[Nonviolenza] Telegrammi. 3750



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3750 del 25 maggio 2020
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Per la Giornata internazionale dell'Africa
2. L'agguato (quasi un comizio una mattina a Viterbo in memoria di Soumaila Sacko) (2018)
3. Soumaila Sacko e Bartolomeo Vanzetti (2018)
4. Dal fondo del Mediterraneo (2018)
5. Proposta di una lettera da inviare al governo
6. Proposta di una lettera da inviare ai Comuni
7. Sosteniamo il Movimento Nonviolento
8. Omero Dellistorti: Il lavoro mio
9. Segnalazioni librarie
10. La "Carta" del Movimento Nonviolento
11. Per saperne di piu'

1. L'ORA. PER LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELL'AFRICA

Il 25 maggio ricorre la Giornata internazionale dell'Africa, nell'anniversario della fondazione dell'Organizzazione per l'unita' africana nel 1963.
E' una ricorrenza importante, che convoca ogni persona di volonta' buona ed ogni istituzione democratica a una profonda riflessione, a un esame di coscienza, a un impegno concreto.
Tutto l'umanita' deve all'Africa: poiche' e' in Africa che l'umanita' ha avuto inizio e da li' si e' irradiata su tutto il pianeta. Siamo quindi tutte e tutti discendenti da africani.
Ma in una plurisecolare vicenda l'Africa e' stata selvaggiamente depredata e le popolazioni africane hanno subito violenze inaudite innanzitutto dall'imperialismo e dal colonialismo europei.
L'Africa e' ancor oggi un continente insieme ricchissimo e depredatissimo. Se le risorse africane fossero - come dovrebbero - nella disponibilita' dei popoli africani, e non dei poteri vampiri transnazionali e delle elites dittatoriali in combutta col neocolonialismo, in Africa non vi sarebbe ne' fame ne' violenza; le popolazioni africane vivrebbero nel benessere se i loro beni non fossero loro rapinati dalle gerarchie stragiste e dal totalitarismo globalizzato del Nord sul Sud del mondo come dai regimi e gruppi criminali e terroristici che ne riproducono a livello regionale la violenza onnicida.
Questa e' la verita': che le popolazioni africane subiscono fame e violenze inaudite perche' le ricchezze di tutte e di tutti sono rapinate dalla violenza armata e assassina di pochi oppressori che hanno i loro centri di comando nelle stanze blindate del nord del mondo, nei consigli d'amministrazione del capitale finanziario, nei gruppi sociali dominanti che hanno imposto senza esitare le catastrofi ed i genocidi al fine di incrementare il tasso di profitto; i gruppi di potere che schiavizzano e riducono a merce ed a scarto la stragrande maggioranza dell'umanita'; i gruppi di potere che stanno avvelenando, devastando e distruggendo l'intera biosfera.
Le persone che in Africa e in altri luoghi degli sterminati sud del mondo sono vittima di questo sistema di potere mafioso e nazista di dimensioni planetarie, per sfuggire a una cruda esistenza di orrori e a una celere morte di stenti, possono solo lottare - se e quando e fino a quanto e' umanamente possibile - ovvero fuggire per sopravvivere altrove. Raramente vi e' un'alternativa alla migrazione, che non e' un atto di resa ma di resistenza, come resistettero gli esuli che dovettero abbandonare l'Italia mentre il criminale regime razzista trionfava e si consolidava nell'indifferenza del resto del mondo: sovente l'emigrazione e' l'unico modo per restare in vita e per poter ancora aiutare i propri familiari, il proprio popolo e l'umanita' intera.
L'epocale fenomeno migratorio ha qui le sue radici.
Tutte le culture antiche lo sapevano, in questo tanto piu' civili di noi: in tutte esse l'ospite e' sacro; la persona che ha dovuto abbandonare la sua casa e viene chiedendo aiuto riceve aiuto, perche' essere umani e' questo: avere bisogno di aiuto e dare aiuto a chi ne ha bisogno. Chi rifiuta o minaccia od opprime il migrante dimentica la sua stessa umanita', da persona si fa bruto.
La Costituzione italiana, che sia benedetta, riconosce a tutti gli esseri umani tutti i diritti umani; stabilisce il dovere della repubblica di aiutare chiunque di aiuto ha bisogno; prevede il diritto d'asilo per chiunque nel proprio paese si vede negati i diritti che l'Italia invece riconosce. Si vede che chi scrisse la Costituzione ricordava ancora bene l'orrore del fascismo, del nazismo, della guerra; e sentiva il dovere morale e civile di stabilire per legge il dovere di salvare le vite, il dovere di non abbandonare nessuno negli artigli dell'oppressione, della sofferenza, della paura, della morte.
*
L'Africa ci chiama, ci convoca a riconoscere la nostra umanita', i nostri doveri: e il primo dovere e' rispettare e salvare tutte le vite.
Nel secondo Novecento, dopo l'orrore del fascismo e delle due guerre mondiali, l'esperienza forse piu' luminosa dell'umanita' e' stata la lotta vittoriosa di Nelson Mandela, che dal capo estremo dell'Africa ha saputo essere voce e volto dell'umanita' intera affermando il diritto di ogni essere umano alla vita, alla dignita', alla solidarieta', alla giustizia e alla liberta', alla responsabilita' per il bene comune, alla condivisa sobria felicita' possibile.
L'Africa ci parla, ci interroga, ci indica i nostri comuni doveri, e primo fra tutti il dovere di condividere il bene ed i beni fra tutti gli esseri umani, tutti ugualmente appartenenti all'unica umana famiglia, tutti ugualmente abitanti di quest'unico mondo vivente che e' l'unica casa comune dell'umanita' intera.
Che fare, dunque?
Far cessare le guerre e le stragi, in Africa come ovunque. E per far cessare le guerre e le stragi occorre il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti. L'Italia cessi di rifornire di armi chi ogni giorno in Africa commette stragi. L'Italia cessi di favoreggiare regimi criminali e terroristi. Ogni persona ha il diritto e il dovere di opporsi al male, ogni persona deve impegnarsi per la democrazia e i diritti umani.
Difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani, in Africa come ovunque. E per difendere i diritti umani occorre far cessare tutte le dittature, la schiavitu', il razzismo, il maschilismo. E' possibile solo con il disarmo, con la cooperazione pacifica, con gli aiuti umanitari, con la solidarieta' internazionale, con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Difendere l'Africa e l'intero mondo vivente dalla devastazione, dalla spoliazione, dalla desertificazione. Il tempo e' poco, e il cambiamento necessario ed urgente deve essere profondo: occorre uscire dalla struttura, dall'ideologia e dalla prassi fondate sulla massimizzazione del profitto dei piu' avidi, sul consumismo illimitato, sul disprezzo per l'altra persona, per gli altri esseri viventi e per la vita nel suo insieme, ed a questo sistema mortifero opporre l'umana convivenza, la pratica del dono, la cura reciproca, il bene comune. Occorre contrastare il male facendo il bene. Occorre sconfiggere la violenza con la nonviolenza.
Siamo una sola umanita'. E' quindi dovere di ogni persona e di ogni umano istituto soccorrere, accogliere e assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Siamo una sola umanita'. Dobbiamo vivere in pace, nel rispetto e nell'aiuto reciproco.
Siamo una sola umanita'. Occorre abolire la guerra e tutte le uccisioni, il razzismo e tutte le persecuzioni, il maschilismo e tutte le oppressioni.
Nessun essere umano sia piu' schiavo. Nessun essere umano sia piu' abbandonato alla fame, alla paura, al dolore e alla morte.
Occorre porsi alla scuola di Nelson Mandela.
Occorre porsi alla scuola di Wangari Maathai.
Occorre porsi alla scuola di Soumaila Sacko.
Occorre porsi alla scuola di tutte le donne e di tutti gli uomini che ci indicano la via del bene, della condivisione, della lotta contro tutte le menzogne e le oppressioni.
*
In Italia oggi vige di fatto un illegale regime di apartheid, in cui poteri mafiosi e razzisti tengono in schiavitu' innumerevoli vittime innocenti.
In Italia oggi vige di fatto un illegale regime di apartheid, in cui milioni di persone oneste, gentili e generose sono private di fondamentali diritti.
In Italia oggi vige di fatto un illegale regime di apartheid, con il persistere finanche di scellerate antileggi hitleriane che violano la Costituzione, il diritto internazionale e i diritti umani fondamentali, come ad esempio le ripugnanti misure razziste contenute nei due cosiddetti "decreti sicurezza della razza" imposti dallo sciagurato governo caduto un anno fa.
Cosa si attende a tornare alla legalita' che salva le vite?
Cosa si attende a tornare al rispetto della Costituzione repubblicana?
Cosa si attende a tornare alla dignita' e alla civilta'?
Cosa si attende a tornare umani?
*
Che la Giornata internazionale dell'Africa ci ispiri i buoni pensieri e le opere buone.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione dell'umanita' intera e per la salvezza non solo della civilta' umana ma anche di quest'unico mondo vivente di cui siamo insieme parte e custodi.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Chi salva una vita salva il mondo.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
*
Allego in calce a queste righe una breve riflessione "contro mafie ed apartheid" di un paio di giorni fa e un invito a "due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia", invito che da molti anni vado ripetendo.
* * *
Allegato primo: Contro mafie ed apartheid
Nessuno e' libero finche' qualcuno e' schiavo
Nelle campagne italiane da anni si sta riproducendo un regime di schiavitu' e di segregazione, di effettuale apartheid, governato dittatorialmente dai poteri mafiosi, dall'economia illegale, dal caporalato, con la complicita' di pubblici amministratori e pubblici funzionari razzisti e conniventi, con la complicita' di chi governa il paese e delle disumane antileggi hitleriane imposte e mantenute da governi ipso facto violatori della dignita' umana.
E' una tragedia ormai pluridecennale: l'aveva gia' fatta emergere drammaticamente nel 1989 l'atroce omicidio di Jerry Essan Masslo, fuggito dal Sudafrica dell'apartheid per poi morire assassinato in Italia, a Villa Literno.
E troppe altre morti si sono susseguite da allora nel nostro paese, una strage infinita causata da schiavitu' e razzismo, nelle campagne e non solo.
Quando finira' questo scandalo, quando finira' questa vergogna?
Cosa diranno di noi gli storici futuri quando dovranno constatare che a settantacinque anni dalla sconfitta del nazifascismo in Italia continuavano schiavitu' e razzismo?
La lotta contro schiavitu' e razzismo, cosi' come la lotta contro il potere mafioso, ci riguarda tutte e tutti.
La liberta' e' una e indivisibile, nessuno e' libero finche' qualcuno e' schiavo.
*
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'
Occorre quindi regolarizzare immediatamente lo status giuridico e la condizione amministrativa di tutte le persone che si trovano in Italia, a tutte riconoscendo immediatamente tutti i diritti sociali, civili, politici, tutti i diritti umani inerenti a tutti gli esseri umani.
Occorre abrogare immediatamente tutte le folli e scellerate misure razziste ed incostituzionali imposte da governi ebbri e criminali, a cominciare dai due cosiddetti "decreti sicurezza".
Occorre che l'Italia torni alla civilta', al rispetto della legalita' che salva le vite, al rispetto del diritto internazionale, al rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
Se non si riconoscono tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani presenti nel nostro paese, cio' significa che chi governa l'Italia continua a violare la stessa Costituzione della Repubblica italiana, che e' la legge a fondamento di tutte le altre leggi italiane, la legge che e' il cuore pulsante del nostro ordinamento giuridico, del nostro sistema istituzionale, della nostra civile convivenza.
Se non si riconoscono tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani presenti nel nostro paese, cio' significa che chi governa l'Italia continua ad imporre un regime razzista e schiavista incompatibile con lo stato di diritto, incompatibile con la democrazia, incompatibile con la civilta' giuridica e con la dignita' umana.
Se non si riconoscono tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani presenti nel nostro paese, cio' significa che chi governa l'Italia e' un criminale e un complice di criminali.
Si torni quindi al rispetto rigoroso e intransigente della Costituzione repubblicana che riconosce e difende i diritti umani di tutti gli esseri umani, che fa obbligo alle istituzioni di recare aiuto a chi di aiuto ha bisogno, che riconosce il diritto d'asilo a tutte le persone che nel loro paese d'origine non hanno i diritti che la Costituzione garantisce ai cittadini italiani.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
*
"Una persona, un voto"
E ci si decida finalmente a riconoscere che chi vive in un luogo e' in quel luogo che deve poter esercitare tutti i suoi umani diritti, e' in quel luogo che deve poter vivere una vita degna, nel rispetto e nell'aiuto reciproco: e che quindi ogni persona deve avere anche il diritto di partecipare democraticamente alle decisioni pubbliche che la sua stessa vita riguardano: "una persona, un voto" e' da sempre il motto e la bandiera della democrazia.
In Italia ancor oggi a milioni e milioni di persone che vivono stabilmente qui e perlopiu' da molti anni, che danno un contributo fondamentale all'economia e alla vita civile, i cui figli hanno studiato e studiano nelle scuole italiane e sono gia' parte dell'Italia di domani come i loro genitori sono gia' parte dell'Italia di oggi, ebbene, a questi milioni e milioni di persone oneste e generose sono ancora assurdamente, scelleratamente negati quei diritti e quella dignita' per il cui universale riconoscimento i martiri della Resistenza diedero la vita; quei diritti e quella dignita' che sono l'umanita' dell'umanita'; quei diritti e quella dignita' che sono il concreto fondamento, la sostanza stessa della repubblica democratica ed antifascista.
E' un dolore immenso e indicibile dover riconoscere che in Italia l'orrore e l'infamia del razzismo, e l'orrore e l'infamia del potere mafioso, ancora non siano stati sconfitti.
*
Le braccianti e i braccianti che ci hanno salvato la vita
Questi mesi di epidemia hanno messo a nudo una volta di piu' la fragilita' intrinseca e il bisogno di mutuo soccorso che caratterizzano ogni umana esistenza, ogni umana comunita', l'intera umana famiglia.
In questi mesi di epidemia se la catastrofe e'stata contenuta e' stato anche e soprattutto grazie alle braccianti e ai braccianti che hanno garantito l'approvvigionamento delle nostre mense, che ci hanno sfamato con il loro lavoro, sovente rischiando la loro vita, sovente subendo abusi indicibili.
Al contrario delle ripugnanti menzogne della retorica razzista, la verita' e' che le braccianti e i braccianti ci hanno salvato la vita.
Il minimo che si possa fare e' riconoscere questa verita', e far cessare quegli abusi.
Il minimo che si possa fare e' riconoscere loro tutti i diritti inerenti ad ogni essere umano.
Il minimo che si possa fare e' far cessare la schiavitu', il caporalato, la dittatura mafiosa nelle campagne e non solo.
Il minimo che si possa fare e' riconoscere a questi nostri fratelli e a queste nostre sorelle la liberta', l'eguaglianza, la solidarieta' che ad ogni essere umano e' dovuta.
Il minimo che si possa fare e' compiere questo atto di riconoscimento, e di riconoscenza.
*
L'ora della verita'
Siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Il nostro primo dovere di esseri umani e' salvare le vite: soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Ogni essere umano e' un essere umano, e in quanto tale ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Siano immediatamente abrogate tutte le obbrobriose misure razziste ed incostituzionali imposte da governanti perversi e disumani.
Sia immediatamente finalmente legiferato il pieno riconoscimento di tutti i diritti sociali, civili e politici a tutte le persone che si trovano in Italia.
S'inveri la volonta' della Resistenza, la verita' della repubblica costituzionale, la sostanza dello stato di diritto, il cuore della democrazia, il valore umano e l'umana giustizia cui e' ordinata ogni legittima umana istituzione.
Si contrasti la mafia e l'apartheid.
* * *
Allegato secondo: Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

2. REPETITA IUVANT. L'AGGUATO (QUASI UN COMIZIO UNA MATTINA A VITERBO IN MEMORIA DI SOUMAILA SACKO) (2018)

La sera del 2 giugno 2018
festa della Repubblica italiana
nella campagna di San Ferdinando
e' stato assassinato Soumaila Sacko
e feriti due suoi compagni.

La sera del 2 giugno 2018
mentre un caporione dell'estrema destra razzista
giunto al potere e divenuto ministro
spergiurando sulla Costituzione
proclamava ancora la sua infame propaganda
di odio e disprezzo per l'umanita' piu' oppressa
un sicario che quell'odio e quel disprezzo condivide
armato di fucile ha assassinato
il nostro compagno Soumaila Sacko.

Attivista sindacale di base
militante del movimento
delle oppresse e degli oppressi in lotta
per la liberazione dell'umanita'
impegnato per i diritti umani
di tutti gli esseri umani
Soumaila Sacko e' stato assassinato
non solo da un sicario ma anche
dalla violenza del regime
mafioso schiavista razzista.

Miliardi di esseri umani
ovunque in quest'unico mondo
che dell'intera umanita' e' la casa comune
si riconoscono nel dolore e nella lotta
nelle esperienze e nelle riflessioni
di Soumaila Sacko
sanno che il suo destino e' il loro
finche' non sara' rovesciato
il disordine costituito
in cui persone macellano persone
in cui persone persone mangiano.

Quell'antica promessa dell'eguaglianza di dignita' e diritti
della lotta comune contro la morte
dell'aiuto reciproco che ogni persona riconosce e sostiene
anima di ogni rivolta contro ogni fascismo
da Spartaco alla Resistenza da cui nacque
la Repubblica italiana quell'antica promessa
e' ancora il programma fondamentale
dell'umanita' in lotta per il bene comune.

E' dunque evidente cosa ora occorre fare
anche nel nome di Soumaila Sacko
come di tutte le vittime dell'ingiustizia.

Abolire la schiavitu' nel nostro paese ed ovunque.

Riconoscere ad ogni essere umano
il diritto di giungere e vivere in pace ovunque nel mondo
siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente.

Riconoscere ad ogni persona
il diritto di voto nel luogo in cui vive
democrazia significa una persona un voto.

Riconoscere ad ogni essere umano
il diritto alla vita alla dignita' alla solidarieta'.

Insorgere contro la mafia assassina
insorgere contro la mafia schiavista
con la forza della verita' con la scelta della nonviolenza
in difesa della vita di ogni essere umano
in difesa della Costituzione repubblicana in difesa della democrazia
in difesa dello stato di diritto della civilta' dell'umanita' che e' una.

Far dimettere il governo incostituzionale
dell'estrema destra razzista e golpista
con la forza della verita' con la scelta della nonviolenza
in difesa della vita di ogni essere umano
in difesa della Costituzione repubblicana in difesa della democrazia
in difesa dello stato di diritto della civilta' dell'umanita' che e' una.

E' stato ucciso Soumaila Sacko
che nessun altro sia mai piu' ucciso.

E' stato ucciso Soumaila Sacko
non muore il suo valore la sua memoria
resta e vive nel cuore dell'umanita' tutta.

3. REPETITA IUVANT. SOUMAILA SACKO E BARTOLOMEO VANZETTI (2018)

I.

In uno di quei sogni che non vorresti fare
ho incontrato stanotte all'ora dell'alba
Soumaila Sacko e Bartolomeo Vanzetti

era una terra di vento e di nebbie ed io sapevo
che non dovevo essere li' che era un sogno
tutto era vuoto ne' buio ne' chiaro
non si sentiva nessun suono neppure
l'affanno dell'asma doveva essere un sogno

eravamo seduti a un tavolino
d'osteria ma intorno non c'era
nessuna osteria
sul tavolino fogli di giornale
si disfacevano sotto la pioggia
che annacquava i bicchieri di vino
senza colore di certo era un sogno

non dicevano nulla
mi guardavano
non dicevano nulla
sembrava mi chiedessero qualcosa
ma non potevano parlare erano morti

aspettavamo insieme in silenzio
non succedeva nulla
avessi potuto emettere un soffio
sarebbero volati via quei corpi
quei corpi quei volti quegli occhi di morti

tutto era polvere e cenere
tutto era vuoto e silenzio
sembrava mi chiedessero qualcosa

II.

Ogni giorno il capitale astratto
mangia concrete vite di persone
ogni giorno i rapporti di classe
negano l'umanita' dell'umanita'
ogni giorno Nicola Sacco
Soumaila Sacko Bartolomeo Vanzetti
vengono assassinati dal regime
mafioso e razzista che governa il mondo
e a questo orrore tu devi opporti

ogni giorno e' l'ora giusta
per la lotta comune per la comune
liberazione dalla schiavitu'
ogni giorno e' il preciso momento
del risveglio dell'umanita'
spezzarle adesso occorre le catene
adesso insorgere occorre

oppresse e oppressi di tutti i paesi
unitevi
solo la nonviolenza puo' salvare
l'umanita'

4. REPETITA IUVANT. DAL FONDO DEL MEDITERRANEO (2018)

I.

Dal fondo del Mediterraneo
grida il sangue delle vittime innocenti.

Dai cumuli di ossa nel deserto
grida il sangue delle vittime innocenti.

Dai lager libici dalle fosse comuni
sparse per le campagne italiane
grida il sangue delle vittime innocenti.

Grida il sangue delle vittime innocenti
e proprio te chiama alla lotta
affinche' questo orrore finisca.

Siamo una sola umanita'
in un unico mondo vivente
casa comune dell'umanita' intera
o saremo liberi tutti e tutte
o nessuno mai lo sara'.

II.

Riconoscere a tutti gli esseri umani
il diritto di giungere nel nostro paese
in modo legale e sicuro
ogni essere umano ha diritto alla vita e alla dignita'.

Riconoscere il diritto di voto
a tutte le persone che vivono nel nostro paese
una persona un voto
ogni essere umano ha diritto alla vita e alla dignita'.

Dimissioni immediate del governo
delle persecuzioni razziste
dell'omissione di soccorso
della violazione della Costituzione
della propaganda assassina
di crimini contro l'umanita'.

Siano processati i ministri responsabili
delle persecuzioni razziste
dell'omissione di soccorso
della violazione della Costituzione
della propaganda assassina
di crimini contro l'umanita'.

III.

Tutte le vittime la stessa vittima
nessuno sia abbandonato alla morte
tutti gli esseri umani
una sola umanita'
libera e solidale.

Nessuno sia abbandonato alla morte
abolire la guerra e tutte le uccisioni
abolire il razzismo e tutte le persecuzioni
abolire il maschilismo e tutte le oppressioni
spezzare le catene di ogni schiavitu'
tutti gli esseri umani
una sola umanita'
libera e solidale.

Salvare le vite e' il primo dovere
sii tu l'umanita' come dovrebbe essere
nella lotta contro tutte le violenze
la nonviolenza e' in cammino
tutti gli esseri umani
una sola umanita'
libera e solidale.

Da ciascuno secondo le sue capacita'
a ciascuno secondo i suoi bisogni
oppresse e oppressi di tutti i paesi unitevi
tutti gli esseri umani
una sola umanita'
libera e solidale.

5. REPETITA IUVANT. PROPOSTA DI UNA LETTERA DA INVIARE AL GOVERNO

Gentilissima Ministra dell'Interno,
vorremmo sollecitare tramite lei il governo ad adottare con la massima tempestivita' le seguenti misure:
a) garantire immediati aiuti in primo luogo alle persone che piu' ne hanno urgente bisogno, e che invece vengono sovente scandalosamente dimenticate perche' emarginate ed abbandonate alla violenza, al dolore e alla morte, quando non addirittura perseguitate;
b) abrogare immediatamente le scellerate misure razziste contenute nei due cosiddetti "decreti sicurezza della razza" imposti dal precedente governo nel 2018-2019, scellerate misure razziste che violano i diritti umani e mettono in ancor piu' grave pericolo la vita di tanti esseri umani;
c) riconoscere a tutte le persone che vivono in Italia tutti i diritti che ad esse in quanto esseri umani sono inerenti, facendo cessare un effettuale regime di apartheid che confligge con il rispetto dei diritti umani, con la democrazia, con i principi fondamentali e i valori supremi della Costituzione della Repubblica italiana.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Occorre soccorrere, accogliere e assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Ringraziandola per l'attenzione ed augurandole ogni bene,
Firma, luogo e data, indirizzo del mittente
*
Gli indirizzi di posta elettronica cui inviare la lettera sono i seguenti:
segreteriatecnica.ministro at interno.it
caposegreteria.ministro at interno.it
Vi preghiamo altresi' di diffondere questo appello nei modi che riterrete opportuni.

6. REPETITA IUVANT. PROPOSTA DI UNA LETTERA DA INVIARE AI COMUNI

Egregio sindaco,
le scriviamo per sollecitare l'amministrazione comunale ad immediatamente adoperarsi affinche' a tutte le persone che vivono nel territorio del comune sia garantito l'aiuto necessario a restare in vita.
Attraverso i suoi servizi sociali il Comune si impegni affinche' tutti i generi di prima necessita' siano messi gratuitamente a disposizione di tutte le persone che non disponendo di altre risorse ne facciano richiesta.
Crediamo sia un dovere - un impegnativo ma ineludibile dovere - che il Comune puo' e deve compiere con la massima tempestivita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Occorre soccorrere, accogliere e assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Confidando nell'impegno suo e dell'intera amministrazione comunale, voglia gradire distinti saluti
Firma, luogo e data
Indirizzo del mittente
*
Gli indirizzi di posta elettronica di tutti i Comuni d'Italia sono reperibili nei siti internet degli stessi.
Vi preghiamo altresi' di diffondere questo appello nei modi che riterrete opportuni.

7. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO IL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Occorre certo sostenere finanziariamente con donazioni tutti i servizi pubblici che stanno concretamente fronteggiando l'epidemia. Dovrebbe farlo lo stato, ma e' tuttora governato da coloro che obbedienti agli ordini di Mammona (di cui "Celochiedonoimercati" e' uno degli pseudonimi) hanno smantellato anno dopo anno la sanita' e l'assistenza pubblica facendo strame del diritto alla salute.
Ed occorre aiutare anche economicamente innanzitutto le persone in condizioni di estrema poverta', estremo sfruttamento, estrema emarginazione, estrema solitudine, estrema fragilita'. Dovrebbe farlo lo stato, ma chi governa sembra piu' interessato a garantire innanzitutto i privilegi dei piu' privilegiati.
Cosi' come occorre aiutare la resistenza alla barbarie: e quindi contrastare la guerra e tutte le uccisioni, il razzismo e tutte le persecuzioni, il maschilismo e tutte le oppressioni. Ovvero aiutare l'autocoscienza e l'autorganizzazione delle oppresse e degli oppressi in lotta per i diritti umani di tutti gli esseri umani e la difesa della biosfera. Ovvero promuovere l'universale democrazia e la legalita' che salva le vite, solidarieta', la responsabilita' che ogni essere umano riconosce e raggiunge e conforta e sostiene, la condivisione del bene e dei beni.
In questa situazione occorre quindi anche e innanzitutto sostenere le pratiche nonviolente e le organizzazioni e le istituzioni che la nonviolenza promuovono ed inverano, poiche' solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
E tra le organizzazioni che la nonviolenza promuovono ed inverano in Italia il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini e' per molte ragioni una esperienza fondamentale.
Chi puo', nella misura in cui puo', sostenga quindi il Movimento Nonviolento, anche con una donazione.
*
Per informazioni e contatti: Movimento Nonviolento, sezione italiana della W.R.I. (War Resisters International - Internazionale dei resistenti alla guerra)
Sede nazionale e redazione di "Azione nonviolenta": via Spagna 8, 37123 Verona (Italy)
Tel. e fax (+ 39) 0458009803 (r.a.)
E-mail: azionenonviolenta at sis.it
Siti: www.nonviolenti.org, www.azionenonviolenta.it
Per destinare il 5x1000 al Movimento Nonviolento: codice fiscale 93100500235
Per sostegno e donazioni al Movimento Nonviolento: Iban IT35 U 07601 11700 0000 18745455

8. NUOVI RACCONTI CRUDELI DELLA CITTA' DOLENTE. OMERO DELLISTORTI: IL LAVORO MIO

Io glielo dico sempre ai miei clienti: "Di cio' di cui non si puo' tacere, si deve parlare". Che sembra una frase celebre di quelle che si leggevano una volta su Tex.
A me mi piace incoraggiare le persone a cui devo applicare il trattamento. Lo faccio per il loro bene, oltre che per il bene della societa'; e dello stato, certo, perche' alla fine e' lo stato che mi passa lo stipendio ed io lo stipendio me lo voglio guadagnare, non sono mica un mangiapane a ufo.
E' il lavoro mio e cerco di farlo bene. Ormai poi ci ho una certa pratica, l'esperienza non e' acqua fresca. I primi tempi, non dico di no, faticavo di piu' perche' quando sei un novellino ancora non li conosci tutti i segreti del mestiere, pero' s'impara presto, perche' questo e' un mestiere che hai voglia a dire, si' lo studio serve, ma le cose s'imparano solo facendo pratica, e io ne ho fatta parecchia, parecchia.
Per esempio: una tecnica efficace e' quando tu stai zitto. Non dici niente, non gli chiedi niente, e intanto gli giri intorno il filo spinato. Si credono tutti di fare i duri, ma quando si trovano nudi come mamma li ha fatti legati sulla sedia nella stanzetta e tu cominci a stringere il filo spinato, e fai il primo giro all'altezza dell'ombelico, e poi il secondo piu' su, poi aspetti un po' e magari ogni tanto una strattonatella, e intanto non dici una parola. E' un trucco che funziona sempre. Perche'qui si vede il tocco del maestro, l'esperienza del veterano, la bravura del campione: non fargli domande, non dirgli niente, torturarli e basta. Finche' non lo vedi che sono cotti a puntino. Allora gli dici che fino a qui abbiamo scherzato, e che il dolore vero deve ancora arrivare che devono sentire quando glielo rigiri sulla faccia, sugli occhietti belli, quello devono sentire.
Ti dicono pure la formazione del Grande Torino, il pi greco fino alla trentesima cifra dopo la virgola, quanti capelli ci avevano i Beatles quando ci avevano il caschetto, tutto ti dicono, figuriamoci se non ti dicono i nomi degli altri sovversivi.
Dice: e se ti dicono i nomi di gente che non c'entra niente? E a noi che ce ne frega? Noi preleviamo tutti e a tutti gli facciamo il trattamento. Primo, perche' comunque se quel nome l'hanno detto il mandrino che lo porta un legame con chi l'ha nominato ce l'ha, senno' come faceva quello a sapere il nome? Secondo, perche' se vuoi fare il regime del terrore non e' che puoi fare chi figli e chi figliastri, il terrore lo devono sentire tutti; terzo, perche' tanto sono tutti colpevoli, tutti. E se dico tutti e' tutti. Fidatevi di uno che certe cose le sa.
A me il lavoro mio mi piace. E lo so fare bene. Lo so che ci sono gli schizzinosi che dicono che pero' tutto quel sangue, e pero' gli errori giudiziari, gli scambi di persona magari per un'omonimia, e pero' di qua e pero' di la'. Tutte bubbole. Intanto da quando faccio 'sto lavoro non ho mai visto un errore giudiziario o uno sbaglio di persona: una volta che li hai prelevati, li hai portati qui nel Ripostiglio (non e' un ripostiglio, lo chiamiamo cosi' noi, per scherzare un po'), li hai legati alla sedia nudi come vermi ed hai cominciato il trattamento, lo vedi subito che sono tutti sovversivi. Basta sentire come urlano, che una persona perbene si vergognerebbe. Quanto al sangue, poi, perche', non ce lo sapevate che dentro la ciccia c'e' il sangue? C'e' il sangue, ci sono le ossa che scrocchiano, e ci sono i nervi. Voi non ci pensate ma quando andate al ristorante e vi gustate il manicaretto che vi credete, che quella saporita bestioletta una volta non ce l'aveva il sangue?
E poi non facciamo tanto le signorine, per favore: quando rientrate a casa un par di briscole alla moglie non gliele mollate forse? Eccome se gliele mollate. Cosi', tanto per tenervi in esercizio e per ricordare a tutti chi e' che comanda. Tutte le sere, tutte le sere, non dite di no. Per educarla, e' chiaro, non dico mica che non va bene. Dico solo che noi facciamo nell'interesse pubblico quello che tutti fate in forma privata. Lo stato e' una grande famiglia.
Non dico che e' un lavoro come un altro. E' un signor lavoro, e a me mi piace, e mi piace farlo bene, l'ho gia' detto. Tutti i lavori fatti bene hanno un'utilita' sociale, e sono tutti rispettabili; io la penso cosi'. Lo scopino, la dattilografa bionda, il bracciante negro, il presentatore della televisione, il calzolaio e il salumiere, il fantino e la cubista, il farmacista da farmacia e quello da muretto, l'acrobata e il riscossore, il pescivendolo e il cravattaro: sono tutti lavori, e ogni lavoro e' rispettabile. Pero' mi piace pure dire che qualche lavoro e' piu' importante degli altri, e quello che faccio io e' di quelli importanti. La verita' e' la verita'. Infatti ci pagano bene, oltre gli extra. E il divertimento per chi ci si diverte. Io non dico di no, e' naturale che mi ci diverto pure io, come fai a non divertirtici? Se non fosse divertente, perche' in televisione fanno sempre i film di ammazzamenti? Perche' la gente si diverte cosi', e' la natura umana. La natura umana e' la natura umana, quelli che pretendevano di cambiarla si e' visto che brutta fine che hanno fatto, che casini che hanno combinato, e poi ci tocca intervenire a noi per rimettere a posto le cose. Io sono contro l'ipocrisia, a me mi piace dire pane al pane e vino al vino. Pero' anche se mi ci diverto non mi piace esagerare, fa male alla salute esagerare. Cosi' ci ho un mio stile, uso la gentilezza.
E' un lavoro che la gentilezza ci sta bene. Per questo a un certo punto con i clienti ci parlo. Non e' che mi limito a passare i giri di filo spinato o attacco gli elettrodi sapete dove, o me ne sto sempre zitto mentre gli faccio vedere come si estraggono i denti e le unghie; no, quando mi pare che e' il momento giusto ci parlo pure, come si deve fare tra persone civili, anche se loro a quel punto, tutti bucati dal filo spinato, senza denti e senza unghie, ignudi e sanguinolenti, insomma, tanto persone civili non sembrano. Ci sono certi colleghi che accendono il registratore e giu' nerbate ogni volta che il cliente s'impunta un attimo; io no. Cioe', quando serve la scossetta, la staffilatina, l'affondo col chiodino arroventato, allora si', sono questioni tecniche, e' ovvio che la tecnica, gli utensili, vanno usati, altrimenti eravamo restati al livello delle scimmie, no? Pero' ci sono anche le relazioni umane, e io ci tengo alle relazioni umane. Cosi' gli dico anche qualche frase celebre su cui meditare, perche' un essere umano che non medita che diventa? Solo un pezzo di carne che gocciola sangue diventa, diventa uno schifo; invece io gli propongo qualche esempio di saggezza, qualche ragionamento di cultura, ci parlo, faccio leva sul fattore umano. Per esempio gli dico che abbiamo arrestato pure la figlia adolescente, credo che un genitore ci ha il sacrosanto diritto di saperlo; oppure gli racconto quello che avevamo fatto al fratello che non l'avevano mai ritrovato, e ci credo che non l'avevano mai ritrovato visto che alla fine l'avevamo sciolto nell'acido; sono cose che uno ci ha diritto di saperle, sono cose di famiglia. E io mi faccio scrupolo di dirgliele, perche' si deve essere scrupolosi quando si lavora, specialmente se si lavora a contatto col pubblico. Se torturi una persona te lo devi ricordare che e' una persona, senno' tutto il gusto finisce.
Per dirne una: una volta mi occupavo di uno che faceva il dottore oltre che il sovversivo. Allora ho colto l'occasione per chiedergli un parere su certi doloretti che ci avevo e farmi dire che medicine prendere. La ricetta non me la poteva fare perche' le mani gliele avevo gia' prese a martellate che ormai sembravano due hamburger. Penso che e' stata una buona azione chiedergli un parere medico, perche' cosi' ha capito che apprezzavo la sua competenza professionale, no? Le persone ci hanno bisogno di un po' di soddisfazione. E poi io mi ci sento portato per le relazioni umane, da giovane ho fatto il portiere in un albergo. Di notte. Un lavoro che ti insegna tanto. Anche il lavoro che faccio adesso t'insegna tanto. T'insegna tanto e poi naturalmente ci ha il vantaggio che ci ha: che se sei tu quello che tortura allora non sei quello che e' torturato. Non mi pare una cosetta da niente, dico bene?

9. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Raniero Regni, Cecilia Regni e Caterina Regni, La dimensione del tempo. Storia, memoria e cultura, Rcs, Milano 2020, pp. 128, euro 8,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
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Riletture
- Salmi sufi, Icone Edizioni, Roma 2004-2006, pp. 160.
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Riedizioni
- Quaderni di scrittura creativa. 20 grandi autori e 70 esercizi, Fandango, Roma 2019, Gedi, Roma 2020, pp. 192, euro 9,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica").
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Gialli
- Georges Simenon, Il pensionante, Adelphi, Milano 2015, Gedi, Roma 2020, pp. 172, euro 9,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica" e a varie altre testate).

10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

11. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3750 del 25 maggio 2020
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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