[Nonviolenza] Telegrammi. 3811



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3811 del 25 luglio 2020
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Benito D'Ippolito: Un ricordo di Paolo Finzi
2. Peppe Sini: Per Paolo Finzi
3. La "Carta" del Movimento Nonviolento
4. Per saperne di piu'

1. AMICIZIE. BENITO D'IPPOLITO: UN RICORDO DI PAOLO FINZI

I.

Trovo nella cassetta delle lettere
l'ultimo numero di "A. Rivista anarchica"
nell'ultima rubrica dell'ultima pagina
leggo dell'ultimo dono di Aurora e Paolo insieme.

Paolo e' morto lunedi'.
Non e' giusto che le persone muoiano.
Nessuno dovrebbe mai morire.

II.

Per me avra' sempre l'aspetto di quando
forse quarant'anni fa Paolo ed Aurora
vennero a trovarmi nella citta' da cui non esco mai
erano giovani e belli
per me avra' sempre quel volto.

III.

Lo so che se una persona buona
decide di lasciarci
ha meditato a lungo la sua scelta.
Eppure tutte le persone buone che ho conosciuto
che quella decisione hanno preso
come vorrei avere potuto trattenerle.

Il buio del mondo si fa sempre piu' buio
ci manca la loro luce.

IV.

Fedele alle vittime
intransigente nel vero e nel giusto
volle essere quello che condivide il pane
che si oppone a tutte le violenze
a tutte le menzogne e le oppressioni.

V.

Leggo gia' sulla stampa in poche ore come si cristallizza lo stereotipo
il giornalista anarchico amico di De Andre'.

Ma Socrate fu solo l'ateniese maestro di Platone?
Diderot fu soltanto
quel tale dei famosi illuministi
che si ricorda di solito per terzo?
Primo Levi nient'altro che uno
che era tornato dall'inferno
che poi scrisse certi libri che se ne legge qualche pezzo a scuola?

VI.

Conosco quella stanchezza e quella solitudine
e la pena di sentire che non si fa mai abbastanza per le persone che amiamo
e che la nostra lotta sovente piu' dolori che gioie alle persone piu' vicine arreca.

E che il mondo delle cose fluttuanti e della gabbia di ferro
incessante smentisce e divora e distrugge
i pochi buoni frutti della fatica nostra.

VII.

So perche' chi decide di morire va a farlo in un posto lontano
so che anche questo e' un gesto d'amore.

Ma lessi una volta un argomento conclusivo
che si oppone alla scelta che estingue la vita
e avrei voluto poterlo dire a Paolo
ad Alex alle altre persone che ho perso con cui camminavo.
Lo trovai nella Nuova Eloisa
finche' puoi fare ancora del bene
non rinunciare alla vita.

VIII.

Non posso capirlo non posso accettarlo
che un compagno ci lasci per sempre
in questa notte di strida e di tenebre
sotto questo diluvio di schegge di vetro
in questo deserto di ruggine e sale
che per sempre ci lasci un compagno
non posso accettarlo non posso capirlo.

IX.

E' morto lunedi'
e' gia' venerdi' e ancora non riesco
a crederci.

So che dovrei concludere dicendo
che resta di lui cio' che non muore
che dovremo essere degni
dei doni che ha lasciato e dell'esempio
che dovremo continuare la lotta
anche per lui.

So che dovrei concludere pensando a chi resta
con parole che diano forza e speranza
che dovrei dire della gratitudine che non si estingue
e dell'impegno che continua.

Lo so ma adesso non ci riesco
adesso penso solo che sono piu' solo
che sono troppo stanco
che non doveva morire.

Lasciatemi respirare ancora un minuto
poi tentero'.

X.

Compagne e compagni, il nostro compagno
Paolo Finzi ci ha lasciato
ma non ci ha solo lasciato
ci ha anche lasciato la sua testimonianza
ci ha lasciato le cose che ha fatto e che ha detto e che ha pensato
ci ha lasciato il compito grande
di opporci ancora e sempre ad ogni oppressione
il compito grande di continuare la lotta
per la liberazione dell'umanita' intera
dell'intero mondo vivente.

Compagne e compagni,
che possa aver pensato nell'ultima sua ora
che non ci saremmo arresi
che avremmo continuato
portandolo con noi nel cuore e nel futuro.

Compagne e compagni,
che quel suo pensiero
che il senso dell'impegno di tutta la sua vita
noi si sappia inverarlo.

Anche nel suo ricordo e sul suo esempio
continua la lotta per la giustizia la liberta' la misericordia
che ogni essere umano riconosce e raggiunge e sostiene.

Anche nel grato suo ricordo e sul suo esempio
continua solidale il cammino dell'umanita'
verso la pace la liberazione
la condivisione fra tutte e tutti
di tutti i beni di tutto il bene.

2. REPETITA IUVANT. PEPPE SINI: PER PAOLO FINZI

Lunedi' e' morto Paolo Finzi, da mezzo secolo anima di "A. Rivista anarchica", una rivista preziosa per ogni persona di volonta' buona, per ogni persona affamata di conoscenza ed assetata di giustizia.
Paolo Finzi era una delle voci piu' nitide e una delle figure piu' luminose del movimento anarchico e del pensiero libertario nel nostro paese.
Io credo che verra' il giorno in cui sara' riconosciuto come una delle persone piu' rilevanti della cultura e della vita civile dell'Italia degli ultimi decenni.
Era una persona buona come il pane, un'intelligenza vivacissima e acutissima, con un'attitudine dialogica profonda e accudente nell'esercizio incessante della virtu' dell'attenzione e della comprensione; era di una generosita' impareggiabile, un combattente per la liberazione dell'umanita' intransigente nel riconoscimento e nella difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani; il migliore degli amici e dei compagni.
Non sono anarchico, ma se c'era una persona al cui sentire mi sentivo vicino - e le cui esigenti domande e ragioni e fedelta' e vissuta utopia erano e sono anche le mie - era proprio Paolo Finzi. Mi dispiace di non averglielo mai detto, come mi dispiace di non avergli mai detto quanto importanti fossero anche per me la sua persona e il suo lavoro culturale e politico, quanto grandi la stima e l'affetto, l'amicizia e l'ammirazione che nutrivo per lui. Non glielo ho mai detto, ed ora e' troppo tardi. Ma penso, ma spero, che lui lo sapesse lo stesso.
Che abbia cessato di vivere e' un dolore immedicabile per chiunque lo abbia conosciuto.
Ma resta tutto il bene che ha donato.
E resta la lotta che e' stata anche la sua per la vita, la dignita', i diritti e la liberazione di tutti gli esseri umani, e per la difesa dell'intero mondo vivente. La lotta che senza di lui, ma forti del suo ricordo, dovremo continuare noi che restiamo.

3. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

4. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

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