistema ecologico complesso, come grande infrastruttura ambientale da cui dipende la vita del pianeta. Finora lo abbiamo osservato nella sua dimensione superficiale, non nel suo spessore, nel suo dialogo con il sotterraneo e l'involucro atmosferico. Solo rigenerando il suolo e' possibile contenere la catastrofe climatica. Se poi consideriamo che a questa e' intrecciato strettamente il fenomeno delle migrazioni, risultera' chiaro come, in questo periodo, la questione ambientale si innesti in quella sociale e politica. Il libro offre un'ampia testimonianza delle tante iniziative e sperimentazioni portate avanti per tentare di rispondere al cambiamento climatico. Ad accomunarle e' il punto di partenza: ancora una volta la citta'; e' questa la dimensione da cui avviare un progetto piu' ampio. Cominciare a innovare dalla realta' locale, avendo sempre chiara la consapevolezza della connessione irriducibile tra il piu' piccolo territorio e l'intero pianeta. Occorre cambiare la prospettiva da cui guardiamo alla realta': attivare una profondita' dello sguardo: sia nel senso della verticalita', nel profondo delle risorse della Terra, sia nel senso della orizzontalita', abbracciando l'intero globo. Uno sguardo capace di volgersi al passato e di confrontarsi con un futuro incerto e a rischio.
Rosario Pavia ha insegnato Urbanistica presso la Facolta' di Architettura di Pescara e ha diretto la rivista "Piano Progetto Citta'". E' stato consulente del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e visiting professor presso la Harvard Graduate School of Design. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: L'idea di citta'. Teorie urbanistiche della città tradizionale (Franco Angeli, 1994), Babele. La citta' della disperazione (Meltemi, 2002), Le paure dell'urbanistica. Disagio e incertezza nel progetto della citta' contemporanea (Meltemi, 2005), Il passo della citta'. Temi per la metropoli futura (Donzelli, 2015).
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- Carlo Petrini, Terrafutura. Dialoghi con papa Francesco sull'ecologia integrale, Giunti-Gedi, Firenze-Roma 2020, pp. 238.
E' un libro prezioso che vivamente raccomandiamo. La prima parte contiene tre dialoghi tra Petrini e Bergoglio svoltisi nel 2018-2019; la seconda alcuni brevi saggi del primo e ampi estratti da vari interventi del secondo sui temi della biodiversita', dell'economia, delle migrazioni, dell'educazione e della comunita'.
Dal sito www.slowfoodeditore.it riportamo la seguente scheda di presentazione del libro e del curatore.
Nel 2015 Papa Francesco ha rivolto al mondo un'esortazione di grande valore spirituale, etico e politico, l'Enciclica Laudato si': una "riflessione insieme gioiosa e drammatica" sul deterioramento ambientale del nostro pianeta, sullo spreco di risorse naturali e umane provocato da sistemi economici e politici irresponsabili. Al tempo stesso, l'Enciclica è un francescano invito alla "riconnessione" con l'insieme delle creature viventi e con la Terra che tutti abitiamo.
In sintonia col messaggio di "ecologia integrale" lanciato dal Papa, il fondatore di Slow Food Carlo Petrini aveva scritto la Guida alla lettura della Laudato si' pubblicata dalle Edizioni San Paolo. La loro condivisione di un impegno globale a "coltivare e custodire" i beni umani e terreni, procedendo con pragmatismo rivoluzionario verso una vita in armonia con se stessi, con la propria comunita' e con la natura, si e' approfondita nel corso di cruciali appuntamenti, fra i quali il Sinodo Panamazzonico.
Questo volume rappresenta un altro radicale passo verso l'ecologia integrale e si apre con tre dialoghi tra Bergoglio e Petrini. Nel clima amichevole e schietto dei tre incontri risalta la comunanza di vedute, la consapevolezza della gravita' ma anche la fiducia nell'impegno quotidiano e comunitario perche', come sostiene Papa Francesco, non si da' ecologia senza giustizia, non si cura l'ambiente se le relazioni fra gli esseri umani sono viziate da squilibri economici e culturali.
Carlo Petrini, nato a Bra (Cn) nel 1949, e' fondatore e presidente internazionale di Slow Food. Ha ideato il Salone del Gusto di Torino, la rete di Terra Madre e l'Universita' delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Nel 2013 ha vinto ricevuto dall'UNEP il premio Campione della Terra. Tra i suoi libri, Terra Madre. Come non farci mangiare dal cibo (Giunti-Slow Food) e Un'idea di felicita' (Guanda-Slow Food) con Luis Sepulveda.
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- Andrea Poggio (a cura di), Green mobility. Come cambiare la citta' e la vita, Edizioni Ambiente, 2018, Rcs, Milano 2020, pp. 276.
A cura di una delle figure piu' note e apprezzate dell'ambientalismo italiano, il volume reca contributi di vari studiosi e di rappresentanti dell'imprenditoria del settore sul tema della mobilita' con particolar riferimento alla mobilita' automobilistica e allo spazio urbano. Con interventi, oltre che del curatore, di Edoardo Zanchini, Stefano Boeri, Valentino Piana, Gianni Silvestrini, Veronica Aneris, Katiuscia Eroe, Sergio Ferraris, Roberto Olivi, Carlo Iacovini, Andrea Buonomini, Stefano Porro, Carlo Ratti, Maria Berrini, Anna Donati, Maria Rosa Vittadini, Alberto Fiorillo, Laurence A. Bannerman, Gabriele Crea, Franco Caleno, Gialuca Donato, Carolina Solcia, Carlo Carminucci, Matteo Pietripaoli, Walter Tocci, e con schede sulla mobilita' nelle principali citta' italiane.
Dal sito delle Edizioni Ambiente riportamo la scheda di presentazione del libro e dell'autore.
Il settore dei trasporti, all'intersezione tra innovazione tecnologica, politiche nazionali ed europee, logiche di mercato e stili di vita, ha una parte fondamentale in tutte le strategie di riduzione delle emissioni e dell'inquinamento. Tuttavia, se fino a poco tempo fa questo ruolo veniva pensato prevalentemente in termini di auto elettriche e sistemi di car sharing, oggi si sta diffondendo la consapevolezza che la nuova mobilita' richiede anche un approccio diverso alla citta' e alla sua progettazione, dato che l'infrastruttura elettrica contribuisce alla (ri)definizione dello spazio urbano. La mobilita' nuova – elettrica, oltre che connessa, condivisa, multimodale – e' infatti parte delle nuove citta' che si stanno costruendo. Il volume, che include una serie di infografiche dedicate all'analisi della mobilita' nelle principali citta' del nostro paese, e' diviso in tre parti. La prima fa il punto sugli scenari di decarbonizzazione e sui loro rapporti con le politiche di riduzione delle emissioni e dell'inquinamento, e presenta gli ultimi sviluppi tecnologici in un settore, quello della mobilita' elettrica, che spazia dalle biciclette agli autobus. La seconda illustra le esperienze di alcune citta' italiane all'avanguardia nella trasformazione e le mette a confronto con quelle, in certi casi gia' piu' avanzate, di altre metropoli europee e americane. L'ultima racconta invece delle trasformazioni degli stili di mobilita' degli italiani, sempre piu' "multi-modali" in citta' e nei contesti extra-urbani.
Andrea Poggio e' responsabile mobilita' sostenibile e stili di vita presso la segreteria nazionale Legambiente (www.viviconstile.org). Giornalista, sino al 1984 ha diretto La nuova ecologia. Ha scritto Vivi con stile (Terre di Mezzo, Milano 2007), Viaggiare leggeri (Terre di Mezzo, Milano 2008), Green Life (con Maria Berrini, Edizioni Ambiente, Milano 2010), Le citta' sostenibili (Bruno Mondadori, Milano 2013). E' tra i fondatori di Legambiente (1980), di cui e' stato presidente lombardo sino al 2006. Ha dato vita al premio Comuni Ricicloni (1993), alle giornate di volontariato Puliamo il mondo (1993), al premio Innovazione amica dell'ambiente (2000) e al primo servizio di car sharing a Milano (2001). E' stato il curatore della mostra Green Life, costruire citta' sostenibili, organizzata presso la Triennale di Milano (2010).
 
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LA BIBLIOTECA DI ZOROBABELE
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Segnalazioni librarie e letture nonviolente
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo"
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 1 del 23 febbraio 2021
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