[Nonviolenza] Archivi. 394



==================================
ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
==================================
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXI)
Numero 394 del 7 luglio 2020

In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di giugno 2020 (parte seconda)
2. Un ricordo di Dino Frisullo, ricorrendo l'anniversario della nascita e della scomparsa
3. Nella Giornata mondiale dell'ambiente
4. Giuseppe Bruno
5. Nadia Campana
6. Arturo Colombo
7. Callisto Cosulich
8. Stan Getz
9. Vladimir Jankelevitch
10. Viktor Korchnoj
11. Maria Laura Mainetti
12. Edoardo Marzari
13. Dmitrij P. Mirskij
14. Kira Muratova
15. Emmi Pikler
16. Richard Reti
17. Giulio Ricordi
18. Mario Salazzari
19. Suzanne Schiffman
20. Fausto Simonetti
21. Felice Tocco
22. Ludvik Vaculik
23. Jose' Maria Valverde
24. Carlo Vincenti
25. Biagio Virgili
26. Lorna Wing
27. Anche in Italia
28. Hans Arp
29. Julien Benda
30. Giuseppe Casarrubea
31. Vittorio de Caprariis
32. Paul Oskar Kristeller
33. Nara Leao
34. Pina Maisano Grassi
35. Adolfo Mussafia
36. Dorothy Parker
37. Antonio Piromalli
38. Marino Raicich
39. Dino Risi
40. Edmondo Riva
41. Jorge Semprun
42. Pietro Paolo Trompeo
43. Alan Turing
44. Nicola Zingarelli
45. Omero Dellistorti: La regola aurea
46. Per Giuseppe Casarrubea, un ricordo nel quinto anniversario della scomparsa
47. Riuscire a respirare
48. Arialdo Banfi
49. Luca Canali
50. Pietro Canonica
51. Francesco Coco
52. Antioco Deiana
53. Giorgio De Santillana
54. Miguel d'Escoto
55. Robert Desnos
56. Giuseppe Fasoli
57. Emily Hobhouse
58. Larisa Judina
59. Vincenzo La Rocca
60. Marie Laurencin
61. Murray Leinster
62. Fosco Maraini
63. Abraham Maslow
64. Fernando Palazzi
65. Richard Rorty
66. Giovanni Saponara
67. Amos Tutuola
68. Leopoldo Zea

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI GIUGNO 2020 (PARTE SECONDA)

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di giugno 2020.

2. UN RICORDO DI DINO FRISULLO, RICORRENDO L'ANNIVERSARIO DELLA NASCITA E DELLA SCOMPARSA

Il 5 giugno 2003 moriva Dino Frisullo, che era nato lo stesso giorno cinquantun anni prima, il 5 giugno 1952.
Dedico' l'intera sua vita alla lotta contro le ingiustizie, per la liberazione di ogni essere umano. D'impulso, con irruenza, forse non sempre con meditata comprensione delle concrete complessita', ma sempre con generosita' ed abnegazione.
Militante della nuova sinistra, impegnato nelle lotte pacifiste e antirazziste, fu tra i promotori di rilevanti esperienze di solidarieta', dall'associazione Senzaconfine alla Rete nazionale antirazzista, fu animatore instancabile della solidarieta' con il popolo curdo e subi' il carcere in Turchia.
Come capita sovente alle persone impegnate con anima e corpo nella solidarieta' concreta con le persone piu' oppresse, impegnate senza un attimo di respiro nella lotta contro l'orrore dominante, talvolta gli poteva accadere di compiere forzature e commettere errori, di sottovalutare questioni di interpretazione e di metodo, di procedere a testa bassa dove invece occorreva maggiore attenzione, di non tener sufficiente conto del decisivo nesso che lega i fini e i mezzi. Tutti siamo esseri umani.
Ma la sua azione tenace e costante in aiuto delle persone piu' bisognose di aiuto resta un esempio indimenticabile, un insegnamento per ogni persona di volonta' buona.
Chi scrive queste righe ha sovente riflettuto su questo paradosso: che dinanzi a una situazione di violenza dispiegata occorre agire per contrastarla con un'azione nonviolenta tempestiva, poiche' talvolta la tempestivita' e' tutto; ma proprio questa indispensabile tempestivita' talvolta preclude la possibilita' di una comprensione adeguata della complessita' del quadro d'insieme e quindi espone alla possibilita' che quell'azione giusta e necessaria tragga purtuttavia con se' non lievi errori di metodo e di merito che potevano e dovevano essere evitati se solo si avesse avuto il tempo per una piu' ponderata analisi; e viceversa che un'analisi realmente approfondita tanto del contesto dato cosi' come delle conseguenze sia pur inintenzionali e delle sia pur indirette implicazioni delle proprie azioni possa infine riuscire paralizzante o comunque fortemente indebolire l'efficacia della propria azione di contrasto della violenza in atto. Chiunque si sia trovato impegnato in una lotta concreta contro la violenza dispiegata, contro l'ingiustizia strutturale, contro l'oppressione in atto, in soccorso di persone esposte ad abusi e pericoli tremendi, sa che quasi mai la propria azione buona puo' essere priva di interne contraddizioni, di coni d'ombra; sa che quasi mai la propria azione buona e' del tutto al riparo dal fatto che altri la sfrutti per altra ingiustizia, altra violenza imporre. Ma quello che e' decisivo e' agire qui e adesso per contrastare la violenza e l'oppressione, e' agire qui e adesso in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di chi qui e adesso oppressione e violenza subisce, e' agire qui e adesso per salvare tutte le vite. Il militante antifascista, la persona amica della nonviolenza, sa quanto problematici siano i nessi e i conflitti non solo tra etica e politica, non solo tra etica dei principi ed etica dei risultati, ma anche tra giustizia e misericordia; Il militante antifascista, la persona amica della nonviolenza, sa che deve agire qui e adesso per contrastare e sconfiggere, o almeno ridurre la violenza; sa che deve agire qui e adesso per soccorrere, accogliere, assistere chi ha bisogno di aiuto; e sa che la sua azione antifascista, la sua azione nonviolenta, reca anch'essa i limiti e le contraddizioni di ogni azione concreta in una situazione concreta, che in quanto necessariamente conflittuale nuovi conflitti essa stessa genera.
Non so se Dino si considerasse tale, ma io l'ho sentito non solo come un compagno di lotte, ma anche come un amico della nonviolenza, di quella nonviolenza critica e dialettica, conflittuale e contestuale, fallibilista e sempre aperta, antitotalitaria ed antidogmatica, misericordiosa ed irreconciliata, del perplesso tanto quanto del persuaso, senza subalternita' e senza illusioni, contenta del bene che si puo' fare e allora fallo, fallo tu adesso quel bene che sai, quel bene che puoi. Contrastale tu qui e adesso la violenza, l'ingiustizia, l'oppressione che vedi. Aiutala tu qui e adesso la persona che soffre, la persona in pericolo, la persona che altri ha schiacciato. Dai il tuo contributo alla lotta comune per il bene comune dell'umanita'.
*
Ricordando Dino Frisullo in questi giorni penso a quanto sarebbe utile oggi la sua presenza. E a quanto ci conforti ed illumini ed interpelli ancora la sua testimonanza, il suo esempio.
Nella lotta per far abrogare le scellerate misure razziste contenute nei due "decreti sicurezza della razza" imposti dal governo che nel 2018-2019 ha commesso flagranti violazioni della Costituzione della Repubblica italiana e del diritto internazionale, flagranti crimini contro l'umanita'.
Nella lotta per far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo, per sconfiggere le mafie schiaviste dei trafficanti, per abolire i lager libici: semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Nella lotta per abolire la schiavitu' e l'apartheid nel nostro paese, riconoscendo finalmente tutti i diritti a tutti gli esseri umani, e in primo luogo il diritto di voto: "Una persona, un voto" e' il fondamento della democrazia.
Nella lotta per salvare tutte le vite in pericolo.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Occorre soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Occorre condividere il bene ed i beni.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Anche nel ricordo di Dino Frisullo proseguiamo nell'impegno comune per il bene comune di tutti gli esseri umani.
*
Temo di aver perso le lettere che ci scambiammo, ma ho salvato uno scambio epistolare che avemmo nell'ottobre 2000: due testi che ancora una volta trascrivo qui sotto.
*
Allegato primo: una minima notizia su Dino Frisullo
Dino Frisullo (1952-2003), impegnato nel movimento antirazzista e per i diritti umani, per la pace e la liberazione dei popoli, fondatore delle associazioni "Senzaconfine" e "Azad", per il suo impegno di solidarieta' con il popolo kurdo e' stato detenuto in Turchia. E' deceduto il 6 giugno 2003 nel giorno del suo cinquantunesimo compleanno.
Tra le opere di Dino Frisullo: L'utopia incarcerata, L'altritalia, Roma 1998; Se questa e' Europa, Odradek, Roma 1999; postumo e' apparso Sherildan, La citta' del sole, Napoli 2003. Alcune testimonianze in ricordo di Dino Frisullo sono nei nn. 577 e 1008 de "La nonviolenza e' in cammino".
*
Allegato secondo: uno scambio epistolare tra Benito D'Ippolito e Dino Frisullo nell'ottobre 2000
I. Benito D'Ippolito: Litania dei morti in preghiera
II. Dino Frisullo: Cronaca nera
Nell'ottobre 2000, alla notizia del ritrovamento dei cadaveri di sei migranti abbandonati in una discarica, Benito D'Ippolito invio' la lettera che di seguito si trascrive all'amico suo Dino Frisullo, che rispose con la sua che di seguito anch'essa si trascrive.

I. BENITO D'IPPOLITO: LITANIA DEI MORTI IN PREGHIERA

Leggo sul giornale la notizia assente
lungo una strada una discarica abusiva
sulla discarica deposti, scaricati
morti asfissiati sei giovani migranti:
sei clandestini, leggo sul giornale
che aggiunge: il tir
partendo in fretta e furia
con una ruota ha calcato il capo spento
di uno dei morti, schiacciandolo
facendone scempio.

Vedo
la scena tutta: la strada, il grande camion
il cumulo maleodorante dei rifiuti
la fretta di sgravare a terra il carico
inerte, lo sguardo da lupo il fiato affannoso
le bestemmie masticate in gola
di chi scaglia tra i residui i residui
corpi. Vedo
il camion pesante macigno, il fumo
dei gas di scappamento, il crocchiare
orribile che non posso, non posso dire.
E vedo ancora
come sacchi quei corpi rotti
che attendono l'alba, il giorno, il passaggio
delle automobili, il sole
che alto si leva, il tempo
che passa e che fermenta, finche' viene
qualcuno e si ferma
ed e' tardi.
Poi vedo che arrivano uomini molti,
si fermano auto e furgoni, ed e' tardi.
Vengono le telecamere, le macchine
fotografiche, un momento ancora,
ancora un momento prima di gettare
un velo pietoso, il pubblico cannibale
vuole vedere il sangue, lo scempio.
Poi tutto si avvolge. Tutto torna nero.
Tutto resta nero, e nel nero un piu' cupo
nero che sembra quasi rosso. E un silenzio
tumescente.

Leggo il giornale, uno dei poveri
cristi ammazzati cosi' dalle leggi di Schengen e dalle mafie
transnazionali cui lo stato ha appaltato
il mercato del diritto a fuggire
dalla morte altra morte trovando,
leggo il giornale uno dei cristi poveri
stringeva ancora in mano una piccola, una piccola coroncina
da preghiera.

Mentre affogavano tra le balle di cotone
pregavano, pregavano i miseri clandestini.

Ascoltala tu la loro pia preghiera.
Ascoltala tu, che leggi queste righe.
Tu poni mano a far cessar la strage.

Ipocrita lettore, mio simile, mio frate.
Ascoltala tu la voce dei morti
e poni mano tu, poniamo mano insieme, a far cessar la strage.

II. DINO FRISULLO: CRONACA NERA

Ali veniva, poniamo, da Zako.
Portava in tasca un pane di sesamo
comprato in fretta nel porto a Patrasso
profumo di casa
garanzia di vita
prima di calarsi nel buio del ventre del camion.
Ali aveva gia' visto l'Italia, poniamo.
Aveva l'odore dolciastro del porto di Bari l'Italia,
e il primo italiano che vide
vestiva la divisa di polizia di frontiera
e fu anche l'ultimo.
Respingeteli, disse,
Ali non capi' le parole ma lesse lo sguardo
guardo' a terra poi si volse
perche' un uomo non piange.
Ali veniva da Zako, poniamo,
e sapeva gia' usare il kalashnikov
ma di raffiche ne aveva abbastanza
e di agenti turchi irakeni americani arabi
e di kurdi che ammazzano kurdi
e di paura masticata amara con la fame
e dell'eco delle bombe
Qendaqur come Halabje
bombardieri turchi come gli aerei irakeni
gli stessi occhi sbarrati contro il cielo che uccide.
Ali, poniamo, aveva una ragazza
rimasta sola, la famiglia in Germania,
con lei aveva sognato l'Europa
con lei aveva cercato gli agenti turchi e turkmeni
e kurdi, maledizione, anche kurdi
per contrattare il passaggio della prima frontiera,
batteva forte il loro cuore al valico di Halil
divise verdeoliva
nel buio fasci di banconote stinte di tasca in tasca
e poi liberi
corre veloce l'autobus da Cizre verso Mardin
ogni mezzora un posto di blocco
divise verdeoliva banconote via libera
colonna di autobus veloce di notte tre notti
trenta posti di blocco
da Mardin fino a Istanbul,
e quella notte ad Aksaray nel piu' lurido degli alberghi
fra ubriachi che russano e scarafaggi
per la prima volta avevano fatto l'amore
e per l'ultima volta.
Sul comodino un vaso di fiori secchi stecchiti
lei gliene regalo' uno
come fosse una rosa di maggio.
Fu all'alba che vennero a prenderli
taxi scassati il cielo grigio del Bosforo
poi a piedi verso un'altra frontiera
in fila indiana nel fango in silenzio
fino alle ginocchia l'acqua del Meric
ha la pistola il mafioso, "piu' in fretta" sussurra,
di la' la Grecia l'Europa
e' calda la mano di Leyla
si chiamava Leyla, poniamo
era calda la mano di Leyla
prima che scoppiasse sott'acqua la mina
prima che i greci cominciassero a sparare
prima dell'inferno.
Un uomo non piange
ma il cuore di Ali galleggiava nell'acqua sporca del Meric
mentre si nascondeva nel canneto
perche' i greci non scherzano
e se ti consegnano ai turchi e' la fine
i maledetti verdeoliva che hanno intascato i tuoi soldi
ti fanno sputare sangue
nelle celle di frontiera.
In Grecia l'uomo si fa gatto
si fa topo ragno gazzella
a piedi di notte fino a Salonicco
un passaggio da Salonicco a Patrasso
giovani turisti abbronzati, poniamo
Ali ha la febbre batte i denti fa pena
rannicchiato sul sedile della Rover
e' bella la ragazza straniera
ma la sua Leyla era piu' bella
piu' profondi del mare i suoi occhi.
La Rover frena sul mare
di la' c'e' l'Europa davvero
gli ultimi soldi per il biglietto per Bari
Ali il mare non l'aveva mai visto
fa paura di notte il mare
ma un uomo non ha paura
e il cielo dal mare non e' poi diverso
dal cielo dei monti di Zako nelle notti chiare.
Fa piu' paura la polizia di frontiera
"ez kurd im"
"ma che vuoi, che lingua parli,
rispediteli a Patrasso, ne abbiamo abbastanza di curdi qui a Bari,
chiudeteli dentro, che non scendano a terra
senno' chiedono asilo..."
E' triste il cielo dal mare
come il cielo dei monti di Zako nelle notti scure.
E' duro esser kurdi
sperduti fra il cielo ed il mare
erano in dieci, poniamo
che quella notte a Patrasso contrattarono in fretta
seicento dollari a testa disse il camionista
seimila dollari quei dieci corpi
valgono quanto un carico intero
e il suo amico Huseyn pago' anche per lui
prima di coricarsi abbracciati
stretto il pane di sesamo in tasca
stretto in mano un fiore secco
in dieci stretti fra le balle di cotone
che ti prende alla gola
che ti toglie il respiro...

E' cronaca
"Morti soffocati a Foggia sei clandestini in un tir"
e' politica
"Piu' di mille clandestini respinti nel porto di Bari"
e' diplomazia
"Accordo con la Grecia sui rimpatri"
e' ipocrisia
"Roma chiede collaborazione ad Ankara"
e' propaganda
"Inasprite le pene contro i trafficanti"
e' nausea e' rabbia e' dolore

sotto le stelle di Zako mille Ali sognano l'Europa
in Europa sogneranno il ritorno

nella fredda nebbia di Colonia
Huseyn bussa a una porta
ha da consegnare una cattiva notizia
un fiore secco
e un pane di sesamo...

3. NELLA GIORNATA MONDIALE DELL'AMBIENTE

Se non vogliamo che sia un mero esercizio d'ipocrisia, occorrono due cambiamenti.
Una serie di decisioni politiche che modifichino radicalmente l'organizzazione economica della societa' facendo si' che la protezione della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano, e la protezione dell'intera biosfera, prevalgano su ogni altro interesse.
Una serie di decisioni personali che modifichino radicalmente lo stile di vita e la qualita' delle relazioni, la quantita' e la ripartizione dei consumi.
*
Nessuno ignora cosa occorre fare.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Come disse una volta Gandhi: nel mondo c'e' abbastanza per il benessere di tutte le persone, ma non per l'avidita' di alcune.
*
Rispetto e difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e rispetto e difesa del mondo vivente sono un unico impegno, il piu' necessario ed urgente.
Siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente di cui siamo insieme parte e custodi.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Condividere il bene ed i beni.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Solo la nonviolenza puo' salvare quest'unica casa comune di tutti i viventi dalla distruzione.

4. GIUSEPPE BRUNO

Il 6 giugno 2006 moriva Giuseppe Bruno
internato militare italiano
sopravvissuto al lager
con gratitudine lo ricordiamo

5. NADIA CAMPANA

Il 6 giugno 1985 moriva Nadia Campana
poetessa e saggista
con gratitudine la ricordiamo

6. ARTUR COLOMBO

Il 6 giugno 2016 moriva Arturo Colombo
storico del pensiero politico
con gratitudine lo ricordiamo

7. CALLISTO COSULICH

Il 6 giugno 2015 moriva Callisto Cosulich
critico cinematografico
con gratitudine lo ricordiamo

8. STAN GETZ

Il 6 giugno 1991 moriva Stan Getz
musicista
con gratitudine lo ricordiamo

9. VLADIMIR JANKELEVITCH

Il 6 giugno 1985 moriva Vladimir Jankelevitch
resistente e filosofo
con gratitudine lo ricordiamo

10. VIKTOR KORCHNOJ

Il 6 giugno 2016 moriva Viktor Korchnoj
illustre scacchista
con gratitudine lo ricordiamo

11. MARIA LAURA MAINETTI

Il 6 giugno moriva assassinata Maria Laura Mainetti
religosa ed educatrice
con gratitudine la ricordiamo

12. EDOARDO MARZARI

Il 6 giugno 1973 moriva Edoardo Marzari
prete e partigiano
con gratitudine lo ricordiamo

13. DMITRIJ P. MIRSKIJ

Il 6 giugno 1939 moriva Dmitrij P. Mirskij
illustre storico della letteratura
con gratitudine lo ricordiamo

14. KIRA MURATOVA

Il 6 giugno 2018 moriva Kira Muratova
regista
con gratitudine la ricordiamo

15. EMMI PIKLER

Il 6 giugno 1984 moriva Emmi Pikler
pediatra
con gratitudine la ricordiamo

16. RICHARD RETI

Il 6 giugno 1929 moriva Richard Reti
illustre scacchista
con gratitudine lo ricordiamo

17. GIULIO RICORDI

Il 6 giugno 1912 moriva Giulio Ricordi
editore musicale
con gratitudine lo ricordiamo

18. MARIO SALAZZARI

Il 6 giugno 1993 moriva Mario Salazzari
partigiano e scultore
con gratitudine lo ricordiamo

19. SUZANNE SCHIFFMAN

Il 6 giugno 2001 moriva Suzanne Schiffman
sceneggiatrice e cineasta
con gratitudine la ricordiamo

20. FAUSTO SIMONETTI

Il 6 giugno 1944
asassinato dai nemici dell'umanita'
moriva Fausto Simonetti
partigiano
con gratitudine lo ricordiamo

21. FELICE TOCCO

Il 6 giugno 1911 moriva Felice Tocco
storico della filosofia
con gratitudine lo ricordiamo

22 LUDVIK VACULIK

Il 6 giugno 2015 moriva Ludvik Vaculik
scrittore e dissidente
con gratitudine lo ricordiamo

23. JOSE' MARIA VALVERDE

Il 6 giugno 1996 moriva Jose' Maria Valverde
poeta e saggista
con gratitudine lo ricordiamo

24. CARLO VINCENTI

Il 6 giugno 1978 moriva Carlo Vincenti
artista
con gratitudine lo ricordiamo

25. BIAGIO VIRGILI

Il 6 giugno 2010 moriva Biagio Virgili
partigiano e militante del movimento operaio
con gratitudine lo ricordiamo

26. LORNA WING

Il 6 giugno 2014 moriva Lorna Wing
benemerita studiosa dei disturbi dello spettro autistico
con gratitudine la ricordiamo

27. ANCHE IN ITALIA

Mi sembra importante che anche in Italia si svolgano manifestazioni pubbliche rigorosamente nonviolente in ricordo di George Floyd e contro il razzismo.
Esprimo quindi anch'io il mio sostegno e la mia gratitudine alle donne e agli uomini di volonta' buona che queste iniziative nonviolente hanno promosso.
Non potro' prender parte a quella che si terra' a Roma il 7 giugno, gli acciacchi dell'eta' da tempo mi rendono difficili gli spostamenti, ma auguro anch'io ad essa la miglior riuscita.
Sono peraltro certo che chi l'ha organizzata come tutti coloro che vi prenderanno parte avranno cura che essa si svolga nella massima sicurezza per l'incolumita' di tutte le persone presenti, adottando rigorosamente anche tutte le misure adeguate a non esporre nessuno a possibili rischi di contagio.
*
Credo che oltre ad esprimere solidarieta' con le vittime del razzismo in America, queste iniziative nonviolente esprimano solidarieta' con le vittime del razzismo in tutto il mondo; quindi anche in Italia.
E quindi penso che queste iniziative nonviolente esprimano un impegno a contrastare la violenza razzista anche in Italia.
E penso pertanto che esse contribuiscano all'azione nonviolenta necessaria e urgente che opponendosi al razzismo, a tutte le persecuzioni, a tutte le violenze, convoca l'intera societa' italiana e tutte le istituzioni democratiche ad impegnarsi affinche' cessino la schiavitu' e l'apartheid nel nostro paese; cessi la strage nel Mediterraneo; siano abrogate tutte le misure razziste ed incostituzionali presenti nei due famigerati "decreti sicurezza della razza" imposti dal governo razzista nel 2018-2019; siano finalmente riconosciuti tutti i diritti sociali, civili, politici, tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani presenti nel nostro paese; siano legiferati due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro e riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.
*
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Siamo un'unica umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.

28. HANS ARP

Il 7 giugno 1966 moriva Hans Arp
artista
con gratitudine lo ricordiamo

29. JULIEN BENDA

Il 7 giugno 1956 moriva Julien Benda
scrittore e pensatore
autore di un libro che occorre aver letto
con gratitudine lo ricordiamo

30. GIUSEPPE CASARRUBEA

Il 7 giugno 2015 moriva Giuseppe Casarrubea
storico e militante antimafia
con gratitudine lo ricordiamo

31. VITTORIO DE CAPRARIIS

Il 7 giugno 1964 moriva Vittorio de Caprariis
illustre studioso storico meridionalista
con gratitudine lo ricordiamo

32. PAUL OSKAR KRISTELLER

Il 7 giugno 1999 moriva Paul Oskar Kristeller
illustre studioso del Rinascimento
con gratitudine lo ricordiamo

33. NARA LEAO

Il 7 giugno 1989 moriva Nara Leao
musicista
con gratitudine la ricordiamo

34. PINA MAISANO GRASSI

Il 7 giugno 2016 moriva Pina Maisano Grassi
militante antimafia
con gratitudine la ricordiamo

35. ADOLFO MUSSAFIA

Il 7 giugno 1905 moriva Adolfo Mussafia
filologo e glottologo
con gratitudine lo ricordiamo

36. DOROTHY PARKER

Il 7 giugno 1967 moriva Dorothy Parker
scrittrice e militante per i diritti umani
con gratitudine la ricordiamo

37. ANTONIO PIROMALLI

Il 7 giugno 2003 moriva Antonio Piromalli
critico e storico della letteratura
con gratitudine lo ricordiamo

38. MARINO RAICICH

Il 7 giugno 1996 moriva Marino Raicich
docente parlamentare storico della scuola
con gratitudine lo ricordiamo

39. DINO RISI

Il 7 giugno 2008 moriva Dino Risi
regista cinematografico
con gratitudine lo ricordiamo

40. EDMONDO RIVA

Il 7 giugno 1944
ucciso dai nemici dell'umanita'
moriva Edmondo Riva
partigiano
con gratitudine lo ricordiamo

41. JORGE SEMPRUN

Il 7 giugno 2011 moriva Jorge Semprun
militante antifascista
sopravvissuto al lager
scrittore e testimone
con gratitudine lo ricordiamo

42. PIETRO PAOLO TROMPEO

Il 7 giugno 1958 moriva Pietro Paolo Trompeo
docente critico saggista
con gratitudine lo ricordiamo

43. ALAN TURING

Il 7 giugno 1954 moriva Alan Turing
scienziato e perseguitato
con gratitudine lo ricordiamo

44. NICOLA ZINGARELLI

Il 7 giugno 1935 moriva Nicola Zingarelli
filologo
con gratitudine lo ricordiamo

45. NUOVI RACCONTI CRUDELI DELLA CITTA' DOLENTE. OMERO DELLISTORTI: LA REGOLA AUREA

- Adesso ti spiego qual e' la regola aurea del lavoro nostro.
- La regola aurea?
- Si', la regola aurea.
- Vabbe'.
- La regola aurea e' questa: niente testimoni. Hai capito?
- Niente testimoni, ho capito. Ma perche' si chiama cosi'?
- Non e' che si chiama cosi', ce la chiamo io cosi', per farti capire che e' una regola importante, hai capito?
- Si', l'ho capito che e' una regola importante, quello che non ho capito e' perche' la chiami cosi'.
- Cosi' come?
- La regola aurea.
- Per farti capire che e' importante, te l'ho gia' detto.
- Vabbe'.
- Vabbe' che?
- Niente, niente, ho capito, e' per dire che e' una cosa importante.
- Sei sicuro che hai capito?
- Sicuro che ho capito.
- E allora quale e' la regola aurea?
- Niente testimoni.
- Bravo.
- Cioe' li ammazziamo tutti.
- Per forza: niente testimoni.
- Ho capito.
- E sono morti tutti?
- Mi pare che li abbiamo ammazzati tutti.
- Tutti tutti?
- Mi pare di si'.
- E quindi non ci sono piu' testimoni.
- No, li abbiamo ammazzati tutti.
- Hai capito perche' a me non mi hanno beccato mai con tutto che faccio 'sto lavoro che saranno almeno vent'anni?
- Perche' non lasci testimoni, per la regola aurea.
- Bravo. E quindi?
- Cioe'?
- Ho detto: bravo, e quindi?
- Ho sentito che hai detto, e io ho detto: cioe'?
- Cioe' che?
- Che non ho capito la domanda.
- Eppure e' semplice: qual e' la regola aurea?
- Niente testimoni.
- E quindi?
- Quindi li abbiamo ammazzati tutti.
- E non hai studiato abbastanza, non hai.
- Perche'?
- Perche' ce n'e' ancora uno di testimone, no?
- Cioe'?
- Lo vedi che non hai studiato? Quanti siamo noi?
- Noi due?
- Si', noi due.
- Due.
- E secondo te perche' da vent'anni che fo 'sto lavoro non m'hanno beccato mai?
- Per la regola aurea, perche' non lasci testimoni.
- Mo' hai capito. Ci tenevo che prima di fare quello che devo fare tu avessi capito. Se non facevo quello che fo, magari facevo il maestro, o il professore, che mi ci sento la vocazione.

46. PER GIUSEPPE CASARRUBEA, UN RICORDO NEL QUINTO ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

Ricorre oggi, 7 giugno, il quinto anniversario della scomparsa di Giuseppe Casarrubea, militante antimafia e valoroso storico, testimone coraggioso ed educatore alla verita' e alle virtu' morali e civili.
Figlio di un militante comunista assassinato nella strage di Partinico del 1947, collaboro' con Danilo Dolci, fu docente e dirigente scolastico, autore di rilevanti ricerche storiche e fondatore di un prezioso archivio alla memoria del padre intitolato.
Chiunque abbia preso parte alla lotta per la verita' e la giustizia, contro la mafia, contro le stragi e contro il regime della corruzione, lo ha incontrato, conosciuto, apprezzato.
Tra i molti motivi di personale gratitudine nei suoi confronti ricordo anche che collaboro' con alcuni suoi scritti al nostro notiziario "La nonviolenza e' in cammino".
E' stato un maestro, un compagno di lotte e un amico. Il suo impegno, la sua testimonianza, il suo esempio illumina ancora il nostro lavoro.
*
Anche nel ricordo di Giuseppe Casarrubea continuiamo la lotta contro tutti i poteri criminali, contro tutte le violenze e le oppressioni.
Anche nel ricordo di Giuseppe Casarrubea continuiamo la lotta in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
Anche nel ricordo di Giuseppe Casarrubea continuiamo la lotta per la verita' e la giustizia.
*
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Opporsi a tutte le violenze e le menzogne.
Costruire insieme giustizia e liberta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
*
Una minima notizia su Giuseppe Casarrubea
Giuseppe Casarrubea (Partinico, 4 marzo 1946 - 7 giugno 2015) e' stato un valoroso militante del movimento antimafia e uno dei massimi storici della Sicilia contemporanea, figlio di un militante del movimento operaio assassinato dalla mafia a Partinico nel 1947, collaboratore di Danilo Dolci, educatore e preside, ha dedicato fondamentali ricerche alle lotte del movimento dei lavoratori contro la mafia.
Tra le molte ed ottime opere di Giuseppe Casarrubea segnaliamo particolarmente: Una alternativa culturale dalla Sicilia occidentale, Celebes, Trapani 1974; I fasci contadini e le origini delle sezioni socialiste della provincia di Palermo, Flaccovio, Palermo 1978; Uomini e terra a Partinico, Vittorietti, Palermo 1982; Intellettuali e potere in Sicilia, Sellerio, Palermo 1983; Il mondo contadino di Salvatore Salomone Marino, tra scienza e mito, Borgetto, 1988; (con Pia Blandano), L'educazione mafiosa, Sellerio, Palermo 1991; (con Pia Blandano), Nella testa del serpente. Insegnanti e mafia, La Meridiana, Molfetta 1993; Gabbie strette, Sellerio, Palermo 1996; Portella della Ginestra. Microstoria di una strage di Stato, Angeli, Milano 1997; Fra' Diavolo e il governo nero. Doppio Stato e stragi nella Sicilia del dopoguerra, Angeli, Milano 1998; Portella della Ginestra 50 anni dopo (1947-1997), Sciascia, Caltanissetta 1999-2001 (tre voll.); Salvatore Giuliano: morte di un capobanda e dei suoi luogotenenti, Angeli, Milano 2001; Storia segreta della Sicilia. Dallo sbarco alleato a Portella della Ginestra, Bompiani, Milano 2005; Morte di un agente segreto. Fra Diavolo, la banda Giuliano e e il neofascismo in Sicilia (1943-'47), L'Unita', Roma 2006; (con Mario Jose' Cereghino), Stati Uniti, eversione nera e guerra al comunismo in Italia 1943-1947, Biblioteca comunale di Piana degli Albanesi, Palermo 2007; Tango connection. L'oro nazifascista, l'America Latina e la guerra al comunismo in Italia. 1943-1947, Bompiani, Milano 2007; Lupara nera. La guerra segreta alla democrazia in Italia (1943-1947), Bompiani, Milano 2009; (con Mario Jose' Cereghino), La scomparsa di Salvatore Giuliano. Indagine su un fantasma eccellente, Bompiani, Milano 2011; Piantare uomini, Danilo Dolci sul filo della memoria, Castelvecchi, 2014.

47. RIUSCIRE A RESPIRARE

I.

Non e' ancora finita l'epoca della schiavitu'
non e' ancora finito il tempo degli assassini
ancora non si vede il volto umano di ogni essere umano
ancora governano i cannibali i vampiri
ancora portano ad Auschwitz i treni
ancora volano i bravi ragazzi sul cielo di Hiroshima
ancora non si riesce a respirare

non e' ancora cominciato il tempo della convivenza
non e' ancora venuta l'ora dell'umanita'
sono ancora un sogno giustizia e liberta'
ancora non riusciamo a respirare

e mentre ancora si sgozza si soffoca si affoga
gia' l'aria e' tutto fumo e cenere
nell'acqua nuota la peste
la terra diventa sasso e vetro
il fuoco divora e non piu' scalda
il mondo intero muore
senza che mai potessimo respirare

II.

Non arrenderti a questa valanga
di dolore a questo diluvio
di male a questo buio

tieni acceso il tuo lume nella notte
offri tu un asilo al disperato
condividi con chi ha fame la tua mensa

fermati a soccorrere lo straniero
che assalirono i ladroni per via
organizza la lotta delle oppresse e degli oppressi

resisti tu ai poteri assassini
si tu la nonviolenza in cammino
sii tu l'umanita' come dovrebbe essere

nulla e' perduto finche' tu resisti

III.

Respira
parla
agisci

condividi il bene ed i beni
aiuta chi ha bisogno di aiuto
opponiti a tutte le violenze

salvare le vite e' il primo dovere

IV.

Nessuna illusione
nessuna rassegnazione
qui non si arrende nessuno

nessuna menzogna
nessuna vilta'
nessuno si arrende qui

oppresse e oppressi di tutti i paesi
unitevi

48. ARIALDO BANFI

L'8 giugno 1997 moriva Arialdo Banfi
partigiano e parlamentare
con gratitudine lo ricordiamo

49. LUCA CANALI

L'8 giugno 2014 moriva Luca Canali
resistente militante del movimento operaio
latinista scrittore poeta
con gratitudine lo ricordiamo

50. PIETRO CANONICA

L'8 giugno 1959 moriva Pietro Canonica
scultore
con gratitudine lo ricordiamo

51. FRANCESCO COCO

L'8 giugno 1976 moriva assassinato Francesco Coco
magistrato
con gratitudine lo ricordiamo

52. ANTIOCO DEIANA

L'8 giugno 1976 moriva assassinato Antioco Deiana
carabiniere
con gratitudine lo ricordiamo

53. GIORGIO DE SANTILLANA

L'8 giugno 1974 moriva Giorgio De Santillana
storico e filosofo della scienza
con gratitudine lo ricordiamo

54. MIGUEL D'ESCOTO

L'8 giugno 2017 moriva Miguel d'Escoto
prete e ministro della rivoluzione sandinista
con gratitudine lo ricordiamo

55. ROBERT DESNOS

L'8 giugno 1945 moriva Robert Desnos
poeta scrittore giornalista
resistente e deportato
con gratitudine lo ricordiamo

56. GIUSEPPE FASOLI

L'8 giugno 2013 moriva Giuseppe Fasoli
resistente e militante del movimento operaio
con gratitudine lo ricordiamo

57. EMILY HOBHOUSE

L'8 giugno 1926 moriva Emily Hobhouse
militante per i diritti umani
con gratitudine la ricordiamo

58. VINCENZO LA ROCCA

L'8 giugno 1968 moriva Vincenzo La Rocca
antifascista e costituente
con gratitudine lo ricordiamo

59. MARIE LAURENCIN

L'8 giugno 1956 moriva Marie Laurencin
pittrice e illustratrice
con gratitudine la ricordiamo

60. MURRAY LEINSTER

L'8 giugno 1975 moriva Murray Leinster
scrittore di fantascienza
con gratitudine lo ricordiamo

61. LARISA JUDINA

L'8 giugno 1998 moriva assassinata Larisa Judina
giornalista impegnata contro la corruzione
con gratitudine la ricordiamo

62. FOSCO MARAINI

L'8 giugno 2004 moriva Fosco Maraini
umanista
con gratitudine lo ricordiamo

63. ABRAHAM MASLOW

L'8 giugno 1970 moriva Abraham Maslow
illustre psicologo
con gratitudine lo ricordiamo

64. FERNANDO PALAZZI

L'8 giugno 1962 moriva Fernando Palazzi
magistrato letterato lessicografo
con gratitudine lo ricordiamo

65. RICHARD RORTY

L'8 giugno 2007 moriva Richard Rorty
filosofo
con gratitudine lo ricordiamo

66. GIOVANNI SAPONARA

L'8 giugno 1976 moriva assassinato Giovanni Saponara
poliziotto
con gratitudine lo ricordiamo

67. AMOS TUTUOLA

L'8 giugno 1997 moriva Amos Tutuola
illustre scrittore
con gratitudine lo ricordiamo

68. LEOPOLDO ZEA

L'8 giugno 2004 moriva Leopoldo Zea
storico della cultura e della filosofia latinoamericane
con gratitudine lo ricordiamo

==================================
ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
==================================
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 394 del 7 luglio 2020
*
Nuova informativa sulla privacy
E' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy a questo indirizzo: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
Per non ricevere piu' il notiziario e' sufficiente recarsi in questa pagina: https://lists.peacelink.it/sympa/signoff/nonviolenza
Per iscriversi al notiziario l'indirizzo e' https://lists.peacelink.it/sympa/subscribe/nonviolenza
*
L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e' centropacevt at gmail.com