[Nonviolenza] La nonviolenza contro il razzismo. 425



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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXI)
Numero 425 del 3 aprile 2020

In questo numero:
1. Proposta di inviare una lettera al Ministro della Giustizia affinche' tornino alle loro case tutte le persone detenute, prima che nelle carceri si diffonda l'epidemia
2. Peppe Sini: All'ingresso del cimitero
3. Premere nonviolentemente sulle istituzioni per immediati adeguati aiuti alle persone piu' bisognose di aiuto
4. Premere nonviolentemente sul governo per l'immediata cessazione di tutte le persecuzioni razziste
5. Cessare di produrre armi, cessare di fare guerre
6. Una lettera da inviare al governo
7. Una lettera da inviare ai Comuni

1. INIZIATIVE. PROPOSTA DI INVIARE UNA LETTERA AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA AFFINCHE' TORNINO ALLE LORO CASE TUTTE LE PERSONE DETENUTE, PRIMA CHE NELLE CARCERI SI DIFFONDA L'EPIDEMIA

Alle persone amiche della nonviolenza, alle persone che hanno a cuore la vita di tutti gli esseri umani, alle persone fedeli alla Costituzione della Repubblica italiana che riconosce i diritti umani di tutti gli esseri umani, chiediamo di scrivere al Ministro della Giustizia per chiedere che tornino immediatamente alle loro case - impegnandosi a restarvi - tutte le persone attualmente detenute, prima che nelle carceri si diffonda l'epidemia.
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Di seguito un testo che potete utilizzare eventualmente modificandolo come meglio crederete:
"Signor ministro della Giustizia,
come sa, con la fine del fascismo in Italia e' stata abolita la pena di morte, e la Costituzione repubblicana stabilisce che "le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanita'".
Per contrastare l'epidemia di coronavirus e cercar di salvare vite umane sono state adottate - sia pure con grave ritardo - misure di distanziamento tra le persone, unico modo efficace di contenere il contagio.
Ma queste misure non possono essere adottate efficacemente in luoghi sovraffollati come le carceri italiane.
Cosicche' chi si trova nelle carceri italiane, come ristretto o come custode, e' esposto al piu' grave pericolo.
E' esposto al pericolo di essere contagiato e di rischiare la vita. E vive in una condizione di torturante paura senza potervi sfuggire.
E' palese che la permanenza in carcere, sic stantibus rebus, e' incompatibile con le indispensabili misure di profilassi per contenere il contagio; e' incompatibile con le norme sul cosiddetto "distanziamento sociale" (pessima formulazione con cui in queste settimane viene indicato il tenersi di ogni persona ad adeguata distanza dalle altre, volgarizzato col motto "restate a casa"); e' incompatibile con il fondamentale diritto di ogni essere umano alla tutela della propria vita.
Ne consegue che finche' l'epidemia non sia debellata occorre vuotare le carceri e - per dirla in breve - mandare tutti i detenuti nelle proprie case con l'ovvio vincolo di non uscirne.
Naturalmente vi saranno casi in cui cio' non sia possibile (i colpevoli di violenza domestica, ad esempio), ma anche questi casi particolari potranno essere agevolmente risolti con la collocazione in alberghi o altre idonee strutture in cui il necessario "distanziamento sociale" sia garantito.
Non si obietti che tale proposta e' iniqua: piu' iniquo, illecito e malvagio sarebbe continuare ad esporre insensatamente alla morte degli esseri umani.
E non si obietti che cosi' si rischia di non poter controllare l'effettiva costante permanenza in casa degli attuali detenuti: oggidi' non mancano affatto le risorse tecnologiche per garantire un efficace controllo a distanza che le persone attualmente ristrette destinatarie di tale provvedimento restino effettivamente nelle loro case (ovvero nelle abitazioni loro assegnate).
Ne' si obietti che cosi' si garantisce il diritto alla casa ai criminali mentre persone che non hanno commesso delitti ne sono prive: e' infatti primario dovere di chi governa il paese garantire un alloggio a tutte le persone che si trovano in Italia; nessuno deve essere abbandonato all'addiaccio o in una baracca, a tutte le persone deve essere garantita una casa: si cessi pertanto piuttosto di sperperare risorse pubbliche a vantaggio dei ricchi e si provveda a rispettare concretamente i diritti fondamentali di ogni persona, adempiendo ai doveri sanciti dagli articoli 2 e 3 della Costituzione della Repubblica italiana.
Signor ministro della Giustizia,
prima che sia troppo tardi si adottino i provvedimenti necessari per vuotare le carceri e mettere in sicurezza per quanto possibile la vita dei detenuti e del personale di custodia.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Voglia gradire distinti saluti,
Firma, luogo, data
Indirizzo del mittente"
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Di seguito alcuni indirizzi di posta elettronica cui inviare le lettere:
protocollo.gabinetto at giustizia.it,
fulvio.baldi at giustizia.it,
leonardo.pucci at giustizia.it,
gianluca.massaro at giustizia.it,
chiara.giacomantonio at giustizia.it,
roberto.natali at giustizia.it,
giuseppina.esposito at giustizia.it,
marcello.spirandelli at giustizia.it,
clelia.tanda at giustizia.it,
sabrina.noce at giustizia.it,
vittorio.ferraresi at giustizia.it,
andrea.giorgis at giustizia.it,
ufficio.stampa at giustizia.it,
andrea.cottone at giustizia.it,
gioele.brandi at giustizia.it,
mauro.vitiello at giustizia.it,
concetta.locurto at giustizia.it,
giampaolo.parodi at giustizia.it,
roberta.battisti at giustizia.it,
marina.altavilla at giustizia.it,
rita.andrenacci at giustizia.it,
dgmagistrati.dog at giustizia.it,
giuditta.rossi at giustizia.it,
antonia.bucci at giustizia.it,
paolo.attardo at giustizia.it,
tommaso.salvadori at giustizia.it,
daniele.longo at giustizia.it,
redazione at giustizia.it,
callcenter at giustizia.it,
*
Vi proponiamo di diffondere questa proposta anche ai mezzi d'informazione ed alle persone di volonta' buona, alle associazioni ed alle istituzioni con cui siete in contatto.
Grazie di cuore a tutte e tutti per quanto vorrete fare.
Salvare le vite e' il primo dovere.

2. L'ORA. PEPPE SINI: ALL'INGRESSO DEL CIMITERO

All'ingresso del cimitero di Viterbo una lapide reca incisa questa scritta: "Spettacolo della fine di tutti / scuola dei pensieri migliori".
La morte dovrebbe indurci alla pieta'.
Le catastrofi dovrebbero insegnarci che siamo persone fragili e periture, esposte al dolore, alla malattia, alla morte, e che pertanto dobbiamo recarci reciproco aiuto. Che siamo una sola umanita'. In un unico mondo vivente. E che salvare le vite e' il primo dovere.
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Invece continuano le guerre. Continua la produzione di armi per fare le guerre, per uccidere esseri umani.
Continua la persecuzione razzista.
Continua la violenza maschilista.
Continua lo sfruttamento e l'oppressione d'innumerevoli esseri umani al fine di estrarne fino all'ultima stilla di fatica e poi gettarli nella spazzatura come scorze di un frutto ormai tutto divorato dai vampiri che tuttora governano il mondo.
Continua un sistema di dominio in cui a tanta parte dell'umanita' e' negata la stessa umanita'.
Vi e' la tragedia della malattia, e vi e' l'orrore del male. Vi e' la morte inferta dal virus, e vi e' la morte inferta dalla violenza dei potenti.
Vi e' la strage provocata dall'infezione, e vi e' la strage provocata dall'omissione di soccorso.
E sono la stessa tragedia, lo stesso orrore, la stessa violenza, un'unica strage.
*
L'epidemia in corso sembra essere iniziata nel dicembre 2019. Nel gennaio 2020 era gia' chiaro di cosa si trattasse. Nel febbraio 2020 l'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms) le ha dato la denominazione Covid-19.
In Italia i primi casi sono stati riscontrati sul finire di gennaio. In febbraio in alcune regioni italiane vi e' stata una crescente, esplosiva diffusione.
Ma da parte del governo solo nella seconda meta' di febbraio sono stati presi provvedimenti significativi solo per alcune aree circoscritte; e solo l'11 marzo, solo l'11 marzo, si interviene - e ancora del tutto insufficientemente - su tutto il territorio italiano per contrastare la diffusione del contagio; e solo il 22 marzo le misure di contenimento sono state rafforzate.
Il ritardo e' flagrante, ed ancora oggi persistono ritardi spaventosi, e sono sotto gli occhi di tutti gli esiti - tragici esiti - degli errori commessi dal governo.
E per cercar di occultare i disastrosi errori commessi, invece di riconoscerli, il governo continua a inondare il paese di retorica becera e ipnotica, bellicosa e demente, irresponsabile e fascista, mentendo e sapendo di mentire.
La tragica realta' e' che molte persone sono morte perche' il governo ha troppo a lungo sottovalutato l'epidemia ed omesso gli interventi necessari.
La tragica realta' e' che molte persone sono morte perche' il governo non ha garantito tempestivamente adeguate protezioni sanitarie per tutti.
La tragica realta' e' che molte persone sono morte perche' il governo non ha ancora disposto una massiva campagna di tamponi.
La tragica realta' e' che molte persone sono morte perche' il governo non ha tempestivamente disposto la chiusura di attivita' non necessarie.
La tragica realta' e' che molte persone sono morte perche' il governo non ha adottato immediate adeguate misure a tutela delle persone piu' povere, piu' fragili, piu' bisognose di aiuto.
La tragica realta' e' che anni ed anni di progressivo smantellamento della sanita' pubblica hanno pesantemente contribuito alla catastrofe attuale.
La tragica realta' e' che anni ed anni di progressivo smantellamento delle strutture assistenziali e di crescente compressione dei diritti sociali hanno pesantemente contribuito alla catastrofe attuale.
La tragica realta' e' che anni ed anni di vera e propria macelleria sociale, di imposizione di un regime di apartheid, di sfrenata violenza dei ricchi sugli impoveriti e sui rapinati, di tradimento della Costituzione repubblicana, di regime della corruzione, hanno pesantemente contribuito alla catastrofe attuale.
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Ancora oggi mancano le necessarie protezioni sanitarie per tutti.
Ancora oggi i piu' bisognosi di aiuto sono abbandonati oltre che al rischio di contagio, alla fame, agli stenti, alla solitudine e alla disperazione.
Ancora oggi si continua a tenere in condizioni di estremo pericolo persone che a questo estremo pericolo potrebbero essere sottratte con interventi a costo zero.
Ancora oggi si perde tempo, si privilegiano i ricchi e i ricchissimi, si sperperano risorse, si continua a non soccorrere adeguatamente le persone piu' bisognose di aiuto.
Ancora oggi si continua a mantenere in vigore scellerate misure razziste, palesemente incostituzionali, che perseguitano persone innocenti esponendole assurdamente a un piu' grave pericolo di morte.
Ancora oggi non si garantisce affatto a tutte le persone che vivono in Italia casa, cibo, assistenza e gli altri beni di prima necessita'.
Ancora oggi. Mentre l'epidemia continua, mentre cresce il numero dei morti.
Ancora oggi.
Queste cose vanno dette. Queste cose vanno gridate dai tetti.
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La parte non razzista del governo mezzo-razzista si svegli.
La parte non razzista del governo mezzo-razzista faccia si' che il consiglio dei ministri e il parlamento decidano finalmente il ritorno alla legalita' costituzionale, il ritorno alla legalita' che salva le vite.
La parte non razzista del governo mezzo-razzista faccia si' che il consiglio dei ministri e il parlamento deliberino finalmente gli interventi piu' necessari: di concreto, immediato, adeguato aiuto alle persone piu' in pericolo.
La parte non razzista del governo mezzo-razzista faccia si' che il consiglio dei ministri e il parlamento facciano cessare sperperi e menzogne, adottino i provvedimenti che dovevano essere adottati ormai da mesi.
L'Italia e' una repubblica democratica.
Salvare le vite e' il primo dovere.

3. REPETITA IUVANT. PREMERE NONVIOLENTEMENTE SULLE ISTITUZIONI PER IMMEDIATI ADEGUATI AIUTI ALLE PERSONE PIU BISOGNOSE DI AIUTO

Nessuna persona sia abbandonata.
L'ordinamento giuridico democratico per cui morirono i martiri della Resistenza soccorra tutte le persone bisognose di aiuto.
Si inveri il dettato della Costituzione repubblicana.
Immediati adeguati aiuti a tutte le persone bisognose di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Chi salva una vita salva il mondo.

4. REPETITA IUVANT. PREMERE NONVIOLENTEMENTE SUL GOVERNO PER L'IMMEDIATA CESSAZIONE DI TUTTE LE PERSECUZIONI RAZZISTE

Tutte le persone presenti in Italia siano aiutate senza discriminazioni.
Tutte le persone che si dirigono in Italia in fuga dall'orrore, dalla schiavitu', dalla miseria e dalla morte siano soccorse, accolte ed assistite.
A tutte le persone che vivono in Italia siano finalmente riconosciuti tutti i diritti umani.
Siano abrogate tutte le scellerate misure razziste imposte dal criminale governo del 2018-2019.
Cessi ogni forma di apartheid, cessi ogni forma di segreazione razzista, cessi ogni forma di schiavitu'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Chi salva una vita salva il mondo.

5. REPETITA IUVANT. CESSARE DI PRODURRE ARMI, CESSARE DI FARE GUERRE

Siamo una sola umanita'.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Cessare di produrre armi.
Cessare di partecipare a guerre.
Porre termine ad ogni azione intesa ad opprimere e uccidere.
Tutte le risorse disponibili destinare a salvare le vite.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Cooperazione tra tutti i popoli e tutte le persone.
Riconoscimento e difesa nitida intransigente di tutti i diritti delle persone, dei popoli, della biosfera.
Uscire dal delirio della violenza e realizzare finalmente la politica della nonviolenza.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Chi salva una vita salva il mondo.

6. QUID AGENDUM. PROPOSTA DI UNA LETTERA DA INVIARE AL GOVERNO

Gentilissima Ministra dell'Interno,
vorremmo sollecitare tramite lei il governo ad adottare con la massima tempestivita' le seguenti misure:
a) garantire immediati aiuti in primo luogo alle persone che piu' ne hanno urgente bisogno, e che invece vengono sovente scandalosamente dimenticate perche' emarginate ed abbandonate alla violenza, al dolore e alla morte, quando non addirittura perseguitate;
b) abrogare immediatamente le scellerate misure razziste contenute nei due cosiddetti "decreti sicurezza della razza" imposti dal precedente governo nel 2018-2019, scellerate misure razziste che violano i diritti umani e mettono in ancor piu' grave pericolo la vita di tanti esseri umani;
c) riconoscere a tutte le persone che vivono in Italia tutti i diritti che ad esse in quanto esseri umani sono inerenti, facendo cessare un effettuale regime di apartheid che confligge con il rispetto dei diritti umani, con la democrazia, con i principi fondamentali e i valori supremi della Costituzione della Repubblica italiana.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Occorre soccorrere, accogliere e assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Ringraziandola per l'attenzione ed augurandole ogni bene,
Firma, luogo e data, indirizzo del mittente
*
Gli indirizzi di posta elettronica cui inviare la lettera sono i seguenti:
segreteriatecnica.ministro at interno.it
caposegreteria.ministro at interno.it
Vi preghiamo altresi' di diffondere questo appello nei modi che riterrete opportuni.

7. QUID AGENDUM. PROPOSTA DI UNA LETTERA DA INVIARE AI COMUNI

Egregio sindaco,
le scriviamo per sollecitare l'amministrazione comunale ad immediatamente adoperarsi affinche' a tutte le persone che vivono nel territorio del comune sia garantito l'aiuto necessario a restare in vita.
Attraverso i suoi servizi sociali il Comune si impegni affinche' tutti i generi di prima necessita' siano messi gratuitamente a disposizione di tutte le persone che non disponendo di altre risorse ne facciano richiesta.
Crediamo sia un dovere - un impegnativo ma ineludibile dovere - che il Comune puo' e deve compiere con la massima tempestivita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Occorre soccorrere, accogliere e assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Confidando nell'impegno suo e dell'intera amministrazione comunale, voglia gradire distinti saluti
Firma, luogo e data
Indirizzo del mittente
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Gli indirizzi di posta elettronica di tutti i Comuni d'Italia sono reperibili nei siti internet degli stessi.
Vi preghiamo altresi' di diffondere questo appello nei modi che riterrete opportuni.

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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXI)
Numero 425 del 3 aprile 2020
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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